Articolo 140713 secolof

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IL SECOLO XIX
DOMENICA
13 LUGLIO 2014
la spezia
DRAMMATICA DEPOSIZIONE
IL REPORTAGE
SONDRA COGGIO
“IO, in quell’estate del 2010, con
quello stato d’animo dovuto alla malattia, e alle medicine che prendevo,
per difendere i miei figli volevo uccidere Mozzachiodi… lo dissi anche a
mia moglie… è andata bene così…
avevanomessodimezzolamiafamiglia, avevano sequestrato le pratiche
dei nostri beni, e io, dopo il 30 luglio,
erocompletamentefuoridime..meno male che non ho fatto di peggio…”. Lo aveva già detto all’udienza
precedente, Franco Bonanini. Avevadetto“diavercapitosoloadessodi
essere stato pericoloso per se stesso
e per gli altri”: quando era sotto farmaci, nei momenti più cupi della
malattia, durante le crisi di rigetto
seguitealtrapiantodelfegato,minato dal cancro. “A ripensarci oggi aveva detto - capisco che ero da ricovero coatto, da Tso”. E ieri, rispondendo al suo avvocato Carlo Di Bugno, su come si sentisse nel luglio di
quattro anni fa, quando scrisse i primi esposti anonimi che gli vengono
contestati dalla Procura, ha confessatoquelpensierotormentato,quell’idea di uccidere l’investigatore, che
gli attraversò la mente - alterata dalle terapie - in quell’estate del 2010.
Accaddepocoprimadegliarrestiche
decapitarono il parco delle Cinque
Terre e il Comune di Riomaggiore.
Bonaninihadettochearrivòa“voler
uccidere” Andrea Mozzachiodi: il
commissario di polizia giudiziaria
che affiancava la Squadra Mobile,
nell’inchiesta “Mani Unte”. Ha detto che il pensiero - ovviamente incontrollato e rimasto poi solo un puroistintotemporaneo-maturòinlui
durante quelle che ieri ha chiamato
“allucinazioni”,indottedalsuostato
di salute. La confessione conferma
quantoBonaninihasempreammesso: l’ossessione che aveva all’epoca
per la figura dell’ispettore. Lo aveva
Bonanini: avrei voluto
uccidere Mozzachiodi
L’ex presidente: ero sconvolto dai farmaci
L’INVESTIGATORE
“NEMICO”
«Per difendere i miei
figli volevo uccidere
Mozzachiodi… lo dissi
anche a mia moglie…
E’ andata bene così»
FRANCO BONANINI
Drammatica deposizione ieri mattina dell’ex presidente del Parco delle Cinque terre, Franco Bonanini
già annotato la stessa Procura, nei
suoi verbali, che Bonanini era “ossessionato” da Mozzachiodi. Nelle
ultimeintercettazioniprimadell’arresto, parlava continuamente di lui:
di come “colpirlo” e di come “fermarlo”. Una prima spiegazione,
l’aveva scritta di suo pugno lo stesso
Bonanini, il 22 novembre del 2010,
quando aveva indirizzato una lettera agli inquirenti, contestando il
provvedimento di costrizione agli
arresti domiciliari. “Perché - aveva
chiesto-iononsonolibero?”:edaveva detto di non riconoscersi più, nelle parole pronunciate durante le intercettazioni, quando si esprimeva
come “una comare e non come l’uo-
mo che aveva sempre saputo affrontare le difficoltà”. Lo aveva fatto aveva scritto allora - solo perché
“provava il terrore di essere coinvoltoinunaindaginecheritenevaviziata dal pregiudizio”. Rispetto all’analisi fatta a caldo quattro anni fa, oggi
Bonanini aggiunge un elemento in
più, per spiegare quello che definì “il
Ex presidente del Parco Cinque terre
suo terrore”: l’alterazione da farmaci.Equestoèunodeipassaggipiùdelicati del processo. Accusa e difesa
concordano infatti sull’ossessione,
chedalleintercettazioniemerge,ma
divergono diametralmente sulle sue
cause. Secondo i procuratori Luca
Monteverde e Tiziana Lottini, Bonanini era il lucido regista di una ge-
stione arbitraria della cosa pubblica,
un“dominus”onnipotente,cheoperava in modo autoritario, a Riomaggiore: e quando decise di fermare
Mozzachiodi, anche screditandolo
ingiustificatamente, lo fece in modo
razionale, perché si sentiva in trappola, scoperto, e non voleva perdere
il suo ruolo di potere. Non a caso, fra
le accuse della Procura, c’è la calunnia in fatto del commissario. Secondo Bonanini, furono altri a commettere gli illeciti contestati, e non lui,
piegato dalla malattia: e non ci fu neanche il reato di calunnia. Lui si dice
convinto, oggi come allora, della veridicità delle accuse che annotò nell’esposto anonimo contro l’investigatore. A suo dire, non venne dato il
giusto ascolto alle sue segnalazioni.
Su una di queste, un presunto conteggio al rialzo, in un finanziamento
erogato dal Gal al B&b della moglie,
solo di recente la Procura ha aperto
un fascicolo, che ipotizza una possibile irregolarità: avviata però, anche
nel caso in cui fosse confermata, a
prescrizione. Bonanini ritiene che il
fascicolo avrebbe dovuto essere
aperto allora, e comunque contesta
al commissario quelli che ritiene
troppi ruoli: l’indagine, la presenza
agli interrogatori, la costituzione di
parte lesa al processo. Quando lo ha
visto entrare in aula, un paio di
udienze fa, in borghese, è trasalito:
“MaquelloèMozzachiodi?-hachiesto ad alta voce - ma allora è ancora
in servizio?”. E il presidente della
Corte Francesco Sorrentino, ed i
giudici a latere Mario De Bellis e
Giuseppe Pavich, hanno fatto annotare che effettivamente era entrato
in aula, nei panni della parte lesa per
il reato di calunnia, che lo vede patrocinato dall’avvocato Alessandro
Civitillo. L’esame di Bonanini da
parte del suo avvocato, proseguirà
ancora nel corso delle prossime
udienze: Di Bugno sta analizzando
punto per punto tutti i passaggi dell’accusa. E’ probabile che la deposizione dell’ex presidente del parco
coprirà tutte le date disponibili prima della pausa estiva del processo.
AL REMO
PALIO DEL GOLFO, MONTA LA POLEMICA SULLO “SCARRELLAMENTO” DELLE GRAZIE
Lavalle: «Cavallini non deve più allenare»
L’”Imperatore”, vincitore di 11 edizioni, lancia accuse roventi : «Uno scandalo, sono nauseato»
AMERIGO LUALDI
le Grazie, Luca Cavallini, provengono dal sedile mobile adottando una
L’IMPERATORE mostra il pollice tecnica di voga che nel fisso è proibiverso. Per lui l’equipaggio delle Gra- ta. Questa gente dovrebbe restarsezie “scarrella” di brutto e, dunque, è ne nel settore di sua competenza e
fuori dalle regole del Palio del Golfo. nonvenireainficiareunamanifestaPaolo Lavalle, “monumento” della zione storica e di tradizione tutta
disfida remiera con ben undici Pali particolare come il Palio del Golfo».
seniores vinti da capovoga di Cana- Non le paiono ingenerose certe
letto,CrddeMarolapiùunojuniores critiche?
colCanaletto,suaborgatad’originee «Quelli del mobile hanno sempre
unaltro,dueannifa,comeallenatore fatto dei danni. Nel 1992 il Muggiano
delLerici,nonhamaiavutopelisulla “scarrellava” di brutto e, guarda calingua e, nella sua lunga carriera, ha so, aveva come allenatore Ivano Caattizzato decine di discussioni e po- vallini, il fratello di Luca. Io vogavo
lemiche. Quest’anno allena l’equi- nel Crdd e con me a bordo c’erano
paggio del Porto
Massimiliano CurVenere, una delle
letto ed Elio Borio,
borgate che ha firdue che venivano
IL RECORDMAN
mato la lettera indal sedile mobile.
dirizzata al sindaOltre a undici Pali Visto che il Mugco, Massimo Fedegiano era scorretsenior e a uno
rici,perdenunciare
to, lo fummo anche
l’irregolarità della
junior, Lavalle ha noi e alla Morin
voga delle Grazie.
vincemmo
alla
vinto due anni fa
Normale che non si
grande.Incerticasi
tiri indietro neppu- da tecnico del Lerici bisogna rendere
re stavolta buttanpan per focaccia».
dosiacapofittonelDunque anche lei
la bagarre dell’edizione numero 89. ha “scarrellato” nella sua carrieMa allora, Le Grazie “scarrella” o ra.
no?
«Sì, in quell’edizione, proprio per di«LeGraziehaunequipaggiofortissi- mostrare che i “furbi” non erano solmo,questoèfuorididubbio.Sarebbe tanto quelli del Muggiano».
il favorito anche se non “scarrellas- Una volta sola, proprio sicuro?
se”. Invece lo fa, e alla grande».
«Certochesonosicuro.Bastaandare
Quindi?
a rivedersi i filmati dei Pali che ho
«Quindi è uno scandalo sotto gli oc- vinto. Che poi qualcuno sostenga
chidituttiquellichecapisconodivo- che anche il Marola dei record “scarga a sedile fisso perché le regole non rellasse” è pura menzogna. Sono
vengono rispettate».
schifato, lo scriva» .
Di chi la responsabilità?
Cosa fare per uscire da questa si«Diquelliche,comel’allenatoredel- tuazione?
Paolo Lavalle
«Far sì che gente come Luca Cavallini non alleni più un equipaggio da
Palio. Se vogliono farlo restino al sedile mobile e insegnino là la loro tecnica».
E il regolamento?
«A che serve se poi viene data la pos-
sibilità di violarlo? Lo sa cos’è successo al Palio dell’Isola d’Elba che ha
unatradizionesimilealnostroebarche in legno come le nostre? Che a
furia di consentire modifiche agli
scafi e accorgimenti vari sono passatidagliscafiinlegnoaquelliinvetroresina con l’illusione di uniformare
tutto. Con la conseguenza che quel
Palio è finito. Non vorrei che lo stesso succedesse a quello di Spezia».
C’è doping nel Palio?
«Nel 1998 mi bruciarono una barca
perché, insieme a Manfrone, denunciai l’uso di pastiglie per aumentare
le prestazioni dei vogatori. Mi diconocheoratuttoèsottocontrollo.Per
quanto riguarda i broncodilatatori,
non credo siano in grado di influire.
IlPaliolovincesoltantochièpiùforte».
OGGI PREPALIO A SAN TERENZO
La decima prepalio si corre questa mattina nelle acque di San Terenzo. Il
via alle 10 per la gara femminile, alle 11 per quella junior ed alle 12 per
quella senior. La premiazione è prevista per le 12,45 alla presenza del
sindaco di Lerici Marco Caluri. La borgata della Venere Azzurra allestirà
anche banchi gastronomici nella spianata del castello.
GLI ORGANI DELLA UISP INTERVENGONO SUL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX
Doping , controlli costanti della Lega canottaggio
Dalle verifiche effettuate tutti gli atleti sono usciti “puliti”. Allo studio un nuovo regolamento
IN questi giorni di parla tanto di regolamenti e pratiche tecniche per cui, a tale proposito, la Lega canottaggio Uisp, al fine di fare chiarezza sulle norme approvate e adottate dalle borgate marinare, ricorda
che il sistema di “giustizia e disciplina” previsto dal
TestoUnicodeiRegolamentidelPaliodelGolfoindividua in tre livelli l’attribuzione del ruolo giudicante,
autonomo e imparziale. In primo luogo, il giudice arbitro (per le fasi e le attività di regata), quindi il giudiceunicoperleattivitàdigiudiziooltreitempidiregata (e per attività di giudizio su ricorso, segnalazione e
denuncia) e, in ultimo, la Commissione d’ppello per
le attività di giudizio definitive (su ricorso o mandato
per competenza). Il sistema è stato approvato e confermato dalle borgate marinare che nominano i
membridellaCommissioned’appelloedeleggonogli
organi di Lega. La stessa Lega canottaggio, al suo interno,haduestrutturetecniche,ilGruppoufficialedi
gara e il Comitato tecnico, con specifiche funzioni di
competenza tecnico-sportiva che, in caso di necessità, può avvalersi di consulenti o esperti in grado di
sopperire a specifiche richieste emesse dagli organi
di giustizia. Sulla questione del doping, sollevata dal
Secolo XIX, la Lega canottaggio precisa che, durante
tutto il proprio mandato, sono stati eseguiti, in modo
completo e regolare, certificato dall’attività della Uisp,tuttiicontrolliprevistidalTestounicodeiregolamenti del Palio del Golfo e l’esito di tali verifiche non
ha portato a procedimenti alcuni verso gli atleti interessati. In ogni caso, la Lega ha sempre tenuto presente la problematica del doping proponendo un
nuovo regolamento antidoping e l’istituzione di una
Commissione medica di Lega, di una cartella medica
perogniatletaediverifichesupplementari,tutteiniziative che saranno nuovamente ripresentate alle
borgate per la loro necessaria approvazione.