Codice cliente: 8727381 CRONACHE Corriere della Sera Giovedì 30 Ottobre 2014 29 Quotidiano in classe, record di studenti In 2 milioni e 82 mila leggono (e commentano) i giornali in aula. Con loro 45 mila docenti Nuovo appuntamento, nuovo record. L’Osservatorio Permanente Giovani-Editori inaugura la quindicesima edizione del progetto «Il quotidiano in classe» e registra i numeri più alti di sempre: saranno 2.082.504 gli studenti delle scuole secondarie superiori che vi prenderanno parte (pari al 76% del totale nazionale degli iscritti per questa fascia d’età) nell’anno scolastico 2014/2015, guidati da 45.172 insegnanti. Ed è proprio a chi si occupa della formazione delle nuove generazioni che Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio, dedica un pensiero speciale: «Questo record è merito di quegli insegnanti italiani che si sono messi in gioco per conquistare al fascino dei dubbi quei giovani animati da L’Osservatorio Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori solide certezze», dice. «Una buona scuola dovrebbe insegnare a imparare. E imparare a dubitare è una lezione che merita di essere appresa. È con questo spirito che portiamo una volta alla settimana, in classe, tre diversi giornali a confronto, per dimostrare ai ragazzi come la stessa notizia si possa dare diversamente». «È importante sapere che l’informazione non è verità infusa, ma una sua rappresentazione, nella migliore delle ipotesi resa in buona fede», ragiona ancora Ceccherini, rientrato da poco da un viaggio negli Usa dove ha fatto un tour tra i direttori dei più importanti quotidiani americani (New York Times, Wall Street Journal, Washington Post, Los Angeles Times) e i leader della Silicon Valley (Apple, Google, Yahoo, Twitter, Amazon) per portare ulteriori innovazioni al progetto «Il quotidiano in classe». «Con questo esercizio basato sul pluralismo delle opinioni che si confrontano — continua il presidente dell’Osservatorio — intendiamo allenare lo spirito critico e il senso civico dei più giovani, per farne dei I numeri Gli studenti iscritti 2000/01 97.032 2001/02 2002/03 45.172 198.120 436.176 2003/04 2004/05 2005/06 Gli insegnanti che prenderanno parte al progetto 743.236 1.001.520 Il presidente Ceccherini: «Il risultato è merito di quegli insegnanti che si sono messi in gioco» 1.200.080 1.502.731 1.549.167 2006/07 2007/08 1.668.250 2008/09 2009/10 1.786.538 2010/11 1.802.000 2012/13 2.001.080 2.018.720 2013/14 2.021.825 2011/12 2.082.504 2014/15 Fonte: Osservatorio Permanente Giovani-Editori d’Arco Guerra legale sul brevetto del Tutor «Lo avete copiato, dateci 7,5 miliardi» Una società fa causa ad Autostrade: lo abbiamo inventato noi nel 1999 La replica: il nostro sistema è diverso e originale, utilizza sensori sotto l’asfalto Il confronto I SENSORI Rilevano la presenza del veicolo e attivano la telecamera Il sistema Sicve (tutor autostradale) Le origini I primi sistemi «Tutor» vennero installati in Svizzera e servivano per monitorare il traffico nelle gallerie: il sistema rilevava le targhe all’ingresso e quelle all’uscita per stabilire se c’erano incidenti o veicoli fermi all’interno In Italia viene introdotto in autostrada tra il 2004 e il 2005 LE TELECAMERE Fotografano le targhe dei veicoli Il sistema registra la data e l’ora del passaggio LA VERIFICA Un secondo sensore rileva il passaggio finale e il sistema calcola la velocità media LA SANZIONE La seconda telecamera fotografa i veicoli Il computer elabora i dati. Chi ha superato i limiti viene sanzionato Il sistema Craft Utilizza i sensori di rilevamento sotto l’asfalto Il Tutor è il sistema che, rilevando la velocità media, protegge gli automobilisti tenendoli d’occhio e verificando se vanno troppo forte. Ma chi protegge i suoi inventori? Nessuno, sostengono Romolo Donnini e Alessandro Patanè, rispettivamente inventore e proprietario del software del sistema Sicve. Patanè ha denunciato Atlantia, holding di Autostrade per l’Italia, per contraffazione e altri reati. Atlantia ha citato lui in giudizio. Così, per il prossimo 3 dicembre, è stata fissata l’udienza al Tribunale di Roma. Il risarcimento richiesto è astronomico: 7,5 miliardi di euro. Se ne occupa l’ultima relazione finanziaria semestrale di Atlantia, controllata dalla famiglia Benetton, in cui si legge: «Per tutelare la posizione del Gruppo a fronte di reiterate richieste economiche del Sig. Alessandro Patanè (...), afferenti alla titolarità del software del sistema Sicve (Safety Tutor), Autostrade per l’Italia e Autostrade Tech hanno notificato nei confronti del Sig. Patanè (...) un atto di citazione avanti al Tribunale di Roma, per veder accertata e dichiarata l’infondatezza delle pretese economiche dallo stesso vantate (...)». E, più avanti: «(...) tutte le domande riconvenzionali non hanno alcuna chance di accoglimento, essendosi i convenuti costituiti tardiva- mente e con richieste inammissibili e infondate nel merito». L’udienza del 3 dicembre sarà il primo passo per verificare se la tranquillità che traspare dal documento della società — che non commenta la vicenda — troverà conferma. La storia inizia nel 1999 quando Donnini, titolare di una piccola impresa tecnologica di Greve in Chianti — la Craft — inventa e brevetta un «sistema di sorveglianza e controllo del traffico su strade e autostrade», depositato con il numero 013.10318. 3,1 Milioni Le violazioni accertate con il Tutor dal 2005 al 2012 318 I portali dei Tutor nel 2012 e 2.900 i chilometri sotto controllo Come funziona? Il sistema legge le targhe posteriori grazie a due postazioni a distanza collegate con un computer che calcola i tempi di percorrenza e rileva le violazioni dei limiti di velocità. Donnini mostra il suo sistema ad Autostrade, che si mostra poco interessata. Trova invece l’interesse della Polizia stradale. Così, secondo la sua ricostruzione, manda il brevetto alla Polizia stradale e da quel giorno, per anni, non riceve più risposta. «Poi, nel 2004 — racconta l’imprenditore — Polizia stradale e Auto- All’asta a Parigi Il cappello di Napoleone Questo è il cappello che Napoleone indossò nel 1800 in Italia durante la battaglia di Marengo. Il «bicorno» sarà uno dei circa mille oggetti in vendita il 15 e il 16 novembre alla casa d’aste parigina Osenat (Afp). cittadini più liberi, degli attori del cambiamento più partecipi, dei protagonisti di una democrazia in trasformazione. Vogliamo offrire agli insegnanti uno strumento in più per rilanciare un modello inedito di Usa i raggi luminosi CdS Mose L’Anticorruzione: «Commissariare il Consorzio Venezia Nuova» L’Autorità nazionale anticorruzione ha avviato l’iter per la richiesta di commissariamento del Consorzio Venezia Nuova, concessionario unico del governo per i lavori di salvaguardia della città lagunare, primo fra tutti il Mose, grande opera al centro dello scandalo che a giugno ha portato in carcere 35 persone. L’istanza di commissariamento dell’Authority presieduta da Raffaele Cantone è già stata notificata ai vertici del Consorzio. «La nostra preoccupazione è che l’opera possa rispettare i tempi e continuità di finanziamenti per portarla a compimento», ha commentato il presidente del Consorzio Venezia Nuova, Mauro Fabris. Dopo il commissariamento del Comune e dopo la raffica di patteggiamenti che ha chiuso l’inchiesta, ecco l’ultimo atto dello scandalo di Venezia. © RIPRODUZIONE RISERVATA educazione civica, meno lento e più rock». Il tutto grazie alle 16 testate giornalistiche che prendono parte all’operazione, all’Acri e alle 26 fondazioni di origine bancaria. L. Ber. © RIPRODUZIONE RISERVATA strade annunciano di aver inventato e brevettato un rivoluzionario sistema di rilevamento della velocità media (Sicve) per il controllo dei veicoli. Cioè la stessa invenzione brevettata da me». Scopre poi che «anche Autostrade ha presentato domanda di brevetto»: secondo Donnini una «pedissequa copiatura» della sua invenzione, «camuffata con la specificazione di una componente secondaria». La differenza riguarda il fatto che nel sistema Craft, al passaggio del veicolo, le telecamere vengono attivate da raggi luminosi («spire virtuali»), mentre il Tutor di Autostrade usa sensori situati sotto l’asfalto («spire induttive»). Donnini tenta la transazione: chiede un milione e mezzo di euro, gliene offrono centocinquantamila. Non trovando l’accordo, fa causa ad Autostrade per contraffazione del brevetto. Per evitare la condanna, nel 2006 Autostrade ritira la sua domanda di brevetto. Però difende l’originalità della propria apparecchiatura, affermando che le differenze rispetto al «metodo» Craft sono tutt’altro che secondarie e che il suo sistema è diverso proprio in quegli elementi accessori. Chiede la nullità del brevetto Craft, sostenendo che nel mondo esistono già brevetti analoghi. Il Tribunale di Roma riconosce la validità del brevetto toscano, in quanto «ha caratteristiche distintive innovative rispetto alla tecnica nota». Ritiene però che il sistema di Autostrade non rappresenti contraffazione del brevetto Craft per la presenza di sensori diversi (le spire induttive) rispetto a quelle virtuali. In altre parole: per i giudici il brevetto Craft è valido, però Autostrade non ha copiato. Nel 2008, poi, Craft concede licenza d’uso del suo brevetto alla Alessandro Patanè srl, la società detentrice della proprietà intellettuale del software che gestisce il Tutor di Autostrade. Dopo anni di contrasti legali, Patanè sporge querela per aggiotaggio, turbativa d’asta, truffa e contraffazione. A cui Atlantia — che dal Tutor, gestito dalla Polizia Stradale, afferma di non ricevere ritorno economico — risponde con l’atto di citazione. La guerra del brevetto continua. Edoardo Segantini @SegantiniE © RIPRODUZIONE RISERVATA
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