Visita il sito www.legacoop.coop Anno XXV - N. 23 - 20 giugno 2014 Primo piano Strumenti finanziari e opportunità per la ripresa dell’universo cooperativo Foto © Gaia Levi Sono stati illustrati nel corso di un seminario nazionale che si è svolto a Bologna Settori a pagina 2-3 Ritratti Greetings from Alghero: la start up per creativi Un’opportunità in più per Alghero. Ad aprirla sono Rosaria Agueci, Marta Pettinau, Sara Pettinau e Antonello Ragnedda, età media 30 anni, soci fondatori della cooperativa “Greetings from Alghero”. La cooperativa mira, infatti, a rigenerare la cultura e l’artigianato locali, incoraggiando artisti e designer a rileggere... Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 19 giugno 2014 alle ore 14,30 Imprese Sondaggio leggi Legacoopsociali Dall’Argentina nuove Impresa sociale, un master opportunità per la cooperazioneitaliana di alta formazione Conad Nonostante la crisi chiude un altro anno positivo +5,9% Osservatorio SWG Sì al Daspo. Colpire il triangolo tangentizio Italia-Argentina, un’alleanza Promosso da Human Founper la cooperazione. Nei dation e sostenuto da Fongiorni scorsi si è svolta... dazione Vodafone Italia... Il 2013 è stato l’anno peggiore dal dopoguerra. Ciononostante Conad conferma il trend di crescita in tutte le regioni italiane, portando il giro d’affari a 11,6 miliardi di euro – 648 milioni più del 2012 (+5,9 per cento) – e rafforzando ulteriormente la leadership nel canale dei supermercati, al 18,5 per cento, e nei negozi di prossimità, al 14,3 per cento (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo, II semestre 2013). Le famiglie ... Il quadro della corruzione e del malaffare pubblico, per gli italiani, è limpido nella sua composizione. Il suo assetto assume i contorni di un triangolo scaleno, con al vertice i politici, attori indiscussi del malcostume italico; sul lato più lungo, si posizionano i burocrati della pubblica amministrazione (funzionari e dirigenti), i quali non perdono occasione per mostrarsi parte integrante della morsa cleptocratica... Legacoop Coop Comunità Si di Anas al sindaco Castelli, casa cantonierasaràcooperativa Territori Liguria Decolla coordinamento europeo per le nuove cooperative Dopo Bobbio la statale 45 Il supporto per la creazione ci regala dei panorami di nuove cooperative si comozzafiato sui meandri... ordina in Europa. ... Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Dora Iacobelli Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano Strumenti finanziari e opportunità per la ripresa dell’universo cooperativo 2 Sono stati illustrati nel corso di un seminario nazionale che si è svolto a Bologna Legacoop in campo, con le strutture di sistema, per le cooperative. Per favorire l’uscita dalla crisi e favorire la ripresa. Strumenti diversi, per rispondere a esigenze sempre più diversificate. Il punto è stato fatto giovedì 19 giugno a Bologna, nel corso del Seminario sugli strumenti finanziari e le opportunità per le imprese cooperative presso la Sala A della Torre Legacoop in Viale Aldo Moro. Strumenti tradizionali, che confermano il proprio impegno, ma anche opportunità nuove, come quelle offerte dai minibond. Secondo un rapporto recente del Centro Studi che indaga sulla possibilità delle cooperative oggetto dell’indagine, di emettere titoli (obbligazioni, minibond) cercando strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario per gestire l’attività ordinaria, sono 407 le cooperative italiane potenzialmente interessate ad accedere al mercato dei capitali di debito. In base alla dimensione aziendale si tratta di 44 imprese con valore della produzione oltre i 50 milioni di euro (dato 2012) pari al 10,8% del totale e 363 società di dimensioni medio piccole, pari all’89,2%. "Stanno proseguendo – ha spiegato Mauro Gori, responsabile del Dipartimento Attività Economico-finanziarie di Legacoop – gli incontri con quei fondi specializzati in mini bond che hanno dimostrato interesse per la nostra impostazione. L'obiettivo di abbassare la soglia minima indicata per una emissione sembra essere conseguibile, così come quello di un contenimento dei costi indiretti, ossia non relativi agli interessi da pagare per il finanziamento. Nelle prossime settimane potrebbero concretizzarsi due operazioni di emissioni di mini bond da parte di due cooperative di piccole/medie dimensioni, afferenti a territori e settori diversi, entrambe associate a Legacoop. Si tratterebbe di un importante risultato e dell'inizio di un percorso che anche altre imprese cooperative potranno a breve intraprendere". Anche Coopfond sta guardando con interesse verso i nuovi strumenti finalizzati alla disintermediazione bancaria, sta valutando nuovi interventi a sostegno degli start up cooperativi e sta potenziando la ricerca di risorse oltre il tradizionale 3% derivante dagli utili delle cooperative. Intanto comunque prosegue l’attività ordinaria, che nel corso dell’ultimo esercizio ha visto deliberare 45 interventi nell’attività rotativa con un impegno complessivo pari a 42,5ml di €. Il maggior numero di interventi si colloca nelle sezioni sviluppo, con-solidamento e prestiti in convenzione – comprendendo tra questi anche i pro- getti speciali destinati a particolari settori – con un incremento della sezione consolidamento, volta al riequilibrio economico-finanziario e patrimoniale delle cooperative. È significativo considerare che negli ultimi 5 esercizi, cioè dall’inizio della crisi, Coopfond ha deliberato sull’attività caratteristica oltre 210 ml di € su 286 interventi, cui va aggiunto un importo molto sostenuto tra le partecipazioni stabili a supporto di Cooperare, Cooperfactor, le finanziarie territoriali e il sostegno a Cooperfidi. CFI è un investitore istituzionale che dal 1986 opera a supporto delle imprese cooperative di produzione lavoro e delle cooperative sociali, che nel 2013 ha deliberato interventi per 10,5 milioni di euro a sostegno di 29 progetti cooperativi (+45% ri- Foto © Gaia Levi Continua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 spetto al 2012; + 125% rispetto al 2011) mentre nel biennio 2014-2015 obiettivo è investire 30 milioni di euro a sostegno di circa 80 progetti di impresa, che avranno un impatto occupazionale non inferiore alle 5.000 unità. CFI, nel corso dell’ultimo triennio, oltre a diversificare in modo significativo i settori di intervento, ad aumentare il livello di accessibilità a cooperative di piccola dimensione e ai giovani, a rafforzare le cooperative del comparto industriale, più sofferenti, e a continuare il trend di impieghi nel settore del sociale, più stabile nelle performance e più dinamico negli investimenti, manterrà primario l’impegno nei workers buyout, principale mission di CFI e della legge Marcora. Proprio in riferimento a questa tipologia di operazione è stato perfezionato un approccio innovativo, connotato da un taglio molto pragmatico, facendo sistema con le associazioni e i diversi strumenti finanziari Primo piano ACI Legacoop, approccio che oggi consente di dare risposte rapide ed efficaci ad una domanda che cresce, il cui impatto in termini di occupazione e fiducia verso il futuro è immediato. Alcuni numeri possono confermare il trend: dal 2011 ad oggi, su 86 operazioni approvate, 42 sono state per wbo e start up; nel solo 1° semestre 2014 su 34 progetti deliberati, 15 appartengono al wbo; la diffusione di tale strumento per fronteggiare la crisi di impresa cresce, anche grazie ai diversi casi di successo e al consolidamento delle buone pratiche. Cooperfidi Italia, il confidi nazionale della Cooperazione, ha chiuso il bilancio 2013 con un incremento superiore al 30% delle garanzie rilasciate alle cooperative rispetto Legacoop Settori al 2012 mentre la base sociale ha superato le 3.500 unità. Il nuovo Consiglio di Amministrazione insediato dall’assemblea dei soci di maggio proseguirà nell’attività di ulteriore allargamento della base sociale e delle garanzie rilasciate. Per conseguire questo risultato nel corso del 2014 sono state intraprese iniziative per sviluppare il rilascio delle fideiussioni commerciali verso enti pubblici o privati che le cooperative, anche con un buon standing creditizio, spesso hanno difficoltà ad acquisire. Con i fondi mutualistici è in corso di definizione un’operazione per facilitare la capitalizzazione delle cooperative. Con Banca prossima del Gruppo Intesa stiamo mettendo a punto una specifica attività di rilascio di garanzie verso il settore no profit. Prosegue infine il sostegno alla filiera della cooperazione agroalimentare. Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 RITRATTI DI NUOVE COOPERATIVE Greetings from Alghero: la start up cooperativa per designer e creativi Un’opportunità in più per Alghero. Ad aprirla sono Rosaria Agueci, Marta Pettinau, Sara Pettinau e Antonello Ragnedda, età media 30 anni, soci fondatori della cooperativa “Greetings from Alghero”. La cooperativa mira, infatti, a rigenerare la cultura e l’artigianato locali, incoraggiando artisti e designer a rileggere e reinventare in chiave contemporanea e originale materiali, tecniche, identità, luoghi, storie e tradizioni della città e della Sardegna. Come? Coinvolgendo le aziende sul territorio, gli abitanti della città, attraverso laboratori di creatività partecipata, con la promozione di partnership con i giovani creativi, gli enti pubblici e privati che operano nel settore del turismo. Come siete passati dall’idea alla creazione di un’impresa cooperativa? “Venivamo da studi in architettura, arte contemporanea e grafica, con esperienze importanti anche all’estero – spiega Marta Pettinau, socia della cooperativa. Per circa un anno abbiamo provato ad elaborare un progetto architettonico e culturale nei locali di in un ex cotonificio del territorio. La ristrutturazione non era alla nostra portata, - racconta - ma dall’esperienza abbiamo estrapolato il progetto imprenditoriale e trasformato l’idea dell’ex cotonificio negli Atelier. Siamo venuti a conoscenza del bando Culturability per start up creative e abbiamo pensato di partecipare per provare a realizzare il nostro obiettivo. Siamo riusciti a superare la prima fase e con il supporto di Legacoop Sardegna, da sempre nel nostro percorso, - sottolinea Pettinau - abbiamo presentato il business plan e vinto il finanziamento. È stata per noi una grande infusione di fiducia perché è stata riconosciuta la validità del progetto imprenditoriale”. Di cosa si occuperà la cooperativa Primo piano ACI Greetings from Alghero? “Gli artisti emergenti e le nuove leve della creatività e della manifattura locale saranno sostenuti e promossi, tramite lo sviluppo di progetti, dentro e fuori i confini dell’isola attraverso l’apertura di atelier, dove saranno esposti i manufatti da loro prodotti con il marchio Greetings from Alghero, affinché possano essere i testimonial della diffusione di una nuova immagine di Alghero e della qualità della sua classe creativa. Un marchio per dare una lettura innovativa e contemporanea della città – spiega - ed incoraggiare nuove sperimentazioni che vadano oltre il solito souvenir con oggetti di scarsa qualità. Stiamo ora individuando gli spazi che diventeranno gli Atelier per i designer sardi e non che sono il cuore del progetto. A breve organizzeremo una mostra racconta - con le opere di itinerante nel centro storico di Alghero per conto di una associazione del territorio, con negozianti e ristoratori che vogliono ridare valore alla lingua e alle tradizioni. Abbiamo inoltre avviato Legacoop Settori rapporti per farci conoscere in particolare con l’Università e la facoltà di Architettura per coinvolgere artisti emergenti”. Consigliereste questa esperienza ad altri giovani in cerca di opportunità? “Non conoscevamo la forma d’impresa cooperativa prima, – racconta Marta Pettinau – ed il percorso di tutoraggio offerto dal bando ci ha permesso di informarci e capire che poteva essere la tipologia adatta al nostro progetto e per superare i limiti dell’associazione no profit. L’idea di aprire una cooperativa è stata una sfida – spiega - veniamo da esperienze varie di lavoro senza garanzie e abbiamo voluto costruirci il lavoro che volevamo, sapendo che faremo sicuramente sacrifici - dice - ma vogliamo rischiare e metterci in gioco per una vera soddisfazione professionale e la cooperativa è una forma di impresa snella, dove i rapporti sono democratici ed è quindi utile per i giovani che vogliono intraprendere una esperienza di lavoro autonomo per costruire il proprio futuro”. Territori Imprese Sondaggio Alleanza >> Alleanza Cooperative Italiane >> Alleanza Cooperative Italiane >> Alleanza Cooperative Pesca Primo piano ACI 5 ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE Dall’Argentina nuove opportunità per la cooperazione italiana Italia-Argentina, un’alleanza per la cooperazione. Nei giorni scorsi si è svolta una missione che, sostenuta dal Ministero dello Sviluppo economico, ha portato in Italia una delegazione di 16 dirigenti cooperativi argentini in rappresentanza di altrettante organizzazioni e imprese dei principali settori cooperativi di quel Paese, ospiti di Legacoop e Confcooperative. La cooperazione italiana ed argentina hanno una lunga storia di rapporti e collaborazioni che hanno visto impegnati, nel corso degli anni , molti cooperatori dei due Paesi, provenienti da settori, regioni e territori diversi. La delegazione argentina era guidata dall’amministratore di Cooperar, l’organizzazione nazionale delle cooperative argentine, Mario Descarga, accompagnato dai Presidenti delle Federazioni e delle imprese cooperative dei settori del credito, consumo, sanitario, turismo, agricoltura, assicurazioni, lavoro e servizi, energia, telefonia. Da parte italiana, oltre ai soggetti cooperativi e istituzionali promotori del progetto indicati sopra, hanno partecipato i rappresentanti delle strutture settoriali, di alcune regioni e delle imprese di Legacoop e Confcooperative dei settori omologhi. L’iniziativa, nei suoi vari momenti organizzativi, tra cui anche incontri B2B e visite a cooperative delle due Organizzazioni italiane, è stata occasione di reciproco approfondimento della conoscenza ed ha permesso di porre le basi per future collaborazioni tra le Organizzazioni e le imprese cooperative dei due Paesi. Il programma generale, realizzato con il prezioso supporto organizzativo dell’Agenzia ICE, ha avuto come evento centrale il workshop “Italia e Argentina: quali spazi di collaborazione per le imprese cooperative?” che si è tenuto presso la sede centrale dell’ICE Agenzia a Roma. Il seminario è stato aperto dai saluti istituzionali di Maurizio Cotrona, della Direzione Generale Politiche Internazionalizzazione e Promozione degli Scambi del Ministero dello Sviluppo Economico, di Maria Carmela Ottaviano, Dirigente Ufficio Intersettoriale Grandi Progetti Internazionali dell’ICE-Agenzia (in sostituzione del Direttore Giovanni Legacoop Settori Sacchi), da Gianna Perra, Ufficio Relazioni Internazionali Confcooperative (in sostituzione di Antonello Ciambriello) . Sono poi intervenuti il Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata argentina in Italia, Carlos Cherniak, il Segretario Socio-Economico dell’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), José Luis Rhi-Sausi, e il Direttore dell’Ufficio ICE di Buenos Aires, Sergio La Verghetta,. i quali hanno presentato ai partecipanti il quadro politico, economico e sociale dell’Argentina e, più in generale gli scenari dell’America Latina, sottolineando l’interesse con il quale moltissimi paesi guardano all’esperienza cooperativa italiana anche in un’ottica di promozione degli scambi e delle collaborazioni in ambito economico e commerciale. Il workshop ha affrontato varie tematiche: nella prima sessione, coordinata da Stefania Marcone, Responsabile Ufficio Relazioni Internazionali, Internazionalizzazione e Politiche Europee si è discusso di “Internazionalizzazione e Innovazione Cooperativa: opportunità di partenariati nell’ambito dei rapporti tra sistemi Paese”con il contributo di Filomena Maffullo Cooperativa Città Solidale, Simone Mattioli, Presidente Consorzio Indaco, Marcelo O. Gallo, Presidente Federazione Argentina Cooperative Elettriche e Servizi Pubblici (FACE). Nella seconda sessione, coordinata da Alberto Zevi, Presidente Centro Studi Legacoop, si sono affrontati i temi legati alle “Esigenze finanziarie e strumenti di sostegno per le imprese italiane ed argentine nell’ambito degli scambi commerciali tra i due Paesi” con il contribuito al dibattito, presentando le rispettive esperienze e riflessioni in materia di: Juan Lopez, Responsabile Servizio Studi e Ricerche , Federcasse –Confcooeprative; Elisa Bottoni, Ufficio Relazioni Internazionali, ICCREA Holding ; Dora Iacobelli, Direttore Progetti Coopfond e Vice Presidente Legacoop; Alberto Bavestrello, Consigliere FAC CREDITO; Dario Dofman, CEO Fondazione Banco CREDICOOP; Antonio Massoli Taddei, Responsabile SACE Training e Carlo De Simone, Responsabile Relazioni Istituzionali e Studi Simest. Il Vice Presidente di Legacoop, Giorgio Bertinelli, nel concludere il workshop ha sottolineato i valore delle reti cooperative nella promozione della conoscenza e dell’innovazione come pure l’importanza del la- Territori Imprese Sondaggio 6 voro di affiancamento e supporto da parte delle Istituzioni dei due Paesi nella promozione degli scambi. ALLEANZA COOPERATIVE ITALIANE Impresa sociale, firmato protocollo d’intesa con Unioncamere Garantire l’assistenza tecnica alla nascita di nuove imprese offrendo il supporto per elaborare il piano d’impresa; assicurare la formazione imprenditoriale e manageriale necessaria allo start-up; mettere a disposizione strumenti di assistenza tecnica per stabilire rapporti con i confidi e le banche, in particolare per l’accesso al microcredito. Sono questi i principali contenuti del protocollo d’intesa firmato il 17 giugno a Roma nel corso dell’assemblea di ConfcooperativeFedersolidarietà – dal Presidente di Unioncamere,Ferruccio Dardanello e dal Portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Settore sociale, Giuseppe Guerini anche in rappresentanza di Paola Menetti, presidente di Legacoopsociali ed Edoardo De Crescenzo, presidente AgciSolidarietá. “L’impresa sociale è un tassello indispensabile al tessuto produttivo del Paese” ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, questo modo di fare impresa ha dimostrato di tenere i livelli occupazionali meglio di altre forme e, anzi, di dare opportunità a chi ha perso un lavoro. E’ la base di un nuovo welfare comunitario che va realizzato per intercettare i nuovi bisogni della società e rispondere con le soluzioni più appropriate. Il protocollo di oggi rafforza una collaborazione già solida tra sistema camerale mondo della cooperazione e che sta dando frutti concreti. Per il progetto “Start up imprenditoria sociale” – cui hanno aderito 38 Camere di commercio - abbiamo ricevuto oltre 500 idee imprenditoriali valide. Grazie al Protocollo potremo supportarle meglio”. “Sulla base del protocollo ci impegniamo a favorire affiancamenti (mentoring) tra imprese sociali nascenti e imprese già attive, disponibili a favorire il decollo e a offrire l’assistenza a tutte le “start up sociali” per le procedure di costituzione e per la redazione e la predisposizione dell’atto costitutivo e dello statuto”, dice Giuseppe Guerini, portavoce dell’AllePrimo piano ACI anza delle Cooperative Sociali. Nell’ambito dell’intesa – della durata di tre anni - Le parti si impegnano a costituire un Gruppo di lavoro composto indicativamente da tre rappresentanti di Unioncamere e tre rappresentanti dell’Alleanza Cooperative Italiane Settore Sociale per l’attuazione di quanto previsto nel presente protocollo. I componenti del gruppo opereranno a titolo gratuito e avranno anche il compito di proporre possibili ulteriori linee di collaborazione tra Unioncamere e l’ Alleanza Cooperative Italiane Settore Sociale. ALLEANZA COOPERATIVE PESCA Presentazione dei Piani di Gestione nei compartimenti pugliesi Sei compartimenti marittimi pugliesi con circa 1.600 imbarcazioni e oltre 3000 mila addetti (indotto escluso) per un fatturato complessivo di circa 180 milioni di euro. Un settore cruciale dell’economia pugliese, con caratteristiche fortemente diversificate, per il quale la sperimentazione di Piani di Gestione Locali della Pesca è strategia efficace per valorizzare la risorsa mare, tutelando la produttività delle imprese di pesca, i posti di lavoro e scongiurando il rischio di collasso dell’intero settore. Nei compartimenti marittimi di Bari, Manfredonia, Brindisi, Molfetta, Gallipoli e Taranto, le tre principali centrali cooperative, Legacoop Pesca, Confcooperative Federcoopesca e Agci Agrital, insieme a Federpesca (con un Intervento finanziato dal FEP Puglia 20072013 - Misura 3.5 - Progetti Pilota), hanno sperimentato Piani di Gestione Locali, per l’autoregolamentazione dello sforzo di pesca, Legacoop Settori perché, come è stato più volte sottolineato, “non possono essere definite regole senza la partecipazione e la condivisone dei pescatori”. Una sperimentazione che si è posta l’obiettivo di verificare le possibili soluzioni alle criticità del settore e di rispondere concretamente a una crisi che ha una portata nazionale e che investe tutta la filiera ittica: -31% in 10 anni i ricavi di impresa, - 38% l’occupazione, - 48% la produzione. “E’ stata una scelta importante e, direi, anche coraggiosa - ha esordito il portavoce delle organizzazioni di rappresentanza, Angelo Petruzzella -, presa dall’Associazione delle Cooperative Italiane della Pesca, insieme a Federpesca, ovvero di affrontare una problematica così difficile e complessa, in una fase drammatica che da anni ormai vive il settore pesca in Italia e in Puglia”. Prima criticità, e punto di partenza del lavoro, ha riguardato le regole di pesca “profondamente diverse” tra la parte nord della Puglia (compartimenti di Manfredonia, Molfetta e Bari) e la parte sud (compartimenti di Brindisi, Gallipoli e Taranto), che ha determinato la necessità di individuare ipotesi di lavoro diverse, per l’autoregolamentazione dello sforzo di pesca, nelle due aree geografiche. I progetti sperimentali in ciascuno dei compartimenti pugliesi pilota hanno fatto emergere ulteriori elementi di criticità e, di conseguenza, proposte di intervento “propedeutiche” all’attuazione di piani di gestione locale in Puglia (che, com’è noto, possono essere presentati solo se hanno l’adesione del 70% delle imprese di pesca): la necessità, già da tempo avanzata dalle Associazioni, di includere il settore pesca nel sistema di ammortizzatori sociali in vigore per il settore agricolo ( è stata denunciata la man- Territori Imprese Sondaggio 7 cata liquidazione della cassa integrazione straordinaria relativa al fermo 2013). Bisogna incrementare le risorse a sostegno delle imprese che aderiscono a forme di autoregolamentazione dello sforzo di pesca, quelle previste dalla nuova regolamentazione comunitaria (FEAMP) sono “assolutamente insufficienti”. Occorre intensificare e concentrare le risorse del prossimo FEAMP sulla valorizzazione del prodotto, soprattutto vendita diretta e condizionamento del prodotto (pre-lavorazione). Con interventi a favore, in primis, delle imprese di pesca. Serve un piano di controllo stringente, forte, concreto, che elimini le attività illegali della pesca “non professionale”. Una semplificazione degli adempimenti amministrativi, burocratici, di controllo delle attività di pesca. Obiettivo dei Piani di Gestione nei compartimenti pugliesi non è solo quello di salvaguardare la risorsa mare, ma anche di preservare il lavoro di tutti coloro che sono impiegati nel settore. “Sono in gioco 29.000 posti di lavoro, il reddito di 29.000 famiglie e la gestione di un bene e una risorsa comune che è patrimonio vitale per l’intero Paese”. Contro ogni forma di illegalità. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Coop Comunità >> Coop Comunità 8 COOP COMUNITÀ Si di Anas al sindaco Castelli, casa cantoniera diverrà cooperativa Dopo Bobbio la statale 45 ci regala dei panorami mozzafiato sui meandri del fiume Trebbia. Ma nel Piacentino, in località Rovaiola di Cortebrugnatella, quella casa cantoniera, di proprietà dell’Anas, che cade a pezzi, non è un bel vedere. In passato questi edifici erano concessi come alloggio ai cantonieri ai quali Anas affidava i lavori di manutenzione e presidio delle strade. Oggi questi servizi sono assegnati a terzi e molte delle case cantoniere sparse su tutto il territorio nazionale sono perlopiù abbandonate. Ma c’è chi , per fortuna, ha visto, nei resti di quella costruzione fatiscente, sulle rive del fiume, una opportunità per costruire futuro. Chi quel territorio lo vive tutti i giorni e ne conosce limiti e potenzialità. “Nel nostro territorio abbiamo degli indici demografici che registrano una elevatissima presenza di persone anziane rispetto a quella dei giovani. Siamo in presenza di una vera e propria desertificazione umana. C’è una forte necessità di creare occupazione giovanile; per questo dobbiamo fermare i pochi giovani rimasti mettendo in atto tutto quello che può essere fatto su questo versante - dichiara il sindaco di Cerignale Massimo Castelli - Le comunità montane in Emilia Romagna - prosegue che dopo la riforma del Rio si sono trasformate in Unioni Montane, oltre ad avere il compito di presidiare e promuovere lo sviluppo socio economico dei territori montani, in applicazione delle nuove leggi dei riordini territoriali e delle gestioni associate, devono seguire di fatto, per conto dei comuni aderenti, le gestioni dei servizi associati, dallo Primo piano ACI Legacoop Settori scuola bus agli uffici tecnici etc. La burocrazia della pianificazione territoriale - sottolinea - purtroppo incide moltissimo sul versante dello sviluppo. Nei territori di montagna, dove esistono vincoli legati per natura al territorio stesso , come il dissesto idrogeologico etc, a fronte della realizzazione di un opera o di un intervento c’è bisogno di particolari autorizzazioni da parte degli enti preposti come, Regione, Provincia, Sovraintendenza, che devono dare i loro pareri senza essere in contrasto con la pianificazione territoriale”. “Un anno fa - prosegue Castelli - ho partecipato ad un convegno organizzato sull’Appennino Reggiano dalla cooperativa di comunità i Briganti di Cerreto e da lì è nata l’idea che bisognava darsi da fare. La nostra bellissima statale, che collega Genova alla Pianura Padana, è molto frequentata da turisti; il fiume Trebbia è balneabile e fornisce grande utenza ma c’è carenza nella zona di punti di ristoro e strutture che siano in grado di dare servizi adeguati ai turisti. Vivo il territorio e ritengo che le case cantoniere dell’Anas seppur abbandonate e fatiscenti siano costruzioni degli anni 30 di un certo pregio e spesso ubicate in punti strategici da poter essere sfruttate turisticamente al meglio”. “Tempo fa in qualità di Presidente dell’Unione Montana - puntualizza - ho inviato una lettera ad Anas, dove chiedevo la possibilità di utilizzare la casa cantoniera. Il Responsabile nazionale del patrimonio di Anas mi ha convocato a Bologna la scorsa settimana confermando la fattibilità della mia idea. Mediante una convenzione prima ed una concessione poi Anas potrà cedere all’Unione montana l’immobile. L’ente dovrà agganciarsi ai prossimi fondi di aree interne o i prossimi psr, ristrutturare e valorizzare l’edificio per trasformarlo in un punto di ristoro con ristorate e Ostello e costituire una cooperativa di comunità di giovani che lo gestisca; ed in futuro si potrebbe pensare a puntare ad un turismo di comunità e alla creazione di alberghi diffusi”. Il progetto della prima cooperativa di comunità dovrebbe nascere in collaborazione con Policoro, un progetto organico della Chiesa italiana, attivo nella Diocesi di Piacenza-Bobbio, che mira al sostegno dei giovani in cerca di lavoro e alla valorizza- Territori Imprese Sondaggio Legacoop 9 zione delle loro potenzialità e delle risorse del territorio attraverso percorsi di formazione e animazione territoriale. “In quest’area a forte deficit di sviluppo- conclude il sindaco - la casa cantoniera rappresenterà davvero la ‘casa’, il luogo fisico dove la cooperativa di comunità potrà partire. Vogliamo fornire ai giovani una opportunità, l’ipotesi di un lavoro. Ma l’impegno ce lo devono mettere loro. Regaleremo loro una macchina … per permettergli di viaggiare”. COOP COMUNITÀ Alberobello, questionario “Verso la cooperativa di comunità” Considerata in tutto il mondo ‘la capitale dei Trulli’, tra i 49 siti italiani inseriti dall’Unesco nella World Heritage List , la cittadina dell’entroterra barese, attraverso un percorso di cittadinanza attiva, lancia l’opportunità alla comunità: attraverso la compilazione del questionario “Alberobello mi piace?”, e alla possibilità di segnalare i propri bisogni personali, mira alla Primo piano ACI costituzione di una cooperativa di comunità. Il progetto “Verso una cooperativa di comunità”, nato dall’idea di un gruppo di giovani alberobellesi è finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito di “Piccoli sussidi 2014” ; ha visto la collaborazione dell’Università degli Studi di Bari nello studio e nella costruzione del questionario ed è patrocinato dall’O.d.V. E.S.A.S Consultorio Familiare Diocesano. Il progetto intende stimolare i cittadini ad essere protagonisti attivi per lo sviluppo della città di Alberobello, inserirli in un sistema sociale che impegni loro a dare una risposta ai bisogni rilevati dal questionario che tratterà tematiche fondamentali; dall’assetto urbanistico, la presenza di parcheggi e spazi verdi, l’efficacia dei collegamenti con le zone periferiche della città e con i paesi limitrofi, la qualità dei servizi scolastici etc. La forma di partecipazione al questionario è anonima e volontaria e la popolazione sarà informata per partecipare alla restituzione dei risultati. A tal proposito è utile ricordare che la Regione Puglia, rappresenta la prima realtà in Italia ad aver approvato una legge sulle cooperative di comunità definendole ‘lo strumento aggregativo attraverso il quale i cittadini si associano per svolgere l’attività di interesse generale. Il progetto Cooperative di Comunità deve riconoscere la centralità del capitale umano, il che significa impostare modelli organizzativi e gestionali che favoriscano la partecipazione di tutti i cittadini attivi come ‘soci’. La cittadinanza attiva, dunque, come ‘valore’ per riscoprire il senso di comunità, attraverso la tradizione mutualistica e cooperativa. Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Settori >> Legacoop Sociali 10 LEGACOOPSOCIALI Impresa sociale, un master di alta formazione Promosso da Human Foundation e sostenuto da Fondazione Vodafone Italia, la prima edizione dell’Executive Master in Social Entrepreneurship (EMSE) - MHUSE è realizzata da ALTIS Università Cattolica in collaborazione con - LUISS, - Politecnico di Milano, - Digital Accademia per offrire una formazione manageriale alle imprese non profit, cooperative sociali, associazioni, ONG, ONLUS, fondazioni ecc., operanti in qualsiasi ambito di attività. Per i primi 30 iscritti che superano la selezione, è disponibile un contributo offerto da Human Foundation del valore di € 5.000, a parziale copertura della quota di partecipazione. Emse è in collaborazione con Legacoopsociali e Confocooperative, partner ufficiali, e vede la mediapartner di www.nelpaese.it, quotidiano on line della cooperazione sociale. Scarica i documenti utili: 1) qui 2) qui Altre informazioni su www.humanfoundation.it. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Alto Adige-Südtirol >> Liguria >> Veneto 11 ALTO ADIGE-SÜDTIROL Legacoopbund aumenta il numero degli occupati >> Veneto >> Emilia Romagna >> Romagna >> Toscana >> Campania È stato presentato il 12 giugno il bilancio sociale dell’associazione di cooperative Legacoopbund - 21 nuove cooperative e più di 2.000 occupati Le cooperative associate a Legacoopbund si presentano in controtendenza rispetto alla crescente disoccupazione registrata in Alto Adige negli ultimi anni: Dal 2009 ad oggi il numero complessivo degli occupati nelle cooperative di Legacoopbund è rimasto pressoché invariato ed ha addirittura registrato un lieve aumento. Nel 2013 le 190 cooperative associate a Legacoopbund contavano 2.332 occupati, nel 2009 erano 2.297. Anche i risultati del recente rapporto sulla cooperazione di Euricse avevano rilevato dati postivi rispetto all’occupazione: secondo questo studio tra il 2008 e il 2011 il numero degli occupati nelle cooperative altoatesine è aumentato del 6,34%. “Abbiamo notato negli ultimi anni un crescente interesse per la cooperazione”, afferma Heini Grandi, Presidente di Legacoopbund: “L’anno scorso abbiamo sostenuto la costituzione di 21 nuove cooperative, quasi il doppio dell’anno precedente. Questo dimostra che le persone sono alla ricerca di modelli economici alternativi che pongono la persona e non la massimizzazione del profitto al centro del proprio agire e che le cooperative sono una forma d’impresa in grado di rispondere ai bisogni attuali della società”. Con il sostengo dello sportello di consulenza CoopPoint di Legacoopbund quest’anno sono già state costituite 11 nuove cooperative. “Nelle cooperative la gestione democratica e il coinvolgimento dei soci nell’attività d’impresa sono una buona base per lo sviluppo di nuove idee e progetti”, spiega Heini Grandi: “L’innovazione è posta in primo >> Puglia >> Calabria >> Sardegna >> Ferrara >> Ferrara >> Reggio Emilia >> Parma >> Grottammare >> Ragusa Primo piano ACI Legacoop Settori piano dalle cooperative; lo confermano le neocostituite imprese cooperative che lavorano nei settori della ricerca, dell’innovazione e della green economy”. Ne è un esempio la cooperativa di ricerca e innovazione sociale “Sophia” o la cooperativa “Green Evolution” attiva nel settore dello sviluppo di prodotti e servizi a basso impatto ambientale. I 131 milioni di euro di valore della produzione delle cooperative associate a Legacoopbund sono una prova del fatto che le cooperative stanno percorrendo la via giusta. Creare un plusvalore per la comunità locale è lo scopo delle cooperative ed in particolare delle cooperative sociali nelle quali durante il 2013 157 persone svantaggiate hanno trovato un lavoro ed altre 104 hanno svolto un tirocinio. Conciliare impegno sociale e risultati economici sembra essere la specialità delle cooperative. LIGURIA A Goteborg decolla coordinamento europeo per le nuove cooperative Il supporto per la creazione di nuove cooperative si coordina in Europa. A Goteborg i partecipanti al progetto Coopstarter, coordinato a livello europeo da Legacoop Liguria, si sono riuniti per mettere a punto gli strumenti e le metodologie per favorire la crescita di nuove imprese. Un confronto tra i diversi partners - Confcooperative Emilia Romagna, Kooperationen (DN), Coompanion (SE), Cooperatives Europe (BE), NABCO (IRE), Febecoop (BE) e K.A.P.A. Network ( EL), oltre ovviamente a Legacoop Liguria - che ha permesso di condividere una metodologia comune di azione per affrontare il problema della disoccupazione giovanile che non è un problema solo italiano. “Per raggiungere questo obiettivo abbiamo analizzato alcuni casi specifici e le migliori metodologie applicate nei diversi paesi – commenta Paola Bellotti, responsabile dell’area finanza e del progetto Coopstarter per Legacoop Liguria -. Quali sono le principali barriere per le start up europee? In prima battuta le barriere legali come la burocrazia che ammazza la voglia di fare impresa, quindi la difficoltà di trovare capitale Territori Imprese Sondaggio Territori 12 di rischio visto che i giovani hanno difficoltà ad investire direttamente o a trovare finanziatori terzi, a cominciare dalle banche”. Una due giorni a Goteborg che ha permesso di conoscere da vicino una cooperativa sociale di tipo b che integra nel mondo del lavoro donne provenienti da paesi in conflitto, come Iraq o Siria; oppure una cooperativa finanziata attraverso il crowdfunding che ha permesso ad una compagnia teatrale di gestire uno spazio proprio dove organizzano spettacoli di improvvisazione, corsi di teatro, cene e aperitivi. “Un’occasione, quella del crowdfunding, – conclude Paola Bellotti –che riteniamo sia fondamentale come elemento di sostegno per la nascita di nuove cooperative. Ormai sono molti i casi di successo e grazie a Coopstarter vorremmo confrontarci con i principali esperti di questo settore per capire come realizzare una piattaforma a livello europeo”. Al meeting di Goteborg di Coopstarter, un partnerariato che nasce all’interno del Progetto Up promosso da Legacoop e incentrato sulle azioni di promozione verso i giovani, hanno partecipato per la Liguria anche Lorenzo Novaro della Cooperativa Diciannove, Katia De Luca di Legacoop Puglia e di Generazioni e Stefano Calvillo, progettista di Coserco. VENETO Mauro Lusetti in visita alla Nuova Cooperativa Lavoratori Zanardi Nel pomeriggio di venerdì 13 giugno il presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti ha incontrato la neonata Cooperativa Lavoratori Zanardi, associata a Legacoop Veneto, nata da un’operazione che vede un gruppo di ex dipendenti rilevare l’attività dell’azienda fallita. La visita si è svolta presso lo stabilimento di via Venezuela a Padova: presenti alcuni soci lavoratori tra cui Pietro Del Popolo, presidente e già general manager dell’ex gruppo editoriale Zanardi, e Mario Grillo, componente del consiglio di amministrazione della coop (e prima amministratore unico dell’azienda), oltre al presidente di Legacoop Veneto Adriano Rizzi e a Devis Primo piano ACI Rizzo, responsabile del Settore Produzione e lavoro, che ha accompagnato l’intero percorso dal momento in cui si è profilata l’ipotesi della costituzione in coop. «Quello della mancanza di lavoro è un dramma che vivete sulla vostra pelle e da lungo tempo» ha esordito Lusetti continuando: «Anche per questo, come movimento cooperativo dobbiamo prestare particolare attenzione alle nuove cooperative e imprese, così come al sostegno e allo sviluppo di settori emergenti. Il workers buy out in questo senso è una delle risposte più belle, valide e significative: lavoratori e maestranze che mettono a rischio tutto ciò che hanno per rilevare l’attività delle aziende in crisi. Quando le persone si mettono in gioco in prima persona è fondamentale sentire il sostegno, l’appartenenza ad un gruppo: questo è il senso vero dell’essere parte del sistema cooperativo, specie in giorni come questi, in cui alla ripresa – che ci dicono sia prossima – ognuno di noi vuole credere, nonostante non se ne vedano ancora i segnali». Durante l’incontro è stato tracciato un primo bilancio sull’attività di rilancio avviata per l’appunto attraverso il processo di workers buy out, che ha portato alla firma dell’atto costitutivo della cooperativa il 25 maggio. Proprio negli scorsi giorni sono cominciate le trattative con i potenziali finanziatori, ai quali è stato presentato il business plan: «Gli esiti di queste azioni iniziali sono positivi: procediamo spediti col progetto» spiega Rizzo. «A breve interloquiremo con altri potenziali soggetti investitori, a partire da Veneto Sviluppo, per arrivare quanto prima alla stipula di un contratto di affitto o acquisto della sede dell’ex Zanardi e riavviare la produzione». «Noi vogliamo esservi accanto in tutti i modi possibili: dal supporto finanziario alla vicinanza morale» ha affermato Lusetti. «Sono qui per testimoniarvi questa vicinanza, a nome di tutta l’organizzazione: noi ci siamo, siamo con voi. Siete diventati un caso mediatico, ma io avevo bisogno di conoscervi, di incontrarvi personalmente: ho deciso di andare a visitare una realtà al mese sul territorio, proprio poiché sento nel profondo che il mio ruolo non è seduto a Roma ma fra i soci, le cooperative, a capire ciò per cui vale la pena combattere, a toccarlo con mano. Nell’ultimo anno sono nate quasi una Legacoop Settori trentina di esperienze come la vostra, grazie alle quali si stanno recuperando circa un migliaio di posti di lavoro. Dunque non siete rimasti una realtà isolata, ma avete lasciato dietro di voi una scia importante». Fondo di solidarietà residuale Inps, Legacoop “Più ombre che luci” Preoccupazione per il fondo di solidarietà residuale istituito presso l’INPS dal Governo ai sensi dell’art.3, comma 14 della legge 92/12 (Legge Fornero). Scendendo nel dettaglio, nel fondo - gestito con il vincolo di pareggio di bilancio da un comitato di gestione paritetico -, afferirà anche la cooperazione, dunque le imprese con più di quindici addetti che non sono tenute al versamento dei contributi Cigo e Cigs all’Inps. La funzione è di integrare i salari in caso di riduzione dell’orario di lavoro - secondo le medesime causali di Cigo e Cigs - per un tempo di tre mesi continuativi (e un massimo complessivo di nove mesi in un biennio). Il valore economico delle prestazioni corrisponde ai massimali della Cig, e similmente prevede la copertura previdenziale dei periodi di calo di lavoro mediante l’integrazione del fondo. «Ciò che preoccupa - afferma Nicola Comunello, responsabile delle Relazioni industriali dell’associazione - è l’onere di versamento che spetta (retroattivamente) alle aziende: dal primo gennaio 2014 infatti per ciascun lavoratore delle imprese con più di quindici addetti le cooperative dovranno versare al fondo un contributo addizionale dello 0,5% del salario. In caso di utilizzo concreto delle prestazioni del fondo invece, le aziende con meno di cinquanta addetti dovranno versare un contributo per singolo dipendente beneficiario pari al 3% Territori Imprese Sondaggio Territori 13 del salario; mentre per quelle con più di cinquanta addetti, il contributo cresce fino al 4,5%». Conclude Comunello: «Imporre alle imprese, già provate da una lunghissima e pesante crisi, questo tipo di costi aggiuntivi, rischia di rendere ancora più ardua la loro sopravvivenza sul mercato, in particolare per le cooperative che versano in maggiore difficoltà. Con il potenziale effetto paradossale di una grande ondata di licenziamenti. Speriamo quindi nella revisione del decreto in direzione di un abbassamento degli oneri». VENETO Continuano le esperienze di workers buy out Dopo la D&C Modelleria Società cooperativa di Vigodarzere (nel Padovano) nata dal fallimento dell’ex Modelleria Quadrifoglio Srl, e la Cooperativa Lavoratori Zanardi - sempre di Padova - costituitasi per rilanciare l’attività in crisi del Gruppo editoriale Zanardi, questi giorni hanno visto la costituzione una terza cooperativa sempre di Legacoop Veneto (sono in fase di conclusione le pratiche di adesione all’associazione), ancora attraverso un processo di workers buy out. Si tratta della Kuni, nata dal fallimento della MoRuPa, con sede a Giacciano con Baruchella, nel rodigino, azienda con una trentina di addetti specializzata nella produzione di arredamenti in legno su misura sia per la casa (cucine, camere da letto, pareti attrezzate, mobili per il bagno,….) che per il settore navale (in particolare il nel comparto crocieristico) e quello del contract. Una decina i lavoratori che si son già costituiti in cooperativa e stanno progettando una partnership con la coop C.O.F.A di Saonara (Padova) che produce arredi interni, realizzati in metallo, per navi da crociera. Una sinergia che genererebbe una massa critica in grado di aggredire questo specifico segmento di mercato con un’offerta completa per i materiali utilizzati. Già contattati Coopfond e CFI: la Cooperazione Finanza Impresa, in particolare, ha deliberato una prima tranche di finanziamento pari a 50mila euro destinata alla fase iniziale di start up. Come nel caso della Cooperativa Lavoratori Primo piano ACI Zanardi anche i soci della Kuni che avranno la possibilità di farlo metteranno a capitale l’anticipo dell’indennità di mobilità. EMILIA ROMAGNA Rifiuti, innovativo accordo tra Regione e Legacoop Dopo l’accordo per il recupero delle materie plastiche sottoscritto ad aprile, la Regione Emilia-Romagna aggiunge un nuovo tassello alla lotta alla produzione dei rifiuti, suggellando un’innovativa intesa con Legacoop Emilia-Romagna la quale associa alcune delle più importanti insegne della distribuzione organizzata sul territorio regionale. L’accordo con Legacoop ed Atersir, sottoscritto il 17 giugno nella sede di Legacoop a Bologna, riconosce i punti vendita come luoghi strategici in cui attuare politiche di recupero e prevenzione, in cui è possibile agire sulle scelte di consumo dei cittadini ma anche dove vengono attualmente prodotti grandi quantitativi di rifiuti, non solo da imballaggio. L’accordo si inserisce nelle nuove politiche regionali di prevenzione dei rifiuti, parte integrante del nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr), che si pone come obiettivo una riduzione della produzione dei rifiuti pari al 20-25% entro il 2020 e che riconosce proprio nelle intese pubblico-private un efficace strumento per perseguire tale ambizioso target. «Lavorare con il sistema della distribuzione organizzata nella nostra regione – afferma il sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Bertelli – significa poter contare su un partner che storicamente ha dimostrato una forte sensibilità e un deciso impegno sul fronte ambientale. Con questa intesa si vuole capitalizzare l’esperienza consolidata nel corso degli anni, consentendo di sistematizzare e diffondere quanto di buono è stato fatto e al contempo progettare e avviare insieme nuovi percorsi virtuosi». «Le nostre associate sono da tempo impegnate su questo terreno con vantaggi evidenti per tutti – ha detto Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna – . L’accordo è uno stimolo a fare di più e me- Legacoop Settori glio. All’azione di contenimento e riuso dei rifiuti dovrebbe tuttavia corrispondere una più decisa politica di agevolazioni tariffarie che premi i più virtuosi e valorizzi in generale le iniziative di prevenzione e di recupero, in particolare quelle a forte valenza sociale». La definizione delle singole azioni da intraprendere è affidata a specifici accordi di dettaglio, che potranno dare operatività a progetti molto diversi tra loro e che vedranno la luce nei prossimi mesi, come frutto dell’attività di appositi gruppi di lavoro tematici. Questi affronteranno argomenti di grande rilevanza e attualità quali il recupero dei beni non commercializzabili, esperienza che ha già dimostrato enormi potenzialità in alcuni territori (più di 18.000 tonnellate di merce recuperata e donata in un anno a oltre 50.000 persone); il recupero degli oli alimentari esausti; un sistema di qualificazione ambientale dei punti vendita, che ne innalzerebbe complessivamente le prestazioni ambientali migliorando non solo l’aspetto legato ai rifiuti. L’accordo è stato sottoscritto alla presenza dei rappresentanti dei soggetti firmatari: il sottosegretario Bertelli, il direttore generale Ambiente della Regione Emilia-Romagna Giuseppe Bortone, il direttore di Atersir Vito Belladonna e il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti. ROMAGNA “Tagli ai servizi sociali?” Le coop scrivono ai sindaci «Chiediamo ai Sindaci della Romagna di pronunciarsi con chiarezza sulla nuova spending review prevista dal Governo Renzi: dobbiamo aspettarci nuovi tagli ai servizi sociali?». AGCI, Confcooperative e Legacoop esprimono la forte preoccupazione delle cooperative sociali sul Decreto Legge 66 varato lo scorso aprile. La norma prevede la possibilità per le amministrazioni pubbliche di «ridurre gli importi dei contratti in essere aventi ad oggetto acquisto o fornitura di beni e servizi, nella misura del 5 per cento, per tutta la durata residua dei contratti medesimi». Territori Imprese Sondaggio Territori 14 A livello nazionale l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha già provveduto a presentare una proposta di emendamento, chiedendo che siano esclusi dal provvedimento i servizi di natura socio-sanitaria e assistenziale rivolti alle persone e quelli che hanno per finalità l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Si cerca in tal modo di evitare che la riduzione del 5% porti a una diminuzione drastica della quantità e soprattutto della qualità delle prestazioni, nonché a una contrazione dell’occupazione, essendo questi settori caratterizzati da una elevata intensità di lavoro. In questo momento però la palla è in mano ai Sindaci. «Facciamo affidamento sulla volontà politica delle amministrazioni locali di considerare quanto previsto nel DL 66 per quanto realmente è, vale a dire una facoltà e non una imposizione di un obbligo», commentano le centrali cooperative delle tre province della Romagna. Lo stesso testo normativo, infatti, attribuisce inoltre alle parti la «facoltà di rinegoziare il contenuto dei contratti, in funzione della suddetta riduzione» e di stipulare nuovi contratti accedendo a convenzioniquadro di Consip S.p.A., a quelle di centrali di committenza regionale o tramite affidamento diretto nel rispetto della disciplina europea e nazionale sui contratti pubblici. «Continuiamo ad essere convinti che la spesa pubblica vada riqualificata e non solo tagliata», precisano le centrali cooperative. «Occorre sì intervenire su sprechi e inefficienze, ma questi non possono essere genericamente affrontati con la scure dei tagli lineari, come avvenuto anche in passato. A nostro avviso, invece, andrebbero riviste le modalità organizzative tra pubblico e privato sociale, liberando in questo modo maggiori risorse con le quali rendere i servizi stessi più efficienti, I servizi alla persona andrebbero salvaguardati maggiormente in quanto proprio per la loro specificità sono solo parzialmente regolati da prezzi di riferimento e esclusi dall’obbligo del ricorso a Consip. I costi per il lavoro e per la sicurezza, che rappresentano la maggiore voce di spesa nelle nostre cooperative sociali, sono costi che non possono essere compressi o decurtati, se non con conseguenze inaccettabili». «Auspichiamo che durante l’iter di approvazione del Decreto Legge vengano recePrimo piano ACI pite le sollecitazioni avanzate in tal senso dalle centrali cooperative a livello nazionale», aggiungono. «Temiamo infatti si tratti di un nuovo colpo al nostro welfare e per la tenuta dei servizi alle persone e del lavoro in un settore delicato come quello delle prestazioni socio-sanitarie e dell’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Il possibile taglio rischia di creare contrazioni nella quantità, e nella qualità dei servizi, a discapito dell’occupazione. Stiamo parlando di settori delicati come l’assistenza agli anziani, ai disabili, l’educazione dei minori e l’inclusione lavorativa delle fasce deboli». TOSCANA Toscana: costituito Generazioni network under 40 di Legacoop Si è costituito il 13 giugno a Firenze, Generazioni Toscana, il network under 40 dei giovani cooperatori di Legacoop. Tra gli obiettivi principali del nuovo gruppo, quello di proporre agli organismi dirigenti possibili politiche e strumenti di sviluppo, innovazione e sostenibilità, con particolare attenzione ai temi del ricambio generazionale, della formazione e della crescita dei cooperatori, promuovendo la cultura e il modello cooperativo tra i giovani. I cooperatori riunitisi in assemblea hanno eletto all’unanimità come coordinatore regionale Sara Guidelli (Resposabile settore industriale in Arcpl Toscana). Per quanto riguarda invece l’esecutivo, votato anch’esso all’unanimità, sono stati eletti: Guido Bassi (Cesvip), Giacomo Giusti (Consorzio Pegaso), Barbara Fortini (Cla1921), Dario Santillo (coop Biolabor), Sara Cavallini (coop 21/coop Wipala), Lucia Arcangioli (coop Beta) e Andrea Rapisardi (coop Lama). «Il nostro obbiettivo di giovani cooperatori toscani – ha sottolineato Sara Guidelli nel corso dell’incontro - non è quello di arrivare “tranquilli” ai 41 anni ma quello di giungere a “essere non più giovani” avendo lavorato per il raggiungimento di un risultato: essere stati protagonisti nella costruzione di un nuovo modello di movimento cooperativo italiano e aver contribuito alla promozione di una cultura che rimetta la persona, il lavoro e la cooperazione al centro delle dinamiche di sviluppo». Hanno partecipato ai Legacoop Settori lavori dell’Assemblea anche il coordinatore nazionale di Generazioni, Matteo Ragnacci, e il presidente di Legacoop Toscana, Stefano Bassi. La ricerca sui lavoratori delle cooperative aderenti a Legacoop “Lavorare in cooperativa. Partecipazione e qualità del lavoro in tempi di crisi”. Questo il tema della ricerca sui lavoratori delle cooperative aderenti a Legacoop Toscana, che verrà presentata a Firenze il 30 giugno, alle ore 9.30, presso la Sala Onice, Palazzo dei Congressi Firenze, (Piazza Adua 1). Presentazione Paolo Cantelli, illustrazione della ricerca sui lavoratori delle cooperative di Legacoop Toscana Tavola rotonda Franca Maria Alacevich, docente sociologia dei processi economici e del lavoro Università di Firenze Stefano Ciacci, presidente Coop Cellini Elena Lattuada, segretaria nazionale Cgil Eleonora Vanni, vicepresidente nazionale Legacoopsociali Presiede Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana CAMPANIA Presentazione accordo per interventi efficienza energetica Banca Prossima, Coopfond e la Cooperativa Manutencoop hanno creato uno strumento per permettere alle cooperative sociali e di abitanti di realizzare dei programmi di miglioramento dell’efficienza energetica delle loro strutture, in modo da ridurre i costi energetici . Si tratta di uno strumento articolato, che garantisce un supporto completo, sia sul piano tecnico che su quello finanziario. In una prima fase dell’intervento, Manutencoop offre alla cooperativa un qualificato audit energetico gratuito, in cui saranno indicati gli eventuali interventi necessari per il risparmio energetico. Micro interventi come sostituzioni di caldaie, installazione di Territori Imprese Sondaggio Territori 15 pompe di calore e simili, possono essere oggetto di questo strumento di sostegno. Nella fase successiva della realizzazione dell’intervento, la cooperativa, per finanziare gli investimenti necessari, potrà avvalersi della convenzione tra Banca Prossima e Coopfond. Infatti, il progetto di investimento, una volta valutato e approvato da Coopfond e Banca Prossima, sarà finanziato in pool da questi ultimi. Per illustrare in modo approfondito e completo il progetto in Campania, Legacoop e Legacoopsociali regionali hanno organizzato un incontro con le cooperative interessate e con i partner del progetto che si terrà il 26 giugno, con inizio alle ore 11.00, presso Gesco (via Vicinale S. Maria del Pianto, 61 Complesso Polifunzionale Torre 1 p. 9 – Napoli). Programma 11.00 Saluti Sergio D’Angelo, Direttore Gesco Mario Catalano, Presidente Legacoop Campania Luca Sorrentino, Responsabile Legacoopsociali Campania 11.30 Introduzione Vanni Rinaldi, Responsabile Energia Legacoop 11.45 Interventi Roberto Leonardi, Advisor Fondazione per l’Innovazione Terzo Settore Gerardo Iula, Responsabile Coordinamento Commerciale Banca Prossima Dora Iacobelli, Direttore Coopfond Maurizio Bottaini, Responsabile Efficienza Energetica Manutencoop 12.45 Matching cooperativo con Banca Prossima, Coopfond, Manutencoop PUGLIA “Rating di legalità alle imprese” Legacoop: “Ottima norma ma...” “Una norma virtuosa ma che, di fatto, esclude la micro-impresa che, più di tutte, pur agendo in contesti di legalità, continua a subire gravi restrizioni, soprattutto rispetto all’accesso al credito bancario”. Così il responsabile dell’ufficio Legislazione Lavoro Legacoop Puglia, Massimiliano Maggio, ai margini della Conferenza permanente provinciale in Prefettura, svoltasi a Bari il 18 Primo piano ACI giugno, per approfondire, alla presenza delle PP.AA. provinciali, insieme a sindacati, parti sociali e rappresentanti delle forze dell’ordine, la disciplina e i criteri di attribuzione del “rating di legalità” alle imprese, in applicazione del decreto 20 febbraio 2014, n. 57. “Riteniamo, come organizzazione di rappresentanza regionale delle cooperative, quanto un decreto siffatto, pur nella bontà degli obiettivi, releghi a una condizione di ulteriore marginalità realtà di micro impresa rispetto a quelle medie, piccole e, soprattutto, grandi, che concretamente vedranno semplificate le procedure per l’accesso a finanziamenti pubblici e accesso al credito”. “Economie regionali del Sud, come la nostra, si reggono, soprattutto, sulle piccolissime imprese, già oberate da obblighi fiscali e contributivi. Incentivare, a buon diritto, grandi e medie imprese, dimenticando le altre, significa allargare il gap economico anche tra aree regionali. Con conseguenze irreparabili economiche e sociali”. “L’auspicio – conclude - è che vengano apportati emendamenti al decreto e al regolamento dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), sì da permettere la valutazione di legalità anche alla micro-impresa”. CALABRIA La solidarietà di Legacoop all’azienda Guglielmo Pubblichiamo, di seguito, il messaggio di solidarietà inviato da Giuseppe Pellegrino, presidente di Legacoop Calabria, all’azienda Giuliano. “L’attentato all’azienda Guglielmo è un vile atto che non deve intimidire i titolari, i lavoratori e le loro famiglie; a tutti loro va la mia personale vicinanza, quella della Legacoop Calabria e dell’interno settore della cooperazione. Purtroppo nella nostra regione, spesso, troppi e numerosi sono gli attacchi a coloro che decidono di non piegare la testa e rispondere alla illegalità con dignità, diritti e lavoro, lo sanno bene le nostre cooperative e i nostri soci soprattutto quelli che spendono la loro attività sui terreni confiscati alla criminalità organizzata. Sono fiducioso nell’attività degli inquirenti che Legacoop Settori faranno luce sulla vicenda. L’invito all’azienda Guglielmo, e a Daniele Rossi che conosco personalmente, è di andare avanti con sempre maggiore determinazione e la consapevolezza del sostegno della gran parte dei calabresi che vogliono dire basta a malaffare ed illegalità”. SARDEGNA Prorogate al 2020 le concessioni di pesca Il Consiglio Regionale ha approvato la Legge che proroga, anche per la Regione Sardegna, le concessioni ad uso di pesca e acquacoltura al 31/12/2020, modificando quanto legiferato in precedenza e parificando pertanto la normativa regionale a quella nazionale. In un primo momento la Regione Sardegna, unica in tutta Italia, aveva prorogato le concessioni demaniali solo fino al 31/12/2014 e pertanto, come affermano i rappresentanti di Federcoopesca Sardegna, Lega Pesca Sardegna, Agci Agrital Sardegna e Associazione Armatori Sardi, “quello ottenuto con l’approvazione di questa legge deve essere considerato un importante risultato che pone le basi per costruire, assieme agli operatori, una strategia politica a medio-lungo termine per una gestione razionale delle aree demaniali a fini di pesca e acquacoltura, partendo da un’analisi dell’esistente e tenendo in considerazione tutti gli aspetti produttivi, sociali, economici e ambientali”. FERRARA Il 27 giugno seminario “Cooperazione e territorio” “Cooperazione e territorio. Cooperative di consumo, case del popolo, cooperative arte e spettacolo rivivono per dare risposta ai nuovi bisogni: welfare, lavoro, cultura”. Questo il tema al centro del seminario promosso da Legacoop Ferrara che si terrà il 27 giugno presso la Cooperativa di Consumo di Alberone (Alberone di Ro – Ferrara). Esiste un patrimonio comune, fatto di edifici, storie, persone, esperienze, diffuso in tutta Italia, alla cui crescita hanno contri- Territori Imprese Sondaggio Territori 16 buito centinaia di cooperatori, che nelle Case del Popolo, nelle piccole Cooperative di Consumo, nelle Cooperative Arte e Spettacolo, hanno trovato soddisfazione ai propri bisogni. Economici, culturali, sociali. Un patrimonio che oggi tende ad essere dimenticato, sostituito da risposte più commerciali, standardizzate, spesso insoddisfacenti per chi vive nei luoghi periferici o spesso solo decentrati. A volte però le comunità hanno solo bisogno di ritrovarsi e di scoprire che i bisogni possono essere condivisi, così come le risposte. Legacoop Ferrara, in collaborazione con la Cooperativa Camelot, sta sperimentando percorsi di riattivazione delle comunità, a partire dalla valorizzazione del patrimonio cooperativo ancora presente, per trovare nuove risposte ai nuovi bisogni, con risultati incoraggianti. La Cooperativa di Consumo di Alberone, proprietaria di due immobili situati sotto l’argine del Po, in una posizione strategica, dal punto di vista turistico, agricolo e paesaggistico, ha le carte in regola per diventare un laboratorio, in cui continuare a sperimentare, coinvolgendo tutti gli attori del territorio. Proprio per le sue caratteristiche sperimentali, l’iniziativa si colloca all’interno di un più ampio progetto nazionale di promozione di nuove cooperative per e con i giovani che fa perno sulle opportunità del territorio e sui bisogni delle comunità locali, sostenuto da Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop. 17.30 TAVOLA ROTONDA Antonio Giannini - Sindaco di Ro Ferrarese Introduzione e saluti Chiara Berteli - Legacoop Ferrara/Generazioni La risposta cooperativa ai bisogni del territorio, radici e prospettive Anna Baldoni - Cooperativa Camelot I percorsi di riattivazione delle comunità e il patrimonio cooperativo Maurizio Davolio - Legacoop Turismo II turismo di comunità Orazio Torri - Vicepresidente cooperativa Valle dei Cavalieri Community engagement e sviluppo di nuove attività - un caso di successo Primo piano ACI Aldo Soldi - Direttore Coopfond La promozione cooperativa come leva per lo sviluppo del territorio 19.30 - 20.30 Il tramonto sulla destra Po Breve itinerario cicloturistico sul Po, dalla Cooperativa di Consumo di Alberone alla Casa del Popolo di Guarda 20.30 - 21.00 C‘era una volta la cooperativa di consumo di Alberone Memorie e testimonianze dei soci della Cooperativa di Consumo di Alberone. FERRARA Le Case del Popolo rivivono grazie alla solidarietà dei cooperatori Le Case del Popolo rivivono grazie al Fondo di solidarietà “Un’ora vale due”, che ha raccolto i contributi dei lavoratori delle cooperative italiane, a favore delle comunità colpite dal terremoto. 8 Case del Popolo tra Bondeno, Ferrara e Poggio Renatico sono state riattivate come centri di aggregazione e rilancio di nuove attività produttive attraverso interventi di progettazione partecipata. Le prime Case del Popolo risalgono agli inizi del ‘900. Furono costruite dai lavoratori (braccianti, manovali, facchini) come luoghi di emancipazione delle classi più deboli. Luoghi di ritrovo, di formazione, di mutuo soccorso tra le persone. In provincia di Ferrara, negli anni ’70 si contavano 108 Case del Popolo. Oggi ne sono rimaste una cinquantina. In molti casi hanno perso la loro funzione originaria, ma rimangono in alcuni piccoli centri gli unici luoghi di aggregazione, consentendo anche il mantenimento di servizi essenziali come la presenza dell’Ufficio postale, di uffici comunali distaccati, dei patronati. Sono un patrimonio immobiliare, relazionale e sociale, organizzato in forma cooperativa, che in prospettiva può essere la base su cui ricreare luoghi in cui gli abitanti possano trovare risposta ai loro bisogni, attraverso forme di collaborazione e autorganizzazione. Bisogni sociali, culturali, di assistenza, ma anche economici e lavorativi. E’ sulla base di queste riflessioni che Legacoop Ferrara ha coinvolto le Cooperative Legacoop Settori Camelot e Le Pagine, nella progettazione di un intervento che potesse fornire strumenti di sostegno alle piccole comunità della provincia di Ferrara che, dopo il terremoto, hanno visto ridursi i luoghi e le occasioni di socialità e di mutuo sostegno. Il progetto è stato presentato al Fondo di solidarietà “Un’ora vale due”, costituito subito dopo il sisma dalle Centrali cooperative e dai Sindacati, per sostenere le comunità colpite dal terremoto. Grazie ai contributi versati dai lavoratori delle cooperative, il Fondo ha raccolto in tutta Italia quasi 900.000 euro, che ha deciso di destinare a progetti mirati a rivitalizzare il sistema produttivo e le relazioni sociali nei comuni colpiti, in un’ottica di lungo periodo. Il progetto “Ri-popolare: azioni integrate per il rilancio comunitario post sisma delle Case del Popolo” presentato da Camelot e Le Pagine, in collaborazione con la cooperativa Case del Popolo e Arci Ferrara e con il sostegno dei Comuni di Ferrara e Bondeno, è stato finanziato dal Fondo e si è sviluppato nell’arco di circa un anno, per concludersi nel maggio scorso. Otto sono le Case del Popolo interessate dal progetto, (di queste, 4 sono ubicate nel Comune di Bondeno (La Schiavona – Bondeno, Pilastri, Scortichino e Gavello), 2 nel Comune di Ferrara (Porotto e Corlo), 1 nel Comune di Poggio Renatico (Coronella) e 1 nel Comune di Vigarano Mainarda (Vigarano Pieve) sulle quali sono state realizzate attività diverse, individuate dalle comunità stesse, grazie ad un processo partecipato di coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni e organizzazioni a vario titolo operanti sul territorio, condotto dagli operatori della cooperativa Camelot. Tutti gli interventi sono stati portati avanti con l’obiettivo di avviare dei percorsi, che poi i cittadini stessi potessero proseguire e consolidare. Grazie al progetto, la Casa del Popolo di Coronella è ora sede di una ludoteca, gestita da un comitato di genitori, che quasi quotidianamente accoglie più di 20 bambini; la Casa del Popolo “Schiavona” di Bondeno diventerà presto la sede di un birrificio artigianale, che consentirà l’impiego di giovani locali, tra cui anche persone svantaggiate; a Scortichino, i libri donati negli anni da soci e frequentatori della Casa del Popolo sono stati censiti e inseriti in un sistema di cata- Territori Imprese Sondaggio Territori 17 logazione che ne consentirà il prestito e la circolazione; la Casa del Popolo di Porotto ha visto alternarsi sul campo di bocce professionale squadre di bambini della Scuola Media De Pisis, che hanno seguito con successo un corso tenuto dalla Federazione Italiana Bocce; il teatro della Casa del Popolo di Pilastri è ora dotato di un impianto audio che consentirà sia alle orchestre che a gruppi musicali giovanili di esibirsi e così via. Il progetto è concluso, ma solo in parte. Saranno gli stessi soci delle cooperative, i cittadini, le associazioni locali a portarlo avanti. Legacoop, con il supporto di Camelot, della cooperativa Le Pagine e delle Case del Popolo continuerà ad investire in progetti che possano trovare risposte ai nuovi bisogni delle comunità, valorizzando il patrimonio che i soci delle Case del Popolo hanno creato e conservato in più di cent’anni di storia. Il modello di lavoro ha definito buone prassi riproducibili, pertanto l’Ufficio promozione e start up di Legacoop è disponibile a proseguire questo lavoro nei confronti di altre Case del Popolo o Cooperative di utenza presenti sul territorio. Il 27 giugno prossimo, ad Alberone di Ro, presso la Cooperativa di Consumo, si terrà un seminario nazionale proprio su questo tema. I risultati dei progetti sostenuti dal Fondo “Un’ora vale due” sono raccolti sul sito ad esso dedicato http://unoravaledue.legacoopemiliaromagna.it/ REGGIO EMILIA Nuovo fondo per potenziare il servizio civile volontario Con l’autunno 2014 per i giovani della provincia di Reggio Emilia si apriranno nuove possibilità di natura occupazionale e formativa grazie ad un impegno congiunto del nostro territorio, grazie ad un progetto di Forum Terzo Settore di Reggio Emilia (a cui partecipa anche Legacoop Reggio Emilia) e Caritas Reggiana. Con il progetto, sostenuto da Fondazione Manodori, Camera di Commercio, Provincia e Comune di Reggio Emilia e presentato nei giorni scorsi alla Fondazione Manodori, verrà ampliata l’offerta di posti di Servizio Civile Volontario all’interno degli enti accrePrimo piano ACI ditati sul territorio cittadino. Un progetto pilota che, grazie anche ad una collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, metterà a disposizione circa 250.000 euro per raddoppiare la disponibilità dei posti a giovani interessati a partecipare a progetti della durata di 10/12 mesi all’interno di associazioni, cooperative sociali, enti del territorio con attività nel campo sociale, educativo, culturale ed assistenziale. Una grande opportunità per la costruzione del senso civico dei ragazzi e contemporaneamente una importante risposta al tema dell’occupazione giovanile nell’ambito del welfare italiano. Lo strumento del servizio civile volontario, presente in Italia dal 2001, è una opportunità messa a disposizione dei giovani dai 18 ai 28 anni per dedicare un anno della propria vita a favore di un impegno solidaristico, civico e civile con forte valore in termini di coesione sociale. A fronte di questo impegno è inoltre riconosciuto al giovane un riconoscimento economico mensile commisurato al monte ore settimanale che va dalle 25 alle 30 ore. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il Servizio Civile Nazionale sono riconducibili ai settori: assistenza, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale, servizio civile all’estero. Il canale prioritario del Servizio Civile Nazionale prevede un finanziamento pubblico gestito dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dalle Regioni che annualmente permette la copertura di uno o più bandi di progettazione (e conseguente selezione e avvio dei volontari). Negli anni questo fondo ha subito forti tagli e conseguenti riduzioni dei posti disponibili (nel 2006 sono entrati in servizio 45.890 volontari, nel 2013 solamente 15.939) a fronte di una domanda nazionale che non scende sotto alle 86.500 domande presentate. Lo scorso anno nella provincia di Reggio Emilia sono stati attivati solamente 84 posti a fronte di circa 600 domande. Con questa iniziativa si ritiene di poter avviare al servizio circa 170 giovani: una reale politica giovanile ed al tempo stesso una politica del lavoro e dell’occupazione che presenti una forte connotazione in termini di professionalizzazione, creazione e trasferimento di competenze e riattivazione dei Legacoop Settori giovani in un settore, quello del no profit – che nella nostra provincia rappresenta una realtà importantissima e fondante. La prospettiva è quella di creare un sistema virtuoso che in un prossimo futuro permetta agli enti di attivare posizioni lavorative e formative per i giovani ad un costo sostenibile anche per l’ente di servizio civile. PARMA DaSimulimpresanasceBEC,lacooperativa per prodotti e servizi ICT Oltre trenta studenti di Economia hanno sperimentato la creazione di una cooperativa grazie al Laboratorio Simulimpresa dell’università di Parma in collaborazione con Legacoop ed il sostegno di Coopfond BEC è il nome della cooperativa nata dal programma internazionale “Simulimpresa”, organizzato dall’Università di Parma – Dipartimento di Economia, in collaborazione con Legacoop Parma e con il sostegno di Coopfond. Il progetto formativo riproduce il modo d’operare delle imprese ed è fondato sull’actionoriented learning. Trentadue studenti, selezionati in base a curriculum e motivazioni, sono stati coinvolti in 70 ore di attività, da febbraio a maggio, mantenendo un elevato grado di fedeltà alla realtà imprenditoriale, dall’elaborazione dell’idea alla creazione della società in tutti le sue fasi. L’azienda simulata che ne è sorta, BEC, commercializza prodotti e servizi nel settore dell’Information and Communication Technology (ICT), dai computer agli smartphone dagli ultrabook alle webcam, con particolare riguardo alla diffusione di app evolute. Nell’ambito del programma, gli studenti hanno partecipato anche alla Fiera internazionale di Imprese simulate, tenutasi a Barcellona a marzo. Ieri, nelle aule di via Kennedy, durante la cerimonia di chiusura, i soci imprenditori della cooperativa hanno ricevuto gli attestati e presentato il loro lavoro davanti al prof. Eugenio Pavarani, coordinatore del progetto, a Loretta Losi e Vanessa Sirocchi di Legacoop, e agli ospiti presenti per l’occasione. Hanno portato il loro saluto: Andrea Volta, presidente Legacoop Parma e Mauro Lusetti, presidente Legacoop nazionale e Alle- Territori Imprese Sondaggio Territori 18 anza delle Cooperative Italiane, a testimonianza dell’attenzione del movimento cooperativo nei confronti di questo tipo di iniziative. “La cooperativa si tramanda alle generazioni, un peculiarità che dà un senso di infinito a questa forma di impresa”, ha detto Lusetti. Inoltre, a riprova del valore concreto di Simulimpresa, alcuni soci di BEC, hanno espresso il desiderio di approfondire la fattibilità del loro business in un’ottica di startup. L’esperienza, quindi, si pone obiettivi reali per chi intende darsi un’opportunità di lavoro attraverso l’autoimprenditorialità. GROTTAMMARE Agenzia Res, Koinema e Coos MarcheprotagonistedelprogettoSprar E’ un modello di accoglienza diffusa per le persone immigrate quello che propone il Comune di Grottammare e che realizza insieme all’associazione temporanea d’impresa formata dalle cooperative sociali Agenzia Res, capofila, Cooss Marche e Koinema. Su 300 progetti approvati dal ministero dell’Interno Primo piano ACI per il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati-Sprar, quello di Grottammare è arrivato 33 esimo. Il progetto viene finanziato per la maggior parte dal ministero. Punta sul concetto di accoglienza diffusa per personalizzare i benefici rivolti ad ogni singolo ospite a cui non offrire solo assistenza ma anche gli strumenti per crearsi una personale autonomia. Il tempo di accoglienza dura sei mesi. In questo periodo, ognuna delle persone coinvolte nel progetto deve frequentare un tirocinio o un corso professionalizzante. Grazie all’attivazione di 13 forme di tirocinio in ristoranti, pizzerie, bar, residence del territorio, queste persone possono imparare un mestiere. RAGUSA Ragusa: Pino Occhipinti torna presidente di Legacoop Cambio al vertice di Legacoop Ragusa. Pino Occhipinti torna a guidare l’associazione di categoria con il ruolo di presidente provinciale, sostituendo Roberto Roccuzzo Legacoop Settori che ha rassegnato le dimissioni. E’ stata la direzione provinciale, nel corso della riunione tenutasi l’11 giugno, ad indicare in Occhipinti la nuova guida, dopo una parentesi durata quasi un anno e mezzo, dell’organizzazione di categoria. Occhipinti, sciclitano, da sempre nel mondo della cooperazione, continuerà comunque a ricoprire l’incarico di responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Sicilia. “Apprezzo l’attestato di stima arrivato dai componenti della direzione provinciale – afferma Occhipinti – e sono pronto a dare di nuovo il massimo nel contesto di un ruolo che conosco benissimo e che, però, occorre affrontare sempre con il dovuto piglio anche per le complesse condizioni socio-economiche che tutti ci troviamo ad affrontare. Legacoop Ragusa, impegnata nella costituzione dell’Aci (Alleanza cooperative italiane) , insieme con Agci e Confcooperative, vuole continuare ad esercitare una parte di primo piano nel contesto delle dinamiche da adottare per rilanciare l’economia a livello locale. Siamo pronti a provarci”. Territori Imprese Sondaggio Imprese >> Conad 19 CONAD >> Coop Adriatica Nonostante la crisi chiude un altro anno positivo +5,9 per cento >> Unicoop Tirreno Il 2013 è stato l’anno peggiore dal dopoguerra. Ciononostante Conad conferma il trend di crescita in tutte le regioni italiane, portando il giro d’affari a 11,6 miliardi di euro – 648 milioni più del 2012 (+5,9 per cento) – e rafforzando ulteriormente la leadership nel canale dei supermercati, al 18,5 per cento, e nei negozi di prossimità, al 14,3 per cento (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo, II semestre 2013). Le famiglie hanno visto il reddito eroso progressivamente dalla crisi e dalle tasse, mentre le vendite nella grande distribuzione (ipermercati, supermercati e libero servizio) hanno conosciuto una pesante contrazione: -2,1 per cento. E al Sud è andata ancora peggio, -5 per cento (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo, dicembre 2013). Si parla tanto di spending review: ebbene, gli italiani hanno incominciato a farla direttamente sulla propria pelle, portando in tavola solo l’indispensabile e rinunciando talora anche alla qualità e alla tradizione. E’ dunque significativa la crescita di Conad in tutto il territorio nazionale, portando la quota di mercato all’11,4 per cento e guadagnando ancora terreno rispetto al leader (fonte: Guida Nielsen Largo Consumo). Migliorata anche la solidità patrimoniale, che ammonta a 1,95 miliardi di euro (+15,5 per cento). In tale scenario, Conad ha investito nella salvaguardia del potere d’acquisto degli italiani con una serie di iniziative di convenienza che hanno dato risposta ai nuovi modelli di consumo e alle esigenze di una clientela che ha come obiettivo primario di risparmiare anche sulla spesa quotidiana. Le iniziative nazionali hanno generato oltre 600 milioni di risparmio per i clienti. In modo particolare Bassi&Fissi, nella quale Conad ha investito 250 milioni di euro, dando risposta a necessità emergenti e accrescendo al contempo la fedeltà alla propria marca (+2,2 per cento). Non meno forte l’impegno per le comunità, sia attraverso iniziative mirate quali la seconda edizione di Insieme per la scuola – 17.424 attrezzature informatiche donate a 4.452 scuole di tante regioni italiane, con un investimento di 3 milioni di euro – sia at- >> Unicoop Tirreno >> Coopservice >> Consorzio Sanità >> Apofruit >> Itaca >> Consorzio Toscana Turismo e Cultura >> Abita.net >> Coop Archeologia >> Coop Occhio del Riciclone Primo piano ACI Legacoop Settori traverso gli accordi commerciali con 5.894 piccoli e medi fornitori locali di prodotti di qualità per un valore complessivo, tra consorzio e cooperative, di 3,2 miliardi di euro. “Abbiamo ottenuto risultati positivi – annota il direttore generale di Conad Francesco Pugliese –, ma non possiamo ancora dire di esserci lasciata la crisi alle spalle. I consumi continuano a diminuire, si fa economia su tutto, compreso ciò che si porta in tavola rinunciando talora anche alla qualità. Viviamo una crisi diventata ormai strutturale, in cui la domanda interna non dà segni di ripresa. Per questo investiremo ancora, puntando a crescere e ad essere sempre più il punto di riferimento per la spesa di un numero crescente di persone”. La dinamica dei consumi delle famiglie è ancora molto debole; per questo Conad, coerente con la propria natura cooperativa, continuerà ad investire anche nel 2014 in attività di sostegno al potere d’acquisto e nello sviluppo dei propri soci. Nel corso del 2013 Conad ha rimodulato la propria rete di vendita, presente in 1.468 comuni e 108 province italiane. I punti vendita sono scesi a 3.019 (erano 3.067 nel 2012) per una superficie complessiva di 1.750.643 mq, cresciuta di 28.311 mq rispetto all’anno precedente: 40 ipermercati, 187 Conad Superstore, 936 Conad, 893 Conad City, 717 Margherita Conad e 246 altre insegne. Crescono le “piccole metrature”, la prossimità, il piccolo negozio di alimentari sotto casa con un buon assortimento anche di prodotti freschi, perché i clienti tornano a frequentare quelli che sono centri commerciali “naturali”, vale a dire le vie e i centri storici di città e paesi. Ai risultati positivi del 2013 ha contribuito il buon andamento della marca del distributore, che prosegue nel suo trend di crescita a tassi superiori alla media di mercato. Le vendite di prodotti Conad sono aumentate del 15 per cento rispetto all’anno precedente, con un mercato che – a totale Italia iper e supermercati – ha guadagnato solo il 5 per cento, generando un fatturato di 2,5 miliardi di euro. La marca ha raggiunto una quota del 26,2 per cento (1,5 punti percentuali in più rispetto al 2012) distanziando – secondo le rilevazioni Symphony Iri – il totale Italia di 7,2 punti percentuali e garantendo la qualità da leader con una convenienza del 25-30 per cento. Dunque, più di un prodotto su quattro venduti è a Territori Imprese Sondaggio Imprese 20 marca Conad. La crescita è generalizzata in tutte le categorie merceologiche e si rivela fondamentale per accrescere la fedeltà all’insegna, tanto da essere leader nel 43 per cento e occupare la seconda posizione in un altro 30 per cento. Sul fronte dell’innovazione di servizio, Conad ha in attività 23 distributori di carburanti che da novembre 2005 – anno di apertura del primo impianto a Gallicano, in provincia di Lucca – a fine 2013 hanno prodotto un beneficio per gli automobilisti di 55,2 milioni di euro, pari ad un prezzo mediamente inferiore di 8,6 centesimi di euro rispetto al prezzo medio comunicato dal ministero dello Sviluppo Economico. Le 73 parafarmacie hanno prodotto convenienza per i clienti per ulteriori 7 milioni di euro. Si tratta di numeri ancora “esigui” per certi versi, complice il ritardo – se non lo stop – a cui vanno incontro le liberalizzazioni del mercato in materia di energia e farmaci, ma che si rivelano importanti anche per la funzione calmieratrice indotta sui prezzi praticati dalla concorrenza. I reparti Ottico (12) e le Cremerie Sapori&Dintorni (22) completano il quadro dei servizi. Nuova tappa anche per il progetto degli store Sapori&Dintorni con l’apertura di Sassari; una formula di successo anche alla luce di una produttività ai vertici del mercato con oltre 22 mila euro a metro quadrato.A inizio 2014 ha preso poi avvio il programma di aperture nelle grandi stazioni ferroviarie italiane con l’inaugurazione a Roma Termini. La prossima sarà a S. Maria Novella, a Firenze. L’export Conad ha chiuso il 2013 con una crescita del 20,7 per cento, attestandosi a 60,3 milioni di euro, focalizzato sui prodotti italiani di maggior successo, sempre più presenti nei canali della grande distribuzione estera, a marchio Conad, Sapori&Dintorni Conad e Creazioni d’Italia, quest’ultimo creato esclusivamente per il mercato internazionale. Conad conferma il piano strategico degli investimenti per il triennio 2012-2014 annunciato nel 2011 –770 milioni di euro finalizzati a 260 nuove aperture e 5.800 assunzioni –, anche se ridimensionato a causa dell’applicazione dell’articolo 62 che ha drenato liquidità dalle casse di Conad per oltre 450 milioni di euro. Lo scorso anno, Conad e UniCredit hanno siPrimo piano ACI glato un innovativo accordo di factoring al servizio degli attori della filiera che ha raggiunto gli 800 milioni di euro di valore, consentendo alle imprese fornitrici coinvolte di disporre di un polmone finanziario non trascurabile nell’attuale panorama degli affidamenti. COOP ADRIATICA Approvato il bilancio 2013; Turrini rieletto presidente Si è tenuta sabato 14 giugno l’assemblea generale dei soci delegati di Coop Adriatica, che ha votato il nuovo Cda e approvato il Bilancio d’esercizio 2013. I 281 delegati, scelti in rappresentanza dei 27.666 soci che hanno partecipato alle 92 assemblee separate svolte nei territori della Cooperativa tra il 15 maggio e il 5 giugno, hanno anche nominato la nuova Commissione etica. Il dati del Bilancio 2013 e il Ristorno sociale Coop Adriatica ha chiuso il 2013 con un bilancio solido in un contesto di grande difficoltà dei consumi: con un utile d’esercizio di 32,8 milioni di euro (+6,2 milioni sul 2012), un patrimonio netto di 942,9 milioni (+33,6 milioni) e vendite pari a 2,079 miliardi (in lieve flessione sull’anno precedente: -0,6%). I buoni risultati consentono di erogare il Ristorno (la quota percentuale sugli acquisti effettuati l’anno precedente che viene restituita ai soci): per le spese del 2013 ammonta allo 0,30%, contro lo 0,25% dell’anno precedente, per un totale 4,8 milioni di euro. Il nuovo Cda e la nuova Commissione etica Il Cda di Coop Adriatica è composto da 25 membri: 12 presidenti di Distretto – votati direttamente da oltre 75 mila soci nelle elezioni di aprile – e 13 consiglieri tecnici, proposti dalla Commissione elettorale. Il Cda, nominato ogni tre anni, ha potere di indirizzo, Legacoop Settori controllo e decisione, e tutela gli interessi dei soci. La Commissione Etica, invece, è formata da 5 membri. Con l’insediamento del Cda si completa il percorso di democrazia per il rinnovo della governance di Coop Adriatica, iniziato due mesi fa con le elezioni dei rappresentanti dei soci. Con le votazioni nei negozi sono stati scelti 463 consiglieri di Zona, 26 presidenti di Zona e 12 presidenti di Distretto: fino al 2017 saranno loro a portare la voce dei soci nella vita della Cooperativa. Il nuovo Consiglio di amministrazione di Coop Adriatica ha confermato Adriano Turrini presidente per i prossimi tre anni. Al suo fianco resta il vicepresidente Elio Gasperoni. Le nomine sono state effettuate durante la prima riunione del neoeletto Consiglio di amministrazione, subito dopo il termine dell’assemblea generale di Bilancio. All’assemblea generale di Coop Adriatica hanno partecipato, oltre ai soci delegati, anche i dirigenti della Cooperativa, i presidenti eletti nelle 26 Zone soci, i rappresentanti territoriali di Legacoop.Tra gli interventi, anche quelli del presidente di Coop Italia Marco Pedroni, e del presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti. UNICOOP TIRRENO Approvato il bilancio 2013 tra luci e ombre Approvato dal CdA di Unicoop Tirreno il bilancio consuntivo: 1.178,2 milioni di euro di vendite, 258,6 milioni di patrimonio netto e 1.164,4 milioni di raccolta del prestito sociale. Poste straordinarie causano una perdita per 24,3 milioni di euro, mentre la Cooperativa investe 26milioni nei territori. Sul risultato economico 2013 hanno influito i risultati negativi di alcune partecipazioni per 20,5 milioni. In primo luogo la controllata Ipercoop Tirreno (gestisce i punti vendita in Campania) ha confermato il risultato negativo presente ormai da anni (-14,7 milioni), mentre altri oneri sono derivati dalla cessione della società Sviluppo Discount (Dico) e dall’acquisizione della newco Distribuzione Roma, titolare di 54 supermercati nel Lazio. Da evidenziare nella capogruppo Unicoop Tirreno il risultato positivo di 0,9 milioni della Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 gestione ordinaria (la somma delle gestioni commerciali e immobiliari da un lato e finanziarie dall’altro).A questo si aggiungono oneri straordinari complessivi di 22,8 milioni (comprese le svalutazioni di partecipazioni), determinanti per il risultato finale che registra una perdita di 24,3 milioni di euro. Nel 2013 è continuata la crisi dei consumi insieme alla riduzione dei redditi e dell’occupazione. I consumi alimentari sono diminuiti di oltre il 3% (Istat) e anche nei primi mesi del 2014 si conferma il trend negativo. In questo contesto la Cooperativa ha comunque mantenuto il ruolo di difesa del potere di acquisto di soci e consumatori potenziando la convenienza (promozioni e abbassamento generale dei prezzi), ha aperto quattro nuovi punti vendita (Grosseto, Tuscania e Fabro) e ristrutturato gli esistenti (dodici interventi) per un investimento totale di 26milioni di euro. Tra i fatti successivi alla chiusura dell’esercizio 2013 l’avvio della gestione da parte di Campania Distribuzione Moderna srl del superstore di Afragola (Napoli) a partire dal febbraio scorso. Questa operazione, insieme ad altri interventi di miglioramento della gestione, consentirà di ridurre le perdite di Ipercoop Tirreno e di migliorare il risultato economico di Gruppo Unicoop Tirreno a partire dal 2014. “Il risultato di bilancio 2013 è purtroppo negativo –dichiara Marco Lami, presidente di Unicoop Tirreno – dobbiamo comunque valutare che è ancora una volta determinato dalle poste straordinarie, cioè dal risultato di Ipercoop Tirreno e da alcune poste negative derivanti dall’operazione di cessione dei Dico e acquisizione di Distribuzione Roma. Le aspettative per il 2014 sono di un miglioramento molto sensibile, perché l’operazione Campania si è chiusa negli ultimi giorni di dicembre 2013 e quindi i risultati positivi li avremo quest’anno. Inoltre anche nella rete vendita toscana si sta completando l’estensione del nuovo modello vendite che produce aspettative di miglioramento per il bilancio 2014. “Queste aspettative si confrontano con l’andamento generale del paese – continua Lami – e quindi con un trend di consumi ancora negativo che non registra, allo stato attuale, alcuna ripresa. L’auspicio da parte nostra è che la situazione economica migliori, in ogni caso questo ci impegna a migliorare le nostre prestazioni e a non lasciare nulla d’inPrimo piano ACI tentato. Siamo convinti che il posizionamento che stiamo perseguendo, basato sulla forte convenienza e attenzione al territorio, sia il migliore possibile per intercettare la ripresa che tutti auspichiamo arrivi prima possibile”. Il bilancio 2013 sarà presentato e discusso alle assemblee separate delle sezioni soci Unicoop Tirreno dal 9 al 20 giugno. UNICOOP TIRRENO Lancia il franchising Primo negozio a Infernetto (Roma) Da giovedì 19 giugno 2014 Unicoop Tirreno entra nel franchising con il primo punto vendita affiliato inaugurato il 19 giugno a Infernetto (frazione di Roma), tra l’Eur e Ostia. Si avvia così il Progetto Franchising di Unicoop Tirreno (la Coop con sede a Piombino – LI e presente con 112 punti vendita in Toscana, Lazio, Campania e Umbria) che prevede l’affiliazione di altri quattro negozi a sud di Roma entro il 2014. Il supermercato dell’Infernetto ha insegna MAP, dell’imprenditore romano Maurizio Pini che opera nella grande distribuzione dal 2001 e nel passato è stato affiliato anche a Dico.Alla sua insegna si affianca il logo “affiliato Coop Unicoop Tirreno”. Il negozio ha un’area vendita di 1.000 mq, 4 casse e 14 dipendenti. La gamma merceologica è completa “Con punti di forza nella gastronomia e nella macelleria – spiega Carmelo Nanì, responsabile progetto franchising per Unicoop Tirreno - che contribuiscono a connotarlo come supermercato di qualità. Avrà in assortimento una quota di prodotti acquistati da Unicoop Tirreno, i prodotti a marchio Coop e i prodotti freschissimi acquistati da Coop o da fornitori locali previa certificazione di Unicoop Tirreno. I prezzi di vendita sono imposti sul prodotto Coop e suggeriti sulla rimanente parte dell’assortimento, mentre Coop assicura una consulenza commerciale e di marketing.Al MAP affiliato Coop Unicoop Tirreno non ci sarà alcun servizio dedicato ai soci Coop”. Giovedì 26 giugno aprirà poi il punto vendita di Torvaianica “Qui”, gestito dalla famiglia Pitton da decenni nel settore della distribuzione alimentare nel sud del Lazio. Si trova sul lungomare, è una superette di vicinato, ha Legacoop Settori un’area di vendita di circa 300 mq con gastronomia assistita, banco carni assistito e ortofrutta a libero servizio. Anche a Torvaianica all’insegna “Qui” si affianca il logo Coop Unicoop Tirreno. Con l’ingresso nel franchising Unicoop Tirreno si aspetta un ritorno di diffusione dell’insegna Coop in zone dove essa è poco presente e facendo conoscere i prodotti a marchio Coop e la sua politica commerciale. COOPSERVICE Bilancio positivo, innovazione e ricerca alla base dello sviluppo Si è tenuta il 18 giugno a Bologna, presso l’Hotel Marconi di Bentivoglio, l’assemblea territoriale dei soci di Coopservice che ha approvato il bilancio consuntivo 2013 e consegnato dei riconoscimenti ai soci con anzianità di 10 e 20 anni. A fine aprile 2014 gli occupati della filiale di Bologna erano 625, di cui 406 soci. Fra i principali clienti che si avvalgono dei servizi di Coopservice: Gruppo G.D., Regione Emilia Romagna, Università di Bologna, Azienda Ospedaliera Sant’Orsola, Azienda ASL, Stazione Ferroviaria Bologna Centrale, Gruppo Unipol, Ducati Energia, Biblioteca ex Sala Borsa, Ikea, Coop Adriatica, Shopville Gran Reno. A Bologna Coopservice è infatti di casa: da oltre vent’anni la cooperativa reggiana, che è tra i principali player italiani nella progettazione, erogazione e gestione di servizi integrati alle imprese e alle comunità, è presente con il proprio Istituto di vigilanza, che si trova a Casalmaggiore, un istituto dotato delle più moderne tecnologie per quanto riguarda la sicurezza e il trasporto valori. Nel corso degli anni l’attività della cooperativa si è gradualmente estesa alle pulizie civili e industriali, alla logistica, all’ecologia, al facility management, ma a fare la parte del leone sono gli storici servizi di vigilanza che producono tuttora la quota più alta dei ricavi: 20 milioni di euro su un totale di circa 23 milioni. Il bilancio 2013, che sarà sottoposto all’assemblea generale dei soci il prossimo 29 giugno, si è chiuso con risultati economici e sociali positivi: ricavi pressoché in linea con Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 l’anno precedente nonostante i pesanti tagli della spending review, utile netto in crescita, sostanziale tenuta dell’occupazione certificata a fine anno da 11.400 addetti. «Si tratta di performance – ha sottolineato il presidente di Coopservice Roberto Olivi per nulla scontate e ancora più significative se lette alla luce della crisi economica che anche nel 2013 ha travagliato il nostro Paese, spostando di nuovo avanti l’uscita dalla recessione, nonostante alcuni timidi segnali di ripresa che si sono manifestati nei primi mesi di quest’anno». «Se a questi risultati – ha proseguito Olivi aggiungiamo la solidità finanziaria e patrimoniale su cui poggia Coopservice (nel 2013 il patrimonio netto complessivo ha superato i 94 milioni di euro), si può ragionevolmente sostenere che la cooperativa gode di buona salute e ha le carte in regola per affrontare le nuove sfide che l’attendono sulla strada dello sviluppo. Un percorso impegnativo che Coopservice ha intrapreso nel segno dell’innovazione, investendo risorse in nuove attività ad alto contenuto tecnologico come la logistica del farmaco e il facility management». All’assemblea è intervenuto il presidente di Legacoop Bologna, Gianpiero Calzolari: «Se in questo territorio si vive meglio rispetto ad altri e anche grazie alla forte presenza cooperativa. CoopService a Bologna non è un ospite, ma un protagonista a tutti gli effetti e vogliamo rafforzare questo rapporto anche con una più marcata presenza negli organi di direzione». CONSORZIO SANITÀ Il congresso a Roma dal 26 al 28 giugno sione sul Patto per la Salute tra Governo e Regioni, un documento che dovrà dare linee di indirizzo per il servizio sanitario nei prossimi anni. Una parte corposa del patto riguarda la riorganizzazione delle cure primarie e l’integrazione tra queste ed i servizi socio sanitari, un percorso in parte definito dalla legge “Balduzzi”. Su questo processo, che vede un ruolo determinante dei medici di medicina generale è aperto un confronto per la revisione del contratto che lega i medici al servizio pubblico. Tale confronto dovrà recepire l’obbligatorietà delle forme associative tra Medici e della partecipazione ai processi di riorganizzazione delle cure territoriali per garantire continuità assistenziale e modelli innovativi di servizio basati sulla presa in carico delle patologie croniche, sulla medicina di iniziative e sulla integrazione dei servizi sanitari di primo livello. Il titolo del congresso si basa su una domanda: “Le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) sono un obbligo formale della legge “Balduzzi” (189/2012) o il percorso di salvezza del servizio sanitario universalistico?”. Su questa domanda si confronteranno per due giorni i soggetti che saranno protagonisti di questi processi di riorganizzazione, nelle diverse funzioni di operatori, decisori politici, manager sanitari, sindacati di categoria, mutue volontarie e rappresentanti degli utenti. I lavori inizieranno alle ore 14,30 di Giovedì con i saluti dell’On. Davide Faraone, responsabile welfare del PD e del presidente dell’Ordine dei medici di Roma. Seguiranno diversi interventi per delineare gli scenari della riorganizzazione del servizio sa- nitario pubblico, con particolare riferimento alle cure primarie. Sono previsti tra gli altri gli interventi dell’assessore alla sanità della Regione Veneto (L.Colletto) del segretario della FIMMG (G. Milillo) del presidente del CoS (A.Di Malta) La prima giornata si concluderà con una tavola rotonda che vuol essere occasione di un confronto sulle proposte del CoS sulla attuazione delle AFT e UCCP. Al confronto parteciperanno la Sen. Emilia De Biasi (presidente della XII commissione Igiene e Sanità), T.Aceti ( cittadinanza Attiva), il direttore generale regione Friuli (A. Marcolongo) , C. Troise (Anao Assomed) e V. Panella di Federsanità ANCI. La mattinata di Venerdì 27 sarà dedicata a presentare le esperienze innovative realizzate dalle cooperative del CoS ed il ruolo delle nuove tecnologie nelle cure primarie. Interverranno rappresentati delle cooperative di MMG, degli infermieri, direttori di ASL o servizi specialistici. Diverse sfaccettature di idee e progetti realizzati nella gestione dei servizi delle cure primarie: dalla gestione attiva delle malattie croniche, alla organizzazione della continuità assistenziale ed alla integrazione socio sanitaria. Il pomeriggio focalizzerà l’attenzione sui modelli gestionali delle cooperative nella riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio, dei progetti di integrazione socio sanitaria e del ruolo della mutualità integrativa. Concluderà il pomeriggio una tavola rotonda sulle forme di integrazione e gli strumenti di gestione e monitoraggio dei risultati delle cure alle patologie croniche. Al confronto parteciperanno Antonio Di Malta (Presidente del CoS), Maurizio Pozzi (presidente Federazione Sanicoop) i presidenti dei centri studi FIMMG Verona e CoS (F. Il Consorzio Sanità (CoS) terrà a Roma, presso il centro Congressi Frentani, a partire dal pomeriggio di Giovedì 26 Giugno il suo congresso nazionale. Il CoS ha da oltre 15 anni l’organizzazione nazionale delle cooperative di Medici di medicina generale ed ha maturato, con le cooperative, importanti esperienze nella gestione dei processi di riorganizzazione ed innovazione delle cure primarie. Il congresso cade nella fase finale di discusPrimo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 Del Zotti e A. Aronica), il direttore generale ASL di Bergamo (M.Azzi), C. Carbone (Il Sabato sarà invece dedicato ad un lavoro di gruppo, con lo scopo di realizzare un confronto operativo per individuare problemi e soluzioni alle fasi di attuazione dei modelli di riorganizzazione delle cure . Le conclusioni sono previste per le ore 13 con l’intervento del Presidente del CoS. APOFRUIT Bilancio2013positivo,cresconovalore della produzione e liquidazioni I 3.327 soci produttori di Apofruit Italia collocati in diverse regioni ortofrutticole italiane, nel corso delle diverse assemblee territoriali svoltesi in questi giorni, hanno approvato il bilancio 2013 della cooperativa e il listino di liquidazione della frutta invernale. I dati più significativi dell’esercizio 2013 evidenziano una produzione conferita di 182.619 tonnellate ( - 7% sul 2012) per un valore della produzione di 208 milioni di euro (+ 2% sul 2012 ). La liquidazione ai produttori raggiunge gli 87.985.000 euro (+ 6,34% sul 2012). Il risultato di gestione vede un utile netto di 523.000 euro (era di 450.000 nel 2012) Il bilancio consolidato, invece (Apofruit consolida le società Canova e Vivitoscano, che si occupano di bio, e Mediterraneo Group, che svolge attività di trading per i partner) evidenzia un valore della produzione pari a 255,5 milioni di euro, ossia 9,7 milioni in più rispetto al 2012 (più 4%). Il patrimonio netto raggiunge i 103,2 milioni, che fa di Apofruit una struttura tra le più capitalizzate del settore. Per quanto riguarda la frutta invernale, vengono liquidate 67.039 tonnellate (- 6,3% rispetto al 2012) per un importo pagato ai soci di 33,5 milioni di euro (+ 7% sul 2012). Tra i principali prodotti oggetto di liquidazione si conferma il buon andamento delle mele di qualità, nonostante l’annata di piena produzione. Le mele appartenenti a questa categoria hanno registrato quotazioni interessanti, soprattutto per le cultivar Cripps Pink e Rosy Glow. Molto soddisfacente anche l’andamento del kiwi, che si conferma sempre più al centro delle strategie di Apofruit. In generale, la buona qualità dei kiwi ha permesso di Primo piano ACI intensificare i rapporti commerciali in oltremare. “Con questa liquidazione - commenta il Presidente di Apofruit Mirco Zanotti - si chiude un anno tutto sommato positivo per Apofruit e i propri soci. Infatti, in un contesto in cui continua ad affermarsi il calo dei consumi di ortofrutta, i risultati della liquidazione dei prodotti invernali sono soddisfacenti. Ciò è stato possibile grazie ad un consolidamento della vendita sui mercati nazionali ed europei, ed un forte sviluppo dell’export”. “Dal punto di vista gestionale - dichiara il direttore generale Renzo Piraccini - si tratta di una annata discretamente positiva. Chiudiamo un bilancio in utile, come sempre, ma il nostro obiettivo non è capitalizzare ulteriormente la cooperativa ma liquidare bene i prodotti conferiti. Dal punto di vista commerciale mi paiono particolarmente significativi i risultati del kiwi, che sono anche la conseguenza dello sviluppo dell’export e delle buone performance dei prodotti biologici che, grazie alle politiche portate avanti in questi anni nel settore del bio, hanno trovato una buona valorizzazione.” ITACA Inaugurazione della struttura “Casa e Piazza” Sabato 28 giugno, alle 11, a Virco di Bertiolo (Ud), la Cooperativa sociale Itaca (che il giorno successivo compirà 22 anni) inaugurerà ufficialmente la nuova struttura della Comunità “Casa e Piazza”, rivolta a 10 persone con disabilità psico-fisiche, ultimo investimento del 2013 e sesto totale. Costruito ex novo e finanziato interamente dalla Coop friulana, quello situato in via Bertiolo 2/B è un edificio all’avanguardia, che presenta forti innovazioni anche dal punto di vista energetico, essendo e completamente autosufficiente. Nella comunità, attiva sulle 24 ore già da novembre 2013, attualmente risiedono 8 persone con disagio psico-fisico.“Questa attività è una piccola parte del lavoro di cura che svolgiamo da più di 20 anni – spiega la presidente Orietta Antonini -, soprattutto nel territorio regionale, e che oggi si rivolge a quasi 10 mila utenti con circa 1500 lavoratrici e lavoratori prevalentemente socie e soci”. Legacoop Settori “Essere cooperativa e occuparci di servizi socio assistenziali ed educativi - sottolinea la presidente Antonini - vuol dire attribuire al lavoro di comunità e alla rete dei servizi del territorio un valore fondamentale e vincolante del lavoro sociale. Perciò questo momento inaugurale – che vogliamo condividere con tutta la nostra rete - non rappresenta solo un rafforzamento economico e patrimoniale della nostra attività, ma è un investimento generativo di capitale sociale e relazionale di tutto il territorio e della comunità di riferimento”. Nelle scorse settimane Itaca ha approvato il bilancio 2013 registrando, malgrado il panorama esterno caratterizzato da un continuo arretramento socio economico e occupazionale, risultati più che apprezzabili: circa 10 mila beneficiari dei servizi, 1483 lavoratori mediamente occupati (più del 75% rappresentato da socie e soci, percentuale di occupazione femminile consolidata all’83%), un valore della produzione che sfiora i 37,5 milioni di euro, utile pari a 280.363 euro. CONSORZIO TOSCANA TURISMO E CULTURA 4 nuovi soci e un fatturato di oltre 90mila euro Un fatturato di oltre 90.000 euro, un patrimonio netto di quasi 17.000 e 4 nuovi soci. Questi alcuni dei numeri contenuti nel bilancio 2013 del Consorzio Toscana Turismo e Cultura, approvato giovedì scorso all’unanimità dall’Assemblea dei Soci.Tre i filoni d’attività principali del TTC nello scorso esercizio: il Dì di Festa, un’iniziativa avviata nel 2010 in collaborazione con Unicoop Firenze e che oggi conta una media prenotazioni di 1.000 persone al mese; animazione culturale, sempre per Unicoop; e la partecipazione al Progetto Accessit, con l’organizzazione di convegni e conferenze sul tema del turismo accessibile nei siti archeologici. Nel corso del- Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 l’Assemblea sono state presentate ai soci le linee di lavoro per il mandato 2014-2015 nell’ambito di una strategia che prevede, tra i suoi obiettivi principali, oltre al consolidamento di quanto sviluppato nel 2013, un incremento delle attività turistiche, la partecipazione e la gestione di bandi nazionali ed internazionali in tema di turismo socio-culturale, la commercializzazione di offerte dedicate al mondo della cooperazione e uno sviluppo della comunicazione in direzione web e social. L’Assemblea infine, nel rinnovare le cariche sociali giunte a scadenza, ha deliberato di allargare a sette membri il Consiglio di Amministrazione per il prossimo triennio: confermati Barbara Setti (Presidente), Laura Giuliano, Gianni Autorino, Paolo Bongianni e Daniela Lippi, a cui si aggiungono Stefano Beretta (presidente della cooperativa Nuova Maremma) e Simone Matteagi (presidente della cooperativa Toscana d’Appennino). Nel corso dei lavori sono intervenuti anche Riccardo Vannini (responsabile settore turismo e servizi culturali di Legacoop Servizi Toscana) e Olmo Gazzarri (coordinatore del protocollo cultura Arcpl Toscana). voratori di Peschiera le cooperative lombarde aderenti). Obiettivo del Contratto è individuare strategie di rete per il consolidamento e lo sviluppo delle cooperative di abitanti. In particolare l’Associazione Nazionale delle Cooperative di Abitanti si pone l’obiettivo di coadiuvare le associate in rete nella definizione delle progettualità sviluppabili nell’ambito di modelli collaborativi di rete in ordine ai seguenti obiettivi: - attivazione di risorse finanziarie; - rivitalizzazione della domanda; - innovazione dell’offerta; - sviluppo di nuovi settori di business. L’iniziativa è stata presentata a Milano il 10 giugno 2014 da Luciano Caffini in qualità di Presidente di ABITA.net. Hanno partecipato ai lavori: Mauro Lusetti (Presidente Legacoop e ACI), Luca Bernareggi (Presidente Legacoop Lombardia), Barbara Farina (Direttrice Legacoop Lombardia), Luciano Pantaleoni (Direttore Coop.Andria) e Riccardo Prandini insieme con Vincenzo Marrone del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia, Facoltà Di Scienze Politiche, dell’Università di Bologna. ABITA.NET COOP ARCHEOLOGIA Nasce la rete delle cooperative di abitanti Presentato a Milano il contratto di rete che coinvolge le principali cooperative del settore ed è finalizzato a condividere la gestione di alcune funzioni aziendali, conseguire economie di scala e valorizzare le conoscenze. ABITA.net è la Rete costituita tra 15 cooperative di Abitanti caratterizzate da un modello di operatività misto divisa-indivisa, distribuite in 7 regioni (Uniabita, Ecopolis, Degradi e La- Primo piano ACI Nasce il settore di visite guidate in lingua inglese, in collaborazione con il mensile The Florentine Si amplia di nuove proposte il settore di turismo culturale di Cooperativa Archeologia, realtà leader nell’area archeologica e dei Beni Culturali a livello internazionale, nata a Firenze nel 1981. La Cooperativa ha avviato nel 2012 il progetto ‘Enjoy Firenze’, che propone un calendario di visite guidate dedicate alla scoperta dei tesori artistici, archeologici e architettonici meno conosciuti di Firenze e della Toscana, in compagnia di esperti del settore, e in collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana e i Civici Musei Fiorentini. Un’iniziativa in crescita: nel 2013 sono state organizzate 119 visite, per un totale di 2800 persone. I numeri salgono nel 2014: in 5 mesi, le visite sono già 115.Vari e divisi per macro aree gli appuntamenti mensili con gli esperti d’arte, con un nuovo programma che si svolgerà da Legacoop Settori sabato 21 giugno al mese di agosto, per chi rimane in città (con una pausa solo dal 7 al 20 agosto). Gli itinerari sono scelti soprattutto per valorizzare il patrimonio archeologico e i capolavori fuori dai grandi circuiti, come ‘A spasso per’,‘Capolavori risvelati’,‘Firenze archeologica’, ‘Riscopriamo i grandi classici’ e ‘Fuori Porta’. La proposta dei mesi estivi si inaugurerà sabato con l’itinerario inedito ‘Natura e storia a Bellosguardo’, una passeggiata serale, tra angoli e aneddoti storici, sulla collina di Bellosguardo, nella parte sud-ovest di Firenze, da cui si gode della vista sulle ville che hanno ospitato personaggi illustri quali Giuseppe Garibaldi, Ugo Foscolo, Henry James (ore 18.00, evento inserito ne ‘Le sere del Dì di Festa’, organizzato da Unicoop Firenze e dalle cooperative culturali toscane aderenti a Legacoop). L’itinerario è in replica 16 e 19 luglio, mentre altri appuntamenti saranno con ‘Le strade dimenticate’, passeggiata sull’antica direttrice viaria che dal centro di Firenze porta verso Fiesole (29 luglio), la visita guidata al Museo Ferragamo, artista per il cinema di Hollywood (5 luglio), e ‘Nati all’ombra di’ cupolone’, itinerario per fiorentini doc e non solo, diventato un ‘cult’, alla scoperta di falsi miti e della nascita di modi di dire toscani (24 luglio). Tra gli eventi di agosto, l’itinerario ‘Le Antiche sedi delle Arti’, nel centro storico, alla scoperta dei luoghi delle corporazioni (5 agosto). Oltre al cartellone mensile, il progetto di turismo culturale, sotto la direzione di Barbara Setti, si espande, con l’apertura del settore rivolto agli stranieri. Cooperativa Archeologia ha scelto come partner del nuovo progetto di visita guidata in lingua inglese il mensile The Florentine, diretto da Marco Badiani. La volontà è quella di dare un vero ‘taglio internazionale’ agli appuntamenti, offrendo una proposta rivolta soprattutto agli studenti e agli ‘expat’ (espatriati, ovvero anglosassoni che vivono in Italia o ci soggiornano per un po’ di tempo). Un pubblico colto che conosce già la città, è esigente e ha voglia di uscire dal turismo più propriamente ‘mainstream’, l’equivalente del target raggiunto da Cooperativa Archeologia per le visite in italiano. L’iniziativa si intitola ‘Enjoy with The Florentine’ e permetterà di visitare alcuni luoghi guidati da archeologi che nella maggior parte dei casi hanno preso realmente parte agli scavi, dando così una visione nuova, sugge- Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 stiva e autentica di ogni posto. Accanto a loro, ci sarà Alexandra Lawrence, guida turistica e collaboratrice di The Florentine. Tre gli appuntamenti in programma prima della pausa estiva (a breve saranno comunicati i prossimi eventi su www.enjoyfirenze.it e su www.theflorentine.net): la visita a Palazzo Vecchio, finestra sulla storia di Florentia, e agli scavi del teatro romano, 2000 anni in un solo luogo (sabato 28 giugno alle ore 21.00); l’itinerario ‘Navi Antiche di Pisa’, un’occasione unica per poter visitare uno dei più importanti scavi archeologici degli ultimi 10 anni in Italia, una specie di ‘Pompei’ del mare, con 30 imbarcazioni complete di carico (5 luglio, ore 9.30); ‘Passeggiando sulle tracce di etruschi, romani e longobardi’ presso l’Area Archeologica di Fiesole (12 luglio, ore 17.00). Per ulteriori informazioni: www.enjoyfirenze.it e www.theflorentine.net. Primo piano ACI COOP OCCHIO DEL RICICLONE Negli sfasci per fare moda con le cinture di sicurezza Sottratte alle macchine in demolizione, le cinture di sicurezza diventano tessuto per borse chic e trolley super-resistenti prodotti dalla cooperativa Occhio del riciclone – neo aderente a Legacoop Lazio. La moda ecosostenibile negli sfasci è un’idea delle sarte stiliste Aurelia Laurenti e Francesca Patania che, attorno al loro marchio, hanno costruito un microcosmo che dal Lazio si è allargato in Toscana, Campania, Emilia Romagna e Calabria, fino all’estero- con sedi operative in Messico e in America Latina. Grazie ad accordi e collaborazioni con autodemolitori, laboratori sartoriali e ditte di teloni pubblicitari, l’Occhio del Riciclone ha dato vita ad una filiera che trasforma mate- Legacoop Settori riali riciclabili in economia. I prodotti di merchandising ricavati da materiali usati si sono moltiplicati: alle cinture di sicurezza si sono aggiunte le vele delle barche, i teloni in pvc, gli sfridi tessili e tutto quanto possa stimolare la fantasia per dare vita alla linea del marchio Belt bag. Ma intanto, l’associazione studia il ciclo dei rifiuti per valorizzare l’usato. E anche le persone. Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 26 OSSERVATORIO SWG Sì al Daspo. Colpire il triangolo tangentizio Il quadro della corruzione e del malaffare pubblico, per gli italiani, è limpido nella sua composizione. Il suo assetto assume i contorni di un triangolo scaleno, con al vertice i politici, attori indiscussi del malcostume italico; sul lato più lungo, si posizionano i burocrati della pubblica amministrazione (funzionari e dirigenti), i quali non perdono Primo piano ACI Legacoop Settori occasione per mostrarsi parte integrante della morsa cleptocratica (governo del furto) che attanaglia la seconda Repubblica; sul lato più corto si appollaiano gli imprenditori, attori-pagatori, ma anche attori-beneficiari del sistema tangentizio, che elargiscono favori e prebende, per assicurarsi lavori e appalti e per sfuggire alle regole del mercato, della competizione e del merito. L’indagine realizzata da SWG tra il 10 e il 12 giugno 2014, su un campione di 1.000 cittadini maggiorenni, ha portato alla luce la classifica redatta dai cittadini in merito alla Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 27 responsabilità degli episodi di corruzione. Al primo posto, medaglia d’oro indiscussa con il 74% delle indicazioni, ci sono i politici. Condividono il podio iridato i burocrati, che raggiungo il 59% delle indicazioni. Seguono, infine, gli imprenditori con il loro 34%. Bassa è la percezione della corruzione tra le forze dell’ordine, mentre il 29% dell’opinione pubblica ritiene che quello corruttivo sia un fenomeno da cui non è immune nessun italiano. Per il 59% degli intervistati, infatti, la corruzione è un male intrinseco della mentalità nazionale. La maggioranza dell’opinione pubblica, pur durissima verso il mondo della politica, non è indulgente con il complesso del tessuto italico. Sei intervistati su dieci ritengono che gli italiani, per arricchirsi o per ottenere benefici immeritati, sarebbero disposti a corrompere o a farsi comprare. Una convinzione trasversale, che unisce i giovani e gli adulti, gli uomini e le donne, chi vive al Sud e chi abita al Nord, gli elettori di centrosinistra con quelli di centrodestra (passando per i grillini). Le differenze di valutazione, tra gli elettori dei diversi schieramenti politici, si ritrovano, invece, sul fronte del j’accuse ai politici. Per l’87% degli elettori dell’M5s tutti i politici sono corrotti (o, comunque, la gran parte). Percezione che scende al 53% tra gli elettori del Pd, per risalire al 63% tra quelli di Forza Italia. Se osserviamo il dato per aree geografiche, la valutazione che la gran parte dei politici sia corrotta la troviamo in primo luogo nelle isole (76%) e al Sud (73%), mentre a Nordest incontriamo il dato più basso (64%), seguito dal 68% del Nord ovest e dal 72% del centro Italia. Nessuna divisione, invece, nel colpire i tangentomani. Per l’85% dell’opinione pubblica il Daspo per i politici corrotti (chi è coinvolto in episodi di corruzione dovrà essere interdetto dall’occuparsi della cosa pubblica), è una scelta assolutamente benefica. Una proposta che piace in modo plebiscitario agli elettori del Pd (95%) e ai seguaci di Grillo (93%) e raccoglie un vasto consenso (79%) anche tra gli elettori di Berlusconi. NOTA INFORMATIVA: Rilevazione effettuata da SWG tra il 10 e il 12 giugno 2014 tramite sondaggio CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1.000 soggetti. Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio
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