A cura della Redazione Directio Per dare un’idea operativa di quello che vuol dire applicare gli studi di settore, nonché dell’impegno richiesto per la loro compilazione, proviamo a costruire un esempio applicabile ad un’impresa che svolge l’attività di “Commercio al dettaglio di confezioni per adulti” sotto la forma di società di capitali. In questo caso lo studio di settore ad essa applicato è quello contrassegnato con il codice VM05U, che si applica in generale alle seguenti tipologie di attività: 47.71.10 “Commercio al dettaglio di confezioni per adulti” 47.71.20 “Commercio al dettaglio di confezioni per bambini e neonati” 47.71.30 “Commercio al dettaglio di biancheria personale, maglieria, camicie” 47.71.50 “Commercio al dettaglio di cappelli, ombrelli, guanti e cravatte” 47.72.10 “Commercio al dettaglio di calzature e accessori” 47.72.20 “Commercio al dettaglio di articoli di pelletteria e da viaggio” Dopo aver scaricato l’apposito software dal sito dell’Agenzia delle Entrate, ed avere indicato il proprio codice fiscale nonché il codice dell’attività esercitata, il contribuente si deve cimentare nella compilazione di alcuni quadri che richiedono sia informazioni di carattere generale sull’attività svolta – ubicazione, tipologia di clientela servita, ecc…., sia informazioni di natura contabile – tipologia di costi sostenuta, volume d’affari IVA, ecc…, nel dettaglio: QUADRO A: Personale addetto all’attività Nel quadro A vanno indicate le informazioni relative al personale addetto all’attività. In particolare: per individuare il numero dei collaboratori coordinati e continuativi, degli associati in partecipazione e dei soci è necessario far riferimento alla data di chiusura dell’esercizio; con riferimento al personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo o di somministrazione di lavoro e al personale dipendente, compresi gli apprendisti, gli assunti con contratti di formazione e lavoro, di inserimento, di lavoro intermittente, di lavoro ripartito, a termine e i lavoranti a domicilio, va, invece, indicato il numero delle giornate retribuite a prescindere dalla durata del contratto e dalla sussistenza del rapporto di lavoro alla chiusura dell’esercizio. QUADRO B: Unità locale destinata all’esercizio dell’attività Nel quadro B sono invece richieste informazioni relative all’unità locale e agli spazi che, a qualsiasi titolo, vengono utilizzati per l’esercizio dell’attività. La superficie indicata deve essere quella effettiva, indipendentemente da quanto risulta dalla eventuale licenza amministrativa. I dati da indicare sono quelli riferiti a tutte le unità locali utilizzate nel corso del periodo d’imposta, indipendentemente dalla loro operatività a fine esercizio. Nel caso in cui, nel corso del periodo d’imposta, si sia verificata l’apertura e/o la chiusura di una o più unità locale, nelle note esplicative contenute nella procedura applicativa GE.RI.CO., dovrà essere riportata tale informazione con l’indicazione della data di apertura e/o di chiusura. Nel quadro sono anche richieste altre informazioni quali: la dimensione dell’esposizione sul fronte stradale (vetrine); la localizzazione dell’esercizio commerciale, per individuare se si tratta di negozio tradizionale non inserito in strutture commerciali o se, al contrario, è inserito nel contesto di un centro commerciale al dettaglio o in un ipermercato; il numero complessivo dei giorni di apertura nel corso dell’anno. QUADRO C: Modalità di svolgimento dell’attività 2 Tale quadro riguarda generalmente gli studi di settore del comparto manifatturiero e contiene riferimenti, ad esempio, sull’area di mercato servita, sulla tipologia di clientela, sulle percentuali dei ricavi dell’attività di produzione o lavorazione effettuata, ecc.... Non è invece richiesto per la compilazione del presente studio di settore. QUADRO D: Elementi specifici dell’attività Il quadro D è quello più articolato; sono infatti richieste le informazioni che consentono di individuare le concrete modalità di svolgimento dell’attività e la natura dei servizi offerti alla clientela. Tra le varie indicazioni da dare segnaliamo: la tipologia dell’offerta di abbigliamento (distinguendo tra abbigliamento classico, abbigliamento modale, sportivo o abbigliamento casual-jeans); la fascia qualitativa dell’offerta (se abbigliamento di qualità elevata, media o economica); la modalità di acquisto delle merci, in rapporto all’ammontare complessivo degli acquisti (ad esempio, acquisti da fornitori esteri, o se tramite acquisti in conto vendita..); la modalità operativa di vendita, indicando la percentuale dei ricavi conseguiti con le vendite su licenza esclusiva e/o selettiva la composizione percentuale, secondo l’anno di acquisto, del valore delle rimanenze finali relative alle merci. 3 QUADRO E: Beni strumentali Generalmente nel quadro E sono richieste informazioni relative alla presenza dei beni strumentali posseduti e/o detenuti a qualsiasi titolo alla fine dell’esercizio e al loro numero. Nessuna indicazione in merito occorre invece fornire ai fini dello studio di settore oggetto di esempio QUADRO F: Elementi contabili Nel quadro F devono essere indicati gli elementi contabili necessari per l’applicazione dello studio di settore (ricavi conseguiti, costi per la produzione di servizi, acquisto di materie prime, rimanenze finali delle merci, ecc….). Per la determinazione del valore dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore da indicare nel quadro, occorre avere riguardo alle disposizioni previste dal TUIR. Pertanto, ad esempio, le spese e i componenti negativi relativi ad autovetture, autocaravan, ciclomotori e motocicli utilizzati nell’esercizio dell’impresa vanno assunti tenendo conto di quanto previsto dall’art. 164 TUIR. CALCOLO CONGRUITA’ Una volta compilati i vari quadri è quindi possibile procedere al conteggio della congruità dei dati dichiarati. Nel caso da noi ipotizzato lo Studio di Settore, dopo avere rilevato le relazioni esistenti tra le variabili contabili e quelle strutturali, sia interne (processo produttivo, area di vendita, ecc.) che esterne all’azienda (andamento della domanda, livello dei prezzi, concorrenza, ecc.), ha rilevato una non congruità dei dati analizzati. In particolare il fatturato dichiarato dall’attività di abbigliamento adulti, di euro 398.100 risulta discostarsi di euro 11.504 dal ricavo minimo ammissibile e di euro 38.398 dal ricavo puntuale di riferimento (che nell’esempio è di euro 436.498). Le alternative dell’imprenditore a questo punto sono tre: 1. potrà adeguarsi al valore puntuale (dichiarando 38.398 euro in più in sede di dichiarazione) ricordandosi che l’Amministrazione Finanziaria considererà così corretta la sua posizione, e potrà procedere ad accertamento sulla base degli studi di settore solo nei casi in cui, sulla scorta di elementi documentali, sarà in grado di rettificare i dati presi a base per l’applicazione degli studi di settore 2. potrà adeguarsi all’interno dell’intervallo tra valore minimo (euro 409.604) e valore puntuale (euro 436.498), fermo restando che, trattandosi comunque di ricavi o compensi "possibili", l’Amministrazione Finanziaria potrà verificare e quindi chiedere al contribuente di giustificare per quali motivi abbia ritenuto di adeguarsi a un valore inferiore a quello di riferimento puntuale 3. potrà non effettuare alcun adeguamento, anche in considerazione del fatto che il fatturato dichiarato è molto vicino a quello minimo ammissibile, ricordandosi però che l’Amministrazione Finanziaria potrà in qualunque momento procedere ad accertamento in base alle risultanze degli Studi di Settore. 4
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