Manuale modulo di conversione a SEPA Ver 1.1 del 05

Manuale operativo (ver. 1.1)
1
Il Servizio di conversione ........................................................................................... 2
1.1
1.2
2
Attivazione/disattivazione del Servizio ..................................................................... 4
2.1
2.2
2.3
3
Caratteristiche generali .................................................................................................. 12
Elenco mandati.............................................................................................................. 12
Inserimento nuovo mandato o modifica preesistente ..................................................... 14
Importazione mandati da rubrica o da file RID ............................................................... 15
Richiesta IBAN mancanti ............................................................................................... 15
Da elenco manuale a SDD ........................................................................................ 17
5.1
5.2
6
Caratteristiche generali .................................................................................................... 7
Step 1: Importa file RID ................................................................................................... 7
Step 2: Inserisci e aggiorna nuovi mandati ...................................................................... 8
Step 3: Converti in SDD................................................................................................. 10
Step 4: Controlla esito ................................................................................................... 11
Gestione mandati SDD ............................................................................................. 12
4.1
4.2
4.3
4.4
4.5
5
Attivazione del periodo di prova ....................................................................................... 4
Attivazione definitiva del Servizio ..................................................................................... 5
Disattivazione del Servizio .............................................................................................. 6
Conversione da RID a SDD ........................................................................................ 7
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
4
Caratteristiche funzionali ................................................................................................. 2
Tempi e modalità di utilizzo ............................................................................................. 2
Creazione distinta .......................................................................................................... 17
Importa da file guida ...................................................................................................... 19
Da Bonifici/Stipendi a SCT ....................................................................................... 21
6.1
6.2
6.3
6.4
Caratteristiche generali .................................................................................................. 21
Step 1: Importa file Bonifico ........................................................................................... 21
Step 2: Converti in SCT ................................................................................................. 22
Step 3: Controlla esito ................................................................................................... 23
Qui UBI Imprese – Convertitore SEPA
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1 Il Servizio di conversione
1.1
Caratteristiche funzionali
Il Convertitore SEPA è una funzione aggiuntiva di Qui UBI
Imprese che consente di convertire automaticamente le distinte di
RID (IR-EF) e di Bonifico Nazionale (PC-EF, stipendi compresi)
nei formati XML previsti per SDD e SCT, senza la necessità per il
cliente di apportare alcuna modifica ai tracciati che ha utilizzato
fino ad oggi.
Per quanto riguarda i RID, il Convertitore SEPA fornisce strumenti
aggiuntivi che consentono di recuperare gli IBAN dei debitori, di
gestire in maniera semplice l'archivio dei mandati SDD e, se
richiesto, di inviare in automatico i preavvisi di addebito via e-mail
alle controparti che hanno fornito il loro indirizzo di posta
elettronica.
Per facilitare l'inserimento di distinte SDD, nel convertitore è previsto anche un tool per la
creazione di SDD in maniera semplificata, che consente di digitare in forma tabellare i soli dati
strettamente necessari oppure di caricarli attraverso un semplice "file guida" in formato testo.
Tutte le disposizioni elaborate tramite il questo Servizio vengono inviate alle banche destinatarie
nei nuovi standard CBI XML: non è quindi necessario accordarsi con tali istituti di credito per
attivare ulteriori servizi di conversione a pagamento lato banca passiva, a differenza di quanto
previsto nel caso si decidesse di usufruire della deroga in essere fino a gennaio 2016 per l’utilizzo
dei vecchi tracciati (es. RID ‘arricchiti’ o stipendi/bonifici PC-EF)
Il servizio può essere sottoscritto direttamente online, con un costo mensile aggiuntivo di 2,50 +
IVA, con la possibilità di provarlo gratuitamente per 30 giorni.
1.2
Tempi e modalità di utilizzo
Per quanto riguarda i bonifici, la conversione nel tracciato XML viene eseguita in tempo reale; le
regolo di conversione applicate tengono conto dei limiti imposti dall’SCT (es. causale descrittiva
limitata a 140 caratteri) e prevedono che a fronte di un file PC-EF da convertire, posano venir
generate più distinte XML: questo è dovuto al fatto che una distinta SCT deve essere omogenea
per data esecuzione, mentre in una distinta di bonifici (o stipendi) possono essere presenti
disposizioni con diverse date di esecuzione (o anche con stessa VBB, ma con alcuni creditori su
stessa banca e altri su altra banca).
Nel caso degli addebiti diretti, potrebbe non essere possibile convertire una distinta RID in tempo
reale, dato che la prima volta si dovrà attendere la risposta delle varie banche alla richiesta
dell’IBAN dei debitori: a seconda della celerità di risposta delle varie banche, potrebbero
intercorrere da 1 a 7 giorni tra le l’attivazione del convertitore e l’invio effettivo della prima distinta
convertita.
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Se tale ritardo comporterà la presentazione di SDD fuori dai termini previsti, le banche del Gruppo
UBI Banca spostano in automatico la scadenza alla prima data utile.
E’ comunque necessario attivarsi per tempo in vista dalla prima presentazione SDD; si
raccomanda di farlo almeno un mese e mezzo prima della scadenza prevista, in modo da:
contattare il Gestore UBI Banca e firmare il contratto SDD;
farsi dare dalla filiale il proprio Identificativo del Creditore;
decidere se adottare per i ‘non consumatori’ lo schema B2B, che consente di azzerare la
stornabilità altrimenti fissata a 8 settimane dopo la scadenza con il CORE;
definire se utilizzare il convertitore per spedire il preavviso obbligatorio per ogni SDD,o se
usare altre modalità (es. indicazione in fattura di scadenza e importo SDD); nel primo caso,
ci si dovrà attrezzare per recuperare gli indirizzi email dei debitori;
inviare una comunicazione ai debitori per la notifica della migrazione da RID a SDD
(almeno con 30 gg di anticipo);
in più:
Se il file RID da convertire è disponibile almeno 20 giorni prima della scadenza, allora è
possibile importarlo direttamente con la funzione “Da RID a SDD”, attendere la ricezione
degli IBAN, gestire quelli errati e poi importare nuovamente il file che, in questa seconda
fase, potrà essere convertito nella sua totalità, sempre che siano stati inseriti tutti gli IBAN:
in caso contrario, le disposizioni scartate saranno salvate in una nuova distinta RID, che
potrà essere importata e spedita quando saranno presenti in archivio anche gli IBAN
rimanenti.
Se invece il file RID da convertire è disponibile solo alcuni giorni prima della scadenza, si
consiglia di importare in ‘Gestione mandati SDD’ una o più distinte RID già presentate in
passato, in modo da andare a popolare l’archivio mandati e poter richiedere in anticipo gli
IBAN mancanti; così facendo, quando si andrà a importare il file RID da convertire, avendo
già a disposizione le informazioni per trasformarlo in SDD, la distinta XML sarà generata
senza ritardi.
Ricordiamo infine che gli IBAN mancanti possono essere anche inseriti manualmente in ‘Gestione
mandati SDD’ dopo aver caricato i mandati in automatico importandoli da file RID.
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2 Attivazione/disattivazione del Servizio
2.1
Attivazione del periodo di prova
E’ possibile attivare il periodo di prova gratuita tramite la voce di
menù “Attiva/Disattiva”; dopo aver spuntato la dichiarazione di
presa visione e accettazione dei termini contrattuali, premere il tasto "Attiva il periodo di prova".
L’attivazione del periodo di prova deve essere sottoscritta online, mediante apposizione della firma
elettronica (certificato X.509 o Token OTP) da parte di uno dei firmatari della postazione.
Per i 30 giorni successivi dalla data di attivazione della prova gratuita, il Servizio sarà utilizzabile in
tutte le sue funzioni, senza alcuna limitazione; nella pagina di attivazione sarà possibile consultare
la data di attivazione e quella di scadenza; trascorso tale periodo, non sarà possibile utilizzare il
Servizio, se non procedendo alla sua sottoscrizione definitiva; l’eventuale attivazione definitiva del
Servizio porrà termine al periodo di prova.
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2.2
Attivazione definitiva del Servizio
L’attivazione definiva del Servizio potrà essere effettuata da subito, durante il periodo di prova oppure alla fine dello stesso; accedendo alla voce di menù “Attiva/Disattiva”, dopo aver spuntato la
dichiarazione di presa visione e accettazione dei termini contrattuali, premere il tasto "Sottoscrivi la
funzione aggiuntiva ‘Convertitore SEPA’".
La sottoscrizione online avviene mediante apposizione della firma digitale digitale (certificato X.509
o Token OTP) da parte di uno dei firmatari della postazione.
Il Servizio è soggetto applicazione di un canone mensile di 2,50€ + IVA; il pagamento di tale canone verrà effettuato con le medesime modalità previste per il SERVIZIO BASE; il calcolo dell'importo dovuto si baserà sul mese solare: ciò significa che, indipendentemente dal giorno di attivazione
e dal tempo di fruizione, verrà addebitato l'intero canone mensile anche per il mese nel corso del
quale è avvenuta l'attivazione.
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2.3
Disattivazione del Servizio
Nel caso si volesse disattivare il Servizio, accedere alla voce di menù “Attiva/Disattiva” e, dopo aver spuntato la dichiarazione di presa visione e accettazione dei termini contrattuali, premere il tasto " Revoca la funzione aggiuntiva 'Convertitore SEPA'".
La revoca online avviene mediante apposizione della firma digitale digitale (certificato X.509 o Token OTP) da parte di uno dei firmatari della postazione.
Il Servizio sarà reso inoperativo con decorrenza immediata e i dati ivi eventualmente inseriti, come
ad esempio i mandati SDD, non saranno più accessibili.
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3 Conversione da RID a SDD
3.1
Caratteristiche generali
Attraverso la funzione “Da RID a SDD” è possibile generare in automatico un file SDD XML, partendo da un file RID prodotto secondo il tracciato utilizzato fino ad oggi, senza che ci sia la necessità di apportarvi alcuna modifica.
Sarà infatti il convertitore SEPA a provvedere sia alla conversione
del tracciato che a richiedere in automatico, tramite la funzione di
Allineamento Elettronico Archivi, i dati mancanti per emettere SDD
ed ad inserirli in archivio nel momento in cui riceverà le risposte
della banche dei debitori.
3.2
Step 1: Importa file RID
Tramite il tasto “Sfoglia”, selezionare il file RID prodotto secondo l’usuale formato, premere ‘Apri’ e
poi ‘Salva e Procedi’
Se non ancora inserito, la procedura richiede poi di valorizzare l’Identificativo del Creditore, che
verrà poi automaticamente salvato in ‘Rubriche/ Codice SIA’, e di premere “Salva e Procedi”; se
tale dato non è conosciuto, è possibile chiedere tale codice alla vostra Filiale (es.
IT9900100000012345678901).
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Se l’azienda dispone di più Identificativi del Creditore, differenziati per Business Code, viene chiesto di selezionare quello da associare al file in conversione.
3.3
Step 2: Inserisci e aggiorna nuovi mandati
Nel caso che nel flusso RID siano contenuti uno o più debitori non presenti nell’archivio mandati, e
comunque non ancora completi dei dati necessari per emettere SDD a loro carico, si passa dallo
step 2.
In questa pagina vengono mostrate le seguenti informazioni:
il numero e l’importo totale delle disposizioni non convertibili in SDD;
nella distinta da convertire sono presenti dei debitori la cui richiesta di IBAN è già stata
scartate;
nella distinta da convertire sono presenti dei nuovi debitori da inserire nell’archivio mandati
Al caso, è necessario indicare con quale schema inserire eventuali i nuovi mandati (il default è
CORE) e se richiedere per questi debitori gli IBAN mancanti (per default il flag è spuntato e viene
indicata come banca di allineamento la banca attiva).
Premere “Salva e Procedi”; se nessuna delle disposizioni presenti nel file RID importato può essere convertita in SDD, come succederà ad esempio quando si importa un file RID per la prima volta,
la procedura di conversione non può essere portata a termine e viene visualizzato di conseguenza
il seguente esito:
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In questo caso è necessario attendere qualche giorno la ricezione delle informazioni richieste alle
banche dei debitori; lo stato di ciascun mandato è verificabile in ‘Gestione mandati SDD’, da dove,
se si dispone già di alcuni degli IBAN dei debitori, è possibile anche inserirli manualmente.
Nel momento in cui si verifica che sono stati contro aggiornati i mandati, e comunque trascorsi da
5 ai 7 giorni, è possibile riprovare a seguire la procedura di conversione dallo step 1.
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3.4
Step 3: Converti in SDD
Nel caso che una parte, o anche la totalità, delle disposizioni presenti nel flusso RID possono essere convertite in SDD, si passa allo step 3: in questa pagina viene mostrato il numero e l’importo
totale delle disposizioni convertibili in SDD.
Le disposizioni scartate vanno a creare una nuova distinta RID, che può essere salvata in formato
ZIP e successivamente importata, quando saranno stati aggiornati anche i dati dei mandati al momento privi di IBAN e quindi non convertibili da subito in SDD.
Si consiglia di premere ‘OK’ per salvare in una cartella specifica la distinta contenente le disposizioni non importate.
Premere infine “Salva e Procedi” per generare la distinta SDD XML.
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3.5
Step 4: Controlla esito
Dopo qualche secondo, a conversione completata, viene mostrata la distinta SDD generata (oppure due, se erano presenti nel file RID contemporaneamente debitori associati a mandati classificati
come CORE e B2B).
La distinta così generata deve essere chiusa e spedita attraverso la funzione ordinaria di gestione
degli incassi Sepa Direct Debit: “DISPOSIZIONI / INCASSI / SDD Core (o B2B)”
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4 Gestione mandati SDD
4.1
Caratteristiche generali
La voce di menù ‘Gestione mandati SDD’ consente di modificare,
eliminare e stampare i mandati SDD in elenco, inseriti manualmente, importati da file RID o acquisiti dalla rubrica debitori.
Il bottone "Richiedi IBAN mancanti" innesca automaticamente tale
richiesta alle banche dei debitori, tramite l'apposito messaggio
previsto dall’Allineamento Elettronico Archivi, per quei mandati
che ne sono privi.
Si ricorda che per inviare il preavviso di addebito via e-mail, oltre
che aggiungere l'indirizzo di posta elettronica ai dati del mandato,
è necessario attivare la funzione da "Rubriche / Codici SIA".
4.2
Elenco mandati
La pagina principale della funzione mostra l’elenco completo dei mandati inseriti; nel caso siano
presenti mandati per i quali la banca del debitore ha rifiutato l’IBAN, la cosa viene evidenziata sia
con un messaggio di attenzione in testata che con un apposito segnale nella colonna ‘Stato Mandato’.
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A seconda dello stato assunto da ciascun mandato, possono rendersi necessarie alcune attività:
manca IBAN: mandato inserito in manuale o importato, è necessario richiedere IBAN mancanti;
in attesa IBAN: si è in attesa di una risposta della banca del debitore;
attivo: IBAN ricevuto da banca del debitore o inserito a mano, non serve fare nulla.
IBAN scartato: la banca del debitore ha scartato la richiesta, è necessario chiedere l’IBAN
direttamente al debitore.
I mandati possono poi essere modificati, cancellati o stampati singolarmente su modulistica standard, nel caso si volesse farli sottoscrivere a dei nuovi debitori (modulo differente per CORE e
B2B).
Se si volesse, per comodità, suddividere i mandati in gruppi omogenei (es. per classi scolastiche,
per tipologie di servizio, per condominio, …) è possibile assegnare una categoria ai singoli mandati
e filtrare l’elenco per singola voce.
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4.3
Inserimento nuovo mandato o modifica preesistente
La pagina che si apre con il tasto ”Nuovo”, o per mezzo dell’icona di modifica, contiene i dati che caratterizzano ciascun mandato.
Nel caso di mandati acquisiti da file RID, la maggior parte dei campi viene valorizzata in automatico in accordo con i dati presenti nel file e con le scelte (es lo Schema e
l’Identificativo del Creditore) effettuate in fase di importazione; anche lo stesso IBAN del debitore
può essere acquisito automaticamente.
La modifica di un mandato preesistente si rende necessaria nel caso di volesse correggere dati errati, inserire un IBAN in manuale, assegnargli una categoria, inserire l’indirizzo di email del debitore per il preavviso.
In fase di inserimento di un nuovo mandato, oltre a compilare i dati obbligatori, contraddistinti da
un asterisco rosso, è necessario porre attenzione alla valorizzazione di:
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Identificativo Mandato: univoco a livello di azienda creditrice, lungo fino a 35 caratteri, deve contenere solo numeri, lettere (maiscole e minuscole) e i seguenti caratteri speciali / - ? : ( ) . , ' +; non
può iniziare con spazi e non deve contenere spazi al suo interno; nel caso sia relativo a debitori
presenti nei flussi RID da convertire, deve essere composto dai seguenti valori, posti uno di seguito all’altro: Codice SIA azienda creditrice (5 caratteri), Tipo codice (1 carattere), Codice debitore
(massimo 16 caratteri) – es AWAYE4AA013
E-mail per preavviso: è l’indirizzo di email del debitore al quale inviare il preavviso di addebito,
obbligo previsto dalla normativa, nel momento che la collection SDD viene spedita in banca (se
questa operazione viene effettuata di norma meno di 14 giorni prima della scadenza, è necessario
informare della cosa i debitori); il servizio di spedizione del preavviso via email deve essere abilitato da “RUBRICHE / CODICE SIA”, andando a valorizzare l’apposito flag nella scheda relativa alla
singola azienda creditrice.
Categoria mandato: è possibile marcare un mandato come appartenente ad una specifica categoria; tale categoria può essere scelta tra quelle inserite in precedenza o creata come nuova.
Nell’ultima sezione della pagina è possibile verificare le tempistiche di invio e ricezione dei messaggi di richiesta IBAN, che si ricorda potranno essere sia positive o che negative, e che quindi richiedono una certa attenzione.
Infine, dato che la prima volta che si invia un SDD a valere su un singolo mandato è necessario identificarlo con l’attributo di sequenza FRST (primo), mentre le volte successive con RCUR (ricorrente), la data prima scadenza SDD ,che il programma di memorizza a tal fine, può essere cancellata nel caso si voglia rispedire un SDD FRST.
4.4
Importazione mandati da rubrica o da file RID
E’ possibile importare i mandati sia da file RID, relativi anche a presentazioni fatte in passato, che dai
debitori presenti in rubrica.
Nel primo caso sarà si andrà a cercare il file RID da cui ricavare le anagrafiche dei mandati premendo il tasto “Sfoglia”, selezionando il file, premendo “Apri” e poi “Importa da File”.
Conclusa la fase di upload, si dovrà quindi sceglie l’identificativo del creditore e lo schema da associare ai mandati che si stanno caricando e premere nuovamente “Importa da File”, attendendo
poi la conferma dell’avvenuto inserimento.
Nel secondo caso, l’importazione da rubrica dovrà essere integrata con l’indicazione dei campi Azienda, Identificativo del creditore e Schema, da associare ai singoli mandati in fase di copia; premendo “Importa”, si passa poi ad una fase di conferma dell’avvenuto inserimento.
4.5
Richiesta IBAN mancanti
Se sono stati inseriti dei mandati importandoli da uno o più file RID relativi
a presentazioni fatte in passato, al fine di preparare per tempo un archivio
mandati completo, indispensabile al funzionamento della procedura di conversione, è necessario forzare la richiesta di IBAN mancanti tramite l’apposito tasto.
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E’ previsto che prima dell’invio di tale richiesta, che viene inoltrata in automatico tramite il pulsante
“Salva in distinta”, si possa modificare la banca di allineamento, se la stessa non coincide con la
banca attiva.
Effettuata l’operazione, viene visualizzata una pagina di esito.
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5 Da elenco manuale a SDD
Attraverso questa funzione è possibile creare una distinta SDD
utilizzando i dati già presenti nella "Gestione mandati SDD", inserendo semplicemente, nella della riga corrispondente, l'importo, la
scadenza e la descrizione dell’addebito.
E' anche possibile pre-compilare alcuni dati comuni a tutti gli SDD
e/o lavorare, di volta in volta, sui soli mandati appartenenti ad una
specifica categoria precedentemente creata.
5.1
Creazione distinta
Questa pagina consente di generare una distinta SDD in modo
semplice e rapido, partendo dall’elenco dei mandati SDD caricati.
compilare i dati generali della distinta: scegliere l’azienda creditrice e il conto di accredito, il
relativo Identificativo del creditore e lo schema da usare (default CORE);
inserire l’importo in corrispondenza del mandato da addebitare;
compilare data scadenza e descrizione di addebito per ciascuna riga;
Se data scadenza e/o la descrizione di addebito sono comuni a molti SDD, è possibile inserire tali dati nei campi comuni presenti prima dell’elenco mandati e premere il tasto ‘Valorizza’: tali dati vengono copiati nelle righe che hanno un importo inserito.
E’ possibile aggiungere nuove righe alla tabella, ossia nuovi mandati, con il tasto “Nuovo Mandato”.
Se ai singoli mandati è stata assegnata una categoria, è possibile visualizzare solo quelli (per esempio, nel caso si volesse fare una distinta per ciascuna classe di una scuola dell’infanzia)
Non è consentita la creazione di distinte contenenti sia mandati CORE che B2B;
Per generare la distinta, premere ‘Crea Distinta’.
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Da questo punto in poi, la distinta deve essere chiusa e spedita attraverso le funzioni ordinarie di
gestione “Incassi / SDD CORE (o B2B).
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5.2
Importa da file guida
La compilazione della tabella con importo, scadenza e descrizione dell’addebito può essere fatta
anche in maniera automatica, partendo da un file guida che può essere compilato ad esempio da
un semplice file Excel.
Il file guida è un file di testo a campi separati; i delimitatori consentiti sono punto e virgola (;) , tabulazione (tab) e pipe (|); vengono importati solo i dati relativi a mandati effettivamente presenti nella
"Gestione mandati SDD" e la data di scadenza deve essere espressa nel formato gg/mm/aa.
Il file guida è un file di testo a campi separati; i delimitatori consentiti sono punto e virgola (;) , tabulazione (tab) e pipe (|); vengono importati solo i dati relativi a mandati effettivamente presenti nella
"Gestione mandati SDD" e la data.
Nello specifico, dopo averlo importato, è necessario specificare in quale posizione ordinale sono
presenti i 4 campi necessari e qual’è il separatore utilizzato; per facilitare questa operazione, vengono visualizzate le prime tre righe del file guida.
Fatto questo, premere il tasto “Acquisisci”.
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6 Da Bonifici/Stipendi a SCT
6.1
Caratteristiche generali
Attraverso la funzione “Da Bonifici/Stipendi a SCT” è possibile generare in automatico distinte SCT XML, partendo da un file di Bonifico Nazionale (PC-EF, stipendi compresi) prodotto secondo il
tracciato utilizzato fino ad oggi, senza che ci sia la necessità di
apportarvi alcuna modifica.
Sarà infatti il convertitore SEPA a provvedere alla conversione del
tracciato, generando, se necessario, più distinte di SEPA Credit
Transfer, dato che i flussi SCT devono essere necessariamente
omogenei per data di esecuzione (se assente, calcolata in base
alla valuta banca beneficiario).
I flussi contenenti disposizioni di pagamento tramite assegno non possono invece essere convertiti.
6.2
Step 1: Importa file Bonifico
Tramite il tasto “Sfoglia”, selezionare il file di bonifici prodotto secondo l’usuale formato, premere
‘Apri’ e poi ‘Salva e Procedi’
Nel caso il file non sia convertibile, appare un errore specifico.
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6.3
Step 2: Converti in SCT
Nel caso che la totalità delle disposizioni presenti nel flusso di Bonifico possano essere convertite
in SCT, si passa allo step 2: in questa pagina viene mostrato il numero e l’importo totale delle disposizioni convertibili in SCT.
La conversione flussi di bonifici nazionali (PC-EF) in formato SEPA Credit Transfer XML ISO
20022 adotta criteri conformi alle linee “Guida conversioni SCT” formalizzate dal Consorzio CBI; in
particolare queste sono le regole di valorizzazione di campi non specificati o non convertibili in
maniera univoca / completa:
Data esecuzione: in caso di assenza della stessa sul flusso da convertire, tale valore è
calcolato in modo da rispettare la “data valuta banca beneficiario” (VBB) eventualmente
presente nelle singole disposizioni:
o
data esecuzione = VBB - 1 giorno lavorativo di calendario Target,
per SCT diretto su conto debitore radicato su banca diversa dalla banca ordinante;
o data esecuzione = VVB,
per SCT diretto su conto debitore radicato su banca coincidente con la banca ordinante
Se entrambe le date sono assenti, la data esecuzione è forzata con la data odierna.
IBAN debitore: in caso di assenza del record 16, tale valore verrà desunto dall’incrocio del
campo “coordinate Banca Ordinante” (record 10 pos 40-69) con la lista degli IBAN abilitati
ad operare sulla postazione;
Causale codificata (Category Purpose): calcolata a partire dal campo “causale” (record 10
pos 29-32), secondo la seguente relazione:
o
o
o
o
SALA per causale 27000 o 27020;
PENS per causale 27010;
INTC per causale 34000 o 79000;
SUPP per causale 48000 o 48010.
Nome del Creditore: vengono considerati i primi 70 caratteri del campo “Descrizione del
Cliente Destinatario” (Record 30 pos 11-100);
Causale descrittiva (Remittance Information): se la descrizione ad uso del cliente destinatario (Record 50 o 60) supera complessivamente i 140 caratteri, il tale campo viene valorizzato con i primi 137 caratteri della descrizione a cui viene poi sommata la stringa fissa “…”.
In ogni caso, è necessario verificare, in fase di chiusura della distinta SCT XML, che le conversioni siano state eseguite correttamente.
Premere “Salva e Procedi” per generare la distinta o le distinte SCT XML.
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6.4
Step 3: Controlla esito
Dopo qualche secondo, a conversione completata, vengono mostrate le distinte SCT generate (più
di una, se il convertitore ha ravvisato la presenza di disposizioni da eseguire in date differenti).
Ogni distinta deve essere poi chiusa, firmata e spedita attraverso la funzione ordinaria di gestione
dei Pagamenti SEPA.
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