Riflessioni sull'applicazione della direttiva nitrati in provincia di Milano Michele Gioletta Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca - Provincia di Milano Cascina Pietrasanta, Pontevecchio di Magenta 22 gennaio 2014 Applicazione della direttiva nitrati: premessa - Normative regionali: DGR 5868/2007 e DGR 2208/2011 (“Programma d’azione”). - Finalità generale: tutela e risanamento delle acque dall’inquinamento causato da nitrati di origine agricola. - Con queste norme vengono disciplinati i criteri e le tecniche generali che le aziende agricole devono osservare per l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, dei fertilizzanti azotati, degli ammendanti e di tutti gli apporti azotati. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Applicazione della direttiva nitrati: obblighi per le aziende agricole 1) adempimenti amministrativi; 2) obblighi relativi agli stoccaggi degli effluenti di allevamento; 3) divieti spaziali e temporali relativi all’utilizzazione dei fertilizzanti azotati; 4) rispetto dell’utilizzo dei fertilizzanti azotati nelle dosi previste. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Applicazione della direttiva nitrati: cosa “conoscono” le aziende agricole - è necessario presentare informaticamente la Comunicazione Nitrati (POA-POAS con eventuale PUA-PUAS); - esistono obblighi per lo stoccaggio del liquame e del letame; - esistono divieti per lo spandimento (esempio: divieto invernale; divieto nei giorni di pioggia); - esistono dei limiti massimi per l’utilizzo dell’azoto zootecnico e per l’utilizzo dell’azoto totale in base alle esigenze delle singole colture. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Adempimenti amministrativi: cosa “non è chiaro” alle aziende agricole (1/4) L’azienda agricola deve tenere copia di: - Comunicazione Nitrati (POA-POAS ed eventuale PUAPUAS), che deve essere presentata informaticamente e periodicamente aggiornata; - una planimetria aggiornata di tutti i terreni aziendali ove vengono distribuiti i fertilizzanti azotati (sia organici che minerali); - un registro delle concimazioni azotate (organiche e minerali). Nel registro bisogna riportare entro 10 giorni dalla distribuzione: il tipo e la quantità del fertilizzante; l’appezzamento identificabile sulla planimetria; la data dell’intervento. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Adempimenti amministrativi: Esempio di registro di concimazione (2/4) Voci necessarie: Registro delle fertilizzazioni – Anno xxxx Azienda: xxxxxxxx – CUAA: xxxxxxxx Indirizzo: xxxxxxx – Comune: xxxxxx Distribuzioni effettuate: Data Coltura Comune Appezzamento /mappale (presente su planimetria) Sup. ha Fertilizzante Titolo Quantità del concime distribuita N.B.: Titolo in azoto del concime: per il liquame e il letame, si può considerare il valore risultante dalla comunicazione nitrati (azoto totale annuo del liquame o del letame in kg/quantità totale annua di liquame o letame in mc); per i concimi minerali: valore percentuale riportato in etichetta. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Adempimenti amministrativi: Esempio di registro di concimazione (3/4) Ulteriori dati: Registro di magazzino dei fertilizzanti: Inventario iniziale Nome del fertilizzante Titolo Quantità Acquisto dei concimi: Prodotto Quantità DDT – Fattura (numero e data) Registro di magazzino dei fertilizzanti: Inventario finale Nome del fertilizzante Titolo Quantità Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Adempimenti amministrativi: cosa “non è chiaro” alle aziende agricole (4/4) L’azienda agricola deve disporre anche: - di eventuali contratti di cessione / acquisizione degli effluenti di allevamento in corso di validità (anche per le aziende esonerate); - dei documenti di trasporto degli effluenti aziendali. Nota Bene: 1: Nel caso di trasporto all’interno della medesima azienda, è sufficiente conservare la comunicazione nitrati con la planimetria dei terreni aziendali; in caso di aziende esonerate dalla presentazione della comunicazione nitrati, occorre conservare in azienda una autodichiarazione di movimentazione. 2: Nel caso di trasporto degli effluenti di allevamento da un’azienda agricola (cedente) verso un’altra azienda agricola diversa (cessionario o acquirente), il trasporto deve essere sempre accompagnato da un documento con le informazioni richieste dal decreto della Regione Lombardia (Ddg 5306/2012). Copia del documento deve essere conservata dall’impresa cedente, dall’impresa cessionaria e dal trasportatore. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Corretto stoccaggio degli effluenti di allevamento: cosa “non è chiaro” alle aziende agricole (1/4) Chi produce e/o utilizza effluenti di allevamento deve disporre di strutture di stoccaggio dimensionate in maniera adeguata (90 giorni per il letame, 120 o 180 giorni per il liquame). Gli stoccaggi andavano adeguati entro il 31.12.2010. La cubatura per lo stoccaggio a volte non è calcolata correttamente nella Comunicazione Nitrati. Errori più comuni nel calcolo: - il bestiame indicato non è coerente come numero di capi, o come categoria, o come tipologia di stabulazione con il carico allevato; - non vengono considerate le aree scoperte (es. paddock) che convogliano le acque di pioggia in vasca; - nelle vasche di stoccaggio scoperte: non si considera il battente di sicurezza di 30 cm e le acque meteoriche incidenti, che ne riducono la cubatura utile. Esempio: profondità della vasca scoperta: 2 metri; precipitazioni medie: 1000 mm/anno. La profondità utile allo stoccaggio è: • 1,37 m per 120 giorni di stoccaggio (2 metri - 0,3 - 0,33); • 1,20 m per 180 giorni di stoccaggio (2 metri - 0,3 - 0,5). Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Corretto stoccaggio degli effluenti di allevamento: cosa “non è chiaro” alle aziende agricole (2/4) L’adeguato dimensionamento viene calcolato in modo corretto: - Se il numero dei capi indicati nel fascicolo aziendale SIARL è aggiornato con la reale consistenza dell’allevamento (il numero di capi indicati nel fascicolo aziendale SIARL non è collegato al dato presente nell’Anagrafe zootecnica ma è comunicato dall’allevatore; occorre quindi aggiornare questo dato). - Se è considerata l’esatta tipologia di stabulazione con la quale si determina la produzione di liquame e letame (es.: cuccetta con paglia, ma paglia convogliata in vasca: gestione “a liquame”). - Se è indicata la superficie di tutte le aree scoperte interessate dalla presenza di reflui (es.: paddock), che convogliano le acque piovane nelle strutture di stoccaggio. - Se è indicata l’acqua di lavaggio delle strutture e degli impianti zootecnici (es.: acque di mungitura). Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Corretto stoccaggio degli effluenti di allevamento: cosa “non è chiaro” alle aziende agricole (3/4) L’adeguato dimensionamento per lo stoccaggio letame viene calcolato correttamente: - Se è indicata la reale capacità di stoccaggio delle lettiere permanenti, che devono essere impermeabilizzate e che devono consentire un accumulo e una maturazione del letame (ad esempio, una lettiera ove si ha una pulizia quotidiana o settimanale non può essere considerata come stoccaggio). - Se la platea dichiarata è impermeabilizzata, è munita di cordolo/muro perimetrale di contenimento, ha adeguata pendenza per il convogliamento dei liquidi di sgrondo e delle acque meteoriche o di lavaggio in appositi sistemi di stoccaggio. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Corretto stoccaggio degli effluenti di allevamento: cosa “non è chiaro” alle aziende agricole (4/4) Inoltre: - Le strutture devono garantire l’assenza di perdite e/o percolazioni (esempio: cordolature dei paddock e delle lettiere permanenti, impermeabilità delle vasche). - Nelle aziende che hanno una produzione di azoto da e.a. superiore a 6000 kg/anno, gli stoccaggi per il liquame devono essere separati (doppia vasca o vasca singola con divisorio), nel caso di costruzione di nuove strutture o di ampliamento delle esistenti a partire dal dicembre 2007. - In generale, le strutture devono rispettare le prescrizioni del permesso a costruire. N.B.: anche le aziende esonerate dalla presentazione della comunicazione nitrati sono obbligate ad avere idonee strutture di stoccaggio in base al proprio carico di allevamento. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Principali divieti di utilizzazione del liquame, del letame e dei fertilizzanti azotati diversi dagli e.a. (divieti comuni) Alcuni divieti di utilizzazione sono simili (tutti i divieti sono validi per tutte le aziende, anche quelle esonerate): - nei boschi (ad esclusione degli effluenti rilasciati dagli animali nell’allevamento brado); - sui terreni gelati, innevati, con falda acquifera affiorante e su terreni saturi d'acqua, fatta eccezione per i terreni adibiti a colture che richiedono la sommersione; - nella stagione autunno-invernale, nei termini stabiliti dalla Direzione Generale Agricoltura; - nei giorni di pioggia e nei giorni immediatamente successivi; - in golena entro argine, a meno che non venga distribuito nel periodo di magra e venga interrato immediatamente. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Principali divieti di utilizzazione del liquame N.B.: i divieti di utilizzazione agronomica dei liquami sono validi per tutte le aziende, anche le esonerate: - a meno di 10 m di distanza dalle sponde dei corsi d'acqua superficiali; a meno di 30 metri dall’inizio dell’arenile per le acque lacuali o delle zone umide. Questi divieti non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali, ed ai canali arginati. - in terreni con coltivazioni in atto destinate direttamente (senza processi di trattamento dei prodotti) alla alimentazione umana; - su colture foraggiere nelle tre settimane precedenti lo sfalcio del foraggio o il pascolamento; - in prossimità di strade e di centri abitati, a meno che i liquami siano distribuiti con tecniche atte a limitare l'emissione di odori sgradevoli, o vengano immediatamente interrati; - solo per le aree in ZVN - divieto di utilizzo delle seguenti tecniche: irrigatori a lunga gittata; distribuzione da strada a bordo campo; tubazioni o manichette di irrigazione a bocca libera. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Principali divieti di utilizzazione del letame e dei fertilizzanti azotati diversi dagli e.a. N.B.: i divieti di utilizzazione agronomica dei letami e degli altri fertilizzanti azotati sono validi per tutte le aziende, anche le esonerate: - a meno di 5 m dalle sponde dei corsi d'acqua superficiali; - a meno di 10 m dalle sponde dei corsi d'acqua superficiali significativi (naturali: Adda, Lambro, Olona-Lambro Meridionale, Seveso, Ticino; artificiali: Muzza, Naviglio Grande, Naviglio Pavese); a meno di 25 m dall'inizio dell'arenile per le acque lacuali o delle zone umide. I suddetti divieti non si applicano ai canali artificiali ad esclusivo utilizzo di una o più aziende, purché non connessi ai corpi idrici naturali, ed ai canali arginati. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Accumulo temporaneo del letame in campo Il cumulo in campo di “letame palabile” è ammesso: - solo per letami “maturi”, dopo uno stoccaggio di almeno 90 giorni (e per lettiere di avicunicoli con ciclo inferiore a 90 giorni, se idonee); - solo sulle aree destinate alla sua distribuzione o in loro prossimità, in quantità adeguate ai fabbisogni delle colture; - per una durata massima di 3 mesi, dopo di che non va ripetuto sullo stesso sito nella medesima annata agraria. Divieto di accumulo temporaneo dei letami: - a meno di 5 m dalle scoline; - a meno di 30 m dalle sponde dei corsi d'acqua superficiali; - a meno di 40 m dalle sponde dei laghi, nonché delle zone umide. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Ulteriori vincoli/divieti per l’utilizzazione del liquame e del letame Su terreni che ricevono effluenti di allevamento è vietata la distribuzione di fanghi di depurazione nel medesimo anno solare. Nelle aziende localizzate in zona vulnerabile le distribuzioni vanno effettuate a bassa pressione e con l’obbligo di interramento degli effluenti di allevamento entro le 24 ore dalla distribuzione. Rispettare i divieti e le modalità di distribuzione dell'e.a. senza immissione, diretta o indiretta in corpo idrico superficiale o in acque sotterranee. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Rispetto dell’utilizzo dei fertilizzanti azotati nelle dosi previste 1) La quantità di azoto derivante da effluente di allevamento non deve superare i 170 Kg/ha/anno di azoto al campo nelle aree vulnerabili e i 340 Kg/ha/anno di azoto al campo nelle aree non vulnerabili, inteso come quantitativo medio aziendale. Calcolo: azoto totale allevamento / SAU aziendale (dalla quantità di azoto si detraggono eventuali cessioni di e.a. e si sommano eventuali acquisizioni di e.a.). 2) La quantità totale di azoto efficiente apportato per le singole colture non deve superare la quantità espressa come “MAS” (Apporti Massimi Standard di azoto efficiente alle colture). Per calcolare il MAS si utilizza l’azoto efficiente. Efficienza (aziende non in deroga nitrati): letame: 40%; liquame suino e avicunicolo: 60%; liquame bovino: 50%. Concimi chimici: 100%. MAS: Mais irriguo 280 kg N/ha; Mais non irriguo: 210 kg N/ha Sorgo granella: 220 kg N/ha; Sorgo da foraggio: 110 kg N/ha Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca DGR 2208/2011 - Allegato I bis NOTE: 1. Valori applicabili per produzione sia di granella che di insilato; 2. L’apporto massimo di azoto e la resa di riferimento vanno ridotti del 45% nel caso in cui il sorgo segua un cereale vernino; resta invariato il fattore correttivo. 3. L’apporto massimo di azoto e la resa di riferimento vanno ridotti del 30% nel caso di prati non irrigati; resta invariato il fattore correttivo. 4. La fertilizzazione con azoto è consentita esclusivamente in presemina o in copertura immediatamente dopo la semina. N.B.: Gli apporti massimi di azoto possono essere superati se l’azienda giustifica e dimostra nel PUA, sulla base di opportuna documentazione, che il livello produttivo raggiunto negli ultimi 3 anni supera quello delle resa di riferimento tabellare. In tal caso si applica per ogni tonnellata di resa superiore a quella di riferimento il fattore correttivo indicato. Gli apporti massimi di azoto devono essere ridotti nei seguenti casi: – Coltura che segue l’aratura di un prato avvicendato di durata almeno triennale: - 40 kg N/ha – Coltura che segue l’aratura di un medicaio di durata almeno triennale: - 60 kg N/ha Applicazione della direttiva nitrati: aziende zootecniche esonerate Le aziende zootecniche esonerate devono: - conservare eventuali contratti di acquisizione/cessione degli effluenti di allevamento, eventuali documenti di trasporto degli effluenti o possedere un’autodichiarazione di movimentazione; - essere in possesso di idonee strutture per lo stoccaggio del liquame e del letame; - rispettare i divieti per la distribuzione dei reflui e dei fertilizzanti azotati; - rispettare l’utilizzo dei fertilizzanti nelle dosi previste. Localizzazione az. zootecnica Classi dimensionali: azoto al campo utilizzato (Kg/anno) Esonero/Non esonero ZVN Fino a 1000 Esonero ZVN Superiore a 1000 Non esonero NON ZVN Fino a 3000 Esonero NON ZVN Superiore a 3000 Non esonero Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Applicazione della direttiva nitrati: aziende non zootecniche Le aziende non zootecniche devono: - Rispettare gli obblighi amministrativi, al pari delle aziende zootecniche; - rispettare i divieti relativi alla distribuzione dei fertilizzanti azotati; - rispettare l’utilizzo dei fertilizzanti nelle dosi previste. Localizzazione az. non zootecnica Classi dimensionali: azoto al campo utilizzato (Kg/anno) Esonero / Non esonero ZVN Fino a 3000 Esonero ZVN Superiore a 3000 Non esonero (POA e PUAS/PUA) NON ZVN Fino a 6000 Esonero NON ZVN Superiore a 6000 Non esonero (POA e PUA) Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Controllo e sanzioni Le Province effettuano i controlli a campione definiti ogni anno da Regione Lombardia. L'entità delle sanzioni varia in funzione della tipologia e della gravità dell'infrazione: - inosservanze agli adempimenti amministrativi: da 200 a 2.000 euro; - inosservanze alle disposizioni relative all'utilizzazione agronomica (mancato rispetto dei divieti spazio-temporali di distribuzione dei fertilizzanti e mancato rispetto dell’utilizzo dei fertilizzanti nelle dosi previste): da 500 a 5.000 euro; - inosservanze alle disposizioni relative alle caratteristiche, dimensioni, stato manutentivo delle strutture di stoccaggio: da 1.000 a 10.000 euro. La reiterazione delle infrazioni nei cinque anni successivi comporta l'irrogazione di una sanzione amministrativa pari al doppio della sanzione massima applicabile per ciascuna tipologia. Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Per maggiori informazioni sull’applicazione della Direttiva Nitrati: 1) Sito web della Provincia di Milano – Settore Agricoltura (menù: Produzioni Zootecniche): http://www.provincia.milano.it/agricoltura/ 2) Sito web della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia (argomento: Gestione direttiva nitrati): http://www.agricoltura.regione.lombardia.it/ 3) Sito web di ERSAF – Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste: http://www.ersaf.lombardia.it/ Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca Riflessioni sull'applicazione della direttiva nitrati in provincia di Milano GRAZIE PER L’ATTENZIONE Provincia di Milano – Settore Agricoltura, Parchi, Caccia e Pesca
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