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UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE DI PESARO E URBINO
ISTITUTO COMPRENSIVO “PAOLO VOLPONI”
E mail [email protected]
Sito web www.icvolponi.it
Via Muzio Oddi, 17 - 61029 URBINO - C.F. 91013560411 - Tel. 0722/320507 - Fax 0722350593
2
MISSION D’ISTITUTO
Proponendosi come struttura formativa significativa e punto di
riferimento per il territorio, l‟I.C. Volponi intende promuovere la
formazione dell‟uomo e del cittadino, realizzando il dettato
costituzionale della uguaglianza reale di tutti, e il diritto/dovere alla
formazione permanente, attraverso il miglioramento continuo della
qualità dell‟istruzione, sostenendo lo sviluppo delle capacità cognitive
e orientative dello studente, mettendolo in condizioni di realizzare le
proprie potenzialità e di inserirsi con pienezza di diritti nella società
dell‟istruzione, della formazione e civile.
OBIETTIVI ED IMPEGNI PER LA QUALITÀ
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Rispondere ai sempre nuovi bisogni della società odierna e alle
modificazioni scientifico-tecnologiche, fornendo strumenti e
competenze necessarie per il prosieguo degli studi e/o
l‟inserimento nel mondo del lavoro.
Fornire una risposta concreta alle modificazioni che avvengono
nella realtà socio-politica, riflettendo sulle esperienze maturate
in precedenza e tenendo in considerazione gli apporti delle
scienze dell‟educazione.
Educare ad una società multirazziale sulla base di indispensabili
conoscenze storiche e geografiche, con particolare riferimento
alle distribuzione delle risorse e alle condizioni di vita dei vari
popoli, al fenomeno delle migrazioni collettive, ai conflitti attuali,
ai problemi demografici, ai modelli politici ed economici.
Investire sugli ideali della tolleranza, del pluralismo di idee, del
rifiuto della aggressività e della violenza, della libertà di
iniziativa, dello spirito attivo nei confronti della cultura e del
rifiuto della passività culturale e delle mode.
Valorizzare la cultura del territorio, interagendo con tutte le
componenti ed integrandone, all‟interno dei propri curricoli, la
proposta formativa.
Educare alla coscienza ecologica come conoscenza delle
risorse naturali e come salvaguardia dell‟ambiente.
Estendere l’attività educativo-formativa a tutto il ciclo di vita del
lavoratore e del cittadino
3
P R E S E N T A Z I O N E del P. O. F.
IL POF (Piano dell’Offerta Formativa )
è il documento fondamentale
costitutivo dell'identità culturale e progettuale dell‟Istituto Comprensivo e ne esplicita
la progettazione
curricolare
Extracurricolare
educativa
Organizzativa
Nella programmazione delle attività e in fase di progettazione, i docenti dell‟Istituto
tengono conto delle relazioni scuola-famiglia-territorio, che possono essere riassunte in questo
diagramma:
4
FAMIGLIE
REFERENTI ISTITUZIONALI
REFERENTI SOCIALI















REGIONE MARCHE
PROVINCIA DI PU
COMUNITÀ MONTANA ALTO E
MEDIO METAURO
COMUNE DI URBINO
AUSL N. 2 DI URBINO
DISTRETTO SCOLASTICO N. 2
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI URBINO
ISTITUZIONI SCOLASTICHE
C.S.A./U.S.R./MIUR
PREFETTURA
FORZE DI POLIZIA
TRIBUNALE DEI MINORI

ALUNNI
SINGOLI
GENITORI
FAMIGLIE






ISTITUTO
COMPRENSIVO
“VOLPONI”
URBINO
GRUPPI DI VOLONTARIATO
AVIS-AIDO/CROCE ROSSA
AMBITO
TERRITORIALE
SOCIALE N. 4
ASSOCIAZIONI GENITORI
CENTRO SOCIO-EDUCATIVO
“FRANCESCA” DI URBINO
SERVIZI SOCIALI DEL COMUNE
DI URBINO
REFERENTI CULTURALI SPORTIVI
REFERENTI ECONOMICI







CONFCOMMERCIO
CNA/CONFARTIGIANATO
ISTITUTI DI CREDITO
FONDAZIONE CASSA
RISPARMIO DI PESARO
IMPRESE/AZIENDE LOCALI
SINGOLI ARTIGIANI E/O
IMPRENDITORI





BIBLIOTECHE DELLA COMUNITÀ
MONTANA E DEL TERRITORIO
CAPPELLA MUSICALE DEL SS.
SACRAMENTO DI URBINO
MUSEI E TEATRI DEL TERRITORIO
PROVINCIALE
ASSOCIAZIONI SPORTIVE DELLA
CITTÀ E DEL TERRITORIO
COMUNITARIO
ASSOCIAZIONI CULTURALI (URBINO
ARTE/PRO URBINO/COMPAGNIA DIALETTALE URBINATE/…)
SOPRINTENDENZA AI BB.SS.AA.
Sulla base dell‟analisi suddetta, gli indicatori pedagogici individuati sono:
5
Per assolvere il compito relazionale – integrativo con il Territorio, il nostro Istituto è
organizzato come esplicato dal seguente organigramma:
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DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Serafini Antonio
DIRETTORE SERVIZI GENERALI
Volpi Amedeo
STAFF DI DIRIGENZA
PERSONALE ATA
BIGINI – SCARDACCHI – MARIOTTI
MAZZINI SCARAMUCCI – FORLINI –
CANALE ROMITI – PIERI – FREZZA –
COLLABORATORI del DIRIGENTE
1. Prof. Bigini Jean Carlo
2. Ins. Scardacchi Cinzia
ROMANI L.
TICCHI - CORSINI
FUNZIONI STRUMENTALI
RESPONSABILI:
1. SCUOLA INFANZIA: Romiti Grazia
2. SCUOLA PRIMARIA: Scardacchi
Cinzia
POF, QUALITA’ E FORMAZIONE
(CANALE – MARIOTTI – MAZZINI
PUPITA)
INTERCULTURA E INTEGRAZIONE
(CORSINI – FREZZA – ROMANI L.)
CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO
(ROMITI - SCARAMUCCI)
RESPONSABILI DI PLESSO
SCUOLA INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Prof. Serafini Antonio (D.S.)
Calzini M. Elisabetta (Presidente)
Arcidiaco Carmela G. (Docente)
Prof. Bigini Jean Carlo (Docente)
Canale Pinello S. Angela (Docente)
Forza Anna Rosa (Docente)
Franci Franca M. (Docente)
Mariotti Stefania (Docente)
Rossi Alberta (Docente)
Scardacchi Cinzia (Docente)
Bastianelli Katiuscia (Genitore)
Bruscolini Giovanna (Genitore)
Foglietta Tiziana (Genitore)
Morganti Angela (Genitore)
Sirotti Massimiliano (Genitore)
Trisolino M. Gabriella (Genitore)
Zazzeroni Marilena (Genitore)
TECNOLOGIA COMUNICAZIONE
E MULTIMEDIALITA’
(FORLINI)
 CANAVACCIO: Romiti
 VALERIO: Berdini
 CA’ MAZZASETTE: Mazzini
 PIANSEVERO: Mariotti
 MAZZAFERRO: Sasdelli
 CANAVACCIO: Romani L.
 PIEVE/SCHIETI: Tiberi – Di
Tullio
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
GRUPPI DI LAVORO
GRUPPO H D’ISTITUTO
COMITATO DI VALUTAZIONE
QUALITA’
SICUREZZA
BIBLIOTECA
P.O.F.
INTERCULTURA-INTEGRAZIONE
CONTINUITA’
GIUNTA ESECUTIVA
COLLEGIO DEI DOCENTI



CONSIGLI DI
Classe
Interclasse
Intersezione
7
I – LA SITUAZIONE GENERALE DELL’ISTITUTO
L’Istituto Comprensivo “P. Volponi” è formato dai seguenti plessi:
 scuola dell’infanzia di Ca’Mazzasette;
 scuola dell’infanzia di Canavaccio;
 scuola dell’infanzia “Valerio” di Urbino centro;
 scuola primaria di Pieve di Cagna;
 scuola primaria di Schieti;
 scuola primaria di Piansevero;
 scuola primaria di Mazzaferro;
 scuola primaria di Canavaccio;
 scuola secondaria di 1° grado “P. Volponi”;
UTILIZZO DEI SERVIZI MENSA E TRASPORTO
SERVIZI
MENSA
TRASPORTO
SCUOLA
SCUOLA
DELL'INFANZIA
PRIMARIA
Tutti gli iscritti
Piansevero Mazzaferro
I richiedenti
I richiedenti
SCUOLA SEC
1° grado
i richiedenti
Autobus di linea
8
Per quanto riguarda gli alunni, la situazione è la seguente:
A) ALUNNI ISCRITTI:
INFANZIA
SEZIONE A
M
F
14
11
INFANZIA CA‟ MAZZASETTE
(PSAA83702X)
25
9
5
INFANZIA CANAVACCIO (PSAA83701V)
14
12
14
INFANZIA VALERIO (PSAA837031)
26
TOTALE INFANZIA 115
SEZIONE B
M
F
=
=
=
13
11
24
20
6
26
PRIMARIA
Cl. 1ª
Cl. 2ª
Cl. 3ª
PIANSEVERO (PSEE837014)
M
F
M
F
M
F
7
11
6
8
7
8
6
13
5
10
14
5
5
9
13
12
6
4
3
4
11
267
SECONDARIA
Cl. 1ª
M
F
CORSO MUSICALE
A
B
C
TEMPO PROLUNGATO
D
Totali classi
TOTALE SECONDARIA
=
3
3
24
6
Cl. 3ª
M
F
M
F
13
12
14
9
12
16
8
10
25
23
24
14
17
8
-
12
10
22
74
239
11
21
25
75
24
7
6
25
-
66
3
Cl. 2ª
27
11
7
4
0
23
15
72
14
3
=
4
7
4
6
81
11
4
1
3
3
7
13
1
5
9
9
TOTALE
15
17
5
2
2
17
8
11
3
1
5
6
7
3
19
17
15
1
1
8
13
7
2
15
TOTALE PRIMARIA
TEMPO NORMALE
Cl. 5ª
F
6
PIEVE di CAGNA
(PSEE837047)
52
M
14
SCHIETI (PSEE837058)
39
F
9
CANAVACCIO (PSEE837025)
25
M
18
MAZZAFERRO (PSEE837036)
Cl. 4ª
SEZIONI A+B
M
F
12
12
24
90
9
II – I BISOGNI FORMATIVI
1. Bisogni formativi nel territorio
L‟Istituto ha un bacino naturale di utenza costituito da frazioni periferiche della Città .
Tutte le località da cui provengono gli alunni dell‟Istituto hanno subito, nell‟ultimo decennio,
in maniera più o meno rilevante, un significativo cambiamento a seguito di nuovi
insediamenti abitativi previsti dagli strumenti urbanistici del Comune di Urbino e dei Comuni
confinanti.
Tali modifiche hanno prodotto riflessi apprezzabili sulla struttura sociale della popolazione.
Sono variati quindi, nel giro di poco tempo, vista la presenza elevata di giovani famiglie,
atteggiamenti e valori complessivi della comunità locale che hanno rotto gli equilibri
preesistenti.
Si registra, in maniera sempre più consistente, l‟arrivo nel territorio di nuovi nuclei familiari
provenienti da altre realtà socio-culturali (città limitrofe ed extraregionali, paesi stranieri); tali
spostamenti provocano sradicamento e compromettono il necessario adattamento alla nuova
realtà.
All‟interno del nucleo familiare, in genere, entrambi i genitori sono occupati per l‟intera
giornata in attività lavorative fuori casa.
Le condizioni socio-economiche delle famiglie sono differenziate, così come gli stili di vita,
l‟attenzione e la cura dei figli.
Alcuni genitori, extracomunitari e non, inoltre, presentano difficoltà economiche, altri, per
impegni lavorativi, non sono in grado di seguire i loro figli in orario extrascolastico.
La struttura sociale del territorio che gravita sull‟Istituto è rimasta però pressochè inalterata,
con la presenza prevalente di un ceto costituito da operai, artigiani, impiegati e operatori del
terziario tradizionale.
2. Struttura della famiglia e rapporti con la scuola
Anche la composizione dei nuclei famigliari risulta profondamente cambiata. La comunità e
l'ambito territoriale sono coinvolti in un processo di crescita e di evoluzione rapido e non
privo di contraddizioni: costumi, assetto urbano, rapporti interpersonali e familiari.
Rispetto ad una precedente situazione che vedeva la mamma ed i nonni abbastanza presenti in
casa e vicini ai bambini e ai pre-adolescenti, ora la domanda di lavoro spesso insoddisfatta e il
maggior numero delle donne impegnate in attività lavorative, modificano i tradizionali ruoli
all'interno della famiglia e le responsabilità educative. La conseguenza naturale è che i ragazzi
passano gran parte della giornata soli. Si tratta di una situazione destinata a peggiorare.
I casi di separazione, più o meno conflittuale, tendono ad essere sempre più frequenti. Di
conseguenza, si segnalano nel territorio famiglie composte da nuovi membri di diversi nuclei
originari. Altra denotazione familiare è la limitata partecipazione verso problemi di interesse
collettivo a causa del maggior impegno professionale delle famiglie che condiziona la
regolarità e l‟approfondimento di scambi sociali.
In questo contesto socio-economico la cultura è vista più come strumento di promozione
sociale e di qualificate scelte professionali che come valore in sé. La famiglia non sempre si
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pone come soggetto attivo nel processo educativo dei figli anche perché spesso non dispone di
risorse adeguate per un valido aiuto. Sta aumentando, anche in conseguenza dei cambiamenti
sociali in atto, l‟atteggiamento di delega delle famiglie nei confronti della scuola e delle altre
agenzie educative del territorio.
La collaborazione educativa da parte dei genitori nei riguardi della scuola diventa
progressivamente meno partecipativa con il passaggio dal grado di istruzione inferiore a
quello superiore (scuola dell‟infanzia, primaria, secondaria). All‟inizio del percorso educativo
i genitori dimostrano sufficiente impegno collaborativo nei riguardi delle iniziative formative
proposte dalla scuola; man mano questo impegno va scemando con la crescita dei figli e con il
passaggio degli stessi ai gradi superiori dell‟istruzione. La scuola è diventata tuttavia la
principale agenzia formativa per offrire ulteriori spazi e tempi educativi finalizzati allo
sviluppo integrale dei soggetti in evoluzione.
3. Tempo libero
Nel territorio ci sono diverse associazioni e gruppi sportivi che attivano corsi per bambini e
ragazzi. I bambini /ragazzi del territorio in età scolare frequentano generalmente le seguenti
attività: calcio, basket, volley, karate, danza, ginnastica artistica e ginnastica ritmica, nuoto,
atletica leggera.
Inoltre, è attivo l‟oratorio dell‟Annunziata aperto il sabato pomeriggio. Ci sono anche un
centro giochi per bambini situato in via Oddi e un centro di aggregazione giovanile al centro
storico per ragazzi più grandi.
Il concetto di “tempo libero” si connota di un‟accezione particolare in quanto i bambini e i
ragazzi praticano numerose e diversificate attività predisposte dalla famiglia. L‟eccesso di
impegni extrascolastici impedisce, sempre più spesso, l‟esperienza effettiva ed autonoma del
tempo libero, creando nei bambini e nei ragazzi uno stato di ansia da prestazione per le attese
“efficientiste” della famiglia.
In altri casi, sebbene meno frequenti, si riscontra una gestione del tempo libero non supportata
dalla famiglia che procura mancanza di punti di riferimento, noia e smarrimento, incapacità di
organizzare spazi autonomi ed alternativi. Questi alunni sono maggiormente esposti ai
condizionamenti multimediali quali la televisione, il computer e i video-giochi.
4. I fenomeni di disagio
Nelle realtà territoriali che gravitano sull‟Istituto le situazioni di disagio giovanile sono
abbastanza presenti. I ragazzi che frequentano la scuola sono comunque, nella stragrande
maggioranza, socialmente integrati. Non si sono verificati gravi episodi disciplinari o
comportamenti legati a devianza. Tuttavia si è a conoscenza di problematiche esistenziali a
livello di soggetti in età successiva ai 14 anni, che costituiscono, anche per gli alunni della
scuola, modelli di riferimento negativi con conseguenze a livello di comportamento nella
dinamica della vita associativa.
5. I bisogni formativi degli alunni:
A) – I rapporti interpersonali:
Gli alunni sono in grado di instaurare buone relazioni con i coetanei e con gli educatori solo
se guidati; la popolazione dei centri di residenza, costituita in gran parte da persone
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provenienti da realtà territoriali diverse e quindi con differenti abitudini ed espressioni
culturali, rende difficile ai bambini e agli adolescenti stabilire delle relazioni di amicizia. Il
traffico che caratterizza anche i quartieri periferici, il timore di pericoli che le famiglie vivono
fa sì che la strada o gli spazi verdi dei quartieri non sono più utilizzati per il gioco spontaneo e
autonomamente organizzato dai bambini; da questo scaturisce l‟intromissione forte della
famiglia che tende a proteggere più che ad avviare all‟autonomia e la non possibilità per i
bambini di fare quelle esperienze che potrebbero consentire loro di sperimentare, nei rapporti
interpersonali, il successo e l‟insuccesso, il conflitto e l‟immediata soluzione.
Considerato tale contesto il ruolo della scuola può e deve risultare determinante, per i bambini
e gli adolescenti, ai fini dell‟aggregazione, dell‟integrazione e della crescita in una società che
sappia rispettare le differenze e il pluralismo.
B) – La comunicazione
Esiste una prevalente tendenza dei ragazzi a ricevere in modo passivo e completamente
acritico le comunicazioni, in particolare dei mass-media. I principali mezzi di informazione
(TV, radio e oggi anche le nuove tecnologie) tendono ad occupare uno spazio sempre più
ampio nella vita quotidiana dei bambini e quindi rivestono sempre più un ruolo di rilievo
nello sviluppo della loro personalità, nella formazione del loro pensiero e nella costruzione di
concetti che regolano il loro mondo di idee. Anche nella realtà in cui opera l‟Istituto la
televisione sostituisce la comunicazione interpersonale; non c‟è quindi spazio per la
comunicazione dei ragazzi con gli adulti, nè per la comunicazione tra coetanei.
Proprio per questo motivo la scuola deve recuperare il ruolo peculiare che gli compete, cioè
aiutare i ragazzi a gestire gli input informativi e conoscitivi che i mezzi di comunicazione
offrono, sviluppando capacità di decodifica dei vari tipi di messaggio e abilità critiche.
C) – La conoscenza dell’ambiente
La distanza dei quartieri di residenza dalla città, l‟impegno lavorativo dei genitori,
l‟impossibilità per i bambini e per i preadolescenti di spostarsi autonomamente utilizzando
mezzi pubblici o biciclette fa sì che gli alunni hanno scarsa consapevolezza delle risorse
storico-artistiche di Urbino e scarsa possibilità di accostarsi alle attività culturali ed ai luoghi
in cui può essere più forte lo stimolo culturale.
Gli alunni risultano spesso mancanti del significato di istituzionalità, di collettività
organizzata, di bene comune, con conseguente modesto senso civico e della legalità.
L‟Istituto che accompagna i bambini dai 3 ai 14 anni può svolgere una funzione sociale
aggregante nel territorio, può contribuire a far nascere nei bambini e nei ragazzi il gusto della
riscoperta delle origini e delle tradizioni del territorio e, lavorando con altre istituzioni, può
contribuire a migliorare le relazioni sociali e a far rivivere l‟identità territoriale.
D) – La costruzione dei saperi
La situazione che caratterizza gli alunni della nostra scuola è analoga a quella di tante altre
realtà, in particolare si riscontra, tra gli alunni, il venir meno della motivazione all‟agire
scolastico e, dall‟altra parte, l‟incapacità di una scuola rigida a trovare percorsi personalizzati
che possano andare incontro alle diversità: delle personalità, delle esperienze pregresse, delle
intelligenze, degli stili cognitivi.
L‟ambiente sociale e culturale del territorio in cui l‟Istituto si trova ad operare, come pure le
diverse esperienze famigliari e sociali, le diverse provenienze, il livello culturale delle
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famiglie, l‟abitudine o meno alla lettura e alla discussione, la frequentazione di ambienti
culturali, incidono sulle modalità di apprendimento e sugli stili cognitivi dei bambini e dei
ragazzi, da questo la necessità di percorsi di apprendimento personalizzati e la distinzione tra
curricoli essenziali e curricoli diversificati.
Anche l‟aumento rapido degli alunni immigrati, portatori di culture differenziate, con una
visione del mondo diversa da quella occidentale, pone la questione dell‟adozione di una
didattica e di una metodologia flessibili tali da rispondere alle esigenze di ciascuno.
L‟Istituto per dare risposte alle diversità educative ed ai diversi stili di apprendimento degli
alunni, organizza l‟attività didattica in maniera diversificata con attività interdisciplinari e di
laboratorio finalizzate a far aumentare la motivazione per l‟apprendimento.
Le linee di orientamento generale
per dare risposte ai bisogni formativi degli alunni sono le seguenti:
 La necessità che l‟Istituzione scolastica continui ad essere punto di riferimento nel
territorio anche al fine di favorire la costruzione di una rete educativa e di prevenzione in
collaborazione con la famiglia e le altre agenzie educative;
 La necessità che la scuola si ponga come soggetto attivo accanto ai ragazzi per aiutarli a
crescere nell‟autostima e a superare il disagio giovanile;
 La necessità di coinvolgere, in maniera sempre più forte, la famiglia in una più coerente
partecipazione al progetto educativo e formativo degli alunni;
 Il recupero del concetto di cultura come valore e come capacità critica necessaria in una
società massificata in cui prevalgono il consumismo e l‟individualismo;
 Il recupero della “memoria storica” del territorio, dell‟ “incontro” e della valorizzazione
delle differenze, come opportunità per creare legami sociali;
 La necessità di una formazione culturale di base solida che privilegi la qualità del sapere,
lo sviluppo delle abilità di base e l‟acquisizione delle competenze metodologiche senza
trascurare un‟adeguata acquisizione delle conoscenze;
 La necessità che la scuola educhi alla partecipazione democratica, alla conoscenza delle
Istituzioni, delle regole e al rispetto delle diversità e delle differenze;
 La necessità che la scuola sia attenta alla diversità degli alunni: del livello sociale e
culturale, delle personalità, delle esperienze pregresse, delle intelligenze, degli stili
cognitivi.
III - PROFILO EDUCATIVO
(fattore di garanzia e di equità formativa)
TRATTO DALLE NUOVE INDICAZIONI 2012
13
PROFILO DELLE COMPETENZE ALL‟USCITA DELLA SCUOLA DELL‟INFANZIA
“La Scuola dell‟Infanzia, statale e paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai 3 ai 6
anni ed è la risposta al loro diritto all‟educazione e alla cura, in coerenza con i principi di
pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella
Convenzione sui diritti dell‟infanzia e dell‟adolescenza e nei documenti dell‟unione europea.
Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia,
della competenza e li avvia alla cittadinanza”.
▪ PP PROFILO DELLE COMPETENZE ALL‟USCITA DELLA SCUOLA PRIMARIA
In italiano “L‟allievo partecipa a scambi comunicativi(….)rispettando il turno e formulando
messaggi chiari e pertinenti. Ascolta e comprende testi orali diretti o trasmessi dai media
cogliendone il senso, le informazioni principali, lo scopo. Legge e comprende testi di vario
tipo(…).Utilizza abilità funzionali allo studio(…) Legge testi di vario genere facenti parte
della letteratura per l‟infanzia (…) Scrive testi corretti nell‟ortografia (…) Capisce e utilizza
nell‟uso orale e scritto i vocaboli fondamentali (…) Riflette su testi propri e altrui(…) E‟
consapevole che nella comunicazione sono usate varietà di lingua e lingue differenti
(plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali
relative all‟organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso e ai
principali connettivi”. In lingua inglese “comprende brevi messaggi orali e
scritti(…);descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice,aspetti del proprio vissuto e del
proprio ambiente (…)comunica in modo comprensibile in scambi di informazioni semplici e
di routine (…)individua elementi culturali e usi della lingua straniera”. In storia” riconosce
elementi significativi del passato,comprende l‟importanza del patrimonio artistico e culturale,
usa la linea del tempo per collocare fati ed eventi (…)comprende aspetti fondamentali del
passato dell‟Italia dal paleolitico alla fine dell‟Impero Romano d‟Occidente (…)”;in
geografia “si orienta nello spazio e sulle carte geografiche (…);ricava informazioni
geografiche da una pluralità di fonti (…)conosce le principali caratteristiche degli ambienti
geografici, degli oggetti geografici (fiumi, laghi …), coglie le trasformazioni dovute all‟uomo
sull‟ambiente (…)”.In matematica “si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i
numeri naturali (…)riconosce e rappresenta forme piane nello spazio (…)ricerca dati per
ricavare informazioni e costruisce tabelle e grafici(…) riesce a risolvere facili problemi (…)
costruisce ragionamenti formulando ipotesi (…) riconosce e utilizza rappresentazioni di
oggetti matematici”.In scienze “sviluppa atteggiamenti di curiosità (..), esplora i fenomeni
con un approccio scientifico (…) realizza semplici esperimenti (…)riconosce le principali
caratteristiche di organismi animali e vegetali (…) ha consapevolezza della struttura e dello
sviluppo del proprio corpo (…),rispetta e apprezza l‟ambiente(..)”;in musica “partecipa in
modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali (…)integra con altri saperi le proprie
esperienze musicali.” In arte e immagine “l‟alunno è in grado di produrre (…) e rielaborare in
modo creativo le immagini con diverse tecniche (…) apprezza le opere artistiche (…)”.In
educazione fisica “l‟alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del
proprio corpo (…)utilizza il linguaggio motorio per esprimersi (…),comprende, nel gioco e
sport, il valore delle regole e l‟importanza di rispettarle (…).
14
PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO D’ISTRUZIONE
“ Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le
esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con
responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in
tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di
conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni
culturali e religiose, in un’ ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della
società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la
costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a
compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da
consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare
un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diversa nazionalità è in
grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in
semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli
consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e
statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni
sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni
complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a
curiosità e ricerca di senso, osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. ha buone
competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare ed analizzare dati e
informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di
controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di nozioni e
conoscenze di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni e di
impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un
sano e corretto stile di vita. Assimila il il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione
per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire. Momenti educativi
formali ed informali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta,
azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato ecc … Dimostra originalità e spirito
d’iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi
lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegnain campi espressivi, motori ed
artistici che gli sono congeniali. E’ disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti”
PER RAGGIUNGERE POTENZIALMENTE LE COMPETENZE SOPRAELENCATE, SI
ATTIVA IL
CURRICOLO D‟ISTITUTO
“Il curricolo d‟Istituto è espressione di libertà di insegnamento e di
autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità
scolastica e d‟identità d‟Istituto. La costruzione del curricolo è il processo
attraverso il quale si sviluppano e organizzano la RICERCA e la
INNOVAZIONE educativa”
POF – CURRICOLO D’ISTITUO – ESPERIENZE D’APPRENDIMENTO – DISCIPLINE
DISCIPLINE: RAFFORZARE LA TRASVERSALITA’, LE INTERCONNESSIONI,
L’UNITARIETA’ DELL’INSEGNAMENTO.
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA
I TRAGUARDI SONO PRESCRITTIVI
15
Le “Nuove indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione”sono il documento ministeriale al quale si ispira il nostro Istituto Comprensivo
per l’elaborazione del P.O.F.
In sintesi, vengono a seguito riportati in modo schematico e facilmente fruibile i principi
fondamentali culturali,antropologici e individuali alla base della nostra “mission” d’Istituto.
CULTURA, SCUOLA, PERSONA
CONTESTI:NATURALI,SOCIALI,CULTURALI,ANTROPOLOGICI
“APPRENDERE AD APPRENDERE”
ASPETTI COGNITIVI, AFFETTIVI,RELAZIONALI,
SPIRITUALI,RELIGIOSI,CORPOREI,RELAZIONALI,ETICI,
ESTETICI
PERSONA CHE
APPRENDE
CONTESTI:NATURALI,SOCIALI,CULTURALI,ANTROPOLOGICI
“E’ necessaria una nuova alleanza tra scienza e storia, discipline umanistiche, enti e
tecnologia in grado di delineare la prospettiva di un NUOVO UMANESIMO”.
“La scuola è investita da una domanda che comprende, insieme, l’apprendimento e il
saper stare al mondo “.
FORMAZIONE
FORMAZIONE
UMANISTICA
SCIENTIFICA
16
Il Percorso educativo dell’Istituto

Il ragazzo, a
conclusione del
primo ciclo
d’istruzione






Conosce i contenuti culturali, scanditi
nei saperi disciplinari
Sa trasformare in competenze (saper
fare), le conoscenze disciplinari (il
sapere) e le abilità operative (il fare)
E’ interessato a costruire con
l’insegnante un progetto didattico e
formativo secondo i bisogni specifici
del suo momento di crescita
E’ in grado di pensare al proprio futuro
dal punto di vista umano, sociale e
professionale
Sa interagire con i coetanei e gli adulti
Ricerca ed afferma la propria identità
Ha consapevolezza di essere titolare di
diritti, ma anche di doveri per lo
sviluppo qualitativo della convivenza
civile
17
OBIETTIVI PRIORITARI:
Ricomporre i grandi oggetti della conoscenza superando la frammentazione
delle discipline.
Promuovere i saperi di un nuovo umanesimo:capacità di vivere e di agire in
un mondo in continuo cambiamento.
Diffondere la consapevolezza delle necessità di una collaborazione tra le
culture.
Da questa premessa, il nostro istituto ricava le proprie
FINALITA’ GENERALI
TRAGUARDI PER
OBIETTIVI
OBIETTIVI
GENERALI
D’APPRENDIMENTO
LO SVILUPPO
DELLE
COMPETENZE
Al termine della scuola del primo ciclo, quindi in uscita dalla 3° classe della scuola
secondaria di primo grado, l’alunno dovrà possedere le
COMPETENZE – CHIAVE
 COMUNICAZIONE NELLA MADRELINGUA
 COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE
 COMPETENZA MATEMATICA E COMPETENZE DI BASE IN SCIENZE E
TECNOLOGIA
 COMPETENZA DIGITALE
 IMPARARE AD IMPARARE
 COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE
 SPIRITO D’INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA’
 CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE.
“La struttura dell’Istituto Comprensivo crea le condizioni affinché si affermi
una scuola unitaria di base che prenda in carico i bambini dall’età di 3 anni e li
guida fino al termine del primo ciclo di istruzione e che sia capace di riportare i
molti apprendimenti che il mondo oggi offre entro un UNICO PERCORSO
STRUTTURANTE”
18
IV – LE SCELTE METODOLOGICHE
Per il raggiungimento delle scelte educative sopra elencate, l’Istituto si serve:
 Dell’organizzazione, ossia delle risorse del personale nelle sue varie articolazioni
(Dirigente scolastico, personale docente, personale amministrativo e collaboratori
scolastici), che agisce con metodo omogeneo nella relazione con gli alunni e concorda
strategie mirate tenendo presenti i reali bisogni formativi dei bambini e degli adolescenti.
 Delle attività didattiche che fanno riferimento ai seguenti criteri generali:
- operatività intesa come costruzione di esperienze che, servendosi dell‟osservazione,
dell‟analisi, della manipolazione, della progettazione e dell‟esecuzione, hanno come
fine l‟acquisizione, delle competenze di base;
- analisi delle situazioni, riflessione, descrizione con uso di differenti linguaggi
(naturale, tecnico-specifico, formalizzato, creativo);
- strutturazione di concetti e di reti concettuali;
- avvio alla capacità critica.
 Dei contratti formativi, ossia di strategie educative e didattiche concordate e verificate
con regolarità aventi, quale finalità prioritaria, l‟assunzione di responsabilità condivise
anche al fine di evitare che i problemi diventino sempre più gravi e difficili da risolvere.
Possono essere
- tra i docenti dell‟équipe pedagogica;
- con i genitori della scuola dell‟infanzia, primaria e della scuola secondaria di 1°
grado;
- con gli alunni e con le classi della scuola secondaria di 1° grado.
 Delle attività integrative intese come progetti interdisciplinari e/o laboratori finalizzati a
personalizzare l‟attività didattica, ad ampliare le conoscenze, a costruire reti concettuali
integrate, ad interagire con la realtà territoriale e con le Istituzioni, ad interagire con realtà
diverse da quella italiana, a potenziare le capacità creativo-operative.
19
V - PROFILO CULTURALE E FORMATIVO
dello studente da 3 a 14 anni
a cura della
FUNZIONE STRUMENTALE CURRICOLO VERTICALE
IDENTITÀ
Indicatori
USCITA
SCUOLA
INFANZIA
USCITA SCUOLA
PRIMARIA
L’alunno sa
’
CONOSCENZA
DI SÉ’
L’alunno è in grado di:
 rafforzare la stima di sé,
 rappresentarsi
l‟identità;
graficamente
 comprendere manifestare e
facendo rilevare i
controllare le proprie reazioni
propri connotati e
emotive
verbalizzando le
diverse parti del
corpo;
 riconoscere
momenti
situazioni
suscitano
emozioni
USCITA SCUOLA
SECONDARIA
DI 1° GRADO
L’alunno è in grado di:
 accettare se stesso;
 imparare dai propri errori;
 rafforzare
l‟autostima
acquisendo sicurezza di sé e
delle proprie potenzialità
e
che
L’alunno sa
RELAZIONE
CON GLI ALTRI
AUTONOMIA
L’alunno è in grado di:
 sapersi relazionare con gli
 comunicare i
altri e riconoscere il proprio
propri bisogni;
ruolo nel gruppo;
 comunicare con  confrontare
la
propria
coetanei ed adulti opinione con quella degli
altri in uno spirito di
tolleranza e cooperazione;
 rispettare la diversità
L’alunno è in grado di:
 rapportarsi positivamente con
coetanei ed adulti sviluppando il
senso di solidarietà;
 riconoscere nella diversità una
opportunità di crescita;
 effettuare scelte in modo
L’alunno sa
L’alunno è in grado di:
 essere consapevole del proprio
percorso formativo ed agire in
maniera matura e responsabile;
 esprimere valutazioni e critiche
su fatti ed avvenimenti;
 operare con metodo di studio
sistematico;
 individuare
soluzioni
 curare la propria
persona,
gli
oggetti personali,
nella prospettiva
della salute e
dell‟ordine
L’alunno è in grado di:
 utilizzare in modo autonomo
strumenti e materiali;
 conoscere e saper gestire le
proprie potenzialità;
 aver
acquisito
una
metodologia
di
lavoro
adeguata ed efficace
responsabile ed esprimere la
propria opinione rispettando
quella degli altri
razionali
alle
problematiche
varie
20
L’alunno sa
OPERATIVITÀ E
CREATIVITÀ
L’alunno è in grado di:
L’alunno è in grado di:
 utilizzare e manipolare  pianificare l‟esecuzione di una
 muoversi ed
materiali vari in modo prestazione;
esprimersi
 -usare
adeguatamente
gli
personale
spontaneamente
strumenti per eseguire una
procedura;
 percepire la realtà con senso
estetico;
 manipolare ed utilizzare vari
materiali in modo creativo
ORIENTAMENTO
L’alunno sa
L’alunno è in grado di:
 verificare l‟adeguatezza
 conoscere gli
delle proprie idee nelle
spazi, le
diverse situazioni
persone, gli
comunicative;
amici della

prendere coscienza di sé
scuola primaria.
per proiettarsi nel futuro in
 esprimere gusti
termini di aspettative e
e preferenze.
progettualità
L’alunno è in grado di:
 esprimere
interessi e
desideri.
 riconoscere e valutare le proprie
abilità, gli interessi e le
preferenze;
 raccogliere informazioni sulle
scuole presenti sul territorio;
 utilizzare le modalità per fare
una domanda di lavoro;
 realizzare un curriculum vitae;
 interagire responsabilmente con
i singoli individui, le
organizzazioni sociali e
territoriali
METODOLOGIA
COME







Brain strorming
Coinvolgimento
Esplorazione
Percorsi personalizzati
Motivazione
Problem solving
Ricerca-azione
CHE COSA?
Progetti d‟Istituto
Progetti di plesso
Progetti di sezione
Laboratori
Servizi di
consulenza
 Centro d‟ascolto
 Corsi di formazione





PERCHE’?
 Per favorire
la relazione
fra pari e
con gli
adulti nei
vari contesti
 Per favorire
la
valorizzazio
ne del
gioco, il
fare
produttivo e
le
esperienze
dirette
 Per favorire
la
valorizzazio
ne delle
potenzialità
21
 Per favorire
l‟acquisizio
ne delle
competenze
disciplinari
MATURAZIONE DI COMPETENZE CULTURALI
Indicatori
Uscita scuola
infanzia
PARLARE
ASCOLTARE
L’alunno sa
Uscita scuola primaria
L’alunno è in grado di
 ascoltare con tempi di attenzione
 ascoltare e
sempre più lunghi, sviluppando la
comprendere
memoria uditiva;
fiabe,
 comprendere messaggi, istruzioni,
filastrocche,
consegne, regole di gioco, per
semplici
interagire in modo consapevole;
racconti e brevi
 cogliere in una comunicazione
comunicazioni.
orale, le informazioni,
selezionando quelle più
importanti;
 individuare, ascoltando una
discussione, qual è il problema
affrontato e le opinioni espresse.
Uscita scuola secondaria di 1°
grado
L’alunno è in grado di :
 ascoltare con attenzione e prendere
appunti;
 sintetizzare e valutare il testo
ascoltato;
 ascoltare e comprendere le
spiegazioni, le consegne, i
messaggi in modo analitico e
globale;
 cogliere e mantenere in memoria
informazioni centrali
 riconoscere l‟opinione di chi parla,
distinguendo messaggi impliciti ed
espliciti;
 valutare il messaggio in modo
critico
L’alunno sa :
L’alunno è in grado di:
L’alunno è in grado di:
 esprimersi in modo logico e
 organizzare una comunicazione
 esprimersi con
corretto;
orale utilizzando un lessico
semplici frasi
 padroneggiare tecniche
appropriato specifico e funzionale
strutturate ;
comunicative per interagire con
al tipo di comunicazione;
 raccontare e
gli altri;
 esporre ed argomentare le proprie
chiedere;
 esprimere la propria opinione in
idee;
 descrivere
relazione al contesto;
 discutere in gruppo formulando
immagini;
 esporre in modo chiaro gli domande e ipotesi;
comunicare le
argomenti di studio utilizzando i  preparare con metodo una relazione
proprie
linguaggi specifici delle varie orale;
esperienze;
discipline
 organizzare ciò che si deve dire in
 partecipare alla
modo logico, seguendo una schema
conversazione.
proposto;
 ampliare i contenuti facendo
collegamenti e confronti
22
SCRIVERE
LEGGERE
L’alunno sa
L’alunno è in grado di
 leggere in modo fluido ed
espressivo e comprendere le
informazioni principali del testo;
 saper utilizzare la lettura
silenziosa anche come
metodologia di studio;
 saper riconoscere alcune tipologie
testuali
L’alunno è in grado di
 leggere a voce alta con correttezza,
 leggere
fluidità ed espressività;
immagini e
 adottare la lettura silenziosa per
simboli;
comprendere le informazioni e il
messaggio del testo;
 comprendere i termini e il
linguaggio specifico;
 comprendere e valutare il testo
cogliendo concetti, temi principali,
idee chiave;
 riconoscere le caratteristiche di
alcuni tipi di testo
L'alunno sa:
L’alunno è in grado di:
L’alunno è in grado di:
 Organizzare testi in modo chiaro,  prendere appunti, riassumere e
 eseguire
logico e coerente
parafrasare;
percorsi motori
 produrre e rielaborare testi di
 produrre forme differenziate di
e grafici per
vario tipo
comunicazione, rispettando i
affinare la
 produrre testi sintatticamente e
caratteri delle tipologie testuali;
motricità
ortograficamente corretti
 esprimersi con varietà ed
oculo-manuale.
utilizzando un lessico adeguato
adeguatezza lessicale;
 sintetizzare un testo individuando  produrre testi corretti, coerenti,
le idee e le informazioni principali coesi, pertinenti, esaurienti
utilizzando il linguaggio appropriato
con rielaborazione e contributi
personali;
 consolidare e potenziare la pratica
di progettazione, organizzazione,
revisione dei testi;
 produrre diverse tipologie testuali:
- scrivere testi espositivoinformativi applicando
modelli appresi,
- scrivere testi argomentativi
 utilizzare in modo corretto
strutture e regole della lingua
UTILIZZARE LINGUAGGI NON
VERBALI
L’alunno sa
L’alunno è in grado di:
 leggere, comprendere ed
 riconoscere i
interpretare messaggi espressi con
colori
linguaggi diversi: iconico,
fondamentali e
plastico-manipolativo, sonoro,
derivati;
corporeo;
 usare in modo  esprimersi in modo consapevole e
creativo colori,
significativo attraverso i linguaggi
materiali e
fruiti;
piccoli
 rielaborare immagini e materiali
strumenti;
per realizzare nuovi prodotti
creativi.
 esprimere
sentimenti ed
emozioni con il
corpo e la
musica.
L’alunno è in grado di:
 comprendere lo specifico dei
linguaggi non verbali;
 utilizzare i diversi codici
comunicativi;
 padroneggia i linguaggi non
verbali per esprimere le proprie
emozioni e la propria creatività
23
L’alunno è in grado di:
utilizzare testi e fonti
 ordinare in
documentarie per ricavare
sequenza una
informazioni;
serie di
organizzare informazioni dal punto
immagini;
di vista spazio-temporale;
 percepire e
scoprire le radici storiche della
collocare
realtà locale;
eventi nel
riconoscere i fenomeni e i fatti
tempo;
significativi che hanno determinato
trasformazioni e mutamenti nel
corso della storia
L'alunno sa:
L’alunno è in grado di:
rilevare, attraverso l‟uso di mappe
 differenziare la
e carte geografiche, le
parte destra e
caratteristiche fisiche e antropiche
sinistra del
di un territorio;
corpo;
individuare i rapporti tra natura del
 orientarsi nello
territorio, clima, risorse e
spazio -scuola;
condizioni di vita dell‟uomo;
 mantenere la
conoscere aspetti problematici
postura
relativi ad ambienti e culture;
adeguata.
conoscere ed operare con le figure
geometriche piane convenzionali
L’alunno sa
L’alunno è in grado di:
 stabilire
relazioni
raccogliere dati, classificarli,
topologiche;
rappresentarli, leggerli ed
 operare
interpretarli;
classificazioni eseguire le quattro operazioni
e seriazioni;
anche con i numeri decimali con
consapevolezza del concetto e
 confrontare
padronanza degli algoritmi;
insiemi

conoscere e utilizzare le unità di
rilevando
misura ed eseguire le equivalenze;
uguaglianze e

individuare le informazioni
differenze;
necessarie per la risoluzione di
 contare e
problemi
stabilire le
corrispondenze
delle quantità
al simbolo
(fino a 10)
OPERARE IN MODO LOGICO
E CALCOLARE
ORIENTARSI NELLO
SPAZIO
ORIENTARSI NEL
TEMPO
L'alunno sa:
L’alunno è in grado di:
 utilizzare testi e fonti documentarie
per ricavare informazioni;
 analizzare le informazioni per
individuare
relazioni
operare
confronti e ricostruire un percorso
storico
L’alunno è in grado di:
 conoscere e analizzare elementi,
fenomeni fisici ed antropici e
collocarli nello spazio;
 comprendere e utilizzare termini e
strumenti specifici;
 riconoscere
le
trasformazioni
apportate dall‟uomo sugli spazi
terrestri individuando relazioni,
aspetti e problemi dell‟interazione
uomo-ambiente
L’alunno è in grado di:
 esaminare situazioni, fatti e
fenomeni;
 riconoscere proprietà varianti ed
invarianti, analogie e differenze;
 inquadrare in un medesimo schema
logico questioni diverse;
 risolvere problemi con metodi
diversi discutendo i risultati;
 sapersi orientare ed operare nel
piano cartesiano;
 operare correttamente all‟interno dei
numeri razionali e relativi;
 risolvere equazioni di primo grado
ad una incognita;
 eseguire semplici calcoli
letterali;
 calcolare la probabilità teorica e
statistica in casi semplici
24
L’alunno sa
 rispettare
le
principali
regole
della
convivenza
CONVIVENZA CIVILE
 collaborare alla
realizzazione di
un
progetto
comune
L’alunno è in grado di:
 riconoscere i diritti e i doveri
fondamentali della persona e le
norme che regolano la vita dei
cittadini;
 costruire rapporti con gli altri
basati sul rispetto, sull‟autonomia
critica, sul riconoscimento delle
diversità, sulla cooperazione
solidale;
 comprendere l‟importanza di un
corretto intervento dell‟uomo
sull‟ambiente
L’alunno è in grado di:
 valutare criticamente le
proprie convinzioni ed
essere disponibile a
modificarle attraverso il
confronto;
 sapersi relazionare con
soggetti diversi ed essere
disponibile all‟ascolto delle
ragioni altrui, al rispetto
alla tolleranza, alla
cooperazione, alla
solidarietà;
 controllare gli impulsi
nella contrapposizione
Educazione alla CITTADINANZA
verbale e fisica
 riflettere su pregiudizi e
convinzioni che condizionano i
Educazione alla
rapporti interpersonali;
CITTADINANZA
 Vivere il confronto con gli altri
 scegliere comportamenti
come arricchimento reciproco;
autonomi e controllati nel
 Apportare il proprio contributo in
sociale, tra pari e verso gli
esperienze di gruppo;
altri;
 Condividere i valori della
 accogliere ed integrare la
cooperazione e del rispetto.
diversità come stimolo per
allargare gli orizzonti
Educazione STRADALE – Ed.
culturali, mentali e critici
all’AFFETTIVITA’
 Conoscere e rispettare norme e
Educazione STRADALE
regole per interiorizzare
 agire correttamente,
comportamenti corretti.
consapevole che il Codice
e i regolamenti stradali ci
Educazione AMBIENTALE – Ed.
tutelano e sono a garanzia
ALIMENTARE
del diritto e della legalità
 Prendere coscienza delle
trasformazioni sociali che hanno
Educazione
determinato cambiamenti negli
AMBIENTALE
stili di vita.
 considerare la salvaguardia
dell‟ambiente come scelta
Educazione alla SALUTE
di comportamento
 Attivare comportamenti idonei per
il benessere fisico e psichico.
Educazione
ALIMENTARE – Ed. alla
SALUTE
 Saper alimentare il corpo
per alimentare la mente
 Cogliere una corretta
alimentazione per
sostenere lo sviluppo e
l‟equilibrio psichico
25
VII – L’ORGANIZZAZIONE dei PIANI DI STUDIO
PERSONALIZZATI
L‟organizzazione dell‟Istituto è progettata in termini di progressione dello sviluppo
della persona e di progressione delle conoscenze e delle competenze da far acquisire agli
alunni, in una prospettiva verticale dell‟insegnamento, dalla scuola dell‟infanzia alla scuola
secondaria di 1° grado.
Il Collegio docenti unitario, utilizzando anche il metodo di lavoro per commissioni, ha
provveduto a determinare i percorsi formativi per l‟intero Istituto, per le classi e per i diversi
gruppi di alunni. Ha provveduto inoltre a presentare alle famiglie il progetto nella sua
globalità e le attività specifiche programmate per le classi e per gruppi di alunni.
In base alla proposta della scuola le famiglie hanno operato le scelte.
I criteri di riferimento comuni che il Collegio si è dato sono i seguenti:
 Collegamento forte e coerente tra le scelte educative, le metodologie individuate nel POF
ed i piani di studio;
 Impegno comune dei docenti a rendere essenziali i contenuti e ad affinare l’attenzione per
le metodologie didattiche e le modalità di apprendimento degli alunni anche in
considerazione della necessità che tutti possano acquisire le competenze di base
essenziali;
 Programmazione dell’attività didattica, come consigli di classe e di sezione, tenendo
presenti le competenze da verificare e da valutare e la flessibilità da attivare soprattutto
per il recupero degli alunni che necessitano di tempi di apprendimento più lunghi;
 Potenziamento e miglioramento del progetto pedagogico-formativo dell’Istituto attraverso
la consegna delle buone prassi anche ai docenti neo-arrivati nell’Istituto.
26
SCUOLE INFANZIA
SCUOLA INFANZIA CANAVACCIO
ORARIO PROVVISORIO: Dal 12 settembre al 28 settembre 2013
Dal 12 settembre ingresso per grandi e mezzani dal Lunedì al Venerdì - 7,45 / 12,45 con mensa
Dal 19 settembre ingresso graduale per nuovi iscritti (senza mensa) concordato con le insegnanti in
sede di riunione da tenersi con i genitori i primi giorni di settembre
N.B. Durante l‟orario provvisorio il servizio trasporto sarà erogato solo per l‟andata
ORARIO DEFINITIVO: Dal 01 ottobre 2013 al 28 giugno 2014 (per tutti i bambini) dal Lunedì al
Venerdì
N. 2 turni di uscita dalle ore 07.45 alle ore 12,45 (per bambini in turno antimeridiano) con mensa
dalle ore 07.45 alle ore 15.45 (per bambini in turno pomeridiano) con mensa.
Servizio trasporto in orario definitivo per andata e ritorno
SCUOLA INFANZIA CA’ MAZZASETTE
ORARIO PROVVISORIO: Dal 12 settembre al 28 settembre 2013
Dal 12 settembre ingresso per grandi e mezzani dal Lunedì al Venerdì - 8,00 / 13,00 con mensa
Dal 19 settembre ingresso graduale per nuovi iscritti concordato con le insegnanti in sede di riunione
da tenersi con i genitori i primi giorni di settembre
N.B.Durante l‟orario provvisorio il servizio trasporto sarà erogato solo per l‟andata
ORARIO DEFINITIVO: Dal 01 ottobre 2013 al 28 giugno 2014 dal Lunedì al Venerdì dalle ore 8,00
alle ore 16,00 per tutti i bambini con mensa
Servizio trasporto in orario definitivo per andata e ritorno
SCUOLA INFANZIA VALERIO
ORARIO PROVVISORIO: Dal 12 settembre al 29 settembre 2013
Dal 12 settembre ingresso per grandi e mezzani dal Lunedì al Sabato - 8,00 / 14,10 con mensa
Dal 17 settembre ingresso graduale per nuovi iscritti concordato con le insegnanti in sede di riunione
da tenersi con i genitori i primi giorni di settembre
ORARIO DEFINITIVO: Dal 01 ottobre 2013 al 28 giugno 2014 (per tutti i bambini) dal Lunedì al
Sabato
LUNEDI‟/MARTEDI‟/MERCOLEDI‟/GIOVED‟/VENERDI‟ ore 8,00 /15,00 con mensa
SABATO ore 8,00 alle ore 14,10 con mensa.
Servizio trasporto di andata e ritorno sin dall‟inizio delle attività didattiche (12 settembre 2013) dal
Lunedì al Venerdì
27
SCUOLA PRIMARIA
La Scuola Primaria offre percorsi di studio diversificati e improntati alla ricerca didattica e
metodologica.
In particolare:

La possibilità di apprendere a suonare gratuitamente uno strumento a partire dalla
quinta classe, sotto la guida dei docenti di strumento e di Ed. Musicale della Scuola
secondaria di primo grado

L‟utilizzo delle mappe concettuali come facilitatori di apprendimento;

Il potenziamento della strumentalità della Matematica e della Memoria;

L‟attenzione alla lettura con il progetto Biblioteca, ideato all‟interno della scuola
primaria Piansevero, aperto a tutte le scuole dell‟Istituto e coinvolgente le famiglie.
La Scuola Primaria dell‟Istituto Comprensivo “Volponi” offre moduli orari antimeridiani,
antimeridiani con mensa, a tempo pieno, diversificati al loro interno come offerta formativa,
caratterizzati dalla quota obbligatoria di curricolo (27 ore settimanali) così strutturata:
CURRICOLO OBBLIGATORIO – 27 ore
Classi
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
ITALIANO
MATEMATICA
STORIA
GEOGRAFIA
SCIENZE
INGLESE
IRC
ED. MOTORIA
MUSICA
IMMAGINE
1
8
7
2
2
2
1
2
1
1
1
2
7
7
2
2
2
2
2
1
1
1
SCUOLE PRIMARIE
SCUOLA PRIMARIA PIANSEVERO
LUNEDI‟, MERCOLEDI‟,VENERDI‟ dalle ore 08.10 alle ore 15.30
MARTEDI‟, GIOVEDI‟ dalle ore 08.10 alle ore 15.00
SABATO dalle ore 08.10 alle ore 12.30
Mensa dal Lunedì al Venerdì.
SCUOLA PRIMARIA MAZZAFERRO
Dal LUNEDI‟ al VENERDI‟ dalle ore 08.05 alle ore 13,00
SABATO dalle ore 8,15 alle ore 12.15
Mensa dal Lunedì al Venerdì dalle ore 13,00 alle ore 14,00
SCUOLA PRIMARIA PIEVE DI CAGNA
Dal LUNEDI‟ al SABATO dalle ore 7.55 alle ore 12.45
3
7
6
2
2
2
3
2
1
1
1
4
7
6
2
2
2
3
2
1
1
1
5
7
6
2
2
2
3
2
1
1
1
28
SCUOLA PRIMARIA SCHIETI
Dal LUNEDI‟ al SABATO dalle ore 08.25 alle ore 13,15
SCUOLA PRIMARIA CANAVACCIO
Dal LUNEDI‟ al SABATO dalle ore 8.10 alle ore 13.00
SCUOLA SECONDARIA di 1° grado
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
Dal LUNEDI al SABATO PER TUTTE LE CLASSI
Ingresso ore 7,55
Inizio lezioni ore 8,00
Uscita ore 12,55 e 13,55 (Ogni giorno, a seconda delle sezioni e classi, l‟uscita degli alunni
è regolata in doppio turno)
Mensa: dal Lunedì al Venerdì: ore 12,55 (unico turno)
Si specifica che la Scuola Secondaria di I° grado resterà aperta ogni pomeriggio, escluso il
sabato, sino alle ore 18,00 per attività varie, tra cui il corso musicale e il tempo prolungato.
Le attività del curriculo facoltativo-opzionale sono così articolate:
 Attività di potenziamento delle discipline:
 1 ora di potenziamento delle discipline letterarie (italiano e storia);
 1 ora di potenziamento dell‟area scientifica e informatica.
 Attività di laboratorio finalizzate allo sviluppo dell‟autonomia, dell‟orientamento della
capacità creativa, della capacità di progettazione e di cogliere le relazioni ed i
collegamenti interdisciplinari.
29
VIII – LA DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Oltre a quanto descritto nel capitolo precedente, l‟Istituto programma
 Attività d‟istituto finalizzate al potenziamento che prevedono un percorso individuale di
ciascun alunno.
 Attività extracurriculari in orario pomeridiano.
 Attività finalizzate al recupero del disagio scolastico.
 Attività di integrazione degli alunni diversamente abili.
 Attività di accoglienza e di integrazione degli alunni stranieri.
ATTIVITÀ DI ISTITUTO finalizzate al potenziamento
Si tratta di attività progettate per motivare gli alunni su alcuni aspetti educativi che si
ritengono di particolare rilevanza per l‟educazione degli alunni quali cittadini del futuro.
L‟attenzione è rivolta in particolare ai seguenti progetti:





Progetti musicali, finalizzati a far conoscere ed utilizzare uno strumento musicale e
indirizzare i ragazzi alla partecipazione ai laboratori di strumento.
Progetti ambientali-ecologici, finalizzati alla conoscenza, amore e cura del territorio
(tema di quest‟ anno scolastico: la biodiversità)
Il progetto lettura finalizzato a far crescere il desiderio della lettura e ad insegnare
agli alunni l‟accesso alle biblioteche pubbliche del territorio.
Corsi di latino: verranno realizzati al pomeriggio da un‟insegnante della scuola e
sono rivolti ai ragazzi che si stanno orientando verso scuole ad indirizzo umanistico.
Corsi di recupero/potenziamento, volti a recuperare lacune nelle varie discipline/ a
potenziare gli interessi e le predisposizioni specifiche degli alunni.
RECUPERO DEL DISAGIO SCOLASTICO
Rientra nella prassi didattica quotidiana l‟attenzione a quegli alunni con difficoltà di
apprendimento e la messa in atto di strategie di recupero anche mediante forme di aiuto
reciproco tra gli alunni.
Il Collegio docenti inoltre ha individuato le seguenti strategie:

Dinanzi a difficoltà dovute a demotivazione scolastica, si ritiene opportuno intervenire
con attività operative collegate all‟esperienza dei ragazzi.

Dinanzi a difficoltà dovute ad assenza di regole e di figure di riferimento, si cerca di
collegare in modo forte il gruppo classe con altri gruppi anche in parallelo e con altre
figure di docenti secondo mini-contratti didattici.
30

Dinanzi a difficoltà di tipo linguistico o dovute all‟assenza degli strumenti minimi di
base (determinate da scolarità saltuaria o dal non possesso della lingua italiana, come
nel caso dei bambini stranieri) si interviene con attività di recupero e laboratori che
l‟equipe pedagogica di ciascuna classe progetta utilizzando attività a classi aperte, ore
a disposizione, compresenze, ore aggiuntive di insegnamento.

Sono previsti inoltre incontri dei docenti e del Dirigente Scolastico con singoli alunni
e con i genitori degli alunni per definire strategie educative e metodologie di
responsabilizzazione; in alcuni casi vengono sottoscritti contratti formativi soggetti a
regolare verifica.

L‟Istituto aderisce al “Progetto SPIDER”, le cui finalità sono volte ad” intervenire in
modo integrato e interistituzionale al fine di sostenere il successo scolastico e
formativo degli alunni con DSA”, cioè con Disturbi Specifici dell‟Apprendimento.

Per l‟integrazione, le attività si sviluppano secondo le seguenti indicazioni:
INTEGRAZIONE ALUNNI EXTRACOMUNITARI
Nel nostro Istituto sono presenti alunni provenienti da diversi Paesi extracomunitari,
per i quali la scuola attiva varie strategie mirate ad un primo approccio linguistico –
ove ciò sia necessario – ed anche ad un sostegno linguistico di livello più avanzato
che renda più agevole lo studio non solo della lingua italiana ma anche delle altre
discipline. Lo schema secondo il quale si agisce può essere così riassunto:
Insegnanti che attivano corsi di
recupero
Insegnanti di classe
Alunno
extracomunitario
Dirigente
Scolastico
Insegnante referente per gli
alunni stranieri
Compagni di classe
Insegnanti referenti per la
continuità/orientamento
Nella rete di rapporti che si instaurano, si attivano attività didattiche specifiche volte
alla facilitazione dell‟acquisizione delle strutture linguistiche orali e scritte necessarie
per affrontare un percorso scolastico il più possibile sereno e proficuo:
FINALITA’
Conoscenza e uso della lingua italiana in funzione dello studio e dell’integrazione.



Con tutte le persone con le quali si interagisce,in particolare:
Con gli insegnanti
Con i compagni di classe
31
parlare e scrivere
correttamante in italiano
conoscenze di base
comunicare oralmente
-vocabolario e pronuncia.
-chiedere informazioni.
-descrizione di sé.
-descrizione di una
persona
- descrizione di un
ambiente.
-uso corretto dei numeri,
dei descrittori spaziali e
temporali.
scrivere
-alfabeto.
-struttura della
frase.
-struttura del
dialogo.
-semplici cenni
di struttura del
testo.
conoscere alcuni aspetti
della struttura ortografica
e grammaticale della
lingua italiana
-articoli e nomi: genere,
numero, concordanza.
-verbi essere e avere: uso
e coniugazione dei tempi
semplici.
-verbi di uso comune:
prima conoscenza.
-conoscenza delle regole
più semplici di ortografia.
32
INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
L‟Istituto, mediante la collaborazione di tutto il personale docente e non docente, opera
perché gli alunni diversamente abili possano vivere l‟esperienza scolastica in un ambiente
sereno che consenta lo sviluppo e il potenziamento della capacità cognitive, l‟acquisizione
dell‟autonomia e delle abilità relazionali e la maturazione della loro identità personale.
Oltre all‟impegno per l‟integrazione assunto da tutto il personale, l‟équipe pedagogica
della classe programma attività didattiche specifiche che tengono presente la situazione di
partenza di ciascun alunno e le potenzialità da sviluppare; in particolare vengono avviate:
 Attività individualizzate per il recupero degli strumenti di base.
 Attività anche in ambienti esterni alla scuola per lo sviluppo dell‟autonomia.
 Attività interdisciplinari che consentano agli alunni di trovare lo spazio più adatto per
acquisire abilità operative anche grazie alla collaborazione dei compagni.
 Attività didattiche con l‟utilizzo del computer e con l‟ausilio di materiali strutturati.

Laboratori con attività manipolative per lo sviluppo delle capacità operative e creative.
Particolare attenzione viene dedicata

all‟inizio del percorso scolastico di questi bambini per facilitare l‟inserimento nella nuova
realtà scolastica, la conoscenza degli adulti e dei compagni.

nel momento del passaggio da un ordine di scuola all‟altro per facilitare la conoscenza del
nuovo ambiente, delle persone adulte e dei nuovi compagni.

alla conclusione della percorso scolastico nella scuola di base per sostenere i ragazzi stessi
e le famiglie nell‟orientamento professionale o nell‟inserimento nelle strutture
assistenziali e nei centri diurni del Comune e della Provincia.
33
L’INTEGRAZIONE
Nel nostro Istituto il bambino diversamente abile è al centro dei seguenti interventi:
SCUOLA
ASSOCIAZIONI ED
ENTI
PRIVATI
ENTI
LOCALI
BAMBINO
FAMIGLIA
UMEE
SCUOLA = Insegnanti di classe, Insegnante di sostegno, Collaboratori scolastici.
ENTI LOCALI = Educatore, Assistente sociale comunale.
UMEE (Unità Multidisciplinare dell‟età evolutiva) = Neuropsichiatra Infantile,
Psicologo, Assistente sociale, Specialisti della riabilitazione.
Tali interventi sono coordinati nell‟ambito del GLH:
GLH
COMPOSIZIONE
GLHI
(Gruppo di lavoro d‟istituto per l‟integrazione
scolastica degli alunni diversamente abili)
- Dirigente Scolastico
- Docenti referenti
- Dipartimento Disciplinare
- Docenti di sostegno
- Rappresentanti dei genitori
34
GLH
(gruppo lavoro alunni diversamente abili)
GLHI
(Gruppo di lavoro d‟istituto per l‟integrazione scolastica degli alunni diversamente abili)
COMPOSIZIONE
- Dirigente Scolastico
- Docenti referenti
- Dipartimento Disciplinare
- Docenti di sostegno
- Rappresentanti dei genitori
- Educatori
- Referente per l‟integrazione comunale
- Umee
COMPITI
- Definisce linee di politica per l‟integrazione scolastica
- Individua gli indicatori di qualità dell‟integrazione scolastica
- Individua le risorse
- Provvede a distribuire la dotazione organica di sostegno
- Si riunisce due volte all‟anno o su richiesta
GLHO
(Gruppo di lavoro operativo per l‟integrazione scolastica degli alunni diversamente abili)
COMPOSIZIONE
- Dirigente Scolastico
- Consiglio di classe
- Docenti di sostegno
- Operatori Umee
- Referenti per il caso
- Genitori dell‟alunno
- Tutte le figure istituzionali e professionali che operano per l‟integrazione dell‟alunno
COMPITI
- Elabora PEI
-Valuta la possibilità di permanenza scolastica dell‟alunno
- Valuta la possibilità di rinuncia al sostegno
- Favorisce la continuità scolastica – orientamento fra i diversi ordini di scuola
35
Il PEI ( Progetto Didattico-Educativo Individualizzato) è così strutturato:
- Profilo Diagnostico = osservazione- valutazione in ingesso
- Progetto Didattico-Educativo Individualizzato = progettazione del percorso didatticoeducativo
- Relazione Finale = valutazione del percorso didattico-educativo
INDICATORI STRUTTURALI:
- Affollamento classi: gli alunni diversamente abili sono inseriti in classi composte da un numero
minimo di 12 ad un numero massimo di 23 bambini
- Preparazione docenti curricolari: alcuni docenti sono in possesso del titolo di
specializzazione per il sostegno agli alunni diversamente abili e altri hanno frequentato durante
gli anni vari corsi di formazione
- Nomina degli insegnanti di sostegno: le nomine dei docenti sono state effettuate prima
dell‟inizio dell‟anno scolastico
- Assistenza autonomia e comunicazione: all‟inizio dell‟anno scolastico sono state assegnate, su
richiesta, le figure degli assistenti comunali; si rileva la partecipazione dei collaboratori
scolastici e la continuità temporale degli assistenti comunali.
INDICATORI DI RISULTATO
Modalità di valutazione
Si somministrano, in base alle peculiarità dell‟alunno:
- prove di classe con facilitazioni cognitive e dilatazione dei tempi di attuazione
- prove semplificate e/o ridotte volte al conseguimento degli obiettivi minimi
- prove differenziate con obiettivi individualizzati
La valutazione finale tiene conto dei livelli di partenza e dei progressi conseguiti: vedi ART 9
DPR122 – 22Giugno 2009
36
IX - L’INNOVAZIONE
L‟Istituto è consapevole che i processi di innovazione devono tener presente che
 tutto il personale della scuola, in particolare i docenti, deve essere coinvolto e
adeguatamente formato.
 le azioni pregresse che hanno ottenuto un esito positivo restano patrimonio e vanno
consolidate ed integrate.
 i processi di innovazione implicano uno sviluppo graduale e si attuano in un arco di tempo
ampio e con monitoraggi in itinere.
PROGETTI DI SISTEMA
INNOVAZIONE E SVILUPPO
TECNOLOGICO
SGQ
Sistema Gestione Qualità
 SVILUPPO POLITICA
 SUCCESSO FORMATIVO
 CONTINUITÀ
 ORIENTAMENTO
DELLA QUALITÀ
 PROGETTAZIONE
 MONITORAGGI
 AUDIT INTERNI
Il potenziamento delle nuove tecnologie ed il loro utilizzo nella didattica e nella
comunicazione con le famiglie.
L‟esigenza di sviluppare nell‟Istituto l‟utilizzo delle nuove tecnologie emerge
dall'attenzione che la scuola deve porre alle modalità di comunicazione oggi emergenti,
dall‟urgenza di applicare le nuove tecnologie alla didattica, dall‟importanza di facilitare la
comunicazione con gli utenti, dalla necessità di semplificare le procedure amministrative, di
migliorare l'efficacia e l'efficienza dei servizi e di tenere monitorati i servizi e la soddisfazione
dell‟utenza.
L‟Istituto si pone quali obiettivi di miglioramento per il corrente anno scolastico:
 La corretta conservazione ed il potenziamento del sistema attuale (laboratori e server)
al fine di rendere sempre utilizzabili gli strumenti e al fine di una corretta
conservazione dei dati degli utenti.
37



Arricchimento dei dati inseriti nel sito web e creazione della piattaforma per una
comunicazione interna ed esterna che sia sempre rispondente alle esigenze dell‟utenza
e che evidenzi le azioni dell‟Istituto.
Adesione al progetto “SPIDER”, volto a sostenere il successo scolastico e formativo
degli alunni con DSA (Disturbi Specifici dell‟Apprendimento).
Il miglioramento del sistema di gestione dei monitoraggi.
Il Clil nella mediazione linguistica e culturale :
una strategia per l'integrazione
Cogliere la sfida del mondo globalizzato e interculturale è, oramai, esperienza quotidiana di
ogni insegnante.
I gruppi classe, soprattutto nella scuola media, sono sempre più multietnici. I dati del
Quaderno bianco per l'istruzione del 2005 indicano la presenza del 5,5% di alunni stranieri
nella secondaria di primo grado e del 3,1% nella secondaria di secondo grado, con un picco
dell' 8,3% ,sul totale degli alunni in età scolare, nelle regioni del Nord-Est.
Nei quadri orari riformati e negli OSA ( D.lgs 59 2004) non si trova alcuna presa in carico di
questa realtà della società e della scuola italiana. Sta nella libertà di insegnamento dei docenti
e nelle loro competenze professionali e, soprattutto metodologiche, la possibilità di una strada
da percorrere per costruire una società solidale e inclusiva che abbia come obiettivo quello di
formare cittadini, italiani di origine e “nuovi italiani”, consapevoli e capaci di partecipare
alla vita attiva. I docenti di educazione linguistica hanno, in questa prospettiva, un ruolo
irrinunciabile, perché , per citare Don Milani, È solo la lingua che rende uguali. Uguale è chi
sa esprimersi e intendere l’espressione altrui.
Stretto è quindi il rapporto tra contenuti e metodologia .
Quanto alla metodologia, si propone il Cooperative Learning ( CL), secondo noi la più
coerente con le finalità di questo progetto educativo, poiché fondato sullo sviluppo di
competenze sociali e sull'idea di scuola come “laboratorio di democrazia” ( Dewey);
Tramite i lavori di gruppo strutturati del CL, si creano momenti di studio cooperativo, di aiuto
vicendevole, di lavoro orientato ad obiettivi comuni ; l'intelligenza emotiva e l'affettività sono
potenziate ( Goleman) e , grazie al confronto di stili cognitivi tra gli alunni e alla
differenziatone dei percorsi, le diverse “intelligenze” possono essere stimolate e valorizzate
(Gardner).
L'approccio Clil si arricchisce di senso : non solo potenziamento della lingua straniera, che
esce dalla sua gabbia metalinguistica grazie a contenuti di un'altra disciplina, ma vera
mediazione linguistica e culturale, grazie allo scambio che si verifica nel gruppo di lavoro.
Clil e Cooperative learning , mediazione linguistica e conoscenze concorrono alla
valorizzazione delle competenze linguistiche e delle culture di origine degli alunni stranieri,
nella presa di coscienza collettiva delle radici culturali comuni e della ricchezza della lingua
materna di ciascuno, potenziano le abilità in L2, in un arricchimento linguistico vicendevole.
38
X – ALLEANZA SCUOLA FAMIGLIA
Da sempre la collaborazione scuola-famiglia è stato un aspetto che ha fortemente
caratterizzato l‟azione educativa dell‟Istituto.
Tale coinvolgimento si traduce in
 azioni di carattere generale per la progettazione e la verifica del Progetto Formativo
esplicitato nel POF,
 azioni più specifiche volte alla definizione del contratto formativo per singoli alunni nel
caso si verifichi la necessità in conseguenza del manifestarsi di situazioni di disagio anche
temporanee determinate dalla crescita dei ragazzi.
In particolare i genitori, sia come eletti negli Organi Collegiali, sia riuniti in assemblea o
in gruppi di delegati, discutono con lo staff di direzione dell‟Istituto le linee di indirizzo
dell‟azione educativa e l‟impostazione generale delle attività dei vari ordini di scuola.
L’informazione e il coinvolgimento delle famiglie nelle attività e nei progetti
Le famiglie sono coinvolte in vari momenti dell‟anno scolastico per la presentazione delle
attività programmate, sia in fase di progettazione, sia in fase di conclusione.
La programmazione del rapporto scuola-famiglia prevede i seguenti momenti
Al momento dell’iscrizione:
Assemblee dei genitori al momento delle iscrizioni (dicembre – gennaio) per presentare il
Piano dell‟Offerta Formativa, le attività per la personalizzazione degli interventi educativi,
l‟organizzazione e i servizi (mensa, trasporto, ecc.);
Incontri personalizzati entro il mese di giugno per conoscere le esigenze, gli interessi, i
bisogni degli alunni.





 Ad inizio anno scolastico:
Assemblea di tutti i genitori al momento dell‟elezione dei rappresentanti nei consigli di
classe per illustrare il POF e per offrire loro indicazioni sul Patto Formativo scuolafamiglia;
Assemblee di classe per illustrare il progetto educativo-didattico della classe.
Durante l’anno scolastico:
Riunioni con i rappresentanti eletti per discutere dell‟andamento generale delle classi, dei
problemi organizzativi, dei progetti, ecc.;
Colloqui con i docenti per conoscere il percorso educativo-didattico dei ragazzi (due volte
all‟anno i colloqui si svolgono il pomeriggio in modo che i genitori che lavorano possano
essere facilitati ad incontrare i docenti);
Presentazione ai genitori del risultato delle principali attività realizzate sotto forma di
mostre, pubblicazioni, rappresentazioni teatrali, dibattiti pubblici sostenuti dai ragazzi.




39
Altri incontri con i genitori possono essere organizzati dai docenti per alcune particolari
situazioni che si verificano durante l‟anno scolastico.
PATTO DI CORRESPONSABILITÀ
La Scuola si impegna a:
 creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle
competenze, la maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse
abilità, l'accompagnamento nelle situazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di
pregiudizio e di emarginazione
 realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e
pedagogiche elaborate nei Piano dell'Offerta Formativa, tutelando il diritto ad
apprendere
 procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai
programmi e ai ritmi di apprendimento, chiarendone le modalità e motivando i risultati
 comunicare con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle
discipline di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta
 prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi degli studenti, così da
favorire l'interazione pedagogica con le famiglie
La Famiglia si impegna a:
 instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di
insegnamento e la loro competenza valutativa
 tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando
costantemente il libretto personale e le comunicazioni scuola-famiglia (circolari
cartacee o su web), partecipando con regolarità alle riunioni previste
 far rispettare l'orario d'ingresso a scuola, limitare le uscite anticipate, giustificare in
modo plausibile le assenze
 verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli
impegni di studio e le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad
essa
 intervenire, con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal
figlio a carico di persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il
risarcimento del danno
Lo Studente si impegna a:
 rispettare persone, regole, consegne, impegni, strutture, orari
 mantenere la correttezza del comportamento e del linguaggio
 avere un ruolo attivo nella vita scolastica, prestando attenzione alle proposte educative
dei docenti e dimostrando lealtà nei rapporti interpersonali
40
In aggiunta e a integrazione del patto di corresponsabilità, si riporta in appendice il
“protocollo delle buone prassi” elaborato dal gruppo-progetto “SPIDER” che riguarda le
modalità attraverso le quali l‟Istituto si impegna a gestire i DSA.
XI – L’ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI
Orario delle lezioni (vedi pag.28)
 scuola dell‟infanzia di Ca’Mazzasette
 scuola dell‟infanzia di Canavaccio
 scuola dell‟infanzia “Valerio” di Urbino centro
 scuola primaria di Pieve di Cagna
 scuola primaria di Schieti
 scuola primaria di Piansevero
 scuola primaria di Mazzaferro
 scuola primaria di Canavaccio
 scuola secondaria di 1° grado “P. Volponi”
Mensa e trasporti
 La mensa è attiva nelle scuole primarie di Piansevero (in orario curricolare – tempo
pieno), Mazzaferro (opzionale), nella scuola secondaria di 1° grado (opzionale). I trasporti
sono gestiti dagli uffici comunali competenti.
Servizio di pre-scuola
E‟ consentito ai genitori dei bambini della scuola primaria e della scuola dell‟infanzia, previa
richiesta scritta, dichiarazione dell‟orario di lavoro e autorizzazione del dirigente scolastico,
accompagnare a scuola i bambini prima dell‟inizio dell‟attività didattica. I bambini potranno
sostare nell‟atrio della scuola sotto la sorveglianza di un operatore scolastico.
L‟ingresso anticipato è consentito dalle ore 7,45
Servizi amministrativi
I servizi amministrativi sono tutti informatizzati; questo consente una risposta rapida alle
richieste della famiglia ed una organizzazione efficiente ed efficace dei servizi.
41
XII - I RAPPORTI CON IL TERRITORIO
L‟interazione tra scuola e territorio è circolare ed articolata :
•intreccio
globale/locale
•pluralità di culture
•esperienze
formative
•molteplici
cambiamenti e
discontinuità
•imprevedibilità
•educare alla
consapevolezza.
•trasmettere le
tradizioni e le
menorie nazionali
societa'
scuola
società
scuola
•promuovere la
collaborazione e
l'integrazione tra
culture
•educare alla
cittadinanza
unitaria e plurale
I diversi Enti con i quali la scuola collabora, presenti nello schema a pag. 4. , propongono
ogni anno alcune modalità di interazione che vengono vagliate, accolte, attivate dalla scuola, a
volte, se necessario, è la scuola stessa che sollecita l‟attivazione di attività specifiche che
possano aiutare a risolvere problemi e/o situazioni particolari.
42
ENTE - ISTITUZIONE
ASUR, UMEE, AVIS, AIDO
LEGAMBIENTE, CEA,
COMUNITA’ MONTANA
MUNICIPIO,COMUNITA’
MONTANA, CEA,
LEGAMBIENTE
UMEE, ASUR, GLH, GLO
UFFICIO TECNICO
COMUNALE, SEA,
RESPONSABILI
SICUREZZA, VIGILI DEL
FUOCO
PROURBINO,UT,
ASSOCIAZIONI VARIE
UNIVERSITA’
DEGLI STUDI
TTUU
scienze della formazione
Finalità
Attività di prevenzione per adolescenti e famiglie
Attuazione di progetti intergenerazionali e interculturali
Attività culturali in genere e realizzazione del progetto biblioteca
Monitoraggio del territorio
Integrazione alunni disabili
Sicurezza negli edifici scolastici
Manifestazioni di interesse culturale legate al territorio
Tirocinio
Per attività di ricerca e sperimentazione, confronto di esperienze,
diffusione delle buone prassi
Tali protocolli d‟intesa hanno consentito di intensificare le relazioni e di avviare tavoli interistituzionali per affrontare argomenti riguardanti la formazione dei bambini, l‟aiuto alle
famiglie e l‟organizzazione di attività comuni.
Altre forme di collaborazione, sebbene non formalizzate, sono avviate sia con le società
sportive che con aziende produttrici che operano nel territorio.
43
L’OFFERTA FORMATIVA: L’AREA DI PROGETTO
PERCHÉ I PROGETTI
erché costituiscono precise e ben identificate proposte formative che la scuola si impegna ad
erogare e riguardano lo sviluppo del servizio.
Caratterizzati dalla verticalità del curricolo, cioè sviluppati dalla Scuola dell‟Infanzia alla Scuola
Secondaria di I° grado, sono gli insegnamenti che la scuola, considerati e valutati vari aspetti
quali le istanze o le esigenze che provengono dalla società, dai genitori, dagli alunni ecc., ritiene di
inserire nel curricolo per una parte di ore settimanali.
Per comodità, sono state individuate delle macro aree dentro le quali vengono collocati i singoli
moduli.
P
LA PIANIFICAZIONE E LA PROGETTAZIONE
vviene all‟inizio dell‟anno scolastico, tramite scheda predisposta dalla dirigenza, pianifica i
bisogni finanziari e le ore aggiuntive di insegnamento e funzionali all‟insegnamento; le
richieste presentate sono state valutate, verificate con il budget finanziario disponibile,
contrattate con la RSU d'Istituto e riviste in base a criteri oggettivi indicati in una scheda di
progetto che il responsabile del progetto stesso deve compilare in ogni sua parte compresa quella
relativa all‟onere finanziario; un‟apposita commissione (staff di dirigenza) valuta e approva i progetti
completi, dettagliati e conformi.
A
LE MACRO AREE DI PROGETTO
Qui di seguito, sono illustrati i progetti che l‟Istituto ha deliberato nel proprio POF, ricordandone la
dimensione verticale.

PROGETTO EUROPA: Lingue e Culture
AMBITI PRINCIPALI:
LINGUE STRANIERE









Competenze disciplinari: Inglese scuola dell‟infanzia e Scuola Primaria - (Inglese e
Francese Scuola Secondaria di I° grado)
Quadro Europeo Comune di Riferimento (QRE) e Portfolio Europeo delle Lingue (PEL)
Certificazione interna delle competenze L2 – Livello A1 del QRE (Scuola Primaria)
Certificazione interna delle competenze L2 e L3 – Livello A2 del QRE (Inglese e
Francese Scuola Secondaria di I° grado)
“Europa dell’Istruzione. Sviluppo e promozione della dimensione europea
dell'educazione" – Progetto MIUR/USR (Scuola Polo)
E-Twinning (Gemellaggio Elettronico)
Uso della madrelinguista (Inglese – Classi terze Scuola Secondaria di I° grado)
TIE – CLIL
COMENIUS”A.M.O.R.E. Amanti Medievali Oggi Radici dell’Europa (fa parte del
Programma di Apprendimento Permanente e viene gestito dalla Direzione Generale
Istruzione e Cultura della Commissione Europea).
INTERCULTURA
Integrazione
Solidarietà
44
Cittadinanza
 Sostegno linguistico alunni stranieri attraverso docenti interni, assistenti linguistici
comunali, studenti Facoltà di Lingue Straniere (Convenzione)
 Opuscoli informativi alle famiglie straniere, nelle lingue d‟origine, sul funzionamento
della Scuola (orario lezioni, di ricevimento, ecc…)
 Moduli specifici in verticale (Infanzia – Primaria – Sec. I° grado) di educazione
interculturale
 Adozioni a distanza

PROGETTO AMBIENTE E SALUTE
AMBITI E CONCETTI PRINCIPALI:
 Conoscere, rispettare, valorizzare e utilizzare in maniera ecologicamente corretta la
natura e i beni ambientali che ci circondano.
 Alimentarsi in modo sano, riappropriandosi del proprio ambiente, riavvicinandosi alle
modalità naturali di coltivazione, conoscendo i cicli biologici di produzione e le tecniche
di allevamento degli animali che entrano a far parte della catena alimentare della grande
distribuzione.
SCUOLA DELL’INFANZIA




3 anni
 Stimolare la curiosità come motivazione alla scoperta dell‟ambiente.
 Acquisire gradualmente consapevolezza del fatto che gli animali hanno bisogno di un
luogo per vivere.
 Acquisire esperienza a contatto con la realtà naturale e intuire le relazioni esistenti fra gli
elementi considerati.
 Stimolare il bambino ad osservare e a scoprire il mondo vegetale.
4 anni
 Promuovere l‟osservazione della realtà naturale ed artificiale e favorire una prima
interiorizzazione delle conoscenze.
 Sviluppare la capacità di osservazione e di ricerca.
 Promuovere il processo di classificazione.
 Comprendere che ogni essere vivente ha un ruolo ben definito nell‟economia
dell‟ambiente naturale.
 Sviluppare la capacità di osservazione e di ricerca,promuovere un processo di
specificazione.
5 anni
 Sviluppare la capacità di collegare i dati dell‟esperienza e di codificarli mediante l‟uso di
elementari sistemi di registrazione.
 Analizzare verbalmente e graficamente le caratteristiche di ambienti e animali.
 Intuire le interazioni, registrare e visualizzare le conoscenze.
 Leggere l‟ambiente e l‟evoluzione temporale degli elementi biologici.
 Analizzare verbalmente e graficamente le caratteristiche di alcune piante cogliendo
elementi di discriminazione percettiva sempre più precisi.
3-4-5 anni
 Comprendere e verificare, attraverso l‟esperienza le trasformazioni prodotte
dall‟inquinamento e maturare un comportamento di rispetto verso l‟ambiente.
45





SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
Prendere coscienza dell‟interazione uomo-ambiente e dei problemi di altri paesi e continenti.
Comprendere:
L‟importanza della difesa dell‟ambiente.
La necessità di ipotizzare e attivare degli interventi individuali.
La possibilità di incidere con comportamenti individuali su dinamiche globali.
L‟importanza di farsi protagonisti e messaggeri di un cambiamento.
Sensibilizzare al rapporto tra economia e affermazione dei diritti umani.
Sviluppare:

Una riflessione sul rapporto tra stili di vita e conseguenze sul piano sociale ed ambientale.

La conoscenza di esperienze di cooperazione e di economia solidale (commercio equosolidale, finanza etica, consumo critico, ecc…).
PROGETTO SICUREZZA
CONCETTI PRINCIPALI
L'applicazione del D.Lgs. 626/94 crea non poche difficoltà nelle strutture pubbliche e private che non
hanno ancora acquisito un'adeguata "cultura della sicurezza" e, in particolare, non hanno ancora
focalizzato l'importanza della relazione che intercorre tra "situazione di igiene e sicurezza" in cui
viene svolta una determinata attività ed il "livello di qualità" dell'attività stessa.
Il nuovo approccio comunitario in materia di armonizzazione tecnica, normativa e legislativa viene
definito mediante l'adozione di specifiche "direttive di ravvicinamento", recepite ed attuate nei singoli
Paesi membri dell'Unione Europea mediante adeguata legislazione.
Tali presupposti conducono alla formazione pratica di un sistema di gestione e svolgimento di tutte le
attività pubbliche e private il quale, oltre alla regolamentazione degli aspetti collegati al corretto
adempimento di compiti istituzionali e/o imprenditoriali, salvaguardi gli interessi primari di una
comune politica di "qualità" e di "sicurezza" nei confronti della collettività.
In tale contesto il ruolo della vigente legislazione, nonché della normativa tecnica ad essa collegata e
finalizzata a consentirne la corretta attuazione, si colloca al centro di due concetti fondamentali,
strettamente collegati tra loro, da cui dipendono il successo ed il consenso di attività istituzionali o
produttive: QUALITÀ E SICUREZZA.
Tali concetti costituiscono un binomio "indivisibile" in cui gli elementi si intrecciano inevitabilmente
con quelli dell'altro; infatti, quando si parla di "Sistema Qualità", si intende quell'insieme di strutture
organizzative, responsabilità, procedure e risorse messe in atto nella conduzione di determinate
attività, nel rispetto della vigente normativa in materia di sicurezza preventiva.
Di conseguenza qualsiasi intervento tecnico, operativo o gestionale finalizzato al miglioramento della
"sicurezza" del personale e dei luoghi di lavoro, non può essere accuratamente definito ed attuato se
non nella globalità concettuale della "qualità di ogni singola attività lavorativa".
AMBITI PRINCIPALI
- IGIENE E SICUREZZA
- LE PROVE DI EVACUAZIONE

PROGETTO MUSICA
CONCETTI PRINCIPALI
 Avvicinare il maggior numero di bambini e ragazzi alla musica e alla pratica strumentale
come elemento di grande importanza e completezza per la loro formazione.
46
 Promuovere l'azione socializzante attraverso la pratica strumentale d'insieme.
 Creare un Polo scolastico musicale significativo per la vita scolastica cittadina.
AMBITI PRINCIPALI
 Crescere con la musica Scuola Infanzia.
 Corsi pomeridiani di strumento Scuola Primaria (con docenti di strumento della Secondaria).
 Interventi nelle classi 4 e 5 Scuola Primaria (con docenti di Educazione Musicale della
Secondaria).
 Intervento pomeridiano di potenziamento strumentale, nella classe 1 A ad indirizzo artistico
– espressivo.
 Tutta l‟attività prevista dal Corso ad Indirizzo Musicale.
 Promozione di iniziative culturali musicali per il territorio.

PROGETTO CONTINUITÀ EDUCATIVA, DIDATTICA E ORIENTAMENTO
CONCETTI PRINCIPALI
SCUOLA DELL‟INFANZIA E PRIMARIA
1. "Assumere il punto di vista dell'orientamento all'interno delle strategie di pianificazione
dell'offerta formativa che ciascuna scuola è chiamata a sviluppare nel contesto della
propria autonomia didattica ed organizzativa, con particolare riferimento alla elaborazione
dei curricoli e progetti didattici che siano in grado di guardare ai saperi, secondo una
prospettiva di orientamento";
2. Assumere, pur nell'autonomia progettuale della scuola, come campi semantici e mappe
concettuali le "parole chiave" di OR.M.E.: integrazione, relazione, identità, progettazione,
conoscenza;
3. Sviluppare la riflessione sui percorsi di orientamento in modo da aprire prospettive per il
passaggio dai progetti per l'orientamento al curricolo orientante ovvero alla pervasività
dell'orientamento rispetto all'intero corso degli studi della scuola materna ed elementare.
SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
1. Il clima socio-culturale nel quale preadolescenti e adolescenti sono chiamati a vivere oggi,
rappresenta una realtà in cui i concetti di flessibilità, cambiamento, mobilità,
reversibilità delle scelte informano il processo di sviluppo dell‟identità personale e
sociale.
2. Tuttavia i contesti nei quali i giovani vivono non sempre sono in grado di accompagnare i
processi di crescita e di costruzione dell‟identità giovanile verso scelte di vita
sufficientemente stabili.
3. Al fine di attivare processi decisionali consapevoli, gli studenti e le studentesse, inseriti nel
recente processo di evoluzione e cambiamento del sistema-scuola, hanno la necessità di
poter disporre di tutti degli strumenti conoscitivi utili per affrontare con serenità le scelte
che riguardano il loro futuro.
AMBITI PRINCIPALI
L’esperienza scolastica come compito di sviluppo
Il grande contenitore degli adolescenti è la scuola; non si può parlare di ragazzi e ragazze senza
immaginarli all‟interno di una classe, alle prese con un compito o una interrogazione. Che la scuola sia
una delle agenzie più significative nella vita dei giovani non è mai stato contraddetto.
La crisi delle istituzioni che ha coinvolto la famiglia, lo stato, i valori ha trascinato anche la scuola che
sembra correre dietro ora a questo ora a quel problema in una difficoltà di progettualità e di organicità.
Tutti lamentano un calo delle prestazioni, una lamentata attenzione e motivazione, una difficoltà da
parte della famiglia di farsi carico delle problematiche dei figli, un permissivismo e lassismo di padri e
madri che induce la scuola a responsabilizzarsi rispetto a compiti educativi e/o socializzanti che non
appartengono al proprio ruolo. Da recenti ricerche risulta che il 60% del comportamento umano è
47
determinato dalle influenze che il gruppo dei coetanei esercita sul soggetto. Le giovani generazioni
apprendono, modulano e socializzano quei valori dominanti nel proprio gruppo di appartenenza. Il
gruppo di cui si parla coincide solo in parte con la famiglia. Il gruppo dei coetanei sembra essere
quello che i giovanissimi esperiscono fuori dal contesto .
L’importanza di orientarsi
La realtà con la quale il giovane si deve rapportare è sempre più variegata e complessa, la scelta del
percorso formativo e del lavoro offrono maggiori possibilità di un tempo, inoltre questi due settori
sono sottoposti a mutamenti profondi e continui.
L‟importante quindi è orientarsi seguendo un percorso che porti a scegliere con maggiore
consapevolezza.
I percorsi di orientamento proposti dalla scuola e le consulenze individuali, hanno come scopo proprio
questo, aumentare la consapevolezza del soggetto, in modo tale che sia in grado di effettuare non
tanto una scelta giusta (questo nella migliore delle ipotesi potrebbe avvenire anche per caso), ma
corretta dal punto di vista metodologico che può portare ad una maggiore possibilità di compiere una
scelta buona.
Questo significa tenere conto di tutti quei fattori che intervengono nel processo di scelta.
In questa analisi si dovranno valutare gli aspetti fondamentali della propria personalità (interessi,
attitudini, motivazioni ecc…), ma anche approfondire la conoscenza delle opportunità di studio e
lavoro che si presentano dopo l‟obbligo scolastico e dopo la maturità.
Valutando l‟area “altro da sé”, l‟analisi prevede tre fattori importanti: l‟ambiente circostante, il mondo
del lavoro e le opportunità di formazione.

PROGETTO QUALITÀ
CONCETTI PRINCIPALI
La cultura della qualità.
Il “ruolo sociale delle istituzioni scolastiche” in tutte le aree individuate nel documento
dell‟IRRE Formazione in rete.
1.
2.
3.
AMBITI PRINCIPALI
Il senso dell’Istituzione. Alla base della Cultura della Qualità vi è la condivisione della
Missione e Visione della Istituzione Scolastica da parte del suo personale. Missione e Visione
che non può scaturire che da un efficace relazione con il territorio, relazione intesa come
risposta efficace ai bisogni formativi e culturali espressi dal territorio e rete di intese ed accordi
a tal fine realizzati anche con gli altri enti formativi. Da qui un primo passo di reale
integrazione verticale ed orizzontale del sistema scolastico provinciale concretizzata in una
azione di ricerca e sperimentazione.
Professionalità, saperi e curricolo. La crescita professionale del corpo docente viene
perseguita sia nella specificità dei compiti, sia sotto il profilo della loro interazione sinergica.
Per il primo aspetto, sviluppando competenze di progettazione e di gestione di processo che
sono alla base, e quindi condizione necessaria, della efficacia e ed efficienza di qualsiasi
azione formativa. Da qui lo sviluppo di curricoli progettati e coordinati in rete in funzione di
una corretta analisi dei bisogni formativi.
Valutazione, Documentazione, Monitoraggi. Su questa area si sviluppa l‟azione formativa
principale. In essa infatti non solo “è possibile ascrivere il complesso delle operazioni
finalizzate alla individuazione delle aree di qualità del servizio scolastico e alla ideazione dei
processi di miglioramento” ma anche sviluppare quelle competenze progettuali che consentono
ai docenti di proporre, gestire e verificare in ottica di qualità soluzioni alle problematiche
emergenti dal processo di riforma.
48

PROGETTO FORMAZIONE DEL PERSONALE
CONCETTI PRINCIPALI

Ridefinire e arricchire i profili professionali del personale stesso in relazione ai processi
di innovazione del sistema scolastico;

Consolidare la cultura dell'autonomia, con specifico riferimento alla capacità di
progettazione, gestione dell'organizzazione e dell'autovalutazione, nonché le modalità di
applicazione del nuovo regolamento sulla gestione amministrativo-contabile delle
istituzioni scolastiche (Decreto interministeriale 1 febbraio 2001, n. 44).
AMBITI PRINCIPALI




Sviluppo delle competenze professionali degli insegnanti, del personale ATA;
Potenziamento dei processi di apprendimento e dell‟offerta formativa con particolare
riferimento a:
o rinnovamento metodologico - didattico anche in relazione alle innovazioni
curricolari, (insegnamento della lingua straniera nella scuola elementare) alla
flessibilità organizzativa (modularità, orario scolastico, arricchimento
dell‟offerta formativa, ecc.) ed ai risultati delle analisi condotte sugli
apprendimenti disciplinari (con particolare riguardo alle discipline matematicoscientifiche ed alla nuova scansione dei programmi di storia);
o orientamento scolastico e suo raccordo con l‟orientamento professionale;
o formazione alla convivenza democratica, alla comprensione interculturale, alla
cittadinanza attiva (diritti umani, pari opportunità, ecc.);
formazione delle figure sensibili previste dai decreti legislativi n. 626/94 e n. 242/96
(responsabili per la prevenzione incendi e per il primo soccorso).
PROGETTO VIAGGI D’ISTRUZIONE
CONCETTI PRINCIPALI
I viaggi di istruzione comprendono una vasta gamma di iniziative, che si possono così sintetizzare:
a. viaggi d'integrazione culturale in località italiane; tali viaggi sorgono dall'esigenza di promuovere
negli alunni una migliore conoscenza del loro paese nei suoi aspetti paesaggistici, monumentali,
culturali e folcloristici o la partecipazione a manifestazioni;
all'estero; l'esigenza è rappresentata dalla constatazione della realtà sociale, economica,
tecnologica e artistica di un altro paese;
b. viaggi d'integrazione della preparazione di indirizzo. Si tratta di viaggi che si prefiggono le visite,
in Italia come all'estero, in aziende, unità di produzione o mostre, nonché la partecipazione a
manifestazioni nelle quali gli studenti possono entrare in contatto con le realtà economiche e
produttive attinenti all'indirizzo di studio.
c. visite guidate. Si effettuano nell'arco di una sola giornata presso complessi aziendali, mostre,
monumenti, musei, gallerie, località di interesse storico artistico e parchi naturali.
d. viaggi connessi ad attività sportive:vi rientrano sia le specialità sportive tipicizzate, sia le attività
genericamente intese come sport alternativi, quali le escursioni, i campeggi, le settimane bianche, i
campi scuola e la partecipazione a manifestazioni sportive.
e. vacanze studio all‟estero per le classi dalla prima alla quarta con livello didattico adeguato
all‟utenza.
49
La caratteristica comune delle iniziative didattico-culturali in argomento é dunque:

La finalità di integrazione della normale attività della scuola o sul piano della formazione
generale della personalità degli alunni o sul piano del complemento delle preparazioni
specifiche in vista del futuro ingresso nel mondo del lavoro.

Il favorire, nella realizzazione delle iniziative in oggetto, quel complesso rapporto tra scuola e
ambiente extrascolastico, manifestatosi sempre più tangibile in questi ultimi tempi, assegnando
così un ruolo sempre più attivo e dinamico alla scuola, che viene pertanto rivitalizzata
qualitativamente da nuovi motivi di riflessione, in vista del nuovo assetto comunitario europeo.

Il contatto sempre più immediato dell'uomo con l'ambiente che consente infatti di acquisire una
maturità più ampia e, segnatamente, un‟educazione ecologica che stimola ad una considerazione
più profonda dei valori della vita nei suoi aspetti culturali naturali e storici.

PROGETTO BIBLIOTECA
La finalità del progetto è quella di alimentare nei ragazzi l‟amore per la lettura, attraverso
attività interessanti e stimolanti.

Collaborano alla realizzazione del progetto gli insegnanti che fanno parte del
gruppo biblioteca e coloro i quali si rendono disponibili alle attività proposte dal
gruppo stesso.

Sono coinvolti tutti i bambini e i ragazzi dell‟Istituto; i bambini dai tre agli 11 anni
vengono accolti tutti i giovedì dalle 16:00 alle 17:30 nella Biblioteca di Piansevero,
aperta al territorio e ai bambini di tutto il Comune; i ragazzi dagli undici ai
quattordici anni possono accedere alla biblioteca scolastica dell‟Istituto situata nella
sede centrale.

Nella biblioteca di Piansevero le attività sono animate con laboratori di vario genere
allestiti dalle insegnanti che attuano il turno d‟apertura.

L‟Istituto partecipa con alcune classi della scuola Primaria e Secondaria di Primo
Grado ad “Adotta l‟autore” (proposto dalla libreria “Le foglie d‟oro”) .
50
XIII – MONITORAGGIO – VERIFICA E VALUTAZIONE
DELL’ATTIVITÀ
Nell‟Istituto tutti gli operatori: Dirigente Scolastico, Docenti, personale ATA, sono impegnati
a garantire la massima qualità possibile del servizio scolastico, nel suo insieme. Ciascuno è
quindi chiamato ad essere costantemente attento alle esigenze degli alunni, delle loro famiglie
e dell‟ambiente circostante in continua evoluzione.
Da questo l‟impegno di ciascuno ad effettuare valutazioni interne sul servizio svolto e
l‟impegno a presentarsi a valutazioni esterne da parte degli Enti certificatori.
VALUTAZIONE
PREMESSA
In considerazione della recente normativa riguardante la valutazione degli alunni,
DPR.122/09, art. 1 comma 5, “il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per
assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio
della libertà d‟insegnamento. Detti criteri e modalità fanno parte integrante del P.O.F. (Piano
dell‟Offerta Formativa)”, tenuto conto dei documenti istituzionali, della complessità di una
valutazione disciplinare analitica, della necessità di valorizzare e personalizzare il percorso
formativo di ogni alunno, il Collegio dei Docenti dell‟I.C. “Paolo Volponi”, ha ritenuto
opportuno e doveroso dotarsi del seguente strumento relativo alle categorie del valutare
nell‟intendere “la valutazione come atto forma
RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 122/09
NUOVE INDICAZIONI
NAZIONALI PER IL
CURRICOLO 2012
SCUOLA
DELL‟INFANZIA
SCUOLA DELL’INFANZIA
SCUOLA
PRIMARIA
SCUOLA
SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
51
PERCORSO FORMATIVO DELL’ALUNNO
La progettazione degli interventi didattici da realizzare in sezione è il
risultato di una azione autonoma delle singole equipe pedagogiche che,
rispettando le scelte e gli impegni assunti nel P.O.F., traducono in pratica
quotidiana il compito educativo. Il bambino al suo ingresso nella scuola
dell’infanzia, percepisce e vive la realtà in modo intero ed unitario e nel
corso dei tre anni conquista specifiche abilità e concrete autonomie,
entra a contatto diretto con oggetti e materiali e si confronta
costantemente con gli altri: è questo il cammino tracciato nel “percorso
formativo dell’alunno/a”, che può essere definito “strumento” per la
continuità.
Al termine della scuola dell’infanzia per i “campi d’esperienza”, vengono
individuati traguardi per lo sviluppo delle competenze. Tali traguardi,
posti al termine dei più significativi snodi del percorso curricolare, dai tre
ai quattordici anni, rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano
piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo
sviluppo integrale dell’alunno.
Riferimenti bibliografici: Indicazioni Nazionali per il Curricolo.
52
FINALITA‟
CAMPI D‟ESPERIENZAAPPRENDIMENTI
IDENTITA‟
IL SE‟ E L‟ALTRO
DESCRITTORI DELLE FINALITA‟
SPECIFICHE
 Sta bene con gli altri e nel
contesto
 Si sente sicuro
nell‟affrontare esperienze
sociali
Si riconosce,






AUTONOMIA
IL CORPO IN MOVIMENTO




COMPETENZA
LINGUAGGI,
CREATIVITA‟,ESPRESSIONE
I DISCORSI E LE PAROLE




CITTADINANZA
LA CONOSCENZA DEL
MONDO


si sente riconosciuto e
condivide le esperienze
Sperimenta ruoli diversi
Gestisce le funzioni
corporali
Usa, condivide gli spazi e
le loro funzioni
Ha raggiunto una buona
autonomia personale
Partecipa alle attività in
diversi contesti
Chiede aiuto e cerca di
fare da sé
Esprime con diversi
linguaggi sentimenti ed
emozioni
Esplora la realtà e
comprende le regole della
vita quotidiana
Riflette sulle esperienze
attraverso l‟esplorazione,
l‟osservazione, il confronto
Formula domande e
racconta
Descrive l‟esperienza e la
traduce in tracce personali
Scopre gli altri e i loro
bisogni
Gestisce i contrasti
attraverso le regole
Esprime il proprio pensiero
ed è attento al punto di
vista dell‟altro
Rispetta le regole, rispetta
l‟ambiente.
53
SCUOLA PRIMARIA
54
Curricolo di Istituto (verticale).
Sostiene e giustifica le modalità di
valutazione nell’ottica della continuità
didattico-educativa tra i vari ordini di
scuola, attraverso la documentazione e
la rendicontazione sociale.
55
I saperi.

Richiamano all‟epistemologia, ossia i fondamenti, delle
discipline.
Le competenze.

Sono le basi necessarie per muoversi nei diversi ambiti
culturali. La competenza può essere disciplinare,
interdisciplinare, relazionale. E‟ la capacità che gli alunni
devono avere di riutilizzare le conoscenze e le abilità in ambiti
e contesti diversi, scolastici ed extrascolastici in modo
autonomo e creativo.
Le conoscenze.

Sono le acquisizioni dei contenuti disciplinari.
L’abilità.

E‟ il saper fare/operare.
I traguardi.

Sono i processi di sviluppo delle competenze.
Tali categorie sono fondamentali ed imprescindibili per
realizzare una equa valutazione intesa come atto formativo
condiviso all’
all’interno di un contesto progettuale valido,
equilibrato ed efficace.
PARAMETRI DI VALUTAZIONE DISCIPLINARE E
INTERDISCIPLINARE.
La valutazione afferisce direttamente al conoscere inteso come
processo di comprensione e costruzione della cultura.
Attraverso i seguenti criteri si valutano:
 COMPETENZE
 CONOSCENZE
 ABILITA‟
 TRAGUARDI
 PROGRESSO/CONQUISTE PERSONALI
 IMPEGNO
 VOLONTA‟
 RESPONSABILITA‟ NEL LAVORO
 INTERESSE
 PARTECIPAZIONE AL LAVORO
 AUTONOMIA
 MOTIVAZIONE
 COOPERAZIONE.
56
Riferimenti normativi





L’art.3 comma 1 DL.137/08 convertito nella Legge n.169/08 con modificazioni,
ribadito dal DPR n.122/09 art.1-2 recita quanto segue: “Dall‟a.s. 2008/09 nella
scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli
alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate
mediante l‟attribuzione di voti numerici espressi in decimi e illustrate con giudizio
analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall‟alunno.”
Art.5 “ ……. Si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione
degli studenti, tenendo conto anche dei DSA (disturbi specifici di apprendimento) e
della disabilità degli alunni, e sono stabilite eventuali ulteriori modalità applicative
del presente articolo”.
DL. 59/04 art.4 comma 4 “ Il passaggio dalla scuola primaria alla scuola
secondaria di 1° grado avviene a seguito di valutazione positiva al termine del
secondo periodo didattico biennale.
Art.8 “La valutazione, periodica e annuale, degli apprendimenti e del
comportamento degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite,
sono affidate ai docenti responsabili delle attività educative e didattiche previste
dai Piani di studio personalizzati; agli stessi è affidata la valutazione dei periodi
didattici ai fini del passaggio al periodo successivo.”
Art.11 “Ai fini della validità dell‟anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la
frequenza di almeno tre quarti dell‟orario annuale personalizzato di cui ai commi 1
e 2 dell‟art.10 per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono
autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite.”
DPR 122/09 art.2 comma 7 “Nel caso in cui l‟ammissione alla classe successiva
sia comunque deliberata in presenza di carenze relativamente al raggiungimento
degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica nota
al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a
trasmettere quest‟ultimo alla famiglia dell‟alunno”.
 La
valutazione delle
competenze trasversali e
verticali si riconduce ai
curricula esplicito ed implicito
(saper fare – saper essere).
57
Voto
VALUTAZIONE CORRISPONDENTE
10 (dieci) L‟alunno costruisce il conoscere in modo autonomo,
divergente e creativo, va oltre il contenuto appreso.
9 (nove)
L‟alunno costruisce il conoscere in modo autonomo e
consapevole.
8 (otto)
L‟alunno costruisce i contenuti del conoscere in modo
convergente e con sicurezza.
7 (sette)
L‟alunno attraversa in modo apprezzabile i contenuti del
conoscere.
6 (sei)
L‟alunno apprende in modo semplice ed essenziale i
contenuti del conoscere.
5 (cinque) L‟alunno apprende i saperi essenziali in modo inadeguato
e poco autonomo.
4(quattro) L‟alunno attraversa i contenuti del conoscere in modo
spiccatamente inadeguato.
58
PARAMETRI DI VALUTAZIONE DEL
COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI.
Per comportamento si intende:
 capacità di assumere forme di cura verso sé, altri e
altro;
 capacità di scelta;
 intenzionalità e volontà di impegnarsi per una
condotta positiva, costruttiva e di esempio.

Con la valutazione del comportamento si intende
osservare e determinare:
 LA CONDOTTA DELL‟ALUNNO RISPETTO A
REGOLE PATTUITE;
 INTENZIONALITA‟/VOLONTA‟ NELL‟IMPEGNO;
 MOVIMENTO DI COSTRUZIONE E CRESCITA.
Riferimenti normativi
DL 137/2008 Art.2
 Comma 2. A decorrere dall'anno scolastico 2008/2009, la
valutazione del comportamento e' espressa in decimi.
 Comma 3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita
collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la
non ammissione al successivo anno di corso o all'esame conclusivo
del ciclo.
Decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca n. 5/09 Art. 3
 Comma 1. Ai fini della valutazione del comportamento dello
studente, il Consiglio di classe tiene conto dell‟insieme dei
comportamenti posti in essere dallo stesso durante il corso
dell‟anno.
Comma 2. La valutazione espressa in sede di scrutinio intermedio o
finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da
un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e
culturale dello studente in ordine all‟intero anno scolastico. In
particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui
deve rispondere l‟attribuzione del voto sul comportamento, il
Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i
progressi e i miglioramenti realizzati dallo studente nel corso
dell‟anno, in relazione alle finalità di cui all‟articolo 1 del presente
decreto.
59
Art. 4
 Comma 3. Il particolare rilievo che una valutazione di
insufficienza del comportamento assume nella carriera
scolastica dell‟allievo richiede che la valutazione stessa
sia sempre adeguatamente motivata e verbalizzata in
sede di effettuazione dei Consigli di classe sia ordinari
che straordinari e soprattutto in sede di scrutinio
intermedio e finale.
 Comma 4. In considerazione del rilevante valore
formativo di ogni valutazione scolastica e pertanto anche
di quella relativa al comportamento, le scuole sono
tenute a curare con particolare attenzione sia
l‟elaborazione del Patto educativo di corresponsabilità,
sia l‟informazione tempestiva e il coinvolgimento attivo
delle famiglie in merito alla condotta dei propri figli.
DPR 122/09
art.2, comma 9 “La valutazione finale degli apprendimenti e
del comportamento dell‟alunno è riferita a ciascuna anno
scolastico”.
VOTO
VALUTAZIONE CORRISPONDENTE
10 (dieci)
L‟alunno ha sempre tenuto un‟eccellente condotta, ponendosi
all‟interno della classe con un atteggiamento positivo e di aiuto
per la crescita collettiva.
9 (nove)
L‟alunno ha mostrato intenzionalità ed impegno, ha tenuto
un‟adeguata condotta ponendosi all‟interno della classe con un
atteggiamento positivo e partecipativo.
8 (otto)
L‟alunno ha mostrato intenzionalità ed impegno nel tenere
un‟adeguata condotta e collaborazione .
7 (sette)
L‟alunno ha complessivamente mantenuto una buona condotta
ed ha recepito le norme di relazione pattuite a livello di Istituto
6 (sei)
L‟alunno osserva saltuariamente le norme del vivere civile e di
convivenza nonché quelle pattuite a livello di Istituto.
5 (cinque)
L‟alunno non si impegna, non mostra atteggiamenti di crescita e
costruzione del sé; ha ricevuto sanzioni disciplinari reiterate nel
tempo (per la Secondaria)
60
AUTONOMIA SCOLASTICA
Nel DPR n.275/99 recante norme in materia di autonomia delle
istituzioni scolastiche l‟ Art. 4 recita: le istituzioni scolastiche
“….individuano inoltre le modalità e i criteri di valutazione degli
alunni nel rispetto della normativa nazionale ed i criteri per la
valutazione periodica dei risultati conseguiti dalle istituzioni
scolastiche rispetto agli obiettivi prefissati”.
 Art. 5
Comma 1. Ciascuna istituzione scolastica autonoma, nel rispetto
dei principi e dei criteri di carattere generale previsti dal presente
Decreto e dalla normativa vigente, può determinare, in sede di
redazione del Piano dell‟Offerta Formativa, ulteriori criteri e
iniziative finalizzate alla prevenzione, tenendo conto di quanto
previsto dal Regolamento di istituto, dal Patto educativo di
corresponsabilità e dalle specifiche esigenze della comunità
scolastica e del territorio.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
Ai sensi del DPR n.122 del 22 giugno 2009, recante le norme vigenti per la valutazione degli
alunni, e premesso che:
 la valutazione è espressione dell'autonomia professionale propria della funzione
docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia
didattica delle istituzioni scolastiche (art. 1 comma 2);
 la valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il
rendimento scolastico degli alunni;
 la valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso l'educazione
delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione
degli alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e formazione (art. 1
comma 3);
 la valutazione periodica e finale con voto numerico è espressa in decimi e riguarda
anche l‟insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti a ordinamento,
mentre la valutazione dell‟insegnamento della religione cattolica è espressa senza
attribuzione di voto numerico; i docenti incaricati delle attività alternative
all‟insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente al consiglio di
classe elementi conoscitivi sull‟interesse e il profitto raggiunto dall‟alunno;
 i docenti di sostegno, essendo contitolari della classe, partecipano alla valutazione di
tutti gli alunni per quanto riguarda la sfera del comportamento e l‟accettazione
dell‟altro nella sua diversità, esprimendo il proprio giudizio solo relativamente agli
alunni disabili; qualora un alunno sia affidato a più docenti di sostegno, essi si
esprimono con un unico voto;
61



i minori con cittadinanza non italiana sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i
cittadini italiani;
l‟ammissione o meno alla classe successiva, nonché all‟esame di stato, è corrisposta,
previo accertamento della prescritta frequenza ai fini della validità dell‟anno
scolastico, nei confronti dell‟alunno che ha raggiunto la valutazione di almeno 6
decimi in ciascuna disciplina e nel comportamento;
il voto finale dell‟esame di stato sarà costituito dalla media dei voti, in decimi, ottenuti
nel giudizio di idoneità (voto di ammissione) e nelle singole prove (orale e scritte,
inclusa quella nazionale).
Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e
trasparenza della valutazione, sempre nel rispetto del principio della libertà di insegnamento,
come segue:
1. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
2. VALUTAZIONE DEL PROCESSO D‟ APPRENDIMENTO
3. VALUTAZIONE DEL RENDIMENTO SCOLASTICO COMPLESSIVO
1. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
La valutazione del comportamento si propone di favorire l‟acquisizione di una coscienza
civile basata sulla consapevolezza che la libertà personale si realizza nell‟adempimento dei
propri doveri, nella conoscenza e nell‟esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e
delle regole che governano la convivenza civile in generale e la vita scolastica in particolare.
A tal fine:
a Scuola s’ impegna a:
· creare un clima sereno e corretto, favorendo lo sviluppo delle conoscenze e delle
competenze, la maturazione dei comportamenti e dei valori, il sostegno nelle diverse
abilità, l'accompagnamento nelle situazioni di disagio, la lotta ad ogni forma di pregiudizio
e di emarginazione
· realizzare i curricoli disciplinari nazionali e le scelte progettuali, metodologiche e
pedagogiche elaborate nei Piano dell'Offerta Formativa, tutelando il diritto ad apprendere
· procedere alle attività di verifica e di valutazione in modo congruo rispetto ai programmi e
ai ritmi di apprendimento, chiarendone le modalità e motivando i risultati
· comunicare con le famiglie, in merito ai risultati, alle difficoltà, ai progressi nelle discipline
di studio oltre che ad aspetti inerenti il comportamento e la condotta
· prestare ascolto, attenzione, assiduità e riservatezza ai problemi degli studenti, così da
favorire l'interazione pedagogica con le famiglie
62
La Famiglia s’impegna a:
· instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di
insegnamento e la loro competenza valutativa
· tenersi aggiornata
su
impegni,
scadenze, iniziative scolastiche, controllando
costantemente il libretto personale e le comunicazioni scuola-famiglia (circolari
cartacee o su web), partecipando con regolarità alle riunioni previste
· far rispettare l'orario d'ingresso a scuola, limitare le uscite anticipate, giustificare in
modo puntuale le assenze
· verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli
impegni di studio e le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad
essa
· intervenire, con coscienza e responsabilità, rispetto ad eventuali danni provocati dal
figlio a carico di persone, arredi, materiale didattico, anche con il recupero e il
risarcimento del danno
Lo Studente s’impegna a:








Rispettare gli orari
Rispettare i locali e l‟arredo scolastico
Rispettare il proprio turno nel parlare
Portare il materiale scolastico
Avere il necessario autocontrollo in ogni situazione
Utilizzare un linguaggio consono all‟ambiente
Accettare l‟altro nella sua diversità
Collaborare con compagni e insegnanti
N.B. Si rimanda al regolamento d‟istituto per le modalità applicative.
2. VALUTAZIONE DEL PROCESSO D’ APPRENDIMENTO
Il processo d‟apprendimento comprende: metodo di lavoro, area logica, area
operativa ed area espressiva.

-
METODO DI LAVORO
Saper rispettare le consegne
Saper organizzare materiali e strumenti in modo finalizzato allo svolgimento delle
attività
Saper raccogliere e sistemare informazioni e dati
Saper analizzare e confrontare dati e osservazioni
Saper procedere in modo autonomo e sistematico.
63

-
AREA LOGICA
Saper osservare
Saper analizzare
Saper confrontare
Saper collegare
Saper relazionare
Saper rielaborare
Saper eseguire procedimenti induttivi e deduttivi
Saper utilizzare conoscenze, concetti e tecniche in contesti noti e nuovi
Saper formulare e verificare ipotesi di soluzione

-
AREA OPERATIVA
Conoscere termini, regole, definizioni e procedure
Saper applicare concetti e conoscenze
Saper usare e costruire modelli e strumenti

-
AREA ESPRESSIVA
Conoscere i linguaggi verbali e non
Saper applicare i linguaggi in modo corretto, rigoroso e personale.
3. VALUTAZIONE DEL RENDIMENTO SCOLASTICO COMPLESSIVO
La valutazione del rendimento avverrà per mezzo di verifiche sistematiche (orali e
scritte), osservazioni, colloqui, discussioni, prove rapide, esame del lavoro a casa,
che porranno in giusta considerazione i progressi che ciascun alunno avrà compiuto
in relazione alle proprie possibilità (livelli di partenza, ritmi di apprendimento, ecc…) e
agli obiettivi programmati. Le prove saranno orientate anche all‟autovalutazione da
parte degli alunni.
Affinché la valutazione sia formativa è fondamentale che l‟alunno:
Sia consapevole degli obiettivi da raggiungere
- Prenda coscienza delle abilità acquisite e delle sue carenze
- Recuperi, se necessario, sul piano della conoscenza e dell‟applicazione
- Avanzi nel processo della conoscenza di sé, delle proprie attitudini,, con
acquisizioni di competenze e sviluppo organico delle capacità.
64
CRITERI DI VALUTAZIONE
Premesso che la valutazione tiene conto dell’impegno nello studio, della partecipazione alle
varie attività e dei progressi compiuti da ogni singolo alunno rispetto ai livelli di partenza,
vengono fissati i seguenti criteri nell’attribuzione del voto numerico in decimi:
INDICATORI
V
RAGGIUNGIMENTO
RIELABORAZIONE
CAPACITÀ DI
CONOSCENZA
O
OBIETTIVI
DEI CONTENUTI E
EFFETTUARE
ED USO DEI
T
DIDATTICI
DEI CONCETTI
COLLEGAMENTI
LINGUAGGI
O
DISCIPLINARI ED
DISCIPLINARI E
SPECIFICI E
EDUCATIVI
INTERDISCIPLINARI
DEGLI
STRUMENTI
10
COMPLETO E
AUTONOMA E
SEMPRE
PIENA
CONSAPEVOLE
CRITICA
PERTINENTE
PADRONANZA
9
COMPLETO E
AUTONOMA
PERTINENTE
PIENA
8
COMPLETO
7
DELLA MAGGIOR
IN SITUAZIONI
PARTE
NOTE
6
ESSENZIALI
ESPOSIZIONE
SE OPPORTUNAMENTE
IN SITUAZIONI
SEMPLICE
GUIDATO
NOTE
5
MINIMI
CONOSCENZA
ESPOSIZIONE
PARZIALE/
SETTORIALE
STENTATA
APPROSSIMATIVA
4
MANCATO
LACUNOSA E
DIFFICOLTOSA
PARZIALE /
STENTATA
ASSENTE
ASSENTE
CONSAPEVOLE
PADRONANZA
IN GENERE
QUANDO RICHIESTO
APPROPRIATO
GUIDATO
ABBASTANZA
AUTONOMA
CORRETTO
65
VALUTAZIONE DEL P.O.F.
L‟
attuazione del P.O.F. sarà verificata attraverso griglie di osservazione, questionari
rivolti ai genitori, agli alunni e agli insegnanti, griglie di sintesi a giudizio della
commissione. Tali rilevazioni devono garantire la scientificità e la trasparenza nelle
procedure adottate.
Il Piano dell‟Offerta Formativa potrà essere rivisto o integrato anche a seguito di ulteriori
rilevazioni condotte fra gli utenti o gli operatori. Le proposte di modifica, integrazione,
aggiornamento potranno essere predisposte anche su iniziativa della commissione di
gestione del POF stesso.
VALUTAZIONE D’ISTITUTO
PREMESSA
‟Autovalutazione d‟Istituto si qualifica come primo passo di un processo di
miglioramento della scuola, ovvero come attività finalizzata a promuovere un
cambiamento delle condizioni di apprendimento utile ad un più efficace perseguimento
degli obiettivi educativi della scuola.
È un processo sistematico, non una semplice riflessione; il suo obiettivo a breve termine è
ottenere informazioni valide sulle condizioni, le funzioni, gli scopi e la produttività di una
scuola.
La revisione conduce all'azione su specifici aspetti organizzativi o curricolari della scuola; è
un'attività di gruppo che coinvolge i partecipanti in un processo collegiale. Idealmente il
processo è "fatto proprio" dalla scuola o dal sottosistema coinvolto; il suo scopo è il
miglioramento/sviluppo della scuola ed è una fase di quel processo.
L
L‟A.I. come tecnica di gestione. Essa rappresenta uno strumento utile per valutare il
funzionamento scolastico e per migliorarne la produttività, in rapporto ad un quadro di
obiettivi educativi definito.
Tale prospettiva enfatizza il rigore e la sistematicità delle procedure e degli strumenti
valutativi, come repertorio tecnico funzionale ad una gestione della scuola che miri a
massimizzare l'uso delle risorse a disposizione.
L‟A.I. come fase del processo di miglioramento. Essa rappresenta il momento diagnostico
funzionale all‟implementazione di un processo innovativo. Le sue caratteristiche, quindi,
dipendono da quelle della strategia innovativa entro cui si inquadra: da un lato può servire a
definire le modalità di accoglimento e di adattamento di una proposta di cambiamento
esterna alla singola scuola; dall'altro può aiutare ad individuare i problemi e le priorità di
sviluppo di uno specifico contesto scolastico, come premessa per un processo di autorinnovamento che muova e venga gestito dalla scuola stessa. Tale prospettiva enfatizza il
valore strumentale di un‟attività autovalutativa, come passo preliminare volto a creare le
condizioni motivazionali, organizzative ed educative richieste dall'azione innovativa.
strategia di miglioramento in se stessa . Essa rappresenta una modalità
di promozione del cambiamento della scuola basata sulla capacità degli operatori di
affrontare e risolvere i propri problemi. Il processo di costante revisione delle proprie scelte e
comportamenti è volto a produrre un miglioramento, sia della consapevolezza professionale
dei singoli individui operanti nella scuola, sia delle modalità di lavoro organizzativo e di
progettazione collegiale, sia della qualità dei processi di insegnamento-apprendimento. Tale
prospettiva enfatizza l‟assunzione di modalità di lavoro auto-riflessive entro il normale
funzionamento della scuola come componenti della cultura professionale dei suoi operatori,
in una logica di auto rinnovamento permanente.
66
INTERNA
STRUMENTI
Riunioni formali
PERIODICITÀ
Riunioni strutturate:
Mensile
- dell‟équipe
d‟Istituto
Bimestrale
formata dai Docenti
Funzioni Obiettivo, i
Collaboratori
della - Collegio dei Docenti
Dirigente Scolastica, i
Coordinatori di Sezione,
di Plesso, di Classe;
- delle famiglie con i
C.d.C..
Discussioni per la verifica Mensile
all‟interno dei C.d.C. e del
Collegio dei Docenti.
Questionari ai Docenti per Fine anno scolastico
rilevare l‟efficacia dei servizi
didattici e amministrativi.
ESTERNA
STRUMENTI
RISULTATO ATTESO
Mensile
- Consigli
di
classe,
Interclasse, Intersezione;
- Riunioni
del
Gruppo
d‟Istituto.
PERIODICITÀ
-
Verifica dei processi e delle
attività posti in essere;
-
Modifica in itinere dei
percorsi e dei metodi.
RISULTATO ATTESO
Mensile
- Rappresentanti Genitori Rilevazione dei bisogni dell‟utenza;
Incontri formali con le
nei Consigli di classe, Verifica del soddisfacimento delle
famiglie.
Interclasse, Intersezione. attese e della qualità del servizio
formativo e culturale erogato;
Tabulazione e lettura dati per
Questionari alle famiglie, per Inizio anno scolastico
eventuale (ri)orientamento dell„azione
la rilevazione qualitativa
- Rilevazione bisogni e
educativa.
delle opinioni.
progettazione interventi.
Fine anno scolastico
- Rilevazione qualità del
Questionari agli studenti.
servizio
formativo
e
culturale erogato.
Annuale
Verifica degli apprendimenti in
Questionari INVALSI
Italiano, Matematica, Scienze
67
PROGETTO INTEGRAZIONE alunni diversamente abili
FUNZIONE STRUMENTALE: Frezza
 Definire il progetto unitario d‟Istituto;
 Mantenere i rapporti con le Istituzioni e le Associazioni del
RESPONSABILI DEL
territorio per l‟attuazione del progetto d‟Istituto e la
PROGETTO
pianificazione generale delle attività;
 Mantenere i rapporti con i referenti dei gruppi operativi che si
occupano della integrazione degli alunni disabili e relazionare
allo staff di Direzione;
 Organizzare la raccolta delle buone prassi e farle conoscere;
 Attuare il monitoraggio e la valutazione delle attività per gli
 alunni disabili.
Tutti
i componenti il GLH
GRUPPO DI
PROGETTO
DESTINATARI
professionali







Alunni diversamente abili
Compagni di classe dell‟alunno in difficoltà
Docente di sostegno e insegnanti della classe in cui è inserito
Allievi e Insegnanti dell‟Istituto
Educatori comunali
Personale A.T.A. della Scuola
Gruppo H e GLH d‟Istituto
RISORSE
strutturali e
materiali
Dirigente scolastico
Docenti
Collaboratori del Dirigente scolastico
Funzione strumentale: Coordinamento attività
alunni disabili
Referente GLH
Educatori comunali
Personale A.T.A.
STATO
DELL’ARTE
(analisi dei
bisogni)
Spazi della scuola
Laboratori
Strutture del territorio
finanziarie
Finanziamenti del
ministero
L. 104 e Fondi d‟Istituto
Finanziamenti regionali
La scuola, mediante la collaborazione di tutto il personale docente e non docente,
opera perché gli alunni diversamente abili possano vivere l‟esperienza scolastica
in un ambiente sereno che consenta lo sviluppo e il potenziamento della capacità
cognitive, l‟acquisizione dell‟autonomia, delle abilità relazionali e la maturazione
della loro identità personale.
È importante sottolineare che la scuola, oltre alla famiglia, rappresenta per ogni
bambino il primo luogo in cui egli può sperimentare le proprie abilità a divenire
essere pensante ed operante. Pertanto, in coerenza con la “mission”, sentiamo
l‟esigenza di attivare un progetto unitario di sistema che raccolga ed espliciti
all‟esterno la conoscenza di tutte le strategie, già in atto e future, promosse nel
nostro Istituto, permettendo a tutte le componenti educative, attraverso un lavoro
sinergico, di potenziare e qualificare gli interventi per dare risposte sempre più
concrete e mirate ai bisogni speciali di ciascuno.
68
FINALITÀ
OBIETTIVI
Organizzare in modo strutturato le attività di integrazione valorizzando risorse
presenti nel territorio al fine di favorire una sempre più concreta e positiva
integrazione in armonia con il gruppo-classe, la comunità scolastica e l‟ambiente
di vita.
1. Potenziare gli interventi per cercare di incidere in maniera più determinante
sulla situazione di questi ragazzi e per adottare nuove metodologie di
insegnamento individualizzato per il recupero di abilità spesso latenti.
2. Investire sulle risorse presenti nel territorio potenziando i progetti integrati e di
raccordo già avviati e ampliando le collaborazioni con scuole ed enti per
favorire una cooperazione sinergica e fare in modo che il progetto di vita
costruito per l‟alunno disabile gli offra strumenti utili all‟esterno.
3. Redigere nel corso dell‟anno scolastico una verifica intermedia ed una verifica
finale sui processi di integrazione in atto nell‟Istituto.
4. Permettere una gestione coordinata monitorabile in ogni momento del
percorso.
AZIONI DI SVILUPPO
FASI ATTUATIVE
PROGETTUALI
Progettazione e attuazione
di un percorso di accoglienza
specifico per gli alunni
disabili
Attivazione di un percorso
strutturato di accoglienza e
di supporto per quanti
operano con gli alunni
disabili
Elaborazione del registro
personale del docente di
sostegno
COME
CHI
TEMPI
DOCUMENTI
Individuazione di un
gruppo di lavoro composto
dai rappresentati dei vari
ordini di scuola e in
raccordo con rappresentanti
di altre commissioni
funzione
strumentale
e gruppo
tecnico di
progetto
Tutto
l‟anno
scolastic
o
Scheda di
valutazione,
rapporti in
itinere sul PEI.
idem
Programmazion
e di classe, PEI,
relazioni dei
docenti di
sostegno
docenti
RISULTANTI
Definizione di una
procedura
Individuazione di un
gruppo di lavoro composto
da docenti di sostegno
Funzione
strument
e gruppo
tecnico di
progetto
Gruppo H
Fine
quadrimest
re e fine
anno
scolastico
STRUMENTI DI CONTROLLO DEI TEMPI
CHI
Scadenziario dei tempi
secondo protocollo Umee
Riassunto delle scadenze in
ordine cronologico
TEMPI
DOCUMENTI
RISULTANTI
funzione strumentale
annuale
Allegato
funzione strumentale
annule
Allegato
69
MONITORAGGI E VERIFICHE
CHI
TEMPI
Rispetto tempi protocollo
Umee
Referente progetto
bimestrale
Rispetto compiti e tempi
dell‟integrazione
Docenti di sostegno
quadrimestrale
Compilazione PEI
Docenti di sostegno, operatori
ASUR
Famiglie, docenti
Inizio anno
scolastico
bimestrali
Soddisfazione famiglie
DOCUMENTI
RISULTANTI
Registri dei
docenti e verbali
riunioni
Registri e
verbali degli
incontri di
programmazione
PEI
verbali
VALIDAZIONE
Presentazione dei risultati dei monitoraggi e delle verifiche al Collegio Docenti per
l’eventuale validazione.
70
PROGETTO ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
L’ACCOGLIENZA
Accoglienza non è solo la “fase temporale” del primo arrivo nella nuova comunità.
Il concetto di accoglienza si caratterizza come:
a) insieme di attività finalizzate a creare relazioni educative che valorizzino tutti i
protagonisti del sistema scuola
b) atteggiamento e attitudine da sviluppare nei confronti dell‟alterità e della differenza
c) insieme dei dispositivi e delle risorse impegnate dalla scuola.
FINALITÀ
 Offrire opportunità per la costruzione di rapporti significativi fra insegnanti, altro
personale operante nella scuola e alunni neo-arrivati e loro genitori
 Favorire la conoscenza, la condivisione, il rispetto dell‟organizzazione e delle regole
della scuola.




OBIETTIVI
Documentare l‟attenzione verso la pluralità delle culture e delle esperienze
Ascoltare il bisogno dell‟altro valorizzando la diversità, sostenendo e favorendo, con i
servizi e gli strumenti idonei, la partecipazione positiva alla scuola e alla società.
Porre le basi per sostenere il benessere mediante il quale i bambini e gli adolescenti
stranieri, e i loro genitori, possano riconoscere i propri diritti e costruire buone regole e
buone pratiche che costituiscono le basi essenziali per una convivenza civile.
Predisporre strategie e dispositivi non solo per supportare l‟acquisizione della L2, ma
anche per sostenere l‟identità e l‟autostima degli alunni stranieri, riconoscendo e
valorizzando le culture di provenienza.
DESTINATARI
 Bambini e adolescenti stranieri immigrati
 Bambini e adolescenti di genitori stranieri nati in Italia (la cosiddetta “seconda
generazione” per i quali non sempre è prioritaria l‟alfabetizzazione, bensì la ricerca di
un‟identità.
METODOLOGIE
“Uno degli obiettivi prioritari degli alunni stranieri è quello di promuovere
l‟acquisizione di una buona competenza nell‟italiano scritto e parlato, nelle forme ricettive e
produttive, per assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione
sociale. “ (da Linee guida per l‟accoglienza e l‟integrazione degli alunni stranieri – Ministero
dell‟Istruzione…)
In sostanza, favorire la conoscenza della lingua italiana per:
- la comunicazione quotidiana (i bisogni)
- la narrazione di sé (l‟identità culturale)
- l‟ampliamento cognitivo (lo studio e la ricerca).
Si suggeriscono alcune attenzioni per facilitare l‟apprendimento:
71
-
-
un contesto facilitante inteso come organizzazione del tempo scuola e dello spazio
(aula e/o laboratori) efficace;
partire dall‟esperienza dei neo-arrivati, dai saperi precedenti, da ciò che è già noto e
conosciuto;
imparare facendo, ossia operatività e contestualizzazione;
ridondanza e ripresa dei concetti, come una spirale;
uso di canali comunicativi diversi (verbali e non verbali);
glossari in L1 per il transfer in L2, glossari plurilingue;
rendere più semplice il linguaggio delle lezioni: alternanza tra discorso orale
(supportato da immagini) e la fissazione dei contenuti anche attraverso messaggi scritti
di sintesi;
testi ad alta comprensibilità o testi semplificati*;
valorizzare ciò che gli alunni hanno imparato in L1, riconoscere i saperi pregressi
degli alunni migranti;
un approccio interculturale per tutti per promuovere l‟apertura delle menti di tutti gli
alunni.
E, ancora, si dice: “E‟ importante che i bambini e i ragazzi vengano educati alla pace e al
rispetto delle diversità, sollecitandoli a riflettere sui propri comportamenti per assumere
atteggiamenti di solidarietà, tolleranza e amore”.
CRITERI PER LA SEMPLIFICAZIONE DEI TESTI











Le informazioni vengano ordinate in senso logico e cronologico.
Le frasi siano brevi (20/25 parole) e i testi, in media non superino le 100 parole.
Si dia una sola informazione per frase.
Si usino quasi esclusivamente frasi coordinate.
Si faccia molta attenzione all‟uso del lessico, utilizzando solo il vocabolario di base e
fornendo spiegazione delle parole che non rientrano nel vocabolario di base.
Il nome venga ripetuto evitando i sinonimi e facendo un uso limitato dei pronomi.
Nella costruzione della frase si rispetti l‟ordine: soggetto, predicato, oggetto.
I verbi siano per lo più usati nei modi verbali finiti e nella forma attiva.
Si evitino le personificazioni, es: “ il Senato” diventa “i senatori”.
Non si usino le forme impersonali.
Il titolo e le immagini siano usate come rinforzo per la comprensione del testo. Risulta
utile porre il titolo come domanda.
FASI DELL’APPRENDIMENTO E “BLOCCHI DI ABILITÀ”
Gli alunni stranieri, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con due diverse
strumentalità linguistiche:
 la lingua italiana del contesto concreto, indispensabile per comunicare nella vita
quotidiana (la lingua per comunicare)
 la lingua italiana specifica, necessaria per comprendere ed esprimere concetti, sviluppare
l‟apprendimento delle diverse discipline e una riflessione sulla lingua stessa (la lingua
dello studio).
72
La lingua per comunicare viene appresa dai bambini e ragazzi stranieri in un tempo che
può variare da qualche mese ad un anno circa (fattori che incidono sono l‟età, la lingua
d‟origine, le modalità di esposizione alla seconda lingua fuori dalla scuola).
Per apprendere invece la lingua dello studio possono essere necessari alcuni anni,
considerato che si tratta di competenze specifiche.
Risorse interne ed esterne alla scuola e dispositivi vari saranno impiegati per favorire
l‟apprendimento delle abilità di base:
-
comunicare
riflettere
- leggere / scrivere
- mantenere e sviluppare la L1.
- studiare
Nella tabella successiva i bisogni linguistici degli alunni sono stati divisi in cinque
“blocchi di abilità”.
ALUNNI NEOARRIVATI E BISOGNI LINGUISTICI
L2 orale



L2 scritta


L2 orale e
scritta

L2 orale e
scritta


L2 orale e
scritta

COMUNICARE
comunicare negli scambi interpersonali di base
arricchire il lessico, descrivere, narrare, comprendere messaggi e prendere
la parola in situazioni diverse
LEGGERE E SCRIVERE
padroneggiare le tecniche di base della lettura / scrittura (decodifica e
trascrizione)
comprendere e produrre semplici testi scritti
STUDIARE
comprendere testi e messaggi orali relativi alle diverse discipline
(consegne, spiegazioni, parole-chiave, glossari…)
comprendere e produrre testi riferiti allo studio
RIFLETTERE
usare in modo corretto le strutture della lingua
riflettere sulle strutture, utilizzando anche termini metalinguistici
MANTENERE E SVILUPPARE
mantenere e/o sviluppare le competenze nella lingua d‟origine e/o di
scolarità, orale e scritta
VALUTAZIONE
I livelli di competenza linguistica
possono essere individuati a partire dal
73
QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO
PER LE LINGUE
A1 ( Breaktrough ) : Contatto
A2 ( Waystage ) : Sopravvivenza
B1 ( Threshold ) : Soglia
B2 ( Vantage ) : Progresso
C1 ( Effective Operational Proficiency ) : Efficacia
C2 ( Mastery ) : Padronanza
che potremmo tradurre così:
A1 = 1° livello indica una competenza linguistica molto bassa
A2 = 2° livello indica una competenza linguistica elementare
B1 = 3° livello indica una competenza linguistica intermedia
B2 = 4° livello indica una competenza linguistica avanzata o indipendente
C1 = 5° livello indica una competenza linguistica autonoma
C2 = 6° livello indica una competenza linguistica piena
PIANI DELL’INTEGRAZIONE E CINQUE INDICATORI
Quando si può dire che un bambino o ragazzo straniero è integrato?
74
Può essere utile fare riferimento ai seguenti indicatori, che possono essere ricondotti ai
piani dell‟apprendimento, delle interazioni, dell‟identità personale:
APPRENDIMENTO


qualità dell‟inserimento scolastico e risultati scolastici
competenza in italiano lingua seconda
INTERAZIONE

qualità e quantità delle relazioni in classe

atteggiamenti nei confronti della lingua d‟origine, del
contesto e paese di provenienza…
autostima e motivazione
INTEGRITA’

Lo studio della lingua italiana viene inserito nella quotidianità dell‟apprendimento e della
vita scolastica degli alunni stranieri, con attività di laboratorio linguistico e con percorsi e
strumenti per l‟insegnamento intensivo dell‟italiano, nonché il coinvolgimento di tutti gli
insegnanti della classe e di qualsivoglia disciplina, utilizzando eventuali risorse esterne alla
scuola e dispositivi.
RISORSE INTERNE DELLA SCUOLA
Per l‟insegnamento individualizzato o a piccoli gruppi possono essere utilizzati:
 ore aggiuntive all‟insegnamento
 insegnanti di sostegno
 ore di religione o di lingua straniera
 moduli linguistici intensivi durante le prime fasi di inserimento
RISORSE ESTERNE
Insegnanti per il sostegno linguistico messi a disposizione dal comune
mediatore linguistico e mediatore culturale






DISPOSITIVI
Modalità organizzative flessibili (lavori di gruppo, attività di laboratorio, ludicità…)
Strumenti e materiali didattici “mirati” (cartelloni tematici, alfabetieri plurilingue,
carte geografiche non solo eurocentriche, audiovisivi o multimediali, ecc.)
Progetti e piani di studio personalizzati.
Accordi e collaborazioni tra scuole * ed enti (Servizi Educativi e Sociali del comune,
CeSDE – Centro di documentazione interculturale).
* Sviluppo del progetto “Università e intercultura” a cura del Dipartimento di Lingue e
Letterature Straniere – Corso di Lingue.
IL PIANO DELLE AZIONI per l’iscrizione degli alunni
75
FASE
ATTIVITÀ
CHI LA FA
1
Prima accoglienza dell‟alunno e spiegazione
accurata alla famiglia dei servizi offerti
dall‟Istituto e dei documenti richiesti.
Assistente
Amministrativo
Genitori
2
Compilazione domanda di iscrizione.
3*
Valutazione della classe in cui inserire l‟alunno
in base ai titoli di studio e alle esigenze di
accoglienza.(vedi approfondimenti)
4
5
Immatricolazione e inserimento nella classe.
Presentazione dell‟alunno ai compagni di
classe e ai docenti.
6*
Richiesta di una copia del permesso di
soggiorno e dei titoli di studio (vedi
DOCUMENTI
RISULTANTI
Domanda
(moduli vari secondo
gli ordini di scuola)
D.S.
Assistente
Amm.vo
D.S.
o Collaboratore
del D.S.
Assistente
Amm.vo
Ristampa
anagrafe classe
approfondimenti)
7
Prima verifica della padronanza della lingua
italiana.
D.S.
8
Eventuale richiesta al Comune del
mediatore linguistico e dell‟aiuto per
l‟apprendimento della lingua italiana.
D.S. e
Segreteria
Didattica
Lettera
FASE
APPROFONDIMENTI
La classe in cui inserire l‟alunno viene determinata considerando:
3*
 l‟età del ragazzo
 la classe frequentata nel paese di provenienza
 il numero di alunni delle classi
 le situazioni problematiche presenti nelle classi
 la capacità della classe di accogliere un alunno straniero
Il permesso di soggiorno, sebbene richiesto, non è condizione indispensabile per
6*
l‟iscrizione dell‟alunno.
Viene applicato il principio della tutela dei minori.
76
SCHEMA RIASSUNTIVO DEL DISAGIO
CONTESTO
SCOLASTICO
 Tipo di organizzazione didattica
 approccio pedagogico educativo
FATTORI
ESTERNI
AMBIENTE
EDUCATIVO E
RELAZIONALE DI
RIFERIMENTO
DISAGIO
FATTORI
INTERNI
 Contesto familiare e sociale
 Modelli culturali di provenienza
 Caratteristiche Cognitive
 Presenza di problematiche psicologiche e relazionali
 Vissuti legati a particolari fasi di crescita
(preadolescenza)
77
Individuazione
FORMAZIONE
GRUPPO TECNICO
-
-
Rilevazione delle difficoltà di apprendimento
Centro di Ascolto (Scuola Secondaria 1° grado)
Monitoraggio tipologie disagio nell‟Istituto Comprensivo
Interventi con esperti nelle classi terze su problematiche adolescenziali
-
Biblioteca specializzata sulle tematiche del disagio (Autoformazione docenti)
Corso di formazione sui disturbi specifici di apprendimento: DSA
Corso di formazione per la gestione dei conflitti
Sportello di consulenza sulle problematiche della dislessia
-
ASUR e Ambito territoriale sociale
-
Corsi di formazione per genitori dell‟Istituto Comprensivo (auto-aiuto)
Formazione genitori di alunni primo ingresso infanzia e primaria
INTERVENTI DI
PREVENZIONE
SOSTEGNO AI
DOCENTI
Per favorire il Successo
Individuale Formativo
RAPPORTI CON
IL TERRITORIO
INTERVENTI IN
RETE
INTERVENTI CON
LE FAMIGLIE
COLLABORAZIONE
SCUOLE DI
FORMAZIONE
78
LE LINGUE STRANIERE
Le finalità
Le Indicazioni per il curricolo partono da un‟attenta analisi del nuovo scenario sociale e
culturale. In una società globalizzata, i contatti tra persone che appartengono a nazioni e
culture diverse si fanno più frequenti. La scuola valorizza la varietà linguistica garantendo a
tutti la possibilità di apprendere lingue diverse dalla propria la cui padronanza è una premessa
indispensabile perché i contatti stessi siano fruttuosi.
Oltre a sostenere lo sviluppo dei processi cognitivi, le lingue straniere consentono
un‟esperienza multipla dell‟alterità che aiuta a riconoscere la propria identità culturale.
La padronanza delle lingue consente di agire e interagire più consapevolmente nella società
democratica nel rispetto di altre identità culturali ed è indispensabile per realizzare il “fare
insieme con e malgrado le nostre differenze” che sta alla base della convivenza civile. La
capacità di comunicare nelle lingue straniere è stata infatti inclusa dal Parlamento Europeo e
dal Consiglio dell‟Unione Europea tra le otto competenze chiave necessarie all‟individuo per
l‟apprendimento permanente e per poter esercitare il proprio diritto di cittadinanza attiva nei
paesi dell‟Unione europea.
Il curricolo linguistico
Il curricolo linguistico del primo ciclo delineato dalle Indicazioni prevede l‟apprendimento di
due lingue straniere, una a partire dalla scuola primaria, l‟altra a partire dalla scuola
secondaria di primo grado. Le due lingue sono necessarie per preparare l‟individuo ad
“affrontare positivamente l‟incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali,
presenti e futuri” . Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in termini di competenze
generali che devono essere precisate dai docenti “in una prospettiva interculturale” e
comunque “a partire dalla persona che apprende”, “in relazione costante con i bisogni
fondamentali e i desideri” degli apprendenti, valorizzando “le diverse identità e radici
culturali”. Le Indicazioni costituiscono dunque “il quadro di riferimento per la progettazione
curricolare affidata alle scuole”.
Nella scuola primaria, l‟apprendimento della prima lingua straniera (LS1) è finalizzato a fare
acquisire capacità di comunicazione orale di base e ad assicurare un primo contatto con la
lingua scritta tramite la lettura per arrivare successivamente a elaborazione testi semplici.
Nella scuola secondaria di primo grado il lavoro sui testi scritti si intensifica in modo da
portare gli alunni ad una padronanza relativamente equilibrata della lingua orale e di quella
scritta.
Anche per la seconda lingua straniera (LS2), che viene avviata nella scuola secondaria di
primo grado, l‟apprendimento è finalizzato a far acquisire capacità di ricezione e produzione
nella lingua orale e in quella scritta. Il suo studio si può avvantaggiare delle competenze
acquisite nella scuola primaria nella prima lingua straniera (LS1), oltre che nella lingua
italiana (L1).
La presenza delle tre lingue permette di potenziare la riflessione sui fenomeni linguistici e
comunicativi e l‟approccio interculturale avviato nella scuola primaria.
Il curricolo plurilingue così delineato si caratterizza quindi sia per la continuità “in verticale”
79
degli insegnamenti/apprendimenti (nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola
secondaria), sia per la loro trasversalità “in orizzontale” (data dall‟integrazione tra L1, LS1 e
LS2 ad ogni livello di scolarità), che consente di sviluppare non solo la capacità di imparare
più lingue, ma anche di imparare con le lingue.
In particolare, nell‟area dell‟educazione linguistica la continuità tra gradi e cicli di istruzione
e la trasversalità degli insegnamenti/apprendimenti mira sin dall’inizio a sviluppare negli
studenti convinzioni, atteggiamenti e motivazioni positive e produttive nei confronti:
 delle lingue e delle diverse culture;
 di se stessi in quanto individui che possono e vogliono (continuare a) imparare;
 dei processi di apprendimento.
Questi aspetti del “saper essere” si attualizzano, ad esempio, nella disponibilità ad affrontare
situazioni nuove svolgendo un ruolo attivo e attingendo a tutte le risorse disponibili, a
tollerare gli errori, ad esplorare e utilizzare strategie di apprendimento e di comunicazione; si
sviluppano anche tramite un progressivo e graduale aumento della consapevolezza personale
e costituiscono nel contempo la base profonda del “saper apprendere”. Si tratta, infatti, di
sviluppare capacità che consentano di attivare atteggiamenti, conoscenze e abilità
indispensabili per imparare a interagire con persone appartenenti a culture diverse, per
svolgere efficacemente compiti complessi e continuare ad apprendere anche al di fuori delle
istituzioni scolastiche.
Obiettivo “competenza plurilingue e pluriculturale”
Obiettivo di apprendimento del curricolo plurilingue delle Indicazioni è l‟acquisizione di una
competenza comunicativa che consenta interazioni con interlocutori e in contesti diversi, vale
a dire una competenza plurilingue e pluriculturale. È una meta che si raggiunge per tappe
successive, come emerge nella descrizioni dei Traguardi per la scuola primaria e per la scuola
secondaria di primo grado delineati nelle Indicazioni. Questi Traguardi sono poi articolati e
definiti in termini di prestazioni negli Obiettivi di apprendimento per le classi terza e quinta
della scuola primaria e per la classe terza della scuola secondaria di primo grado.
Al termine del primo ciclo sono previsti Traguardi in parte comuni per le due lingue straniere,
anche se il loro insegnamento usufruisce di un monte ore diverso. Infatti è il grado di
maturazione dell‟alunno che consente di raggiungere determinate capacità cognitive e
interculturali, anche con competenze linguistiche che si pongono a livelli diversi.
Ai Traguardi comuni per le due lingue segue poi l‟indicazione dei Traguardi più
propriamente linguistico-comunicativi, che sono ovviamente diversi in considerazione della
durata dello studio delle lingue stesse. Le relative descrizioni delle attività linguisticocomunicative sono formulate a partire dal Quadro comune europeo di riferimento per le
lingue e hanno queste caratteristiche:
 rispondono ai bisogni comunicativi immediati dell‟alunno e, al contempo, si aprono
alle prospettive dell‟uso della lingua che farà in futuro;
 prevedono un contesto non solo familiare, ma aperto ad altre culture;
 tengono conto dell‟ampiezza del mondo con cui l‟alunno entra in contatto;
 propongono argomenti calibrati sul grado di maturazione dell‟alunno che acquisisce
gradualmente la capacità di fare operazioni mentali di una certa astrazione e
concettualizzazione.
Gli Obiettivi di apprendimento sono descritti in termini più concreti dei Traguardi delle
competenze che indicano delle potenzialità non dipendenti dal contesto. Gli Obiettivi
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delineano, seppure in modo relativamente generale, anche il contesto d‟uso e sono formulati
in termini di prestazioni verificabili. Vengono infatti indicati:
 quali possono essere le attività linguistico-comunicative da sviluppare (ricezione,
produzione e interazione, orali o scritte) e a quale livello ci si aspetta che vengano
sviluppate
 il livello di complessità dei contesti e degli argomenti da sviluppare: contesti di
esperienza diretta nei quali si interagisce informalmente con interlocutori più o meno
distanti socialmente affrontando argomenti che da concreti diventano via via più
astratti
 il grado di fluidità e di correttezza attesa nella produzione linguistica degli alunni: la
presenza di esitazioni, errori linguistici e comunicativi, infrazioni alle convenzioni nel
parlato e nello scritto, l‟attenzione all‟interlocutore, ecc.
Per diventare realmente operativi gli obiettivi hanno però bisogno di essere ulteriormente
declinati. Con l‟aiuto del Quadro comune europeo si possono definire in modo analitico gli
argomenti su cui gli alunni devono saper comunicare, gli interlocutori con cui devono
imparare a interagire, i testi che devono essere capaci di leggere e di scrivere. Tali scelte,
come si è già detto, devono rispondere a motivazioni e interessi degli alunni e tener conto di
vocazioni territoriali particolari. È dunque compito degli e istituzioni scolastiche e quindi gli
insegnanti:
 decidere su quali attività linguistico-comunicative imperniare il curricolo – tutte? è
auspicabile, ma volendo definire un curricolo che risponda ai bisogni degli
apprendenti e che tenga conto di capacità e conoscenze già possedute dai singoli è
anche possibile ipotizzare percorsi differenziati, per tenere conto di apprendenti già
capaci di realizzare alcune attività comunicative che dovranno potenziarne altre;
 definire gli argomenti su cui tali attività verranno sviluppate;
 definire i contesti comunicativi nei quali tali attività si esplicheranno: quali eventi,
quali interlocutori, quali argomenti, quali testi, quali contesti scegliere? contesti di
esperienza diretta o indiretta nei quali si interagisce informalmente o formalmente con
uno o più interlocutori più o meno distanti socialmente?;
 scegliere generi e tipi testuali, indicando quindi i canali (diretti o indiretti, orali o
scritti) attraverso i quali i messaggi vengono trasmessi, recepiti o scambiati;
 indicare le strutture morfosintattiche che verranno acquisite.
Le attività linguistico-comunicative
Gli obiettivi sono articolati in base alle attività linguistico-comunicative indicate dal Quadro
comune europeo di riferimento:
 ricezione orale (ascolto);
 ricezione scritta (lettura);
 produzione orale non interattiva (prevista solo nella scuola secondaria di primo grado);
 interazione orale;
 produzione scritta.
Nei primi tre anni della Scuola primaria le attività comunicative riguardano in particolare la
sfera della ricezione. La ricezione-ascolto è intesa quale comprensione orale globale di un
messaggio adeguato all‟età dell‟allievo e alla sua realtà linguistica e culturale. La
comprensione del messaggio si avvale anche degli elementi paralinguistici, extralinguistici e
prosodici. Per la ricezione-lettura l‟alunno coglie nomi familiari e parole note (cartelli
pubblicitari, cartoline, istruzioni accompagnate da supporto visivo, slogan pubblicitari) in testi
semplici di uso quotidiano, ai quali può accedere anche grazie alle tecnologie informatiche.
81
Come per l‟ascolto, anche per la lettura l‟alunno fa riferimento alle sue conoscenze
extralinguistiche (figure, segnali, schemi) ed extratestuali (conoscenze legate al contesto,
all‟episodio, alla storia, ecc.).
Nell‟interazione l‟alunno ha l‟opportunità di usare la lingua, in coppia o in gruppo, in contesti
comunicativi significativi che gli permettano di agire in interazioni reali o di simularle: giochi
linguistici, memorizzazioni, dialoghi, drammatizzazioni, contatti con coetanei stranieri in
scambi di classe o via internet. La produzione orale e scritta parte sempre dall‟imitazione di
modelli; il reimpiego delle espressioni linguistiche avviene dapprima come automatismo per
poi diventare via via più consapevole. Occorre porre grande attenzione all‟intonazione e alla
pronuncia quali elementi rilevanti nel processo di comunicazione.
LINGUA: INGLESE
OBIETTIVI FORMATIVI
Lo studio della lingua straniera ha una particolare importanza nell‟educazione alla
comprensione e al rispetto di popoli e mondi diversi ed allarga gli orizzonti culturali, sociali
ed umani dell‟allievo. Contribuisce, in armonia con le altre discipline alla formazione di una
cultura di base sviluppando la capacità di comprendere, esprimersi e comunicare.
OBIETTIVI DIDATTICI DISCIPLINARI
Generali: acquisizione delle 4 abilità linguistiche: saper comprendere, parlare, leggere,
scrivere.
Intermedi:
- dare e comprendere informazioni in una comunicazione di tipo quotidiano
- descrivere (oralmente e in forma scritta) luoghi, oggetti, persone
- leggere e comprendere testi brevi anche tratti da materiale pubblicitario, giornali….
- essere in grado di comprendere e redigere brevi lettere o e-mail
Operativi:
- saper ascoltare e comprendere testi registrati o letti
- saper comprendere e rispondere a domande
- saper porre domande
- saper organizzare frasi in forme sempre più complesse ed articolate.
CONTENUTI
I contenuti sono suddivisi in Unità di Apprendimento e seguono le proposte del testo in
adozione. Ogni Unità si articola nei seguenti momenti:
1) Presentazione e comprensione di un dialogo o testo scritto; 2) Ripetizione e
memorizzazione 8se si tratta di un dialogo orale); 3) Riflessione induttiva sulla lingua; 4)
Reimpiego delle strutture e funzioni linguistiche (dall‟orale allo scritto); 5) Test di verifica.
METODOLOGIA
Partendo dal presupposto che una forte motivazione facilita e rende più efficace
l‟apprendimento, si segue un approccio metodologico centrato sull‟alunno che viene
continuamente coinvolto nella comunicazione orale, nella formulazione di domande , nella
ricerca di risposte e nel desiderio di esprimere la propria opinione. Per migliorare l‟attenzione
e la partecipazione si cerca di coinvolgere gli alunni facendo riferimento al loro vissuto, alle
loro esperienze, al loro territorio.
Si propongono:
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• per la comprensione orale : ascolti di registrazioni autentiche, uso di immagini, video
• per la produzione orale: situazioni comunicative reali (es:saper fare acquisti, chiedere
informazione al telefono, chiedere e dare informazioni stradali; dare consigli….) sia a coppia
che in gruppo
• per la comprensione scritta: si utilizzano varie tecniche di lettura: globale (per la
comprensione generale del testo), analitica (per la comprensione dettagliata di un testo)
• per la produzione scritta: questionari, completamento di dialoghi, brevi lettere o e-mail.
Per rendere più regolare l‟ impegno l‟insegnante controlla giornalmente sia il materiale, sia
l‟esecuzione dei compiti assegnati per casa.
Sin dal primo anno gli alunni vengono guidati all‟uso del dizionario bilingue come strumento
di lavoro. Infine, si cerca di portare tutti gli alunni, anche quelli con maggiore difficoltà di
apprendimento, al raggiungimento degli obiettivi minimi , almeno relativamente alla
comprensione e a semplici produzioni orali.
LINGUA: FRANCESE
L‟apprendimento della LINGUA FRANCESE proposto nella Scuola Secondaria di Primo
Grado permette all‟alunno di acquisire gradualmente le regole della lingua e la capacità di
comunicare in modo sempre più autonomo e consapevole, per soddisfare bisogni concreti e
legati alla propria esperienza quotidiana, attraverso questa lingua dell‟Unione Europea.
Gli Obiettivi di Apprendimento al termine della Scuola Secondaria di Primo Grado sono:
- comprendere espressioni e frasi di uso quotidiano, semplici messaggi orali, discorsi su
argomenti conosciuti (esempio: la scuola, le vacanze…);
- comprendere e trovare informazioni in testi semplici e messaggi scritti (esempio: articoli,
lettere…);
- esprimersi e dialogare in lingua francese relativamente ad aspetti del proprio vissuto
(esempio: se stessi, gli amici, i propri gusti, le proprie abitudini, i propri progetti…) e su
argomenti familiari ed abituali (esempio: la famiglia, la casa, la città…), comunicare semplici
informazioni su argomenti noti;
- scrivere brevi testi e messaggi, dare semplici informazioni scritte, raccontare esperienze;
- conoscere e comprendere alcuni aspetti di una cultura e una civiltà diverse dalla propria.
(Progetto COMENIUS: vedi progetto dettagliato Prof.ssa Rossi)
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LABORATORIO DI EDUCAZIONE LINGUISTICA: latino
ARTICOLAZIONE DEL LABORATORIO
Una ipotesi di lavoro didattico sulla semantica prevede quattro terreni privilegiati di
intervento:
a. il concetto di significato e la natura convenzionale dei significati linguistici.
Su questo piano si possono affrontare questioni come:
 il concetto di segno e la “semiologia” della vita quotidiana;
 la riflessione sulla specificità della lingua verbale tra gli altri codici di segni;
b. i principali rapporti di significato tra le parole.
E‟ un caposaldo della linguistica contemporanea l‟idea che il valore semantico di una
parola si definisce pienamente solo nell'ambito dei rapporti che la legano a tutte le altre
parole che si riferiscono alla stessa esperienza o a esperienze affini. Se vogliamo fare un paio
di esempi più che elementari si può facilmente constatare che il significato del verbo
"scrutare" si capisce pienamente se lo mettiamo a raffronto con "guardare", "osservare",
"adocchiare", ecc., così come l‟aggettivo "caldo" si comprende appieno mettendolo in
opposizione con "freddo" e a raffronto con "tiepido", "bollente", ecc. E‟ questa la cosiddetta
teoria dei campi semantici, all‟interno dei quali le parole sono legate tra loro con rapporti di
diverso tipo.
In genere i più significativi e ricchi di implicazioni didattiche tra questi rapporti sono quelli
di sinonimia, di antonimia, di inclusione (iperonimi e iponimi), di polisemia.
Che tipo di obiettivi didattici può permettere di conseguire un lavoro linguistico su tali
rapporti?
Questo può essere un terreno specifico di lavoro per questo laboratorio. Possiamo in
proposito fare un paio di esempi:
 sul piano cognitivo, un lavoro su iponimi e iperonimi permette un esercizio
significativo, e dunque una crescita, in operazioni logiche non banali, come la
generalizzazione e la de-generalizzazione;
 sul piano della competenza più propriamente linguistica, un lavoro sui rapporti di
sinonimia si presta ad incrementare negli studenti la consapevolezza della varietà degli usi
linguistici e della necessità di differenziarli in rapporto alla situazione comunicativa
(scegliendo, ad esempio il registro o il sottocodice adeguato).
c. le strategie di conquista di significati sconosciuti (a questo livello può collocarsi, specie
in una scuola media, anche un lavoro finalizzato alla consultazione corretta del
vocabolario);
Non tutte le parole che incontriamo nella nostra esperienza linguistica fanno già parte del
nostro patrimonio lessicale. Anzi: specialmente per gli studenti, il rapporto tra parole ignote e
parole note è assai alto (in modo particolare quando si inoltrano in ambiti disciplinari
specifici). Naturalmente in questi casi può servire il ricorso al vocabolario (e l‟insegnante di
italiano dovrebbe alimentare negli studenti la consapevolezza dell‟importanza del vocabolario
e l‟abitudine alla sua consultazione, nonché addestrarli, ai livelli scolastici opportuni, ad una
sua consultazione efficace). La consultazione del vocabolario va però lasciata come ultima
risorsa, per gli inconvenienti che può comportare (l‟interruzione della lettura, ad esempio,
84
particolarmente micidiale quando si tratti d‟una lettura per piacere). Vanno attivate prima altre
strategie, capaci di sanare la lacuna semantica sopravvenuta.
A quali strategie ci riferiamo?
 Anzitutto abbiamo in mente quelle operazioni intellettuali di inferenza che ci servono
per ricavare la comprensione di significati sconosciuti dal contesto. Per uno studente che in un
testo di storia si imbatta, ad esempio, in due frasi del genere:
In questi anni fra i monti, nelle colline egiziane, sono stati scoperti molti graffiti
preistorici, parte incisi solo nei contorni, parte come pitture eseguite sulle pareti di grotte
e caverne [...].
La lingua degli Etruschi ha resistito all'assalto degli scienziati di tutto il mondo come una
fortezza inespugnabile. Nessuno l'ha ancora decifrata per intero, se ne conoscono solo
alcune parole
si tratta di intuire, in base alle altre informazioni date, quale sia il significato di “graffiti” (a),
di "inespugnabile" e di "decifrata" (b), tutte parole che, secondo De Mauro, non appartengono
al Vocabolario di base dell‟italiano.
L‟insegnante di italiano (ma non solo) dovrebbe proporre molto spesso esercizi mirati in
tal direzione alla classe e ai singoli.
 Un‟altra strategia consiste nell‟assumere, come bussola di orientamento nella selva del
lessico, i processi attraverso cui una parola si è formata. Ci riferiamo in particolar modo ai
processi di derivazione e, al loro interno, a quelli che coinvolgono suffissoidi e prefissoidi.
Riteniamo che l‟insegnante di italiano – in un biennio – debba dedicare una attenzione
specifica all‟uso di suffissoidi e prefissoidi nella formazione d‟una porzione molto ampia del
lessico, e in particolare del lessico tecnico. Crediamo, anzi, che un ragazzo non debba uscire
dalla scuola senza aver memorizzato un numero significativo di voci greche, tra quelle più
usate nella formazione dei sottocodici più diffusi, e, nelle scuole dove non si insegna latino,
anche di altrettante voci latine.
d. i significati connotativi e le figure del significato.
I significati connotativi d‟una parola o d‟una espressione sono quelli non codificati, quelli,
cioè, la cui comprensione non è garantita solo dalla conoscenza del codice lingua, ma è
soggetta anche ad altre condizioni. Un esempio: parlando al telefono con una persona che ci
preme, capita di stare attenti non tanto alle parole che dice, ma piuttosto al modo con cui le
dice, per cercar di capire dal tono (caldo o freddo) e da altri segnali se quella persona è adirata
con noi, è indifferente o interessata al nostro problema. Cerchiamo cioè di cogliere quel di
più, che va oltre i significati letterali delle parole pronunciate.
A seconda del proprio vissuto, alcune parole possono acquistare particolari risonanze. In
altri casi è la situazione contingente a conferire significati particolari ad un‟espressione. Vi
sono parole, poi, che evocano immediatamente idee più vaste del loro significato letterale: in
questo caso le ragioni non sono soggettive ma di altro tipo (storiche, ad esempio).
Una riflessione su questa potenzialità delle lingue rappresenta una chiave preziosa per
introdurre ai ragazzi un discorso sulla natura particolare dei linguaggi delle arti.
A questo livello di lavoro linguistico non va sottovalutata la forte componente ludica, che
favorisce la possibilità di coinvolgere anche studenti in età molto giovane.
Il latino nel percorso di formazione di un adolescente
In via preliminare occorre riconoscere che, se il latino non è (come del resto nessun‟altra
materia può essere) la sola disciplina capace di sviluppare abilità e attività mentali del
85
soggetto che apprende, essa tuttavia concorre significativamente a sviluppare tali abilità e
attività insieme con altre discipline, appartenenti o non appartenenti al medesimo ambito. Ne
consegue che il latino, anzi il programma di latino, va considerato all’interno del curricolo e
non in una posizione isolata dal contesto culturale ed educativo che costituisce lo specifico
dell‟istituzione scolastica.
LABORATORIO DI ARTE
Le attività per la scuola secondaria di primo grado valorizzano la natura trasversale dell‟arte
moderna e contemporanea, ponte in grado di creare collegamenti tra molteplici ambiti
disciplinari e aspetti dell‟esistenza. Il contatto con le forme e i linguaggi dell‟arte è occasione
per attività ed esperienze capaci di sviluppare non solo conoscenze, competenze e abilità
artistiche ed estetiche, ma anche competenze sociali e trasversali che favoriscono la
riflessione e la comprensione di forme significative della cultura contemporanea.
L‟incontro con l‟arte e le esperienze concrete contribuiscono allo sviluppo e alla crescita di
quell‟educazione estetica che è elemento fondamentale per la formazione dell‟individuo e la
sua crescita umana.
AREA SCIENTIFICA LOGICO-MATEMATICA
L'educazione matematica deve contribuire a una formazione culturale del cittadino, in modo
da consentirgli di partecipare alla vita sociale con consapevolezza e capacità critica. Le
competenze del cittadino, al cui raggiungimento concorre l'educazione matematica, sono per
esempio: esprimere adeguatamente informazioni, intuire e immaginare, risolvere e porsi
problemi, progettare e costruire modelli di situazioni reali, operare scelte in condizioni di
incertezza. Infatti, la conoscenza dei linguaggi scientifici, e tra essi in primo luogo di quello
matematico, si rivela sempre più essenziale per l'acquisizione di una corretta capacità di
giudizio. Per questo la matematica concorre, insieme con le scienze sperimentali, alla
formazione di una dimensione culturale scientifica. In particolare, l'insegnamento della
matematica deve avviare gradualmente, a partire da campi di esperienza ricchi per l'allievo,
all'uso del linguaggio e del ragionamento matematico, come strumenti per l'interpretazione del
reale, non unicamente come bagaglio astratto di nozioni. La formazione del curriculum
scolastico non può prescindere dal considerare sia la funzione strumentale, sia quella culturale
della matematica: strumento essenziale per una comprensione quantitativa della realtà da un
86
lato, e dall'altro sapere logicamente coerente e sistematico, caratterizzato da una forte unità
culturale. Entrambe sono essenziali per una formazione equilibrata degli studenti: priva del
suo carattere strumentale, la matematica sarebbe un puro gioco di segni senza significato;
senza una visione globale, essa diventerebbe una serie di ricette prive di metodo e di
giustificazione. I due aspetti si intrecciano ed è necessario che l'insegnante li introduca
entrambi in modo equilibrato fin dai primi anni della scuola elementare. Dentro a competenze
strumentali come contare, eseguire semplici operazioni aritmetiche sia mentalmente che per
iscritto, saper leggere dati rappresentati con una tabella, un istogramma, un diagramma a torta,
o un grafico, misurare una grandezza, calcolare una probabilità è infatti sempre presente un
aspetto culturale, che collega tali competenze alla storia della nostra civiltà e alla complessa
realtà in cui viviamo.
87
CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE
PIANOFORTE
CHITARRA
FLAUTO
VIOLINO
ATTIVITA'
INTEGRATE
CONSAPEVOLEZZA
ed ESPRESSIONE
CULTURALE
CANTO
RITMO
La Scuola Secondaria di Primo Grado dell „ Istituto Paolo Volponi è ad Indirizzo Musicale da
più di trent „ anni . E‟ stata , infatti , tra le prime tre ad essere istituite nella Provincia di
Pesaro Urbino . Oggi sono in tutto otto nel nostro territorio e forniscono l‟ opportunità , agli
alunni , di studiare uno strumento musicale gratuitamente .
Nella nostra scuola sono presenti quattro strumenti :
la chitarra , il flauto traverso , il pianoforte ed il violino
Gli alunni che scelgono uno strumento musicale , in base alle preferenze e disponibilità delle
singole classi , effettueranno nell „ ambito dell „ attività curricolare , uno o due rientri
pomeridiani per le lezioni di strumento , teoria musicale , esercitazioni orchestrali e di musica
d‟ insieme . I gruppi saranno di due o più allievi con i docenti dello strumento assegnato . Il
nostro Istituto offre la possibilità di accedere all „ Indirizzo Musicale da qualsiasi sezione , sia
a tempo normale che prolungato , come contemplato dalla normativa ministeriale. L „
ammissione alle classi avviene attraverso un test attitudinale , fino ad esaurimento dei posti
disponibili . Vista l „ enorme richiesta , da parte di alunni e genitori , il nostro Istituto ha
attivato , inoltre , dei Laboratori aggiuntivi ( di chitarra , flauto traverso , pianoforte e violino )
in modo da garantire una più ampia offerta musicale .
L „ammissione ai corsi consiste in una prova orientativo-attitudinale , predisposta da una
commissione formata dai docenti di strumento e dal Dirigente Scolastico .
ATTIVITA’ : acquisizione di una solida tecnica di base , formazione di gruppi da camera e
solistici , frequenza alle prove di esercitazioni orchestrali ( Piccola Orchestra Volponi ) .
Esibizioni nei Saggi Natalizi e di fine anno scolastico , partecipazione a gemellaggi e
manifestazioni artistiche ( culturali e musicali di vario genere ).
88
Perché imparare a suonare uno strumento musicale

E’ dimostrata scientificamente l’ importanza della musica nello sviluppo di alcune aree del
nostro cervello , ed i pedagogisti ribadiscono l ‘ importante ruolo di questa disciplina per un
armonioso sviluppo psico – fisico sin dai primissimi anni di età .dell ‘ individuo .

Favorisce la formazione globale dell ‘ individuo offrendo , attraverso un’ esperienza musicale
resa più ampia dallo studio di uno strumento , occasioni di maturazione logica , espressiva e
comunicativa .

Abitua i ragazzi a creare , a verificare ed accettare le regole , a rispettare le idee degli altri e
ad accoglierle in senso costruttivo , a ricoprire ruoli diversi e a superare l’ individualismo per
essere parte di un gruppo .

Integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a svilppare , nei processi evolutivi
dell ‘ alunno , unitamente alla dimensione cognitiva , la dimensione pratico – operativa ,
estetico-emotiva , improvvisativo-comunicativa .

Offre all ‘ alunno , attraverso l’ acquisizione di competenze specifiche , ulteriori occasioni di
sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità , una più avvertita coscienza di sé e del
modo di rapportarsi con gli altri .

Fornisce ulteriori occasioni di integrazione e di crescita agli alunni in situazione di svantaggio
.
INOLTRE
La frequenza del Corso ad Indirizzo Musicale offre , per gli allievi più motivati , l ‘ opportunità
di poter accedere sia al Liceo Musicale che al Conservatorio di Musica di Pesaro .

INFINE
Le scuole Medie ad Indirizzo Musicale forniscono una specifica offerta formativa finalizzata
allo studio di uno strumento musicale , prevista dal DM 201/99 . Quest „ ultimo prevede oltre
alle materie del “ mattino “ altri quattro docenti , uno per ogni strumento musicale , che
sviluppano il proprio orario di insegnamento nel pomeriggio .
La materia “ strumento musicale “ è a tutti gli effetti curricolare , cioè come italiano o motoria
, e viene quindi espresso un giudizio analitico , cioè il voto , nella scheda di valutazione sul
livello di apprendimento raggiunto .
In sede di esame di licenza media verrà valutata , nell „ ambito del colloquio pluridisciplinare
, anche la competenza musicale raggiunta al termine del triennio . Gli allievi riceveranno ,
inoltre , un attestato di frequenza del corso ad indirizzo musicale con relativa valutazione .
Tale attestato potrà essere presentato alle scuole superiori come credito formativo.
89
CONTINUITÀ VERTICALE
COORDINAMENTO CURRICULI ANNI PONTE
Consci della necessità di coordinare i percorsi curricolari, gli insegnanti hanno
predisposto il PECUP riportato nel POF che prevede una griglia relativa alle competenze
essenziali di uscita e di ingresso che gli alunni dovrebbero aver acquisito negli anni ponte.
ATTIVITÀ DI CONTINUITÀ
I docenti condividono l‟esigenza che tra essi si affermi e si consolidi una vera e
propria “CULTURA DELLA CONTINUITÀ”: un‟attitudine a considerare la propria azione
docente all‟interno di un processo evolutivo che veda come protagonista il bambino e
l‟adolescente e che, di conseguenza, preveda sempre un collegamento tra un “prima” e un
“dopo” affidati ad altri referenti educatori. Per questo si impegnano ad un confronto continuo
tra insegnanti dei vari ordini di scuola che preveda la pratica di attività comuni, collegiali a
vari livelli.
Dalla scuola secondaria di 1° grado alla scuola secondaria di 2° grado
L‟Istituto si impegna a favorire il passaggio alla scuola secondaria di 2° grado mediante
iniziative ormai consolidate e concordate dai docenti del nostro istituto con i docenti delle
scuole secondarie del territorio.
Attività:
 Attività di laboratorio a carattere orientativo, rivolti agli alunni delle classi terze
finalizzati alla conoscenza delle possibilità offerte dal territorio
 Colloqui con i genitori con lo scopo di illustrare alle famiglie come sta cambiando il
mondo del lavoro e soprattutto come accompagnare l‟inserimento dei giovani in
ambiente lavorativo;
 Accompagnamento degli alunni da parte di tutti i docenti della classe, con attività di
classe, di gruppo e personalizzate con lo scopo di aiutare i ragazzi a comprendere
meglio le loro potenzialità, le attitudini e le competenze acquisite. Tali attività saranno
anche finalizzate ad aiutare gli alunni nella decisone della scelta.
 Incontri con i rappresentanti delle scuole secondarie di 2° grado rivolto agli alunni
delle classi terze e ai genitori.
 Indicazioni espresse dal Consiglio di classe che saranno comunicate ai genitori. Tali
indicazioni hanno un carattere orientativo ma non sono in alcun modo vincolanti.
90
CONTINUITÀ ORIZZONTALE
La continuità rappresenta un grande contenitore culturale ed istituzionale dei problemi
della scuola; ha un valore fortemente trasversale perché mette in relazione non solo le scuole
tra loro, ma anche le scuole con il territorio. I rapporti tra la scuola, le famiglie, gli enti, le
istituzioni e le associazioni territoriali danno luogo al costituirsi della rete formativa
particolarmente importante per gli alunni, soprattutto per quelli in difficoltà, in situazioni di
svantaggio socio-culturale o a rischio di disagio educativo.
LE ATTIVITÀ
Il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all‟altro, come pure, per i bambini più
piccoli, l‟inizio del percorso scolastico sono accompagnati da attività opportunamente
programmate per i genitori e per i docenti.
L’ingresso nella scuola dell’infanzia
 Vengono organizzati (nel mese di gennaio) incontri con i genitori dei bambini per la
presentazione del progetto educativo visto nel quadro complessivo del POF dell‟Istituto.
Durante tali incontri vengono date indicazioni alle famiglie sugli atteggiamenti
rassicuranti da tenere con il bambino in preparazione all‟avvio di questa nuova esperienza.
 Gli insegnanti delle due scuole dell‟infanzia si rendono disponibili, in orari e giorni della
settimana stabiliti e da concordare, ad accompagnare i genitori che lo desiderano per una
visita alla struttura scolastica e per un colloquio personalizzato sul bambino.
 Il dirigente scolastico è disponibile ad incontri personalizzati con i genitori dei bambini
che avessero problemi da segnalare.
 Ad inizio settembre i docenti e il dirigente incontrano nuovamente i genitori dei bambini
iscritti, illustrano le fasi dell‟accoglienza, gli orari e le attività programmate per l‟inizio
dell‟anno scolastico.
 A fine settembre ed inizio ottobre i docenti incontrano i genitori di ogni alunno per un
colloquio personalizzato sulla prima esperienza scolastica del bambino e per la
compilazione del portfolio.
L’ingresso nella scuola primaria
 Vengono organizzati (nel mese di gennaio) incontri con i genitori dei bambini della scuola
dell‟infanzia per la presentazione del progetto educativo e dell‟offerta formativa visti nel
quadro complessivo del POF dell‟Istituto. Durante tali incontri vengono date indicazioni
alle famiglie sugli atteggiamenti rassicuranti da tenere con il bambino in preparazione
all‟avvio della scuola primaria.
 Il dirigente scolastico ed il collaboratore sono disponibili per incontri personalizzati con i
genitori dei bambini che avessero problemi da segnalare.
 Nel mese di giugno i docenti delle classi quinte incontrano i docenti delle scuole
dell‟infanzia per le informazioni sul processo formativo di ogni singolo alunno.
 A settembre, nei primi 20 giorni di scuola, vengono organizzate attività in gruppo. Questo
consente ai bambini di conoscersi tra loro ed agi insegnanti di avere una prima conoscenza
delle relazioni che si instaurano tra gli alunni. La formazione del gruppo classe è quindi
91
più rispettosa di ciascun bambino e diventa un passaggio graduale dal gruppo spontaneo al
gruppo strutturato.
 Nei mesi di ottobre e novembre si tengono incontri formativi con i genitori degli alunni
delle classi prime per sostenerli nel loro modo di essere accanto all‟alunno che incomincia
a far emergere un proprio stile di apprendimento che non sempre il genitore sa riconoscere
e accettare.
L’ingresso nella scuola secondaria di 1° grado
 Vengono organizzati (nei mesi di dicembre/gennaio) incontri con i genitori dei bambini
della scuola primaria nelle sedi di per la presentazione del progetto educativo e dell‟offerta
formativa. Durante tali incontri vengono date indicazioni alle famiglie sugli atteggiamenti
rassicuranti da tenere con il bambino in preparazione all‟avvio della scuola primaria.
 Il dirigente scolastico ed il collaboratore sono disponibili per incontri personalizzati con i
genitori dei bambini che avessero problemi da segnalare.
 Nel mese di giugno alcuni docenti della scuola secondaria di 1° grado incontrano i docenti
delle classi quinte della scuola primaria per uno scambio di informazioni sul processo
formativo di ogni singolo alunno.
92
ORGANIZZAZIONE anno scolastico 2013/2014
Primo
collaboratore
Secondo
collaboratore
• affianca l‟opera del Capo d‟Istituto in tutte le sue funzioni;
• sostituisce, in caso di necessità, il capo d‟Istituto e lo rappresenta a tutti gli
effetti;
• partecipa ai lavori di programmazione dell‟attività di Istituto;
• tiene il rapporto con le Famiglie e gli Allievi;
• tiene i rapporti con il Personale della scuola;
• cura i rapporti tra la scuola ed extrascuola;
• cura gli aspetti logistici;
• organizza la sostituzione dei docenti assenti per la scuola secondaria in
collaborazione con il D.S.;
• predispone il calendario dei Consigli di classe sulla base del Piano annuale.
• coordina le attività didattiche per la scuola primaria;
• organizza la sostituzione dei docenti assenti per la propria sede;
• affianca il Dirigente Scolastico nelle scelte didattiche metodologiche;
• tiene i rapporti con i responsabili di classe e i dipartimenti;
• assiste e coordina i responsabili di progetto nelle varie fasi;
• sostituisce, in caso di necessità, il capo d‟Istituto e lo rappresenta a tutti gli
effetti in assenza del primo collaboratore.
Presiedono e coordinano le riunioni in assenza del dirigente.
Coordinano le attività didattiche curricolari ed extracurricolari e presentano
alle famiglie le varie proposte del consiglio.
Coordinatori di Provvedono affinché le attività si svolgano regolarmente.
Organizzano la sostituzione dei docenti assenti.
sede
Controllano che vengano rispettati gli orari di servizio del personale e quelli
di ingresso e di uscita degli alunni.
Rappresentano la dirigenza nel rapporto con le famiglie.
Fanno rispettare il Regolamento di Istituto.
Affiggono all‟Albo tempestivamente le comunicazioni accertandosi che i
colleghi ne prendano visione.
Convocano, previa consultazione con il dirigente, consigli straordinari.
Informano i colleghi del plesso sulle decisioni assunte in sede di incontri
collegiali.
BIGINI
SCARDACCHI
Inf. Valerio:
BERDINI
Inf. ca‟Mazzasette:
MAZZINI
Inf. Canavaccio:
ROMITI
Prim. Mazzaferro:
SASDELLI
Prim. Schieti: DI
TULLIO
Prim. Pieve di C.:
TIBERI
Prim. Canavaccio:
ROMANI L.
Prim. Piansevero:
MARIOTTI
Presiedono, in assenza del dirigente, i consigli e curano la preparazione dei
Coordinatori di materiali e le documentazioni.
classe nella
Tengono i rapporti con le famiglie ed in particolare con i rappresentanti di
Secondaria
classe. Segnalano al Dirigente scolastico problematiche legate alla classe o
a singoli alunni.
Sono referenti della classe nei rapporti con il territorio e le altre istituzioni.
Consegnano alle famiglie il documento di valutazione quadrimestrale.
Convocano, previa consultazione con il dirigente, consigli straordinari.
Informano i colleghi della classe sulle decisioni assunte in sede di incontri
collegiali.
Coordinano le attività didattiche curricolari ed extracurricolari e presentano
alle famiglie le varie proposte del consiglio.
1^A= CIACCI
2^A= VITALI
3^A= FREZZA
1^B=RAGNI
2^B= PERONI
3^B= STULZINI
1^C=D‟URSO
2^C= FORLINI
3^C= SCOPA
3^D=FRANCI
93
Comitato di
valutazione
Valutano il servizio dei docenti, in particolari
situazioni, e i docenti
di nuova nomina, assieme al Dirigente
Scolastico.
INFANZIA
PRIMARIA
SECONDARIA
BICCARI
BETTI CARLA
MARIOTTI STEFANIA
FRANCI, PIERUCCI
BIGINI (supplente)
Docenti di sostegno:
Gruppo di
lavoro H.
Sicurezza,
protezione
civile
Propone progetti e attività relativi
all‟integrazione.
Valuta le problematiche e le possibili soluzioni
presenti nelle sedi dell‟istituto.
Propone l‟eventuale acquisto di materiale
specifico ed eventuali corsi di formazione del
personale.
I referenti mantengono i rapporti con gli
assistenti sociali ed i responsabili del settore
degli Enti locali.
I Preposti per la sicurezza tengono
costantemente aggiornato il Dirigente
Scolastico sulle situazioni di pericolo che
comportano necessità di intervento
relativamente alla sede scolastica in cui
prestano servizio. Partecipano alle riunioni
periodiche sulla Legge 626 finalizzate alla
organizzazione delle prove di evacuazione e al
miglioramento generale degli standard di
sicurezza nelle varie sedi.
Il Responsabile per le attività inerenti l’ed.
stradale (PATENTINO) promuove attività
relative a sicurezza stradale e scuola sicura
informando il Collegio delle varie opportunità.
Docenti di sostegno:
Docenti di sostegno:
BERDINI
TICCHI
MICHELANGELI
CORSINI
SCARAMUCCI
MONTI
Docenti di classe:
Docenti di classe:
Docenti di classe:
_________________
MAZZINI
(Inf.Ca‟Mazz.tte)
BICCARI
(Inf. Canavaccio)
BERDINI
(Inf. Valerio)
ROMANI LAURA
DE VITO LARA
VITALI (IA-IIA)
PERONI (IB)
FRANCI (IC-3IIIC)
STULZINI (IIB)
D‟URSO (IIIC)
SCOPA (IIC)
ARCIDIACO (Prim. Mazzaferro)
TIBERI/DI TULLIO (Schieti/Pieve)
GELARDI
SCARDACCHI (Prim. Piansevero)
RONDADINI (Prim. Canavaccio)
94
Responsabili
per le
biblioteche e
gli audiovisivi
Commissione
P.O.F.
Coordinano la
FF.SS., il D.S., i
Collaboratori del
dirigente
Commissione
Integrazione/I
ntercultura
Coordinano la
FF.SS., il D.S., i
Collaboratori del
dirigente
Commissione
Continuità e
Orientamento
Coordinano la
FF.SS., il D.S., i
Collaboratori del
dirigente
Commissione
lingue
Coordina i corsi per il patentino degli studenti.
Curano la biblioteca della scuola e
l‟archiviazione del materiale.
Curano lo sviluppo, l‟ordinamento e la
catalogazione dell‟archivio didattico
collaborando con i coordinatori di dipartimento
e dei Consigli di
Classe/Interclasse/Intersezione.
Progettano, organizzano e coordinano le attività
inerenti la fruizione delle biblioteche.
BUCCI
BARTOLUCCI (Coord.ce)
Collabora con le Funzioni Strumentali per
l‟elaborazione del POF ed il suo monitoraggio.
Esamina i progetti proposti dal Collegio docenti
e seguendo i criteri stabiliti dal Collegio stesso,
indica, compatibilmente con le risorse
finanziarie e in coerenza con il POF, il livello di
priorità per la loro attuazione.
MAZZINI
CONTI
BETTI
CEPILE
MARIOTTI
BETTI C.
DI TULLIO
ROSSI A.
CANALE
GRILLI
DE CAROLIS
Collabora con le Funzioni Strumentali allo
sviluppo ed al coordinamento di progetti per
l‟educazione alla mondialità, e alla promozione
di iniziative didattiche interculturali, di
integrazione di alunni stranieri o di lingua
madre straniera.
Attua il Protocollo di accoglienza per gli alunni
stranieri. Cura la formazione di gruppi di
recupero.
BERDINI
BUCCI
CIANCAMERLA
CANALE
MICHELANGELI
TICCHI
ROMANI L.
CORSINI – SCARAMUCCI
MONTI – CIACCI –
AMADORI
PIERUCCI – PIERI
SCOPA - PERONI
BICCARI
ROMITI
BARRILÀ
BETTI V.
CEPILE
ESINDI
ARCIDIACO
TOCCACELI T.
DI TULLIO
PUPITA
FORZA
SCARAMUCCI
Docenti che insegnano inglese
Docenti di inglese e di francese
Cura il curricolo verticale secondo criteri di
continuità sia sotto l‟aspetto educativo che
didattico-disciplinare.
Individua criteri di valutazione comuni nei
diversi ordini di scuola (primaria-secondaria).
Progetta unità didattiche comuni per le classi
ponte.
PUPITA
BIGINI
FORLINI
95
Responsabile
del laboratorio
musicale e
Referente per
il Corso
musicale
Referenti per
la Rete
Metauro
Ed. ambientale
e salute
Uscite
didattiche e
visite di
istruzione
Tutor per
neoassunti
Assicura un corretto utilizzo del laboratorio e
ne cura l‟organizzazione.
Coordina le attività relative al corso musicale,
alla partecipazione ad eventuali concorsi, alle
attività di fine anno e propedeutiche
all‟inserimento degli alunni nuovi iscritti
(esame attitudinale, ecc.)
Coordina le attività proposte dalla rete.
Partecipa agli incontri con i referenti degli altri
Istituti della RETE per l‟elaborazione ed il
coordinamento di attività comuni.
Attività di istituto per l‟educazione ambientale
e la promozione della tutela dei beni culturali e
ambientali. Attività in collaborazione con
Amministrazioni ed Enti interessati e le scuole
per l‟ed. ambientale e la salute individuale.
I referenti
• individuano le finalità, gli obiettivi, i
contenuti ed il calendario per l‟effettuazione dei
viaggi/visite d‟istruzione;
• predispongono il programma da distribuire
alle famiglie per l‟autorizzazione;
• raccolgono le autorizzazioni;
• si rapportano con i docenti che si sono resi
disponibili nel C.di C. di programmazione per
concordare le destinazioni e i tempi, le Agenzie
di viaggio, le Aziende di autotrasporti, l‟Ufficio
Contabilità per le pratiche di missione e di
pagamento servizi.
Collaborano con i docenti neoassunti per la
predisposizione delle programmazioni.
Fungono da supporto per l‟organizzazione delle
attività e l‟utilizzo del materiale didattico.
Supportano gli insegnanti neoassunti nella
stesura della relazione.
DONATI/PUPITA
BIGINI
BICCARI
CEPILE
MAZZINI
I COORDINATORI
DI SEDE
ROMANI LAURA
SCARDACCHI
STULZINI
I COORDINATORI DI SEDE
(con i docenti coinvolti)
I COORDINATORI DI
CLASSE
Referente:
SCARAMUCCI
96
Responsabili
dei laboratori
PROGETTO
SPIDER
(gruppo
tecnico)
Assicurano un corretto utilizzo dei laboratori e
ne curano l‟organizzazione.
Nei laboratori di informatica mantengono
aggiornato il software relativo a virus/malware.
1) Docente tutor per i DSA
2) Docente referente per il sostegno
3) Docente per l‟area linguistica
4) Docente per le lingue straniere
5) Docente area antropologica
6) Docente per l‟area scientifica logicomatematica
Sono responsabili i docenti che
usufruiscono dei singoli laboratori.
MARIOTTI
SCARDACCHI
CANALE
Sono responsabili i docenti
che usufruiscono dei singoli
laboratori.
ROMANI
CORSINI
ROSSI
STULZINI
REFERENTI
TICCHI
PER IL C.T.I.
Nella speranza che questa organizzazione dell‟Offerta Formativa del nostro Istituto sia efficace, ci auguriamo che il lavoro proceda con regolarità
e porti soddisfazione a tutti i componenti l‟Istituto stesso.
I
APPENDICE
PROGETTO SPIDER
(PROTOCOLLO DELLE BUONE PRASSI)
PREMESSA
VISTI
 l’art. 3 della Costituzione che sancisce il diritto di uguaglianza fra tutte le
persone;
 l’art. 34 della Costituzione che sancisce il diritto ai gradi piu’ alti
dell’istruzione per capaci e meritevoli;
 la Legge n. 59/97 art. 21 che conferisce autonomia organizzativa e
didattica alle Scuole di ogni ordine e grado;
 il D.P.R. 275/99 art. 4 che prevede l’attivazione di percorsi didattici
individualizzati al fine di promuovere la valorizzazione delle diversità e
delle potenzialità a garanzia del successo formativo mediante l’attenzione
ai ritmi di apprendimento individuali, all’uso di ogni forma di
flessibilità/individualizzazione didattiche;
 l’art. 10, comma 1, del D.P.R. n. 122/2009 riguardante la valutazione
degli alunni con DSA;
 le OO.MM. n. 40 del 2009 e n. 44 del 2010 relative agli esami di stato;
 le note MIUR n. 4099 DEL 15.10.04, prot. n. 26/A/4 del 2005, n. 9509
del 30.10.09, n. 1787 dello 01.03.2005, l’O.M. n. 22 del 20.02.2006
concernenti iniziative relative alla dislessia;
 la L. 170 dello 08.10.2010 recante nuove norme in materia di disturbi
specifici di apprendimento in ambito scolastico;
CONSIDERATO
che gli alunni con disturbi specifici apprendimento (DSA) anche in
pregresso disturbo specifico del linguaggio e/o comorbilità con
problematiche comportamentali presenti nelle scuole del territorio sono
circa 600 di cui il 50% con sostegno scolastico;
che la complessità del fenomeno si accentua quando l’alunno con DSA
accede alla scuola secondaria di I grado e, soprattutto, a quella di II
grado;
che l’incidenza del fenomeno della dispersione scolastica in questa
tipologia di studenti risulta essere elevata;
TENUTO CONTO che le scuole necessitano di strumenti adeguati per questi
alunni e le loro famiglie;
SI CONVIENE
La necessità di intervenire in modo integrato e interistituzionale al fine di
II
sostenere il successo scolastico e formativo degli alunni con DSA in modo
adeguato e funzionale ai bisogni in un’ottica di valorizzazione dei punti di forza.
SI STIPULA
Il presente protocollo di buone prassi.
SOMMARIO
1. PROFILO
1.a Disturbi specifici di apprendimento
(DSA)……………………………
1.b Comorbilità………………………………………………………………………
1.c Evoluzione e
prognosi……………………………………………………….
2. INDIVIDUAZIONE PRECOCE E DIAGNOSI
2.a Screening precoce e
diagnosi……………………………………………..
2.b Strumenti per lo screening precoce a
scuola………………………..
2.c Diagnosi clinicofunzionale…………………………………………………
3. INTERVENTO
3.a
Riabilitazione……………………………………………………………………
3.b
Abilitazione…………………………………………………………………
……
3.c Strategie e strumenti compensativi - Misure
dispensative……..
III
4. PERCORSO DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
4.a Azioni della
Sanità…………………………………………………………….
4.b Azioni della
Scuola……………………………………………………………
4.c Azioni
dell’utente……………………………………………………………..
4.d Valutazione
scolastica………………………………………………………
1. PROFILO
1.a DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)
La categoria dei Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento fa riferimento ai soli
disturbi delle abilità scolastiche intesi come disturbi che interessano uno specifico
dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il
funzionamento intellettivo generale, in particolare:
 Dislessia;
 Disortografia;
 Disgrafia;
 Discalculia.
La compromissione dell’abilità specifica deve essere significativa ovvero inferiore
a -2ds dai valori normativi attesi per l’età o la classe frequentata (qualora questa
non coincida con l’età del bambino).
Il livello intellettivo deve essere nei limiti di norma che significa un Quoziente
Intellettivo (QI) non inferiore a -1ds (1ds = 15) dal valore medio di 100,
equivalente a un valore di 85 di QI rispetto ai valori medi attesi per l’età..
Tutti i DSA sono disturbi di natura neurobiologica, per cui presentano
familiarità, evolutivi quindi, nelle diverse fasi evolutive dell’abilità considerata, si
presentano con una diversa espressività, e associati quasi sempre ad altri
disturbi definiti comorbilità.
I DSA si distinguono dai Disturbi di Apprendimento (DA).
I DA non sono categorizzabile come specifici da cui la denominazione di Disturbi
A-Specifici di Apprendimento.
I DA vengono diagnosticati in presenza di altre patologie o anomalie,
sensoriali, neurologiche, cognitive e psicopatologiche, che normalmente
costituiscono criteri di esclusione per la diagnosi di DSA; il QI nel DA è inferiore a
85.
 Disturbo specifico di lettura: dislessia evolutiva
È il disturbo specifico di decodifica della lettura per cui, una volta appreso
IV
la tecnica del leggere, non si realizza il processo di automatizzazione del
processo e la lettura, rimanendo non corretta, fluente e lenta, risulta
inefficace.
 Disturbo specifico della comprensione del testo scritto
La Consensus Conference, sulla base di vari studi in ambito internazionale,
invita considerare anche l’accezione di disturbo della comprensione del
testo
scritto indipendente sia dai disturbi di comprensione da ascolto sia dagli
stessi
disturbi di decodifica.
 Disturbi specifici di scrittura: disortografia e disgrafia
La disortografia o deficit nei processi di cifratura riguarda la componente di
natura linguistica dell’abilità della scrittura mentre la disgrafia o deficit nei
processi di realizzazione grafica riguarda la natura motoria del processo.
Il Disturbo di Scrittura è quasi sempre associato alla dislessia e/o altri disturbi
specifici.
 Disturbi specifici del calcolo (discalculia)
Il Disturbo del Calcolo o Discalculia presenta 2 diversi profili.
Nel primo profilo si ha debolezza nella strutturazione cognitiva delle
componenti di cognizione numerica o intelligenza numerica basale per cui
risultano carenti delle abilità di subitizing, dei meccanismi di quantificazione,
comparazione, seriazione e strategie di calcolo a mente.
Nel secondo profilo si ha una debolezza nelle procedure esecutive riguardanti la
lettura, scrittura e incolonnamento numerico e nel calcolo riferito sia al recupero
dei fatti numerici sia agli algoritmi del calcolo scritto.
Il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o più tipicamente in
associazione con altri disturbi specifici.
Gli studi fin ora condotti fanno supporre l’esclusione, fra i disturbi specifici del
calcolo, le difficoltà di soluzione dei problemi matematici fermo restando la
considerazione che un soggetto con dislessia ha difficoltà nel risolvere problemi a
causa della difficile decodifica del testo del problema stesso.
1.b COMORBILITÀ
Le comorbilità, da intendersi come contemporaneità o concomitanza di più
disturbi in assenza di una relazione causale o monopatogenetica tra gli stessi,
sono molto frequenti nei casi di DSA e determinano una marcata eterogeneità
dei profili funzionali dei soggetti.
In particolare si evidenzia un’alta presenza di comorbilità con le seguenti
condizioni cliniche:
 disprassie;
 disturbi del comportamento;
 disturbi dell’umore;
 disturbi d’ansia;
 deficit da attenzione e iperattività (ADHD).
Le manifestazioni precitate non sempre sono comorbilità ma conseguenze
dell’esperienza [vissuto] del disturbo il clinico pertanto, data la rilevanza
diagnostica e terapeutica della differenza, deve operare un diagnosi differenziale
fra le due condizioni.
1.c EVOLUZIONE E PROGNOSI
La prognosi dei DSA può dipendere da diversi fattori non necessariamente
correlati:
V

evoluzione a distanza dell’efficienza del processo di lettura, scrittura e
calcolo;
 qualità dell’adattamento;
 presenza di comorbilità;
 livello di prestazione scolastica
 gravità iniziale;
 tempestività della diagnosi e dell’intervento;
 livello cognitivo e metacognitivo individuale;
 l’associazione di difficoltà nelle tre aree (lettura, scrittura, calcolo);
 il contesto socio-ambientale;
 le strategie metodologico-didattiche utilizzate dai docenti in classe.
2. INDIVIDUAZIONE PRECOCE E DIAGNOSI
2.a SCREENING E SEGNI PRECOCI
Gli screening degli indicatori di rischio sono da condurre già dall’inizio dell’ultimo
anno di Scuola dell’Infanzia dagli insegnanti.
In età prescolare, sono da ritenersi segni precoci:
 le difficoltà nelle competenze comunicativo-linguistiche, motorioprassiche,
uditive e visuospaziali soprattutto in presenza di una anamnesi familiare
positiva.
All’inizio della Scuola primaria, sono da ritenersi indicatori di rischio per la lettura
e scrittura:
 le difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema;
 il mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura;
 l’eccessiva lentezza nella lettura e scrittura;
 l’incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo
riconoscibile;
per il calcolo:
 l’incapacità a riconoscere piccole quantità;
 la difficoltà nella lettura e scrittura dei numeri entro il dieci;
 la difficoltà nel calcolo orale entro la decina, anche con supporto concreto.
Al termine della classe II della Scuola Primaria è da effettuarsi lo screening per
tutti gli alunni fermo restando l’obbligo a effettuare lo screening individuale per
casi specifici (bambini con familiarità, situazioni di bilinguismo, …).
Particolare attenzione va posta ai bambini bilingui, sospetti di DSA, in quanto
le prove standardizzate debbono essere valutate con criteri qualitativi e non
quantitativi, come di prassi.
2.b STRUMENTI PER LO SCREENING PRECOCE A SCUOLA
Per effettuare lo screening precoce si utilizzano le prove standardizzate a uso
della Scuola secondo le indicazioni della Consensus Conference (2007).
2.c DIAGNOSI CLINICO-FUNZIONALE
La diagnosi clinico-funzionale deve essere formulata secondo le linee guida della
Consensus Conference (2007) alla fine del 2° anno della scuola primaria per la
lettura e scrittura e del 3° anno di scuola primaria per il calcolo.
Per bambini con profili funzionali già compromessi al 1° anno della scuola
primaria in presenza di altri specifici indicatori diagnostici come un pregresso
disturbo del linguaggio o familiarità accertata è possibile anticipare la diagnosi o
comunque è ragionevole ipotizzarla prevedendo momenti di verifica successivi.
Per formulare la diagnosi clinico-funzionale si somministrano le prove
standardizzate ai sensi della precitata Conferenza relativamente alla valutazione
cognitiva e ai disturbi specifici.
VI
Per il disturbo specifico di lettura, oltre ai criteri generali relativi a tutta la
categoria dei DSA, è necessario somministrare prove standardizzate a più livelli
ovvero lettere, parole, non-parole.
La diagnosi deve riportare i valori significativi delle specifiche compromissioni
rilevate:
1. Lettura
 velocità che si intende significativa per un valore inferiore a -2ds;
 accuratezza che si intende significativa per un valore inferiore al 5°
percentile.
2. Scrittura (processi di realizzazione grafica)
 fluenza che si intende significativa per un valore inferiore a -2ds;
 analisi qualitativa del tratto grafico.
3. Scrittura (processi di cifratura, di natura linguistica)
 correttezza che si intende significativa per un valore inferiore al 5°
percentile.
4. Calcolo
 rapidità che si intende significativa per un valore inferiore a -2ds;
 correttezza che si intende significativa per un valore inferiore a -2ds.
Nella diagnosi clinico-funzionale va riportato anche il risultato del livello
intellettivo che deve essere NON inferiore a 85.
3. INTERVENTO
3.a RIABILITAZIONE
È, in generale, il processo di soluzione dei problemi nel corso del quale si porta
una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico,
funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle scelte
operative.
La riabilitazione si pone come obiettivi:
 la promozione dello sviluppo di una competenza non comparsa, rallentata
o atipica;
 il recupero di una competenza funzionale che per ragioni patologiche è
andata perduta;
 la possibilità di reperire formule facilitanti e/o alternative.
Riferita ai disturbi apprendimento (difficoltà di lettura, scrittura e calcolo) può
essere intesa come l’insieme di interventi individuati nel progetto terapeutico.
Pur essendo competenza degli operatori sanitari richiede la collaborazione della
famiglia e della Scuola, secondo le proprie specificità e finalità.
3.b ABILITAZIONE
È, in generale, l’insieme degli interventi volti a favorire l’acquisizione ed il
normale sviluppo e potenziamento di una o più funzioni.
Riferita ai disturbi di apprendimento (difficoltà di lettura, scrittura e calcolo) può
essere intesa come l’insieme degli interventi di carattere sia educativo sia
didattico.
È competenza della Scuola e del personale educativo opportunamente formato,
in collaborazione con il personale sanitario e la famiglia.
Si realizza mediante l’individuazione, l’uso e l’applicazione delle strategie e degli
strumenti compensativi nonché delle misure dispensative.
3.c STRATEGIE E STRUMENTI COMPENSATIVI - MISURE DISPENSATIVE
Con i termini “strategie e strumenti compensativi” nonché “misure
dispensative” si intende tutto ciò che offra pari opportunità di successo
scolastico all’alunno con DSA mediante una partecipazione autonoma e rispettosa
VII
della dignità personale alle attività scolastiche tali da evitare il condizionamento
dovuto al disturbo.
Le strategie, gli strumenti e le misure rappresentano pertanto, i fondamenti per
garantire pari opportunità di successo scolastico a questi alunni, unitamente al
processo di normalizzazione della didattica personalizzata ovvero utilizzando per
tutta la classe, per quanto possibile, strumenti e strategie compensativi.
Sono strumenti compensativi:
 tutti i tipi di formulari;
 tutti i tipi di tabella con indicatori cronologici (mesi, anni, ...);
 le mappe concettuali riepilogative sia per la produzione scritta che orale;
 le presentazioni in power point sia per la produzione scritta che orale;
 il computer con sintesi vocale e programmi di video scrittura;
 gli schemi di sviluppo per le produzioni scritte;
 i vocabolari digitali;
 la tavola pitagorica;
 le tabelle delle operazioni;
 le unità di misura;
 le tavole delle scomposizioni in fattori primi;
 tutte le immagini di rinforzo semantico per la comprensione del testo sia in
lingua italiana che straniera;
 i libri digitali;
 i libri con testo ridotto;
 ogni altro strumento didattico che permetta la partecipazione autonoma e
offra possibilità di successo.
Sono strategie compensative:
 ridurre la quantità di consegne a casa;
 supportare (rinforzare) la didattica con sussidi audiovisivi e immagini (cd,
computer registratore, video…);
 scrivere alla lavagna in stampato maiuscolo;
 assicurarsi, nel caso di copiatura di testi, che tutti gli alunni abbiano
terminato di copiare, prima di procedere con un’altra attività;
 fornire materiali da copiare, scritti su un foglio da tenere sul banco;
 predisporre testi scritti utilizzando i caratteri senza grazie, preferibilmente
il verdana o l’arial, di dimensione 14/16, interlinea almeno 1,5, senza
giustificazione;
 avvicinare e incoraggiare l’alunno all’uso delle nuove tecnologie (SCUOLA
PRIMARIA);
 insegnare a TUTTI gli alunni l’uso della tastiera del computer con il
sistema delle 10 dita (SCUOLA PRIMARIA O COMUNQUE ENTRO LA
CLASSE I SCUOLA SEC. I GRADO);
 consentire l’uso di tutti gli ausili tecnologici e non (DOPO GLI 11 ANNI);
 consentire l’utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure
dispensative durante le verifiche;
 far utilizzare, compatibilmente con la disponibilità delle attrezzature
scolastiche, strumenti tecnologici a tutta la classe;
 non pretendere lo studio mnemonico;
 non richiedere tempi di attenzione continui troppo lunghi, concedendo
brevi pause di riposto;
 predisporre periodicamente percorsi sulle abilità di studio mediante
tecniche metacognitive;
VIII


programmare le interrogazioni con l’alunno;
consentire verifiche scritte e orali con l’ausilio di schemi o mappe
sintetiche;
 fare in modo che i ragazzi si confrontino sui propri metodi di studio;
 cercare di organizzare lo spazio in modo intenzionale, con punti di
riferimento precisi
Sono misure dispensative:
 evitare la dettatura in generale con particolare attenzione a quella delle
consegne per casa;
 evitare la lettura ad alta voce (a meno che sia l’alunno stesso a farne
richiesta espressamente);
 evitare di spiegare o illustrare argomenti mentre gli alunni sono impegnati
a ricopiare materiali;
 evitare la copiatura dalla lavagna;
 evitare la raccolta di appunti senza strumenti facilitatori come mappe con
parole chiave o schemi o illustrazioni, …;
 evitare la scrittura del testo senza computer (DOPO GLI 11 ANNI);
 evitare i calcoli aritmetici utilizzando la calcolatrice (DOPO GLI 11
ANNI);
 evitare l'uso di cartine mute;
 evitare le verifiche non strutturate tipo domande aperte.
4. PERCORSO DELL’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
4.a AZIONI DELLA SANITA’
 Screening precoce dei casi
PEDIATRA O MEDICO DI MEDICINA GENERALE
 Rileva i possibili indicatori di rischio di DSA, soprattutto in presenza di una
anamnesi familiare positiva.
 Indirizza la famiglia presso il centro sanitario pubblico o accreditato
territorialmente competente.
 Chiede alla famiglia di informare la scuola dell’avviato accertamento
diagnostico qualora questa non sia già coinvolta nell’individuazione del
caso sospetto.

Accertamento diagnostico
OPERATORE DELLE STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE O PRIVATE
CONVENZIONATE
 Riceve dalla famiglia la relazione elaborata dalla Scuola nel caso questa
abbia rilevato il bisogno che dà l’avvio all’accertamento diagnostico.
 Effettua la valutazione neuropsicologica
utilizzando il protocollo
diagnostico indicato dalla Consensus Conference (2007) relativamente alla
valutazione cognitiva e delle abilità specifiche.
 Definisce la diagnosi clinico-funzionale
 Comunica ai genitori la diagnosi clinico-funzionale che trasmette, in copia
cartacea al pediatra o al medico di medicina generale, per il tramite della
famiglia.

Presa in carico
 Definisce il progetto terapeutico e/o riabilitativo
 Partecipa, se necessario, all’incontro di avvio della presa in carico per
illustrare la diagnosi clinico-funzionale e le linee generali del progetto
terapeutico ai fini dell’accoglienza e della personalizzazione del percorso
 Partecipa, se necessario, agli incontri per la personalizzazione del percorso
IX
dell’alunno e ad eventuali altri incontri in itinere che si possono rendere
necessari.
 Fornisce consulenza anche a distanza, quando è necessario, su richiesta
della scuola e/o dell’utenza (famiglia alunno).
4.b AZIONI DELLA SCUOLA
 Azioni didattiche di prevenzione
DIRIGENTE
 Garantisce che nelle classi venga attuata una didattica inclusiva
GRUPPO TECNICO SCOLASTICO
 Fornisce il supporto metodologico e i materiali ai consigli di classe
 Cura l’aggiornamento del POF la con riferimento ai disturbi specifici di
apprendimento
DOCENTI DI CLASSE
 Rendono la didattica di classe accessibile e inclusiva mediante
l’inserimento di:
- laboratori ludico-espressivi di recupero/consolidamento della competenza
linguistica (SCUOLA DELL’INFANZIA);
- azioni di recupero/consolidamento meta-fonologico (CLASSI I E II
DELLA SCUOLA PRIMARIA);
- tutte le strategie e gli strumenti compensativi necessari per rendere
accessibile a tutti l’attività di apprendimento, indipendentemente dalla
presenza di alunni con DSL/DSA (TUTTI I GRADI/ORDINI DI
SCUOLA).
 Screening precoce dei casi
DIRIGENTE
 Vigila e garantisce la precoce rilevazione dei casi.
 Chiede alla famiglia di informare il pediatra o il medico di medicina
generale dell’avviato accertamento qualora questi non sia già coinvolto
nella situazione specifica.
GRUPPO TECNICO SCOLASTICO
 Collabora con i consigli di classe per la rilevazione precoce dei casi
sospetti.
 Supporta i consigli di classe nella fase di osservazione/rilevazione dei casi
e nelle operazioni di screening.
 Sostiene le azioni di accompagnamento delle famiglie all’accertamento
diagnostico.
 Raccoglie i dati delle osservazioni e li elabora ai fini del percorso di
accertamento diagnostico da parte dei clinici.
 Consegna i risultati dello screening alla famiglia da consegnare in sede di
accertamento diagnostico.
DOCENTI DI CLASSE
 Rilevano i segni precoci in età prescolare (SCUOLA DELL’INFANZIA).
 Rilevano, attraverso lo screening precoce, i casi sospetti nelle classi I (non
prima del mese di aprile) e II utilizzando gli strumenti previsti dal
Protocollo (SCUOLA PRIMARIA).
 Rilevano casi sospetti ogni qual volta si presentino utilizzando gli strumenti
previsti dal Protocollo (DALLA CLASSE III PRIMARIA FINO AL
TERMINE DELLA SCOLARIZZAZIONE).
 Attuano percorsi di recupero/consolidamento sui casi sospetti individuati
(TUTTI I GRADI/ORDINI DI SCUOLA).
X

Informano il dirigente scolastico e il Gruppo tecnico per l’informazione
della famiglia e, nel passaggio di ordine/grado, per informare sui casi a
rischio non ancora inviati all’accertamento (TUTTI I GRADI/ORDINI DI
SCUOLA).
 Avviano l’accertamento diagnostico qualora, dopo i percorsi di
recupero/consolidamento,
permangano
le
difficoltà
(TUTTI
I
GRADI/ORDINI DI SCUOLA).
 Accompagnano la famiglia all’accertamento diagnostico in collaborazione
con il dirigente e il Gruppo Tecnico Scolastico (TUTTI I GRADI/ORDINI
DI SCUOLA).
 Presa in carico
DIRIGENTE
 Acquisisce agli atti la diagnosi protocollata in segreteria.
 Accoglie la famiglia all’atto della consegna della diagnosi.
 Attiva i contatti con i docenti di classe e li informa in collaborazione con il
Gruppo Tecnico Scolastico.
 Vigila sull’applicazione di quanto previsto dal protocollo.
 Garantisce gli incontri integrati famiglia-scuola-sanità per individuare le
scelte necessarie per l'integrazione.
SEGRETERIA
 Protocolla la diagnosi consegnata dalla famiglia nel rispetto del
regolamento d’Istituto per la tutela e gestione dei dati sensibili.
 Predispone il fascicolo contenente tutta la documentazione dell'alunno da
inserire nell'apposito archivio predisposto per i casi di DSA e ne cura
l’aggiornamento.
GRUPPO TECNICO SCOLASTICO
 Collabora con il Dirigente all’avvio della presa in carico.
 Partecipa agli incontri di personalizzazione del percorso didattico educativo
degli alunni.
 Fornisce in itinere il necessario supporto didattico-metodologico ai docenti
di classe.
 Collabora all’aggiornamento dell’archivio dei fascicoli degli alunni.
 Gestisce l’utilizzo degli strumenti e degli ausili.
DOCENTI DI CLASSE
 NON ricevono le diagnosi o altra documentazione clinica dalla famiglia ma,
eventualmente, indirizzano gli interessati dal Dirigente.
 Analizzano, sia individualmente che collegialmente, la diagnosi con il
supporto del Gruppo Tecnico Scolastico o dello specialista che l’ha
formulata nel rispetto del regolamento d’Istituto per la tutela e gestione
dei dati sensibili.
 Individuano le migliori condizioni per l’inserimento dell’alunno con
particolare attenzione a situazioni diagnosticate al passaggio di
ordine/grado (accoglienza).
 Curano con attenzione i progetti di continuità al passaggio di ordine e
grado dell’alunno
 Pongono massima attenzione all’orientamento scolastico dell’alunno per
valorizzarne i punti di forza nel rispetto dei bisogni
 Effettuano la ricognizione degli strumenti e degli ausili della scuola o in
possesso dell’alunno anche in collaborazione con il Gruppo tecnico al fine
della personalizzazione del percorso scolastico.
XI

Personalizzano le scelte didattico-educative, individuano le necessarie
compensazioni e dispense e adeguano il carico di lavoro sia a scuola che a
casa.
 Stabiliscono i criteri di valutazione ai sensi dell’articolo 10 del DPR 122/09
sulla base dei punti di forza e nel rispetto dei bisogni specifici, inserendoli
in tutte le programmazioni disciplinari.
 Elaborano il Piano Didattico personalizzato (PDP) che contiene
le
personalizzazioni delle scelte educativo-didattiche di classe, le
compensazioni e le dispense, l’adeguamento del carico di lavoro a casa
ratificandolo in sede di Consiglio di Classe/Interclasse.
 Attuano le scelte effettuate in coerenza con quanto programmato,
verificandone l’efficacia.
4.c AZIONI DELL’UTENTE
(famiglia o chi esercita la patria potestà – alunno, se maggiorenne)
 Screening precoce dei casi
 Informa i docenti coordinatori di classe su eventuali difficoltà riscontrate
nel proprio/a figlio/a.
 Si rende disponibile per i percorsi di approfondimento ed osservazione
necessari qualora i docenti informino di eventuali difficoltà rilevate.
 Accertamento diagnostico
 Si presenta nelle strutture sanitarie pubbliche o private convenzionate
deputate alla valutazione per l’accertamento diagnostico sia pubblici che
accreditati.
 Consegna ai clinici il risultato delle osservazioni ricevute dalla scuola.
 Partecipa al colloquio di restituzione della diagnosi clinico-funzionale.
 Presa in carico
 Si impegna a partecipare alle azioni previste dall’eventuale progetto
terapeutico e/o riabilitativo.
 Consegna la diagnosi al pediatra o al medico di medicina generale
 Consegna la diagnosi in segreteria per protocollarla e incontra il
Dirigente.
 Collabora con la scuola fornendo le indicazioni utili per favorire
l’accoglienza e l’integrazione.
 Partecipa agli incontri previsti in itinere
 Si impegna a garantire continuità al percorso scolastico personalizzato
nello svolgimento delle consegne a casa.
4.d VALUTAZIONE SCOLASTICA
Ai fini della valutazione si ricorda che, la personalizzazione del percorso scolastico
mediante l’uso di strategie e strumenti compensativi e di misure dispensative,
non costituisce una facilitazione che inficia la valutazione degli apprendimenti ma
determina pari opportunità di successo scolastico, dovere di tutti i docenti e
diritto di tutti gli alunni.
Pertanto, la valutazione dell’alunno con DSA rientra nei normali criteri e
parametri di qualsiasi alunno.
L’uso di strumenti compensativi e misure dispensative permette una valutazione
corretta dell’alunno, senza essere condizionata dal disturbo (effetto alone).