incontri tecnici febbraio-marzo

Le cocciniglie della vite: principali specie,
danni e strategie di contenimento
Dr. Mirko Trevisi
Responsabile viticolo
“Collis Veneto Wine Group”
Principali specie presenti sulla vite:
Planococcus Ficus
Fam. Pseudococcidi
Planococcus Citri
Parthenolecanium Corni
Fam. Coccidi
Pulvinaria Vitis
Targionia Vitis
Fam. Diaspididae
Diaspidiotus Viticola
Attualmente, nel nostro areale, solo Il Parthenolecanium Corni ed il
Planococcus ficus hanno avuto una diffusione preoccupante.
Fattori che favoriscono la diffusione delle cocciniglie:
poca luce
scarsa aerazione
-forma d’allevamento elevata umidità
vegetazione fitta
-tecnica colturale
errata gestione della chioma
concimazioni azotate
eccesso di umidità
linee di difesa non specifiche
Parthenolecanium Corni
-specie polifaga
-presenza in costante aumento
negli ultimi 7/8 anni.
Ciclo biologico:
-Sverna come neanide di seconda età sui tralci e corteccia del fusto;
-Ad inizio primavera raggiunge la maturità, e depone 2000/3000 uova sotto lo
scudetto;
-la riproduzione avviene per partenogenesi;
-la schiusura delle uova avviene in circa 20/30 giorni e le neanidi colonizzano
le foglie ed i nuovi germogli;
-Segue una seconda generazione ai primi di luglio, le neanidi compiono una
prima muta e rimangono in questo stadio fino all’autunno quando migrano nei
luoghi di svernamento;
Danni:
-indebolimento generale della pianta a causa
dell’attività trofica;
-imbrattamento della vegetazione per emissione di
melata;
-sviluppo di fumaggini;
-disseccamenti e morte di parte della vegetazione;
-vettore di virus (arrossamento fogliare);
Strategie di contenimento:
-avere piante in equilibrio vegeto-produttivo con
gestione corretta della chioma;
-eliminazione meccanica degli scudetti tramite spazzolature;
-eliminazione dei tralci più colpiti:
Olio bianco attivato con estere a fine inverno;
Lotta Chimica
Insetticida (Clorpyriphos, Buprofezin Thiametoxam,
Spirotetramat,), al momento della migrazione delle
neanidi (prima decade di giugno);
Planococcus Ficus
Ciclo biologico:
-Sverna in diversi stadi di sviluppo (femmina
fecondata, neanide di II e III età), nelle piccole
depressioni della corteccia;
-In primavera iniziano le deposizione dei
caratteristici ovisacchi contenenti alcune centinaie di
uova giallastre.
-Al germogliamento, le neanidi si portano sulle foglie
colonizzando soprattutto la pagina inferiore.
-Una seconda generazione ha luogo in luglio: gli
stadi giovanili invadono progressivamente germogli
e grappoli insediandosi sul rachide.
-Verso la metà di agosto si sviluppa una terza
generazione a cui sono dovuti i danni maggiori.
-In autunno, generalmente dopo la vendemmia, le
popolazioni della cocciniglia si portano sotto il
ritidoma per svernare.
presente sporadicamente nell’annata 2012, è diventata una
vera emergenza nel 2013 anche a causa delle difficoltà
nell’intraprendere un programma efficace di difesa:
-alta prolificità, (una femmina depone fino a 700
uova con incrementi demografici spettacolari);
-elevato numero di generazioni (fino a 6);
-possibilità dell’insetto di modificare il rapporto fra
maschi e femmine in funzione dell’ambiente e della
densità della popolazione;
-presenza di generazioni sovrapposte;
- si presenta con focolai di difficile mappatura;
-protezione dell’insetto grazie ad una copertura
cerosa;
- Dinamiche e demografia differenti fra anni e
luoghi
-presenza di colonie permanenti nei fusti e nei
cordoni;
- Mutato panorama degli insetticidi e delle
strategie;
Danni:
-preleva linfa per nutrirsi;
- espelle "melata”;
- favorisce fumaggine;
- trasmette malattie da virus
(accartocciamento fogliare(GLRa-3), scanalatura de
legno di Kober (GVA), suberosi corticale (GVB);
- collasso del rachide;
- morte di speroni;
- sviluppo di ocratossine;
- Compromissione della
qualità del vino
Strategie di contenimento:
-gestione corretta della tecnica colturale, delle concimazioni e degli
interventi in verde.
-trattamenti fitosanitari in fase di gemme cotonose:
Si tratta di un intervento fondamentale per cercare di limitare le
popolazioni presenti nelle colonie permanenti, i migliori risultati si
ottengono usando :
Polithiol 5/6 l/hl addizionato con Clorpiriphos alle dosi di
etichetta. (questo trattamento deve essere effettuato avendo cura di
bagnare molto bene i fusti ed i cordoni delle viti che sono sede delle colonie
permanenti).
-trattamenti in fase vegetativa:
ci sono essenzialmente 2 principi attivi che hanno efficacia similare,
-Buprofezin (Applaud Plus), è un insetticida
regolatore di crescita che agisce per contatto
con azione antifissativa; dose 1,5kg/ha meglio in
miscela con 0.5l/ha di olio bianco (attenzione
allo zolfo!!!).
-Spirotetramat (Movento 48sc),è un
insetticida dotato di doppia sistemia che
agisce per ingestione; dose 1.5l/ha
Epoca di intervento per un efficacia ottimale del trattamento:
-Buprofezin in prefioritura;
-Spirotetramat in post fioritura;
% grappoli colpiti
0
20
40
Movento pre
60
80
100
50
Applaud pre
40
Movento post
40
Applaud post
50
Testimone
90
individui/foglia
0
1
Movento pre
0,1
Applaud pre
0,12
Movento post
Applaud post
Testimone
2
0,25
1,6
1,64
Dati 2013, fondazione Edmund Mach
3
n.b. in etichetta Movento sc
è ammesso solo dalla post
fioritura
In sinesi:
-In caso di presenza dell’insetto per la prima volta
nel vigneto è indispensabile la tempestività
dell’intervento;
-In caso di presenza dell’insetto nel vigneto
nell’annata precedente si deve prevedere una lotta
specifica preventiva (colonie permanenti);
-Il trattamento di fine inverno è fondamentale ma da
solo non basta;
-Il trattamento primaverile è indispensabile
effettuarlo precocemente affinchè possa avere un
effetto rilevante e duraturo.
-In caso di utilizzo di Spirotetramat per una efficacia
ottimale è necessario che la pianta sia nella
condizioni vegetative ideali per assorbire al meglio il
prodotto.
Il mal dell’esca ( Phellinus Ignarius
Stereum Hirsutum),
Si tratta di una patologia a carico del legno della
vite determinata dalla sovrapposizione di due
patologie:
-Tracheomicosi (colonizzazione dei vasi linfatici ad
opera delle ife del fungo);
-carie del legno
La patologia è dovuta all’azione combinata di alcuni funghi (Phialophora
Parasitica, Cephalosporium spp, Eutypa Lata) detti pionieri che degradano la
lignina, poi intervengono due specie di basidiomiceti ( Phellinus Ignarius
Stereum Hirsutum), che degradano la cellulosa delle pareti cellulari.
Forma cronica, (disseccamento
lento e progressivo della pianta
che può durare diversi anni).
sintomatologia
Forma apoplettica, (improvviso
disseccamento estivo di piante
sane all’apparenza).
Strategie per il contenimento:
-ogni tipo di azione volta alla limitazione dell’espansione dellla
malattia si basa su criteri preventivi:
Piante sintomatiche
Piante sane
-Capitozzatura appena sopra il punto d’innesto delle
piante sintomatiche;
-Asportazione dal vigneto del legno di potatura e dei
tronchi delle piante ammalate;
-Disinfezione degli attrezzi da taglio;
Evitare i tagli di grandi dimensioni;
Eliminare gli accumuli di legno vecchio sui cordoni;
Impiantare vitigni poco sensibili;
Trattare con Tricoderma;
Il trattamento con Tricoderma (Remedier):
Si tratta di un prodotto biologico a base si spore Trichoderma Asperellum e
Trichoderma Gamsii che agisce per competizione rispetto ai funghi
patogeni colonizzando le ferite di potatura (sito di entrata dei funghi agenti
della malattia).
-1 trattamento all’anno nella fase del “pianto”;
-1 kg/ha con almeno 4 quintali di acqua/ha;
-Getti diretti alle zone con tagli di potatura;
Remedier
-Curare bene la bagnatura;
-Applicare a distanza di almeno 10 giorni da
un trattamento fungicida
n.b. trattandosi di spore vive è necessaria la reidratazione da eseguirsi
prima di effettuare il trattamento: si deve lasciare il prodotto in acqua
(rapporto 1/10), a temperatura ambiente per 24 ore.
L’azione del prodotto non si nota immediatamente, negli anni si rileva
una sempre più sensibile diminuzione di nuove piante sintomatiche. Il
trattamento è da farsi in vigneti con inizio di infezione e su vitigni
sensibili.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE