Data: martedì 8 luglio 2014 Testata: l'Adige Zobele, aumenta l’occupazione Mercati deboli ma più ordini TRENTO - Mario Cerutti della Filctem Cgil, Corrado Dalvit della Femca Cisl, Alan Tancredi della Uiltec Uil e la Rsu hanno incontrato ieri la direzione di Zobele, rappresentata dal responsabile risorse umane del gruppo Emanuele Marchi (nella foto), sul caso della decina di licenziamenti di questi mesi nel settore impiegatizio. A Trento 280 addetti 20 in più in quattro anni Le uscite di questi mesi: «revisioni organizzative» I sindacati chiedono la staffetta generazionale «La direzione Zobele - si legge in una nota dei sindacati - ci ha dato visibili rassicurazioni rispetto alla volontà di voler investire e potenziare Trento, che rimane il quartier generale del gruppo». I dipendenti della sede trentina sono infatti in crescita, passando da 260 nel 2010 a 272 nel 2011, 266 nel 2012, 274 nel 2013, 280 attual- Pagina: 6 mente. In quattro anni, ha sottolineato Marchi, vi è stato un incremento complessivo di 20 unità. Inoltre fra le professionalità più alte è aumentata la proporzione del personale femminile, nel caso dei quadri passato dal 10 al 21%. E i licenziamenti degli ultimi mesi? Secondo i sindacati Zobele minimizza «denominando il processo come la soppressione di alcune funzionalità e come una revisione organizzativa. Abbiamo chiesto una maggior informazione soprattutto alla Rsu dato che ad oggi si è creato un forte clima di paura. Sembrerebbe che rispetto ai metodi convenzionali siano state offerte ai licenziandi coperture economiche più ampie». Per quanto riguarda l’andamento dell’azienda, Zobele si trova in un mercato debole in Nordamerica (45% del fatturato) ed Europa (30%), anche se gli ordinativi sono discreti. «Abbiamo chiesto all’azienda - concludono i sindacalisti - di mettere in campo un progetto di assunzioni di giovani tramite una staffetta generazionale da affinare con un percorso di apprendistato. L’azienda si è detta disponibile». ROVERETO 22 martedì 8 luglio 2014 Data: martedì 8 luglio 2014 Testata: l'Adige ● Pagina: 22 Lavoro. Marangoni, decimo vertice sindacati-azienda LA VERTENZA Verso la svolta, oggi l’assemblea Saranno presentati oggi in una assemblea plenaria prevista al via dalle 13 circa i risultati della riunione fiume di ieri pomeriggio tra i vertici di Marangoni Pneumatici e le rappresentanze sindacali unite. L’assemblea di oggi sarà la terza dall’esplosione del «caso Marangoni», la vertenza che ruota attorno al progetto di rilancio industriale del colosso degli pneumatici di via del Garda. Progetto industriale presentato da otto milioni di investimenti complessivi, per sbloccare i quali però l’azienda chiede importanti sgravi dei costi. Era dallo scorso febbraio che i 315 lavoratori della Marangoni (una novantina gli amministrativi) non tornavano a riunirsi per sentire gli aggiornamenti della trattativa dalle voci dei loro rappresentanti. Il fatto che i lavoratori siano stati chiamati a rinnovare il mandato è indicativo del fatto che le trattative hanno raggiunto dei primi parziali risultati. Risultati che devono essere sottoposti ai lavoratori, cui ovviamente spetta l’ultima parola. Quello di ieri, nelle sale di Confindustria Trento, il decimo vertice tra azienda e parti sociali. I termini della trattativa sono noti. Per i sindacati la salvezza del netto degli stipendi è parametro irrinunciabile. Tesi che anche l’azienda sembrerebbe aver sposato, a patto di un impegno lavorativo maggiore in termini di ore anno (si parla di sessanta ore, circa una settimana in più all’anno) e una revisione dell’organizzazione quotidiana dei turni. Ed è sulla definizione di questi l'Adige Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148 email: [email protected] «Stipendi salvi, più ore in fabbrica» Il caso Marangoni ha riportato, dopo 7 anni di assenza, un corteo di tute blu sulla Statale 12. Il primo febbraio scorso centinaia di lavoratori marciarono da via del Garda alla sede di Trentino Sviluppo, dove furono ricevuti dal vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi. aspetti che da sei mesi Cgil, Cisl e Uil stanno lavorando con la direzione aziendale. In ballo tante variabili, dalle festività alle pause. Il caso Marangoni, avviato da mesi sull’asse della «normale» contrattazione industriale, potrebbe dunque essere arrivato ad una svolta. Di che tipo, lo si potrà sapere solo oggi. La Marangoni spa, a cui fa ca- po lo stabilimento di pneumatici di Rovereto, ha visto nel 2013 ricavi in calo da 140 a 124 milioni, un margine operativo sceso a 13 milioni ma un utile netto salito da 1,7 a 2 milioni grazie ai proventi delle partecipate come Marangoni Meccanica. I ricavi consolidati ammontano a 434 milioni, in calo del 3% sul 2012. Tengono il settore degli pneumatici rico- struiti, pur con un calo di fatturato da 298 a 279 milioni, e la distribuzione. Crolla da 75 a 42 milioni il settore delle gomme nuove. Il gruppo ha deciso di uscire da questo business e, dopo aver chiuso lo stabilimento di Anagni, dismetterà anche il reparto di Rovereto, con esuberi per almeno una decina di dipendenti. Data: mar 8 luglio 2014 Testata: CORRIERE DEL TRENTINO Pag: 11 La contrattazione Zobele: «Assestamenti normali» Marangoni, operai in assemblea TRENTO — Giornata di contrattazioni ieri per il settore dell’industria chimica in Trentino. Nella mattinata nella sede di Confindustria una delegazione della Zobele holding Spa guidata da Emanuele Marchi, responsabile delle risorse umane, ha incontrato i rappresentanti sindacali Mario Cerutti (Filctem Cgil), Corrado Dalvit (Femca Cisl), Alan Tancredi (Uiltec Uil), mentre nel pomeriggio la stessa delegazione sindacale ha incontrato i vertici della Marangoni. La prima riunione ha riguardato la decina di licenziamenti-dimissioni avvenuto nello stabilimento trentino, «business-unit» e quartier generale del gruppo. «In merito alle recenti preoccupazioni sollevate dai sindacati, i rappresentanti della società hanno ricordato come Zobele Group sia una azienda molto strutturata con sede e centro strategico in Italia (Trento) che gestisce importanti impianti di produzione all’estero, centri di sviluppo e design in cinque Paesi ( Italia, Spagna, Messico, Cina e Bulgaria) e centri di innovazione in Spagna e a Singapore — recita una nota della holding — e come, in un contesto così articolato e dinamico, Powered by TCPDF (www.tcpdf.org) aggiustamenti organizzativi sono, non solo, nell’ordine delle cose, ma anzi funzionali al consolidamento ed alla crescita, in un mercato che è peraltro difficile». Zobele parla dei cambiamenti recenti come di «un’iniziativa indispensabile per investire propriamente sulla crescita di professionalità più alte». «Allo stato attuale — ricordano i vertici — non è prevista nessuna iniziativa di ampia portata sugli organici del sito e quindi nessun piano sociale». A corollario dell’incontro sono stati forniti alcuni dati sull’evoluzione del personale in Zobele: «Dal 2010 a oggi sono diminuiti gli operai stabilmente occupati di dieci unità, ma vi è stato un incremento complessivo di venti unità di personale. Il personale femminile è aumentato». La contrattazione in Marangoni ha invece riguardato la materia dei tagli retributivi. La contrattazione è iniziata alle 15.30 e si è protratta fino a sera inoltrata (al momento di andare in stampa non era ancora terminata). Per oggi alle 13 è in programma un’assemblea dei lavoratori. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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