Contratto, le Rurali riaprono la porta

- venerdì 23 gennaio 2015 -
l'Adige -
Pagina: 6 -
Contratto, le Rurali riaprono la porta
Disdetta rinviata ad aprile
Verso lo stop agli scioperi
TRENTO - Il comitato esecutivo di Federcasse, la Federazione nazionale delle Casse rurali e delle banche di credito cooperativo, ha rinviato dal 1° febbraio al 1° aprile la disapplicazione dei
contratti integrativi. Due mesi di respiro per riaprire la trattativa con i sindacati, che però avvertono: sono pochi.
La Federazione trentina ha convocato
le organizzazioni sindacali per oggi a
mezzogiorno. Fabi, Fiba Cisl, Fisac Cgil,
Uilca Uil aspettano l’incontro per decidere, come è probabile, di sospendere gli scioperi che dovevano partire lunedì. Intanto alla protesta che si
sta diffondendo fra i 3.000 dipendenti
trentini delle Rurali e delle società collegate, si aggiungono le preoccupazioni delle forze politiche: in consiglio regionale il Patt presenta una mozione
sulla difesa dell’autonomia del credito coop trentino.
Tra le motivazioni della proroga della
disdetta, anche il decreto del governo
sulle banche cooperative, sia pur limitato per ora alle Popolari. «Il comitato
esecutivo di Federcasse - si legge in
una nota - esaminata la situazione determinatasi con l’intervento governa-
tivo sulle banche cooperative, approvato il 20 gennaio scorso dal Consiglio
dei ministri per le banche popolari, ha
ritenuto di esercitare fino in fondo la
propria responsabilità in un momento di particolare delicatezza inserendo il tema sindacale nel più ampio quadro dei possibili cambiamenti».
L’esecutivo «anche in considerazione
della preoccupazione manifestata nei
giorni scorsi dalle stesse organizzazioni sindacali per le prevedibili ricadute negative sui livelli occupazionali dell’eventuale riforma, ha deciso all’unanimità di confermare la disapplicazione dei contratti integrativi di secondo
livello, prorogandone la validità fino
alla data del 31 marzo prossimo». Federcasse conferma la disponibilità a
riprendere il confronto e auspica anche da parte dei sindacati «consapevolezza della peculiarità del momento e conseguente responsabilità per
affrontare con urgenza il tema della revisione della contrattazione, renderla
sostenibile e coerente con il nuovo scenario».
«È sicuramente una notizia positiva commenta Domenico Mazzucchi della
L’allarme del Patt
La mozione dei consiglieri
regionali del Patt sull’autonomia
delle Rurali mette nel mirino anche
la nuova holding del credito
cooperativo del Nord Est, a cui
dovrebbe far capo pure
Mediocredito Trentino Alto Adige:
«Strumenti operativi per restare
agganciati alle realtà nazionali, per
confrontarsi e decidere assieme le
strategie di gestione di un mercato
difficile e in crisi - scrivono - o
grimaldelli per scassinare la
cassaforte costruita nei secoli da
centinaia di migliaia di trentini?».
Fabi - Dobbiamo però capire i motivi
e il contesto della decisione. Due mesi sono pochi, potrebbero essere una
presa in giro. Come fanno a garantire
in due mesi l’autonomia del tavolo trentino? Ci riserviamo una verifica congiunta con la Federazione» nell’incontro di oggi. «Abbiamo una lettera formale della Federazione trentina che disapplica il contratto dal 1° febbraio.
Bisogna che ci sia un nuovo atto formale. Poi decideremo insieme con gli
altri sindacati se ritirare gli scioperi».
Intanto l’allarme sull’autonomia del
credito coop trentino viene rilanciato
da una mozione presentata in consiglio regionale dagli esponenti del Patt
Walter Kaswalder, Luca Giuliani, Lorenzo Ossanna e Manuela Bottamedi. «Le
Casse rurali trentine come la Banca di
Trento e Bolzano o la Caritro? - si chiedono i consiglieri - Fermiamo questo
tentativo di delocalizzazione».
«Oggi - scrivono - si sta verificando un
gravissimo attacco all’autonomia delle nostre Casse rurali, il disegno è forse lo stesso: aggregare gli istituti di credito cooperativo, fare in modo che le
logiche di governance siano nazionali e non locali, poi, magari, modificate
le norme vigenti, quotarsi in Borsa e
infine finire nelle mani della banca europea che paga di più». La mozione impegna la giunta ad attivarsi per «l’autonomia e l’indipendenza» delle Casse rurali.
F. Ter.