Rassegna Stampa Venerdì 05 Settembre 2014 Sommario Testata Data Pag. Titolo p. 1. Previdenza Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 1 La lunga crisi - Il bonus non compensa il blocco 1 (Trovati Gianni) Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 1 Protesta - Poliziotti verso lo sciopero. Renzi: li vedo ma no a ricatti (Colombo Davide;Ludovico) 3 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 1 Corte Ue - Autotrasporto, stop ai costi minimi 5 (Marzialetti Silvia) Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 11 Al Senato - Jobs act, è stallo nella maggioranza 7 (Pogliotti) Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 22 Dall'Inps indicazioni contraddittorie - Fondo residuale con falsa partenza 8 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 39 Gli effetti della pronuncia - Per i contratti in corso corrispettivi da rinegoziare (Vallefuoco Valerio) 9 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 40 Cassazione - Assenze «tattiche», sì al licenziamento (Zambelli Angelo) 10 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 40 Dopo la circolare - Fondo ad hoc per le professioni (Micardi Federica) 11 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 40 Garanzia Giovani - Definite le regole per pagare i tirocini (Rota Porta Alessandro) 12 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 40 Previdenza - Congedi, pensione con vecchi requisiti (Venanzi Fabio) 13 Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 41 Mobilità - Aiuti per trovare lavoro all'estero (Cerizza 14 Maria Adele) Sole 24 Ore (Il) 05/09/2014 41 Pronti 3,6 milioni - Politiche di sostegno per i disabili 15 MF mercati finanziari 05/09/2014 17 La Ue boccia i costi minimi (Capuzzo Nicola) 16 IoMiAssicuro.it 03/09/2014 1 Pensione insegnanti, il semaforo resta rosso 17 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 IL BLOCCO DEGLI STIPENDI NELLA PA Chi riceve gli 80 euro perderà il 4,1% del salario, gli altri il 9% di Gianni Trovati /^on la sua estensione al Vji 2015 annunciata mercoledì dal governo, il lungo blocco dei contratti pubblici arriverà a costare in media l'anno prossimo il 9% dello stipendio netto; per le fasce di reddito più basse, interessa te quindi dal «bonus» di 80 euro introdotto a maggio dal decreto Irpef, il costo cumulato delle manovre non si azzera, ma scende sensibilmente fino ad attestarsi al 4,1 per cento. Continua ' pagina 11 La lunga crisi LE MISURE DEL GOVERNO Madia «Non alimentiamo aspettative che non possiamo mantenere» Rilancio spendingreview II premier: siamo pronti a discutere su tutto ma siamo l'unico Paese ad avere cinque polizie II bonus non compensa il blocco Statali: per chi riceve gli 80 euro mancati aumenti del 4,1%, per gli altri fino al 9% Gianni Trovati MILANO *• Continua da pagina 1 Si possono sintetizzare così gli effetti del lungo stop contrattuale, che nel pubblico impiego ha fermato i rinnovi dal 2010, quando la crisi che si era estesa alla finanza pubblica e al debito convinse il Governo Berlusconi-Tremonti a fermare i rinnovi contrattuali: uno stop confermato da Monti e Letta, secondo un filone che ora segue anche Matteo Renzi com'era prevedibile dalla lettura del Def di primavera e soprattutto dallo stato della finanza pubblica italiana. Per pesare il costo effettivo, calcolato naturalmente in termini di mancati aumenti, che la fila indiana di manovre sul pubblico impiego ha imposto alle buste paga dei dipendenti statali e locali bisogna far riferimento all'Ipca, cioè l'«indice dei prezzi al consumo armonizzato» che l'Istat comunica ogni anno e che avrebbe dovuto misurare dal 20io gli aumenti di ogni tornata contrattuale. Con la nuova puntata del 2015 (la legge di stabilità si occuperà del triennio, ma vista la temperatura politica sul tema è prematuro ora esplorare orizzonti più ampi del prossimo Previdenza anno), il congelamento dei rinnovi contrattuali si tradurrebbe in un taglio cumulato dell'ii,8% sugli stipendi lordi (l'Ipca 2015 per ora previsto è dell'i,3%). In termini effettivi, cioè al netto delle tasse, la manovra si rivela un po' meno pesante, soprattutto perché la corsa del Fisco regionale e locale avrebbe assorbito una parte degli aumenti contrattuali: tenendo presente questo fattore (i calcoli nella tabella qui a fianco si riferiscono a un lavoratore che risiede a Roma), il costo effetti Governo ha intenzione di rendere strutturale con la legge di stabilità. Nel confronto fra « bonus» e rinnovo contrattuale evocato dal ministro della Pa Maria Anna Madia, il primo è sicuramente vincente se si guarda solo al 2014-2015: riavviare la macchina contrattuale, senza ovviamente recupe- • L'Ipca è ('«indice dei prezzi al consumo armonizzato», elaborato a livello europeo per rendere confrontabili i parametri dei diversi Paesi. L'Ipca è l'indice su cui si misurano gli aumenti di base nei rinnovi contrattuali, ma nel pubblicoimpiego non ha praticamente avuto effetto dal momento che il suo debutto ha coinciso con lo stop ai contratti Ipca rare gli arretrati anche perché questa ipotesi è esclusa espressamente dalle vecchie manovre, porterebbe a uno stipendio netto da 17.100 euro poco più di 200 euro netti all'anno (275 euro lordi), mentre vo si rivela del 9 per cento. In il bonus ne promette per il altri termini, se crisi finanziaria e prossimo anno 960. Questa Governi non avessero fermato la spinta, però, non basta a macchina contrattuale, lo recuperare tutte le risorse stipendio 2015 degli statali lasciate sul campo negli anni sarebbe stato mediamente del passati: dal 2010 a oggi, con la 9% più alto rispetto a quello che macchina contrattuale a regime, sarà scritto nei cedolini reali. Per lo stipendio iniziale da I7mila i vertici delle agenzie fiscali si euro netti di un dipendente a tratta in media di quasi 10.100 inizio carriera sarebbe salito euro all'anno in meno, per un verso quota 18.800 euro, mentre dirigente medio ministeriale la il «bonus-Renzi» non riesce ad "perdita" netta si avvicina ai alzarlo oltre quota 18.100. 4.600 euro all'anno mentre per L'effetto-congelamento, un impiegato con anzianità insomma, riguarda anche le media di Palazzo Ghigi supera di fasce di reddito basse, anche se poco i 2.500 euro. I valori in fermandosi al 4,1% è più che gioco cambiano però per i tanti dimezzato rispetto al 9% dipendenti pubblici che, lontani "pagato" dagli altri. gianni dalle fasce dirigenziali e trovati(6)ilsole24ore com © soprattutto con poca anzianità, RIPRODUZIONE RISERVATA rientrano nel raggio d'azione del « bonus» da 80 euro che il Pag. 1 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) 29.767 45.134 67.687 2010 Categoria Presidenza Consiglio Comparto I mancati aumenti determinati dal congelamento dei rinnovi contrattuali. Calcoli effettuati su stipendio netto per un lavoratore residente a Roma, senza carichi famigliari. Valori in euro II costo delle manovre I mancati aumenti determinati dal congelamento dei rinnovi contrattuali. Calcoli effettuati su stipendio netto per un lavoratore residente a Roma, senza carichi famigliari. Valori in euro Comparto Presidenza Consiglio Ministeri I mancat Agenzie fiscali aumenti determ Regioni ed enti locali nati dal congelamento Categoria 2010 67.687 45.134 29.767 106.835 dei rin 53.288 ovi co 108.597 trattua 55.191 i. Cal 25.257 oli ef 57.369 ettuat 53.616 su st 46.156 pendio 40.570 netto Stipendio netto per un lavorato 2014 senza blocco e residente a Rom 72.902 , senz 48.556 caric 31.935 i fami 115.348 liari. 57.292 Valori 117.259 in euro 59.354 Compa 27.066 to Pr 71.716 sidenz 57.648 Consi 49.626 lio Mi 43.654 isteri 2015 senza blocco I mancat Agenzie 73.760 fiscal 49.098 aume 32.276 ti det 116.758 rm Regi 57.947 ni ed 118.693 enti lo 60.036 ali na 27.343 i dal 62.428 congel 58.306 mento 50.182 Categ 44.152 ria 2 Perdita annua cumulata, in valore assoluto 10 67.687 45.134 29.767 106.835 dei rin-4073 53.2 4,964 8 ovi-2,509 co 10-9.923 8.597 -4.659 trattu-10,096 a 55.19-4845 1 i. -5,059 Cal 25-4,690 .257 o-4,026 li ef -3JS2 57.36 L'impatto del "bonus" per le categorie che rientrano nelle fasce di reddito interessate L'effetto 80 euro L'impatto del "bonus" per le categorie che rientrano nelle fasce di reddito interessate Fönten dati sulle retribuzioni sono tratti dalla delibera della Corte dei conti con la Relazione al Parlamento sul pubblico impiego; gli indici Ipca che sarebbero stati applicati ai nnnovi contrattuali sono comunicati dall'Istat L'impatto del "bonus" per le categorie che rientrano nelle fasce di reddito interessate Fönten dati sulle retribuzioni sono tratti dalla delibera della Corte dei conti con la Relazione al Parlamento sul pubblico impiego; gli in Previdenza Pag. 2 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Renzi: li ricevo ma no ai ricatti - Palazzo Ghigi: misura già nel Def Statali, polizia verso lo sciopero Contro il blocco dei salari per gli statali prorogato al 2015 muro dei sindacati: «no» a un altro anno di stipendi fermi. Palazzo Ghigi: stop già previsto nel Def. Più agguerriti i sindacati delle forze dell'ordine, che parlano di «sciopero». Il premier Renzi: li riceverò ma non accetto ricatti. Colombo e Ludovico > pagina 11 La lunga crisi LE MISURE DEL GOVERNO Madia «Non alimentiamo aspettative che non possiamo mantenere» Rilancio spendingreview II premier: siamo pronti a discutere su tutto ma siamo l'unico Paese ad avere cinque polizie Protesta. A Bologna gli agenti decidono lo stop immediato degli straordinari Poliziotti verso lo sciopero Renzi: li vedo ma no a ricatti Davide Colombo Marco Ludovico ROMA II giorno dopo l'annuncio del nuovo blocco dei contratti pubblici la reazione più clamorosa arriva dal comparto sicurezza, dove si preannuncia l'ipotesi di uno sciopero generale. E non sono mancate già le prime iniziative concrete come a Bologna, dove varie sigle sindacali della polizia hanno deciso l'immediata sospensione degli straordinari. Una mobilitazione forte, dunque. Le iniziative di protesta sono state comunicate in un documento dai sindacati nazionali di polizia, polizia penitenziaria, corpo forestale, vigili del fuoco e i Cocer (Consiglio centrale di Rappresentanza) Interforze (Esercito, Marina Aeronautica, Guardia di Finanza e Carabinieri). Si chiede un incontro a Palazzo Ghigi. Se il Governo non tornerà indietro, sostengono i rappresentanti di questi comparti che occupano circa il 16,7% dei dipendenti pubblici, «per la prima volta nella storia sarà sciopero generale». Tuttavia, nel comunicato congiunto manca la dicitura: « Astensione dal servizio». Per poliziotti e militari c'è un divieto esplicito di legge, con tanto di conseguenze penali, e lo «sciopero» annunciato sembra essere una protesta molto dura ma non astensione dal lavoro, che diventerebbe un atto illegale. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, impegnato al vertice Nato di Newport, ha Previdenza mandato una risposta indiretta ma immediata: «Riceverò volentieri gli agenti di polizia ma non accetterò ricatti» ha detto ai suoi. Mentre da Palazzo Ghigi s'è sottolineato come il blocco degli stipendi fosse già previsto nel Def: «Non c'è niente di nuovo. Volentieri apriamo un tavolo di discussio sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese». Ma «chiederemo le dimissioni di tutti i capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l'abnegazione del proprio personale». In realtà vertici e PALAZZO CHIGI «Sul rinnovo ministri del comparto difesa e dei contratti del pubblico impiego non c'è nessuna novità, il blocco era sicurezza avevano trovato a fine luglio alcune centinaia di già previsto nel Def» milioni, recuperati tra le spese non effettuate, che potevano anticipare lo sblocco contrattuale. Ma Palazzo Ghigi rinviò la questione a settembre: in previsione, molto probabilmente, dell'epilogo di questi giorni. ne con le forze di sicurezza che Ieri il ministro della Semplificazione e della Pa, sono fondamentali per la vita Marianna Madia, è tornata a dell'Italia». E tuttavia, s'è fatto anche osservare, «siamo l'unico difendere la conferma del blocco contrattuale per un altro Paese che ha cinque forze di polizia... Se vogliono discutere anno davanti alla platea della Festa nazionale dell'Unità di siamo pronti a farlo, ma su Bologna. Non si alimentano tutto». Insomma una linea aspettative che non si possono chiara e ferma: «Non mantenere, ha spiegato il tocchiamo lo stipendio né il ministro che in mattinata in un posto di lavoro di nessuno. tweet aveva segnalato come il Tuttavia, in un momento di bonus Irpef di 80 euro (960 in crisi per tutti, fare sciopero 2015) vada «a i lavoratore perché non ti danno l'aumento pubblico su 4. Prima chi quando ci sono milioni di disoccupati è ingiusto» ha detto guadagna meno. Usciamo tutti insieme da crisi il premier - che ieri si è mantenuto in continuo contatto spassodopopasso». Il ministro ha a sua volta assicurato un telefonico con il ministro dell'Interno, Angelino Alfano - «surplus di attenzione» per il comparto sicurezza e difesa» agli uomini del suo staff. In ma senza sbilanciarsi oltre: «Io caso di conferma del blocco nella legge di stabilità, sindacati non dico mai cose di cui non ho e Cocer si sono detti comunque certezza». Dal fronte sindacale pronti a «continuare a garantire ieri sono arrivate le critiche alla la difesa, la Pag. 3 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) scelta del blocco dei contratti dei tre segretari generali di Cgil, scelta del blocco dei contratti dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. Per Susanna Camusso si tratta di una mossa illogica: «La sensazione è che si seguiti a chiedere ai soliti noti per non toccare altri interessi che invece produrrebbero molte risorse». Dure le parole di Raffaele Bonanni: «Siamo alla farsa» ha detto il leader della Cisl, chiedendosi come i dipendenti pubblici «non prendono soldi da 8 anni e le assunzioni non si fanno da 15 anni. Che ci hanno fatto con tutti questi soldi?». Luigi Angeletti, presente alla Festa dell'Unità a Bologna dov'era intervenuta anche Marianna Madia, ha bollato il Governo come «il peggior datore di lavoro». «Si vuole perseverare nell'errore - ha sostenuto il numero uno della Uil - ci si comporta come se tutti gli anni che sono trascorsi dal 2009, durante i quali i dipendenti pubblici non hanno avuto alcun aumento, non ci siano». ©RIPRODUZIONE RISERVA Previdenza Pag. 4 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) CORTE DI GIUSTIZIA Autotrasporto, la Ue boccia le tariffe Corte Ue. Bocciata, per i forti profili anticoncorrenziali, la disciplina italiana che ha reintrodotto gli importi nel 2011 Autotrasporto, stop ai costì minimi La sicurezza stradale non può essere raggiunta attraverso le «tariffe» Silvia Marziale«! «La determinazione di costi minimi d'esercizio resi obbligatori da una norma nazionale che impedisce alle imprese di fissare tariffe inferiori, equivale alla determinazione orizzontale di tariffe minime imposte». È tranchant il giudizio della corte di Giustizia Ue sui costi mìnimi nell'autotrasporto. Rispondendo in via pregiudiziale al Tar del Lazio, depositario di una pletora di ricorsi presentati dal gotha della committenza (tra cui Confindustria, Confetra, Assologistica e aziende dei settori chimico e petrolifero) i giudici europei puntano il dito contro la natura anti-concorrenziale dei costi minimi. La sentenza sulle cause riunite (da C-184/13 a C-i87/ i3, C-194/13, C-195/13 e 0-208/13) rappresenta un faro importante perii settore del trasporto merci su strada, che da anni insegue una bussola giuridica. Ripristinati nel 2O11 dal Governo come frutto di accordi di settore conclusi tra le associazioni di categoria (accordi mai nati, in realtà, tanto che l'elaborazione definitiva dei valori è stata demandata nel 2012 all'Osservatorio sull'autotrasporto), i costi minimi sono sempre stati oggetto di un durissimo braccio di ferro tra la committenza (impegnata a contestarne lo spirito anti-concorrenziale e antieconomico) e i vettori, risoluti nell'enfatizzarne il valore sotto il profilo della sicurezza stradale, come d'altronde sancito dallo stesso articolo di legge che li introduce (83-bis, comma 4, del decreto legge n. 112/2008). Contro la natura anti-concorrenziale dei costi minimi si è più volte schierata anche l'Anti trust, che che nel 2012 è arrivata a chiederne la disaplicazione al Governo, senza ottenere alcun risultato. Nella sentenza la Corte ricorda che, nonostante le norme del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea sugli accordi vietati tra imprese non siano vincolanti per gli Stati membri, questi ultimi sono sottoposti al dovere di collaborazione con l'Unione. Pertanto, la previsione di accordi committenzavettori su costi minimi si configura come una violazione di tali norme. La Corte constata inoltre che l'Osservatorio sull'autotraspor LE REAZIONI Confindustria: la decisione dei giudici comunitari consentirà al mercato di definire liberamente i prezzi del servizio to preposto alla fissazione dei costi (nel frattempo soppresso e sostituito nelle sue funzioni dal Ministero) deve essere considerato un'associazione d'imprese direttamente soggetto alle regole della concorrenza, poiché composto dai rappresentanti delle associazioni di categoria e abilitato ad agire nell'interesse esclusivo della categoria. Nessuna apertura neanche sotto il profilo della sicurezza: «Anche se non si può negare che la tutela della sicurezza stradale possa costituire un obiettivo legittimo, la determinazione dei costi minimi d'esercizio non risulta idonea né direttamente, né indirettamente a ga rantirne il conseguimento», tuonano i giudici. Una tesi più volte argomentata anche da Confindustria, secondo cui «la sicurezza stradale va perseguita con misure appropriate, ma più efficaci e non restrittive della concorrenza, come quelle sui tempi di guida e di riposo e quelle relative al controllo tecnico degli autoveicoli». Per viale dell'Astronomia «la pronuncia della Corte consentirà al mercato dell'autotrasporto di definire liberamente i prezzi dei servizi». Gli industriali si dicono infine «disponibili a dialogare con le associazioni e con il Governo per modificare le norme nazionali coerentemente con la disciplina comunitaria e per formulare proposte di politica industriale volte al rilancio del settore». Entusiasta anche Nereo Marcucci, presidente Confetra, la Confederazione dei trasporti e della logistica, che ha presentato uno dei ricorsi pendenti al Tar: «In tema di concorrenza non ci possono essere alternative al mercato». Più mite il giudizio di Thomas Baumgartner, presidente di Anita, l'Associazione nazionale delle imprese di autotrasporto e logistica aderente a Confmdustria: «La sentenza apre un nuovo capitolo nei rapporti commerciali, ma non risolve i problemi che avevano dato origine ai costi minimi». Paolo Uggè, (Fai-Conftrasporto) e rappresentante dei padroncini, infine, minimizza: «La bocciatura riguarda solo gli accordi tra le parti, che in realtà non sono mai decollati. Adesso la palla torna al Tar». © RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 5 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 1 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) La vicenda 011 LUGLIO 2010 II 16 luglio 2010 il Consiglio dei ministri approva un decreto legge voluto dalle sigle dei padroncini che ripristina i costi minimi. Il decreto prevedeva che, se entro nove mesi dalla conversione del DI non fossero stati definiti accordi tra vettori e committenti, i costi sarebbero stati fissati dall'Osservatorio sull'autotrasporto 02 I RITORNO AL 2006 Perilsettoredeltrasporto merci su strada si tratta di un ritorno al2006, quando l'Esecutivo guidato da Berlusconi azzerò le tariffe obbligatorie cosiddette «a forcella», puntando sulla libera contrattazione tra imprese e vettori 03 IAUTUNNO CALDO II dibattito sui costi minimi incendia il settore, già provato da una crisi fortissima. Nel gennaio del 2012 un fermo di tre giorni proclamato dai Tir paralizza l'Italia e mette i n ginocchio agricoltura, industria e distribuzione. Fallito il 011 LUGLIO 2010 II 16 luglio 2010 il Consiglio dei ministri approva un decreto legge voluto dalle sigle dei padroncini che ripristina i costi minimi. Il decreto prevedeva che, se entro nove mesi dalla conversione del DI non fossero stati definiti accordi tra vettori e committenti, i costi sarebbero stati fissati dall'Osservatorio sull'autotrasporto 02 I RITORNO AL 2006 Perilsettoredeltrasporto merci su strada si tratta di un ritorno al2006, quando l'Esecutivo guidato da Berlusconi azzerò le tariffe obbligatorie cosiddette «a forcella», puntando sulla libera contrattazione tra imprese e vettori 03 IAUTUNNO CALDO II dibattito sui costi minimi incendia il settore, già provato da una crisi fortissima. Nel gennaio del 2012 un fermo di tre giorni proclamato dai Tir paralizza l'Italia e mette i n ginocchio agricoltura, industria e distribuzione. Fallito il tentativo di accordo nei vari comparti, i costi minimi debuttano nel 2012, come espressione dell'Osservatorio dell'autotrasporto, organismo oggi sostituito nelle sue funzioni dal ministero 04 I L'ANTITRUST L'Autorithy di Piazza Verdi interviene tre volte contro i costi minimi bollandoli come «anti-concorrenziali»: due volte, nel 2011 sotto la guida di Catricalà, una volta, nel 2012, con Giovanni Pitruzzella 05 I TAR LAZIO 1112 aprile 2013, nell'affranta re i ricorsi presentati dalla committenza, il Tar del Lazio dispone la remissionein corte di Giustizia per verificare la compatibilita delle normecon la legislazione europea 06 I CORTE DI GIUSTIZIA UE 114 settembre 2014 la corte di Giustizia Ue, rispondendoli! via pregiudiziale al Tar Lazio, definisce definisce illegittimi i costi minimi 011 LUGLIO 2010 II 16 luglio 2010 il Consiglio dei ministri approva un decreto legge voluto dalle sigle dei padroncini che ripristina i costi minimi. Il decreto prevedeva che, se entro nove mesi dalla conversione del DI non fossero stati definiti accordi tra vettori e committenti, i costi sarebbero stati fissati dall'Osservatorio sull'autotrasporto 02 I RITORNO AL 2006 Perilsettoredeltrasporto merci su strada si tratta di un ritorno al2006, quando l'Esecutivo guidato da Berlusconi azzerò le tariffe obbligatorie cosiddette «a forcella», puntando sulla libera contrattazione tra imprese e vettori 03 IAUTUNNO CALDO II dibattito sui costi minimi incendia il settore, già provato da una crisi fortissima. Nel gennaio del 2012 un fermo di tre giorni proclamato dai Tir paralizza l'Italia e mette Previdenza Pag. 6 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 11 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Al Senato. Ripreso ieri l'esame in commissione - II nodo «delega ampia» per riscrivere lo Statuto dei lavoratori Jobs act, è stallo nella maggioranza Giorgio Pogliotti ROMA Sul Jobs act al Senato è stallo all'interno della maggioranza, divisa tra l'ala centrista (Ned, Se, Ppi, Svp) che preme per concedere una «delega ampia» al governo per riscrivere lo Statuto dei lavoratori e il Pd, favorevole invece ad un intervento circoscritto solo ad alcuni articoli della legge 300 del 1970, che riguardano il capitolo "mansioni" e quello dei "controlli a distanza". In questo clima ieri mattina la commissione Lavoro ha ripre tenere alla Camera e al Sena- Statuto dei lavoratori I centristi to.«Si può intervenire su alcune materie dello Statuto dei lavoratori ma non su tutto l'impianto - afferma il capogruppo Pd in commissione Lavoro, Annamaria Parente -. Serve un accordo politico nella maggioranza per approvare il Ddl in tempi brevi e lanciare un segnale all'Europa». Il Pd apre sulla revisione dell'articolo 4 dello Statuto che vieta «l'uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori», vincolando l'installazione - se richiesta da so l'esame di 5 dei 6 articoli esigenze organizzative - all'accordo con le del Ddl, limitandosi ad rappresentanze sindacali approvare alcuni aziendali, o con la commissione emendamenti accantonati prima dell'estate, e, in attesa interna. In assenza di un'intesa, del lavoro spetta la del parere della commissione all'ispettorato decisione finale. Altro tema su Bilancio, tornerà a riunirsi cui il Pd ha aperto è la revisione giovedì prossimo. L'articolo 4 dell'articolo 13 dello Statuto, con il riordino delle forme secondo cui il lavoratore «deve con-LE POSIZIONI essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto», in INTERNE L'ala centrista sostanza la prestazione preme per arrivare a una riforma complessiva, articolo lavorativa deve essere stabilita dalle parti al momento 18 compreso. Il Pd dell'instaurazione del rapporto di favorevole a un intervento lavoro (non in un momento limitato successivo). Lo stesso articolo vieta «il trasferimento da un'unità produttiva ad un'altra se trattuali e il contratto a tutele non per comprovate ragioni crescenti resta ancora tecniche, organizzative e nell'angolo, in attesa che la produttive». Dalla Camera, il maggioranza trovi una posizione presidente della commissione comune, dal momento che tocca Lavo il tema "caldo" dell'articolo 18 ro, Cesare Damiano (Pd), fissa un dello Statuto dei lavoratori. Per il presidente della commissione altro paletto: «Va modificato l'articolo 19 dello Statuto (sulla e relatore del Ddl, Maurizio costituzione delle Rsa), Sacconi (Ned) «l'esame della delega può essere rapido, il testo allineandolo all'intesa tra le parti sociali sulla rappresentanza nei si può consegnare all'Aula luoghi di lavoro - sostiene-. Sono intorno al 18 settembre, ma va contrario alla cancellazione sciolto il nodo politico della dell'articolo 18. La libertà di riforma dello Statuto dei licenziamento nel momento di lavoratori: ha 44 anni, è giunta massima crisi sarebbe un harakiri l'ora di cambiarlo». Per Sacconi per il Governo». Tra le novità contenute negli emendamenti la «soluzione non può essere più della commissione lavoro del arretrata rispetto alla posizione Senato, c'è la possibilità di cedere espressa dal premier e segretario la quota aggiuntiva di ferie che è del Pd Renzi nell'intervista al nella disponibilità del lavoratore Sole-24 ore>> di mercoledì «sulla (che vanno oltre il minimo riforma dello Statuto dei inalienabile fissato dalla legge), a lavoratori, articolo 18 compreso». colleghi con particolari situazioni In sostanza, per Sacconi serve una (carichi familiari) che ne hanno delega ampia «che comprenda bisogno. © RIPRODUZIONE tutto lo Statuto lavoratori e quindi RISERVATA anche la disciplina sul recesso, le mansioni, il controllo a distanza». Ipotesi però respinta dal Pd, che nella riunione di martedì ha stabilito una linea comune da Previdenza propongono una delega ampia per consentire al governo di riscrivere lo Statuto dei lavoratori. Il Pd apre alla riscrittura solo di singole parti, come l'art. 4 (controllo a distanza con impianti audiovisivi), e l'art. 13 (demansionamenti) Contratto a tutele crescenti Maggioranza divisa anche sul contratto a tutele crescenti. I centristi propongono, in caso di licenziamento illegittimo, di sostituire il reintegro con il pagamentodi un'indennità crescente. Il Pd propone di sospendere il reintegro solo per la fase d'inserimento Pag. 7 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 22 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Fondo residuale con falsa partenza DALL'INPS INDICAZIONI CONTRADDITTORIE Falsa partenza per il Fondo di solidarietà residuale, voluto dalla gestione Monti-Fornero per fornire la Cassa integrazione a quei settori che ne sono sprovvisti. La circolare Inps che da il via all'operatività del fondo - con effetto retroattivo - è di tre giorni fa e già dopo un giorno viene corretta. La contribuzione aggiuntiva dello 0,50% (0,33% azienda e 0,17% lavoratori) parte dal i "gennaio 2014 e sui mesi pregressi Ì'Inps dal 7 giugno intendeva applicare gli interessi per ritardato pagamento; inoltre venivano dati pochi giorni per ricalcolare le buste paga di agosto (già pronte!) alla luce delle nuove contribuzioni. Con una nota PInps fa marcia indietro sugli interessi eda tempo fino a novembre per versare i contributi pregressi. C'è poi il caso dei professionisti: ad agosto sono stati esclusi dalla Gig con decreto perché non sono impresa e ora devono versare i soldi a questo nuovo fondo perché "nel frattempo" lo sono diventati. Un inizio difficile che merita una rapida correzione di rotta. Previdenza Pag. 8 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 39 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Gli effetti della pronuncia. Applicazione diretta nelle controversie in corso Per i contratti in corso corrispettivi da rinegoziare Valerio Vallefuoco Con la pronuncia di ieri la Corte di Giustizia ha ribadito che i principi e le disposizioni dell'Unione a tutela della concorrenza inibiscono al legislatore nazionale l'introduzione di meccanismi normativi tesi a fissare tariffe obbligatorie da applicare nei contratti di autotrasporto cose conto terzi tra vettore e committente, tariffe determinate da un organismo composto principalmente da rappresentanti degli operatori economici interessati. Tali "costi minimi", secondo il legislatore, sarebbero stati giustificati anche dalla necessità di garantire standard di sicurezza stradale. Come ha avuto modi di ribadire la Corte, la normativa europea ed italiana sulla sicurezza stradale già contengono misure per la tutela della sicurezza stra dale e del lavoro, ma meno restrittive della concorrenza. Dal punto di vista processuale si tratta di una decisione su un rinvio pregiudiziale del Tar Lazio, competente in quanto venivano impugnati da alcune imprese, e Dirompenti dunque gli effetti della pronuncia dei giudici comunitari, sia con riferimento ai giudizi in corso sia ai rapporti contrattuali pendenti. Tutti i giudizi in corso ove sia stata invocata la disciplina delle tariffe obbligatorie, e quindi in particolare quelli relativi alla richiesta delle differenze tariffarie nonché quelli fondati su una pretesa inosservanza della sicurezza stradale derivata alla mancata osservanza dei "costi minimi", avranno un esito prevedibile alla luce delle indicazioni fornite dai giudici dell'Unione. Tutte le domande giurisdizionali di adeguamento tariffario proposte dai vettori ai committenti, ovvero dai sub vettori ai vettori principali, fondate sui "costi minimi" (articolo 83 bis, DI 112/08, convcrtito nella legge 133/08) non potranno che essere respinte. Da oggi prevarrà quindi la libera contrattazione tra le parti sull'individuazione di un elemento essenziale del contratto tra REAZIONE A CATENA Si potrebbero avere anche richieste di ripetizione dell'indebito per chi ha pagato in base ai vecchi parametri sporto. Probabilmente, vista la novità della materia, i giudici italiani tenderanno alla compensazione delle spese con la partecipazione delle sussistendo le «gravi ed maggiori associazioni di categoria, eccezionali ragioni» richieste dal i provvedimenti dell'Osservatorio codice di procedura civile. Va da sui trasporti che stabilivano quali sé che all'esito della sentenza di sarebbero stati i costi minimi di ieri si potrebbero verificare esercizio a cui si sarebbero anche richieste di « ripetizione dell'indebito» per chi ha poi dovuti adeguare tutti gli operatori del settore. La pronunzia stipulato contratti di trasporto della Corte, oltre ad avere seguendo i "costi minimi". Per i carattere vincolante per il giudice contratti in corso deve ritenersi del rinvio, vincola anche tutte le caducata la norma in questione e altre giurisdizioni nazionali pertanto dovranno essere chiamate a pronunciarsi non solo rinegoziati i corrispettivi, che in sulla medesima causa, ma anche difetto non potranno che essere sul medesimo principio al fine di determinati dal giudice. Mentre garantire una uniforme quindi si profila una riduzione applicazione del diritto significativa dei contenziosi in dell'Unione. In forza del noto essere a seguito dell'introduzione primato del diritto Ue sul diritto di tale regime tariffario, si nazionale, che è stato più volte prospetta un autunno caldo di ribadito anche della Corte costituzionale, in caso di contrasto discussione tra le categorie del settore autotrasporto per gestire tra la norme e i principi l'incertezza generata da questo dell'Unione e la normativa periodo transitorio. Si auspica nazionale, quest'ultima deve quindi, anche alla luce del ruolo essere disapplicata dal giudice attuale dell'Italia di presidente nazionale. Inoltre il mancato del Consiglio Europeo, un adeguamento da parte dello Stato membro alle pronunzie della pronto intervento del legislatore. Corte Ue potrebbe comportare ©RIPRODUZIONE l'apertura di una procedura di RISERVATA infrazione, e sfociare in un'ulteriore condanna dell'Italia, che non è nuova purtroppo a precedenti di questo genere. Previdenza Pag. 9 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Cassazione. Scarso rendimento Assenze «tattiche», sì al licenziamento Angelo Zambelli Confermato il licenziamento di un lavoratore assenteista "tattico" anche se non ha superato i giorni massimi previsti dalla legge. Ieri la Cassazione ha depositato la sentenza 18678 che affronta un argomento di costante attualità nel mondo del lavoro: quello della conciliazione tra esigenze produttive e organizzative dell'impresa con le assenze per malattia dei lavoratori, soprattutto quando queste ultime si caratterizzano per la brevissima durata (pochi giorni per ciascuna assenza) e siano «a macchia di leopardo». Nel caso affrontato dalla Corte il lavoratore è stato licenziato poiché - come risultato dalle deposizioni dei colleghi di lavoro all'esito dell'istruttoria svolta nei precedenti gradi di giudizio - era solito comunicare le assenze per malattia «all'ultimo momento»; peraltro, di norma, gli eventi morbosi si manifestavano «quando doveva affrontare il turno di fine settimana o il turno notturno» con conseguente «difficoltà, proprio per i tempi particolarmente ristretti, di trovare un sostituto». Una condotta che si commenta da sé e che, con tutta evidenza, ha causatogravissime disfunzioni per l'organizzazione produttiva dell'impresa datrice di lavoro. Confermando la correttezza della sentenza resa in appello, i giudici di legittimità escludono, innanzitutto, la fondatezza della tesi del lavoratore, secondo cui il recesso doveva essere censurato poiché egli non aveva superato il periodo di comporto, previsto dall'articolo 211O del Codice civile ov vero dalla contrattazione collettiva applicabile. Evidenzia, infatti, la sentenza che «le assenze del lavoratore, dovute a malattia, vengono in rilievo sotto un diverso profilo», poiché «per le modalità con cui (...) si verificavano (...) le stesse davano luogo a una prestazione lavorativa non sufficientemente e proficuamente utilizzabile dalla società, rivelandosi la stessa inadeguata sotto il profilo produttivo e pregiudizievole per l'organizzazione aziendale così da giustificare il provvedimento risolutorio». Sì che la Corte si concentra sul concetto di «scarso rendimento», vale a dire sulla conseguenza della condotta del dipendente, il quale, violando le LA SENTENZA Irrilevante i I fatto che il dipendente in ripetuta malattia non avesse superato il periodo di comporto regole della diligenza nell'esecuzione della prestazione, non adempia esattamente l'obbligazione lavorativa. Si tratta, forse, di un riferimento atecnico, poiché nel caso esaminato la prestazione del dipendente sarebbe divenuta scarsa proprio in conseguenza delle ripetute assenze, peraltro susseguitesi a brevi intervalli di tempo Puna dall'altra; potremmo parlare, però, di ampliamento del principio dello "scarso rendimento": sì che, sotto tale profilo, la sentenza risulta di particolare interesse. © RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 10 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Dopo la circolare. La reazione delle categorie Fondo ad hoc per le professioni FedericaMicardi Gli studi professionali sono tenuti a versare i contributi nel Fondo di solidarietà residuale operativo dopo la circolare Inps del 2 settembre scorso. «È paradossale - commenta, però, il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella - che ad agosto gli studi siano stati esclusi dalla cassa integrazione in deroga con un decreto interministeriale di Economia e Lavoro perché non ci hanno considerato imprese e che oggi siamo, invece chiamati a versare i contributi al Fondo residuale perché ci ritengono imprese». L'inclusione - che interessa solo gli studi con più di 15 dipendenti - avviene perché l'Inps nella sua circolare sottolinea che «al fine dell'individua zione dei soggetti destinatari occorre rilevare che, in linea con la giurisprudenza comunitaria, si intende per imprenditore qualunque soggetto che svolge attività economica e che sia attivo su un determinato mercato». Una definizione che comprende anche le professioni. «Così si crea un'ulteriore disparità di trattamento - sottolinea Stella -: non solo gli studi professionali che operano sotto forma di impresa accedono alla Cigmentre gli altri ne sono esclusi, ma ora, tra gli esclusi, quelli che hanno più di 15 dipendenti versano al Fondo residuale e gli altri no». Un pasticcio, insomma. La soluzione potrebbe essere quella di avere un proprio Fondo settoriale. «In passato ci ab biamo provato ma l'ostruzionismo di alcuni - afferma Stella non lo ha reso possibile. Ora siamo in fase di rinnovo del contratto e in questo contesto stiamo lavorando anche alla costituzione di un fondo settoriale; il nostro obiettivo è quello di trovate una modalità che riconosca lo stesso trattamento all'interno del nostro contratto». Nell'attesa di questo fondo gli studi «che impiegano mediamente più di 15 dipendenti» dovranno versare i contributi. Quelli relativi ai mesi da gennaio a settembre si devono versare entro novembre senza interessi. Quanto già versato, però, non potrà essere trasferito al fondo settoriale una volta che sarà creato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 11 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Garanzia Giovani. Il messaggio Inps Definite le regole per pagare i tirocini Alessandro Rota Porta La Garanzia Giovani tenta di velocizzare le proprie procedure operative: sarà, infatti, l'Inps ad occuparsi del pagamento dell'indennità ai tirocinanti coinvolti nel programma, per conto delle Regioni e delle Province autonome che faranno apposite convenzioni con l'istituto. Il messaggio 6789 diffuso il 3 settembre dall'Istituto di previdenza ha dettato le linee guida da adottare nell'ambito delle competenze già affidate all'Inps, sulla base della Determinazione commissariale del 7 agosto 2014. Facendo un passo indietro, il piano di attuazione della Garanzia Giovani (si ricorda, con risorse stanziate per 1,5 miliardi di euro) ha incluso - tra le misure finanziagli per garantire un'offerta lavorativa ai soggetti under 25 in cerca di occupazione - anche le borse di tirocinio, con la finalità di accrescere l'esperienza professionale e di favorire le opportunità di inserimento nel mercato del lavoro. Nell'ambito del sistema, sono le Regioni e le Province autonome che hanno il compito di effettuare le azioni di politica attiva ma proprio queste ultime hanno avanzato la volontà di affidare all'Inps l'erogazione delle indennità di tirocinio. Alla data del 27 agosto scorso erano 17 le Regioni che avevano richiesto questo servizio. Proprio con la Determinazione del 7 agosto è stato invece definito lo schema di convenzione che stabilisce i dettagli operativi: in particolare, sarà il ministero del Lavoro a versare all'Inps le risorse destinate alle Regioni interessate, per questo specifico capitolo di spesa; nella fase successiva del processo, le Regioni coinvolte comunicheranno all'Inps il flusso di dati inerenti i beneficiari. Si tratta delle informazioni anagrafiche, dell'indirizzo del domicilio del giovane tirocinante, delle modalità di pagamento richieste per l'erogazione dell'indennità, del periodo di riferimento e dell'importo lordo complessivo da corrispondere. L'indennità di tirocinio non spetta ai percettori di sussidi a sostegno del reddito. La trasmissione dovrà avvenire utilizzando il Sistema Informativo Percettori, entro il io di ciascun mese (o secondo altre cadenze definite a livello regionale/provinciale) in relazione ai soggetti che hanno diritto di fruire dell'indennità nel mese precedente: la verifica dell'effettiva spettanza delle borse-lavoro ricade comunque sotto la responsabilità dei servizi regionali/provinciali, GLI ATTORI Regioni e Province avviano i progetti ed effettuano i controlli mentre all'Istituto spetta il compito di erogare le indennità così come la correttezza dei dati forniti. Pertanto, eventuali istanze volte ad ottenere le indennità di tirocinio e gli eventuali ricorsi avverso la sussistenza o meno del diritto a percepire l'indennità stessa dovranno essere indirizzati dagli interessati direttamente alla Regione o alla Provincia autonoma di competenza. Nell'ipotesi in cui le somme in questione non venissero riscosse dai beneficiari, l'Inps provvedere alla riemissione in pagamento, qualora sussistano le condizioni. Questa procedura sarà valida fino al 30 novembre 2018, entro e non oltre questa data sarà possibile effettuare l'ultimo pagamento da parte dell'Inps. ©RIPRODUZIONERISERVATA Previdenza Pag. 12 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 40 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Previdenza. La tutela per chi ha assistito disabili Congedi, pensione con vecchi requisiti GLI INTERESSATI L'Inps ammette al beneficio 2.500 lavoratori Peri dipendenti pubblici Tfs frazionato oltre i 50 o 90mila euro Fabio Venanzi L'Inps sta inviando le lettere che autorizzano il pensionamento con i requisiti ante 2012 nei confronti di quei lavoratori che nel corso del 2011 hanno fruito della legge 104/1992. Ecco il punto della situazione. Il decreto legge 102/2013 ha ampliato di 2.500 unità la platea dei lavoratori salvaguardati dalle nuove regole in favore di coloro che risultavano in congedo ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del Digs 151/2001 (noto anche come congedo straordinario biennale) o fruitori di permessi ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge 104/1992 nel corso del 2011. Ulteriore condizione riguarda la decorrenza della pensione che deve collocarsi entro il 6 gennaio 2015. Ciò vuoi dire che a tale data deve risultare aperta anche la finestra mobile che per i salvaguardati continua a trovare applicazione. Per espressa previsione normativa il trattamento pensionistico non poteva comunque avere decorrenza anteriore al 1° gennaio 2014. L'Inps provvede al monitoraggio delle domande di pensionamento inoltrate dai lavoratori che intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del DI 201/2011 (i cui termini sono scaduti il 26 febbraio scorso), sulla base della prossimità al raggiungimento dei requisiti per il perfezionamento del diritto al primo trattamento pensionistico utile (pensione di vecchiaia o anzianità). Al raggiungimento del li mite numerico l'Istituto di previdenza non esaminerà ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici in parola. Il costo dell'operazione è stimato in 57 milioni di euro dal 2014 e fino al 2018. L'Inps, in questi giorni, sta inviando le lettere ai lavoratori che risultano beneficiari della salvaguardia con decorrenza teorica perfezionata al 31 agosto 2014. Naturalmente la decorrenza della pensione è subordinata anche alla risoluzione del rapporto di lavoro, al rispetto dei termini di preavviso e alla presentazione della domanda di pensione tramite i servizi on line del sito dell'Inps oppure tramite patronati o Contact center. Per i dipendenti del pubblico impiego la causa di cessazione risulta importante perché fa decorrere termini diversi di pagamento dei trattamenti di fine servizio/ rapporto. Nei casi di dimissioni volontarie il pagamento avverrà non prima di 24 mesi mentre nei casi di risoluzione da parte della pubblica amministrazione per raggiungimento del limite ordinamentale o dei requisiti per la pensione anticipata i termini sono di 12 mesi. Per importi superiori a 5omila euro ma inferiori a loomila euro l'erogazione avverrà in due rate di cui la prima erogata con i termini sopra citati e la seconda trascorsi ulteriori 12 mesi. Se la prestazione dovesse risultare superiore a loomila euro, l'erogazione avverrà in tre rate - con i termini sopra descritti - e l'erogazione della terza rata avverrà trascorsi 24 mesi dalla prima erogazione. Per i dipendenti che grazie alla salvaguardia sono riusciti a perfezionare il diritto a pensione entro il 2013 i frazionamenti di 5omila e loomila salgono rispettivamente a 9omila e ^ornila euro. ©RIPRODUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 13 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 41 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Mobilità. Disponibili 6,9 milioni grazie a Eures per i progetti di organizzazioni del no profit Aiuti per trovare lavoro all'estero sostiene le imprese per j g[ovani tra i 18 e i 35 anni disposti a trasferirsi nella Ue I punti chiave 011 COSA FA EURES La rete Eures è rivolta sia alle persone in cerca di lavoro interessate a trasferirsi in un altro paese per lavorare e studiare, sia ai datori di lavoro che desiderano assumere persone di un altro paese. La rete è costituita da "consiglieri" il cui compito è quello di fornire tre servizi fondamentali, informazione, assistenza e collocamento, a chi cerca lavoro e ai datori di lavoro interessati al mercato professionale europeo IMAGOECONOMICA 02 I LE NUOVE REGOLE La decisione 26 novembre 2012 che attua il regolamento Ue 492/2011 perquanto riguarda la compensazione delle domande e delle offerte di lavoro e la ricostituzione della rete Eures, consente di gettare le basi per lo sviluppo di un vero mercato del lavoro europeo aperto e di rispondere più efficacemente a specifiche esigenze economiche. La riforma della rete Eures, in vigore dal 1 gennaio 2014, mira ad aumentare la mobilità dei lavoratori e a facilitare maggiormente il contatto con i datori di lavoro che richiedono competenze specifiche 03| LACOOPERAZIONE La riforma permette di aumentare il numero di partner che offrono servizi di mobilità attraverso Eures e realizzare una cooperazione tra le organizzazioni per l'impiego pubbliche e private alfine di coprire una maggiore percentuale dei posti vacanti disponibili (30-40%) Maria Adele Cerizza Poco meno di 7 milioni per favorire la mobilità e il lavoro nell'ambito Comunitario grazie a Eures (European employment services - Servizi europei per l'impiego), una rete di cooperazione che collega la Commissione europea e i servizi pubblici per l'impiego dei paesi Ue più la Norvegia, l'Islanda, il Lichtenstein e la Svizzera. Il suo obiettivo è facilitare la mobilità dei lavoratori all'interno del territorio interessato, fornendo servizi di informazione e assistenza a lavoratori e datori di lavoro e facilitando l'incontro tra offerta e domanda di lavoro. La Commissione europea ha dato il via all'invito a presentare progetti relativo all'Azione preparatoria "Your first Eures job" ("II tuo primo lavoro Eures"). L'iniziativa si inserisce nel quadro del progetto omonimo lanciato per favorire la mobilità lavorativa dei giovani e il cui obiettivo per il 2012-14 è aiutare circa cinquemila giovani a trovare un impiego all'interno dell'Ue. L'invito dispone di un budget di 6,9 milioni e l'intenzione di desiderano trovare lavoro, opportunità di tirocinio o apprendistato e spostarsi in un altro Stato membro - ma anche i datori di lavoro e le Pmi quando forniscono un programma di integrazione per i giovani lavoratori mobili appena assunti, tirocinanti o apprendisti. I progetti devono essere finalizzati a favorire l'inserimento lavorativo di al IN AZIENDA Datori di lavoro e Pmi possono stilare programmi di integrazione per neo-assunti, tirocinanti o apprendisti vrebbero sostenere prima di meno cento giovani in uno Stato membro diverso da quello di residenza. Possono presentare progetti organizzazioni profit e no-profit del settore pubblico e privato che forniscono servizi per l'impiego. I progetti possono riguardare un consorzio e devono avere una significativa dimensione europea (almeno sette organizzazioni di diversi paesi Ue) o garantire la fornitura di servizi orientati all'utenza in Bruxelles è quella di finanziare progetti riguardanti: l'inserimento almeno tre diversi Stati Ue. La al lavoro (che include la fornitura scadenza per la presentazione delle proposte è il 15 ottobre di informazioni, l'assunzione di lavoratori, servizi di collocamento 2014. Tutta la documentazione e di incontro domanda-offerta) e il utile perla presentazione di un progetto è disponibile nel sito collocamento in tirocinio o in ufficiale della Commissione apprendistato. I progetti europea: http://ec.europa.eu/ selezionati dosocial/main. jsp? catld=029&langld=en&calHd=4i5& furtherCalls=yes Fondamentale controllare in questo sito eventuali avvisi o integrazioni alla documentazione. Per ottenere chiarimenti in merito all'invito basta mandare una mail al seguente indirizzo: [email protected]. eu. Inoltre con un bando di gara d'appalto finanziato dal Pro gramma dell'Ue per l'occupazione e l'innovazione sociale (EaSI) 2014-2020 con 4 milioni di euro, la Dg Occupazione della Commissione intende incaricare un pool di esperti servizi di assistenza tecnica e altri servizi di supporto per il portale Eures. Il bando di gara d'appalto riguarda un accordo quadro della durata di ventiquattro mesi per la prestazione di una serie di attività di servizi di help desk finalizzati a sostenere ed assistere sia gli utenti del portale Eures, che gli stessi membri della rete Eures. La scadenza per la presentazione delle candidature è prevista per il 15 ottobre 2014. Tutta la documentazione utile per partecipare al bando di gara è disponibile nel sito http:// ec.europa. eu/social/main. jsp? catld = 029&langld = en&calHd=4i5&furtherCalls=yes ©RIPRODUZIONE RISERVATA O APPROFONDIMENTO ONLINE Tutti i fmaziamenti europei su www.ilsole24ore.com/ dos5ier/ economia/osservatorio finanziamenti uè/index.shtml tutto i giovani - tra i 18 e i 35 anni che Previdenza Pag. 14 Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 41 Direttore Responsabile Diffusione Testata Roberto Napoletano 233.997 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Pronti 3,6 milioni Politiche di sostegno per i disabili Fondi in arrivo per i disabili L'obiettivo del primo bando di gara di 3,2 milioni è quello di fornire informazioni, analisi e consulenze scientifiche indipendenti alla Commissione, di qualità e affidabili, tali da contribuire attivamente a supportare il processo politico nel settore della disabilità. L'obiettivo è quello di creare e mantenere una rete europea di esperti accademici nel settore della disabilità. Date le diverse tematiche da considerare, la rete dovrà comprendere esperti non solo in questioni sociali nel settore della disabilità ma anche in questioni relative alla disabilità nelle politiche dell'Ue che sono pertinenti per le persone con disabilità. Il termine per il ricevimento delle offerte è il 6 ottobre 2014. Un altro bando (35omila euro, domande entro il io ottobre) sempre nel settore della disabilità, è quello di favorire - tra gli operatori del diritto e i responsabili delle politiche nell'Ue e nei paesi candidati che hanno deciso di partecipare al programma per la promozione dei diritti, dell'uguaglianza e della cittadinanza - una maggiore conoscenza e una migliore comprensione della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. 1DUZIONE RISERVATA Previdenza Pag. 15 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. Venerdì 05/09/2014 17 Direttore Responsabile Diffusione Testata Pierluigi Magnaschi 79.055 MF SHIPPING & LOGISTICA La Ue boccia i costi minimi Secondo l'istituzione europea si tratta di una pratica che restringe la concorrenza. Soddisfatte le associazioni della committenza. Ma si rischia un'esplosione di cause legali per le tariffe finora applicate P! I re vedendo che il prezzo del trasporto di merci su strada non possa essere inferiore ai costi minimi d'esercizio, la normativa italiana viola il diritto dell'Unione». La Corte di Giustizia dell'Unione Europea con una sua sentenza ha stabilito che l'applicazione del sistemi noto come «costi minimi d'esercizio» applicati dall'autotrasporto restringono la concorrenza nel mercato interno. Questo sistema era stato introdotto in Italia con l'articolo 83-bis del decreto legge 112/2008 dell'alierà governo Berlusconi per entrare effettivamente in funzione nel 2011. La normativa italiana relativa al trasporto di merci su strada prevedeva che il corrispettivo dovuto dal committente non potesse essere inferiore ai costi minimi d'esercizio, i quali includono il costo medio del carburante per chilometro di percorrenza e i costi d'esercizio dell'impresa di trasporto. Questi minimi, determinati e riportati in precise tabelle prima dall'Osservatorio sui costi minimi (poi abolito) e negli conseguenza, la fissazione dei costi minimi d'esercizio impedisce alle imprese di fissare tariffe inferiori a tali costi. Pertanto, limitando la libertà degli attori del mercato di determinare il prezzo dei servizi di trasporto di merci su strada, la normativa italiana è idonea a restringere il gioco della concorrenza nel mercato interno». Inoltre la Corte rileva che «la determinazione dei costi minimi non è idonea, né direttamente né indirettamente, a garantire il conseguimento dell'obiettivo legittimo fatto valere dall'Italia per giustificare imprese, e a mettere anche gli la restrizione della concorrenza operatori più deboli nelle (vale a dire la tutela della sicurezza stradale). Infatti, la normativa nazionale si limita a prendere in considerazione la sicurezza stradale in maniera generica, senza stabilire alcun nesso tra essa e i costi minimi». Adesso di questo pronunciamento dovranno tenere conto il Tar Lazio e in generale la giurisprudenza italiana nella miriade di controversie passate e presenti fra società di autotrasporto e committenti. Commentando questa sentenza ultimi due anni dal ministero dei Trasporti, da oggi non sono il presidente di Confetra, Nereo Marcucci, ha detto: «Da quasi più applicabili. A ricorrere al tre anni ci siamo dichiarati Tar Lazio contro questi provvedimenti amministrativi disponibili al dialogo per trovare soluzioni eque che era stata dapprima TAPI potessero garantire la capacità (Anonima Petroli Italiana) commerciale dei piccoli vettori. seguita poi da varie associazioni della committenza Oggi più che mai questo dialogo deve avere tra cui Confindustria, Confitarma, Unione Petrolifera, concretamente inizio senza interferenze politiche». Secon Federacciai, Federalimentare, Federchimica, Confetra, Fedespedi, Assologistica, Federagenti e Assofer. Nella sua sentenza la Corte di giustizia europea constata che l'Osservatori sui costi minimi «dev'essere considerato un'associazione d'imprese do Thomas Baumgartner, direttamente soggetta alle presidente di ANITA, questa regole di concorrenza. Di sentenza «apre un nuovo capitolo condizioni di poter sostenere le dinamiche del mercato, sempre Assologistica, per voce del suo presidente Carlo Mearelli, si è detta «pronta a lavorare perché si stabiliscano rapporti corretti e trasparenti di libero mercato tra committenza e autotrasportatori, che garantiscano lavoro, legalità, margini e competitivita a Filippo Gallo, responsabile della commissione Trasporti di Federagenti, ha infine sottolineato che «ora le imprese di autotrasporto dovranno individuare la strada per poter stare sul mercato con tariffe concordate senza limitazioni», (riproduzione riservata) nei rapporti commerciali fra le imprese, ma che al tempo stesso non risolve i problemi che avevano dato origine ai costi minimi. Anita ha sempre mirato alla crescita del settore puntando su regolarità, professionalità, qualificazione delle Previdenza Pag. 16 Ritaglio stampa non riproducibile e utilizzabile solo ad uso esclusivo interno, basato sul sistema di Selpress Media Monitoring Newsbank Srl (agenzia autorizzata dal Repertorio Promopress - FIEG) Estratto da pag. 1 IoMiAssicuro.it Mercoledì 03/09/2014 4/9/2014IO Ml ASSICURO - sito di informazione su polizze assicurative e previdenza integrativa 3/9/2014 - Pensione insegnanti, il semaforo resta rosso Non hanno alcuna possibilità di ottenere la pensione prima dell'inizio dell'anno scolastico gli insegnanti che rientrano nella cosiddetta "Quota 96". Sono coloro che, avendo maturato dopo il 31 dicembre 2011 ma entro il 31 agosto 2012, i requisiti anagrafici e contributivi per accedere al trattamento pensionistico di anzianità o di vecchiaia necessari prima della riforma Fornero, avevano chiesto l'estensione della facoltà di andare in pensione riconosciuta ai colleghi che avevano maturato questi requisiti appunto entro il 31 dicembre 2011: 60 anni di età e 36 di contribuzione, 61 anni e 35 di contributi, oppure 40 anni, indipendentemente dall'età anagrafica. La proposta di legge che lo avrebbe consentito, la riforma Madia della Pubblica amministrazione, non ha ottenuto l'approvazione dal Parlamento. Il negato via libera è dovuto alla mancata copertura delle risorse necessarie per consentire il pensionamento anticipato. E' difficile indicare a quanto sarebbero ammontate le risorse stesse: nessuno è stato in grado di definire con certezza non solo il numero del personale che aveva maturato i requisiti entro il 31 agosto 2012 (4 mila secondo un monitoraggio del Ministero dell'Istruzione, circa 9 mila secondo l'Inps), ma neppure di quanti avrebbero chiesto di cessare dal servizio a partire da settembre. Tanto il Presidente del Consiglio Renzi quanto il ministro Madia e quello dell'Istruzione Giannini, avevano annunciato l'intenzione di emanare un provvedimento di urgenza finalizzato al recupero delle disposizioni non approvate. Anche se le intenzioni si fossero concretizzate in un ennesimo decreto legge (che entra in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale) , è apparso subito impossibile che gli interessati avrebbero potuto farcela. Oggi era il giorno fissato dal premier per esporre i provvedimenti di riassetto della scuola e affrontare il caso dei "Quota 96". Nonostante qualche giorno fa la categoria fosse stata rassicurata direttamente dallo stesso ministro Giannini "Attendete fino a mercoledì, abbiate pazienza" - è arrivato l'ennesimo nulla di fatto. Previdenza Pag. 17
© Copyright 2024 Paperzz