Holcim-Lafarge, gigante del cemento Fusioni

Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino¶28 aprile 2014¶N. 18
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Politica e Economia
Holcim-Lafarge, gigante del cemento
Fusioni Con i 427 milioni di tonnellate prodotti all’anno dal nuovo colosso europeo verrà superato per la prima volta
il maggior produttore mondiale cinese, Anhui Conch
Ignazio Bonoli
Non ha destato – per il momento –
grandi reazioni l’annuncio fatto lo
scorso 7 aprile della fusione fra i due
grandi colossi europei del cemento, la
francese Lafarge e la svizzera Holcim.
Anche la borsa di Zurigo ha reagito in
modo contenuto, provocando soltanto
un avvicinamento delle quotazioni delle azioni delle due società. La Lafarge
era infatti quotata un po’ meglio della
Holcim, e ha così perso l’1,4% del valore. Alla chiusura della borsa i due titoli
erano circa alla pari, giustificando così
l’annuncio di uno scambio delle azioni
1 a 1. La conclusione dell’affare è prevista a fine mese in occasione dell’assemblea generale di Holcim.
Nasce così un gruppo capace di
produrre 427 milioni di tonnellate di
cemento all’anno, superando per la
prima volta il maggiore produttore
mondiale: il cinese Anhui Conch (231
milioni). Il mercato mondiale del cemento consta di 4500 milioni di tonnellate vendute all’anno, di cui 3000
milioni in Cina e 300 milioni in India.
Tutti gli altri Paesi non raggiungono
i 100 milioni di tonnellate. Tra gli altri
produttori, i maggiori sono il messicano Cemex (94 milioni) e il tedesco Heidelberg – Cement (91 milioni). Questo
mercato è molto frammentato e, nonostante le cifre enormi, il nuovo gruppo
Lafarge – Holcim copre soltanto il 9%
del mercato.
Ciò dipende dal fatto che il cemen-
to è un prodotto soprattutto locale e
difficilmente trasportabile. Si valuta
una distanza massima di 300 chilometri tra produzione e consumo. Dipende inoltre molto dalla congiuntura nel
settore delle costruzioni. L’indebolimento subito in Europa ha provocato
sovracapacità produttive nei cementifici, costringendoli a cercare sbocchi nei Paesi emergenti, soprattutto
in Asia, dove si registra attualmente il
maggior consumo.
Anche questa particolare situazione ha spinto i due maggiori gruppi
europei a cercare una stretta collaborazione per affrontare la concorrenza
su questi nuovi mercati. Va anche detto che Lafarge è attiva soprattutto in
Africa, mentre Holcim occupa buone
posizioni in Sudamerica, Stati Uniti e
Nordeuropa. Ovviamente una delle
prime decisioni della nuova direzione
(l’inizio dell’attività del Gruppo come
tale è prevista nel primo semestre 2015)
sarà quello di eliminare i doppioni e le
sovrapposizioni. Operazione che non
mancherà di sollevare qualche malumore in alcuni Paesi. Ma questo è un
aspetto minore della faccenda. Ben
più importante appaiono i problemi di
fronte alle varie autorità nazionali della
concorrenza.
In proposito, i rappresentanti del
nuovo gruppo hanno già precisato che
si tratta di una quindicina di Paesi nei
quali le autorità di sorveglianza della
concorrenza vorranno muoversi. Per
non rimanere passivi di fronte a queste
eventualità, i dirigenti hanno già preparato un piano che prevede la cessione
di attivi o rispettivamente di intere filiali del gruppo. Secondo i loro calcoli,
si tratterà di un potenziale di cifra d’affari di circa 6 miliardi di franchi con un
potenziale utile operativo di 1 miliardo.
Si tratta comunque di cifre di una certa importanza se rapportate alla cifra
d’affari annua del gruppo stimata in
quasi quaranta miliardi di franchi con
7,8 miliardi di utile lordo.
Circa i due terzi di queste misure
verranno attuate in Europa. Le due società sono attualmente molto attive in
Francia, Romania e Serbia. Le relative
operazioni avranno quindi lo scopo di
rinforzare le posizioni in Europa, tuttora considerata uno dei mercati principali. Le autorità di sorveglianza della concorrenza nell’Unione Europea
hanno già fatto sapere di voler seguire
da vicino questa importante operazione. Il procedimento per le necessarie
autorizzazioni potrebbe durare fine a
un anno.
Il nuovo gruppo conserverà la sua
sede giuridica in Svizzera. La Commissione elvetica della concorrenza
ha però comunicato di non voler esaminare a fondo la questione. Il gruppo
Lafarge realizza infatti in Svizzera una
cifra d’affari molto contenuta, per cui le
eventuali ripercussioni sul mercato interno elvetico sono molto ridotte.
La Holcim, in oltre 100 anni, ha
scritto parte della storia industriale
svizzera. Nata nel 1912 come Holder-
Da sinistra, Rolf Soiron e Bruno Lafont, CEO di Holcim e Lafarge. (Keystone)
bank, produttrice del celebre Portland,
già nel 1914 si fondeva con la Cementfabrik Rüthi, segnando l’inizio della dinastia Schmidheiny, ed acquisiva presto partecipazioni in Francia e Belgio,
ma poi anche in Libano, Egitto e Sudafrica. Dopo la seconda guerra mondiale penetrò nel mercato sudamericano.
Dal 1978 venne gestita dalla terza generazione Schmidheiny e, nel 2001, cambiò la ragione sociale in Holcim. Thomas Schmidheiny lasciò la presidenza,
pur conservando il 20% del capitale.
Anche la Lafarge ha una lunga
storia. Nata nel 1833 come impresa di
estrazione, partecipò alla costruzione
del canale di Suez con 200’000 tonnellate di calcare e da qui iniziò la sua
espansione in Africa. Dopo la seconda
guerra mondiale, ampliò le sue attività
nel Nord e Sudamerica. Nel 1999, acquistò il settore cemento del gruppo
indiano Tata e nel 2008 quello della
Orascom, di proprietà del fratello del
Sawiris che sta costruendo la stazione
turistica di Andermatt. Sawiris possiede il 14% del capitale e il Gruppo
Bruxelles Lambert il 21%. Tutte queste
partecipazioni verranno dimezzate nel
nuovo gruppo.
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