• Claudio Demozzi presidente Sna Assimutui? Ricarichi esosi m i\ TRENTO - Claudio Demozzi, presidente della sezione trentina Sna (sindacato nazionale agenti assicurazione): che cosa pensa della cooperazione che - con i prodotti Sicuro e forte dell'alleanza con Assimoco - si lancia alla grande nella bancassicurazione, non solo vita, ma anche danni? «A livello nazionale abbiamo già espresso forti perplessità, condivise dall'Isvap, istituto di vigilanza sulle assicurazioni. La banca, quando concede un mutuo, è in una posizione "dominante" rispetto al cliente. Potrebbe fargli capire che, se non aderisce alla polizza sui rischi del mutuo, si mette a repentaglio la procedura di concessione. Inoltre, possono essere prodotti molto costosi, se è vero che, nel resto d'Italia, le polizze intermediate in banca hanno evidenziato tassi di ricaricamento fino all'80%, quattro volte il tasso di mercato del 19%. E poi c'è il problema dell'informativa pre-contrattuale». Be', è chiaro che i bancari «polizzisti» non potranno essere specializzati come assicuratori a tempo pieno, ma sono stati formati - assicura FedCoop - attraverso corsi tosti, per dare il miglior servizio al cliente. Non ci crede? «Non lo metto in dubbio, ma il nostro aggiornamento profes- sionale continuo, le regole deontologiche che dobbiamo osservare come aderenti al Rui (Registro unico degli Intermediari assicurativi) sono una garanzia di livello superiore. Se non altro perché l'Isvap vigila, e nel primo semestre 2011 ha inflitto un numero di sanzioni doppio di quello di tutto il 2010. Ci è vietato, per esempio, sottoporre al cliente polizze non adeguate alle reali esigenze. Ora, pensare che uno sportellista bancario in pochi minuti riesca a fornire al cliente analisi e informativa è una utopia. Ci vogliono 15-20 minuti per spiegare una polizza semplice, anche 2 ore per una più complessa». Temete anche contraccolpi di mercato? Intervistati dal Tgr, i suoi colleghi Gianluigi Bonaldo e Roberto Campana hanno sfoggiato l'olimpica sicurezza che la bancassicurazione FedCoop non toglierà il pane di bocca ai quasi 300 agenti del Trentino, mentre ampie restano le praterie dei non assicurati: solo 1 su 3 ha messo il salvagente sulla casa, solo 12 su 100 hanno una polizza vita. «I dati nazionali dicono che l'in- termediazione bancaria ha rapidamente conquistato il primato assoluto (oltre il 60%) nella commercializzazione delle polizze vita, che effettivamente hanno una tipologia più vicina ai prodotti di investimento finanziario. Finora, invece, e a questo si riferisce forse l'imperturbabilità dei colleghi, non ha spostato granché nel ramo danni, a livello generale italiano. Ma in provincia di Bolzano, invece, gli effetti ci sono stati. Ed è difficile che, col tempo, non ci siano ripercussioni: così come è difficile che l'arrivo dei discount non eroda gli affari dei supermercati. Diciamo che mi auguro che la clientela sia in grado di distinguere tra distribuzione massiva con basso profilo consulenziale e il nostro servizio specializzato». Come vede la rotta di collisione tra Itas (con cui le Rurali collaborano sulla previdenza integrativa via Plurifonds) e Assimoco, di cui le Rurali lanciano in grande stile i nuovi prodotti per i danni? «Da osservatore neutrale dico che la concorrenza fa sempre bene al mercato, e non penso si possa blindare un patto tra mutua assicurativa e cooperazione che fa bancassicurazione. Direi che è sempre meglio la competitività rispetto a un atteggiamento difensivo e mi auguro che le Rurali scelgano i prodotti per la loro qualità e i vantaggi per i clienti, piuttosto che per ragioni di appartenenza territoriale». Un consiglio per i clienti delle Rurali che vogliono bancassicurarsi? «Non subiscano le polizze come un'imposizione, ma come una proposta da confrontare con altre. Il prodotto assicurativo non è un kg di carne. Va conosciuto con cura. E il "self service" può costare qualche euro in meno del "servito", ma se è a scapito di un servizio di consulenza chiaro e professionale, si rischiano sorprese». pgh
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