Zobele, sindacati in allarme

l'Adige
DATA: 24 GIUGNO 2014
PAGINA: 7
INDUSTRIA
Ricavi del primo trimestre
in calo del 23%. Sindacati
in allarme, chiesto un
incontro urgente all’azienda
TESTATA: L’ADIGE
ECONOMIA
332
68,5
24%
4.170
MILIONI
DI FATTURATO
MILIONI NEL
1° TRIMESTRE
LE VENDITE
DI INSETTICIDI
GLI ADDETTI
NEL MONDO
Il fatturato
2013
del gruppo
Zobele è pari
a 332 milioni
di euro, in calo
dell’1,7%
Nel primo
trimestre 2014
il gruppo
Zobele ha
fatturato 68,5
milioni, -23%
sul 2013
Le vendite
di insetticidi
sono il 24%
del totale del
gruppo Zobele
Il 76% sono
profumatori
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martedì 24 giugno 2014
●
7
I dipendenti
del gruppo
Zobele in
Europa, Asia,
Sudamerica
sono 4.170
A Trento 250
Zobele, brusca frenata
A Trento 10 licenziati
Tagli all’occupazione in Messico e Bulgaria
TRENTO - Sono ormai una decina i licenziamenti individuali, prevalentemente nel settore impiegatizio, alla Zobele. E l’emorragia, sia pur lenta, non
pare fermarsi tra i 250 dipendenti della sede trentina del gruppo (nella foto).
Non solo: si comincia a parlare di tagli strutturali all’occupazione negli stabilimenti in Messico (1.500 dipendenti) e in Bulgaria (300 addetti). I dati del
primo trimestre (l’Adige del 19 giugno)
hanno visto una brusca frenata del fatturato, sceso del 23% rispetto allo stesso periodo del 2013, anche se il risultato è condizionato da una temporanea riduzione della vendita di un prodotto di punta tra i profumatori. I sindacati sono in allarme e chiedono un
incontro urgente all’azienda.
«Nel giro di pochi mesi - scrive in una
nota sulla Zobele la Uiltec Uil - la nuova legge Fornero sui licenziamenti che
sostanzialmente toglie tutela ai lavoratori e aiuta le aziende sta seminando il terrore prevalentemente nel set-
T
tore impiegatizio. Al lavoratore viene
intimata l’intenzione di procedere al
licenziamento per giustificato motivo
oggettivo e contestualmente viene fissata la comparizione presso l’ufficio
lavoro della Provincia. Il lavoratore
può comparire presso la commissione e trovare un accordo o non trovarlo. Nel caso in cui non si trovi l’accordo il lavoratore può impugnare il licenziamento».
Ma questo tipo di licenziamento, sottolinea la nota, «mette in luce un aspetto che la Uiltec contesta con forza:
escludere il sindacato dalle vicende
aziendali. Trattando i casi individualmente con cadenza quasi mensile si
demanda questa pessima pratica agli
avvocati togliendo di fatto potere al
sindacato. Aggiungiamo che i lavoratori sono costretti a firmare una clausola di riservatezza che peggiora la situazione impedendoci di avere informazioni importanti. Contestiamo tali
nuove pratiche e invitiamo i lavorato-
ri a rivolgersi al sindacato. Riteniamo
che vadano usati altri strumenti che
offrono più ampia tutela».
In sostanza, sostiene il sindacato, utilizzando il licenziamento individuale
invece che, poniamo, la procedura di
mobilità, l’azienda risparmia sugli incentivi all’esodo: 7.000 euro in media
invece dei 15-16 mila decisi negli accordi sindacali sulla mobilità. Ma la
preoccupazione maggiore è sul fatto
che questi licenziamenti siano solo
l’inizio. Da qui la richiesta di tutte le
sigle sindacali di incontrare urgentemente i vertici della Zobele.
La Uiltec inserisce la vicenda Zobele
in quelli che vede come una serie di
attacchi al salario e alle condizioni dei
lavoratori. «Nell’oasi trentina un’ora
di malattia o malattia bimbo costa una
decurtazione di 85 euro (Aquafil), i tagli maggiori sugli stipendi li hanno i livelli più bassi (livelli E Aquafil), si vuole far lavorare di più a parità di retriF. Ter.
buzione (Maragoni)».
Cassa, 2,3 milioni ai lavoratori delle Pmi
TRENTO - «Il protocollo sulla cassa integrazione in deroga che abbiamo firmato dà copertura fino a
fine anno a tutti i lavoratori che ne
hanno bisogno. Eventuali risorse
aggiuntive da Roma saranno una
riserva per il prossimo anno. Per
quanto riguarda le regole più restrittive che il governo dovrebbe
stabilire, noi ci siamo già dentro».
Così il vicepresidente della giunta
provinciale Alessandro Olivi ha spiegato il nuovo protocollo per la cassa e la mobilità in deroga, siglato
ieri dalle parti sociali e dalla Provincia. Il protocollo prevede l’utilizzo di 2,3 milioni di euro disponibili per gli ammortizzatori sociali
in deroga a favore dei lavoratori di
imprese artigiane, del terziario o
industriali e, in particolare, dei dipendenti di piccole imprese sotto
le 15 unità. In precedenza l’accordo, unico nel suo genere in Italia,
era stato firmato alla fine del 2013
ed estendeva a queste categorie di
lavoratori le tutele previste dal governo.
Cercansi duemila cuochi e camerieri
Previsioni
sul secondo
trimestre: per
la prima volta
più assunti
che licenziati
Saldo positivo
di 280 unità
L’INTESA
TRENTO - Le imprese trentine
in questo secondo trimestre
del 2014 stanno assumendo
soprattutto cuochi,
camerieri, addetti
all’accoglienza,
all’informazione, ai servizi e
all’assistenza alla clientela in
vista della stagione estiva. Lo
sostiene Unioncamere in base
alle ultime stime del sistema
informativo Excelsior, che fa
capo alle Camere di
commercio e al ministero del
Lavoro. Si tratta soprattutto
di chiamate stagionali.
Portano però in positivo,
come non succedeva da molti
trimestri, il saldo tra entrate e
uscite dal lavoro. Tra aprile e
giugno si prevede che le
aziende trentine assumano
3.820 persone, mentre 3.530
saranno licenziati o
perderanno comunque il
lavoro. Il saldo è positivo per
280 unità.
Andamento analogo a livello
nazionale dove, secondo
Unioncamere, «l’occupazione
riparte dall’industria principe
del made in Italy: il turismo»:
72.550 i posti di lavoro che le
imprese creeranno nei tre
mesi, il doppio rispetto allo
stesso trimestre dello scorso
anno, come risultato delle 250
mila entrate programmate, in
crescita, e delle 177 mila
uscite preventivate, in calo.
In Trentino sono previste
3.580 assunzioni di lavoratori
dipendenti, di cui 2.360
stagionali, 220 interinali e un
migliaio non stagionali. Oltre
ai dipendenti, dovrebbero
trovare lavoro anche 110
collaboratori a progetto e 120
Firmato il protocollo Provincia-Cooperazione. Entro l’estate gruppi di lavoro sui progetti
altri lavoratori non alle
dipendenze, per un totale
appunto di 3.820.
Il settore commercio e
turismo ha la netta
prevalenza con 2.320
assunzioni previste, di cui
1.850 stagionali. Con gli altri
servizi si arriva a 3.220
chiamate tra dipendenti e
non. Le assunzioni
nell’industria, invece, si
fermerebbero a 600, di cui 210
nelle costruzioni. Solo 320 di
esse non sarebbero
stagionali.
F. Ter.
IL NUOVO CDA
Lavori e prodotti più «made in Trentino»
Nel 2015 però si cambia
TRENTO - Si rafforza la
collaborazione fra la Provincia e la
Cooperazione, considerati due
pilastri dell’Autonomia. I due
presidenti, Ugo Rossi e Diego Schelfi,
hanno firmato ieri un protocollo
d’intesa che si pone l’obiettivo di
rafforzare lo sviluppo del territorio
con il contributo del sistema della
cooperazione trentina.
Il protocollo è frutto di un incontro
che la giunta provinciale ha avuto il
4 aprile scorso con i vertici della
Cooperazione e dei successivi
approfondimenti con gli assessori
di merito. Quattro le macro aree di
intervento individuate: agricoltura,
lavoro-servizi, consumo e credito.
Sul tema dell’agricoltura il
protocollo prevede azioni per
tutelare e promuovere le produzioni
agricole trentine e le tipicità
territoriali, sostenendo la
commercializzazione dei prodotti e
dei marchi cooperativi sui mercati
esteri. Un elemento rilevante è
rappresentato dalla salvaguardia
ambientale e dalla valorizzazione
delle produzioni biologiche, anche
attraverso il recupero delle terre
abbandonate. L’intesa prevede poi
l’obiettivo di rafforzare la presenza
commerciale dei settori
TRENTO - La giunta provinciale
ha nominato il consiglio di
amministrazione di Agenzia del
Lavoro che resterà in carica
per la durata della legislatura.
Alla presidenza è stato
confermato Michele
Colasanto, anche se, ha
precisato il vicepresidente
della Provincia Alessandro
Olivi, «aveva chiesto di
concludere la sua esperienza
ma gli abbiamo chiesto di
rimanere per completare la
delega sugli ammortizzatori
sociali. Individueremo il nuovo
presidente per i primi mesi del
2015». Gli altri componenti
sono Michele Maistri, Livia
Ferrario, Claudio Moser,
Lorenzo Pomini (Cisl), Franco
Ianeselli (Cgil), Gianni Tomasi
(Uil) per i sindacati, Roberto
De Laurentis (Artigiani),
Roberto Busato
(Confindustria), Marco
Fontanari (Terziario) per gli
imprenditori.
Il collegio dei revisori dei conti
è composto da Giampiero
Pizziconi, presidente, Luisa
Tretter, Claudia De Gasperi.
ortofrutticolo e vitivinicolo
attraverso operazioni di
razionalizzazione dei rispettivi
comparti.
In tema di consumo si ribadisce il
fondamentale ruolo sociale ed
economico svolto dalla
cooperazione di consumo, che va
salvaguardato. Ne consegue che i
vari strumenti di pianificazione,
legislativi e regolamentari dovranno
tenere conto dell’obiettivo di
salvaguardare tale modello ed
eventualmente introdurre logiche
perequative, come sottolineato
nella recente assemblea della
Federazione.
Per quanto concerne il settore del
lavoro e dei servizi, si evidenzia
come le nuove normative europee
pongano forte attenzione alle
questioni legate agli aspetti sociali
e di interesse pubblico. In
particolare concentrano
l’attenzione sulla crescita
intelligente e sostenibile,
sull’inclusione sociale e
professionale di persone
svantaggiate, prevedendo un forte
innalzamento delle soglie di
rilevanza comunitaria con
riferimento ad appalti di servizi
sociali o speciali di tipo sanitario,
La firma
del protocollo
d’intesa
tra Provincia
e Cooperazione
Da sinistra
Ugo Rossi
Diego Schelfi
l’assessore
Mauro Gilmozzi
sociale, assistenziale, educativo e
culturale. Ciò potrà rappresentare
un’ulteriore occasione per il
Trentino di fungere da laboratorio
di innovazione, favorendo maggiori
opportunità di lavoro da parte delle
imprese cooperative, comprese
quelle sociali di tipo B.
In materia di credito si condivide la
necessità di un approfondimento
complessivo che parta dall’analisi
di tutti gli strumenti di sostegno
all’investimento delle imprese, per
valutarne la necessità, la coerenza,
l’efficienza e l’efficacia. Si dovrà
decidere quali azioni sono da
tenere in vita, quali da eliminare e
quali da correggere e come. Dentro
questa analisi sarà preso in esame
l’approccio delle Casse Rurali sia
nei confronti delle imprese sia dei
privati cittadini che accedono a un
mutuo per l’acquisto della prima
casa.
«Ci siamo dati l’estate - ha detto
Rossi ieri al momento della firma in
Provincia - per arrivare attraverso
gruppi di lavoro a veri e propri
progetti con assunzioni reciproche
di responsabilità».
Agenzia del Lavoro
confermato Colasanto