La newsletter N. 29 DEL 31 LUGLIO 2014 Via Cortese 8 31100 Treviso Tel. 0422.411642 Fax 0422.400521 [email protected] FORMAZIONE FARMARCA tel. 0422.419232 FEBBRAIO/NOVEMBRE ”Scuola di Omeopatia di Livello Base un confronto con la medicina Best Practice” 48 crediti Ecm ….. AUTUNNO Scuola di Medicina Funzionale 20 crediti Ecm Convenzione e servizi al palo? Farmacieunite: serve progettualità, sperimentazione e interlocuzione con le Regioni. di Franco Gariboldi Muschietti Nella newsletter di giovedì 24 luglio scorso abbiamo svolto una riflessione in merito allo scenario che il patto per la salute disegna per la farmacia territoriale e posto una serie di interrogativi, secondo noi assolutamente legittimi, in merito alla circostanza che la Farmacia dei Servizi, che sembra l’unica luce in fondo al tunnel e di cui si parla almeno sin dal 2009, sembri - al momento - un’idea ancora lontana dal potersi concretizzare, senza un progetto strutturato, frutto di uno studio contestualizzato e moderno cui riferirsi. Due giorni dopo sono apparse su Farmacista33 le dichiarazioni di Franco Rossi, coordinatore della Sisac, che, nel fare il punto sui rinnovi delle convenzioni (assistenza primaria e farmaceutica convenzionata), osserva come la convenzione delle farmacie sarebbe in “alto mare”, non solo perché la trattativa con le farmacie è legata alla chiusura degli accordi nazionali per l'assistenza primaria che risulta in una fase di stallo, ma anche perché, «dovrebbe cambiare la legge del 2009 sui servizi che reca una contraddizione spaventosa: nel tavolo negoziale infatti si dovrebbero definire i prezzi di riferimento dei nuovi servizi utilizzando i risparmi ottenuti da quei servizi, che però sono bloccati fino a che i prezzi non sono fissati. O si sblocca la legge o la convenzione non si fa». Il dibattito che si è aperto in seguito è stato vivace e trasversale: si è pronunciata Federfarma Lazio attraverso la newsletter F-mail, si è pronunciata Assofarm, nel corso dell’assemblea di ieri, si è pronunciato l’esperto Avv Quintino Lombardo su Farmacista33. Al fine di agevolare il lettore, riportiamo di seguito i link ai vari interventi sulla stampa che possiamo riassumere nel SOMMARIO Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto sulla farmacia dei servizi. Farmacieunite torna a chiedere il riconoscimento del ruolo Convenzione e servizi al palo? L'esperto: niente che un buon negoziato non possa risolvere Assemblea Assofarm: "Urgente un'interlocuzione più alta e concreta con le Regioni, o il 2015 sarà l'annus horribilis della farmacia" Polizza di Responsabilità Civile Professionale: obbligatoria dal 15 agosto 2014 Spinte liberalizzatrici anche in Francia Veneto: Interventi regionali a favore delle farmacie rurali sussidiate Veneto. In arrivo l’assistenza H24 nell’Azienda sanitaria vicentina. Zaia: “E’ la strada giusta”. Liberalizzazioni. Parafarmacie: "Il Tar Catania ha rimesso a Corte Ue la vendita della fascia C" L’AIFA coordina le attività dell’industria del farmaco per sostenere le donazioni di medicinali a favore della popolazione indigente e delle onlus senso dell’imperativo di imboccare una strada virtuosa e produttiva, attraverso una progettualità concreta e futuribile e un’interlocuzione concreta con le Regioni. Da F-MAIL La madre e il padre di tutte le questioni (di Antonino Annetta) Da Il Sole24ore sanità Farmacieunite sul Patto per la salute: «Farmacia dei servizi modello ancora tutto da costruire» Da F-mail La verità sul rinnovo della convenzione? O si cambia la legge sulla "farmacia dei servizi" oppure non si fa (di Antonino Annetta) Da Panoramasanità 1 Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto sulla farmacia dei servizi. Farmacieunite torna a chiedere il riconoscimento del ruolo E’ stata pubblicata recentemente su BUR la deliberazione della Giunta Regionale del Veneto riferita ai Progetti relativi agli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale indicati nel Piano Sanitario Nazionale ex art. 1, commi 34 e 34 bis, della Legge n. 662/96. Anno 2013. Come si ricorderà, l’accordo Stato Regioni del marzo scorso, stanziava cospicui finanziamenti per la Farmacia dei Servizi (almeno 16 milioni di euro). Farmacieunite, fin dalla sua costituzione, si è messa a completa disposizione degli organi regionali, offrendo ampia collaborazione per addivenire ad un progetto condiviso, in accordo con il Servizio delle Cure Primarie, che veda la farmacia come parte integrante ed integrata del Servizio sanitario regionale. A tal proposito, a ciascuna degli organi regionali competenti, nei vari incontri, Farmacieunite ha rappresentato le reali potenzialità della “Farmacia dei Servizi” presentando anche un progetto per il monitoraggio del diabete di tipo 2 ed un documento “Primi interventi per l’integrazione delle farmacie convenzionate nella rete dei servizi di assistenza territoriale”, quale primo atto di un progetto ben più ampio ed articolato di farmacia dei servizi. In particolare quest’ultimo documento, sul quale la Regione stessa aveva auspicato una condivisione tra le varie componenti sindacali, ha registrato il favore di Assofarm e il silenzio di Federfarma Veneto. Tornando alla recente delibera regionale, ed in particolare all’allegato A) dell’atto che, nel contesto, si riferisce al concetto di “filiera dell’assistenza” per rappresentare l’articolazione di strutture che concorrono a rispondere ai bisogni di cura, sembra ignorare completamente le farmacie che risultano invero interessate solo per quanto riguarda la DPC ed il Webcare con un importo assegnato di € 10.000.000,00 (sic!). Farmacieunite, con una nota odierna, ha rivolto agli organi regionali la pressante richiesta di una precisa espressione in merito alla volontà di riconoscere alle farmacie il ruolo fondamentale e imprescindibile di punto di incontro tra il cittadino e il servizio sanitario nazionale, riservando alle stesse nuovi servizi di valenza socio sanitaria in osservanza alle linee di indirizzo della Conferenza Stato Regioni. Ddl Pa, nuove regole per i Dg: l'esame parte al Senato. Ecco il testo Farmacieunite è pronta a portare avanti «accordi transitori, sperimentazioni, come avviene in altri campi», attraverso «studi e esperienze concrete»., come auspicato dall’esperto avv. Quintino Lombardo. Leggi la DGR 2 Convenzione e servizi al palo? L'esperto: niente che un buon negoziato non possa risolvere La legge che ha previsto la farmacia dei servizi è stata pensata e formulata perché questo modello potesse essere sviluppato e funzionare per il bene della collettività e certamente a livello normativo non c'è nessun elemento che osti alla sua definizione nella convenzione. La partita allora si gioca tra sindacato e parte pubblica e quest'ultima ha di fatto messo in evidenza l'esigenza di avere elementi effettivi che dimostrino efficienza e capacità di creare risparmi del modello. È questo il commento di Quintino Lombardo, avvocato dello Studio Cavallaro, Duchi e Lombardo di Milano e Roma, intervistato da Farmacista33 sulla questione sollevata da Franco Rossi, coordinatore della Sisac, la Struttura interregionale sanitari convenzionati, che ha evidenziato «una contraddizione» nella legge sui servizi che prevede di «definire i prezzi di riferimento dei nuovi servizi utilizzando i risparmi ottenuti da quei servizi, che però sono bloccati fino a che i prezzi non sono fissati». «Un paradosso» spiega Lombardo «che vuole mettere però in luce una esigenza ben precisa, e che tutti hanno ben presente, della parte pubblica: la necessità di avere una serie di esperienze e studi che dimostrino l'efficienza e l'efficacia dei servizi in farmacia, la capacità di creare risparmi. Si tratta a mio parere di una prudenza politica, di un'attenzione al budget, in un momento in cui mancano le risorse: per evitare situazioni in cui le Regioni si trovino a dover ripianare spese in assenza di finanziamenti, magari con un aumento dell'Irpef». La questione, continua, «è più che altro di natura sindacale, un fatto di trattativa». Un impasse che «un buon negoziato può sciogliere» magari anche mediante soluzioni che passino attraverso «accordi transitori, sperimentazioni, come avviene in altri campi», ma senz'altro attraverso «studi e esperienze concrete». Leggi tutto su Farmacista33 3 Assemblea Assofarm: "Urgente un'interlocuzione più alta e concreta con le Regioni, o il 2015 sarà l'annus horribilis della farmacia" A mettere insieme tutte le suggestioni emerse dalla XXVII Assemblea nazionale di Assofarm, celebrata oggi a Roma, non si può fare altro che concludere che non è davvero un futuro tutto rose e fiori, quello che attende la farmacia italiana. Anzi, le criticità e gli elementi di preoccupazione alla luce del "combinato disposto" di una crisi economica ancora pesante e dei nuovi indirizzi di governance del settore tracciati dal Patto per la Salute - sembrano nettamente prevalere su quelli che - come la "farmacia dei servizi" - sembrano (o sembravano) invece aprire nuove opportunità. A tracciare il quadro della situazione - in una visione di sistema fin da subito andata ben oltre i confini e le specificità della farmacia comunale - è stato, nella sua relazione introduttiva, il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi, con una puntuale ricognizione dello scenario e delle tendenze che lo attraversano, a partire dal processo di "territorializzazione" dell'assistenza. Un processo che per la farmacia di comunità, il più capillare e meglio distribuito tra i servizi di prossimità, può certamente rappresentare una straordinaria opportunità, se saprà inserirsi con una vera e propria strategia di riposizionamento"nella cornice di interazione e integrazione interprofessionale con tutti i presidi del territorio - ospedali, medici di base, pediatri di libera scelta, nuove aggregazioni professionali e nuove strutture di servizio - in programmi finalizzati a migliorare i servizi e le prestazioni sanitarie, contribuendo anche alla sostenibilità del sistema." "Un percorso difficile e che sarà possibile compiere soltanto puntando sulla pharmaceutical care" ha detto ancora Gizzi "vera chiave per dimostrare il grande contributo che la farmacia può dare in termini quantitativi e qualitativi al sistema sanitario, in particolare prendendo in carico le cronicità e garantendo l'aderenza alla terapia" Ma centrare l'obiettivo sarà tutt'altro che semplice, in presenza di uno Stato che - in tutte le sue articolazioni e al netto di quelli che sono i pubblici riconoscimenti su ruolo e funzione delle farmacie, tanto frequenti quanto almeno fin qui del tutto sterili e improduttivi di effetti - non sembra avere l'intenzione di puntare su un vero rilancio e un'autentica valorizzazione della rete delle farmacie. "Basta dare un'occhiata alle misure che il Patto per la Salute ha previsto per il nostro settore" ha detto Gizzi "per comprendere come si stia materializzando un habitat nel quale sarà estremamente complicato vivere e operare: dalla revisione del Ptn ai prezzi di riferimento per categorie terapeutiche omogenee, fino al prevedibile incremento degli acquisti diretti da parte delle Regioni, incentivate anche dal ruolo crescente della Consip, è ragionevole attendersi, purtroppo, ulteriori contrazioni dell'economia delle farmacie, già oggi in condizioni di seria difficoltà, come attestano le 3000 farmacie in sofferenza e le circa 600 vicine al fallimento. In questo senso, il 2015 potrebbe davvero essere l'annushorribilis della farmacia italiana" L'unico possibile contrasto, per Gizzi, risiede nella capacità della farmacia - intesa come rete organica di presidi capillarmente distribuiti sul territorio nazionale - di alzare fin da subito il livello di interlocuzione con le Regioni, spostandolo sul terreno della fattività per dare un senso concreto alla prospettiva della "farmacia dei servizi", alla quale - come è chiaramente scritto nel punto 7 dell'art. 5 del Patto per la Salute - sono chiamate a provvedere le Regioni stesse. Serve molta determinazione e un ferreo ottimismo della volontà, secondo Gizzi, e serve soprattutto che il comparto giochi questa partita con la necessaria consapevolezza e dando prova di compattezza. "Puntiamo a una "farmacia dei servizi" che remuneri direttamente la prestazione consulenziale del farmacista, la sua capacità di rendere massimamente terapeutico il trattamento farmacologico, aumentando i benefici per la salute del cittadino e riducendo al contempo gli sprechi per le casse pubbliche" ha detto Gizzi, precisando - molto realisticamente - che "visto da questo punto di vista, il nuovo Patto rischia di rivelarsi qualcosa di molto conservativo". Secondo il presidente Assofarm, è proprio questo scarto di visioni l'elemento di maggior rischio, la distanza da colmare, "senza lasciare niente di intentato." L'analisi di Gizzi - che, alla fine, è suonata anche come un allarme e, a un tempo, una chiamata a raccolta per un impegno straordinario e comune di tutto il mondo della farmacia - ha trovato conferma in alcuni passaggi dell'intervento di Nello Martini, direttore R&S dell'Accademia italiana di Medicina, che oltre a spiegare con estrema chiarezza il merito tecnico (forse non del tutto chiaro a tutti) delle misure sulla farmaceutica contenute nel Patto per la Salute, che di fatto ridisegnano l'intera governance del settore, ha voluto sottolineare come quelli in arrivo - per la farmacia territoriale - sembrano annunciarsi più come tempi di spazi che si chiudono che non di prospettive che si aprono. "La farmacia dei servizi è sicuramente una grande e condivisibile intuizione, ma esiste il rischio che resti anche una pura astrazione" ha detto Martini "soprattutto alla luce delle misure contenute nel Patto. Ma ci sono anche elementi di debolezza intrinseca della farmacia che andrebbero immediatamente rimossi, a partire dalla necessità di un adeguamento delle conoscenze e delle competenze in materia dei nuovi farmaci, in particolare quelli a forte contenuto di innovazione. Senza questo, diventa del tutto irrealistica ogni ipotesi di presa in carico dei pazienti e la stessa aspirazione a recitare un ruolo decisivo nella sfida cruciale dell'aderenza." Per Martini esistono però ancora spiragli per impedire che le farmacie scivolino alla periferia del sistema sanitario nazionale, rassegnandosi a un ruolo di marginalità: "Il target è sempre quello, ritagliarsi un ruolo importante nella gestione dei pazienti, soprattutto i cronici e i più fragili, con una presa in carico che produca risultati misurabili in termini di appropriatezza terapeutica e di aderenza alla terapia. Ma è un obiettivo che bisogna davvero volere e per il quale ci si deve attrezzare. La mia preoccupazione è che sia stato già perso troppo tempo." La sfida, invece, è ritenere che ci sia ancora lo spazio per fare qualcosa. Ed è una sfida che riguarda tutti, anche le istituzioni: l'unica a essere rappresentata, all'assemblea Assofarm, era il Parlamento con i senatori Vincenzo Gibiino e Andrea Mandelli, quest'ultimo anche presidente della Fofi, che certamente avranno preso buona nota di quanto emerso dai lavori dell'assise delle farmacie comunali. Ma e il dato forse non è privo di significati - mancavano le Regioni, ovvero coloro con cui bisogna andare a fare i conti. Con la speranza che tornino Leggi tutto su F-mail 4 Polizza di Responsabilità Civile Professionale: obbligatoria dal 15 agosto 2014 Sembra ormai certo che per Ferragosto non arriverà quel regolamento ad hoc, atteso da anni da medici e farmacisti che avrebbe dovuto agevolare la copertura assicurativa per le specializzazioni mediche a rischio, circoscrivere le responsabilità degli addetti ai lavori e limitare i costi dei risarcimenti. Anche per i professionisti iscritti all’Albo per l’esercizio della professione di Farmacista, così come già accaduto per altri professionisti, la sottoscrizione di una polizza di Responsabilità Civile Professionale sarà quindi obbligatoria dal 15 agosto 2014 secondo il D.P.R. 137/2012 del 7 agosto 2012, successivamente modificato con il D.L. 69 del 21 giugno 2013. Per venire incontro agli iscritti Farmacieunite ha predisposto, con il supporto di In Più Broker già partner in analoghe iniziative, una convenzione che consente di sottoscrivere una polizza di Responsabilità Civile che soddisfi la normativa vigente ma che in più possa comprendere anche la tutela per la copertura asscurativa della responsabilità civile per la conduzione della farmacia e la gestione dei collaboratori/dipendenti. Anche questa volta la soluzione prescelta benefici del premio più basso tra quelle offerte sul mercato a comprova del ruolo che Farmacieunite ha nell’interpretare le esigenze dei propri associati ed individuare soluzioni che, anche nel settore assicurativo, sono complete e più competitive rispetto a quelle che ciascun associato potrebbe autonomamente sottoscrivere od a quanto proposto da altre associazioni. In arrivo una circolare alle farmacie associate con I termini della convenzione e le modalità di adesione. 5 Spinte liberalizzatrici anche in Francia Venti di liberalizzazione anche nel sistema farmacia francese? Forse è presto per dirlo ma di certo il rapporto sulle "professioni regolamentate" dell'Inspection générale des finances (Igf), istituto pubblico incaricato di svolgere indagini economiche per conto del governo e delle istituzioni in genere, qualche dubbio lo fa sorgere. Il rapporto, i cui contenuti sono riassunti da un recente articolo di Le Monde, sollecita ad aprire alla concorrenza in materia di medicinali, siano essi di automedicazione o etici non rimborsabili, che attualmente coprono il 9 per cento circa del giro d'affari medio di una farmacia francese. Leggi tutto su Farmacista33… 6 Veneto: Interventi regionali a favore delle farmacie rurali sussidiate Pubblicata sul BUR n. 74 del 29/07/2014 la Deliberazione della Giunta regionale N. 1172 del 8 luglio 2014 che determina i criteri utili alla ripartizione e alla successiva erogazione dei contributi per il sostegno delle farmacie rurali nel Veneto, pari a 300 mila euro complessivi, inseriti nel bilancio 2014 come ulteriore riconoscimento rispetto a quanto previsto dallo Stato. Le farmacie interessate sono quelle che si trovano ad operare in zone disagiate e che hanno un fatturato annuo inferiore a 387.342,67 euro. “Due anni di intensa attività sindacale – ricorda Federico Conte Rappresentante Rurale i Farmacieunite - svolta con Federfarma Veneto ha portato a questo ottimo risultato. In quel periodo Farmacieunite era ancora parte integrante dell' Unione Regionale. Quindi il contributo della Nostra Associazione è innegabile al raggiungimento di tale riconoscimento da parte della Regione”. Nel medesimo frangente proprio Federico Conte era segretario regionale. “Si continua a cosi a garantire ai cittadini che vivono in aree disagiate un servizio basilare: vi sono casi dove la farmacia è il più vicino, se non l'unico, presidio di sanità a disposizione”. Leggi la DGR 7 Veneto. In arrivo l’assistenza H24 nell’Azienda sanitaria vicentina. Zaia: “E’ la strada giusta”. Nuova organizzazione nell’Azienda unità locale socio sanitaria dell’ovest vicentino, l’Ulss 5, dove si sta lavorando sul servizio di assistenza territoriale fornita da medici di medicina generale e guardia medica attivo tutti i giorni H24. 28 LUG - “Avanti tutta: prima si realizza la nuova organizzazione assistenziale sul territorio e prima la gente potrà usufruire di migliori e maggiori servizi. Per tutti, anche per i cittadini di quei Comuni i cui sindaci prospettano delle legittime perplessità, alle quali si dovrà rispondere con i fatti, come non dubito sarà”. E’ questo il commento del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, sull’attivazione, nella Ulss dell’ovest vicentino, del servizio di h 24 esteso a tutti i giorni della settimana. L’azienda sanitaria ha un ambito territoriale che comprende 22 comuni. “Si tratta – spiega Zaia – di uno dei cardini del nuovo Piano sociosanitario veneto ed è molto positivo che le Ulss venete si diano da fare per tradurlo in realtà”. “Come tutte le novità rivoluzionarie – aggiunge il governatore – andrà testata sul campo e tarata cammin facendo sulle esigenze della popolazione, ma si tratta di un grande passo avanti verso l’efficienza: per le sue necessità il cittadino potrà trovare una risposta continua sul territorio; per contro i Pronto soccorso verranno sgravati dai cosiddetti accessi impropri, con un risparmio di spesa ma anche con una maggior fluidità del lavoro sui pazienti davvero gravi”. Leggi tutto su 8 Liberalizzazioni. Parafarmacie: "Il Tar Catania ha rimesso a Corte Ue la vendita della fascia C" 25 LUG - "Piaccia o non piaccia il cammino per la libertà dell’esercizio della professione di farmacista è solo all’inizio: il Tar Catania ha infatti oggi rimesso nuovamente alla Corte di Giustizia Ue, per nuovi e diversi motivi, la questione della vendita da parte di tutti i farmacisti dei medicinali a totale carico dei pazienti". E' quanto ha dichiarato il presidente delle Federazione nazionale parafarmacie italiane, Davide Gullotta. Dunque, a meno di una settimana dalla sentenza della Corte Costituzionale che aveva giudicato "infondata" l'ordinanza del Tar Calabria ribadendo l'esclusiva delle farmacie per la vendita di medicinali di fascia C con ricetta medica, oggi i giudici amministrativi siciliani riaprono nuovamente la questione. Leggi tutto su Ilfarmacistaonline… Fascia C, the never ending story: un'ordinanza del Tar Catania rimette la questione davanti alla Corte di giustizia europea 9 L’AIFA coordina le attività dell’industria del farmaco per sostenere le donazioni di medicinali a favore della popolazione indigente e delle onlus L’Agenzia italiana del Farmaco ha coordinato nei giorni scorsi, presso la propria sede, un incontro con i rappresentanti di Assogenerici, Assosalute, Farmindustria e della Fondazione Banco Farmaceutico onlus (in rappresentanza di 1500 enti assistenziali convenzionati) al fine di definire una serie di iniziative orientate ad aumentare la sensibilità alla donazione di farmaci alle fasce meno abbienti della popolazione. Qualche mese or sono era stato richiesto ad AIFA un supporto per reperire farmaci da inviare ad una Missione in Mozambico e la Direzione Generale AIFA a titolo personale aveva coinvolto il Centro Missionario di Firenze, convenzionato con il Banco Farmaceutico riuscendo a fare arrivare i farmaci richiesti in tempi utili nel Paese Africano. In seguito a tale fruttuosa attività il Banco Farmaceutico ha richiesto un incontro istituzionalizzato OpenAifa ed ha fatto presente come anche in Italia ci fosse bisogno di sensibilizzare la filiera del farmaco alla donazione. Leggi tutto … 10 Ddl Pa, nuove regole per i Dg: l'esame parte al Senato. Ecco il testo Partirà al Senato (una volta assegnato) l'esame del disegno di legge 1577 «Riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche», il Ddl Pa approvato assieme al Dl Pa dal Cdm del 10 luglio scorso. Il testo approdato a Palazzo Madama (quello del post Cdm) conferma per il Ssn la revisione dei criteri di nomina dei direttori generali, ma anche di quelli amministrativi e sanitari delle aziende, la nuova governance annunciata a suo tempo dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Il testo prevede per gli incarichi di direttore generale, amministrativo e sanitario delle aziende alcuni principi fondamentali: - selezione unica per titoli previo avviso pubblico, dei direttori generali in possesso di specifici titoli formativi e professionali e di comprovata esperienza dirigenziale, effettuata, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, da parte di una commissione nazionale composta pariteticamente da rappresentanti dello Stato e delle Regioni, per l'inserimento in un elenco nazionale degli idonei istituito presso il ministero della Salute, aggiornato con cadenza biennale, da cui le regioni e le province autonome devono attingere per le nomine che saranno effettuate su una rosa di candidati individuati e previo colloquio; - sistema di verifica e di valutazione dell'attività dei direttori generali che tenga conto del raggiungimento degli obiettivi sanitari, anche in relazione alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza e dei risultati del programma nazionale valutazione esiti; - decadenza dall'incarico e possibilità di reinserimento soltanto all'esito di una nuova selezione nel caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, accertato decorsi ventiquattro mesi dalla nomina, o nel caso di gravi o comprovati motivi, o di grave disavanzo o di manifesta violazione di leggi o regolamenti o del principio di buon andamento e imparzialità; selezione per titoli e colloquio, previo avviso pubblico, dei direttori amministrativi e dei direttori sanitari in possesso di specifici titoli professionali, scientifici e di carriera, effettuata da parte di commissioni regionali composte da esperti di qualificate istituzioni scientifiche, per l'inserimento in appositi elenchi regionali degli idonei, aggiornati con cadenza biennale, da cui i direttori generali devono obbligatoriamente attingere per le relative nomine; - decadenza dall'incarico nel caso di manifesta violazione di leggi o regolamenti o del principio di buon andamento e imparzialità. E c'è anche nel testo un ulteriore taglio ai ministeri, per i quali è prevista la riduzione degli uffici di diretta collaborazione dei ministri e dei sottosegretari, per la quale la delega dovrà definire criteri generali per la determinazione delle relative risorse finanziarie, in relazione alle attribuzioni e alle dimensioni dei dicasteri, e l'eliminazione degli uffici ministeriali le cui funzioni si sovrappongono a quelle delle autorità indipendenti. Leggi su Ilsole24ore sanità
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