www.liberoreporter.it Settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. anno 10 - n. 09 del 09 Marzo 2015 Salute e Benessere “Km 0”, ormai un lusso per pochi cittadini pag.3 Sanità La neurochirurgia fa passi avanti nella gestione del paziente anziano pag.4 Sanità Il personale ospedaliero, una risorsa da impiegare con oculatezza pag.5 Sociale Mettiamo in atto strategie preventive per contrastare la violenza giovanile pag.6 Pillola dell’Anio Il “Savelife” un’app per tutelare i medici dalle aggressioni pag.7 www.nellattesa.it L a tiroide è uno dei nostri organi più importanti, ma anche uno dei più trascurati. Eppure, la sua azione è vitale per il nostro sviluppo corporeo e per la sua conservazione funzionale. Una sua disfunzione genera condizioni cliniche che mettono a dura prova la salute del nostro corpo, ma esistono esami che ci permettono di individuare tale disfunzione. I suoi enzimi, quindi, sono vitali per il nostro organismo. Ci sono, poi, comportamenti dell’uomo che inducono una riduzione della tiroide. Ad esempio, una carenza di carboidrati alimentari, protratta nel tempo per il rifiuto di assumerli, causa una riduzione del valore fT3, condizione di effettivo ipotiroidismo indotto da una dieta errata. Inoltre, una tiroide malfunzionante genera uno stato depressivo nella relazione con persone ed ambiente di vita e di lavoro. pag. 2 SANITA’ www.nellattesa.it 2 La tiroide e la nostra alimentazione Prof. Pier Luigi Rossi Medico Specialista dell’alimentazione Università di Bologna L’ analisi più indicativa ed affidabile per la valutazione iniziale di disfunzione tiroidea è rappresentata dal valore del Tsh nel sangue. È un ormone secreto dall’ipofisi e interviene nella gestione della tiroide. Un valore elevato del Tsh significa una ridotta funzionalità tiroidea, che si definisce ipo-tiroidismo, mentre un suo valore sotto il livello definito “normale” significa iper-tiroidismo. Esiste un rapporto vitale tra l’intestino, il fegato, la tiroide e l’alimentazione, poiché la tiroide secerne il 90% dell’ormone fT4 e il 10% dell’ormone fT3. Tuttavia, è l’ormone fT3 a svolgere appieno le funzioni metaboliche all’interno delle cellule. L’ormone fT4 è trasformato in fT3 da alcuni enzimi (desiodasi) ubicati nelle membrane cellulari del fegato, rene, tessuto adiposo, cute, cervello, ipofisi. Le cause che possono alterare la funzione delle desiodasi sono varie, come un’errata alimentazione, l’eccesso di peso corporeo, diete carenti di carboidrati, livelli elevati di insulina nel sangue. Queste ultime causano una riduzione di efficienza di questi enzimi. Le desiodasi, infatti, sono enzimi capaci di togliere un atomo di iodio dall’ormone fT4 trasformandolo in fT3. Il numero indica gli atomi di iodio presenti nell’ormone. L’alterata funzione degli enzimi desiodasi è più frequente di quanto si possa pensare. In questa condizione non è la tiroide a non funzionare bene, bensì i suoi enzimi che sono presenti, soprattutto, nel fegato. Un ruolo centrale sulla funzionalità tiroidea è esercitato dall’integrità dei villi presenti nell’intestino tenue. Esiste, perciò, un rapporto tra alterata permeabilità (celiachia-sensibilità al glutine) dei villi intestinali del tenue e la patologia autoimmunitaria della tiroide. Avere un’alimentazione capace di assicurare e di recuperare una corretta funzione dei villi intestinali può generare un netto miglioramento delle funzioni della tiroide. Per verificarlo, si possono eseguire le analisi sugli anticorpi anti tiroide (denominati anti-Tpo, anti-Tg, anti-Tr), che sono prodotti dallo stesso organismo e che possono aggredire la tiroide. Queste analisi possono essere eseguite in ogni ospedale o laboratorio Clinico pubblico e privato e sono importanti per le gestanti. Infatti, un dosaggio di anti-Tpo, durante il primo trimestre di gravidanza, indica un rischio di sviluppo di tiroidite post-partum che, se curata in fase iniziale, eviterà di arrecare disturbi nella donna. Ogni anticorpo antitiroideo indica uno specifico quadro patologico, che il medico di fiducia potrà spiegare. Per chi ha, poi, valori elevati di anticorpi positivi contro la propria tiroide, è preferibile, in questo caso, che esegua anche una ricerca sull’intolleranza al glutine. Si può realizzare una ricerca della calcitonina che è un ormone che interviene nel metabolismo del calcio, secreto dalla tiroide, che circola ogni giorno nel nostro sangue. I valori alterati della calcitonina possono essere interpretati come marcatori di un carcinoma della tiroide. Un’altra situazione dalle conseguenze gravi è l’assunzione di una dose ristretta di carboidrati o, peggio, l’astensione dai carboidrati, che procura una chetosi. Quest’ultima è un’acidificazione dei tessuti corporei causati dalla formazione di corpi chetonici per carenza di carboidrati. Ciò provoca una riduzione del fT3, un aumento del cortisolo, una perdita del muscolo e FARMACIA FATTA DOTT.SSA CLEMENTINA APERTA ANCHE IL SABATO AFFILIATO SANIT CARD Autoanalisi - Fitoterapia - Omeopatia - Veterinaria Ossigeno - Dermocosmesi - Preparazioni Magistrali Integratori sportivi - Puericultura SERVIZIO NOTTURNO CONTINUATO Via dell’Orsa Minore 102, Palermo tel. 091447268 - [email protected] del peso a scapito della massa magra muscolare. Si riducono il metabolismo e il consumo di ossigeno, ma la condizione di chetosi porta al blocco della perdita di peso. Un fT3 basso causa un blocco nella perdita di peso corporeo, cadendo nella sindrome di adattamento metabolico. L’organismo, così, reagisce alla dieta povera di carboidrati, bloccando la perdita del peso corporeo. Questa condizione si chiama blocco metabolico del peso corporeo ed è causato dalla tiroide. La carenza di fT3 crea riduzione della termogenesi che è la condizione per cui la persona sente freddo. Pertanto, la persona è stanca, insonne, nervosa, e può finire per aumentare di peso per riduzione del suo metabolismo ossidativo. Il blocco metabolico nella perdita di peso corporeo si ha dopo 15 – 20 giorni dall’inizio di una dieta ipoca- lorica fortemente carente di carboidrati (assenza di pane, pasta, riso, cereali, legumi), con una dose giornaliera inferiore a 100 g di carboidrati. Il blocco metabolico è, comunque, variabile nel tempo, poiché è soggettivo, ma si verifica per la riduzione di fT3. Una persona che non conosce questo processo ormonale fisiologico, concentra la delusione sulla dieta, quando è proprio la dieta ad essere causa di questo blocco. Le giovani donne in età fertile con carenza di carboidrati alimentari possono avere amenorrea (blocco ciclo) per ipotiroidismo (fT3 basso) indotto da dieta. Tuttavia, non appena la persona decide di smettere di eseguire la dieta, riprende il peso eliminato in pochi giorni. C’è da riflettere, non si mangia solo per dimagrire! Francesco Sanfilippo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SALUTE E BENESSERE 3 “Km 0”, ormai un lusso per pochi cittadini O ggi recandosi in un supermercato si tende molto al risparmio, molte volte però viene tralasciata la qualità e la provenienza dei prodotti acquistati. Oggi parliamo di corretti stili di vita, ci prepariamo alla grande esposizione mondiale che si terrà a Milano, dedicata all’alimentazione, ma tutto quello che predichiamo è concreto? Il “km 0”, in città è assai complicato, cercare di consumare alimenti freschi e prodotti in maniera genuina e quasi impossibile, si per la vita frenetica di tutti i giorni e soprattutto per le scarse economie di una famiglia media. L’unione europea e i paesi membri, dovrebbero dare un sterzata alla tendenza del consumismo, alla globalizzazione e attenzionare maggiormente la qualità e blindare le produzioni nazionali ove le norme di tutele della salute sono rigide e ponderate. Se quello che mangiamo è già guasto all’origine diventa difficile condurre un sano stile di vita alimentare. Siamo il paese del canone inverso, l’AIFA (Agenzia Italia- na del Farmaco), porta avanti una campagna aggressiva di riduzione dell’utilizzo dei farmaci e soprattutto dell’abuso degli antibiotici perché creano resistenze al nostro sistema immunitario e l’inefficacia degli stessi quando stiamo veramente male, tutto quello che mangiamo in un modo o nell’altro ha dei contenuti indotti di antibiotici, conservanti e chi più ne ha più ne metta. E’ noto a tutti l’ampio utilizzo di antibiotici negli allevamenti massivi di pollame, bovini e ovini quanto nel pesce d’allevamento, oltre all’impiego di farine animali e conservanti che fanno da re nei prodotti di ampio consumo, tuttavia potremmo evitare di andare in farmacia quando si sta male. Esiste la convinzione, molto diffusa negli allevamenti di carne che consumiamo, dell’utilizzo di estrogeni, essendo eccezionali acceleratori di crescita, per far ingrassare gli animali. Queste convinzioni sono nate intorno alla fine degli anni ’50 quando si scoprì che trattando gli animali con ormoni sintetici o natu- rali, questi crescevano più di quelli non trattati. Si vide anche che somministrando il potente estrogeno sintetico Dietilstilbestrolo era possibile “castrare” i polli maschi e trasformarli in capponi. Grazie ad attenti medici e ricercatori ci si rese conto che gli ormoni restavano come residui nelle carni e che tali residui provocavano gravi conseguenze a chi le mangiava ed in particolare ai bambini: furono infatti osservati numerosi casi di alterazioni a carico dell’apparato riproduttore maschile e femminile. Le Autorità Sanitarie, almeno in Italia, reagirono con grande determinazione e, a partire dagli inizi degli anni ’60, vennero emanati provvedimenti molto rigorosi che negli allevamenti proibirono sia l’uso, sia la detenzione di qualsiasi “sostanza ad attività ormonale”. Seguirono controlli estesi sul territorio nazionale che consentirono di arginare se non bloccare completamente il fenomeno. L’uso degli ormoni anabolizzanti in zootecnia consentiva di ottenere impor- tanti vantaggi economici. Proprio sulla base di questo fatto in alcuni paesi, come gli USA, il trattamento con ormoni è stato autorizzato negli allevamenti dei bovini da carne; sono state però anche imposte regole che di fatto dovrebbero escludere la persistenza di residui. L’Unione Europea invece ha imposto il divieto dell’impiego degli ormoni anabolizzanti zootecnici in tutto il territorio della comunità e da molti anni ha anche messo a punto un programma di controlli che coinvolge tutte le Autorità Sanitarie nazionali. E come la mettiamo che gran parte delle carni che noi consumiamo sono provenienti da altri paesi? I salumi che mangiamo sono fatti con bestiame allevato altrove, dove le nostre sicure regole nel non utilizzo di anabolizzanti, ormoni ed antibiotici restano fine a se stesse, visto che le carni entrano in Italia macellate e il controllo sanitario non prevede alcuni esami specifici. Girolamo Calsabianca SANITA’ www.nellattesa.it 4 La neurochirurgia fa passi avanti nella gestione del paziente anziano un ruolo preponderante così come le cure>>. Dott. Natale Francaviglia Neurochirurgo Osp. A. Civico PA I traumi e la decadenza del corpo negli anziani impone l’uso di tecniche mininvasive per recuperare senza danni la funzionalità motoria nell’anziano stesso. Ne parliamo con il direttore dell’Unità operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale Arnas Civico, dott. Natale Francaviglia. Quali tendenze si stanno affermando nella chirurgia mininvasiva? <<Gli interventi su alcuni tipi di fratture vertebrali generate da traumi, sono migliorate con l’uso della cifo-plastica, favorendo i trattamenti mini-invasivi. Tuttavia, è nella neurochirurgia degenerativa che si sta puntando sempre più, perché la società invecchia e le malattie degenerative della colonna vertebrale avranno Che cosa accade alla colonna vertebrale dell’anziano? <<L’anziano si ritrova l’usura del proprio corpo determinata dal tempo, per cui i due punti focali sono la degenerazione del disco e quella ossea. La degenerazione del disco porta ad una destabilizzazione delle faccette articolari o le tendine legamentose della stessa faccetta articolare. Le faccette articolari, peraltro, sono i legamenti che uniscono la vertebra superiore a quella inferiore. Per questo, il paziente incorre in uno scivolamento della vertebra o listesi, oppure un’instabilità dovuta al non corretto movimento delle faccette articolari>>. Come si può intervenire nell’anziano? <<Oggi, siamo sempre più propensi a intervenire in questo complesso articolare formato da dischi da un lato, foranee e faccette articolari dall’altro. Prima, per curare un’ernia collocata nel foraneo, occorreva demolire la parte ossea che vi si trovava intorno. Oggi, con gli endoscopi si mira direttamente all’ernia, penetrando nel foraneo attraverso i muscoli, lasciando intatta la restante parte ossea. Quest’operazione si chiama endoscopia transforaminale. Invece, quando le faccette articolari diventano ipermobili, si usano delle viti e delle placche inserite per via cutanea sottoscopia, che non richiedono più tagli. I dischi danneggiati possono, al contrario, essere sostituiti con una gabbietta di carbonio. Un altro problema per l’anziano è il collegamento giallo che è il legamento che chiude lo spazio tra una vertebra e l’altro. Quando questo legamento s’irrigidisce, l’anziano non può più deambulare liberamente. Perciò, si toglie questo legamento, ma spesso occorre intervenire su più segmenti della colonna. Ciò può essere svolto con tecniche mininvasive, angolando il microscopio a tal punto da curare la parte interessata senza dover demolire la struttura ossea come accadeva in precedenza. Ormai, la maggior parte dei lavori dei congressi si orienta sulla Mis (minimally invasive surgery-chirurgia mininvasiva). Un mito da sfatare riguarda l’ernia recidiva che, in realtà, coinvolge solo il 5%, che non si estende a tutti i casi di ernia al disco>>. I pazienti possono condurre una vita normale? <<I pazienti possono condurre una vita normale, anche per gli sviluppi delle tecniche, per cui si è passati da tagli di 10 cm e busti tenuti per mesi a tagli di 4 cm che permettono al paziente di mettersi in piedi dopo pochissimi giorni. L’uso estensivo del microscopio permette questi interventi>>. Ci spieghi la vostra tecnica della cifoplastica <<La traumatologia dispone, anch’essa, di strumenti efficaci, quali la cifoplastica che è stata definita dalla nostra équipe a Caltanissetta nel 2000 per contrastare inizialmente l’osteoporosi. Si entra nel corpo vertebrale danneggiato per via radiologica, s’immette un palloncino che libera il disco schiacciato, ridistendendolo e consentendoci così di recuperarlo nuovamente con un cemento biologico. Questa tecnica po’ essere applicata all’80% dei casi che giungono al Pronto soccorso, mentre i pazienti medullolesi richiedono ulteriori operazioni>>. La nostra Sanità regionale può svolgere questi interventi? <<La nostra sanità regionale può svolgere questi interventi senza differenze con altre regioni. Molti pazienti si operano in altre regioni, per poi essere rioperati in Sicilia, quando i nostri specialisti possono occuparsene senza inferiorità>>. Francesco Sanfilippo Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 SANITA’ 5 Il personale ospedaliero, una risorsa da impiegare con oculatezza C on l’avvento dell’“aziendalizzazione” la Sanità si è ritrovata ad assumere in sé dei concetti e dei criteri di valutazione tipici delle aziende. Per tale motivo oggi le Aziende Sanitarie, con sempre meno risorse, stanno ponendo la lente d’ingrandimento su tutte quelle potenzialità che possiedono, per migliorare e per far fronte alle sempre più crescenti richieste di cure da parte dell’utenza. Oggi la più grande risorsa delle aziende sanitarie sono i propri “dipendenti”; essi sono il più cospicuo “capitale” di cui dispongono. Ecco che quindi la formazione, l’addestramento e soprattutto la valutazione del personale sono letti in modo totalmente diverso. La valutazione del personale è intesa come crescita e valorizzazione continua del collaboratore, il quale viene ad essere motivato ed impiegato secondo le sue effettive capacità contribuendo in tal modo alla crescita dell’Azienda Sanitaria. “Razionalizzare” il lavoro e le attività dei propri dipendenti consente alle aziende sanitarie di evitare inutili dispendi di energie o di impiegare impropriamente delle risorse che potrebbero essere utilizzate in modo più Salute orale e piercing efficace/efficiente in altri settori. Per tali motivi, la gestione del personale in ambito sanitario oggi sempre di più richiede particolari competenze, tecniche e preparazione. La Gestione delle Risorse Umane è un processo molto articolato e complesso che riguarda l’acquisizione delle risorse umane in azienda e la loro gestione. Se risulta facile la gestione di un dipendente che ha la possibilità di esprimere la propria professionalità al 100%, diverso risulta il gestire un dipendente con limitazioni. Questi professionisti sanitari sono colleghi che si ritrovano a dover usufruire di “permessi” per curare se stessi o familiari, professionisti che in prima persona sperimentano la necessità di chiedere assistenza e cure, persone che per motivi di salute non riescono più a svolgere la propria professione al 100%. Essi rappresentano ancora una “risorsa” che se gestita bene, riesce a far recuperare all’azienda produttività, prestigio e migliori rapporti con il cittadino. La ridistribuzione del personale con limitazione funzionale deve essere fatta valutando molti parametri, per valorizzare ciò che il professionista può ancora dare in termini di esperienza alle esigenze dell’azienda. Quindi, chi gestisce il personale deve anche avere doti di negoziazione per fare in modo da far collimare tutti questi aspetti. È chiaro come sia importante la valorizzazione del professionista, ma anche il soddisfacimento delle esigenze organizzative. Se il lavoratore prende coscienza della propria professionalità, del proprio ruolo ancora da riscoprire ed ancora da sperimentare, migliorerà anche la qualità del servizio. C’è posto per il personale con limitazioni funzionali, lo si ritrova allo sportello con l’utenza, e chi meglio di un operatore sanitario che ha necessità di cure può dare sostegno e rafforzare il rapporto con l’utenza stessa? Lo si ritrova all’accettazione dei campioni biologici in un laboratorio, chi meglio di un professionista sanitario può manipolare i campioni biologici e capirne l’effettiva importanza e tutto ciò che ne deriva? Lo si ritrova all’interno di un reparto, dove applica con dedizione tutti quei protocolli amministrativi, con l’occhio vigile di chi conosce le procedure poiché le ha sperimentate in prima persona. Quanti suggerimenti possono dare per migliorare, semplificare il lavoro! Una grande risorsa ancora da scoprire e da valorizzare, in un’ottica di risparmio e di aumento della Qualità del Servizio Sanitario. Teresa Bonaccorso Tecnico di lab. Biomedico Ospedale “Sirai” - ASL 7 Carbonia Ministero della Salute, Indicazioni per la promozione della salute orale nelle scuole secondarie Effetti degli stupefacenti sulla salute orale L’ uso e l’abuso di stupefacenti e farmaci determinano alterazioni del senso di fame (in eccesso o in difetto) con modifiche del comportamento alimentare che si ripercuotono anche sulla salute orale. - L’abuso di droghe analgesiche determina un aumento della soglia del dolore con la conseguente mancanza di percezione algica ed indifferenza verso eventuali cure mediche. - Il conseguente tardivo ricorso a cure odontoiatriche riduce notevolmente le possibilità terapeutiche di tipo conservativo. - La presenza di sostanze aci- de nelle droghe e nei farmaci può determinare erosioni dentali. - Frequentemente, a peggiorare il quadro clinico sono il concomitante utilizzo di tabacco e di alcol. Il piercing è una pratica che rientra tra le forme di «body art», come disegni, dipinti, tatuaggi e orecchini. Il fenomeno è ormai così largamente diffuso che un piercer (chi effettua il piercing) effettua mediamente 50 prestazioni settimanali solo nel distretto del cavo orale. Rischi legati alla procedura: • sanguinamento prolungato; • gonfiore dei tessuti; • trasmissione dei virus delle epatiti A, B e C e HIV; • endocardite (infezione a carico della parete che riveste il cuore- endocardio) causata da batteri presenti nel cavo orale e migrati altrove; • perdita totale o parziale della sensibilità gustativa della lingua. Rischi legati al jewel: • reazioni allergiche ai materiali usati (nichel, talvolta acciaio); • infezioni gengivali causate dall’alterazione della flora batterica orale; • recessioni gengivali che possono essere causate anche dal continuo trauma subito dalla gengiva a causa del piercing; • fratture dentali che posso- no essere causate dai continui traumi del piercing sui denti. In caso di piercing: - effettuare un’igiene orale quotidiana scrupolosa, almeno due volte al giorno, dopo i pasti principali con spazzolino e dentifricio al fluoro. - dopo l’igiene orale spazzolare la barra del piercing in modo da eliminare placca e residui alimentari che possono causare infezione. - dopo aver effettuato la pulizia della barra del piercing, effettuare sciacqui con collutorio o con acqua e sale, senza risciacquare successivamente con acqua. - effettuare controlli periodici dall’odontoiatra. SOCIALE www.nellattesa.it 6 Mettiamo in atto strategie preventive per contrastare la violenza giovanile L’ OMS la definisce come: “l’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione”. La diffusione della violenza, sotto le forme più diverse, costituisce purtroppo uno dei tratti salienti della società contemporanea. La ricerca più recente indica che fattori biologici e altri individuali spiegano in parte la predisposizione all’aggressività. Spesso, questi fattori interagiscono con la famiglia, la comunità e con altri fattori culturali ed esterni creando una situazione in cui la violenza diventa possibile. Nel 1996, la 498° Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato la risoluzione WHA 49.25, in cui si dichiara che “la violenza è un problema di salute pubblica di fondamentale importanza e in progressiva espansione in tutto il mondo”. Crisi, disoccupazione, presenza di minoranze straniere non integrate, disagio sociale ed emarginazione incidono in maniera importante sul comportamento violento. Si evidenziano i campanelli di allarme di violenza lì, dove le difficoltà economiche sono maggiori. In Europa, il numero di crimini denunciati è in calo quasi ovunque, ma crescono in maniera preoccupante traffico di droga, abusi su minori e reati violenti. Soprattutto nei paesi colpiti dalla crisi. I dati sul crimine nel nostro Paese, nonostante le profonde differenze economiche e sociali, registrano un andamento comune con la Germania per quasi tutte le tipologie di reato. In questo quadro, va collocato l’omicidio di Aldo Naro avvenuto presso la discoteca Goa a Palermo che continua a riempirsi di nuovi tasselli e Palermo è sotto choc. Su Facebook intanto è stata inaugurata la pagina “Giustizia per Aldo”. Una foto copertina con la scritta gigantesca: “Stop alla violenza”. Undicimila iscritti in poche ore. Un fiume di rabbia, della Palermo giovane che non vuole accettare la verità peggiore: morire in discoteca, tra gli amici, durante una festa. La cittadinanza tutta, anche il Quartiere Zen di Palermo, si mobilita in una fiaccolata con slogan di pace “Io sono Aldo Naro” e “In discoteca non si muore”. Sono sempre più frequenti i comportamenti giovanili aggressivi. Verso gli altri e verso se stessi. Disinteressati, indifferenti, incapaci di comunicare e di stabilire relazioni; in questo deserto della comunicazione adopera il gesto violento, anche estremo, per esprimere il proprio disagio, il proprio malessere. Ogni giorno i notiziari aggiornano il bollettino degli atti di violenza quotidiana, sempre più numerosi, sempre più efferati e sempre più crudeli. Si può prevenire il comportamento violento? Il Trattamento dei cosiddetti violenti tiene in considerazione il legame tra cognizione ed emozione. È studiato dai teorici dell’approccio del cognitive apprai- sal, la valutazione cognitiva. Arnold (1960) ha introdotto per primo il termine appraisal per indicare il processo cognitivo con cui valutiamo se lo stimolo che percepiamo buono o cattivo. James (1884), invece, sostiene che alla base dell’emozione ci sarebbe una retroazione dalla periferia al sistema nervoso centrale, tra percezione e cambiamenti fisiologici. Nel caso di esposizione a stimoli con alto potenziale di arousal, sia donne sia uomini hanno mostrato le reazioni emotive maggiori. Tuttavia, la rielaborazione cognitiva è un processo centrato sui momenti antecedenti l’emozione, si riferisce a che cosa si fa prima che l’emozione sia pienamente vissuta e abbia influenzato il nostro comportamento e/o alterato il sistema periferico. Sul piano comportamentale la visione di scene violente è stata spesso indicata come una delle cause dell’aumento degli episodi di violenza nella vita quotidiana. Per valutare l‘impatto della visione di scene violente sulla tendenza a mettere in atto condotte violente si sono considerati due indicatori della condotta aggressiva: irritabilità e ruminazione. L’irritabilità è riferita alla propensione a reagire impulsivamente ad una provocazione o dissapore anche minimi, mentre la ruminazione si riferisce alla propensione a superare con difficoltà rancori o desideri di vendetta. Per quanto riguarda i processi di regolazione delle emozioni, s’ipotizza che la rielaborazione cognitiva e l’autoefficacia nel controllo delle emozioni negative possano anch’esse contribuire a contenere gli stessi vissuti emotivi negativi. «I processi formativi: dolore, disagio e violenza vuole trasmettere il messaggio che attraverso una sana educazione, e mediante una formazione metodica ed efficace, si possono prevenire e curare i disagi del bambino e dell’adolescente. Essere capaci di stabilire relazioni empatiche e di ascoltare attivamente e costruttivamente gli alunni, è il miglior modo per rendere educativo un incontro che, altrimenti, sarebbe sterile, se non devastante» (Tatarelli R., 2006). L’Helpline “Telefono Giallo” offre il conforto emotivo attraverso il Numero Verde 800 011 110. Concludendo, bisogna “andare oltre” i dolorosi fatti di cronaca per comprendere il grave disagio giovanile e ricordare l’invito di Papa Francesco alla gentilezza con l’esortazione a dire «Grazie, scusa, permesso» insegnandoci così una parabola sulla buona educazione. Dott.Viviana Cutaia (Psicologa/Psicoterapeuta, Musicoterapeuta, Coord. Telefono Giallo) Dona il tuo 5 per mille ad ANIO Onlus C.F. 97165330826 Il “Savelife” un’app per tutelare i medici dalle aggressioni ALLERGOLOGIA DOTT. CLAUDIO RAGNO Specialista in Allergologia e immunologia clinica. diagnosi delle malattie respiratorie, delle allergie alimentari, per allergie a farmaci. Ticket visita Euro 34,50. Riceve a Palermo in via XII Gennaio 16 091.584114 cell. 337 895499 ANDROLOGIA - UROLOGIA DOTT. EMILIO ITALIANO Specialista in Urologia e Andrologia. Consulente Sessuologo. Riceve a Palermo in via F.Paolo di Blasi 35. Sito Web: www.emilioitaliano.it [email protected]. Per prenotazioni, telefonare ai numeri 091 346563 cell. 338 8546604 FISIATRIA S i è svolto nei giorni scorsi, presso la prefettura di Palermo, un incontro tra il presidente dell’ordine dei medici di Palermo Salvatore Amato e il prefetto Francesca Cannizzo, era presente anche Silvia Radosti consigliere Omceo (ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri) di Palermo e rappresentante dei medici di continuità assistenziale. L’incontro è avvenuto per presentare in via sperimentale il progetto della prima applicazione (app) antiviolenza, denominato “savelife”, primo nel suo genere, in caso di emergenza dalla app parte una chiamata di sos, la posizione, le foto e i video, facendo intervenire i sistemi di sicurezza già operativi sul territorio. L’idea è nata dalla reale esigenza di pericolo cui sono esposti i sanitari e dai numerosi casi di aggressioni violente a medici in servizio nello svolgimento delle funzioni di guardia medica. Tale situazione non fa altro che avvelenare il clima di collaborazione tra medici e pazienti. Il servizio sarà testato per la prima volta a palermo, dove ha trovato la piena collaborazione della prefettura e si spera di poterlo istituzionalizzare a tutto il territorio italiano. Girolamo Calsabianca DOTT.SSA BARBARA SCHEMBRI Medico Fisiatra, Osteopata, Omeotossicologia. Riceve per appuntamento Cell. 3405269019 Email: [email protected] Studio medico zona Via Libertà SANITA’ 7 NEUROLOGIA DOTT. MARCELLO ROMANO Neurofisiopatologo. Az. Osp.Riuniti Villa Sofia Cervello, Studio di neurologia ed elettromiografico. Riceve per appuntamento in via E. Notarbartolo, 38 Palermo Tel. 0916259811 - Cell. 3491467337 Email: [email protected] PSICOLOGIA DOTT.SSA CATERINA D’ANNA Psicologa - Psicoterapeuta. Psicologia - Psicoterapia del bambino, dell’adolescente e della famiglia. Via Tripoli 18 Palermo. Recapiti telefonici: 329 4321204 DOTT.SSA VIVIANA CUTAIA Psicologa e Psicoterapeuta, Musicoterapeuta, consulenze psicologiche: individuali, di coppia, familiari, di gruppo. Via Belgio n.33, Palermo. Promozione: il I colloquio è gratuito per tutti i lettori del settimanale Nell’Attesa Riceve per appuntamento: 340.0552032 Mail: [email protected] GASTROENTEROLOGIA DOTT. SERGIO PERALTA Dirigente Medico U.O. di Gastro-enterologia ed Epatologia. Responsabile U.O.S. di Endoscopia Digestiva Policlinico, Piazza delle Cliniche, 2 Palermo. Mob. 338 6963040 e-mail: [email protected] www.gastroenterologiaperalta.it settimanale d’informazione socio-sanitaria dell’A.N.I.O. Reg. al Tribunale di Palermo n° 11 del 29/05/2006 Comitato Scientifico: Dir. Scientifico: Girolamo Calsabianca Segretario Nazionale ANIO Onlus - [email protected] Dr. Dario Bellomo Medico Specialista ASP di Asti Prof. Giorgio Maria Calori Prof. Univ. Milano Dir. COR Gaetano Pini (Mi) Prof.ssa Carla Giordano Resp. UOC di Endocrinologia Policlinico (Pa) Dr. Emilio Italiano Andrologo Osp. riuniti Villa Sofia Cervello Dr. Tommaso Mannone Risk Manager A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Sergio Salomone Pres. Associazione A.S.S.O. Dr. Angelica Provenzano Resp. Centro Officine di Ippocrate A. O. Villa Sofia-Cervello (Pa) Dr. Alessandro Scorsone, Diabetologo, Asp 6 Ospedale Civico di Partinico Dr. Gabriele Viani, Medico Specialista in Radiologia Dr. Benedetto Alabastro, Consulente ANIO per il diabete A.N.I.O. Numero Verde: 800 688 400 (chiamata gratuita) Siti web: www.anio.it Pagina Ufficiale ANIO Facebook: www.facebook.com/anioinforma nell’attesa... Edito da: Phoenix di Simona Lo Biondo Direttore Responsabile: Francesco Sanfilippo - [email protected] Divisione Commerciale: Vincenzo Alaimo - [email protected] Impaginazione Grafica: Andrea Ganci - [email protected] Stampa: Pitti Grafica via Pelligra, 6 (Pa) Redazione: Andrea Ganci - e-mail: [email protected] Sito web: www.nellattesa.it Pagina Ufficiale Nell’attesa...: https://www.facebook.com/nellattesa Per abbonarsi al giornale: Inviare una email a: [email protected] Per la vostra pubblicità: Cell. 3389432410 | [email protected] Le informazioni pubblicate da “nell’Attesa…” non sostituiscono in alcun modo i consigli, il parere, la visita, la prescrizione del medico. A.N.I.O. Onlus, Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-Articolari L’ ANIO (Associazione Nazionale per le Infezioni Osteo-articolari) volge tutto il suo impegno al fine di dare una spalla forte e consapevole a quella fascia di cittadini disagiati da una complicanza ortopedica garantendo la presa in carico globale del pazientee della sua famiglia, fortificando lo spazio di ascolto, la promozione di un servizio d’informazione, supporto e orientamento ai servizi, assistenza socio-sanitaria (invalidità, legge 104, ricorsi e aggravamenti, contrassegni di circolazione auto ecc...). E’ possibile sostenere le attività di ANIO versando il proprio contributo su c/c 21641931 o iban sul c/c IT57F0760104600000021641931. Oppure destinando il proprio 5 per mille nella dichiarazione SEDE NAZIONALE: Via Altofonte Malpasso, 453/R 90126 Palermo SEDE OPERATIVA: Via Ninni Cassarà, 2 90146 Palermo presso: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello - Piano Terra Numero Verde: 800.688.400 Sito web: www.anio.it email: [email protected] Codice Fiscale: 97165330826 dei redditi (730, Unico, Cud) inserendo il codice fiscale 97165330826 nel riquadro “Sostegno del volontariato” e organizzazioni non lucrative di utilità sociale”. Servizio Ambulanza diurno Dimissioni Ospedaliere - Spostamenti in città o fuori comune, Visite Mediche, Esami Per info chiamare: Numero verde gratuito: 800.688.400 Emergenze: 3289485124 e-mail: [email protected] PRESIDIO OSPEDALIERO: Cto Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello A.N.I.O. – O.N.L.U.S. Tel. 091.7804219 email: [email protected] Diabetici cronici; Donne over 50; Soggetti Disabili e da tutti coloro che hanno un’indicazione prescrittiva di uno specialista. PREMESSA. Il Centro Pilota Plurispecialistico Sperimentale per la Prevenzione delle Disabilità e delle Alterazioni Posturali è una tessera del grande mosaico che compone il progetto core di ANIO per l’anno 2013/2015 denominato OFFICINE D’IPPOCRATE. Il progetto mira a garantire percorsi di prevenzione, diagnosi e cura, al fine di ridurre e/o limitare l’insorgere di complicanze, ortopediche e posturali, mettendo in campo tutte quelle azioni di prevenzione concreta delle patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. ESAMI STRUMENTALI Gli esami strumentali sono effettuati presso l’ambulatorio “Officine d’Ippocrate” sito al 2° piano dell’Azienda Ospedaliere Villa Sofia Cervello Presidio Ospedaliero C.T.O. di Palermo. L’attività degli esami strumentali comprende: DA CHI E A CHI E’ EROGATO IL SERVIZIO Il servizio è erogato dalla Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello con medici e tecnici strutturati in cooperazione con un Team di medici e specialisti messi a disposizione dall’associazione A.N.I.O. Soggetti in Età Evolutiva (soggetti con patologie degenerative dell’apparato muscolo scheletrico – osteoporosi – malati cronici); Podoscanner (Podoscopia digitale) Permette di rilevare le informazioni del piede sotto carico, analizzare la lunghezza dei due piedi e rilevare le eventuali asimmetrie podaliche. Baropodometro Elettronico Piattaforma di rilevazione per lo studio delle pressioni plantari da fermo (esame statico), l’analisi del gesto motorio durante la deambulazione (esame dinamico) e la valutazione delle oscillazioni del corpo (esame stabilometrico), con e senza svincolo. Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 2 PRESTAZIONE: Test Stabilometrico Statico e Dinamico CODICE MINISTERIALE: 93055 Quantità: 2 Formetric Consente di effettuare una rapida ed estesa scansione ottica non invasiva del rachide, con possibilità di rappresentare graficamente numerose problematiche di natura clinica inerenti l’analisi obiettiva e quantitativa della statica corporea e della postura. Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Test Posturografico CODICE MINISTERIALE: 93054 QUANTITA’: 4 Densitometria DEXA Il sistema consente di calcolare la densità ossea mediante i seguenti esami: • Lombare • Femorale • Protesica • Dual protesica • Avambraccio • Morfometria • Total body Di seguito le indicazioni ministeriali per prenotare: PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X CODICE MINISTERIALE: 88992 QUANTITA’: 2 Si ringrazia la PRESTAZIONE: Densitometria Ossea con Tecnica di assorbimento a raggi X TotalBody CODICE MINISTERIALE: 88993 QUANTITA’: 1 VISITE Odontoiatrica - Gnatologica Fisiologia, patologia e disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare-ATM. (Dott.ssa A. Provenzano) Fisiatrica Posturale Diagnosi e cura dei paramorfismi e dismorfismi del piede, arti inferiori, colonna vertebrale, patologie congenite neonatali. (Dott.ssa B. Schembri) Ortopedica Diagnosi e cura dell’osteoporosi. (Dott. V. Badagliacca) Diabetologia Prevenzione diagnosi e cura del diabete. (Dott. V. Schirò) PRENOTAZIONI VISITE Gli utenti potranno accedere al servizio, muniti di richiesta del medico curante, chiamando il CUP Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello al numero: 800.178.060 o AL numero diretto dell’ANIO: 091 7804219, o tramite mail inviandoci la richiesta al seguente indirizzo: [email protected];
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