POF 2014 - istituto comprensivo castel gandolfo

MINISTERO DELL‟ISTRUZIONE, DELL‟UNIVERSITA‟ E DELLA RICERCA
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO
ISTITUTO COMPRENSIVO Castel Gandolfo
Via Ugo La Malfa,3- 00040 ☎06/9361285
C.F. 90049360580 - C.M RMIC8A500N – e.mail: [email protected]
pec: [email protected]
PIANO DELL‟OFFERTA FORMATIVA
2014-2015
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PREMESSA
Il POF è il documento con cui la nostra scuola dichiara le sue scelte educative e organizzative, interpretando i bisogni
della propria utenza in un contesto socio-culturale in forte evoluzione, che prefigura la necessità di più alti livelli di
formazione e competenze attraverso le conoscenze e l‟utilizzo delle nuove tecnologie, la diffusione delle lingue
straniere e l'utilizzo di linguaggi non verbali.
La nostra scuola si propone di valorizzare l‟Autonomia, sancita dalla L.59/97, art.21, comma 4, perseguendo le
seguenti finalità:
• garantire a tutti un livello adeguato di cultura generale
• valorizzare le differenze
• arginare la dispersione scolastica e curare le eccellenze
• sviluppare le integrazioni
• prevenire il disagio e promuovere il benessere
• sviluppare la capacità di scegliere e di orientarsi
Riteniamo prioritario, per garantire agli alunni un armonico percorso di crescita, perseguire ed attuare una progettazione
unitaria (curricolo d‟istituto) che definisca, in modo chiaro e trasparente, obiettivi formativi fra loro integrati e condivisi
dai docenti dei vari ordini e discipline. Percorso affiancato da una valutazione basata su criteri certi, coerente con gli
obiettivi dichiarati, trasparente.
Per il pieno raggiungimento di tale scopo, il piano dell‟offerta formativa si articola sulle seguenti aree programmatiche
di intervento approvate dal Consiglio D‟Istituto del 30/09/14 delibera n° 35/2014
aree prioritarie di intervento:
• Continuità e orientamento
• Recupero delle abilità di base e valorizzazione delle eccellenze
• prevenzione della dispersione e del disagio
• Inclusione e attenzione ai BES (bisogni educativi speciali)
A tal fine le linee programmatiche educative valorizzano:
L’IDENTITA’
L‟attenzione all‟identità è funzionale all‟esigenza di garantire il diritto dell‟alunno ad un percorso formativo organico
per lo sviluppo globale della persona. La nostra scuola persegue tale obiettivo mediante
❖ analisi dei bisogni formativi
❖ valutazione in ingresso
❖ individuazione di progetti, tempi, metodi, strumenti più idonei e fattibili
❖ verifica in itinere e finale del percorso
LA CONTINUITA’ , in quanto istituto comprensivo e comunità educativa principale all‟interno del territorio di Castel
Gandolfo, viene posta particolare cura alla continuità .
Si può distinguere tale continuità in:
continuità orizzontale: all‟interno della comunità scolastica
➢ coordinamento del curricolo e delle attività extracurricolari;
➢ condivisione delle conoscenze in merito ai percorsi formativi e ai bisogni
➢ predisposizione di interventi coerenti con le necessità individuate;
➢ verifica delle azioni formative effettuate nella comunità scolastica.
continuità verticale : all‟interno della comunità scolastica
➢ predisposizione di un percorso formativo omogeneo
➢ condivisione di criteri e strumenti di valutazione
➢ attuazione di idonei interventi di orientamento scolastico e professionale per gli alunni in uscita
con le famiglie:
➢ coinvolgimento della famiglia nel processo educativo, attraverso il patto di corresponsabilità
➢ informazione sulle attività e gli eventi riguardanti la vita scolastica
➢ partecipazione riguardo l‟analisi dei bisogni e monitoraggio sulle attività svolte
con gli altri soggetti del territorio:
➢ cooperazione con le altre agenzie educative presenti sul territorio
➢ relazione costante con i soggetti istituzionali interessati al mondo della scuola
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L’INCLUSIONE
La nostra scuola mira all‟inclusione intesa come incontro con la diversità e superamento delle barriere culturali,
sviluppo della solidarietà ed educazione alla socialità. L‟educazione inclusiva si inserisce in un globale processo di
miglioramento dell‟istruzione e della formazione.
La declinazione degli obiettivi finalizzati alla cura e alla promozione di un percorso formativo inclusivo si esplicita nel
POF e, in più in generale, nella Mission della Scuola.
La scuola persegue l‟inclusione degli alunni BES prevedendo percorsi educativi personalizzati, nel riconoscimento delle
differenze culturali e nel pieno rispetto della loro individualità.
Ciò mediante:
❖ l‟osservazione dei processi di inclusione e promozione dell‟interazione sociale;
❖ la valorizzazione delle storie culturali personali;
❖ l‟attenzione ai percorsi di apprendimento, privilegiando le abilità di base;
in particolare per gli alunni diversamente abili la scuola prevede
❖ la progettazione unitaria tra gli educatori
❖ il coinvolgimento delle famiglie
❖ la collaborazione con gli Enti del territorio
❖ valorizzazione delle risorse esistenti
ANALISI DEL TERRITORIO E DELL’UTENZA
L’Istituto Comprensivo di Castelgandolfo (RM) è una nuova realtà territoriale nata nel 1999
dall‟aggregazione, sotto un unico dirigente scolastico, di tutte le sedi scolastiche pubbliche nell‟ambito
comunale. L‟Istituto Comprensivo si trova a gestire l‟istruzione dei ragazzi dalla scuola dell‟infanzia fino
alla scuola secondaria di I grado; è questa una grande opportunità che si offre al corpo docente e ai genitori
per sviluppare e migliorare l‟offerta formativa della scuola, attraverso la ricerca di una continuità didattica ed
educativa, l‟integrazione delle competenze professionali dei docenti al di là dell‟appartenenza ai diversi
ordini di scuola, la trasversalità di progetti educativi.
La scuola intende promuovere il senso di appartenenza dei ragazzi alla comunità in cui vivono attraverso una
conoscenza diretta del territorio, delle opportunità e degli spazi che offre, sviluppando in loro il senso del
sociale e stimolando l‟acquisizione di abilità cognitive ed operative per un efficace e attivo inserimento nella
società.
Caratteri socio-economici del comune di Castel Gandolfo
I due caratteri distintivi fondamentali che connotano il territorio comunale sono:
- la forte appartenenza al sistema urbano locale costituito dai Castelli Romani;
- il ricadere nell‟area metropolitana romana.
Quadro demografico generale
Castel Gandolfo è tra i comuni meno estesi (14,71 Kmq) dell‟area dei Castelli Romani e buona parte del suo
territorio è occupato dal lago di Albano (6 Kmq).
Negli ultimi due decenni la popolazione residente nel comune nel comune di Castel Gandolfo è
sensibilmente aumentata passando dai 6843 abitanti del 1991 ai 7930 del 2001 (censimento ISTAT), ai 9037
del 2010 (+32%).
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La crescita è dovuta principalmente alla componente statisticamente nota come saldo migratorio che
l‟ISTAT individua con il bilancio comunale tra i trasferimenti di residenza.
In questo computo rientrano i cittadini italiani, che da Roma si sono distribuiti in diverse aree della sua
provincia tra cui l‟area dei Castelli cui Castel Gandolfo appartiene, e i cittadini stranieri, ovvero le persone di
cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.
L‟aumento dei residenti stranieri nel comune di Castel Gandolfo ricalca l‟andamento nazionale delle
migrazioni. I grafici che seguono mostrano l‟entità del fenomeno negli ultimi anni.
Distribuzione per area geografica di cittadinanza
Gli stranieri residenti a Castel Gandolfo al 1° gennaio 2011 sono 683 e rappresentano il 7,6% della
popolazione residente.
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La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 47,9% di tutti gli stranieri
presenti sul territorio, seguita dalla Polonia (7,9%) e dall'Albania (5,6%).
Distribuzione della popolazione di Castel Gandolfo in età scolare.
Elaborazioni su dati ISTAT.
anno 0-14 anni
2002 1.220
2003 1.270
2004 1.353
2005 1.355
2006 1.395
2007 1.394
2008 1.396
2009 1.441
2010 1.432
2011 1.469
Distribuzione della popolazione per età scolare 2011
Età
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
63
50
67
43
50
57
43
57
51
47
44
36
50
45
44
32
Totale
Maschi Totale
Femmine Totale
Maschi+Femmine di cui stranieri
Maschi Femmine M+F
49
112
6
4
10
48
98
5
5
10
49
116
6
3
9
52
95
3
4
7
46
96
4
2
6
44
101
3
5
8
54
97
8
5
13
54
111
1
5
6
53
104
3
3
6
48
95
3
0
3
58
102
2
4
6
46
82
3
1
4
51
101
1
3
4
32
77
2
1
3
38
82
8
1
9
42
74
2
5
7
5
%
8,9%
10,2%
7,8%
7,4%
6,3%
7,9%
13,4%
5,4%
5,8%
3,2%
5,9%
4,9%
4,0%
3,9%
11,0%
9,5%
I dati mostrano come l‟aumento complessivo della popolazione in età scolare sia dovuta in gran parte al
trasferimento di cittadini stranieri nel comune di Castel Gandolfo.
Struttura economica
Il Comune è limitrofo all‟area altamente produttiva di tipo secondario e terziario costituita dai comuni di
Albano, Ariccia, Pomezia, Ardea, Anzio, Nettuno, Roma (S. Palomba e Castel Romano). Questa area ha
beneficiato di incentivi finanziari che hanno condizionato le dinamiche di sviluppo economico e territoriale
ed ha sperimentato, negli ultimi decenni, processi intensi di crescita demografica e di urbanizzazione. Il
Comune di Castel Gandolfo è stato coinvolto da questa crescita che ha visto compromettere il territorio,
soprattutto nelle aree più periferiche.
Il Comune risente di una forte attrazione verso Roma (per il terziario, settore prevalente) e verso Pomezia
(per il secondario).
Pianificazione dei servizi
All‟ente locale spetta il compito di soddisfare la domanda di attrezzature di servizio espressa dalla
popolazione residente.
Attrezzature scolastiche
Per quanto riguarda l'istruzione superiore la domanda espressa è soddisfatta dall'offerta di attrezzature
presenti sia nel Distretto scolastico di appartenenza sia nel Distretto RM040, con sede nel Comune di
Marino.
Le attrezzature legate alla scuola dell'obbligo sono rappresentate dalla tabella sotto indicata:
n. plessi
n. classi
n. alunni
rapporto
Alunni/classe
Infanzia
1
4
78
19,5
Primaria
2
16
311
19,43
Secondaria
1°grado
2
20
402
20,1
Totale
4
40
791
scuole
scuole
n. plessi
Infanzia
1
Primaria
2
Secondaria 1°grado
2
Totale
4
6
Non esiste un asilo nido pubblico e alla domanda fa fronte solo l'offerta di servizi privati.
I bambini ammessi a frequentare la scuola dell‟infanzia statale sono solo il 28% rispetto agli aventi diritto.
La scuola primaria pubblica è presente con due plessi: “Le Mole” e Pavona “Laghetto”, diverse scuole
private e parificate integrano l‟offerta pubblica per la scuola dell‟infanzia e per la scuola primaria.
La scuola secondaria pubblica di 1° grado è presente con due plessi: I.C. Castel Gandolfo Sede Centrale e
Pavona. Il rapporto alunni per classe è di 20,3. Risulta evidente il fenomeno del pendolarismo dovuto,
prevalentemente, a ragazzi provenienti da insediamenti periferici di Comuni limitrofi che chiedono
l‟iscrizione nel nostro Istituto.
Permane un fabbisogno urgente di attrezzature scolastiche che riguarda di fatto tutti gli ordini di scuola:
Infanzia, Primaria, Secondaria di 1° grado.
Verde e attrezzature sportive
Nel Comune di Castel Gandolfo sono presenti alcune attrezzature sportive di livello superiore come:
canottaggio e kayak (di proprietà del CONI) sul lago di Albano; un campo da golf (località Laghetto);
mentre scarse sono le attrezzature pubbliche di uso quotidiano; si può disporre di: un campo di calcio
comunale (località Ibernesi); una palestra comunale
(Pavona). Si aggiungono poi le seguenti attrezzature private: Campo polivalente (località Pavona); otto
campi da tennis in via Costa del lago; tre campi da tennis in via delle Mole; un'area di allenamento per il
golf; un vivaio di pesca sportiva; un campo di calcetto in località "Casali Sala"
Si evidenziano ancora carenze nelle attrezzature culturali e per lo svago.
Parchi e giardini
I parchi e giardini di uso quotidiano comprendono le seguenti aree:
Parco Ibernesi 3,5 ha; Area di verde pubblico la Pinetina (loc. Laghetto) 0,7 ha,
Piccolo giardino attrezzato per il gioco in Via B. Buozzi 0,5 ha
In totale le superfici dei giardini pubblici fruibili sono di circa 48.000 mq e quindi appena sufficienti a
coprire il fabbisogno della popolazione..
Purtroppo gli insediamenti più densi Pavona e S. Spirito, sono privi di spazi verdi adeguati.
STRUTTURE E SERVIZI NEL TERRITORIO
ll comune di Castel Gandolfo fornisce il servizio di scuolabus in orario di entrata ed uscita degli alunni.
Oltre che dall'utenza, le risorse sono costituite da una rete di soggetti collaborativi, istituzionali, pubblici e
privati quali:
• Amministrazione comunale.
• Il distretto sanitario AUSL RMH.
• Le banche.
• Imprese artigianali, commerciali, turistiche in cui si riconosce l'identità
socio-economica del territorio e che costituiscono una potenziale fonte di finanziamento per le
attività dell'istituzione scolastica.
• Soggetti ed enti con finalità socio-culturali, sportive e religiose.
• L'ente Parco dei Castelli Romani.
• C.I.L.O. (Centro Informa Lavoro ed Orientamento).
• W. W. F. Castelli Romani.
• Associazioni culturali del territorio Onlus.
nella scuola
Risorse strutturali della scuola
Totale alunni n° 803
Totale docenti n° 91
7
Collaboratori scolastici n° 10
Personale direttivo: 1 Dirigente scolastico
2 Collaboratori del Dirigente scolastico
3. Responsabili fiduciari di plesso
Personale amministrativo :1 Direttore S.G.A.
4 assistenti amministrativi.
Edifici scolastici
L'edificio scolastico in V. Ugo La Malfa si sviluppa su tre piani e accoglie le aule scolastiche, i laboratori, gli
uffici di segreteria e la direzione.
Vi sono allestiti: la sala multimediale per gli studenti (tv, lettore DVD, videoproiettore, LIM) il laboratorio
d'informatica, la biblioteca alunni e docenti, la palestra attrezzata, la sala insegnanti, l' archivio.
L'edificio scolastico di V.Leonardo da Vinci (Pavona) si compone di due unità: la principale accoglie 6 aule,
1 sala insegnanti, 1 laboratorio di informatica; la secondaria accoglie 2 aule. Gli alunni utilizzano per le
scienze motorie la palestra comunale adiacente l'unità principale.
Il plesso scolastico delle Mole si sviluppa su due livelli: al piano terra sono presenti alcune aule e la sala
insegnanti; al primo piano si trovano le altre aule. La sala mensa è adiacente all‟edificio. Per le attività di
educazione fisica gli alunni utilizzano la palestra della sede centrale. Vi si recano con il servizio scuolabus
del Comune di Castel Gandolfo.
Il plesso di Laghetto è costituito da due edifici, uno ospita la Scuola Materna, l'altro la Scuola Primaria,
entrambi si sviluppano su 2 piani, circondati da ampi spazi esterni. Nel più grande sono collocate le aule di
scuola materna e della scuola primaria, nel più piccolo si trovano le aule della scuola Primaria. Gli alunni
della Scuola Primaria, per le attività di educazione fisica utilizzano la palestra comunale adiacente il plesso
scolastico di V. Leonardo da Vinci(Pavona). Vi si recano con il servizio scuolabus del Comune di Castel
Gandolfo.
Bisogni formativi
La domanda formativa dell'utenza dell‟ Istituto si esplicita nei seguenti bisogni:
❖ di inserimento nell'ambiente scolastico;
❖ di riconoscimento della centralità dell'alunno nella realizzazione e conduzione del progetto formativo
ed educativo;
❖ di innovazione ed aggiornamento nei metodi dell'insegnamento e delle strategie relazionali per una
individualizzazione dei percorsi educativo-formativi;
❖ di offrire agli allievi opportunità di sviluppo delle competenze e conoscenze per garantire una solida
base culturale;
❖ di sollecitare la motivazione all'apprendimento e allo sviluppo delle proprie abilità per un efficace
orientamento nel proseguo degli studi;
❖ di guidare nella costruzione di un'identità personale e culturale che possa inserirsi in modo attivo e
responsabile nel contesto sociale che è sempre più in rapida trasformazione.
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IL PROGETTO FORMATIVO.
La “MISSION” della scuola
La società attuale è caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità che, se da una parte
amplificano le opportunità, dall‟altra aumentano i rischi. La scuola è solo una delle tante esperienze di
formazione che i bambini e gli adolescenti vivono, ma è il luogo principe dove dare un senso alla
molteplicità delle esperienze, riducendone la frammentarietà e il carattere episodico, fornendo supporti
adeguati perché ogni persona sviluppi una propria identità consapevole.
Riteniamo che la scuola possa assolvere tale compito attraverso:
✓ La promozione della cultura della pace, partendo dalla memoria del passato intesa come
conoscenza e conseguente consapevolezza della propria identità culturale e storica, studio dei valori
della Costituzione assimilati e vissuti in forme di comportamento quotidiano.
✓ La ricomposizione dei grandi oggetti della conoscenza, cercando di superare la frammentazione
delle discipline integrandole in nuovi quadri d‟insieme
✓ La promozione dei saperi necessari ad una società complessa per acquisire:la capacità di cogliere
l‟aspetto essenziale dei problemi, la capacità di comprendere il rapido sviluppo della scienza e della
tecnologia, la capacità di imparare a vivere e ad agire in un mondo in continuo cambiamento;
✓ La diffusione della consapevolezza che i grandi problemi dell‟attuale condizione umana possono
essere affrontati solo grazie ad una stretta collaborazione tra nazioni, culture, discipline.
L’IDENTITÀ EDUCATIVA DELL’ ISTITUTO COMPRENSIVO
CASTEL GANDOLFO
La nostra Scuola, attraverso il proprio POF, vuole offrire il massimo delle opportunità formative e
promuovere forme partecipative che attivino atteggiamenti e comportamenti di corresponsabilità di tutti i
soggetti interni ed esterni alla scuola interessati alla formazione.
Individua, come standard formativi di riferimento, per tutti i Consigli di classe, le finalità e gli obiettivi di
seguito riportati.
Il nostro Istituto, in sede collegiale, sin dallo scorso ha deliberato di aderire a una rete di scuole, al fine di
ottimizzare le risorse, valorizzare le competenze e le professionalità dichiarate e aprire l‟Istituzione
Scolastica a un confronto con le altre realtà scolastiche del territorio. Tale esigenza aderisce all‟art.7 del
DPR 275/99 che prevede :
-
“L'accordo può avere a oggetto attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di
formazione e aggiornamento; di amministrazione e contabilità, ferma restando l'autonomia dei
singoli bilanci; di acquisto di beni e servizi, di organizzazione e di altre attività coerenti con le
finalità istituzionali; se l'accordo prevede attività didattiche o di ricerca, sperimentazione e sviluppo,
di formazione e aggiornamento, è approvato, oltre che dal consiglio di circolo o di istituto, anche dal
collegio dei docenti delle singole scuole interessate per la parte di propria competenza”.
Il nostro istituto fa parte della rete I.CA.RE. (Inclusione Castelli in Rete) attraverso la quale attiva e
favorisce la formazione in servizio, il confronto e la condivisione delle best practices su tematiche rilevanti e
relativi progetti proposti dal MIUR e da enti accreditati. Inoltre la rete I.CA.RE. agevola le economie in scala
soprattutto per la formazione, come è stato per la rete attivata per la convenzione di cassa.
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finalità
•
•
•
•
•
•
Porre al centro dell‟azione educativa la persona nella sua singolarità e in tutti i suoi aspetti: cognitivi,
affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali;
far acquisire le regole del vivere e del convivere per una educazione che conduca gli alunni a fare
scelte autonome e consapevoli atte a formare cittadini attivi nella costruzione di collettività ampie e
composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale;
offrire risposte sempre più adeguate alle esigenze e ai bisogni formativi dell‟utenza
favorire la cultura dell‟inclusione e della responsabilità nei confronti degli allievi diversamente abili,
stranieri, d.s.a.;
favorire un‟educazione permanente e ricorrente;
facilitare la consapevolezza della corresponsabilità nei processi formativi tra scuola, famiglia e
territorio nell‟ambito delle specifiche competenze;
obiettivi
•
•
•
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•
•
•
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•
Sviluppare negli allievi l‟acquisizione di competenze culturali necessarie per continuare ad
apprendere nel corso della vita;
promuovere interessi, motivazioni, curiosità, potenzialità - attraverso un approccio efficace e
coinvolgente - a saperi e conoscenze delle aree disciplinari delle Indicazioni per il curricolo e degli
assi culturali dell‟Obbligo di istruzione per avviare gli alunni a scelte ragionate e consapevoli;
far conoscere, comprendere ed acquisire i nuovi alfabeti per un uso consapevole e critico degli
strumenti informatici e multimediali;
esercitare i diritti/doveri di cittadinanza;
dotare gli allievi della capacità di guardare alla complessità del mondo da una pluralità di punti di
vista, insegnando loro a decentrare, contestualizzare e pensare in modo critico;
favorire il confronto, lo scambio e l‟intreccio tra storie e culture diverse per un nuovo umanesimo e
per l‟educazione alla pace;
sviluppare la sensibilità e il rispetto per l‟ambiente, i valori della libertà, della dignità e del rispetto
della persona, dell‟uguaglianza, della giustizia, della cooperazione e della solidarietà per una nuova
cittadinanza, in coerenza con le Indicazioni per il curricolo e l‟Obbligo di istruzione;
prevenire e lottare contro qualunque forma di sopraffazione
formare i giovani alla convivenza civile ovvero alla legalità.
La nostra scuola, oltre ad essere un luogo di apprendimento di contenuti culturali, si prefigge
anche il compito di promuovere attività per il benessere dello studente, promuovere e
valorizzare le potenzialità e le peculiarità cognitive ed affettive di ciascuno per garantire il
diritto all’apprendimento ed un reale successo formativo per tutti gli allievi .
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IL PATTO DI CORRESPONSABILITA‟
Ai sensi del DPR 235/2007 art. 2, 3, 5 bis e della nota MIUR 31/07/08 il patto di corresponsabilità
costituisce lo strumento attraverso il quale la scuola esplicita i rapporti che intercorrono tra l‟Istituzione
scolastica, la famiglia al fine di realizzare una fattiva alleanza educativa. Questo coinvolge tutto il
personale della scuola, la famiglia, gli alunni, gli enti esterni che collaborano con la scuola
PATTO DI CORRESPONSABILITA‟
La Scuola riconoscendo 1' alunno
-
Soggetto attivo del proprio processo di crescita
Corresponsabile del vivere sociale
Elemento cardine del sistema scolastico
Si impegna a:
Esplicitare le proprie proposte educative e didattiche
Progettare percorsi curricolari mirati, atti a sollecitare lo stile di apprendimento proprio
dell‟alunno
Realizzare forme di flessibilità organizzativa e didattica per migliorare l‟efficacia della
didattica
Valutare con mezzi idonei la risposta alle proposte educative e didattiche
I docenti si impegnano a:
-
Garantire competenza e professionalità
Rispettare 1' orario scolastico ed assicurare la propria presenza in aula in orario di servizio
Elaborare curricoli idonei per permettere ad ogni alunno di sviluppare autonomia e competenze
Attivare strategie che rendano ogni alunno soggetto attivo della vita scolastica
Essere disponibili al dialogo e al confronto con le famiglie
Creare un clima sereno e relazioni interpersonali positive
Aiutare ogni alunno nella sua crescita culturale e personale
Favorire l' integrazione scolastica e l' uguaglianza tra tutti gli alunni
Attivare azioni didattiche che permettano ad ogni allievo di raggiungere lo standard cognitivo atteso
Potenziare attitudini e competenze favorendo l' emergere delle eccellenze
Valutare i percorsi formativi e didattici in relazione alle capacità e all'impegno individuale
Gli alunni dovranno impegnarsi a:
-
Frequentare con regolarità le lezioni rispettando gli orari
Svolgere con diligenza i compiti assegnati
Rispettare gli adulti: Dirigente, Docenti, Operatori scolastici
Rispettare i compagni e le loro opinioni anche se non condivise
Rispettare le regole di civile convivenza
Ascoltare ed attuare i suggerimenti e i consigli degli insegnanti
Rispettare l' ambiente scolastico avendo cura di non danneggiare strutture, arredi e/o sussidi
Rispettare il materiale proprio e altrui
Non creare occasioni di disturbo durante le lezioni e nelle pause, mantenendo un comportamento corretto e rispettoso
I genitori dovranno impegnarsi a:
-
Riconoscere il valore educativo della Scuola
Conoscere e rispettare il Regolamento d' Istituto
Contribuire allo sviluppo formativo dei propri figli rispettando la libertà di insegnamento dei docenti
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-
Verificare l' esecuzione dei compiti e lo studio orale delle lezioni, seguendo le indicazioni metodologiche degli
insegnanti
Partecipare agli incontri Scuola/ Famiglia
Essere disponibili al dialogo e al confronto con gli insegnanti
Condividere la linea educativa dell'Istituto
Collaborare alla realizzazione delle iniziative della Scuola
Il personale ATA si impegna a :
-
Essere puntuale e svolgere con precisione il lavoro assegnato;
Collaborare fattivamente nella vigilanza
Conoscere l‟offerta formativa della scuola e contribuire alla sua realizzazione per quanto di competenza;
Garantire il necessario supporto alle attività didattiche:
Segnalare ai Docenti e al Dirigente eventuali problemi;
Favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti nella scuola;
Il Dirigente scolastico si impegna a:
-
Garantire e favorire l‟attuazione del Piano dell‟Offerta formativa ponendo tutte le componenti
scolastiche nella condizione di esprimere al meglio le proprie capacità;
Garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti dell‟istituzione
scolastica;
Cogliere le esigenze formative degli studenti e del territorio in cui la scuola opera per ricercare risposte
adeguate:
REGOLAMENTO DELL’ISTITUTO
PREMESSA
Convinti che la scuola deve essere luogo di crescita della persona dove alunni, famiglie, docenti e operatori
scolastici condividono un percorso educativo, è importante che adulti e ragazzi assumano impegni e
responsabilità. Considerato che “un‟educazione efficace dei giovani sia il risultato di un‟azione coordinata
tra famiglia e scuola, nell‟ottica della condivisione di principi ed obiettivi, i docenti e i genitori degli alunni
dell‟Istituto Comprensivo Castelgandolfo, dopo un attento lavoro di osservazione dell‟esperienza scolastica
negli ultimi anni e di condivisione dei “valori da trasmettere per costruire insieme identità, appartenenza e
responsabilità”, riconoscono i seguenti diritti e stabiliscono i rispettivi obblighi, in osservanza del Decreto
del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998 n. 249, vista la circolare del M.P.I. 15/03/07.
Le norme che seguono si prefiggono di regolamentare i fondamentali aspetti della vita della Scuola,
orientando gli alunni ai doveri, al rispetto dei diritti di tutti ed al corretto uso dei beni della comunità.
CARTA DEI DIRITTI E DOVERI DEGLI STUDENTI
art. 1 principi generali
1. La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l‟acquisizione delle conoscenze e lo
sviluppo della coscienza critica.
2. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e
volta alla crescita della persona, in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità
dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, allo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno ed al recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi
sanciti dalla Costituzione.
3. La vita della comunità scolastica si basa sulla libertà di espressione, di pensiero, di coscienza e di
religione, sul rispetto reciproco di tutte le persone che la compongono, quale che sia la loro età e condizione,
sociale e culturale.
4. La scuola si impegna a promuovere l‟istruzione e l‟educazione degli alunni.
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5. La scuola favorisce l‟inserimento e l‟integrazione degli alunni, con particolare riguardo alla fase
d‟ingresso delle classi iniziali, mediante attività specifiche
6. I genitori esercitano i diritti riconosciuti dalle norme vigenti. Dovere fondamentale dei genitori è quello di
collaborare all‟azione educativa della scuola.
8. Tutte le attività della scuola si ispirano a criteri di efficienza, di efficacia, trasparenza e di flessibilità.
art. 2
diritti
1. diritto allo studio
Ogni studente ha diritto ad ottenere una prestazione scolastica efficiente, imparziale ed adeguata alle sue
reali capacità; ha diritto ad un ambiente scolastico sereno e formativo sul piano culturale, civico e sociale.
2. diritto alla parità di trattamento
Ogni studente ha diritto alla parità di trattamento, senza discriminazione alcuna; alla piena realizzazione
delle proprie potenzialità di crescita culturale, umana ed intellettuale; ad essere educato ai valori di libertà,
solidarietà, convivenza democratica e tolleranza reciproca.
3. diritto al riconoscimento della propria identità personale
lo studente ha diritto ad essere considerato come una persona dotata di sensibilità e senso critico; alla
riservatezza rispetto a qualsiasi notizia di carattere personale che la scuola possiede di cui abbia comunque
conoscenza per motivi educativi e didattici.
4. diritto di manifestazione del pensiero
lo studente ha diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero, nelle forme consentite dalla legge e nel
rispetto degli altri e delle diversità sessuali, culturali, politiche, ideologiche, religiose ed etniche.
5. diritto di informazione e di valutazione trasparente
gli studenti ed i loro genitori hanno diritto di conoscere gli obiettivi educativi e didattici delle varie discipline
e di essere informati sugli esiti, sui criteri ed i metodi di valutazione adottati dai docenti, nonché sulle
decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. Gli studenti inoltre hanno diritto a una valutazione
trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che li conduca ad individuare i
propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.
6. diritto alla continuità dell‟apprendimento
ogni studente ha diritto alla continuità dell‟insegnamento, all‟offerta di attività di orientamento, sostegno e
recupero.
7. diritto all‟accoglienza
gli studenti di diverse etnie hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale
appartengono. la scuola promuove e favorisce iniziative volte all‟accoglienza e alla realizzazione di attività
interculturali.
8. diritto di scelta di offerte formative
gli studenti hanno diritto di scelta tra le attività opzionali offerte dalla scuola.
9. diritto di utilizzo delle dotazioni scolastiche
Gli studenti hanno diritto di usufruire delle dotazioni scolastiche rese loro disponibili, nel rispetto delle
modalità di richiesta e di utilizzo stabilite dalla scuola stessa.
L‟uso della palestra è consentito agli alunni provvisti di scarpe da ginnastica e di abbigliamento idoneo. Gli
studenti possono telefonare dalla scuola solo per gravi ed urgenti motivi e non per dimenticanze dovute ad
incuria e negligenza ed essere accompagnati dal personale ausiliario.
Gli studenti possono usufruire delle macchine distributrici di bibite solo in casi eccezionali (es. all‟entrata,
prima delle lezioni, per problemi particolari o malesseri) e dietro l‟autorizzazione del docente.
art. 3 doveri
Gli alunni hanno anche i seguenti doveri:
1. Partecipare alla propria formazione educativa e culturale con impegno, assiduità, serietà, responsabilità;
svolgere i compiti ed i lavori assegnati con puntualità e rispettare gli impegni assunti.
2. Tenere all‟interno della scuola un comportamento educato e responsabile ed usare, verso i compagni, i
docenti e tutto il personale scolastico, lo stesso rispetto che chiedono per se stessi.
3. Evitare comportamenti che ostacolino il raggiungimento delle finalità educative e didattiche perseguite
dalla scuola.
4. Osservare l‟orario scolastico, trovarsi all‟ingresso della scuola almeno cinque minuti prima dell‟inizio
delle lezioni e fare ingresso nell‟edificio al primo suono della campana. Frequentare le lezioni con regolarità.
13
5. Presentarsi con abbigliamento adeguato al contesto scolastico.
6. Portare il materiale scolastico necessario per le lezioni del giorno.
7. Mantenere la classe ordinata e pulita: non danneggiare le strutture scolastiche, ma utilizzarle nel miglior
modo possibile.
8. Ogni alunno è responsabile degli eventuali danni da lui apportati alle attrezzature della scuola e al
materiale scolastico. L‟autore del danno sarà invitato alla riparazione dello stesso o al risarcimento da parte
della famiglia.
9. Non allontanarsi dall‟aula senza il permesso dell‟insegnante e, in assenza del docente, non uscire
assolutamente dalla classe. Durante l‟intervallo consumare la colazione in aula, recandosi ai servizi dietro
chiamata dei collaboratori scolastici e non passare in alcun modo da un piano all‟altro.
10. Al termine delle lezioni uscire sotto la sorveglianza del docente di turno, procedendo in fila per due,
ordinatamente e senza spingere.
11. Mantenere un comportamento corretto e responsabile sia nella sala mensa che nel cortile, prima della
ripresa delle lezioni.
12. Osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dai regolamenti scolastici
art. 4 assenze e ritardi
1. Le assenze devono essere giustificate dal genitore dell‟alunno (o da chi ne fa le veci), che ha depositato la
propria firma in segreteria, su apposito libretto rilasciato dalla scuola ( scuola secondaria).
In caso di malattia, per le assenze a partire da cinque giorni, sarà richiesto anche il certificato medico
attestante che l‟alunno è in grado di riprendere le lezioni. In caso di assenze dovute ad altri motivi, è
sufficiente presentare, prima dell‟assenza, un‟autocertificazione firmata dal genitore.
2. L‟alunno che arriva in ritardo sarà ammesso in classe con il permesso del Capo di Istituto, dei suoi
collaboratori o dei docenti della prima ora, ma dovrà esibire regolare giustificazione del ritardo firmata dal
genitore, contestualmente all‟ammissione in classe o entro il giorno successivo. Se il ritardo diviene abituale
(oltre tre volte al mese) l‟alunno, previa comunicazione alla famiglia, dovrà venire a scuola accompagnato
da un genitore che fornisca le dovute spiegazioni. I ritardi reiterati e le assenze non giustificate sono ritenute
mancanze disciplinari (scuola secondaria).
3. Nel caso in cui la giustificazione (per assenza o ritardo) non sia esibita nei tre giorni successivi, il genitore
dovrà giustificare personalmente in Presidenza, entro una settimana dall‟assenza stessa.
4. E‟ consentito agli studenti entrare a scuola all‟inizio della seconda o della terza ora di lezione o lasciare
l‟Istituto prima del termine delle attività solo in casi straordinari. Si esigerà, comunque, che l‟alunno, in caso
di entrata posticipata, presenti apposita giustificazione al docente della classe o sia accompagnato dal
genitore.
5. In caso di uscita anticipata, si richiede che l‟alunno sia prelevato da un genitore o da altra persona
maggiorenne, munita di documento di riconoscimento, preventivamente autorizzata e delegata in forma
scritta dal genitore.
art.5 mancanze disciplinari
1. I comportamenti contrari ai doveri di cui all‟art. 3 costituiscono mancanze disciplinari. In particolare
costituiscono mancanze disciplinari i seguenti comportamenti:
a) ritardi
b) assenze non giustificate
c) mancanza del materiale didattico occorrente
d) mancato rispetto delle consegne a casa
e) mancato rispetto delle consegne a scuola
f) disturbo delle attività didattiche
g) tenere il cellulare o altri apparecchi elettronici accesi
h) linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri
i) sporcare l‟ambiente scolastico
l) danneggiare materiali arredi, strutture
m) violenze psicologiche verso i compagni
n) violenze fisiche verso i compagni
o) reati e/o compromissione dell‟incolumità di terzi.
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2. In caso di mancanze disciplinari, gli organi di cui all‟art. 7 valutano l‟opportunità di irrogare le sanzioni di
cui all‟art. 6
art. 6 sanzioni
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità
ed al ripristino di rapporti corretti all‟interno della comunità scolastica.
Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.
Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare ed ispirate, per quanto
possibile, “al principio della riparazione del danno”.
Le sanzioni ed i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre
adottati da un Organo Collegiale.
Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d‟esame sono erogate dalla
Commissione Esaminatrice e sono applicabili anche ai candidati esterni.
La responsabilità disciplinare è sempre personale.
Chi è sottoposto a sanzioni disciplinari ha diritto ad esporre le proprie ragioni.
Agli alunni che non rispettino le norme scolastiche sono erogate, secondo la gravità e la reiterazione della
mancanza, le seguenti sanzioni disciplinari:
✓ L‟ammonizione verbale privata o in classe (da parte del docente)
✓ L‟ammonizione scritta sul quaderno con l‟obbligo della firma per presa visione di uno o di
entrambi i genitori. (da parte del docente)
✓ L‟ammonizione scritta sul registro di classe. (da parte del docente)
✓ Consegna da svolgere in classe (da parte del docente)
✓ Consegna da svolgere a casa (da parte del docente)
✓ L‟ammonizione scritta con la convocazione dei genitori (da parte del docente).
✓ Sequestro del telefonino o di altre apparecchiature il cui uso sia vietato e consegna degli stessi
alla famiglia (da parte del docente)
✓ Convocazione dei genitori da parte del Capo d‟Istituto
✓ L‟allontanamento dalle lezioni fino a tre giorni ad opera del Capo d‟Istituto, sentito il Consiglio
di Classe.
✓ L‟esclusione da particolari attività didattiche che si svolgono fuori della scuola: visite culturali,
viaggi di istruzione, nel caso in cui l‟alunno possa costituire pericolo per l‟incolumità di se stesso
e degli altri, ad opera del C.d.C.
✓ L‟allontanamento dalle lezioni da tre giorni fino ad un massimo di quindici giorni ad opera del
C.d.C.
✓ L‟allontanamento oltre i 15 giorni in caso di reati o di pericolo, ad opera del Consiglio di Istituto,
sentito il C.d.C..
✓ Per le mancanze di cui all‟art. 5 lett. i) e l) lo studente è tenuto a pagare il danno o a pulire gli
ambienti in orario extrascolastico o durante la ricreazione.
art. 6 bis azioni riparatorie
Gli alunni che non rispettano le norme scolastiche, in alternativa o in aggiunta, alle sanzioni disciplinari di
cui all‟art. 5 della presente Carta dei diritti e doveri degli studenti possono essere impegnati in percorsi
educativi di recupero anche di utilità generale per la comunità scolastica quali: pulizia delle aule, piccole
manutenzioni, attività di assistenza e di volontariato alle persone o ai beni della scuola (biblioteca o aule
speciali).
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art. 7 organi competenti a infliggere la sanzione
1. Il singolo docente e il Dirigente scolastico possono irrogare le sanzioni di cui all‟art. 5 dal punto A al
punto F.
2.Il Consiglio di classe e il Dirigente scolastico possono irrogare le sanzioni di cui all‟art. 5 punto P
3. Il Consiglio di classe può irrogare le sanzioni di cui all‟art. 5 punto L, M e N
4. Il Consiglio d‟istituto può irrogare le sanzioni di cui all‟art. 5 punto O.
5. L‟autorità competente ad applicare punizioni di un dato grado, può erogare anche quelle di grado inferiore
art. 8 procedimento disciplinare
1. Le sanzioni disciplinari sono irrogate a conclusione di un procedimento articolato come segue:
contestazione dei fatti da parte del Docente o del Dirigente Scolastico; esercizio del diritto di difesa da parte
dello studente; decisione.
2. Lo studente può esporre le sue ragioni verbalmente o per iscritto
3. Per le sanzioni che prevedono l‟allontanamento dalla scuola o il pagamento del danno, lo studente può
esporre le proprie ragioni in presenza dei genitori.
4. Può essere offerta allo studente la possibilità di convertire la sospensione delle lezioni con attività in
favore della comunità scolastica
5. In caso di sanzione con sospensione o esclusione da attività didattiche che si svolgano fuori da scuola , se
ne dovrà dare comunicazione ai genitori a cura del Dirigente Scolastico o del Coordinatore di classe.
art. 9 organo di garanzia e impugnazioni
Contro le sanzioni disciplinari di cui ai punti H e I dell‟art. 5 è ammesso ricorso, da parte dei genitori, entro
sette giorni dalla comunicazione della loro irrogazione da un apposito ORGANO DI GARANZIA, istituito e
disciplinato dal Regolamento d‟Istituto:
1.Costituzione.
L‟Organo di Garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico e composto da un docente membro del
Consiglio di Istituto e da un genitore membro del Consiglio di Istituto;
2.Compiti.
L‟Organo di Garanzia ha il compito di:
a. istruire le emissioni dei provvedimenti disciplinari, di cui al punto H dell‟art. 5 e valutare le motivazioni
pervenute a discarico della colpa, addotte dai genitori ed eventuali loro rappresentanti;
b. proporre annualmente l‟approvazione o l‟eventuale revisione del Regolamento ed accogliere nuove
proposte degli utenti;
3.Verbali e Comunicazioni.
L‟Organo di Garanzia redige il verbale delle riunioni e le deliberazioni adottate vengono successivamente
esposte all‟Albo della Scuola e comunicate per iscritto al ricorrente a firma del Capo di Istituto, entro sette
giorni dal ricevimento del ricorso.
L‟Organo di Garanzia decide, su richiesta di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano
all‟interno della scuola in merito all‟applicazione del presente regolamento.
art. 10 uso di telefoni cellulari e apparecchi elettronici
1. Gli studenti, accompagnati dal personale ausiliario, possono telefonare dalla scuola usando il telefono
della segreteria solo per gravi ed urgenti motivi e non per dimenticanze dovute ad incuria e negligenza. E‟
comunque vietato l‟uso dei cellulari e di altri strumenti elettronici durante l‟orario scolastico e durante le
visite culturali perché, in questo caso, non venga meno il carattere esclusivamente didattico delle uscite.
2.L‟alunno avrà cura di tenere spento il proprio cellulare. Durante lo svolgimento dei compiti in classe e
durante le prove scritte d‟esame l‟alunno è tenuto, su richiesta, a consegnare il proprio cellulare al docente
presente in classe e a riprenderlo al termine della prova.
Per comunicazioni urgenti la scuola fornisce l‟assistenza necessaria.
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3. In caso di non rispetto di quanto stabilito saranno adottati i seguenti provvedimenti: L‟alunno verrà
sanzionato secondo quanto previsto dall‟ art. 6, comma 3, 6, 7 della presente Carta dei diritti e dei
doveri degli studenti.
Nell‟ipotesi di una reiterazione, il cellulare o altro apparecchio elettronico sarà ritirato dall‟insegnante e
restituito all‟alunno alla fine della lezione.
Reiterate trasgressioni a questa regola comporteranno la convocazione dei genitori
Art.11 Indicazioni specifiche per gli alunni della scuola dell’infanzia
1- L‟orario d‟inizio delle lezioni deve essere tassativamente rispettato. Ripetuti ritardi in entrata ed uscita
saranno segnalati al Dirigente Scolastico che provvederà ad eventuale segnalazione alle autorità competenti.
2- L‟ingresso e l‟uscita in orari diversi da quelli stabiliti deve essere autorizzato dalla Direzione.
3- Se i genitori non possono prendere all‟uscita il proprio bambino, devono compilare una delega (il modulo
sarà fornito dall‟insegnante) con fotocopia di un documento d‟identità valido della persona delegata. Il
delegato dovrà comunque portare con sé il documento d‟identità.
4- Per l‟uscita anticipata è necessario compilare in ogni parte il modulo fornito dai collaboratori scolastici.
6- - Nel caso di non autonomia per il controllo sfinterico, si richiede la disponibilità dei genitori.
7- Il personale della scuola non può somministrare farmaci. Qualora i bambini dovessero presentare
problemi di allergie o intolleranze alimentari è necessaria la segnalazione all‟insegnante e il certificato
medico.
9- A tutela della salute dei bambini, sono vietate feste in classe a base di cibi portati da casa o acquistati.
10- All‟ingresso e all‟uscita dalla scuola, si prega di non entrare in classe per vestire o svestire i bambini,
potrà essere fatto fuori dell‟aula. Il motivo di tale divieto è la tutela della sicurezza dei bambini.
11- Le comunicazioni urgenti potranno essere fatte all‟insegnante al mattina all‟ingresso o preferibilmente
durante le riunioni periodiche di cui si avrà notizia tramite cartello esposto fuori dell‟aula. Si è invitati ad una
partecipazione attiva.
art. 12 disposizioni finali
I regolamenti delle scuole e la Carta dei Servizi previsti dalle disposizioni vigenti in materia, sono adottati o
modificati, previa consultazione degli Organi Collegiali dell‟Istituto. La presente Carta sarà affissa all'albo
della scuola, e distribuito ai genitori all‟atto dell‟iscrizione.
Il presente documento fa parte integrante del Regolamento Generale dell‟Istituto.
Per quanto non previsto dal presente Regolamento, si rinvia alla normativa in vigore.
REGOLAMENTO INTERNO PER I DOCENTI
Per il buon funzionamento della scuola i docenti sono invitati a rispettare il regolamento interno contenuto
nel POF. Si intende inoltre richiamare l‟attenzione su alcuni elementi organizzativi che si consiglia di
osservare per uno svolgimento ordinato, sereno ed efficace della vita scolastica:
1)
✓
✓
✓
✓
Norme generali: diritti, doveri, aspetti organizzativi
Conoscere il POF della scuola nei suoi aspetti generali e di organizzazione (regolamenti inclusi).
Conoscere il Piano della Sicurezza e il Piano di Emergenza e le figure sensibili della scuola.
Essere presenti 5 mm. prima dell‟inizio delle lezioni per vigilare sull‟ingresso degli alunni.
Comunicare le richieste di permessi e di congedi in Segreteria (da documentare anche per un giorno,
comunque entro due giorni) preventivamente e tempestivamente, almeno 5 giorni prima, servendosi
dei relativi modelli. Particolari situazioni andranno concordate direttamente con il Dirigente
scolastico. In ogni caso, accertarsi che la richiesta sia stata accolta.
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✓ Rispettare gli orari indicati per l‟accesso in Segreteria (salvo urgenze).
✓ Prendere quotidianamente visione delle circolari interne, (da firmare presso i collaboratori
all‟entrata) e di quelle esterne (avvisi, concorsi, iniziative culturali di vari enti ed istituzioni
pubbliche e private …), che saranno raccolte, quando possibile, in cartelline tematiche con
l‟indicazione del docente referente coordinatore.
✓ Per l‟organizzazione delle uscite,visite culturali o altro,da programmare preventivamente nel
Consiglio di Classe, (è opportuna una programmazione annuale nei consigli di classe di Ottobre )
rivolgersi al coordinatore della classe per il regolamento delle uscite. I modelli di richiesta vanno
consegnati in tempo utile al Dirigente per la necessaria autorizzazione.
✓ Avere cura dei beni presenti in laboratorio e della loro buona conservazione in collaborazione con i
responsabili, esercitando un attento controllo sull‟uso di tutti i materiali didattici, (in particolare
computer, audiovisivi, …). Vigilare sul rispetto da parte degli alunni della pulizia e della buona
conservazione dei locali e degli arredi scolastici, bagni compresi.
✓ Collaborare con il personale ATA alla responsabile vigilanza nei locali scolastici. Per ovvi motivi di
sicurezza e di salvaguardia dello svolgimento regolare delle lezioni, è vietato accedere ai piani a
persone estranee alla scuola (ad esempio: genitori, personale di altre scuole, ex alunni, fornitori…).
Solo in casi urgenti ed eccezionali il Dirigente Scolastico o, in sua assenza, i docenti delegati,
possono consentire l‟accesso ai piani o in altri locali della scuola.
✓ Al momento del cambio dell‟ora, attendere il collega in entrata (il quale se entra in servizio in quel
momento deve farsi trovare fuori dell‟aula prima del suono della campanella) per evitare momenti di
assenza di vigilanza. In caso di ritardi nel cambio – come in caso di necessario allontanamento dalla
classe – non lasciare la stessa incustodita, ma rivolgersi al collaboratore del piano ed eventualmente
allertare la Presidenza o il Responsabile di plesso.
2) Aspetti educativi–didattici e rapporti con le famiglie
Per la necessaria documentazione delle attività, provvedere a tutte le annotazioni relative ai registri e in
particolare:
• Lezioni svolte (registro personale e registro di classe con le rispettive modalità)
• Assenze e variazioni presenze (registro di classe e registro personale)
• Valutazione (registro personale)
• Colloqui con le famiglie (registro personale)
• Annotazioni sul comportamento degli allievi (registro di classe)
✓
✓
✓
✓
Stimolare negli alunni il senso di responsabilità e l‟autocontrollo per evitare incidenti e scorrettezze (
leggere il regolamento, costruire regole condivise in classe…). Fare un uso ridotto delle note
disciplinari sul registro di classe (da usare solo in casi gravi ed urgenti, per i quali si chiede
l‟intervento del Dirigente o dei suoi delegati) privilegiando strumenti alternativi e la ricerca di una
costruttiva relazione interpersonale basata sul dialogo.
In caso di uscite anticipate il docente della classe annoterà sul registro di classe il nome dell‟alunno,
l‟ora dell‟uscita e chi lo ritira. Il Dirigente o i docenti delegati, in caso di sua assenza o impedimento,
firmeranno la necessaria autorizzazione.
Vigilare che, per tutta la durata dell‟orario scolastico, gli alunni non si spostino per i piani senza
l‟accompagnamento del collaboratore scolastico e senza l‟autorizzazione del docente (soprattutto
durante la ricreazione).
Scuola Secondaria: sorvegliare gli alunni durante la ricreazione che si svolge in classe dalle ore
10,00 alle ore 10,10. La seconda ricreazione si svolge dalle ore 12,00 alle ore 12,10. I ragazzi vanno
al bagno due per volta: le uscite avverranno sotto il controllo dell‟insegnante che si trova in classe al
momento dell‟intervallo. Scuola Primaria e Scuola dell‟Infanzia: sorvegliare attentamente gli alunni
durante le ricreazioni i cui orari diversificati, per esigenze organizzativo-didattiche, sono stati
deliberati dagli Organi Collegiali competenti. Si ricorda a tutti i docenti che durante le
ricreazioni si innalza il livello di sorveglianza sugli alunni.
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✓ Accompagnare le classi ai laboratori rispettando l‟orario di accesso concordato con il docente
responsabile. L‟accesso delle classi ai laboratori deve avvenire con la massima vigilanza, chiedendo,
se necessario, l‟intervento del collaboratore scolastico. Il responsabile del laboratorio avrà cura di
disciplinare l‟orario settimanale di accesso delle classi (che è opportuno affiggere sulla porta) e
dovrà essere informato sull‟eventuale uso in altre ore.
✓ Al termine delle lezioni, non fare uscire le classi dalle aule prima del suono della campana per
evitare inutili e pericolosi ingorghi per le scale e nei corridoi. I docenti dell‟ultima ora
accompagneranno la propria classe fino al cancello della scuola.
✓ Notificare in segreteria le assenze degli alunni ripetute e superiori a 5 giorni, ad eccezione per quelle
documentate da regolare certificato medico.
✓ Evitare di sovraccaricare gli alunni di compiti per il giorno successivo e consentire la condivisione
dei libri di testo necessari (viste le richieste in tal senso di molti genitori e la norma di non far portare
agli alunni carichi superiori al 15% del peso corporeo).
✓ Essere disponibili ad incontrare le famiglie, oltre che nelle ore messe a disposizione per il
ricevimento (da 2 ore mensili) anche in altri momenti in funzione di particolari esigenze dei genitori,
previo accordo fra le parti. Si ricorda che il colloquio con le famiglie fa parte della funzione docente.
✓ Non utilizzare il cellulare in orario di servizio
CARTA DEI SERVIZI SCOLASTICI
La presente Carta dei servizi si colloca in un‟ottica di trasparenza e di responsabilizzazione della
scuola nei confronti degli studenti, dei genitori e degli organismi esterni. Essa regola alcuni aspetti
importanti della vita scolastica: l‟organizzazione dei Servizi amministrativi in relazione al pubblico, i
rapporti tra la scuola e le famiglie degli alunni, la documentazione, la pubblicità degli atti, il diritto di
accesso ai documenti amministrativi, la procedura dei reclami, la sicurezza e la privacy
La Carta dei servizi, nella sua specificità, è un documento che integra il P.O.F.: contribuisce infatti a
definire il progetto scolastico generale e, nel rispetto dei diritti costituzionali di imparzialità e di uguaglianza,
vuole perseguire un modello organizzativo improntato ai principi dell‟efficienza, della correttezza, della
trasparenza in ogni momento della vita scolastica.
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1. I servizi amministrativi.
▪
Orari di apertura dei plessi.
-
Sede centrale: dal lunedì al venerdì dalle ore 7,30 alle ore 16,30 per la Segreteria
-
Sede centrale: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,10 alle ore 14,10 alunni
-
Plesso Pavona: dal lunedì al venerdì dalle ore 8,10 alle ore 14,10
-
Plesso Laghetto (edificio vecchio): dalle ore 8,00 alle ore 16,10
(edificio nuovo):
- Plesso le Mole:
▪
dalle ore 8,10 alle ore 16,10
dalle ore 8,20 alle ore 16,20
Apertura al pubblico degli Uffici di Segreteria :
Sede Centrale
Lunedì 11.00 - 12.30
Mercoledì 15.00 - 16.00
Giovedì 11.00 - 12.30
▪ Apertura al personale docente degli Uffici di Segreteria :
Sede Centrale
Lunedì 14.00 – 15.00
Martedì 14.00 – 15.00
Mercoledì 14.00 – 15.00
Giovedì 14.00 – 15.00
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Il Dirigente scolastico riceve il pubblico, di norma, il mercoledì dalle ore 9,00 alle ore 11,00. Si
consiglia tuttavia, se possibile, di prenotare con congruo anticipo. In casi particolari, il Dirigente è
disponibile a ricevere il pubblico, che ne faccia specifica richiesta, in orario diverso (da concordare) da
quello su indicato.
▪ Rilascio di certificati, documenti, attestati
Il rilascio avviene durante l‟ orario di apertura dell'ufficio di segreteria al pubblico e richiede, come
tempo massimo, cinque giorni lavorativi dalla richiesta (sia per i certificati di iscrizione e frequenza, sia per
quelli recanti votazioni o giudizi) se destinati ad uso privato. Gli attestati e i documenti sostitutivi del
diploma sono consegnati "a vista", a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei
risultati finali.
Le schede di valutazione degli alunni sono consegnate dal Dirigente scolastico o dai Docenti incaricati
di norma entro otto giorni dal termine delle operazioni di scrutinio.
▪ Rapporti con l‟esterno.
La scuola garantisce una presenza continuativa del personale addetto alle informazioni; il pubblico può
quindi essere messo al corrente riguardo a orari e modalità per il rilascio di documenti o per l‟effettuazione
di altre operazioni di segreteria.
Si possono richiedere informazioni circa lo svolgimento di colloqui con i Docenti e il Dirigente. La
scuola è disponibile a ricevere comunicazioni telefoniche delle famiglie e a fornire brevi informazioni con lo
stesso mezzo, in caso di necessità, o per iniziativa del Dirigente, dei Docenti o dell‟Ufficio di segreteria,
comunica tempestivamente con le famiglie; altri contatti similari possono essere stabiliti con gli Enti che
forniscono servizi nel territorio.
La scuola stipula accordi, comunicazioni, contratti d‟opera con associazioni, enti pubblici e privati e con
singoli su tematiche di interesse, secondo le norme della P.A. e i regolamenti interni della scuola.
La scuola dispone un sito Internet www.iccastelgandolfo.weebly.com e di una casella di posta
elettronica [email protected] L‟indirizzo di posta certificata è: [email protected]
Rapporti scuola – famiglia.
La scuola.
La scuola stabilisce i seguenti tempi e modalità di dialogo con le famiglie:
- nei mesi di dicembre e gennaio vengono organizzati degli incontri con i genitori che intendono iscrivere i
loro figli alle classi prime per illustrare le caratteristiche e le finalità educative della nostra scuola; da
febbraio a settembre tali genitori possono effettuare ulteriori colloqui (individuali o per piccoli gruppi) con il
personale scolastico addetto, per chiarimenti specifici o per esprimere particolari esigenze.
- in occasione delle elezioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di classe interclasse intersezione, si
tiene un‟assemblea di genitori, preceduta dall‟incontro con uno o più docenti della classe; per le elezioni dei
rappresentanti nel Consiglio d‟istituto possono essere indette assemblee generali dei genitori;
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- ciascun docente stabilisce i tempi (due ore mensili in orario scolastico) per il ricevimento individuale dei
genitori; tale orario viene comunicato alle famiglie mediante un avviso dettato in classe agli alunni; il
prospetto generale del ricevimento degli insegnanti viene esposto nell‟atrio della relativa sede scolastica di
servizio;
- nel corso dell‟anno scolastico gli insegnanti effettuano due ricevimenti generali pomeridiani;
- sono previsti due incontri annuali per illustrare i giudizi espressi nella scheda di valutazione;
- altri incontri, determinati da motivate emergenze (ad es. problemi disciplinari, insuccesso scolastico,
socializzazione difficoltosa etc.) possono essere concordati con gli operatori scolastici, al di fuori dei
consueti orari di ricevimento;
- in occasione di festività o ricorrenze e a conclusione dell‟anno scolastico la scuola organizza mostre,
spettacoli, manifestazioni, aperti alla partecipazione dei genitori.
La famiglia.
Le famiglie degli alunni svolgono un ruolo educativo fondamentale e contribuiscono al successo
scolastico suscitando nei ragazzi l‟interesse per le attività formative e il senso di responsabilità nei confronti
dello studio. Per esercitare con la massima incisività tale influsso, è opportuno che i genitori sviluppino le
occasioni di comunicazione con i docenti, in modo da essere costantemente informati riguardo al grado di
avvicinamento agli obiettivi educativi e cognitivi raggiunto dagli allievi. Le famiglie, inoltre, possono
cooperare all‟azione educativa della scuola attraverso il compimento di semplici gesti che denotano una
personale attenzione nei confronti dell‟istituzione scolastica, in modo particolare è opportuno che i genitori:
-
consentano le assenze solo per motivi validi e giustifichino sollecitamente le assenze stesse;
controllino periodicamente il libretto delle giustificazioni ed evitino, per quanto possibile, uscite
anticipate ed entrate posticipate;
-
leggano e firmino con tempestività le comunicazioni scritte della scuola;
-
verifichino l‟esecuzione dei compiti da parte dei figlie partecipino alle riunioni previste;
-
formulino costruttivamente proposte e osservazioni;
-
favoriscano la partecipazione dei figli alle attività integrative programmate dalla scuola;
-
siano disponibili a comunicare tempestivamente problemi e difficoltà, contribuendo alla creazione di un
clima di fiducia reciproca.
Inoltre la scuola è aperta all‟interscambio culturale di esperienze e proposte educative con le famiglie
e con altri enti pubblici e privati presenti nel territorio (ASL, Comune, Associazioni culturali, etc.).
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Documentazione, pubblicità degli atti, diritto di accesso ai documenti
amministrativi.
Pubblicità degli atti.
Nella bacheca situata all‟ingresso della scuola sono esposti al pubblico i seguenti atti e documenti:
P.O.F., regolamenti scolastici, nominativi degli eletti negli organi collegiali, estratti dei verbali del consiglio
d‟Istituto, orari di funzionamento, documenti sulla sicurezza, piano d‟emergenza.
Nei locali scolastici sono stati predisposti appositi spazi riservati alle comunicazioni sindacali, alle
graduatorie interne, agli atti amministrativi, agli organigrammi del personale docente ed ATA etc..
Documentazione.
La scuola tiene a disposizione del pubblico, nel pieno rispetto delle norme sul diritto di accesso (ai sensi
della legge n. 241 del 7 agosto 1990, “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto
all‟accesso ai documenti amministrativi”), i seguenti documenti:
-
Piano dell‟Offerta Formativa.
-
Carta dei servizi.
-
Regolamenti scolastici.
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Estratti dei verbali del Consiglio d‟istituto.
-
Progetto educativo elaborato dal Consiglio di ciascuna classe.
La scuola documenta annualmente, attraverso la raccolta di materiale illustrativo, relazioni etc., lo
svolgimento di attività formative (progetti, laboratori, mostre, manifestazioni, spettacoli etc.). Raccoglie
inoltre le indagini conoscitive (ad es. qualità del servizio offerto, composizione della popolazione scolastica,
etc.) periodicamente effettuate al proprio interno, con i relativi dati statistici.
Detta documentazione è a disposizione dei soggetti legittimati.
Accesso agli atti amministrativi.
-
Soggetti legittimati all’accesso. L‟art. 22 della legge n. 241 del 7 agosto 1990, (“Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto all‟accesso ai documenti amministrativi”)
stabilisce che “al fine di assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa e di favorirne lo
svolgimento imparziale è riconosciuto a chiunque vi abbia interesse per la tutela di situazioni
giuridicamente rilevanti il diritto di accesso ai documenti amministrativi”. Pertanto, chi ha un
interesse personale e concreto può prendere visione o richiedere copia di documenti e atti
dell‟amministrazione scolastica, che lo riguardano.
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-
-
Esclusione del diritto di accesso. L‟art. 24 della stessa legge (comma 2) elenca alcune esigenze da
salvaguardare, fra le quali “la riservatezza di terzi, persone, gruppi e imprese”1. Per ciò che concerne
l‟Amministrazione scolastica, il D.M. n. 60/1996 ha disposto il diniego per una serie di categorie di
documenti: rapporti informativi sul personale dipendente; documenti concernenti informazioni di
carattere psico-attitudinale; accertamenti e dichiarazioni medico-legali; documenti relativi alla salute
delle persone; interventi dell'autorità giudiziaria o delle Procure della Corte dei Conti relativi a
soggetti per i quali si delinea responsabilità civile, penale o amministrativa, etc..
Esercizio del diritto di accesso. Per accedere ai documenti è necessario avanzare una motivata
richiesta (cfr. l. 241/90, art. 25 comma 2). Il diritto si esercita mediante la visione (con facoltà di
prendere appunti o trascriverne parti) o l‟estrazione di copia dei documenti amministrativi. La
visione è gratuita; il rilascio di copie è subordinato al rimborso dei costi di riproduzione.
Procedura dei reclami.
I reclami possono essere espressi in forma scritta, orale, telefonica o via fax; devono contenere le
generalità, l‟indirizzo, la reperibilità di chi li effettua.
I reclami inizialmente avanzati in forma orale o telefonica, devono essere tempestivamente
formalizzati per iscritto e firmati.
I reclami anonimi non possono essere presi in considerazione, se non chiaramente circostanziati.
Il Dirigente scolastico, dopo aver esperito un‟indagine in merito, risponderà in forma scritta, non
oltre i quindici giorni.
Nel caso il reclamo non sia di competenza del Dirigente scolastico, verranno fornite al reclamante le
opportune indicazioni circa l‟esatto destinatario.
Le condizioni ambientali e la sicurezza
Una scuola moderna, democratica e partecipativa non limita il suo campo di azione alla sola didattica ma
allarga la visuale a contesti che migliorino, vivifichino, interiorizzino al meglio quella stessa didattica.
Il Dirigente e tutti gli operatori della scuola sono costantemente impegnati in operazioni di vigilanza
affinché i locali della scuola e gli spazi esterni siano mantenuti in condizioni di pulizia e igiene e affinché le
1
Il D.P.R. n. 352/92 (art. 8) stabilisce alcuni casi generali inderogabili di esclusione del diritto di accesso; la
casistica prevede tra l’altro che i documenti amministrativi possono essere sottratti all’accesso quando “riguardino la
vita privata o la riservatezza di persone fisiche, di persone giuridiche, gruppi, imprese e associazioni, con particolare
riferimento agli interessi epistolare, sanitario, professionale, finanziario, industriale e commerciale di cui siano in
concreto titolari, ancorché i relativi dati siano forniti all'amministrazione dagli stessi soggetti cui si riferiscono. Deve
comunque essere garantita ai richiedenti la visione degli atti dei procedimenti amministrativi la cui conoscenza sia
necessaria per curare o per difendere i loro stessi interessi giuridici” [comma 5.d)]. Lo stesso Decreto ha dato facoltà
alle singole Amministrazioni di provvedere, con un proprio regolamento, ad individuare le categorie di documenti non
disponibili all’accesso.
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lezioni e le attività si svolgano nel rispetto degli arredi e degli strumenti e dei materiali didattici. Gli alunni
vengono educati al rispetto dei beni comuni, alla cura dei materiali didattici propri e dei compagni, a
muoversi con responsabilità e correttezza nei locali scolastici e durante le uscite esterne, a conoscere ed
evitare situazioni problematiche o di pericolo.
Nel rispetto delle disposizioni di legge in materia, in particolare del D.l.vo 81/2008, gli edifici
scolastici sono costantemente monitorati in merito ai controlli sulla sicurezza. Il Dirigente scolastico, che
partecipa periodicamente alla formazione insieme al personale della scuola, si avvale della collaborazione di
un esperto esterno Responsabile per la sicurezza e promuove il duplice obiettivo della realizzazione di tutti
gli interventi utili alla sicurezza ambientale e della educazione alla sicurezza.
A tal proposito l'adeguamento alle normative vigenti in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori sul luogo
di lavoro ha portato alla designazione di alcune figure preposte a svolgere incarichi differenziati in
collaborazione con il Dirigente Scolastico, responsabile dell'Istituto:
•
•
•
un responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)
un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
figure preposte alla sicurezza in ogni plesso ( addetti al servizio di prevenzione e protezione
(ASPP), squadre con addetti al servizio antincendio, addetti al primo soccorso)
Tutte le figure hanno seguito e seguiranno corsi di formazione specifici per ogni ruolo.
Per ogni plesso è stato redatto il Documento di Valutazione Rischi periodicamente aggiornato in seguito agli
interventi effettuati sulle strutture e un Piano d'emergenza con apposita segnaletica; almeno due volte l'anno
vengono effettuate le prove di evacuazione per mettere in pratica i comportamenti adeguati a situazioni di
pericolo.
Questi documenti redatti dallo stesso Responsabile per la sicurezza, vengono aggiornati annualmente
per predisporre, a cura del Dirigente, richieste di intervento agli enti locali o azioni correttive, in base a
priorità e a necessità emergenti.
La Privacy
Questa scuola tratterà i dati personali acquisiti nel rispetto della legge 196/03 sulla privacy. Verranno rilevati
solo i dati strettamente necessari al procedimento amministrativo richiesto e rientrante nelle funzioni
istituzionali della scuola. I dati verranno trattati con le cautele previste e saranno conservati per il tempo
necessario all‟espletamento delle attività amministrative. Il titolare del trattamento è il Dirigente Scolastico e
il responsabile è il Direttore dei Servizi Generale e Amministrativi. Gli incaricati al trattamento sono gli
Assistenti Amministrativi e i Docenti limitatamente alle proprie competenze. L‟interessato potrà esercitare i
suoi diritti nei confronti del Titolare del Trattamento ai sensi dell‟art. 7 del D.lgs.vo 196/03 (diritto di
accesso ai dati personali ed altri diritti).
Il Decreto Legislativo n.196/03 garantisce che il trattamento dei dati si svolge nel rispetto dei diritti e delle
libertà fondamentali e della dignità dell‟interessato, nonché alla riservatezza e alla protezione degli stessi.
L‟interessato ha il diritto a ottenere la conferma, la rettifica o l‟aggiornamento dei dati che lo riguardano e si
può opporre solo per motivi legittimi oppure perché trattati in modo non corretto o quando il trattamento è
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necessario per la salvaguardia della vita o dell‟incolumità fisica di un terzo. Il consenso al trattamento è
ammesso solo se l‟interessato autorizza in forma scritta i propri dati e gli stessi potranno essere richiesti solo
in alcuni casi come riportato dall‟art. 24 del suddetto decreto e conservati il tempo necessario
all‟espletamento delle attività amministrative e istituzionali. L‟obbligo ai dati personali può avvenire anche
con l‟ausilio di strumenti telematici e l‟obbligo della scuola è di salvaguardare la riservatezza a tutela dei
dati come riportato dalla Legge sulla “ Privacy”.
Tutte le componenti scolastiche saranno coinvolte nel rispetto della legge e riceveranno i relativi moduli
informativi nei tempi e nelle modalità previste.
In ottemperanza del Decreto Ministeriale n. 305 del 7 dicembre 2006 la scuola adotta il regolamento che
scaturisce da tale Decreto e ne utilizza in modo conforme le schede che identificano i tipi di dati sensibili e
giudiziari.
LE RISORSE PROFESSIONALI
Dirigente Scolastico
Prof.ssa Anna Rita
Giuseppone
1°collaboratore
Prof. Carlo Belmonte
2°collaboratore
Prof.ssa Rosalba Bini
Responsabili di
plesso
Plesso Mole
Docente Gelsomina
Polcari Ventimiglia
Plesso Laghetto infanzia
Docente Vincenza Del
Vecchio
Plesso Laghetto primaria
Docente Giustina
Mancino
Area 1
Gestione del piano dell‟offerta formativa – progettualità,
viaggi d‟istruzione, autovalutazione d‟Istituto
Prof.ssa Daniela Mercuri
Area 2
Nuove tecnologie
Prof. Alessandro Sdoia
Area 3
Continuità e Orientamento
Prof.ssa Elda Zanatta
Inclusione BES
Prof.ssa Annarita
Antonacci
Sostegno
Prof.ssa Fiorella
Pellegrini
Funzioni
strumentali
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ORGANIGRAMMA DEGLI UFFICI AMMINISTRATIVI
Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Sig.ra Vincenza Giordano
Settore Alunni e Settore Contabile
Sig.ra Maria Assunta Palmoni
Settore personale Scuola Secondaria 1° grado- Organi
collegiali
Sig.ra Rita Fabretti
Settore personale Scuola Primaria e Infanzia- Personale ATA
Sig.Giuseppe Siciliano
Protocollo e archivio- Viaggi d‟istruzione
Sig.ra Lucia Simone
Commissioni e gruppi di lavoro
Commissione organizzativa
Commissione Pof
Commissione Continuità
Commissione web
Commissione formazione classi
Gruppo di lavoro per l‟Inclusione – GLI
Nucleo di valutazione
ORGANI COLLEGIALI ED ATTIVITÀ NEGOZIALE DELLA SCUOLA
ORGANI COLLEGIALI DELLA SCUOLA :
•
consiglio d‟interclasse e di intersezione
• consiglio di classe
•
•
•
collegio dei docenti
consiglio d‟istituto e giunta esecutiva
comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti.
Gli organi collegiali, ad eccezione del Collegio dei docenti e del comitato per la valutazione del servizio dei
docenti costituiti dai soli insegnanti, sono aperti alla partecipazione di una rappresentanza di genitori, allo
scopo di garantire il libero confronto fra tutte le componenti scolastiche e il raccordo tra scuola e territorio.
Tutti gli organi collegiali della scuola si riuniscono in orari non coincidenti con quello delle lezioni.
A ciascun Organo Collegiale è riconosciuta autonomia regolamentare per il proprio funzionamento
interno, compatibilmente con le norme vigenti. Gli Organi Collegiali promuovono le iniziative più idonee
per l‟esercizio del diritto allo studio e la realizzazione delle pari opportunità per tutti gli alunni.
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La CONVOCAZIONE degli Organi Collegiali è disposta dal Presidente con un preavviso, di massima non
inferiore a 5 giorni (rispetto alla data delle riunioni si computa il giorno della convocazione, escludendo
quello della riunione); per le sedute urgenti l‟avviso deve essere inviato 48 ore prima delle riunioni.
La stesse non possono prolungarsi di norma oltre le ore 20.
La convocazione viene effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell‟Organo Collegiale e mediante
affissione all‟albo di apposito avviso; in ogni caso, per il personale della scuola, l‟affissione all‟albo
dell‟avviso è adempimento sufficiente per la regolare convocazione dell‟Organo Collegiale. La lettera e
l‟avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da trattare nella seduta.
Di ogni seduta dell‟Organo Collegiale viene redatto processo verbale, firmato dal Presidente e dal
Segretario, steso su apposito registro a pagine numerate, che viene depositato presso l‟Ufficio di Presidenza
della scuola, a disposizione dei Consiglieri per la consultazione in loco.
Programmazione delle attività degli organi collegiali
Ciascuno degli Organi Collegiali, programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie
competenze, allo scopo di realizzare , nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse,
concentrando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile
prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.
Consiglio di interclasse, di intersezione e di classe
Il Consiglio di classe, interclasse e di intersezione è presieduto dal Dirigente Scolastico o dal docente
coordinatore delegato dal Dirigente. È formato dai docenti della classe e dai rappresentanti eletti dai genitori
(massimo 4)
Il Consiglio di classe:
- agevola ed estende i rapporti docenti – genitori - studenti in ordine allo svolgimento del programma, al
rendimento scolastico, all‟andamento di particolari iniziative di carattere socio-educativo-didattico;
- formula al Collegio dei docenti proposte in ordine all‟azione educativa e didattica e ad iniziative di
sperimentazione.
Le competenze relative alla realizzazione dell‟unità di insegnamento, dei rapporti interdisciplinari e alla
valutazione periodica e finale degli alunni spettano ai Consigli convocati con la sola presenza dei docenti.
Fra le mansioni del consiglio di classe ed interclasse rientra anche quella relativa ai provvedimenti
disciplinari a carico degli studenti.
Collegio dei Docenti
Il Collegio Docenti è costituito da tutti i docenti di ruolo e non di ruolo in servizio presso la scuola
ed è presieduto dal Dirigente Scolastico.
È l‟organo collegiale responsabile dell'impostazione didattico-educativa della scuola, in rapporto alle
particolari esigenze dell'istituzione scolastica e in armonia con le decisioni del Consiglio di Istituto.
Al Collegio dei docenti competono:
- l'elaborazione del Piano dell'offerta formativa (P.O.F.);
- le deliberazioni su programmazione educativa, adeguamento dei programmi d'insegnamento alle particolari
esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare;
- le iniziative per il sostegno di alunni con disabilità e di figli di lavoratori stranieri;
- il piano annuale delle attività di aggiornamento e formazione;
- la scansione temporale ai fini della valutazione degli alunni;
- l'adozione dei libri di testo, su proposta dei consigli di classe;
- la valutazione periodica dell'andamento complessivo dell'azione didattica;
- le proposte per la formulazione dei criteri relativi alla formazione delle classi, all‟assegnazione dei docenti
ed all‟orario delle lezioni;
- lo studio delle soluzioni dei casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, in
collaborazione con gli specialisti;
- l'elezione dei propri rappresentanti nel consiglio di istituto;
- l'elezione dei docenti che compongono il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti;
- l'identificazione e attribuzione di funzioni strumentali al P.O.F.;
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Regolamento del collegio dei docenti
Art.1- Le riunioni collegiali sono convocate secondo la scansione prevista dal calendario impegni dell‟anno
scolastico in corso ( approvato negli incontri di Settembre) con definizione dell‟ordine del giorno di ciascuna
riunione (questo potrà essere modificato soltanto con mozione approvata all‟unanimità da tutti i componenti
del Collegio all‟inizio della seduta). Tuttavia, possono essere convocati collegi straordinari qualora il
Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o qualora un terzo dei docenti ne faccia richiesta. In tal caso i
tempi di convocazione possono essere molto ridotti (comunque non inferiori a 48 ore).
Art 2 - In apertura di seduta il Dirigente Scolastico ricorda l‟orario di chiusura dei lavori, quindi si procede a
verificare l‟approvazione del verbale della seduta precedente che tutti i docenti sono tenuti a leggere dopo la
sua affissione all‟albo. Se l‟ordine del giorno non sarà espletato per l‟ora di chiusura stabilita, il Presidente
aggiornerà la seduta, salvo delibera di prosecuzione.
Relativamente a ciascun punto all‟ordine del giorno, è opportuno contenere gli interventi entro il limite
dei cinque minuti; per ogni argomento all‟ordine del giorno, è inoltre opportuno, di norma, che ogni docente
faccia non più di un intervento e una replica.
Art 3 - I verbali delle riunioni saranno redatti da un docente la cui funzione di segretario è designata e
approvata durante il primo Collegio, quindi riordinati e messi in visione entro otto giorni per l‟approvazione
nella seduta successiva. Il segretario, seguendo la successione degli argomenti, verbalizza gli interventi, le
repliche e le delibere.
Art 4 - Qualora si desideri una verbalizzazione minuziosa del proprio intervento si farà pervenire
tempestivamente al segretario una dichiarazione scritta da allegare al verbale stesso.
Art 5 - Le votazioni che precedono le delibere del Collegio saranno trascritte riportando possibilmente il
numero dei voti dei docenti favorevoli, contrari e astenuti. Qualora il Collegio debba esprimere delibere su
argomenti di particolare importanza , si ricorrerà alla votazione nominale, quindi il segretario riporterà nel
verbale i nominativi dei docenti favorevoli, contrari e astenuti.
La giunta esecutiva
La Giunta esecutiva è convocata dal Presidente, su iniziativa del Presidente stesso o su richiesta del
Presidente del Consiglio d‟Istituto. Tutti gli argomenti, oggetto di trattazione e di delibera da parte del
Consiglio d‟Istituto devono essere sottoposti al lavoro preparatorio della Giunta Esecutiva quale organo
istruttorio.
Il consiglio d‟istituto
Il Consiglio d‟istituto, delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo e dispone in ordine all'impiego
dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell'istituto; indica i
criteri generali per quel che concerne:
-
la formazione delle classi;
-
l‟andamento dell'orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche;
-
le condizioni ambientali e il coordinamento organizzativo dei Consigli di classe;
-
esprime parere sull'andamento generale, didattico e amministrativo dell‟istituto;
-
offre gli indirizzi generali per le attività della scuola e le scelte generali di gestione e
amministrazione in base ai quali il Collegio dei Docenti elabora il P.O.F;
adotta il P.O.F. elaborato dal Collegio dei docenti;
Il Consiglio d‟istituto, fatte salve le competenze del Collegio dei docenti , dei Consigli di classe, interclasse
e intersezione su proposta della Giunta, delibera inoltre nelle seguenti materie:
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-
adozione del regolamento interno dell‟istituto;
-
adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali;
-
-
criteri per la programmazione e l'attuazione di attività extracurriculari, con particolare riguardo ai
corsi di recupero e di sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi
d'istruzione;
promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi di informazioni e di
esperienze e di intraprendere iniziative di collaborazione;
partecipazione dell‟Istituto ad attività culturali sportive e ricreative di particolare interesse
educativo;
forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali, che possono essere assunte
dall'Istituto.
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO D‟ISTITUTO
Art. 1 - Il Consiglio d’Istituto
Il Consiglio d‟Istituto è l‟organo di governo della scuola fatte salve le competenze specificamente
previste per il Collegio dei Docenti e per i Consigli di classe.
Il Consiglio d‟Istituto ha una competenza generale per quanto attiene l‟organizzazione e la
programmazione della vita e dell‟attività della scuola ( art. 10 comma 1- 3 testo unico Dlvo 297/94).
A detto Organo è assegnata la competenza all‟adozione finale del P.O.F. (art. 3 ultima parte
regolamento 275/99).
Ha altresì, diritto di iniziativa nelle materie di sua competenza, che sono previste dalla legislazione
vigente (art. 6 D.P.R 31/5/74 n. 416).
Art. 2 - Adempimenti del Consiglio d’Istituto
Gli adempimenti del Consiglio d‟Istituto sono quelli previsti dagli articoli 5 e 6 del D.P.R 31/5/74 n.
416.
Le attribuzioni del Consiglio d‟Istituto, della Giunta Esecutiva e del Presidente, sono quelle attribuitegli
dall‟art. 6 del D.P.R. 31/5/74 n. 416.
Art. 3 - Nomina dei Membri del Consiglio
I membri del Consiglio d‟Istituto sono nominati dal Dirigente Scolastico. Il Dirigente Scolastico è
membro di diritto del Consiglio.
Art. 4 - Convocazione del Consiglio d’Istituto
Il Consiglio può essere convocato, in linea di massima, una volta al mese, durante il periodo effettivo
delle lezioni, con esclusione dei giorni festivi. Le riunioni hanno luogo nei locali della sede centrale della
Scuola in ore non coincidenti con quelle delle lezioni e compatibilmente con gli impegni di lavoro dei
componenti del Consiglio. Di norma i lavori del Consiglio non si protraggono oltre le 20.
Il Consiglio d‟Istituto è convocato:
■ su iniziativa del Presidente
■ su richiesta di almeno di 1/3 dei componenti dell‟Organo Collegiale
■ su richiesta del Dirigente Scolastico in qualità di Presidente della Giunta Esecutiva.
La prima convocazione del Consiglio d‟Istituto, successiva alla nomina dei relativi membri, è
disposta dal Dirigente Scolastico.
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Ove mezz‟ora dopo l‟orario di convocazione non sia presente la maggioranza richiesta per
deliberare, la riunione viene aggiornata con possibile carattere d‟urgenza.
La convocazione è effettuata a cura del presidente del Consiglio, almeno 5 giorni prima della seduta,
in casi d‟urgenza, almeno 48 ore prima.
Essa deve essere debitamente protocollata e dovrà contenere data, ordine del giorno della seduta, ora
di apertura e di chiusura della seduta.
Art. 5 - Disciplina del dibattito consiliare
Il dibattito consiliare è disciplinato dal Presidente del Consiglio, che accorda la parola ai richiedenti
secondo l‟ordine di iscrizione a parlare.
Ogni consigliere può proporre una mozione d‟ordine circa gli argomenti che siano inseriti e non
all‟ordine del giorno.
La discussione di tale mozione è subordinata all‟approvazione del Consiglio.
La mozione stessa può essere aggiornata nel caso il Consiglio ravvisi la necessità di documentarsi.
Alle sedute del Consiglio possono assistere tutti gli elettori delle varie componenti rappresentate nel
Consiglio stesso.
Le sedute del Consiglio possono essere pubbliche, salvo che siano in discussione argomenti riservati
riguardanti persone.
L‟identità dei genitori sarà accertata con le stesse modalità con cui l‟elettore viene identificato dal
Presidente del Seggio all‟atto delle votazioni per l‟elezione degli Organi Collegiali.
Se si dovesse verificare l‟intervento di un pubblico eccessivamente numeroso, il Presidente inviterà
ciascuna componente di elettori a scegliere tra loro una rappresentanza formata da un numero di persone che
sia compatibile con la capienza e l‟idoneità dei locali disponibili.
Art. 6 - Formazione dell’ordine del giorno
Per le riunioni ordinarie l‟ordine del giorno è formulato dal Presidente, sentita la Giunta Esecutiva e
deve contenere argomenti eventualmente proposti dai Consigli e dagli Organi Collegiali.
Art. 7 - Diritto di iniziativa collegiale ed individuale del Consiglio
Nell‟ambito del suddetto diritto, ogni Consigliere può presentare argomenti da introdurre nell‟ordine
del giorno della riunione successiva.
La presentazione di detti argomenti può avvenire:
•
alla fine di ogni seduta;
•
con preventiva notifica scritta indirizzata al Presidente del Consiglio d‟Istituto, da depositarsi presso la
segreteria della scuola.
Art. 8 - Variazioni dell’ordine del giorno
Per discutere e votare su argomenti che non siano all‟ordine del giorno, è necessaria, prima che
abbia inizio la discussione sugli argomenti all‟ordine del giorno, una deliberazione adottata a maggioranza
dei due terzi i componenti.
La proposta può essere illustrata brevemente solo dal proponente.
Art. 9 - Elezione del Presidente
Nella prima seduta del Consiglio, presieduto dal Dirigente Scolastico, si elegge tra i rappresentanti
dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta
dei componenti, nella prima votazione, con le modalità previste dall‟art. 5 comma 6 del D.P.R 31/5/74 n. 416
ed a maggioranza relativa in seconda votazione.
In assenza del Presidente, le riunioni sono presiedute dal Vicepresidente ( il genitore con il maggior numero
di voti dopo il Presidente) o, in assenza di quest‟ultimo, dal Consigliere più anziano della componente
genitori.
Art. 10 - Attribuzioni del Presidente del C.D.I.
Il Presidente assicura il regolare funzionamento del Consiglio e svolge le necessarie iniziative, per
garantire una gestione democratica della scuola. In particolare:
• nomina il segretario del Consiglio nella persona di un membro del Consiglio stesso;
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• convoca il Consiglio, ne presiede le sedute ed adotta i necessari provvedimenti per il regolare
svolgimento dei lavori;
• riceve eventuali emendamenti e controproposte, da parte dei membri del Consiglio, relativi agli
argomenti da inserire negli ordini del giorno, secondo quanto previsto dall‟art.7 del presente
regolamento;
• disciplina l‟ ordine e i tempi degli interventi nel dibattito in seno all‟assemblea;
• il Presidente del Consiglio ha diritto ad avere dal Presidente della Giunta Esecutiva le informazioni
concernenti le notizie di competenza del Consiglio e di avere in visione tutta la relativa
documentazione.
Egli curerà che per tutti gli argomenti, richiedenti la conoscenza di documenti, circolari, ecc., questi siano
depositati in Segreteria, a disposizione dei Consiglieri, fin dal primo giorno dell‟invio della convocazione.
Art. 11 - Segretario del Consiglio D’Istituto
Il Segretario del Consiglio d‟Istituto è nominato dal Presidente del Consiglio stesso.
Egli resta in carica, con incarico rinnovabile annualmente, salvo decadenza e dimissioni.
Il Segretario ha il compito di redigere il processo verbale dei lavori del Consiglio secondo le
modalità di cui all‟art. 12 di questo regolamento e di sottoscriverlo con il Presidente del Consiglio.
Art. 12 - Modalità per la stesura del verbale
I verbali vengono redatti su un apposito registro a pagine numerate, che viene depositato presso
l‟Ufficio di Presidenza della Scuola, a disposizione dei Consiglieri, per la consultazione in loco.
Il verbale deve assicurare un fedele resoconto di ogni seduta, riportare in sintesi i motivi principali
delle discussioni, il testo integrale della parte dispositiva delle deliberazioni ed il numero dei voti a favore e
contrari su ogni proposta e quello degli astenuti.
Da esso deve risultare se la votazione è avvenuta a scrutinio segreto.
Quando i Consiglieri ne facciano espressa richiesta al Presidente, i loro interventi vengono riportati
integralmente a verbale, purché il relativo testo scritto sia fatto pervenire al Segretario, prima della stesura
definitiva e prima che ne sia data lettura definitiva al Consiglio.
Il verbale è sottoposto all‟approvazione dell‟Organo Collegiale in una delle sedute immediatamente
successive a quella cui si riferisce.
Il testo integrale delle deliberazioni adottate dal Consiglio d‟Istituto deve essere riportato
sull‟ESTRATTO DEL VERBALE.
Copia del verbale, da affiggere all‟albo, è consegnato dal Segretario del Consiglio al Dirigente
Scolastico, che ne dispone affissione entro 8 giorni .
I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell‟Ufficio di Segreteria della Scuola e
possono essere consultati nei modi e nei tempi previsti dalla L. 241/90.
Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo
richiesta dell‟interessato.
IL PRESENTE REGOLAMENTO s‟intende suscettibile di modifiche in caso di emanazione di
nuove norme di legge e per eventuali sopravvenute necessità.
ATTIVITA’ NEGOZIALE DELLA SCUOLA
Il nuovo regolamento contabile ha cambiato in modo significativo sia le competenze degli organi interni
coinvolti nella responsabilità della gestione della scuola della autonomia, sia il modello di organizzazione
amministrativo-contabile .In sintesi determina che :
-
Le risorse assegnate dallo Stato sono utilizzate per le attività di istruzione, di formazione e
orientamento ; le scelte organizzative e gestionali rispondono agli obiettivi del POF.
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-
Le funzioni di indirizzo e di controllo (spettanti al Consiglio di Istituto ) sono nettamente separate dai
compiti di gestione (spettanti al Dirigente ) ;
-
La valutazione economica e la ottimale utilizzazione delle risorse dipendono dai criteri di efficacia,
efficienza ed economicità ;
-
La semplificazione amministrativa si conforma ai principi della trasparenza, nel rispetto degli articoli
del decreto interministeriale n. 44/ 2001 (dall‟art.31 all‟art.36) con l‟eliminazione delle fasi di
approvazione degli atti dell‟ attività finanziaria e patrimoniale da parte dell‟Ufficio Scolastico
-
Il Consiglio d‟ Istituto ha la competenza di determinare i criteri e i limiti per l‟attività negoziale da
parte del Dirigente Scolastico ( vedi art. 33 e 34 del D.I. n.44 del 2001)
In riferimento alle procedure ordinarie di contrattazione previste si tiene conto della normativa vigente.
FINALITA’ GENERALI DELL’AZIONE EDUCATIVA
DELLA NOSTRA SCUOLA
Il nostro istituto, nel definire le finalità dell’azione educativa, prende come base gli articoli del dettato
Costituzionale (art. 2,3,4,8,13,21,34) condividendo il riferimento presente nelle indicazioni nazionali per il
curricolo, nello specifico
1. Il richiamo a concetti quali uguaglianza, dignità, qualità della vita, libertà nelle sue diverse forme
(artt.13 e 21), soprattutto la libertà di parola;
2. riaffermare i diritti inviolabili della persona, il diritto al lavoro, all’assistenza, all’istruzione, ma
anche i doveri di solidarietà politica, economica e sociale e di rispetto delle norme e delle regole
In sostanza individuiamo quale compito della scuola quello di operare nella direzione di una eguaglianza
reale e sostanziale all’interno del processo unitario di formazione, secondo un criterio di continuità,
permeando trasversalmente e in modo verticale l’intero processo di insegnamento-apprendimento dai 6 ai 16
anni. L’istruzione deve fornire le basi per la tutela dell’esercizio effettivo della libertà e delle pari
opportunità per tutti i cittadini, deve consegnare il patrimonio culturale che ci viene dal passato,
preparare al futuro, accompagnare il percorso di formazione personale nell’ottica del diritto
all’uguaglianza e dell’uguaglianza nella diversità.
Tutti gli operatori della scuola sono impegnati ad assumere, in un clima di cooperazione negli organismi
interni istituzionali (consigli nei tre ordini di scuola , collegio dei docenti…), come punti di riferimento
imprescindibili:
➢ il pieno sviluppo della persona, nel rispetto delle inclinazioni individuali, delle sue capacità e delle
sue attitudini;
➢ l‟identità nella differenza;
➢ la valorizzazione della persona e la sua qualità di vita;
➢ l‟imparare ad imparare;
➢ l‟apprendimento per tutto l‟arco della vita;
➢ l‟educare istruendo;
➢ la trasversalità e verticalizzazione del conoscere.
Per superare la dualità del sapere tra umanistico e scientifico è necessario un riesame e una riarticolazione
degli itinerari didattici per meglio raccordare, unificare, integrare quelle specificità disciplinari in un
sistema pluridisciplinare all’interno delle tre aree (linguistico-artistico-espressiva; storico-geografica;
matematico-scientifico-tecnologica). Gli insegnanti sono pertanto coinvolti nella costruzione di un percorso
33
culturale, nel rispetto del quadro nazionale di riferimento in termini di obiettivi e di competenze, utilizzando
al meglio gli spazi operativi e progettuali offerti dall’autonomia scolastica. L’obbligatorietà dell’istruzione,
attraverso la gradualità tra campi d’esperienza, aree disciplinari e assi culturali, deve mirare alla
verticalizzazione del sapere per consentire a tutti gli alunni, nel rispetto della loro specificità, di acquisire
competenze tali da attivare attitudini, potenzialità, abilità per un inserimento attivo nella società
multiculturale che si sta velocemente manifestando.
CURRICOLO D‟ISTITUTO
QUADRO DI RIFERIMENTO PARTECIPATO E CONDIVISO PER LA
FORMAZIONE ED EDUCAZIONE DELL’ALUNNO
Il nostro Istituto opera per condurre l’alunno alla costruzione della propria identità personale e delle basi
culturali e procedurali per l’apprendimento. Il fine è quello di favorire il pieno sviluppo della persona
all’interno dei principi della Costituzione Italiana e della tradizione culturale europea, con l’obiettivo di un
inserimento attivo nella società moderna con un bagaglio di strumenti idonei ad affrontare i continui
cambiamenti a cui l’attuale società multietnica e culturale è soggetta. La valorizzazione delle diversità
individuali, la costruzione di un abitus alla formazione continua, alla cittadinanza attiva, alla collaborazione
partecipata, al rispetto delle diversità nei suoi molteplici aspetti è lo scopo a cui tendono le diverse
professionalità presenti nel nostro Istituto confidando nella condivisione e collaborazione delle famiglie.
PROFILO DELLE COMPETENZE DELL’ALUNNO AL TERMINE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
L’ALUNNO AL TERMINE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE E’:
▪
▪
▪
▪
▪
▪
▪
Consapevole delle proprie potenzialità e dei propri limiti
È in grado di comprendere se stesso e gli altri riconoscendo ed apprezzando le diverse
identità, tradizioni culturali e religiose in un ottica di dialogo e rispetto reciproco
Sa interpretare i sistemi simbolici e culturali della società
Sa orientare consapevolmente le proprie scelte
Rispetta le regole condivise
Collabora per la costruzione del bene comune apportando le proprie personali opinioni e
sensibilità
Si impegna a portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme agli altri
34
HA ACQUISITO LE COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE
DEFINITE IN AMBITO EUROPEO (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del
18/12/2006) CHE GLI CONSENTONO DI:
Competenze chiave
Comunicazione nella
madrelingua
comprendere enunciati e testi di una certa complessità in lingua italiana,
esprimere compiutamente le proprie idee, adottare un registro linguistico
appropriato alle diverse situazioni
Comunicazione nelle lingue
straniere
esprimersi a livello elementare in lingua inglese con persone di diversa
nazionalità ed affrontare una comunicazione essenziale in una seconda lingua
comunitaria
utilizzare la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione
Competenza matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologia
Competenza digitale
Imparare ad imparare
analizzare dati e fatti della realtà, verificare l’attendibilità di analisi quantitative
e statistiche mediante le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche,
possedere un pensiero razionale per affrontare problemi e situazioni sulla base di
elementi certi, avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano
questioni complesse che si prestano a spiegazioni diverse
usare con consapevolezza le tecnologie dell’informazione e della comunicazione
con una buona competenza digitale, per ricercare ed analizzare dati ed
informazioni riuscendo a distinguere informazioni attendibili da quelle che
necessitano di ulteriore approfondimento e per interagire con soggetti diversi nel
mondo
ricercare velocemente nuove informazioni per impegnarsi in nuovi
apprendimenti anche in modo autonomo partendo dal suo patrimonio di
conoscenze e nozioni di base;
orientarsi nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di
senso, osservare ed interpretare ambienti,fatti, fenomeni e produzioni artistiche
35
Competenze sociali e
civiche
avere cura e rispetto di sé come presupposto di un sano e corretto stile di vita,
assimilare il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile, prestare
attenzione ed offrire la propria partecipazione alle funzioni pubbliche nelle
molteplici forme in cui questo può avvenire;
assumersi responsabilità, chiedere aiuto quando si trova in difficoltà e fornirlo
quando gli viene richiesto
Spirito d‟iniziativa ed
imprenditoriale
dimostrare originalità e spirito d’iniziativa traducendo in azione le idee
Consapevolezza ed
espressione culturale
esprimere le proprie potenzialità e talento nei campi che gli sono congeniali
evidenziando disponibilità all’autoanalisi e a misurarsi con le novità e gli
imprevisti
La presenza dei vari ordini di scuola nel nostro Istituto favoriscono la declinazione di obiettivi formativi e di
competenze intermedie condivise perseguite dal personale della scuola per un progressivo ed armonico
sviluppo dell’alunno nel corso del primo ciclo d’istruzione.
OBIETTIVI FORMATIVI DELLA SCUOLA DELL‟INFANZIA
La scuola dell‟infanzia si rivolge a tutti i bambini dai tre ai sei anni di età, si pone la finalità di promuovere
lo sviluppo dell‟identità, dell‟autonomia, della competenza in coerenza con i principi di pluralismo culturale
ed istituzionale presenti nella Costituzione della repubblica, nella Convenzione sui diritti dell‟infanzia e
dell‟adolescenza e nei documenti dell‟Unione Europea.
Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei bambini
creando occasioni di apprendimento in ambiti che sono indicati come campi di esperienza. In tali ambiti
vengono stimolati ed accompagnati apprendimenti volti a promuovere la competenza, che a questa età viene
intesa in modo globale ed unitario.
36
OBIETTIVI FORMATIVI AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL‟INFANZIA
CAMPI
D‟ESPERIENZA
OBIETTIVI
COMPETENZA
Il sé e l‟altro
Definizione ed articolazione dell‟identità
dell‟alunno come consapevolezza del proprio
corpo e della propria personalità, del proprio
stare con gli altri ed esplorare il mondo.
Superamento progressivo dell‟egocentrismo
per cogliere altri punti di vista.
Fornire un modello di ascolto e rispetto per
porre i presupposti della convivenza
democratica
Affrontare i temi dei diritti e doveri, della vita
sociale, della cittadinanza e delle istituzioni
È cordiale ed estroverso, ha fiducia nelle
proprie capacità;
ha sviluppato il senso dell‟identità personale;
percepisce i propri sentimenti ed esigenze,
riuscendo ad esprimerli;
riconosce la reciprocità di attenzione tra chi
parla ed ascolta;
pone domande sui temi esistenziali e religiosi,
su ciò che è bene o male;
riconosce di avere una storia personale e
familiare;
conosce le tradizioni della famiglia, della
società e li pone a confronto con altre;
ha una prima consapevolezza dei diritti e
doveri, delle regole del vivere insieme;
si orienta nelle prime generalizzazioni tra
presente passato e futuro;
si orienta con autonomia negli ambienti che
gli sono familiari modulando il suo
comportamento in rapporto con gli altri e con
le regole condivise;
riconosce i segni più importanti della sua
cultura e del territorio, le istituzioni, il
funzionamento delle piccole comunità e della
città
Sa condividere e collaborare con i compagni
esprime le proprie ragioni con argomentazioni
Porta a termine con impegno le attività
iniziate
Interagisce con le persone adulte
Il corpo e il
movimento
Leggere ed interpretare i messaggi provenienti
dal proprio corpo e altrui
Rispettare ed aver cura del proprio corpo
Sviluppare la capacità di esprimersie
comunicare attraverso il corpo, affinare le
capacità percettive e di conoscenza degli
oggetti;
orientarsi nello spazio, di muoversi e
comunicare con immaginazione e creatività
Riconosce su di se e su immagini le diverse
parti del corpo e le sa rappresentare;
Vive pienamente la propria corporeità, ne
percepisce il potenziale comunicativo ed
espressivo;
Ha una condotta autonoma nella gestione
della giornata a scuola;
Riconosce i segnali ed i ritmi del proprio
corpo, le differenze sessuali e di sviluppo, ha
cura di sé;
Ha acquisito schemi posturali e motori che
applica in giochi di gruppo ed individuali, con
e senza piccoli attrezzi, sperimenta nuovi
schemi motori;
Ha un buon controllo del gesto motorio,
valuta il rischio, interagisce con gli altri nei
giochi motori, nella danza , nella
comunicazione espressiva
37
Immagini, suoni,
colori
Stimolare la creatività attraverso esperienze
artistiche;
sviluppare il senso del bello , la conoscenza di
sé stessi, della realtà e degli altri mediante
l‟esplorazione dei diversi linguaggi a
disposizione (vocali, gestuali, sonori,
musicali, grafico-pittorici …)
migliorare le capacità percettive,
avvicinare alla cultura ed al patrimonio
artistico il bambino
accrescere la fiducia nelle proprie potenzialità
espressive e simbolico-rappresentative;
familiarizzare e favorire un contatto attivo
con la multimedialità;
ricercare nei media le possibilità espressive e
creative.
Comunica esprime emozioni,racconta
utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio del corpo consente;
Inventa storie e sa esprimerle attraverso la
drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre
attività manipolative;
Utilizza materiali e strumenti, tecniche
espressive e creative;
esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie;
segue con piacere spettacoli di tipo teatrale,
musicale, animazione;
sviluppa interesse per l‟ascolto della musica e
delle opere d‟arte;
scopre il paesaggio sonoro attraverso attività
di ascolto e produzione musicale utilizzando
voce , corpo, oggetti;
combina e sperimenta elementi musicali di
base, produce semplici sequenze sonoromusicali;
esplora i primi alfabeti musicali.
Promuovere la padronanza della lingua
Esprime in maniera comprensibile in italiano
emozioni, sentimenti, argomentazioni in
origine;
differenti situazioni comunicative;
acquisire fiducia nelle proprie capacità
comprende parole e discorsi;
espressive, comunicative, descrittive,
fa ipotesi sui significati, amplia e precisa il
narrative;
proprio lessico;
favorire l‟estensione del lessico, la corretta
sperimenta rime, filastrocche,
pronuncia di suoni, parole, frasi;
drammatizzazioni;
educare alla pratica delle diverse forme di
cerca somiglianze ed analogie tra suoni e
interazione verbale (ascoltare, prendere la
significati;
parola, spiegare, dialogare);
ascolta e comprende narrazioni, racconta e
avviare allo sviluppo del pensiero logico;
inventa storie;
motivare un rapporto positivo alla lettura e
sa chiedere ed offrire spiegazioni,
alla scrittura mediante l‟incontro e la lettura di ragiona sulla lingua, percepisce lingue
libri illustrati;
diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei
familiarizzare con una seconda lingua
linguaggi;
prendendo consapevolezza di suoni, tonalità e esplora e sperimenta prime forme di
significati diversi
comunicazione attraverso la scrittura;
inizia ad interagire con le tecnologie digitali
ed i nuovi media
I discorsi e le parole italiana, rispettando l‟uso della lingua di
La conoscenza del
mondo
Oggetti, fenomeni,
viventi
Numero e spazio
Interagire, riflettere e proporre soluzioni sulle
esperienze vissute;
collocare in successione temporale le
osservazioni degli eventi naturali, delle
esperienze personali;
avviare ad un percorso di conoscenza
strutturato per esplorare le potenzialità del
linguaggio e l‟uso di simboli per rappresentare
significati;
individuare qualità e proprietà degli oggetti e
dei materiali;
differenziare viventi e non viventi attraverso
l‟osservazione dei cambiamenti nel tempo;
ragionare sulle quantità e numerosità;
assimilare primi concetti geometrici
(direzione, angolo ..), descrivere oggetti
tridimensionali riconoscendo forme
geometriche;
avviare primi processi di astrazione
38
Possiede i principali concetti topologici e
temporali
Distingue le cose piccole, medie, grandi,
esegue misurazioni con strumenti alla sua
portata;
riconosce ed osserva i cambiamenti degli
organismi viventi;
ha familiarità con le strategie del contare,
dell‟operare con i numeri e le quantità;
individua le posizioni di oggetti e persone
nello spazio con termini quali avanti-dietrosopra-sotto, segue correttamente un percorso
su indicazioni verbali
La scuola del primo ciclo si articola in scuola primaria e
scuola secondaria di 1°grado
Partendo dal presupposto che fine ultimo dell‟educazione e dell‟insegnamento sia fornire a tutti la possibilità
e i mezzi per realizzare al massimo le proprie potenzialità, in rapporto con la realtà e con gli altri, riteniamo
che la scuola debba essere luogo di esperienza, cammino creativo del bambino e del gruppo di fronte a
svariate situazioni e non puro apprendimento di tecniche strumentali.
La scuola primaria accompagna gli alunni all‟elaborazione del senso della propria esperienza, mira
all‟acquisizione degli apprendimenti di base e offre agli allievi l‟opportunità di sviluppare le dimensioni
cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose. È scuola formativa attraverso gli alfabeti
delle discipline, permette l‟esercizio di diversi stili cognitivi ponendo le premesse per lo sviluppo del
pensiero riflessivo e critico.
Nella scuola secondaria di 1° grado si realizza l‟accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà, come
modalità di conoscenza , interpretazione e rappresentazione del mondo. Una più approfondita padronanza
delle discipline ed un‟articolata organizzazione delle conoscenze favoriranno nell‟alunno l‟acquisizione di
un sapere sempre più integrato e padroneggiato favorendo un approccio consapevole e critico con la società.
OBIETTIVI FORMATIVI AL TERMINE DEL 1° CICLO D‟ISTRUZIONE
AMBITO
OBIETTIVI
Identità e autonomia
Favorire l‟acquisizione dell‟autonomia personale e la presa di coscienza dell'identità personale
e culturale attraverso lo sviluppo di competenze relative alla conoscenza del sé e delle realtà
presente, alla capacità di decentrare il proprio punto di vista e di comprendere l'altro vicino o
lontano nello spazio e/o nel tempo
Linguaggi,
comunicazione,
informazione
Corpo, movimento,
salute
Conoscenza
scientifico-ambientale
Calcolo e linguaggio
formale
Promuovere lo sviluppo della capacità di esprimere la propria personalità e il proprio pensiero,
di comunicare e di comprendere gli altri attraverso i testi e i prodotti destinati all'espressione
personale, alla comunicazione e all'organizzazione delle informazioni e delle conoscenze
elaborate utilizzando lingue e linguaggi differenti.
Favorire lo sviluppo di abilità, conoscenze e competenze che possano mettere in grado gli
allievi di accettare il proprio corpo, di esprimersi mediante il movimento, la corporeità,
l'attività ludica e sportiva, di raggiungere e mantenere stati di salute fisica e psicofisica e di
benessere.
Far acquisire competenze necessarie per sviluppare la capacità di dare senso all‟esperienza e di
interpretare la complessità della realtà naturale e dei rapporti tra uomo e ambiente, di rifletter
sulle modalità con cui si costruisce il sapere mediante l'apporto delle conoscenze e delle abilità
relative alle discipline e delle altre forme di sapere che fanno parte del patrimonio della nostra
cultura.
Sviluppare le competenze necessarie per padroneggiare gli strumenti logico-formali necessari
per costruire rappresentazioni specifiche di fenomeni naturali e sociali. Favorire lo sviluppo di
forme di ragionamento di carattere sia induttivo che deduttivo utili per la soluzione di
39
problemi. Potenziare la capacità di calcolo
Mondo sociale,
culturale, economico
contemporaneo
Conoscenza storica
Far acquisire le competenze necessarie per costruire un rapporto positivo con il mondo sociale,
culturale, economico contemporaneo basato sulla capacità di dare significato all'esperienza, di
comprendere i legami con il passato, di sviluppare capacità analitiche e critiche mediante
l'utilizzazione di modelli di conoscenza condivisi che favoriscano un atteggiamento positivo
nei confronti della realtà contemporanea e la capacità di progettare il proprio futuro.
Favorire lo sviluppo della capacità di instaurare il rapporto con il passato basato sul recupero
della memoria e di altre forme di conoscenza non strutturate, sulla loro rielaborazione resa
possibile dall'acquisizione dagli strumenti culturali messi a disposizione dalle diverse forme
del sapere storiografico
Cittadinanza attiva,
socializzazione e
negoziazione
Aiutare, partendo dalla capacità di conoscere sé e di comprendere l'altro, la maturazione della
consapevolezza dell'importanza delle regole sociali e della negoziazione per affrontare il
problema della collaborazione e della cooperazione quali strumenti indispensabili per costruire
la conoscenza e per convivere in una società complessa i cui elementi fondamentali sono la
costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un‟etica della responsabilità.
Immaginazione e
creatività
Favorire la consapevolezza dell'importanza dell'immaginazione nello sviluppo della
conoscenza, della produzione artistica e dello sviluppo tecnologico, e creare le condizioni per
un'autonoma e personale capacità di espressione creativa utilizzando diversi linguaggi e forme
di espressione.
Metacognizione e
metodo di studio
Rafforzare le competenze utili per riconoscere e controllare autonomamente procedure,
strategie, modalità di apprendimento, di ricerca di studio personale, di lavoro in gruppi
organizzati e spontanei finalizzati a collaborare cooperare, al fine di acquisire una maggiore
autonomia culturale e la consapevolezza delle modalità di costruzione del sapere
Interdisciplinarità
Favorire l‟uso delle discipline come opportunità per costruire strumenti culturali in grado di
risolvere problemi in un‟ottica di relazioni di scambio tra le varie aree del sapere e di
complementarità tra le diverse forme di conoscenza
Orientamento
Potenziare capacità di utilizzare competenze e strumenti utili per conoscere se stessi, le proprie
attitudini, i propri interessi e la realtà circostante al fine di operare scelte consapevoli per
progettare il proprio futuro
Traguardi delle competenze trasversali attese dagli alunni del nostro Istituto
L‟attività didattica educativa programmata dai docenti dell‟istituto mira al conseguimento, da parte degli
alunni della scuola, delle seguenti competenze. Queste sono articolate per segmenti di percorso scolastico al
fine di monitorare con maggior precisione il percorso di crescita di ogni singolo alunno. Tali competenze
sono ritenute dai docenti dell‟istituto, fondamentali per un armonico e proficuo apprendimento nonché per la
costruzione di un habitus personale di apprendimento per tutto l‟arco della vita.
40
TRAGUARDI DELLE COMPETENZE
TRASVERSALI AL TERMINE DI DIVERSI
SEGMENTI DEL PERCORSO SCOLASTICO
Costruzione
del sé
IMPARARE AD
IMPARARE
Al termine della
SCUOLA
DELL‟INFANZIA
Al termine della
terza classe
SCUOLA
PRIMARIA
Al termine
Al termine del
della SCUOLA terzo anno della
PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA
DI PRIMO
GRADO
Sa riconoscere
elementi comuni in
immagini e racconti
di esperienze
proprie e/o altrui
Sa avviare ed
organizzare il
proprio
apprendimento
utilizzando le
informazioni
ricevute, anche in
funzione dei tempi
disponibili e del
proprio metodo di
studio e di lavoro.
Sa avviare ed
organizzare il
proprio
apprendimento
in modo
responsabile,
utilizzando le
informazioni
ricevute, anche
in funzione dei
tempi
disponibili e
del proprio
metodo di
studio e di
lavoro
Sa organizzare il
proprio
apprendimento
scegliendo ed
utilizzando varie
fonti e varie
Sa elaborare e
realizzare
semplici
compiti di
apprendimento
utilizzando il
metodo
sperimentale
nei vari ambiti
disciplinari,
non solo
scientifici.
Sa elaborare e
realizzare
progetti,
riguardanti lo
sviluppo delle
proprie attività di
studio e di lavoro,
utilizzando le
conoscenze
apprese per
stabilire le fasi
procedurali e
verificare i
risultati raggiunti.
è in grado di
dimostrare di avere
fiducia in se stesso
affrontando
serenamente anche
situazioni nuove
Comprende la
relazione causa
effetto
E‟ in grado di
organizzarsi in
modo autonomo
nello spazio
scolastico
PROGETTARE
Sa realizzare
semplici compiti di
apprendimento
utilizzando il
metodo sperimentale
nei vari ambiti
disciplinari, non solo
scientifici.
41
modalità di
informazione,
anche in funzione
dei tempi
disponibili e del
proprio metodo di
studio e di lavoro.
Sa comunicare
ordinatamente
un‟esperienza
(utilizzando codici
diversi, verbale,
Relazioni
con gli altri
mimico -gestuale,
iconografico);
sa descrivere
luoghi noti;
sa ascoltare brevi
narrazioni e
rappresentare fatti,
personaggi e luoghi
narrati
COMUNICARE
Comprende semplici
messaggi utilizzando
i linguaggi di base
appresi (verbale,
matematico,
scientifico,
simbolico, ecc.),
anche mediante
supporti cartacei e
informatici.
Esprime eventi,
fenomeni, norme,
procedure,
atteggiamenti, stati
d‟animo, emozioni,
ecc. utilizzando
linguaggi di base
appresi (verbale,
matematico,
scientifico,
simbolico, ecc.) e
diverse conoscenze
disciplinari, anche
mediante supporti
(cartacei, informatici
e multimediali).
42
Comprende
semplici
messaggi di
genere diverso
(quotidiano,
letterario,
tecnico,
scientifico)
utilizzando i
linguaggi di
base appresi
(verbale,
matematico,
scientifico,
simbolico,
ecc.) anche
mediante
supporti
cartacei e
informatici.
Esprime
eventi,
fenomeni,
norme,
procedure,
atteggiamenti,
stati d‟animo,
emozioni, ecc.
utilizzando
linguaggi di
base appresi
(verbale,
matematico,
scientifico,
simbolico,
ecc.) e diverse
conoscenze
disciplinari,
anche mediante
supporti diversi
(cartacei,
informatici e
multimediali).
Comprende
messaggi di
genere diverso
(quotidiano,
letterario, tecnico,
scientifico)
trasmessi
utilizzando
linguaggi diversi
(verbale,
matematico,
scientifico,
simbolico, ecc.)
mediante diversi
supporti (cartacei,
informatici e
multimediali)
Esprime eventi,
fenomeni,
principi, concetti,
norme, procedure,
atteggiamenti,
stati d‟animo,
emozioni, ecc.
utilizzando
linguaggi diversi
(verbale,
matematico,
scientifico,
simbolico, ecc.) e
diverse
conoscenze
disciplinari,
mediante diversi
supporti (cartacei,
informatici e
multimediali).
E‟ in grado di
accettare e di
eseguire proposte e
idee diverse dalle
proprie.
COLLABORARE E
PARTECIPARE
E‟ in grado di
partecipare
attivamente
all‟interno di un
gruppo per il
raggiungimento di
una meta comune
rispettando il
proprio turno.
E‟ in grado di
ascoltare e
comprendere i
compagni durante le
attività didattiche.
Interagisce nel
gruppo,
accettandone le
regole, partecipando
alla realizzazione di
attività collettive nel
rispetto dei compiti
assegnati a lui ed ai
compagni.
Gioca con tutti i
compagni, è
sensibile nei
confronti dei
compagni meno
integrati e/o in
difficoltà
E‟ in grado di
rispettare in modo
consapevole, le
decisioni prese
assieme agli altri
compagni e
all‟insegnante
RISOLVERE
PROBLEMI
E‟ in grado di
discutere con i
compagni per la
risoluzione dei
problemi
le regole,
contribuendo
alla
realizzazione
di attività
collettive nel
rispetto dei
diritti
fondamentali
di tutti.
Ascolta ed
interiorizza
opinioni
diverse della
sue, sa rivedere
le proprie
opinioni.
Vive il
confronto /
relazione con
l‟altro come
possibilità di
arricchimento.
E‟ in grado di
compiere scelte
autonome relative a
semplici situazioni
problematiche
Rapporti
con la
realtà
naturale e
sociale
Interagisce nel
gruppo,
accettandone
Affronta semplici
situazioni
problematiche
raccogliendo e
valutando i dati,
proponendo
soluzioni
utilizzando, secondo
il tipo di problema,
contenuti e metodi
delle diverse
discipline.
43
Affronta
semplici
situazioni
problematiche
cercando di
formulare
ipotesi di
soluzione,
raccogliendo e
valutando i
dati,
proponendo
soluzioni
utilizzando,
secondo il tipo
di problema,
contenuti e
metodi delle
diverse
discipline.
Interagisce nel
gruppo,
comprendendo i
diversi punti di
vista, gestendo la
conflittualità,
contribuendo
all‟apprendimento
comune ed alla
realizzazione
delle attività
collettive nel
rispetto dei diritti
fondamentali
degli altri.
Utilizza il
confronto /
relazione con
l‟altro come
opportunità di
arricchimento
personale
Affronta
situazioni
problematiche
formulando
ipotesi di
soluzione,
individuando le
fonti e le risorse
adeguate,
raccogliendo e
valutando i dati,
proponendo
soluzioni
utilizzando,
secondo il tipo di
problema,
contenuti e
metodi delle
diverse discipline.
Sa
osservare/descrivere
un luogo
rispettando
consegne;
sa discriminare, su
richiesta, tra i
diversi aspetti della
propria esperienza;
INDIVIDUARE
COLLEGAMEN TI
E RELAZIONI
Rappresenta
fenomeni ed eventi
disciplinari
individuati,
cogliendone
analogie e
differenze, cause ed
effetti sia nello
spazio che nel
tempo.
Individua e
rappresenta
fenomeni ed
eventi
disciplinari,
cogliendone
analogie e
differenze,
cause ed effetti
sia nello spazio
che nel tempo.
Individua e
rappresenta,
collegamenti e
relazioni tra
fenomeni, eventi
e concetti diversi,
anche
appartenenti a
diversi ambiti
disciplinari, e
lontani nello
spazio e nel
tempo,
cogliendone la
natura sistemica,
individuando
analogie e
differenze,
coerenze ed
incoerenze, cause
ed effetti e la loro
natura
probabilistica.
E‟ disponibile a
recepire
informazioni utili al
proprio
apprendimento,
anche in contesti
diversi da quelli
disciplinari e
prettamente
scolastici.
E‟ disponibile
a ricercare
informazioni
utili al proprio
apprendimento,
anche in
contesti diversi
da quelli
disciplinari e
prettamente
scolastici.
Ha acquisito la
capacità di
analizzare
l'informazione
ricevuta nei
diversi ambiti ed
attraverso diversi
strumenti
comunicativi,
valutandone
l‟attendibilità e
l‟utilità,
distinguendo fatti
e opinioni.
sa riconoscere
elementi comuni in
immagini e racconti
di esperienze
proprie e/o altrui;
sa connettere un
elenco di
informazioni per
immagini secondo
una variabile
comune;
sa costruire una
semplice linea del
tempo, relativa a
fatti della propria
esperienza e ad un
passato recente
Sa leggere e
confrontare
immagini e racconti
attraverso indicatori
temporali e spaziali
ACQUISIRE E
INTERPRETARE
L‟INFORMAZIONE
Si rinvia al curricolo per macro-aree per la scansione dettagliata delle
competenze ed abilità che si prefiggono di raggiungere nell‟ambito delle singole
discipline di studio
44
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
COMPORTAMENTO
Gli alunni dell‟Istituto saranno valutati nel loro comportamento secondo i seguenti indicatori e criteri
STANDARD PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA
INDICATORI
CRITERI
1 RISPETTO
DELLE REGOLE
Adeguamento
dei
comportamen
ti al
regolamento
scolastico e
alle regole
convenute
2 RAPPORTI CON
I COMPAGNI
Rispetto,
disponibilità,
collaborazion
e
3 RAPPORTI CON
DOCENTI E
PERSONALE
DELLA SCUOLA
Rispetto,
collaborazion
e fiducia
4 RISPETTO
DELL‟AMBIENT
E SCOLASTICO
E MATERIALI
DELLA SCUOLA
Ordine e cura
5
OTTIMO
DISTINTO
BUONO
SUFFICIENTE
NON
SUFFICIENT
E
VALUTAZIO
NE PIENA
NEGLI
INDICATOR
I 1,2,3,4,5,6
VALUTAZIO
NE PIENA
NEGLI
INDICATOR
I 1,2,3 ED IN
ALTRI DUE
INDICATOR
I
VALUTAZION
E
SODDISFACE
NTE NEGLI
INDICATORI
1,2 ED IN
ALMENO DUE
DEGLI ALTRI
VALUTAZION
E
SODDISFACE
NTE NEGLI
INDICATORI
1,2 E
SUFFICIENTE
NELLE
ALTRE
VALUTAZIO
NE
INSUFFICIE
NTE NEGLI
INDICATORI
1,2,3
Assunzione
RESPONSABILIT dei propri
A‟ NEGLI
doveri
scolastici ed
IMPEGNI
extrascolastici
6 PROGRESSI NEL
COMPORTAME
NTO
Maturazione
sul piano
comportamen
tale
45
STANDARD PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
SCUOLA SECONDARIA
INDICATORI
CRITERI
voto10
Voto 9
Voto 8
Voto7
Voto 6
Voto 5
Adeguamento
dei
comportament
i al
regolamento
scolastico e
alle regole
convenute
Rispetta le
regole
convenute e
il
Regolament
o Scolastico,
non riporta
sanzioni
disciplinari
Rispetta le
regole
convenute e
il
Regolament
o Scolastico,
non riporta
sanzioni
disciplinari
Generalment
e rispetta le
regole
convenute e
il
Regolament
o Scolastico,
non riporta
sanzioni
disciplinari
Non rispetta
completame
nte le regole
convenute e
il
Regolament
o Scolastico,
riporta note
disciplinari
sul diario
Non rispetta
completame
nte le regole
convenute e
il
Regolament
o Scolastico,
riporta note
disciplinari
sul diario e
sul registro
di classe,
sospensione
inf. ai tre gg.
Non rispetta
completame
nte le regole
convenute e
il
Regolament
o Scolastico,
riporta note
disciplinari
sul diario e
sul registro
di classe,
sospensione
sup. ai tre
gg.
Favorisce il
Rispetto,
rapporto e il
disponibilità,
rispetto tra
collaborazione compagni
sviluppando
situazioni di
integrazione
e solidarietà
Rispetta i
compagni,
sia di diversa
nazionalità
e/o in
situazioni di
disagio o
svantaggio
Rispetta i
compagni,
sia di diversa
nazionalità
e/o in
situazioni di
disagio o
svantaggio
Solitamente
rispetta i
compagni,
sia di diversa
nazionalità
e/o in
situazioni di
disagio o
svantaggio
Sollecitato
Non rispetta
rispetta i
i compagni
compagni,
sia di diversa
nazionalità
e/o in
situazioni di
disagio o
svantaggio
Mantiene un
comportame
nto corretto
Cerca di
mantenere
un
comportame
nto corretto
Sollecitato
mantiene un
comportame
nto corretto
Generalment
e rispetta
l‟ambiente
scolastico ed
usa il
materiale
comune con
adeguata
attenzione
Sollecitato
rispetta
l‟ambiente
scolastico ed
utilizza il
materiale
comune con
adeguata
attenzione
Sollecitato
rispetta
l‟ambiente
scolastico ed
utilizza il
materiale
comune con
poca
attenzione
1
RISPETTO
DELLE REGOLE
2
RAPPORTI CON
I COMPAGNI
3 RAPPORTI CON
DOCENTI E
PERSONALE
DELLA SCUOLA
4 RISPETTO
DELL‟AMBIENT
E SCOLASTICO
E MATERIALI
DELLA SCUOLA
Mantiene
Rispetto,
costantement Mantiene un
collaborazione e un
comportame
fiducia
comportame nto
nto
costruttivo e
costruttivo e corretto
corretto
Ordine e cura
Rispetta
costantement
e l‟ambiente
scolastico ed
ha cura dei
materiali
comuni
Rispetta
l‟ambiente
scolastico ed
ha cura dei
materiali
comuni
46
Anche
sollecitato
non
mantiene un
comportame
nto corretto
Non rispetta
l‟ambiente
scolastico ed
utilizza
senza cura il
materiale
comune
5
RESPONSABILIT
A‟ NEGLI
IMPEGNI
Assunzione
dei propri
doveri
scolastici ed
extrascolastici
6 PROGRESSI NEL Maturazione
COMPORTAMEN sul piano
comportament
TO
ale
Frequenta
regolarmente
le attività
curricolari,
assolve
assiduament
ee
proficuamen
te agli
impegni di
studio;
riferisce nei
tempi
richiesti le
comunicazio
ni scuolafamiglia
Frequenta
regolarmente
le attività
curricolari,
assolve
assiduament
e agli
impegni di
studio e ai
compiti
assegnati;
riferisce nei
tempi
richiesti le
comunicazio
ni scuolafamiglia
Frequenta
regolarmente
le attività
curricolari,
assolve
costantement
e agli
impegni di
studio e ai
compiti
assegnati;
riferisce nei
tempi
richiesti le
comunicazio
ni scuolafamiglia
Frequenta
non
regolarmente
le attività
curricolari,
assolve in
modo
discreto agli
impegni di
studio e
parzialmente
ai compiti
assegnati; va
sollecitato
nel riferire le
comunicazio
ni scuola famiglia
Non
frequenta
regolarmente
le attività
curricolari,
assolve in
modo
parziale agli
impegni di
studio e si
impegna
saltuariamen
te nei
compiti
assegnati; va
sollecitato
nel riferire le
comunicazio
ni scuola famiglia
Non
frequenta
regolarmente
le attività
curricolari,
non assolve
agli impegni
di studio,
deve essere
sollecitato
nell‟esecuzio
ne dei
compiti
richiesti; va
sollecitato
nel riferire le
comunicazio
ni scuola famiglia
Ottimo
miglioramen
to o
manteniment
o
Apprezzabil
e
miglioramen
to o
manteniment
o
Buon
Qualche
miglioramen miglioramen
to o
to
manteniment
o
Miglioramen
ti minimi in
alcuni
aspetti
Nessun
miglioramen
to
nonostante
le sanzioni
Valutazione delle conoscenze e competenze disciplinari
Una verifica sistematica e frequente consente di valutare il grado di apprendimento raggiunto dall'alunno e
dall'intera classe e concorre ad evidenziare le capacità e le attitudini degli alunni, in vista delle scelte future.
La valutazione avrà per oggetto i progressi nell'apprendimento, il comportamento e la crescita globale della
personalità.
Al fine di consentire agli alunni di recuperare, consolidare e/o approfondire le loro conoscenze il Collegio
docenti ha deliberato l‟effettuazione della settimana del recupero dal 3 al 7 febbraio 2014 con possibilità di
classi aperte e gruppi di livello. In questa settimana la trattazione di nuovi contenuti disciplinari sarà sospesa
per una migliore fruizione del tempo-scuola- recupero.
Le regole condivise per la gestione delle procedure di verifica sono le seguenti:
Periodicità: verranno effettuate almeno tre prove scritte per le discipline che lo prevedono; tre interrogazioni
orali; tre prove grafiche o pratiche dove prescritto per quadrimestre;
Attribuzione di voti: riferiti a specifici obiettivi desunti dalle unità di apprendimento e dagli Indicatori
disciplinari allegati alle programmazioni disciplinari;
Correzione di elaborati: a cura del docente titolare della disciplina, finalizzata alla presa di coscienza da
parte degli alunni degli obiettivi raggiunti e di quelli ancora da raggiungere;
Restituzione elaborati: al massimo entro quindici giorni;
Comunicazione alle Famiglie: attraverso il diario scolastico, i colloqui individuali e generali, il documento
di valutazione, la certificazione delle competenze.
47
Si valuteranno, pertanto, tenendo in considerazione i livelli di partenza, gli stili individuali di apprendimento
ed il processo di maturazione individuale: conoscenze acquisite, capacità di rielaborazione, interesse,
impegno, partecipazione alla vita scolastica progressione verso gli obiettivi
La valutazione terrà conto anche dei condizionamenti socio-ambientali.
Strumenti della valutazione
Gli strumenti utilizzati sono: discussioni, relazioni orali e scritte, prove orali e scritte o pratiche, questionari a
risposta aperta o chiusa, vero o falso, scelta multipla, lavori applicativi su nozioni acquisite, ricerche
individuali e di gruppo, allestimento cartelloni, lavori diversificati, ecc.
Attraverso l‟osservazione sistematica del comportamento, vengono valutati gli aspetti non cognitivi in
relazione a: socializzazione, impegno, interesse, attenzione, partecipazione, metodo di lavoro.
La valutazione, oltre a realizzarsi con precisi atti nella quotidianità della vita scolastica, assume valenze e
forme particolari in alcuni momenti dell'anno:
ad inizio di anno scolastico: valutazione diagnostica, finalizzata all'accertamento del possesso dei
prerequisiti ed all'organizzazione del loro recupero (le prove di ingresso saranno concordate tra gli insegnanti
della stessa disciplina nelle varie sezioni);
durante il corso dell'anno: valutazione intermedia o in itinere, finalizzata al controllo dell'efficacia e
dell'adeguatezza della programmazione. Essa si concretizza nella valutazione quadrimestrale, espressa con
giudizio sintetico degli esiti delle discipline e del comportamento nel documento di valutazione degli alunni;
al termine dell'anno scolastico o del ciclo di studi: valutazione finale o sommativa, per il confronto fra
risultati ottenuti e previsti e la misurazione dell'eventuale distanza degli apprendimenti dell'alunno dallo
standard di riferimento, tenendo conto delle condizioni di partenza e per l'attestazione degli esiti raggiunti.
Criteri di valutazione degli apprendimenti
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 4, comma 4 del D.P.R. 275/1999 e dell‟art. 1, c. 5 del D.P.R. 122/2009, la
valutazione e l‟attribuzione dei voti disciplinari sarà espressa in decimi sia per il comportamento, sia per gli
apprendimenti e verrà effettuata sulla base dei criteri di seguito riportati:
48
Voto Criteri
10
Evidenzia una preparazione approfondita e organica Dimostra autonomia di giudizio e operativa Rielabora con
originalità le conoscenze Comprende i testi , li interpreta senza difficoltà e interagisce con essi, Si esprime con
disinvoltura ed espone con rigore e padronanza lessicale
9
Conosce in modo completo e articolato la disciplina Ha padronanza dei contenuti; Rielabora autonomamente le
conoscenze Comprende i testi con precisione cogliendo anche elementi impliciti; Si esprime con efficacia e con
lessico specifico
8
Conosce i contenuti e li elabora correttamente; Ha consapevolezza dei contenuti che ripropone con sicurezza
Applica autonomamente le conoscenze che rielabora in modo soddisfacente Comprende i testi con precisione; Si
esprime in modo chiaro e corretto
7
Conosce gli argomenti di studio; Ha consapevolezza dei contenuti che ripropone in modo adeguato; Applica
autonomamente le conoscenze che elabora in modo semplice Comprende i testi e riesce ad interagire Espone in
modo chiaro e con lessico adeguato
6
Conosce gli aspetti fondamentali dei temi trattati; Ha consapevolezza dei contenuti acquisiti e li ripropone in
modo semplice; Riesce ad applicare le conoscenze di cui è in possesso attraverso linee guida; Comprende il
messaggio in maniera essenziale semplificando i contenuti; Espone in modo semplice e lineare pur con qualche
errore che non compromette la chiarezza del messaggio;
5
Conosce in modo incompleto gli aspetti fondamentali dei temi trattati; Ha acquisito meccanicamente i contenuti;
Ha difficoltà nell'applicare le conoscenze; Comprende parzialmente / con lentezza se guidato; Espone
utilizzando un lessico limitato.
4
Conosce in modo frammentario gli aspetti fondamentali dei temi trattati; Ha acquisito in maniera parziale e
superficiale i contenuti; Presenta difficoltà di rilievo nell'applicazione e nell'elaborazione personale; Comprende
a fatica i contenuti semplificati nella loro struttura; La comunicazione è difficoltosa per carenze strutturali nel
discorso;
L‟insegnamento della Religione Cattolica continuerà ad essere valutato attraverso un giudizio sintetico del
docente.
Si sottolinea che nella scuola dell’obbligo, sono applicati da tempo gli strumenti di valutazione
qualitativi che si affiancano a quelli quantitativi. La valutazione a cui si giunge è globale perché
colloca i dati ottenuti dalla misurazione all'interno di un'analisi complessiva della situazione in cui
avviene l'apprendimento.
Valutazione degli Alunni con disabilità
Gli Alunni con disabilità saranno valutati, oltre che sul comportamento, anche sulle discipline e sulle attività
predisposte e svolte sulla base del P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato, come dall‟art. 12, c. 5 L.104/92).
Per essi, qualora richieste, si provvederà in sede di Esame di Stato, alla predisposizione di prove
differenziate. Per gli alunni con gravi disabilità sarà possibile conseguire la „certificazione delle
competenze‟.
Valutazione degli Alunni con DSA (disturbi specifici di apprendimento)
Per gli Alunni in situazione di Difficoltà Specifiche di Apprendimento, debitamente certificate, (Legge n.
170 08/10/2010), viene dettata una disciplina organica, con la quale si prevede che, in sede di svolgimento
delle attività didattiche, ed anche in sede di esame, siano attivate adeguate misure dispensative e
49
compensative che il consiglio di classe individua nel piano didattico personalizzato e che la relativa
valutazione sia effettuata tenendo conto delle particolari situazioni ed esigenze personali degli alunni
.
Certificazione delle Competenze
La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello
studente. Le competenze specifiche, acquisite dagli alunni al termine del percorso scolastico nei
vari ambiti disciplinari, saranno certificate adeguatamente, nel quadro della normativa europea. Le
certificazioni nel primo ciclo (al termine della Scuola Primaria e della Secondaria) descrivono e
attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientano gli
studenti verso la scuola del secondo ciclo.
METODOLOGIA
I docenti del nostro istituto, partendo dall‟assunto che le modalità d'intervento educativo devono avere al loro
centro l'alunno, faranno ricorso ai seguenti criteri metodologici per il successo educativo ed evolutivo
dell‟alunno:
✓ Valorizzare l‟esperienza e le conoscenze degli alunni per promuovere abilità e competenze
✓ Predisporre interventi in favore della diversità
✓ Motivare l‟esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la passione per la ricerca di nuove
conoscenze
✓ Attuare l‟apprendimento collaborativo all‟interno della classe e attraverso la formazione di gruppi di
lavoro anche con alunni di classi e di età diverse
✓ Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare ad apprendere”
✓ Realizzare percorsi in forma di laboratorio, per favorire l‟operatività e allo stesso tempo il dialogo e
la riflessione di quello che si fa.
✓ Utilizzare il metodo della ricerca (individuale e di gruppo) per la possibilità che offre di indagare in
campi diversi con obiettivi e tecniche multiple.
Ampio spazio verrà riservato all‟operatività ed alle attività di tipo laboratoriale in quanto è proprio attraverso
il fare che i ragazzi apprendono con maggiore facilità.
Si adotterà uno stile di insegnamento che sarà interattivo, cooperativo e per animazione, rispettando i tempi
ed i bisogni degli alunni.
L‟apprendimento, come è noto, è sostenuto dal rinforzo (successo e gratificazione personale), è facilitato
dalla continuità dell‟esperienza, è connesso agli interessi, alla motivazione e agli scopi; funziona secondo
modalità differenti nelle varie fasi dello sviluppo mentale ed è fortemente influenzato dalla situazione sociale
ed affettiva in cui avviene.
ACCOGLIENZA
Ogni alunno viene accolto nel rispetto dei suoi tempi di adattamento; particolare attenzione viene posta dai
docenti nelle classi di passaggio da un ciclo di istruzione all‟altro. Sono elaborati piani di accoglienza
specifici per le diverse fasce di età i quali coinvolgono il personale della scuola, i genitori, gli alunni.
Obiettivo di tali piani è quello di condurre gradatamente l‟alunno a conoscere l‟ambiente scolastico, il
50
personale che vi lavora inclusi compiti e funzioni, il regolamento di funzionamento dell‟istituto, il
regolamento di comportamento affinché la sua permanenza a scuola sia vissuta con serenità.
DIVERSITÀ E INCLUSIONE
Con la Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni
educativi speciali ed organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” viene ribadita e ridefinita la
strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare a pieno il diritto all‟apprendimento per tutti
gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva estende il diritto alla personalizzazione
dell‟apprendimento all‟intera area dei Bisogni Educativi Speciali comprendente:
✓ Alunni con disabilità
✓ Disturbi specifici di apprendimento,
✓ Disturbi evolutivi specifici,
✓ Difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua e cultura italiana (alunni stranieri)
✓ Svantaggio sociale e culturale
La presa in carico degli alunni con Bisogni Educativi Speciali è al centro dello sforzo congiunto e condiviso
della scuola e della famiglia, comporta la definizione di un Piano Didattico Personalizzato (anche per un
breve periodo) deliberato dal consiglio di classe, controfirmato dal team dei docenti di classe e dalla
famiglia.
Viene istituito nell‟Istituto Il Gruppo di Lavoro e di Studio per l‟Inclusione ( G.L.I.) che sostituisce ed
amplia i compiti del GLHI (gruppo di lavoro e di studio d‟Istituto). Rinnovato annualmente include al suo
interno:
✓ Il Dirigente scolastico o un suo delegato,
✓ Le funzioni strumentali incaricate per gli alunni con disabilità, con disturbi specifici di
apprendimento e/o evolutivi
✓ Insegnanti di sostegno,
✓ Docenti con esperienza e/o formazione specifica
✓ Coordinatori di classe
✓ Genitori degli alunni con bisogni educativi speciali
✓ Presidente del Consiglio d‟Istituto
✓ Esperti istituzionali
✓ Assistenti educatori comunali
✓ Assistenti alla comunicazione o mediatori linguistico-culturale
Tale gruppo di lavoro si riunisce periodicamente, funzionalmente alle necessità e richieste provenienti dalla
complessità degli interventi programmati. Può articolarsi per grado scolastico.
FUNZIONI DEL GRUPPO DI LAVORO PER L‟INCLUSIONE (G.L.I.)
▪ Rilevazione dei BES presenti nell‟Istituto
▪ Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in rete o con
azioni strategiche dell‟Amministrazione centrale
▪ Focus/confronto, consulenza, supporto ai docenti sulle strategie e metodologie di gestione delle
classi
▪ Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello d‟inclusività dell‟Istituto
▪ Raccolta e coordinamento delle proposte dei singoli GLHO ai sensi dell‟art.1 comma 605 lett.b
L.296/06, tradotte in sede di definizione del PEI (come stabilito dall‟art.10 c.5 L.122/10
▪ Elaborazione del Piano Annuale per l‟Inclusività da elaborare entro il mese di Giugno, da portare
in discussione e deliberazione del Collegio Docenti
▪ Interfaccia tra la scuola ed i Centri Territoriali di Supporto (CTS)
51
IL PIANO ANNUALE PER L‟INCLUSIVITA‟
Il piano annuale per l‟inclusività, redatto al termine di ciascun anno scolastico, rappresenta il piano operativo
funzionale dell‟Istituto per incrementare il livello generale di inclusività della scuola. Partendo da un‟analisi
delle criticità e dei punti di forza degli interventi attuati nel precedente anno scolastico, il piano formula un‟
ipotesi globale di utilizzo delle risorse specifiche, istituzionali e non, presenti e/o prevedibili nell‟Istituto
scolastico; portato all‟approvazione del collegio docenti nel mese di giugno viene inviato ai competenti uffici
(USR, GLIP, GLIR) per la constatata rilevazione del fabbisogno relativo all‟organico di sostegno e alle
altre istituzioni territoriali e all‟utilizzo delle risorse di competenza. Le assegnazioni delle risorse assegnate
dall‟USR all‟Istituzione Scolastica saranno quindi distribuite dal Dirigente scolastico, in accordo e
condivisione con il GLI, dando modo ai GLHO di definire il PEI per gli alunni con disabilità. Il collegio
docenti verifica annualmente il piano annuale per l‟inclusività.
Integrazione degli alunni con disabilità
Il diritto allo studio degli alunni con disabilità si realizza, secondo la normativa vigente, attraverso
l‟integrazione scolastica, che prevede l‟obbligo dello Stato di predisporre adeguate misure di sostegno, alle
quali concorrono a livello territoriale, con proprie competenze, anche gli Enti Locali e il Servizio Sanitario
Nazionale.
La comunità scolastica e i servizi locali hanno pertanto il compito di predisporre le condizioni per la piena
partecipazione della persona con disabilità alla vita sociale.
.
Il diritto all‟educazione e all‟istruzione degli alunni diversamente abili nella scuola di ogni ordine e grado è
disciplinato dalla legge quadro N. 104/92, le cui norme sono recepite dal Testo Unico della scuola. L‟ Istituto
Comprensivo dispone, in organico, di un team di insegnanti di sostegno specializzati che garantiscono una
continuità didattica e progettuale.
L‟ inclusione degli alunni diversamente abili è perseguita con diverse modalità, con particolare attenzione ai
momenti legati all‟accoglienza, alla permanenza e all‟orientamento. Accanto ad un lavoro prettamente
didattico e curricolare si affiancano momenti di lavoro individualizzato tesi al recupero delle difficoltà
specifiche a cui si alternano attività laboratoriali e di gruppo, atte a valorizzare le capacità e le attitudini di
ciascun alunno.
La certificazione di disabilità è il presupposto per l‟attribuzione all‟alunno delle misure di sostegno e di
integrazione. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n.185 del 23/02/2006 all‟art.1 individua
per la certificazione dell‟alunno con disabilità un “organismo collegiale” appartenente al Servizio Sanitario
Nazionale.
52
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
La L. 104/92 individua la Diagnosi Funzione (DF), il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e il Piano
Educativo Individualizzato (PEI) come strumenti necessari alla effettiva integrazione degli alunni con
disabilità. Come precisato nel DPR 24 febbraio 1994, tali documenti, redatti in collaborazione con il Servizio
Sanitario Nazionale, hanno lo scopo di riscontrare le potenzialità funzionali dell‟alunno con disabilità e sulla
base di queste costruire adeguati percorsi di autonomia, di socializzazione e di apprendimento.
.
L‟individualizzazione del percorso educativo previsto dal PEI può incidere, a seconda della tipologia di
disabilità e della sua gravità, sui metodi di valutazione e sul valore legale del titolo di studio conseguito.
L‟articolo 9 del Regolamento sulla valutazione degli alunni (dpr 122/2009) prevede che, in sede di esame
conclusivo del primo ciclo di istruzione le prove siano adattate in relazione agli obiettivi del PEI. Le prove
differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell‟esame e del
conseguimento del diploma di licenza. Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano riconducibili ai
programmi ministeriali, il percorso formativo consente l‟acquisizione di un attestato di credito formativo
valido anche per l‟accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione (art. 9 dpr 122/2009)
.
.
L‟ELABORAZIONE DEL P.E.I.
GLH Operativo (GLHO)
Per ogni alunno svantaggiato, all‟inizio dell‟anno scolastico, viene costituita un‟equipe di lavoro composta
dal Dirigente Scolastico, da almeno un rappresentante degli insegnanti di classe, dall‟insegnante
specializzato sul sostegno, dall‟assistente educatore eventualmente presente, dagli operatori della ASL che si
occupano del caso (l‟Unità multidisciplinare di cui all‟articolo 3 del Decreto del Presidente della Repubblica
24 febbraio 1994), dai genitori o dai facenti funzione e da qualunque altra figura significativa che operi nei
confronti
dell‟alunno.
Per esercitare le sue funzioni di competenza, il gruppo:
Il
.
•
elabora il Profilo Dinamico Funzionale;
•
elabora il Piano Educativo Individualizzato o almeno individua e coordina le "linee di fondo" del
PEI;
• verifica in itinere i risultati e, se necessario, modifica il PEI e/o il PDF.
GLH Operativo si riunisce almeno due volte l‟anno. Le riunioni
sono
verbalizzate
Il docente per le attività di sostegno
L‟alunno con disabilità è assegnato alla classe comune in cui si realizza il processo di integrazione. La presa
in carico e la responsabilità educativa dell‟alunno con disabilità spettano a tutto il Consiglio di Classe, di cui
fa parte il docente specialista per le attività di sostegno; la quantificazione delle ore per ogni alunno viene
individuata tenendo conto della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del conseguente
Piano Educativo Individualizzato, di cui alla Legge 104/92, e dei vincoli di legge vigenti e sono oggetto di
autorizzazione dall‟ufficio scolastico regionale.
.
L‟articolo 2 del dpr 122/2009, Regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni,
prevede che i docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipino alla valutazione di tutti gli alunni.
Qualora un alunno con disabilità sia affidato a più docenti di sostegno, essi si esprimono con un unico voto.
La valutazione dell‟alunno con disabilità è rapportata agli obiettivi educativi didattici previsti nel P.E.I.
dell‟alunno.
53
Alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento
A partire dall‟a.s. 2011/12 – a seguito della L. 170/2010 e delle conseguenti Linee guida emanate dal
MIUR gli alunni con disturbo specifico di apprendimento (DSA: dislessia, disgrazia, discalculia…) non
usufruiscono più dell‟insegnante di sostegno, ma sono presi in carico dall‟intero Consiglio di classe che
individuerà modalità unitarie e coordinate per garantire il diritto allo studio degli alunni in questione.
Lo strumento adeguato a garantire interventi mirati è individuato nel Piano Didattico Personalizzato, uno
strumento che garantisce le modalità di erogazione del servizio didattico dando un senso alle deroghe che,
rispetto al normale corso di istruzione, intervengono a favore dei DSA. Per tutelare il diritto allo studio degli
alunni con disturbi specifici di apprendimento, in linea con la normativa vigente (cf. L 170 dell‟8 ottobre
2010, Linee Guida allegate al DM del 12 luglio 2011), la scuola organizza a inizio anno un incontro di
accoglienza con le famiglie per discutere sulle problematiche relative a tali disturbi. Vengono attivate
iniziative di prevenzione effettuando uno screening principalmente sui bambini dell‟ultimo anno della Scuola
dell‟Infanzia e del primo anno della Scuola Primaria al fine di individuazione precoce dei segnali predittori
di eventuali disturbi di apprendimento. I team di classe ed il referente per la dislessia, con il coinvolgimento
delle famiglie e dei servizi di competenza, elaborano i Piani Didattici Personalizzati, individuano gli
strumenti compensativi, selezionano le misure dispensative e prevedono adeguate forme di verifica e
valutazione. Sono organizzati momenti di formazione per il personale docente per approfondire le tematiche
relative ai disturbi specifici di apprendimento e alle metodologie didattiche specifiche adeguate. Nell‟Istituto
è presente la funzione strumentale che coordina e cura i rapporti con i docenti, con i Servizi Sociali e con le
famiglie ( o la figura di Referente dei DSA con il compito di tenere i rapporti con le famiglie e i Servizi
Territoriali) e che opera per promuovere la più ampia diffusione di un approccio conoscitivo e di sensibile e
costante attenzione agli alunni che soffrono una situazione di disagio a causa di Disturbi Specifici di
Apprendimento non individuati precocemente.
Nell‟ambito dei DSA possono essere individuati 3 livelli di gravità:
Grado lieve
-
Riguarda un solo settore (es. errori fonologici e/o ortografici; oppure
lentezza e/o mancata correttezza nella lettura
Assenza di deficit cognitivi
Assenza di compromissioni della sfera emotiva
Grado medio
-
Riguarda più aree (es. lettura e scrittura, calcolo …)
Assenza di deficit cognitivi
Assenza di profili psicologici problematici
Grado grave
-
Riguarda più settori (lettura, scrittura, calcolo …)
Disturbi attentivi e comorbilità
In ordine ai livelli di gravità, il PDP elaborato dalla scuola contemplerà un diverso impiego dei seguenti
interventi:
•
•
•
•
Strategie metodologiche e didattiche
Misure dispensative
Strumenti compensativi
Modalità di valutazione
54
Con l‟espressione “Strategie metodologiche e didattiche “ si intende l‟utilizzo di forme didattiche che
facilitino e semplifichino il compito di lettura, scrittura e calcolo senza per altro ridurre la complessità delle
conoscenze richieste (ad esempio: uso di mappe concettuali, di schemi; diverso impiego dei tempi assegnati
per lo svolgimento di un compito; in alternativa ridurre gli obiettivi richiesti nella singola prova)
Con l‟espressione “Misure dispensative” si intendono misure che dispensano lo studente da determinate
prestazioni che sono direttamente compromesse dal disturbo e lo mettono in difficoltà di fronte ai compagni
costringendolo ad esperienze umilianti: es: leggere ad alta voce, scrivere alla lavagna, scrivere sotto dettatura
veloce, verifiche in forma scritta in italiano ed L2, valutazione di errori ortografici, eventuale riduzione di
compiti assegnati a casa…)
Con “Strumenti compensativi” si intendono strumenti utili a compensare gli effetti negativi del disturbo
(es.: sintesi vocale per la lettura, calcolatrice per il calcolo programmi di videoscrittura con correttore
ortografico)
Le “modalità di valutazione” sono ovviamente commisurate alle diverse modalità utilizzate e hanno piena
validità ai fini delle valutazioni di fine anno scolastico
Protocollo di accoglienza alunni con DSA
Finalità
Il Protocollo per l‟accoglienza e l‟inclusione è una guida d‟informazione riguardante l‟intervento
sugli alunni con disturbi specifici dell‟apprendimento (DSA) all‟interno del nostro Istituto. E‟ un
documento elaborato dal Gruppo di lavoro per l‟inclusione e successivamente deliberato dal
Collegio dei docenti e annesso al Piano dell‟offerta formativa (POF).
E‟ nato dalla volontà di condividere criteri, principi educativi e pratiche comuni in tema di
accoglienza e d‟intervento sugli alunni con DSA, consentendo di attuare, in modo operativo, le
indicazioni normative e le indicazioni ministeriali.
Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisto periodicamente,
sulla base delle esperienze.
Il Protocollo per l‟accoglienza delinea prassi condivise riguardanti:
• l‟aspetto amministrativo e burocratico (documentazione necessaria)
• l‟aspetto educativo–didattico (misure dispensative e compensative, coinvolgimento del Consiglio
di classe)
• l‟aspetto sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con i Servizi specializzati sul
territorio per la condivisione degli interventi)
• l‟aspetto affettivo-relazionale (tra pari e con gli adulti, prevenzione di situazioni di disagio
personale)
• la collaborazione con le famiglie
RIFERIMENTI NORMATIVI
• Legge 170/2010
• DM prot n. 5669 del 12 Luglio 2011– Linee Guida DSA
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• Accordo Stato Regioni 25 luglio 2012
• La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012
• Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013
Fasi del protocollo di accoglienza
1. Iscrizione e acquisizione della segnalazione specialistica.
2. Prima accoglienza e colloquio preliminare dei genitori alunni affetti da DSA con il Dirigente
Scolastico o suo delegato, la funzione strumentale per DSA, per la raccolta delle informazioni
(verbalizzazione da parte della F.S. )
3. Determinazione della classe e presentazione del caso al consiglio di classe.
4. Inserimento in classe.
5. Supporto al Consiglio di Classe.
6. Accordo tra i docenti per la predisposizione del piano didattico personalizzato (nel primo
Consiglio di classe utile)., previa richiesta scritta del genitore della stesura del PDP
7. Stesura finale e sottoscrizione del documento (docenti e genitori dello studente).
8. Valutazione intermedia e finale dei singoli alunni con DSA
9. Valutazione intermedia e finale di istituto dei risultati dei diversi casi di DSA inseriti nelle classi.
10. Procedura da seguire in caso di sospetto di difficoltà di apprendimento.
1. Iscrizione
Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico, alunno, famiglia, segreteria studenti, F.S. DSA.
1. Cosa consegnare/chiedere
• Modulo d‟iscrizione con apposito rinvio alla documentazione allegata
• Certificazione e/o diagnosi di un medico specialista (Neurologo, Neuropsichiatra infantile,
Psichiatra) per i DSA.
L‟assistente amministrativo che si occupa delle iscrizioni deve verificare la presenza di
certificazione medica all‟interno dei moduli e comunicare al Dirigente Scolastico e alla F.S. DSA
eventuali segnalazioni provenienti da ordini di scuola inferiori o di pari grado.
La diagnosi di DSA va consegnata all‟assistente amministrativo, al Dirigente Scolastico o alla F.S.
DSA.
La F.S. DSA accerta che la certificazione specialistica indichi: tipologia di disturbo/i (dislessia,
discalculia etc), livelli di gravità, indicazioni dello specialista sulle ricadute che compromettono
l‟apprendimento e il rendimento scolastico dello studente; acquisisce altresì, se presenti, eventuali
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allegati con osservazioni didattico – educative della scuola di provenienza e stabilisce una data per
un colloquio con la famiglia ed eventualmente con l‟allievo.
2. Prima accoglienza
Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico, F.S. DSA, famiglia
Il Dirigente Scolastico ed la F.S. DSA effettuano un colloquio con i genitori ed eventualmente con
l‟allievo. L‟assistente amministrativo contatta la famiglia per la consegna della documentazione
pertinente. La F.S. DSA verifica in quale classe sia più opportuno l‟inserimento sulla base delle
notizie raccolte, convoca i genitori per un colloquio preliminare alla presenza del coordinatore di
classe in cui sarà inserito l‟alunno
Obiettivi del colloquio con i genitori:
dare informazioni sulle figure di riferimento e le modalità didattiche per i DSA presenti nella
scuola;
raccogliere informazioni sulla storia personale e scolastica dell‟alunno;
se possibile chiedere informazioni sui cicli scolastici precedenti e sulle figure di riferimento delle
scuole di provenienza.
Durante il colloquio con i genitori sarà esplicitato ciò che la scuola propone per gli studenti affetti
da DSA, la relativa normativa attualmente in vigore e la compilazione del piano didattico
personalizzato.
A seguito di un periodo di osservazione dell‟alunno, i docenti di classe relazioneranno in merito alla
consapevolezza del disturbo, al livello di autostima, al grado di accettazione del disturbo, della
disponibilità all‟utilizzo degli strumenti compensativi manifestati dall‟allievo.
3. DETERMINAZIONE DELLA CLASSE
Soggetti coinvolti: Dirigente Scolastico, commissione composizione classi, F.S. DSA.
In caso di iscrizione di alunno con DSA alla classe prima il Gruppo di lavoro formazioni classi
inserirà gli alunni nelle classi/sezione tenendo presenti i seguenti criteri:
•
livello di gravità del disturbo rilevato dalla documentazione prodotta dalla famiglia;
•
quando è possibile si inseriranno nel gruppo classe non più di due studenti certificati DSA;
•
sarà valutata l‟opportunità di inserimento in una classe che usufruisce della collaborazione di
un insegnante di sostegno;
In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo) la scelta
della sezione in cui iscrivere l‟alunno con Disturbo di Apprendimento sarà di competenza del
Dirigente Scolastico, sentito la F.S. DSA, visti i criteri deliberati dal Collegio Docenti.
A settembre il Dirigente Scolastico e la F.S. DSA comunicheranno il nuovo inserimento
all‟insegnante coordinatore e a tutto il CdC della classe coinvolta. Durante il primo CdC verrà
esaminata la cartella di ogni studente DSA e definite le azioni dispensative e le attività
compensative anche con il supporto del F.S. DSA.
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4. INSERIMENTO IN CLASSE
Soggetti coinvolti: coordinatore di classe, F.S. DSA, componenti CdC
Quando in una classe viene inserito uno studente con DSA, la F.S. DSA ed il coordinatore di classe
devono preparare il Consiglio di Classe sull‟argomento:
1. fornendo adeguate informazioni sui Disturbi Specifici dell‟Apprendimento e/o la patologia
specifica;
2. fornendo ai docenti materiale didattico formativo adeguato;
3. presentando le eventuali strategie didattiche alternative e/o compensative e relativi strumenti.
Il coordinatore in sede del primo consiglio di classe utile mette a conoscenza l‟intero CdC del caso,
raccoglie le eventuali osservazioni di tutti i componenti al fine di stilare (eventualmente con l‟aiuto
della F.S. DSA) una bozza di PERCORSO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) previa
richiesta della stesura del documento da parte dei genitori
5. SUPPORTO AL CONSIGLIO DI CLASSE
Il Consiglio di Classe nella definizione delle strategie da adottare nei confronti di un alunno con
DSA può chiedere il supporto: della funzione strumentale DSA della scuola, degli Enti territoriali
preposti.
6. ACCORDO TRA I DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PDP
Soggetti coinvolti: coordinatore di classe, componenti CdC
In occasione del C.d.C successivo lo stesso acquisisce ed eventualmente integra il PDP, che quindi
viene approvato; tale documento costituirà un allegato RISERVATO della programmazione di
classe.
Il PDP deve contenere e sviluppare i seguenti punti:
descrizione del profilo didattico/cognitivo dello studente
strategie per lo studio – strumenti utilizzati
strategie metodologiche e didattiche adottate
strumenti compensativi
criteri e modalità di verifica e valutazione
rapporti con la famiglia
assegnazione dei compiti a casa e modalità su come vengono assegnati (con fotocopie, con nastri
registrati, ...), quantità di compiti assegnati (tenendo conto che i ragazzi con DSA sono lenti e fanno
molta più fatica degli altri occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni
apprendimento),scadenze con cui i compiti vengono assegnati, evitando sovrapposizioni e
sovraccarichi,modalità di esecuzione e presentazione con cui il lavoro scolastico a casa può essere
realizzato (uso di strumenti informatici, presentazioni di contenuti appresi con mappe, PowerPoint
…).
Ogni docente dovrà inserire nella propria programmazione, una specifica indicazione delle azioni
dispensative e attività compensative che utilizzerà nel corso dell‟anno scolastico.
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7. STESURA FINALE E SOTTOSCRIZIONE DEL DOCUMENTO
Soggetti coinvolti: coordinatore di classe, famiglia
Il PDP, una volta redatto, deve essere consegnato alle famiglie, attraverso incontri appositamente
concordati, per illustrare la proposta di PDP del CdC e viene richiesta la sua condivisione, per
mezzo di firma di accettazione, da parte dei genitori per consentire l‟attivazione di indispensabili
sinergie tra l‟azione della scuola, l‟azione della famiglia, l‟azione dell‟allievo.
8. VALUTAZIONE INTERMEDIA
CERTIFICAZIONE DSA
E
FINALE
DEI
SINGOLI
ALUNNI
CON
Soggetti coinvolti: dirigente scolastico, componenti CdC
Al termine di ogni quadrimestre il CdC in sede di scrutinio verificherà la situazione didattica degli
studenti DSA, con specifico punto all‟OdG.
9. VALUTAZIONE INTERMEDIA E FINALE DI ISTITUTO DEI RISULTATI DEI
DIVERSI CASI DI DSA INSERITI NELLE CLASSI
Soggetti coinvolti: coordinatori CdC, F.S. DSA
Nel corso di attivazione del protocollo saranno effettuate verifiche dei singoli casi, della situazione
globale e delle azioni attivate a livello di singolo consiglio di classe e più in generale dall‟Istituto
scolastico per il sostegno all‟apprendimento degli studenti con disturbi di apprendimento
nell‟ambito della implementazione delle pratiche inclusive della scuola.
10. PROCEDURA DA SEGUIRE IN CASO DI SOSPETTO DI DSA.
Nel caso in cui un docente, a seguito di un debito periodo di osservazione, abbia il dubbio che un
suo alunno possa essere affetto da DSA deve segnalare e condividere il caso tempestivamente con
il consiglio di classe o nella figura del suo coordinatore, quindi alla F.S. DSA e per notifica al
Dirigente Scolastico. Il coordinatore e la F.S. DSA seguiranno la seguente procedura con molto
tatto e discrezione:
1. colloquio con lo studente solo se ritenuto opportuno e necessario;
2. convocazione e colloquio con i genitori;
3. in base ai risultati delle prime due fasi eventuale invito, rivolto ai genitori, a recarsi alla ASL di
competenza previa segnalazione.
EDUCAZIONE MULTICULTURALE E INTERCULTURALE
L‟Educazione Multiculturale e Interculturale - che riguarda tutte le discipline, tutti i docenti e tutto il
personale della scuola - è e deve diventare sempre di più conoscenza e valorizzazione della altre culture e
non delle culture “altre” per prevenire ogni forma di razzismo.
La nostra scuola si muove in quattro dimensioni:
1. valorizzazione delle differenze
2. scambio e cambiamento reciproco – contaminazione di costume
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3. apertura all‟altro
4. approccio dell‟intercultura alle discipline e al curricolo.
Il tutto tenendo conto degli aspetti:
•
•
•
Cognitivo: aspetti linguistici, conoscenza ed educazione ai diritti, elaborazione di linguaggi
dell‟educazione interculturale, gioco, arte, teatro, musica, prospettiva interculturale delle discipline,
introduzione di temi nuovi e punti di vista differenti.
Relazionale: clima di apertura e scambio, abbattimento di stereotipi e pregiudizi, scelte di metodi
che siano coinvolgenti e partecipativi e che diano il senso concreto e reale della convivenza
democratica e della cittadinanza.
Accoglienza: attenzione all‟identità culturale e personale degli alunni stranieri, sostegno
all‟apprendimento dell‟italiano come L2, potenziamento e consolidamento.
L‟educazione alla cittadinanza europea
Oggi emerge l‟idea che la coscienza dell‟uomo non è più solo familiare, nazionale, culturale ma planetaria e
riteniamo fondamentale sviluppare una coscienza che ci permetta di riconoscerci quali “cittadini del mondo”.
A partire da questa prospettiva, la scuola si pone l‟obiettivo di porre l‟alunno nell‟ambito di una cittadinanza
europea, in una Europa che - trasformata e complessa - si apre al mondo. Si cercherà pertanto di definire
l‟identità europea attraverso la sua storia e la storia delle nazioni, con l‟intento di dare l‟idea di una Europa
che tenta di “costruirsi” partendo da una volontà di destino comune. La coscienza di avere un destino
comune può favorire lo sviluppo di una cittadinanza europea attraverso:
•
•
•
la conoscenza di una storia europea, che è intreccio di popoli e culture, da cui emergono le linee di
uno sviluppo economico, politico, sociale, culturale nonostante le crisi, le guerre, le contraddizioni;
dare l‟idea di un‟ Europa multietnica e multiculturale usando in modo corretto i termini: patrimonio,
eredità, radici, cultura;
inserire la storia europea nella prospettiva interculturale fornendo una visione mondiale della storia.
L‟educazione alla cittadinanza europea attraversa tutte le discipline e impegna tutti i docenti nei Consigli di
intersezione, interclasse e classe di appartenenza.
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI
RIFERIMENTI LEGISLATIVI
✓ Art. 36 della Legge n. 40 del 6 marzo 1998;
✓ Art 38 del D.L. n. 286 del 25 luglio 1998;
✓ Art 1 del D.P.R. n. 355 del 26 gennaio 1999;
✓ Art 45 del D.P.R. n. 394 del 31 agosto 1999;
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✓ C.M. n. 24 del 1 marzo 2006: "Linee guida per l‟accoglienza e l‟integrazione degli alunni
stranieri"
Il Protocollo d‟Accoglienza è un documento che, inserito nel P.O.F., predispone e organizza le procedure
che la Scuola intende mettere in atto riguardo l‟iscrizione e l‟inserimento di alunni stranieri. Consente di
attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nell‟art. 45 del DPR 31/8/99 n.394 e le “ Linee
guida per l‟accoglienza e l‟integrazione degli alunni stranieri” (Nota MIUR 16/02/06).
Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d‟Accoglienza, il Collegio dei Docenti si propone di :
- facilitare e sostenere l‟ingresso a scuola degli allievi appartenenti ad altre culture che non
hanno conoscenza della lingua italiana (o conoscenza limitata );
- favorire un clima d‟accoglienza che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione;
- stabilire relazioni costruttive con la famiglia immigrata,
- promuovere la collaborazione tra le scuole e tra scuola e territorio sui temi dell‟accoglienza e
dell‟educazione interculturale.
Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:
• amministrativo e burocratico (iscrizione);
• comunicativo e relazionale (prima conoscenza);
• educativo e didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, educazione interculturale,
insegnamento dell‟italiano L2);
• sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio).
E‟ istituita nell‟istituto la commissione intercultura, composta dal dirigente scolastico e alcuni docenti,
delegati dal Collegio, con competenze di carattere deliberativo, gestionale e progettuale per quanto riguarda
le diverse fasi dell‟inserimento dello studente straniero.
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COMPITI:
- si occupa dell‟accoglienza e della prima conoscenza degli studenti neo arrivati;
- propone la classe d‟inserimento;
- fornisce i primi dati raccolti sulla biografia dello studente agli insegnanti della classe che accoglierà il neo
arrivato ;
- raccoglie dati e documentazioni sul sistema scolastico dei paesi di provenienza e li fornisce agli insegnanti
della classe in cui il ragazzo è provvisoriamente inserito;
- fornisce agli insegnanti il materiale necessario per un primo accertamento delle competenze dell‟alunno;
- formula proposte per l‟attivazione di laboratori linguistici, facilitando, dove necessario, il coordinamento
tra gli insegnanti che si occupano dell‟alfabetizzazione;
- gestisce gli interventi svolti dai mediatori culturali;
- coordina l‟acquisto, il reperimento e la gestione di specifici sussidi didattici (testi per l‟acquisizione
dell‟italiano L2);
- costituisce un Centro di Documentazione d‟ Istituto sull‟ Intercultura, con materiale didattico e informativo
specifico, consultabile dai docenti ;
- propone al collegio docenti eventuali aggiornamenti del protocollo di accoglienza
ISCRIZIONE
L‟iscrizione è il primo passo del percorso di accoglienza dell‟alunno straniero e della sua famiglia.
Il Dirigente Scolastico, su proposta del Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi, individua l‟assistente
amministrativo dell‟ufficio di segreteria incaricato del ricevimento delle iscrizioni degli alunni stranieri, il
quale farà parte della Commissione Intercultura.
Sono predisposti appositi moduli per l‟iscrizione nella lingua di origine, ove possibile, e comunque in due
lingue comunitarie, per reperire informazioni sul percorso scolastico dell‟alunno e modalità di contatto con
la famiglia; sono altresì predisposti fascicoli informativi, bilingue o in lingua di origine, sul funzionamento
della realtà scolastica, sulle modalità di conferimento con il personale della scuola, sul regolamento
dell‟Istituto.
La presenza di modulistica bilingue così come l‟esposizione di avvisi e indicazioni in lingua nelle bacheche,
sui muri e sulle porte della scuola, propongono un volto“amichevole ed accogliente” dell‟Istituto stesso.
L‟Ufficio di Segreteria provvede a:
- iscrivere l‟alunno;
- fissare un colloquio con i genitori ed un membro della commissione intercultura e, se necessario, con la
presenza di un mediatore linguistico;
- acquisire un recapito telefonico della famiglia per permettere brevi comunicazioni;
- raccogliere documenti e/o autocertificazioni relativi alla precedente scolarità;
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- acquisire l‟opzione di avvalersi o non dell‟insegnamento della religione cattolica;
- fornire informazioni alla famiglia sulla richiesta del servizio mensa e del trasporto scolastico;
- fornire alla famiglia il fascicolo informativo, in diverse lingue, sul sistema scolastico italiano ed il
funzionamento dell‟Istituto.
-
LA PRIMA CONOSCENZA
La prima conoscenza avviene in un incontro con lo studente, la famiglia, i membri della Commissione e,
dove possibile, con un mediatore linguistico-culturale ( in assenza del quale può essere previsto l‟aiuto di
familiari residenti sul territorio quali facilitatori linguistici) durante il quale vengono raccolte informazioni
sulla situazione familiare, sulla storia personale dell‟alunno, sul suo percorso scolastico, sugli interessi.
La Commissione:
- raccoglie le informazioni provenienti dalla segreteria, quelle emerse dal colloquio e dalla documentazione
presentata e compila la scheda dell‟ alunno;
- propone l‟assegnazione alla classe
- avvisa la famiglia che l‟inserimento nella classe avverrà in modo provvisorio, al fine di accertare il livello
di competenza raggiunto nelle diverse discipline;
- ricorda la necessità di una collaborazione continuativa tra scuola e famiglia.
PROPOSTA DI ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE ED INSERIMENTO
L‟alunno è inserito nella classe in base a quanto previsto dall‟art.45 del DPR 31/8/99 n.394: i minori
stranieri soggetti all‟obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all‟età anagrafica. La
Commissione Intercultura potrà proporre l‟iscrizione ad una classe diversa, immediatamente inferiore o
superiore, tenendo conto:
- del corso di studi eventualmente seguito dall‟alunno nel paese di provenienza;
- del titolo di studio eventualmente conseguito dall‟alunno nel paese di provenienza;
- delle competenze e delle abilità possedute;
- da una valutazione delle aspettative della famiglia
Sarà evitata la costituzione di sezioni con predominanza di alunni stranieri e valutate eventuali problematiche
esistenti all‟interno della classe di assegnazione.
Durante la fase iniziale dell‟inserimento gli insegnanti di classe, avvalendosi della consulenza della
Commissione, accertano complessivamente le competenze possedute dall‟alunno definendo l‟inserimento
nella classe o nella sezione.
La collegialità è fondamentale in tutte le fasi della programmazione.
Il Consiglio di classe ha il compito di:
- favorire l‟inserimento dell‟alunno straniero nella classe, informando i compagni del nuovo arrivo e creando
un clima positivo;
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- dedicare del tempo ad attività di benvenuto e conoscenza della cultura di provenienza;
- individuare, eventualmente, un alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor ( compagno di
viaggio ) dell‟alunno straniero;
- rilevare i bisogni specifici di apprendimento;
- individuare ed applicare modalità di facilitazione linguistica per ogni disciplina stabilendo, quando
necessario, i contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica e la valutazione;
- programmare il lavoro con gli insegnanti che eventualmente seguono l‟alunno straniero in un laboratorio
linguistico e con i mediatori linguistici e culturali;
- informare l‟alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola.
VALUTAZIONE
Gli insegnanti fanno riferimento ai criteri di valutazione e alla programmazione di alfabetizzazione,
deliberati dal Consiglio di Classe.
Gli insegnanti stabiliscono verifiche congrue alla programmazione svolta:
- graduando le prove;
- dichiarando gli obiettivi minimi previsti per gli alunni stranieri che hanno seguito percorsi didattici
personalizzati.
ISTRUZIONE DOMICILIARE
L‟istruzione domiciliare si connota come una particolare modalità di esercizio allo studio, è parte integrante
dell‟offerta formativa dell‟Istituto e costituisce una forma di flessibilizzazione straordinaria e temporanea per
consentire, ad una fascia di alunni in grave difficoltà momentanea, di non interrompere il proprio processo di
apprendimento. E‟ regolamentata dal “vademecum per l‟istruzione domiciliare del 2003” e dalle circolari
ministeriali del MIUR n°61 del 16/07/2012 e n° 71 del 2/08/2012. L‟istruzione domiciliare rientra a pieno
titolo nell‟attività scolastica, prescindendo dalle modalità di svolgimento ( presenza o distanza)e deve essere
necessariamente autorizzata dall‟Ufficio scolastico regionale del MIUR.
L‟istruzione domiciliare sarà attivata, qualora la famiglia ne faccia richiesta, nei confronti degli alunni già
ospedalizzati che, a causa di gravi malattie indicate nel Vademecum del 2003, devono essere sottoposti a
terapie domiciliari impedenti la frequenza scolastica per periodi superiori a 30 gg, anche non consecutivi se
alternati a cicli di cura ospedaliera. Tale impedimento deve essere adeguatamente certificato dalla struttura
ospedaliera dove è avvenuto il ricovero.
Al verificarsi dell‟evento il Consiglio di classe elaborerà un progetto relativo al percorso formativo da
realizzare concordato con la famiglia e l‟equipe medica che segue l‟alunno. Nel progetto saranno indicati: gli
obiettivi didattici, le metodologie da attuare, i docenti coinvolti, le discipline interessate, il monte ore
mensile (non più di 20 ore). Nell‟individuazione delle metodologie si terrà conto della possibilità di uso di
strumenti multimediali e delle nuove tecnologie da parte dell‟alunno. Il progetto, per essere attivato, deve
essere autorizzato dall‟ufficio scolastico regionale per il Lazio direzione generale uff. III.
L‟istituzione scolastica accantonerà lo 0,…..% del Fis per la retribuzione dei docenti, eventualmente
coinvolti nel progetto come attività aggiuntive e si impegna a sensibilizzare Enti ed associazioni territoriali
per il cofinanziamento del progetto.
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CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO
Al fine di accompagnare gli alunni in un fruttuoso percorso scolastico il nostro Istituto cura il raccordo
didattico tra:
- scuola infanzia e primaria,
- scuola primaria e secondaria di primo grado
- secondaria di primo grado e istruzione superiore.
CONTINUITA‟
Attraverso unità di apprendimento che coinvolgono i bambini della scuola dell‟infanzia e primaria, della
primaria e della secondaria di primo grado, si intende presentare il lavoro che viene svolto nelle classi in
entrata e instaurare un senso di appartenenza che accompagni l‟alunno quando affronterà l‟ingresso nella
nuova classe. A tal proposito si prevedono le seguenti attività:
- visita dell‟Istituto Comprensivo (sede centrale e plesso di Pavona) da parte degli alunni delle classi
quinte nel mese di dicembre, con attività ludico-didattiche;
- funzione di Tutor da parte degli alunni delle classi prime per accogliere e mostrare ai compagni più
piccoli l‟Istituto e le sue attività.
- “Open Day” nel mese di gennaio per presentare la scuola ai genitori .
Si cura l‟inserimento di alunni in situazioni di disagio o disabilità attraverso la stesura dei PEI (Piano
Educativo Individualizzato) e dei PDP (Piano Didattico Personalizzato).
ORIENTAMENTO
Nell‟offrire un progetto di orientamento, il nostro Istituto vuole aiutare il ragazzo ad effettuare una scelta
consapevole che, oltre a fornire informazioni sui percorsi di studio, possa guidarlo ad essere autonomo e
consapevole delle sue scelte.
Il progetto si articola perciò nei tre anni di scuola secondaria, coinvolgendo il team docente,nel seguente
modo:
1° anno: dedicato alla conoscenza di sé
2° anno: dedicato ad affrontare le problematiche connesse al percorso di sviluppo adolescenziale
3° anno: dedicato a conoscere il mondo esterno, stimolando attitudini individuali e interessi, sviluppando la
consapevolezza del rapporto esistente tra scelte scolastico/ professionali e progetto di vita.
In particolare nel corso del terzo anno gli alunni seguono un:
percorso formativo: per riconoscere e sviluppare i propri interessi, per acquisire un metodo di studio
efficace e personale, per maturare le capacità di autovalutazione e la consapevolezza delle proprie
potenzialità e dei propri limiti. L‟istituto ha aderito al “progetto Filos” che attraverso schede conoscitive
ed esplorative, centrate sulla conoscenza di sé, delle proprie potenzialità, delle proprie aspirazioni,
capacità, attitudini, interessi e attese, formulerà un profilo individuale che, integrato, con le
osservazioni dei docenti, costituirà il Consiglio Orientativo per l‟ alunno.
- percorso informativo: fornisce informazioni sui percorsi di istruzione secondaria superiore e di
istruzione professionale. In Sede vengono organizzati incontri con i docenti degli Istituti Superiori. I
genitori vengono, inoltre, informati sulle date degli “Open Day” degli istituti superiori. La segreteria
informa i genitori circa i modi e i tempi per l‟ iscrizione alla scuola superiore.
PROGETTUALITÀ ORGANIZZATIVA E DIDATTICA
La scuola sostiene i propri alunni in un percorso formativo adeguato alla realizzazione delle loro aspettative
e all‟ampliamento dei loro orizzonti culturali organizzando attività e progetti in orario curricolare ed
extracurricolare che mirano:
• al recupero ed al consolidamento di abilità e conoscenze
• all‟espressione delle proprie predisposizioni artistico - creative
• alla valorizzazione delle eccellenze
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corsi di:
laboratorio di manualità
lettura e riscoperta di elementi caratterizzanti il territorio: ambiente e storia
attività:
Visite guidate
Viaggi di istruzione sul territorio nazionale
Certificazione europea della conoscenza della lingua inglese (Cambridge-Ket)
Corsi di recupero (Italiano e Matematica)
Progetti relativi all‟Orientamento, alla Continuità, alla valorizzazione delle eccellenze, allo sviluppo
dei linguaggi non verbali
Progetti esterni della Scuola Primaria
Progetto :"Insieme e' meglio". Giunti Scuola
Progetto: "Una classe di tutto rispetto". Giunti Scuola
Collaborazione con la Virtus Basket
Progetto “Cyber bullismo” promosso dalla regione Lazio sulla formazione di insegnanti sulla
navigazione on line a rischio: www.cyberbullismo.com e www.cyberbullismo.it
Progetti esterni della Scuola Secondaria
Progetto EAS (educazione all‟affettività e sessualità) del consultorio giovani di Genzano
Progetto “ Filos” promosso dalla regione Lazio per l‟orientamento scolastico degli alunni delle classi
terze della scuola secondaria
Progetto "Cambridge" ,per perfezionare e approfondire la conoscenza della lingua inglese
Progetto" Repubblica@ Scuola", sull'importanza della lettura ,della scrittura e dello studio di un
quotidiano
Progetto: “Riconoscere, prevenire e affrontare il disagio giovanile” sportello d‟ascolto psicologico
Progetti con enti ed associazioni del territorio
Adesione a Progetti del MIUR
Gruppo sportivo scolastico (Giochi Sportivi Studenteschi)
Progetto “Cyber bullismo” promosso dalla regione Lazio sulla formazione di insegnanti sulla
navigazione on line a rischio www.cyberbullismo.com e www.cyberbullismo.it
Progetto :" Giochi matematici del Pristem" in collaborazione con la Università Bocconi di Milano
Progetti interni
Progetti della Scuola Infanzia
Progetto : "Tutti i colori dell'amicizia".
Progetti della scuola Primaria
Progetto: " Natale insieme per la pace ".
Progetto: " Grazie no bullo, io ballo".
Progetto: " Tr...ITTICO"
Progetti di recupero
Progetti della Scuola Secondaria
Progetto di recupero di italiano
Progetto di recupero di matematica
Progetto" Leggere per piacere"
Progetto: "Laboratorio del Saper Fare. Le mani creano."
Giochi sportivi studenteschi
Alcune attività sono a carico della scuola, altre prevedono un contributo da parte delle famiglie.
L‟attivazione dei Progetti in orario extracurricolare è subordinata all‟adesione di un congruo numero di
alunni previa richiesta di autorizzazione ai genitori degli stessi. I progetti in orario curricolare saranno
comunque illustrati ai rappresentanti di classe nelle riunioni stabilite.
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VISITE E VIAGGI D‟ISTRUZIONE
PREMESSA
Le visite didattiche, i viaggi d‟istruzione, i campi scuola, le visite guidate a musei o mostre, le manifestazioni
culturali, la partecipazione ad attività teatrali o sportive, la partecipazione a campionati o gare sportive, sono
considerate parte integrante dell‟offerta formativa e momento privilegiato di conoscenza, comunicazione e
socializzazione. Devono essere inseriti nella programmazione didattica approvata dal Consiglio di classe ed
essere adeguatamente preparati sia negli aspetti culturali che organizzativi con la collaborazione di tutti i
docenti.
Il Consiglio d‟Istituto stabilisce i criteri generali per la loro effettuazione .
REGOLAMENTO VISITE E VIAGGI D‟ISTRUZIONE
Art.1
Partecipazione all‟uscita
Le uscite dovranno consentire la partecipazione di tutta la classe o almeno i 2/3 degli alunni evitando
possibili discriminazioni e verificando le eventuali motivazioni che ne ostacolano l‟adesione. L‟eventuale
esclusione dalle visite culturali o dai viaggi d‟istruzione di alunni difficili avviene solo in casi particolari e
per decisione del Consiglio di classe, il quale farà pervenire al Collegio le motivazioni della delibera.
Art.2
Durata e destinazione dell‟uscita
E‟ opportuno effettuare uscite di mezza giornata per gli alunni della scuola dell‟Infanzia ( solo nel Comune e
zone limitrofe ), e fino ad un giorno per le classi della scuola Primaria . Per la scuola Secondaria saranno
privilegiate uscite di un giorno per le classi prime, di più giorni per le classi seconde e terze. Saranno
valutate eventuali proposte per campi scuola, in territorio nazionale, per la scuola primaria e secondaria. Si
dovranno prediligere itinerari finalizzati alla conoscenza della città, successivamente della regione e della
nazione, eccezionalmente di nazioni europee. Il dirigente Scolastico, nell'ambito delle sue prerogative,
considererà la possibilità di autorizzare visite didattiche con più ampio chilometraggio per la scuola
dell'Infanzia.
Art.3
Docenti accompagnatori
Si preveda almeno un docente ogni 10 alunni per la scuola dell‟Infanzia e un docente ogni 15 alunni per la
scuola Primaria e Secondaria; in casi particolari o con un alunno disabile è opportuna la presenza di un altro
docente o di un insegnante di sostegno e/o dell‟A.E.C. Gli accompagnatori devono essere scelti dal Consiglio
di classe interessato che si occuperà anche di individuare l‟accompagnatore referente e il nominativo di
docenti per la sostituzione in caso di imprevisto. Se l‟insegnante accompagnatore presta servizio in altre
scuole è tenuto a concordare con la Dirigenza gli eventuali impegni, se presta servizio in altre classi deve
concordare con il Coordinatore di plesso la sua partecipazione all‟uscita.
L‟insegnante di sostegno viene considerato a tutti gli effetti insegnante di classe e potranno eventualmente
essergli affidati anche altri alunni oltre all‟alunno disabile, naturalmente in numero consono.
Art 4
Docenti referenti visite e viaggi d‟istruzione
I referenti d‟istituto per le visite e viaggi d‟istruzione avranno cura di predisporre, ad inizio anno scolastico,
indicazioni di itinerari consigliati per le uscite relative alla scuola dell‟Infanzia, Primaria, Secondaria. Entro
il mese di ottobre raccoglieranno in un prospetto cumulativo le uscite previste per ciascuna classe e
consegneranno ai coordinatori copia della modulistica necessaria.
Art.5
Iter organizzativo
67
I docenti dovranno programmare preventivamente nei Consigli di classe di ottobre ogni uscita e seguire il
seguente iter organizzativo:
1. Per le visite didattiche il docente responsabile dell‟uscita avrà cura di:
a. 30 gg prima della data stabilita nel caso di visite con mezzi privati avvisare il docente FS
Prof.ssa Mercuri e prendere contatti diretti con il responsabile della Segreteria attraverso la
compilazione della modulistica affinchè si possa affidare alla ditta prescelta il trasporto
degli alunni;
b. 15 gg prima della data stabilita presentare gli appositi moduli correttamente compilati e
sottoscritti alla funzione strumentale che a sua volta li invierà al D.S. per dargli modo di
vagliare se la richiesta ha rispettato il regolamento e quindi darne autorizzazione;
c. Consegnare, almeno 10 gg prima dell‟uscita, al coordinatore di plesso, la ricevuta di
pagamento unitamente alle autorizzazioni degli alunni.
d. Entro 5 gg dal rientro consegnare alla funzione strumentale referente la relazione finale su
modelli predisposti
2. Per viaggi d‟istruzione il docente responsabile del viaggio avrà cura di:
a. Presentare ai docenti referenti d‟istituto un progetto specifico da cui dovranno emergere
l‟articolazione dettagliata del programma, le modalità di vigilanza, i tempi e i mezzi;
b. 90 gg prima della data di inizio viaggio fornire al Direttore dei servizi amministrativi tutti gli
elementi necessari per le richieste di preventivo;
c. 30 gg prima presentare la richiesta di autorizzazione al Dirigente scolastico;
d. Raccogliere le autorizzazioni;
e. Disciplinare le quote pro capite;
f. Provvedere alla raccolta delle ricevute di versamento degli alunni e consegnarle in segreteria
unitamente alle autorizzazioni ;
g. 5 gg prima prendere atto della concessione dell‟autorizzazione e ritirare ogni altra
documentazione richiesta;
h. Entro 5 gg dal rientro consegnare alla funzione strumentale referente le relazioni finali su
modelli predisposti
Art.6
Modalità di versamento delle quote di partecipazione
Sia per le visite didattiche che per i viaggi d‟istruzione le quote di partecipazione dovranno essere versate sul
C/C postale N: 26278036 dell‟Istituto da parte delle singole famiglie per i viaggi d‟istruzione o dal
rappresentante di classe per le uscite didattiche . Dovrà essere specificato nella casuale di versamento,
l‟uscita o il viaggio a cui si riferisce il versamento stesso
Art. 7
Documentazione per i docenti accompagnatori
. I docenti accompagnatori devono avere a disposizione durante l‟uscita o il viaggio:
• un modello per la denuncia di infortunio,
• l‟elenco dei numeri telefonici degli alunni, quello della scuola e del fax
• copia del modello per le uscite anticipate
Art. 8
Periodo di effettuazione delle uscite
Non si possono effettuare uscite didattiche, campi scuola o viaggi d‟istruzione nell‟ultimo mese di lezione.
68
AUTOANALISI DI ISTITUTO
Il nostro istituto aderisce ormai da anni alla somministrazione delle prove INVALSI agli alunni delle classi
indicate dal Ministero, nell‟ambito del monitoraggio nazionale sull‟ acquisizione delle competenze di base
degli alunni, nei vari segmenti dell‟istruzione obbligatoria. I risultati di tali prove, elaborati ed illustrati da
un docente referente, offrono ai docenti dell‟istituto indicazioni relativamente all‟efficacia dell‟azione
didattica, spunti per l‟adeguamento della programmazione disciplinare alle criticità o alle potenzialità
emergenti, sollecitazioni all‟aggiornamento e al rinnovamento della metodologia didattico - educativa.
Per quanto riguarda la valutazione dell‟Istituto nel suo complesso, vengono compilati annualmente
documenti ministeriali, dall‟analisi dei quali l‟istituto viene valutato secondo criteri e standard di efficacia,
efficienza, innovazione definiti a livello nazionale. Inoltre, nell‟ultimo biennio, il personale scolastico
(docenti e ATA), i rappresentanti dei genitori e gli alunni di alcune “classi campione” hanno partecipato
all‟autovalutazione di Istituto attraverso la somministrazione di questionari sulla customer satisfaction.
Tali momenti di verifica sono finalizzati al costante miglioramento della qualità dell‟offerta
formativa e degli apprendimenti nel perimetro normativo delineato nel D.P.R. n.80/2013 nonchè
nelle priorità strategiche della valutazione del sistema educativo di istruzione declinate nella
Direttiva n.11 del 18/09/2014.
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO
L‟Istituto Comprensivo Castel Gandolfo ritiene che la formazione e l‟aggiornamento siano
indispensabili per accogliere con professionalità e competenza le evoluzioni della società e i bisogni
del nostro tempo. La formazione è un‟ opportunità preziosa per qualificare sempre meglio l‟opera
educativa e formativa dei singoli docenti e di tutto il personale della scuola. La formazione e
l‟aggiornamento dei docenti e del personale scolastico, in ottemperanza alla normativa vigente,
tengono conto delle proposte provenienti dal MIUR, dai centri di formazione o enti esterni, pubblici
o privati, qualificati o accreditati.
69
INDICE
PREMESSA
PAG. 2
ANALISI DEL TERRITTORIO E DELL‟UTENZA
PAG. 3
STRUTTURE E SERVIZI
PAG. 7
IL PROGETTO FORMATIVO
PAG. 9
La Mission
PAG. 9
IDENTITA‟ EDUCATIVA DELL‟I.C. CASTEL GANDOLFO
PAG. 10
PATTO DI CORRESPONSABILITA‟
PAG. 11
REGOLAMENTO DELL‟ ISTITUTO
PAG. 12
carta dei diritti e dei doveri
PAG. 12
regolamento interno dei docenti
PAG. 17
carta dei servizi
PAG. 19
LE RISORSE PROFESSIONALI
PAG. 26
ORGANI COLLEGIALI
PAG. 27
Consigli di classe interclasse, intersezione
PAG. 28
Collegio dei docenti e regolamento
PAG. 28
Giunta esecutiva
PAG. 29
Consiglio d‟Istituto
PAG. 29
REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO D‟ISTITUTO
PAG. 30
ATTIVITA‟ NEGOZIALE
PAG. 32
FINALITA‟ GENERALI DELL‟AZIONE EDUCATIVA
PAG. 33
CURRICOLO D‟ISTITUTO
PAG. 34
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
PAG. 45
comportamento
PAG. 45
conoscenze
PAG. 47
alunni con disabilità e dsa
PAG. 49
METODOLOGIA
PAG. 50
ACCOGLIENZA
PAG. 50
70
DIVERSITA‟ ED INCLUSIONE
PAG. 51
PIANO ANNUALE DI INCLUSIVITA‟
PAG. 52
Integrazione alunni con disabilità
PAG. 52
Alunni con disturbi specifici di apprendimento
PAG. 54
Protocollo di accoglienza alunni con DSA
PAG. 55
EDUCAZIONE MULTICULTURALE ED INTERCULTURALE
PAG. 59
PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI
PAG. 60
ISTRUZIONE DOMICILIARE
PAG. 64
CONTINUITA‟ ED ORIENTAMENTO
PAG. 65
PROGETTUALITA‟ ORGANIZZATIVA E DIDATTICA
PAG. 65
REGOLAMENTO VISITE E VIAGGI D‟ISTRUZIONE
PAG. 67
AUTOANALISI D‟ISTITUTO
PAG. 69
LA FORMAZIONE DEL PERSONALE SCOLASTICO
PAG. 69
INDICE
PAG. 70
PROGETTI A.S. 2014-15
INFANZIA
71
Tutti i colori dell‟amicizia ( tutte le classi dell‟Infanzia) ref. Ins.Paola Caldoni
PRIMARIA
Natale insieme per la pace ( tutte le classi della Primaria) ref. Ins. Stefania Pompei
Grazie no bullo, io ballo (classe IVB) ref. Ins.Stefania Pompei
Tr…ITTICO (Classi 1°, 2°, 2B plesso Le Mole) ref. Ins.Marzia Cottarelli
SECONDARIA
Giochi sportivi studenteschi (tutte le classi) ref. Prof.ssa Antonella Alessandri
SEDE CENTRALE:
Progetto di recupero Italiano ( tutte le classi) ref. Prof.ssa Fiorella Pellegrini
Progetto di recupero matematica ( tutte le classi) ref. Prof.ssa Maria Immacolata Ribecco
Laboratorio del “saper Fare”. Le mani creano (tutte le classi) ref. Prof.ssa Elena Cimini
SEDE SUCCURSALE:
Progetto di recupero Italiano ( classi prime) ref. Prof.ssa Daniela Mercuri
Leggere per piacere ( classi prime) ref. Prof.ssa Assunta Romagnoli
PROGETTI ESTERNI
Progetto Cyberbullismo ref. Prof.ssa Daniela Mercuri
Sportello psicologico: ref. Prof.ssa Antonella Alessandri
72
PRIMARIA:
Insieme è meglio- Giunti Scuola (Classe IV B) ref. Ins. Laura Mazzone
Una classe di tutto rispetto- Giunti Scuola ref. Ins.Laura Mazzone
Virtus Basket (plesso Laghetto- palestra Pavona escluse classi I) ref. Ins. Giustina Mancino
SECONDARIA
Progetto FILOS (Orientamento) ref. Prof.ssa Elda Zanatta
Progetto EAS ref. Prof.ssa Antonella Alessandri
Repubblica@Scuola (classi
Pavona) ref. Prof.ssa Assunta Romagnoli
Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole ref. Prof.ssa Fiorella Pellegrini
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