Speciale/La fabbrica dei talenti Alla scoperta del Sistema Italia La nuova strategia della Federazione per la crescita dei giovani, che coinvolge il Settore Tencio e l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”. Dalla creazione alla base di un ambiente favorevole alla crescita dei giovani agonisti alla valorizzaizone del Centro Tencio di Tirrenia dove si allenano molti dei nostri giocatori di vertice e i giovanio più promettenti. Una piramide della qualità che da quest’anno comprende anche 4 nuovi Centri Tecnici Permanenti e il settore Over 18 di Roberto Commentucci “Ma cosa fa la Federazione per aiutare i giovani tennisti?” E’ una domanda che si sente fare molto spesso fra gli appassionati. Una domanda cui in pochi, anche fra coloro che sono da più tempo nell’ambiente del tennis, sanno dare una risposta precisa. Alcuni accennano vagamente all’esistenza di un “centro tecnico a Tirrenia…”; qualcun altro, più informato, ribatte “si, però guarda, ci sono anche dei centri più piccoli in provincia, per i ragazzini di 13-14 anni…”. Ma la realtà è che quasi nessuno pare avere un quadro preciso della situazione. Eppure, le iniziative messe in campo dalla Federazione per supportare la crescita dei giovani sono davvero moltissime, e meritano di essere conosciute meglio, a partire da alcune importanti novità introdotte proprio in questa stagione agonistica, ovvero la creazione dei Centri Tecnici Permanenti e del Settore Over 18. Settore Tecnico e Istituto Superiore di Formazione: obiettivi comuni, azione sinergica Il primo aspetto da chiarire riguarda gli obiettivi che deve porsi una Federazione nel campo della crescita dei giovani. Sono molteplici, ma possono essere ricondotti sostanzialmente a due tipologie: individuare tempestivamente gli elementi in possesso di potenzialità elevate, per poter dedicare loro risorse e know-how tecnico, curarne la crescita a 360 gradi e far loro vivere esperienze agonistiche preziose, evitando gli errori di programmazione e avviandoli verso il tennis professionistico (azione diretta); più in generale, creare un ambiente complessivo strutturalmente favorevole alla crescita dei giovani agonisti (azione indiretta). Grosso modo, il primo obiettivo (la costruzione di nuovi giocatori in grado di arrivare al professionismo) è perseguito dal Settore Tecnico Nazionale, mentre il secondo costituisce la meta che si prefigge l’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”. L’importanza di creare un ambiente utile alla crescita Ma che vuol dire in concreto “ambiente strutturalmente favorevole alla crescita dei giovani agonisti”. Beh, vuol dire un mucchio di cose: maestri preparati, aggiornati e motivati; scuole tennis ben organizzate; programmi didattici in linea con la moderna ricerca scientifica e pedagogica; preparatori fisici adeguati e dotati di una buona conoscenza del particolare modello prestativo del tennis; una struttura organizzativa delle competizioni finalizzata alla crescita… e via elencando. E tutte queste caratteristiche devono essere il più possibile diffuse su tutto il territorio nazionale, in modo da consentire al più elevato numero possibile di bambini che iniziano a giocare di ricevere un insegnamento di alta qualità. In sintesi, ciascun bambino di talento, da Bolzano a Ragusa, dalla grande città al paesino sperduto, deve poter accedere a un percorso tecnico chiaro, in grado di accompagnarlo e sostenerlo nella sua crescita. Perché ovviamente, se funziona bene il tennis di base, aumentano esponenzialmente le probabilità che il Settore Tecnico Nazionale possa individuare e selezionare elementi in possesso di buone qualità motorie e coordinative, dotati di una tecnica esecutiva corretta e del giusto approccio mentale alle competizioni, su cui poi poter investire. Allargare la base dei potenziali agonisti E’ quello che si definisce “allargare la base” dei potenziali agonisti: se in ogni classe di età ho solo due o tre giocatori di qualità elevata, il rischio che si perdano tutti per strada e che nei primi 100 non ne arrivi nessuno è molto alto; se invece per ogni anno di nascita ho almeno una decina di atleti che arrivano a 14-15 anni con le carte in regola per il professionismo, la probabilità che qualcuno di loro ce la faccia aumenta esponenzialmente. Per questo, Istituto di Formazione e Settore Tecnico agiscono come due branche di una tenaglia: l’Istituto di Formazione dal basso, e in modo diffuso, lavora per il miglioramento continuo e capillare della qualità dell’insegnamento di base su tutto il territorio nazionale; il Settore Tecnico, dall’alto, e in modo specifico, individua e seleziona i giovani più dotati e li inserisce nei programmi di sviluppo tecnico federale. Vediamo ora come si articola in concreto l’azione di questi due organismi. L’Istituto di Formazione È il fulcro della ricerca L’Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi”costituisce il fulcro della ricerca scientifica in campo tennistico nel nostro paese. Dispone di un team qualificato di tecnici e di consulenti che studiano tennis in modo continuo e professionale, analizzando tutte le branche della materia (evoluzione tecnica, tattica e biomeccanica, preparazione fisica, area mentale, materiali e superfici di gioco, sistemi di allenamento, struttura delle competizioni, etc.) lavorando a stretto contatto con la Federazione Internazionale e con i grandi coach italiani e stranieri. In quest’ambito, l’Istituto organizza con cadenza biennale un Simposio, che si tiene a Roma nell’ambito degli Internazionali BNL d’Italia, nel quale è possibile ascoltare le lezioni di alcuni dei più grandi esperti mondiali del nostro sport. La prima edizione, con la partecipazione fra gli altri di Nick Bollettieri, Miguel Crespo, Eduardo Infantino, Massimo Sartori, si è tenuta nel 2013 e ha riscosso grande interesse fra tecnici, coach e semplici maestri. L’Istituto sta già lavorando all’edizione 2015, che si terrà al Foro Italico il prossimo 8 maggio e vedrà la partecipazione, fra i relatori, di Stefan Edberg, Riccardo Piatti, Alexander Ferrauti, del preparatore fisico argentino Horacio Anselmi e di altri ancora. Corsi per gli insegnanti E adesso anche per i dirigenti Facendo leva su questo know-how, costantemente aggiornato, l’Istituto negli ultimi anni ha continuato la modernizzazione dei programmi dei corsi per Istruttore, Maestro, Tecnico e Preparatore Fisico; è stata inoltre prestata grande attenzione all’aggiornamento dei maestri più anziani ed esperti, con l’organizzazione di un gran numero di iniziative didattiche rivolte a queste figure. I maestri anziani sono infatti decisivi per il successo del progetto, dal momento che prevalentemente sono loro che dirigono le scuole tennis e ne definiscono l’organizzazione complessiva. Per questo la frequenza dei corsi di aggiornamento è obbligatoria per mantenere la qualifica posseduta. Tra le novità di quest’anno assume rilievo un’iniziativa formativa dedicata ai dirigenti dei club, che ha l’obiettivo di fornire loro una serie di strumenti gestionali aggiornati: norme giuridiche, buone pratiche in materia di impiantistica, contrattualizzazione di collaboratori, organizzazione della struttura sportiva, eccetera: se si vuole che i circoli possano offrire anche loro un contributo alla crescita dei giovani, in modo sostenibile nel tempo, è infatti necessario fare un salto di qualità nella loro gestione, che deve diventare più professionale. (Il sistema di certificazione di qualità delle scuole tennis riconosciute dalla Federazione) Scuole tennis certificate A livelli diversi di qualità Numerose sono le iniziative prese per stimolare le scuole tennis a migliorare la loro offerta tecnica: è stato istituito un sistema di certificazione di qualità, che prevede l’attribuzione alle scuole riconosciute dalla Federazione di un punteggio articolato su 5 livelli (club, basic, standard, super e top school); il punteggio attribuito è funzione delle qualifiche possedute da tecnici e preparatori fisici, nonché della qualità dell’impiantistica a disposizione della scuola (ad esempio, campi coperti e in superfici diverse, palestra, foresteria). Sul sito della Federazione gli utenti, i consumatori dei servizi offerti dalle scuole tennis, i genitori dei giovani agonisti, possono consultare gli elenchi delle scuole tennis riconosciute dalla Federazione nonché le qualifiche conseguite da tutti i tecnici, i maestri, gli istruttori e i preparatori fisici. Si tratta di una fondamentale operazione di trasparenza, volta a informare i consumatori e a consentire loro di compiere scelte corrette, limitando così il deleterio fenomeno dell’abusivismo, grande nemico della qualità dell’insegnamento. Percorso “Sistema Italia”, la piramide della qualità L’Istituto di Formazione collabora con il Settore Tecnico nella progettazione e nella realizzazione dei programmi di supporto agli agonisti sul territorio. Questi programmi costituiscono una sorta di piramide, che ha come base le scuole tennis riconosciute dalla Federazione (ormai oltre 1.500 in tutto il territorio nazionale) e come vertice il Centro Tecnico Federale di Tirrenia. Nel mezzo, sono previsti tre livelli organizzativi intermedi: Centro di Aggregazione Provinciale (CAP, per bambini dai 9 agli 11 anni), Centro Periferico di Allenamento (CPA, per ragazzi dai 12 ai 14 anni), Centro Tecnico Permanente (CTP, per giovani di 15 e 16 anni). Gli atleti convocati in questi centri sono selezionati dal settore Tecnico Nazionale sulla base delle segnalazioni dei Tecnici di Macroarea, ovvero degli allenatori federali incaricati di seguire l’attività agonistica all’interno di una delle 7 aggregazioni di regioni (Macroaree) in cui è suddiviso il territorio del Paese. L’obiettivo strategico che s’intende perseguire con l’organizzazione di queste tre tipologie di Centri è innalzare il più possibile, in modo capillare su tutto il territorio, la qualità dell’allenamento e della gestione tecnica dei ragazzi promettenti. L’idea di base è che ogni ragazzo meritevole possa trovare, almeno fino al compimento dei 16 anni di età, una struttura di allenamento funzionale alle sue esigenze di crescita senza allontanarsi troppo da casa e dagli affetti, come avveniva in passato. Per molti ragazzi, infatti, la lontananza dal loro ambiente familiare si rivelava un fardello troppo pesante da portare, e poteva significare un abbandono precoce del progetto di professionismo. Lo sforzo che la Federazione è oggi in grado di mettere in campo è imponente: i giovani convocati, seguiti e monitorati nei centri, ai vari livelli, sono attualmente oltre 300, di età compresa fra i 9 e i 16 anni. I raduni per i più piccoli nei Centri di aggregazione L’attività del Centro di aggregazione provinciale viene coordinata da un Maestro o da un Tecnico Nazionale individuato dal Settore Tecnico in collaborazione con il Comitato Regionale; essa prevede lo svolgimento di una serie di raduni, in genere con cadenza mensile, e viene condotta con l’assistenza di un preparatore fisico. Tutti i Centri seguono un protocollo di allenamento messo a punto dall’Istituto di Formazione, che prevede, oltre a esercitazioni tecniche e tattiche, anche l’apprendimento di alcune routines di rilassamento e di respirazione, fondamentali per abituare i ragazzi a gestire nel modo corretto, fin da piccoli, la tensione agonistica. (Il percorso federale: dalla scuola tennis al Centro Tecnico Nazionale di Tirrenia) Tre allenamenti alla settimana nei Centri periferici I giovani convocati presso il Centro Periferico di Allenamento (v. sotto la mappa dei centri) hanno la possibilità di allenarsi con cadenza trisettimanale, con i migliori coetanei della zona, sotto la guida di tecnici federali e con l’assistenza di preparatori fisici qualificati. Questi Centri vanno visti come un servizio agli staff e alle famiglie dei ragazzi. I maestri federali offrono consulenza tecnica, suggerimenti sulla preparazione fisica e soprattutto sulla programmazione, l’aspetto in genere più importante, ma anche più complesso da gestire per accompagnare la crescita dell’atleta: quante partite giocare, a che livello, in quale tipo di evento, eccetera. (La distribuzione sul territorio dei centri periferici di allenamento Macroaree e tecnici di riferimento Regioni Piemonte e Lombardia Liguria e Toscana Emilia, Trentino Alto Adige, Friuli Umbria e Marche Lazio e Sardegna Abruzzo, Molise e Puglia Campania, Calabria e Sicilia Tecnico Maurizio Calcagno Matteo Evani Alberto Tirelli Luca Sbrascini Massimo Valeri Antonio Rubino Paolo Girella Nei Centri Permanenti convocazioni a tempo pieno Al gradino successivo della piramide ci sono i 4 Centri Tecnici Permanenti (v. cartina); Palazzolosull’Oglio (BS) (diretto da Luca Ronzoni), Vicenza (Martin Pereyra), Foligno (PG) (Antonio Cannavacciuolo) e Bari (Nicola Fantone), che hanno iniziato la loro attività lo scorso ottobre e che costituiscono la principale novità di questa stagione. Qui si comincia a fare sul serio: i ragazzi convocati frequentano i centri a tempo pieno, con l’obiettivo di iniziare la difficile scalata ai vertici della graduatoria mondiale juniores. Gli atleti dormono presso la struttura, dove frequentano anche un istituto scolastico, e sono seguiti da tecnici federali e da preparatori fisici qualificati. I contenuti tecnici e i protocolli di allenamento, rigorosamente personalizzati per singolo atleta, sono messi a punto dal coach argentino Eduardo Infantino, che oltre a dirigere il Centro Nazionale di Tirrenia è anche il coordinatore dell’attività dei quattro Centri Permanenti. Lo stesso avviene per la programmazione agonistica dei ragazzi, mentre l’attività dei preparatori fisici è coordinata da Pino Carnovale. I centri ospitano attualmente 24 atleti (10 ragazze e 14 ragazzi) nati negli anni 1999 e 2000. Raduni a Tirrenia per seguire la crescita Infine, un ulteriore, fondamentale strumento di monitoraggio del territorio a disposizione del Settore Tecnico è costituito dal Raduno. Tutti i ragazzi che si allenano nei CPA e nei CTP sono periodicamente convocati a Tirrenia per delle vere e proprie clinic, in cui sono chiamati a sostenere test fisici, prove di gioco, sessioni di videoanalisi, sedute di mental training con specialisti del settore. I raduni consentono di monitorare attentamente la curva di crescita di ciascun ragazzo, i suoi punti di forza e quelli di debolezza: le indicazioni raccolte sono poi utilizzate per impostare, eventualmente di concerto con i loro maestri, la programmazione del lavoro e delle gare. (I 4 Centri Tecnici Permanenti, novità di quest’anno) La novità a Tirrenia: è il settore over 18. Il vertice della piramide resta ovviamente il Centro Tecnico Nazionale di Tirrenia, che da quest’anno, con la creazione dei Centri Tecnici Permanenti, è stato ridisegnato nei compiti e nella struttura organizzativa. In primo luogo, l’età minima di ammissione al college è stata alzata da 15 a 17 anni; e soprattutto, all’interno del college è stato creato un Settore Over 18, con l’obiettivo specifico di seguire gli atleti nella delicata fase di transizione dal circuito juniores al mondo professionistico. Una fase nella quale in passato abbiamo perso tanti talenti, e che negli ultimi anni è diventata più lunga e difficile da superare, considerato che l’età media di ingresso nei primi 100 giocatori del mondo si è spostata in avanti di quasi due anni rispetto a quanto avveniva una decina di anni fa. Se in passato un buon junior impiegava due o tre anni per entrare nel circuito maggiore, oggi ci possono volere anche anche quattro o cinque anni, e ciò prolunga notevolmente il periodo in cui si ha bisogno di supporto tecnico di qualità. I tecnici addetti al nuovo Settore sono Umberto Rianna per maschile e Tatiana Garbin per il femminile: due figure che conoscono benissimo la tortuosa via che porta al dorato mondo dei tornei Atp e Wta. Inoltre, è stato rafforzato il ruolo di Tirrenia come “Centro servizi” riservato agli atleti di interesse nazionale che ne fanno richiesta per allenamento, preparazione fisica, videoanalisi, cure mediche, trattamenti fisioterapici, cure mediche e posturali, etc. Bolelli, la Giorgi e tanti altri fanno base a Tirrenia La struttura ospita con buona regolarità gli allenamenti di giocatori del calibro di Simone Bolelli, Camila Giorgi, Paolo Lorenzi, Filippo Volandri, Stefano Travaglia, Federico Gaio, Matteo Donati, Pietro Licciardi, Filippo Baldi, Lorenzo Sonego, Adelchi Virgili, Matteo Berrettini, Angelica Moratelli, e altri ancora, che trascorrono periodi di allenamento a Tirrenia accompagnati dai loro coach. Ad essi, si aggiungono i giovani ospiti permanenti del college: Jasmine Paolini, Alice Matteucci, Martina Trevisan, Alessandra Simonelli, Enrico Dalla Valle, Riccardo Balzerani, Giovanni Fonio, Andrea Pellegrino. Infine, Tirrenia ospita sporadicamente anche giocatori stranieri di alto livello (è il caso di Milos Raonic) e atleti di team privati, come alcune ragazze seguite da Riccardo Piatti e Massimo Sartori: Ludmila Samsonova, Bianca e Anna Turati hanno svolto a Tirrenia parte della preparazione invernale; o ancora come le sorelle Jessica e Tatiana Pieri. In questo modo si è alzata notevolmente la qualità media del gruppo di atleti presenti presso il Centro, ottenendo la concentrazione in un unico punto di una massa critica di giocatori di alto livello. Ne scaturisce il virtuoso ”effetto traino”, con i professionisti affermati (come Bolelli e Lorenzi) che con l’esempio e la qualità dell’allenamento fanno gradualmente salire il livello dei più giovani, facilitandone l’inserimento nel circuito maggiore. Uno staff tecnico di qualità diretto da Eduardo Infantino Lo staff di Tirrenia è attualmente composto dai seguenti tecnici, alle direttive di Eduardo Infantino: Giancarlo Palumbo (responsabile organizzativo); Umberto Rianna (over 18 maschile); Tatiana Garbin (Over 18 femminile); Gabrio Castrichella e Tomas Tenconi (settore maschile); Antonella Serra Zanetti e Daniele Ceraudo (settore femminile). I preparatori fisici, coordinati da Pino Carnovale, sono Roberto Petrignani, Michelangelo Manganello e Giuseppe Rucci. Il responsabile medico è il professor Pierfrancesco Parra, coadiuvato dal dr. Alessandro Pierucci (che assicura il presidio costante del Centro) e dai fisioterapisti Francesco Paperini e Luca Farinelli. Grazie alla qualità di questo staff, Tirrenia è diventata il vero e proprio centro di gravità del tennis italiano di vertice. Adesso, la parola va al campo.
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