il socio - La Guardiense

04 dicembre 2011
La Guardiense:
un punto di
riferimento
per il settore
vitivinicolo
della Regione
Campania
La scadenza del mandato
2009/ 2011 mi offre di fare una
riflessione su alcuni aspetti salienti che hanno caratterizzato
questo triennio.
In via preliminare è necessario manifestare una grossa soddisfazione per
la solidità raggiunta dalla struttura
economica, patrimoniale e finanziaria
della cooperativa, nonostante la gravissima crisi economica e finanziaria
che ha colpito l’Italia e l’intero sistema
economico mondiale.
Tale situazione è rappresentata dai
dati esposti nel progetto di bilancio
2011 sottoposto all’approvazione dei
soci e nel budget per l’esercizio 2012
approvato dal consiglio di amministrazione nell’ultima riunione del 30
novembre 2011.
I dati contenuti nel bilancio evidenziano:
a) una struttura patrimoniale in evidente rafforzamento manifestata
da un indice di indebitamento
complessivo in netto miglioramento;
certificata dalla relazione di un qualificatissimo collegio sindacale e da una
società di revisione esterna, i quali,
hanno attestato i dati di bilancio senza apporre alcuna riserva alla loro attendibilità.
I dati contenuti nel budget per l’esercizio 2012, approvato dal consiglio di
amministrazione uscente, consentono
di esprimere fondate aspettative per
un ulteriore miglioramento, sia della
situazione patrimoniale e finanziaria
della cooperativa, sia della remunerazione delle uve conferite dai soci.
La strategia
di sviluppo
dell’azienda
In questi anni il consiglio di amministrazione ha sviluppato strategie
competitive tese a consolidare il ruolo della cooperativa nella realtà vitivinicola della Regione Campania e a
conquistare una posizione rilevante
anche nel contesto nazionale ed internazionale.
un incremento
delle vendite estere
pari a circa il 34%,
raggiungendo un
volume di ricavi pari
a circa 720.000 euro
b) una favorevole situazione economica rappresentata da un un
incremento del fatturato di circa
1,8 milioni di euro;
c) da una migliorata remunerazione
delle uve conferite dai soci.
La solidità della situazione economica e patrimoniale della cooperativa è
La scelta
della qualità
e i risultati
ottenuti
Con riferimento alle attività di lavorazione delle uve, grazie alla collaborazione sviluppata con il gruppo di lavoro coordinato dall’enologo Riccardo
Cotarella, la cooperativa sta facendo
passi da gigante nella riqualificazione
del marchio e nel miglioramento della
qualità media di tutti i vini prodotti.
I risultati raggiunti dalla cooperativa
sono testimoniati dai riconoscimenti
ottenuti su tutte le più autorevoli riviste specializzate, dai premi ricevuti
in vari concorsi regionali e nazionali
e dalla collaborazione sviluppata con
primissime aziende operanti nel settore della commercializzazione.
Tutti questi riconoscimenti sottolineano la maturità raggiunta dall’azienda attraverso prodotti di alta qualità
presenti nella linea Janare, ma rappresentano anche un volano commerciale
per tutte le altre linee produttive, in
quanto, la visibilità di questi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, ha consentito di affermare il
“brand Janare” presso i consumatori,
sviluppando sentimenti di fiducia nei
confronti di tutta l’azienda.
La collaborazione con il gruppo di
lavoro coordinato dal dott. Cotarella
ha consentito anche di ottenere significative economie di costi nella lavorazione della uve, infatti, l’incidenza
dei prodotti enologi sul costo dell’uva
è passata dal 14% registrata nel 2006
al 6% registrata nel 2011, con risparmi
quantificabili in centinaia di migliaia
di euro.
I miglioramenti delle tecniche produttive registrati con il contributo del
dott. Cotarella, da soli, hanno più che
ripagato le sue competenze professionali.
Lo sviluppo
commerciale
La strategia aziendale è stata sviluppata su due aspetti fondamentali della gestione aziendale:
a) il miglioramento della qualità dei
prodotti finiti;
b) il rafforzamento della struttura
commerciale.
Con il consiglio di amministrazione
abbiamo concentrato grandi sforzi
nella riorganizzazione della funzione
commerciale dell’azienda, all’interno
della quale sono state valorizzate risorse umane locali e nella quale sono
stati impegnati anche con incarichi
operativi, sia il presidente nello sviluppo delle vendite di prodotti im-
bottigliati, sia il vicepresidente nelle
vendite di prodotti sfusi.
I risultati di tale impegno, nel comparto dei prodotti imbottigliati, si
sono concretizzati in un incremento
delle quantità vendute e del fatturato aziendale, nonostante la costante
diminuzione del consumo di vino registrato sia a livello nazionale, che internazionale.
A tal proposito è opportuno evidenziare che, in un mercato con consumi
calanti, gli incrementi delle vendite
registrati dall’azienda hanno scontato
un livello di concorrenza elevatissimo
determinato da aziende in difficoltà
che hanno sviluppato le loro strategie
competitive soprattutto con politiche
di contenimento dei prezzi di vendita.
Gli ottimi risultati raggiunti nel comparto dei prodotti imbottigliati possono essere rappresentati da circa 2,5
milioni di bottiglie vendute nel corso
dell’esercizio 2011 e dagli obiettivi individuati nel budget 2012 pari a circa
3 milioni di pezzi.
Gli amministratori, nel corso del mandato hanno privilegiato lo sviluppo
delle vendite conservando un approccio prudenziale nella concessione di
credito commerciale a causa della difficilissima congiuntura attraversata da
tutto il sistema economico nazionale
e mondiale.
Sono stati sviluppati nuovi rapporti
con clienti operanti nel settore della grande distribuzione organizzata
considerando che la moderna distribuzione alimentare pone al suo centro tali operatori. è stato consolidato
il tradizionale canale commerciale
dell’HORECA grazie anche al rafforzamento della struttura degli agenti,
con l’obiettivo di creare una rete integrata sull’intero territorio nazionale. Sono stati sviluppati importanti
contatti con operatori esteri al fine di
incrementare la quota delle esportazioni aziendali.
Tale attività si è concretizzata in un
incremento delle vendite estere nel
corso del 2011 pari a circa il 34%, raggiungendo un volume di ricavi pari a
circa 720.000 euro, con un’incidenza
sulle vendite di prodotto imbottigliato pari a circa il 16%. Con queste premesse credo che l’azienda possa con
grande fiducia guardare al futuro anche in questo momento di grave crisi.
Domizio Pigna
Presidente della Guardiense
La multifunzionalità aziendale:
accoglienza, diffusione della cultura
del vino e valorizzazione del territorio
Il vino è un prodotto culturale
che richiede conoscenza e quindi
consapevolezza: bisogna sapere prima di bere per percepire la
complessità e la qualità del vino.
è inoltre noto che l’enoturista
istintivamente coglie il rapporto
che lega il vino al suo territorio di
provenienza e sempre più spesso
valuta positivamente le aziende
che offrono un’esperienza e un
percorso che unisce: paesaggio,
cultura, convivialità, vitigni autoctoni e vigneti storici.
Per superare le criticità rilevate e
risultanti dalla limitata offerta di
ristorazione tipica sul nostro territorio e per dare al nostro vino
un ruolo importante anche nella
gastronomia, abbiamo iniziato, in
forma sperimentale, un’attività di
accoglienza strutturata.
La Guardiense offre ai suoi visitatori un tour guidato che prevede:
una visita alla cantina, un breve
percorso sul territorio e una degustazione dei piatti della tradizione culinaria locale, abbinati ai
vini dell’azienda.
Dopo due anni i riscontri sono
molto positivi; l’entusiasmo dei
clienti insieme all’incremento di
fatturato dell’enoteca hanno invogliato a dare valore e continuità
all’esperienza enogastronomica.
Ecco in breve i risultati:
- incremento del 7% delle
vendite effettuato presso lo
show room;
- circa 2000 enoturisti ospitati
nel corso di questi anni (con
punte di circa 300 presenze in
azienda fatte registrare il 29
maggio scorso in occasione
della manifestazione nazionale Cantine Aperte).
Le scelte tecnologiche
sostenibili e la tutela
della qualità:
la “distintività etica”
della Guardiense
Una piccola precisazione sul concetto di qualità, vi proponiamo
sinteticamente che cosa significa
qualità per la Guardiense:
> la scelta strategica di individuare come responsabile
della produzione uno dei
maggiori enologi a livello internazionale: il prof. Riccardo
Cotarella;
> l’introduzione di stazioni multiparametriche in linea (aumentato la capacità di − selezionare i prodotti di qualità in
linea);
> la batteria di serbatoi termo
condizionati da 300 hl in acciaio inox per accogliere i prodotti selezionati e garantirne
effettiva tracciabilità;
Le attività di accoglienza,
diffusione della cultura del vino e
valorizzazione del territorio che
ad oggi realizziamo in azienda
sono le seguenti:
> degustazioni guidate in
abbinamento a piatti della
tradizione locale;
> degustazioni guidate
tematiche;
> tour finalizzati alla scoperta
del territorio.
Spesso queste attività vengono
realizzate con il supporto
dell’Istituto per il Turismo
di Faicchio e dell’Istituto
Alberghiero di Castelvenere, con
i quali si sta consolidando una
collaborazione che produrrà
sempre maggiori benefici, in
termini di esperienza lavorativa
per gli allievi e di immagine per
la Guardiense.
anni) anno 2006 euro 891.685,
anno 2007 euro 768.239, anni
2008/2009/2010 media euro
305.226;
> l’adeguamento delle condizioni di igienicità e protezione delle postazioni di lavoro;
> la realizzazione di un innovativo impianto di depurazione
delle acque industriali.
a) ottenere un adeguato rendimento anche in considerazione del contributo sull’energia
prodotta;
b) risparmiare i costi energetici;
Tutti questi investimenti finalizzati all’aumento della qualità attraverso innovazioni sostanziali
nei contenuti e nei metodi, sono
comunque legati con un doppio
filo rosso ad altri valori sui quali l’azienda ha strategicamen-
c) qualificare la cooperativa
come operatore rispettoso
dell’ambiente e del territorio
circostante.
L’impianto è costituito da 581
moduli per una estensione
complessiva pari a 950 mq.
Il contributo della Guardiense
alla sostenibilità ambientale
nei prossimi 30 anni è così
quantizzabile:
> l’adozione di disciplinari di
produzione in pieno campo
declinati a seconda del vino
obiettivo da produrre (il vino
si fa in campagna);
oltre 2.000 tonnellate
di anidride carbonica
non emesse
in atmosfera
investimenti
finalizzati
all’aumento della
qualità attraverso
innovazioni
sostanziali nei
contenuti e nei
metodi
> la lavorazione con presse
soffici (integrità delle bucce,
meno particelle dannose nella massa in fermentazione,
contenimento dello sviluppo
di organismi dannosi, meno
chimica in bottiglia);
la produzione di energia elettrica
con una potenza installata di 130
Kw/h e una produzione annua stimata in 176.000 Kw/h.
L’investimento è stato effettuato
sulla base di 3 obiettivi principali:
quasi 900 tonnellate
equivalenti di petrolio
non bruciato
> 1.800.000 frigorie funzionanti durante la fermentazione:
meno chimica nel vino (il contenimento dei costi dei prodotti enologici (trend ultimi
te puntato: in primis la tutela
dell’ambiente e dei consumatori.
L’investimento più significativo
dell’esercizio 2011 è rappresentato, infatti, dalla realizzazione
di un impianto fotovoltaico per
più di 2.500 kg di
anidride solforosa e
100 kg di polveri non
emesse in ambiente
Una dolce
novità:
Laureto,
il passito
La Guardiense, sempre attenta
alle crescenti richieste e preferenze dei propri clienti,
presenterà a breve il suo passito
che rappresenta il completamento
della gamma di prodotti ottenuti
da uve di falanghina.
Vino caratterizzato da profumi e
sapori avvolgenti, è storicamente
prodotto nelle zone più calde e
ventilate del Sud Italia che offrono le condizioni migliori per facilitare il naturale appassimento
delle uve già sulla pianta. Nonostante le differenze pedoclimatiche, la Guardiense ha dato vita a
un prodotto eccezionale che trae
la sua unicità dalla lavorazione
esclusiva del nostro più rinomato
vitigno autoctono: la Falanghina.
Seguendo il leit motiv della linea
Janare cru, anche questo prodotto prende il nome dal toponimo di
una zona del Guardiolo Doc: ovvero Laureto.
Per ottenere questo nobile prodotto, sono stati scelti i migliori
vigneti esposti a Sud e con una
ventilazione ottimale tale da evitare la formazione di muffe indesiderate.
La raccolta è avvenuta rigorosamente a mano e i grappoli scelti
poi sono stati collocati con cura in
cassette di plastica di piccole dimensioni.
Una particolare attenzione è stata
data alla disposizione dei grappoli
che sono stati sistemati singolarmente e distanziati per evitare lo
cesso disidratativo del
frutto; lo scopo di questo procedimento è
quello di sottoporre
l’uva a una sorta di
sovramaturazione
al fine di elevarne
il tenore alcolico e
zuccherino.
Durante l’appassimento sono state
eseguite ripetute
cernite per eliminare i grappoli
o gli acini che
avevano subito
un’alterazione
indesiderata. Al
raggiungimento
del grado ottimale di appassimento, è iniziato
il processo di vinificazione durante
il quale le uve sono
state lavorate in riduzione (senza ossigeno) con l’impiego
di ghiaccio secco.
A causa dell’elevata
quantità di zuccheri che
rallentano l’attività fermentativa dei lieviti, la fermentazione, a temperatura controllata,
è durata circa un mese,
Il vino reso limpido e stabile, poi
è stato inviato in botti di rovere
francese di secondo passaggio
(circa 10 mesi) per l’invecchiamento e la maturazione.
Si calò a sciaurare i cannoli
freschissimi. Allura si versò
tanticchia di passito nel
bicchiere, affirò un cannolo e
principiò a sbafarselo talianno
il paesaggio dalla finestra
aperta.
Andrea Camilleri
le tre fasi di
lavorazione:
RACCOLTA,
APPASSIMENTO,
VINIFICAZIONE
schiacciamento dei grappoli.
Le cassette così composte sono
state collocate all’interno di un
fruttaio. Qui, grazie all’ausilio di
deumidificatori è avvenuto un
graduale, ma monitorato pro-
Quest’ultimo passaggio ha favorito, ulteriormente, la formazione
di sostanze odorose che hanno
contribuito all’affinamento del
bouquet e dei caratteri organolettici.
Al termine di questo periodo di
affinamento, il prodotto ha subito una filtrazione sterile per garantirne l’integrità microbiologica
in bottiglia.
Il colore giallo ambrato, i profumi
caldi e intensi, il gusto dolce e soave, sono il risultato di questo lento
e laborioso processo.
Un prodotto ideale per la conclusione dei nostri incontri conviviali.
I Vini di Veronelli 2011, ha assegnato le tre stelle blu al Cantari 2007
Aglianico Riserva DOC Guardiolo della linea Janare Cru e al Cantone
2008 Piedirosso DOC Sannio della linea Janare Cru, vino che lo scorso
anno si era già aggiudicato il Sole; entrambi questi vini hanno ricevuto un punteggio
di 94 centesimi
Annuario dei migliori vini italiani 2011, a cura di Luca Maroni, ha
premiato La Guardiense assegnando un punteggio di 88/100 alla Falanghina
Senete 2009 DOC Guardiolo della linea Janare Cru
Vini buoni d’Italia 2011,edita dal Touring Club, ha assegnato le 3 stelle al
Greco Pietralata 2009 DOC Sannio e alla Falanghina Senete 2009
DOC Guardiolo della linea Janare Cru sottolineando l’ottimo rapporto qualità/
prezzo di questi prodotti
Vini d’Italia 2011, edita dal Gambero Rosso, ha assegnato i due bicchieri al
Cantari 2007 Aglianico Riserva DOC Guardiolo, al Greco Pietralata
2009 DOC Sannio, al Cantone 2008 Piedirosso DOC Sannio della
linea Janare Cru e al Rosso Riserva 2007 DOC Guardiolo della linea
Selezione di Janare
Bere bene Low Cost 2011, edita dal Gambero Rosso, ha assegnato il premio
qualità-prezzo ai vini della linea Selezione di Janare al Rosso Riserva
2007 DOC Guardiolo e al Fiano 2009 DOC Sannio
La Selezione del Sindaco 2011, ha assegnato la medaglia d’oro al
Cantone 2008 Piedirosso DOC Sannio e al Lucchero 2009 Aglianico
DOC Guardiolo. Ha assegnato la medaglia d’argento alla Falanghina
Senete 2010 DOC Guardiolo e al Cantari 2007 Aglianico DOC
Guardiolo