Lucidi delle lezioni libro Barbarito

ECONOMIA
MANAGERIALE
PROF. DAVIDE VANNONI
LECTURE NOTES TRATTE
DAL LIBRO DI TESTO DEL
PROF. BARBARITO
L’ANALISI COMPETITIVA.
METODOLOGIA E
APPLICAZIONI
A.A. 2013-2014
Indice
1. I confini dell’arena competitiva
2. Il mercato nel sistema economico
3. L’analisi della domanda
4. L’analisi dell’offerta
5. Il posizionamento dei concorrenti
6. L’analisi delle performance
2
1) I confini dell’arena competitiva
1. Introduzione
2. Dal mercato e dal settore produttivo all’arena
competitiva: una breve storia della letteratura economica
3. Altre possibili unità di indagine: distretti, cluster, filiere e i
mercati a più facce
4. Le classificazioni dei mercati nelle ricerche operative
5. La definizione dei confini dell’arena competitiva: i criteri
di selezione delle imprese per un’analisi empirica
3
Cos’è esattamente un’arena competitiva (mercato o settore) ?
= Chi sta dentro e chi sta fuori dal nostro oggetto di analisi ?
Arene
competitive
sistema
economico
mercati o settori
imprese
Un mercato/settore è una porzione del sistema
economico nella quale sono aggregate imprese simili
che offrono prodotti simili e sono tra loro
interdipendenti
4
sono concorrenti ?
• Apple, Samsung, Amazon, Google
• Un produttore di bottiglie di vetro e uno di
plastica
• Un produttore di cartelle in cuoio e uno di
borsette in cuoio
5
La letteratura economica
•
Marshall (1890): concorrenza perfetta, similitudine tra
prodotti
•
•
•
•
•
Chamberlin e Robinson (1933): concorrenza monopolistica
Kaldor (1935): elasticità, interdipendenza
Chamberlin, Andrews (1950): similarità processi produttivi
Robinson (1953): industry ≠ market
Triffin, Lange: rimane l’insoddisfazione sulla definizione di
settore
6
I tre criteri di aggregazione
• Prodotti simili = sostituibilità tra beni o servizi
(lato della domanda)
• Imprese simili = similitudine dei processi
produttivi (lato dell’offerta)
• Elevata interdipendenza tra produttori
i “pesi” sono soggettivi
7
I contributi degli
economisti industriali
• Il concetto di concorrenza diretta
⎧ri, j ≥ c j + dij
∃ i t.c. ⎨
⎩ri,k ≥ ck + dik
i = consumatore,
r = prezzo riserva
j, k = beni
cj = prezzo del bene j
dij = disutilità di i associata al consumo di j
(= costo di trasporto)
• la concorrenza indiretta: a con b, b con c .... → a con c
• Momigliano (1975): “alta capacità di sottrazione della
domanda di mercato”
• Jacquemin (1975): “il settore raggruppa beni che abbiano
legami di sostituibilità o complementarietà”
8
Porter (1980): la concorrenza allargata
Potenziali
entranti
Comportamento
dei fornitori
ANALISI DELLA
CONCORRENZA
Comportamento
dei clienti
Prodotti sostituti
9
altre unità di analisi:
i distretti
• Tessile (Prato)
• Oreficeria (Arezzo e Vicenza)
• Marmo (Carrara)
• Seta (Como)
• Pelleteria e calzature (Firenze)
10
le filiere
fornitori impianti e macchinari
imprese chimiche
fornitori
macchinari
conto
terzisti
imprese
conciarie
Produzione
di calzature
terzisti per lavorazioni
fornitori di pelli grezze
fornitori
accessori
Distribuzione
11
i mercati a più facce
n
o
C
ti
t
ta
Soggetto A
(Inserzionista)
Piattaforma
(Tv)
Pr
og
ra
m
m
i
Soggetto B
(Consumatori)
12
Le classificazioni dei mercati
nelle ricerche operative
• Ateco 2007
LIVELLI
ATECO 91
NUMERO DI CIFRE
N° VOCI ATECO 2007
1° livello
Sezioni
1 lettera
21
2° livello
Divisioni
2 cifre
88
3° livello
Gruppi
3 cifre
272
4° livello
Classi
4 cifre
615
5° livello
Categorie
5 cifre
918
6° livello
Sottocategorie 6 cifre
1224
13
Divisione 10
Gruppi
Industria alimentare
10.1
10.2
10.3
10.4
10.5
10.6
10.7
10.8
10.9
Gruppo 10.7
Produzione di
prodotti da forno e
farinacei
Lavorazione e conservazione di carne e produzione di
prodotti a base di carne
Lavorazione e conservazione dei pesci, crostacei e
molluschi
Lavorazione e conservazione di frutta e voltaggi
Produzione di oli e grassi vegetali e animali
Industria lattiero-casearia
Lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di
prodotti amidacei
Produzione di prodotti da forno e farinacei
Produzione di altri prodotti alimentari
Produzione di prodotti per l’alimentazione degli animali
Classi
10.71 Produzione di pane, prodotti di pasticceria freschi
Produzione di effetti biscottate e biscotti; produzione di
10.72
prodotti di pasticceria conservata
Produzione di paste alimentari, di couscous e di prodotti
10.73
farinacei simili
14
Classe 10.71
Categoria
Sottocategoria
Produzione di pane, prodotti
di pasticceria freschi
10.71.1
10.71.2
10.71.10
Produzione di prodotti di
panetteria freschi
10.71.20
Produzione di pasticceria
fresca
15
Le autorità antitrust
• il mercato rilevante
• identificare un mercato in cui vi è una
posizione dominante
• identificare un contesto competitivo
all’interno del quale un’operazione di
fusione potrebbe potenzialmente portare
il nuovo soggetto a costituire o a
rafforzare una posizione dominante.
16
UE
• il mercato del prodotto rilevante comprende tutti
i prodotti e/o servizi che sono considerati
intercambiabili o sostituibili dal consumatore, in
ragione delle caratteristiche dei prodotti, dei loro
prezzi e dell’uso al quale sono destinati;
• il mercato geografico rilevante comprende l’area
in cui le imprese interessate forniscono o
acquistano prodotti o servizi, nella quale le
condizioni di concorrenza sono sufficientemente
omogenee.
17
USA
• SSSNIP
• Small but Significant Non transitory
Increase in Price
18
Gli elementi comuni
• L’indice di Lerner
Indice di Lerner =
Pm − C '
Pm
• il prezzo di partenza
• Merger Guidelines: prezzo prevalente
• AGCM: prezzo significativamente
superiore a quello concorrenziale (C’)
19
Le società di consulenza
• Prometeia
•Agricoltura e pesca
•Cave di minerali non metalliferi
•Salumi e altri prodotti base carne
•Macellazione carne
•Lavorazione e conservazione del pesce
•Lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi
•Oli e grassi
•Latte e derivati
•Industria molitoria e riso
•Pasta
•Prodotti da forno
•Prodotti in gomma
•Prodotti in plastica
•Vetro cavo
•Vetro piano e tecnico
•Prodotti refrattari
•Piastrelle in ceramica
•Laterizi
•Ceramica sanitaria e per il consumo
•Cemento
•Calce e gesso
•Calcestruzzo
•Organi di trasmissione
•Macchine per la metallurgia a caldo
•Automobili
•Mobili per ufficio
•Mobili per cucina
•Mobili imbottiti
•Mobili per camera e soggiorno
•Gioielleria e bigiotteria
•Strumenti musicali
•Articoli sportivi e attrezzi da palestra
•Giochi e giocattoli
•Dettaglio despecializzato con prevalenza di
alimentare
•Dettaglio despecializzato senza alimentare
•Dettaglio specializzato di alimentari,
bevande e tabacco
•Alberghi e altri servizi di alloggio
•Ristoranti, mense, catering, bar
•Editoria di libri e pubblicazioni
•Editoria di quotidiani e periodici
•Comunicazioni radio-televisive
•Telecomunicazioni
•Servizi informatici
20
• Databank
•Ortofrutta
•Carne bovina
•Riso
•Acque minerali
•Il distretto del vino del Chianti
•Pasta
•Alimenti surgelati
•Caffè
•Caffè del canale bar e HoRe.Ca
•Tessuti lanieri per abbigliamento
•Intimo donna
•Il distretto tessile abbigliamento di Empoli
•Calze
•Abbigliamento donna
•Abbigliamento informale uomo
•Abbigliamento infantile
•Il distretto calzaturiero veronese
•Valigeria e pelletteria
•Editoria di libri
•Editoria scolastica
•Editoria professionale
•Piastrelle ceramiche
•Il distretto del marmo di Carrara
•Tessile casa e comunità
•Pentole, coltelli e posate
•Elettronica di consumo
•Orologeria
•Caldaie
•Pannelli solari
•Rubinetteria domestica
•Il distretto del mobile della brianza
•Il distretto del mobile di Pesaro
•Mobili per cucina
•Mobili zona notte e zona giorno
•Lotteria e scommesse
•Grande distribuzione alimentare
•Distribuzione al dettaglio di abbigliamento
•Software e servizi IT
•Business Travel
•Ristorazione collettiva, buon pasto, ristorazione
commerciale moderna
•Carte di pagamento
•Factoring
•Leasing immobiliare di degli strumentali
21
Suggerimenti operativi
1. identificate la filiera
2. decidete quali stadi aggregare assieme
3. confini geografici
4. prodotti sostituti (lato domanda) da
aggiungere ? Regola del 50%
5. tecnologie sostitute da aggiungere ?
6. restringere ulteriormente il campo d’indagine
(per prezzo, funzione d’uso)
22
2) Il mercato nel sistema
economico
1. L’influenza del ciclo economico
2. L’interdipendenza tra un mercato e gli altri mercati
del sistema economico
3. Il ruolo dello Stato nell’evoluzione del mercato
23
a) le relazioni con il sistema
economico (macro)
• Quanto pesa il mercato all’interno del sistema
economico?
• C’è una correlazione tra le variazioni del mercato e
le variazioni del PIL? Il mercato è ciclico o
anticiclico?
• Quali sono le principali variabili macroeconomiche
che hanno impatto direttamente sul funzionamento
del mercato che dobbiamo studiare? Quanto è
rilevante l’impatto di ognuna di queste?
24
peso del settore =
valore produzione del settore
P.I.L.
Il peso del settore delle TLC (fisse + mobili) sul PIL
3,00%
2,85%
2,70%
2,55%
2,40%
2006
2007
2008
2009
2010
2011
25
Le variazioni del settore delle TLC
(fisse + mobili) e del PIL
20,00%
15,00%
PIL
TLC
10,00%
5,00%
0%
-5,00%
-10,00%
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010 2012E
26
l’elasticità della domanda rispetto al reddito
ε Qd,R
var%Qd
=
var%R
27
macrovariabili rilevanti
• Tassi di cambio
• Inflazione
• Costo del lavoro
• Costo delle materie prime
• Tassi di interesse (e disponibilità di credito)
28
b) le relazioni orizzontali con gli altri settori
prodotti sostituti e complementari
var%Qd(x)
ε Qd ( x ),P( y) =
var%P(y)
20,00%
TLC
IT
15,00%
10,00%
5,00%
0%
-5,00%
-10,00%
1994
1996
1998
2000
2002
2004
2006
2008
2010
2012E
29
le tavole input-output
Impieghi intermedi
Impieghi finali
Consumi
Investim Var. TOTALE
Agricoltura Industria Servizi
Export
finali
enti scorte IMPIEGHI
Agricoltura
Industria
Servizi
Redditi di
lavoro
dipendente
Risultato lordo
di gestione
Imposte
indirette nette
5
20
30
10
50
40
35
35
30
25
20
40
5
14
13
8
16
12
Ammortamento
4
40
30
Importazioni
TOTALE
RISORSE
3
10
5
100
200
150
40
70
26
10
10
20
0
10
4
0
5
0
100
200
150
30
• I coefficienti diretti si ottengono
dividendo il valore degli acquisti (xij) dal
settore i da parte del settore j per il
valore complessivo di tutti gli acquisti
del settore j (Xj).
• I coefficienti di interdipendenza o di
attivazione (Total Requirements
Coefficients) mostrano le percentuali
dell’output dell’industria i richiesto per
una unità di domanda finale dell’output
dell’industria j (Yj)
xij
aij =
Xj
xij
zij =
Yj
31
c) il ruolo dello Stato
• Politica fiscale
• Politica monetaria
• Politica industriale
• Politiche commerciali
• Attività legislativa
• Consumo pubblico
32
3) L’analisi della domanda
1. Introduzione
2. Il ciclo di vita del prodotto
3. La segmentazione della domanda
4. Differenziazione
5. La previsione quantitativa della domanda e i trend dei
singoli segmenti
33
• il ciclo di vita del prodotto
Maturità
Volume vendite
Declino
Sviluppo
Introduzione
Tempo
34
I diversi supporti della musica registrata
(valori in milioni di unità)
1000
Vinile
CD
Cassette
Singoli Digitali
750
500
250
0
1975 1977 1979 1981 1983 1985 1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007
35
la segmentazione
•
un sottoinsieme distinto di clienti, omogeneo al proprio
interno, ma disomogeneo rispetto ai clienti di altri segmenti,
dove ogni insieme può essere scelto come obiettivo di
mercato da raggiungere con una particolare strategia.
(Valdani 1984)
•
un segmento è definito come quell’area di consumo che
mostra caratteristiche di omogeneità al proprio interno
oppure come un submercato che, all’interno del mercato
generale, presenta modalità similari nell’atteggiamento verso
un certo prodotto, nel consumo o nell’acquisto. (Scott e
Santagostino 1984)
36
I più frequenti tipi di segmentazione
Industriali
tipologia di settore
dimensione del cliente
Consumatori finali
numerosità della famiglia
sesso
età
reddito
stile di vita
Canali distributivi
fisico/internet
esclusivi/non esclusivi
specializzati/non specializzati
Consumatori
Regioni geografiche nazionali / esportazioni
per paese/regione/città
Tipologia
Prodotti
materiali
caratteristiche
Livello del prezzo
Performance
37
Elementi chiave
• Criteri di scelta del consumatore = logica
della scelta del consumatore
38
Due criteri di rilevazione (ex-post)
• Esistono due (o più) segmenti di prodotto quando
più del 50% dei consumatori di ognuno dei segmenti
non prende in considerazione, al momento
dell’acquisto, i prodotti di tutti gli altri segmenti.
• Esistono due segmenti di consumatori quando
almeno il 50% ha dei criteri di scelta dei prodotti
diversi da quelli dell’altro gruppo.
39
Le aree strategiche d’affari
(Strategic Business Units)
40
i questionari
Secondo lei quanto sono importanti le seguenti caratteristiche in un servizio di
ristorazione?
Dia un voto in scala da 1 (poco importante) fino a 5 (molto importante).
1
2
3
4
5
qualità del cibo
varietà del cibo
prezzo
possibilità di avere cibo dietetico
possibilità di avere piatti tipici
tempo impiegato a essere
...
41
Una mappa utile per la
segmentazione
Prezzo
g
d
e
a
f
h
i
b
c
Varietà
42
i focus group
• significatività del campione
• attributi rilevanti e soggettivi ≠ attributi
necessari
• perchè, come, quando, e se ...
43
La conjoint analysis
•
Valore del bene =α0+α1X1+α2X2+α3X3+ ... +ε
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
dimensione
37’
37’
37’
37’
37’
37’
40’
40’
40’
40’
40’
40’
50’
50’
50’
50’
50’
50’
tecnologia
Lcd
Lcd
Lcd
Plasma
Plasma
Plasma
Lcd
Lcd
Lcd
Lcd
Lcd
Lcd
Plasma
Plasma
Plasma
Lcd
Lcd
Lcd
prezzo
€ 800
€ 1200
€ 2000
€ 800
€ 1200
€ 2000
€ 800
€ 1200
€ 2000
€ 800
€ 1200
€ 2000
€ 800
€ 1200
€ 2000
€ 800
€ 1200
€ 2000
44
Una mappa della segmentazione
Prezzo
C
B
A
Dimensione schermo (pollici)
20‘
30‘
40‘
50‘
60’
45
Le funzioni edoniche
Prezzo =α0+α1X1+α2X2+α3X3+ ... +ε
•
•
standardizzazione
valore assoluto dei coefficienti
Variabile indipendente
log Hard disk
log Ram
log Mhz
log numero drive
log numero slot
log processore a 32 bit (dummy)
.....
Coeff.
T-test
0,164
0,339
0,213
0,367
0,085
0,587
19,64
18,10
5,82
7,98
4,38
9,59
...
...
46
Il multidimensional scaling
Ferrari
Fiat
Ford
Porsche
Ferrari
0
Fiat
10
0
Ford
10
1
0
Porsche
2
8
8
0
Volkswagen
9
1
1
7
Volkswagen
0
47
output 1
dimensione 2
dimensione 1
48
una misura della bontà del
MDS: lo stress di Kruskal
Stress =
d = distanza media =∑ dij / n
2
ˆ
∑ (dij − dij )
∑ (d
ij
−d )
2
dˆ = distanza stimata tra due osservazioni
49
Una seconda matrice di input per il
multidimensional scaling
Ferrari
Fiat
Ford
Porsche
Volkswagen
Prezzo Potenza Consumo Emissioni Bagagliai
(€)
(Kw) (lx100Km) CO2 (g/km) o (dm3)
195.193 360
13,1
299
340
19.350
62
4,2
110
1310
22.250
110
6
139
1148
92.495
257
9
212
135
21.300
90
5,2
120
1270
le distanze euclidee
Ferrari
Fiat
Ford
Porsche
Volkswage
n
Ferrari
0
3,6
3,1
1,6
3,3
Fiat
Ford
0
0,5
2,4
0,2
0
1,9
0,3
Porsche Volkswagen
0
2,1
0
50
output 2
51
la cluster analysis
La matrice di partenza per una segmentazione per consumatori
nome
numero
acquisti
mensili
scontrino
medio (€)
reddito
famigliare
annuo (€)
numero
componenti
famiglia
% acquisti
alimentari
e grocery
a
3
50
30.000
2
90
b
8
100
35.000
5
70
c
7
70
30.000
4
65
d
4
150
40.000
1
100
e
5
60
25.000
2
95
f
7
120
40.000
4
70
g
10
80
28.000
3
65
h
6
170
45.000
5
75
i
4
60
20.000
1
95
l
9
60
30.000
5
80
52
La precedente matrice standardizzata
nome
numero
acquisti
mensili
scontrino
medio (€)
reddito
famigliare
annuo (€)
numero
componenti
famiglia
% acquisti
alimentari
e grocery
a
-1,43
-1,00
-0
-0,74
0,71
b
0,74
0,19
0
1,11
-0,78
c
0,30
-0,53
-0
0,49
-1,15
d
-0,99
1,39
1
-1,36
1,45
e
-0,56
-0,76
-1
-0,74
1,08
f
0,30
0,67
1
0,49
-0,78
g
1,60
-0,29
-1
-0,12
-1,15
h
-0,13
1,86
2
1,11
-0,41
i
-0,99
-0,76
-2
-1,36
1,08
l
1,17
-0,76
-0
1,11
-0,04
53
la distanza euclidea
dab = (xa − xb ) + (ya − yb ) + ....(za − zb ) + (ma − mb )
2
2
2
2
B
Yb
Ya
A
Xa
Xb
54
La matrice delle distanze euclidee tra i consumatori
a
b
c
d
e
f
g
h
i
l
a
0
3,49
2,87
2,92
1,17
3,35
3,69
4,29
1,57
3,28
b
3,49
0
1,28
3,99
3,35
1,11
1,87
2,32
4,16
1,44
c
2,87
1,28
0
4,16
2,78
1,81
1,48
3,27
3,45
1,56
d
2,92
3,99
4,16
0
3,03
3,26
4,51
3,31
3,41
4,40
e
1,17
3,35
2,78
3,03
0
3,41
3,23
4,43
1,00
2,85
f
3,35
1,11
1,81
3,26
3,41
0
2,36
1,60
4,18
2,33
g
3,69
1,87
1,48
4,51
3,23
2,36
0
3,83
3,82
1,80
h
4,29
2,32
3,27
3,31
4,43
1,60
3,83
0
5,16
3,55
i
1,57
4,16
3,45
3,41
1,00
4,18
3,82
5,16
0
3,71
l
3,28
1,44
1,56
4,40
2,85
2,33
1,80
3,55
3,71
0
55
La valutazione della distanza tra gruppi con gli algoritmi
single linkage e complete linkage
y
single linkage
complete linkage
x
!
56
il dendrogramma finale
a
e
i
d
b
f
h
c
g
l
57
L’analisi dell’agglomerazione:
un suggerimento per dove fermarsi
Numero di cluster
Distanza media
intra-cluster
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0,7057
0,7825
1,0466
1,0565
1,2379
1,5648
2,6324
2,6571
4,8690
Incremento % della distanza
scendendo a un numero
di gruppi inferiore
10,9%
33,8%
0,9%
17,2%
26,4%
68,2%
0,9%
83,2%
58
I centroidi dei due segmenti finali:
valori e (deviazioni standard)
Cluster
numero
acquisti
mensili
scontrino
medio (€)
reddito
famigliare
annuo (€)
numero
componenti
famiglia
1 (a,e,i,d)
4,00 (0,82)
80 (46,90)
28.750 (8539)
2 (b,f,h,c,g,l)
7,83 (1,47) 100 (40,50)
34.667 (6683)
4,33 (0,82) 70,83 (5,85)
32.300 (7646)
3,2 (1,62) 80,5 (13,43)
media
6,3 (2,31)
92 (41,85)
1,5 (0,58)
% acquisti
alimentari
e grocery
95 (4,08)
59
La differenziazione
• segmentazione = dove l’impresa compete
• differenziazione = come l’impresa compete
60
i segmenti nel mercato automobilistico
Tipologia
generale
Euro NCAP
Commissione europea
Definizioni Britanniche
Supermini
Segmento A o Minicars
Small Family Car
Large Family Car
Segmento B o Small Cars
Segmento C o Medium Cars
Segmento D o Large Cars
Micorcar Bubble car
City Car
Supermini
Small Family Car
Large Family Car
Compact Executive Car
Executive Car
Luxury Car
Sports Car
Grand Tourer
Supercar
Convertible
Roadster
Leisure Activity Vehicle
Mini MPV
Compact MPV
Large MPV
Van
Mini 4x4
Compact 4x4
Coupé SUV
Large 4x4
Pick-up
Passeggeri
Executive Car
Roadster
Segmento E o Executive Cars
Segmento F o Luxury Cars
Roadster sports
Small MPV
MPV
Multi Purpose Cars
Large MPV
Small off road 4x4
Off.roader
Large off road 4x4
Pick-up
SUV, 4x4, PUP
61
una mappa del posizionamento all’interno
di un segmento
Potenza (CV)
C
D
B
A
E
Prezzo o costo d’uso
62
una mappa percettiva
Reputazione
Facilità d’uso
63
la differenziazione orizzontale
A
Gusto dolce
B
C
Gusto amaro
• costi simili di produzione e dunque prezzi
simili Pa=Pb=Pc. Si può scegliere solo dove
collocarsi
• preferenze distribuite in modo uniforme
• costi di trasporto lineari CT = t x
64
a
x
y
i
Gusto dolce
Prodotto 1
b
Gusto amaro
Prodotto 2
Mercato di 2
Mercato di 1
L
65
• il principio della minima differenziazione
• il pricipio della massima differenziazione
• ma con CT = t x
2
66
La differenziazione verticale
• i gusti riflettono la disponibilità a pagare (che
dunque si mette nel modello come reddito)
• esistono costi fissi iniziali rilevanti
• il costo cresce con la qualità verticale
• conclusione: la proprietà di finitezza (= non c’è
spazio per tutti)
67
La previsione quantitativa della
domanda e i trend dei singoli segmenti
• modelli causali
•
Qdi = f(Pi, Pn-i, Y, ...)
•
Qdi, (t) = f(Qdi, (t-1), Qdi, (t-2) , Qdi, (t-3), ... )
• modelli autocorrelati
•
problemi di misurazione delle variabili Q, P, ecc.
68
i dati inziali
Anno
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
Quantità dom.
259,2
134,4
151,2
333,2
446,8
550,0
438,0
387,2
238,0
332,8
362,0
422,0
302,8
366,4
450,8
408,8
Prezzo
1000
1060
1060
960
920
900
900
880
920
940
980
960
1000
960
960
940
Prezzo concorrenti
1.000
1.000
960
960
960
1.040
1.000
960
960
1.000
1.000
960
880
920
1.000
960
Reddito
416
406
412
420
400
386
373
380
388
396
410
420
434
434
432
436
69
l’output tradizionale di una regressione
Riepilogo della stima
R-quadro
R-quadro corretto
Scarto quadratico medio
Media della risposta
Osservazioni (o somma pesata)
0,776186
0,720232
59,10404
348,975
16
Analisi della varianza
Origine
DF Somma dei quadrati Media quadratica Rapporto F
Modello
3
145376,23
48458,7
13,8720
Errore
12
41919,44
3493,3
C. totale
15
187295,67
Stime dei parametri
Termine
Intercetta
Prezzo
Prezzo concorrenti
Reddito
Stima
118,43641
-2,123271
1,0337914
3,0832635
Errore std
698,7462
0,340659
0,46682
0,998461
Rapporto T
0,17
-6,23
2,21
3,09
Prob > F
0,0003*
Prob>|t|
0,8682
<,0001*
0,0469*
0,0094*
70
L’equazione di domanda
•
Qd = 118,43-2,12(Prezzo)+1,03(P.conc.)+3,09(Redd.)
71
inoltre ...
EQd , p =
EQd , p conc =
dQ p
dp Q
= −2,12 i
958, 75
348, 975
dQ
p conc
d p conc
Q
EQd ,Y =
dQ Y
dY Q
= 3, 08 i
= 1, 03 i
408, 65
348, 975
= −5, 82
972, 5
348, 97
= 2, 87
= 3, 62
72
alcune “malattie” della regressione
• specificare correttamente il modello
• multicollinearità
• eteroschedasticità
• autocorrelazione
• equazioni simultanee e modelli econometrici
73
le serie storiche
• trend
• variazione ciclica
• variazione stagionale
• eventi shock
74
modelli ARIMA
2,8
2,7
Log Passengers
2,6
2,5
2,4
2,3
2,2
2,1
2
0
29
58
87
116
145
Time
1) il valore attuale dipende da quello di n periodi precedenti
2) regolari differenze con il periodo precedente
3) correlazione tra valore attuale ed errore (o media errori)
precedenti
75
Conclusioni
• breve termine: serie storiche
• medio termine: modelli causali
• lungo: modelli qualitativi
• beni durevoli: modelli causali
• beni largo consumo: serie storiche
76
4) L’analisi dell’offerta
1. Introduzione
2. Le caratteristiche dei produttori e dell’offerta
3. Barriere, diversificazione, costi di produzione
4. L’arena competitiva nella filiera: uno sguardo dall’alto
5. La catena del valore: uno sguardo all’interno del
processo
77
Le caratteristiche dei produttori:
la concentrazione
Le classi dimensionali nel settore
delle costruzioni in Italia
60%
% imprese
% valore aggiunto
50%
40%
30%
20%
10%
0%
0-9
10-19
20-49
50-249 250 e oltre
78
l’indice di Herfindal-Hirshman
n
H = ∑ qm
2
i
i=1
Fi
qmi =
FS
SETTORE A
impresa 1
impresa 2
impresa 3
impresa 4
impresa 5
quote di mercato
50%
20%
20%
5%
5%
2
2
2
2
2
H = 0,5 + 0,2 + 0,2 + 0,05 + 0,05 = 0,335
79
IL CR4
4
CR4 = ∑ qmi
i=1
CR4 = 0,5 + 0,2 + 0,2 + 0,05 = 0,95
80
La curva di Lorenz e l’indice di Gini
100
90
% cumulata fatturato )
80
70
60
50
40
30
20
10
0
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
% cumulata imprese (in ordine crescente di dimensione)
81
Due osservazioni teoriche
• esiste un legame concentrazione profittabilità?
• esiste un legame concentrazione - potere di
mercato?
82
una relazione importante
•
Π=P(Q)·qi - Ci(qi)
∂ Πi
= P + P ′qi − Ci′ = 0
∂ qi
P − Ci′
P
1 qi
= ⋅
e Q
83
•
Concentrazione = f(dimensione del mercato, barriere
all’entrata, economie di scala)
•
Esempi di settori molto concentrati: estrazione dei metalli,
del petrolio, del carbone, dei trasporti aerei, delle
telecomunicazioni, del tabacco
•
Esempi di settori poco concentrati: commercio all’ingrosso,
lana, plastica, riparazioni, commercio al dettaglio, alimentare
84
La suddivisione per tipologia di prodotto
Le immatricolazioni di automobili nuove in Italia
Anno
Benzina
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
63,42%
57,07%
51,48%
41,41%
40,43%
40,58%
40,57%
42,16%
36,17%
36,26%
39,12%
Diesel Elettrica Dual fuel
36,04%
42,58%
48,20%
58,03%
58,47%
58,16%
55,65%
50,56%
41,82%
45,93%
55,20%
0,01%
0,01%
0,01%
0,00%
0,00%
0,00%
0,00%
0,01%
0,00%
0,01%
0,02%
0,54%
0,29%
0,17%
0,42%
0,94%
1,17%
3,30%
6,73%
21,38%
17,39%
5,21%
GPL, metano, altro
0,00%
0,05%
0,14%
0,14%
0,15%
0,08%
0,48%
0,54%
0,62%
0,41%
0,45%
85
La suddivisione per tipologia di prodotto:
il mercato delle piastrelle
86
La suddivisione per tipologia di destinazione
L’export italiano di gioielli e le sue destinazioni (anno 2010)
Consumo nazionale
Esportazioni
25%
75%
Emirati Arabi
Svizzera
USA
Francia
Hong Kong
Cina
Turchia
Germania
UK
Spagna
Altri
3,9%
3,4%
2,9%
2,8%
2,5%
0
7,9%
6,4%
0,075
10,3%
28,2%
16,4%
15,3%
0,15
0,225
0,3
87
La suddivisione per tipologia di clientela
Il consumo di calzature in Italia: le tipologie di clientela (anno 2006)
Maschi
35%
Femmine
65%
Turisti
11%
Famiglie
82%
Comunità
7%
88
La suddivisione per località di produzione
La localizzazione dei calzaturifici in Italia (2010)
Altre regioni
Puglia 7%
7%
Campania
7%
Marche
33%
Lombardia
8%
Veneto
16%
Toscana
23%
89
La suddivisione per canali di vendita
I canali di vendita nel settore delle calzature (2009)
Canale d’acquisto
Valore (%)
Quantità (%)
Negozio di calzature
36,5
28,0
Catene di negozi
26,0
20,8
Grandi superfici specializzate
11,0
12,9
Negozio di articoli sportivi
7,3
4,9
Ambulante
5,1
14,2
Negozio di abbigliamento
4,6
3,1
Altri canali
3,2
4,1
Spaccio della ditta produttrice
2,9
2,4
Ipermercati
2,0
7,2
Grandi magazzini
1,4
2,4
100,0
100,0
Totale
90
Le vendite di oli di oliva confezionati in
Italia nel 2011
GDO
80%
Dettaglio tradizionale
5%
Ho.re.ca
3%
Privati
9%
Altri
3%
91
le barriere all’entrata
• sono le difficoltà che una impresa esterna incontra se
vuole entrare nel settore
– permessi, licenze, brevetti, elevato fabbisogno di
capitali, accesso alla grande distribuzione, ....
• Come misurarle?
– Bain: prezzo - prezzo teorico concorrenziale
– Stigler: maggior costo sostenuto dal neoentrante
– von Weizsäker: maggior costo quindi inefficienza
– Demsetz: no inefficienza
• cercate di quantificarle (alte, medie, basse)
92
I tipi di barriera (Bain, 1956)
• Vantaggi assoluti di costo (know how, spese per pubblicizzare, canali distributivi
consolidati)
• Economie di scala
• Differenziazione (switching cost, fedeltà alla marca, consumo ostentativo)
Costi medi
Costi medi
Prezzi
Domanda
Costo medio entrante
Costo medio impresa insediata
Quantità
Costo medio
Quantità
93
le barriere strategiche
•
a)
Lo sfruttamento aggressivo di economie di scala e di
apprendimento.
•
•
•
•
•
c)
L’uso della pubblicità per consolidare la reputazione.
d)
La ricerca di brevetti o tecnologie per prodotti sostituti.
e)
Annunci allo scopo di migliorare la reputazione.
f)
La fissazione di prezzi limite
g)
La creazione di capacità in eccesso.
94
L’uso di barriere strategiche: percentuale
di rispondenti che dichiara di fare uso
frequente di queste barriere
Curva di
apprendimento
Nuovi prodotti
Prodotti esistenti
26%
Pubblicità Brevetti Reputazione
Prezzo Capacità
limite in eccesso
62%
56%
27%
8%
22%
52%
31%
27%
21%
21%
95
Il prezzo limite
Prezzo
Costi medi
CMg
RMg
CMe
M
PM
PL
B
A
E
L
C
D
Quantità
QM
QL
96
P, R’, CMT, C’
P*
(vedere clip prezzo limite in community)
M
C’
CMT
L
PL
domanda residualeD
R’
Q*
Q2
Quantità
97
Le barriere all’uscita
• sono ostacoli all’uscita dal settore
• si esce se ...
n
n
∑ perdite >∑ costi fissi annuali
- plusval. da cessione capitale fisso
98
Entrata e uscita: Dunne, Roberts e
Samuelson (1988)
• ogni 5 anni turnover del 30-40%. Questi neo entranti
coprono solo il 12-20% del fatturato del settore
• l’entrante medio è circa 1/3 dell’impresa media esistente,
tranne le imprese diversificate
• le imprese che escono hanno una dimensione media di 1/3
rispetto alle imprese esistenti
• il 60% degli entranti sopravvive più di 10 anni e raddoppia
la propria capacità produttiva
• i tassi di entrata ed uscita variano da settore a settore ma
sono correlati tra loro
99
la diversificazione
N
D = 1− ∑P
CS=Fpp/FT
2
i
i=1
Imprese monoprodotto
CS>0,95
Imprese con un prodotto
0,70≤CS≤0,95
principale
Imprese diversificate con CS<0,70 e l’impresa diversifica in settori realmente
prodotti collegati
collegati per esperienze e forze
CS<0,70 e l’impresa diversifica in aree non
Imprese diversificate con
collegate per esperienze e forze, ma solo
prodotti non collegati
finanziariamente
100
I costi di produzione e le
economie di scala
• Ci sono nel settore …
– economie di scala: il costo totale aumenta meno che
proporzionalmente all’aumentare dell’output
– economie di varietà (o di scopo):
C(q1+q2)<C(q1;0)+C(0;q2)
– economie da multilocalizzazione
– economie da apprendimento: il costo medio decresce
all’aumentare della quantità cumulata prodotta
101
economie di scala
• economie pecuniarie
• economie reali
• stocastiche di scala σ = nσ = σ
• dei fattori comuni
• ingegneristiche Cb=Ca・(Vb/Va) 2
M
x
n
(con x<1)
102
un esempio di dati per una
stima della funzione di costo
Quantità (volumi)
265
202
...
439
Costi totali
3459
2674
...
5078
Costi medi
13,1
13,2
11,6
Costi
medi
Quantità
103
• economie di varietà
• economie da multilocalizzazione
• economie di apprendimento C = C n
C(q1+ q2) < C(q1; 0) + C(0; q2)
t
α c ut
1 t
e
Ct = costo medio unitario (deflazionato) al tempo t;
C1 = costo medio unitario iniziale;
nt = volume cumulato di produzione (escluso quello al tempo t);
αc = elasticità del costo medio rispetto al volume cumulato (generalmente αc < 0);
ut = disturbo stocastico che riflette la casualità sul costo di produzione.
104
αc -0,50 -0,33 -0,25 -0,16
Ct / C1 71% 80% 84% 89%
Settore
Pendenza della curva del costo medio
Prod. veicoli industriali
90%
Tappi per bottiglie
82%
Condiz. d’aria e strumenti elettrici
80%
Chimico
77%
Circuiti integrati
70%
Frigoriferi
70%
105
altre possibili funzioni di costo
1)
b
CT = aQ + + CF
Q
2)
CT = aQb
3)
CT=A·Q1/r ·P1 α1/r·P2 α2/r ·P3 α3/r
ln CT = ln A+(1/r)lnQ+(α1/r)lnP1+(α2/r)lnP2+(α3/r)lnP3.
106
Due domande
• 1) qual è la dimensione minima che un’impresa del settore
dovrebbe avere per competere in modo efficiente con tutte le
altre? = qual’è la dimensione minima ottima ?
Costo medio (lungo periodo)
Q0
Q1
Dim.min.
ottima
Q2
Quantità
Dim.max.
ottima
107
• 2) quanto è svantaggiata una impresa più
piccola?
La dimensione minima ottima e lo svantaggio di costo di
imprese sub-ottimali
Settore
Percentuale
Percentuale della
della
produzione
produzione del
europea
Regno Unito
Aumento del costo
medio ad 1/2 della
dimens. min. ottima
Fibre della cellulosa
125
16
3
Motori elettrici
Birra
Mattoni
Calzature
60
12
1
0,3
6
3
0,2
0,03
15
7
25
1
108
La “survival technique” (Stigler, 1958)
Il numero di produttori di birra, negli Stati Uniti (1959 - 1992)
10-100
Anno
1959
1963
1967
1971
1975
1979
1983
1986
1989
1992
68
54
36
21
10
10
15
13
8
8
Capacità produttiva in migliaia di barili
101-500 501-1000
1001-2000
2001-4000
91
72
44
33
19
13
12
8
7
7
30
33
35
32
13
8
2
3
3
3
18
17
18
21
13
11
13
10
5
5
8
10
10
12
12
13
9
10
6
5
più di 4000
2
3
4
7
15
20
23
23
20
22
109
L’arena competitiva nella
filiera: uno sguardo dall’alto
Le filiere dei media: musica registrata e l’editoria
Autori,
compositori,
artisti,
--------scrittori
Case
discografiche,
editori
musicali
-----------------Case editrici
produzione
intermediazione
Negozi,
concerti,
vendite online
-----------------librerie,
vendite on line
distribuzione
Fruitori
finali:
ascoltatori,
lettori
consumo
110
L’integrazione verticale
•
•
•
•
Ridurre i costi amministrativi con gli stadi a monte
o a valle
Acquisire un ridurre le informazioni disponibili in
uno stadio importante della filiera
Aumentare le barriere all’entrata nel mercato
Nei casi di integrazione a valle, alcuni vantaggi di
marketing sono associati al poter proporre in
distribuzione l’intero portafoglio prodotti
111
L’effetto della doppia marginalizzazione dovuto
un produttore e un distributore monopolisti
Prezzi
Costi
P3
P2
P1
E
F
G
C
C’D
D
C’P
R’
Q3
Domanda
Quantità
Q2
112
La catena del valore uno sguardo
all’interno del processo
La catena del valore di Porter
113
Identificare le fasi cruciali del processo
Un’analisi dei costi: la produzione di banda stagnata per
lattine
100
66
12
12
3
Fatturato
massimo
minimo
Materie
prime
73
57
Lavoro
3,5
2,5
Altri costi Ammortam
Altri oneri Imposte
operativi
enti
16
8
18
5
3
Utile
16
2
114
Un’analisi dei costi: la produzione di calzature
100
20
12
6
2
58
1
Fatturato
Produzione
Materie
e
Commercia Pubblicità e
Distribuzione
prime lavorazioni lizzazione promozione
esterne
Utile
massimo
25
15
10
4
76
2
minimo
15
10
3
0
40
0
115
5) Il posizionamento dei
concorrenti
1. L’approccio struttura-comportamento-risultati
2. Lo studio del comportamento: le strategie e le politiche
3. Il concetto di gruppo strategico
4. Le metodologie di rilevazione dei gruppi
5. La letteratura economica sui gruppi strategici
6. Altri usi dei gruppi strategici nell’analisi competitiva
116
1. L’approccio struttura-comportamento-risultati
Struttura del mercato
Comportamento delle imprese
Risultati economici
117
2. Lo studio del comportamento: le strategie e
le politiche
data una certa struttura del settore ...
1) tutte le imprese si comportano in modo simile
2) ogni impresa adotta una differente strategia
( sinonimo = comportamento)
118
Il concetto di strategia
•“la determinazione degli obiettivi di lungo
periodo di un’impresa, delle politiche e
dell’allocazione delle risorse necessarie per il
raggiungimento degli obiettivi” (Chandler,
1960)
•ma non è chiarissimo, nella letteratura, se la
strategia debba comprendere i fini oltre alle
politiche
119
3. Il concetto di gruppo strategico
cercheremo di identificare i gruppi strategici di
imprese all’interno del settore, definendo per gruppo
strategico (Porter, 1980) quel:
gruppo di imprese del settore caratterizzato dal
fatto di adottare un simile comportamento
strategico all’interno del mercato
a
e
b
d
c
f
h
g
i
120
un gruppo strategico non implica
• accordi legali o partecipazioni incrociate tra le imprese
• una corrispondenza tra segmenti o nicchie di mercato
• una collusione tra le imprese dello stesso gruppo
121
alcune potenziali dimensioni strategiche
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
Livello del prezzo
Livello della qualità
Grado di penetrazione distributiva
Grado di penetrazione geografica (locale, nazionale, internazionale)
Numero di prodotti offerti/segmenti serviti
Livello di spese pubblicitarie
Livello di tecnologia utilizzata
...
122
come sceglierle ?
• approccio essenzialista
• approccio empirico
• approccio storico
123
4. Le metodologie di rilevazione dei gruppi
•
•
•
•
Le mappe strategiche di Porter
La cluster analysis
L’analisi delle componenti principali
...
124
Le mappe di Porter
Numero segmenti serviti
i gruppi strategici nel settore automobilistico
Generaliste
Citroen
Pugeot
Seat
Fiat
Toyota
Volkswagen
Speciali
Volvo
Rover
Alfa
Lusso
Audi
BMW
Mercedes
Sportive
Lamborghini
Ferrari
Prestazioni
125
La cluster analysis
Prezzo
(€/Kg.)
Barilla
Buitoni
Voiello
Panzani - Ponte
Amato
Agnesi
De Cecco
La Molisana
Tomadini
Russo
Divella
Delverde
Federici
Marche private
Altre marche
1,06
0,99
1,44
0,87
1,04
1,35
1,55
1,39
1,00
0,96
0,85
1,19
0,61
0,85
0,75
Immagine Distribuz.
(1-5)
(0-100)
4
3
4
3
3
3
5
4
2
3
3
4
3
3
3
2
Quota di
mercato
77
31,7%
21
2,7%
30
1,4%
3
0,5%
11
2,5%
27
3,4%
39
4,9%
11
1,5%
2
0,3%
6
1,6%
10
3,8%
17
1,1%
17
1,4%
15
7,6%
(83) 0,05% (35,7%)
Spese publicitarie/
Fatturato
3,0%
10,0%
23,1%
0,0%
5,0%
0,3%
2,3%
3,3%
0,0%
0,1%
13,5%
3,7%
0,0%
0,0%
0,0%
126
Il dendrogramma della cluster analysis
Barilla
Voiello
Agnesi
La Molisana
Delverde
De Cecco
Buitoni
Marche private
Amato
Panzani - Ponte
Russo
Altre marche
Federici
Tomadini
Divella
127
L’analisi dell’agglomerazione: un
suggerimento per dove fermarsi
Numero di cluster
Distanza media
intra-cluster
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0,99
1,17
1,35
1,46
1,90
2,03
2,90
4,38
5,16
Incremento % della distanza
scendendo a un numero
di gruppi inferiore
17,84%
15,60%
8,27%
30,00%
6,57%
43,07%
51,30%
17,71%
128
i tre centroidi dei gruppi
selezionati con la cluster
1 Barilla (Barilla)
1,06
4,0
77,0
31,7%
Spese
pubblicitarie/
Fatturato
3,0%
2 Qualità (Voiello, Agnesi, La
Molisana, Delverde, De Cecco)
1,38
4,0
24,8
2,5%
6,5%
3 Piccoli produttori (Buitoni,
Marche private, Amato, Panzani
Ponte Liebig, Russo, Altre
marche, Federici, Tomadini,
Divella)
0,88
2,9
9,8
2,3%
2,1%
media
1,06
3,3
19,3
4,3%
3,6%
N° Cluster e etichetta
Prezzo Immagine Distribuz. Quota di
(€/Kg.)
(1-5)
(0-100)
mercato
129
l’analisi delle
componenti principali
Vˆ1 =µV1 + sd V1 ⋅((CP1 ⋅ L1 ) + (CP2 ⋅ L2 ))
vˆ1
µV1
sd V1
= valore stimato della variabile 1 di una specifica osservazione;
= valore medio della variabile V1;
= deviazione standard della variabile V1;
CP1, CP2 = valori della componente principale CP1 e della componente principale CP2
della singola osservazione;
L1, L2 = valori del loading (pesi) della variabile V1 rispettivamente con i componenti
CP1 e CP2.
130
Prezzo Immagine Distribuz.
(€/Kg.)
(1-5)
(0-100)
Barilla
Buitoni
Voiello
Panzani
Amato
Agnesi
De Cecco
La Molisana
Tomadini
Russo
Divella
Delverde
Federici
Marche private
Altre marche
1,06
0,99
1,44
0,87
1,04
1,35
1,55
1,39
1,00
0,96
0,85
1,19
0,61
0,85
0,75
4
3
4
3
3
3
5
4
2
3
3
4
3
3
3
77
21
30
3
11
27
39
11
2
6
10
17
17
15
2 (83)
Quota di
mercato
31,7%
2,7%
1,4%
0,5%
2,5%
3,4%
4,9%
1,5%
0,3%
1,6%
3,8%
1,1%
1,4%
7,6%
0,05% (35,7%)
Spese publ./
Fatt.
3,0%
10,0%
23,1%
0,0%
5,0%
0,3%
2,3%
3,3%
0,0%
0,1%
13,5%
3,7%
0,0%
0,0%
0,0%
CP 1
CP 2
3,35
-0,01
-0,44
-0,56
-0,40
0,09
0,70
-0,35
-0,79
-0,44
-0,52
-0,20
-0,10
0,21
-0,55
-0,39
-0,48
2,35
-0,64
-0,07
0,15
1,60
0,95
-0,91
-0,51
0,12
0,65
-1,11
-0,86
-0,84
131
i loading
Componente 1
Componente 2
0,45
0,14
0,94
0,97
-0,10
0,76
0,87
0,29
-0,08
0,70
Immagine
Prezzo
Distribuzione
Quota di mercato
Spese pubblicitarie/fatturato
la % di varianza spiegata
Componente 1
Componente 2
Componente 3
Componente 4
Componente 5
Percentuale
51,2
27,8
14,5
5,5
1,1
Percentuale cumulativa
51,2
78,9
93,4
98,9
100,0
132
La mappa ottenuta con l’analisi delle componenti principali
Componente 2 ( Prezzo, Spese pubblicitarie/fatturato, Immagine)
2,5
Voiello
2,0
De Cecco
1,5
1,0
La Molisana
Delverde
0,5
0,0
-0,5
-1,0
-1,5
-1,0
Divella Agnesi
Amato
Barilla
Russo
Buitoni
Panzani - Ponte
Marche private
Altre marche
Tomadini Federici
0,0
1,0
2,0
Componente 1 (Distribuzione, Quota)
3,0
133
5. La letteratura economica sui gruppi
strategici
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Hunt (1972)
Porter (1979)
Hatten (1974)
Dess Devies (1984)
Cool Dierickx (1993)
Hinteruber (1984)
Ryans e Wittink (1985)
Baird e Sudharsan (1983)
Mascarenhas e Aaker (1989)
134
6. Altri usi dei gruppi strategici nell’analisi
competitiva
• I gruppi differiscono per grado di profittabilità
Gruppo
numerosità
strategico
delle imprese
Piccoli produttori
55
Qualità
5
Barilla
1
TOTALE
61
media (dev. stand.)
del R.O.S.
1,4 (5,5)
1,7 (6,5)
3,6 ( - )
1,5 (5,5)
media (dev. stand.)
del R.O.I.
2,3 (6,3)
1,4 (4,5)
4,4 ( - )
2,2 (6,1)
• Ogni gruppo è protetto da barriere alla mobilità
• L’intensità della competizione è maggiore all’interno dello
stesso gruppo
• In alcuni casi però i gruppi possono competere tra loro
• Imprese dello stesso gruppo strategico sono colpite in modo
simile da cambiamenti del contesto ambientale, come i
cambiamenti nella tecnologia, nel prezzo delle materie prime,
nella legislazione, ecc.
135
• Differenti gruppi strategici possono essere
associati a un diverso livello di rischio
• All’interno di uno stesso settore la
configurazione interna dei gruppi (numero e
distanza tra gruppi) può cambiare nel tempo
• La natalità e la mortalità delle imprese
potrebbe differire tra gruppo e gruppo.
136
6) L’analisi delle performance
1. I contributi teorici
2. La misurazione delle performance dell’impresa e
del mercato
137
Il legame profittabilità-struttura
Bain, 1951: P=f(CR8)
335 imprese di 42 settori, anni 1936-40
Profitto/Valore netto
24%
π j = β 0 + β1CR j + µ
19%
14%
10%
5%
0%
0
25
50
75
100
CR8
oltre una certa soglia di concentrazione la profittabilità delle imprese
più grandi è superiore a quella delle imprese più piccole
138
• Brozen (critica a Bain)
•
•
•
nel lungo periodo i profitti si smorzano
arbitraria la scelta delle industrie
sovrappesate performance imprese maggiori
• Weiss, 1974
π = β0+CR[β1(BE1)+...+(BEN)]+βN+1(TdC)+...
• Demsetz, 1973-74
che dipende dalla profittabilità
• èe lanonconcentrazione
viceversa
139
il legame
concentrazione-efficienza
P − C′
P
1 qi
= ⋅
e Q
Casi estremi della concorrenza e del monopolio
140
Il trade-off efficienza produttiva e allocativa nelle
industrie a costi decrescenti
P, C
PM
PC
M
C
CMT(C) = C’(C) = Off. concorr.
CMT(M) = C’(M)
R’
QM QC
D
Q
141
La misurazione delle performance
dell’impresa e del mercato
a) indicatori tecnico-qualitativi:
efficienza tecnica, guasti, performance (lato domanda)
b) indicatori della gestione delle risorse
Produtt. media di un fattore =
Output (o Ricavi)
Quantità fisica del fattore
Grado di rotazione delle scorte =
Quick test =
Ricavi
Giacenze finali di magazzino
Capitale circolante - Magazzino
Passività a breve
142
c) indicatori della customer-satisfaction
• difficoltà nell’identificare un indice valido crossindustry
La soddisfazione del cliente nella GDO
Vasto assortimento
Rapporto
Qualità/prezzo
Prezzo
Promozioni
interessanti
Qualità fresco
Marche preferite
143
il net promoter score
Quanto è probabile che consiglierebbe questa marca?
detrattori
1
2
3
promotori
4
5
6
7
8
9
10
% promotori - % detrattori
144
d) la misurazione dei risultati economico
finanziari
Tabella riassuntiva delle principali voci di uno stato patrimoniale
ATTIVO
Immob. materiali
Immob. immateriali
Immob. finanziarie
TOTALE IMMOBILIZZ.
Magazzino
Cassa
Crediti
Altre Attività
ATTIVO CIRCOLANTE
CAPITALE INVESTITO
PASSIVO
A
Capitale sociale
L
B
Riserve
M
C
Utile o perdita di esercizio
N
D=A+B+C PATRIMONIO NETTO
O=L+M+N
E
Passività a medio/lungo termine
P
F
Passività a breve termine
Q
G
H
I=E+F+G+H
K=D+I CAPITALE DI FINANZIAM. R=O+P+Q
145
Tabella riassuntiva delle principali voci di un
conto economico
CONTO ECONOMICO
RICAVI
Variazione scorte beni finali
Altri ricavi
TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE
Acquisti
Variazione magazzino acquisti
TOTALE CONSUMI
Costi per servizi
Lavorazioni esterne
VALORE AGGIUNTO
Costo del personale
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
Ammortamenti
Accantonamenti
RISULTATO OPERATIVO
Saldo proventi/oneri finanziari
Rettifica valori attività finanziarie
Saldo partite straordinarie
RISULTATO ANTE IMPOSTE
Imposte
RISULTATO DI ESERCIZIO
A
B
C
D=A+B+C
E
F
G=E+F
H
K
I=D-G-H-K
L
M=I-L
N
O
P=M-N-O
Q
R
S
T=P-Q-R-S
U
V=T-U
146
Alcuni indici di bilancio utilizzabili per
misurare le performance
Return on Sales (R.O.S.)
Risultato operativo
Ricavi
Return on Investment (R.O.I.)
Risultato operativo
Capitale investito
Return on Assets (R.O.A.)
Return on Equity (R.O.E.)
= P/Capitale investito
Risultato ante imposte
Capitale investito
= P/A
= T/Capitale investito
Risultato di esercizio
Patrimonio netto
Margine di profitto (Profit/margin ratio)
Flusso di cassa (Cash flow)
Risultato ante imposte
= V/O
= T/A
Ricavi
Risultato di esercizio + Ammortamenti +
Accantonamenti ± Rivalutazioni/Svalutazioni
147
I sette gruppi di indici dello
studio di Ketz, Doogar e Jensen
GRUPPO
VARIABILI
gruppo 1
(indici di redditività)
R.O.E., R.O.A., R.O.I., Margine/Ricavi, Margine/
Attivo, Margine/Capitale investito, Capitale di
esercizio/Ricavi, Capitale di esercizio/Attivo,
Capitale di esercizio/Capitale investito
gruppo 2
(indici relativi al Cash Flow)
Cash Flow (operativo)/Ricavi, Cash Flow
(operativo)/Attivo, Cash Flow (operativo)/
Capitale investito
gruppo 3
(indici di cassa)
Cassa/Debiti a breve, Cassa/Ricavi, Cassa/Attivo,
Cassa/Capitale investito
148
gruppo 4
(indici di efficienza della
gestione del magazzino)
Costo dei beni venduti/Scorte, Scorte/Attivo,
Scorte/Ricavi, Crediti/Scorte
gruppo 5
(indici di efficienza del capitale
investito, relativi alle vendite)
Capitale circolante/Ricavi, Ricavi/Crediti, Ricavi/
Attività
gruppo 6
(indici di efficienza del capitale
investito, relativi alla liquidità)
Capitale circolante/Passività a breve, (Capitale
circolante-Magazzino)/Passività a breve
gruppo 7
(indici di indebitamento)
Debiti a breve/Debiti, Debiti a lungo/Attivo,
Debiti/Attività
149
Le imprese italiane (2012)
9%
7%
ROS
ROI
5%
4%
2%
0%
1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010
18%
ROE
ROA
6%
-6%
-18%
-30%
1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010
150
30,0%
Cash flow /ricavi
Margine di profitto
20,0%
10,0%
0%
-10,0%
1974 1978 1982 1986 1990 1994 1998 2002 2006 2010
10%
Stampa ed editoria
Abbigliamento
Meccanico
8%
5%
3%
0%
-3%
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
151
Un confronto tra le redditività medie (e le deviazioni standard)
dei settori dell’abbigliamento, dell’editoria e del meccanico
(anni 2002-11)
R.O.S. (st. dev.) R.O.I. (st. dev.) Cash flow / Ricavi (st. dev.)
Abbigliamento
7,4% (1,3%)
6,1% (1,4%)
12,7%
(3,2%)
Stampa ed editoria
5,2% (2,7%)
3,4% (2,1%)
13,0%
(7,1%)
Meccanico
5,8% (0,9%)
4,8% (1,0%)
12,4%
(1,4%)
media Italia
6,3% (0,9%)
4,1% (0,7%)
14,9%
(3,0%)
152
Tab. 6 - utilizzabili per un confronto
impresa-mercato
indice di redditività
R.O.I.
indice di Cash flow
Cash flow (operativo) / Ricavi
indice di cassa
Cassa / Ricavi
indice della gestione scorte
Scorte / Ricavi
indice di efficienza del capitale investito
(relativo alle vendite)
Ricavi / Attività
indice di efficienza del capitale investito
(relativo alla liquidità)
Capitale circolante /Passività a breve
indice di indebitamento
Debiti / Attività
153
Il confronto impresa - mercato: Armani e
il mercato dell’abbigliamento
R.O.I.
Abbigliamento
Armani
6,1%
17,2%
Cash flow
Cassa/ Scorte/ Ricavi/
(oper.) /
Ricavi Ricavi Attività
Ricavi
12,7%
Capitale
circolante/
Passività
a breve
Debiti/
Attività
5,2%
21,2%
76,4%
144,0%
49,5%
14,1% 26,0%
18,2%
79,6%
315,7%
21,2%
154
Reddito operativo /fatturato
Il posizionamento quota-redditività
Quota di mercato relativa
155
Il ROS di alcuni segmenti del settore
alimentare in Italia
12,00%
10,00%
8,00%
6,00%
4,00%
2,00%
0%
2002
2003
Bevande
2004
2005
Caseario
2006
2007
Conserviero
2008
2009
Diversi
2010
2011
Dolciario
156