Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni

Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni
Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni come le polizze LTC
La recente pubblicazione del rapporto Censis/Unipol “Welfare, Italia 2014” propone alcuni spunti e
temi di riflessione su possibilità di integrazione tra welfare pubblico ed intervento privato.
Nel mondo delle economie avanzate si registra da tempo una domanda crescente di protezione
sociale. Ciò accade anche in Italia, dove la spesa sanitaria, per assistenza e previdenza ha
continuato ad aumentare, nonostante la prolungata fase di crisi ed i vincoli alla spesa.
L’allungamento delle aspettative di vita, l’invecchiamento della popolazione, le previsioni di
incremento di disabilità, indicano che la tale crescita proseguirà.
La crisi economica prolungata ha portato ad un ribasso dei budget familiari in tutte le voci di spesa
ad eccezione di quelle per la salute (incremento del 3,1% per cure mediche, esami diagnostici,
spese per la salute in generale) e poche altre. Si risparmia su spese essenziali, ma alle cure
mediche difficilmente si rinuncia, soprattutto in casi di urgenza e necessità.
3,1
-3
-2,5
2,7
-1,6
-7,6
-13,9
-12
-16,9
-19,4
Variazione % della spesa per consumi delle famiglie italiane in termini reali,
2007-2013
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat
L’incremento del cosiddetto out of pocket (la spesa sanitaria sostenuta direttamente) si può
collegare anche alle limitazioni imposte alla spesa sanitaria pubblica, cresciuta solo dello 0,6%.
Attualmente la spesa sanitaria privata ammonta a 26,9 miliardi di euro e quella pubblica ammonta
a 108,8 miliardi di euro.
In generale, la spesa sanitaria pro-capite in Italia è stata storicamente in crescita, con un calo
solo negli ultimi due anni, per il perdurare della crisi.
La spesa out of pocket sostenuta dalle famiglie è cresciuta anche nei Paesi in cui il welfare
pubblico risulta più efficiente, quali Svezia, Germania, Danimarca.
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Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni
520
Spesa sanitaria privata pro-capite 20032013, euro correnti
497,8
500
476,4
480
449,4
460
440
421,2
457,9
Variazione % della spesa
sanitaria out o.p. a parità di
potere d'acquisto (2005/2012)
491,2
463,6 466,7
458,1
Germania
39,0
Italia
434,4 431,2
420
26,8
Danimarca
28,3
400
Svezia
380
37,1
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat
Fonte: elaborazione Censis su dati OCSE
Anche nell’ambito della disabilità e assistenza domiciliare integrata (long term care), le spese nel
nostro Paese hanno registrato negli ultimi anni un incremento superiore al 20%, con una spesa
complessiva pubblica passata da 21,2 miliardi di euro a quasi 26 miliardi.
Spesa totale e pro capite per disabilità termini reali 2003-2011
35
500
450
30
400
25
350
300
20
250
15
Spesa totale disabil.
(mld euro - asse sx)
Spesa pro capite dis.
(euro - asse dx)
200
150
10
100
5
50
0
0
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Fonte: elaborazione Censis su dati Eurostat
Il Censis stima che 4,1 milioni di persone in Italia siano attualmente portatrici di disabilità (6,7%
della popolazione), che nel 2020 potrebbero diventare 4,8 milioni, per arrivare a 6,7 milioni nel
2040.
Un discorso simile può essere fatto per la popolazione anziana, la cui domanda di cure, trattamenti
e soprattutto assistenza integrata, di tipo domiciliare o in strutture specializzate, è aumentata negli
ultimi anni. Ad esempio, in Italia gli anziani sottoposti ad assistenza domiciliare integrata sono
passati da poco più di 200.000 nei primi anni 2000 ad oltre 532.000 rilevati nel 2012 cioè dal 2,1%
della popolazione anziana (persone con 65 anni e oltre) si è arrivati al 4,3%.
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Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni
Anziani trattati in Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) in Italia
600
4,5
4
500
3,5
400
3
Anziani in ADI (x
1.000)
2,5
300
2
200
% Anziani in ADI su
popolazione > 65
1,5
1
100
0,5
0
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Fonte: elaborazione Censis su dati Istat
Inoltre, nell’area Ocse, l’Italia è il Paese con la più elevata percentuale sulla popolazione di
familiari e amici che prestano in modo continuativo assistenza a persone disabili (oltre il 16%), con
costi sociali che probabilmente potrebbero essere mitigati attraverso un’offerta, pubblica o privata,
di servizi di assistenza più facilmente reperibili, professionali e a costi non elevati.
L’Italia, inoltre, resta una delle poche economie avanzate in cui la spesa out of pocket
intermediata, ovvero coperta da assicurazioni di tipo integrativo o da strumenti simili, rappresenta
una quota molto bassa del totale della spesa sanitaria “di tasca propria”.
Percentuale della spesa sanitaria privata
intermediata da assicurazioni o strumenti simili
76,1
65,8
43,2
13,4
Italia
Germania
Francia
USA
Fonte: elaborazione Censis su dati OCSE
Peraltro, la domanda crescente i di cure e assistenza, risulta spesso inevasa, principalmente per
due fattori:


un fabbisogno di cure e assistenza non coperto da prestazioni pubbliche e che, gioco forza,
viene convogliato verso il settore privato; la motivazione principale che spinge oggi molte
famiglie (il 73%) a ricorrere alla sanità privata sono i lunghi tempi di attesa per l’accesso a
visite e cure specialistiche;
nello stesso tempo un numero consistente e crescente di famiglie rinuncia a visite e cure
private, per problemi di taglio di costi.
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Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni
Percentuale di famiglie in cui negli ultimi due anni si è
rinunciato a visite mediche o esami diagnostici per
risparmiare
Ha dovuto
rinunciare a
cure o esami
diagnostici; 31%
Nessuna
rinuncia a visite
necessarie; 53%
.
Non aveva
bisogno di visite
o esami; 16%
Fonte: Welfare Italia Unipol-Censis 2014
Dall’analisi condotta dal Censis e da Unipol, inoltre, risulta che appena il 18% del campione ha
sottoscritto (e quindi dispone attualmente) uno strumento integrativo delle spese per cura o (molto
più raro) per assistenza.
Percentuale di famiglie in cui almeno un componente ha sottoscritto uno
strumento di sanità integrativa e intenzioni di sottoscrizione futura
Assicurazione caso morte
Assicurazione long term care
Fondo sanitario di categoria
13,2
1,1
Mutua sanitaria integrativa
Assicurazione sanitaria privata individuale
4,4
2,7
Piano sanitario aziendale
4,3
3,6
5,5
2,7
3,7
Forme sanitarie
integrative
4,3
5,7
La famiglia ne è in possesso
4,6
Intende acquistare in futuro
Fonte: Welfare Italia Unipol-Censis 2014
Peraltro si stima, dai dati raccolti, che oltre 5 milioni di persone sarebbero interessate a conoscere
meglio questi strumenti di tutela ed eventualmente, a determinate condizioni, soprattutto di costo, a
sottoscriverli.
Diffidenza, conoscenza limitata, costi elevati, dunque, alimentano un livello basso di “cultura degli
strumenti integrativi di welfare”.
Infatti, alla domanda di come si pensa di affrontare in futuro la vecchiaia o eventuali malattie,
l’atteggiamento prevalente è di risolvere il problema caso per caso, di posticipare le soluzioni o non
pensarci o di fare affidamento sulla protezione pubblica.
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Welfare, integrazioni e necessità private e possibili soluzioni
Una delle soluzioni, forse la meno conosciuta e sicuramente la meno diffusa, è la polizza
assicurativa long term care. Rappresenta uno degli argomenti che andrebbe approfondito,
poiché, proprio per la scarsa diffusione e conoscenza, viene considerata prodotto di nicchia, o
d’élite, mentre al contrario una richiesta ed un collocamento più massivo rappresenterebbe una
valida risposta concreta alle crescenti necessità di welfare di un settore della popolazione
destinato a ingrandirsi nel tempo.
Di seguito un riassunto delle caratteristiche delle assicurazioni Long term care:
Fonte: Adeia RIM snc
Fonte principale:” Integrare il welfare, sviluppare la white economy” Rapporto 2014 Unipol-Censis “Welfare, Italia”; per il testo
completo: http://www.adeia.it/images/malattia_infortuni/WelfareItalia14.pdf
Fabio Meloni – Adeia – luglio 2014
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