Occlusione del C.V.C. Difetto di pervietà Occlusione completa Impossibilità ad aspirare e a infondere Withdrawal Occlusion Difficoltà o impossibilità ad aspirare, senza problemi d’infusione Occlusione parziale Difficoltà ad aspirare e difficoltà a infondere Difetto di pervietà da causa intraluminale o extraluminale Occlusione del C.V.C. Occlusione da precipitati Aggregati lipidici Etanolo in acqua al 70% Mezzo di contrasto Sodio bicarbonato molare 8,4% Precipitati farmacologici Acido cloridrico 0,1mEq/ml * il volume dipende dalla capacità del CVC Occlusione del C.V.C. Occlusione da coaguli Clotting o trombosi intracatetere Urochinasi 1000-5000 UI/ml rTPA 2mg/ml * il volume dipende dalla capacità del CVC Occlusione del C.V.C. Cosa fare la disostruzione idraulica rappresenta il primo step per ogni occlusione va utilizzata solo soluzione fisiologica (l’eparina non disostruisce) utilizzare una siringa di misura non inferiore ai 10 ml eseguire piccoli movimenti ripetuti di infusione/aspirazione in alternativa utilizzare il sistema delle 2 siringhe da 10 ml connesse al C.V.C. mediante un rubinetto a 3 vie siringa vuota in aspirazione + siringa contenente la soluzione per disostruire ingresso “passivo” della soluzione nel sistema piccoli avanzamenti ogni 30 minuti Complicanze meccaniche Fibrin sleeve, tail, sheath Trombosi murale Trombosi occlusiva Difetto di pervietà Malposizionamenti secondari Pinch off Frattura ed embolizzazione Deconnessione Trombosi C.V.C. correlate L’inserzione e la permanenza del catetere venoso centrale nel letto vascolare determina una serie di eventi che possono essere così schematizzati: danno endoteliale provocato dalle manovre di inserzione del catetere con attivazione dei fattori estrinseci della coagulazione, e successivamente dal decubito dello stesso attivazione dei fattori intrinseci della coagulazione da parte del catetere che si comporterebbe così da corpo estraneo insulto meccanico trasmesso dall’esterno mediante l’adozione di pompe di somministrazione forzata ad impulso e dall’interno attraverso l’attività cardiaca insulto chimico sull’endotelio in corrispondenza soprattutto della parte distale in relazione alle infusioni somministrate. Trombosi C.V.C. correlate La trombosi venosa correlata al catetere vascolare rappresenta una complicanza pericolosa, data la sua potenziale evoluzione embolica (15 – 25%). La gestione di tale complicanza è di pertinenza medica, mentre un ruolo importante ha l’infermiere nell’individuare precocemente i segni e i sintomi necessari ad attuare immediatamente gli interventi. Trombosi C.V.C. correlate l’infezione del CVC contribuisce alla patogenesi delle complicazioni tromboemboliche la trombosi è il maggior fattore di rischio per infezione dei CVC Fibrin sleeve Nei primi giorni successivi all’impianto è costituito prevalentemente da fibrina. In alcune situazioni viene progressivamente sostituita da tessuto fibroso costituito da collagene e fibroblasti sui quali il trombolitico non può esercitare alcun effetto (coating irreversibile) F. sleeve manifestazioni cliniche Difetto di pervietà Stravaso in corrispondenza sito venipuntura Stravaso lungo il tunnel sottocutaneo Fibrin sleeve Stravaso nella tasca reservoir Batteriemia persistente Embolia Resistenza alla rimozione cvc catetere Fibrin sleeve Fibrin tail o flap Fibrin sheath Trombosi murale Interessa una parete del catetere fino alla parete della vena omolaterale. Trombosi non ostruttiva sintomatologia specifica assente (90%) Generalmente si sviluppa nel punto di penetrazione del catetere nella vena Difetto di pervietà Trombosi murale Sepsi Embolia Trombosi occlusiva Interessa tutto il calibro della vena Difetto di pervietà intorpidimento e dolorabilità ai movimenti dell’arto prossimo alla sede d’incannulamento del vaso dolore alla spalla e/o all’ascella dove è posizionato il catetere Trombosi occlusiva segni locali di stasi venosa edema del collo parestesie e cefalee modificazione del colore cutaneo in senso eritematoso o cianotico setticemia embolia
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