fondato nel 1950 Periodico dell’Associazione Maggio Eugubino Pro Gubbio - Gubbio Perugia Anno LXVI - N. 5 - Ottobre 2014 - Sped. in abb. 45%, Legge 662/96, at. 2, comma 20/B, Filiale di Perugia. www.maggioeugubino.com erca bino nella ric eugu Lo scienziato ro contro il canc Mobilità soste n pronto per lo ibile e turismo: un progett sviluppo del te o rritorio tutte le informazioni sul consiglio e sulla modalità di voto rinnovo del consiglio per il triennio 2014-2017 all’interno la scheda elettorale da riconsegnare in busta chiusa Pubblicità editoriale l’eugubino Immobilità e Declino Quanti, troppi purtroppo, piani, programmi, idee, proposte, progetti vengono interrotti, frenati, impediti da pochi che non si presentano e contrappongono con alternative o diversità di soluzioni, ma che invece rifiutano semplicemente i fondamentali della democrazia e cioè che i più possano esercitare il loro diritto di decidere. Per quei pochi il diritto altrui di decidere è sempre lesa maestà, illiberalità, autoritarismo, dispotismo, prepotenza ed arroganza. Tante storie recenti enunciano questo nella politica, nel lavoro, nella cultura, dappertutto. È inquietante poi pensare che per molti, troppi, di quei pochi si sia ormai raggiunta la perfezione nel materiale e nell’immateriale per cui la condizione attuale debba essere ad ogni costo cristallizzata per salvaguardarla! Ed allora ipotesi, teorie, congetture, supposizioni, fantasiose conclusioni pur di restare fermi, immobili, per non intaccare la presunta compiutezza raggiunta. Blocchi, sbarramenti e resistenze. Lucio Lupini Presidente Associazione Maggio Eugubino Soluzioni ragionevoli con sacrifici tollerabili non vanno bene, al massimo si possono aprire tavoli di confronto. Naturalmente per non confrontarsi. Meglio il vuoto, il nulla, l’inopportuno piuttosto che cambiare. Immobili per ammirare l’inesorabile declino di una comunità ? sommario Attualità Storia, Arte e Cultura Vita dell’Associazione Vita dell’Associazione pier giuseppe pelicci 5 che fine ha fatto il segretario coumnale piatti e vasi di eliseo bertozzini 12 7 lungo la via per gubbio 8 la festa di san martino e la cuccagna 14 Vita cittadina Vita cittadina da ferrovia a percorso ciclabile 11 15 - 21 22 Direttore Editoriale Lucio Lupini Grafica L’Arte Grafica Gubbio Stampa Tipografia Eugubina Direttore Responsabile Ubaldo Gini redazione Michela Biccheri Anno LXVI, n. 5 ottobre 2014 Cover foto 1 immagine archivio foto 2 foto Giampaolo Pauselli L’Eugubino - Periodico di attualità, informazione e cultura dell’Associazione Maggio Eugubino Pro-Loco Redazione: Piazza Oderisi - 06024 Gubbio (Pg) - Tel. e Fax 075 9273912 - CC Postale n. 15463060 Aut. Trib. Perugia n°. 334 del 15/01/1965. Sped. in abb. postale 45%, comma 20/B, legge 662/96, filiale di Perugia. Il periodico viene inviato a tutti i soci dell’Associazione Maggio Eugubino. Le opinioni espresse negli articoli impegnano unicamente le responsabilità dei singoli autori. 3 L’e a 0,55€ to esso perfe r t sp attualità l’eugubino a cura di Michela Biccheri Pier Giuseppe Pelicci direttore scientifico della ricerca dello IEO (Istituto Europeo di Oncologia) Il Maggio Eugubino ha avuto il desiderio di salutare il dott. Pelicci per l’impegno ammirabile ed esemplare che lo ha condotto a tali e grandi risultati per la ricerca contro il cancro. Assolutamente piacevoli perché anche eugubini. Ne vogliamo segnare i tratti di eugubinità che mai tramontano e rendere omaggio con questa dedica, all’attaccamento alla sua terra. Dott. Pier Giuseppe Pelicci Facciamo una panoramica dell’avvenimento. Come abbiamo appreso, Umberto Veronesi, 89 anni, il grande oncologo e ricercatore italiano, ha deciso di lasciare la direzione scientifica dell’Istituto Europeo di Oncologia milanese per responsabilità e come atto d’amore verso lo IEO, lo ha dichiarato alla stampa e con anticipo rispetto alla scadenza del suo mandato (dicembre 2016). L’obiettivo del dottore era quello di trasmettere oltre alla sua conoscenza, anche lo spirito che la sostiene, all’équipe da lui scelta come sostituta per la direzione e lo svolgimento dei compiti. La proposta di Veronesi è stata quella di dare vita ad una squadra guidata dal dottor Roberto Orecchia, direttore della radioterapia, Centro di fama mondiale. La grande notizia per noi eugubini è avvalorata dalla nomina del nostro concittadino Pier Giuseppe Pelicci, quale direttore scientifico dello IEO nel quale lavorava dal 1995 dopo l’esperienza negli Stati Uniti; è stato fondatore del Dipartimento di Oncologia Sperimentale, anch’esso di rilevanza mondiale. Pier Giuseppe Pelicci è nato a Semonte di Gubbio nel settembre del 1956 da Elda Matteucci e Flavio Pelicci, maestra lei e dirigente ENEL a Perugia, lui. Ha coseguito la laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli studi di Perugia, poi specializzato in Biologia Molecolare ha avuto esperienze in Francia e negli Stati Uniti. Direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare dell’Istituto di Clinica Medica I presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, ha poi ricoperto il ruolo di direttore del Dipartimento di Oncologia Sperimentale dell’Istituto Europeo di Oncologia a Milano, lo IEO. Le sue ricerche hanno riguardato la genesi delle leucemie e la traduzione dei segnali provenienti dal DNA, studi che l’hanno condotto alla scoperta del gene che prolunga la vita, il p66shc: l’equipe diretta dal professor Pelicci, durante una ricerca sul cancro, studiando quel gene che provocherebbe la proliferazione cellulare, aveva constatato che l’assenza di tale gene, fa vivere le cellule più a lungo. Nel 1998 vince il Premio Venosta riserva- to ai giovani ricercatori italiani che si distinguono nell’ambito della ricerca volta allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici alle neoplasie, premio conseguito per aver identificato l’oncogene PML/RARalfa della leucemia acuta promielocitica e indicato una nuova specifica strategia terapeutica. Pier Giuseppe Pelicci ha abbracciato la fede santubaldara malgrado quella sangiorgiara della famiglia e ogni anno, nonostante gli impegni, per poche ore riesce a correre accanto ai suoi Ceri. Alla nomina a direttore scientifico, qualche giorno fa è partito da Gubbio un sms di felicitazioni: “Pelicci capodieci!” e la pronta risposta: ”Speramo che ‘n lo fo cade!!”, fa trasparire come la lontananza talvolta rafforzi i legami con la città nativa e ponga sullo stesso piano l’autenticità dei sentimenti. 5 io Maggio Eugubino-Colacem GIOIELLERIA 1° classificato gioielleria o Psico Pedagogico), GreLiceo Classico-Scientifico), oni (IPSIA), Elisa Monacbel Poeta (ISA); i vincitori Studio per l’anno scolastico 2010-2011: Angela Binacci (ITIS), Federica Rossi (Liceo Socio Psico Pedagogico), Davide Lispi (Liceo Classico-Scientifico), Laura Ferranti (IPSIA), Valerio Miozzi (ITC), Hafid Assia (ISA). Assortimento di Coppe, Targhe, Premi per i tuoi avvenimenti e manifestazioni Vita dell’associazione Gioielleria Celso Bedini - C.so Garibaldi, 40 - 075 927 3801 A 21 Valigeria - Pelletteria Corso Garibaldi, 46 tel. 075 927 3991 Corso Garibaldi, 43 - Gubbio (PG) tel. 075 922 0887 attualità l’eugubino a cura di Ubaldo Gini CHE FINE HA FATTO IL SEGRETARIO COMUNALE? Per legge il Segretario Comunale non è né un organo politico né un organo gestionale del Comune, bensì, è una figura al di sopra delle parti, che svolge funzioni notarili e di consulenza giuridica nei confronti degli altri organi del Comune. Dunque correttezza vorrebbe che il Segretario sia sostituito quando non svolga in maniera soddisfacente tali compiti e non per decisione del Sindaco o, peggio ancora, come sembra stia avvenendo a Gubbio, per una congiura di Palazzo ordita dagli ambienti più retrivi dell’apparato burocratico, il cui unico scopo è quello di mantenere certi inammissibili privilegi, lavorativi ed economici, ai quali il Segretario ha cercato di opporsi nell’interesse del Comune e dell’intera collettività. È notorio come il Segretario Comunale di Gubbio, Dott.ssa Paola Bastianini, abbia grandi meriti, non solo per l’egregia attività lavorativa svolta, senza mai alcuna notazione negativa da parte di nessun amministratore, ma anche perché si è assunto l’immane compito di collaborare al risanamento della macchina comunale eugubina dopo il decennio goracciano, che ha richiamato l’attenzione della Magistratura con l’inchiesta “Trust” ed i suoi vari filoni. Sulla serietà ed onestà del Sindaco Stirati siamo pronti a giurarci. Sulla capacità ed efficienza sua e della sua Giunta è troppo poco il tempo trascorso dall’inizio del mandato per poter esprimere un giudizio, ma siamo fiduciosi per default. Per quanto risolutezza di carattere e l’incondizio- nabilità da indebite pressioni, alcune vicende e, in particolare, questa del Segretario Comunale, lasciano forti perplessità. Il Sindaco Stirati ha avviato la procedura per la sostituzione del Segretario comunale affermando, sostanzialmente, di non aver nulla contro di lui, ma di voler soltanto dare un segno di discontinuità rispetto al passato. A questo proposito ci permettiamo di fare alcune osservazioni. In primo luogo si è trattato di un atto irriguardoso nei confronti di una persona, stimata come uno dei migliori Segretari comunali dell’Umbria, che, come si è detto, tanto ha dato per il comune di Gubbio, contribuendo notevolmente alla sua “ricostruzione” accollandosi, in aggiunta alle sue funzioni di Segretario, l’onere dell’incarico di Dirigente del Settore Affari Generali, senza spese per il Comune il quale ha così risparmiato uno stipendio da dirigente valutabile in circa 70/80.000 euro annui. In secondo luogo, visto che il Segretario comunale non ha funzioni politiche né amministrative, ma soltanto di tutela legale dell’Ente, l’applicazione di un principio di discontinuità in relazione a tale figura non ha alcuna ragione di esistere. In terzo luogo, più che nei confronti del Segretario, la discontinuità col passato andrebbe applicata agli organi politici e a quelli gestionali. La stessa discontinuità, ad esempio, sembra non essere necessaria nei confronti di quei dirigenti e dipendenti implicati nell’inchiesta penale avviata dalla Procura della Repubblica di Ingresso Residenza Comunale il Segretario Comunale è una figura al di sopra delle parti, che svolge funzioni notarili e di consulenza giuridica. Perugia, cui ha fatto seguito il rinvio a giudizio per reati gravissimi nei confronti della pubblica amministrazione. Per togliere di mezzo qualsiasi sospetto per evitare congiure di palazzo ed eventuali torbide manovre di alcuni settori “deviati” della burocrazia apicale del Comune di Gubbio, alle cui mire egemoniche ed ai cui appetiti carrieristici, che vedono il Segretario comunale come un ostacolo, il Sindaco Stirati sarà certamente in grado di dimostrare di sapersi opporre. 7 8 attualità l’eugubino di Giovanni Rampini Lungo la via per Gubbio Significati e suggestioni di uno straordinario itinerario. Nelle vicende francescane eugubine era già compiutamente delineato tutto il programma spirituale di Francesco. Lieto era Francesco della sua nuova genitura. Ma nuova poteva dirsi veramente quella genitura, quel suo nuovo venire alla luce, quel rinnovato modo di sentire, di vedere, di abbracciare le cose? O non era piuttosto essa di sempre, sempre stata, sempre vera, sempre primigenia, sempre vivificante se pur nascosta, non avvertita, non considerata forse, sprofondata nella opacità dell’anima e del cuore? “Non ti chiamerò più padre” risuonò nella piazza quell’esclamazione, mai udita, mai profferita, mai da nessuno fino ad allora immaginata, che andava a scuotere nel generale sconcerto, prima ancora che a stupire, le coscienze degli astanti risuonando quasi inumana, innaturale, quasi dissacrante se rapportata al comandamento di sempre, al precetto divino. Troppo arduo era comprendere come quella affermazione andava invece nella sua perentorietà, nella sua verità più profonda ad onorare come non mai anche il padre terreno, il suo genitore ora disconosciuto, e con esso tutti i genitori di ogni tempo e di ogni luogo, tutti gli uomini apparsi sulla terra, tutti indistintamente, ricordando loro come ciascuno di essi avesse potenzialmente ricevuto il dono eccelso di una paternità superiore purché ricercata, accettata, totalmente e incondizionamente abbracciata. Lieto si sentiva della rinuncia appena profferita, della rinuncia a quella paternità terrena e con essa ai beni che di questa erano propri, lieto della spoliazione di sé da ogni materiale gratificazione al punto di non sentir più sua neanche la propria città, quel suo quasi secondo grembo materno, non meno di quello accogliente e sicuro per il calore degli affetti e delle amicizie, per la tenerezza dei ricordi, per la familiarità e dimestichezza con ogni suo ambito e angolo. Anche i luoghi che più gli erano cari e più a fondo avevano segnato il percorso della sua prima giovinezza, non più gli appartenevano. Nemmeno San Damiano ove un Uomo crocifisso gli aveva parlato, perché adesso quell’Uomo gli avrebbe potuto parlare dovunque egli si trovasse. Ora per questa sua nuova condizione tutto il mondo poteva dirsi veramente suo poiché in ogni sua plaga, in ogni paese, in ogni via che si fosse trovato a percorrere avrebbe potuto incontrare un essere da amare, una creatura da assistere, una meraviglia della natura da ammirare e loro tramite ammirare e amare senza limiti il Creatore. Ma quale nuova terra per prima percorrere, quale via per prima imboccare? Una tra le tante ve ne era a lui particolarmente familiare, già altre volte battuta a causa dei traffici di suo padre, la via per Gubbio, ove avevano il proprio fondaco gli Spadalonga, mercanti di panni anch’essi e forse amici. Non era una via facile, lui ben lo sapeva, ma aspra e solitaria, irta di pericoli e di insidie. Adesso non sarebbe stata più via di lucri e di mercature, ma solo percorso dell’anima illuminato dall’aura di spiritualità - anche questo lui sapeva, anche questo aveva, pur confusamente in passato percepito - che si irradiava da quei luoghi costellati, colle dopo colle, monte dopo monte, da eremi e cenobi, fino a quel attualità faro di santità che era Fonte Avellana. Tutte le meraviglie la natura dispiegava lungo il suo corso pur se nella sua veste selvaggia e invernale, senza risparmiarsi in alcun angolo, neanche nei più nascosti e inaccessibili, su per greppi e dirupi, lungo botri e fossati. Raffinati e sapienti accordi di colore non disdegnavano di posarsi dovunque, anche sulla rude scorza dei tronchi o sull’intrico spoglio dei rovi o sull’umile vello dei muschi, mentre la morbida cromia di una foglia marcescente non appariva meno preziosa di quella di un fiore appena fuori dal boccio: “nemmeno il re Salomone aveva mai indossato simili vesti”. Nelle limpide acque del Chiascio le trote erano puro argento, argento tra argento, argento di squame e di acque, liete nei loro guizzi lungo la corrente. Ma quella letizia era veramente loro o non era piuttosto predisposta, come anche quella varietà di colori, per la gioia di altri, per il diletto degli occhi e dell’animo degli uomini, elargita senza limiti e condizioni da una entità generosa? Solo la pochezza dello spirito, l’ottusità della mente avrebbero potuto rendere costoro ciechi a quelle meraviglie, insensibili a quelle armonie predisponendoli all’egoismo e alla sopraffazione come sarebbe a lui stesso capitato di lì a poco di dover sperimentare con i malfattori che lo avrebbero gettato in una fossa di neve o con i frati di una abbazia che non percependo la sua grandezza d’animo lo avrebbero umiliato affidandogli in cambio dell’ospitalità le più umili incombenze. Di questo si duoleva, di questo si rattristava, ma non per sé, ma per quegli infelici cui nella loro miseria nulla di sé poteva dare, nulla della sua immensa letizia comunicare. Ora molta strada era stata percorsa, ora si scorgeva già oltre la selva la mole piramidale dell’Ingino irraggiante - e gli spiriti eletti l’avvertivano, intensamente lo sentivano - una millenaria primordiale sacralità da poco arricchitasi della luminosa santità di Ubaldo. Gli fu detto (non si sa se in occasione di quel quel viag- l’eugubino gio o in altro successivo) di muoversi per quei paraggi con circospezione poiché per essi si aggirava da tempo un lupo terribile e feroce, mai visto prima di allora, che non solo faceva strage di greggi ma anche (e qui era la stortura) di uomini non rispettando con ciò quella pristina sovranità che era stata loro accordata su ogni altra creatura, come se il peccato originale si fosse ripercosso sull’intero mondo naturale sconvolgendone l’ordine. Ma ora a causa di quella nuova paternità, in virtù di quella acquisita sua qualità di nuovo Adamo avrebbe egli avuto il potere di ammansire anche quella belva e con ciò di ristabilire l’ordine sovvertito riproponendo agli occhi stupiti degli abitanti l’immagine di un Eden ritrovato. “E a lui fu dato il loco de la Vitturina” attestano le fonti, onde potesse egli rimanere vicino agli eugubini, stupirli della sua santità, egli e i compagni che avessero voluto a lui unirsi in sodalizio. Ma il suo pensiero era rivolto ad altro “loco” non molto discosto dall’altro, il vicino ospedale di San Lazzaro, il lebbrosario, un luogo di orrore e di disperazione ove alcuni infelici languivano vedendo le loro membra corrompersi e disfarsi prima ancora di scendere nel sepolcro. Ma non era forse quella carne, per via di quell’altra carne in cui quell’Uomo, l’Uomo di San Damiano, si era un giorno incarnato, universalmente ed eternamente incarnato, non era forse quella carne anche la sua carne, la carne di tutti gli uomini, dal primo all’ultimo, dal più potente al più umile, dal più giovane al più anziano? O non piuttosto era la mente che lo ingannava attraverso un abbaglio della ragione, con un mero quanto fallace giuoco dialettico? No, non poteva la mente cadere in errore, non poteva non essere garantita nel suo argomentare da quella visione che aveva improvvisamente, dopo lungo travaglio di spirito e di intelletto, squarciato le tenebre che avevano nei giorni mondani di Assisi aggrovigliato il suo percorso di vita rendendone incomprensibile lo scopo, terribilmente ed angosciosamente assente il significato. No, non poteva il pensiero rinnegare la visione del Crocifisso di San Damiano che gli aveva parlato e, parlandogli, gli aveva mostrato di parlare anche in quanto carne, carne vera, carne palpitante, carne condivisa con ogni creatura vivente. Se la propria carne appariva sana, fresca e indenne da ogni infermità, la stessa di quando era ancora raffinato e aitante cavaliere compagno di allegre e gaudenti brigate, non era forse questo suo modo di mostrarsi la vera apparenza ingannevole essendo le sue membra, per quella sublime universale incarnazione, forse tutt’uno con le membra di quegli infelici, così come le membra di costoro intimamente facevano parte della sua persona? Dove era allora la salute, dove il morbo, dove la bellezza, dove l’orrore? Non erano quelle carni, divorate e sfigurate dalla lebbra, intimamente ancora partecipi della salute e della bellezza delle sue membra, come queste lo erano, per quella universale comunione, di quel disfacimento? Dove correva la linea di demarcazione, dove era la separazione, dove la differenza? Ora tutto era evidente, tutto era consequenziale, tutto si illuminava di una luce abbagliante e pure carezzevole e gioiosa. Ora poteva correre a quell’abbraccio, andar verso alla totale immedesimazione con quei corpi, far di tutti un sol corpo, senza trepidazione, senza timore. Bussò alla porta; qualcuno venne ad aprire; si fece egli avanti senza esitazione, e subito fu dentro. NOTA. Ben diversa importanza potrebbe oggi rivestire il “Sentiero francescano” se tutti i luoghi legati direttamente o indirettamente alla presenza di Francesco sul territorio eugubino fossero oggetto di maggiore cura e attenzione. Caprignone, Vallingegno, San Pietro in Vigneto, sono collegati tra di loro da strade che possono definirsi poco più che tratturi o mulattiere risultando inoltre privi di qualsiasi struttura, pur modesta, d’accoglienza. S. Lazzaro, sebbene luogo d’alto significato morale e peraltro poco distante dalla Vittorina, non è nemmeno segnalato e la relativa Chiesa versa in uno stato di estremo degrado. 9 «Sento, ma non «Sento, ma «Sento, manon non capisco le parole» capisco le parole» capisco le parole» INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Speciale udito e benessere Chi ha problemi di udito spesso sente, ma non distingue le parole. Chi haOggi problemi di udito spesso sente, ma di nonquello distingue parole. la soluzione è più semplice chelesembra. OggiLalariduzione soluzione è piùse semplice quello sembra. di udito si avverle parole fosserodi “sfocazione che e, talvolta, imbarazzo. te quando si arriva a sentire te”. La conseguente difficoltà che la voce va e viene, una a seguire il filo del discorso sensazione fastidiosa, una crea un disagio che arriva a sorta di intermittenza, come provocare isolamento, irrita- Oggi questo può essere no così piccoli che scompaiono quando indossati. La riduzione di udito si avver- se le parole fossero “sfoca- zione e, talvolta, imbarazzo. no così piccoli che scompaio- te quando si arriva a sentire te”. La conseguente difficoltà Oggi questo può essere COLLEGABILI no quando indossati. che la voce va e viene, una a seguire il filo del discorso affrontato meglio con la sensazione fastidiosa, una crea un disagio che arriva a sorta di intermittenza, come provocare isolamento, irrita- nuova tecnologia Speech SENZA FILI A TELEVISIONE brevettato che, progettato Ma non basta, i nuovi appaGuard, sofisticato sistema Erecchi TELEFONO per un rimettere elettronicaacustici con tecnolo- affrontato meglio con la nuova tecnologia Speech SENZA FILI A TELEVISIONE Guard, un sofisticato sistema COLLEGABILI E TELEFONO brevettato che, laprogettato basta,Guard i nuovi appamente a fuoco voce, è par- Ma gia non Speech sono in perticolarmente rimettere utile elettronicaconsenza tecnolonel far recchi grado diacustici collegarsi fili a mente a fuoco è parSpeechtelefoni Guardfissi, sono capire megliolalevoce, parole, rom- gia televisori, cellu-in ticolarmente utile nel far di collegarsi fili a pendo così l’isolamento tipi- grado lari, portando i lorosenza suoni nitico dimeglio chi haleuna difficoltà di e chiari direttamente al capire parole, rom-di televisori, telefoni fissi, celluudito.così Grazie alle piccolissime timpano. pendo l’isolamento tipi- lari, portando i loro suoni nitidel difficoltà chip Speech divengonoal co dimensioni di chi ha una di diGlie apparecchi chiari direttamente Guard, montato negli appa- timpano. degli autentici auricolari, udito. 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È il caso del progetto della pista ciclabile che l’associazione Valle dell’Assino conta di realizzare seguendo il tracciato della vecchia ferrovia da Montecorona a Gubbio Fossato di Vico. (Arezzo – Fossato) Se il ritorno del treno a Gubbio, passando questa volta con la famosa bretella di Foligno, Branca Fossato di Vico, prevede per la sua realizzazione forse tempi biblici, l’idea di questa pista ciclabile e per pedoni potrebbe avere tempi molto più brevi e certi. Per Gubbio è una prospettiva grandiosa, con potenzialità turistiche notevoli. L’idea è nata circa dieci anni fa da un gruppo di amici amanti della bicicletta, che poi sono diventati un’associazione “la Valle dell’Assino” oggi con più di ottanta soci. “Una idea bella”, ci ha detto il presidente dell’associazione il geologo Fausto Pelicci, “ma è purtroppo difficile da realizzare”. In linea di massima il tracciato è già individuabile con il vecchio percorso della ferrovia. Per il nostro progetto abbiamo avuto il riconoscimento dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, “molto significativo per noi, circa 60.000 euro, un cofinanziamento a cui la nostra associazione dovrebbe contribuire con circa 30.000 euro. Se riuscissimo a far fronte al problema economico potremmo andare avanti con il progetto in maniera celere e spedita”. Il percorso eugubino fa parte del progetto “Bicitalia 18” una rete di 18.000 km che collega il nostro paese da Nord a Sud, da Est ad Ovest a sua volta collegato al percorso europeo, attraverso, ad esempio, la Fano – Grosseto. Il progetto è stato presentato ufficialmente al recente convegno sul ciclismo promosso da Euromedica nel quadro del “mese dello sport” e della “settimana europea della mobilità sostenibile”, alla presenza anche dell’assessore comunale Alessia Tasso che ha illustrato il progetto più piccolo della realizzazione del tracciato (nel tratto) di Madonna del Ponte – Centro storico. Un po’ di numeri per sottolineare l’importanza di questo progetto: In Italia gli appassionati della bici superano i 200.000 e oltre venticinque milioni in tutto il mondo. Una cifra, secondo noi, irrisoria basti pensare alla Cina, o a paesi europei come l’Olanda, la Francia o la Germania. La pista, una volta realizzata, sarà di proprietà statale, come una qualsiasi strada. Il costo del tratto lungo circa 20,5 km si aggira sui 7 milioni di euro, il costo di circa 1,5 km della variante Mocaiana – Madonna del Ponte. Per Gubbio potrebbe essere un altro importante motivo di visita non solo per gli italiani, ha tante e tali ricchezze, ad esempio lungo il percorso, con i tanti castelli, con le piccole pievi con i deliziosi insediamenti, con il verde, con la bellezza, con potenzialità di sviluppo inimmaginabile. E attenti, il cicloturista è un turista sui generis: è attento, tranquillo e vuol godersi ciò che lo circonda. Con calma, trovando in questo una risposta ragionevole (ed opposta) alla pratica del turismo “mordi e fuggi”, che è ancora il nostro turismo. Senza contare le tante attività di ristoro che potrebbero sorgere lungo il cammino. PROGETTO COMPLETO FANO-GROSSETO 400Km AREZZO-FOSSATO di VICO 130 Km La parte interessata dalla Carisp MONTECORONAFOSSATO di VICO 50 Km 11 12 storia arte cultura l’eugubino di Ettore A. Sannipoli Piatti e vasi di Eliseo Bertozzini Nel fondamentale contributo di Leon Lorenzo e Jgor Loreti sulle Ceramiche Artistiche Molaroni (1998) vengono riprodotti, tra i lavori del primo periodo della manifattura pesarese (1880-1912), due bei piatti istoriati da «Eliseo Bertozzini in stile Romolo Bezziccheri». Eliseo (Urbania, 1865 – Pesaro, 1957), apparteneva a una famiglia di ceramisti e pittori di maioliche che lungamente operò nella fabbrica Molaroni. Aveva appreso a dipingere su ceramica con il fratello Telesforo e poi studiò pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma. go, 1832 – Parigi, 1883), disegnatore e incisore di gusto romantico particolarmente apprezzato da artisti italiani operanti tra XIX e XX secolo. Le longilinee ed eleganti figure di Doré, con le loro ritmiche, misurate pose che sembrano quasi coreografate, ben si attagliano alle ambientazioni inscenate da Bertozzini, le quali rimandano a una favolosa e lontana Mezzaluna Fertile assai consona ai soggetti raffigurati. 1. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. E. Bertozzini, piatto con Giasone e il drago (da S. Rosa), maiolica, diam. cm 40 (da Loreti, Loreti 1998, p. 59). Derivazioni iconografiche e rese stilistiche del tutto simili si possono rilevare in alcuni vasi della fabbrica Molaroni conservati in raccolte private eugubine, che dunque zato da un cielo aperto, da uno specchio d’acqua con blande colline in lontananza e, soprattutto, da esili e radi palmizi che, con le foglie a mo’ di asterischi, punteggiano garbatamente l’atmosfera poco sopra la linea di orizzonte. 2. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. E. Bertozzini (attr.), piatto con Abramo che allontana Agar (da G. Doré), maiolica, diam. cm 27,2. Gubbio, coll. priv. Uno dei piatti di Eliseo Bertozzini riprodotti nel libro dei Loreti raffigura Giasone e il drago, secondo un’iconografia ricavata dalla tela secentesca d’identico soggetto che si conserva nei Musei Civici di Pesaro, basata su un’acquaforte di Salvator Rosa [Fig. 1]. Rispetto al modello, il piatto si differenzia soprattutto per l’ambientazione dell’episodio mitologico, che qui avviene in un esotico paesaggio caratteriz- Queste peculiarità stilistiche si ritrovano, identiche, in due piatti facenti parte di una prestigiosa collezione eugubina. L’attribuzione degli stessi al Bertozzini appare dunque scontata, ed è stata confermata dall’autorevole giudizio di Leon Lorenzo Loreti, che qui sentitamente ringrazio. La prima di queste due ceramiche raffigura il noto episodio biblico (Gen 21, 8-21) di Abramo che allontana Agar e suo figlio Ismaele («Abramo licenza Agar», troviamo scritto sul retro) [Fig. 2]; la seconda illustra invece un’altra celebre storia veterotestamentaria (Gen 27, 1-45), quella relativa a Giacobbe che carpisce la benedizione di Isacco («Isacco benedice Giacobbe», è scritto sempre sul retro) [Fig. 3]. Dal punto di vista iconografico, le scene derivano dalle relative xilografie della Bibbia (1865, ed. italiana 1869) di Gustave Doré (Strasbur- 3. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. E. Bertozzini (attr.), piatto con Isacco che benedice Giacobbe (da G. Doré), maiolica, diam. cm 27,4. Gubbio, coll. priv. dovrebbero spettare alla stessa mano. Parliamo di un’esile anfora dalle anse serpentiformi e di diversi vasi ‘a tromba’ sulle cui superfici curvilinee si distendono raffigurazioni sempre ispirate alla Bibbia: l’incontro di Rebecca ed Eleazaro al pozzo (Gen 24, 11-25), Tobia e l’angelo (Tb 6, 1-6) [Fig. 4], la lotta di Giacobbe con l’angelo (Gen 32, 25-33) [Fig. 5], il ritrovamento di Mosè (Es 2, 5-9) e così via. storia arte cultura l’eugubino fabbrica Molaroni, compaiono le iniziali «EB» del decoratore. In conclusione torniamo, seppur brevemente, sullo «stile Romolo Bezziccheri» dei due piatti esaminati all’inizio. Il Bezzicheri (Pesaro, 1860-1932), abile pittore di ceramiche prima alla Benucci e Latti e poi con Vincenzo Molaroni, è autore di lavori «facilmente riconoscibili per la particolare maniera di dipingere a piccoli tratti accostati e per l’impiego di colori personalissimi, quali determinati verdi, viola, rossi e bruni che imprimono alle sue opere una indubbia personalità stilistica» (Bisconti- 4. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. E. Bertozzini (attr.), vaso con Tobia e l’angelo (da G. Doré), maiolica, h. cm 56,4. Gubbio, coll. priv. 5. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. E. Bertozzini (attr.), vaso con la lotta di Giacobbe con l’angelo (da G. Doré), maiolica, h. cm 56,2. Gubbio, coll. priv. Un merito – da tutti riconosciuto – di Eliseo Bertozzini, fu quello di perfezionare il decoro ‘a raffaellesche’ su fondo blu: «tanto Telesforo quanto Eliseo contribuirono in maniera decisiva al diffondersi della decorazione a “raffaellesco” che tanto pienamente si adattava allo stile floreale dell’epoca. In particolare, Eliseo diede grande successo alla fabbrica Molaroni con il “raffaellesco” dai colori simili ai trofei e ai candelieri di Casteldurante a chiaro scuro, grigio neutro, verdastro su sfondo turchino cupo risolto con un fitto lavoro di graffito a segni paralleli» (Ugolini Pagani 1967). Numerosi vasi e piatti provvisti di questo particolare ornato sono reperibili nelle raccolte di Gubbio. A scopo esemplificativo, citerò soltanto l’anfora con anse bilobate – una foggia di ibrida ispirazione turco-ottomana, derivata forse da prototipi in metallotecnica – ove «si intrecciano satiri, ninfe e puttini fra eleganti volute» [Fig. 6]. Le figure risultano dipinte «in grigio-verde con un tratto sottile a stesura rapida, guizzante e accompagnate da rapide virgole incise nel fondo blu» (Biscontini Ugolini 2002). Sotto il piede di questo vaso, accanto alla marca della ni Ugolini 2002). Uno stile per certi versi memore dei dipinti del Pomarancio nella Sala del Tesoro del Santuario di Loreto e, forse (non vorrei esagerare …), delle decorazioni ceramiche dell’urbaniese Ippolito Rombaldoni. Di questo bravissimo artista rimane in Gubbio una mattonella, entro cornice lignea intagliata, nella quale è raffigurata una raccolta e vibrante Sacra Famiglia [Fig. 7]. Si tratta di un pezzo assai raro, firmato dall’autore e marcato sul retro «Molaroni / Pesaro», che intendo solo segnalare e su cui spero di potere al più presto tornare con uno studio adeguato. 6. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. E. Bertozzini, vaso con decoro a raffaellesche su fondo blu, maiolica, h. cm 46,3. Gubbio, coll. priv. Bibliografia essenziale 7. Ceramiche Artistiche Molaroni, pitt. R. Bezzicheri, mattonella con la Sacra Famiglia, maiolica, cm 20 x 20. Gubbio, coll. priv. L.L. Loreti, J. Loreti, Ceramiche Artistiche Molaroni. Storia della fabbrica dal 1880 ai giorni nostri, Milano 1998, speciatim pp. 21-40, 58-59, 227-229; I. Ugolini Pagani, Bertozzini, Terenzio, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 9 (1967), http://www.treccani.it/ enciclopedia/terenzio-bertozzini_(DizionarioBiografico)/; G. Biscontini Ugolini, 269. Vaso decorativo e 270. Targa devozionale, in Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche. Tomo terzo, a cura di R. Ausenda, Milano 2002, pp. 204207. 13 14 storia arte cultura l’eugubino di Fabrizio Cece La festa di San Martino e la cuccagna La prima notizia finora reperita che testimoni la svolgimento della festa di San Martino è contenuta in un articolo nel periodico socialista “l’Eugubino” del 20 novembre 1898. L’articolo riporta il testo di un manifesto, diretto ai residente di San Martino, che era stato affisso fin dall’8 novembre su tutte le case del quartiere eugubino. Nel detto manifesto, però, si può leggere: «E’ doveroso che tutti pensiate a ridar vita alla festa tradizionale che il nostro quartiere fino a pochi anni fa sempre celebrava con solennità nella ricorrenza dell’11 Novembre». La festa, dunque, è ben più antica del 1898. Ma cosa prevedeva il programma del 1898? Eccolo qua: «1-Illuminazione fantastica della Piazza Giordano Bruno e delle vie principali. 2-Innalzamento di globi areostatici a fuochi d’artificio. 3-Illuminazione a bengala dei monumenti nazionali Palazzo Beni e Palazzo del Bargello. 4-Trattenimento musicale nella piazza Giordano Bruno. 5-Cuccagna e fiaccolata artistica. 6-Bicchierata». Non c’è che dire, fu una ripresa in grande stile. Un altro riferimento è contenuto ne “L’Ingino”, n. 11, del 1908. In quella circostanza fu organizzata una gara podistica lungo «Via Gabrielli, Viale Umberto I, Borgo Santa Lucia, Viale Accoromboni, Piazza Vittorio Emanuele, Via Cavour e Piazza G. Bruno». Il primo premio, consistente in £ 10 e in una «medaglia d’argento dorato» fu vinto da Luigi Nuti della Società di Ginnastica “Spes” il quale «giunse al traguardo varii minuti prima degli altri fra una salve di applausi». Immagino che la concomitanza della festa con il genetliaco di re Vittorio Emanuele III non abbia favorito lo svolgimento della festa di San Martino. Quanto contenuto ne “il Risveglio Eugubino” del 4 dicembre 1927 lo dimostra ampiamente. Dopo aver riferito che in occasione del compleanno del re in ogni casa di Gubbio era stato esposto il tricolore e che nella pizza di San Martino si era svolto il concerto della banda diretta dal maestro Secca, l’anonimo articolista chiosa: «Il numeroso pubblico presente rievocò con nostalgico pensiero le simpatiche feste popolari di un tempo, ripensò alla tradizionale ‘cuccagna’, mancata non si sa per quale ragione, e propiziò il ripristino completo dei festeggiamenti che caratterizzavano il giorno di San Martino». Due anno dopo ci fu un timido tentativo di far baldoria, se non altro, in una piazza «insolitamente animata», così riferisce il Risveglio dell’otto dicembre 1929, «un gruppo di musicanti volle concorrere a celebrare in modo più degno la ricorrenza suonando scelta musica e gli inni della Patria». Ad ogni modo, conclude l’articolo, «la tradizione di ‘forare le botti’ non si è smentita nemmeno quest’anno e dappertutto gli amici hanno fatto onore ai proprietari». Molto critico, invece, il commento pubblicato da “Il Socialista” nel suo numero del 24 novembre 1945 qui riprodotto e la cui segnalazione devo alla cortesia di Francesco Lucci. La cuccagna, dunque. Oggi limitata nei premi e regolata nello svolgimento. Ma una volta? Ecco cosa riferisce un inedito documento relativo ai festeggiamenti che si tennero a Gubbio in occasione del sesto centenario della morte del patrono Sant’Ubaldo. Le feste, per motivi organizzativi, si tennero nel 1761. “Oltre le suddette funzioni [religiose e civili] e le altre solite del trasporto delle Macchine Cereali e tiro detto della Frezza, vi furono vari divertimenti dati a proprie spese dalla somma generosità del Sig. Contestabile Marchese Filippo Fonti”. Ecco la breve cronaca di uno di questi divertimenti: “Un altro giorno fu fatta una gran Cuccagna in Piazza grande sopra un gran palco e machina ripida ripiena di moltissime e diverse robbe magnative, di moltissimi fiaschi di vino e moscatelli, di molti pollami vivi e morti ed anche di castrati vivi; e il popolaccio al destinato segno diede l’assalto con un gran ridicolo divertimento, feste e risa”. vita dell’associazione l’eugubino di Massimo Bei conoscere gubbio n.15 Una splendida passeggiata accompagnata dal sole alla scoperta della pittura tardo gotica a Gubbio Chiesa di S. Maria Nuova Domenica 28 settembre, si è svolta la 15a edizione di Conoscere Gubbio. La passeggiata culturale organizzata dal Maggio Eugubino, ha portato l’interessato pubblico alla scoperta della pittura tardogotica a Gubbio. La competente illustrazione di Silvia Alunno si è dipanata tra le chiese di S.Agostino, S. Maria Nuova, S. Francesco e S. Secondo. Durante il percorso, interessanti interventi e approfondimenti, sono stati portati dagli studiosi Ettore A. Sannipoli e Filippo Paciotti. Una splendida giornata di sole ha accompagnato i partecipanti, tra i quali abbiamo notato con piacere alcuni giovani. Presso il Convento di San Secondo, dove si è conclusa la passeggiata, la visita non si è limitata alla scoperta delle pitture dell’antico cimitero, ma grazie alla disponibilità dei conventuali, si sono potute ammirare anche altre eccellenze della canonica tra cui il chiostro, una sala con decori settecenteschi e l’importante archivio biblioteca. Presso il convento di San Secondo si è pure svolto il momento conviviale. L’appuntamento è per la primavera del prossimo anno., vi aspettiamo come sempre numerosi. 15 16 vita dell’associazione l’eugubino elezioni maggio eugubino 2014-2017 Modalità di votazione È convocata sabato 22 novembre alle ore 16.30 l’assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio Direttivo. Al termine dell’Assemblea inizieranno le operazioni di voto come di seguito specificato: sabato 22 novembre dalle ore 17.00 alle ore 20.00 e domenica 23 novembre dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 20.00. Al termine si procederà allo spoglio delle schede. Per agevolare le operazioni, il regolamento prevede la possibilità di esprimere il voto per corrispondenza. Allegato al presente numero de L’Eugubino gli aventi diritto al voto (coloro che sono in regola con le quote sociali) troveranno n. 2 buste e la lista dei soci eleggibili (in regola con le quote sociali ma residenti nel Comune di Gubbio). È possibile esprimere n. 11 preferenze per i Consiglieri, tracciando una crocetta accanto al nominativo prescelto, n. 3 per i sindaci revisori e n. 3 per i Probiviri (scrivendo nome e cognome negli appositi spazi). La lista dovrà essere inserita nella prima busta indirizzata all’Associazione Maggio Eugubino (quella in cui non figura il nominativo del mittente al fine di garantire l’anonimato) che a sua volta dovrà essere inserita nell’altra busta munita dell’etichetta su cui compare il nome del socio. Quest’ultima potrà essere, o affrancata e spedita presso la sede del Maggio Eugubino o consegnata direttamente presso l’ufficio elettorale costituito nei giorni 22 e 23 novembre. È importante che le buste spedite pervengano all’associazione entro e non oltre il 23/11/2014 pena l’annullamento della scheda. La busta può anche essere inserita prima dello svolgimento delle elezioni all’interno della cassetta postale posta all’ingresso della sede. 1914-1918 La Grande Guerra. Storia e storie Nell’anno in cui si aprono le celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale il Maggio Eugubino, la Biblioteca Sperelliana, Associazione Eugubini nel Mondo, le scuole cittadine e altre associazioni culturali locali propongono una serie di appuntamenti per approfondire la conoscenza di questa drammatica pagina di storia europea. A partire dai primi mesi del prossimo 2015 sono previste alcune iniziative dedicate a questo tema che sarà raccontato attraverso una serie di percorsi, accessibili e divulgativi, fra dibattiti e incontri, documenti e letture, libri, filmati e musica. Inoltre, grazie alla collaborazione tra studiosi e famiglie di ex soldati, sarà possibile allestire una breve esposizione di cimeli e memorie di guerra, Ma Ass gg ociaz io E ion ug e ub in o rinnovo del consiglio per il triennio 2014-2017 tutte le informazioni sul consiglio e sulla modalità di voto Per maggiori info Riccardo Farneti 335 74 57 468 ricordi vivissimi e drammatici di quanti hanno partecipato al travolgente conflitto. Il programma è ancora in fase di definizione, appena possibile sarà comunicato attraverso gli organi di stampa. vita dell’associazione l’eugubino Iniziative del Consiglio votato per il triennio 2011-2014 Il Consiglio Direttivo in carica è così composto: Barbetti Francesco, Barbi Agostino, Bedini Cesare, Bedini Giampiero, Bei Massimo, Caldarelli Ezio Maria, Cancellotti Marco, Farneti Riccardo (Vicepresidente), Gini Ubaldo (direttore responsabile de “L’Eugubino”), Lupini Lucio (Presidente), Morena Moreno, Pascolini Giulio Cesare, Pizzichelli Pina, Procacci Silvia (Segretario), Ragni Cesare Fausto, Rampini Giampietro, Rogari Carlo, Sannipoli Ettore, Satiri Robert (Tesoriere). Il Collegio Sindacale Stefano Finori, Gabrio Minelli, Alfredo Morelli; I Probiviri Marco Marchetti, Leo Orsini, Carlo Salciarini. Nel triennio appena trascorso il Consiglio Direttivo ha realizzato moltissime iniziative aderendo allo spririto costitutivo del Maggio Eugubino che, fin dalla sua fondazione, opera a favore del mantenimento delle tradizioni eugubine e alla promozione di Gubbio. Nuove iniziative Commissione Ceri Piccoli Costituzione di una Commissione Ceri Piccoli in seno al Consiglio per il raggiungimento di ogni obiettivo volto al miglioramento del Festa dedicata ai più piccoli e con essa i seguenti progetti: Un numero massimo di tamburini e una più corretta sfilata; costituzione del gruppo chiarine composto da bambini grazie al lavoro del maestro Giordano Palazzari. Imbandieramento Palazzo dei Consoli L’abbellimento del Palazzo dei Consoli con stendardi finemente lavorati, frutto dell’impegnativo Progetto Imbandieramento per obiettivi, iniziato nel 2008 e che ancora continua. Calendario Ajò Realizzazione del Calendario di Ajò con lastrelle di majolica per il trentennale della sua scomparsa (1982-2012), in allegato al periodico “L’Eugubino” quale omaggio dell’Associazione. Sito e newsletter Sito del Maggio Eugubino www.maggioeugubino.com e servizio newsletters. S. Ubaldo a Jessup Il Maggio Eugubino collabora con l’Associazione Eugubini nel mondo e tutte le componenti legati ai Ceri per la realizzazione di una statua del Patrono per gli eugubini di Jessup. Gemellaggio Siglato un gemellaggio con Huntingdon e Dogmanchester con il patrocinio del Maggio Eugubino. Mostra Filatelica Mostra filatelica “La Festa dei Ceri di Ceri”, curata da Gabriele Lorenzi e patrocinata dal Maggio Eugubino presso la Tevarna dei santantoniari. Premio Campiello Premio Campiello a Gubbio per la 1° volta patrocinata dal Maggio Eugubino. 17 18 vita dell’associazione l’eugubino Mostre “Da Saba a Levi” 5 acqueforti in mostra di Farpi Vignoli Omaggio a Nello Bocci con il Lions Club host Gubbio in occasione dell’VIII centenario della consegna della Chiesa della Vittorina ai francescani, presso Biblioteca Sperelliana (e oggi nel sito del Maggio) Oman in Gubbio I Fioretti di S. Francesco presso la Biblioteca Sperelliana COMUNE DI GUBBIO Assessorato alla Cultura San Francesco e il Lupo di Gubbio Centro di documentazione sulla simbologia e la mitografia del lupo Fratello Lupo, Sorella Arte 5 ottobre - 3 novembre 2012 Biblioteca Sperelliana - Gubbio In collaborazione con: di Farpi Vignoli, in occasione dell’VIII centenario della consegna della Chiesa della Vittorina ai francescani, presso Biblioteca Sperelliana (e oggi nel sito del Maggio) Acquerelli di Felice Feltracco per la stessa ricorrenza Biblioteca Agostino Steuchi Durante l’insediamento del Consiglio, Il Maggio Eugubino ha regalato ai soci e ai cittadini tutti: Fratello Lupo e Sorella Arte; “Il flagello de’terremoti” a Gubbio: due casi esemplari; “Alias”: soprannomi eugubini, I Templari a Gubbio. le nostre origini; E ha ricevuto in dono la San Francesco e il Lupo: divisa da Capitano indossata cinque acqueforti di Farpi quando i Ceri furono a Venezia Vignoli; nel 1928 e a Roma nel 1930. vita dell’associazione l’eugubino Iniziative confermate Con lo stesso entusiasmo il Consiglio ha investito grande impegno per la realizzazione delle iniziative che ormai consideriamo “storiche” e che voi premiate con assidua partecipazione: Convivio del 16 maggio per gli eugubini vicini e lontani Torneo dei Quartieri Brocche d’Autore Conoscere Gubbio (15 edizioni) VIII centenario donazione della Chiesa della Vittorina Il Maggio Eugubino ha preso parte al comitato per le celebrazioni “Impariamo a Conoscere i Ceri e la loro Festa” riservato alle scuole medie Annullo postale del 15 maggio e cartolina Festa di Primavera Borse di Studio AME-COLACEM come riconoscimento che per decenni ha premiato gli studenti più meritevoli Studi sulla ceramica, Tolentino, convento San Nicola Preso la sala Nicola Fusconi del Convento di Sna Nicola a Tolentino, si è svolto il secondo Convegno di studi sulla ceramica abruzzese, umbro-marchigiana e laziale a cura di Nadir Stringa. Al convegno hanno partecipato illustri ospiti della ceramica del centro italia, per l’Umbria, in particolar modo Gubbio con le majoliche di Mastro Giorgio, il nostro Ettore Sannipoli. 19 Piante & Fiori Antonella Passeri Fiori e Piante Addobbi per ogni occasione Consegna a domicilio B.go Crocesfisso - P.le Cimitero 06024 GUBBIO (PG) Tel. Abit. 075 9274651 - Tel. Negozio 075 9271181 Cell. 349 4659186 di La Bottega di Lugni Renato •Salumi e formaggi •Specialità al tartufo •Vini e prodotti tipici umbri ne Conseg io cil a domi Corso Garibaldi, 79 - Gubbio - tel. 075 927 4788 www.saporidigubbio.net - [email protected] vita dell’associazione l’eugubino di Robert Satiri torneo dei quartieri 2014 Un autentico successo con 500 figuranti e migliaia di spettatori Migliaia di spettatori, oltre 500 figuranti, piazze e vie cittadine piene; questo il contesto della splendida edizione di quest’anno del Torneo dei Quartieri. Ritornato all’appuntamento serale, ha saputo rinverdire i fasti dei migliori anni passati e regalare ai turisti presenti in città vive e spettacolari emozioni, grazie ai corteggi particolarmente ricchi e curati, alle coreografie delle ballerine della Scuola di Danza Città di Gubbio, alle verette dei Balestrieri, ai volteggi delle bandiere degli Sbandieratori, ai giochi di luce che hanno accompagnato e sottolineato le evoluzio- ni della serata. Nei giorni precedenti le piazze eugubine si sono riempite quando a Sant’Andrea, a San Martino, a San Pietro ed a San Giuliano, abitanti e turisti hanno potuto godere delle prelibatezze culinarie, dei giochi e degli intrattenimenti allestiti dai Quartieri. Il 14 agosto sera, ogni Quartiere ha legato il proprio Corteo Storico – che ha percorso le vie del centro cittadino con cavalli e cavalieri, figuranti, balestrieri e tamburini, per poi tornare nella suggestiva cornice di Piazza Grande – all’interpretazione del tema simbolico di quest’anno: le contrade in cui ognuno di essi è suddiviso. Il verdetto di Piazza Grande ha visto tra i balestrieri 3° classificato Alessandro Brugi per il Quartiere di Sant’Andrea, 2° classificato Daniele Cerbella per San Pietro ed Alessandro Mancini primo classificato per San Giuliano. La giuria presieduta dal nostro Consigliere Giampietro Rampini e composta da Daniele Gelsi, Giancarlo Grasselli, Maria Elena Nafissi, Antonella Ratto, Giuseppe Filippetti, Giuseppe Gasparri, Laura Braca e Mauro Piergentili ha attribuito a San Pietro il premio (un’opera ceramica da lui stesso disegnata e realizzata) spettante al Quartiere che meglio ha interpretato il tema assegnato. Un successo insomma, nei numeri e nei contenuti che sta già facendo pensare ad evoluzioni dell’appuntamento per i prossimi anni. Il supporto garantito dall’Amministrazione Comunale ad esempio fa ben sperare nella concretizzazione del progetto di creazione dell’Ente Torneo deputato alla gestione ed all’arricchimento dell’evento, con un ulteriore sforzo scenografico e coreografico per la Piazza ed i costumi dei figuranti. L’Associazione Maggio Eugubino in questi anni ha creduto e sostenuto la manifestazione, garantendole di nuovo dignità e rilievo nel panorama delle rievocazioni storiche nazionali; nel suo ruolo di soggetto coordinatore desidera esprimere un caloroso ringraziamento a tutti coloro i quali – Istituzioni, Associazioni e collaboratori – a vario titolo hanno reso possibile e piacevole il Torneo. Appuntamento all’edizione 2015! 21 22 vita cittadina l’eugubino VOTA IL TUO LUOGO DEL CUORE, FIRMA PER LA CHIESA DI SANTA CROCE Raccolta firme per salvare la Chiesa di Santa Croce della Foce Continua la raccolta firme promossa dal Consiglio della Confraternita di Santa Croce della Foce, preoccupato della grave situazione in cui versa il complesso monumentale della Chiesa, firme che rappresentano voti per il “nostro luogo del cuore”, lo slogan adottato dalla 7° edizione del censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”, promosso dal FAI – Fondo Ambiente Italiano in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Cosa otterremmo? Il reperimento di risorse per la messa in sicurezza e per il restauro della Chiesa. Abbiamo tempo fino al 30 novembre, vi indichiamo i modi e i luoghi dove apporre la vostra firma e far vincere “il nostro luogo del cuore” • attraverso sito internet www.fondoambiente.it: iniziativa I LUOGHI DEL CUORE • raccolta firma nelle apposite postazioni • compilazione cartoline FAI • voto nelle filiali di banca INTESA (a Gubbio in Via Campo di Marte) Congratulazioni a Lucia Lupini La dott.ssa Lucia Lupini, dopo aver conseguito la laurea magistralis in giurisprudenza con 110 e lode, aver svolto pratica presso uno studio legale ed aver Lionello Colonni Si è spento nella sua abitazione di Roma Lionello Ubaldo Colonni, socio tra i più longevi della nostra Associazione. Ai familiari tutti le più sentite condoglianze. frequentato il biennio della Scuola di Specializzazione per le professioni legali, ora, superando brillantemente le due prove previste, ha acquisito l’idoneità a svolgere attività forense. Sincere e vivissime congratulazioni dal Maggio Eugubino a Lucia e ai suoi genitori, Anna e Lucio Lupini. Prof.ssa Anna Maria Scavizzi Ricordiamo con profonda nostalgia la prof.ssa AnnaMaria Scavizzi, ricordi che prendono vita dalla forza che per tutta la sua esistenza l’ha caraterizzata, dalla gentilezza che ha mostrato a tutti e dei suoi graditi e sinceri consigli. Sempre ci mancheranno il suo bellissimo sguardo e i suoi sorrisi. I suoi gesti e la passione per la vita. Grazie per la collaborazione offerta alla nostra testata giornalistica e all’Associazione Maggio Eugubino, tutt’ora commosso per la sua scomparsa. events wedding Esperienza, professionalità, qualità Gli ingredienti di un’organizzazione flessibile e dinamica, capace di soddisfare tutte le vostre esigenze, rendendo il vostro evento unico e speciale. 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