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FONDI&SICAV
Anno 7 - Numero 70 - Dicembre 2014
FONDI&SICAV - DICEMBRE 2014 -
N.
70 - OUTOLOOK 2015
CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO
Outlook
Outlook per
per ilil 2015
2015
Una Cina che cresce,
tante paure negli Usa
e in Europa
Editoriale
Ma se….
rmai anche il 2014 si avvia verso la conclusione
e ci sta dando l’ennesima conferma di alcune
indicazioni sul mondo degli investimenti che si
erano già manifestate negli ultimi anni.
Tutto è cambiato.
Dopo un’attenta lettura di ciò che è successo, si giunge alla conclusione che è cambiato il modo di leggere i dati macroenomici, che sono cambiate le correlazioni tra asset class, che è cambiato il mondo dei paesi emergenti, da
guardare ormai singolarmente e non come un unico blocco, che sono cambiati gli equilibri geopolitici e le influenze che si possono manifestare sui mercati.
Ciò che è rimasto stabile è la ricerca di rendimento e al
tempo stesso la richiesta di sicurezza da parte degli investitori.
Ma come riuscire a conciliare le due diverse facce della stessa medaglia? La strada da percorrere non è semplice e ognuno deve fare la sua parte a seconda del ruolo. Bisogna che tutti comincino a ragionare in modo differente: l’investitore finale a pensare ai propri investimenti an-
O
che oltre l’etichetta del rendimento che tanto affascina, il
consulente (sia esso promotore, advisor indipendente,
bancario o private banker…) a offrire soluzioni di investimento non preconfezionate, ma tagliate su misura per
ogni cliente, il che vuole dire sapere ascoltare le diverse
esigenze e tradurle in portafogli diversificati.
Ma soprattutto dobbiamo cominciare ad affrontare i
mercati chiedendo: «Ma se…».
Ma se la Grecia dovesse fallire, che cosa potrebbe succedere ai miei investimenti? Ma se il petrolio restasse a
lungo a 60 dollari, che cosa potrebbe accadere al mio portafoglio? Ma se il rapporto dollaro euro dovesse variare di
un 10% quale impatto ci sarebbe sui miei risparmi?
Ragionare in questo modo non è semplice: non offrirà
tutte le soluzioni, ma sicuramente permetterà di affrontare mercati sempre più volatili e sempre più incerti con un
approccio ragionato sulla propensione al rischio di ognuno
di noi, cercando di sapere in anticipo quanto potremmo
perdere (o guadagnare) e decidere se quello insito nei nostri portafogli è il livello di sicurezza che stiamo cercando.
GIUSEPPE RICCARDI
Non contano più nulla
l vero problema è che i politici non contano più nulla.
Sono ormai diventati una classe non solamente priva di
idee, ma soprattutto senza alcun reale potere. È ciò che
sta uscendo in maniera sempre più chiara nell’inchiesta su
Roma, ma che era già stato evidente nelle indagini sull’Expo a Milano o sul Mose a Venezia. Sempre più spesso si
parla di una nuova tangentopoli, ma il paragone non regge in alcuna maniera.
I politici fino ai primi anni ‘90 avevano un potere immenso: gestivano direttamente metà dell’economia italiana e avevano un’influenza determinante sull’altra metà. Lo
stato padrone aveva enti come l’Iri, l’Eni, l’Enel, l’Efim, società come la Telecom, l’Alitalia, l’Autostrade, l’Alfa. Ma
non solo: il sistema bancario nella sua totalità veniva amministrato direttamente dalla politica e attraverso il credito gli uomini di governo, locali e nazionali, erano in grado
di condizionare anche le industrie che non guidavano in
prima persona. Era il periodo dei cosiddetti boiardi di stato,
che in modo più o meno infame portavano avanti l’economia e le scelte imprenditoriali del paese. Ognuno rispondeva a un uomo politico e la lottizzazione era regola ferrea.
Quando scoppiò tangentopoli furono coinvolti tutti i vertici delle maggiori holding e delle società operative statali.
I
ALESSANDRO SECCIANI
E oggi? Nulla di tutto ciò. I politici hanno solo il potere di fare leggi e leggine e di dare qualche appalto,
soprattutto a livello locale. In pratica poco più che imporre una taglia sulle spese dello stato. Hanno anche la possibilità di rubacchiare sui rimborsi spese e sulle spesucce da addebitare ai consigli regionali e agli altri enti pubblici, ma di ciò non vale neppure la pena parlare, tanto
sono cose miserande. E poi, se si va a vedere, anche la
capacità di imporre taglie è estremamente limitata. I candidati per farsi eleggere hanno bisogno di voti e di soldi
e c’è sempre qualche gruppo mafioso in grado di fornire loro tutte e due queste cose. Per poi fare la voce grossa se non vengono rispettati i patti. In pratica molti politici si vendono gli appalti prima ancora di essere eletti e
una volta al potere sono solo marionette in mano ai
malavitosi.
E ora che fare? Temo che soluzioni non ci siano, se
non di tipo giudiziario. Alcuni pensano che il ritorno del
finanziamento pubblico dei partiti potrebbe risolvere il
problema, ma non bisogna dimenticare che questa legge
non ha mai fermato i ladri. I soldi dello stato servivano al
massimo per comprare il cibo per il cane e poi da lì si cominciava a rubare davvero.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
3
Sommario Dicembre 2014
Yas Iwanaga, cio di Amundi Japan
6
Il Giappone non è così
in crisi
Il money manager di una
delle più importanti istituzioni finanziarie che operano sul mercato del Sol
Levante sfata alcuni miti
sull’economia nipponica e
afferma che l’Abenomics
non ha avuto i risultati fallimentari che molti hanno
evidenziato. La caduta del Pil è stata provocata soprattutto dal forte taglio delle scorte, ma i consumi sono rimasti forti e ci si aspetta
che arrivi presto un aumento dei salari. E alla borsa di Tokyo si possono trovare occasioni interessanti in diversi settori chiave
L’anno che verrà
14
Pochi brindisi
a capodanno
Le previsioni fortemente ottimistiche della fine del 2013 sono state
in notevole parte smentite dai fatti nel corso di un 2014 che è stato
meno brillante delle attese. Soprattutto l’Europa è stata la vera delusione degli investitori e nessuno si azzarda a pensare che nel 2015
le cose andranno meglio. I problemi di base sono ancora tutti da risolvere e alcuni settori, come le commodity, appaiono in crisi
profonda. Anche negli Stati Uniti, dove c’è maggiore positività, il livello molto alto delle quotazioni e il probabile rialzo dei tassi aggiungono preoccupazioni
&
PROMOTORI&CONSULENTI
PROMOTORI CONSULENTI
FONDI&SICAV
PROMOTORI&CONSULENTI
Dicembre 2014
I primi bilanci
Reclutamento
Consulenza
Un anno di risultati
da ricordare
Grandi manovre
per avere i migliori
Ormai ci punta
anche Mediolanum
Duccio Marconi, responsabile commerciale della promozione finanziaria di Credem
44
Quando è il modello a vincere
I numeri della professione
46
Per i pf la parola crisi non esiste
Duccio Marconi, responsabile commerciale
della promozione finanziaria Credem
«Alle spalle una
grande banca»
4
Ricerca di nuovi professionisti
52
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
Chi non recluta è perduto
Fondi&Sicav n. 70
Le casse di “nuova” generazione
58
Una raffica di aumenti
Gli enti previdenziali di varie categorie di professionisti hanno in generale i conti in
ordine, ma raramente riescono a dare pensioni di importo adeguato. Alcuni per riuscire nell'intento hanno notevolmente incrementato i contributi, fatto che ha reso
ancora più difficile la vita a diversi iscritti, costretti a operare con redditi decrescenti
nell'attuale fase di crisi. Non a caso molti hanno deciso di ritirare la loro adesione
Le rubriche
3 Editoriale
8 Global flex assets
10 Notizie in breve
62 My life, My style
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
5
Faccia a faccia con il gestore
Yas Iwanaga, cio di Amundi Japan
Il Giappone non
è così in crisi
Il money manager di una delle più importanti istituzioni
finanziarie che operano sul mercato del Sol Levante sfata alcuni
miti sull’economia nipponica e afferma che l’Abenomics non ha
avuto i risultati fallimentari che molti hanno evidenziato. La
caduta del Pil è stata provocata soprattutto dal forte taglio delle
scorte, ma i consumi sono rimasti forti e ci si aspetta che arrivi
presto un aumento dei salari. E alla borsa di Tokyo si possono
trovare occasioni interessanti in diversi settori chiave
a cura di Boris Secciani
1,9%. Il paese è ufficialmente in recessione e più di
qualche osservatore comincia ad apparire scettico
as Iwanaga, cio di Amundi Japan, è recen-
temente arrivato a Milano e in tale occasio-
Shinzo Abe, il cui programma è stato spesso sinte-
Sicav ha avuto modo di avvicinarne Fondi&
tizzato con la strategia delle tre frecce.
Y
sul processo di riforme del governo nazionalista di
lo e porgli alcune domande sul mercato giappone-
Il Nikkei 225 ha vissuto un 2014 senz’altro molto
se, che, dopo l’avvento dell’Abenomics a fine 2012,
meno esplosivo rispetto al recente passato, con un
ha vissuto un biennio estremamente intenso. Infat-
rialzo di circa l’8% in valuta locale ai primi giorni di
ti da piazza finanziaria ormai quasi dimenticata da-
dicembre. Ovviamente il discorso cambia notevol-
gli investitori stranieri, a causa di due decenni di
mente se si considera la pesante svalutazione dello
crisi post-bolla anni ‘80, Tokyo è passato a migliore
yen. Appare dunque interessante sentire il parere di
mercato azionario del 2013, anche al netto della
un primario money manager del Sol Levante per
svalutazione dello yen. Gli eventi del 2014 sono sta-
comprendere a quale punto si trova oggi l’evoluzio-
ti di più difficile interpretazione. Di recente infatti
ne del Giappone.
Abe ha convocato le elezioni anticipate che si sono
tenute domenica 14 dicembre (l’intervista è avve-
YAS IWANAGA, CIO
6
DI
AMUNDI JAPAN
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
I dati sull’economia giapponese sembrano poco
nuta prima della consultazione) dopo una serie di
incoraggianti, qual è la sua valutazione?
dati sul Pil pessimi, in cui la contrazione inizialmen-
«In realtà la situazione è meno tragica di ciò che
te stimata per il terzo trimestre del 2014 è stata ri-
i titoli dei giornali fanno pensare. Indubbiamen-
vista al rialzo: l’arretramento iniziale, infatti, è sta-
te c’è stato un calo degli investimenti da parte
to corretto da -1,6% su base congiunturale a -
delle aziende, ma a determinare la discesa del Pil
è stato il crollo delle scorte. Se invece andiamo a osser-
mentando la propria allocazione su indici smart beta del-
vare la componente consumi, che è cruciale per l’econo-
l’azionario e su benchark che danno un maggiore peso
mia giapponese, scopriamo che su base trimestrale c’è
alle aziende con un Ror più elevato. Questo approccio ha
stato addirittura un aumento dello 0,4%».
dimostrato di essere capace di portare un maggiore rendimento rispetto al mercato».
Come pensa che si potrà innescare una spirale positiva
di crescita, occupazione e incremento dei salari&con-
Nel lungo periodo che cosa dovrà fare il Giappone?
sumi?
«Fare investimenti che portino alla creazione di prodotti
«Qualche segnale già si vede: infatti le aziende giappone-
innovativi e competitivi sui mercati mondiali: è questa la
si negli ultimi anni sono diventate molto più efficienti
sfida maggiore del paese. Ci sono segnali incoraggianti:
rispetto al passato e ormai vantano una struttura dei costi
la forza lavoro è estremamente istruita (a partire dal 2000
non disprezzabile. E’ perciò plausibile che a fronte di un
il Giappone ha vinto 14 premi Nobel), le spese in ricerca
incremento della domanda si troveranno ad aumentare
e sviluppo si avvicinano al 4% del Pil e l’80% è generato
l’occupazione, con essa i salari e quindi i consumi».
dal settore privato».
Come giudica in questo ambito l’andamento dell’Abe-
In quali settori vedete le migliori occasioni sul merca-
nomics?
to giapponese?
«Sono stati compiuti passi importanti, a differenza di ciò
«Alcuni comparti ciclici, come ad esempio i macchinari,
che viene comunemente riportato, anche per quanto
l’auto e l’It, dovrebbero vedere in questo 2014 un aumen-
riguarda la cosiddetta terza freccia, cioè quella delle rifor-
to complessivo degli utili di circa il 10% a fronte di un
me strutturali: molte cose sono cambiate. Pensiamo ad
incremento dei profitti per il mercato ex comparto finan-
esempio al processo di trasformazione in corso nel siste-
ziario di circa il 4%. In particolare il segmento tecnologi-
ma finanziario. Il governo sta incoraggiando una miglio-
co appare particolarmente promettente con earning che
re governance aziendale e da parte degli investitori, sia
nel 2015 dovrebbero mettere a segno un ulteriore +20%
retail, sia istituzionali, una più ampia allocazione in azio-
circa. In particolare nel nostro portafoglio ci concentria-
ni, incoraggiandoli ad esempio a confrontarsi con le azien-
mo su aziende poco indebitate e ricche di liquidità e per
de per migliorarne l’efficienza. Pensiamo ad esempio al
di più a valutazioni convenienti. Il rapporto P/B medio
caso del Gpif, il Government pension investment fund, lo
nella nostra allocazione non raggiunge la soglia di 0,8, a
strumento che gestisce i capitali del sistema pensionisti-
fronte di una media di circa 1,3 per il Topix. Inoltre le
co statale. Questo veicolo è il maggiore fondo pensione
aziende di questo indice presentano in generale un rap-
al mondo con qualcosa come 1,2 trilioni di dollari di asset
porto debito/equity pari grosso modo al 100%, mentre i
e sta aumentando la propria esposizione azionaria, incre-
nostri investimenti non superano il 13%».
■
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
7
Global flex assets vs 50% Msci world + 50% Barclays global agg Government Tr
Un anno di grande volatilità
Politica di investimento
l portafoglio di questo mese è composto da 80 strategie intermediate
Il peggior drawdown è avvenuto a
dalla piattaforma di Allfunds Bank, che rappresentano circa 2,8 miliar-
ottobre 2014, un periodo complesso
di di investimenti in fondi misti globali, bilanciati o flessibili. Il perio-
per tutti contrassegnato da forti ven-
I
do studiato va dal dicembre 2011 a oggi. Il 70% degli investimenti è con-
dite sui mercati.
Informazioni generali
Indice
Lancio
Divisa
Global flex assets
1° dicembre 2011
Usd
centrato in soli 10 fondi. L’anno ha avuto una discreta volatilità. Fino al
Le security più presenti sono i Bund tedeschi con scadenze nel 2015. So-
primo semestre, la parte azionaria dell’indice aveva avuto ottimi risultati:
stanzialmente il portafoglio investe il 41,8% in azioni e il 38,47% in obbliga-
Msci World guadagnava a luglio il 6,48% Ytd, ma la crisi Ucraina e alcuni
zioni, ma interessante è il livello di liquidità presente, che ammonta a quasi il
dati negativi in Europa hanno reso il benchmark volatile, con perdite fino al
15% delle masse. Il settore con le esposizioni maggiori è quello finanziario,
9% poi recuperate. L’indice composto ha comunque reso più del nostro por-
mentre tra i paesi sono preferiti gli investimenti in Usa, soprattutto per la par-
tafoglio campione; sul periodo di analisi di tre anni, l’indice ha reso l’1,99%
te azionaria, e in Germania, per la componente fixed income. Quest’ultima
in più, ma i vari fondi hanno dimostrato di contenere maggiormente il rischio.
scomposizione fa sì che l’82,5% del portafoglio sia investito in dollari ed euro.
La volatilità giornaliera è circa l’1% in meno di quella dell’indice. A scapito
Periodo di calcolo: 1° dicembre 2011-novembre 2014.
del rendimento, i fondi hanno contenuto maggiormente i rischi di mercato.
Tutti i calcoli sono in dollari.
Trend portafoglio
Portafoglio vs indice, rendimenti mensili
5%
140
Portafoglio fondi misti globali
4%
130
Indice
3%
2%
120
1%
2%
110
-1%
-2%
100
-3%
90
Portafoglio
-4%
Indice
-5%
80
-6%
12/’11 2/’12 4/’12 6/’12 8/’12 10/’12 12/’12 2/’13 4/’13 6/’13 8/’13 10/’13 12/’13 2/’14 4/’14 6/’14 8/’14 10/’14 12/’14
12/’11 02/’12 04/’12 06/’12 08/’12 10/’12 12/’12 02/’13 04/’13 06/’13 08/’13 10/’13 12/’13 02/’14 04/’14 06/’14 08/’14 10/’14
Rendimento mensile
Anno
2012
2013
2014
Portafoglio/Indice*
Portafoglio fondi misti globali
Indice
Portafoglio fondi misti globali
Indice
Portafoglio fondi misti globali
Indice
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Sett
Ott
Nov
Dic
3,49%
3,39%
1,99%
2,69%
-0,85%
-1,98%
2,25%
2,04%
0,07%
-0,14%
1,98%
2,93%
-0,65%
0,77%
1,47%
1,41%
0,09%
1,04%
-0,49%
-0,61%
1,28%
1,99%
0,13%
0,59%
-1,96%
-4,86%
0,19%
-0,33%
1,88%
1,38%
0,56%
3,66%
-3,72%
-1,40%
0,74%
1,35%
2,46%
0,91%
2,12%
2,96%
0,03%
-1,18%
0,44%
1,48%
-0,85%
-1,48%
1,19%
1,97%
1,30%
1,76%
1,96%
2,86%
-0,69%
-1,99%
-0,47%
-0,12%
2,35%
1,86%
-0,21%
0,98%
0,81%
0,49%
0,56%
0,79%
1,74%
1,55%
0,65%
0,99%
0,33%
0,96%
-
Capture ratio (dal lancio)
Drawdown analysis (dal lancio)
UP Capture
56,79%
Down Capture
41,16%
Up Months in up Market
135,29%
Down Months in Down Market
87,50%
Up Market out Performance
27,15%
Down Market out Performance
84,06%
Total Out Performance
52,10%
Drawdown
Lunghezza
Recupero
Max
Min
-4.341%
10
11
14/03/2012
107.265
21/05/2012
102.609
-2.338%
4
3
18/10/2012
109.254
16/11/2012
106.700
-7.560%
5
27
22/05/2013
118.040
24/06/2013
109.116
-4.847%
6
6
5/09/2014
125.398 16/10/2014
119.319
Statistiche
ROR
Volatilità
Indice Sharpe
Portafoglio fondi misti globali
7.58%
4.30%
1.764
Indice
9.57%
5.39%
1.776
8
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
Active
Premium
Correlazione
R2
Beta
Alfa
T.E.
Info
Ratio
Jensen
Alfa
Treynor
Ratio
-2.47%
0.79
0.62
1.47
-6.44%
7.11%
-0.279
-6.22%
-1.36%
A CURA DI ALLFUNDS BANK INVESTMENT SERVICES
Asset allocation (dati al 30 11 2014)
Le 10 principali posizioni (dati al 30 11 2014)
1.
Cash
7.80%
2.
Liquidities & Others
4.34%
3.
Agric 1x Core Idx 0.000 Oct 05 15 144a
1.78%
4.
Germany(Fed Rep) 3.250 Jul 04 15
1.71%
5.
Germany(Fed Rep) 1.750 Oct 09 15
1.70%
6.
Germany(Fed Rep) 2.250 Apr 10 15
1.69%
7.
Germany(Fed Rep) 0.250 Mar 13 15
1.68%
8.
Germany(Fed Rep) 0.250 Sep 11 15
1.68%
9.
Germany(Fed Rep) 0.000 Jun 12 15
1.68%
10.
Bgf-Gbl Corp-=D2
1.41%
Distribuzione geografica (dati al 30 11 2014)
40
Svizzera
Italia
Sud Corea
Lussemburgo
Stati Uniti
Francia
Irlanda
Germania
50
Altri
Reddito fisso
Azioni
41,80%
38,47%
40
30
20
14,85%
10
4,89%
0
Scomposizione settoriale della parte azionaria (dati al 30 11 2014)
40
Regno Unito
34,80%
Altri
Liquidità
30
Beni di consumo
Industriali
Telecomunicazioni
Consumi individuali
Health care
Finanziari
Energia
Altri
IT
32,36%
30
26,40%
18,02%
20
20
15,49%
9,76%
10
1,78% 1,79%
8,37% 10,40%
10
4,97% 5,64%
3,55% 4,21%
367% 3,71%
0
5,94%
0
Qualità del credito della parte obbligazionaria (dati al 30 11 2014)
70
4,50% 4,64%
AAA
AA+
AA
A
BBB+
BBB
BB
B
CCC
Altri 65,29%
60
Distribuzione monetaria (dati al 30 11 2014)
60
53,23%
Euro
50
Usd
Altro Sterlina
Won sudcoreano
Dollaro di Hong Kong
Yen Franco svizzero
Peso messicano
Rupia indiana
50
40
40
30
29,22%
30
20
20
15,67%
7,70%
10
3,37%
0
2,75% 0,96%
0,71% 1,11%
10
1,92% 0,53%
5,27%
3,12% 2,32% 1,67% 1,47% 1,30% 1,24% 1,17%
0
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ai rischi di mercato, alle condizioni economiche e politiche dei paesi in cui si effettuano gli
investimenti e, potenzialmente, al rischio legato ai tassi di cambio valuta. (ii) Gli investimenti in titoli obbligazionari sono principalmente soggetti ai rischi sul tasso d'interesse, sul credito e sulla insolvenza e, potenzialmente, al rischio legato ai tassi di cambio valuta. (iii) Gli investimenti in absolute return e strategie alternative sono principalmente soggetti al tasso d'interesse, alla liquidità di mercato, al rischio di credito e insolvenza e,potenzialmente, al rischio legato ai tassi di cambio valuta. L'uso di prodotti finanziari come parte del processo di investimento può inoltre generare rischi relativi a restrizioni di liquidità e leva finanziaria. (iv) Gli investimenti nei mercati emergenti e/o
in piccole società possono comportare un più elevato grado di rischio essendo potenzialmente più volatili rispetto a quelli effettuati nei mercati sviluppati o nelle grandi società.
Le performance registrate in passato non sono necessariamente indicative di analoghe performance future. I rendimenti sono al lordo degli oneri fiscali. Il valore dell’investimento è soggetto a fluttuazioni.
Il presente materiale informativo non è stato soggetto all’approvazione di alcuna autorità degli Stati Membri europei.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
9
News
Dividendi hi tech
A
nche se le società tecnologiche sono solite reinve-
Nvidia e Microsoft. I motivi sono vari. Uno di questi è che
stire tutti gli utili nei propri progetti, la possibilità
la liquidità detenuta da queste società raggiunge il 15%
di guadagnare appeal tra gli investitori sta convin-
della loro capitalizzazione di mercato. L’elevata disponibi-
cendo molte compagnie a premiare gli azionisti con lo
lità di risorse liquide ha convinto alcuni gruppi ad annun-
stacco della cedola. Il settore It è molto dinamico, cambia
ciare un sensibile aumento dei dividendi che saranno distri-
continuamente e non è dato sapere quando e come una
buiti nel 2015: per Cisco l’incremento sarà del 18,9%, Qual-
nuova impresa può comparire sul mercato e avviare una
comm, Nvidia e Microsoft li accresceranno rispettivamente
piccola rivoluzione. Per questo motivo, le aziende hi-tech
del 17,4%, 14,7% e 11,3%.
preferiscono solitamente dotarsi di risorse sufficienti per
Fondata nel 1984 e focalizzata principalmente sulla pro-
affrontare la competizione e non distribuirle attraverso la
gettazione, fabbricazione e commercializzazione di reti e pro-
formula del dividendo.
dotti basati sull’Ip, Cisco stacca cedole a favore dei suoi azionisti quattro volte all’anno. La società ha avviato la sua poli-
Sempre più cedole
tica dei dividendi nel 2001 con la distribuzione di cedole trimestrali pari a 0,06 dollari per azione. L’ammontare si è triplicato fino a 0,74 dollari distribuiti in totale nel 2014. Per il
Steve Jobs, alma mater di Apple, sosteneva che «quando
2015 le attese sono per un dividendo complessivo di 0,88.
un’impresa del segmento tecnologico distribuisce dividendi,
Nel caso di Qualcomm, l’anno di avvio della politica dei
ciò che realmente sta facendo è mimetizzare la sua mancan-
dividendi è stato il 2003. Una delle ragioni che spinsero la so-
za di idee». Tuttavia, negli ultimi anni, nonostante la tenden-
cietà verso questa scelta fu la necessità di guadagnare appeal
za settoriale a reinvestire gli utili in nuovi progetti da svilup-
tra gli investitori in una fase in cui i titoli tecnologici erano
pare, un numero crescente di società sta cercando di fideliz-
molto penalizzati in borsa. Il fabbricante di chip pagherà per
zare gli azionisti con metodi più tradizionali.
il 2014 un dividendo totale di 1,61 dollari per azione, per un
Tra i nomi noti del Nasdaq che hanno avviato una po-
ammontare totale di 2.600 milioni di dollari e offre un divi-
litica orientata al dividendo troviamo: Cisco, Qualcomm,
dend yield (rendimento da dividendo) del 2,3%.
Messico
a ripresa del Messico dovrebbe guada-
un’espansione superiore al trend. Il Messico ha
gnare slancio il prossimo anno. Il team
affrontato una serie di shock negativi: dal crol-
di Morgan Stanley ha ridotto l'outlook
lo del settore delle costruzioni al razionamento
di questo 2014 (+2,1%) e del prossimo
del gas naturale, dall'incertezza delle riforme a
(+3,8%), ma stima comunque un migliora-
un aumento delle imposte e al calo della produ-
mento solido nel corso del prossimo biennio.
zione petrolifera che ha toccato il minimo de-
l'anno) e dovrebbe fare scendere i costi ener-
Le dinamiche di ripresa del paese sono miglio-
gli ultimi vent'anni. Ma gran parte di questi
getici favorendo le industrie.
rate, dato che il rimbalzo si è ampliato e ha
problemi potrebbero pesare meno nel 2015.
Alla luce delle prospettive positive, è pro-
abbracciato altri settori oltre a quelli orienta-
Inoltre i rischi di ribasso sono più limitati grazie
babile che la Banca centrale lasci i tassi inva-
ti alle esportazioni. Il segmento delle costru-
allo sviluppo della riforma energetica e alla cre-
riati sino alla fine del 2015 in attesa dei chiari-
zioni, ad esempio, sta crescendo, così come i
scita statunitense più robusta.
menti sugli interventi della Fed. Il tono neutro
L
servizi locali, che avevano mostrato un indebolimento nelle prime fasi della ripresa.
Per quanto riguarda il 2016 la possibilità
delle recenti dichiarazioni indica che i respon-
di un'espansione solida dipende dall'avvio del-
sabili della politica monetaria prevedono una
moderazione dell'inflazione il prossimo anno e
Nonostante tutto, migliora
10
una ripresa dell'attività economica. Secondo il
team di Morgan Stanley potrebbe esserci un
primo aumento dei saggi nell'ultimo trimestre
Dopo quasi due anni di sviluppo deludente,
la riforma energetica. Se adeguatamente so-
dell'anno, contro il consenso che stima un rial-
gli osservatori dell'economia messicana sono
stenuta, potrebbe fare salire gli investimenti
zo già verso la metà, in previsione del primo ri-
convinti che il 2015 sarà l'anno della svolta, con
(si stima circa un punto percentuale di Pil al-
tocco della Fed all'inizio del 2016.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
Azioni o obbligazioni?
Purché siano mercati emergenti.
Valentina Chen
Senior Portfolio Manager
Emerging Markets Bonds
Rajiv Jain
Co-CEO, Chief Investment Officer
Vontobel Asset Management Inc.
Luc D’hooge
Head Emerging Markets
Fixed Income
La gestione patrimoniale attiva paga, soprattutto nei paesi emergenti, perché sfrutta le inefficienze dei mercati.
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105
140
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100
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Index: MSCI All Country
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80
60
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2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
Vontobel Fund –
Emerging Markets Debt I USD
Index: JPMorgan EMBI
Global Diversified
95
90
2013
2014
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Fonte: Vontobel
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Vontobel Fund, un fondo di investimento di diritto lussemburghese, riservate esclusivamente agli investitori professionali. Per ogni ulteriore informazione contattare Vontobel
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i diritti riservati. Le informazioni, dati, analisi o opinioni contenuti nel presente modulo: (1) sono confidenziali e di proprietà Morningstar; (2) non possono essere copiati o
distribuiti; (3) sono ritenuti attendibili da Morningstar, tuttavia l’accuratezza e la completezza degli stessi non può essere in nessun modo garantita; Morningstar o i suoi fornitori
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14-12-10_FondiSicav_210x280_EM_AM_IT.indd 1
29.10.14 15:04
News
Canada
l Pil del Canada è cresciuto del 2,8% nel
ottobre. L'inflazione nominale potrebbe comun-
terzo trimestre, dopo una correzione al
que scendere, a causa del continuo calo dei prez-
rialzo della crescita annua del 3,6% nel
zi del petrolio, mentre per quella core non viene
I
secondo. Il solido risultato ha sorpreso gli
stimata una decelerazione.
operatori, il consenso del mercato e, non ulti-
La Boc a dicembre ha moderato il tono do-
ma, la Boc, la Banca centrale. Le esportazio-
vish per il recente miglioramento della crescita
ni nette hanno contribuito positivamente alla
e ha espresso un timore più forte circa gli squi-
quanto per gli investimenti nel quarto trime-
crescita complessiva per quattro trimestri
libri della situazione finanziaria delle famiglie.
stre. A colpire di più è stata la dichiarazione
consecutivi, come non accadeva dal 2008.
Eppure, se da un lato la Banca centrale
della Banca centrale secondo cui gli squilibri
Inoltre, l'investimento delle imprese sta
rende noto che il costo della vita è salito più
della situazione finanziaria delle famiglie
rispondendo alla ripresa delle esportazioni,
delle attese, dall'altro continua a insistere che
«possono rappresentare un forte rischio per la
dando un apporto alla crescita per la prima
l'inflazione sottostante rimane sotto il 2%. Ha
loro stabilità». Se da una lato il calo dei prezzi
volta quest'anno.
ammesso che l'economia «sta mostrando i se-
delle materie prime potrebbe giustificare ancora per qualche mese lo status quo, dall'altro
Meglio del previsto
il cambiamento di linguaggio sui rischi della
stabilità finanziaria riduce la possibilità di non
intervento.
L'inflazione è stata più elevata delle attese
gnali di espansione della ripresa», evidenzian-
In generale la recente dichiarazione della
negli ultimi mesi: il tasso nominale ha superato
do nello specifico la ripresa dell'investimento
Boc indica il rischio crescente di un rialzo dei
l'obiettivo del 2% per sette mesi consecutivi,
delle imprese, ma ha anche indicato che il ca-
tassi entro la metà del 2015 e, secondo il team
toccando il 2,4% anno su anno in ottobre. Anche
lo continuo dei prezzi del petrolio presenta al-
di AllianceBernstein, l'intervento potrebbe
l'inflazione core è salita, raggiungendo il 2,3% in
cuni rischi al ribasso tanto per l'inflazione
seguire le mosse delle Federal Reserve.
L'immobiliare secondo Nomisma
olo attraverso una rinnovata iniezione di credito
anni di crescita e sei di calo), 1987-1999 (cinque anni
e un’ulteriore revisione dei prezzi si possono pre-
di crescita e sette di calo) e 1999-periodo in corso (nove
S
«
figurare scenari nuovamente espansivi per il
anni di crescita e, secondo le previsioni di Nomisma,
mercato immobiliare». Sono queste le conclusioni cui giun-
sette anni di calo), dopo il raggiungimento dei picchi
ge l’analisi congiunturale di Nomisma contenuta all’inter-
di espansione del mercato degli scambi si assisteva a un
aggiustamento dei prezzi, fenomeno che, in corrispon-
Prove di recupero
denza dell’ultima fase negativa del ciclo, tuttora in
corso, si è manifestato con un’intensità più contenuta
e diluita nel tempo.
no dell’Osservatorio sul mercato immobiliare-novembre
L’allungamento della fase recessiva, evidente già a
2014, sulle 13 grandi città italiane. Per l'istituto bolognese
partire dal 2012, inizialmente affrontata limitando la
il 2014 dovrebbe rappresentare l’anno d’inversione ciclica,
revisione al ribasso dei pezzi di riserva, ha comporta-
con una ripresa delle quantità scambiate, anche se più con-
to nell’interpretazione di Nomisma «un significativo
tenuta delle aspettative. L’anno potrebbe chiudersi con un
cambiamento in termini di adeguamento delle aspet-
incremento degli scambi di abitazioni del 3,7% a livello na-
tative», a riprova dell’accresciuta consapevolezza sul
zionale, dato ben lontano dai livelli delle precedenti fasi di
fronte dell’offerta delle difficoltà di alienazione degli
inversione ciclica di mercato: 37% nel 1976, 17% nel 1985
asset immobiliari.
e 9% nel 1997. Con riferimento, poi, ai mercati delle 13
Per questo Nomisma reputa non ancora esaurita la
principali città italiane, il preconsuntivo Nomisma eviden-
flessione dei valori nominali per potere indicare come ef-
zia un’inversione del ciclo più significativa, pari al 5,5% di
fettiva la fase di miglioramento ciclico. Seppure la flessio-
compravendite di abitazioni su base annua.
ne del 2014 risulti inferiore rispetto a quella del 2013, si è
Analizzando le fasi storiche precedenti, 1971-1978
(tre anni di crescita e quattro di calo), 1978-1987 (tre
12
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
di fronte a «un arretramento significativo e comunque più
consistente di quello del 2012».
L’anno che verrà
La situazione
di partenza
Pochi brindisi
a capodanno
Le previsioni fortemente ottimistiche della fine del 2013 sono state in notevole
parte smentite dai fatti nel corso di un 2014 che si è rivelato meno brillante delle
attese. Soprattutto l’Europa è stata la vera delusione degli investitori e nessuno si
azzarda a pensare che nel 2015 le cose andranno meglio. I problemi di base sono
ancora tutti da risolvere e alcuni settori, come le commodity, appaiono in crisi
profonda. Anche negli Stati Uniti, dove c’è maggiore positività, il livello molto alto
delle quotazioni e il probabile rialzo dei tassi aggiungono preoccupazioni
2014 è stato un anno estremamente denso di avve-
di Boris Secciani
ripresa si siano intensificati, per l’ennesima volta gli Stati
nimenti e decisamente diverso rispetto alle previ-
e David Tonello
Uniti cresceranno a un ritmo di poco superiore al 2%, cioè
I
sioni di fine 2013. Innanzitutto l’andamento eco-
molto meno rispetto al 3-3,5% che quasi tutti gli anali-
nomico ha in parte stupito gli osservatori: la bru-
sti avevano previsto.
tale contrazione del Pil statunitense nel primo tri-
Ma a stupire negativamente è stato soprattutto Il Vec-
mestre di quest’anno, dovuta al tremendo inverno, ha
chio continente, con un’Eurozona il cui incremento do-
fatto sì che, nonostante nei mesi seguenti i segnali di
vrebbe risultare inferiore all’1%, con il rischio oltretutto
Il panel dei gestori e degli analisti
John L. Bellows, PhD, portfolio manager/research analyst di Western Asset Management; Christophe Bernard, chief strategist di Vontobel; Michael Biggs, investment manager
di Gam; Hervé Samour Cachian, head of value & opportunities, european equities, di Natixis Asset Management; Armando Carcaterra, direttore investimenti di Anima Sgr; Christian Dargnat, ceo di Bnp Paribas Asset Management; William de Vries, head of core fixed income di Kempen Capital Management; Peter Galgay, portfolio manager di Deutsche Invest Asian Small Mid Cap Fund di Deutsche Asset & Wealth Management; Henning Gebhardt, global head equity di Deutsche Asset & Wealth Management; Team di
Goldman Sachs Global Investment Research; Brian Jones, analista di Société Genérale; Corey Kilcourse, gestore dell’Allianz income and growth di Allianz Global Investors; Russ
Koesterich, global chief investment strategist di BlackRock; Ben Lord, gestore di M&G global corporate bond fund manager di M&G Investments; Bernard Lalière, head of high
yield fixed income di Petercam Institutional Asset Management; April LaRusse, senior product specialist per il reddito fisso di Insight Investment (gruppo Bny Mellon); James
Lydotes, gestore di The Boston Company Asset Management (gruppo Bny Mellon); Aneta Markowska, economista di Société Genérale; Vivek Misra, asian equity strategist di
Société Générale; Anjulie Rusius, investment specialist di M&G Investments; Andy Summers, gestore del Janus Opportunistic Alpha Fund di Janus Capital; Marcus Svedberg,
capo economista di East Capital; Team multi-asset strategy di Société Générale; Team di ricerca di Credit Suisse; Asoka Wöhrmann, chief investment officer di Deutsche Asset
& Wealth Management.
14
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
«
Negli ultimi mesi è stato il nord Europa a mostrare i maggiori problemi, tanto che ormai il
»
differenziale di crescita con il sud si è azzerato
che il 2014 rappresenti il picco della ripresa per un bel po’
ce di uscire dalla recessione. Un discorso a parte merita la
di tempo a venire. Inoltre, e forse questo è uno sviluppo po-
Grecia, vero e proprio incubo degli analisti e dei gestori ne-
sitivo, negli ultimi mesi è stato il nord Europa a mostrare i
gli anni passati: dopo il ritorno alla crescita del Pil que-
maggiori problemi, tanto che ormai il differenziale di cre-
st’anno, Atene ha ricominciato a fare paura e a rappresen-
scita con il sud si è azzerato. In questo contesto già di per
tare una mina vagante nel già instabile quadro europeo.
sé poco esaltante continua a essere presente l’eccezione
Se ci spostiamo sugli emergenti, anche in questo caso
Italia, un paese che sembra ormai completamente incapa-
le sorprese non sono mancate: in fondo a comportarsi in
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
15
L’anno che verrà
La situazione
di partenza
maniera razionale è stata la Cina, il cui rallentamento
appare strutturale, viste le dimensioni raggiunte, ma
comunque gestibile. Alcuni dei paesi più problematici,
come ad esempio l’India, invece, sembra che siano stati
investiti da un nuovo periodo di ottimismo, grazie alla
svolta politica e istituzionale operata. La vittoria alle elezioni del primo ministro Modi ha suscitato enormi speranze su un paese che con oltre un miliardo di abitanti
potrebbe costituire un fondamentale elemento di crescita per tutta l’economia del pianeta. All’estremo opposto
abbiamo produttori di materie prime, come l’America Latina, il Sud Africa e la Russia che si trovano in una crisi
dalla portata preoccupante.
IL RITORNO DEL BEAR MARKET SULLE RISORSE NATURALI
Infatti, e qui veniamo all’andamento degli asset rischiosi,
il 2014 verrà ricordato come l’anno del ritorno del bear
market sulle risorse naturali, in quanto il crollo del 2008
volatilità hanno tolto molte certezze agli investitori, con-
era stato troppo rapidamente corretto dal quantitative ea-
vinti che i mercati potessero solo salire e stabilire sem-
sing globale per essere considerato un vero e proprio ciclo
pre nuovi record.
ribassista. Negli ultimi mesi, invece, si è visto un nuovo pa-
Il tema dominante di fondo, però, è oggi il passaggio
radigma che rischia di diventare strutturale: una Cina me-
di consegne fra la Federal Reserve e le altre banche cen-
no bisognosa di importare commodity e un eccesso di of-
trali del mondo. La prima dovrebbe, forse, prima o poi ini-
ferta che sarà difficile correggere.
ziare il proprio ciclo di rialzo dei tassi dopo avere termi-
Pure l’azionario ha riservato non poche sorprese: i
nato il tapering, mentre la Bce ha dato il via a un timi-
listini dei paesi sviluppati, Wall Street in testa, hanno vis-
do Qe, cui dovrebbe fare seguito questo gennaio il varo
suto un’altra annata estremamente positiva, con però in
di un programma di acquisto di titoli di stato. Del bom-
mezzo una fase di correzione a inizio ottobre. In quei
bardamento a tappeto della Bank of Japan per sostenere
frangenti nella fragile Europa si è sfiorato un autentico
la propria economia si è parlato molto, anche se i risul-
mercato ribassista, con il Dax che è crollato di oltre il
tati non sono stati brillanti come molti si aspettavano,
17%. Le perdite sono state velocemente colmate, ma
mentre pure la People’s Bank of China sta tornando ad
indubbiamente le due settimane di ottobre di grande
allargare i cordoni della borsa, dopo un periodo di forte
controllo del credito.
Di converso al crollo delle commodity questo sfasamento ha generato il primo vero anno di forza del dollaro
dall’inizio della scorsa decade, senza però eliminare un
semplice fatto: che sia per opera della Fed o di qualcun altro, il pianeta ancora non riesce a camminare con le sue
gambe senza le stampelle delle banche centrali.
In questo outlook generale tenteremo di capire se
qualcosa cambierà nel 2015. In generale si può anticipare
che gli analisti e i gestori interpellati da Fondi&Sicav allo
scadere del 2014 appaiono molto più prudenti di quanto
non lo siano stati 12 mesi fa: nessuno prevede crescite clamorose, ma neppure crolli disastrosi. La definizione di «anno di assestamento» è una delle più ricorrenti.
16
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
■
L’anno che verrà
L’azionario
europeo
In cerca
di saldi
Pochi si fanno illusioni sull’economia del Vecchio continente nel 2015.
Anche il previsto quantitative easing della Bce forse non avrà
effetti eclatanti sui mercati equity. Ciò non toglie che le valutazioni abbastanza
basse di alcuni titoli e la competitività di diverse aziende possano fornire qualche
occasione interessante
P
18
arlare di mercati azionari europei oggi non
maniera decisiva” (in particolare le riforme del mercato
è facilissimo, in quanto è sempre comples-
del lavoro e dei beni), affinché si rafforzino gli investi-
so investire in un’area le cui prospettive
menti, la produttività e l’occupazione».
economiche
appaiono
costantemente
azzoppate. Se infatti New York ridacchia,
ATTESA SPASMODICA PER IL QE
Francoforte è già tanto se non piange. Per vedere per-
In sostanza nulla di nuovo sotto il sole: economia europea
ché, è sufficiente la sintesi di Armando Carcaterra, diret-
ancora debolissima e attesa spasmodica per il definitivo
tore investimenti di Anima Sgr: «L’Europa è caratteriz-
salto verso il Qe, che però potrebbe per varie ragioni non ri-
zata da crescita bassissima o nulla (+0,1% nel secondo
velarsi la stessa panacea che è stata negli Stati Uniti. Infat-
trimestre 2014, rispetto al precedente), disoccupazione
ti in Europa permangono differenti situazioni, che ormai
elevata (l’11,5% a settembre), inflazione in calo (allo 0,4%
non possono più essere evidenziate nella frattura nord-sud,
annuo a ottobre secondo le stime Eurostat)», è il tetro
ma che attraversano il continente nel suo complesso. In un
esordio del manager del gruppo appena quotato in borsa,
contesto del genere muoversi non è facile. Il Goldman Sa-
che prosegue: «Servono ancora, o più di quanto fatto
chs Global investment research team aggiunge qualche
finora, stimoli monetari. La pensa in questo modo la Bce,
dettaglio: «A livello di singoli paesi, ci aspettiamo che la
che a inizio novembre ha lasciato invariati i tassi di inte-
Germania e la Spagna crescano a un ritmo più intenso di
resse ai minimi storici, confermato l’acquisto di covered
quello dell’Eurozona nel suo complesso. Le due economie
bond e avviato l’acquisizione di titoli asset-backed. Que-
sono chiaramente in diverse fasi dei rispettivi cicli econo-
ste operazioni complessivamente si protrarranno per
mici, ma entrambe, a loro modo, traggono profitto dal suc-
almeno due anni, insieme ai Tltro. Non solo. Draghi ha
cesso di precedenti riforme strutturali (nel caso della Ger-
indicato che lo staff della Bce sta già studiando ulterio-
mania dalle riforme Hartz della metà degli anni 2000 e, per
ri interventi non convenzionali da dispiegare nel caso che
la Spagna, dalle riforme post-crisi messe in atto dal gover-
il quadro economico si deteriori ulteriormente e ha sot-
no attuale). Per il paese tedesco, ci aspettiamo che la poli-
tolineato che “altre politiche devono contribuire in
tica fiscale un po’ più lassista fornisca un (piccolo) ulterio-
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
«
Più che per Germania e Spagna siamo preoccupati per le prospettive della crescita
»
in Francia e, in particolare, in Italia
re impulso alla crescita nei prossimi anni. Per quello iberi-
di perdurante incertezza sulle prospettive di ulteriori rifor-
co, la mossa relativamente decisiva di ricapitalizzare il suo
me strutturali e consolidamento fiscale. Per l’economia
sistema bancario sta ora dando i suoi frutti, con un costo
italiana, siamo convinti che esca dalla recessione nel 2015,
del finanziamento in discesa a un ritmo più rapido rispetto
ma che la crescita della produzione resti debole sino al
all’Italia e ad altri paesi periferici».
2017. A quel punto, pensiamo che l’espansione possa tor-
Il Team di Goldman Sachs poi puntualizza: «Più che per
nare a salire come conseguenza (ritardata) delle riforme
Germania e Spagna, siamo preoccupati per le prospettive
che il governo Renzi attuerà l’anno prossimo. Tuttavia, se
della crescita in Francia e, in particolare, in Italia. Ci aspet-
questi cambiamenti non si concretizzassero, o si rivelasse-
tiamo che lo sviluppo francese, nel 2015, sottoperformi
ro deludenti, la crescita in Italia sarebbe destinata a rima-
quello della zona euro nel suo complesso, in un contesto
nere sclerotica».
■
Le aspettative sui mercati
Una view neutrale
i conseguenza non sorprende che di fronte a que-
D
mando Carcaterra, di Anima Sgr, sostiene: «Tenuto conto
ste prospettive vi sia una certa cautela nell’approc-
della persistenza di potenziali rischi geopolitici, mantenia-
ciare l’azionario, che comunque pure in Europa ha
mo una view tendenzialmente neutrale per l’asset class
corso molto, anche se nel caso del Vecchio continente le
azionaria in generale nel medio periodo. A livello geografi-
valutazioni relative appaiono meno inquietanti. Ancora Ar-
co la preferenza va all’Europa (con ipotesi di accumulo sul-
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
19
L’anno che verrà
L’azionario
europeo
la debolezza) e all’Asia». Passando poi allo specifico, Carcaterra parla di view costruttiva, ma tatticamente neutrale:
«Giocano a sostegno dell’area euro, se non i dati macroeconomici deboli, ma ormai scontati dagli investitori, una politica monetaria molto accomodante e un certo deprezzamento della divisa unica; appare inoltre più concreta la
possibilità che accanto alla politica monetaria se ne affianchi una fiscale più “keynesiana” a sostegno di domanda e
investimenti con impatto sulla crescita economica».
FRANCOFORTE ULTIMA
Il Qe, però, potrebbe avere effetti meno tumultuosi nell’Eurozona, un po’ per via delle difficoltà in cui versa ancora il sistema bancario, un po’ perché Francoforte ci è arrivata comunque per ultima, dopo che i buoi sono scappati dalla stalla alla ricerca dei pascoli del denaro facile. Interessante al riguardo la sintesi di Christophe Bernard,
chief strategist di Vontobel: «La Federal Reserve americana dovrebbe iniziare ad alzare i tassi di interesse nel secondo trimestre 2015, ma ha un sufficiente margine di azio-
tiva di ottenere in futuro lauti rendimenti è piuttosto scar-
ne per rimandare questa manovra se i dati dell’inflazione
sa perché l’attivismo delle autorità monetarie ha spinto le
dovessero risultare inferiori al suo obiettivo di lungo ter-
valutazioni a livelli elevati».
mine del 2%. Al contempo la Bce e la Bank of Japan stan-
Dunque se dovessimo sintetizzare, si potrebbe dire che
no spingendo la loro politica di espansione dei bilanci per
l’azionario europeo sembra sostanzialmente godere di una
iniettare ingenti liquidità sui mercati finanziari. Nel com-
posizione abbastanza simile a quella dell’anno passato: mi-
plesso, l’ambiente rimane ampiamente favorevole alle at-
nori valutazioni relative rispetto alle azioni delle altre aree
tività rischiose e in particolare ai mercati azionari, mentre
geografiche e ancora un decente equity risk premium, visti
i titoli di stato dei paesi core dell’Eurozona e degli Stati
i livelli fantasmagorici del complesso del reddito fisso. A
Uniti dovrebbero accusare lievi perdite. Il credito, obbliga-
tutto ciò ovviamente va aggiunto il continuo supporto del-
zioni societarie e alcune categorie di bond dei mercati
le banche centrali e un indebolimento benvenutissimo del-
emergenti, dovrebbe godere di un buon supporto; i prezzi
la divisa unica. La formula magica, però, dovrebbe vedere
delle commodity, invece, dovranno restare bassi ancora per
un rallentamento delle performance assolute rispetto al
un certo periodo per ridurre le quantità sui mercati dove
2014, che a sua volta è risultato un anno meno esplosivo e
regna ancora un eccesso di offerta. In generale, la prospet-
complessivamente più volatile rispetto al 2013.
■
Settori e titoli su cui puntare
Purché slegati dal ciclo europeo
A
20
questo punto appare interessante tentare di capi-
una ricerca con il lanternino di temi growth, cui si aggiun-
re dove andare a posizionarsi e l’input ricevuto
ge qualche scommessa opportunistica con caratteristiche
sembra trovare un leit motiv tutto sommato ab-
value. Interessante in questo ambito il profilo offerto da
bastanza lineare: puntare su titoli e comparti che, per di-
Anima Sgr: «Per quanto riguarda il posizionamento dei
namiche interne loro e per un particolare posizionamento
fondi europei, la visione è positiva sul settore farmaceuti-
in nicchie a buona crescita, possono in qualche maniera
co, sulla base della sostenibilità della crescita delle vendi-
apparire slegate dal ciclo economico europeo. In pratica
te che deriva dal lancio dei nuovi prodotti. Poi la solidità
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
Destinazione 7%*
Tracciamo una
nuova rotta per i
tuoi investimenti
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Luglio 2014: distribuito il 3,5%* quale
provento semestrale.
Messaggio pubblicitario: trattasi di investimento in quote di fondi comuni d’investimento. Pioneer Funds – European Equity Target Income è un comparto del Fondo armonizzato di diritto lussemburghese multicomparto
Pioneer Funds, istituito da Pioneer Asset Management SA e commercializzato in Italia. Il valore della quota è variabile nel tempo ed è sempre consultabile sul sito www.pioneerinvestments.it. Prima dell’adesione
leggere il KIID da consegnare prima della sottoscrizione o il Prospetto disponibili sul sito www.pioneerinvestments.it o presso gli intermediari collocatori. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. Rischi: gli
investimenti nel &omparto sono soggetti al rischio che il 9alore Patrimoniale 1etto possa Áuttuare a seconda delle variazioni della situazione economica e della percezione che il mercato ha del livello di rischio dei titoli
che compongono il &omparto. Pertanto, non vi è alcuna garanzia che gli obiettivi di investimento siano e˫ettivamente realizzati. 8lteriori avvertimenti sui rischi sono contenuti nel KIID e nel Prospetto.
Il target di distribuzione annuale lordo previsto per il era ,, per il il . Per il è stato previsto il annuale. /a distribuzione del Áusso Ànanziario periodico e la restituzione del capitale a scadenza
non sono garantiti. Il target di distribuzione è annuale, si intende al lordo delle imposte e viene distribuito pro quota a gennaio e luglio. Fonte: Pioneer Investments, dati al 31 maggio 2014. Pioneer Investments è il
marchio che contraddistingue le societj di gestione del risparmio del *ruppo 8ni&redit.
L’anno che verrà
L’azionario
europeo
dei conti societari e l’alta generazione di free cash flow fa-
chian, head of value & opportunities, european equities, di
voriscono l’incremento della remunerazione per gli azioni-
Natixis Asset Management, che precisa: «La ricerca di im-
sti. Inoltre, dopo la pagella sui bilanci europei e quindi il
prese in crescita potrebbe indurre gli investitori ad aumen-
venir meno di questo fattore di incertezza e volatilità, stia-
tare la propria esposizione a titoli collegati alle tecnologie,
mo aumentando il peso sul comparto dei finanziari, in
specialmente quelli di aziende che vendono o creano pro-
quanto riteniamo che questo settore possa vedere un rial-
dotti all’avanguardia».
zo a fine anno, a maggior ragione dopo l’apertura mani-
Samour Cachian ha in mente non solo particolari set-
festata dalla Bce ad adottare ulteriori misure non conven-
tori dell’It, ma anche specifiche imprese: «Vi sono diverse
zionali. Ancora è stata aumentata l’esposizione al settore
realtà tecnologiche europee connesse a soluzioni di paga-
dei consumi discrezionali, in quanto i bassi tassi d’interes-
mento digitale che appaiono ben valutate. Per esempio, la
se e il continuo calo del prezzo delle materie prime do-
società parigina Ingenico, leader mondiale nell’offerta di
vrebbero agevolare la ripresa dei consumi. Infine posizio-
soluzioni di pagamento per i canali mobile, online e in-
ne di sottopeso per il settore degli industriali, tenendo pre-
store, vanta tre fattori chiave: crescita strutturale, conqui-
sente il pericolo deflazione e il rallentamento nella ripre-
sta di quote di mercato e ascesa nella catena del valore. Ri-
sa. La stagnante situazione economica, la dinamica dei
teniamo che l’azienda possa beneficiare nel lungo termi-
prezzi che conferma uno scenario deflazionistico (-0,2% a
ne dell’adozione di chip-card negli Stati Uniti e dello svi-
settembre), insieme all’esito negativo degli stress test per
luppo di pagamenti mobili. Un’altra area di crescente in-
alcune banche domestiche, hanno riportato volatilità an-
teresse collegata a tutto ciò è la sicurezza digitale. In que-
che sulla borsa italiana. Al pari di quanto sostenuto per gli
sto settore, alcune realtà europee, come Gemalto, sono
altri listini dell’Eurozona, crediamo però che un mix di po-
fornitori leader in tutto il mondo di soluzioni innovative
litica monetaria e una maggiore flessibilità fiscale possa-
in questo campo».
no dare sostegno ai mercati nei prossimi mesi».
STABILIZZAZIONE DEI RENDIMENTI
TECNOLOGIA ALL’EUROPEA
Comunque non manca chi giudica la situazione come un
In questa logica rientra anche quello che viene percepito
bicchiere mezzo vuoto piuttosto che mezzo pieno: infatti è
come un tema inusuale: la tecnologia. L’hi-tech di solito è
vero che probabilmente stiamo andando incontro a un pe-
argomento che fa pensare soprattutto al Nasdaq o, al mas-
riodo di performance più ridotte, ma queste potrebbero in-
simo, al Far east, ma c’è chi, nelle scelte per l’azionario
serirsi in un percorso di stabilizzazione dei rendimenti ric-
continentale 2015, guarda proprio ai titoli di questo set-
co di buone soddisfazioni sul lungo periodo. Interessante
tore, in quanto immersi in una storia di crescita globale,
ad esempio appare il commento di uno dei maggiori exe-
slegata dalla difficile congiuntura continentale: «Nono-
cutive di Deutsche Asset & Wealth Management, che nel-
stante il difficile scenario macroeconomico in Europa e in
l’azionario, favorisce proprio le azioni europee. Henning
altre parti del mondo, le nostre prospettive per il settore
Gebhardt, global head equity della società tedesca, infatti
tecnologico sono positive», commenta Hervé Samour Ca-
spiega: «Il 2015 sarà un anno abbastanza tipico, con guadagni percentuali elevati, ma a singola cifra, in linea quindi con la media di lungo periodo. Il decennio delle azioni è
in pieno sviluppo. La ripresa azionaria dovrebbe continuare per il settimo anno, in linea con il “ciclo della tartaruga”
di lunga durata. Il driver principale dei corsi azionari sarà i
dividendi, con il supporto di una crescita moderata degli
utili». Gebhardt preferisce le azioni europee, in particolare
«le azioni tedesche, che sono a livelli storicamente interessanti rispetto ai titoli azionari statunitensi».
Visti i chiari di luna che a volte appaiono sull’orizzonte europeo, verrebbe da accontentarsi senza grandi rimpianti.
22
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
■
L’anno che verrà
L’azionario Usa
Un mercato
che fa paura
Decidere di investire negli States oggi non è semplice per una contraddizione di
fondo. Da una parte Wall Street ha performato forse troppo e a ottobre si è visto
che può essere molto fragile, ma dall’altra l’economia sta andando bene e si
prevede che andrà così anche nel 2015. Si tratta a questo punto di individuare
settori e titoli ancora suscettibili di miglioramenti
ello scorrere le previsioni per il 2015 sull’e-
Va qui rilevato un elemento: il consensus delle aspet-
conomia Usa diffuse da molti dei principa-
tative stima che la Fed si appresti a innalzare i tassi entro
li istituti finanziari, si ha la sensazione che
la fine del 2015, anche se, come si vedrà nell’outlook sul
ci sia un argomento sul quale si preferisce
reddito fisso, le previsioni non sono comunque così una-
non soffermarsi: l’azionario. Del resto, do-
nimi. Tornando ai motivi del sottopeso di Credit Suisse,
po i record toccati nel 2014 e dopo un rally durato ormai
così l’istituto elvetico prosegue il discorso: «Inoltre il mer-
cinque anni, diventa anche difficile trovare argomenti
cato azionario statunitense è overweight quality. Essere
nuovi. Dai minimi del marzo 2009, il Nyse e il Dow Jones
overweight quality come stile è di solito positivo per un
Industrial Average hanno guadagnato circa il 165%, l’S&P
mercato azionario, ma riteniamo che la qualità tenda a
500 oltre il 200%, il Nasdaq ha superato il 260%.
scambiare con una correlazione inversa rispetto al rendi-
N
In questo contesto appaiono dunque quanto mai in-
mento dei bond biennali Usa. In altre parole, se la resa
teressanti alcune considerazioni espresse dal Team di ricer-
delle cedole a due anni aumenta, gli investitori scelgono
ca di Credit Suisse. Ecco dunque che cosa ha da dire l’isti-
di vendere i titoli a lunga duration, fra cui quelli di alta
tuto elvetico su Wall Street. «Può sembrare insolito dedi-
qualità, e il livello di sconto sale. Ci aspettiamo che la Fed
care poco spazio ai titoli azionari statunitensi, che rappre-
alzi i tassi a metà del 2015 e l’interest rate strategy team
sentano da soli il 42% della capitalizzazione di mercato
di Credit Suisse prevede che il rendimento del biennale
globale», ammette in apertura la banca svizzera, per poi di-
salga al 2% entro la fine dell’anno dal loro attuale livel-
chiarare: «Manteniamo la nostra posizione sottopesata in
lo di circa lo 0,5%».
titoli azionari americani nel 2015 e segnaliamo alcuni fat-
24
tori negativi. Innanzitutto gli Stati Uniti hanno storica-
C’È CHI È POSITIVO
mente sottoperformato nei sei mesi precedenti il primo
Anche in questo caso, è interessante notare che, mentre la
rialzo dei tassi della Fed. Concordiamo infatti con il nostro
posizione espressa è condivisa da una grande maggioran-
team di reddito fisso, il quale crede che la Fed alzerà i sag-
za di operatori, James Lydotes, gestore di The Boston
gi a metà anno».
Company Asset Management, del gruppo Bny Mellon, la
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
«
Su Wall Street si è riversata una montagna di liquidità impressionante nell’ultimo biennio,
»
soprattutto da parte degli investitori istituzionali locali
pensa diversamente: «Nel frattempo, le asset class orien-
Se tutti i motivi di scetticismo e, diciamolo pure, di
tate al reddito, quali ad esempio i titoli azionari Usa di al-
paura di vedere un nuovo 2007-2008 permangono, come
ta qualità, le risorse naturali globali e le infrastrutture po-
si è potuto notare nelle due settimane di follia di ottobre,
trebbero offrire buone opportunità d’investimento».
restano forti anche le motivazioni che inducono alla fidu-
Tornando all’analisi dell’azionario Usa proposta da
cia, prima fra tutte la crescita economica.
Credit Suisse, l’istituto elvetico pone un ultimo fattore negativo a fondamento della sua decisione di rimanere un-
CIFRE CONTESTATE SULLA DISOCCUPAZIONE
derweight, cioè il fatto che su Wall Street si è riversata una
E per quanto riguarda lo sviluppo, come è già successo ne-
montagna di liquidità impressionante nell’ultimo biennio,
gli ultimi anni, l’ottimismo sembra diffuso nei confronti
soprattutto da parte degli investitori istituzionali locali: «I
degli Usa. Gli ultimi dati in effetti appaiono interessanti: a
titoli azionari statunitensi sono ipercomprati e l’entusia-
novembre sono stati creati oltre 300 mila posti di lavoro e
smo delle istituzioni sell-side appare ancora più forte del
la disoccupazione si è ormai stabilizzata sotto il 6%. Ma il
normale. Infine, vorremmo segnalare che le azioni Usa so-
discorso su questo tema è più complesso: è vero che è sce-
no ora su base relativa più di una standard deviation oltre
sa, visto che quattro anni fa era quasi al 10%, ma le cifre
la soglia di ipercomprato, con gli analisti sell-side che so-
ufficiali sono fortemente contestate. Tra gli elementi che
no oggi ancora più ottimisti sui titoli azionari statuniten-
si ritiene non vengano sufficientemente considerati ci so-
si rispetto alle azioni globali di quanto lo fossero durante
no il numero delle persone rimaste senza lavoro oltre sei
la crisi finanziaria nel 2009».
mesi e la quantità di lavoratori part-time che però neces-
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
25
L’anno che verrà
L’azionario Usa
sitano di un’occupazione full-time: stando a un report go-
oggi più bassa di quanto lo fosse nel 2007. Nello stesso ar-
vernativo della scorsa estate (The Employment Situation
co di tempo, l’inflazione (Cpi) è cresciuta del 15%.
July 2014 del Bureau of labor statistics) il tasso di sottooccupazione è del 12,6%.
Anche l’immobiliare, considerato da molti uno degli
elementi più positivi dell’economia Usa, ha in realtà terre-
È da considerare anche il fatto che gli stipendi sono
no da recuperare. Il Case-Shiller home price index è salito
stagnanti nella migliore delle ipotesi. Per il 70% della for-
del 25% negli ultimi tre anni, ma è ancora del 20% sotto
za lavoro, la paga oraria aggiustata all’inflazione è ancora
i livelli pre-recessione.
■
L’economia
Un cielo azzurro
ato il contesto di quella che è ormai una sorta di
D
pressioni al rialzo sui salari. Dunque potrebbe finalmente
lost decade per gli Usa e per il mondo ex-Cina in
vedersi nel 2015 un anno di boom negli Usa, evento che
generale, il cielo appare però molto più azzurro in
manca ormai da quasi un decennio. La maggior parte del-
rapporto al recente passato. Ad esempio, anche se il tasso
le case di investimento, infatti, sembra improntata all’ot-
di occupazione complessiva rispetto alla popolazione in
timismo. Asoka Wöhrmann, chief investment officer di
età da lavoro rimane molto basso, si cominciano a vedere
Deutsche Asset & Wealth Management, ritiene che nel
Il superdollaro
Sempre più forte contro tutti
C
omunque il quadro di forza esposto fino a questo
punti di forza delle nostre tesi nel 2014 e la sua continuazione, in
momento, introduce un altro punto saliente delle
particolare contro i G10, rimane senza dubbio la nostra previsione
previsioni Usa 2015: la potenza incredibile del dollaro,
più convinta per il 2015. All’interno di questo scenario, le
tornato a essere il re delle valute, dopo oltre un decennio di
continue diminuzioni del cambio Eur/Usd sono l’elemento più
sistematica debolezza. Infatti questo 2014 si è chiuso con il Dollar
importante, ma ci aspettiamo ulteriore significativa debolezza
index ai massimi dal 2006, con anche lo yuan che ha perso terreno,
anche nello yen. Pensiamo che la combinazione di differenziali di
un fatto che non accadeva da tempo immemorabile, tanto da
rendimento sempre più elevati nei titoli di stato a due anni,
sembrare ormai quasi inaudito. Il trend ovviamente dovrebbe
nonché la pressione al ribasso sui prezzi del petrolio e la
proseguire in maniera sostanziale nel 2015. Su questo punto parole
persistente tenuta della crescita statunitense contribuiscano a
di ottimismo arrivano da Asoka Wöhrmann, di Deutsche Asset &
sostenere questo punto di vista. Perciò prevediamo un cambio
Wealth Management: «Il dollaro è destinato a rafforzarsi
Eur/Usd a 1,15 e il cross Usd/Jpy a 130 entro la fine del 2015:
costantemente il prossimo anno, in particolare nei confronti
potrebbero raggiungere rispettivamente la parità e i 140 nel
dell’euro. Nel medio termine il cambio euro/dollaro potrebbe
2017. È anche probabile che il dollaro continui a rafforzarsi
scendere a circa 1,17. Questo è lo stesso livello del 1999, quando è
contro la maggior parte delle valute emergenti».
stata introdotta la moneta unica europea e quando l’economia del
continente era significativamente più forte di quanto lo sia oggi. La
parità di cambio (ossia 1:1), non può essere esclusa. Il biglietto
verde forte ritornerà, sulla scia della leadership degli Stati Uniti, in
termini di crescita e di rendimento atteso».
Sul tema della moneta Usa ha molto da dire anche il Team di
ricerca di Goldman Sachs: «La potenza del dollaro è stata uno dei
26
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
L’anno che verrà
L’azionario Usa
2015 «gli Stati Uniti dovrebbero essere il motore della cre-
Non solo: tutto sommato gli Usa rimangono un paese che,
scita globale, con un prodotto interno lordo che dovrebbe
quando vuole (cioè quando il credito fluisce copioso al sistema)
espandersi del 3,2%». E Aneta Markowska e Brian Jones di
rimane in grado di alimentare un processo di crescita endoge-
Société Générale sono ancora più ottimisti: «Ci aspettiamo
no relativamente autonomo dal non entusiasmante ciclo glo-
che il Pil reale cresca del 3,5% nel 2015 e anticipiamo una
bale. Aneta Markowska e Brian Jones di Société Générale ricor-
media di progressioni annuali del 3,25% nei tre anni suc-
dano: «I rischi downside per la crescita stanno diminuendo e
cessivi». Anche Armando Carcaterra, di Anima Sgr, è posi-
constatiamo un costante miglioramento del consensus sulla
tivo: «Sotto il rumore di una volatilità elevata, restano al-
crescita Usa. Ciò nonostante il quadro non brillante dell’area
cuni segnali. L’economia Usa cresce a un ritmo invidiabile
euro. Chiaramente, quello che accade in Cina, Messico e Cana-
(intorno al 3% annuo nel 2014), la disoccupazione è con-
da ha anche una sua importanza per gli States, ma soprattut-
tenuta (5,8% a ottobre) e non servono più gli stimoli ex-
to conta che l’economia americana sta gradualmente dando
tra dei Qe».
vita a una ripresa guidata da fattori domestici».
■
Le scelte di investimento
Soprattutto selettività
C
ome sfruttare questa situazione di mercato caro
sono più così numerose. Pensiamo però alla correzione
e di economia performante sull’equity made in
dello scorso ottobre: all’epoca l’S&P 500 è sceso di circa
Usa? La parola chiave sembra selettività attra-
il 9%, ma alcuni titoli furono brutalmente massacrati
verso alcuni temi e dispersione nei rendimenti. Al riguar-
dagli investitori, con collassi anche del 30%, non giusti-
do è particolarmente interessante la tesi proposta da Andy
ficati dai loro fondamentali». Non è in effetti improbabi-
Summers, gestore del Janus Opportunistic Alpha Fund:
le che in futuro si ripetano fasi di panico e di volatilità,
«Nel nostro portafoglio investiamo secondo varie tesi. Una
magari di breve durata, con discrepanze nell’impatto fra
di questa è cercare titoli che potrebbero beneficiare del
settori e singole azioni di grande rilevanza, aprendo così
processo di consolidamento del proprio settore: gli Stati
di nuovo interessanti opportunità.
Uniti offrono molte occasioni in diversi comparti, quali
ad esempio il trasporto aereo e il farmaceutico. Nel caso
NICCHIE DI VALORE
di aziende nelle fasi di consolidamento, vi sono due trend
Gli investitori europei potrebbero approfittare di perfor-
vantaggiosi in gioco: da una parte l’opportunità di rea-
mance a livello di earning magari non spettacolari da par-
lizzare sinergie e di rendere più efficiente la struttura dei
te delle aziende statunitensi, che potrebbero portare a un
costi, dall’altra la possibilità per i player rimasti di avere
anno di transizione sull’indice, con però nicchie di valore
un maggiore potere in termini di prezzi praticati. Un altro
che si aprono qua e là, il cui rendimento verrebbe amplifi-
tema su cui investiamo riguarda le azioni con un senti-
cato dalla forza del biglietto verde.
ment in miglioramento. Dopo oltre cinque anni di bull
Non rimane da sperare che sia effettivamente così, al-
market ovviamente in questo ambito le occasioni non
meno per gli investitori non-statunitensi. Infatti non è che
gli Stati Uniti e le aziende a stelle e strisce siano entità isolate dal mondo, in grado di vivere, senza subire conseguenze, nel proprio paese delle meraviglie con un turbodollaro in un pianeta che zoppica. Bisogna infatti notare
che il 40% circa delle imprese che compongono l’S&P 500
ricava parte delle sue vendite dall’Eurozona. Se il rallentamento del Vecchio continente persistesse, gli utili societari di oltre Atlantico non potrebbero non risentirne: in un
mercato caro è inutile ricordare quali potrebbero essere le
conseguenze e lo scorso ottobre lo ha mostrato.
28
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
■
L’anno che verrà
Azionario
paesi emergenti
Non solo
Cina
Il gigante asiatico ha messo a segno un periodo clamorosamente positivo,
nonostante nessuno si aspettasse questa performance. Nel 2015, secondo gli
analisti, il mercato del Dragone potrà fare altrettanto bene, specie se la dirigenza di
Pechino continuerà la sua politica di riforme. Ma buone speranze sono riposte in
molti altri paesi dell’Asia e soprattutto nell’India
30
l 2014 verrà ricordato come un anno cruciale per i
I
Russia e il Brasile, i cui listini equity in dollari sono pesan-
mercati emergenti e come l’ennesima volta in cui
temente negativi dall’inizio dell’anno, ma è altrettanto in-
molte aspettative di strategist e investitori sono sta-
dubbio che altre realtà in difficoltà, come India e Indone-
te clamorosamente smentite. Inoltre si è verificata
sia, hanno dato forti soddisfazioni agli investitori.
la morte definitiva del concetto stesso di emergen-
Entrambe queste economie stanno affrontando una
ti, termine troppo variegato per avere ormai un qualsiasi
stagione di cambiamenti politici e l’inizio di un processo di
senso macro-economico e di mercato. Torniamo infatti a
riforme che potrebbe prima o poi portarle a competere
circa metà del 2013, quando si cominciò a parlare di tape-
con l’Asia del Nord. Anche quest’ultima ha sorpreso, e non
ring. Fu un periodo in cui si scatenò il panico, dopo un
poco, gli investitori: la Cina che doveva rappresentare la
biennio già non facile, sull’azionario emergente (e non so-
più nera delle nubi di catastrofe ha portato a termine la
lo) e in particolare emerse la categoria dei fragile five: Bra-
maggiore riforma finanziaria della sua storia (l’Hk-Sh con-
sile, India, Indonesia, Russia e Sud Africa.
nect), mentre il suo comparto azionario volava come non
Questo gruppo rappresentava un simbolo di tutto ciò
si vedeva dal 2007 e la sua valuta si rivelava una delle più
che non andava in un insieme di paesi che stentava a
solide. Un andamento che fa specie se paragonato con
decollare verso lo sviluppo: economie scarsamente diver-
quello della vicina Corea del Sud, una delle peggiori borse
sificate, trasparenza modesta, eccessive ingerenze stata-
asiatiche quest’anno. In un paese indicato a inizio 2014
li, deficit infrastrutturali e nel livello di istruzione. Con-
come porto sicuro degli emergenti, in attesa della peren-
temporaneamente cominciavano a farsi sentire sempre
ne mai acquisita promozione a mercato sviluppato, le quo-
più numerose le voci che avvertivano dell’imminente
tazioni di Seul hanno sì mostrato meno volatilità nei gior-
rischio dello scoppio di una bolla nell’economia e nei mer-
ni bui dell’asset class degli emerging, ma da lì non si sono
cati finanziari cinesi.
mai mosse. A parte l’accumulo di cash da parte delle azien-
Ma poco più di un anno dopo il panorama appare ra-
de locali, a incidere negativamente è stata la svalutazione
dicalmente diverso: è vero che il collasso delle commodity
operata dal’arci-rivale Giappone, che ha spinto la Corea in
ha portato a una pesante situazione in nazioni come la
un limbo tra l’azionario sviluppato e quello emergente.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
«
Siamo nella classica situazione che Warren Buffett descrisse come “il momento in cui la marea si
»
abbassa e si vede chi nuota nudo”
Ciò per dire che ormai ogni realtà fa storia a sé: è fini-
to, rimane ancora tanto spazio prima di tornare ai massi-
to una volta per sempre il paradigma degli anni 2000 in cui
mi del 2007 (siamo attualmente poco sopra 3.000 a fron-
la Cina aveva tirato su un po’ tutti, fornitori di risorse na-
te di un top sopra 6.000 nell’ottobre 2007) però i progres-
turali in primis. Oggi ognuno si muove con una sua logica,
si sono impressionanti. È vero infatti che la Cina ormai
con Pechino impegnata nella trasformazione della propria
vanta un settore privato con aziende di altissima qualità e
economia. In pratica siamo nella classica situazione che
competitività internazionale, ma è altrettanto fuori di-
Warren Buffett descrisse come «il momento in cui la marea
scussione che finora circa i tre quarti della capitalizzazio-
si abbassa e si vede chi nuota nudo». Solo che, come abbia-
ne borsistica sono dati da colossi (qualcuno potrebbe de-
mo visto, qualcuno i compiti li ha fatti o li sta facendo.
finirli con poco garbo catorci) di stato. Fa in effetti una
Innanzitutto non si può non partire dalla strepitosa
certa impressione vedere la performance nelle ultime set-
performance cinese che, mentre scriviamo, si avvicina a
timane del 2014 di gruppi come Sinopec e Petrochina in
quasi +50% dello Shanghai composite da inizio 2014. Cer-
una fase di collasso dei corsi del greggio.
■
La super-potenza Cina
«Le azioni cinesi possono fare +50%»
l problema è che la Cina ormai non è più un emergen-
dal ciclo globale. Non sorprende che tutto sommato gli in-
te: è una superpotenza in via di formazione, l’unico sta-
vestitori continuino a nutrire fiducia in quella che, secon-
to insieme agli Usa in grado di alimentare una crescita,
do il Fondo Monetario Internazionale, è ormai la prima
economica e finanziaria, endogena e parzialmente slegata
economia del mondo in termini di parità di potere d’acqui-
I
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
31
L’anno che verrà
Azionario
paesi emergenti
sto. Vivek Misra, asian equity strategist di Société Générale, spiega: «Ritengo che vi sia un potenziale di crescita di circa il 50% per le azioni cinesi nel corso del prossimo biennio.
Si tratta di una previsione aggressiva, alla luce del contesto
di una crescita cinese strutturalmente più debole e dei problemi del settore bancario. Ciò nonostante, vedo la possibilità di un rerating del 35% entro dicembre 2015 e di un ulteriore 14% entro la fine del 2016. Alcune valutazioni rimangono molto basse: ad esempio le banche scambiano a
un valore inferiore a quello di libro con un Roe del 7%, che
in verità è al 17% se si considerano gli accantonamenti che
dovranno essere fatti per i crediti in sofferenza».
UN QUADRO DI RIPRESA DELL’ASIA
stitori comincino a ragionare in un’ottica deep value, anche
Dunque una borsa cinese che si trova oggi a beneficiare
a fronte di fondamentali economici non certo entusia-
di anni in cui ha scontato uno scenario da catastrofe.
smanti. Pensiamo ad esempio al caso della Russia: di recen-
Tutto ciò in generale si inserisce in un quadro di ripresa
te le autorità locali hanno rivisto al ribasso le previsioni
dell’Asia. Infatti le economie di quest’area del mondo,
economiche per l’anno prossimo, incorporando uno scena-
anche quelle più indietro come India e Indonesia, sem-
rio di recessione (-0,8%) a causa del crollo del petrolio, con
brano comunque godere di una certa fiducia da parte
il rublo che continua a mettere a segno un record negativo
degli investitori circa la loro capacità di decollare verso
dietro l’altro. Per Marcus Svedberg, capo economista di
un vero sviluppo industriale. Indicativo, ad esempio, il
East Capital, l’attuale fase disastrosa del mercato potrà es-
parere di Peter Galgay, portfolio manager di Deutsche
sere superata qualora venisse attuata una politica di rifor-
Invest Asian Small Mid Cap Fund di Deutsche Awm: «La
me: «Ci sono attualmente due fattori principali che guida-
regione dell’Asia ex-Giappone sta beneficiando ampia-
no l’economia russa: la situazione geopolitica e il rallenta-
mente di diversi effetti positivi, che si stanno facendo par-
mento strutturale che si sta verificando ormai da un più
ticolarmente sentire in nazioni quali l’India, l’Indonesia e
lungo periodo. Innanzitutto il mercato russo in generale è
le Filippine. L’India può essere considerata una storia di
guidato da fattori macroeconomici e, nello specifico, dal-
crescita sul lungo periodo, con enormi investimenti nel
l’attuale situazione geopolitica. In secondo luogo, la man-
campo delle costruzioni, una forte domanda domestica,
canza di riforme strutturali ha causato per diversi anni il
un grande spirito imprenditoriale, un’abbondante forza
rallentamento dell’economia. La ragione principale di que-
lavoro e una popolazione giovane. Anche le Filippine stan-
sto stop è dovuta alla mancanza di investimenti da parte
no crescendo molto, grazie alle riforme e allo sviluppo di
delle società russe. Una situazione che continua da diverso
politiche di partnership pubblico/privato. L’Indonesia ha
tempo. Tra le altre cose è necessario migliorare il clima d’in-
abbondanza di risorse naturali, uno dei Roe più alti in Asia
vestimento, ridurre la corruzione e la burocrazia».
e un grado di penetrazione basso in molti comparti, oltre
che una popolazione molto giovane».
32
Al netto dello sconto al mercato dato dalla specificità
ucraina, il discorso in qualche maniera può valere anche per
In generale, invece, se ci spostiamo altrove, l’entusia-
altre realtà dell’America latina: scarsi investimenti o quan-
smo manca. Infatti, come detto, l’Asia, anche quella più in-
to meno modesta diversificazione (immobili e risorse natu-
dietro, sembra avviata a un percorso di modernizzazione e
rali hanno raccolto il grosso negli ultimi anni) hanno lascia-
imprenditorialità privata e spesso questi progressi non ap-
to queste economie eccessivamente dipendenti da consu-
paiono ancora riflessi nelle quotazioni dell’azionario e del-
mi interni sostenuti dalle entrate delle commodity.
le valute locali. Ma pure in altre parti del mondo, se si han-
Se però le cose dovessero cambiare, con l’avvio di ve-
no i nervi per reggere l’ottovolante, potranno esserci alcu-
re riforme le occasioni sarebbero enormi: pensiamo sola-
ne occasioni nel 2015, anche se magari non nei primissimi
mente a come sembrava nera la notte indiana fino all’an-
mesi. È possibile infatti che a un certo punto diversi inve-
no scorso.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
■
COLTIVA IL TUO
RENDIMENTO IN
TUTTE LE STAGIONI
Russell Multi-Asset Conservative Strategy
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03/11/2014 16:55
L’anno che verrà
L’obbligazionario
europeo
Appeso
alla Bce
L'intervento di Draghi, che potrebbe dare il via a un vero quantitative easing, è
fondamentale per il segmento dei bond continentali. Gli operatori si aspettano che i
1.000 miliardi di allargamento del bilancio della Banca centrale comprendano
acquisti di diverse asset class, compresi i corporate e i titoli di stato. Su questa base
il mercato può restare forte, in caso contrario i problemi sarebbero molto pesanti
l 2014 è stato un anno incredibile per l’obbligazio-
I
mente, sia che si credesse a un bearish flattening o ad
nario, soprattutto quello europeo. Infatti 12 mesi
altri schemi, il 2014 sembrava destinato a essere l’anno
fa, con il tapering statunitense appena iniziato, un
della fine di uno dei più lunghi bull market secolari della
super-euro che sembrava non dovesse finire mai, la
storia dei mercati finanziari. Infatti, a parte brevi paren-
prospettiva che la Fed avrebbe iniziato presto un
tesi, de facto è da oltre 30 anni che i rendimenti, alme-
ciclo di rapido rialzo dei tassi e un bilancio della Bce che
no nominali, calano in tutto lo spettro obbligazionario. A
continuava a contrarsi, ben pochi prevedevano che stra-
suscitare un minimo di speranze rimanevano solo alcune
tegie long sulla maggior parte del reddito fisso potesse-
strategie basate sull’esposizione al rischio di credito, in
ro avere senso. Sia che si puntasse sulla duration diretta-
particolare sui bond high yield e sul debito della disgraziata periferia europea.
Queste due ultime asset class non hanno indubbiamente deluso gli investitori, in un quadro però che ha
visto un’ulteriore annata di stupefacenti performance
positive per i mercati obbligazionari di tutto il mondo,
Europa in primis. Basti pensare che il Bund decennale
tedesco è arrivato, mentre scriviamo, al minimo storico
dello 0,65% di rendimento, mentre il Btp italiano è sceso
per la prima volta sotto il 2%, toccando la soglia
dell'1,91%. Lo spread fra le emissioni decennali dei due
paesi si è ristretto sotto la soglia di 120, il valore minimo
dallo scoppio della crisi finanziaria.
Gli investitori infatti non avevano fatto i conti con
un’inaspettata mezza crisi economica, che a sua volta ha
generato il crollo delle commodity, che ha indotto una ca-
34
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
duta dell’inflazione in un’Europa dalla domanda interna
debolissima. Questo trend ha costretto la Bce a prendere
finalmente provvedimenti, che hanno costituito un avvio
di quantitative easing continentale: la riunione di dicembre del direttorio di Francoforte ha peraltro reso probabile la presentazione di un programma di acquisto di titoli di
stato il prossimo gennaio. In un contesto del genere, dunque, non è facile immaginare un bear market obbligazionario, specialmente in una realtà come quella europea, dove gli istituzionali che pesano rimangono riluttanti a spostarsi sulle azioni.
■
Previsioni
Negli Usa
tassi bassi
fino al 2020
on sorprendentemente, dunque, le previsioni per il
N
2015 sembrano improntate a una certa cautela: è
difficile infatti immaginare un crollo delle quota-
«
È difficile immaginare un crollo delle quotazioni in
»
presenza di una Bce in modalità espansiva
zioni in presenza di una Bce finalmente in modalità espansiva, così come non è neppure facile giustificare il fatto che
una nazione con un’economia con gravissimi problemi di
mancanza di crescita e un rapporto debito/Pil di circa il
go, forse sino al 2020. Non ci sono ancora segnali di un au-
134% possa raccogliere capitali a 10 anni pagando meno
mento dell’inflazione di base e dei salari, un fattore che
del 2% di rendimento. In pratica molti vedono nel 2015 un
spingerebbe la Federal Reserve ad aumentare i saggi».
anno interlocutorio. Ricorda infatti Christian Dargnat, ceo
La previsione di una Fed “nipponizzata” appare al-
di Bnp Paribas Asset Management: «I livelli attuali degli
quanto aggressiva, ma è indicativa del cambiamento d’u-
interessi si spiegano con la caduta delle attese di inflazio-
more rispetto solo all’estate scorsa. È importante però non
ne, la crescita deludente e le previsioni di bassi tassi ufficia-
dare nulla per scontato, in particolar modo per quanto ri-
li, che appaiono modesti in relazione alle prospettive futu-
guarda emittenti fragili come l’Italia. Infatti il mini-crash
re di espansione, ma la disinflazione e le politiche moneta-
di ottobre, dove si è sfiorato un nuovo round di crisi gre-
rie molto espansive impediscono incrementi significativi».
ca, ci fa capire come un sottofondo di sfiducia e paura ri-
Dunque appare plausibile un 2015 di transizione in at-
manga negli investitori, che si abbandonano di tanto in
tesa di capire dove andrà l’Europa. Inoltre enormi proble-
tanto a fasi di risk-off. Luci e ombre dei Btp sono eviden-
mi, sotto forma di politiche restrittive che potrebbero por-
ziate da William de Vries, head of core fixed income di
tare a un effetto di sostituzione sui titoli di stato, non do-
Kempen Capital Management: «Non c’è rendimento sen-
vrebbero venire neppure dal mondo anglosassone. James
za rischio, visto che per il 2015 l’Italia prevede di vendere
Lydotes, gestore di The Boston Company Asset Manage-
quasi 450 miliardi di euro di titoli di stato. Si tratta di una
ment, società del gruppo Bny Mellon, commenta: «I tassi
somma enorme che richiede un mercato dei capitali stabi-
di interesse negli Stati Uniti resteranno bassi ancora a lun-
le e funzionante nell’Eurozona. Affinché ci sia una doman-
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
35
L’anno che verrà
L’obbligazionario
europeo
da sufficiente di buoni del tesoro è necessario che si affer-
italiani un po’ cari in termini relativi. Tuttavia, finché le
mi la fiducia da parte degli investitori sugli attuali sforzi
obbligazioni tedesche offrono un rendimento decisamen-
del governo per ritrovare la redditività a lungo termine e
te inferiore all’1%, il valore relativo dei Btp sembra suffi-
che il settore industriale italiano ritorni competitivo. Rite-
ciente per continuare ad attirare l’interesse degli investi-
niamo quindi che l’odierno livello dello spread tra Bund e
tori esteri nel prossimo semestre. La corsa al rendimento
Btp decennali sia un po’ troppo ridotto, rendendo i titoli
non si arresta».
■
Corporate bond
Poche occasioni
36
e ci spostiamo nell’ambito dei corporate bond euro-
S
red bond e Abs, ci sono stati rumor su una possibile inclu-
pei, anche qui l’incertezza sembra diffusa. A livello
sione nel programma di obbligazioni societarie scambiate
investment grade, infatti, vista la corsa delle quota-
sul secondario. Queste voci sono state prontamente smen-
zioni con diverse aziende continentali di primaria impor-
tite, ma la Bce aveva già dichiarato l’intenzione di riportare
tanza che pagano un rendimento sul proprio debito infe-
il bilancio ai livelli del 2012 per stimolare la domanda (ciò
riore al dividend yield e la concorrenza del più ampio e svi-
equivale all’acquisto di circa 1.000 miliardi di euro di asset),
luppato mercato statunitense, le occasioni non sembrano
un obiettivo che a molti sembra difficilmente raggiungibile
numerosissime: le prospettive di questa asset class appaio-
comprando solo covered bond e Abs. Poiché un quantitati-
no infatti legate soprattuto al suo ruolo di diversificazio-
ve easing basato su titoli di stato consisterebbe sostanzial-
ne nelle fasi di volatilità azionaria. Ben Lord, gestore del-
mente in un finanziamento ai governi, l’alternativa miglio-
l'M&G Global Corporate Bond Fund, aggiunge: «Una
re sarebbe l’acquisto di corporate bond, cioè il “Qe-plus”».
combinazione fatta di bond governativi ai minimi storici,
Infine il discorso non si discosta molto dal paradig-
spread bassi e un quadro macroeconomico debole, rende il
ma delineato fino a questo punto: selettività in Europa,
credito europeo meno attrattivo rispetto al mercato del
ma ancora buone occasioni, grazie a rendimenti relativa-
dollaro o della sterlina, anche se continuiamo a trovare
mente decenti (con un buon carry) e solidità aziendale.
qualche opportunità selezionata nel debito europeo. Men-
Bernard Lalière, head of high yield fixed income di Peter-
tre i corporate bond investment grade potrebbero fare fa-
cam Institutional Asset Management, spiega: «Il carry
tica a riportare buoni rendimenti nei prossimi mesi, l’asset
sulle obbligazioni ad alto rendimento continuerà ad atti-
class rimane attraente rispetto alla liquidità, poiché lieve-
rare flussi, anche se a ritmi inferiori rispetto alla prima
mente correlata all’azionario e, come hanno dimostrato gli
metà del 2014, a causa delle crescenti preoccupazioni
eventi di quest’anno, può registrare performance buone in
degli investitori per la liquidità di questa classe di attivi.
un contesto di risk-off. Il credito non è a buon mercato,
Senza recessioni in vista, i tassi di default rimarranno bassi
ma quello societario è stato anche meno conveniente in
per tutto il 2015. Inoltre l’attività di M&A è positiva per
passato rispetto agli attuali livelli. Di conseguenza, credia-
molti emittenti di obbligazioni ad alto rendimento. Le
mo che un’allocazione al credito investment grade dovreb-
nuove emissioni, anche se con un lieve peggioramento
be continuare a essere una parte importante di ogni por-
delle clausole di protezione, non presentano ancora rischi
tafoglio obbligazionario».
eccessivi (la leva finanziaria rimane sotto i livelli registra-
Addirittura non manca chi vede la possibilità che ven-
ti nel 2006-2007). L'aumento del rischio idiosincratico
ga incluso credito europeo nel programma di acquisto di
rimane comunque un rischio importante per i rendimen-
obbligazioni da parte della Bce, elemento che indubbia-
ti dei portafogli, per cui la selezione del rischio di credi-
mente darebbe una grossa mano alle quotazioni. Anjulie
to sarà sempre più rilevante».
Rusius, investment specialist di M&G Investments, sostie-
In definitiva, un’Europa appesa alla Bce, qualunque sia
ne: «Con l’acquisto di 1,7 miliardi di euro in covered bond, la
l’asset class cui si guarda. Senza Draghi molti assunti espo-
Banca Centrale Europea ha ufficialmente cominciato il “Qe-
sti (mancanza di recessione, corsa al rendimento) verreb-
lite” dell’Eurozona. Se finora si era sempre parlato di cove-
bero con ogni probabilità miseramente a cadere.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
■
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L’anno che verrà
L’obbligazionario
Usa
Poca paura
della Fed
Il grande interrogativo è se la Banca centrale comincerà nel prossimo anno ad alzare
i tassi dei Treasury in maniera significativa. Gli operatori pensano che l’economia
non sia ancora abbastanza forte per dare il via libera all’operazione. Maggiori
preoccupazioni, invece, per gli high yield
nche il reddito fisso statunitense ha avuto
A
quella europea rimane molto contenuta. A questo fattore
nell’ultimo anno performance notevoli. In-
aggiungiamo il super dollaro, innescato dal Qe europeo e
fatti attualmente il decennale statunitense
da altre banche centrali, con ad esempio i tassi europei sul
scambia con un rendimento intorno al 2,3%,
mercato della liquidità che sono caduti a livelli infimi, fa-
un valore che rappresenta già una correzio-
vorendo la divisa statunitense. In questa maniera si è ope-
ne delle quotazioni rispetto ai minimi raggiunti nel panico
rato un processo di sostituzione fra emissioni sovrane eu-
di ottobre a 1,91%. Se anche non consideriamo quel breve
ropee e statunitensi, con queste ultime che non hanno
periodo di forte avversione al rischio, si tratta comunque di
praticamente risentito della fine dello shopping della Fed.
una ripresa impressionante dei corsi rispetto a inizio anno
38
quando il rendimento veleggiava intorno al 3%. All’epoca
REGNA L’INCERTEZZA
le previsioni vedevano un aumento fino all’area compresa
E adesso? In generale sembra regnare l’incertezza: il rapido
fra il 3,5% e il 4% sull’onda della fine del quantitative ea-
collasso di ottobre, infatti, non è stato invano e ben pochi
sing e l’avvio di un percorso di rialzo dei tassi.
pensano che la Fed comincerà ad alzare i tassi con un pas-
In realtà l’economia Usa non appariva (e non appare
so rapido, ipotesi che sembrava comune fino all’estate
tuttora, nonostante i recenti dati sull’occupazione) forte a
scorsa. Indicativo appare al riguardo il commento di April
sufficienza per potersi permettere un eccessivo rialzo dei
LaRusse, senior product specialist per il reddito fisso di In-
tassi. Pensiamo ad esempio alla fragile ripresa immobiliare,
sight Investment (gruppo Bny Mellon): «Dinanzi a un’in-
che si basa su mutui nel residenziale prezzati sui rendimen-
flazione a livelli assiduamente buoni, è difficile che assiste-
ti del decennale. Intendiamoci: nessuno ha mai considera-
remo a un inasprimento significativo delle politiche mone-
to plausibile l’avvio di un bear market sostenuto, ma l’ipo-
tarie. Molte società nel Regno Unito, negli Stati Uniti e, in
tesi più gettonata era il cosiddetto bearish flattening, in cui
misura minore, in Europa, stanno generando flussi di cassa
a muoversi al rialzo sarebbero stati soprattutto i tassi a bre-
robusti, quindi sono in grado di ricorrere alla leva finanzia-
ve, più direttamente influenzabili dalla Banca centrale.
ria e di ridurre il livello di indebitamento. Generalmente i
Invece abbiamo avuto un 2014 ancora improntato al
tassi di interesse salgono quando la crescita economica è
successo dell’esposizione alla duration, grazie anche in
così solida che le aziende sono in grado di tollerare i primi
questo caso a un’inflazione che, per quanto più elevata di
movimenti al rialzo. Ci aspettiamo che qualsiasi aumento
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
nel 2015 sia pertanto contenuto e tale da non causare difficoltà al mondo delle imprese».
Un quadro non dissimile arriva anche da John L. Bellows, phd, portfolio manager/research analyst di Western
Asset Management, del gruppo Legg Mason: «Probabilmente i tassi di interesse di lungo periodo rimarranno bassi, anche se la Fed dovesse cominciare a ritoccare verso
l’alto quelli overnight. Sotto molti aspetti i saggi a lungo
termine sono più importanti di quelli a breve. Inoltre il bilancio della Federal Reserve e la sua politica in materia di
comunicazione dovrebbero aiutare a compensare l’effetto
dei rialzi. Nel frattempo la creazione di credito da parte del
sistema bancario statunitense di recente ha mostrato
un’accelerazione e l’allentamento dei criteri creditizi potrebbe incrementare il fenomeno. A livello storico i dati
sugli effetti della risalita dei tassi sul credito appaiono
contrastanti. In alcuni casi l’aumento si è accompagnato a
condizioni più restrittive, in altri invece sono rimaste favorevoli attraverso tutto il ciclo di rialzi della Fed».
In questo quadro, però, più di qualche perplessità accompagna il settore dei corporate bond, sia a livello di investment grade, sia di high yield. Indicativo il parere del
team di multi-asset strategy di Société Générale: «Nella
nostra allocazione Q-Map multi asset abbiamo ridotto a
«
Le aspettative di default per l’intero complesso degli
»
high yield Usa salirebbero dall’1,9% al 3-4%
zero l’esposizione agli investment grade statunitensi, per
tutti e tre i profili del nostro portafoglio (dinamico, bilanciato e avverso al rischio), e agli high yield nel portafoglio
avverso al rischio».
è sotto il 2% e gli analisti sono concordi nel ritenere che
non si alzerà molto».
UN COLPO DI SINGHIOZZO O UN PROBLEMA SISTEMATICO?
Proprio la questione dei default però presenta un
Indubbiamente nell’ambito delle emissioni di qualità più
aspetto interessante: negli ultimi mesi si è fatto un gran
elevata le valutazioni appaiono decisamente difficili da af-
parlare della possibile crisi del settore del petrolio estratto
frontare, ma un po’ diverso appare il discorso per quanto
dallo scisto, le cui emissioni hanno rappresentato il 17%
riguarda gli high yield. In questo scenario alcuni indicatori
del primario sull’high yield statunitense quest’anno. Da
non sembrano puntare nella direzione di una bolla. Corey
questo punto di vista una stima interessante arriva dal
Kilcourse, gestore dell’Allianz Income and Growth di Al-
team di ricerca di Muzinich & Co.: «Il nostro scenario ne-
lianz Global Investor, sostiene: «Abbiamo tuttora una vi-
gativo prevede un tasso di default cumulato del 30% per
sione costruttiva sugli high yield statunitensi. Le aziende
il settore energetico statunitense nei prossimi 24 mesi, in
mostrano bilanci generalmente solidi e ricchi di liquidità:
cui assumiamo di recuperare il 35%. Dati i fondamentali
negli ultimi anni hanno avuto l’occasione di rifinanziarsi a
del settore, riteniamo che questa sia una stima estrema-
cifre molto convenienti. Attualmente questa asset class
mente negativa. In tale scenario le aspettative di default
scambia a circa 400 punti base di spread rispetto ai Trea-
per l’intero complesso dell’high yield americano salirebbe-
sury decennali: si tratta di un valore simile a quello di metà
ro dall’1,9% al 3-4% nei prossimi anni».
anni ‘90, durante il precedente inizio di ciclo di rialzo dei
Agli investitori spetta decidere se un raddoppio dagli
tassi da parte della Fed, un periodo che si rivelò di buoni
attuali livelli di insolvenza rappresenti poco più di un col-
rendimenti per gli investitori. D’altronde il tasso di default
po di singhiozzo o un problema sistematico.
■
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
39
L’anno che verrà
L’obbligazionario
emergente
Tutti
in Asia
Sono soprattutto i bond emessi dalla Cina e da alcuni paesi rampanti vicini i più
richiesti dagli investitori, anche se il Dragone nel 2014 ha visto i primi fallimenti di
società che avevano collocato debito sui mercati. Molto minore l'interesse per il
reddito fisso proveniente dall'America latina, anche se molti lo acquistano in
un'ottica di pura diversificazione del rischio
asset class che viene comunemente definita
L’
to più solida contro lo strapotere del biglietto verde, ha ce-
come reddito fisso dei paesi emergenti pre-
duto terreno e ha visto una stagnazione sul mercato dei dim
senta caratteristiche estremamente variegate,
sum, i bond in renminbi emessi sulla piazza di Hong Kong.
te bond in valuta locale ed estera, emissioni sovrane e quasi
Eppure sui mercati più maltrattati dagli investitori, c’è chi
sovrane e altri tipi di debito. Si tratta in effetti di un univer-
vede opportunità proprio in un’ottica se non di ripresa
so che è cresciuto moltissimo negli ultimi anni, con (non sor-
quanto meno di stabilizzazione della politica monetaria, al
prendentemente) ancora una volta la Cina al centro.
netto comunque della volatilità forex. Così ad esempio si
come d’altronde gli emittenti che vi stanno
dietro: in questa categoria troviamo corpora-
Parlando proprio del paese del Dragone, il 2014 ha vi-
esprime nei confronti del Brasile Michael Biggs, invest-
sto comunque un passaggio epocale, ossia il primo default
ment manager di Gam: «Il calo del prezzo delle materie
ufficiale di alcuni corporate bond. L’annata comunque è
prime è stato particolarmente significativo nel paese su-
stata meno pessima di ciò che ci si immaginava a inizio an-
damericano, dove i prezzi dei minerali di ferro e della soia
no. Infatti diversi segmenti di questo variegato universo
sono diminuiti drasticamente. La performance di queste
hanno visto buoni ritorni, specialmente per quelle emissio-
materie prime ha mostrato una correlazione negativa con
ni denominate in dollari. A guidare la performance è sta-
la moneta carioca. Al contempo, con il rallentamento del-
to il massiccio rerating del rischio creditizio. In effetti non
la crescita, i tassi d’interesse reali brasiliani sono molto al-
si può negare quello che era in gran parte l’appeal di que-
ti. Per trarre vantaggio da questa situazione, ci mantenia-
sti strumenti negli anni scorsi, cioè il fatto che in pratica
mo lunghi sulle obbligazioni, in attesa che calino i tassi,
si trattasse di operazioni di carry trade per incassare oltre
ma coprendoci dal rischio sulle valute».
a un elevato rendimento reale anche la possibilità di apprezzamento della valuta.
40
OPPORTUNITÀ SUI MERCATI PIÙ MALTRATTATI
In generale il ragionamento che sta dietro queste parole è che anche nelle zone di maggiore difficoltà del red-
Con il super-dollaro di quest’anno, però, non è stato co-
dito fisso emergente un trend di più elevata differenzia-
sì: anche lo yuan, che comunque rimane la divisa in assolu-
zione da parte degli investitori potrebbe essere in via di
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
«
Ci manterremo lunghi sulle obbligazioni dei paesi dove la crescita è rallentata e corti sulle valute di
»
quelle nazioni dove la bilancia commerciale sta peggiorando
emersione. Diversificazione può essere tra i vari tipi di ri-
corti sulle valute di quelle nazioni dove la bilancia com-
schio (valutario, creditizio, di politica economica), tra i
merciale sta peggiorando».
paesi di riferimento degli emittenti (siano essi sovrani o
Non manca comunque chi preferisce restare sul sicu-
corporate) e tra le diverse emissioni. Di solito si tratta del-
ro, per quanto possibile. Ad esempio Russ Koesterich, glo-
lo scenario ideale per cominciare a operare scelte in un’ot-
bal chief investment strategist di BlackRock, afferma:
tica value. Sempre Michael Biggs a proposito dell’America
«Dopo un breve rally basato sull’ottimismo generato dalla
latina, sostiene: «I paesi produttori di materie prime pos-
rielezione di Dilma Rousseff, nella convinzione che avreb-
sono mantenere elevata la domanda interna, con un effet-
be messo insieme un team economico più orientato al
to negativo sulla bilancia commerciale o restringere la do-
mercato, gli asset brasiliani hanno cominciato di nuovo a
manda, con una conseguente riduzione della crescita del
perdere terreno, man mano che la Banca centrale ripren-
Pil. Nazioni, per esempio, come la Colombia e il Perù han-
deva ad alzare i tassi. Nel frattempo anche l’economia e la
no conosciuto una crescita molto forte, ma anche un de-
divisa russa continuavano a precipitare. Il rublo finora è in
terioramento del disavanzo delle partite correnti, mentre
ribasso di circa il 40% dall’inizio dell’anno. In un quadro di
in Cile la crescita è rallentata, ma con un miglioramento
questo genere abbiamo raggiunto la medesima conclusio-
della bilancia corrente. Pertanto manterremo posizioni
ne delle ultime settimane, cioè che l’Asia emergente, che
lunghe sul peso cileno e corte sul peso colombiano e sul
sta beneficiando sia di politiche monetary più espansive,
nuevo sol peruviano. In generale, ci manterremo su lunghi
sia di minori prezzi del petrolio, dovrebbe ricevere maggio-
sulle obbligazioni dei paesi dove la crescita è rallentata e
re attenzione da parte degli investitori».
■
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
41
&
PROMOTORI CONSULENTI
FONDI&SICAV
PROMOTORI&CONSULENTI
Dicembre 2014
I primi bilanci
Reclutamento
Consulenza
Un anno di risultati
da ricordare
Grandi manovre
per avere i migliori
Ormai ci punta
anche Mediolanum
Duccio Marconi, responsabile commerciale
della promozione finanziaria Credem
«Alle spalle una
grande banca»
Promotori&Consulenti
Duccio Marconi, responsabile commerciale
della promozione finanziaria di Credem
Quando è
il modello a vincere
a cura di Massimiliano D’Amico
nagement, abbiamo cercato di connotare in modo unico e distintivo la
uccio Marconi, responsabile
struttura almeno su tre aspetti: inte-
commerciale della promozio-
grazione con la banca tradizionale,
ne finanziaria di Credem,
massima remunerazione sulla raccol-
delinea i punti di forza del modello
ta gestita tout court, senza influenza-
calibrato dalla sua struttura, fonda-
re in alcun modo la scelta del gestore,
to sull’integrazione della rete dei
e infine un clima lavorativo che vo-
promotori con le filiali bancarie, sot-
gliamo sia assolutamente sereno e
struttura dei consulenti finanziari
tolinea che il cliente italiano è dispo-
collaborativo. In tal senso le dimen-
sto a pagare la fee di consulenza e
sioni del nostro gruppo permettono
del Credito Emiliano, i risultati
rimarca che piuttosto che sottrarsi a
una gestione ancora non burocratica
vicenda i top player della professio-
tra le prime linee e la direzione. Oggi
ne il mondo delle reti dovrebbe
abbiamo superato grazie a questo
impegnarsi di più ad accrescere la
modello i 500 milioni di euro di rac-
propria quota di mercato.
colta netta da inizio anno e chiudere-
D
Secondo il responsabile della
raggiunti dai professionisti sono
dovuti all’unicità del business
model, dove l’integrazione tra la
mo con una crescita delle masse del
In linea generale, anche il 2014 è desti-
15% circa, sia grazie al lavoro dei nostri
rete e le filiali è totale e permette
nato a chiudersi in maniera estrema-
promotori storici, sia per l’ingresso di
mente positiva per l’industria della
65 professionisti che hanno apprezza-
realmente di mettere in campo
consulenza finanziaria. Qual è il bi-
to la nostra proposta. Abbiamo dav-
lancio della rete promotori Credem?
vero fatto selezione piuttosto che re-
molteplici sinergie. Dopo avere
«I numeri messi a segno dalla rete
clutamento indiscriminato, inseren-
promotori Credem, che al 30 settem-
do consulenti con masse superiori a
bre era la prima in Italia per la raccol-
7,5 milioni di euro che cercavano per
ta netta pro capite gestita, sono dovu-
la propria clientela servizi e prodotti
ti davvero all’unicità del nostro mo-
adeguati non solo nella gestione de-
dello, dove l’integrazione rete-filiali è
gli asset finanziari, ma per tutta l’of-
totale, funziona e permette realmen-
ferta che un modello bancario inte-
advisor con masse gestite superiori
te molteplici sinergie e vantaggi per i
grato come il nostro può garantire».
a 7,5 milioni. Il focus resta sui
in Credem e dopo diversi ruoli nella
Nel dettaglio, quali profili avete inse-
promozione finanziaria, come diret-
rito?
tore commerciale, insieme al top ma-
«Un quarto, dei circa 65 ingressi, è ri-
inserito 65 risorse nel 2014,
l’obiettivo per il 2015 è crescere
ancora di 500 milioni selezionando
bancari
44
Dicembre 2014
promotori finanziari. Lavoro dal 1995
ferito ai professionisti del mondo
bancario. Per questi ultimi abbiamo
ideato una proposta che nasce dall’osservazione dei forti cambiamenti
nel mondo del lavoro che stanno mettendo in discussione alcuni modelli ai
quali eravamo abituati. Pensiamo
agli esuberi dichiarati da diverse banche in questi ultimi mesi e ai piani
che prevedono la chiusura di alcune
filiali. Abbiamo preparato così un
programma d’inserimento per i colleghi bancari che per 36 mesi li accompagna nella nuova attività, con provvigioni fisse garantite, senza però privarli di un premio importante per i risultati ottenuti nel triennio».
Voi proponete al mercato il modello
fondato sulla banca–rete. E per favorire questo connubio offrite ai nuovi
promotori un corner dedicato all’interno delle filiali Credem. Qual è il bilancio di questo progetto?
«Oggi i nostri promotori lavorano in
150 corner nelle filiali, in 35 Credem
point e in diversi uffici personali. Il
numero dei punti vendita è in costante crescita, proprio alla luce delle esigenze di spazio derivanti dalle nuove
attivazioni di promotori. L’anno prossimo prevediamo, oltre all’aumento
dei corner e degli uffici personali, di
«
L a clientela assistita dai nostri consulenti può contare sulla
»
disponibilità immediata di tutti i servizi bancari
aprire diversi point. Le filiali Credem
sono attualmente 526, dislocate capillarmente su tutto il territorio na-
clientela assistita dai nostri consulen-
ta inseriti. Come si sono comportati i
zionale e potenzialmente all’interno
ti, ricevuta nei corner, può contare
professionisti che avete acquisito ne-
di ognuna di queste è collocabile un
sulla disponibilità immediata di tutti
gli ultimi 24 mesi e, mediamente,
corner dei promotori. La soluzione
i servizi bancari, anche quelli non di-
quale percentuale del portafoglio
rappresenta davvero un vantaggio
rettamente forniti dal promotore, co-
consolidato sono riusciti a traghetta-
strategico unico, perché ci permette
me quello di cassa».
re nella vostra struttura?
di raggiungere un livello eccellente di
«I risultati dei promotori che appro-
sinergia tra i vari canali distributivi,
In questo settore si parla spesso di re-
dano al nostro modello dipendono da
coerentemente con il nostro modello
clutamento e molto meno dei risulta-
diversi fattori, come la rete di prove-
di integrazione tra banca e rete. La
ti raggiunti dai professionisti una vol-
nienza e l’esperienza maturata. In
Dicembre 2014
45
Promotori&Consulenti
Duccio Marconi, responsabile commerciale
della promozione finanziaria di Credem
ogni caso, si tratta di numeri eccellen-
wealth planner. Teniamo molto alla
ti: nei primi 18 mesi i promotori inse-
crescita e alla formazione dei nostri
riti trasferiscono mediamente l’80-
professionisti più importanti che so-
85% del portafoglio clienti che gesti-
no chiamati a decidere se partecipa-
vano in altre esperienze, mentre per i
re a corsi più generali di approfondi-
bancari queste percentuali sono più
mento, come quello sulla program-
basse. L’approccio alla libera profes-
mazione neuro-linguistica, o piutto-
sione è più complesso e il portafoglio
sto a corsi più operativi, come quello
gestito è spesso meno fidelizzato.
sulla consulenza fiscale nella gestio-
Quello che davvero stupisce, tuttavia,
ne dei patrimoni familiari e sui nuo-
è che nel tempo la maggior parte dei
vi strumenti di accertamento sinteti-
promotori riesce ad arrivare a por-
co. In pratica, offriamo diverse oppor-
tafogli gestiti superiori a quelli che
tunità ai nostri wealth planner e
avevano presso la precedente man-
spetta a loro decidere quali cogliere.
dante. Ciò grazie a un modello che in
Infine, ci sono i corsi dedicati a tutta
Credem è molto aggressivo in termini
la rete che sono sicuramente i più im-
di offerte dedicate ai nuovi clienti, co-
pegnativi in termini quantitativi.
me i conti correnti gratuiti, il rimbor-
Cerchiamo sempre di erogare una
al mondo aziende. Spesso il cliente
so dell’imposta di bollo, i servizi evo-
formazione utile all’attività quoti-
del promotore finanziario è anche ti-
luti di consulenza patrimoniale e tan-
diana con temi di attualità come la
tolare di un’impresa e riusciamo a ri-
ti altri vantaggi che permettono di
pianificazione successoria, assicura-
conoscere importanti provvigioni se
proporci in modo unico e conveniente
ta quest’anno, dai docenti di Iama
la società stessa diventa cliente Cre-
per chi ci vuole “provare”».
Consulting».
dem. Mediamente oggi i promotori finanziari Credem ottengono un 30%
46
La sua rete punta forte sui giovani.
Quanti professionisti intendete inse-
Quali sono le caratteristiche della
rire nei primi sei mesi del 2015?
Scuola Credem?
«L’obiettivo per il 2015 è crescere anco-
Al momento, il 70% della vostra rac-
«La formazione è da sempre una scel-
ra di 500 milioni inserendo portafo-
colta gestita è coperta da un contrat-
ta strategica per la nostra rete che
glisti con masse gestite superiori a 7,5
to di consulenza. Il cliente italiano, al
grazie alla Scuola Credem, l’univer-
milioni. C’è un particolare interesse
di là, dei luoghi comuni è dunque
sità interna del gruppo, forma co-
per i colleghi provenienti dal mondo
realmente pronto a pagare una par-
stantemente i dipendenti utilizzan-
bancario. Per questi professionisti
cella?
do docenti interni ed esterni. Sul
mettiamo in campo alcune possibi-
«Attualmente abbiamo 12 mila con-
fronte della promozione finanziaria
lità che potremmo considerare non
tratti in consulenza personalizzata
abbiamo proiettato la stessa passio-
tradizionali per un promotore finan-
multibrand con masse di 2,3 miliardi
ne e impegno per aiutare i nostri ad-
ziario, cioè non legate ai soli strumen-
di raccolta gestita della nostra rete. Il
visor a svolgere al meglio la loro pro-
ti d’investimento. In Credem il pro-
servizio di consulenza viene utilizzato
fessione erogando nel 2014 più di 13
motore bancario può continuare a of-
da oltre il 90% dei promotori finan-
mila ore di formazione alla rete. In
frire al cliente i servizi e i prodotti che
ziari che possono proporre ai clienti
sintesi, sono tre i filoni che sviluppia-
proponeva nella precedente espe-
un servizio di alta qualità offerto da
mo. Il primo è quello diretto ai mana-
rienza e ottenere provvigioni su tutti
Credem e realizzato tramite il servizio
ger ai quali offriamo corsi specifici
gli strumenti: dalla semplice apertu-
dedicato di Advisory Desk che realizza
ogni anno. Il secondo è il Doc Acca-
ra del conto corrente, alle carte e ai
i portafogli modello per i diversi pro-
demy, il piano di formazione azien-
servizi assicurativi collegati, dai fi-
fili di rischio del cliente. La consulenza
dale per i promotori Credem doc
nanziamenti personali e mutui casa
personalizzata multibrand analizza
Dicembre 2014
di extra provvigioni da queste fonti».
buiscono al loro successo. Oggi abbiamo un sistema contabile unico
e budget condivisi che permettono
al direttore di filiale di contare sui
risultati che fanno i promotori sulla piazza e difficilmente nel breve
potremo trovare modelli affinati
come il nostro per chi crede nello
schema rete-banca a 360 gradi. La
sfida, invece, è convincere i colleghi
che lavorano in banca che nella nostra struttura l’unico elemento che
cambia rispetto alla filiale è soltanto la metodologia di pagamento,
mentre per il cliente ci sono solo i
vantaggi dell’offerta fuori sede e di
una consulenza mirata, adeguata e
le migliori opportunità sul mercato
ni sono calcolate sul saldo della posi-
potendo scegliere tra 1.600 comparti
zione ottenuto pesando in modo dif-
di gestito, offerti da 20 case d’investi-
ferente le diverse componenti del
Qual è la più importante novità
mento in collocamento diretto e pro-
portafoglio e mediamente incidono
della prima parte del 2015?
dotti assicurativi delle principali so-
per circa 50 basis point».
«Nel 2015 faremo davvero passi
cietà specializzate nel settore. Con il
personalizzata».
avanti importanti sul fronte della
cliente, il promotore è in grado di de-
Lo scenario sta diventando sempre
piattaforma tecnologica della rete.
finire il portafoglio ideale idoneo al
più competitivo (l’arrivo di Bnl, il ri-
I nostri professionisti potranno la-
suo profilo, ai suoi obiettivi e alla sua
lancio della promozione di Bpm, la
vorare direttamente, senza più
propensione al rischio che viene con-
potenza di fuoco delle Poste). Su qua-
l’ausilio del back office, con grande
tinuamente monitorata. Questo ser-
li leve farà forza Credem per conti-
semplicità e velocità, potendo cen-
vizio, a mio avviso, ha un valore enor-
nuare a crescere?
sire gli investitori e aprire servizi di
me e viene consolidato dalla rendi-
«La competizione è un elemento im-
conto corrente e deposito titoli in
contazione periodica analitica e da
portante per fare crescere il livello di
completa autonomia, avendo a di-
report informativi personalizzati. Il
servizio che le reti possono offrire ai
sposizione immediatamente Iban
cliente, in pratica, può seguire tutto il
loro clienti migliorandone l’efficien-
e coordinate bancarie per i nuovi
lavoro del suo consulente finanziario.
za. Spesso la concorrenza è vissuta co-
clienti. Un’altra novità riguarda
Dopo un primo periodo di prova gra-
me una guerra per sottrarsi i più vali-
l’attivazione dell’hub, il “carrello”
tuita in generale vediamo che i clien-
di professionisti e non per incremen-
di vendita che consentirà ai promo-
ti apprezzano il servizio, ne riconosco-
tare la quota di mercato delle reti nel
tori di concludere il processo di
no il valore e sono quindi disposti a
mercato finanziario, un dato che è ri-
consulenza finanziaria personaliz-
pagare una fee».
masto pressoché il medesimo negli
zata con la vendita dei prodotti in-
ultimi 10 anni. Non ci spaventano i
seriti in consulenza, senza interru-
Come è strutturato il vostro contratto
nuovi competitor, visto che il nostro
zioni e a conclusione del processo
di consulenza?
modello di integrazione banca-rete è
con la firma elettronica già oggi at-
«La fee sui portafogli dei nostri clien-
sperimentato ormai da 15 anni ed è
tivata con successo presso la nostra
ti varia molto a seconda del profilo di
condiviso con le filiali che sono ben
rete, evitando l’utilizzo di carta e
rischio dell’investitore. Le commissio-
consapevoli che i promotori contri-
archivi cartacei».
■
Dicembre 2014
47
Promotori&Consulenti
I numeri della professione
Per i pf la parola
crisi non esiste
di Massimiliano D’Amico
breve periodo (-0,6% su giugno 2014)
e di crescita in termini tendenziali
industria della consulenza fi-
(+4,9% su settembre 2013). Come di
nanziaria italiana continua a
consuetudine, a catalizzare l’atten-
L’
macinare record su record e si
zione dei grandi player è stata l’atti-
appresta a chiudere un altro anno da
vità d’inserimento di nuovi consu-
attraversando il suo migliore
ricordare. Nei primi dieci mesi del
lenti finanziari che nel 2014 si è con-
2014 le reti di promotori hanno infat-
centrata principalmente sui profes-
momento storico, i professionisti
ti registrato una raccolta netta di
sionisti del canale bancario, mentre
19,72 miliardi di euro, in crescita del
in generale continuano a latitare i
del risparmio italiani continuano
23% rispetto al medesimo periodo del
progetti per avviare le giovani risorse
2013. Ancora una volta sono stati gli
all’attività di promotore.
Malgrado il paese non stia certo
a raccogliere capitali da investire
strumenti del comparto gestito a
«L’iscrizione di numerosi bancari
guidare le danza grazie a 18,4 miliar-
all’Albo è stato senz’altro il trend più
di di nuovi afflussi (il 93% del totale),
interessante nel mondo delle reti nel
con le unit linked grandi protagoni-
2014, ma credo che questo fenomeno
ste con 7,37 miliardi di euro. Non ca-
diverrà ancora più rilevante nel 2015»,
raggiunto un nuovo record storico:
sualmente nel settembre scorso il pa-
rimarca Marco Riva, responsabile
trimonio dei clienti delle reti di pro-
della nuova rete promotori di Banca
306,8 miliardi di euro. Come da
motori finanziari ha raggiunto un
sui mercati. Non casualmente il
patrimonio dei clienti delle reti ha
nuovo record storico: 306,8 miliardi
tradizione, a catalizzare
di euro, evidenziando una variazione
congiunturale positiva del 2,5% e un
l’attenzione dei grandi player del
settore è stata l’attività
d’inserimento di nuovi advisor che
aumento tendenziale del 13,3%. Anche in questo caso si conferma il
trend di crescita delle masse investite in prodotti di risparmio gestito, nel
complesso pari a 234,6 miliardi di eu-
nel 2014 si è concentrata
ro (+3,5% su giugno 2014; +16,1% ri-
principalmente sui professionisti
lorizzazione delle posizioni ammini-
spetto settembre 2013), mentre la vastrate, a quota 72,2 miliardi di euro,
del canale bancario
48
Dicembre 2014
segue dinamiche di contrazione nel
MARCO RIVA, RESPONSABILE DELLA NUOVA RETE
PROMOTORI DI
BANCA POPOLARE DI MILANO
«
In generale continuano a latitare i progetti per avviare le giovani risorse
»
all’attività di promotore
Popolare di Milano. Per quanto ri-
poiché si tratta di profili senior, accre-
gnificativo», rimarca Volpato, «consi-
guarda Bpm, il manager sottolinea
ditati di portafogli particolarmente
derando che non tutti i nuovi ingres-
che la banca ha già raggiunto un as-
considerevoli».
si, ovviamente, hanno iniziato a ope-
setto ottimale e, dunque, non è previ-
Tornando ai professionisti del ca-
sto il passaggio dei colleghi delle filia-
nale bancario, Volpato sottolinea che
Anche per Banca Generali la qua-
li Bpm alla neonata rete dei promoto-
il passaggio alla promozione non è ri-
si totalità degli inserimenti è da
ri. «Al tempo stesso, ritengo che i ban-
sultato per nulla traumatico. «Il fa-
ascrivere al canale bancario. «Credia-
cari rappresentino e costituiranno un
mily banker rappresenta la naturale
mo», sottolinea il condirettore gene-
canale interessante per lo sviluppo
evoluzione del bancario, poiché nella
rale, Gian Maria Mossa, «che ci sia
della professione negli anni a venire»,
nostra struttura il professionista ha
ancora molto spazio per la valorizza-
chiarisce Riva.
la possibilità, reale, di confrontarsi
zione di questi profili. Stiamo inve-
«A oggi, tra i promotori prove-
con la propria clientela sugli stessi te-
nienti dalle altre strutture e i profes-
mi, offrendo al tempo stesso alcuni
sionisti del canale bancario abbiamo
plus: la solidità di un brand che può
inserito in totale 102 family banker»,
vantare un common equity tier 1 del
risponde il direttore commerciale di
18,08%, un servizio di advisory di as-
Banca Mediolanum, Stefano Volpa-
soluto livello e tutta una serie di stru-
to. Nel corso del 2014 il focus è stato ri-
menti del credito che permettono a
volto, prevalentemente, sulle profes-
Banca Mediolanum di diventare l’u-
sionalità provenienti dalle filiali (90
nico interlocutore per ogni questione
ingressi), mentre il peso dei consulen-
finanziaria del cliente».
rare il primo gennaio 2014».
ti finanziari, almeno numericamen-
Non casualmente, dunque, dall’i-
te, è stato meno rilevante. «C’è da ri-
nizio dell’anno a oggi, i nuovi inseri-
marcare, tuttavia», aggiunge Volpa-
menti, sia dal mondo delle reti, sia
to, «che i reclutamenti dei consulenti
dal bacino degli istituti di credito,
già operativi presso altri intermedia-
hanno apportato alla nuova struttu-
ri incideranno molto, e positivamen-
ra una raccolta netta di 700 milioni di
STEFANO VOLPATO, DIRETTORE COMMERCIALE
te, sul percorso di crescita della banca
euro. «Il dato diventa ancora più si-
DI
BANCA MEDIOLANUM
Dicembre 2014
49
Promotori&Consulenti
I numeri della professione
stendo per lanciare una serie di servi-
nal financial advisor, per un totale
zi e prodotti innovativi che vanno in-
di circa 2.540 professionisti. L’atten-
contro alla forte domanda di pianifi-
zione della struttura guidata dal-
cazione e tutela dei patrimoni. In
l’amministratore delegato Alessan-
ogni caso il 2014 è stato un altro anno
dro Foti è stata rivolta principal-
di crescita esponenziale per Banca
mente ai consulenti che vantano un
Generali che ha segnato nuovi record
elevato profilo e un’esperienza con-
sul fronte dei risultati finanziari, del-
solidata. FinecoBank si è concentra-
la raccolta, cresciuta di oltre il 60% rispetto al 2013, e dei reclutamenti».
Alla fine di novembre erano quasi
ta su queste figure professionali
GIAN MARIA MOSSA, CONDIRETTORE GENERALE
DI
BANCA GENERALI
una novantina i professionisti di gran-
il valore in termini di portafoglio
gestito, ma anche perché contribui-
de esperienza inseriti nelle reti dell’i-
grande esperienza e alle spiccate com-
scono con la loro esperienza a fare
stituto del Leone di Trieste e per fine
petenze e provengono perlopiù da
crescere ancora di più la rete nella
anno la cifra potrebbe avvicinarsi a
primarie banche private italiane e in-
capacità di rapportarsi alla clientela,
100. «Il profilo degli inserimenti», ri-
ternazionali».
soprattutto quella, più esigente, di
marca Mossa, «rispecchia la distinti-
Numeri all’insegna della crescita
vità dei nostri professionisti che gui-
giungono anche da Banca Fideuram.
La società entrata a Piazza Affari
dano la classifica Assoreti con oltre 21
«Nel 2014 l’attività di reclutamento»,
pochi mesi fa punta, inoltre, sui gio-
milioni di euro pro capite. I financial
spiega il condirettore generale Anto-
vani, ai quali offre interessanti oppor-
planner hanno infatti raccolto media-
nello Piancastelli, «ha visto l’ingres-
tunità e un importante percorso di
mente oltre 2,5 volte in più della me-
so di circa 150 nuovi professionisti ed
crescita. In questo contesto è stato
dia del settore, a conferma delle po-
è stata caratterizzata, come già nel
lanciato da tempo il Progetto giovani,
tenzialità di crescita nella nostra
2013, da una sempre maggiore foca-
con l’obiettivo di selezionare talenti
struttura in presenza di servizi di qua-
lizzazione su candidati di elevata
da inserire in un percorso formativo
lità per la clientela. Gli ultimi profes-
qualità. Per Banca Fideuram il reclu-
volto al superamento dell’esame per
sionisti inseriti hanno portafogli in li-
tamento si conferma una leva di cre-
l’Albo dei promotori finanziari e al-
nea a queste posizioni grazie alla
scita fondamentale e strategica».
l’inserimento nella rete di Fineco.
ANTONELLO PIANCASTELLI, CONDIRETTORE GENERALE DI BANCA FIDEURAM
50
«perché fondamentali non solo per
Dicembre 2014
fascia elevata».
Nel dettaglio circa i due terzi dei
«Pensiamo di chiudere il 2014 e
nuovi inserimenti provengono dal
iniziare l’anno nuovo con buoni risul-
settore bancario. «Il professionista che
tati, sia sul fronte della raccolta, sia su
entra in Banca Fideuram», chiarisce
quello dei nuovi inserimenti, in linea
Piancastelli, «è una persona motivata,
con le previsioni che abbiamo traccia-
che sceglie di fare parte di un’azienda
to e con l’obiettivo di crescere in ma-
solida e dinamica. Vuole lavorare in
niera lineare, ma graduale», sottoli-
un contesto altamente professionale
nea invece Pietro Scala, responsabile
che mette ognuno nelle migliori con-
sviluppo di Copernico Sim. S’inserisce
dizioni per esprimere al meglio il pro-
in quest’ottica anche il progetto sui
prio potenziale di crescita». I profes-
giovani professionisti della rete friula-
sionisti selezionati nel 2014 provengo-
na. «Le risorse che abbiamo formato e
no da un’esperienza di circa 10 anni
accompagnato all’esame per l’iscrizio-
nel settore, con un portafoglio medio
ne all’Albo ci stanno dando molte sod-
potenziale di 16 milioni di euro.
disfazioni. Dopo un naturale periodo
Al 31 ottobre, invece, FinecoBank
di consolidamento, i nostri giovani,
aveva inserito oltre 100 nuovi perso-
con grande impegno, stanno inizian-
Un servizio che cresce
L’advisory a parcella conquista terreno
B
enché alcuni importanti esponenti
nio su FinecoAdvice cresce a ritmi importan-
del settore sostengano da tempo che
ti».
il cliente medio italiano non sia
«Entro l’estate 2015», annuncia Mossa, «si al-
pronto a pagare una parcella per la consu-
zerà il velo sul nostro servizio innovativo Bg
lenza ricevuta, questo modello di servizio sta
Personal Advisory che si aggiunge alle con-
costantemente, ma gradualmente, conqui-
suete analisi accurate di portafoglio che il
stando spazio.
qualificato team di advisory porta avanti
«I dati sul servizio di consulenza evoluta
quotidianamente per i nostri clienti. Il nostro
Sei», conferma Piancastelli, «sono in conti-
approccio è sempre rivolto alle posizioni e
nuo aumento: i clienti aderenti ammontano
agli interessi dei clienti senza barriere prede-
a oltre 58 mila unità, corrispondenti a circa
finite. Da gennaio ci sarà comunque un nuo-
24,5 miliardi di euro di masse amministrate,
vo e importante arricchimento al servizio
FLAVIO FRANCESCATO, PRESIDENTE
vicini ormai al 28% degli asset totali». Que-
per la parte sui titoli, essendoci preparati da
DI
sta opportunità è apprezzata in particolar
tempo alla piena operatività per le richieste
modo dagli investitori di fascia più alta: tra i
più complesse da parte della clientela».
permangano ancora alcune perplessità su
clienti di Banca Fideuram con un patrimonio
Viste le potenzialità del servizio, proprio in
questo servizio, che forse non è in cima alla
superiore a un milione di euro, più del 40%
questi giorni Valori & Finanza Investimenti
lista dei desideri del risparmiatore italiano,
ha aderito al servizio di consulenza evoluta
Sim sta elaborando una nuova modalità di
la nostra banca», precisa Volpato, «non è
Sei.
offerta per l’advisory a parcella. «Spero di
abituata a guardare, immobile, il mondo
Per FinecoBank l’advisory a parcella è un ser-
potere raccontare prossimamente come
che cambia, ma è da sempre pronta a stare
vizio che esalta il ruolo e le competenze pro-
verrà proposta», spiega Francescato.
al passo con i tempi. Specie se verranno
fessionali del promotore. «Tra la nostra clien-
La possibilità di offrire alla propria cliente-
introdotte dai regulator alcune novità nor-
tela vediamo un interesse sempre maggiore
la questo modello di servizio viene ventila-
mative in questo senso, potremmo iniziare
per questa opportunità proprio per la capa-
ta addirittura da Banca Mediolanum, che
a guardare con maggiore attenzione alla
cità di eliminare alla radice il conflitto di in-
fin qui aveva avuto una posizione di netta
consulenza evoluta», conclude il direttore
teresse. Non è un caso, quindi, se il patrimo-
chiusura alla consulenza fee only. «Benché
commerciale di Banca Mediolanum.
VALORI & FINANZA INVESTIMENTI SIM
do a costruirsi portafogli clienti im-
«chi decide di intraprendere il percor-
importante. Sono in corso poi tratta-
portanti. Questa politica sta dando
so lavorativo con noi difficilmente ci
tive con alcuni consulenti con asset
frutti, non dico insperati, ma in linea
lascia dopo pochi anni. Non a caso in
superiori a 20 milioni di euro».
con i migliori auspici che potevamo
Copernico il turnover dei professioni-
avere all’avvio di questo progetto. In li-
sti è pressoché nullo».
nea con il nostro modus operandi,
«Nel corso del 2014», risponde
quando un professionista lavora bene
Flavio Francescato, presidente di Va-
e con serietà, i risultati arrivano, che si
lori & Finanza Investimenti Sim,
tratti di promotori junior, senior o di
«abbiamo ottenuto buoni consensi.
professionalità provenienti dal canale
Sono stati inseriti infatti ben 35 pro-
bancario». L’attenzione alle qualità
motori finanziari, ma sono in fase
umane e personali, più che la sola
d’ingresso da un’importante rete al-
analisi del peso del portafoglio appor-
tri nove consulenti di provata espe-
tato dei nuovi inseriti, ha portato Co-
rienza e c’è una trattativa molto
pernico in questi anni a crescere fino a
avanzata con un professionista del
diventare una sim di medie dimensio-
canale bancario che coordina filiali,
ni. «Anche perché», sottolinea Scala,
con ottime referenze e un portafoglio
■
PIETRO SCALA, RESPONSABILE SVILUPPO DI COPERNICO SIM
Dicembre 2014
51
Promotori&Consulenti
Ricerca di nuovi professionisti
Chi non recluta
è perduto
di Massimiliano D’Amico
Se nei primi 10 mesi del 2014 Banca Mediolanum ha registrato una
a diversi anni si sente afferma-
raccolta netta di 3,4 miliardi, la strut-
re che le risorse umane sono il
tura guidata dall’amministratore de-
D
vero capitale di ogni azienda.
legato Massimo Doris non sembra ac-
Se questo principio, in linea generale, è
contentarsi dei risultati raggiunti.
corretto per qualsiasi società, nel mon-
«Vogliamo partire da qui, dai numeri
do delle reti, specie in queste fasi, la
che decretano il successo del nostro
realtà dell’advisory italiana sono
questione diventa ancora più impor-
modello di business, per crescere an-
tante, addirittura vitale. Perché la vera
cora e strutturarci per affrontare le
pronte a fronteggiarsi sul mercato
differenza tra un’azienda di successo e
nuove sfide e supportare ancor di più
una che arranca, soffocata da uno sce-
le esigenze dei family banker e dei
per assicurarsi i migliori operatori
nario economico che per l’Italia è di-
clienti», sottolinea il direttore com-
ventato ancora più plumbeo, la fanno
merciale Stefano Volpato. «In tutti
infatti i promotori e la loro capacità di
questi anni, infatti, abbiamo costrui-
creare relazioni stabili con la clientela.
to e consolidato la nostra identità e
Ancora una volta le principali
provenienti sia dal mondo delle
reti, sia dal canale bancario. Anche
Banca Mediolanum, per la prima
volta nella sua storia, è pronta ad
accogliere 300 family banker
selezionandoli dai principali
competitor. In ogni caso, nel corso
del 2015 non mancheranno altre
novità, specie sul fronte
tecnologico e su quello dei nuovi
servizi per la clientela
52
Dicembre 2014
Dunque, anche per il 2015 le princi-
possiamo affermare, senza timore di
pali realtà del mondo della consulen-
essere smentiti, di essere divenuti
za punteranno, per continuare a cre-
una banca moderna, ma al tempo
scere, a inserire le migliori professio-
stesso matura e affidabile. Non ca-
nalità del mercato.
sualmente, negli ultimi mesi abbia-
«
La vera differenza tra un’azienda di successo e una che arranca la fanno i promotori e la loro
»
capacità di creare relazioni stabili con la clientela
mo osservato un fenomeno per certi
La consapevolezza di questa
Per tutti questi motivi Banca Me-
versi nuovo, ma particolarmente in-
nuova dimensione raggiunta dalla
diolanum, ha deciso di aprire un ca-
teressante: alcuni professionisti che
banca ha spinto il management a
pitolo nuovo della propria storia. «Se
avevano iniziato il loro percorso lavo-
preparare uno step di sviluppo ulte-
per molti anni abbiamo preferito co-
rativo con noi e che in seguito erano
riore. «Abbiamo analizzato quali fos-
struire in casa le nostre risorse, nel
passati alla concorrenza, hanno deci-
sero, secondo i promotori delle altre
2015 avvieremo un nuovo progetto
so dopo qualche anno di tornare a ca-
reti, i punti sui quali Mediolanum
destinato a cambiare non solo le no-
sa per operare per Banca Mediola-
potesse migliorare ancora e abbiamo
stre prospettive future, ma a incidere
num. Evidentemente, questi consu-
lavorato intensamente per perfezio-
su tutto il settore della consulenza fi-
lenti finanziari di grande spessore,
nare il nostro modello di business.
nanziaria e a modificarne, forse gli
come più in generale il mercato, han-
Chi ci osserva adesso vede una realtà
equilibri. Abbiamo infatti elaborato
no capito che la società fondata più
diversa rispetto al passato, una
un piano innovativo, una sorta di
di venti anni fa da Ennio Doris non
realtà, tuttavia, che non ha perso per
start-up, per l’inserimento nei prossi-
solo ha tutte le carte in regola per
strada i suoi punti di forza: un’offer-
mi 12 mesi di 300 professionisti dal
avere successo questo o il prossimo
ta ai clienti articolata e di qualità e
profilo private, provenienti sia dai
anno, ma è diventata un polo d’ag-
supporti operativi per i professioni-
principali competitor, sia dal canale
gregazione destinato a macinare
sti che non hanno eguali nel mondo
bancario». Nel dettaglio, la rete gui-
buoni risultati nel lungo periodo».
delle reti».
data da Volpato è pronta a seleziona-
Dicembre 2014
53
Promotori&Consulenti
Ricerca di nuovi professionisti
54
re, da nord a sud, professionalità che
crediamo possa essere un altro anno
porazione di Webank, per un totale di
possano vantare portafogli consoli-
di grandi soddisfazioni anche sul
circa 40 promotori».
dati nell’ordine dei 10-15 milioni di
fronte dei reclutamenti con il focus
A livello di proposta commerciale
euro. «Per tutti questi professioni-
sempre sul canale bancario». Per
Bpm, come altri player, ha preferito non
sti», conclude Volpato, «abbiamo ela-
quanto riguarda la raccolta netta at-
fissare un target di riferimento: «Da
borato un’offerta economica partico-
tesa nel 2015, Banca Generali preferi-
noi», spiega Riva, «è benvenuto il gran-
larmente allettante, da leader di
sce non indicare target di breve pe-
de portafoglista, con tanti anni di espe-
mercato, quali noi siamo».
riodo, ma l’amministratore delegato,
rienza, così come i promotori o gli ex
Banca Fideuram, invece, non ha
Piermario Motta, ha fissato una pre-
bancari che hanno potenzialità e sono
fissato obiettivi in termini numerici.
visione intorno a 2 miliardi, in attesa
disposti a crescere insieme a noi. Pos-
«Ciò che ci interessa», rimarca il con-
di vedere indicazioni più chiare dai
siamo offrire un ambiente di lavoro sti-
direttore generale, Antonello Pian-
mercati. «Tradizionalmente preferia-
molante e produttivo, la forza di un
castelli, «è intercettare il potenziale
mo valutare il contesto di mercato e
brand affermato come Bpm e la dispo-
presente sul mercato. I numeri del re-
mantenerci su stime prudenti per poi
nibilità di una gamma prodotti moder-
clutamento sono una conseguenza.
rivedere mese dopo mese il trend in
na e completa, che comprende una se-
La nostra ricerca è sempre più orien-
corso», precisa Mossa. In ogni caso, il
rie di strumenti anche tipicamente
tata verso profili di standing distinti-
2015 sarà probabilmente ancora l’an-
bancari, tra i quali i prodotti d’impie-
vo, in linea con quello medio di Banca
no dei bancari. «Certamente, le criti-
go». Un fattore che rappresenta, specie
Fideuram, caratterizzati da una deci-
cità delle grandi banche commerciali
per i grossi portafoglisti e i loro clienti,
sa rilevanza commerciale, con alme-
alle prese con migliaia di esuberi e
secondo Riva, un plus unico, poiché l’in-
no 15-20 milioni di euro di portafoglio
chiusure di sportelli stanno ridise-
terlocutore per gli investimenti e per la
ed esperienze significative nella con-
gnando un perimetro dove i migliori
parte dei crediti è il medesimo: Bpm.
sulenza alla clientela private».
professionisti hanno bisogno di tro-
«Basti pensare che, qualora lo volesse, il
Sulla stessa lunghezza d’onda il
vare il campo giusto in cui esprimere
promotore può operare direttamente
contributo del condirettore generale
il proprio talento. L’attenzione dei
nelle filiali, nelle quali sono stati creati
di Banca Generali, Gian Maria Mos-
consumatori e dei professionisti si ri-
degli spazi ad hoc, per incontrare perio-
sa: «Non abbiamo mai avuto obietti-
volge inevitabilmente verso gli spe-
dicamente i clienti acquisiti o quelli po-
vi quantitativi, ma abbiamo sempre
cialisti», rileva Mossa.
tenziali». Senza entrare nel dettaglio
voluto puntare sulle esperienze e le
«Ritengo che il piano industriale
dell’offerta che verrà presentata ai pro-
competenze dei consulenti. Vediamo
elaborato dalla banca sia realizzabile
fili selezionati, Riva sottolinea che Bpm
forte attenzione nei nostri riguardi e
sia in relazione agli obiettivi da rag-
ha calibrato una proposta importante,
giungere, sia analizzando l’attuale
«un pacchetto economico assoluta-
scenario di mercato. Partendo da
mente competitivo, in linea con le mi-
questi presupposti», risponde Marco
gliori proposte attualmente offerte dal
Riva, responsabile della nuova rete
mercato».
Dicembre 2014
promotori di Banca Popolare di Mi-
Come detto, se Copernico vuole
lano, «nei primi mesi di attività vera
rafforzarsi «in linea con le previsioni
e propria della rete puntiamo a inse-
che abbiamo tracciato e con l’obietti-
rire almeno una settantina di profes-
vo di crescere in maniera lineare, ma
sionisti provenienti dai principali
graduale», Flavio Francescato, presi-
competitor. In ogni caso, non bisogna
dente di Valori & Finanza Investi-
dimenticare che, al momento, possia-
menti Sim, prevede di inserire una
mo contare su 25 professionisti già
ventina di professionisti. «I nostri
operativi da tempo in Bpm, cui se ne
obiettivi prevedono la selezione di
aggiungono 16 derivanti dall’incor-
consulenti di alto profilo e con por-
Promotori&Consulenti
Ricerca di nuovi professionisti
Non solo reclutamenti
Tanta innovazione all’ordine del giorno
O
vviamente l’attività di reclutamento non catalizzerà interamente l’attenzione dei player, che anzi
sono pronti ad avviare nel corso del nuovo
anno alcune importanti novità. «A gennaio», annuncia Mossa, «partiremo con i
nostri kick off di incontri con la rete nei quali getteremo le basi strategiche per l’anno
nuovo. Ci saranno annunci importanti su
tre aree: prodotti, servizi e piattaforma tecnologica. Nel primo avremo nuovi comparti
nelle nostre famiglie di fondi e fondi di fondi sempre orientati a grandi esperienze internazionali in segmenti utili alla diversifi-
sponde Piancastelli, «e quindi anche il 2015,
modello di servizio, poiché la nostra propo-
cazione del portafoglio. Sul fronte dei servi-
come gli anni passati, sarà caratterizzato da
sta di advisory a pagamento, fin dal suo
zi sono già operativi supporti di prestigio su
tante novità, nello sviluppo professionale
lancio, rispetta e fa propri principi che in
tematiche legate alla fiscalità grazie agli ac-
della rete e nell’offerta di prodotti e servizi».
seguito sono stati codificati puntualmente
cordi con lo studio Chiomenti, al mondo del-
Valori & Finanza Investimenti Sim avvierà,
dal legislatore europeo».
l’impresa e al passaggio generazionale per
invece, un modello d’offerta per le aziende e
L’altra grande novità riguarderà i sistemi
l’innovativa intesa siglata con PriceWa-
verrà siglato un accordo con American Ex-
tecnologici. «Entro la fine del 2015 tutti i pro-
terHouse, per non parlare del family office,
press e con l’advisory sui rischi commerciali
fessionisti di Copernico, dai loro device,
dove abbiamo siglato una partnership con il
di cambio. «La notizia veramente importan-
potranno utilizzare un sistema, totalmente
numero uno nel settore a livello nazionale,
te», si sbilancia Francescato, «spero di poter-
paperless, che permette la creazione di pro-
Tosetti Value, o dell’ausilio alla consulenza
la raccontare entro giugno del 2015».
cessi d’investimento interamente digitali,
immobiliare, dove stiamo procedendo con
In linea con le direttive dell’Esma e della
grazie all’uso della firma elettronica».
forti competenze dall’accordo con Analysis».
Mifid 2, che mettono sempre più al centro
Anche Bpm punterà con decisione sull’inno-
Banca Generali metterà poi in campo nuove
dell’attenzione gli interessi della clientela, e
vazione tecnologica per facilitare l’operati-
iniziative di comunicazione e soprattutto
con la crescente richiesta di advisory, nel
vità quotidiana dei propri professionisti.
continuerà i test sulla nuova piattaforma di
2015 Copernico Sim perfezionerà, invece, il
«Già dai primi mesi dell’anno», spiega Riva,
consulenza evoluta che si preannuncia, per
modello di offerta della consulenza evolu-
«tutti i nostri promotori saranno dotati di
l’immediatezza e la portata tecnologica,
ta. «Benché su questi temi siamo in prima
tablet e grazie alla firma grafometrica i
uno degli elementi che caratterizzeranno
fila da anni», sottolinea il responsabile svi-
clienti potranno sottoscrivere i contratti in
ancora di più l’istituto del Leone di Trieste
luppo, Pietro Scala, «abbiamo deciso di
tempo reale e senza sprecare un solo foglio
«come uno dei punti di riferimenti nel mon-
investire ulteriori risorse per offrire ancora
di carta». In pratica, sin dall’avvio dell’atti-
do del risparmio in Italia».
di più alla clientela un’assistenza specializ-
vità puntiamo a essere all’avanguardia dal
«L’innovazione è storicamente una caratte-
zata, trasparente e di qualità. Fortunata-
punto di vista dell’innovazione dei proces-
ristica fondante di Banca Fideuram», ri-
mente non dovremo rivoluzionare il nostro
si», conclude Riva.
56
tafogli importanti, ma la nostra offer-
le idee ben precise su un punto: «Se-
giunturale del settore». Nel dettaglio,
ta va bene sia per i promotori, sia per
condo me proprio il 2015 sarà l’anno
l’obiettivo per il 2015 è raccogliere un
i bancari». In ogni caso, il manager ha
dei bancari, vista la situazione con-
centinaio di milioni di euro.
Dicembre 2014
■
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Osservatorio previdenza
Le casse di “nuova” generazione
Una raffica
di aumenti
Gli enti previdenziali di varie categorie di professionisti hanno
in generale i conti in ordine, ma raramente riescono a dare
pensioni di importo adeguato. Alcuni per riuscire nell'intento
hanno notevolmente incrementato i contributi, fatto che ha
reso ancora più difficile la vita a diversi iscritti, costretti a
operare con redditi decrescenti nell'attuale fase di crisi. Non a
caso molti hanno deciso di ritirare la loro adesione
a cura di Epheso Ia
legislativo 509/1994. Passiamo quindi ora all’approfondimento dei sistemi di gestione di tutti que-
el percorso intrapreso all’interno della
gli enti definiti di “nuova” generazione. Tra gli sco-
previdenza dei liberi professionisti, ab-
pi della riforma Dini (legge 335/1995) vi era anche
biamo affrontato nel dettaglio tutti gli
quello di assicurare una tutela previdenziale a tut-
aspetti delle casse privatizzate ai sensi del decreto
ti quei soggetti che fino ad allora ne erano rima-
N
sti sprovvisti. Tra questi rientravano anche i liberi
Istituti di previdenza e assistenza obbligatoria privatizzati (D.lgs. n. 103/1996)
•
Enpab – Biologi
Via di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma
•
•
•
•
•
•
professionisti, il cui esercizio dell’attività era subordinata all’iscrizione in appositi albi.
Con il decreto legislativo 103/1996 furono
Enpaia – Gestione separata agrotecnici e gestione separata periti agrari
istituite le casse di previdenza e assistenza obbli-
Viale Beethoven, 48 – 00144 Roma
gatoria a favore di tutti quei professionisti che fi-
Epap – Pluricategoriale: dottori agronomi, dottori forestali, geologi, chimici e attuari
no al 31 dicembre 1995 non erano tenuti all’obbli-
Via Vicenza, 7 – 00185 Roma
go contributivo (si veda il riquadro di sintesi ripor-
Eppi – Periti industriali
tato in questa pagina). Con la riforma Dini nacque
Piazzale della Croce Rossa, 3 – 00161 Roma
anche la gestione separata dell’Inps, definita da
Enpapi – Infermieri professionisti
molti come assicurazione sociale “residuale” pro-
Via Alessandro Farnese, 3 – 00192 Roma
prio perché destinata, tra l’altro, a tutti quei pro-
Enpap – Psicologi
fessionisti che non videro in quell’anno nascere
Via Andrea Cesalpino, 1 – 00161 Roma
una propria cassa di categoria. È ovvio che, per
Inpgi – Giornalisti (gestione separata)
tutti quei lavoratori che fino al 1995 non erano
Via Nizza, 35 – 00198 Roma
soggetti all’obbligo di contribuzione, iniziare a
versare un contributo soggettivo sul reddito pro-
58
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
fessionale, più che una forma di tutela fu percepi-
scientifico di Itinerari Previdenziali (n. 1 – anno
ta come una forma di tassazione.
2014), il numero complessivo degli iscritti attivi
La contribuzione alle casse del 103, ai fini pen-
delle casse del 103 è stato di 165.237 nel 2012, so-
sionistici, è sostanzialmente suddivisa in due tipo-
lo il 5% in più rispetto all’anno precedente. Tra le
logie distinte:
casse che hanno registrato un maggiore aumento
•
contributo obbligatorio soggettivo, propor-
del numero dei contribuenti, vi è la Cassa degli psi-
zionale al reddito professionale;
cologi, che ha visto crescere di 8,70 punti percen-
•
contributo obbligatorio integrativo, proporzionale al volume d’affari ai fini Iva.
tuali il numero dei propri iscritti attivi, in maggior
parte donne.
Sebbene rappresentino il 13,8% del totale dei
Le prestazioni pensionistiche sono tutte determi-
contribuenti alle casse professionali, gli enti del
nate attraverso l’applicazione del sistema di calco-
103, vista la recente costituzione, hanno eroga-
lo contributivo.
to nel 2012 un numero modesto di prestazioni:
Dai dati dell’ultimo bilancio del sistema previdenziale italiano a cura del Comitato Tecnico
circa 9 mila, corrispondenti a una spesa di 17
milioni di euro.
Tabella 1 – Contribuenti, numero pensioni, contribuzione media e pensione media (anno 2012)
Numero contribuenti
(mgl)
Numero pensioni
(mgl)
Contribuzione media
(mgl euro)
Pensione media
(mgl euro)
Periti industriali
21,66
2,34
2,97
2,44
Psicologi
41,87
2,00
2,01
1,78
Infermieri
25,98
0,92
2,54
1,51
Biologi
13,82
0,74
2,19
2,16
Agrotecnici
1,32
0,01
1,27
2,66
Periti agrari
4,27
0,37
1,75
1,48
Pluricategoriale
27,27
1,44
2,00
2,13
Giornalisti
29,06
1,24
1,57
0,98
165,24
9,05
2,14
1,89
Ente
Totale
Fonte: “Il bilancio del sistema previdenziale italiano – Andamenti finanziari e demografici delle pensioni e dell’assistenza” (Rapporto n. 1 – anno 2014), a cura del Comitato tecnico scientifico di Itinerari previdenziali
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
59
Osservatorio previdenza
Anche queste casse hanno subito gli effetti
innalzare fino al 5% il contributo integrativo, a ca-
della riforma Monti – Fornero, seppure in maniera
rico del cliente, e di destinare parte di tali risorse
molto marginale. Ricordiamo, infatti, che l’art. 24
all’incremento dei montanti individuali dei propri
del decreto legge 201/2011, convertito poi nella
iscritti e, pertanto, di migliorare gli importi delle
legge 214/2011, ha stabilito che:
future pensioni. È quindi in tale direzione che si so-
•
gli enti adottassero misure volte ad assicurare
no orientati i principali interventi di riforma delle
l’equilibrio tra entrate contributive e spesa per
casse del 103.
prestazioni pensionistiche secondo bilanci tec•
Di seguito una sintesi delle novità introdotte a
nici riferiti a un arco temporale di 50 anni;
partire dal 2012 e che verranno a maturazione ne-
alle gestioni non ancora allineate al sistema di
gli anni a venire.
calcolo contributivo, veniva richiesto «l’avvio di
•
strutturali riforme con lo scopo di pervenire al
ENPAB – BIOLOGI
risultato di autosostenibilità permanente»;
Per gli iscritti all’Enpab, a partire dal primo gennaio
nel caso di mancato rispetto di quanto richie-
2012, è stato previsto un incremento graduale
sto dalla normativa, era previsto il passaggio,
dell’1% annuo del contributo soggettivo, fino al
laddove non ancora vigente, al sistema contri-
raggiungimento del 15% nel 2016. Anche il contri-
butivo pro-rata per le anzianità maturate a de-
buto integrativo è stato aumentato, dal 2% al 4%,
correre del 1° gennaio 2012, nonché l’applica-
e la differenza tra le due aliquote andrà a incre-
zione, per gli anni 2012 e 2013, di un contri-
mentare il montante individuale di ciascun iscrit-
buto di solidarietà a carico dei pensionati nel-
to. È stata poi innalzata l’età pensionabile a 65 an-
la misura dell’1%.
ni, fermo restando il requisito minimo di cinque
anni di contribuzione, e posto l’obbligo del versa-
È chiaro che per le casse in oggetto, la legge
mento del contributo soggettivo dei biologi pen-
214/2011, nell’obiettivo di portare tutte le gestio-
sionati 65enni che continuano a esercitare l’atti-
ni a tale metodo, non ha inciso. Di fatto, questi en-
vità professionale nella misura ridotta del 50%.
ti sono nati con il sistema di calcolo contributivo e
pertanto potevano contare già su un equilibrio tra
ENPAPI – INFERMIERI
entrate e prestazioni a 50 anni ben prima dell’en-
Anche per gli infermieri professionisti dal primo
trata in vigore della riforma.
gennaio 2012 è scattato l’aumento dell’1% annuo
L’obiettivo non è quindi la sostenibilità delle
del contributo soggettivo, fino al raggiungimento
prestazioni, bensì l’adeguatezza delle pensioni,
del 16% nell’anno 2016; è concessa la facoltà di
perseguito attraverso impianti di riforma atti a
versare un’aliquota superiore fino a raggiungere
scongiurare assegni da fame ai propri iscritti.
un massimo del 23%. Il contributo integrativo è
In virtù della legge 133/2011, la cosiddetta leg-
attualmente pari al 4%. Sempre a partire dal pri-
ge Lo Presti, le casse hanno avuto la possibilità di
mo gennaio 2012 è stato introdotto un sistema
mutuato da quello vigente della gestione separata
Legge 12 luglio 2011, n. 133 – DdL Lo Presti
Inps per gli infermieri professionisti che hanno
Modifica all'art. 8 del d. lgs. 10 febbraio 1996, n. 103, concernente la misura del
rapporti di collaborazione coordinata e continua-
contributo previdenziale integrativo dovuto dagli esercenti attività libero-professionale
tiva. L’età per il pensionamento rimane ferma a 65
iscritti in albi ed elenchi.
anni; è possibile accedere alla pensione anche con
“… La misura del contributo integrativo di cui al primo periodo non può essere inferiore
40 anni di contribuzione, a qualsiasi età.
al 2 per cento e superiore al 5 per cento del fatturato lordo. Al fine di migliorare i
trattamenti pensionistici degli iscritti alle casse o enti di cui al presente decreto
EPPI – PERITI INDUSTRIALI E PERITI INDUSTRIALI
legislativo e a quelli di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, che adottano il
LAUREATI
sistema di calcolo contributivo è riconosciuta la facoltà di destinare parte del contributo
Nel 2014 la percentuale del contributo soggettivo
integrativo all'incremento dei montanti individuali…”
è stata pari al 13% del reddito professionale netto
da lavoro autonomo. Essa salirà di un punto all’an-
60
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
no, fino a raggiungere il 18% nel 2019. Da luglio
2012 il contributo integrativo è del 4%; dal 2015
passerà al 5%. L’Eppi eroga la pensione di vecchiaia a chi ha compiuto 65 anni e ha maturato sul
proprio conto almeno cinque annualità di contribuzione (requisiti minimi necessari). Ci sono due
eccezioni, però. La prima riguarda chi ha almeno
57 anni, ha accreditato almeno cinque annualità
di contribuzione e contemporaneamente ha cessato la libera professione e l’importo calcolato dell’assegno pensionistico non risulti inferiore a 1,2
volte l’assegno sociale. La seconda, invece, è indipendente dall’età e riguarda chi ha accreditato 40
annualità di contribuzione, ha cessato la libera
professione e gode di un assegno pensionistico
non inferiore a 1,2 volte l’assegno sociale.
Restano invece stabili le aliquote contributive
previste per gli psicologi e quelle definite dall’En-
periore, scegliendo tra le seguenti aliquote
te pluricategoriale. Il contributo soggettivo rima-
14%,16%,18%. L’Enpapi prevede, tra l’altro, la
ne fermo al 10% e quello integrativo al 2%.
possibilità per tutti gli iscritti che cessino l’attività
La legge Lo Presti è stata ampiamente accolta
professionale, ma che vogliono raggiungere il re-
dalle casse, anche se sottoposta a un doppio regi-
quisito minimo contributivo per la pensione di
me che in alcuni casi ne ha rallentato l’attuazione.
vecchiaia ovvero che intendono incrementare il
Condizione necessaria per cui parte del contribu-
proprio montante contributivo, di proseguire il
to integrativo sia devoluto ai montanti individua-
versamento della contribuzione all’ente in forma
li di ciascun iscritto è che sia garantito l’equilibrio
volontaria.
economico, patrimoniale e finanziario degli enti di
È chiaro che tutte le misure introdotte devono
previdenza. Il testo normativo, infatti, prescrive
fare i conti con la crisi che stiamo attraversando e
l’esclusione di qualsiasi onere economico a carico
i redditi dei liberi professionisti ne stanno scontan-
dello Stato. Dunque, il contributo integrativo può
do tutti gli effetti, registrando un’importante ridu-
essere applicato nei confronti delle prestazioni re-
zione; molti iscritti, infatti, riescono a malapena a
se dal professionista al cliente privato, ma non nei
versare quanto dovuto agli enti previdenziali. Da
confronti della pubblica amministrazione.
qui l’esigenza di prevedere alcune agevolazioni,
In definitiva, un libero professionista con un
soprattutto a favore dei giovani con redditi profes-
reddito di 50.000 euro a fronte del versamento di
sionali molto più contenuti: il versamento di un
un contributo soggettivo del 10% e di un contri-
contributo soggettivo in misura ridotta per tutti
buto integrativo del 4%, nel caso in cui l’ente di
coloro che si iscrivono al di sotto dei 30 anni. È evi-
appartenenza preveda di destinare, per esempio, il
dente che aliquote contributive minime, di per sé
50% di quest’ultimo ai montanti individuali, po-
non molto elevate, e la riduzione dei redditi fanno
trebbe vedere passare il proprio tasso di sostituzio-
sì che l’importo dei futuri assegni pensionistici,
ne netto all’età di 65 anni dal 33% al 39%.
calcolati sulla base dei montanti individuali di cia-
Va detto, inoltre, che, al fine di incrementare il
scun iscritto, non saranno sufficienti ad assicurare
montante individuale degli iscritti, molte casse
un adeguato tenore di vita al momento del pensio-
hanno previsto la possibilità di aumentare il con-
namento.
tributo minimo soggettivo o di versarne uno ag-
Rimandiamo al prossimo appuntamento per
giuntivo. Ad esempio i biologi possono liberamen-
l’approfondimento sul sistema di calcolo e le pen-
te scegliere di versare un contributo in misura su-
sioni attese dagli iscritti a questi enti.
■
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
61
My life, My Style
Viaggi
Partita a calcio a
Tamnougalt
Ho piantato un’arancia in una nube
e ho creduto possibile il mare e il sogno
ho potuto leggere il testo effimero del deserto
ho atteso
il vento è passato sulle ultime sillabe
scendono dall’Atlante e tagliano le sabbie del deserto con
(Tahar Ben Jelloun)
strisce di oasi di palmeti e frutteti. A Ouarzazate c’è la bel-
L
a jeep sale sicura lungo i tornanti a strapiombo,
lissima kasbah di Taourirt, con le antiche case di terra ad-
in uno scenario spettacolare che cambia ogni chi-
dossate le une alle altre, vicoli segreti, portoni di legno die-
lometro. I verdi boschi di noci e oleandri, quando
tro i quali si possono trovare vecchi laboratori di tappeti,
Marrakech è ancora un’immagine nello specchietto retro-
cuoio, vasellame e hennè, o lussuosi riad con comodi letti
visore. I pendii terrazzati di piccoli villaggi di pietra, lavo-
e hammam di ori e profumi.
rati da braccia di padri e figli uguali nei secoli. Pecore e
Il Drâa secco di acqua e ricco di storia, curva ad Agdz,
muli. Vicini al cielo. Poi solo le rocce lunari. E il fischio
sotto il fortino rosso. Da qui la valle è un susseguirsi di ka-
del vento. È il passo di Tizi n'Tichka, 2.200 metri. Poi si
sbah e ksour, duecento chilometri di villaggi fortificati del
scende, verso Ouarzazate, verso l’orizzonte di ocra delle
sabbie lontane, assetate, del grande Sahara.
Trenta chilometri prima di Ouarzazate, Aït Benhaddou
62
colore della sabbia, oasi di palme e datteri, fichi e melograTesto e fotografie di
ni, campi di grano e orzo che sfidano orgogliosi il deserto.
Gaetano Pappuini
Miraggi. Terra di luce. Il Marocco chiede tempo per scoprir-
è uno spettacolare castello di sabbia, famosa attrice in
si. Per raccontare il suo grande libro. Il ritmo del cammino,
Lawrence d’Arabia, Gesù di Nazareth e il Gladiatore. Hol-
non della jeep, che corre veloce sull’asfalto. Il tempo di leg-
lywood ha restaurato la kasbah, che oggi è forse troppo
gere i volti segnati e le mani forti degli uomini, i piedi del-
bella e pulita, un po’ finta, con i suoi piccoli negozi d’arte
le donne che danzano sulla terra denudata dal sole. Il no-
e i panorami sul ouadi in secca. Pochi minuti e siamo a
stro tempo è poco, però. Le cicogne ci guardano fare cola-
Ouarazazate, strategico crocevia sulle rotte carovaniere.
zione, su una terrazza non ancora scaldata dal sole, un oriz-
Confluenza delle valli di Drâa, Dadès e Ziz, gli uadi che
zonte di cieli tersi, montagne ocra e antichi torri. Dobbia-
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
mo andare. Come sempre. Andare, guardare, tornare a casa. Ci fermiamo a Tamnougalt, antica capitale dei berberi.
Sentieri e canali tra gli orti, sotto le alte mura. Poi nei vicoli della cittadella, corridoi bui, stretti muri di terra, fino alla piazza del pozzo. Fino a un’indimenticabile sfida a pallone, un classico, anche senza gambe di legno in palio, bambini con storie e destini così lontani, per pochi minuti uniti da una palla sgonfia, due antichi portoni intarsiati come
porte: Marocco-Italia 2-2. E tutti contenti.
Zagora è l’ultima vera cittadina, confine delle terre
abitate. Qui c’è il famoso cartello che dice “Tombouctou 52
jours”, sottinteso a dorso di cammello. Le palmeraie nascondono posti adatti al riposo. Poco più a sud, a Tamegroute, la Librairie Coranique con gli antichi corani miniati anticipa le prime dune del deserto. Il Drâa prosegue il
suo corso, altri cento chilometri, prima di essere sopraffatto, come tutto, dalla sabbia del Sahara. Siamo a M’Hamid.
Lembo estremo del Marocco, a poche decine di chilometri
dalla frontiera algerina. Dove cominciano a vedersi gli uomini blu. Sabbia. Pista dura anche per i 4x4. Cammelli. Il
bivacco nel deserto, verso le dune dell’Erg Chigaga. Un po’
artificiale. Ma comunque un’emozione, quando scende la
notte. Tappeti. Ombre fugaci oltre le luci. Un fennec? Un
alito di vento. Coperte pesanti per il freddo pungente del
deserto. Le grandi dune di Merzouga sono a nord-est, a
due settimane a dorso di cammello, per un’avventura diversa. Noi torniamo indietro.
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FONDI&SICAV/Dicembre 2014
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My life, My Style
Ristoranti
Un grande
talento a Ragusa
Q
uando un appassionato e girovago gourmet
entra in un ristorante si aspetta sempre di scovare il sacro fuoco del talento, quello più niti-
do e cristallino. Egli ha bisogno, per la sua sopravvivenza, di scoprire anche in un angolo sperduto del globo quel
cuoco che gli sappia regalare nuove emozioni, nuovi stiQuesta parte di Sicilia è ricca di fascino e storia. È frut-
moli: brama per essere sorpreso, affascinato, rapito. E que-
to di contaminazioni che si sono susseguite nei secoli, per
sti non sono desideri così facili da soddisfare. Ma quan-
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do succede, perché fortunatamente ancora accade, ecco
a cura di Alberto Cauzzi
merito dei vari popoli che l’hanno prima conquistata e poi
che il luogo dove l’onirico si trasforma in realtà riesce ad
www.passionegourmet.com
dominata, ma che hanno lasciato in eredità una cultura
assumere un significato ancora più profondo e ricco di
straordinaria, che la terra stessa ha assorbito, rielaborato
sfumature.
e reinterpretato, soprattutto nella sua tradizione culinaria.
David Tamburini è un condensato di talento, passio-
È qui che un toscano, ma ormai siciliano di adozione,
ne, applicazione e dedizione. Come alcuni suoi colleghi do-
ha trovato la sua dimensione espressiva. È stato catturato
tati di estro e fantasia, oltre che di indiscusse doti tecni-
da questa terra meravigliosa, l’ha letta e riletta, ha impa-
che, è rinchiuso nel suo ristorante per gran parte delle 24
rato, scrutato uomini e luoghi, ha infine elaborato una sua
ore che compongono una giornata. Il primo ad arrivare,
visione che ha tradotto nella sua interpretazione di cuci-
l’ultimo ad andare via. È lui che tutte le mattine prepara di
na, davvero unica, precisa e personale. Ha proiettato una
buon’ora l’impasto del pane ed è lui a salutare, la sera tar-
tradizione secolare con i suoi prodotti e i suoi ingredienti
di, l’ultimo degli ospiti che, felice, esce da questo fantasti-
nel millennio moderno in cui viviamo, aggiungendo tanto,
co palazzo ibleo.
tantissimo di sé.
FONDI&SICAV/Dicembre 2014
E il risultato è semplicemente sensazionale. Non abbiamo timore di affermare che con il tempo e l’adeguato
sostegno del pubblico, che ci auguriamo raggiunga Modica copioso, David Tamburrini possa essere uno dei grandi
interpreti della cucina siciliana e italiana di domani.
Il nostro pranzo non è stato affatto privo di sbavature, certo. Ma ormai è evidente quanto la cucina espressa
qui alla Gazza Ladra sia tra le più personali e originali della nostra penisola. Farcita di grande tecnica, mai troppo
ostentata ed evidente, e di una capacità, rara, di concentrazione di sapori e di gestione delle consistenze davvero
formidabile. Ma l’uomo, il cuoco, è nulla ormai senza un’adeguata squadra, soprattutto in sala.
E qui troviamo due giovani e interessanti, nonché bravi e preparati esponenti, come Salvatore Corsino (classe
‘87) e il sommelier Alessandro Melita (classe ‘72). Che ci
auguriamo rimangano a lungo, entrambi, al servizio di
questo talento dell’Ibleide e dell’Italia intera.
Entrata e benvenuto con crema di melanzane affumicate, pomodoro confit e mozzarella avvolta in pasta
kataifi. Il benvenuto è semplicemente fantastico: pani raf-
LA SCHEDA
finati alle carrube, alla semola di grano duro e bianco si
affiancano a cialde di cipolla disidratata, di riso rosso e
Dove si trova
peperone crusco e di sesamo e ceci (foto di chiusura)
via Blandini 5, Modica (RG)
accompagnati da un delizioso kefir alle spezie iblee e da
Telefono +39.0932.755655
una parmigiana di melanzane di una concentrazione
D’estate aperto tutti i giorni a cena. D’inverno chiuso il lunedì, aperto anche
inimmaginabile.
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la domenica a pranzo.
[email protected]
www.ristorantelagazzaladra.it
Menù degustazione: 70€, 90€
Alla carta: 90€
Pregi: una rilettura moderna e accattivante della tradizione siciliana, con un
occhio al mondo intero; un servizio giovane, attento e premuroso; una carta
dei vini con una predilezione per quelli biodinamici; un dehor estivo da favola, in un antico cortile ibleo.
Difetti: i ricarichi dei vini; il parcheggio difficoltoso in prossimità del locale.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.passionegourmet.com
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FONDI&SICAV
Anno 7 - Numero 70 - Dicembre 2014
F ON D I & S I C A V - D I C E MB R E 2 0 1 4 -
N.
7 0 - O U T OL O OK 2 0 1 5
CONOSCERE PER INVESTIRE AL MEGLIO
Outlook
Outlook per
per ilil 2015
2015
Una Cina che cresce,
tante paure negli Usa
e in Europa
Fondi&Sicav - Dicembre 2014
numero 70 – Anno 7
Direttore
Giuseppe Riccardi
Coordinamento redazionale e direttore
responsabile
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Ufficio studi
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Caporedattore
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Il Fondo Legg Mason Western Asset Macro Opportunities Bond è un comparto (“Fondo”) di Legg Mason Global Funds plc (“LMGF plc”), un fondo a ombrello con separazione patrimoniale tra i comparti, costituito come società d’investimento a capitale variabile organizzato come organismo d’investimento
collettivo in valori mobiliari (“OICVM”) ai sensi dei Companies Acts irlandesi e della normativa in materia di OICVM. LMGF plc è autorizzato in Irlanda dalla Banca Centrale d’Irlanda (la “Banca Centrale”). Si ricorda che il valore degli investimenti e il reddito da essi derivante possono diminuire oltre che
aumentare. L’investimento in un comparto implica rischi d’investimento, compresa la perdita potenziale del capitale investito. La performance storica non rappresenta un indicatore affidabile dei rendimenti futuri. Si richiama l’attenzione degli investitori sui fattori specifici di rischio riportati nel Documento
contenente le informazioni chiave per gli investitori (“KIID”) relativo alla classe di azioni in questione, nonché nel prospetto informativo di LMGF plc (il “Prospetto”). Il presente documento non offre necessariamente una sintesi esaustiva e non è finalizzato, ad esempio, a presentare un’analisi completa.
Le informazioni e i dati contenuti nel presente documento (compresi, tra gli altri, ricerche, stime, numeri, pareri, dichiarazioni, tendenze, tecniche e strategie d’investimento) sono stati redatti attingendo a fonti ritenute affidabili, ma non sono in alcun modo garantiti da Legg Mason Investments (Europe)
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raggiungere i loro obiettivi d’investimento. I riferimenti a singoli titoli indicati nel presente documento sono forniti esclusivamente a titolo di esempio e non debbono intendersi come una raccomandazione all’acquisto o alla vendita di investimenti o partecipazioni. Titoli obbligazionari: esiste un rischio
che le emittenti di titoli obbligazionari detenuti dal fondo possano non essere in grado di rimborsare l’obbligazione o pagare l’interesse dovuto sulla stessa, comportando conseguenti perdite per il fondo. Liquidità: in talune circostanze, la vendita degli investimenti del fondo potrebbe essere difficoltosa
a causa di una domanda di mercato insufficiente; in tale eventualità il fondo potrebbe non essere in grado di minimizzare le perdite su tali investimenti. Obbligazioni a basso rating: il fondo può investire in obbligazioni a basso rating o prive di rating di qualità analoga, che comportano un maggior
grado di rischio rispetto alle obbligazioni a rating elevato. Investimento nei mercati emergenti: il Fondo può investire nei mercati di paesi di piccole dimensioni, poco sviluppati e regolamentati e più volatili rispetto ai mercati di paesi maggiormente industrializzati. Valuta del Fondo: le oscillazioni dei
tassi di cambio tra la valuta degli investimenti detenuti dal fondo e la valuta base dello stesso possono incidere negativamente sul valore di un investimento e sul reddito da esso derivante. Copertura: il fondo può utilizzare derivati per ridurre il rischio di volatilità dei tassi di cambio fra la valuta degli
investimenti detenuti dal fondo e la valuta base del fondo stesso (copertura). Tuttavia, le transazioni di copertura possono altresì esporre il fondo a rischi aggiuntivi, per esempio il rischio che la controparte nella transazione non sia in grado di adempiere ai pagamenti, determinando una perdita per il
fondo. Tassi di interesse: le variazioni nei tassi di interesse possono incidere negativamente sul valore del fondo. Derivati: il Fondo utilizza in misura significativa gli strumenti derivati. Gli investimenti in derivati potrebbero causare al fondo una perdita pari o superiore al capitale investito. L’utilizzo di
derivati può altresì risultare in maggiori fluttuazioni del valore del Fondo. Controparti del Fondo: il fondo potrà subire perdite se le parti con cui scambia non sono in grado di adempiere ai propri obblighi finanziari. Operazioni del Fondo: il fondo è soggetto al rischio di perdita risultante da procedure,
personale o sistemi interni inadeguati o carenti, o a quelli di terze parti, quali quelle responsabili della custodia delle sue attività, soprattutto in caso di investimenti nei paesi in via di sviluppo. I pareri espressi sono soggetti a modifica senza preavviso e non tengono conto degli obiettivi d’investimento
specifici, della situazione finanziaria o delle esigenze dei singoli investitori. Il presente materiale non è destinato a persone o a un utilizzo che possano essere contrari a leggi o norme locali. Pubblicato e approvato da Legg Mason Investments (Europe) Limited, con sede legale al n. 201 di Bishopsgate,
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l’obiettivo di investimento e i fattori di rischio). Questi, insieme ad altri documenti rilevanti, possono essere ottenuti gratuitamente in inglese, francese, tedesco, greco, italiano, norvegese e spagnolo presso la sede legale di LMGF plc sita a Riverside Two, Sir John Rogerson’s Quay, Grand Canal Dock,
Dublino 2, Irlanda, oppure dall’agente amministrativo di LMGF plc, BNY Mellon Investment Servicing (International) Limited, allo stesso indirizzo, oppure ancora sul sito www.leggmasonglobal.com. In Italia questi documenti possono essere ottenuti gratuitamente dalla banca corrispondente, BNP Paribas
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