SEMPRE PIù ITALIANI SCELGONO UNA DIETA

rivoluzione verde
Sempre più italiani scelgono una
dieta vegana o vegetariana. Una
consuetudine alimentare che è anche
stile di vita. Salutisti, animalisti,
ambientalisti: la rivoluzione
comincia dalla tavola.
di simonagiunti
vivi e
vegeti
Vegani, lacto-ovo-vegetariani, lacto-vegetariani, fruttariani, flexitariani, macrobiotici, crudisti, insomma mangiare non è mai stato
così complicato! Eppure secondo il rapporto Eurispes 2014, in Italia,
vegetariani e vegani continuano a crescere. Un piccolo popolo che
comprende circa 4,2 milioni di persone (il 7,1% della popolazione),
contro 3 milioni e 720mila del 2013. Per quanto riguarda la cucina
vegana o vegetaliana non è certo una tendenza che ha bisogno di
troppe presentazioni. Questo regime alimentare prevede, infatti,
una dieta priva di derivati animali e quindi senza carne e pesce,
ma anche priva di latte, uova, miele, strutto e gelatine. La scelta di
seguire una dieta vegetariana o vegana poi non si limita al solo cibo,
ma anche all'abbigliamento, all'arredamento, all’igiene personale,
alle medicine e alle pulizie di casa. La parola vegan fu coniata nel
1944 da Donald Watson all’epoca in cui sollevò la questione dei
latticini in seno alla Vegetarian Society, affinché mettesse al bando
latte e formaggi visto lo sfruttamento inaccettabile di mucche, pecore e capre per ottenerne il latte. La sua posizion e però rimase in
minoranza, e il gruppo che lo aveva sostenuto optò per la scissione
e fondò una nuova organizzazione, la Vegan Society.
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Nel coniare il termine vegan, Watson spiegò che indicava l’inizio (ve), inteso come rinascita, e la fine (gan) del vecchio vegetarismo, riuscendo così a portare fino in fondo il suo messaggio. I vegetariani invece sono perlopiù latto-ovovegetariani, ossia consumano prodotti di origine animale come latte, latticini
e uova. I latto-vegetariani invece non consumano carne, pesce e uova, ma utilizzano il latte e i suoi derivati. Latto-vegetariana è, per esempio, l’alimentazione ayurvedica seguita in particolare da chi pratica yoga. In questa disciplina,
infatti, il cibo è classificato in base alle tre forze cosmiche che danno origine alla
creazione: Sattva, Raja, e Tama. Il cibo Sattvico o senziente (frutta, verdure, semi, noci, cereali e derivati, latte e latticini, erbe aromatiche e spezie), è quello in
cui prevale la forza progressiva, che aiuta lo sviluppo fisico, mentale, e spirituale.
I cibi Rajasici invece come caffè, tè, cioccolata, bevande gassate, spezie piccanti,
alcuni cibi fermentati e medicinali allopatici agiscono come stimolanti e, creando
gas e calore nel corpo, portano uno stato d’irrequietezza e agitazione. I cibi Tamasici
sono, infine, quelli in cui prevale la forza statica e inerte, che ostacola lo sviluppo
mentale e spirituale e sono rappresentati dalla carne, il pesce, le uova e derivati,
l’aglio, la cipolla, i funghi, le bevande alcoliche, il tabacco, le droghe e i cibi guasti,
assolutamente sconsigliati insieme con quelli Sattvici per chi pratica yoga o meditazione. Quali le motivazioni alla base di dell’alimentazione vegana e vegetariana? Lo
spiega lo stesso rapporto Eurispes: quasi un terzo (31%) dei vegetariani e vegani lo
fa per sensibilità animalista, un quarto (24%) per ragioni salutiste, un altro 9% per
la tutela dell’ambiente. In effetti, la tematica animalista non è da sottovalutare se
si considerano i dati allarmanti emersi da “L’atlante della carne 2014”, un rapporto
sulla produzione e sul consumo di carne nel mondo, pubblicato dalla fondazione
ambientalista tedesca Heinrich Böll e dall’associazione Friends of the Earth.
la ricetta macrobiotica
Bulgur Aromatico
Ingredienti
• 1 tazza di bulgur integrale
• 2 tazze d’acqua
• 150 g di ceci cotti
• 2 zucchine
• 1 spicchio d’aglio
• 2 cucchiai di olio extra vergine
• 12 mandorle
• 8 foglie di basilico
• qualche foglia di prezzemolo
• 2 foglie di salvia
• 1 rametto di rosmarino
• sale
Preparazione
Il bulgur integrale può essere tostato prima della cottura in modo da dargli un profumo particolare. Si può cuocere, poi, o per
assorbimento, o secondo il sistema tabulé tostato, salato, condito con un cucchiaio d’olio, coperto con l’acqua a temperatura
ambiente e lasciato in frigo per una notte. Nel secondo modo
l’energia sarà molto più yin e quindi più adatta a temperature
particolarmente calde. Affettate con una mandolina le zucchine
e saltatele in una padella con un filo d’olio e l’aglio. Lavate
e asciugate bene tutte le erbe poi trituratele grossolanamente
insieme alle mandorle. Mescolate le verdure, le erbe e i ceci
al bulgur che avrete cotto in uno dei due modi suggeriti sopra.
Aggiustate di olio e sale e servite tiepido o freddo.
Oggi, buona parte
della scienza è
concorde
nell’affermare che
il profumo di erba
tagliata altro non
sarebbe se non
l’equivalente
chimico di un grido
di dolore.
L’INDIA
L’India è il Paese al mondo con più vegetariani: circa il
terzo della sua popolazione dichiara di non mangiare
mai carne per motivi principalmente religiosi (induisti,
buddisti e giainisti credono nella reincarnazione e seguono il precetto della Ahimsa, ovvero la non violenza).
Inoltre, le vacche sono considerate sacre e ucciderle per
mangiarle è considerato un reato, anche se l’India negli
ultimi anni è diventata uno dei principali esportatori di
carni bovine. Circa il 25% di tutta la carne di bufalo che
si vende nel mondo arriva dall’India.
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I VEGETARIANI 2.000 ANNI FA
Tu mi chiedi in base a quale ragionamento Pitagora si sia astenuto dal
mangiare carne: io invece domando, pieno di meraviglia, con quale
disposizione, animo o pensiero il primo uomo abbia toccato con la
bocca il sangue e sfiorato con le labbra la carne di un animale ucciso,
imbandendo le tavole con cadaveri e simulacri senza vita; e abbia
altresì chiamato “cibi prelibati” quelle membra che solo poco prima
muggivano, gridavano e si muovevano e vedevano. Come poté la vista
sopportare l’uccisione di esseri che venivano sgozzati, scorticati e
fatti a pezzi, come l’olfatto resse il fetore? Come una tale contaminazione non ripugnò al gusto, nel toccare le piaghe di altri esseri viventi
e nel bere gli umori e il sangue di ferite letali?
Plutarco, De esu carnium
I MERCOLEDÌ VEGANI
Un’iniziativa lanciata in Italia dalla Lav (Lega Anti Vivisezione) per
diffondere la sana abitudine di non mangiare carne e i suoi derivati almeno una volta a settimana. È l’equivalente dell’americano
“Meatless Monday”. Si è calcolato che se tutti vi aderissero si
risparmierebbe la vita a 1,4 miliardi di animali l’anno.
Mentre nei Paesi sviluppati la domanda di carne non cresce da cinquant’anni e il
consumo è rimasto stabile, la domanda nel resto del mondo è aumentata. In Cina
il consumo di carne si è quasi decuplicato, dal 1963 a oggi, ed è arrivato a un livello
comparabile con quello dei Paesi occidentali. Tanto per chiarire, ogni anno nel
mondo sono macellati, per scopo alimentare, 58 miliardi di polli, circa otto per ogni
essere umano sulla Terra; 2,8 miliardi di anatre e 1,3 miliardi di maiali. Verrebbe
quasi da dire che fanno bene i fruttariani, sottocategoria vegana, che scelgono di
mangiare solo frutta, aspettando però che cada dagli alberi. Ovviamente per frutti
s’intende la definizione botanica, ossia tutti i frutti delle piante purché non causino
la morte dalla pianta stessa. I crudisti, invece, si alimentano con vegetali e altri
prodotti, purché non siano cotti secondo i canoni della tradizione culinaria. Il cibo
è lavorato in modo da non superare i 42°, per mantenere tutte le qualità originali
delle materie prime. La macrobiotica, poi, è un’antichissima filosofia orientale, di
5.000 anni fa, che prevede una visione olistica dell’uomo, dove ogni elemento è in
equilibrio con gli altri. Per quanto riguarda il cibo questo è suddiviso in due gruppi
Yin (acido: latte, yogurt, frutta, tè, spezie) e Yang (alcalino: sale, carne, pesce, pollo,
uova). I due principi sono opposti ma complementari, infatti, la loro assunzione
equilibrata mantiene l'armonia tra mente e corpo. Un pasto per essere armonico
dovrà quindi contenere: il 50% di cereali integrali, il 25% di proteine di cui il 10%
di origine animale e il 15% di origine vegetale, il 25% tra verdure (cotte e crude) e
frutta. Inoltre bisognerà prediligere cibi biologici, integrali e non trattati industrialmente, oltre ad adottare particolari tipologie di cottura e preparazione. Le verdure,
per esempio, non dovranno essere sbucciate e andranno tagliate finemente. Il sale
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marino, rigorosamente non trattato,
andrà aggiunto solo a fine cottura e
per la preparazione infine andranno
scelte solo pentole di acciaio inossidabile, teglie in terracotta, cestelli in
bambù e mestoli di legno. Facile no?
Molto più semplice l’approccio alla dieta flexitariana promossa con il
libro “Vegan Before 6” da Mark Bittman, giornalista e autore della rubrica
Dining & Wine del New York Times.
Bittman propone un nuovo modo di
affrontare il veganismo, part-time,
in favore di uno stile alimentare tra
la dieta mediterranea e quella vegana prediligendo frutta e verdura e
solo raramente prodotti di origine
animale. La scelta di essere vegani a
giorni alterni è certamente giusta per
chi abbraccia la motivazione salutista
o ambientale, non certo per chi ha
deciso di abbracciare la motivazione
animalista. l