Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 054/ 2014 – 30 Ottobre 2014 REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC IN PRIMO PIANO DIRIGENTI SCOLASTICI 01. I sindacati della dirigenza scolastica indicono la mobilitazione della categoria 02. Dirigenti scolastici: convegno nazionale a Firenze il 1718 novembre SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA 03. FAI LA SCUOLA GIUSTA 04. Scuola: #sbloccacontratto, raccolte oltre 250.000 firme per chiedere il rinnovo del contratto 05. Elezioni RSU, una grande prova di democrazia e trasparenza PARLAMENTO - POLITICA – SINDACATI 06. Giovani: drammatica la situazione al sud. Occorre ripartire con un progetto generale di investimenti 07. 8 novembre 2014 manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori dei servizi pubblici NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 08. Il dirigente scolastico non ha il potere di disattendere o dichiarare illegittime le delibere del consiglio di istituto concernenti l'orario scolastico. PERSONALE : CONTRATTUALI – SCATTI – PROFILI – POSIZIONI ECON. -INDENNITA’ 09. Ripresi al MIUR i lavori del tavolo tecnico sulle retribuzioni PRECARIATO, RECLUTAMENTO, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 10. Retribuzioni personale della scuola: problemi per le liquidazioni di settembre ai supplenti 11. Graduatorie di istituto ATA: nuova tempistica per l’acquisizione delle domande ITS–IFTS –IEFP – FORMAZIONE PROFESSIONALE- ALTERNANZA 12. Alternanza scuola-lavoro: il Governo va avanti in maniera autoreferenziale 13. Istituti Tecnici Superiori: il MIUR pubblica i decreti di assegnazione delle risorse per il 2013 SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE 14. Il Dirigente scolastico e la “Buona Scuola di Antonio Valentino ALLEGATI locandina convegno dirigenti scolastici Firenze 17 18 novembre 2014 NOTA riferimenti logistici CONVEGNO DIRIGENTI_2014_FIRENZE_ SCHEDA ISCRIZIONE CONVEGNO DIRIGENTI_2014_FIRENZE_ kit volantini fai la scuola giusta protocollo aran organizzazioni sindacali del 28 ottobre 2014 definizione calendario votazioni rinnovo rsu pubblico impiego Tar-Toscana-Ordinanza-n.-347-2012 settimanale su 5 o 6 giorni di competenza del consiglio di istituto non del dirigente ----------------------------------------------------------- IN PRIMO PIANO DIRIGENTI SCOLASTICI 01. I sindacati della dirigenza scolastica indicono la mobilitazione della categoria La condizione dei dirigenti è diventata insopportabile: all’aumento dei carichi di lavoro si aggiunge ora la diminuzione della retribuzione. Come avevamo annunciato tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’Area V, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, si sono riunite il 20 ottobre 2014 e hanno emanato un comunicato unitario che informa i lavoratori sulla grave situazione determinata dalla scelta del MIUR di ridurre il salario accessorio dei dirigenti scolastici (retribuzione di posizione e di risultato). Dal decreto Tremonti in poi (2010), anche con i successivi decreti di riduzione della spesa pubblica, sono state introdotte pesanti decurtazioni dei fondi contrattuali che hanno riguardato tutti i comparti pubblici; il mancato rinnovo dei contratti nazionali ha bloccato le retribuzioni dal 2009 e colpito duramente di lavoratori. I dirigenti scolastici, a causa di in una notevole riduzione delle scuole autonome (25%) sono stati ridotti nel numero ed hanno visto un aggravio di lavoro oltre che delle responsabilità per l’estensione alle scuole dei processi di innovazione dell’Amministrazione Pubblica. La scelta del MIUR produce una riduzione dei fondi regionali per la loro retribuzione di posizione e di risultato e determina una ulteriore e ingiusta penalizzazione. Per la FLC CGIL questa condizione costituisce un'ulteriore motivazione per i dirigenti scolastici a contribuire al successo delle mobilitazioni programmate per cambiare le scelte del Governo. Le Organizzazioni Sindacali hanno assunto unitariamente l’impegno di mettere in campo tutte le iniziative possibili, in stretto rapporto con i lavoratori, per tutelare la retribuzione e i diritti contrattuali dei dirigenti. ______________________ COMUNICATO UNITARIO OO.SS. AREA V 20 ottobre 2014 Le Organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, rappresentative dell’area V, hanno esaminato la situazione determinata dalla quantificazione del Fondo Nazionale per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici comunicata dall’Amministrazione venerdì 17 ottobre 2014. L’Amministrazione ha accettato senza riserve il rilievo dell’UCB e invierà agli Uffici Scolastici Regionali la nuova ripartizione delle risorse relativa al 2012/13 e al 2013/14, sulla base della quale procedere alla stipula dei relativi Contratti integrativi regionali. Il Miur ha così mostrato un’inaccettabile intransigenza e la totale chiusura a considerare le argomentazioni documentate delle OO.SS rappresentative e la totale sudditanza al diktat del Mef, fondato su una errata lettura della norma (art. 9 comma 2- bis del D.L 78/2010), lettura che lo stesso MIUR aveva sempre respinto. Con l’interpretazione adottata, il Miur e il Mef stravolgono il senso della norma che prevedeva il blocco delle retribuzioni maturate al 31/12/2010 e non certamente la loro progressiva decurtazione. Si determinerà infatti un obiettivo impoverimento di una categoria – la più mal pagata fra la dirigenza pubblica - sulla quale l’amministrazione continua incessantemente a scaricare adempimenti burocratici e responsabilità che hanno rilevanti implicazioni dal punto di vista civile, amministrativo, penale, dirigenziale e disciplinare. La determinazione del MIUR riduce il Fondo nazionale, rispetto al 2010/11, di 19 milioni di euro per l’anno 2012/13 e di 25 milioni di euro per il 2013/14, con una decurtazione media nel biennio di 5.700 euro per ogni dirigente. Considerata la retribuzione media annua lorda dei dirigenti, pari a 55.000 euro, si tratta di una riduzione del 5%. La dirigenza scolastica, a seguito dei processi di razionalizzazione, ha subito negli ultimi 4 anni una riduzione di organico di circa un quinto pur mantenendo gli stessi livelli di qualità del servizio pubblico di istruzione e formazione contribuendo così con 150 milioni di euro l’anno alla riduzione della spesa pubblica. La decurtazione del fondo, operata a danno dei dirigenti scolastici, produce ora un’ulteriore diminuzione di 50 milioni di euro. Le Organizzazioni sindacali FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, rappresentative dell’area V, in coerenza e continuità con le azioni già realizzate (presidi, scioperi, interventi sul Governo e sul Parlamento) indicono lo stato di agitazione della categoria che si svilupperà attraverso le seguenti iniziative di natura sindacale, politica e giurisdizionale: 1. Impugnazione degli atti di determinazione del Fondo Nazionale lesivi dei diritti retributivi dei dirigenti scolastici; 2. Avvio di una interlocuzione con le forze politiche e parlamentari per l’assunzione di iniziative finalizzate alla interpretazione corretta delle disposizioni sul blocco delle retribuzioni e alla restituzione del risorse contrattuali della dirigenza scolastica; 3. Mobilitazione della categoria a sostegno del rinnovo del contratto di lavoro e a difesa della retribuzione; 4. Svolgimento di Assemblee unitarie dei dirigenti scolastici in tutte le regioni con presidi davanti agli USR per l’individuazione condivisa di ulteriori forme di lotta. ********** 02. Dirigenti scolastici: convegno nazionale a Firenze il 17-18 novembre Liberare la dirigenza scolastica dagli oneri impropri e dalle invadenze esterne e valorizzarne la specificità: questo il tema al centro del dibattito dell’annuale convegno. LIBERARE LA DIRIGENZA SCOLASTICA: VALORIZZARE LA SPECIFICITÀ TOGLIERE ONERI IMPROPRI IMPEDIRE INVADENZE ESTERNE Si terrà a Firenze il 17-18 novembre 2014 presso il Grand Hotel Mediterraneo, in via Lungarno del Tempio n. 44, l’annuale Convegno dei dirigenti scolastici organizzato dalla FLC CGIL e dall’Associazione nazionale Proteo Fare Sapere. Il tema del Convegno è: “Liberare la dirigenza scolastica: valorizzare la specificità, togliere oneri impropri, impedire invadenze esterne”. Per effetto del dimensionamento e dei provvedimenti di natura finanziaria, la dirigenza scolastica, diminuita sensibilmente di numero, lavora di più e viene retribuita di meno; a ciò si aggiungono l’invadenza continua dell’Amministrazione centrale e periferica e degli Enti Locali sui dirigenti scolastici e sulle scuole autonome, lo scarico su essi di carichi di lavoro impropri che nulla hanno a che fare con la gestione delle scuole autonome. Per questo è indispensabile liberare la dirigenza scolastica, valorizzarla nella sua specificità, riconoscerle la dovuta equiparazione economica nella convinzione che il riconoscimento di oneri e retribuzione deve derivare da quello che già oggi fanno i dirigenti scolastici e non dall’aggiunta di altre funzioni amministrative. Di questo si occuperà il convegno nazionale, mettendo a confronto esperti di diritto e di legislazione, studiosi del sistema scolastico, esperienze dai territori dei dirigenti scolastici. In allegato il programma con la scheda di iscrizione e una scheda con informazioni logistiche. L’iniziativa, essendo organizzata da soggetto qualificato per l’aggiornamento (DM 08.06.2005 ) è automaticamente autorizzata ai sensi degli artt. 64 e 67 del CCNL 2006/2009 del comparto scuola, con esonero dal servizio e con sostituzione ai sensi della normativa sulle supplenze brevi e come formazione e aggiornamento dei dirigenti scolastici ai sensi dell’art. 21 del CCNL 11/04/2006 Area V e dispone dell’autorizzazione alla partecipazione in orario di servizio. ALLEGATI locandina convegno dirigenti scolastici Firenze 17 18 novembre 2014 NOTA riferimenti logistici CONVEGNO DIRIGENTI_2014_FIRENZE_ SCHEDA ISCRIZIONE CONVEGNO DIRIGENTI_2014_FIRENZE_ ********** SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA 03. FAI LA SCUOLA GIUSTA Al via la campagna nazionale della FLC CGIL per la riforma dell’istruzione pubblica. La Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL lancia una campagna nazionale sulla scuola pubblica italiana. Si tratta di un percorso di partecipazione parallelo al tour del Governo per la sua zuccherosa “Buona scuola”. Per noi da sempre è importante conoscere l’opinione di chi la scuola la vive quotidianamente: insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, precari, che spesso, pure senza soldi per la carta igienica o i pennarelli, il laboratorio chiuso o, peggio, il tetto pericolante, mandano avanti le nostre scuole. Su alcuni dei temi di cui il Governo pare non occuparsi, si è appuntata la campagna web, social e sul territorio della FLC CGIL: più risorse, meno chiacchiere: servono 17 miliardi in 5 anni per far funzionare a dovere le scuole italiane: didattica, edilizia, personale; sblocco dei contratti dei lavoratori della scuola, fermi dal 2007; obbligo scolastico a 18 anni: la scuola comincia dall’infanzia. Come si fa a parlare di “rivoluzione” senza capire che è necessario estendere il diritto alla scuola dall’infanzia alla maggiore età? Ciò significa dare una chance a tutti i bambini, che sono cittadini oltre a essere figli e hanno diritto a un futuro; lavoratori ATA: amministrativi, tecnici, ausiliari sono i lavoratori che tengono le scuole aperte e in ordine, le fanno funzionare. Eppure nella Buona Scuola non compaiono. Naturalmente FLC CGIL non è d’accordo. Le nostre proposte sono tutte contenute nel documento “La scuola vince in quattro mosse” del giugno 2013, nella “Proposta della FLC per il reclutamento e formazione iniziale dei docenti” del gennaio 2014, nel dossier consegnato alla Ministra Giannini nell’aprile 2014 e, infine, nel documento “Il cantiere scuola della FLC CGIL”, presentato alla stampa nel luglio 2014. Una parte importante della nostra campagna è Fai la Scuola Giusta: un sondaggio online per mettere a confronto le nostre proposte e quelle del Governo su alcuni temi chiave. Si tratta di una consultazione parallela a quella dell’Esecutivo, che si concluderà entro metà novembre. Questo sondaggio si aggiunge alle migliaia di assemblee che il Sindacato ha indetto e dalle quali trarrà valutazioni su cosa pensano docenti, educatori, ATA (amministrativi, tecnici, ausiliari), dirigenti sul Piano del Governo e sull’idea alternativa di scuola giusta proposta da FLC CGIL. È una sfida, giocata sul ring della Rete: in un angolo il Premier e il suo sbrilluccicoso apparato mediatico, nell’altro la FLC CGIL, il primo sindacato italiano della scuola per iscritti e rappresentanza. Due visioni non del tutto inconciliabili, forse, ma certo parecchio lontane, ad oggi: al popolo del web che ha a cuore la scuola, il compito di giudicare chi ha ragione. ALLEGATI kit volantini fai la scuola giusta ********** 04. Scuola: #sbloccacontratto, raccolte oltre 250.000 firme per chiedere il rinnovo del contratto I sindacati promotori della petizione terranno una conferenza stampa oggi 30 ottobre 2014 a piazza Monte Citorio. Il 30 ottobre a Roma in Piazza Monte Citorio alle ore 10,30 avrà luogo la conferenza stampa di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e GILDA-UNAMS durante la quale saranno comunicati i risultati ottenuti con la raccolta di firme #sbloccacontratto rivolta ai lavoratori della scuola per indurre il Governo ad avviare le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) e per il mantenimento degli scatti di anzianità. In una lettera unitaria al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell’Istruzione, Università e Ricerca e per la Pubblica Amministrazione, viene annunciata l’iniziativa e si chiede di definire le modalità per la consegna dei pacchi con le oltre 250.000 firme raccolte. _____________________ Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione In queste settimane, gentile Presidente del Consiglio, oltre 250.000 docenti, ATA e dirigenti della scuola hanno apposto la loro firma, mettendo nero su bianco anche nome, cognome, scuola di servizio, per ricordare al Governo che hanno un contratto scaduto e non rinnovato dal 2007, che gli aumenti per anzianità, gli unici possibili, sono fermi, e che fino al 2019 non sono previsti aumenti di stipendio. Una ingiusta, doppia penalizzazione. La raccolta delle firme è stata fatta nelle scuole, da chi nelle scuole lavora. Indicano a Lei e al Governo che occorre davvero cambiare orientamento sulla scuola e iniziare a valorizzare chi ogni giorno la fa funzionare con esiti di qualità. Siamo certi che modifiche vanno introdotte già nella legge di Stabilità. #sbloccacontratto è la campagna promossa da tutte le organizzazioni rappresentative del comparto per dare voce a chi lavora a scuola. Il giorno 30 ottobre 2014 alle ore 10,30 in Piazza Monte Citorio avrà luogo una conferenza stampa per far conoscere l’ampiezza del risultato ottenuto, le sue motivazioni e i suoi esiti. Ricordiamo che le disposizioni che rinviano ulteriormente il rinnovo dei contratti e bloccano gli scatti, riguardano un settore considerato centrale per lo sviluppo del Paese. Le retribuzioni sono ferme e largamente al di sotto della media europea nonostante sia cresciuta nel tempo la complessità del lavoro scolastico. In questo scenario il Governo porta in discussione ipotesi di modifiche, anche sostanziali, dell’organizzazione del lavoro, della stessa struttura retributiva sulle quali, al di là delle molte riserve di merito, la sede appropriata e legittima di discussione e decisione è quella negoziale, in cui realizzare il necessario coinvolgimento del personale che tali modifiche è chiamato ad attuare . L’avvio del negoziato per il rinnovo del contratto costituirebbe sicuramente un’opportunità da cogliere sia riguardo a una non più rinviabile valorizzazione del lavoro nella scuola, sia per sostenere adeguatamente i processi di innovazione del sistema, nell’ottica di una politica di investimento in conoscenza che proprio la situazione di crisi in cui versa il Paese richiede come urgente e necessaria. In attesa di conoscere tempi e modi per la consegna dei pacchi con le 250.000 firme, Le porgiamo distinti saluti. Domenico Pantaleo segretario generale FLC CGIL Francesco Scrima segretario generale CISL SCUOLA Massimo Di Menna segretario generale UIL SCUOLA Achille Massenti segretario vicario SNALS Confsal Rino Di Meglio coordinatore nazionale GILDA Fgu ********** 05. Elezioni RSU, una grande prova di democrazia e trasparenza Dal 3 al 5 marzo 2015 voteranno per i loro rappresentanti e il loro sindacato oltre 3 milioni di lavoratori pubblici. Nelle ultime elezioni, il 2012, ha votato l'80% degli aventi diritto, in tempi di sfiducia verso la politica e l'esercizio del voto che ne elegge la rappresentanza non è poco. Quindi, grande partecipazione e riconoscimento del valore della rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro e nazionale. Riconoscimento soprattutto per chi interpreta la funzione del sindacato con dimensione confederale e generale: i sindacati di categoria di CGIL, CISL e UIL hanno ottenuto oltre il 70% dei consensi. E, fra questi, siamo il sindacato più votato e rappresentativo in tutti i settori della conoscenza: un terzo dei lavoratori della scuola, dell'università, della ricerca, dei conservatori e delle accademie ha scelto la FLC CGIL. La scadenza delle elezioni RSU è come una grande operazione di rendicontazione, nella quale il sindacato si confronta, da conto delle sue azioni, chiede di essere valutato. Una partecipazione così ampia è il segno anche dell'importanza che i lavoratori assegnano alla contrattazione nei luoghi di lavoro. Un segnale che un governo attento dovrebbe cogliere, invece di proseguire nel prosciugamento delle risorse destinate al miglioramento dell'offerta formativa, come prevede anche l'ultima legge di stabilità. Ma i segnali che giungono da questo governo vanno tutti in direzione contraria: generalizzato abbassamento di diritti e tutele, anziché aumentarli per tutti; perdita di potere d'acquisto per i lavoratori pubblici, senza contratto da 5 anni; eliminazione degli scatti d'anzianità da subito per dare forse fra tre anni 60 euro al 66% dei docenti; lavoratori ATA dimenticati e ridimensionati nel numero e nel ruolo; diritto allo studio ignorato, diminuiranno drasticamente le risorse per le borse di studio e aumenteranno le tasse. Insomma, questi e altri buoni motivi per proseguire la nostra mobilitazione con l'appuntamento dell'8 novembre con la grande manifestazione a Roma in piazza del Popolo, includendo una proclamazione dello sciopero se il governo proseguirà ad essere sordo ad ogni richiesta di confronto, arrogante nei linguaggi e nelle pratiche autoritarie e autoreferenziali. ALLEGATI protocollo aran organizzazioni sindacali del 28 ottobre 2014 definizione calendario votazioni rinnovo rsu pubblico impiego ********** PARLAMENTO - POLITICA – SINDACATI 06. Giovani: drammatica la situazione al sud. Occorre ripartire con un progetto generale di investimenti Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. Il rapporto Svimez sul Mezzogiorno segnala una situazione drammatica della condizione giovanile. Un’intera generazione nelle aree del sud viene esclusa dal diritto allo studio e al lavoro. L’istruzione perde credibilità e per queste ragioni aumentano i tassi di abbandono. I tassi di passaggio dalla scuola superiore all’istruzione terziaria, nell’anno scolastico 2012-2013, sono scesi al 51,7% al sud e al 58,8% al nord, riportando il Paese indietro di 10 anni. Fra gli inattivi, più di un terzo sono diplomati e laureati. Il sistema universitario meridionale rischia di esplodere per effetto dei tagli ai fondi ordinari, l’aumento delle tasse universitarie, il blocco del reclutamento e la mancanza di servizi per gli studenti. L’idea di aumentare la premialità è un ulteriore colpo agli atenei e solo il 25,7% delle quote premiali viene assegnato agli atenei del sud. In queste condizioni riprende l’emigrazione di studenti verso il nord e si determina un’università riservata a pochi. Per queste ragioni, occorre un progetto generale a favore del sud che deve ripartire dagli investimenti per affermare un nuovo modello di sviluppo basato su più alti livelli di istruzione, buona occupazione e benessere sociale. Non è più rinviabile una legge nazionale sul diritto allo studio e l’introduzione anche nel nostro Paese di forme di reddito universale contro le povertà, la disoccupazione, la precarietà e per il diritto al sapere. ********** 07. 8 novembre 2014 manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori dei servizi pubblici Cgil, Cisl, Uil: “In piazza per difendere i servizi ai cittadini e il salario dei lavoratori”. Fp-Cgil, Fp-Cgil Medici, FLC CGIL, Cisl-Fp, Cisl-Scuola, Cisl-Medici, Fns-Cisl, Fir-Cisl, Cisl-Università-Afam, Uil-Fpl, Uil-Fpl Medici, Uil-Pa, Uil-Scuola, Uil-Rua Comunicato stampa “Una grande manifestazione nazionale in difesa dei servizi pubblici e dei settori della conoscenza, l'unico argine a una crisi che impoverisce le persone e aumenta le diseguaglianze”. Le categorie dei comparti dei servizi pubblici, della conoscenza e della sicurezza e soccorso di Cgil, Cisl e Uil, per la prima volta insieme, chiamano a raccolta le lavoratrici e i lavoratori: “il prossimo 8 novembre saremo in piazza a Roma, tutti insieme, per sfidare il Governo degli illusionismi e delle divisioni; per chiedere una vera riforma delle Pa, dei comparti della conoscenza, dei servizi pubblici. E per rivendicare il diritto al contratto nazionale di lavoro tanto per i lavoratori pubblici quanto per quelli privati”. “Cinque anni di tagli lineari forsennati, di blocco delle retribuzioni, oltre dieci di blocco del turnover, un esercito di precari senza certezze e tutele, riforme fatte in fretta e male: il sistema è al collasso, mentre la spesa continua a crescere nonostante i tagli al welfare e il caro prezzo pagato dai dipendenti pubblici, oltre 8 miliardi di euro in 5 anni. Qui non è in gioco solo il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, ma quello dell’intero Paese” rimarcano i sindacati. “Come pensa il Governo Renzi di garantire salute, sicurezza e soccorso, istruzione, prevenzione, assistenza, previdenza, ricerca e sviluppo senza fare innovazione, senza investire nelle competenze, nella formazione, nel lavoro di qualità, senza aver messo in campo un progetto?”. “Per questo saremo in piazza l’8 novembre” concludono i sindacati. “Ma prima ancora saremo in tutti i posti di lavoro, in tutte le città e in tutti i territori per spiegare a lavoratori e cittadini una per una le bugie del Governo. Una mobilitazione in difesa del diritto dei cittadini italiani a servizi efficienti e a una migliore qualità del sistema di istruzione e ricerca, che per essere tali hanno bisogno di un adeguato finanziamento, adeguata formazione e adeguato salario per i lavoratori che li offrono”. ********** NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 08. Il dirigente scolastico non ha il potere di disattendere o dichiarare illegittime le delibere del consiglio di istituto concernenti l'orario scolastico. DA DirittoScolastico.it Orario delle lezioni su 5 o su 6 giorni conta la delibera del consiglio di istituto É quanto si evince da un'ordinanza sospensiva del Tar della Toscana (347/2012) depositata il 30 maggio 2012 con la quale ha sospeso il provvedimento di un dirigente scolastico che aveva rifiutato di attenersi ad una deliberazione del consiglio di istituto della sua scuola riguardante la scansione dell'orario di lezione. Il preside, infatti aveva comunicato al presidente del consiglio di istituto di ritenere «che la delibera del consiglio di istituto n. 10 del 19.12.2011 sia illegittima e che la competenza in materia di adattamento del modello scolastico (sabato libero) sia del dirigente scolastico, sentiti gli organi collegiali e considerate le necessità degli enti locali». Di qui l'esperimento dell'azione giudiziale da parte di un gruppo di genitori, che terminava con l'accoglimento del ricorso e la sospensione del provvedimento. Nel caso specifico, l'art.10 del decreto legislativo 297/94, per quanto riguarda le competenza del consiglio di istituto. E l'art. 7 per quelle del collegio dei docenti. Il procedimento è caratterizzato da tre fasi. Nella prima fase, il consiglio di istituto detta le regole per la compilazione dell'orario e la relativa scansione settimanale, compresa l'eventuale settimana corta. Dopo di che il collegio dei docenti dà un parere tecnico sulla relativa attuazione. Infine, il dirigente scolastico vi dà attuazione con un provvedimento, che deve essere informato ai criteri dettati dal consiglio di istituto, avuto riguardo alle valutazioni fornite dal collegio. Nel caso in esame, invece, il dirigente scolastico «non ha portato a termine il procedimento di fissazione dell'orario delle lezioni per il prossimo anno scolastico» si legge nell'ordinanza, «assumendo le determinazioni di sua spettanza.. limitandosi ad una statuizione di mera illegittimità della determinazione assunta dal consiglio d'istituto, che esula dai suoi poteri e determina un illegittimo arresto procedimentale». ALLEGATI Tar-Toscana-Ordinanza-n.-347-2012 settimanale su 5 o 6 giorni di competenza del consiglio di istituto non del dirigente ********** PERSONALE : CONTRATTUALI – SCATTI – PROFILI – POSIZIONI ECON. -INDENNITA’ 09. Ripresi al MIUR i lavori del tavolo tecnico sulle retribuzioni I sindacati chiedono di riaprire il confronto su tutte le problematiche della scuola per trovare soluzioni condivise e univoche su tutto il territorio nazionale Dopo una lunga e inspiegabile interruzione di quasi 5 mesi si è riaperto il 28 ottobre al MIUR, dietro pressanti sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, il tavolo tecnico sulle retribuzioni del personale della scuola nel corso del quale si è cercato di fare il punto sulle principali questioni già precedentemente trattate, al fine di giungere quanto prima ad una loro definitiva risoluzione. I sindacati hanno ribadito la necessità – che era stata condivisa anche dall’Amministrazione nei precedenti incontri - che il lavoro svolto produca linee di indirizzo univoche su tutte le casistiche trattate, in modo da evitare che si verifichino comportamenti non omogenei sul territorio nazionale, soprattutto a causa delle “interpretazioni fantasiose” di alcune ragionerie provinciali (è il caso, ad esempio, dell’indicazione di mancato pagamento dei mesi estivi ai supplenti annuali che non hanno raggiunto 180 gg di servizio per assenze giustificate e del pagamento delle ore eccedenti su spezzoni o classi collaterali). Le organizzazioni sindacali hanno inoltre chiesto che l’Amministrazione riveda la filiera organizzativa degli uffici, evitando che le singole scuole o i singoli soggetti, attraverso i canali più disparati, possano accedere a chiarimenti - spesso neanche condivisi da tutti gli uffici interessati – che generano confusione e incertezza nelle scuole e vanno nella direzione contraria a quella della chiarezza e della corretta interpretazione delle norme. L’amministrazione ha convenuto con la parte sindacale sulla necessità di dare indicazioni univoche alle scuole, rappresentando al tempo stesso la difficoltà di poter agire direttamente sulle ragionerie provinciali dello stato in quanto uffici dipendenti dal MEF. Quindi si è impegnata a aprire le interlocuzioni con il Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine di arrivare a indicazioni univoche e condivise con la ragioneria generale dello stato. Questo nella consapevolezza che le disfunzioni e le violazioni contrattuali spesso finiscono davanti ai giudici con condanna alle spese dell’amministrazione. Pertanto il tavolo sindacale sarà aggiornato alla seconda metà di novembre. Al termine dell’incontro i sindacati hanno ribadito la necessità che le convocazioni dei tavoli tecnici istituiti non siano sporadiche ma riprendano con regolarità e che ad essi si affianchino altre occasioni per aprire il confronto con le organizzazioni sindacali su tutte le novità sulla scuola annunciate dal governo, a partire dall’organico funzionale, e su “vecchie” pendenze come ad esempio la questione delle posizioni economiche ATA rimaste bloccate dopo i rilievi del MEF. ********** PRECARIATO, RECLUTAMENTO, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 10. Retribuzioni personale della scuola: problemi per le liquidazioni di settembre ai supplenti La FLC CGIL interviene col MIUR poiché le somme caricate sui POS delle scuole non risultano sufficienti. Ancora una volta le disfunzioni e i ritardi dell’Amministrazione colpiscono i diritti dei lavoratori. Diverse scuole sono impossibilitate a pagare lo stipendio di settembre, poiché le somme disponibili non sono sufficienti, nonostante che i contratti siano stati regolarmente inseriti al sistema. Il Ministero, dietro nostra sollecitazione, sostiene che il problema dipende da NoiPA che effettua dei calcoli errati sugli oneri e questo lo costringe a rimpinguare ogni volta le disponibilità finanziarie sui POS delle scuole. Il MIUR ci ha assicurato che sono in corso di modifica gli importi compensativi, anche se questo richiede ancora una settimana di tempo. La FLC CGIL ribadisce ancora una volta che tutta la partita va spostata sul MEF, che deve effettuare il pagamento diretto, senza tutti questi fumosi passaggi di mani. E’ inaccettabile che si continui ad ignorare un diritto fondamentale delle persone che lavorano e che hanno più bisogno. E’ mai possibile che nell’era renziana della “digitalizzazione” non si riesca a fare questo passo in avanti, garantendo la regolare e tempestiva liquidazione dello stipendio? ********** 11. Graduatorie di istituto ATA: nuova tempistica per l’acquisizione delle domande Nonostante l’impegno del Capo dipartimento del personale continuano a permanere problemi con il SIDI e le istanze online funzionano ad intermittenza. Sono esprimibili anche le sedi dei CPIA. La nota MIUR 13074 del 23 ottobre 2014 informa che la nuova tempistica delle funzioni per l’acquisizione delle domande, pubblicata sul portale SIDI, è la seguente: acquisizione e conferma delle domande da parte delle scuole, entro la data che l’UST comunicherà, ma non oltre il 14 novembre 2014; convalida delle operazione di acquisizione delle domande da parte delle scuole, dal 13 novembre 2014; prenotazione graduatorie provvisorie da parte dell’UST, dal 17 novembre 2014. La nota avvisa anche che le sedi esprimibili sono state integrate con i nuovi CPIA e che le istanze presentate prima del blocco delle funzioni conservano la loro validità, anche se possono essere aggiornate per recepire le eventuali sedi dei CPIA. Nonostante i messaggi rassicuranti del Ministero, circa l’attivazione delle funzioni, continuano a permanere problemi di funzionalità a causa dei numerosi interventi, una volta di aggiornamento del sistema e dell'infrastruttura tecnologica, un’altra dell’attività di manutenzione, di sovraccarico di lavoro, etc….. Naturalmente questo non riguarda solo le graduatorie di III fascia del personale ATA, ma l’intera efficienza del portale ministeriale. Siamo intervenuti svariate volte su questo problema e abbiamo sollecitato l’Amministrazione a rimuovere i blocchi e a garantire la piena funzionalità di tutto il sistema centrale. Continueremo a seguire l’evolversi della situazione affinché possa essere assicurato il regolare svolgimento delle operazioni da parte delle scuole e l’inserimento delle sedi da parte degli aspiranti. ********** ITS–IFTS –IEFP – FORMAZIONE PROFESSIONALE- ALTERNANZA 12. Alternanza scuola-lavoro: autoreferenziale il Governo va avanti in maniera Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. Le risorse destinate dal MIUR alle attività di alternanza scuola-lavoro sono solo 11 milioni di euro e sensibilmente inferiori rispetto allo scorso anno quando erano pari a 20.600.00 euro e a quelle 2012-2013 di 26.790.000. Tutta la partita dell’alternanza viene gestita in maniera autoreferenziale senza alcun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Si accentua l’idea che deve essere finalizzata unicamente a dare risposte alle richieste del mercato del lavoro e che i percorsi debbano essere co-progettati con le imprese. Voglio ricordare che le norme in vigore prevedono che i percorsi di alternanza scuola-lavoro debbono essere progettati, attuati,verificati e valutati dalle istituzioni scolastiche. Vi è il rischio concreto di sfruttamento degli studenti da parte delle aziende per utilizzare manodopera a costo zero. Non vengono garantite nemmeno le norme sulla sicurezza. Per tutte queste ragioni la FLC CGIL respinge l’impostazione del Governo che mette in discussione la funzione didattica, l’orizzonte culturale e formativo dell’alternanza scuola-lavoro. ********** 13. Istituti Tecnici Superiori: il MIUR pubblica i decreti di assegnazione delle risorse per il 2013 Utilizzati i parametri concordati nel 2010 in Conferenza Unificata. Nei giorni scorsi il MIUR ha reso noto i decreti direttoriali con i quali sono state assegnate le risorse alle Regioni relative ai percorsi degli Istituti tecnici Superiori per l’anno finanziario 2013, nonché quelle finalizzate alle azioni di sistema previste dall’art. 12 comma 5 del DPCM 25/01/2008. Nel 2013 la cifra complessivamente disponibile è stata pari € 13.377.552,00 allocate nel capitolo 1464 del bilancio del MIUR. Lo stanziamento di € 14.000.000,00 previsto dall’articolo 7, comma 37-ter della legge n. 135, del 7 agosto 2012, di conversione del decreto legge n. 95 del 6 luglio 2012, è stato ridotto nel 2013 di oltre € 600.000,00. Le risorse per le azioni di sistema (2,82% del totale del Fondo ai sensi della nota del Capo Dipartimento dell’Istruzione n. 597 dell'8/03/2013) sono state così ripartite Importo contributo ministeriale Provvedimenti della Direzione generale per l'istruzione e formazione tecnica superiore e i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni I.N.V.A.L.S.I. 150.000,00 d.d. 13 del 30/7/2013 d.d. 28 del 29/10/2013 I.N.D.I.R.E. 159.000,00 d.d. 56 del 19/12/2013 d.d. 798/AOODGPS del 10/6/2014 68.000,00 d.d. 57 del 19/12/2013 d.d. 797/AOODGPS del 10/6/2014 Beneficiario II.S. "Caboto" Totale 377.000,00 In particolare le risorse per l’INVALSI sono state finalizzate alla definizione della prova scritta che costituisce una delle prove dell’esame finale dei percorsi ITS. Infatti in base al D.I. 7/9/2011 art. 6 comma 1 la prova scritta “tesa a valutare conoscenze e abilità nell’applicazione di principi e metodi scientifici nello specifico contesto tecnologico cui si riferiscono le competenze tecnico-professionali nazionali del percorso dell’ITS”, è predisposta dall’INVALSI in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Esami finali e certificazioni delle conoscenze e competenze sono state oggetto di uno specifico approfondimento su questo sito. Le risorse per l’INDIRE sono state destinate al finanziamento di uno specifico progetto tecnico concernente lo sviluppo della Banca Dati nazionale I.T.S. anche ai fini dell’attuazione del Sistema di monitoraggio e valutazione. Infine sono stati assegnati € 68.000,00 a due istituti tecnici, enti di riferimento degli ITS dell’area Mobilità sostenibile – ambito Mobilità delle persone e delle merci – Trasporti marittimi: l’IIS “Caboto” di Gaeta e l’ITTL “San Giorgio” di Genova. Le risorse sono state finalizzate per Piani di attività per l’innalzamento delle competenza dell’intera filiera dei percorsi formativi del settore marittimo (Direttiva Ue 2008/106/CE Requisiti per i percorsi formativi della Gente di mare). Le risorse destinate a finanziarie i percorsi di studio attivati dagli ITS sono state assegnate in base ai criteri generali definiti dall’Intesa in Conferenza Unificata del 23/09/2010 (atto 91/CU). In particolare la nota dipartimentale 537/13 aveva previsto una cifra uguale per ciascun percorso ITS attivato, pari a € 50.000,00 e una cifra correlata alla percentuale della popolazione tra i 20 e i 34 anni. Quest’ultima cifra ha anche valore premiale e viene erogata in presenza del cofinanziamento della singola Regione (minimo il 30%), così come previsto dal DPCM 25/01/2008. Questo il quadro delle risorse erogate alle Regioni ITS Risorse assegnate dal MIUR anno 2013 ABRUZZO 517.191,96 Provvedimenti della Direzione generale per l'istruzione e formazione tecnica superiore e i rapporti con i sistemi formativi delle Regioni d.d. 31 del 29/10/2013 CALABRIA 198.740,30 d.d. 42 del 11/11/2013 CAMPANIA 883.799,67 d.d. 43 del 11/11/2013 1.256.976,49 d.d. 37 del 31/10/2013 405.850,82 d.d. 41 del 07/11/2013 1.336.589,74 d.d. 35 del 31/10/2013 924.211,73 d.d. 34 del 31/10/2013 1.859.227,82 d.d. 38 del 31/10/2013 MARCHE 683.393,63 d.d. 32 del 29/10/2013 PIEMONTE 822.638,04 d.d. 29 del 29/10/2013 PUGLIA 808.821,78 d.d. 33 del 29/10/2013 SICILIA 983.349,40 d.d. 47 del 20/11/2013 TOSCANA 607.831,46 d.d. 40 del 07/11/2013 UMBRIA 172.367,40 d.d. 36 del 31/10/2013 11.341,16 d.d. 48 del 02/12/2013 1.084.744,44 d.d. 30 del 29/10/2013 Regione EMILIA ROMAGNA FRIULI VENEZIA GIULIA LAZIO LIGURIA LOMBARDIA VALLE D'AOSTA VENETO Importo contributo ministeriale Totale Regioni 12.557.075,84 Dall’analisi dei decreti del MIUR risultano attualmente non assegnati € 443.476,16 riferiti alla Basilicata, Sardegna, Molise, Province Autonome di Trento e Bolzano. Da notare che in base al bilancio consuntivo del MIUR 2013 invece le economie sono pari a € 433.711,46. In base alla nota dipartimentale 537/13 le risorse destinate alle Regioni e province autonome attualmente non oggetto di assegnazione, sono le seguenti: Regione o Provincia Autonoma Importo contributo ministeriale previsto dalla nota dipartimentale dell’8 marzo 2013 BASILICATA 58.325,96 MOLISE 79.703,04 SARDEGNA 217.417,11 BOLZANO 44.824,58 TRENTO 43.204,42 Ricordiamo che le modalità di ripartizione delle risorse a partire dal 2015, sono state definite da uno specifico Accordo sottoscritto in conferenza unificata il 5/8/2014 (vedi correlati). Per il 2014 è prevista una fase transitoria di passaggio al nuovo sistema. ********** SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE 14. Il Dirigente scolastico e la “Buona Scuola di Antonio Valentino Tre questioni nodali Rispetto alla prospettiva e alla costruzione di una buona scuola, le questioni con un peso determinante sono, a mio avviso, soprattutto le seguenti: la stabilizzazione del personale precario; la questione docente, soprattutto sotto il versante della rimotivazione; il problema della governance, con particolare attenzione alla figura del DS. Anche le altre questioni di cui parla il documento sono ovviamente degne di attenzione, ma ai fini della rimessa in moto del sistema, penso siano meno rilevanti. Questo perchél'obiettivo che dovrebbe essere considerato principale in questa fase è quello di creare appunto motivazione e coinvolgimento nel personale. Obiettivo che per essere centrato richiede la messa a punto di misure che creino un clima nuovo di impegno professionale e di protagonismo docente (da ciò un no convinto alla soglia del 66% per l’attribuzione degli scatti c.d. di competenza) e il rilancio della funzione del DS, visto come elemento pilota dell’operazione che punta a far ripartire la macchina. Sulla Dirigenza Scolastica: cosa cambia? In questo contributo mi preoccuperò soprattutto di quest'ultimo argomento e cercherò di considerarne gli intrecci con aspetti non secondari della questione docente, per come viene rappresentata nelle proposte governative. Nel documento, l’argomento della Dirigenza è toccato in modo non sistematico, con richiami in punti diversi e piuttosto affrettati e con una visione complessiva che, seppure introduca elementi di novità, nell’insieme dà l’impressione di una non adeguata comprensione della sua rilevanza in questa operazione della “buona scuola”. Provo a mettere in fila i passaggi sul DS presenti nel documento, riconducibili ai seguenti aspetti: le priorità rispetto alla missione; gli strumenti (poteri, prerogative) aggiuntivi, previsti per il DS nel documento; le condizioni per una operatività efficace. Il DS “timoniere”. E poi? Sul primo punto, si richiama, nella sezione 3, l’obiettivo indicato per il DS: “…mettere la scuola nelle condizioni di cambiare rotta”. Al riguardo si ricorre all’immagine del “timoniere” come figura essenziale. Cambiare rotta, invertire la tendenza. Quindi, se ne deduce: innovazione, ma anche qualificazione professionale e rimotivazione, che sono i due nervi scoperti del nostro sistema. Nel testo, comunque, la dimensione pressocchè unica considerata è quella del DS promotore dello “sviluppo del progetto formativo”, “della didattica e della qualificazione dell’offerta formativa”, attraverso “il coordinamento della progettazione educativa”. Il fatto che si parli in modo così insistito su questa dimensione fondamentale del la figura del DS appare decisamente positivo. Quello che non si capisce invece è l’assenza di riferimenti alla sempre crescente complessità del quadro in cui il DS è chiamato ad operare e quindi all’idea di buona scuola nella situazione problematica di oggi. Idea di scuola non come istituzione, in questo caso; ma come “comunità professionale” e assetto organizzativo (con riferimento ai suoi principi regolatori e alla “filosofia” di riferimento). Che rinvia conseguentemente al discorso delle “competenze” con cui il DS andrebbe “attrezzato”. Questa mancanza, potrebbe anche apparire secondaria nell’economia generale del discorso sulla Buona scuola. Ma non credo lo sia. Ritengo anzi che questa disattenzione alla scuola come organizzazione - che abbia suoi tratti specifici e imprescindibili e coerenti con la sua missione – potrebbe molto realisticamente pregiudicare ogni prospettiva di buona scuola. Questi limiti vengono fuori soprattutto quando si considerino le novità, per altri aspetti significative, presenti nel documento a proposito di “possibilità e nuove leve” per il DS. Nuove leve per il DS: modificano qualcosa? È indubbiamente chiara nel documento la consapevolezza che occorra “attrezzare meglio il DS rispetto ai compiti in parte nuovi dell’attuale fase “ e che gli “va data la possibilità di organizzare meglio il lavoro all’interno della scuola, di guidare il piano di miglioramento…”, ecc. ecc. Queste affermazioni fanno il paio con l’altra che si legge sempre in questa sezione: “(I DS) sono responsabili di (quasi) tutto; ma non hanno nelle loro mani le leve di governo per assumere al meglio tali responsabilità”. Né vanno d’altra parte sottovalutati alcuni altri passaggi in cui le previsioni di “leve” si fanno più esplicite. Proviamo a metterli in fila: 1. I dirigenti scolastici “potranno scegliere tra i docenti coloro che coordinano le attività di innovazione didattica, la valutazione o l’orientamento e premiarne, anche economicamente, l’impegno…. “. 2. A tal fine una percentuale del 10% del Fondo “sarà nella piena disponibilità del Dirigente, per remunerare docenti per attività gestionali e di didattica di particolare rilievo per il Piano di miglioramento”. 3. Il dirigente scolastico, “consultati gli organi collegiali, potrà in tal modo chiamare nella sua scuola i docenti con un curriculum coerente con le attività con cui intenda realizzare l’autonomia e la flessibilità della scuola. In questo modo le scuole potranno utilizzare la leva più efficace per migliorare la qualità dell’insegnamento: la scelta delle persone”. Quello che qui si vuole osservare, in coerenza coi i ragionamenti fatti prima, è che i cambiamenti prospettati, potenzialmente utili in sé, diventano “possibilità”, e “leve” di segno positivo, solo se le nuove competenze si collocano dentro una visione che non solo faciliti la costruzione delle decisioni più opportune e valorizzi e premi i docenti più motivati e impegnati, ma che soprattutto preveda, in modo non retorico, quel protagonismo dei docenti, enfatizzato nel documento ministeriale. Protagonismo che nasce solo da condivisione e nuova motivazione; e senza del quale la nuova scuola non parte. Voglio dire che queste nuove leve e possibilità per il DS, se utilizzate come strumento autoritario e vertistico del potere, passi in avanti non ne fanno fare, anzi. Su “nuove” leve e “protagonismo degli insegnanti” Per questo ritengo che vadano previsti provvedimenti che offrano garanzie circa un corretto uso di queste leve, spostando a livelli più alti la soluzione del problema. E quando penso a tali provvedimenti, penso alla opportunità-necessità di una cultura dirigenziale – da formare e/o sviluppare - in cui giochi un posto importante l’idea di leadership diffusa e della relazione positiva e collaborativa come obiettivo principale. (D’altra parte è lo stesso documento ministeriale ad affermare che “La rinnovata definizione dei poteri e delle responsabilità del dirigente scolastico” vada “bilanciata da un nuovo protagonismo dei docenti ..”. ) Ma penso vada prioritariamente e urgentemente ripresa - e chiusa - l’annosa questione della valutazione del DS (prevista dal CCNL del ’99!), fatta però come Dio comanda. Valutazione che possa funzionare anche come elemento di contrasto nei confronti di comportamenti che non favorissero cooperazione e partecipazione. Quindi, bene le misure, a condizione che si operi contestualmente prevenuti e contrastati. perché i rischi vengano Se questa ottica ha un senso, penso, ad esempio, che sia sbagliato attribuire al DS la scelta delle figure di coordinamento dei Consigli di classe e interclasse e dei gruppi di dipartimento. Ma anche di tutte le commissioni e gruppi di lavoro in cui il livello di autonomia organizzativa dei partecipanti sia tale da rendere inopportuna una imposizione dall’alto di queste figure. Come pure ritengo che andrebbe piuttosto messo l’accento, nella prospettiva delle buona scuola, sull’idea di scuola come comunità professionale o – come forse sarebbe meglio dire – rete di comunità di pratiche (le articolazioni del Collegio: consigli di classe, di dipartimento ecc.). Che è idea motrice in ogni processo di miglioramento – come è riconosciuto dalla ricerca internazionale più avanzata sulle strategie – che si avvalga del protagonismo dei docenti. Non però dei docenti come monadi – o immagini assimilabili –, ma dei docenti come team; come comunità di pratiche e di apprendimento, appunto. Questo perché, il protagonismo, in una istituzione come la scuola, ha senso e dà risultati solo se poggia sulla dimensione collettiva del lavoro e su forme estese di cooperazione (vs monadismo e autoreferenzialità). E, ancora, se poggia su una idea di leadership di scuola dove le figure di organizzazione didattica e gestionale non siano al servizio del “capo”, ma espressione di una comunità professionale responsabile nella vita dell’istituto. È questa visione, funzionale alla Buona scuola, quella per la quale può valere la pena di impegnarsi. Perché porta dietro di sé un’idea della dirigenza che si ritiene possa riuscire ad esprimere il meglio di sé rispetto alla sua missione, in quanto sostenuta da una rete di collaborazioni e condivisione. In assenza della quale non si va da nessuna parte. In questa prospettiva, le funzioni di un DS della “buona scuola” mi appaiono essere piuttosto quelle di animare una comunità professionale curandone il fuzionamento complessivo, le sue articolazioni, l’orientamento al risultato; individuare, valorizzare e coinvolgere figure di riferimento e di collegamento, coordinandole e facilitando le collaborazioni, garantire coerenze interne (di obiettivi e strumenti) e attenzione alle specifiche necessità. Sulla terza misura prevista (la chiamata diretta),infine. Quii ragionamenti sono più complicati, perché più complicata e problematica la materia. Comunque ritengo che non sia allo stato attuale una priorità e che la questione – non certamente un tabù - andrebbe affrontata all’interno della più generale proposta dell’organico funzionale (a livello di scuola e di territorio). Dentro la quale potrebbe trovare risposte opportune. La valutazione dei docenti: una ipotesi di lavoro C’è ancora un punto delicato e fondamentale che va messo in primo piano, parlando delle nuove competenze e responsabilità del DS: quello riguardante il discorso dei crediti e dei soggetti che presiedono alla valutazione delle varie tipologie di attività, azioni, comportamenti, da prevedere e definire. Valutazione da prevedere comunque come pratica agile e semplificata, cui attribuire possibilmente anche una dimensione formativa. Sappiamo che il documento governativo attribuisce ai Comitati di valutazione interni alle scuole tale valutazione: sia per crediti attribuiti annualmente, sia quella definitiva, a conclusione del triennio. Mi sembra che su questo aspetto si rilevi una incoerenza. Infatti, il documento, sebbene attento a riconoscere al DS quelle leve che gli permettano di incidere sui processi che producano miglioramenti, relega poi il DS ad una funzione marginale sulla valutazione dei docenti per il riconoscimento dei crediti. Questa marginalità contraddice anche uno dei tratti fondamentali della dirigenza: la responsabilità rispetto ai risultati. Penso che in questa fase, se vogliamo che il ds possa funzionare come elemento propulsivo di una situazione che va messa in movimento, bisognerebbe pertanto prendere in considerazione l’ipotesi che la competenza valutativa per il riconoscimento dei crediti sia in capo al DS. Che si avvale ovviamente delle informazioni utili e fondate provenienti anche da altre fonti e che acquisisce obbligatoriamente le valutazioni “orientative” del previsto Comitato di scuola. Ovviamente per questa eventuale opzione vale il discorso dei rischi che si è fatto a proposito delle nomine delle figure di coordinamento e collaborazione e del 10% del MOF utilizzabile dal DS. E quindi il discorso delle misure da prevedere contestualmente per evitare derive pericolose: cioè, un sistema di valutazione del DS affidabile (va ribadito) – che poggi su una idea non burocratica di rendicontazione -, ma anche, sul punto, una formazione mirata; assieme a competenze che attengono al profilo generale del dirigente di una istituzione che dovrebbe funzionare anche come comunità professionale. Si tratta comunque di terreni delicati e scivolosi in cui il discorso dei rischi va affrontato senza improvvisazione e prevedendo garanzie su criteri, parametri e punti fermi. **********
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