B12.Guerra e dopoguerra - sengoha e genbaku bungaku

LETTERATURA DEL
PERIODO BELLICO
AUTORI NEL PERIODO BELLICO
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Gli autori del periodo bellico si distinguono in tre
categorie:
Autori che non produssero negli anni della
guerra/si rifugiarono nel proprio mondo estetico
rifiutandosi di cooperare con il regime
Scrittori attivi, fra cui attivisti di sinistra
“convertiti” (tenkō), che scrissero confessioni vs le
loro precedenti convinzioni o opere sul conflitto:
a partire dal 1937, pubblicazione di testi di
ispirazione patriottica, di incitamento alla guerra,
reportage di guerra, testi scritti dal fronte o
ambientati sul campo di battaglia
ESEMPI DI OPERE
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Hino Ashihei: trilogia del 1938
Mugi to heitai (Orzo e soldati)
Tsuchi to heitai (Terra e soldati)
Hana to heitai (Fiori e soldati)
Ishikawa Tatsuzō: Ikite iru heitai (soldati vivi,
1938)
SENGOHA
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Scuola Sengoha
Alcuni ne parlano come di “letteratura dell’occupazione”
Esplorazione delle conseguenze morali e psicologiche del
conflitto
Denuncia vs la guerra, sentita come un male totale
Narrazione della propria esperienza personale elevata a
esperienza universale: trattati i temi della fede, della
libertà e della sopraffazione
Principali autori
Ōoka Shōhei
Noma Hiroshi e Shiina Rinzō
Shimao Toshio
GENBAKU BUNGAKU
(LETTERATURA DELLA
BOMBA ATOMICA)
IL GENERE
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Include vari tipi di testo
Narrativa, poesia, opere documentarie, letteratura per
l’infanzia, a cui in epoca più tarda si sommarono anche
altri generi come il cinema, i manga e gli anime
Non è accomunato da particolari elementi formali
Elemento comune: narrazione dell’esperienza della
bomba atomica
Riferimento alle bombe lanciate su Hiroshima e Nagasaki
Nella produzione più tarda, però, ampliamento alla più
generale tematica del nucleare
Non letteratura di guerra, ma letteratura della memoria
PROBLEMI POSTI DAL GENERE
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Per gli autori: come “esprimere l’inesprimibile”?
Per la critica:
Questione del valore artistico delle opere
Come tracciare il confine fra produzione letteraria e
produzione documentaristica, soprattutto nelle opere nate
da esperienza diretta?
Che differenze fra i testimoni diretti e coloro che hanno
avuto solo esperienza indiretta? Individuate dalla critica
tre fasi di evoluzione del genere:
“Evocare le rovine” (es., Ōta Yoko)
“Prospettiva a distanza” (es., Ibuse Masuji, Ōe
Kenzaburō)
“Espansione nel tempo e nello spazio” e passaggio dal
genbaku bungaku al kaku bungaku (es., Hayashi Kyōko;
alcuni critici vi includono anche Abe Kōbō)
ŌTA YŌKO (1906-1963)
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Shikabane no machi (Città di cadaveri, 1948):
Prefazione del 1950: l’autrice spiega l’urgenza della scrittura
e affronta i problemi che la testimonianza comporta per gli
hibakusha
Caratteristiche dell’opera
Tragedia presentata nella sua immediatezza, con solo
graduale emergere del contesto storico
Contrapposizione di racconto oggettivo e racconto soggettivo
Punto di vista della scrittrice intrecciato con quello di altri
personaggi
Evento tragico contrapposto alla precedente vita quotidiana
IBUSE MASUJI (1898-2003)
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Kuroi ame (Pioggia nera, 1965)
Racconto di seconda mano, basato su fonti sia reali
che fittizie
Struttura: narrazione onnisciente, con inserti di
canti, preghiere, slogan e soprattutto diari: quello
del protagonista Shigematsu e della nipote Yasuko,
da lui trascritti a qualche mese dallo sgancio della
bomba, con anche integrazioni posteriori
Autenticità del diario, ma pluralità dei punti di
vista
Dinamica passato-presente, distanza-lontananza
nei vari inserti nella narrazione
HAYASHI KYŌKO (1930-)
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Kataribe dell’esperienza della bomba: volontà di
tramandarla alle generazioni future
Matsuri no ba (Il luogo della festa, 1975):
“Continuare della distruzione”, a causa della “malattia
atomica” e del perdurare della minaccia nucleare
Avvio con narrazione autobiografica, e progressivo
ampliamento a una prospettiva universale, in un dialogo
passato-presente
Giyaman biidoro (Vetro soffiato, 1977)
Collage di esperienze della bomba
Predominanza del piano temporale del presente e del tema
del permanere delle ferite fisiche e psicologiche della bomba
Tema del timore della procreazione