portata utilizzabile media mensile - Regione Marche

Procedura di Verifica di Assoggettabilità Ambientale (L.R. n.3/2012)
- INTEGRAZIONI -
Progetto di realizzazione dell’impianto idroelettrico sul fiume Foglia in
località Pianella del Comune di Lunano (PU)
Proponente: Energy Seekers srl.
Controdeduzioni alle osservazioni della:
P.F. VALUTAZIONI ED AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
1
Con la presente nota si esplicano le controdeduzioni alle osservazioni pervenute dalla P.F.
Valutazioni Ambientali ed Autorizzazioni Ambientali della Regione Marche con nota n. 0236827
del 03/04/2014.
PUNTO 1)
La paratoia in progetto è costituita da un tessuto gommato ad alta resistenza fissato nel perimetro
bagnato della gaveta, sollevato da una paratoia mobile azionata da pistoni idraulici.
Pertanto, una volta richiusa la paratoia mobile, la forma a trapezio della gaveta viene ripristinata
integralmente, grazie alla disposizione del tessuto gommato a mo’ di “ventaglio”, come evidenziato
negli schemi allegati (Allegato 1). Quindi l’intervento in progetto non determina alcuna alterazione
del trasporto solido anche durante i fenomeni di piena.
PUNTO 2)
L’affermazione a pag 11 della Relazione Tecnica, ovvero “La paratoia mobile si abbassa
automaticamente fin al livello del fondo alveo” non è corretta. La frase deve essere sostituita con la
seguente: “La paratoia mobile si abbassa automaticamente fino al livello di fondo della gaveta
centrale su cui si attesta ”.
Si osserva che la Tav. 12 contiene un errore grafico sulla posizione di fondo alveo dello stato di
progetto, pertanto provvede ad allegare nuova Tav. 12-i (che sostituisce la Tav.12); nella Tav. 13,
mentre risulta corretta la quota di fondo alveo, viene rettificata la posizione dell’asola di scarico,
attraverso nuova Tav. 13-i (che sostituisce la Tav.13).
La frase riportata a pag 11 della Relazione Tecnica, ovvero “l’intervento in progetto consiste nel
posizionare una paratoia mobile a ventola nella gaveta centrale della briglia esistente, di larghezza
di circa 6m” presenta un errore. La frase deve essere sostituita con la seguente: “l’intervento in
progetto consiste nel posizionare una paratoia mobile a ventola nella gaveta centrale della briglia
esistente, di larghezza alla base di circa 4,6m”; risulta corretta la larghezza riportata nella Tav. 10.
2
PUNTO 3)
L’affermazione a pag 17 della Relazione Tecnica, ovvero “il canale sarà rinforzato con
gabbionate per proteggere il profilo naturale della zona golenale; analogamente il tratto di sponda
destra del fiume Foglia in corrispondenza della centrale di produzione e di scarico sarà protetto
dall’azione erosiva della portata per mezzo di massi ciclopici o gabbionate metalliche.” Non è
corretta. Non si necessita infatti, per le caratteristiche del terreno in sito e per il layout dell’impianto
di alcuna protezione all’azione erosiva delle sponde e dell’alveo fluviale.
PUNTO 4)
Si conferma quanto riportato a pag 26 della Relazione Tecnica, ovvero “I lavori da eseguirsi in
alveo (…) non richiedono deviazioni e/o interruzioni del flusso delle acque del fiume, dato che nel
periodo estivo in cui saranno effettuati, il deflusso viene di norma solo al centro dell’asta.
Per quanto riguarda la frase riportata poco dopo nella stessa pagina, ovvero “La realizzazione
delle opere in alveo necessiterà di interventi che verranno realizzati nel periodo siccitoso ed in un
arco temporale di poche settimane; durante tali lavorazioni verrà eseguito un adeguamento del
fondo alveo ed un by-pass temporaneo per consentire il deflusso continuo della risorsa idrica” si
vuole intendere che, per la realizzazione degli interventi in alveo, seppur programmati nel periodo
siccitoso e in un arco temporale di durata ridotta, per evitare il contatto tra acqua ed i mezzi d’opera
si necessità di by-pass, che altro non è che un guado provvisorio sotto il quale scorrerà la portata
senza realizzare né deviazione, né interruzione del flusso della risorsa.
PUNTO 5)
Si conferma quanto riportato a pag. 27 e 28 della Relazione Tecnica ovvero che l’innalzamento
del pelo libero a monte della paratoia mobile, con conseguente aumento della superficie bagnata
“(…) si risente in maniera significativa solo per poche decine di metri (…)”, in quanto si intende
evidenziare che tale effetto si risente maggiormente (ovvero in maniera significativa) per alcune
decine di metri a monte del sistema briglia/paratoia, per poi ridursi ed annullarsi entro un tratto
limitato di alveo.
Si osserva che nella Relazione idraulica agli atti, l’innalzamento del pelo libero a monte della
paratoia, è stato esaminato durante diverse condizioni (funzionamento standard e paratoia
3
manomessa), considerando tre distinti livelli di portata (portata media, portata corrispondente al
tirante idraulico di progetto, portata bicentenaria).
Per ciascuna condizione, di cui sopra, è stato individuato correttamente (vedi pag.47 e pag. 52
della Relazione Idraulica) il tratto di alveo interessato da variazioni del pelo libero; si conferma che
tale tratto varia in funzione della portata considerata, anche perché, al variare della portata, variano
le caratteristiche del moto e del perimetro bagnato dell’alveo.
Si precisa che, le verifiche effettuate nella Relazione Idraulica sono state svolte considerando
tutta l’area a monte della briglia esistente come zona a rischio medio R2. Tali verifiche hanno
dimostrato che non ci sono modifiche del livello di rischio idraulico delle aree classificate come
aree a rischio medio R2.
L’infrastruttura stradale (ponte S.P. Paganico) presente pochi metri a monte della briglia e
ricadente in area R2 non risentirà in alcun modo della realizzazione dell’impianto. La funzione
principale della briglia è legata alla presenza del ponte; idraulicamente la briglia consente di ridurre
la velocità di scorrimento dell’acqua in corrispondenza di un tratto di fiume in cui la pendenza del
letto è elevata per evitare fenomeni di erosione del letto del fiume con conseguente trasporto di
materiale. Questo compito è fondamentale a valle di un ponte, poiché ne garantisce la stabilità
evitando che l’elevata velocità delle acque possa scavare alla base dei piloni del ponte stesso
diminuendo la loro capacità statica; quindi, nel caso in oggetto la briglia risulta fondamentale per la
stabilità dell’infrastruttura stradale. Tale funzionalità della briglia, appena espressa, viene
completamente mantenuta e garantita anche successivamente la realizzazione dell’intervento, con
nessuna conseguenza quindi per l’infrastruttura stradale.
Si precisa, inoltre, che, quanto riportato a pag. 60 della Relazione Idraulica, ovvero “ Il
confronto (…) non produce: - variazione dei livelli idrici;” è un refuso, va corretto con la seguente
frase: “ Il confronto (…) non produce: - variazione dei livelli idrici tali da causare un aggravio del
rischio idraulico rispetto alla situazione attuale”.
4
PUNTO 6)
Si concorda con l’Autorità Procedente in quanto nel progetto specifico non si ritiene plausibile
che il progetto possa consentire un’azione di laminazione delle piene, sia per le sue caratteristiche
volte a sottendere un tratto di fiume molto limitato sia per la ridotta portata di prelievo rispetto a
quelle di piena sia perché, in caso di picco di portata l’impianto non è in funzione.
Si conferma quanto riportato a pag. 19 della Relazione Idraulica, ovvero che “la presenza della
paratoia mobile non influenzerà negativamente il deflusso delle piene, in quanto questa viene
automaticamente abbassata fino a raggiungere il livello attuale, ogniqualvolta si verifichino
portate che superino i livelli stabiliti”.
PUNTO 7)
Si concorda con l’Ufficio che quanto indicato a pag. 40 della Relazione Tecnica “migliorerà le
condizioni di deflusso” non è corretto; il miglioramento a cui si pensa è dovuto al fatto che l’attività
in progetto, continuamente monitorata, garantisce un controllo costante, una manutenzione
periodica dell’impianto e dell’alveo fluviale, attività queste, che, indubbiamente, sono utili per
migliorare le condizioni generali di deflusso della portata fluviale.
Si conferma tuttavia che l’intervento in progetto non produce effetti negativi sulle situazioni di
pericolosità idraulica e di rischio idraulico e non produce ostacoli al libero deflusso delle acque
(pag. 9 della Relazione Idrologica ed Idraulica), proprio per il particolare funzionamento della
paratoia, così come dettagliato nella Relazione Tecnica al paragrafo 3.
Le affermazioni riportate a pagina 38, paragrafo 6.1, righe 9-18, sono errate e quindi da
eliminare.
La presenza dell’asola di scarico non è connessa al funzionamento della paratoia, che, come
dimostrato, garantisce il trasporto solido, ma è prevista per garantire una maggiore efficienza del
funzionamento della griglia di presa, che per la propria posizione, già oggi, come è possibile
osservare dalla documentazione fotografica agli atti, verrebbe ostruita da accumulo di materiale di
trasporto. Si evidenzia che la realizzazione dell’asola di scarico, non è indispensabile, ma utile per
tenere pulita l’opera di presa e consentire una migliore efficienza dell’opera stessa.
Per quanto riguarda la frase riportata a pag. 77-78 dello Studio Preliminare Ambientale, ovvero
“(..) a monte della traversa i materiali ghiaiosi trasportati dalle acque, andranno a potenziare la
5
coltre alluvionale fino alla quota di scarico con evidenti benefici di stabilità delle sponde” è un
palese refuso e deve essere eliminata.
Infatti, la paratoia mobile, abbattendosi completamente al livello attuale della gaveta centrale,
consente il passaggio del detrito solido con le stesse condizioni in cui avviene attualmente.
Non verrà realizzata alcuna riduzione della quota di fondo alveo ma solamente un rimozione del
materiale solido accumulatosi immediatamente a monte della briglia in sponda destra e sinistra. La
pulitura del materiale depositatosi, non incide sulla quota da raggiungere per ottenere il tirante
idraulico necessario alla funzionalità dell’impianto, che sarà regolato ed influenzato da altri fattori.
Gli elaborati grafici VA T11 / T12 / T13 vengono sostituiti dagli elaborati grafici VA T11-i / T12-i /
T13-i, in cui è riportata la rappresentazione corretta delle opere e del fondo alveo.
PUNTO 8)
Per quanto riguarda la frase riportata a pag. 10 della Relazione Idrologica ed Idraulica, ovvero
“(…) riparazione della briglia (…)” si vuole intendere che verranno effettuati alcuni lavori di
manutenzione, risistemando le parti degradate, ed in particolare:
a) nel coronamento superiore dove il solettone in calcestruzzo armato si presenta leggermente
eroso dalla levigatura prodotta dal fluire dell’acqua;
b) in alcune piccole porzioni dello scivolo centrale della briglia dove la soletta in calcestruzzo
armato si presenta leggermente erosa dalla levigatura prodotta dal fluire dell’acqua.
Tali piccoli interventi sono utili a proteggere i tondini di ferro di armatura, dai fenomeni di
ossidazione che porterebbero a far saltare lo spessore di calcestruzzo di rivestimento, in quanto già
ridotto dalla levigatura ed erosione prodotta dal fluire dell’acqua.
PUNTO 9)
In merito alla descrizione riportata a pag 59 della Relazione Idraulica si chiarisce che l’opera di
presa, la paratoia mobile, la scala di risalita dei pesci, l’opera di restituzione ed il tratto finale del
canale di scarico sono in alveo. Sono poste invece al di fuori dell’alveo fluviale la vasca
dissabbiatrice, la centrale di produzione, e buona parte del canale di scarico interrato.
6
PUNTO 10)
Le valutazioni effettuate sulla stabilità della briglia hanno tenuto in considerazione anche la
realizzazione dell’asola per il DMV e per il detrito solido in destra orografica. La realizzazione di
tali aperture, sarà effettuata solo previa controllo e deposito di specifica documentazione tecnica e
calcoli specialistici all’Autorità competente provinciale, all’interno del progetto esecutivo.
PUNTO 11)
Di seguito si riporta il calcolo del DMV con le correzione delle inesattezze ed incongruenze
rilevate ed integrate con le specifiche richieste dall’Autorità di Bacino (anche se pervenute al di
fuori dei tempi massimi previsti dalla L.R. n.3/2012); si calcolano le portate mediamente derivabili
nell’arco dell’anno e la potenzialità produttiva dell’impianto.
Si applica la seguente formula
DMV  DMVidr  C ma
dove:
DMVidr = componente idrologica del DMV, calcolata con la formula parametrica definita come
segue:
Cma =
DMVidr  q dmv  G  S  P  H  Bmon
componente morfologica-ambientale, intesa come fattore moltiplicativo della
componente idrologica, definita come segue
C ma  E  max( N , PIFF )  Gm  T
I fattori inclusi nella formula della componente idrologica sono i seguenti:

q dmv = rilascio specifico = 1,6 l/s x kmq

G=
Fattore geografico =0,4
7
 S = Superficie imbrifera del bacino idrografico = 154,4 Kmq
 P = Parametro di precipitazione media = 1,05
 H = Parametro di Altitudine media = 1,12
 Bmor = 1,0
I fattori inclusi nella formula della componente morfologica-ambientale Cma, intesa come
fattore moltiplicativo della componente idrologica, sono:
 E = Parametro stato ecologico dei corsi d’acqua identificato dall’indice SECA = 3
In base alla tabella seguente E=1,2
 Max (N, PIFF) = massimo tra naturalità, indici funzionalità fluviale
 N = parametro di naturalità = 1 (area agricola);
 PIFF = relativo all’indice di funzionalità fluviale IFF = 1
(vedi Allegato2 – Scheda con valori per il calcolo dell’IFF)
 Gm = Parametro Geomorfologico = 1
 T = Modulazione temporale di portata
T = 3 (gennaio, febbraio, marzo dicembre)
T = 2 (aprile, maggio, novembre)
T = 1 (giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre)
8
Pertanto si avranno i seguenti valori:
Mese
DMV calcolato (l/s)
Gennaio
418,35
Febbraio
418,35
Marzo
418,35
Aprile
278,90
Maggio
278,90
Giugno
139,45
Luglio
139,45
Agosto
139,45
Settembre
139,45
Ottobre
139,45
Novembre
278,90
Dicembre
418,35
I valori di portata utilizzabile media mensile quindi saranno quelli seguenti che andranno a
sostituire anche quelli riportati a pag. 33 nella Relazione Idrologica ed Idraulica.
Anno tipico Ragguagliato
MESE
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Altezza
flusso
meteorico
mm
59,74
45,72
75,57
93,94
69,09
73,58
38,59
33,09
92,59
150,10
175,51
152,47
Portate Giorni
Coeff.
mensile del
Deflusso Superficie Bacino media
mese
2
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
0,35
m
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
154 400 000
mc/s
1,07
0,91
1,36
1,74
1,24
1,37
0,69
0,59
1,72
2,70
3,26
2,74
31
28
31
30
31
30
31
31
30
31
30
31
DMV
mc/s
0,418
0,418
0,418
0,279
0,279
0,140
0,140
0,140
0,140
0,140
0,279
0,418
PORTATA
UTILIZZABILE
MEDIA
MENSILE
mc/s
0,79
0,60
1,11
1,68
1,11
1,39
0,64
0,53
1,79
2,89
3,38
2,66
9
I valori riportati in forma grafica sono i seguenti:
PORTATA UTILIZZABILE MEDIA MENSILE
4.00
3.50
3.00
2.50
2.00
PORTATA UTILIZZABILE
MEDIA MENSILE
1.50
1.00
0.50
0.00
PORTATA UTILIZZABILE MEDIA MENSILE
6.00
5.00
4.00
3.00
PORTATA UTILIZZABILE
MEDIA MENSILE
2.00
1.00
y = 4.8573x-0.795
0.00
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10 11 12
Le portate nette derivabili dell’anno tipico presente nel grafico vengono interpolate con una
curva di durata la cui equazione risulta:
y 4,35x0,817
10
In base alla curva delle portate nette derivabili sopra riportata, è stata calcolata nella tabella a
pagina successiva la producibilità media annuale dell’impianto.
Si riportano i valori caratteristici della centrale mini-idroelettrica
Portata massima derivata (richiesta dalla domanda di concessione)= 1,7 mc/sec
Salto motore netto = 5,1 m
Rendimento medio = 0,85
Potenza nominale media di concessione = 49 kW
Potenza installata (massima) = 72 kW
Durata
(%)
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
85
90
95
100
Portata
Portata
Durata
disponibile utilizzata
(mesi/anno) (mc/sec)
(mc/sec)
0,6
1,2
1,8
2,4
3
3,6
4,2
4,8
5,4
6
6,6
7,2
7,8
8,4
9
9,6
10,2
10,8
11,4
12
7.29
4.20
3.04
2.42
2.03
1.75
1.55
1.40
1.27
1.17
1.08
1.01
0.95
0.89
0.85
0.80
0.77
0.73
0.70
0.67
1.7
1.7
1.7
1.7
1.7
1.7
1.55
1.40
1.27
1.17
1.08
1.01
0.95
0.89
0.85
0.80
0.77
0
0
0
Salto
Producibilità
motore Rendimento
(kWh)
netto (m)
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
5,1
TOTALE
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
0,85
31665
31665
31665
31665
31665
31665
28871
25998
23674
21772
20183
18834
17673
16662
15773
14984
14279
0
0
0
408 694
La producibilità media annua sarà pari a 408 694 kWh.
11
PUNTO 12)
Quanto indicato a pag.11 della Relazione Tecnica, ovvero: “attualmente la briglia si presenta in
ottimo stato di manutenzione”, viene sostituito con la frase seguente: “attualmente la briglia si
presenta in discreto stato di manutenzione”.
Infatti, verranno effettuati alcuni lavori di manutenzione, in particolare:
-
nel coronamento superiore dove il solettone in calcestruzzo armato si presenta leggermente
eroso dalla levigatura prodotta dal fluire dell’acqua;
-
in alcune piccole porzioni dello scivolo centrale della briglia dove la soletta in calcestruzzo
armato si presenta leggermente erosa dalla levigatura prodotta dal fluire dell’acqua.
Tali piccoli interventi sono utili a proteggere i tondini di ferro di armatura, dai fenomeni di
ossidazione che porterebbero a far saltare lo spessore di calcestruzzo di rivestimento, in quanto già
ridotto dalla levigatura ed erosione prodotta dal fluire dell’acqua.
Per quanto riguarda la frase riportata a pag. 38 della Relazione Tecnica è un refuso e deve essere
completamente eliminata.
A pag. 40 della Relazione Tecnica al primo capoverso del paragrafo 6.3, devono essere eliminate
le parole “(…) in quanto comporta un restauro delle opere idrauliche di regolamentazione della
portata, (…)”.
A pag 8 della Relazione Idrologica ed Idraulica si afferma: “Il progetto dell’impianto
idroelettrico in oggetto prevede la risistemazione degli elementi idraulici preesistenti attualmente
in condizioni di degrado si vuole intendere che il corretto e perfetto funzionamento della briglia
sarà garantito risistemandola nelle contenute parti degradate sopra descritte (impropriamente
chiamate dalla ditta “elementi idraulici”) .
PUNTO 13)
Il rilascio del DMV, avverrà completamente attraverso al scala di risalita dei pesci.
L’affermazione riportata a pag. 10 dello Studio Preliminare Ambientale,
“Su sponda sinistra è previsto il canale (scala dei pesci) che garantisce sia il passaggio di parte
del deflusso minimo vitale sia la risalita della fauna ittica quando l’impianto è in funzione”, viene
sostituita con la frase seguente:
“Su sponda sinistra è previsto il canale (scala dei pesci) che garantisce sia il passaggio del
deflusso minimo vitale sia la risalita della fauna ittica quando l’impianto è in funzione”.
L’afflusso della portata sulla scala di risalita per i pesci è regolata dall’asola per il rilascio del
DMV, adeguatamente dimensionata per tale scopo e controllata da una paratoia a saracinesca.
12
La scala di risalita della fauna ittica è stata modificata come da specifica richiesta avanzata
dall’Autorità di Bacino; essa è stata dimensionata tenendo conto delle specie caratteristiche del
tratto così come descritte nella “Carta Ittica delle Marche il cui Capitolo 3 “Carta Ittica di Pesaro
Urbino” ha come autori Andrea De Paoli, Massimo Santini Simoncelli, Paolo Grilli e Luca
Esposito.
Gli elaborati grafici VA T9 / T10 / T12 / T13 vengono sostituiti dagli elaborati grafici VA T9-i / T10-i
/ T12-i / T13-i, in cui è riportata la rappresentazione corretta delle opere.
PUNTO 14)
La portata disponibile riportata nella tabella a pag. 21 della Relazione Tecnica, corrispondente a
quella di pag. 36 della Relazione Idraulica, è al netto del DMV.
PUNTO 15)
L’affermazione riportata a pag. 64 dello Studio Preliminare Ambientale si riferisce alle possibili
interferenze tra le lavorazioni e le acque superficiali durante la fase di realizzazione dell’opera. Si
procede, per ogni tipologia di lavorazione, a far si che non ci siano contatti tra le acque ed i mezzi
d’opera, eliminando qualsiasi tipo di interferenza.
Per quanto riguarda le interferenze con i pozzi idropotabili, come descritto anche nelle
controdeduzione alle osservazioni del comune di Lunano, si afferma quanto segue.
Innanzitutto, nel tratto interessato, il letto del fiume Foglia è composto da una formazione
caratterizzata da una permeabilità primaria praticamente nulla (si veda cap.4 “Relazione
geologica e geomorfologica”), che determina una netta separazione tra acque superficiali d’alveo e
falda sotterranea; pertanto l’alimentazione di quest’ultima non risente delle variazioni del livello di
acqua presente in alveo.
Inoltre è stato verificato che l’innalzamento del pelo libero operato a monte della paratoia
mobile, si realizza e termina entro un tratto di alveo, a partire dalla briglia esistente, inferiore a 70m,
dopo i quali il pelo libero d’alveo non risente della presenza dell’impianto.
In sintesi. Il pelo libero d’alveo nella posizione corrispondente ai pozzi idropotabili, non risente
della presenza dell’impianto, ovvero non muta tra stato attuale e stato di progetto, ed inoltre le
naturali (dovute all’alternanza delle stagioni) variazioni del pelo libero, non incidono
sull’alimentazione della falda: pertanto, l’impianto in progetto, non produce alcuna interferenza con
i pozzi idropotabili e con la stessa falda che li alimenta.
13
PUNTO 16)
La vasca di presa ha funzione anche di dissabbiatore e consente di far sedimentare il residuo
sabbioso in modo da impedire l’ingresso in turbina.
Al di sotto della vasca, regolata da una paratoia sarà posto uno scarico di fondo che consente il
periodico svuotamento della vasca direttamente nel canale di scarico.
La paratoia sarà automatizzata e gestita da un sistema automatico di tele controllo e tele gestione,
comandato da un misuratore di livello solido del fondo della vasca; al raggiungimento del livello
stabilito, e ad impianto fermo, si aprirà la paratoia di fondo consentendo al materiale sabbioso,
spinto dall’acqua, di raggiungere, attraverso una conduttura adeguatamente dimensionata, il canale
di scarico e quindi il fiume (nella Tav. T10-i è stata inserita la posizione dello scarico di fondo).
PUNTO 17)
A pag. 16 della Relazione Tecnica, nella descrizione della centrale di produzione, si afferma che
“(…)la porzione fuori terra, utilizzata per l’accesso alla stessa, è adeguatamente trattata”; tale
frase deve essere eliminata.
Quanto riportato a pag. 13 dello Studio Preliminare Ambientale e a pag. 10 della Relazione
Idraulica, può essere integrato con quanto segue.
“La centrale è completamente interrata; l’accesso è eseguito dall’alto, utilizzando una botola
posta sulla copertura al livello del terreno. Da qui, attraverso una scala “marinara”, fissata alla
parete della centrale, sarà poi possibile raggiungere i livelli sottostanti. All’interno della centrale
oltre alla turbina ed al generatore, troveranno posto la centralina oleodinamica, gli organi di
manovra, il quadro di controllo e di comando. Il vano tecnico fuori terra, che ospita i quadri elettrici
ed i collegamenti alla linea Enel, sarà posizionato nei pressi dell’accesso carrabile alla centrale da
via S.P. Paganico, al lato della strada esistente (vedi Tav. T9-i).”.
L’affermazione a pag. 30 della Relazione Tecnica, ovvero “(…)piantumazione di cortina
vegetale con essenze autoctone lungo le sponde per fornire un mascheramento visivo all’opera(…)”
è un refuso e deve essere eliminata; essendo la centrale interrata non sarà necessario alcun
mascheramento delle strutture, quindi non si prevede la piantumazione di alcuna cortina vegetale né
lungo la pista di accesso, né nei pressi del vano tecnico né tantomeno nei pressi della centrale.
Il termine “verrà adeguatamente trattata”, riferito all’accesso alla centrale, è un refuso e deve
essere eliminato.
14
PUNTO 18)
La descrizione a pag. 20 dello Studio Preliminare Ambientale, ovvero “ (…) la zona della presa
sarà raggiungibile tramite la sistemazione di un accesso esistente che fungerà temporaneamente da
strada di cantiere. Tale strada, proveniente dalla vicina strada provinciale Fogliense, raggiungerà
la sponda destra del fiume Foglia a monte della briglia esistente; da qui, attraverso un guado
provvisorio, si potrà raggiungere l’area in sponda sinistra in cui sarà posizionata l’opera di
presa(…)” deve essere sostituita con la frase:
“In fase di cantiere, per raggiungere la zona di presa, si accede, dalla strada provinciale
Fogliense, ad un tracciato viario esistente in terra battuta che conduce all’area a monte della
briglia in sponda sinistra, di qui, attraverso il guado provvisorio da realizzare, si giungerà in
sponda destra presso l’area di presa”.
Per la fase di realizzazione delle opere sarà necessario mantenere i due accessi, essendo non
realizzabile il percorso, in sponda destra, che dalla quota dell’accesso dalla S.P. Paganico (come
individuato nel Layout di cantiere) scende fino all’alveo del fiume.
Come indicato nell’elaborato T16, l’accesso 1 (S.P. Paganico) sarà necessario per la
realizzazione della centrale, della vasca dissabbiatrice e dello scarico, mentre l’accesso 2 (S.P.
Fogliense) verrà utilizzato per le opere da eseguire in alveo; da qui la necessità di realizzare un
piccolo guado provvisorio, per il tempo strettamente necessario ai lavori in alveo, che permetta di
raggiungere entrambe le sponde del fiume, non raggiungibili dall’Accesso 1 a quota più elevata.
PUNTO 19)
Il materiale da scavo proveniente dalle operazioni in cantiere verrà posizionato nei pressi degli
scavi e riutilizzato, in tempi brevissimi, a rinterro e ricopertura delle opere realizzate.
Per tale motivo, è possibile fare riferimento all’art. 185 del d.lgs. 152/2006, il quale stabilisce
che sono esclusi dalla normativa sui rifiuti:
 “…il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di
costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello
stesso sito in cui è stato escavato (comma 1 lettera c)…”
In fase esecutiva verranno effettuati i test opportuni per la caratterizzazione delle terre
provenienti dagli scavi, per evitare che siano presenti eventuali contaminazioni.
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ALLEGATO 1
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ALLEGATO 2
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ALLEGATO 3
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CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
PARTE PRIMA: DEFINIZIONI GENERALI
Finalità della relazione
La presente relazione ha lo scopo di valutare, i livelli di rumore immessi nell’ambiente
esterno dall’impianto idroelettrico per la produzione di energia elettrica ubicato sulla sponda
destra del fiume Foglia, nel comune di Lunano.
La relazione è articolata secondo quanto previsto al punto 5.3.1, dell’allegato A, della
Deliberazione della G.R.Marche n. 896 AM/TAM del 24/06/2003 (Criteri e linee guida).
Generalità del richiedente
Committente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Via Arceviese n.22, 60010 OSTRA (AN)
Descrizione dell’opera
Il progetto prevede la derivazione d’acqua in sponda destra orografica del fiume Foglia;
l’acqua viene prelevata mediante la realizzazione di un’opera di presa in corrispondenza della
briglia fluviale esistente. L’opera di presa consiste in una paratoia mobile, posizionata sulla
gaveta centrale della briglia esistente, che consente, tramite innalzamento del pelo libero di avere
un tirante idrico sufficiente al convogliamento delle acque verso l’opera di derivazione laterale,
costituita da una piccola vasca di accumulo, con funzione di dissabbiatore.
Dalla vasca di accumulo l’acqua defluirà alla centrale che, sfruttando un dislivello di 5,20
metri, andrà ad alimentare la turbina. Questa sarà posta in una centrale di produzione sita in
sponda destra idrografica a circa 10 metri dall’opera di presa; all’interno della centrale
troveranno posto anche le opere di trasformazione dell’energia.
L’acqua utilizzata sarà restituita integralmente al fiume Foglia attraverso uno scarico posto al
di sotto della centrale idroelettrica che farà defluire l’acqua al letto del fiume; questo sarà
adeguatamente dimensionato per garantire un corretto apporto tra salto idraulico e restituzione.
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
2
CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
A
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
B
E
C
A
D
B
E
C
D
Energy Seekers s.r.l.
via Arceviese n.22
60010 OSTRA (Ancona)
Data:
XX aprile 2014
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
Tavola:
VA7 T10 I
Oggetto:
PROGETTO OPERE IDRAULICHE
Scala 1:200
3
CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Normativa di riferimento
Nazionale
-
D.P.C.M. 01/03/91 Limiti massimi di rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente
esterno
-
Legge n. 447 del 26/10/95 Legge quadro sull’inquinamento acustico
-
D.P.C.M. 14/11/97 Determinazione valori limite delle sorgenti sonore
-
D.P.C.M. 5/12/1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici
-
D.M. 16/03/98 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico
-
D.P.R. 30/03/04 n. 142 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione
dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell’articolo 11
della legge 26 ottobre 1995, n. 447
Regionale
-
L.R. n.28 del 14/11/01 Norme per la tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente
abitativo dall’inquinamento acustico nella Regione Marche
-
D.G.R. n.896 AM/TAM del 24/06/03 Criteri e linee guida – Legge 447/95 e L.R.
28/01
-
D.G.R. n.809 AM/TAM del 10/07/06 Modifica criteri e linee guida approvati con
Delib. G.R. 896 del 24 giugno 2003 – Legge 447/95 e L.R. 28/01
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
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CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Definizioni
Per uniformità e chiarezza di linguaggio nel testo sono state usate, dove esistenti, le
terminologie impiegate nelle normative sopra citate.
Nel seguito si richiamano alcune delle definizioni di cui all’Allegato A del DM 16/3/98.
Sorgente specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del
potenziale inquinamento acustico.
Tempo di riferimento TR: rappresenta il periodo del giorno all’interno del quale si eseguono
le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno tra le h
6.00 e le h 22.00 e quello notturno compreso tra le h 22.00 e le h 6.00.
Tempo di osservazione TO: è un periodo di tempo, compreso in TR nel quale si verificano le
condizioni di rumorosità che si intendono valutare.
Tempo di misura TM: all’interno di ciascun To si individuano uno o più tempi di misura di
durata pari o minore del To in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo
tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno.
Livelli dei valori massimi di pressione sonora LAsmax, LAfmax, LAimax: esprimono i valori
massimi della pressione sonora ponderata in curva A e costanti di tempo “slow”, “fast”,
“impulse”.
Livelli continuo equivalente di pressione sonora ponderata A: valore del livello di
pressione sonora ponderata A di un suono costante che, nel corso di un periodo specificato T, ha
la medesima pressione quadratica media di un suono considerato, il cui livello varia in funzione
del tempo:
Dove:
-
LAeq,T è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A considerato in un
intervallo di tempo che inizia all’istante t1 e termina all’istante t2;
pA(t) è il valore istantaneo della pressione sonora ponderata A del segnale acustico in Pascal
(Pa);
po=20 μPa è pressione sonora di riferimento;
Livello di rumore ambientale LA: è il livello continuo equivalente di pressione sonora
ponderato A prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un
determinato tempo.
Il rumore ambientale è costituito dall’insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle
specifiche sorgenti disturbanti, con l’esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili
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CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
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di natura eccezionale rispetto al valore ambientale di zona. E’ il livello che si confronta con i
limiti massimi di esposizione:
1. nel caso dei limiti differenziali è riferito a TM;
2. nel caso di limiti assoluti è riferito a TR.
Livello di rumore residuo LR: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato
A che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le
identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi
sonori atipici.
Livello differenziale di rumore LD: differenza tra il livello di rumore ambientale LA e il
livello di rumore residuo LR.
LD=LA-LR
Livello di emissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A,
dovuto alla sorgente specifica. E’ il livello che si confronta con i limiti di emissione.
Livello di immissione: è il livello continuo equivalente di pressione sonora immesso, da una
o più sorgenti sonore, nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità del
ricettore. E’ il livello che si confronta con i limiti di immissione.
Fattore correttivo Ki: è la correzione in dBA introdotta per tener conto della presenza di
rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato:
-
per la presenza di componenti impulsive KI=3dBA
-
per la presenza di componenti tonali KT=3dBA
-
per la presenza di componenti in bassa frequenza KB=3dBA
Livello di rumore corretto LC: è definito dalla relazione:
LC=LA+KI+KT+KB
Descrizione dell’attività
L’impianto idroelettrico è costituito da una turbina che ha funzionamento costante durante
l’arco della giornata.
Pertanto, ai fini della presente valutazione, si evidenziano il seguente aspetto: l’attività rientra
nel campo di applicazione del DM 11/12/96, relativo agli impianti a ciclo continuo.
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PARTE SECONDA: VALUTAZIONE DI CLIMA ACUSTICO
La valutazione di clima acustico ha lo scopo di valutare la situazione acustica in essere
dell’area in esame, da intendersi come la rumorosità propria ed abituale, prevedibilmente
ripetitiva nelle sue variazioni nel tempo. Tale valutazione viene effettuata secondo quanto
previsto al punto 5.4.1 della Delib. G.R. 896 del 24 giugno 2003.
Descrizione dell’area
L’impianto ricade in un’area classificata dal PRG come zona agricola
Il contesto ambientale di contorno all’impianto è di tipo rurale.
Ai fini della presente valutazione, i potenziali bersagli dell’impatto acustico derivante
dall’attività sono:
- n. 1 edificio situato a nord-est, denominato P1;
Ai fini della presente valutazione, i potenziali bersagli dell’impatto acustico derivante
dall’attività temporanea del cantiere:
- n. 1 edificio situato a nord-est, denominato P1.
I suddetti recettori sono individuati nell’estratto di planimetria in allegato.
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Rilevamento degli attuali livelli di rumorosità ambientale
Data dei rilevamenti:
8 aprile 2014
Tempo di riferimento
Periodo diurno (ore 06-22)
Periodo notturno (ore 22-06)
Tempo di osservazione
Periodo diurno 11.00 - 12.00
Periodo notturno 22.00 - 23.00
Apparecchiature utilizzate
• Analizzatore sonoro
01 dB tipo Solo 01
• Certificato taratura:
LAT - Centro di Taratura n.146
Certificato n.05588 del 23/04/2012
• Calibratore di livello sonoro
Brüel & Kjær tipo 4231
• Certificato taratura calibratore:
LAT - Centro di Taratura n.146
Certificato n.05589 del 23/04/2012
Operatore:
Ing. Alberto Romagnoli
(Iscritto nell’elenco dei Tecnici competenti in materia
di acustica ambientale della Regione Marche ai sensi
dell’art.2 comma 6 e 7 della legge 447/95, con
D.D.n.16/TAM del 08/07/2005)
Modalità di misura
Conformi all’allegato B
del D.M. 16/03/98
Condizioni meteo diurne
Cielo sereno
Vento in direzione nord-ovest
velocità 2.9 m/s
Condizioni meteo notturne
Cielo sereno
Vento in direzione ovest
velocità 3.1 m/s
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Tipologia e caratteristiche delle sorgenti sonore attualmente presenti nell’area
Nell’area oggetto di studio i livelli di rumore attualmente presenti sono dovuti al traffico
veicolare.
Per valutare i livelli di rumore presenti nel periodo diurno sono state effettuate delle misure
fonometriche, in orari opportunamente scelti per essere rappresentativi della rumorosità presente
nell’area durante il periodo diurno (ore 06-22) e il periodo notturno (ore 22-06).
Nel seguito si riportano le misurazioni estrapolate*, rappresentative dei livelli acustici in
normali condizioni di circolazione, senza traffico ferroviario e veicolare della strada statale.
Punto di misura
Leq periodo diurno
note
[dB(A)]
P1
52.0
Edificio ecclesiastico
P2
51.0
Briglia attuale
N.B. Tutte le misure sono arrotondate a 0.5 dB, come previsto al punto 3 dell’allegato B del D.M. 16/03/1998.
Componenti tonali e Componenti impulsive: non presenti
Rumore a tempo parziale:
Punto di misura
non presente
Leq periodo notturno
note
[dB(A)]
P1
46.0
Edificio ecclesiastico
P2
45.0
Briglia attuale
N.B. Tutte le misure sono arrotondate a 0.5 dB, come previsto al punto 3 dell’allegato B del D.M. 16/03/1998.
Componenti tonali e Componenti impulsive: non presenti
Rumore a tempo parziale:
non presente
* tali valori sono ottenuti escludendo dal flusso dei dati i valori di picco registrati durante i
passaggi di treni ed auto a velocità sostenuta lungo la strada provinciale.
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Nel seguito si riportano le misurazioni effettuate in presenza di traffico stradale.
Punto di misura
Leq periodo diurno
note
[dB(A)]
P1
59.0
Edificio ecclesiastico
P2
60.0
Briglia attuale
N.B. Tutte le misure sono arrotondate a 0.5 dB, come previsto al punto 3 dell’allegato B del D.M. 16/03/1998.
Componenti tonali e Componenti impulsive: non presenti
Rumore a tempo parziale:
Punto di misura
non presente
Leq periodo notturno
note
[dB(A)]
P1
51.0
Edificio ecclesiastico
P2
52.0
Briglia attuale
N.B. Tutte le misure sono arrotondate a 0.5 dB, come previsto al punto 3 dell’allegato B del D.M. 16/03/1998.
Componenti tonali e Componenti impulsive: non presenti
Rumore a tempo parziale:
non presente
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Classificazione del territorio comunale
Valori Limite assoluti di immissione e di qualità: situazione attuale
(Artt. 3 e 7 - D.P.C.M. 14/11/1997)
Per quanto riguarda il rumore immesso in ambiente esterno, i metodi di valutazione imposti
dall’attuale legislazione (DPCM 14/11/97) sono di due tipi.
Il primo è basato sul criterio di superamento di soglia (criterio assoluto): il livello di rumore
ambientale deve essere inferiore, per ambienti esterni, a seconda della classificazione territoriale.
Il secondo metodo di giudizio è basato sulla differenza fra il livello di rumore ambientale e il
livello di rumore residuo (criterio differenziale) e si adotta all’interno degli ambienti abitativi.
Il Comune di Lunano ha approvato il piano di zonizzazione acustica del territorio; secondo
tale classificazione acustica del Comune, l’area interessata dall’impianto e le aree limitrofe sono
inserite nella classe III e IV, definita nella tabella A del D.P.C.M. 14.11.1997 come “aree di tipo
misto” e “aree di intensa attività umana”.
Per la verifica vengono adottati i limiti della classe III in quanto maggiormente restrittivi.
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Tabella A: classificazione del territorio comunale (art. 1- DPCM 14/11/1997)
CLASSE I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali
la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere,
scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare
interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.
CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa
classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità
di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e
artigianali
CLASSE III - aree di tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da
traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di
attività commerciali, uffici con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività
industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici
CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree
urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata
presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in
prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con
limitata presenza di piccole industrie.
CLASSE V - aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree
interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
CLASSE
VI - aree
esclusivamente
industriali:
rientrano
in
questa
classe
aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
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12
le
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Tabella B: valori limite assoluto di emissione - (art.3)
Classi di destinazione del territorio
Tempi di riferimento
diurno (06.00-22.00)
notturno (22.00-06.00)
1
aree particolarmente protette
45
35
2
aree prevalentemente residenziali
50
40
3
aree di tipo misto
55
45
4
aree di intensa attività umana
60
50
5
aree prevalentemente industriali
65
55
6
aree esclusivamente industriali
65
65
Il valore limite assoluto di emissione è il valore massimo di rumore che può essere emesso da
una sorgente sonora, misurato in prossimità degli spazi utilizzati da persone e comunità.
Tabella C: valori limite assoluto di immissione - (art.3)
Classi di destinazione del territorio
Tempi di riferimento
diurno (06.00-22.00)
notturno (22.00-06.00)
1
aree particolarmente protette
50
40
2
aree prevalentemente residenziali
55
45
3
aree di tipo misto
60
50
aree di intensa attività umana
65
55
5
aree prevalentemente industriali
70
60
6
aree esclusivamente industriali
70
70
° 4
Il valore limite assoluto di immissione è il valore massimo di rumore che può essere immesso da
una o più sorgenti sonore nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori.
E’ bene precisare che, in base a quanto previsto al punto 11 dell’allegato A del D.M. 16/03/1998, i
valori di emissione ed i valori limite assoluti di immissione vanno riferiti al tempo di riferimento; nel
caso in esame viene considerato solamente il periodo di riferimento diurno, che inizia alle ore 6 e
termina alle ore 22.
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Tabella D: valori di qualità - (art.7)
Classi di destinazione del territorio
Tempi di riferimento
diurno (06.00-22.00)
notturno (22.00-06.00)
1
aree particolarmente protette
47
37
2
aree prevalentemente residenziali
52
42
3
aree di tipo misto
57
47
4
aree di intensa attività umana
62
52
5
aree prevalentemente industriali
67
57
6
aree esclusivamente industriali
70
70
I valori di qualità sono i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo
con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela.
Valori limite differenziali di immissione – (D.P.C.M. 14/11/97, art. 4)
Per quanto riguarda il valore limite differenziale di immissione, misurato all’interno di ambienti
abitativi, i limiti previsti sono i seguenti:
- 5 dB nel periodo diurno;
- 3 dB nel periodo notturno.
Per differenziale si intende la differenza tra il livello sonoro misurato con la sorgente specifica in
funzione (livello sonoro ambientale) ed il livello sonoro misurato con la sorgente specifica spenta
(livello sonoro residuo).
Non vengono applicati i valori limite differenziali di immissione qualora il livello sonoro ambientale
misurato all’interno degli ambienti abitativi sia:
finestre aperte:
inferiore a 50 dB(A) nel periodo diurno inferiore a 40 dB(A) nel periodo
notturno
finestre chiuse:
inferiore a 35 dB(A) nel periodo diurno inferiore a 25 dB(A) nel periodo
notturno
i valori limiti differenziali vanno riferiti, in base a quanto previsto al punto 11 dell’allegato A del
D.M. 16/03/1998, al tempo di misura.
Le valutazioni sono state effettuate ad 1m dalla facciata dell’edificio maggiormente esposto alla
rumorosità prodotta dal fabbricato, ipotizzando che tali risultati coincidano con le misure effettuate
all’interno degli ambienti, nella condizione di finestre aperte.
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Per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime, aeroportuali e le altre sorgenti sonore di
cui all’art. 11, comma 1, legge 26 ottobre 1995, n. 447, i limiti di cui alla tabella C allegata al
D.P.C.M. 14 novembre 1997 “Valori Limite delle sorgenti sonore”, non si applicano all’interno
delle rispettive fasce di pertinenza, individuate dai relativi decreti attuativi (art. 3, comma 2 del
D.P.C.M. 14.11.1997). all’esterno di tali fasce, dette sorgenti concorrono al raggiungimento dei
limiti assoluti di immissione.
Infrastrutture stradali
Con D.P.R. 30/03/04, n. 142 sono state emanate disposizioni per il contenimento e la prevenzione
dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell’art. 11 della legge 26/01/95,
n. 447.
6
Tale Decreto individua i limiti di rumorosità dovuti esclusivamente all’infrastruttura stradale, e
stabilisce l’estensione delle fasce di pertinenza ed i limiti acustici da rispettare all’interno di esse in
base alla tipologia della strada definita dal Codice della Strada.
Le infrastrutture stradali sono definite dall’articolo 2 del decreto legislativo n. 285 del 1992, e
successive modificazioni, nonché dall’allegato 1 al D.P.R. 30/03/04, n. 142:
A. autostrada;
B. strade extraurbane principali;
C. strade extraurbane secondarie;
D. strade urbane di scorrimento;
E. strade urbane di quartiere,
F. strade locali.
Si intende per infrastruttura stradale esistente: quella effettivamente in esercizio o in corso di
realizzazione o per la quale è stato approvato il progetto definitivo alla data di entrata in vigore del
D.P.R. 30/03/04, n. 142; i limiti e le rispettive fasce di pertinenza sono riportate nella tabella 2.
Invece, si intende per infrastruttura stradale di nuova realizzazione: quella in fase di progettazione
alla data di entrata in vigore del D.P.R. 30/03/04, n. 142 e comunque non ricadente nella nozione di
infrastrutture esistenti; i limiti e rispettive fasce di pertinenza sono riportate nella tabella 1.
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
15
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Tabella 1: Limiti di immissione per infrastrutture stradali di nuova realizzazione
Ampiezza
Tipo di strada
Sottotipi a di
fascia
fini acustici pertinenza
acustica (m)
Scuole*, ospedali,
di case di cura e di riposo
Altri ricettori
Diurno
Notturno
Diurno
Notturno
dB(A)
dB(A)
dB(A)
dB(A)
A
autostrada
250
50
40
65
55
250
50
40
65
55
250
50
40
65
55
150
50
40
65
55
100
50
40
65
55
B
Extraurbana
principale
C1
(Strade
a
C
carreggiate
Extraurbana
separate)
secondaria
C2
(Tutte le
altre strade
extraurbane
secondarie)
D
Urbana
di
scorrimento
E
urbana
Definiti dai Comuni, nel rispetto dei valori
di
30
quartiere
novembre 1997 e comunque in modo conforme
alla zonizzazione acustica delle aree urbane, come
F
locale
riportati in tabella C allegata al D.P.C.M. del 14
30
prevista dall’articolo 6, comma 1, lettera a) della
Legge n.447 del 1995.
* per le scuole vale il solo limite diurno
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Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Tabella 2: Limiti di immissione per infrastrutture stradali esistenti
Scuole*,
Tipo di strada
Sottotipi a fini Ampiezza
acustici
fascia
ospedali,
case di cura e di riposo
di
pertinenza
Altri ricettori
Diurno
Notturno
Diurno
Notturno
dB(A)
dB(A)
dB(A)
dB(A)
acustica(m)
A
100
Autostrada
(fascia A)
50
40
70
60
65
55
70
60
65
55
70
60
65
55
70
60
65
55
150
(fascia B)
B
100
Extraurbana
(fascia A)
principale
150
50
40
(fascia B)
C
Ca
100
Extraurbana
(strade
secondaria
carreggiate
150
separate)
(fascia B)
Cb
100
(tutte le altre
(fascia A)
a
strade
50
extraurbane
Urbana
scorrimento
50
50
40
40
(fascia B)
secondarie)
D
(fascia A)
Da
di (Strade
a
carreggiate
separate
100
50
40
70
60
100
50
40
65
55
e
interquartiere)
Db
(Tutte le altre
strade urbane
di
scorrimento)
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E
Definiti dai Comuni, nel rispetto dei valori
Urbana
di
30
riportati in tabella C allegata al D.P.C.M. del 14
quartiere
novembre 1997 e comunque in modo conforme
F
alla zonizzazione acustica della aree urbane, come
locale
prevista dall’articolo 6, comma 1, lettera a) della
30
Legge n. 447 del 1995.
* per le scuole vale il solo limite diurno
La fascia di pertinenza acustica è la striscia di terreno misurata in proiezione orizzontale, per
ciascun lato dell’infrastruttura, a partire dal confine stradale, per la quale il D.P.R. 30/03/04 n. 142
stabilisce i limiti di immissione del rumore. Nel caso di fasce divise in due parti si dovrà considerare
una prima parte più vicina all’infrastruttura denominata fascia A ed una seconda più distante
denominata fascia B.
Per le infrastrutture stradali il rispetto dei valori riportati dall’allegato 1 e, al di fuori della fascia di
pertinenza acustica, il rispetto dei valori stabiliti nella tabella C del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri in data 14 novembre 1997, è verificato in facciata degli edifici ad 1 metro dalla
stessa ed in corrispondenza dei punti di maggiore esposizione nonché dei ricettori.
Qualora tali valori, nonché, al di fuori delle fasce di pertinenza, quelli previsti dalla classificazione
acustica, non siano tecnicamente conseguibili, ovvero si evidenzi l’opportunità di procedure ad
interventi diretti sui recettori, dovrà essere assicurato il rispetto dei limiti riportati nella Tabella 3.
I valori sono misurati al centro della stanza, a finestre chiuse, con il microfono posto all’altezza di
1.5 m dal pavimento.
Tab. 3 Valori limite di immissione del rumore prodotto da infrastrutture stradali esistenti misurati
all’interno della stanza
Tipo edificio
Leq diurno
Leq notturno
dB(A)
dB(A)
Ospedali, case di cura e di riposo
-
35
Scuole
45
-
Tutti gli altri ricettori
50
40
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Si evidenzia che per le strade di tipo A,B,C e D i limiti di immissione vengono stabiliti dal D.P.R.
30/03/04, n. 142, mentre per le strade di tipo E ed F, tali limiti sono definiti dai Comuni, nel rispetto
dei valori riportati nella tabella C del D.P.C.M. 14/11/97 e comunque in modo conforme alla
zonizzazione acustica.
L’edificio considerato si trova all’interno della fascia di pertinenza della strada considerata come
infrastruttura esistente di tipo Cb “Strada extraurbana secondaria”, con ampiezza della fascia di
pertinenza pari a 100 m; il limite previsto per strade esistenti di tipo A è di 70 dB(A) nel periodo
diurno, mentre per il periodo notturno deve essere rispettato il limite di 60 dB(A).
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PARTE TERZA: PREVISIONE DI IMPATTO ACUSTICO DELL’IMPIANTO
Sorgenti sonore di progetto analizzate
L’acqua viene prelevata dalla sponda destra del Fiume Foglia.
Verrà installata una macchina di tipo Kaplan con albero verticale e con potenza massima di 72 KW.
La centrale idroelettrica è costituita da un locale interrato in c.a. chiuso dove ha sede la turbina. Lo
scarico della centrale avverrà nel fiume e sottobattente, con uno sbocco sommerso e con una velocità
dell’acqua di progetto bassa.
Le potenziali sorgenti di rumore ambientale per una centrale idroelettrica di questo tipo possono
essere:
- Turbina idraulica
- Generatore elettrico
- Organi meccanici di controllo e pulizia, quali paratoie e griglie
- Trasformatore di elevata potenza e tensione
- Scarichi o flussi d’acqua con salti, impatto o elevata velocità di flussi e potenziali turbolenze.
Si procede all’analisi di queste potenziali componenti per il caso di micro-impianto in esame.
La griglia di presa, che ha la funzione di pulire periodicamente la griglia di ingresso alla centrale, è
una macchina a funzionamento fortemente discontinuo e con livelli di rumorosità contenuti. Si
stima essa possa attivarsi una volta ogni trenta minuti con pochi secondi di funzionamento. Il suo
impatto acustico, in un’area dove non sono presenti recettori stabili (abitazioni o altri edifici ad
occupazione residenziale), viene considerato trascurabile.
Discontinuità ancora più elevata e livelli di emissione istantanei ancora più bassi sono associabili
alle paratoie.
Per quanto riguarda lo scarico delle turbine, il fatto che esso sia sotto battente (cioè non ci sono
salti) e che la velocità di scarico sia bassa fa sì che tale sbocco non possa generare rumore
ambientale apprezzabile e viene pertanto escluso dalla valutazione.
Gli organi elettrici situati presso il locale tecnico sono organi statici mentre gli organi elettrici
rotanti, i generatori, sono sommersi e solidali alle turbine.
Ne risulta che l’unica sorgente di rumore che potrebbe essere apprezzabile in ambiente esterno alla
centrale è costituita dal generatore sommerso, per il rumore che si trasmette in atmosfera.
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La turbina scelta per l’intervento è del tipo Kaplan con albero verticale, che lavora con il
generatore elettrico solidale alla macchina e anch’esso immerso nell’acqua.
Non sono disponibili dati di potenza acustica emessa per le specifiche turbine, in quanto si tratta di
macchine personalizzate e non di serie e tali dati vengono in genere forniti in fase avanzata di
contratto di fornitura.
Per ovviare a tale problema sono stati presi in considerazione i dati di livello di pressione sonora,
misurata a 1 m di distanza, di altre turbine Kaplan di potenza confrontabile, con associato generatore
elettrico.
Tali turbine, di potenza elettrica nominale pari a 100 kW, generano un livello di pressione sonora
ponderata A di Lp(turbina) come specificato nella seguente tabella.
Le principali sorgenti sonore presenti nel deposito sono:
Macchinari
Utilizzo ore/giorno
Turbina con generatore elettrico
24
Organi meccanici di controllo e pulizia
0.01
Trasformatore 100 kVA
24
Turbina con generatore elettrico incorporato
Lwa
100.0 dB(A)
Valore ricavato da schede tecniche fornite dal
produttore
Organi meccanici di controllo e pulizia
Lwa
74.5 dB(A)
Valore ricavato da schede tecniche fornite dal
produttore
Trasformatore 100 kVA
Lwa
41.0 dB(A)
Valore ricavato da schede tecniche fornite dal
produttore
Con Lwa: livello di potenza sonora [dB(A)].
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La turbina verrà inserita all’interno di una struttura in c.a. che ne attenuerà la rumorosità.
Per tanto si è proceduto alla valutazione dell’attenuazione di tale struttura mediante la legge della
massa:
R= 20 Log (MS) = 57.5 dB
Si ha quindi, in ambiente esterno, una sorgente con un livello di pressione sonora ponderato A,
L’p(A) pari a
L’p (A)= Lp(turbina-generatore) – R = 100 – 57.5 = 42.5 dB (A)
Per quanto riguarda la paratoia mobile questa deve essere considerata nel suo apporto calcolato
nelle 24 ore.
Lp(organi di pulizia) = 10log (0.25/24 x 107.45) = 54.7 dB (A)
Nel calcolo della potenza sonora complessiva, rappresentativa della sorgente di rumore nelle 24 ore,
vengono considerati: la turbina con generatore attenuata dalla struttura, gli organi di pulizia in campo
libero e il trasformatore.
Lp = 10log (105.75 + 104.25 + 105.47) = 59.4 dB (A)
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Metodo di verifica
Per la valutazione dei livelli di rumore immessi nell’ambiente esterno sono state utilizzate le
seguenti norme:
•
ISO 9613-1 “Acoustic – Attenuation of sound during propagation outdoors – Part 1:
Calculation of the absorption of sound by the atmosphere”.
•
ISO 9613-2 “Acoustics – Attenuation of sound during propagation outdoors – Part 2: General
method of calculation”.
Calcolo dei livelli di pressione Sonora nell’ambiente circostante
Il livello di pressione sonora nell’area circostante il fabbricato può essere calcolato secondo quanto
previsto dalla norma ISO 9613-2.
La formula utilizzata per calcolare i livelli di pressione sonora nelle posizioni dei ricevitori è
definita in base a quanto previsto dalla norma ISO 9613-2:
LfT(DW)=LW+DC-A
dove:
LfT(DW) = contributo al livello di pressione Sonora complessivo della banda di ottava f, in
condizioni di vento con direzione dalla sorgente al ricevitore;
LW = livello di potenza sonora della sorgente puntiforme in funzione della banda di ottava; DC =
correzione per la direttività della sorgente;
A = attenuazione in funzione della banda di ottava.
Il termine di attenuazione A è dato dalla formula:
A = Adiv+Aatm+Agr+Abar+Amisc
dove:
Adiv= attenuazione dovuta alla divergenza geometrica;
Aatm= attenuazione dovuta all’attenuazione atmosferica;
Agr= attenuazione dovuta all’effetto suolo;
Abar= attenuazione dovuta alle barriere;
Amisc= attenuazione dovuta ad altri effetti.
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Ipotesi di calcolo
L’attenuazione è funzione della frequenza; conoscendo solo il livello di potenza sonora
complessivo delle singole macchine, i valori di attenuazione a 500Hz vengono utilizzati per stimare
l’attenuazione rispetto al livello sonoro globale;
L’indice di direttività (D) viene considerato uguale a 3 DB.
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VALUTAZIONE DEI LIVELLI SONORI DOVUTI ALL’ATTIVITA’
È stata effettuata una duplice verifica: la prima relativamente alle sorgenti della nuova attività e la
seconda relativa alle infrastrutture.
La verifica 1 tiene conto del contributo dei soli impianti del locale e valuta i limiti di emissione,
assoluti di immissione e limiti differenziali rispetto ai valori del piano di classificazione acustica.
La verifica 2 tiene conto del contributo delle infrastrutture e valuta i limiti di immissione assoluta
relativamente alla fascia di pertinenza.
I valori residui necessari alla verifica 1 sono riportati a pag. 9 mentre i valori ambientali per la
verifica 2 sono riportati a pag. 10.
Verifica 1
Situazione attuale: D.P.C.M. 14 novembre 1997
valori limite di emissione diurno
(stima riferita al tempo di riferimento)
Periodo diurno (ore 06-22)
Postazione di misura
Valore ambientale [dB(A)]
P2 - Briglia
Valore limite [dB(A)]
51.0
Valori limite assoluti di immissione diurno
55
( stima riferita al tempo di riferimento)
Periodo diurno (ore 06-22)
Postazione di misura
P1 - edificio ecclesiastico
Valore ambientale [dB(A)]
52.0
Valori limite differenziale di immissione diurno
Postazione di misura
Valore limite [dB(A)]
Valore ambientale
60
(stima riferita al tempo di misura)
Valore residuo
note
(residuo +attività)
[dB(A)]
P1 - edificio ecclesiastico
52.0
[dB(A)]
52.0
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
0<5.0
25
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Valori limite di emissione notturno
(stima riferita al tempo di riferimento)
Periodo diurno (ore 06-22)
Postazione di misura
Valore ambientale [dB(A)]
P2 - Briglia
Valore limite [dB(A)]
45.0
Valori limite assoluti di immissione notturno
45
(stima riferita al tempo di riferimento)
Periodo diurno (ore 06-22)
Postazione di misura
Valore ambientale [dB(A)]
P1 - edificio ecclesiastico
46.0
Valori limite differenziale di immissione notturno
Postazione di misura
Valore limite [dB(A)]
50
(stima riferita al tempo di misura)
Valore ambientale
Valore residuo
(residuo +attività)
[dB(A)]
note
[dB(A)]
P1 - edificio ecclesiastico
46.0
46.0
0<3.0
Verifica 2
Valori limite assoluti di immissione
( stima riferita al tempo di riferimento)
Periodo diurno (ore 06-22)
Postazione di misura
Valore ambientale [dB(A)]
Valore limite [dB(A)]
P1
59.0
70
Postazione di misura
Valore ambientale [dB(A)]
Valore limite [dB(A)]
P1
51.0
60
Periodo notturno (ore 22-06)
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
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PARTE QUARTA: PREVISIONE DI IMPATTO ACUSTICO IN FASE DI CANTIERE
Sorgenti sonore analizzate
Le attività di cantiere prevedono, specialmente nelle prime fasi, l’effettuazione di scavi in
prossimità dell’alveo e nell’alveo stesso nonché la presenza di camion per movimentazione terre e
betoniere. Le operazioni più rumorose si avranno in corrispondenza della compresenza degli scavatori
e di mezzi pesanti per la movimentazione terre.
Tali operazioni sono effettuati da mezzi che non possono, per loro natura, rispettare i limiti di
emissione imposto dalla normativa.
Si valuta nella seguente sezione, che tipo di deroga dovrà essere richiesta sulla base del numero e
della tipologia dei macchinari previsti. Si riporta il testo della DGR 869 del 2003 in merito.
Dato che la movimentazione terre avverrà per lo più tra aree dello stesso cantiere, non si avrà
impatto significativo di incremento di rumorosità nelle vie di comunicazione limitrofe a causa dei
mezzi pesanti.
Si sottolinea come le operazioni di scavo e di posa delle tubazioni avranno una durata limitata
nel tempo pertanto gli eventuali impatti negativi e disagi da parte dei potenziali recettori
risulteranno temporanei al massimo qualche giorno.
Verranno utilizzate le seguenti tipologie di macchine:
SCAVATORI
Due scavatori di piccole dimensioni, per l’esecuzione delle trincee dei cavidotti e degli scavi di
dettaglio. Il livello di pressione sonora emesso da tali macchine, tipo “Miniescavatore cingolato
H50”, è di LAeq dB 77.9.
Un altro escavatore, di maggiore capacità, sarà utilizzato per le platee di fondazione e per la
movimentazione interna dei volumi di scavo e per gli scavi in alveo. Potenza sonora emessa
“Motolpala gommata FH 130”, è di LAeq dB(A) 105.0.
BETONIERE
I getti verranno eseguiti mediante da betoniere-pompa da 12 mc che staffetterà nel cantiere nei
periodi previsti dal crono programma. Non sono previsti utilizzi di più di una betoniere
contemporaneamente.
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AUTOCARRO
E’ possibile la presenza contemporanea di due autocarri in cantiere.
GRUPPO ELETTROGENO
Le lavorazioni di casseratura e la vibrazione dei getti in c.a. necessiteranno di corrente elettrica
che sarà garantita in fase di cantiere da un gruppo elettrogeno.
TRIVELLA
Trivella per l’esecuzione di pozzo e scavo di galleria per opere di presa e rilascio. Il livello di
pressione sonora emesso da tali macchine, tipo “Trivellatrice MAIT HR120”, è di LAeq dB 109.5.
Considerando che il soggetto recettore più vicino alla centrale si trova ad una distanza di circa
105m.
Lo studio previsionale viene, pertanto, effettuato ipotizzando la sorgente in campo aperto.
Macchina operatrice
Utilizzo ore/giorno
Autobetoniera
2
N. 2 autocarri
8
Miniescavatore Cingolato H 50
6
Motopala Gommata FH 130
6
Gruppo elettrogeno
4
Trivella MAIT HR120
6
Autobetoniera
Lwa
78.0 dB(A)
Valore ricavato da precedenti esperienze di misura su
macchine operatrici in condizioni simili
N. 2 autocarri
Lwa
78.0 dB(A)
Valore ricavato da precedenti esperienze di misura su
macchine operatrici in condizioni simili
Miniescavatore Cingolato H 50
Lwa
81.0 dB(A)
Valore ricavato da precedenti esperienze di misura su
macchine operatrici in condizioni simili
Motopala Gommata FH 130
Lwa
79.0 dB(A)
Valore ricavato da precedenti esperienze di misura su
macchine operatrici in condizioni simili
Gruppo elettrogeno
Lwa
97.0 dB(A)
Valore ricavato da precedenti esperienze di misura su
macchine operatrici in condizioni simili
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Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Trivella
Lwa
109.5 dB(A)
Valore ricavato da precedenti esperienze di misura su
macchine operatrici in condizioni simili
Con Lwa: livello di potenza sonora [dB(A)].
Si riporta di seguito la sezione del regolamento attuativo del piano di zonizzazione acustica del
comune di Lunano:
Attività temporanea di cantieri
All’interno dei cantieri edili, stradali ed assimilabili, le macchine in uso dovranno operare in
conformità alla direttive CE, in particolare alla direttiva 2000/14/CE, in materia di emissione acustica
ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all'aperto, così come recepite dalla
legislazione italiana. Per le attrezzature non considerate nella normativa nazionale vigente, debbono
essere utilizzati tutti gli accorgimenti tecnici e gestionali al fine di ridurre le emissioni acustiche verso
l’esterno.
L’attività temporanea dei cantieri edili, stradali ed altri assimilabili, viene svolta normalmente in
tutti i giorni feriali con il seguente orario:
dalle ore 07.00 alle ore 20.00
Qualora durante il corso delle normali lavorazioni sia necessario utilizzare macchinari
particolarmente rumorosi come seghe circolari, martelli pneumatici, macchine ad aria compressa,
betoniere, ecc., sarà cura del responsabile del cantiere fare eseguire tali attività esclusivamente:
dalle ore 08.00 alle ore 12.30 e dalle ore 14.30 alle ore 19.00
Durante il periodo di attività del cantiere non dovrà mai essere superato il valore limite LAeq = 70
dB(A), con tempo di misura (TM ) > 10 minuti, rilevato in facciata all’edificio con ambienti abitativi
più esposto al rumore proveniente dal cantiere stesso.
Nel caso in cui vengano effettuate opere di ristrutturazione o manutenzione straordinaria di
fabbricati si applica il limite di LAeq = 65 dB(A), con tempo di misura TM > 10 minuti, rilevato
nell'ambiente maggiormente esposto al disturbo.
La misura verrà eseguita a finestre chiuse.
Qualora sia necessario, per il ripristino urgente dell’erogazione dei servizi di pubblica utilità (linee
telefoniche ed elettriche, condotte fognarie, acqua, gas ecc.) ovvero in situazione di pericolo per
l’incolumità della popolazione, installare un cantiere temporaneo, viene ammessa deroga agli orari ed
agli adempimenti amministrativi previsti dalla presente direttiva. Nel caso di cantieri installati in zone
destinate ad attività sanitaria di ricovero e cura, quando possibile, verranno prescritte ulteriori
restrizioni, sia relativamente ai livelli di rumore permessi, sia agli orari dell’attività del cantiere.
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29
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Il responsabile della ditta per l’attività di cantiere temporaneo che, valutato il tipo e l’entità dei
lavori, ritiene di essere in grado di rispettare sia i limiti di rumore che quelli di orario indicati nel
presente articolo, deve inoltrare all’Ufficio LL.PP. ed Ambiente del Comune apposita domanda in
deroga ai parametri previsti dall’art 2 della L.n.447/95 almeno 15 gg prima dell’inizio dell'attività,
redatta secondo la scheda-tipo n.1 riportata in calce al presente regolamento. Se entro tale termine
dalla presentazione non sono richieste integrazioni o espresso motivato diniego, l’autorizzazione si
considera tacitamente concessa.
Qualora il responsabile della ditta per l’attività di cantiere valuti che, a causa di motivi eccezionali
e documentabili, non sia in grado di garantire il rispetto dei limiti di rumore e/o di orario indicati dal
presente articolo, può richiedere una deroga specifica.
La domanda, redatta secondo la scheda-tipo n.2 riportata in calce al presente regolamento, deve
essere inoltrata all’Ufficio LL.PP. ed Ambiente del Comune 30 gg prima dell’inizio dell’attività,
corredata dalla documentazione tecnica firmata da un tecnico competente in acustica ambientale.
L'autorizzazione in deroga specifica può essere rilasciata, previa acquisizione del parere dell’ARPA
e della ASL di competenza, entro 30 giorni dalla richiesta.
Gli avvisatori acustici in uso in cantiere potranno essere utilizzati solo se non sostituibili con altri di
tipo diverso, sempre nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di sicurezza e salute sul luogo di
lavoro.
Per un’analisi cautelativa dei livelli sonori sui recettori, verranno computati sugli stessi gli impatti
cumulativi di tutte le macchine sopra descritte come se funzionassero contemporaneamente a pieno
regime e in prossimità del confine dell’area di cantiere più vicina al recettore stesso.
La proiezione dei singoli macchinari a distanza di 105m, presso il recettore più vicino, da luogo
ai singoli contributi seguenti:
Valori limite assoluti di immissione diurno
( stima riferita al tempo di riferimento)
Periodo diurno (ore 06-22)
Postazione di misura
P1 - abitazione
Valore ambientale [dB(A)]
Valore limite [dB(A)]
62.0
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70
30
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Sulla base dei risultati del calcolo effettuato, dal momento che non viene superato il limite dei 70 dB
anche in caso delle lavorazioni più rumorose in contemporanea, non è necessario ricorrere alla deroga
specifica, con scheda tipo 2, ma sarà sufficiente che il committente, per tramite del responsabile di
cantiere da essa incaricato, dovrà pertanto presentare domanda presso il Comune (scheda-tipo 1),
almeno 15 giorni prima dell’inizio delle Attività, senza necessità di ulteriori perizie tecniche, ai
sensi delle Linee Guida approvate con DGR 869/2003.
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
31
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Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
Allegati:
Planimetria riportante la posizione delle sorgenti e dei recettori
Copia dei certificati di taratura della strumentazione
Rilievi fonometrici impianto idroelettrico
Rilievi fonometrici cantiere temporaneo
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IMPIANTO IDROELETTRICO
CALCOLO DEI LIVELLI SONORI
IMMISSIONE
Punto di misura P1 - edificio ecclesiastico
valutazione dei livelli sonori assoluti di immissione
Lp(A)
fabbricato
12,3
16,8
residuo
52
158489
158506,1
Ls
Leq(A)
Rif.
52,0
attività
totale
ore periodo diurno
16
16
Leq(A)
x0,1
5,2
52,0 dB(A)
10^0,1*Leq
xTi
158506,1 2536098,3
totale
2536098,3
52,0 dB(A) - periodo diurno (06-22)
EMISSIONE
Punto di misura P2 - briglia
valutazione dei livelli sonori assoluti di immissione
fabbricato
Lp(A)
25,7
368,3
residuo
51
125893
126260,8
Ls
Leq(A)
Rif.
51,0
attività
totale
ore periodo diurno
16
16
Leq(A)
x0,1
5,1
51,0 dB(A)
10^0,1*Leq
xTi
126260,8 2020172,9
totale
2020172,9
51,0 dB(A) - periodo diurno (06-22)
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
37
CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
CALCOLO DELL'ATTENUAZIONE - ISO 9613-2
Periodo diurno
immissione
Punto di misura P1 - edificio
DI=
Lw(A)=
l(m)=
Adiv=
Aatm=
Aground=
Arefl=
LfT=
3 dB
59,4 dB
144
54,17
0,43
-3
-1,46
m
dB
dB
dB
dB
12,3 dB
Punto di misura P2 - briglia
DI=
Lw(A)=
l(m)=
Adiv=
Aatm=
Aground=
Arefl=
LfT=
valore di progetto in base all'attività
distanza tra la sorgente e il
ricettore
- emissione
3 dB
59,4 dB
32
41,10
0,10
-3
-1,46
m
dB
dB
dB
dB
valore di progetto in base all'attività
distanza tra la sorgente e il
ricettore
25,7 dB
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
38
CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
CALCOLO DEI LIVELLI SONORI NOTTURNI
IMMISSIONE
Punto di misura P1 - edificio ecclesiastico
valutazione dei livelli sonori assoluti di immissione
Lp(A)
fabbricato
12,3
16,8
residuo
46
39811
39827,5
Ls
Leq(A)
46,0
Rif.
attività
totale
ore periodo notturno
8
8
x0,1 10^0,1*Leq
4,60 39827,5
totale
46,0 dB(A)
xTi
318620,3
318620,3
Leq(A) 46,0 dB(A) - periodo notturno (22-06)
EMISSIONE
Punto di misura P2 - briglia
valutazione dei livelli sonori assoluti di immissione
Lp(A)
fabbricato
25,7
368,3
residuo
45
31623
31991,0
Ls
Leq(A)
45,1
Rif.
attività
totale
ore periodo notturno
8
8
x0,1 10^0,1*Leq
4,51 31991,0
totale
45,1 dB(A)
xTi
255928,4
255928,4
Leq(A) 45,1 dB(A) - periodo notturno (22-06)
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
39
CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
CALCOLO DELL'ATTENUAZIONE - ISO 9613-2
Periodo notturno
immissione
Punto di misura P1 - edificio
DI=
Lw(A)=
l(m)=
Adiv=
Aatm=
Aground=
Arefl=
LfT=
3 dB
59,4 dB
144
54,17
0,43
-3
-1,46
m
dB
dB
dB
dB
12,3 dB
Punto di misura P2 - briglia
DI=
Lw(A)=
l(m)=
Adiv=
Aatm=
Aground=
Arefl=
LfT=
valore di progetto in base all'attività
distanza tra la sorgente e il
ricettore
- emissione
3 dB
59,4 dB
32
41,10
0,10
-3
-1,46
m
dB
dB
dB
dB
valore di progetto in base all'attività
distanza tra la sorgente e il
ricettore
25,7 dB
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
40
CENTRALE IDROELETTRICA sul fiume Foglia - località “PIANELLA” – Lunano
Soggetto proponente: ENERGY SEEKERS s.r.l.
CANTIERE TEMPORANEO
CALCOLO DEI LIVELLI SONORI
IMMISSIONE
Punto di misura P1 - edificio ecclesiastico
valutazione dei livelli sonori assoluti di immissione
Lp(A)
fabbricato
64,1
2594414,9
residuo
52
158489
2752904,3
Ls
Leq(A)
Rif.
64,4
attività
52,0
residuo
totale
ore periodo diurno
8
8
16
x0,1
6,4
5,2
Leq(A)
64,4 dB(A)
10^0,1*Leq
xTi
2752904,3 22023234,1
158489,3 1267914,6
totale
23291149
61,6 dB(A) - periodo diurno (06-22)
CALCOLO DELL'ATTENUAZIONE - ISO 9613-2
Periodo diurno
Punto di misura P1 - edificio
DI=
Lw(A)=
l(m)=
Adiv=
Aatm=
Aground=
Arefl=
LfT=
- immissione
3
108,42
105
51,42
0,32
-3
-1,46
dB
dB
m
dB
dB
dB
dB
valore di progetto in base all'attività
distanza tra la sorgente e il ricettore
64,1 dB
RELAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO ACUSTICO – Verifica di assoggettabilità
41
ELABORATI
MODIFICATI
20
REGIONE
PROVINCIA
COMUNE
MARCHE
PESARO URBINO
LUNANO
VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A VIA
CENTRALE IDROELETTRICA “LUNANO”
Impianto per la produzione di energia elettrica con derivazione di acqua in
sponda destra del fiume Foglia, nel comune di Lunano
RELAZIONE PAESAGGISTICA
VA 4-i
Progettista e Collaboratori
Dott. Ing. ALBERTO ROMAGNOLI
Dott. Ing. ALBERTO DONINI
Dott. Ing. Junior. MICHELE EMILI
Dott. Ing. DAVIDE NATALONI
Dott. Geol. STEFANO BOCCAROSSA
Proponente
ENERGY SEEKERS srl
Via Arceviese n.22, 60010 OSTRA (AN)
Tel.:071 7988047 Fax: 0712509971
mail: [email protected] PEC: [email protected]
N.
01
02
03
Stato
Emesso
Emesso
Emesso
Data
13 maggio 2013
07 agosto 2013
20 gennaio 2014
Descrizione
Emissione per Concessione di Derivazione
I° Integrazione per Concessione di Derivazione
Emissione per Verifica di Assoggettabilità
COMUNE DI LUNANO
RELAZIONE PAESAGGISTICA PER INTERVENTI DI GRANDE IMPEGNO TERRITORIALE
(scheda tipo “C”)
1. Richiedente:
ALBERTO ROMAGNOLI nato a Senigallia (AN) il 24/06/1972 e residente a Ostra (AN)
via Santa Maria Goretti, 37, cod. fisc: RMGLRT72H24I608G;
in qualità di amministratore della ditta ENERGY SEEKERS s.r.l., con sede a Ostra (AN),
via Arceviese, 22 - p. Iva: 02527560425.
persona fisica
società
impresa
ente
2. Tipologia dell’opera e/o dell’intervento:
CENTRALE IDROELETTRICA AD ACQUA FLUENTE SUL FIUME FOLGIA (sponda
destra) – Località “PIANELLE” nel comune di LUNANO.
L’intervento consiste nella realizzazione di una centralina di produzione di energia da fonte
rinnovabile, con derivazione di parte della portata del fiume Foglia.
Ai sensi della l.r. 26-03-2012 n. 3 e ss.mm.ii. l’intervento rientra tra quelli elencati
all’allegato B1, categoria 2, lettera e necessitano pertanto di verifica di assoggettabilità a VIA
da parte della Regione Marche.
In merito all’accordo di riferimento tra Regione Marche ed il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, l’opera è classificabile come “ intervento di grande impegno territoriale per
la quale l’autorizzazione paesaggistica va presentata tramite scheda di tipo “C”.
3. Opera correlata a:
edificio
area di pertinenza o interno dell’edificio
lotto di terreno
strade, corsi d’acqua
L’intervento interessa una porzione di terreno lungo il corso del fiume di dimensioni pari a
100 mq, comprendente terreno incolto, sotto il quale viene realizzato, quasi completamente
interrato, l’impianto idroelettrico.
E’ prevista la realizzazione di una rampa di accesso all’area interessata di poche decine di
metri, e la sistemazione di un accesso esistente all’alveo fluviale in sponda sinistra.
Il territorio è caratterizzato da morfologie acclivi a carattere prevalentemente rurale con la
presenza di forestazioni in prossimità delle sponde e delle golene fluviali. Il livello di
urbanizzazione è molto basso: non sono presenti capannoni per attività industriali o produttive
ed infrastrutture viarie secondarie, inoltre non sono presenti abitazioni nelle vicinanze
dell’area di progetto.
4. Carattere dell’intervento:
Temporaneo o stagionale
Permanente:
a) fisso
b) removibile
Le opere in progetto sono in accordo con le direttive regionali e nazionali in merito allo
sfruttamento delle risorse rinnovabili ai fini della produzione di energia elettrica.
Le opere da realizzare sono prevalentemente interrate e non comportano una sostanziale
modifica del territorio circostante.
Nonostante si tratti di un intervento permanente è possibile ripristinare lo stato dei luoghi con
operazioni di ordinario cantiere edile, ovvero immediatamente tramite la chiusura delle
paratoie di alimentazione che comportano la totale trasparenza ambientale dell’impianto.
5. Destinazione d'uso del manufatto esistente o dell'area interessata (se
edificio o area di pertinenza)
residenziale
ricettiva/turistica
agricola
commerciale/direzionale
industriale/artigianale
sportiva/ricreativa
altro: impianto mini idroelettrico
Il sito di interesse è classificato secondo il PRG - zona agricola - zona, quindi, in cui è
possibile ubicare impianti di produzione di energia elettrica secondo quanto definito
dall’articolo 12, comma 7 del D.Leg.vo del 29/12/2003 n.387 riguardante “promozione
dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno
dell’elettricità”.
Va ricordato, però, che la centrale idroelettrica e le sue opere ed infrastrutture necessarie
alla sua messa in esercizio e gestione, in quanto connesse alla produzione di energia da fonti
rinnovabili, sono considerate “[…]Opere di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti[…]”.
6. Uso attuale del suolo (se lotto di terreno)
urbano
agricolo
non coltivato
naturale
boscato
altro
L’opera interessa suolo a destinazione agricola attualmente non coltivato, tipico delle aree
limitrofe all’asta fluviale. Di conseguenza la destinazione d’uso del suolo subirà
trasformazione, conforme al PRG del comune di Lunano, senza alcuna modifica sostanziale
all’aspetto rurale dell’area.
L’opera di presa e il canale di restituzione occuperanno la porzione di suolo all’interno
dell’area demaniale; queste opere saranno quasi completamente interrate, così come il resto
dell’impianto.
7. Contesto paesaggistico dell'intervento e / o dell'opera:
centro storico
area urbana
area periurbana
territorio agricolo
insediamento sparso
insediamento agricolo
area naturale
Il territorio di interesse è quello tipico dei pendii rocciosi, caratterizzato da profili ondulati e
scoscesi e terreni scarsamente coltivati. L’area di realizzazione dell’impianto si trova in una
zona in cui il pendio si ammorbidisce, creando un’area pianeggiante adiacente alla sponda
destra nei pressi della briglia esistente.
Lungo il corso d’acqua la formazione prevalente è rappresentata da bosco ripariale igrofilo
composto da Pioppo nero (Populus nigra) e Salice Bianco (Salix alba); mentre nelle aree di
limitrofe si riscontra la presenza di Roverelle (Quercus pubescens) e Cerri (Quercus cerris).
La vegetazione ripariale in prossimità delle aree si presenta rigogliosa.
La topografia dei luoghi e la frequenza delle cortine vegetali formate da elementi ad alto fusto
impedisce l’apertura di visuali radenti ampie. Diversamente le visuali prominenti sono ampie
ma molto distanti, tanto da non consentire l’individuazione e il riconoscimento di strutture
particolari come le opere in progetto.
8. Morfologia del contesto paesaggistico:
costa (bassa/alta)
ambito lacustre/vallivo
pianura
versante (collinare/montano)
altopiano/promontorio
terrazzamento
pianura valliva (montana/collinare)
crinale
L’area si trova lungo il corso del fiume Foglia, o meglio nell'ambito dell'alveo e del versante
collinare che degrada verso il fiume Foglia.
L’andamento della superficie topografica in cui si inseriscono le opere risulta sub-orizzontale,
per tanto non risulta esposta al rischio di dissesti gravitativi.
Questa situazione morfologica rientra nella classe T1 (tabella 3.2.IV, D.M. del 14/01/2008),
“Superfici pianeggianti, pendii e rilievi isolati con inclinazioni medie i≤15° ”.
L'agente morfogenetico di interesse è dunque il corso d'acqua. Come detto, la situazione
attuale d'alveo non è naturale ma di origine antropica, dovuta alla realizzazione della briglia.
Il corso d'acqua seguendo la sua normale evoluzione, in termini di trasporto solido, ha
parzialmente interrato la briglia permettendo la colonizzazione delle specie vegetali.
Accumuli di materiale si riscontrano anche a valle della briglia ed anche in questo caso sono
evidenziati dalla presenza di specie vegetali colonizzatrici.
Ovviamente, questa azione di deposito del corso d'acqua si ripeterà nel tempo ed alla
rimozione dei depositi, prevista da progetto, seguirà il deposito nel tempo di nuovi detriti.
In ogni caso i lavori di progetto non introdurranno nuovi elementi in grado di alterare la
dinamica fluviale dello stato attuale, non prevedendosi modifiche delle strutture in alveo.
9. Ubicazione dell’opera e/o dell’intervento:
Il sito si trova in prossimità della briglia posta a valle del ponte di via SP Paganico, in località
“Pianella”.
Cartograficamente l’area è individuabile sulla Carta Tecnica Regionale 1:10.000 alle
sezioni 279060 e sulla cartografia IGM alla tavoletta 108 II° al 25.000.
A livello catastale, l’opera si inserisce all’interno dell’alveo fluviale; la strada di accesso ed
il collegamento alla rete di distribuzione ENEL occupano i mappali 58, 63, 470, 474 al foglio
17.
Il sito in cui ricade la parte dell’impianto che non è posta in aree demaniali, è classificato
secondo il PRG con le seguenti destinazioni urbanistiche:
-
Zona industriale D1 – PARTE A FASCIA DI RISPETTO STRADALE (f.7, p 470);
-
Zona agricola “E” – PARTE A FASCIA DI RISPETTO STRADALE
Le coordinate Gauss Boaga delle opere sono le seguenti:
opera di presa:. 43° 41' 36,91'' – Lat. 12° 26' 35,38''
10. Documentazione fotografica:
Si veda elaborato grafico VA7 T05 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA.
11. Provvedimento ministeriale o regionale di notevole interesse pubblico
del vincolo per immobili o aree dichiarate di notevole interesse
pubblico (art. 136 - 141 - 157 d.lgs. n. 42/2004):
Estremi del provvedimento di tutela
cose immobili
ville, giardini, parchi
complessi di cose immobili
bellezze panoramiche
12. Presenza di aree tutelate per legge art. 142 del d.lgs. N. 42/2004:
territori costieri
territori contermini ai laghi
montagne sup. 1200m
parchi e riserve
zone umide
università agrarie e usi civici
fiumi,torrenti,corsi d’acqua
territori coperti da foreste e boschi
zone di interesse archeologico
13. Presenza dei sottosistemi tematici e/o territoriali del PPAR:
L’intervento non ricade nei sottosistemi tematici e/o territoriali
L’intervento ricade nei sottosistemi tematici e/o territoriali
Sottosistema geologico-geomorfologico-idrogeologico_art.6
aree GA di eccezionale valore
aree GB di rilevante valore
aree GC di qualità diffusa
Sottosistema botanico-vegetazionale_art.11
aree BA di eccezionale valore
aree BB di rilevante valore
aree BC di qualità diffusa
Sottosistemi territoriali _art.20
aree A di eccezionale valore
aree B di rilevante valore
aree C di qualità diffusa
aree D il resto del territorio regionale
aree V di alta percettività visuale
14. Presenza degli Ambiti definitivi di Tutela delle Categorie Costitutive
Paesaggio del Ppar:
il PRG non è adeguato al PPAR
il PRG è adeguato al PPAR
L’int. non ricade negli definiti di tutela
L’int. ricade negli ambiti di tutela
Art. 28-emergenze geol. - geom. – idrogeologiche
Art. 29- corsi d’acqua
Art. 30- crinali
Art.-31 versanti
Art. 33- aree floristiche
Art. 34-foreste demaniali reginali e bischi
Art. 36-zone umide
Art.-32 litorali marini
Art. 35 pascoli
Art. 37 elementi diffusi del paesaggio agrario
Art. 38-paesaggio agrario di interesse storico-ambientale
Art. 39 centri e nuclei storici
Art. 40-edifici e manufatti storici
Art. 41- zone archeologiche e strade consolari
Art. 42- luoghi di memoria storica
Art. 43-punti panoramici e strade panoramiche
15. Note descrittive dello stato attuale dell’immobile o dell’area tutelata:
L’intervento si colloca in corrispondenza di una briglia fluviale, in buono stato, utilizzata
per la regimazione della portata nel fiume Foglia. La zona valliva adiacente all’alveo in
sponda destra non è utilizzata per agricoltura, lasciando lo sviluppo di sola vegetazione
spontanea nei pressi dell’argine e all’interno dell’alveo del fiume; l’area non risulta quindi di
particolare pregio.
L’area è assoggettata alle disposizioni di cui al D. Lgs. N. 42/2004, “ Codice dei beni
culturali e del paesaggio” in quanto bene paesaggistico di cui all’art. 142.
La zona di intervento ricade tra le aree individuate a rischio dal Piano Assetto
Idrogeologico (PAI); si tratta di un’area inondabile assimilabile a piene con tempi di ritorno
fino a 200 anni - Aree inondabili con rischio moderato R1.
Le norme di Attuazione relative al piano consentono per le aree della fascia inondabile la
realizzazione di “opere pubbliche e di interesse pubblico connesse alla captazione delle
risorse idriche superficiali o alla loro utilizzazione nel rispetto dei principi dell’art. 22 del
d.lgs. 11 maggio 1999, n.152 […]”
Ciò premesso la compatibilità paesaggistica del progetto è stata valutata prendendo in
considerazione i seguenti parametri di lettura di qualità e criticità paesaggistica:
-
Diversità: nell’area non sono presenti caratteri o elementi peculiari e distintivi, naturali
e antropici, storici, culturali o simbolici; inoltre le opere in progetto sono quasi
completamente interrate, defilate rispetto alle visuali radenti e verranno ulteriormente
mascherate con cortine vegetali. Pertanto non arrecano alcun giudizio al paesaggio;
-
Integrità: gli interventi in progetto non arrecano interferenza alle relazioni funzionali,
visive, spaziali o simboliche tra gli elementi costitutivi dell’ambiente o del paesaggio;
-
Qualità visiva: il complesso visivo del posto non subisce variazioni dalla presenza
delle opere, le quali, come già più volte affermato, risultano scarsamente distinguibili
dallo scenario circostante;
-
Rarità: non sono stati riscontrati sul posto caratteri di rarità che possano essere messi
in pericolo dalla realizzazione del progetto;
-
Degrado: il progetto non comporta la perdita o la deturpazione delle risorse naturali, di
caratteri visivi, culturali, storici, morfologici o testimoniali.
Per quanto riguarda la lettura del rischio paesaggistico, antropico e ambientale sono stati
attentamente valutati i parametri seguenti:
-
Sensibilità: capacità dei luoghi di accogliere i cambiamenti senza effetti di alterazione
o diminuzione dei caratteri connotativi o degrado della qualità complessiva;
-
Vulnerabilità/fragilità: condizione di facile alterazione e distruzione dei caratteri
connotativi;
-
Capacità di assorbimento visuale: attitudine ad assorbire visivamente le
modificazioni, senza diminuzione sostanziale della qualità;
-
Stabilità: capacità di mantenimento dell’efficienza funzionale dei sistemi ecologici o
situazioni di assetti antropici consolidate;
-
Instabilità: situazione di instabilità delle componenti fisiche e biologiche o degli
assetti antropici.
Il rispetto dei precedenti parametri risulta chiaro dalle osservazioni finora fatte e dalla
successiva descrizione delle opere.
16. Descrizione sintetica dell'intervento e delle caratteristiche dell'opera:
Si prevede la realizzazione di una centralina idroelettrica ad acqua fluente, lungo il fiume
Foglia in località “Pianelle” (opera di presa a quota 269,7 m s.l.m. e rilascio 264,5 m s.l.m.).
L’impianto totalmente automatizzato ha le seguenti caratteristiche:
Portata massima derivata = 1,7 mc/s
Portata media di = 0,97 mc/s
Salto lordo di concessione = 5,2 m
Potenza media nominale = 49 kW
Potenza installata (massima) = 72 kW
Producibilità media annua = 409 889 kWh
Deflusso minimo vitale (DMV) = 0,39 mc/s
L’intervento complessivo riguarda la realizzazione delle seguenti opere:
-
realizzazione di una paratoia mobile in prossimità della briglia esistente;
-
creazione di opera di presa interrata in prossimità di detta paratoia;
-
costruzione un volume tecnico interrato per l’alloggiamento dei macchinari di
produzione;
-
restituzione delle acque turbinate al fiume tramite canale di restituzione interrato, della
lunghezza di circa 10 metri;
-
costruzione della cabina di trasformazione con consegna dell’energia elettrica prodotta
alla rete di distribuzione e del locale per i quadri tecnici e di controllo adiacente al
locale della centrale di produzione.
La progettazione è stata svolta in modo da rendere accettabili gli impatti della derivazione
sul tratto di alveo sotteso dalla centrale e senza modificare il livello di rischio idraulico nella
sezione interessata.
16.1. Paratoia mobile superficiale
La paratoia sarà collocata in corrispondenza della briglia esistente per consentire la
regimazione delle portate del fiume Foglia nelle modalità nel seguito descritte; attualmente la
briglia si presenta in discreto stato di manutenzione.
L’intervento in progetto consiste nel posizionare una paratoia mobile a ventola al di sopra
della gaveta centrale della briglia esistente, di larghezza di circa 4 m. La briglia manterrà le
dimensioni attuali e la sua funzionalità rimarrà inalterata. La paratoia mobile “a ventola”
posta al di sopra della briglia, avrà un movimento meccanico idraulico che permetterà di
essere regolata in altezza, comunque al di sotto delle pareti laterali della briglia stessa. La
paratoia mobile si abbassa automaticamente ripristinando la quota superficiale originaria della
briglia per garantire il trasporto solido ed il passaggio del Deflusso Minimo Vitale nel caso di
impianto chiuso.
La funzione della paratoia mobile sarà di garantire il tirante idraulico necessario al
convogliamento delle acque verso le opere di presa con la prescrizione che, qualora il pelo
libero naturale superi il livello di progetto (180 cm al di sopra della quota attuale della gaveta
della briglia esistente), si attivi un sistema automatico per ritrarre completamente la paratoia
riportandola al livello naturale e consentendo il deflusso completo della portata con il
passaggio del detrito solido.
La paratoia in esame è costituita dai seguenti elementi:
-
basamento in calcestruzzo fibro-rinforzato;
-
paratoia mobile in acciaio;
-
pistoni e circuito idraulico per azionamento della paratoia mobile;
-
centralina di controllo del circuito idraulico, con sensori di portata e sistema di
controllo in remoto.
Il basamento è realizzato con un supporto di rinforzo strutturale fissato saldamente alla
briglia esistente mediante l’impiego di ancoranti meccanici (barre M16 inghisate con
particolari resine chimiche) opportunamente calcolati per resistere alle azioni sollecitanti
provocate dal moto dell’acqua.
Il basamento costituisce ancoraggio per la cerniera alla base della paratoia mobile, per il
pistone idraulico che aziona la paratoia mobile, per il tessuto gommato di protezione.
La paratoia mobile è un pannello dello spessore di circa 80mm, costituito da una struttura
leggera ed intelaiata di tubolari in acciaio, rivestita da lamiera 6/10 in acciaio inox, dotata di
un rivestimento polimerico atto a conferire le opportune caratteristiche di impermeabilità e
resistenza alle condizioni atmosferiche, al moto dell’acqua ed al conosciuto trasporto solido
dell’alveo. Tale paratoia è ancorata saldamente al basamento mediante cerniere cilindriche
opportunamente protette e riparate per evitarne il contatto con qualsiasi elemento trasportato
dal moto dell’acqua nel fiume.
I pistoni, ancorati tramite cerniere al basamento, sono collegati ad un circuito idraulico che
consente la movimentazione della paratoia mobile. Il circuito idraulico ed i pistoni sono
progettati affinché possano sostenere la pressione idrostatica prodotta da uno spessore di
acqua non superiore a 180 cm; infatti, su ogni pistone agisce una valvola di massima costituita
da una semplice molla tarata che, raggiunta la pressione idrostatica prevista (corrispondente a
180cm di acqua), si apre facendo fuoriuscire dai pistoni al circuito il fluido, e quindi,
abbassare, fino a scomparire la paratoia mobile. I pistoni sono asserviti anche ad un
dispositivo di sicurezza manuale meccanico che consente l’apertura della valvola in qualsiasi
momento.
Il tessuto gommato posto a valle della paratoia serve a proteggere il volume tecnico posto
tra la paratoia mobile ed il basamento. Il tessuto gommato è ancorato con il basamento e con
la sommità della paratoia mobile sempre con cerniere cilindriche opportunamente protette da
qualsiasi eventuali contatti con materiali trasportati dal moto dell’acqua. L’impiego di tessuti
gommati è ampiamente diffuso per questi o analoghi usi; da tempo vengono utilizzati quali
serbatoi sottomarini per lo stoccaggio di liquidi, per barriere flessibili, galleggianti adatte sia
per la regolazione e il contenimento delle acque, sia per la difesa e la protezione dalla
violenza delle onde (frangiflutti). La scelta dei materiali per la realizzazione di un tipo di
strutture in tessuto gommato adatta ad una specifica applicazione, può essere fatta entro una
vasta gamma di prodotti, sia per ciò che riguarda la parte tessile (fibre tessili e strutture dei
tessuti), sia per quanto riguarda la parte elastomerica (gomma) o plastomerica.
La centralina di controllo è costituita da un’unità centrale CPU programmabile, alimentata
dalla linea elettrica e dotata di una batteria UPS, dispone di un’antenna GPS con scheda GSM
connessa alla rete di telefonia cellulare.
In caso di mancanza di corrente elettrica, la centralina di controllo viene automaticamente
alimentata dalla batteria UPS che ha un’autonomia di 12 ore e immediatamente viene inviata
tramite GSM una comunicazione sms alla scheda telefonica a disposizione del manutentore
dell’impianto presente sul posto ed operativo 24h.
La centralina è connessa a due sensori (del tipo laser o onde) che misurano il livello del
pelo libero dell’acqua in prossimità dell’opera di presa; il secondo sensore viene attivato solo
in caso di guasto del primo sensore (contestualmente la centralina invia sms di notifica del
guasto all’addetto manutenzione).
Il perfetto funzionamento della paratoia mobile viene garantito da quattro dispositivi di
sicurezza appositamente progettati che vengono nel seguito elencati.
a) Mancanza di alimentazione elettrica
In caso di mancanza di corrente elettrica, la centralina di controllo viene automaticamente
alimentata dalla batteria UPS che ha un’autonomia di 12 ore e immediatamente viene inviato
tramite GSM una comunicazione sms alla scheda telefonica a disposizione del manutentore
dell’impianto presente sul posto ed operativo 24h.
b) Guasto al sensore del livello dell’acqua
La centralina è connessa a due sensori (del tipo laser o onde) che misurano il livello del pelo
libero dell’acqua in prossimità dell’opera di presa; il secondo sensore viene attivato solo in
caso di guasto del primo sensore (contestualmente la centralina invia sms di notifica del
guasto all’addetto manutenzione).
c) La paratoia mobile si richiude quando il livello di acqua supera i 180 cm
Il circuito idraulico ed i pistoni sono progettati affinché possano sostenere la pressione
idrostatica prodotta da uno spessore di acqua non superiore a 180 cm; infatti, su ogni pistone
agisce una valvola di massima costituita da una semplice molla tarata che, raggiunta la
pressione idrostatica prevista (corrispondente a 180 cm di acqua), si apre facendo fuoriuscire
il fluido dai pistoni al circuito, e quindi, abbassare, fino a scomparire la paratoia mobile.
d) La paratoia mobile si richiude manualmente in qualsiasi caso
I pistoni del circuito idraulico sono asserviti anche ad un dispositivo di sicurezza manuale
meccanico che consente l’apertura della valvola in qualsiasi momento e la chiusura della
paratoia.
La presenza dei dispositivi di sicurezza sopra descritti consente di asserire che non esiste
tecnicamente la possibilità che la paratoia mobile resti aperta in occasioni di portate che
determinino uno spessore di acqua superiore a 180cm al di sopra della briglia esistente.
La paratoia mobile in funzione delle portate
La paratoia mobile a ventola viene utilizzata per avere un tirante idraulico sufficiente a
consentire la derivazione delle acque in corrispondenza della briglia esistente, quando questo
risulta non sufficiente a tale scopo (piccole portate).
Il tirante idraulico minimo necessario è di 180 cm al di sopra del coronamento superiore
della briglia esistente. Si evidenzia che, allo stato attuale, il tirante idraulico di 180 cm al di
sopra del coronamento superiore della briglia esistente, è attivato con una portata pari a circa
16,5 mc/s.
Pertanto con portate inferiori a 16,5 mc/s la paratoia mobile a ventola garantirà il tirante
idraulico alzando gradualmente il pannello e consentendo di avere la quota richiesta.
Per portate superiori a 16,5 mc/s la paratoia sarà completamente abbassata ricreando la
situazione attuale: l’intera sezione sarà restituita all’alveo fluviale e sarà consentito il
passaggio del detrito solido non provocando accumuli di materiale a monte della briglia
stessa.
In ogni situazione di apertura della paratoia sarà sempre mantenuto il valore del Rilascio
Minimo Vitale garantito attraverso la profilatura al di sopra della paratoia stessa e la scala di
risalita dei pesci.
Si evidenzia che sarà cura del proponente effettuare le necessarie verifiche statiche e
sismiche sulla funzionalità del complesso briglia-paratoia, e sulla rispondenza alle vigenti
normative del Testo Unico sull’Edilizia (es. deposito Genio Civile Sismica, certificato di
conformità impianto paratoia, …).
Valutazione delle interferenze con l’opera idraulica esistente
La briglia esistente svolge principalmente una funzione per il tratto di fiume considerato;
idraulicamente la briglia consente di ridurre la velocità di scorrimento dell’acqua in
corrispondenza di un tratto di fiume in cui la pendenza del letto è elevata per evitare fenomeni
di erosione del letto del fiume con conseguente trasporto di materiale.
Tali funzionalità della briglia, appena espresse, vengono completamente mantenute e
garantite con l’intervento in progetto che non interferisce con la funzionalità propria della
briglia esistente.
La paratoia mobile non costituisce quindi una nuova opera trasversale in alveo, ed è stato
dimostrato che non determina modifiche sostanziali alle opere idrauliche esistenti; inoltre
l’inserimento della paratoia mobile sulla briglia e tutti gli altri interventi connessi non sono
permanenti, bensì possono essere rimossi ricostituendo la situazione originaria.
Si precisa inoltre che l’inserimento della paratoia mobile risulta indispensabile anche per
ottenere una producibilità elettrica annua media tale da determinare un Businnes Plan
economico sostenibile ai fini della realizzazione dell’impianto.
16.2. Opera di presa
L’opera di presa è costituita da una vasca di accumulo interrata posta in sponda sinistra;
questa riceve l’acqua dalla derivazione dalla quale, previa vagliatura attraverso un
dissabbiatore, viene immessa nella camera di carico della centrale di produzione.
La captazione è costituita da griglie di presa autopulenti, poste in fregio all’alveo del
fiume; queste sono costituite da una lamiera forata con sviluppo trasversale di un quarto di
circonferenza (raggio 1,5 m) e di larghezza 3 m. Sulla superficie di tale griglia scorre una
lamiera che consente, la regolazione dell’apertura della stessa, ed allo stesso tempo la pulizia
dell’opera di presa.
L’opera di presa è munita di una paratoia laterale a movimento meccanico idraulico di rilascio
al fiume del materiale solido accumulato e dell’acqua, tramite piccola apertura nella briglia
esistente.
La vasca di presa, sulla quale sono poste le griglie, ha un fondo inclinato verso valle ed è
munita di sensori per il livello dell’acqua prima e dopo la griglia che regolano:
-
la frequenza di pulitura della griglia stessa;
-
l’ingresso dell’acqua nella vasca in caso di riempimento della vasca stessa;
-
la chiusura totale o parziale dell’impianto in caso di piena, fuori servizio o
manutenzioni.
Essa ha funzione anche di dissabbiatore che consente di far sedimentare il residuo sabbioso
in modo da impedire l’ingresso nella camera di carico.
Uno scarico di fondo consente il periodico svuotamento della vasca consentendo, tra
l’altro, parte del naturale trasporto solido del fiume. La paratoia sarà automatizzata e gestita
da un sistema automatico di telecontrollo e tele gestione, comandato da un misuratore di
livello solido del fondo della vasca. Tutti gli organi di manovra saranno accessibili per mezzo
di una passerella di servizio.
16.3. Scala di risalita per i pesci
Per garantire il passaggio della fauna ittica, ad oggi impedito dalla presenza della briglia,
sarà costruita una scala di risalita per i pesci, posta in sponda sinistra del fiume, a contatto con
la briglia esistente, ma con struttura di supporto indipendente rispetto alla briglia. Attraverso
questo canale sarà garantito anche il passaggio del DMV.
16.4. Centrale di produzione
La centrale idroelettrica delle dimensioni in pianta di circa 30 mq, sarà costituita da
struttura in conglomerato cementizio armato. La centrale è completamente interrata; l’accesso
è eseguito in trincea. La centrale è atta a contenere la turbina, il generatore, e nella parte più
bassa il canale di rilascio dell’acqua al fiume; il trasformatore e tutte le attrezzature di
controllo dell’impianto saranno posizionati in locali tecnici all’interno della centrale. Parte
della copertura sarà amovibile per consentire il posizionamento e l’eventuale rimozione per la
manutenzione della turbina e degli altri macchinari.
Una peculiarità dell’intervento proposto è la scelta di una turbina ad asse verticale.
Vantaggio di questa soluzione è la sostanziale insensibilità dei macchinari di produzione ad
eventuali fenomeni di allagamento, ed alla potenziale rumorosità che viene ridota dal fatto che
la turbina è posta completamente interrata.
La turbina con albero verticale, sommersa per la produzione di energia elettrica da fonte
idraulica è stata dimensionata per lavorare fino ad una portata massima di 1,7 mc/sec.
16.5. Canale di rilascio
Scopo del canale è quello di conferire la portata in uscita dalle turbine all’alveo che si trova
più in alto mantenendo una velocità bassa e costante per non provocare eccessive perdite di
carico.
Il punto di restituzione si trova circa 15 metri più a valle dell’opera di presa.
Il canale sarà completamente interrato fino al punto di restituzione in alveo; il tratto
terminale sarà realizzato con pareti in cls alte circa 150 cm e protetti nel punto di restituzione
al fiume. Lo scarico sarà sommerso; la restituzione delle acque avverrà quindi con velocità
ridotte e direttamente nell’alveo fluviale, in modo da non creare punti critici di erosione locale
e non alterare le caratteristiche dell’alveo fluviale.
16.6. Viabilità
L’area dove verrà realizzato l’impianto è facilmente raggiungibile da un accesso che si
imbocca da via S. P. Paganico, in località Pianella, da questa strada si realizzerà una rampa
per l’accesso dei mezzi in fase di cantiere; tale rampa, realizzata in terra battuta, sarà utilizzata
come strada di accesso alla centrale. In questa zona è presente un accesso carrabile all’area
fluviale in sponda sinistra, poco a monte della briglia. Questo verrà adeguatamente trattato per
garantire l’accesso all’area fluviale ai mezzi di cantiere.
17. Effetti conseguenti la realizzazione dell’opera:
Le operazioni di realizzazione delle opere in progetto non comportano impatti sostanziali
sui comporti ambientali: suolo, sottosuolo, acque superficiali, acque profonde, clima e fauna.
Per quanto riguarda il comparto vegetazione è previsto il taglio di parte della fascia
ripariale per consentire la realizzazione del canale di restituzione delle acque al fiume e la
successiva ricostituzione (ripiantumazione) a lavori ultimati.
Dal punto di vista del paesaggio non viene indotta nessuna alterazione né puntuale né
generale, e non viene precluso il godimento delle bellezze panoramiche del luogo, né degli
elementi del patrimonio storico culturale, archeologico o ambientale.
In fase di esercizio non sono generate emissioni di nessun tipo.
Il rumore prodotto rientra nei limiti imposti dalla legge.
L’utilizzo della risorsa naturale non ne comporta la riduzione quantitativa né la modifica
qualitativa; l’unico effetto sull’ambiente fluviale è dato dalla riduzione della portata nel tratto
di alveo compreso tra la presa e la restituzione, dove però viene rilasciato un deflusso minimo
vitale in accordo a quanto sancito dalle autorità responsabili.
L’impatto sull’atmosfera e sulla salute pubblica risulta positivo grazie alla riduzione di
produzione di CO2 dovuta all’utilizzo di energia da fonte rinnovabile e contribuisce al
raggiungimento degli obiettivi sottoscritti dall’Italia nella convenzione di Kyoto.
Ai fini della valutazione dell’impatto si deve tener conto di alcuni aspetti salienti
dell’opera:
- dimensioni delle singole opere limitate, che si possono definire puntuali;
- l’impianto non ha emissioni di alcun tipo, per cui non può avere effetti sinergici
cumulativi con altre strutture simili;
- l’unico elemento visibile è la copertura della centrale di produzione posto all’esterno
dell’alveo fluviale;
- non sussistono rischi particolari, né durante la fase di realizzazione, quando il livello di
rischio è quello di un cantiere ordinario e sarà affrontato in accordo alla vigente normativa, né
durante la fase di esercizio, poiché non si ha produzione di alcun tipo di emissione o disturbo
per la salute pubblica.
18. Mitigazione dell'impatto dell'intervento
Si riassumono le misure di compensazione e mitigazione dell’impatto dell’opera,
riportando anche quelle che sono state integrate nella progettazione stessa.
Paratoia mobile:
 controllo del flusso della portata;
 realizzazione di una scala di risalita dei pesci per consentire il passaggio delle
specie ittiche lungo l’asta fluviale;
-
mantenimento delle caratteristiche geometriche attuali della sezione al fine di non
variare il rischio di esondazione.
Acque superficiali:
 rilascio di una portata di deflusso minimo vitale lungo il tratto di fiume sotteso
dall’opera di presa alla restituzione, tale da mantenere la funzionalità biologica
dell’habitat;
 possibilità di esclusione totale dell’impianto in qualsiasi momento tramite chiusura
delle paratoie di presa;
 realizzazione di opere completamente interrate che non modificano l’attuale profilo
del terreno in modo da non ridurre la volumetria di invaso del bacino di espansione.
Opere di presa:
-
Progettazione architettonica mirata a ridurre l’impatto visivo dell’opera
-
Centrale di produzione:
-
realizzazione dell’opera interrata;
-
utilizzo di turbina e generatore sommergibile che consento il posizionamento delle
strutture a quota più bassa;
-
configurazione architettonica e meccanica che impedisce la propagazione
dell’emissione sonora verso i recettori sensibili presenti;
-
sistemazione del terreno sopra la copertura della centrale al fine di restituire
-
l’aspetto attuale dei luoghi.
Impianto elettrico:
-
posizionamento della cabina di consegna in un punto ed a una quota tale da
risultare sicuro rispetto ai fenomeni di esondazione in seguito alla piena
bicentenaria;
-
realizzazione di cavidotto completamente interrato in modo da evitare rischi di
impatto od elettrocuzione da parte della fauna aviaria ed il rischio di radiazioni
elettromagnetiche;
-
piantumazione di una cortina vegetale formata da essenze autoctone per il
mascheramento di alcune opere
Pista di accesso:
-
realizzazione strada accesso in terra battuta per non modificare le caratteristiche di
permeabilità del suolo.
Firma del Richiedente
Firma del Progettista
19. Motivazione del rilascio dell'autorizzazione e per
prescrizioni da parte dell'amministrazione competente
eventuali
Firma del Responsabile
20. Eventuale diniego o prescrizioni della soprintendenza competente
Firma del Soprintendente o del Delegato
ALLEGATI:
Inquadramento Carta Tecnica Regionale
Estratto di mappa catastale
Estratto di mappa satellitare
Estratto di PRG comune di Lunano
Estratto del PAI: carta del dissesto e delle aree esondabili
Estratto del PPAR: vincoli paesistico ambientali presenti