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MENSILE A CURA DELLA CHIESA CRISTIANA EVANGELICA DI BOLLATE. PUBBLICAZIONE A CARATTERE INTERNO. ANNO IX - NUMERO XCIX - GENNAIO 2015
I
C
Quelli che saltano la soglia,
il pericolo della superstizione
“Quel giorno punirò tutti quelli che saltano la soglia...”
(Sofonia 1:9)
Sofonia visse a ridosso della deportazione subita da Giuda da parte dei
Caldei. Nel suo libro il profeta predice la caduta di Gerusalemme: nel primo capitolo si parla di quel tempo come del giorno del Signore, un tempo nel quale Dio
avrebbe giudicato il suo popolo per i peccati commessi. Leggendo questo capitolo la nostra attenzione viene indubbiamente catturata da un’espressione: “quel
giorno punirò tutti quelli che saltano la soglia”.
Cosa significa saltare la soglia? A quali pratiche rimanda quest’espressione?
Nella cultura pagana si credeva che sulla soglia delle case, o su quella
dei templi, risiedessero dei demoni o spiriti avversi, quindi, per evitare di portarli
in casa, si rendeva “necessario” saltare la soglia. I Romani, molti secoli più
avanti, cominciarono a perpetrare l’usanza che, quando due giovani contraevano matrimonio, prima di entrare nella casa che sarebbe stata la dimora dei coniugi, si consumasse un vero e proprio rito: l’uomo prendeva in braccio la sposa
ed entrava in casa saltando la soglia.
Continua a Pag.6
ALL’INTERNO...
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Pਁਇ. 12
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 1
SPUNTI DI RIFLESSIONE...
a cura di Ester & Sara
“Samuele allora gli raccontò tutto, senza nascondergli nulla. Allora Eli disse:
«Egli è il SIGNORE: faccia quello che gli parrà bene»” (1 Samuele 3:18)
Ribellione, Rassegnazione o Accettazione?
Nei versi precedenti a quello riportato, possiamo leggere della bellissima
chiamata che il Signore rivolge al giovane Samuele. Per ben tre volte Egli gli
parla, ma questi, pensando che fosse il sacerdote Eli, non comprende che è il
Signore stesso che si sta rivolgendo a lui. La quarta volta che Samuele ode la
voce dell’Eterno, sceglie di mettere in atto il consiglio che gli aveva dato il sacerdote Eli, e pronuncia la meravigliosa frase: “Parla, poiché il Tuo servo ascolta”.
Tuttavia, il primo messaggio che Dio dà a Samuele, non ha un contenuto
bellissimo, anzi, è un messaggio che porta cattive notizie per Eli e la sua famiglia: poiché questo sacerdote ha tollerato il peccato dei figli, il Signore gli manda
a dire che avrebbe esercitato i Suoi giudizi sulla sua casa. Di fronte a questo
triste messaggio, Eli risponde semplicemente: «Egli è il SIGNORE: faccia quello
che gli parrà bene».
Possiamo vedere che l’atteggiamento di quest’uomo, di fronte alla volontà
di Dio, è di rassegnazione. È come se il sacerdote Eli dicesse: “Non ho più nulla
da perdere; non posso fare più nulla; Dio è il Signore e l’Onnipotente e ha il diritto di fare ciò che vuole”. Personalmente, di fronte a queste parole di giudizio da
parte di Dio, non so come avrei reagito: forse mi sarei ribellata; o ancora avrei
supplicato il Signore di avere pietà della mia casa; oppure avrei sgridato i miei
figli avvertendoli di cosa Dio aveva in mente di fare. Insomma: avrei agito in
qualche modo! Eli no … il sacerdote si rassegna.
E noi come reagiamo quando Dio ci rivela la Sua volontà?
Una possibile reazione è quella della ribellione. Quando il Signore risponde negativamente ad una nostra richiesta (oppure sta in silenzio), quando le
cose non vanno come desideriamo, molto spesso ci ribelliamo a Lui, non accettando la Sua volontà. Questa reazione fa male al nostro rapporto con il Signore
e porta a conseguenze negative nella nostra vita: ribellarsi alla volontà che Dio
ha per noi significa allontanarsi pian piano da Lui, privandoci delle benedizioni
che Egli ci ha preparato. Ribellarsi a Dio fa solo del male a noi stessi: ci lascia in
una condizione di tristezza e senza speranza, lontano dalla Fonte che può cambiare ogni cosa.
L’altra reazione che possiamo avere è proprio quella che ebbe il sacerdote Eli: la rassegnazione. Di fronte ad una preghiera non esaudita, o di cui tarda
la risposta da parte del Signore, di fronte a situazioni in cui oggettivamente non
possiamo fare più nulla per risolverle, alziamo le spalle e sussurriamo semplicemente: “Se questa è la volontà di Dio, va bene! Lui è Dio e io non posso far nulla”. Certamente, se messa a confronto con la “ribellione”, questa reazione appare “migliore”.
Tuttavia può produrre in noi il “complesso del martire” e una specie di orgoglio egoistico che ci porta a sopportare qualunque cosa accada. Essa può
renderci “orgogliosi della nostra umiltà” e diventare, quindi, un mezzo per naIL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 2
SPUNTI DI RIFLESSIONE...
a cura di Ester & Sara
scondere una vera e propria mancanza di fiducia verso il Signore, spacciandola
per un atteggiamento molto spirituale.
La reazione migliore sarebbe una sana accettazione. Però mi rendo conto
che scrivere è molto più semplice che mettere in pratica tutto questo nella realtà.
Alcune volte la volontà di Dio è davvero incomprensibile per noi. Mi chiedo come
si riesce ad accettare in modo sano la notizia di una grave malattia, la perdita di
un caro, la perdita di un lavoro, il non arrivo di un figlio tanto desiderato, o qualsiasi altra avversità? Normalmente ci arrabbieremmo oppure ci rassegneremmo:
sono reazioni umane e comprensibili, da un lato. Ma Dio ci chiede di accettare la
Sua volontà perché Essa è il meglio che Egli ha per noi. Ci chiede di accoglierla
anche quando giungono le difficoltà, cercando di apprendere le lezioni che queste comportano, e credere, sempre e comunque, che tutto coopererà al nostro
bene, per renderci sempre più simili a Cristo.
Accettare la volontà di Dio con un atteggiamento attivo non è una cosa
che umanamente ci viene in automatico. Bisogna avere coraggio, impegnarsi e
fare, molte volte, forza a noi stessi per mantenere questo atteggiamento davanti
a determinate circostanze.
Accettare la volontà di Dio attivamente concorderà con il piano e lo scopo
di Dio; ci aiuterà a confidare in Lui tranquillamente, sebbene non comprendiamo
appieno il perché di quello che ci sta accadendo; ci farà gustare la Sua pace in
mezzo alla tempesta, avendo la certezza
che Egli è con noi e in ogni istante si prende cura di tutto ciò che ci riguarda.
Che faremo, dunque, quando comprendiamo che la volontà di Dio per noi riserva anche circostanze avverse? Ci ribelleremo, ci rassegneremo o l’accetteremo?
Che la nostra preghiera sia quella di
chiedere al Signore di aiutarci ad accettare
in modo sano la Sua volontà, qualunque
cosa Essa comporti; di darci nuove forze
per andare avanti in mezzo alle difficoltà,
anche quando non comprendiamo lo scopo
di quello che ci sta accadendo; di mantenere lo sguardo fisso su Gesù in ogni situazione; di aiutarci a confidare in Lui con la certezza che Egli userà ogni cosa per il nostro
bene.
E per certo, se manteniamo questo
atteggiamento di confidanza verso il nostro
Signore, quello che non può essere cambiato, sicuramente potrà essere trasformato
alla Gloria di Dio e mutato da peso in benedizione.
Sara Gravina
IL CAMMINO CRISTIANO
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INNI INDIMENTICABILI...
a cura di Olga
Inni Indimenticabili
Inno 515 Volgi lo sguardo a Cristo – Turn your eyes upon Jesus
Il canto “Volgi lo sguardo a Cristo” è stato scritto da Helen H. Lemmel:
nata in Inghilterra nel 1863, era figlia di un ministro di culto metodista ed emigrò
con la famiglia dall’Inghilterra in America
all’età di dodici anni, dove visse fino alle
sua morte nel 1961.
Helen H. Lemmel amava molto la
musica, e divenne un’insegnante di musica,
presso il Moody Bible Institute, e critico musicale per il Seattle Post.
Nel 1922 Helen scrisse le parole e la
musica di “Volgi lo sguardo a Cristo”, per
essere cantato dal coro che dirigeva durante le riunioni.
L’ispirazione per scrivere l’inno gli
venne da un opuscolo cristiano intitolato
“Messo a fuoco”, che le venne donato nel
1918 da una sua amica missionaria: Lilian
Trotter. Lilian era un’artista il cui talento le
aveva dato la possibilità di arricchirsi, ma
dall’altro lato amava le missioni. Dopo aver
lottato in preghiera per due anni, Lilian comprese che doveva lasciare l'arte, al fine di
volgere i suoi occhi solo su Gesù e di dedicarsi completamente alla sua chiamata in missione.
Le parole dell’opuscolo erano: “Così, volgi il tuo sguardo su di Lui, guarda
appieno nel Suo volto e scoprirai che le cose di questa terra acquisteranno una
strana, nuova dimensione”.
Quando Helen lesse quelle parole fu colpita profondamente, che non poteva smettere di riportarle alla mente. Ella stessa raccontò l’esperienza che seguì la lettura di quel trattato così: “All’improvviso, come se mi fosse stato ordinato di fermarmi e ascoltare, rimasi immobile, cantando nel mio spirito, senza rendermi conto che stavo componendo le rime del coro, parola dopo parola, e contemporaneamente la melodia, nota dopo nota. I versi delle strofe furono scritti
nella stessa settimana, dopo quell’inusuale metodo di composizione, dettato
dallo Spirito Santo”.
Così nacque “Volgi lo sguardo a Cristo”, uno degli inni più amati dal mondo evangelico.
Anche noi, oggi, come Lilian e Helen vogliamo volgere il nostro sguardo a
Cristo e comprendere che nulla, di fronte alla sua immensa luce e grazia, conta
più su questa terra.
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 4
INNI INDIMENTICABILI...
a cura di Olga
Traduzione dal testo inglese
O anima, sei stanca e turbata?
Non vedi nel buio alcuna luce?
C’è luce per uno sguardo al Salvatore
È la vita più abbondante e gratuita!
Coro:
Ruota gli occhi su Gesù
Contempla il Suo meraviglioso volto
E le cose della terra
Diventeranno sempre più fioche
Alla luce della Sua gloria e della grazia.
Ha promesso
Di non farci mancare la Sua Parola
Credi in Lui, e tutto andrà bene
Poi vai in un mondo che sta morendo
Per raccontare la Sua perfetta salvezza!
Per il Suo sangue, il Suo potere nel salvare.
Nel vespro della vita, al crepuscolo,
Alla Sua porta busserò e aspetterò;
Per il prezioso amore di Gesù,
Io entrerò dal cancello del cielo.
Attraverso la morte passò alla vita eterna
E noi seguiamo Lui lì
Su di noi non signoreggia più il peccato
Siamo più che vincitori!
Olga Princiotta
APPUNTAMENTI...
03/01 Evang. tu x tu Bollate incontro in comunità h.16.00
10/01 Evang. tu x tu Bollate incontro in comunità h.16.00
17/01 Evang. tu x tu ad Arese
incontro al solito Parcheggio h.16.00
24/01 Evang. tu x tu ad Arese
incontro al solito Parcheggio h.16.00
31/01 Evang. tu x tu a Garbagnate Milanese
incontro al solito Parcheggio h.16.00
(per maggiori informazioni chiedere al Fr. Gaetano Occhipinti)
- Orari Culti: Mercoledì ore 20:00; Venerdì ore 20:00
(serata di preghiera); Domenica ore 10:30.
- Missione Limbiate: Ogni giovedì, si terrà il culto a
Limbiate in via Donato Bramante, ore 20:30.
- Riunione dei giovani: Ogni sabato ore 19:30.
- Scuola Domenicale Adulti: Ogni Domenica ore 09:00.
- Riunione di preghiera: Martedì mattina ore 10:00.
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano
Questa pratica continua ad essere usata ancora ai giorni nostri, anche se
molti non ne conoscono l’origine.
Dio, al tempo di Sofonia, annuncia una punizione per coloro che erano
schiavi di queste credenze e che le praticavano. Questo passo ci dà l’opportunità per parlare dell’avversione che Dio ha per ogni forma di superstizione. Per
prima cosa è necessario definire cosa si intende per superstizione o scaramanzia: possiamo definirla come un “insieme di credenze o pratiche rituali, dettate
da ignoranza e da paura, atte a scongiurare eventi negativi e funesti”.
Anche nell’era che stiamo vivendo, ci sono tanti, molti, che vivono schiavi
della superstizione: c’è chi evita di partire in determinati giorni della settimana,
chi ha timore di passare sotto una scala, chi inorridisce davanti ad un gatto nero
che attraversa la strada proprio mentre sta sopraggiungendo, o chi cade nello
sconforto perché ha rotto inavvertitamente uno specchio (tanto per elencarne
una piccolissima parte …).
La domanda che vogliamo porci è
la seguente: un cristiano può essere
superstizioso o scaramantico?
La risposta che troviamo
nella Parola di Dio è chiara e inequivocabile: la vita di colui che
conosce e serve l’Iddio vivente è
la negazione della superstizione;
questo per almeno quattro motivi.
Il Signore ci ha liberati
Abbiamo detto, finora, che
la superstizione è una forma di
schiavitù che costringe, infatti, a privazioni, riti, o cose simili.
Gesù disse: “conoscerete la verità e la
verità vi farà liberi” (Giovanni 8:32), la libertà che Gesù offre
è estesa anche alla paura degli eventi che ci possono capitare. La superstizione
fa leva proprio sulla paura di una sventura: essa è una “prigione” che induce
tante persone a cercare dei mezzi per sfuggire alla malasorte. Milioni di persone
nel mondo si svegliano la mattina e come prima cosa consultano l’oroscopo,
entusiasmandosi per le “buone” notizie e deprimendosi per quelle “negative”. Il
credente deve alzarsi al mattino ringraziando Dio per il nuovo giorno (Salmo
3:5), elevando a Lui la propria preghiera, attendendo fiducioso la Sua benedizione (Salmo 5).
La presenza di Dio è con noi
Il Signore insegnava a non essere in ansia per il domani e per tutto quello
che può capitarci (Matteo 6:34): chi crede in Dio sa che Egli si prenderà cura di
lui ed è consapevole della Sua presenza ogni giorno ed in qualsiasi circostanza
che la vita presenterà (Matteo 28:20).
La presenza di Dio è la migliore garanzia per il credente: il Signore, infatti,
ha promesso di essere con noi tutti i giorni, in quelli difficili e in quelli dove tutto
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano
va bene. Questa fiducia deve essere sufficiente a farci affrontare ogni giorno col
giusto coraggio, senza temere alcun male, Davide diceva infatti: “Quand'anche
camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me” (Salmo 23:4).
Davide non si affidava a riti scaramantici, ma confidava nella presenza di
Dio; credo che tutti coloro che abbiano conosciuto il Signore possano affermare
come l’apostolo Paolo: “Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? (Romani 8:31).
Non possiamo aggiungere nulla alla nostra vita
La superstizione gioca molto sul far evitare pseudo sventure, e quindi sul
far guadagnare serenità, ricchezza, vita.
La Bibbia insegna chiaramente che l’uomo non può aggiungere niente alla
sua vita, Gesù disse: “E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere
un'ora sola alla durata della sua vita?” (Matteo 6:27).
Il superstizioso è di per sé un individuo perennemente preoccupato, ma la
premura dell’uomo non può farlo vivere di più e meglio. Gesù invitava i suoi contemporanei e noi a non vivere in uno stato di perenne preoccupazione, ma piuttosto a confidare in Dio, Colui che si prende cura di tutti coloro che confidano in
Lui (Matteo 6:32).
La nostra vita è nelle mani del Signore, nulla sfugge al Suo controllo
La Bibbia insegna chiaramente che la vita dell’uomo è nelle mani del Signore (Giobbe 2:6), il Diavolo, infatti, non ha potere su di essa.
Dio conosce perfino quanti capelli abbiamo sul capo (Matteo 10:30): questo ci
insegna che nulla sfugge al Suo controllo e che la nostra vita è al sicuro
nelle sue mani.
Non possiamo dimenticare che
Gesù disse: “Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne
cade uno solo in terra senza il volere
del Padre vostro” (Matteo 10:29).
Dio non perde mai il controllo:
neanche i passeri del cielo, dal valore
pecuniario irrisorio, sfuggono al Suo
occhio; neppure uno cade in terra
senza che Dio lo voglia. Questa conoscenza ci deve incoraggiare a confidare nell’Iddio che ha il pieno controllo della vita di ogni essere vivente.
L’uomo è particolarmente prezioso per Lui, Gesù disse infatti: “Non
temete dunque; voi valete più di molti
passeri” ( Matteo 10:31).
Continua a Pag.8
IL CAMMINO CRISTIANO
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STUDIAMO LA PAROLA
a cura di Luciano
I superstiziosi purtroppo non conoscono o dimenticano queste verità
espresse in maniera semplice ma profonda dalla Parola di Dio, trovandosi a vivere una vita di paura e di angoscia.
È sorprendente come, al tempo di Sofonia, il popolo di Dio si fosse fatto
trascinare in questa aspirale di ignoranza e di paura: Giuda, che non doveva
temere nulla perché era il popolo di Dio, si era macchiato di questa infedeltà.
L’influenza delle nazioni pagane fu così forte che, anche per loro, col tempo,
saltare la soglia diventò un’abitudine.
L’esperienza di questo popolo è un monito per noi oggi, che siamo il popolo che Dio si è acquistato col prezioso sangue di Gesù (Apocalisse 5:9).
C’è la necessità
di vigilare affinché
ciascuno di noi stia
lontano da ogni forma
di superstizione e di
credenza
popolare,
anche inconscia. L’unica cosa alla quale
dobbiamo credere è la
parola di Dio, che oggi
mette in risalto ciò che
il Signore pensa di
coloro che sono schiavi della superstizione,
e il giudizio al quale
verranno sottoposti.
Dio li punì ai tempi di Sofonia, e la Sua idea sulla superstizione non è
cambiata neanche oggi, ma nel Suo infinito amore è pronto ad aiutare e a liberare coloro che si sentono schiavi di paure e false credenze e che gridano a Lui
con fede.
“Ho cercato il SIGNORE, ed egli m'ha risposto; m'ha liberato da tutto ciò
che m'incuteva terrore”
(Salmo 34:4)
A Dio sia la Gloria!
Luciano Di Marco
IL CAMMINO CRISTIANO
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LA MIA TESTIMONIANZA...
a cura di Giuseppe
Solo Dio può ogni cosa...
Ho sempre creduto che con il battesimo fatto da bambino, “avendo ricevuto Gesù Cristo”, la mia vita fosse a posto! Questo sino a quando ho preso pienamente coscienza sia di quale fosse la mia vera condizione davanti a Dio, ossia
quella di un grande peccatore, sia di quanto Dio, per mezzo del suo “Unico Figliuolo” Gesù Cristo, abbia sempre fatto nella mia vita secondo il suo perfetto
progetto.
Egli mi ha voluto incontrare, e questo magnifico incontro, nonostante frequentassi assiduamente la dottrina cattolica, l’ho potuto sperimentare soltanto
adesso, così come solo adesso, ho potuto capire pienamente quanto Dio è buono e pieno di Amore per noi.
Alla luce di questo incontro, rivedendo e rileggendo, come su di un nastro,
tutti gli accadimenti della mia vita, le
testimonianze della presenza di Gesù e della sua opera sarebbero tante ma, una su tutte che spero possa
essere di sostegno ai fratelli e di
testimonianza alla gloria di Dio, risiede nel rifuggire da umani poteri
ed intendimenti o alle così dette alte
amicizie per la soluzione dei propri
problemi spirituali e materiali, di
qualunque natura essi siano, poiché
a nulla vale tutto ciò, se non a legarci sempre di più alle inutili vacuità
del mondo e agli uomini e cosa più importante a staccarsi sempre più da Gesù
Cristo, l’unico Signore che può ogni cosa.
Sinteticamente, posso dire di avere fatto parte per parecchi anni di una
cerchia elitaria di persone: la cosiddetta massoneria, che pone il proprio potere
intellettuale e la propria valenza sulla posizione che i singoli assumono nella
società. Per tanti anni, facendo parte di tale cerchia di persone, ho creduto in
questo, appoggiandomi ad alte amicizie che, comunque, ti legavano sempre più
in una dipendenza dell’uomo con l’uomo e favore con favore, soprattutto nel
pensare che ogni tipo di problema si sarebbe risolto prontamente con l’aiuto dal
“fratello massone”. Già, perché proprio “fratelli”, in tale contesto, ci si definisce, a
riprova del falso legame e della sottomissione che l’uomo è capace di creare
con i suoi simili nel mondo.
Sarebbe tutto un po’ più lungo, tengo solo a sottolineare come l’incontro
con Gesù mi ha fatto capire che la salvezza, la speranza e la certezza di ognuno
di noi risiede solamente in Lui, Gesù Cristo, che può ogni cosa e dona sempre
gratuitamente, senza chiedere null’altro che credere in Lui, riceverLo e AmarLo.
L’uomo ha pensato e pensa di arrogarsi il diritto e il potere su ogni cosa
dimenticando troppo spesso che solo Dio, ripeto, solo Dio può ogni cosa.
Filippo Alessandra
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 9
CRONACA INTERNAZIONALE...
a cura di Giuseppe
Nigeria:
per ora nessun rilascio delle donne di Chibok
In un video Boko Haram nega ogni cessate il fuoco e rilancia lo straziante
monito contro i cristiani. Il destino delle ragazze di Chibok è ancora nelle mani di
questi terroristi. Il governo nigeriano, supportato da altri, sembra continuare i
negoziati, resi difficili dalle fazioni interne e dal contesto sociale e geografico.
“Le abbiamo fatte sposare e sono tutte nelle case dei loro mariti... Le
oltre 200 ragazze rapite a Chibok si sono convertite all'islam, che confessano
essere la migliore religione.
I loro genitori o lo accettano e si convertono o possono morire”, sono le
parole di un uomo che afferma di essere il leader di Boko Haram, Abubakar
Shekau, in un video distribuito ai media alcuni giorni fa. Secondo un rapporto
della Reuters il video è stato girato in stile classico Boko Haram, ma chi parlava
era troppo distante per distinguerne la faccia. Il portavoce ha inoltre negato l'esistenza di un accordo sul cessate il fuoco con il governo. “Chi dice che dialoghiamo o discutiamo con qualcuno? State parlando con voi stessi?”, afferma l'uomo
nel video. Non c’è stata risposta immediata da parte del governo nigeriano che,
la settimana scorsa, aveva continuato a nutrire la speranza che l'accordo di pace annunciato il 17 ottobre avrebbe retto.
L'insicurezza nel nord-est della Nigeria continua con ulteriori rapimenti
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 10
SPIGOLATURE...
CRONACA
INTERNAZIONALE...
a cura
a cura
di di
Samuele
Giuseppe
D.
di donne e saccheggi, così come pare continuino i negoziati con alcuni esponenti dei Boko Haram. Alcuni giorni fa è stata attaccata la città di Mubi (stato Adamawa), sono state uccise decine di persone mentre a migliaia sono state costrette a fuggire; i miliziani hanno rapinato banche, bruciato il mercato principale
e issato la loro bandiera nera su un palazzo dell’amministrazione locale.
Alcune migliaia di cristiani in fuga dagli attacchi di Boko Haram nello
stato di Borno meridionale, avevano trovato rifugio proprio a Mubi. “Il figlio del
capo distretto, che è nello staff della magistratura locale, è stato decapitato davanti a suo padre”, ha riferito Isaac, un collaboratore di Porte Aperte. “Oltre
6.000 persone sono state segnalate in fuga da Mubi. Anche le persone che erano negli ospedali hanno dovuto correre per salvarsi la vita! Il nostro personale
ha sentito che gli insorti stanno progettando pubbliche amputazioni delle mani.
Anche se non siamo stati in grado di confermare questi rapporti, indicano le condizioni che dovranno affrontare quelli intrappolati a Mubi. Molti degli sfollati sono
fuggiti in Camerun o si sono diretti verso il campo profughi a Yola, la capitale
dello stato di Adamawa. Ma non si sentono al sicuro, perché i Boko Haram si
sono vantati di voler attaccare presto anche Yola. Ci sono state minacce di attentati persino al campo profughi, spingendo molti a partire per Numan, una città
a circa 48 km da Yola”, spiega ancora il nostro Isaac. “Abbiamo ricevuto diverse
chiamate dal campo profughi di Yola che chiedono preghiere affinché Dio intervenga nella loro situazione.
Siamo a conoscenza di almeno 16 bambini che hanno perso entrambi i genitori negli attacchi ai villaggi”, ha concluso Isaac. I negoziati devono
fare i conti con le fazioni interne ai Boko Haram, e col fatto che ad approfittare
delle scorrerie dei miliziani sono in molti, specie bande criminali o cittadini consenzienti.
Tratto dal sito “Porte Aperte Italia”
Perle Antiche...
“La verità spirituale
può essere capita da un cuore puro,
non da un intelletto acuto”
Oswald Chambers
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 11
SPIGOLATURE...
a cura di Samuele
Il cesto non tratteneva l’acqua
“Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a
doppio taglio, e penetrante fino a dividere l'anima
dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i
sentimenti e i pensieri del cuore.” (Ebrei 4:12)
“Gioisco della tua parola, come chi trova un grande
bottino.” (Salmo 119:162)
Una bambina andava spesso a trovare la
nonna che abitava vicino ad un torrente. Quell’anziana donna leggeva regolarmente la Bibbia. Un
giorno, la bambina le chiese: “Nonna, perché leggi
così spesso la Bibbia? Non l’hai ancora imparata a
memoria?” Indicando col dito una cesta di vimini, la
nonna rispose: “Vai al fiume a prendermi dell’acqua
con quella cesta!” La piccola ubbidì, riempì la cesta
d’acqua, e ritornò di corsa sperando che ne sarebbe
restata almeno un po’, ma non ne era rimasta che
qualche goccia.
“Vedi, piccola mia – le disse la nonna – ieri ho
utilizzato quella cesta per le patate e si era sporcata
di terra. Immergendola nell’acqua tu l’hai lavata.
Sono molti anni che leggo la Bibbia e quando
la leggo non riesco a trattenerne granché a causa
della mia scarsa memoria; però, come fa l’acqua
con la cesta, la Parola di Dio lava il mio cuore.
Leggendola sono felice, perché la mia coscienza è resa più sensibile e il mio cuore si apre
all’amore del Signore”.
Amici credenti, questo racconto ci fa riflettere
sull’importanza della lettura della Bibbia e sull’impatto che essa ha sulla nostra anima. Il Signore Gesù,
prima di essere crocifisso, ha fatto al Padre questa
richiesta per noi: “Santificali nella verità: la tua parola è verità” (Giovanni 17:17). Anche se abbiamo
l’impressione di ritenere poco di quello che leggiamo, questa Parola, che ha la prontezza di salvare la
nostra anima (Giacomo 1:21), ha anche il potere di
nutrire e di purificare i nostri cuori.
.
Tratto da “il buon seme” - Ottobre 2014
Bertaggia Mattia; Di Marco Luciano; Di Nunno Samuele; Gallo Giuseppe;
Gravina Sara; Motolese Ester; Occhipinti Lidia; Princiotta Olga; Rossi Luca.
IL CAMMINO CRISTIANO
PAGINA 12