28 L’ECO DI BERGAMO GIOVEDÌ 21 AGOSTO 2014 Provincia Contro le vacanze di massa la formula dello slow tourism Il nuovo concetto di «slow tourism», turismo lento, risponde a una nuova filosofia del viaggiare che privilegia la qualità dell’offerta e l’accoglienza in contrapposizione al turismo di massa. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ L’accoglienza che vince la crisi A Bossico il borgo turistico diffuso Il progetto punta su cultura, ambiente e tradizioni La regia a un’associazione di cittadini e operatori Il vicesindaco: niente cemento, ma valorizzazione Bossico GIUSEPPE ARRIGHETTI Solo una comunità che riscopre la propria storia culturale, sociale, economica e architettonica, e che la trasforma in un motivo di appartenenza e di orgoglio identitario, essendo questa storia unica e irripetibile, può trasmettere al turista e al visitatore emozioni e sensazioni che non trova da nessun’altra parte al mondo. E siccome il viaggiatore di oggi cerca prima di tutto di fare esperienza di luoghi, saperi, cibi e tradizioni, le località che sanno trasmettergli il proprio dna sono quelle che hanno maggior fortuna anche dal punto di vista economico. Una regia territoriale Partendo da questi presupposti, a Bossico l’amministrazione comunale ha spinto un gruppo di cittadini e operatori privati a dar vita all’associazione «Bossico Borgo Turistico Diffuso» che ambisce ad essere la cabina di regia territoriale, in modo che l’offerta turistica non sia più individuale e lasciata al singolo operatore ma diventi un gioco di squadra. L’obiettivo a cui ambiscono albergatori, aziende agricole, sportivi, proprietari di appar- Marinella Cocchetti tamenti da affittare è che i turisti, a Bossico, si sentano «ospiti». «Sono convinta che il nostro paese – esordisce Marinella Cocchetti, ex sindaco di Bossico, attuale numero due in municipio, che ha spinto fortemente per la nascita del Borgo e che ancora oggi lo segue da vicino – abbia grandi potenzialità in questo ambito e noi amministratori abbiamo il dovere di provare a creare posti di lavoro con il turismo, offrendo occupazione e soddisfazioni lavorative ai giovani e alle donne di Bossico». No a nuove costruzioni «Questo progetto – aggiunge il vicesindaco – non prevede la costruzione di nuovi edifici o di nuove strutture, perché al contrario ci fa capire che abbiamo già tutto ciò di cui abbiamo bisogno: si tratta solo di valorizzarlo, iniziando ad apprezzarlo a partire da noi stessi». Una bella dose di iniezione di fiducia è arrivata da Roberto Seppi, ex direttore dell’Apt di Bolzano, nato proprio a Bossico e consulente della provincia di Bergamo. È stato lui per primo, ormai cinque anni fa, ad avviare il processo di riscoperta delle attrattive del paese dell’alto Sebino ed è stato ancora Seppi a fornire lo schema del progetto del borgo turistico diffuso agli operatori privati di Bossico. Accoglienza personalizzata «Oggi si parla di slow tourism – spiega Seppi - che è una nuova e precisa filosofia di fare vacanza e di viaggiare in crescita sia numericamente che culturalmente a livello nazionale che internazionale». Con lo slow tourism «si predilige la selezione qualitativa dell’offerta alla quantità e al qualunquismo dell’offerta; la cura e la cultura dell’accoglienza «personalizzata» dell’ospite rispetto alla standardizzazione dell’accoglienza di massa; la ricerca del- A Bossico le feste e le tradizioni locali sono motivo di attrazione: una carta in più per avviare il progetto del borgo diffuso L’iniziativa verrà illustrata sabato in un incontro pubblico le autenticità, delle originalità e delle unicità di interesse turistico di un territorio all’imitazione e l’importazione di mode, di servizi e di eventi non attinenti alla propria tradizione». La presentazione Le feste dedicate a pane e formaggio sono motivo di richiamo Sabato sera il progetto del Borgo Turistico Diffuso verrà presentato ufficialmente alla popolazione di Bossico nel corso di un incontro pubblico in piazza Cavour (dove ha sede l’associazione) durante la quale la presidente Paola Sterni insieme a tutti i componenti del direttivo illustreranno lo spirito che anima l’associazione e i fronti su cui intende muoversi. Pronto anche lo slogan: l’altopiano del lago d’Iseo Disteso al sole. Ecco come appare Bossico a chi risale la statale 42 e imbocca il rettilineo tra Piangaiano e Sovere. Lassù c’è un paese, dominato dal monte Colombina (sulle carte indicato come monte Valtero, 1.459 metri di quota), illuminato dal sole anche quando i paesi del fondovalle sono ancora al buio o già in ombra. Grazie alla sua posizione, Bossico può contare su un paesaggio mozzafiato che comprende tutto il lago di Iseo, la Val Cavallina, la Valle Seriana e la Valle Camonica e su un territo- rio ancora incontaminato. Appena fuori dal centro abitato, le pinete e i boschi comunali sono attraversati da una miriade di sentieri alla portata di tutti, anziani e bambini compresi. Nei mesi scorsi la Pro loco e la Commissione turismo hanno realizzato un percorso che accompagna i visitatori alla scoperta delle ville ottocentesche e predisposto tre itinerari specifici per le mountain bike. Girando in paese invece si incontrano ancora testimonianze architettoniche che raccontano come le case venivano costruite e abitate cento anni fa e, nelle varie aziende agricole attive, acquistare formaggi, yogurt, salumi e miele. La ventina di soci del Borgo Turistico Diffuso ha mappato tutti questi tesori ma intende approfondire anzitutto il clima di Bossico, peculiarità che deriva dalla sua altitudine, 860 metri sul livello del mare, e che secondo Roberto Seppi, consulente per il turismo della Provincia di Bergamo, ha pochi eguali nel territorio orobico per clima, geomorfologia e flora. Proprio Seppi, per Bossico, ha coniato lo slogan «L’altopiano Una veduta di Bossico, l’abitato in una grande distesa di verde Feste di pane e formaggio Il modo di fare turismo oggi comporta soggiorni brevi ma frequenti, caratterizzati dal desiderio di entrare in contatto diretto con la realtà locale e la natura: se si conquistano questi turisti, ne giovano anche il commercio, l’agroalimentare e l’artigianato. Ne è la prova la festa del pane che si svolge da una decina d’anni la prima domenica di Bossico e il successo ottenuto dalla festa del formaggio bossichese che l’anno scorso si è svolta per la prima volta e che verrà riproposta la prossima quarta domenica di settembre, in occasione della festa in onore di Santa Eurosia. 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA del lago di Iseo» e in un’ottica sovracomunale lo Iat di Lovere svolgerà un ruolo essenziale nella promozione del borgo turistico diffuso: «Chi entra nel nostro ufficio – spiega Andrea Zandonai – è alla ricerca di un turismo lento, rispettoso e responsabile, non cerca la massa ma iniziative di nicchia che non modificano il territorio recuperando l’esistente. L’alto Sebino presenta il giusto equilibrio tra natura e artefatto, con un paesaggio molto vario, e i turisti che vengono a Bossico per restarvi una notte sola decidono quasi sempre di allungare la loro vacanza. Quando accade, direi che abbiamo raggiunto l’obiettivo». 1 G. Ar. L’ECO DI BERGAMO 29 GIOVEDÌ 21 AGOSTO 2014 8 Le fondatrici della coop Donne di montagna È da un piccolo gruppo di otto donne che ha preso le mosse l’esperienza dell’albergo diffuso a Ornica. Un progetto innovativo in un borgo di circa 200 abitanti che oggi viene riconosciuto a livello regionale e studiato come esempio per rilanciare altre realtà di montagna Il coraggio di Ornica che ha fatto scuola L’esperienza della coop Donne di montagna funziona dal 2009: il bilancio è positivo Ornica Passeggiate nel verde, paesaggi di quiete in un ambiente ancora integro e la riscoperta delle tradizioni sono i cardini della proposta L’appuntamento Pranzo con sapori tipici e stornelli popolari Una domenica di ritorno al passato, tra natura, paesaggi mozzafiato e eccellenze golose. Tutto ciò a Ornica ove r il 24 agosto si terrà un pranzo d’altri tempi. Regina della tavola, la polenta, in tutte le sue vesti: con formaggio e salame, taragna, Schiscöl, con fiurì o con dolce cioccolato. Ogni palato avrà il suo gusto, ogni tradizione la sua rievocazione. E ad accompagnare la degustazione, gli stornelli popolari del gruppo folk: gli Alegher di Dossena. L’iniziativa, pensata nell’ambito della manifestazione Parco Vivo 2014, nasce con l’intento di regalare un’esperienza unica ai visitatori, ricreando per loro una giornata in perfetto stile montano.«Solostandoacontattocon il territorio – sottolinea Yvan Caccia, presidentedelParcodelleOrobieBergamasche –, con i suoi luoghi più remoti eppure bellissimi, è possibile comprendere la necessità di tutelarlo e valorizzarlo, mettendo in campo piccole, grandi attenzioni quotidiane. Perquesto,siamocontentidelsucces- L’esperto di via Tasso «Turismo vuol dire vivere il territorio» «Da noi il turista diventa un ospite, perché di fatto entra a far parte della nostra comunità». Così si è espressa Graziana Regazzoni, rappresentante della cooperativa «Donne di montagna» che gestisce l’albergo diffuso di Ornica, per riassumere lo spirito della loro iniziativa a quanti a Bossico hanno avviato l’associazione del borgo turistico diffuso, un passo in avanti rispetto all’esperimento, riuscito, dell’albergo diffuso in Valle Brembana. E quelle parole sono arrivate come musica alle orecchie di Roberto Seppi, ex direttore dell’Apt di Bolzano e oggi consulente della Provincia di Bergamo, che è convinto che soedell’interesseche,ancoraunavolta, la rassegna di Parco Vivo ha fatto registrare. È un impegno importante per noi, ma soprattutto per il nostro bel parco». Per chi parteciperà alla «polentata» ci sarà la possibilità di visitare: la mostra dell’artigianato locale nella sala comunale, Eco Museo di Ornica, la chiesa parrocchiale di Sant’Ambrogio vescovo con gli affreschi quattrocenteschi di Angelo Baschenis, il Polittico della scuola di CimadaConeglianoeilseicentescoSantuario della Madonna del Frassino, ai piedi della Valle d’Inferno. Per informazioni e prenotazioni: Donne di Montagna - Cell. 345 4108538 e-mail: [email protected] www.albergodiffusoornica.com a Bossico ci siano tutte le condizioni necessarie in ambito turistico che possano replicare il successo della forma di accoglienza diffusa. «Bisogna volare alti» «Penso – ha spiegato Seppi nell’incontro pubblico di Bossico che quel che è accaduto a Ornica dimostri che nel turismo non ci si può improvvisare: imprenditori del mattone che pensavano di fare affari con i vacanzieri sono rimasti delusi. Vivere di turismo è un’altra cosa: vuol dire stare in un territorio, sentirlo dentro di sé, viverlo, apprezzarlo e, raggiunta tale consapevolezza, trasmetterne il fascino e le bellezze a chi arriva da fuori. Ecco perché bisogna lavorare 24 Preziosi consigli e spunti ai promotori dell’associazione Bossico Borgo Turistico Diffuso sono arrivati dalla cooperativa «Donne di montagna» che gestisce l’albergo diffuso di Ornica, comune che da luogo di passaggio, dove gli escursionisti che salivano al rifugio Benigni o al Pizzo dei Tre Signori neanche si accorgevano del paese e delle persone che incrociavano, è diventato un «case history» per chiunque si occupa di turismo. Qui, in questo borgo brembano di neanche duecento anime, nel giugno del 2009 è nato infatti il primo albergo diffuso della Lombardia e a cinque anni di distanza il bilancio è estremamente positivo. «Positivo per noi – spiega il sindaco Gino Quarteroni – perché sono nati, dal niente, nuovi posti di lavoro e perché l’intero nostro territorio sta godendo di una generale riscoperta e valorizzazione. Ma positivo anche per tutta la Valle Brembana perché sappiamo che oggi fare turismo significa innanzitutto mettersi in rete con i territori vicini». Quarteroni è stato a Bossico per presentare l’albergo diffuso del suo comune agli operatori turistici che nel paese dell’alto Sebino intendono replicarne l’esperienza. Per raccontare come è nato e come si è sviluppato, con lui c’era Graziana Regazzoni, rappresentante della cooperativa «Donne di montagna» nata per volontà di sedici donne e dell’amministrazione comunale con l’intento di gestire il primo albergo diffuso della Lombardia. «Abbiamo aperto un ufficio turistico che funziona sia come pro loco che come reception – ha spiegato la Regazzoni – e poi abbiamo trovato dieci appartamenti in cui accogliere i nostri ospiti. Li teniamo in ordi- ore su 24 e chi vive già dentro un borgo turistico diffuso è avvantaggiato». Ampliando l’orizzonte di analisi, Seppi ha aggiunto: «Io credo che la provincia di Bergamo abbia un patrimonio unico al mondo già attuale e presente e una immensa opportunità per il futuro: San Giovanni XXIII e l’Expo 2015. Se gli enti pubblici e gli operatori privati sapranno formarsi, studiare e aggregarsi, questi due momenti potrebbero riservare grandi opportunità anche economiche. Nel turismo bisogna avere delle visioni, e per avere una visione bisogna volare alti; per volare alti occorre essere coscienti delle proprie forze, mentre normalmente si tende a diminuirle e ad aumentare i difetti. Invece per Le donne della coop di montagna Visitatori da Sicilia e Polonia. Il nostro segreto? Iniziative ogni mese ne, dando un contributo ai loro proprietari, e in più organizziamo nel corso dell’anno le manifestazioni che permettono a Ornica di essere conosciuta in tutta la Lombardia». I primi passi però non sono stati semplici: «La prima volta che abbiamo sentito parlare di albergo diffuso e di turismo a Ornica – ha raccontato ancora Graziana Regazzoni – ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: cosa mai ci sarà da fare e da vedere qui nel nostro paese? Neppure noi vedevamo le nostre potenzialità: eppure è bastato metterci in gioco per renderci conto che sono proprio le peculiarità uniche e irripetibili di Ornica a piacere e a renderlo interessante agli occhi dei visitatori». E così per la prima volta nella storia di Ornica otto donne lavorano in paese gestendo questo albergo diffuso e inven- tando, ogni giorno che passa, nuove occasioni di richiamo: «Prepariamo marmellate, biscotti e tisane e soprattutto anche noi siamo cambiate: oggi siamo orgogliose davvero della nostra storia e delle nostre tradizioni, e per di più ci accorgiamo che possono essere un volano per la nostra economia. Abbiamo riscoperto gli appuntamenti che una volta segnavano le varie stagioni dell’anno, come la festa di primavera, la fienagione e il rito della macellazione del maiale, e le abbiamo trasformate in manifestazioni turistiche». E chi partecipa a questi appuntamenti? «Principalmente famiglie con bambini, che magari si stupiscono di andare a raccogliere l’uovo nel pollaio con le galline che gli gironzolano attorno, e poi tantissimi turisti provenienti dalla provincia di Milano. Ma ci sono anche scolaresche che scelgono di venire a Ornica per le loro gite di istruzione: da noi anche la fattoria didattica è “diffusa” e così in un’azienda agricola possono salire in groppa all’asino, in un’altra seguire la lavorazione del formaggio e così via. Ma abbiamo avuto visitatori anche dalla Sicilia, dalla Francia e dalla Polonia». L’albergo diffuso di Ornica è riuscito anche ad abbattere i rigidi confini del turismo limitato ai tre mesi estivi: «Abbiamo visitatori tutto l’anno, non solo nei tre mesi canonici di giugno, luglio e agosto. Un segreto che sveliamo volentieri agli amici di Bossico è di organizzare una manifestazione o un appuntamento importante ogni mese dell’anno: io penso che nell’alto Sebino ci sia una tradizione di accoglienza turistica già sviluppata, basta solo avere il coraggio di lanciarsi e soprattutto di iniziare ad apprezzare ciò che si ha già». 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA avere successo nel turismo bisogna collaborare, condividere e mettere in rete tutti coloro che possono essere attori di questo settore turismo, non solo ristoratori e albergatori, ma anche coloro che lavorano per migliorare l’accoglienza dell’ospite». Turismo e culture Infine Seppi ha spiegato così il modo di fare vacanza di oggi: «Il turista quando torna a casa vuole tornare arricchito, vuole aver speso bene i propri soldi attraverso la conoscenza delle persone, delle usanze, delle tradizioni e delle culture. L’area dell’alto Sebino dovrebbe valorizzare questi aspetti, essenziali per il turismo rurale». 1 La fienagione a Ornica G. Ar.
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