Testimoni di Geova — Sito ufficiale: jw.org Bibbia: domande e risposte La Bibbia offre le risposte più esaurienti ai grandi interrogativi sull’esistenza. Lo scorrere dei secoli non ha fatto che confermare tutto il suo valore. In questa sezione scoprirai quanto sia pratica (2 Timoteo 3:16, 17). Cosa insegna davvero la Bibbia? Scegli la domanda che più ti interessa. Bibbia La Bibbia è un libro di sapienza umana? La risposta della Bibbia La Bibbia, chiamata anche Sacre Scritture, contiene effettivamente molte perle di saggezza. Ma nota cosa dice di se stessa: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio” (2 Timoteo 3:16). Ci sono molte prove a sostegno di questa affermazione. Eccone alcune: Nessuno è mai riuscito a confutare l’accuratezza storica della Bibbia. Gli scrittori biblici erano uomini onesti che scrissero con grande franchezza. La loro sincerità conferisce attendibilità a ciò che scrissero. La Bibbia ha un unico tema centrale: la rivendicazione del diritto di Dio di governare l’umanità e l’adempimento del suo proposito per mezzo del suo Regno celeste. Anche se fu scritta migliaia di anni fa, la Bibbia non riflette idee scientifiche sbagliate largamente accettate nell’antichità. Le testimonianze storiche dimostrano che le profezie della Bibbia si sono avverate. La Bibbia contiene i pensieri di Dio? La risposta della Bibbia Molti scrittori biblici affermano che fu Dio a indicare loro cosa scrivere. Ecco alcuni esempi: Il re Davide: “Lo spirito di Geova parlò mediante me, e la sua parola fu sulla mia lingua” (2 Samuele 23:1, 2). Il profeta Isaia: “Il Sovrano Signore, Geova degli eserciti, ha detto questo” (Isaia 22:15). L’apostolo Giovanni: “Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede” (Rivelazione [Apocalisse] 1:1). La Bibbia è un libro degli occidentali? La risposta della Bibbia La Bibbia non fu scritta da europei. Tutti gli uomini che Dio impiegò per scriverla erano asiatici. La Bibbia non insegna che esista una razza superiore alle altre. Afferma invece: “Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto” (Atti 10:34, 35). Fu Mosè a scrivere la Bibbia? La risposta della Bibbia Dio usò Mosè per scrivere i primi cinque libri della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio. Probabilmente Mosè scrisse anche il libro di Giobbe e il Salmo 90. Ma fu soltanto uno dei circa 40 uomini impiegati da Dio per scrivere la Bibbia. È possibile sapere chi scrisse effettivamente la Bibbia? La risposta della Bibbia Molti si sentono dire che non si può sapere con certezza chi scrisse la Bibbia. Ma spesso nella Bibbia si legge chiaramente chi ne mise per iscritto il contenuto. Alcune parti iniziano con espressioni quali “le parole di Neemia”, “la visione di Isaia” e “la parola di Geova che fu rivolta a Gioele” (Neemia 1:1; Isaia 1:1; Gioele 1:1). La maggior parte degli scrittori biblici ammise di scrivere nel nome di Geova, il solo vero Dio, e di essere guidata da lui. I profeti che scrissero le Scritture Ebraiche vi inclusero più di 300 volte l’affermazione: “Geova ha detto questo” (Amos 1:3; Michea 2:3; Naum 1:12). Altri scrittori ricevettero messaggi divini tramite angeli (Zaccaria 1:7, 9). La Bibbia fu scritta da circa 40 uomini nell’arco di 1.600 anni. Alcuni furono impiegati per scrivere più di un libro biblico. In effetti la Bibbia è una piccola biblioteca contenente 66 libri. Consta dei 39 libri delle Scritture Ebraiche, da molti chiamate Antico Testamento, e dei 27 libri delle Scritture Greche Cristiane, spesso dette Nuovo Testamento. Cosa ci vuole per capire la Bibbia? La risposta della Bibbia La Bibbia stessa ci spiega cosa ci vuole per capirla. Qualunque sia il tuo retaggio culturale, il messaggio di Dio contenuto nella Bibbia “non è troppo difficile per te, né è lontano” (Deuteronomio 30:11). Per capire la Bibbia è necessario . . . 1. 2. 3. Avere l’atteggiamento giusto. Accetta la Bibbia quale Parola di Dio. Sii umile, visto che Dio si oppone ai superbi (1 Tessalonicesi 2:13; Giacomo 4:6). Non nutrire, però, una fede cieca: Dio vuole che usi la tua “facoltà di ragionare” (Romani 12:1, 2). Pregare per avere sapienza. “Non ti appoggiare al tuo proprio intendimento”, dice la Bibbia in Proverbi 3:5. Piuttosto ‘continua a chiedere a Dio’ la sapienza necessaria per capire la Bibbia (Giacomo 1:5). Studiare con regolarità. Lo studio della Bibbia sarà molto più proficuo se lo farai con regolarità anziché una volta ogni tanto (Giosuè 1:8). 4. 5. Studiare per argomenti. Lo studio per argomenti è un sistema efficace per conoscere la Bibbia perché ti permette di analizzarla soggetto per soggetto. Comincia con “gli insegnamenti più semplici”, per così dire, e poi passa “a un insegnamento più profondo” (Ebrei 6:1, 2, Parola del Signore). Confrontando i versetti fra loro noterai che varie parti della Bibbia si spiegano a vicenda, anche quelle “difficili a capirsi” (2 Pietro 3:16). Farsi aiutare da qualcuno. La Bibbia ci incoraggia ad accettare l’aiuto di chi la capisce (Atti 8:30, 31). I testimoni di Geova invitano ad avvalersi di un corso biblico gratuito. Come i primi cristiani, si servono dei versetti biblici per aiutare altri a capire cosa insegna veramente la Parola di Dio (Atti 17:2, 3). Invece non è necessario . . . 1. 2. Avere intelligenza e cultura elevate. I dodici apostoli di Gesù comprendevano le Scritture e le insegnavano ad altri, anche se alcuni li consideravano “illetterati e comuni” (Atti 4:13). Avere denaro. Puoi imparare ciò che insegna la Bibbia senza spendere nulla. Gesù disse ai suoi discepoli: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo 10:8). Che significato hanno i numeri nella Bibbia? La numerologia ha un fondamento biblico? La risposta della Bibbia Spesso nella Bibbia i numeri sono da intendere in senso letterale, ma in alcuni casi sono usati come simboli. Di solito il contesto indica in che senso è usato un numero. Ecco alcuni esempi di significati simbolici di numeri nella Bibbia. 1 Significa unità. Ad esempio Gesù, riferendosi ai suoi seguaci, pregò Dio: “Prego [...] affinché siano tutti uno, come tu, Padre, sei unito a me ed io sono unito a te” (Giovanni 17:20, 21; Matteo 19:6). 2 In contesti legali due testimoni contribuiscono ad appurare la verità dei fatti in una questione (Deuteronomio 17:6). Similmente la ripetizione di una visione o di un’affermazione ne attesta la certezza e la verità. Per esempio, Giuseppe interpretando un sogno che fu fatto avere al faraone disse: “Il fatto che il sogno è stato ripetuto a Faraone due volte significa che la cosa è fermamente stabilita da parte del vero Dio” (Genesi 41:32). In contesti profetici “due corna” possono rappresentare duplici potenze, come fu detto al profeta Daniele in merito all’impero medo-persiano (Daniele 8:20, 21; Rivelazione [Apocalisse] 13:11). 3 Proprio come la testimonianza di tre testimoni attesterebbe la veracità di una questione, così una triplice ripetizione sembra comprovare o dare enfasi a ciò che viene ripetuto (Ezechiele 21:27; Atti 10:9-16; Rivelazione 4:8; 8:13). 4 Questo numero può rappresentare completezza dal punto di vista della forma e delle funzioni, come nel caso dell’espressione i “quattro angoli della terra” (Rivelazione 7:1; 21:16; Isaia 11:12). 6 Essendo di un’unità minore di sette, numero che spesso rappresenta completezza, il sei può simboleggiare qualcosa di incompleto o imperfetto, oppure qualcosa che è messo in relazione con i nemici di Dio (1 Cronache 20:6; Daniele 3:1; Rivelazione 13:18). 7 Questo numero è usato spesso per indicare completezza. Ad esempio, Dio comandò agli israeliti di marciare intorno alla città di Gerico per sette giorni consecutivi e di marciare sette volte il settimo giorno (Giosuè 6:15). La Bibbia contiene molti altri casi in cui il numero sette è usato in modo simile (Levitico 4:6; 25:8; 26:18; Salmo 119:164; Rivelazione 1:20; 13:1; 17:10). Gesù disse a Pietro che avrebbe dovuto perdonare il suo fratello non “fino a sette volte”, ma “fino a settantasette volte”; la ripetizione del numero “sette” doveva trasmettere l’idea che bisogna perdonare senza limiti (Matteo 18:21, 22). 10 Questo numero può indicare la pienezza o la totalità di una data cosa (Esodo 34:28; Luca 19:13; Rivelazione 2:10). 12 È un numero che sembra rappresentare una struttura che ha completezza in quanto ideata da Dio. Per esempio, una visione data all’apostolo Giovanni includeva una città con “dodici pietre di fondamento, e su di esse i dodici nomi dei dodici apostoli” (Rivelazione 21:14; Genesi 49:28). Anche i multipli di 12 possono avere un significato simile (Rivelazione 4:4; 7:4-8). 40 In alcuni casi il numero 40 è associato a periodi di giudizio o di punizione (Genesi 7:4; Ezechiele 29:11, 12). Numerologia e gematria Questi significati simbolici dei numeri nella Bibbia non hanno nulla a che fare con la numerologia, ovvero la ricerca di un significato nascosto nei numeri, nelle loro combinazioni e nelle loro somme. Ad esempio, i cabalisti ebrei hanno esaminato le Scritture Ebraiche ricorrendo a una tecnica detta gematria, che attribuisce un valore numerico alle lettere dell’alfabeto per trovare dei significati nascosti nel testo. La numerologia è una forma di divinazione, pratica condannata da Dio (Deuteronomio 18:10-12). Dio Dio è una Trinità? La risposta della Bibbia Molte confessioni cristiane insegnano che Dio è una Trinità. Eppure, nota cosa dice l’Encyclopædia Britannica: “Né la parola Trinità né l’esplicita dottrina compare nel Nuovo Testamento [...] La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute”. Il Dio della Bibbia non viene mai descritto come trino. Ecco cosa dicono alcuni passi biblici: “Geova nostro Dio è un solo Geova” (Deuteronomio 6:4). “Tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra” (Salmo 83:18). “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3). “Dio è uno solo” (Galati 3:20). Perché quasi tutte le confessioni cristiane dicono che Dio è una Trinità? Dio è una forza impersonale? La risposta della Bibbia La potenza di Dio è incommensurabile ed egli la esercita in tutto l’universo. Parlando del modo in cui Dio creò i miliardi e miliardi di stelle, la Bibbia dice: “Alzate gli occhi in alto e vedete. Chi ha creato queste cose? Colui che ne fa uscire l’esercito perfino a numero, che tutte chiama perfino per nome. A motivo dell’abbondanza di energia dinamica, essendo egli anche vigoroso in potenza, non ne manca nessuna” (Isaia 40:25, 26). Ma Dio è molto più che una potente forza. La Bibbia dice che prova sentimenti, come amore e odio (Salmo 11:5; Giovanni 3:16). Non solo: la Bibbia rivela anche che con il nostro comportamento possiamo rallegrarlo o rattristarlo (Salmo 78:40, 41). Dio è in ogni luogo? La risposta della Bibbia No. Dio dimora in un luogo specifico: i cieli. Leggi questi passi biblici: Il re Salomone pregò: “Voglia tu stesso ascoltare dai cieli, tuo stabilito luogo di dimora” (1 Re 8:43). Gesù Cristo insegnò ai discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli” (Matteo 6:9). Dopo essere stato risuscitato, Gesù entrò “nel cielo stesso, per comparire ora dinanzi alla persona di Dio” (Ebrei 9:24). Questi versetti indicano chiaramente che Geova Dio è una persona vera e propria e che non è in ogni luogo, ma risiede in cielo. Dio ha un nome? La risposta della Bibbia Tutti gli esseri umani hanno un nome proprio. Non è ragionevole pensare che anche Dio ne abbia uno? In un rapporto di amicizia fra due persone è molto importante potersi chiamare per nome. Non dovrebbe essere la stessa cosa nella nostra amicizia con Dio? Nella Bibbia Dio dice: “Io sono Geova. Questo è il mio nome” (Isaia 42:8). Anche se ha molti titoli, come “Dio Onnipotente”, “Sovrano Signore” e “Creatore”, egli dà ai suoi adoratori l’onore di rivolgersi a lui chiamandolo per nome (Genesi 17:1; Atti 4:24; 1 Pietro 4:19). Molte traduzioni bibliche riportano il nome proprio di Dio in Esodo 6:3, dove si legge: “Apparivo ad Abraamo, Isacco e Giacobbe come Dio Onnipotente, ma rispetto al mio nome Geova non mi feci conoscere da loro”. In italiano Geova è una forma del nome di Dio usata da secoli. Anche se molti studiosi prediligono grafie come “Yahweh” o “Jahve”, Geova è la forma più conosciuta di questo nome. La prima parte della Bibbia fu scritta in ebraico, lingua che si legge da destra a sinistra. In ebraico il nome divino consiste di quattro consonanti, והיotebafla’lled erettel orttauq etseuQ .ה ebraico, traslitterate YHWH, sono chiamate Tetragramma. Il nome di Dio è Gesù? La risposta della Bibbia Gesù si definì “Figlio di Dio” (Giovanni 10:36; 11:4). Non disse mai di essere l’Onnipotente. Inoltre Gesù rivolgeva le sue preghiere a Dio (Matteo 26:39). E quando insegnò ai suoi seguaci come pregare, disse: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome” (Matteo 6:9). Gesù rivelò il nome di Dio quando, citando un antico passo delle Scritture, disse: “Ascolta, Israele: Geova nostro Dio è un solo Geova” (Marco 12:29; Deuteronomio 6:4). Cosa dice la Bibbia del libero arbitrio? Dio prestabilisce ogni cosa? La risposta della Bibbia Invece di essere lui o il destino a prestabilire quello che faremo, Dio ci nobilita dandoci il libero arbitrio, ovvero la facoltà di prendere liberamente le nostre decisioni. Ecco cosa insegna la Bibbia. Dio ha creato gli esseri umani a sua immagine (Genesi 1:26). A differenza degli animali, che agiscono soprattutto per istinto, noi somigliamo a lui perché abbiamo la possibilità di manifestare qualità come amore e giustizia. E come lui, abbiamo il libero arbitrio. Il nostro futuro dipende in larga misura da noi. La Bibbia ci incoraggia a ‘scegliere la vita, ascoltando la voce di Dio’, scegliendo cioè di ubbidire ai suoi comandi (Deuteronomio 30:19, 20). Questa possibilità che ci viene offerta non avrebbe senso, e denoterebbe addirittura crudeltà, se fossimo privi del libero arbitrio. Invece di costringerci a fare quello che dice lui, Dio fa appello al nostro cuore: “Oh se tu realmente prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume” (Isaia 48:18). Non è il destino a determinare se avremo successo o meno nella vita. Se vogliamo riuscire in qualcosa dobbiamo rimboccarci le maniche. “Tutto quello che la tua mano trova da fare”, dice la Bibbia, “fallo con tutte le tue forze” (Ecclesiaste 9:10, Nuova Riveduta). Dichiara inoltre: “I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio” (Proverbi 21:5). Il libero arbitrio è un dono prezioso da parte di Dio, in quanto ci permette di amarlo ‘con tutto il cuore’, ovvero perché lo vogliamo (Matteo 22:37). Dio non prestabilisce ogni cosa? La Bibbia insegna che Dio è onnipotente, vale a dire che la sua potenza non è limitata da nessun altro (Giobbe 37:23; Isaia 40:26). Tuttavia egli non usa tale potenza per prestabilire ogni cosa. La Bibbia dice ad esempio che Dio ‘esercitava padronanza’ nei confronti dell’antica Babilonia, che era nemica del suo popolo (Isaia 42:14). Similmente, per ora Dio sta tollerando coloro che abusano del libero arbitrio per far del male ai propri simili. Ma non li tollererà per sempre (Salmo 37:10, 11). Gesù Gli studiosi credono che Gesù sia esistito? Gli studiosi hanno elementi concreti per credere che Gesù sia esistito. Storici del I e del II secolo menzionano Gesù e i primi cristiani. L’Encyclopædia Britannica (edizione 2002) dice: “Questi resoconti indipendenti dimostrano che nei tempi antichi neppure i nemici del cristianesimo dubitarono della storicità di Gesù, che fu contestata per la prima volta e senza motivi validi alla fine del XVIII secolo, durante il XIX e all’inizio del XX secolo”. Il libro Jesus and Archaeology, edito nel 2006, afferma: “Oggi nessuno studioso accreditato mette in dubbio il fatto che un ebreo di nome Gesù, figlio di Giuseppe, sia veramente vissuto; quasi tutti ammettono tranquillamente che ora disponiamo di una considerevole quantità di informazioni riguardo a ciò che fece e all’essenza di ciò che insegnò”. Il Gesù della Bibbia è una persona reale. Ci viene detto il nome dei suoi antenati e dei suoi familiari più prossimi (Matteo 1:1; 13:55). La Bibbia cita inoltre per nome diversi governanti suoi contemporanei (Luca 3:1, 2). Questi dettagli permettono ai ricercatori di verificare l’accuratezza della narrazione biblica. I Vangeli raccontano la vita di Gesù in modo accurato? La risposta della Bibbia Parlando del suo resoconto della vita di Gesù, l’evangelista Luca disse di aver “seguito con accuratezza ogni cosa dall’inizio” (Luca 1:3). Stando ad alcuni, i racconti della vita di Gesù contenuti nei Vangeli (scritti dai suoi contemporanei Matteo, Marco, Luca e Giovanni) sarebbero stati alterati nel IV secolo. Ma agli inizi del XX secolo fu rinvenuto in Egitto un prezioso frammento del Vangelo di Giovanni. È oggi noto col nome di papiro 52 Rylands 457 (P ) ed è conservato nella John Rylands Library di Manchester, in Inghilterra. Contiene il brano che nelle Bibbie moderne corrisponde a Giovanni 18:31-33, 37, 38. Si tratta del più antico frammento delle Scritture Greche Cristiane di cui si ha notizia. Secondo molti studiosi fu scritto verso il 125, appena un quarto di secolo o giù di lì dopo la stesura dell’originale. Il testo del frammento concorda quasi perfettamente con il testo di manoscritti posteriori. Quando furono scritti i Vangeli? La risposta della Bibbia Parlando della sua narrazione della vita di Gesù, l’apostolo Giovanni scrisse: “Colui che lo ha visto ne ha reso testimonianza, e la sua testimonianza è vera, e quest’uomo sa di dire cose vere, affinché anche voi crediate” (Giovanni 19:35). Un motivo per fidarsi dei Vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni è che furono scritti quando molti testimoni oculari degli avvenimenti narrati erano ancora in vita. Secondo alcune fonti, il Vangelo di Matteo fu scritto solo otto anni dopo la morte di Cristo, cioè attorno al 41. Molti studiosi propendono per una data più tarda, ma in linea di massima tutti sono d’accordo che i libri che compongono le Scritture Greche Cristiane furono scritti durante il I secolo. Chi aveva visto Gesù in vita sulla terra ed era stato testimone della sua morte e risurrezione poteva verificare il contenuto dei Vangeli, e se avesse trovato delle inesattezze avrebbe potuto smascherarle facilmente. Il prof. Frederick F. Bruce osserva: “Una spiccata caratteristica della primitiva predicazione apostolica è il fiducioso appello alla conoscenza degli ascoltatori; essi non solo dicevano ‘Noi siamo testimoni di queste cose’, ma anche: ‘Come voi stessi ben sapete’ (Atti 2:22)”. Gesù era solo un uomo buono? La risposta della Bibbia Gesù era più che un uomo buono. Ha influito sulla storia umana più di chiunque altro. Nota cosa hanno detto di lui questi famosi storici e scrittori: “Gesù di Nazaret [...] è sicuramente il personaggio più importante della storia” (Herbert G. Wells, storico inglese). “Gesù è il personaggio più influente che sia mai vissuto su questo pianeta e la sua influenza continua a crescere” (Kenneth Scott Latourette, storico e scrittore americano). La Bibbia spiega perché Gesù ha influito sull’umanità più di qualsiasi altro uomo buono. Quando Gesù chiese ai suoi più stretti seguaci chi pensavano che egli fosse, uno di loro rispose correttamente: “Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente” (Matteo 16:16). Perché Gesù è chiamato Figlio di Dio? La risposta della Bibbia Dio non ha mai avuto figli da una donna. D’altra parte, è il Creatore di ogni forma di vita (Rivelazione [Apocalisse] 4:11). Per questo il primo essere umano che Dio creò, Adamo, fu chiamato “figlio di Dio” (Luca 3:38). La Bibbia insegna che anche Gesù fu creato da Dio, quindi anche Gesù è chiamato “Figlio di Dio” (Giovanni 1:49). Dio creò Gesù prima di Adamo. L’apostolo Paolo scrisse che Gesù “è l’immagine dell’invisibile Iddio, il primogenito di tutta la creazione” (Colossesi 1:15). La vita di Gesù iniziò molto prima che egli nascesse in una stalla a Betleem. La Bibbia dice infatti che la sua “origine è dai primi tempi, dai giorni del tempo indefinito” (Michea 5:2). Quale Figlio primogenito di Dio, prima di nascere come uomo sulla terra Gesù era una creatura spirituale in cielo. Egli stesso disse: “Sono sceso dal cielo” (Giovanni 6:38; 8:23). Gesù è l’Onnipotente? La risposta della Bibbia I nemici di Gesù lo accusarono di farsi uguale a Dio (Giovanni 5:18; 10:30-33). Eppure Gesù non si pose mai sullo stesso piano dell’Onnipotente. Disse: “Il Padre è maggiore di me” (Giovanni 14:28). I primi seguaci di Gesù non lo consideravano uguale all’Onnipotente. Ad esempio, parlando di Gesù risorto, l’apostolo Paolo scrisse: “Dio lo ha esaltato a una posizione superiore”. È ovvio che Paolo non credeva che Gesù fosse l’Onnipotente. Altrimenti come avrebbe fatto Dio a esaltarlo a una posizione superiore? (Filippesi 2:9). Gesù morì su una croce? La risposta della Bibbia Per molti la croce è il simbolo più noto del cristianesimo. La Bibbia però non descrive lo strumento impiegato per mettere a morte Gesù; nessuno quindi può sapere con assoluta certezza che forma avesse. Tuttavia dalla Bibbia si possono ricavare indicazioni secondo cui Gesù morì non su una croce, bensì su un palo diritto. Quando fanno riferimento allo strumento utilizzato per mettere a morte Gesù, le Scritture usano di solito il termine greco stauròs (Matteo 27:40; Giovanni 19:17). Per quanto le traduzioni spesso rendano questa parola “croce”, molti studiosi concordano nell’affermare che il suo significato basilare è in realtà “palo diritto”. * Una fonte indica che stauròs “non significa mai due pezzi di legno uniti trasversalmente” (A Critical Lexicon and Concordance to the English and Greek New Testament). Inoltre la Bibbia usa la parola greca xỳlon come sinonimo di stauròs (Atti 5:30; 1 Pietro 2:24). Questo termine significa “legno”, “tronco”, “palo” o “albero”. * La Companion Bible commenta: “Nel greco del [Nuovo Testamento] non c’è nulla che faccia anche solo pensare a due pezzi di legno”. Dio approva l’uso della croce nel culto? Con crux simplex si indicava in latino un unico palo usato per l’esecuzione di un criminale A prescindere dalla forma dello strumento su cui morì Gesù, i fatti e i versetti biblici che seguono dimostrano che non dovremmo servirci della croce nel culto. 1. Dio disapprova il culto in cui si fa uso di immagini o simboli, inclusa la croce. Dio comandò agli israeliti di non usare nella loro adorazione “la forma di qualche simbolo”. In seguito anche ai cristiani venne dato il comando: “Fuggite l’idolatria” (Deuteronomio 4:15-19; 1 Corinti 10:14). 2. 3. I cristiani del I secolo non impiegavano la croce nell’adorazione. * Gli insegnamenti e l’esempio degli apostoli stabilirono un modello che tutti i cristiani dovrebbero seguire (2 Tessalonicesi 2:15). L’uso della croce nel culto affonda le radici nel paganesimo. * Centinaia di anni dopo la morte di Gesù, quando le chiese si erano allontanate dai suoi insegnamenti, ai nuovi fedeli fu “permesso [...] di ritenere i loro segni e simboli pagani”, inclusa la croce (The Expanded Vine’s Expository Dictionary of New Testament Words). Tuttavia secondo la Bibbia adottare simboli pagani per favorire la conversione di nuovi adepti non è una pratica accettabile (2 Corinti 6:17). Famiglia Se ci si ama, che male c’è a convivere? La risposta della Bibbia La Bibbia dice chiaramente che “Dio giudicherà i fornicatori” (Ebrei 13:4). Il termine greco reso “fornicazione”, pornèia, include i rapporti sessuali prematrimoniali. Quindi agli occhi di Dio sarebbe sbagliato che una coppia convivesse, seppure con l’intenzione di sposarsi in seguito. Anche se due sono profondamente innamorati, Dio richiede che si sposino prima di avere rapporti. Fu Dio a crearci con la capacità di amare. La sua principale qualità è l’amore (1 Giovanni 4:8). Perciò ha buone ragioni per stabilire che siano solo le coppie sposate ad avere rapporti. La Bibbia si esprime sui matrimoni omosessuali? La risposta della Bibbia Il Creatore stabilì le norme che regolano il matrimonio molto prima che lo facessero i governi. Nel primo libro della Bibbia si legge: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre e si dovrà tenere stretto a sua moglie e dovranno divenire una sola carne” (Genesi 2:24). Secondo un dizionario biblico, la parola ebraica per “moglie” indica chiaramente “un essere umano di sesso femminile” (Vine’s Expository Dictionary of Biblical Words). Gesù confermò che coloro che vengono uniti in matrimonio devono essere “maschio e femmina” (Matteo 19:4). Quindi Dio voleva che il matrimonio fosse un legame permanente e intimo fra un uomo e una donna. Gli uomini e le donne sono fatti in modo da completarsi per poter soddisfare i reciproci bisogni emotivi e sessuali e avere figli. La Bibbia ammette il divorzio? La risposta della Bibbia Sì, lo ammette. Gesù, però, indicò che c’è una sola ragione valida per porre fine a un matrimonio: “Chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione [rapporti sessuali al di fuori del matrimonio], e ne sposa un’altra commette adulterio” (Matteo 19:9). Dio odia il divorzio motivato da inganno e slealtà. Egli stesso chiamerà a rendere conto coloro che lasciano con leggerezza il proprio coniuge, specie quando lo fanno per cambiare partner (Malachia 2:13-16; Marco 10:9). La Bibbia ammette la poligamia? La risposta della Bibbia Per un certo periodo di tempo Dio permise che l’uomo avesse più di una moglie (Genesi 4:19; 16:1-4; 29:18-29). Ma non fu Dio a dare origine alla poligamia. Egli aveva dato solo una moglie ad Adamo. Dio diede a Gesù Cristo l’autorità di ripristinare la Sua norma originale della monogamia (Giovanni 8:28). Quando lo interrogarono in merito al matrimonio, Gesù disse: “Colui che li creò dal principio li fece maschio e femmina e disse: ‘Per questo motivo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una sola carne’ ” (Matteo 19:4, 5). Un discepolo di Gesù fu in seguito ispirato da Dio a scrivere: “Ciascun uomo abbia la propria moglie e ciascuna donna abbia il proprio marito” (1 Corinti 7:2). La Bibbia dice pure che qualsiasi uomo sposato della congregazione cristiana a cui sono affidate speciali responsabilità dev’essere “marito di una sola moglie” (1 Timoteo 3:2, 12). I cristiani possono usare i contraccettivi? La risposta della Bibbia Gesù non comandò ai suoi seguaci né di avere figli né di non averne. La stessa cosa si può dire dei suoi discepoli. In nessun punto della Bibbia viene esplicitamente condannato il controllo delle nascite. In questo ambito si applica il principio che si trova in Romani 14:12: “Ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio”. Le coppie sposate, perciò, sono libere di decidere personalmente se avere figli o no, quanti averne e quando averli. Se per evitare una gravidanza scelgono di usare un metodo contraccettivo non abortivo, nessuno dovrebbe giudicarle: si tratta di una decisione e di una responsabilità personali (Romani 14:4, 10-13). La Bibbia si esprime sul tema dell’aborto? La risposta della Bibbia La vita è sacra agli occhi di Dio, e per lui un embrione è un essere vivente a tutti gli effetti. Il re Davide fu ispirato a scrivere riguardo a Dio: “I tuoi occhi videro perfino il mio embrione” (Salmo 139:16). Dio dichiarò che chi faceva del male a un nascituro sarebbe stato chiamato a renderne conto. Ai suoi occhi, quindi, uccidere un nascituro equivale a commettere un omicidio (Esodo 20:13; 21:22, 23). Ma che dire se al momento del parto un’emergenza costringe la coppia a scegliere fra la vita della madre e quella del bambino? In tal caso, sarà la coppia a dover decidere quale vita cercare di salvare. Cosa dice la Bibbia dei matrimoni misti? La risposta della Bibbia Dio approva il matrimonio fra uomini e donne di razze diverse perché ai suoi occhi tutte le razze sono uguali. La Bibbia dice: “Dio non è parziale, ma in ogni nazione [“razza”, Good News Translation] l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto” (Atti 10:34, 35). Vediamo alcuni altri princìpi biblici che hanno relazione con l’uguaglianza razziale e il matrimonio. Le razze hanno tutte un’origine comune Gli esseri umani sono discesi tutti dal primo uomo, Adamo, e da sua moglie Eva, che la Bibbia chiama “la madre di tutti i viventi” (Genesi 3:20). È per questa ragione che la Bibbia dice di Dio: “Ha fatto da un solo uomo ogni nazione degli uomini” (Atti 17:26). A prescindere dalla razza, gli esseri umani fanno tutti parte di una sola famiglia. Ma che dire se dove vivete i pregiudizi razziali o le distinzioni di classe sono molto forti? Le persone sagge “si consultano” Anche se Dio approva i matrimoni misti, non tutti condividono il suo punto di vista (Isaia 55:8, 9). Se stai valutando la possibilità di sposare una persona di un’altra razza, tu e il tuo futuro coniuge dovreste considerare quanto segue: Come affronterete le pressioni che potrebbero venire dalla comunità o dalla famiglia? Come aiuterete i vostri figli a far fronte al pregiudizio? ‘Consultandovi’ in questo modo potrete avere un matrimonio felice (Proverbi 13:10; 21:5). La Bibbia può aiutarmi ad avere una famiglia felice? La risposta della Bibbia Sì. Ecco alcuni dei saggi consigli basati sulla Bibbia che hanno aiutato milioni di uomini e donne ad avere una famiglia felice. 1. 2. 3. 4. Legalizza la tua unione. Il matrimonio, un impegno che dovrebbe durare tutta la vita, è alla base della felicità familiare (Matteo 19:4-6). Mostra amore e rispetto. Questo significa, tra l’altro, che dovresti trattare il tuo coniuge come vorresti essere trattato tu (Matteo 7:12; Efesini 5:25, 33). Evita le parole aspre. Parla in modo gentile, anche se il tuo coniuge dice o fa qualcosa che ti ferisce (Efesini 4:31, 32). In Proverbi 15:1 la Bibbia dice: “La risposta, quando è mite, allontana il furore, ma la parola che causa pena fa sorgere l’ira”. Sii fedele al tuo coniuge. Riserva le attenzioni sentimentali e sessuali solo al tuo coniuge (Matteo 5:28). 5. La Bibbia dice: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione” (Ebrei 13:4). Educa i tuoi figli con amore. Non essere né troppo indulgente né eccessivamente severo (Proverbi 29:15; Colossesi 3:21). Come si può trattare l’argomento sesso con i propri figli? La risposta della Bibbia Chi dovrebbe impartire l’educazione sessuale ai bambini? La Bibbia attribuisce questa responsabilità ai genitori, molti dei quali hanno trovato utili i suggerimenti che seguono. Non vergognatevi. La Bibbia parla apertamente di sesso e organi genitali, e Dio disse alla nazione di Israele che anche “i piccoli” dovevano essere istruiti al riguardo (Deuteronomio 31:12; Levitico 15:2, 16-19). Usate termini che siano dignitosi e che non facciano pensare che sesso e organi genitali siano un argomento tabù. Insegnate in modo progressivo. Invece di fare un’unica lunga conversazione sul sesso quando vostro figlio si avvicina alla pubertà, parlategliene un po’ alla volta aggiungendo nozioni man mano che è in grado di afferrarle (1 Corinti 13:11). Instillate norme morali. La scuola potrebbe fornire una certa educazione sessuale. La Bibbia però incoraggia i genitori a non insegnare ai figli solo gli aspetti fisiologici della questione, ma anche quali sono gli atteggiamenti e i comportamenti corretti in campo sessuale (Proverbi 5:123). Ascoltate. Se vostro figlio vi fa domande sul sesso, non reagite in maniera eccessiva, né traete conclusioni affrettate. Un genitore, piuttosto, dovrebbe essere “pronto a udire, lento a parlare” (Giacomo 1:19). Come proteggere vostro figlio dai predatori sessuali Insegnate ai vostri figli cosa fare se qualcuno tenta di approfittare di loro Documentatevi. Imparate a riconoscere il comportamento tipico di un molestatore (Proverbi 18:15; vedi il capitolo 32 del libro I giovani chiedono. . . Risposte pratiche alle loro domande, volume 1). Siate presenti nella vita di vostro figlio. Non affidatelo a qualcuno senza esservi accertati che si tratti di una persona fidata, e non permettete che vostro figlio sia “lasciato a se stesso” (Proverbi 29:15, CEI). Trasmettete un concetto equilibrato dell’ubbidienza. I figli devono imparare a ubbidire ai genitori (Colossesi 3:20). Se però insegnate loro che devono sempre ubbidire a qualsiasi adulto li esponete al rischio di abusi. Un genitore cristiano potrebbe dire a suo figlio: “Se qualcuno ti dice di fare una cosa che per Dio è sbagliata, tu non devi farla” (Atti 5:29). Insegnate cosa fare in pratica. Insegnate a vostro figlio cosa fare nel caso in cui qualcuno cerchi di approfittare di lui in vostra assenza. Inscenando alcune situazioni potrete aiutarlo ad avere la determinazione necessaria per dire: “Smettila! Lo dirò a tutti!”, e poi allontanarsi subito. Potreste dover ripetere queste cose più volte, perché i bambini dimenticano facilmente (Deuteronomio 6:7). Sofferenze I disastri naturali sono un castigo di Dio? La risposta della Bibbia La Bibbia non insegna che è Dio il responsabile dei disastri naturali che vediamo oggi. I giudizi divini di cui parla la Bibbia sono ben diversi dai disastri naturali. 1. 2. 3. Dio è selettivo. La Bibbia dice che l’“uomo vede ciò che appare agli occhi; ma in quanto a Geova, egli vede il cuore” (1 Samuele 16:7). Geova legge il cuore delle persone e annienta solo coloro che considera malvagi (Genesi 18:23-32). Prima di agire, Dio manda degli avvertimenti per dare a chi lo ascolta l’opportunità di salvarsi. I disastri naturali, invece, colpiscono con poco o nessun preavviso, provocando morti e feriti in modo indiscriminato. In qualche misura, l’umanità ha contribuito a peggiorare questi disastri rovinando l’ambiente naturale e costruendo in zone soggette a terremoti, inondazioni ed eventi meteorologici estremi. È colpa di Dio se soffriamo? La risposta della Bibbia Secondo la Bibbia la risposta è un categorico no. Le sofferenze non facevano parte del proposito di Geova Dio per l’umanità. La prima coppia umana, però, si ribellò alla sua autorità, scegliendo di stabilire da sé le proprie norme del bene e del male. Si allontanò da Dio e ne pagò le conseguenze. Oggi noi subiamo gli effetti di quella scelta infelice. Ma non è certo stato Dio a dare origine alla sofferenza umana. La Bibbia dice: “Quando è nella prova, nessuno dica: ‘Sono provato da Dio’. Poiché con i mali Dio non può essere provato né egli stesso prova alcuno” (Giacomo 1:13). Nessuno è immune dalle sofferenze, nemmeno chi ha il favore di Dio. È il Diavolo la causa di tutte le sofferenze? La risposta della Bibbia La Bibbia rivela che Satana il Diavolo è una persona reale la quale, come un potente boss del crimine, fa in modo che si compia il suo volere attraverso “segni e portenti di menzogna” e l’“inganno”. Anzi, la Bibbia dice che “continua a trasformarsi in angelo di luce” (2 Tessalonicesi 2:9, 10; 2 Corinti 11:14). Il male che il Diavolo causa ne conferma l’esistenza. Tuttavia il Diavolo non è responsabile di tutte le sofferenze. Perché? Dio creò gli esseri umani con la capacità di scegliere tra fare il bene e fare il male (Giosuè 24:15). Quando prendiamo decisioni sbagliate, ne raccogliamo le conseguenze (Galati 6:7, 8). L’Olocausto: Perché avvenne? Perché Dio non lo fermò? Molti di coloro che fanno queste domande hanno subìto gravissime perdite e cercano non solo risposte, ma anche conforto. Altri considerano l’Olocausto come l’espressione più terribile della malvagità umana e fanno fatica a credere in Dio. Alcune comuni idee errate su Dio e l’Olocausto Alcuni dicono che . . . è sbagliato chiedersi perché Dio abbia permesso l’Olocausto. In realtà . . . persone di grande fede si sono chieste perché Dio permetta il male. Ad esempio il profeta Abacuc chiese a Dio: “Perché mi fai vedere l’ingiustizia? Come puoi restare spettatore dell’oppressione? Davanti a me ci sono soltanto distruzione e violenza, dovunque processi e contese” (Abacuc 1:3, Parola del Signore). Invece di rimproverare Abacuc, Dio fece in modo che le sue domande fossero riportate nella Bibbia affinché tutti potessero leggerle. Alcuni dicono che . . . Dio sia insensibile alle sofferenze umane. In realtà . . . Dio odia la malvagità e le sofferenze che ne derivano (Proverbi 6:16-19). Al tempo di Noè, Dio ‘si addolorò nel suo cuore’ a causa della violenza che si era diffusa sulla terra (Genesi 6:5, 6). Senza dubbio provò grande dolore anche di fronte all’Olocausto (Malachia 3:6). Alcuni dicono che . . . l’Olocausto è stato il castigo che Dio ha inflitto agli ebrei. In realtà . . . è vero che nel I secolo Dio permise la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani (Matteo 23:37–24:2). Da allora, però, non benedice, né punisce, alcun gruppo etnico in particolare. Agli occhi di Dio “non vi è [...] differenza fra chi è Ebreo e chi non lo è” (Romani 10:12, Parola del Signore). Alcuni dicono che . . . se esistesse un Dio amorevole e onnipotente, avrebbe impedito l’Olocausto. In realtà . . . anche se Dio non causa mai le sofferenze, talvolta le permette temporaneamente (Giacomo 1:13; 5:11). Perché Dio permise l’Olocausto? Dio permise l’Olocausto per la stessa ragione per cui permette tutte le sofferenze umane: risolvere alcune questioni morali che furono sollevate molto tempo fa. La Bibbia indica chiaramente che al presente a governare il mondo è il Diavolo, non Dio (Luca 4:1, 2, 6; Giovanni 12:31). L’articolo collegato a questo argomento spiega approfonditamente perché Dio permette le sofferenze; nella Bibbia, comunque, ci sono due concetti che aiutano a capire perché Dio abbia permesso l’Olocausto. 1. 2. Fu il cattivo uso del libero arbitrio a causare l’Olocausto. Dio disse ai primi esseri umani, Adamo ed Eva, cosa si aspettava da loro, ma non li obbligò a ubbidirgli. Loro scelsero di decidere da sé cos’era giusto e cos’era sbagliato, e le conseguenze di quella cattiva scelta — così come delle scelte sbagliate di molte persone nel corso della storia — si sono rivelate tragiche per l’umanità (Genesi 2:17; 3:6; Romani 5:12). Come afferma un libro, “le sofferenze del mondo sono in gran parte il diretto risultato dell’errato uso del libero arbitrio che ci è stato accordato” (Statement of Principles of Conservative Judaism). Anziché revocare il dono del libero arbitrio, Dio ha concesso agli esseri umani il tempo necessario per cercare di gestirsi in maniera autonoma. Dio ha sia il potere che il desiderio di annullare tutti i danni causati dall’Olocausto. Egli promette di riportare in vita milioni di persone che sono morte, incluse le vittime dell’Olocausto. Eliminerà anche il dolore che i terribili ricordi dell’Olocausto provocano nei sopravvissuti (Isaia 65:17; Atti 24:15). L’amore che Dio nutre per l’umanità ci assicura che manterrà queste promesse (Giovanni 3:16). Comprendendo perché Dio permette il male e come lo eliminerà del tutto, molte vittime e molti sopravvissuti dell’Olocausto riuscirono a non perdere la fede e a trovare anche un senso nella vita. Regno di Dio Cos’è il Regno di Dio? La risposta della Bibbia Il Regno di Dio è un vero e proprio governo istituito da Geova Dio. Dato che governa dai cieli, nella Bibbia “il regno di Dio” è anche detto “regno dei cieli” (Marco 1:14, 15; Matteo 4:17, CEI). Ha molte caratteristiche in comune con i governi umani, ma ne è superiore sotto tutti gli aspetti. Governanti. Dio ha nominato Gesù Cristo Re del Regno e gli ha conferito più autorità di quanta un governante umano ne potrà mai avere (Matteo 28:18). Gesù usa la sua potenza solo per fare il bene; infatti ha già dimostrato di essere un Leader affidabile e compassionevole (Matteo 4:23; Marco 1:40, 41; 6:31-34; Luca 7:11-17). Sotto la guida di Dio, Gesù ha scelto persone di tutte le nazioni che insieme a lui “regneranno sulla terra” dal cielo (Rivelazione [Apocalisse] 5:9, 10). Durata. A differenza dei governi umani, che vanno e vengono, il Regno di Dio “non sarà mai ridotto in rovina” (Daniele 2:44). Sudditi. Chiunque faccia quello che Dio richiede può essere suddito del Regno di Dio, indipendentemente dalla discendenza o dal luogo di nascita (Atti 10:34, 35). Leggi. Le leggi (o comandamenti) del Regno di Dio fanno più che proibire comportamenti sbagliati. Elevano la fibra morale dei suoi sudditi. Ad esempio, la Bibbia dice: “‘Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente’. Questo è il più grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’” (Matteo 22:37-39). L’amore verso Dio e il prossimo spinge i sudditi del Regno ad agire nei migliori interessi degli altri. Istruzione. Oltre a stabilire norme elevate per i suoi sudditi, il Regno di Dio insegna loro come rispettarle (Isaia 48:17, 18). Obiettivi. Il Regno di Dio non fa arricchire i suoi governanti a spese dei sudditi. Al contrario, adempirà il volere di Dio, inclusa la promessa secondo cui quelli che lo amano vivranno per sempre su una terra paradisiaca (Isaia 35:1, 5, 6; Matteo 6:10; Rivelazione 21:1-4). Quali riforme attuerà il Regno di Dio? La risposta della Bibbia Il Regno di Dio prenderà il posto di tutti i governi umani e governerà sull’intera terra (Daniele 2:44; Rivelazione [Apocalisse] 16:14). A quel punto il Regno di Dio . . . toglierà di mezzo i malvagi, che con il loro egoismo fanno solo del male. “Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra” (Proverbi 2:22). porrà fine a tutte le guerre. Dio “fa cessare le guerre fino all’estremità della terra” (Salmo 46:9). porterà prosperità e sicurezza sulla terra. “Ognuno vivrà in pace in mezzo alle sue vigne e sotto i suoi alberi di fico, e nessuno più lo spaventerà” (Michea 4:4, Parola del Signore). trasformerà la terra in un paradiso. “Il deserto e la regione arida esulteranno, e la pianura desertica gioirà e fiorirà” (Isaia 35:1). darà a tutti un lavoro bello e soddisfacente. “I miei fedeli si godranno il frutto del loro lavoro. Tutto quel che faranno riuscirà bene” (Isaia 65:21-23, Parola del Signore). debellerà le malattie. “Nessun residente dirà: ‘Sono malato’” (Isaia 33:24). ci libererà dal processo d’invecchiamento. “La sua carne divenga più fresca che nella giovinezza; torni egli ai giorni del suo vigore giovanile” (Giobbe 33:25). riporterà in vita i morti. “Tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce [la voce di Gesù] e ne verranno fuori” (Giovanni 5:28, 29). Perché la pace nel mondo sembra irraggiungibile? La risposta della Bibbia Gli sforzi dell’uomo per portare la pace nel mondo sono falliti e continueranno a fallire per varie ragioni: “Non appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo” (Geremia 10:23). Gli uomini non sono stati creati né con la capacità né con il diritto di autogovernarsi, quindi non riusciranno a raggiungere una pace duratura. “Non contate su gente influente: sono uomini, non possono salvarvi; muoiono, ritornano alla terra, ogni progetto vien sepolto con loro” (Salmo 146:3, 4, Parola del Signore). I leader umani, anche quelli mossi dalle migliori intenzioni, non possono trovare soluzioni durevoli alla causa di fondo delle guerre. “Negli ultimi giorni ci saranno tempi difficili. Poiché gli uomini saranno [...] fieri, senza amore per la bontà, traditori, testardi, gonfi d’orgoglio” (2 Timoteo 3:1-4). Viviamo negli “ultimi giorni” dell’attuale mondo malvagio, un periodo in cui sono assai comuni atteggiamenti che rendono difficile la pace. “Guai alla terra e al mare, perché il Diavolo è sceso a voi, avendo grande ira, sapendo che ha un breve periodo di tempo” (Rivelazione [Apocalisse] 12:12). Il Diavolo, nemico di Dio, è stato confinato nelle vicinanze della terra e spinge la gente ad adeguarsi al suo spirito malvagio. Fintanto che sarà “il governante di questo mondo”, sarà impossibile vivere in pace (Giovanni 12:31). Il Regno di Dio “stritolerà tutti questi regni [che si oppongono a Dio] e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti” (Daniele 2:44). Sarà il Regno di Dio, non un governo umano, ad appagare il nostro desiderio di pace permanente nel mondo (Salmo 145:16). Come si arriverà alla pace sulla terra? La risposta della Bibbia Alla pace sulla terra si arriverà non grazie agli sforzi dell’uomo ma grazie al Regno di Dio, un governo celeste con a capo Cristo Gesù. Nota cosa insegna la Bibbia riguardo a questa speranza meravigliosa: 1. 2. 3. 4. Dio farà “cessare le guerre fino all’estremità della terra”, adempiendo la sua promessa di portare “sulla terra pace per quelli che egli ama” (Salmo 46:9; Luca 2:14, Parola del Signore). Il Regno di Dio dominerà dal cielo sull’intera terra (Daniele 7:14). Essendo un governo mondiale, eliminerà il nazionalismo, che è all’origine di molti conflitti. Gesù, il Governante del Regno di Dio, è definito “Principe della pace”; grazie a lui “della pace non ci sarà fine” (Isaia 9:6, 7). A chi intende continuare a combattere non sarà permesso di vivere sotto il Regno, dato che di Dio si legge: “La Sua anima certamente odia chiunque ama la violenza” (Salmo 11:5; Proverbi 2:22). 5. Dio insegna ai suoi sudditi come vivere in pace. Nella Bibbia si leggono i risultati: “Dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra” (Isaia 2:3, 4). In tutto il mondo milioni di Testimoni di Geova stanno già imparando da Dio a essere persone pacifiche (Matteo 5:9). Anche se apparteniamo a una grande varietà di gruppi etnici diversi e viviamo in più di 230 paesi, rifiutiamo di imbracciare le armi contro i nostri simili. Preghiera Se lo prego, Dio mi aiuterà? La risposta della Bibbia Sì, Dio aiuta coloro che fanno richieste sincere in armonia con la sua volontà. Anche se non hai mai pregato prima, gli esempi di personaggi biblici che pregarono Dio di aiutarli, possono incoraggiarti. Per esempio: “Aiutami, Signore, mio Dio! Tu che sei buono, salvami!” (Salmo 109:26, Parola del Signore). “Io sono povero e bisognoso; o Dio, affrettati a venire in mio aiuto” (Salmo 70:5, La Nuova Diodati). È chiaro che lo scrittore di queste parole aveva una forte fede in Dio. Comunque Dio ascolta tutti coloro che si rivolgono a lui con il giusto atteggiamento, ad esempio coloro che “hanno il cuore rotto” o “sono di spirito affranto” (Salmo 34:18). Non hai motivo di temere che Dio sia così distante da te da non essere interessato ai tuoi problemi. La Bibbia dice: “Geova è alto, eppure vede l’umile; ma conosce l’altero solo da lontano” (Salmo 138:6). A questo proposito Gesù in un’occasione assicurò ai suoi discepoli: “Gli stessi capelli della vostra testa sono tutti contati” (Matteo 10:30). Dio vede aspetti della tua persona che tu stesso ignori. Quanto più quindi ti ascolterà se chiederai il suo aiuto per andare avanti nonostante le preoccupazioni! (1 Pietro 5:7). Per cosa posso pregare? La risposta della Bibbia Puoi pregare per qualsiasi cosa sia in armonia con la volontà di Dio indicata nella Bibbia. “Qualunque cosa chiediamo secondo la sua volontà, egli ci ascolta” (1 Giovanni 5:14). Puoi confidare a Dio le tue preoccupazioni? Sì. La Bibbia dice: “Dinanzi a lui versate il vostro cuore” (Salmo 62:8). Puoi pregare per avere più fede in Dio (Luca 17:5). spirito santo, ovvero la forza attiva di Dio, affinché ti aiuti a fare ciò che è giusto (Luca 11:13). la forza per affrontare i problemi e resistere alle tentazioni (Filippesi 4:13). pace interiore (Filippesi 4:6, 7). saggezza per prendere buone decisioni (Giacomo 1:5). aiuto per soddisfare le necessità quotidiane (Matteo 6:11). il perdono dei peccati (Matteo 6:12). Perché pregare nel nome di Gesù? La risposta della Bibbia Dobbiamo pregare nel nome di Gesù perché questo è l’unico modo approvato da Dio per accostarci a Lui. Gesù disse: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Ai suoi apostoli fedeli inoltre assicurò: “Verissimamente vi dico: Se chiederete al Padre qualche cosa egli ve la darà nel mio nome” (Giovanni 16:23). Altre ragioni per pregare nel nome di Gesù Onoriamo Gesù e suo Padre, Geova Dio (Filippesi 2:911). Mostriamo di apprezzare il valore della morte di Gesù, tramite la quale possiamo ottenere la salvezza (Matteo 20:28; Atti 4:12). Riconosciamo il ruolo esclusivo di Gesù quale Intercessore tra Dio e gli uomini (Ebrei 7:25). Rispettiamo il ruolo di Gesù quale Sommo Sacerdote che può aiutarci a ottenere una buona reputazione agli occhi di Dio (Ebrei 4:14-16). Dovrei pregare i santi? La risposta della Bibbia No. La Bibbia mostra che dovremmo pregare solo Dio nel nome di Gesù. Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome” (Matteo 6:9, CEI). Non disse mai ai suoi discepoli di pregare santi, angeli o qualcun altro che non fosse Dio. Gesù dichiarò inoltre ai suoi seguaci: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6, CEI). Solo Gesù è stato autorizzato da Dio a intercedere per noi (Ebrei 7:25). E se pregassi sia Dio che i santi? Nei Dieci Comandamenti Dio disse: “Io, il Signore, tuo Dio, sono un Dio geloso” (Esodo 20:5, CEI). In che senso Dio è geloso? Altre versioni della Bibbia dicono che “esige esclusiva devozione”. Dio richiede che gli atti di devozione o adorazione, quindi anche la preghiera, siano rivolti esclusivamente a lui (Isaia 48:11). Offenderemmo Dio se pregassimo qualcun altro, anche se si trattasse di santi o angeli. Quando l’apostolo Giovanni cercò di adorare un angelo, questi lo bloccò dicendo: “Guàrdati bene dal farlo! Io sono servo con te e i tuoi fratelli, che custodiscono la testimonianza di Gesù. È Dio che devi adorare” (Apocalisse [Rivelazione] 19:10, CEI). Quali sono due motivi per cui Dio non ascolta alcune preghiere? La risposta della Bibbia Ci sono delle preghiere che Dio non esaudisce. Ecco due motivi. 1. La preghiera è in contrasto con la volontà di Dio Dio non risponde alle preghiere che sono contro la sua volontà, o le sue norme, riportate nella Bibbia (1 Giovanni 5:14). Per esempio, la Bibbia richiede che evitiamo l’avidità. Il gioco d’azzardo promuove l’avidità (1 Corinti 6:9, 10). Quindi Dio non ti ascolterà se preghi per vincere alla lotteria. Dio non è una specie di genio della lampada che puoi interpellare perché esegua i tuoi ordini. Ed è un bene che sia così: altrimenti dovresti aver paura di cosa gli altri potrebbero chiedergli (Giacomo 4:3). 2. La persona che prega ha un comportamento ribelle Dio non ascolta chi lo offende deliberatamente con le sue azioni. Per esempio, a coloro che sostenevano di servirlo ma agivano in maniera ribelle, Dio disse: “Quantunque facciate molte preghiere, non ascolto; le vostre medesime mani son divenute piene di spargimento di sangue” (Isaia 1:15). Comunque se avessero cambiato comportamento e messo “le cose a posto” con lui, Dio avrebbe ascoltato le loro preghiere (Isaia 1:18). Se lo prego, Dio mi ascolterà? La risposta della Bibbia Sì. Sia la Bibbia che l’esperienza di molti mostrano che Dio risponde alle preghiere. La Bibbia dice che “eseguirà il desiderio di quelli che lo temono, e udrà la loro invocazione di soccorso, e li salverà” (Salmo 145:19). Ma dipende in gran parte da te se Dio esaudirà anche le tue preghiere. A Dio interessa . . . che preghi lui, non Gesù, Maria, i santi, gli angeli o le immagini. Solo Geova Dio è l’”Uditore di preghiera” (Salmo 65:2). che lo preghi in armonia con la sua volontà riportata nella Bibbia (1 Giovanni 5:14). che lo preghi nel nome di Gesù. In questo modo dimostri di riconoscere l’autorità di Gesù che disse: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). che lo preghi senza dubitare, chiedendogli più fede se necessario (Matteo 21:22; Luca 17:5). che lo servi con umiltà e sincerità. La Bibbia dice: “Geova è alto, eppure vede l’umile” (Salmo 138:6). che non getti la spugna. Gesù disse: “Continuate a chiedere, e vi sarà dato” (Luca 11:9). A Dio invece non interessa . . . se appartieni a una razza piuttosto che a un’altra. “Dio non è parziale, ma in ogni nazione l’uomo che lo teme e opera giustizia gli è accetto” (Atti 10:34, 35). se lo preghi stando in piedi, seduto, in ginocchio o prostrato in avanti (1 Cronache 17:16; Neemia 8:6; Daniele 6:10; Marco 11:25). se lo preghi ad alta voce o in silenzio. Dio ascolta anche le preghiere silenziose che gli altri non possono sentire (Neemia 2:1-6). se consideri le tue preoccupazioni di poco conto. Dio ti incoraggia a ‘gettare su di lui tutta la tua ansietà, perché egli ha cura di te’ (1 Pietro 5:7). Problemi della vita reale Ho problemi economici: La Bibbia può aiutarmi? La risposta della Bibbia Sì. I quattro princìpi biblici che seguono possono aiutarti a far fronte ai problemi economici e ai debiti. 1. 2. Pianifica le spese. “I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio, ma chi è frettoloso va sicuramente verso l’indigenza” (Proverbi 21:5). Non affrettarti a comprare qualcosa solo perché è in offerta. Pianifica le spese, stabilisci un budget e rispettalo. Evita debiti inutili. “Chi prende a prestito è servitore dell’uomo che fa il prestito” (Proverbi 22:7). Se hai già dei debiti e non puoi pagarli, prova a rinegoziare i pagamenti con i creditori. Non darti per vinto. Manifesta lo stesso atteggiamento dell’uomo menzionato in Proverbi 6:1-5: “Va a umiliarti e tempesta il tuo prossimo di sollecitazioni. Non concedere sonno ai tuoi occhi, né assopimento ai tuoi occhi brillanti”. Nel caso il primo tentativo non andasse a buon fine, continua a cercare una soluzione. 3. 4. Dai al denaro il giusto valore. “L’uomo invidioso ha fretta di arricchire, e non sa che gli piomberà addosso la miseria” (Proverbi 28:22, Nuova Riveduta). L’invidia e l’avidità possono portare non solo alla rovina finanziaria ma anche a quella spirituale. Accontentati. “Quando dunque abbiamo di che mangiare e di che coprirci, accontentiamoci” (1 Timoteo 6:8, CEI). Il denaro non può comprare la felicità. Alcune delle persone più felici del mondo non hanno molti soldi. Ma hanno qualcosa di più prezioso: un bel rapporto con familiari, amici e soprattutto con Dio (Proverbi 15:17; 1 Pietro 5:6, 7). Sono depresso: La Bibbia può aiutarmi? La risposta della Bibbia Sì, perché l’aiuto migliore che puoi ricevere viene da “Dio, che conforta gli abbattuti” (2 Corinti 7:6). In che modo Dio ti può aiutare se sei depresso? Dandoti . . . Forza. Dio non ti “conforta” togliendoti i problemi, ma dandoti la forza per superarli se gliela chiedi nelle tue preghiere (Filippesi 4:13). Puoi essere sicuro che è pronto ad ascoltarti perché la Bibbia dice: “Geova è vicino a quelli che hanno il cuore rotto; e salva quelli che sono di spirito affranto” (Salmo 34:18). In effetti Dio può udire le tue richieste di aiuto anche se non sei in grado di esprimergli a parole quello che provi (Romani 8:26, 27). Buoni esempi. Uno scrittore della Bibbia pregò Dio: “Dal profondo dell’angoscia grido a te”. Questo salmista riuscì a far fronte alla depressione ricordando che Dio non ci punta il dito contro ogni volta che commettiamo un peccato. Infatti disse a Dio: “Se tieni conto delle colpe, Signore, Signore, chi potrà vivere ancora? Ma tu sei colui che perdona e noi potremo servirti” (Salmo 130:1, 3, 4, Parola del Signore). Speranza. Oltre a darci conforto ora, Dio ha promesso di eliminare tutti i problemi che portano alla depressione. Quando adempirà questa promessa “le cose precedenti [inclusa la depressione] non saranno ricordate, né saliranno in cuore” (Isaia 65:17). Nota: Pur essendo consapevoli dell’aiuto che Dio dà, i Testimoni di Geova fanno anche ricorso a cure mediche per trattare disturbi come la depressione (Marco 2:17). Tuttavia non raccomandano nessuna terapia in particolare; pensano che in tali questioni ognuno debba decidere personalmente. Ho una malattia cronica: La Bibbia può aiutarmi? La risposta della Bibbia Sì. Dio si prende cura dei suoi servitori malati. A proposito di chi lo serve fedelmente, la Bibbia dice: “Geova stesso lo sosterrà su un divano di malattia” (Salmo 41:3). Se convivi con una malattia cronica, troverai conforto seguendo questi tre suggerimenti. 1. 2. Prega per avere la forza di andare avanti. Così facendo potrai ricevere “la pace di Dio che sorpassa ogni pensiero”; questa ti aiuterà a ridurre l’ansietà e ti darà il sostegno di cui hai bisogno (Filippesi 4:6, 7). Sii positivo. La Bibbia dice: “Un cuore allegro è una buona medicina, ma uno spirito abbattuto inaridisce le ossa” (Proverbi 17:22, La Nuova Diodati). Coltivate il senso dell’umorismo: questo non solo vi aiuterà a sdrammatizzare, ma avrà effetti positivi anche sulla vostra salute. 3. Impara a guardare al futuro con speranza. Una forte speranza può aiutarti a mantenere la gioia nonostante un disturbo cronico (Romani 12:12). La Bibbia parla di un tempo in cui “nessun residente dirà: ‘Sono malato’” (Isaia 33:24). Dio guarirà le malattie croniche a cui la scienza moderna non ha saputo porre rimedio. Ad esempio invertirà il processo di invecchiamento. Infatti la Bibbia dice: “La sua carne divenga più fresca che nella giovinezza; torni egli ai giorni del suo vigore giovanile” (Giobbe 33:25). Nota: Pur essendo consapevoli dell’aiuto che Dio dà, i Testimoni di Geova fanno anche ricorso a terapie mediche per curare le malattie croniche (Marco 2:17). Tuttavia non raccomandano nessuna terapia in particolare; pensano che in tali questioni ognuno debba decidere personalmente. Non sono soddisfatto della mia vita: La Bibbia può aiutarmi? La risposta della Bibbia Sì. La Bibbia, un libro antico degno di fiducia, risponde agli importanti interrogativi della vita e può farti provare un senso di soddisfazione. Considera alcune delle domande a cui risponde. 1. 2. Esiste un Creatore? La Bibbia dice che Dio ‘creò tutte le cose’ (Rivelazione [Apocalisse] 4:11). Essendo il nostro Creatore, Dio sa di cosa abbiamo bisogno per sentirci soddisfatti e realizzati. Dio si interessa di me? Anziché presentare Dio come un Essere distante dagli esseri umani, la Bibbia dice che “non è lontano da ciascuno di noi” (Atti 17:27, Parola del Signore). A Dio interessa quello che ti succede e vuole aiutarti a riuscire nella vita (Isaia 48:17, 18; 1 Pietro 5:7). 3. In che modo conoscere Dio può farmi sentire più realizzato? Dio ci ha creato con un “bisogno spirituale”, il desiderio innato di capire il significato e lo scopo della vita (Matteo 5:3). Questo bisogno spirituale include anche il desiderio di conoscere il nostro Creatore e avere una relazione con lui. Dio sarà felice di vedere che ci sforziamo di conoscerlo; la Bibbia infatti dice: “Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi” (Giacomo 4:8). Milioni di persone hanno riscontrato che, stringendo un’amicizia con Dio, la loro vita in generale è migliorata ed è più soddisfacente. Anche se conoscere Dio non eliminerà i problemi dalla tua vita, la sua sapienza, che si trova nella Bibbia, può aiutarti . . . ad avere una famiglia più felice a vivere in pace con gli altri ad affrontare problemi come depressione, stress dovuto a difficoltà economiche e malattie croniche. Molte religioni che dicono di credere nella Bibbia in effetti non ne seguono gli insegnamenti. La vera religione, invece, si attiene a ciò che dice veramente la Bibbia e ti aiuterà a conoscere Dio. Feste e ricorrenze Pasqua: Cosa dice la Bibbia? La risposta della Bibbia La celebrazione della Pasqua, così com’è conosciuta oggi, non trova fondamento nella Bibbia. La sua storia dimostra cos’è effettivamente: una tradizione che trae le sue origini da antichi riti della fertilità. Ecco alcuni elementi che lo confermano. 1. 2. Nome: L’Encyclopædia Britannica dice: “Il sostantivo inglese Easter [Pasqua in italiano] ha un’origine incerta; Beda il Venerabile, un ecclesiastico anglosassone dell’VIII secolo, lo fece risalire a Eostre, divinità anglosassone della primavera”. Altre opere di consultazione lo mettono in relazione con Astarte, la dea fenicia della fertilità, che trova la sua controparte babilonese in Ishtar. Lepri, conigli: Sono entrambi simboli di fertilità “tramandati dal simbolismo e dai rituali di festività pagane europee e mediorientali celebrate nel periodo primaverile” (Encyclopædia Britannica). 3. 4. 5. Uova: Secondo un’opera di consultazione la caccia alle uova di Pasqua, che si dice siano portate dal coniglio pasquale, “non è un semplice gioco infantile, ma la traccia di un rito della fertilità” (Funk & Wagnalls Standard Dictionary of Folklore, Mythology and Legend). In alcune culture si credeva che le uova pasquali decorate “potessero donare magicamente felicità, prosperità, salute e protezione” (Traditional Festivals). Vestiti nuovi: “Era considerato scortese e quindi di cattivo auspicio salutare la dea scandinava della Primavera, o Eastre, senza indossare un vestito nuovo” (The Giant Book of Superstitions). Funzioni celebrate all’alba: Sono state collegate a riti di antichi adoratori del sole “compiuti all’equinozio di primavera per dare il benvenuto al sole e al suo grande potere di dare nuova vita a tutto ciò che cresce” (Celebrations—The Complete Book of American Holidays). Un’altra opera ben descrive le origini della Pasqua: “Non c’è dubbio che la Chiesa antica adottò le vecchie usanze pagane e attribuì loro un significato cristiano” (The American Book of Days). La Bibbia avverte di non adorare Dio con tradizioni e usanze che gli dispiacciono (Marco 7:6-8). In 2 Corinti 6:17 si legge: “ ‘Separatevi’, dice Geova, ‘e cessate di toccare la cosa impura’ ”. Dato che la Pasqua è una festa pagana chi vuole piacere a Dio si asterrà dal celebrarla. Natale: Cosa dice la Bibbia? La risposta della Bibbia La Bibbia non menziona la data della nascita di Gesù, né comanda di celebrarne il compleanno. La Cyclopedia di McClintock e Strong afferma: “L’osservanza del Natale non è d’istituzione divina, né ha origine dal N.T. [Nuovo Testamento]”. Ma c’è di più: un’analisi della storia del Natale rivela che questo affonda le sue radici in riti religiosi pagani. La Bibbia indica che se cerchiamo di adorare Dio in un modo che egli non approva in effetti lo offendiamo (Esodo 32:5-7). Storia delle usanze natalizie 1. Il compleanno di Gesù: “I primi cristiani non festeggiavano la [...] nascita [di Gesù] perché consideravano il festeggiare la nascita di qualcuno un’usanza pagana” (The World Book Encyclopedia). 2. 3. 4. 5. 6. Il 25 dicembre: Non c’è nessuna prova che Gesù sia nato in questa data. Probabilmente le autorità ecclesiastiche la scelsero per farla coincidere con le feste pagane che avevano luogo nel periodo del solstizio d’inverno. Scambio di doni e festeggiamenti: La Grande Enciclopedia GE 20 dice: “Collegati con la festa del [Natale] sono degli usi che non sempre sono di origine cristiana, anzi per la maggior parte hanno le loro origini nelle religioni e civiltà pre-cristiane”. Alcuni sono “usi che chiaramente derivano dai Saturnali romani, che appunto si celebravano nella seconda metà di dicembre: in particolare l’uso di luminarie, lo scambio di doni, i regali ai bambini”. L’Encyclopædia Britannica dice che durante i Saturnali “venivano interrotti tutti i lavori e le attività commerciali”. Luci natalizie: Secondo l’Encyclopedia of Religion, gli europei decoravano le loro case “con luci e piante sempreverdi di ogni tipo” per celebrare il solstizio d’inverno e per combattere gli spiriti malvagi. Vischio e agrifoglio: “I druidi ascrivevano in particolare al vischio proprietà magiche. L’agrifoglio sempreverde veniva venerato in quanto considerato segno del ritorno del sole” (The Encyclopedia Americana). L’albero di Natale: “Il culto degli alberi era comune presso i popoli pagani dell’Europa e continuò a esistere anche dopo la loro conversione al cristianesimo”. Rimase per esempio l’usanza “di mettere un albero di Natale all’ingresso o all’interno della casa durante le festività invernali” (Encyclopædia Britannica). Quando nacque Gesù? La risposta della Bibbia Nella Bibbia non è riportata la data di nascita di Gesù. Queste opere di consultazione lo dimostrano: “Non si conosce la vera data di nascita di Cristo” (New Catholic Encyclopedia). “La data effettiva della nascita di Gesù è sconosciuta” (Dizionario della Bibbia). Anche se non specifica la data di nascita di Gesù, la Bibbia fornisce due indicazioni che inducono molti a concludere che non fosse il 25 dicembre. Non in inverno 1. Il censimento. Appena prima della nascita di Gesù, Cesare Augusto ordinò con un decreto che “tutta la terra abitata si registrasse”. Ognuno andò quindi a registrarsi “nella propria città”, il che poteva comportare un viaggio di una o più settimane (Luca 2:1-3). Questo decreto, 2. emanato forse per motivi tributari o di coscrizione militare, sarebbe stato impopolare in qualsiasi periodo dell’anno; è molto improbabile perciò che Augusto provocasse ulteriormente i suoi sudditi costringendoli a effettuare un lungo viaggio nel freddo inverno. Le greggi. I pastori “dimoravano all’aperto e di notte facevano la guardia ai loro greggi” (Luca 2:8). Il libro La vita quotidiana in Palestina al tempo di Gesù dice che le greggi vivevano all’aria aperta dalla “settimana prima della Pasqua [tardo marzo]” fino alla metà di novembre. Aggiunge poi che “l’inverno lo passavano negli ovili, e basta questo particolare per dimostrare che la tradizionale data del Natale in inverno non ha molte probabilità di essere esatta, poiché il Vangelo ci dice che i pastori erano nei campi”. Agli inizi dell’autunno Possiamo più o meno determinare quando nacque Gesù contando a ritroso dalla sua morte che avvenne il 14° giorno del mese primaverile di nisan, ovvero il giorno di Pasqua dell’anno 33 (Giovanni 19:14-16). Gesù aveva circa 30 anni quando iniziò il suo ministero, che durò tre anni e mezzo, per cui doveva essere nato agli inizi dell’autunno del 2 a.E.V. (ovvero a.C.) (Luca 3:23). Perché il Natale si festeggia il 25 dicembre? Dato che non c’è alcuna prova che Gesù sia nato il 25 dicembre, perché il Natale si festeggia in questa data? La Piccola Treccani dice: “Nella scelta del 25 dic. come giorno di Natale del Salvatore ha influito il calendario civile romano che dalla fine del sec. 3° celebrava in quel giorno il solstizio invernale e il natale del ‘sole invitto’”. Secondo l’Encyclopedia Americana, il motivo di questa scelta era “far sì che il cristianesimo avesse più senso per i convertiti pagani”. Le origini di Halloween: Cosa dice la Bibbia? La risposta della Bibbia La Bibbia non parla di Halloween. Ad ogni modo, sia le antiche origini di Halloween sia le usanze seguite nei nostri giorni indicano che questa festa è basata su credenze errate riguardo ai morti e agli spiriti invisibili, i demoni. (Vedi “Halloween: storia e usanze”.) La Bibbia dà questo avvertimento: “Non si trovi in mezzo a te [...] né un medium che consulta spiriti, né uno stregone, né chi evoca i morti” (Deuteronomio 18:10-12, La Nuova Diodati). Anche se per alcuni tutto ciò che ruota intorno a Halloween è solo un’innocua forma di divertimento, la Bibbia è di tutt’altro avviso. In 1 Corinti 10:20, 21 infatti si legge: “Non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni” (CEI). Halloween: storia e usanze 1. Samhain: Halloween affonda le radici in questa “antica festa pagana celebrata dai celti oltre 2.000 anni fa”, dice la World Book Encyclopedia. “I celti credevano che in questo 2. 3. 4. periodo i morti si aggirassero fra i viventi. Durante il periodo di Samhain i vivi potevano stare insieme ai morti”. La Bibbia però insegna in maniera chiara che i morti “non sono consci di nulla” (Ecclesiaste 9:5). Perciò non possono entrare in contatto con chi è in vita. Maschere, dolci e “dolcetto o scherzetto”: Un libro sull’argomento spiega che tra i celti c’era chi si travestiva da demonio pensando che, se si fosse imbattuto negli spiriti, questi lo avrebbero scambiato per uno di loro e lo avrebbero lasciato in pace. Altri offrivano dolci agli spiriti per placarli. Nell’Europa medievale il clero cattolico adottò varie usanze pagane e spinse i fedeli ad andare mascherati per le case a chiedere piccoli doni (Halloween—An American Holiday, An American History). La Bibbia, però, non ammette che l’adorazione di Dio venga mischiata con false pratiche religiose (2 Corinti 6:17). Fantasmi, vampiri, lupi mannari, streghe e zombie: Queste figure sono associate da molto tempo al mondo degli spiriti malvagi (Halloween Trivia). La Bibbia indica chiaramente che dovremmo opporci alle forze spiritiche anziché festeggiare insieme a loro (Efesini 6:12). Zucche: Durante il Medioevo nei paesi anglosassoni “i questuanti andavano di porta in porta a chiedere cibo in cambio di una preghiera per i morti”, portando con sé “lanterne ricavate da rape svuotate contenenti una candela, simbolo dell’anima imprigionata nel purgatorio” (Halloween—From Pagan Ritual to Party Night). Altri sostengono che le lanterne fossero utilizzate per scacciare gli spiriti. Durante il XIX secolo nel Nordamerica le rape furono sostituite da zucche, più facili da reperire e intagliare. Le credenze su cui poggia questa usanza (immortalità dell’anima, purgatorio e preghiere per i morti) non hanno un fondamento biblico (Ezechiele 18:4). Vivere come piace a Dio Qual è la volontà di Dio per me? La risposta della Bibbia Dio vuole che tu lo conosca meglio, che divenga suo amico e che poi lo ami e lo serva con tutto il cuore (Matteo 22:37, 38; Giacomo 4:8). Puoi imparare a fare la volontà di Dio imitando l’esempio di vita di Gesù e conoscendo i suoi insegnamenti (Giovanni 7:16, 17). Gesù non si limitò a parlare della volontà di Dio, ne fece il fulcro della sua vita. Infatti disse: “Sono sceso dal cielo per fare non la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato” (Giovanni 6:38). Mi serve un segno, una visione o una chiamata per sapere qual è la volontà di Dio per me? No, perché il messaggio che Dio ha per l’umanità si trova nella Bibbia. Tramite questo libro puoi conoscere quello di cui hai bisogno per essere “del tutto preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:16, 17). Dio desidera che usi la Bibbia insieme alla tua “facoltà di ragionare” per sapere cosa vuole da te (Romani 12:1, 2; Efesini 5:17). Posso fare veramente la volontà di Dio? Sì, infatti la Bibbia dice: “I suoi comandamenti non sono pesanti” (1 Giovanni 5:3, Parola del Signore). Questo non significa che sia sempre facile ubbidire ai comandi di Dio. Ma i benefìci che otterrai ubbidendo supereranno di gran lunga gli sforzi. Gesù stesso disse: “Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica!” (Luca 11:28). Un cristiano può accettare cure mediche? La risposta della Bibbia Certo! Gesù indicò che i suoi seguaci potevano avvalersi di cure mediche quando disse che “i sani non hanno bisogno del medico, ma quelli che stanno male sì” (Matteo 9:12). Pur non essendo un testo di medicina, la Bibbia contiene princìpi che servono da guida a chi vuole piacere a Dio. Domande da farsi 1. Capisco in cosa consiste la cura che mi viene proposta? La Bibbia consiglia di cercare informazioni attendibili invece di riporre “fede in ogni parola” (Proverbi 14:15). 2. Dovrei chiedere un secondo o un terzo parere? Può essere utile rivolgersi a più di una persona, specialmente se la situazione è grave. Infatti la Bibbia dice: “Nella moltitudine dei consiglieri c’è la riuscita” (Proverbi 15:22). 3. La cura comporta una violazione del comando biblico di “astenersi [...] dal sangue”? (Atti 15:20). 4. Si ricorre allo spiritismo per diagnosticare o curare la malattia? La Bibbia condanna la “pratica di spiritismo” (Galati 5:19-21). Per stabilire se c’è di mezzo lo spiritismo, potrebbe essere utile farsi domande come queste: La persona a cui mi rivolgo fa ricorso allo spiritismo? La cura si basa sull’idea che la malattia sia causata da dèi che sono stati offesi o da nemici che usano la stregoneria? La preparazione o l’impiego della medicina prevede che si ricorra a sacrifici, incantesimi o altri riti od oggetti spiritici? 5. La salute è diventata un’ossessione per me? La Bibbia consiglia: “La vostra ragionevolezza divenga nota a tutti gli uomini” (Filippesi 4:5). Essere ragionevole ti aiuterà a concentrarti sulle “cose più importanti”, come ad esempio quelle spirituali (Filippesi 1:10; Matteo 5:3). Cosa dice la Bibbia sulle trasfusioni di sangue? La risposta della Bibbia La Bibbia comanda di non assumere sangue. Quindi non si deve accettare sangue intero o i suoi componenti principali in nessuna forma, che si tratti di cibo o di trasfusioni. Nota i seguenti versetti: Genesi 9:4. Dopo il Diluvio Dio diede a Noè e alla sua famiglia il permesso di includere carne animale nella loro alimentazione ma comandò di non mangiare sangue. Disse a Noè: “Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue”. Questo comando è valso per tutti gli esseri umani esistiti da allora, in quanto tutti discendenti di Noè. Levitico 17:14. “Non dovete mangiare il sangue di nessuna sorta di carne, perché l’anima di ogni sorta di carne è il suo sangue. Chiunque lo mangi sarà stroncato”. Agli occhi di Dio l’anima, o vita, è nel sangue e gli appartiene. Benché venisse data solo alla nazione di Israele, questa legge indicava che per Dio mangiare sangue era una cosa molto grave. Atti 15:20. “Si ordini loro di astenersi [...] dal sangue”. Dio diede ai cristiani lo stesso comando che aveva dato a Noè. La storia mostra che i primi cristiani rifiutavano di assumere sangue intero, sia pure per ragioni mediche. Perché Dio ci comanda di astenerci dal sangue? Esistono valide ragioni mediche per evitare le trasfusioni di sangue. Comunque, la ragione più importante per cui Dio comanda di astenersi dal sangue è che per lui esso rappresenta qualcosa di sacro (Levitico 17:11; Colossesi 1:20). Cosa dice la Bibbia sui tatuaggi? La risposta della Bibbia La Bibbia menziona i tatuaggi solo una volta, in Levitico 19:28, che dice: “Non vi dovete fare addosso alcun tatuaggio”. Dando agli israeliti questo comando, Dio li separò dai popoli vicini che incidevano la pelle con nomi o simboli dei loro dèi (Deuteronomio 14:2). Anche se la Legge data alla nazione di Israele non è vincolante per i cristiani, il principio alla base di tale comando merita attenta considerazione. I tatuaggi o altre forme di body art sono accettabili per un cristiano? I versetti biblici che seguono possono aiutarti a ragionare sull’argomento. “Le donne si adornino [...] con modestia” (1 Timoteo 2:9). Questo principio vale sia per le donne che per gli uomini. Dovremmo rispettare il pensiero degli altri e non attirare indebita attenzione su noi stessi. Alcuni ricorrono ai tatuaggi per affermare la propria identità o la propria indipendenza, mentre altri per rivendicare il diritto di fare quello che vogliono con il proprio corpo. La Bibbia comunque dà questa esortazione ai cristiani: “[Presentate] i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio, sacro servizio con la vostra facoltà di ragionare” (Romani 12:1). Usa la tua “facoltà di ragionare” per capire come mai vuoi farti un tatuaggio. Se è per seguire una moda o per dimostrare di appartenere a un certo gruppo, ricorda che mentre i gusti cambiano, un tatuaggio è permanente. Esaminando i tuoi motivi ti sarà più facile prendere una decisione saggia (Proverbi 4:7). “I piani del diligente sono sicuramente per il vantaggio, ma chi è frettoloso va sicuramente verso l’indigenza” (Proverbi 21:5). Spesso la decisione di farsi un tatuaggio è presa frettolosamente, ma può avere effetti a lungo termine sui rapporti con gli altri e sul lavoro. Inoltre farsi togliere un tatuaggio può essere costoso e doloroso. Le ricerche — così come il business sempre più florido della rimozione dei tatuaggi — indicano che molti di quelli che si fanno tatuaggi alla fine se ne pentono. Dovremmo adorare le immagini? La risposta della Bibbia No. Parlando delle leggi che Dio diede alla nazione di Israele, un’enciclopedia osserva: “Da vari passi biblici è evidente che la vera adorazione di Dio non prevedeva l’uso di immagini” (New Catholic Encyclopedia). Analizziamo questi versetti della Bibbia: “Non devi farti immagine scolpita né forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione” (Esodo 20:4, 5). Visto che Dio richiede “esclusiva devozione”, non gli fa piacere che adoriamo immagini, figure, idoli, icone, statue o simboli. “Non lascerò che le statue ricevano la lode che mi è dovuta” (Isaia 42:8, Easy-to-Read Version). Dio rifiuta l’adorazione resagli attraverso le immagini. Quando alcuni israeliti cercarono di adorarlo servendosi della statua di un vitello, Dio disse che avevano commesso “una grave colpa” (Esodo 32:7-9, Parola del Signore). “Non dobbiamo immaginare che l’Essere Divino sia simile all’oro o all’argento o alla pietra, simile a qualcosa di scolpito dall’arte e dall’ingegno dell’uomo” (Atti 17:29). A differenza dei culti pagani, in cui si fa spesso uso di immagini ‘scolpite dall’arte e dall’ingegno dell’uomo’, la Bibbia dice che i cristiani devono ‘camminare per fede, non per visione’ (2 Corinti 5:7). “Guardatevi dagli idoli” (1 Giovanni 5:21). Con i comandi dati alla nazione di Israele e quelli dati ai cristiani, la Bibbia smaschera la falsità dell’insegnamento secondo cui Dio approverebbe l’uso di immagini e di icone nel culto. Diavolo e demoni Il Diavolo esiste veramente? La risposta della Bibbia Sì, il Diavolo esiste veramente. È il “governante del mondo”, una creatura spirituale che divenne malvagia e si ribellò a Dio (Giovanni 14:30; Efesini 6:11, 12). La Bibbia spiega qual è la personalità del Diavolo riferendosi a lui in questi modi: Satana, che significa “oppositore” (Giobbe 1:6). Diavolo, che significa “calunniatore” (Rivelazione [Apocalisse] 12:9). Serpente, che nella Bibbia è sinonimo di “ingannatore” (2 Corinti 11:3). Tentatore (Matteo 4:3). Bugiardo (Giovanni 8:44). Non è un principio astratto del male Secondo alcuni, Satana il Diavolo è soltanto un principio astratto del male che risiede in noi. Comunque la Bibbia riporta una conversazione avvenuta fra Dio e Satana. Visto che Dio è perfetto non avrebbe potuto parlare a una parte malvagia di sé (Deuteronomio 32:4; Giobbe 2:1-6). Inoltre Satana tentò Gesù, che non era un peccatore (Matteo 4:8-10; 1 Giovanni 3:5). Quindi la Bibbia mostra che il Diavolo esiste davvero e che non è una semplice personificazione del male. Dovrebbe sorprenderci il fatto che molti non credono nell’esistenza del Diavolo? No, perché la Bibbia dice che Satana usa l’inganno per raggiungere i suoi obiettivi (2 Tessalonicesi 2:9, 10). Uno dei suoi più grandi stratagemmi è stato proprio quello di indurre tante persone a non credere che esista (2 Corinti 4:4). Altre idee errate sul Diavolo Alcuni dicono che . . . Lucifero è un altro nome del Diavolo. In realtà . . . la parola ebraica che in alcune Bibbie è tradotta “Lucifero” significa “risplendente” (Isaia 14:12). Il contesto indica che questo termine si riferisce alla dinastia, o discendenza di sovrani, di Babilonia, che Dio avrebbe umiliato per la sua arroganza (Isaia 14:4, 13-20). Il termine “risplendente” venne usato per deridere la dinastia babilonese dopo il suo rovesciamento. Alcuni dicono che . . . Satana è una sorta di “avvocato dell’accusa” di cui Dio si serve per giudicare le persone. In realtà . . . il Diavolo è nemico di Dio, non suo servitore. Satana il Diavolo osteggia e accusa falsamente chi serve Dio (1 Pietro 5:8; Rivelazione 12:10). I demoni esistono veramente? La risposta della Bibbia Sì. I demoni sono “angeli che peccarono”, creature spirituali che si ribellarono a Dio (2 Pietro 2:4). Il primo angelo che si trasformò in un demonio fu Satana il Diavolo, che la Bibbia chiama “governante dei demoni” (Matteo 12:24, 26). La ribellione al tempo di Noè La Bibbia narra che prima del diluvio dei giorni di Noè certi angeli si ribellarono: “I figli del vero Dio notavano che le figlie degli uomini erano di bell’aspetto; e si prendevano delle mogli, cioè tutte quelle che scelsero” (Genesi 6:2). Quegli angeli malvagi “abbandonarono il proprio luogo di dimora” in cielo e si materializzarono assumendo corpi umani per avere rapporti sessuali con delle donne (Giuda 6). Quando venne il Diluvio, gli angeli ribelli abbandonarono i loro corpi umani e tornarono in cielo. Dio però li punì espellendoli dalla sua famiglia e, fra le altre cose, facendo sì che non potessero più assumere forma umana (Efesini 6:11, 12). È stato Dio a creare il Diavolo? La risposta della Bibbia La Bibbia mostra che Dio non ha creato il Diavolo. Dio creò la persona che divenne il Diavolo. Di Dio è detto: “La sua attività è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. Un Dio di fedeltà, presso cui non è ingiustizia; egli è giusto e retto” (Deuteronomio 32:3-5). Da queste parole possiamo dedurre che un tempo Satana il Diavolo era perfetto e giusto, essendo uno dei figli angelici di Dio. In Giovanni 8:44 Gesù dice che il Diavolo “non si attenne alla verità”, lasciando intendere che ci fu un tempo in cui Satana diceva la verità ed era senza colpa. Come il resto delle creature intelligenti di Geova, l’angelo che divenne Satana aveva la libertà di scegliere tra il bene e il male. Scegliendo di opporsi a Dio e istigando la prima coppia umana a unirsi a lui, fece di se stesso Satana, che significa “uno che oppone resistenza” (Genesi 3:1-5; Rivelazione [Apocalisse] 12:9). Dove si trova il Diavolo? La risposta della Bibbia Essendo una creatura spirituale, il Diavolo vive in un mondo invisibile. Non si tratta però di un inferno infuocato in cui i cattivi vengono tormentati, come rappresentato nella figura che accompagna questo articolo. “Guerra in cielo” Per un certo periodo di tempo Satana il Diavolo ebbe libertà di movimento nel mondo spirituale. Poteva anche entrare alla presenza di Dio insieme agli angeli fedeli (Giobbe 1:6). Ma la Bibbia prediceva che ci sarebbe stata una “guerra in cielo” al termine della quale Satana sarebbe stato espulso dal cielo e “scagliato sulla terra” (Rivelazione [Apocalisse] 12:7-9). Sia la cronologia biblica che gli avvenimenti mondiali confermano che questa guerra in cielo ha già avuto luogo. Ora il Diavolo è confinato nelle vicinanze della terra. Significa questo che il Diavolo viva in un luogo specifico del nostro pianeta? Ad esempio, dell’antica città di Pergamo si parlava come del luogo ‘dov’era il trono di Satana’ e ‘dove Satana dimorava’ (Rivelazione 2:13). In realtà queste espressioni si riferiscono probabilmente alla concentrazione di culti satanici in quella città. Secondo la Bibbia, il Diavolo domina su “tutti i regni della terra abitata”; quindi non si trova in nessun luogo specifico della terra, ma è confinato nelle sue vicinanze (Luca 4:5, 6). Il Diavolo può tenere gli esseri umani sotto il suo controllo? La risposta della Bibbia Il Diavolo e i demoni esercitano una fortissima influenza sull’umanità; la Bibbia infatti dice: “Tutto il mondo intorno a noi si trova sotto il potere del diavolo” (1 Giovanni 5:19, Parola del Signore). La Bibbia indica alcuni modi in cui il Diavolo esercita questa influenza. Inganno. La Bibbia incoraggia i cristiani a “resistere alle insidie del diavolo” (Efesini 6:11, CEI). Una delle sue insidie è quella di far credere alle persone che i suoi rappresentanti siano in effetti servitori di Dio (2 Corinti 11:13-15). Spiritismo. Il Diavolo svia le persone tramite medium, indovini, astrologi e altri che praticano la divinazione (Deuteronomio 18:10-12). Anche uso di droga, ipnotismo e tecniche di meditazione che sgombrano la mente espongono al controllo demonico (Luca 11:24-26). Falsa religione. Le religioni che insegnano false dottrine sviano le persone inducendole a disubbidire a Dio (1 Corinti 10:20). La Bibbia definisce queste false credenze “insegnamenti di demoni” (1 Timoteo 4:1). Possessione demonica. La Bibbia riporta casi di persone possedute da spiriti malvagi. A volte queste persone erano rese cieche o mute o facevano del male a se stesse (Matteo 12:22; Marco 5:2-5). Come evitare l’influenza del Diavolo Non dobbiamo vivere nel terrore che i demoni si impossessino di noi; la Bibbia infatti mostra come possiamo opporci al Diavolo. Impariamo a riconoscere i metodi del Diavolo così che “non ignoriamo i suoi disegni” (2 Corinti 2:11). Sforziamoci di conoscere la Bibbia e poi mettiamo in pratica quello che impariamo. Seguendo i princìpi biblici saremo protetti dall’influenza del Diavolo (Efesini 6:11-18). Sbarazziamoci di tutto quello che ha relazione con l’attività demonica (Atti 19:19). Ciò include musica, libri, riviste, poster e video che promuovono lo spiritismo. Vita e morte Qual è il senso della vita? La risposta della Bibbia “Perché siamo qui?” Oppure: “La vita ha uno scopo?” Queste sono solo alcune delle domande che la gente si fa sul senso della vita. La Bibbia mostra che lo scopo della vita è quello di stringere un’amicizia con Dio. Ecco alcune delle verità basilari rivelate dalla Bibbia. Dio è il nostro Creatore. La Bibbia dice: “È [Dio] che ci ha fatti, e non noi stessi” (Salmo 100:3; Rivelazione [Apocalisse] 4:11). Dio ha uno scopo per ciascuna delle sue creazioni, e quindi anche per noi (Isaia 45:18). Dio ci ha creato con un “bisogno spirituale”, che include il desiderio di trovare il significato della vita (Matteo 5:3). Vuole che soddisfiamo questo desiderio (Salmo 145:16). Possiamo soddisfare il nostro bisogno spirituale diventando amici di Dio. Anche se ad alcuni l’idea di essere amici di Dio può sembrare poco realistica, la Bibbia ci dà questo incoraggiamento: “Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi” (Giacomo 4:8; 2:23). Per diventare amici di Dio dobbiamo vivere tenendo conto dello scopo per cui ci ha creati. Quale sia questo scopo è indicato nella Bibbia in Ecclesiaste 12:13: “Abbiate profondo rispetto per Dio e ubbidite ai suoi comandi, perché è proprio per questo che siamo stati creati” (Good News Translation). In futuro potremo vedere la piena realizzazione del proposito di Dio per noi. Questo avverrà quando egli avrà eliminato le sofferenze e concesso la vita eterna ai suoi amici, coloro che lo adorano (Salmo 37:10, 11). Cosa succede quando si muore? La risposta della Bibbia La Bibbia dice: “I viventi sono consci che moriranno; ma in quanto ai morti, non sono consci di nulla” (Ecclesiaste 9:5; Salmo 146:4). Perciò quando moriamo cessiamo di esistere. I morti non possono né pensare, né agire, né provare emozioni. “In polvere tornerai” Dio spiegò ad Adamo, il primo uomo, cosa succede quando si muore. Visto che Adamo aveva disubbidito, Dio gli disse: “Polvere sei e in polvere tornerai” (Genesi 3:19). Prima che Dio lo creasse “dalla polvere del suolo”, Adamo non esisteva (Genesi 2:7). E quando morì, tornò alla polvere e cessò di esistere. Lo stesso vale per noi oggi. Parlando sia degli esseri umani che degli animali, la Bibbia dice: “Tutti sono venuti dalla polvere, e tutti tornano alla polvere” (Ecclesiaste 3:19, 20). La morte non è necessariamente la fine di tutto La Bibbia paragona spesso la morte al sonno (Salmo 13:3; Giovanni 11:11-14; Atti 7:60). Quando si dorme profondamente non ci si accorge di quello che succede attorno a sé. Allo stesso modo, i morti non sono consci di nulla. La Bibbia, tuttavia, insegna che Dio può “svegliare” i morti, un po’ come si fa con una persona addormentata, e ridare loro la vita (Giobbe 14:13-15). Per coloro che Dio risuscita, la morte non è la fine di tutto. Perché si muore? La risposta della Bibbia È normale chiedersi perché le persone muoiono, specie quando si perde una persona cara. La Bibbia dice: “Il pungiglione che produce la morte è il peccato” (1 Corinti 15:56). Perché tutti peccano e muoiono? Le prime creature umane, Adamo ed Eva, persero la vita perché peccarono contro Dio (Genesi 3:17-19). La loro ribellione a Dio le portò inevitabilmente alla morte, perché egli è “la fonte della vita” (Salmo 36:9; Genesi 2:17). Adamo trasmise a tutti i suoi discendenti la tara del peccato. La Bibbia dice: “Per mezzo di un solo uomo il peccato entrò nel mondo e la morte per mezzo del peccato, e così la morte si estese a tutti gli uomini perché tutti avevano peccato” (Romani 5:12). Tutti muoiono perché tutti peccano (Romani 3:23). La morte sarà eliminata: come? Dio promette che verrà il tempo in cui “inghiottirà la morte per sempre” (Isaia 25:8). Per eliminare la morte deve eliminare la sua causa prima, il peccato. Dio lo farà per mezzo di Gesù Cristo, che “toglie il peccato del mondo” (Giovanni 1:29; 1 Giovanni 1:7). Quali nomi sono scritti nel “libro della vita”? La risposta della Bibbia Il “libro della vita”, chiamato anche “rotolo della vita” o “libro di memorie”, contiene i nomi di coloro che hanno la prospettiva di ricevere il dono della vita eterna (Rivelazione [Apocalisse] 3:5; 20:12; Malachia 3:16). Dio decide quali nomi scrivere in questo libro sulla base dell’ubbidienza ai suoi comandi (Giovanni 3:16; 1 Giovanni 5:3). Sin dalla “fondazione del mondo” dell’umanità, Dio conserva nella sua memoria il ricordo di ognuno dei suoi servitori fedeli, come se ne avesse scritto il nome in un libro (Rivelazione 17:8). Il nome del fedele Abele fu evidentemente il primo a essere scritto nel libro della vita (Ebrei 11:4). Non si tratta però di un semplice e arido elenco di nomi, perché il libro della vita ci presenta Geova come un Dio amorevole che “conosce quelli che gli appartengono” (2 Timoteo 2:19; 1 Giovanni 4:8). I nomi possono essere cancellati dal “libro della vita”? Sì. Riferendosi a persone disubbidienti dell’antico Israele, Dio disse: “Chi ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro” (Esodo 32:33). Ma se ci dimostreremo fedeli, il nostro nome rimarrà nel “rotolo della vita” (Rivelazione 20:12). Come si può vincere la paura della morte? La risposta della Bibbia È normale considerare la morte come un nemico e prendere misure ragionevoli per salvaguardare la propria vita (1 Corinti 15:26). Tuttavia, una paura irrazionale della morte fondata sulla superstizione o su credenze errate rende “per tutta la vita sottoposti a schiavitù” (Ebrei 2:15). Conoscere la verità rende liberi da una morbosa paura della morte, paura che può privare della gioia di vivere (Giovanni 8:32). La verità riguardo alla morte I morti non sono in alcun modo coscienti (Salmo 146:4). Non dobbiamo temere di andare incontro a tormenti o sofferenze dopo la morte perché la Bibbia paragona la morte al sonno (Salmo 13:3; Giovanni 11:11-14). I morti non possono farci del male. Anche le persone più violente diventano “impotenti nella morte” (Proverbi 21:16). La Bibbia dice: “Il loro odio e la loro gelosia son già periti” (Ecclesiaste 9:6). La morte non è necessariamente la fine di tutto. Dio si servirà della risurrezione per riportare in vita i morti (Giovanni 5:28, 29; Atti 24:15). Dio promette che arriverà il giorno in cui “la morte non ci sarà più” (Rivelazione [Apocalisse] 21:4). La Bibbia dice che allora “i giusti stessi possederanno la terra, e risiederanno su di essa per sempre”, completamente liberi dalla paura della morte (Salmo 37:29). Esperienze di pre-morte: Cosa non significano? La risposta della Bibbia Molte persone che sono state sul punto di morire dicono di ricordare di aver vissuto un distacco dal corpo o di aver visto una forte luce o un luogo di grande bellezza. “Per qualcuno l’esperienza è stata estremamente positiva, avendo potuto, seppure fugacemente, affacciarsi su un’altra dimensione di esistenza”, dice il libro Dai confini della vita. * La Bibbia non menziona esperienze di pre-morte, ma contiene una verità fondamentale che dimostra che queste non sono visioni di un’altra vita. I morti sono inconsci. La Bibbia dice che i morti “non sono consci di nulla” (Ecclesiaste 9:5). Alla morte non passiamo a un diverso livello di esistenza o di pensiero, ma smettiamo di esistere. La dottrina dell’anima immortale che sopravvive alla morte del corpo non proviene dalla Bibbia (Ezechiele 18:4). Quindi qualsiasi ricordo di un’esperienza di pre-morte non può essere uno sguardo fugace sul paradiso, sull’inferno o sull’aldilà. Cosa raccontò Lazzaro dell’aldilà? Il racconto biblico di Lazzaro descrive una morte vera e propria. Lazzaro venne risuscitato da Gesù dopo essere stato morto per quattro giorni (Giovanni 11:38-44). Se Lazzaro fosse andato in un aldilà, sarebbe stato crudele da parte di Gesù riportarlo in vita sulla terra. La Bibbia però non menziona commenti di Lazzaro sull’aldilà: se avesse vissuto un’esperienza simile, di certo ne avrebbe parlato. Fatto degno di nota, Gesù paragonò la morte di Lazzaro al sonno, indicando così che quell’uomo, mentre era morto, non era in alcun modo cosciente (Giovanni 11:11-14). Cos’è l’inferno? Un luogo di tormento eterno? La risposta della Bibbia Alcune versioni della Bibbia traducono “inferno” il termine ebraico “Sceol” e il corrispondente greco “Ades”; entrambi si riferiscono alla comune tomba del genere umano (Salmo 16:10; Atti 2:27). Molti credono in un inferno di fuoco, come quello rappresentato nell’immagine che accompagna questo articolo. La Bibbia però insegna qualcosa di diverso. 1. 2. 3. 4. Chi è all’“inferno” non è conscio di nulla e non prova dolore. “Non c’è lavoro né disegno né conoscenza né sapienza nello Sceol” (Ecclesiaste 9:10). All’“inferno” vanno anche i buoni. Gli uomini fedeli Giacobbe e Giobbe si aspettavano di andarci (Genesi 37:35; Giobbe 14:13). La punizione per il peccato è la morte, non il tormento in un inferno di fuoco. “Colui che è morto è stato assolto dal suo peccato” (Romani 6:7). Il tormento eterno andrebbe contro la giustizia divina (Deuteronomio 32:4). Quando il primo uomo Adamo peccò, Dio gli spiegò che la sua punizione sarebbe stata 5. semplicemente la morte, dicendogli: “Polvere sei e in polvere tornerai” (Genesi 3:19). Dio avrebbe mentito se poi avesse mandato Adamo in un inferno di fuoco. Dio non ha alcuna intenzione di tormentare le persone in eterno. L’idea che Dio punisca le persone tra le fiamme dell’inferno è contraria all’insegnamento biblico secondo cui “Dio è amore” (1 Giovanni 4:8; Geremia 7:31). Chi va all’inferno? La risposta della Bibbia L’inferno (“Sceol” e “Ades” nelle lingue originali della Bibbia) è semplicemente la tomba, non un luogo di tormento infuocato. Tenuto conto di questo, chi va all’inferno? Sia i buoni che i cattivi (Giobbe 14:13; Salmo 9:17). La Bibbia dice che è la “casa dove convengono tutti i viventi” (Giobbe 30:23, CEI). Quando morì, anche Gesù andò all’inferno. Ma “non fu abbandonato nell’inferno”, perché Dio lo risuscitò (Atti 2:31, 32, Sales). L’inferno esisterà per sempre? Tutti quelli che vanno all’inferno ne usciranno, perché Gesù, grazie alla potenza di Dio, li riporterà in vita (Giovanni 5:28, 29; Atti 24:15). Parlando di quella futura risurrezione, la profezia di Apocalisse, o Rivelazione, 20:13 dice: “La morte e l’inferno diedero i loro morti” (Tintori). Una volta svuotato, l’inferno cesserà di esistere per sempre, perché “la morte non ci sarà più” (Rivelazione 21:3, 4; 20:14). Non tutti quelli che muoiono, però, vanno all’inferno. La Bibbia mostra che alcuni diventano così malvagi da essere irrecuperabili (Ebrei 10:26, 27). Quando muoiono, queste persone non vanno all’inferno ma nella Geenna, che simboleggia la distruzione eterna (Matteo 5:29, 30). Per esempio, Gesù disse che alcuni capi religiosi ipocriti dei suoi tempi sarebbero finiti nella Geenna (Matteo 23:2733). Sesso Cosa dice la Bibbia dell’omosessualità? La risposta della Bibbia Dio ha creato gli esseri umani perché abbiano rapporti sessuali solo nell’ambito del matrimonio fra un uomo e una donna (Genesi 1:27, 28; Levitico 18:22; Proverbi 5:18, 19). La Bibbia condanna le attività sessuali che non avvengono tra marito e moglie, siano esse omosessuali o eterosessuali (1 Corinti 6:18). Tali attività includono i rapporti sessuali, l’accarezzamento dei genitali dell’altra persona e il sesso orale e anale. Per quanto condanni gli atti omosessuali, la Bibbia non incoraggia affatto l’omofobia, ovvero l’odio per gli omosessuali. Anzi, dice ai cristiani: “Rispettate tutti” (1 Pietro 2:17, Parola del Signore). Si nasce omosessuali? La Bibbia non parla dei desideri omosessuali dal punto di vista biologico, anche se riconosce che tutti nasciamo con la tendenza ad andare contro i comandi di Dio (Romani 7:21-25). Invece di concentrarsi sulla causa dei desideri omosessuali, comunque, la Bibbia vieta gli atti omosessuali. Come piacere a Dio pur essendo attratti da persone dello stesso sesso. La Bibbia dice: “Non fatevi controllare dal vostro corpo. Reprimete qualsiasi desiderio verso le pratiche sessuali sbagliate” (Colossesi 3:5, Contemporary English Version). Per reprimere i desideri sbagliati, che portano ad azioni sbagliate, devi controllare i tuoi pensieri. Se nutri regolarmente la tua mente di pensieri sani, sarai in grado di scacciare più prontamente i desideri sbagliati (Filippesi 4:8; Giacomo 1:14, 15). Anche se all’inizio potresti fare molta fatica, è probabile che col tempo diventi tutto più facile. Dio promette di aiutarti a ‘essere rinnovato nella forza che fa operare la tua mente’ (Efesini 4:22-24). Anche milioni di persone che hanno desideri eterosessuali lottano per conformarsi alle norme della Bibbia. Ad esempio i single che non riescono a trovare un coniuge scelgono di controllare i propri impulsi sessuali nonostante le tentazioni che possono presentarsi loro; lo stesso vale per chi è sposato con qualcuno che non è in grado di avere rapporti sessuali. Questo non impedisce a tali persone di vivere una vita felice; lo stesso dicasi di coloro che sono attratti da persone del proprio sesso, se vogliono veramente piacere a Dio (Deuteronomio 30:19). La Bibbia vieta il piacere sessuale? La risposta della Bibbia La Bibbia non vieta il piacere sessuale, anzi, mostra che si tratta di un dono che Dio fa alle persone sposate. Egli creò gli esseri umani “maschio e femmina” e definì quello che aveva fatto “molto buono” (Genesi 1:27, 31). Quando unì il primo uomo e la prima donna in matrimonio disse: “Dovranno divenire una sola carne” (Genesi 2:24). Con queste parole si riferiva sia al piacere dell’intimità sessuale che al forte legame emotivo che si sarebbe instaurato. La Bibbia descrive così il piacere che i mariti traggono dal matrimonio: “Rallegrati con la moglie della tua giovinezza [...] Le sue proprie mammelle ti inebrino in ogni tempo. Sii di continuo in estasi per il suo amore” (Proverbi 5:18, 19). Dio desidera che anche le mogli traggano piacere dai rapporti sessuali. Infatti la Bibbia dice: “Marito e moglie dovrebbero soddisfare i bisogni sessuali l’uno dell’altra” (1 Corinti 7:3, God’s Word Bible). Limiti da rispettare Dio limita i rapporti sessuali all’ambito coniugale, come mostra Ebrei 13:4: “Il matrimonio sia onorevole fra tutti, e il letto matrimoniale sia senza contaminazione, poiché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri”. Chi è sposato dev’essere fedele al proprio coniuge e mantenere l’impegno preso. Inoltre deve riconoscere che il massimo piacere non deriva dal soddisfare egoisticamente se stesso, ma dal seguire questo principio biblico: “C’è più felicità nel dare che nel ricevere” (Atti 20:35). Cosa dice la Bibbia della pornografia? C’è qualcosa di sbagliato nel cibersesso? La risposta della Bibbia La Bibbia non parla direttamente di pornografia, cibersesso o simili. Tuttavia dice molto chiaramente cosa pensa Dio delle azioni che incoraggiano il sesso al di fuori del matrimonio o che promuovono un’idea distorta del sesso. Notate i seguenti versetti della Bibbia. “Fate morire perciò le membra del vostro corpo che sono sulla terra rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale” (Colossesi 3:5). Invece di far morire i desideri errati, guardare materiale pornografico li alimenta. Rende impuri, o sporchi, agli occhi di Dio. “Chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:28). Guardare immagini di pratiche sessuali immorali scatena pensieri sbagliati che portano a compiere azioni sbagliate. “La fornicazione e l’impurità di ogni sorta o l’avidità non siano neppure menzionate fra voi” (Efesini 5:3). Le attività sessuali immorali non dovrebbero neppure essere menzionate per il solo gusto di farlo. Tanto meno si dovrebbe guardare o leggere materiale su tale argomento. “Le opere della carne sono manifeste, e sono fornicazione, impurità [...] e simili. Circa queste cose vi preavverto, come già vi preavvertii, che quelli che praticano tali cose non erediteranno il regno di Dio” (Galati 5:19-21). Dio considera impuri, cioè moralmente sporchi, coloro che si divertono con la pornografia, il cibersesso, il sesso al telefono e il sexting. Se ‘praticassimo’ queste cose, cioè se diventassero per noi un’abitudine, potremmo perdere del tutto l’approvazione di Dio. Definizioni Pornografia: Video, immagini o testi erotici ideati per eccitare sessualmente. Cibersesso: Mandare messaggi o fare conversazioni online a sfondo sessuale allo scopo di provocare eccitazione. Sesso al telefono: Usare il telefono per parlare di sesso in modo indecente o ascoltare messaggi erotici espliciti. Sexting: Inviare immagini o messaggi sessualmente espliciti con il cellulare. Come posso proteggermi dalle molestie sessuali? La risposta della Bibbia Considera questi suggerimenti pratici basati sulla sapienza contenuta nella Bibbia: * 1. Sii professionale. Sii cordiale e rispettosa con i colleghi, ma non dare troppa confidenza, altrimenti potresti sembrare disposta ad accettare delle avance (Matteo 10:16; Colossesi 4:6). 2. Indossa abiti modesti. Gli abiti provocanti mandano il segnale sbagliato. La Bibbia invita a vestirsi “con modestia e sanità di mente” (1 Timoteo 2:9). 3. Fai amicizia con le persone giuste. Se stai in compagnia di persone a cui piace flirtare e che tollerano o addirittura gradiscono le avance sessuali, è più probabile che anche tu riceva lo stesso tipo di attenzioni (Proverbi 13:20). 4. Rifiuta le volgarità. Se il tono della conversazione scade e si fa “sciocco”, “volgare” o “equivoco”, allontanati (Efesini 5:4, Parola del Signore). 5. Evita le situazioni a rischio. Ad esempio fai attenzione se ti viene chiesto di rimanere in ufficio dopo l’orario di lavoro senza un valido motivo (Proverbi 22:3). 6. Parla chiaro. Se sei vittima di molestie sessuali, dì molto chiaramente al molestatore che non gradisci le sue attenzioni (1 Corinti 14:9). Per esempio potresti dirgli: “Mi stai sempre appiccicato. Mi sento molto a disagio. Smettila”. Potresti scrivergli una lettera in cui descrivi l’accaduto, quello che hai provato e cosa vuoi che succeda da ora in poi. Fagli capire che il tuo rifiuto è frutto delle tue convinzioni morali e religiose (1 Tessalonicesi 4:3-5). 7. Fatti aiutare. Se le molestie continuano apriti con una persona fidata, un parente, una collega o qualcuno esperto nell’assistere le vittime di molestie (Proverbi 27:9). Molte vittime hanno trovato sostegno anche nella preghiera. Forse finora non hai mai pregato, ma non sottovalutare l’aiuto che puoi ricevere da Geova, “l’Iddio di ogni conforto” (2 Corinti 1:3). Per milioni di persone il luogo di lavoro diventa un ambiente ostile a causa delle molestie sessuali, ma la Bibbia può essere di aiuto. Testimoni di Geova: Chi siamo? Proveniamo da centinaia di realtà etniche e linguistiche, ma siamo uniti perché abbiamo obiettivi comuni. Ciò che desideriamo di più è onorare Geova, il Dio di cui parla la Bibbia, il Creatore di ogni cosa. Ci sforziamo di imitare Gesù Cristo e per noi essere cristiani è un onore. Ciascuno di noi dedica del tempo a insegnare la Bibbia e a parlare del Regno di Dio. La nostra è un’opera di testimonianza con la quale facciamo conoscere Geova Dio e il suo Regno, e per questo ci chiamiamo Testimoni di Geova. Qualche dato su di noi 239 I paesi in cui predichiamo 595 Le lingue in cui produciamo Bibbie e pubblicazioni bibliche 111.719 Le congregazioni 7.538.994 I ministri che insegnano la Bibbia 19.000.000 I presenti alle nostre adunanze e assemblee 179.000.000 Le Bibbie che abbiamo pubblicato in 116 lingue 20.000.000.000 Il numero di libri, opuscoli, volantini, CD e DVD basati sulla Bibbia che abbiamo prodotto negli ultimi dieci anni Credenze Credete che la vostra sia l’unica vera religione? È giusto che chi prende seriamente la religione sia convinto che quella che ha scelto è gradita a Dio e a Gesù. Altrimenti perché farne parte? Gesù Cristo non accettò l’idea secondo cui ci sono molte religioni, o strade, che portano alla salvezza. Infatti disse: “Stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Matteo 7:14). I Testimoni di Geova credono di aver trovato quella strada. Altrimenti andrebbero in cerca di un’altra religione. Credete di essere gli unici che si salveranno? No. Milioni di persone vissute nei secoli passati e che non erano Testimoni di Geova avranno l’opportunità di salvarsi. La Bibbia spiega che nel nuovo mondo promesso da Dio “ci sarà una risurrezione sia dei giusti che degli ingiusti” (Atti 24:15). Inoltre molte persone attualmente in vita potrebbero iniziare a servire Dio, e anche a queste verrà concessa la salvezza. Ad ogni modo non sta a noi giudicare chi si salverà o no. Questo compito spetta a Gesù (Giovanni 5:22, 27). Siete cristiani? Sì. Siamo cristiani per le seguenti ragioni: Cerchiamo di seguire il più possibile gli insegnamenti e l’esempio di Gesù Cristo (1 Pietro 2:21). Crediamo che senza Gesù la salvezza sia impossibile, perché “non c’è sotto il cielo nessun altro nome dato fra gli uomini mediante cui dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12). Chi diventa Testimone di Geova viene battezzato nel nome di Gesù (Matteo 28:18, 19). Le nostre preghiere vengono fatte nel nome di Gesù (Giovanni 15:16). Crediamo che il nostro Capo, colui al quale è stata conferita autorità su ogni uomo, sia Gesù (1 Corinti 11:3). Ad ogni modo, sotto vari aspetti siamo diversi da altri gruppi religiosi che si definiscono cristiani. Per esempio noi crediamo che la Bibbia insegni che Gesù è il Figlio di Dio, e non che faccia parte di una Trinità (Marco 12:29). Non crediamo che l’anima sia immortale. Riteniamo che nelle Scritture non ci sia alcuna base per sostenere che Dio torturi le persone in un inferno eterno. Crediamo inoltre che chi ha incarichi di responsabilità in ambito religioso non abbia diritto a titoli che lo elevano al di sopra degli altri (Ecclesiaste 9:5; Ezechiele 18:4; Matteo 23:8-10). Credete in Gesù? Sì, ci crediamo. Gesù disse: “Io sono la via e la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6). Crediamo che Gesù lasciò i cieli e venne sulla terra per offrire la sua vita umana perfetta come sacrificio di riscatto (Matteo 20:28). Grazie alla sua morte e risurrezione, chi esercita fede in lui può ottenere la vita eterna (Giovanni 3:16). Siamo pure convinti che adesso Gesù regna quale Re del celeste Regno di Dio, che presto porterà la pace su tutta la terra (Rivelazione [Apocalisse] 11:15). Comunque crediamo anche a queste parole di Gesù: “Il Padre è maggiore di me” (Giovanni 14:28). Quindi non adoriamo Gesù, perché non crediamo che sia l’Iddio Onnipotente. Perché voi non festeggiate il Natale? Idee errate molto diffuse Luogo comune: I testimoni di Geova non festeggiano il Natale perché non credono in Gesù. Realtà: Noi siamo cristiani. Crediamo che la salvezza si ottenga solo attraverso Gesù Cristo (Atti 4:12). Luogo comune: Voi dividete le famiglie, perché insegnate ai vostri aderenti a non festeggiare il Natale. Realtà: La famiglia ci sta molto a cuore e usiamo i princìpi della Bibbia per rafforzare i vincoli familiari. Luogo comune: Vi perdete lo spirito natalizio di generosità, pace e buona volontà verso tutti. Realtà: Ci sforziamo di essere generosi e pacifici tutti i giorni (Proverbi 11:25; Romani 12:18). Ad esempio, il modo in cui svolgiamo le nostre riunioni e l’opera di evangelizzazione è in armonia con questo insegnamento di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Matteo 10:8). Inoltre, additiamo come vera speranza di pace il Regno di Dio (Matteo 10:7). Perché i testimoni di Geova non festeggiano il Natale? Gesù comandò di commemorare la sua morte, non la sua nascita (Luca 22:19, 20). Gli apostoli e i primi discepoli di Gesù non celebravano il Natale. La New Catholic Encyclopedia osserva che “la festa della Natività fu istituita non prima del 243”, cioè più di un secolo dopo la morte dell’ultimo apostolo. Non ci sono prove che Gesù sia nato il 25 dicembre; nella Bibbia non si fa menzione della sua data di nascita. Riteniamo che il Natale non sia approvato da Dio perché trae origine da usanze e riti pagani (2 Corinti 6:17). Perché farne una questione? Molti continuano a celebrare il Natale pur sapendo che ha origini pagane e non trova riscontro nella Bibbia. Forse si chiedono perché mai i cristiani dovrebbero assumere una posizione così impopolare come quella di non celebrare il Natale e se valga la pena farne una questione. La Bibbia ci incoraggia a pensare con la nostra testa, usando le nostre “facoltà di ragionare” (Romani 12:1, 2). Le Scritture ci aiutano ad apprezzare il valore della verità (Giovanni 4:23, 24). Quindi, benché ci interessi ciò che gli altri pensano di noi, ci atteniamo ai princìpi biblici anche a costo di essere impopolari. Sebbene noi scegliamo di non celebrare il Natale, rispettiamo le decisioni di ognuno e non interferiamo quando altri lo festeggiano. Perché voi non festeggiate la Pasqua? Idee errate molto diffuse Luogo comune: I testimoni di Geova non festeggiano la Pasqua perché non sono cristiani. Realtà: Crediamo in Gesù Cristo, lo consideriamo il nostro Salvatore e facciamo del nostro meglio per seguire “attentamente le sue orme” (1 Pietro 2:21; Luca 2:11). Luogo comune: Voi non credete nel Cristo risorto. Realtà: Noi crediamo nella risurrezione di Gesù: la consideriamo una verità fondamentale della fede cristiana e la mettiamo in risalto nella nostra opera di evangelizzazione (1 Corinti 15:3, 4, 12-15). Luogo comune: A voi non importa se i vostri figli si perdono le gioie della Pasqua. Realtà: Amiamo i nostri figli: facciamo del nostro meglio per allevarli e aiutarli a essere felici (Tito 2:4). Perché i testimoni di Geova non celebrano la Pasqua? L’usanza della Pasqua così come la celebrano le chiese della cristianità non trova riscontro nella Bibbia. Gesù comandò di commemorare la sua morte, non la sua risurrezione. Noi osserviamo questa Commemorazione ogni anno nell’anniversario della sua morte secondo il calendario lunare biblico (Luca 22:19, 20). Crediamo che le usanze legate alla Pasqua, che affondano le radici in antichi riti della fertilità, rendano questa celebrazione inaccettabile a Dio. Egli richiede che gli rendiamo “esclusiva devozione”, e adorarlo in un modo che lui disapprova significherebbe offenderlo (Esodo 20:5; 1 Re 18:21). Siamo convinti che la nostra decisione di astenerci dal celebrare la Pasqua è basata fermamente sulla Bibbia, la quale incoraggia a usare “la saggezza e la capacità di pensare” piuttosto che limitarsi a seguire tradizioni umane (Proverbi 3:21; Matteo 15:3). Anche se quando ci viene chiesto di farlo spieghiamo le nostre credenze sulla Pasqua, rispettiamo il diritto altrui di decidere cosa fare (1 Pietro 3:15). Credete nel creazionismo? No. È vero che i Testimoni di Geova credono che sia stato Dio a creare ogni cosa. Comunque non sono d’accordo con il creazionismo. Come mai? Perché molte idee creazioniste in realtà sono in contrasto con la Bibbia. Ecco due esempi: 1. 2. Lunghezza dei sei giorni creativi. Alcuni creazionisti asseriscono che i sei giorni creativi erano giorni letterali di 24 ore. Ma nella Bibbia il termine “giorno” può riferirsi a un considerevole periodo di tempo (Genesi 2:4; Salmo 90:4). Età della terra. Alcuni creazionisti insegnano che la terra abbia solo poche migliaia di anni. Tuttavia, secondo la Bibbia, la terra e l’universo esistevano prima dei sei giorni creativi (Genesi 1:1). Pertanto i Testimoni di Geova accettano i dati scientifici credibili che fanno risalire l’origine della terra a miliardi di anni fa. Anche se credono nella creazione, i Testimoni di Geova non sono contro la scienza. Credono che la vera scienza e la Bibbia siano compatibili. I Testimoni di Geova credono nell’Antico Testamento? Sì. I Testimoni di Geova credono che l’intera Bibbia sia “ispirata da Dio e utile” (2 Timoteo 3:16). Questo vale sia per l’Antico Testamento che per il Nuovo Testamento, come vengono chiamati comunemente. I Testimoni di Geova di solito chiamano queste parti della Bibbia Scritture Ebraiche e Scritture Greche Cristiane. In questo modo evitiamo di trasmettere l’idea che alcune parti della Bibbia siano sorpassate o irrilevanti. Perché i cristiani hanno bisogno sia dell’Antico che del Nuovo Testamento? L’apostolo Paolo scrisse sotto ispirazione divina: “Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione” (Romani 15:4). Questo significa che le Scritture Ebraiche contengono informazioni preziose per noi. Tra le altre cose narrano avvenimenti storici importanti e ci forniscono consigli pratici. Avvenimenti storici importanti. Le Scritture Ebraiche presentano una narrazione particolareggiata della creazione e della caduta dell’umanità nel peccato. Senza queste informazioni non avremmo risposte soddisfacenti a interrogativi quali “da dove veniamo?” e “perché gli esseri umani muoiono?” (Genesi 2:7, 17). Inoltre le Scritture Ebraiche contengono la storia del modo in cui Geova Dio si comportò con persone che provarono gioie e dolori simili ai nostri (Giacomo 5:17). Consigli pratici. I libri biblici di Proverbi ed Ecclesiaste, che fanno parte delle Scritture Ebraiche, ci forniscono perle di saggezza senza tempo. Includono consigli su come avere una famiglia felice (Proverbi 15:17), su come coltivare un concetto equilibrato del lavoro (Proverbi 10:4; Ecclesiaste 4:6) e su come i giovani possono vivere al meglio la loro età (Ecclesiaste 11:9–12:1). Possiamo poi trarre beneficio dallo studio della Legge mosaica contenuta nella Torà (i primi cinque libri della Bibbia). Sebbene i cristiani non siano tenuti a osservarla, la Legge racchiude princìpi inestimabili che possono aiutarci a essere felici (Levitico 19:18; Deuteronomio 6:5-7). Impegno nella comunità Partecipate a operazioni di soccorso? Sì, spesso noi testimoni di Geova prestiamo aiuto quando si verifica una calamità. Partecipiamo ai soccorsi fornendo assistenza pratica sia ai Testimoni che agli altri, in armonia col comando biblico riportato in Galati 6:10: “Operiamo ciò che è bene verso tutti, ma specialmente verso quelli che hanno relazione con noi nella fede”. Ci sforziamo pure di fornire alle vittime l’appoggio emotivo e spirituale di cui hanno tanto bisogno in tali circostanze (2 Corinti 1:3, 4). Come organizziamo i soccorsi Dopo un disastro, gli anziani delle congregazioni della zona interessata cercano di contattare tutti i componenti di quelle congregazioni per vedere se stanno bene e stabilire di quali aiuti hanno bisogno. Dopodiché gli anziani trasmettono i dati raccolti alla filiale locale dei Testimoni di Geova e riferiscono quali misure sono state prese. Se le congregazioni della zona non sono in grado di dare soccorso, il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova interviene per prestare l’aiuto necessario. In tal modo si segue l’esempio dei primi cristiani, che in un periodo di carestia si presero cura gli uni degli altri (1 Corinti 16:1-4). Comitati di soccorso nominati dalla filiale locale organizzano e dirigono le operazioni. Testimoni di altre zone offrono il loro tempo e le loro risorse per dare una mano (Proverbi 17:17). Come finanziamo i soccorsi Le donazioni inviate alle filiali dei Testimoni di Geova vengono usate anche per dare soccorso alle vittime di disastri (Atti 11:27-30; 2 Corinti 8:13-15). Dal momento che tutti quelli che partecipano ai lavori sono volontari non retribuiti, il denaro destinato ai soccorsi viene totalmente usato per le effettive operazioni e non per coprire le spese amministrative. Usiamo tutte le donazioni in modo responsabile (2 Corinti 8:20). Ministero Perché predicate porta a porta? Gesù disse ai suoi seguaci: “Fate discepoli di persone di tutte le nazioni” (Matteo 28:19, 20). Quando mandò i suoi primi discepoli a predicare, Gesù disse loro di andare a casa delle persone (Matteo 10:7, 11-13). Dopo la sua morte, i cristiani del I secolo continuarono a diffondere il loro messaggio “pubblicamente e di casa in casa” (Atti 5:42; 20:20). Noi seguiamo l’esempio di quei primi cristiani e riscontriamo che la predicazione porta a porta è un buon metodo per raggiungere le persone. Perché andate da chi ha già una religione? Abbiamo riscontrato che a molti che hanno già una religione piace parlare di argomenti biblici. Naturalmente rispettiamo il diritto di ognuno ad avere credenze diverse dalle nostre, e non imponiamo il nostro messaggio agli altri. Quando parliamo di religione, cerchiamo di applicare il consiglio biblico di mostrare “mitezza e profondo rispetto” (1 Pietro 3:15). Sappiamo che alcuni respingeranno il messaggio che portiamo (Matteo 10:14). Tuttavia non possiamo sapere come reagiranno le persone finché non ci parliamo. Ci rendiamo anche conto che le circostanze cambiano. Per esempio un giorno una persona potrebbe essere troppo occupata per parlare, ma forse sarebbe lieta di farlo in un’altra occasione. E nella vita potrebbe dover affrontare situazioni o problemi nuovi che la inducono a interessarsi del messaggio contenuto nella Bibbia. Pertanto ci impegniamo a parlare alle persone più di una volta. Che cos’è uno studio biblico? I Testimoni di Geova offrono corsi per lo studio della Bibbia in cui si dà risposta a molte domande, come: Chi è Dio? Dio si interessa veramente di me? Cosa posso fare perché il mio matrimonio riesca? Come posso trovare la felicità? Qui sotto puoi avere la risposta ad alcune domande frequenti sui nostri corsi di studio biblico. Come si svolge il corso? Scegliamo argomenti come “Dio” o “matrimonio” ed esaminiamo diversi versetti della Bibbia che hanno attinenza con il soggetto. Il confronto di questi brani permette di comprendere cosa dice la Bibbia nel suo insieme sull’argomento in questione. Così lasciamo che la Bibbia si interpreti da sé. Ci avvaliamo anche del libro Cosa insegna realmente la Bibbia? Questo manuale espone in modo chiaro ciò che la Bibbia dice effettivamente su argomenti quali Dio, Gesù e il nostro futuro. Quanto costa uno studio biblico? Sia il corso che i libri utilizzati sono gratis. Quanto dura ogni lezione? Molti dedicano più o meno un’ora alla settimana a studiare la Bibbia con noi. Comunque la durata può essere adattata alle tue esigenze. Cosa succede se chiedo uno studio biblico? Se fai richiesta di uno studio biblico un Testimone di Geova verrà a trovarti nel luogo e nell’orario che preferisci. In pochi minuti ti farà vedere in cosa consiste il corso e come si svolge. Se la cosa sarà di tuo gradimento potrai proseguire. Se accetto uno studio biblico devo diventare Testimone di Geova? No. Per noi Testimoni di Geova è un piacere aiutare le persone a conoscere la Bibbia, ma non costringiamo mai nessuno ad aderire alla nostra religione. Ci limitiamo a spiegare rispettosamente cosa insegna la Bibbia e riconosciamo che ognuno ha il diritto di credere in ciò che preferisce (1 Pietro 3:15). Predicate porta a porta per guadagnarvi la salvezza? No. È vero che predichiamo regolarmente porta a porta, ma non riteniamo che quest’opera ci permetta di guadagnarci la salvezza (Efesini 2:8). Perché? Volendo fare un esempio, immaginiamo che un benefattore prometta un costoso regalo a chiunque si presenti un certo giorno in un certo luogo. Se credessimo davvero alla promessa di quell’uomo non faremmo come ha detto? Senza dubbio. Probabilmente inviteremmo anche amici e familiari perché anche loro potessero approfittare di quell’opportunità. Comunque sia, anche seguendo le istruzioni del benefattore, non ci guadagneremmo il suo regalo. Sarebbe comunque un dono. Analogamente, i testimoni di Geova credono nella promessa di Dio di dare la vita eterna a tutti coloro che gli ubbidiscono (Romani 6:23). Facciamo il possibile per parlare della nostra fede ad altri, sperando che beneficino delle promesse di Dio, ma non riteniamo che predicare ci permetta di guadagnarci la salvezza (Romani 1:17; 3:28). In realtà nulla di ciò che un essere umano può fare sarà mai abbastanza per meritare tale straordinaria benedizione da parte di Dio. “Egli ci ha salvati, non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia” (Tito 3:5, CEI). Svolgete attività missionaria? Sì. Tutti i testimoni di Geova, indipendentemente da dove vivono, cercano di coltivare uno spirito missionario parlando regolarmente della loro fede alle persone che incontrano (Matteo 28:19, 20). Alcuni Testimoni vanno a predicare o si trasferiscono in zone del loro paese dove molti non hanno ancora avuto modo di udire la buona notizia contenuta nella Bibbia. Altri Testimoni si trasferiscono all’estero per espandere il loro ministero. Sono felici di avere una parte nell’adempimento di questa profezia pronunciata da Gesù: “Mi sarete testimoni [...] fino alla più distante parte della terra” (Atti 1:8). Nel 1943 i Testimoni hanno fondato una scuola che impartisce una speciale formazione ad alcuni dei nostri missionari: la Scuola biblica di Galaad. Da allora più di 8.000 Testimoni hanno frequentato questa scuola. Tra i testimoni di Geova ci sono ministri donne? Sì. Tutti i testimoni di Geova sono evangelizzatori o ministri, e fra loro ci sono milioni di donne. Come prediceva la Bibbia, “le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito” (Salmo 68:11). Le donne testimoni di Geova seguono l’esempio lasciato dalle donne menzionate nella Bibbia (Proverbi 31:10-31). Anche se non assolvono funzioni direttive all’interno della comunità dei fedeli, partecipano attivamente al ministero pubblico. Inoltre insegnano i princìpi biblici ai loro figli (Proverbi 1:8). Con parole e azioni le donne Testimoni fanno tutto il possibile per esercitare un’influenza positiva (Tito 2:35). Organizzazione Come sono organizzate le vostre congregazioni? Ogni congregazione è affidata alla supervisione di un corpo di anziani. Una ventina di congregazioni compone una circoscrizione e circa dieci circoscrizioni formano un distretto. Periodicamente le congregazioni sono visitate da anziani itineranti, detti sorveglianti di circoscrizione e sorveglianti di distretto. Istruzioni e linee guida basate sulla Bibbia vengono fornite dal Corpo Direttivo, un gruppo di Testimoni di lunga data che attualmente svolge le proprie attività presso la sede principale dei Testimoni di Geova, ubicata a Brooklyn, New York (Atti 15:23-29; 1 Timoteo 3:1-7). Chi è stato il vostro fondatore? L’attuale organizzazione dei Testimoni di Geova ebbe inizio alla fine del XIX secolo. In quel periodo nella zona di Pittsburgh, in Pennsylvania (Stati Uniti), un piccolo gruppo di persone iniziò ad analizzare le Scritture in modo sistematico. Confrontavano le dottrine insegnate nelle chiese con ciò che la Bibbia insegna realmente. Cominciarono a rendere noti i risultati delle loro ricerche attraverso i quotidiani e pubblicando sia libri che la rivista oggi conosciuta come La Torre di Guardia annunciante il Regno di Geova. Di quel gruppo faceva parte anche Charles Taze Russell. Pur essendo il punto di riferimento nell’attività di istruzione biblica svolta in quegli anni e il primo direttore della Torre di Guardia, non fu il fondatore di una nuova religione. L’obiettivo di Russell e degli altri Studenti Biblici, com’era chiamato all’epoca il gruppo, era promuovere gli insegnamenti di Gesù Cristo e imitare l’operato della congregazione cristiana del I secolo. Dato che il Fondatore del cristianesimo fu Gesù, riteniamo che sia stato lui a fondare la nostra organizzazione (Colossesi 1:18-20). Avete un clero retribuito? Seguendo il modello dei cristiani del I secolo, i Testimoni di Geova non sono divisi in clero e laicato. Tutti i membri battezzati sono ministri ordinati e prendono parte all’opera di predicazione e istruzione biblica. I Testimoni sono organizzati in comunità, dette congregazioni, composte da un centinaio di membri. In ogni congregazione ci sono uomini maturi in senso spirituale che prestano servizio in qualità di “anziani” (Tito 1:5). Lo fanno senza ricevere alcuna retribuzione. Siete una setta americana? La nostra sede principale si trova negli Stati Uniti. Tuttavia non siamo una setta americana per le seguenti ragioni: Alcuni per setta intendono un gruppo che si distacca da una confessione religiosa. Come organizzazione noi Testimoni di Geova non ci siamo distaccati da un’altra religione. Piuttosto riteniamo di aver ripristinato la forma di cristianesimo praticata nel I secolo. I Testimoni di Geova operano in più di 230 paesi del mondo. Indipendentemente da dove viviamo, siamo fedeli in primo luogo a Geova Dio e Gesù Cristo, non al governo degli Stati Uniti o a qualche altro governo umano (Giovanni 15:19; 17:15, 16). Tutti i nostri insegnamenti si basano sulla Bibbia, non sugli scritti di qualche leader religioso americano (1 Tessalonicesi 2:13). Il nostro leader è Gesù Cristo, non un essere umano (Matteo 23:8-10). I Testimoni di Geova sono sionisti? No. I Testimoni di Geova sono cristiani che basano le loro credenze sulle Scritture. Alcune religioni insegnano che il radunamento degli ebrei in Palestina ha attinenza con le profezie bibliche, ma i Testimoni non la pensano così. Non credono che questo sviluppo di tipo politico fosse predetto specificamente nelle Scritture. In realtà le Scritture non sostengono nessun governo umano né esaltano un popolo o un gruppo etnico a scapito di un altro. La Torre di Guardia, l’organo ufficiale dei Testimoni di Geova, ha detto senza mezzi termini che “il sionismo politico non ha alcun sostegno scritturale”. Il Grande Dizionario Enciclopedico UTET definisce il sionismo come “movimento politico-religioso, sorto allo scopo di ottenere la costituzione in Palestina di una sede nazionale ebraica”. Le sue radici sono quindi sia politiche che religiose. I Testimoni di Geova non condividono il sionismo come dottrina religiosa e sono del tutto neutrali nei confronti del sionismo politico. Quella dei Testimoni di Geova è un’organizzazione prettamente religiosa e non sostiene istanze politiche, e quindi neanche il sionismo. La neutralità politica dei Testimoni è ben attestata, tant’è che in alcuni paesi hanno subìto gravi persecuzioni pur di non scendere a compromessi in questo ambito. Sono convinti che solo il celeste Regno di Dio porterà pace duratura sulla terra: nessun governo o movimento umano ci riuscirà mai. Un principio fondamentale della dottrina dei Testimoni di Geova è il rispetto delle leggi del paese in cui vivono, qualunque esso sia. I Testimoni non si ribellano all’autorità costituita e non prendono parte a conflitti armati. I Testimoni di Geova sono una setta? No, noi Testimoni di Geova non siamo una setta. Piuttosto, siamo cristiani e facciamo del nostro meglio per seguire l’esempio e gli insegnamenti lasciati da Gesù Cristo. Cos’è una setta? Il termine “setta” non suggerisce a tutti la stessa cosa. Esaminiamo due idee comuni riguardo alle sette e vediamo perché non si applicano a noi. Alcuni pensano che una setta sia una religione nuova o distaccata da una maggiore. Noi però non abbiamo inventato una religione nuova. Basiamo la nostra adorazione su quello che già facevano i primi cristiani, di cui la Bibbia riporta l’esempio e l’insegnamento (2 Timoteo 3:16, 17). Siamo convinti che siano le Sacre Scritture a stabilire qual è il modo giusto di adorare Dio. Alcuni pensano che una setta sia una religione pericolosa guidata da un leader umano. Noi però non abbiamo un leader umano. Ci atteniamo strettamente al principio che Gesù enunciò ai suoi seguaci quando disse: “Uno solo è il vostro Condottiero, il Cristo” (Matteo 23:10). Non siamo una setta pericolosa, anzi pratichiamo una religione che reca beneficio a noi stessi e ad altri. Per esempio la nostra opera ha aiutato molti a liberarsi da tossicodipendenza, alcolismo e altri vizi. Inoltre, grazie a corsi di alfabetizzazione, insegniamo a migliaia di persone in tutto il mondo a leggere e a scrivere. Partecipiamo a operazioni di soccorso in caso di calamità. Proprio come comandò Gesù, facciamo del nostro meglio per aiutare gli altri (Matteo 5:13-16). Attività Perché vi chiamate Testimoni di Geova? Geova è il nome proprio di Dio, che ricorre nella Bibbia (Esodo 6:3; Salmo 83:18). Un testimone è una persona che dichiara fatti di cui è convinto. Quindi il nome “Testimoni di Geova” ci identifica come gruppo di cristiani che dichiarano la verità su Geova, il Creatore di tutte le cose (Rivelazione [Apocalisse] 4:11). Forniamo agli altri la nostra testimonianza con il modo in cui viviamo e parlando loro di ciò che abbiamo imparato dalla Bibbia (Isaia 43:10-12; 1 Pietro 2:12). Siete tolleranti verso le altre religioni? A prescindere dalle credenze religiose altrui, seguiamo questa esortazione biblica: “Rispettate tutti” (1 Pietro 2:17, Parola del Signore). Ad esempio, in alcune nazioni ci sono centinaia di migliaia di Testimoni di Geova. Ciò nonostante non cerchiamo di esercitare pressioni su politici o legislatori perché vengano limitate o addirittura proibite le attività di altri gruppi religiosi. Non ci impegniamo neppure in campagne per far passare leggi che impongano le nostre convinzioni morali e religiose alla società. Al contrario mostriamo tolleranza agli altri e ci fa piacere che gli altri siano tolleranti nei nostri confronti (Matteo 7:12). È vero che evitate ogni contatto con gli ex membri della vostra religione? Chi si battezza come Testimone di Geova ma poi smette di svolgere l’attività di predicazione e magari non si associa più con i propri compagni di fede non viene evitato. Anzi, ci si sforza di mantenere i contatti e di ravvivare il suo interesse per le cose spirituali. Neppure chi si rende responsabile di un grave errore viene disassociato, o allontanato, automaticamente. Tuttavia se un Testimone battezzato ha una condotta in contrasto con le norme morali della Bibbia e non si pente, viene disassociato. A questo riguardo la Bibbia si esprime in modo chiaro: “Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi” (1 Corinti 5:13). Che dire se un uomo viene disassociato ma la moglie e i figli continuano a essere Testimoni di Geova? Dal punto di vista religioso le cose cambiano, ma i legami di sangue restano inalterati. Il vincolo coniugale e i normali rapporti familiari e affettivi proseguono. Chi è disassociato può frequentare le nostre funzioni religiose. Se lo desidera può anche ricevere assistenza spirituale da persone qualificate, gli anziani della congregazione. L’obiettivo è aiutare la persona a soddisfare nuovamente i requisiti necessari per essere un Testimone di Geova. Se chi è disassociato vuole tornare a far parte della congregazione è sempre benaccetto, purché abbandoni la sua condotta inappropriata e mostri il sincero desiderio di seguire le norme bibliche. Accettate le cure mediche? Sì, i Testimoni di Geova riconoscono il valore della medicina e accettano le cure mediche. Cerchiamo di prenderci cura del nostro corpo e di mantenerci in buona salute, e a volte abbiamo “bisogno del medico” (Luca 5:31). Inoltre, come l’evangelista Luca, cristiano del I secolo, alcuni testimoni di Geova sono medici (Colossesi 4:14). Alcune terapie, però, sono in contrasto con i princìpi biblici e per tale ragione non le accettiamo. Ad esempio, visto che la Bibbia vieta di introdurre sangue nell’organismo, rifiutiamo le emotrasfusioni (Atti 15:20). La Bibbia proibisce inoltre terapie o procedure che implicano il ricorso a pratiche occulte (Galati 5:19-21). La maggior parte delle terapie mediche, comunque, non è in contrasto con i princìpi biblici. Pertanto, la scelta di una determinata terapia è una questione personale. Un Testimone potrebbe decidere di accettare un certo farmaco o una data terapia, mentre un altro potrebbe rifiutarli (Galati 6:5). Perché non accettate le trasfusioni di sangue? Idee errate Luogo comune: I Testimoni di Geova non hanno fiducia nella medicina o nelle terapie mediche. Realtà: Desideriamo ricevere le migliori cure mediche possibili per noi e per le nostre famiglie. Quando abbiamo problemi di salute, consultiamo medici che sono esperti in medicina e chirurgia senza sangue. Apprezziamo i progressi che sono stati fatti in campo medico. Le terapie senza sangue, che sono state sperimentate per venire incontro ai pazienti Testimoni, vengono ora usate a beneficio di tutti i pazienti. Oggi in molti paesi chiunque può scegliere di evitare i rischi correlati con le trasfusioni di sangue, come malattie trasmesse per via ematica, reazioni del sistema immunitario e complicanze dovute all’errore umano. Luogo comune: I Testimoni di Geova credono che la fede possa guarire le malattie di cui soffrono le persone. Realtà: Non compiamo guarigioni miracolose, né vi facciamo ricorso. Luogo comune: Le terapie alternative alle emotrasfusioni sono molto costose. Realtà: Il rapporto costi/benefìci della medicina senza sangue è vantaggioso. * Luogo comune: Ogni anno molti Testimoni, inclusi bambini, muoiono per aver rifiutato le trasfusioni di sangue. Realtà: Questa affermazione è del tutto infondata. I chirurghi eseguono regolarmente interventi complessi di cardiochirurgia, chirurgia ortopedica e trapianti di organo senza ricorrere alle trasfusioni di sangue. * I pazienti che non ricevono trasfusioni di sangue, bambini inclusi, di solito si riprendono al pari o anche meglio dei pazienti che hanno accettato emotrasfusioni. * In ogni caso non si può dimostrare che un paziente morirà perché rifiuta il sangue o che vivrà perché lo accetta. Perché i Testimoni di Geova non accettano le trasfusioni di sangue? È una questione di natura religiosa, non medica. Sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento troviamo il chiaro comando di astenerci dal sangue (Genesi 9:4; Levitico 17:10; Deuteronomio 12:23; Atti 15:28, 29). Inoltre agli occhi di Dio il sangue rappresenta la vita (Levitico 17:14). Pertanto non accettiamo il sangue non solo per ubbidienza a Dio, ma anche in segno di rispetto per lui in quanto Datore di vita. Cambiano le opinioni Interventi chirurgici complessi possono essere eseguiti con successo senza ricorrere alle trasfusioni di sangue Un tempo in genere la comunità medica considerava le strategie alternative alle trasfusioni, la cosiddetta medicina senza sangue, come estremistica, se non suicida; questo modo di vedere le cose, però, è cambiato negli ultimi anni. Ad esempio, nel 2004, un articolo pubblicato in una rivista specialistica ha affermato che “molte delle tecniche sviluppate per i pazienti testimoni di Geova diverranno in futuro lo standard in campo terapeutico”. * Un articolo pubblicato nel 2010 in una rivista medica diceva che “la ‘chirurgia senza sangue’ non dovrebbe essere limitata solo ai testimoni di Geova, ma diventare parte integrante della normale pratica chirurgica” (Heart, Lung and Circulation). Migliaia di medici in tutto il mondo eseguono complessi interventi chirurgici senza ricorrere alle trasfusioni di sangue, cercando di ridurre al minimo le perdite ematiche. Tali alternative alle emotrasfusioni vengono usate anche in paesi in via di sviluppo, e vengono richieste anche da molti pazienti non Testimoni. Perché non andate in guerra? I testimoni di Geova non vanno in guerra per le seguenti ragioni. 1. 2. Ubbidienza a Dio. La Bibbia dice dei servitori di Dio: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri” e “non impareranno più l’arte della guerra” (Isaia 2:4, CEI ). Ubbidienza a Gesù. Gesù disse all’apostolo Pietro: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada” (Matteo 26:52). Con queste parole Gesù indicò che i suoi seguaci non avrebbero imbracciato le armi. I discepoli di Gesù ubbidiscono al suo comando di ‘non far parte del mondo’ rimanendo assolutamente neutrali nelle questioni politiche (Giovanni 17:16). Non protestano contro iniziative di natura militare, né cercano di far cambiare idea a chi decide di prestare servizio nelle forze armate. 3. 4. Amore per gli altri. Gesù comandò ai discepoli di amarsi gli uni gli altri (Giovanni 13:34, 35). Così avrebbero dato vita a una fratellanza internazionale in cui nessuno avrebbe mai fatto guerra contro i propri fratelli in fede (1 Giovanni 3:10-12). L’esempio dei primi cristiani. Un’enciclopedia afferma: “I primi seguaci di Gesù rifiutavano la guerra e il servizio militare”, riconoscendo che ciò era “incompatibile con l’etica di Gesù basata sull’amore e con il comando di amare i propri nemici” (Encyclopedia of Religion and War). Sulla stessa falsariga, il teologo tedesco Peter Meinhold disse dei primi discepoli di Gesù: “Essere cristiano e soldato era considerato inconciliabile”. Apporto alla comunità Come testimoni di Geova siamo componenti utili della società e non costituiamo una minaccia per la sicurezza delle nazioni in cui viviamo. Rispettiamo le autorità governative, in armonia con i seguenti comandi della Bibbia. “Ogni anima sia sottoposta alle autorità superiori” (Romani 13:1). “Rendete dunque a Cesare le cose di Cesare, ma a Dio le cose di Dio” (Matteo 22:21). Quindi ubbidiamo alla legge, paghiamo le tasse e collaboriamo con le iniziative del governo volte a garantire il benessere pubblico. È vero che vietate certi film, libri o canzoni? No. La nostra organizzazione non esamina determinati film, libri o canzoni per decidere quali di questi dovrebbero essere evitati dai nostri membri. Perché no? ● La Bibbia incoraggia ogni persona a esercitare le proprie “facoltà di percezione” per discernere il bene e il male (Ebrei 5:14). ● Le Scritture contengono princìpi basilari di cui il cristiano può tener conto nella scelta dei divertimenti. * Come in tutti i campi della vita, ci prefiggiamo di ‘continuare ad assicurarci di ciò che è accettevole al Signore’ (Efesini 5:10). ● La Bibbia insegna che i capifamiglia hanno un certo grado di autorità, per cui possono decidere di non ammettere determinati tipi di svago tra i componenti della loro famiglia (1 Corinti 11:3; Efesini 6:1-4). Al di fuori dell’ambito familiare, però, nessuno è autorizzato a condannare certi film, canzoni o artisti perché dal suo punto di vista non sono adatti per i componenti della congregazione (Galati 6:5). Versate la decima? No, i testimoni di Geova non versano la decima; la nostra attività è sostenuta mediante contribuzioni volontarie anonime. Cos’è la decima e perché i Testimoni non la offrono? Il comandamento di versare la decima, o offrire la decima parte dei propri beni, era contenuto nella Legge data all’antica nazione di Israele. La Bibbia, comunque, spiega che la Legge, incluso “il comandamento di raccogliere le decime”, non è in vigore per i cristiani (Ebrei 7:5, 18; Colossesi 2:13, 14). Invece di donare decime e offerte prestabilite, i testimoni di Geova imitano i primi cristiani e sostengono il loro ministero in due modi: svolgendo tale ministero senza essere retribuiti e facendo contribuzioni volontarie. Così facendo seguono l’esortazione biblica rivolta ai cristiani: “Ciascuno faccia come ha deciso nel suo cuore, non di malavoglia o per forza, poiché Dio ama il donatore allegro” (2 Corinti 9:7). Perché non usate la croce? Molti considerano la croce il simbolo universale del cristianesimo. Anche se sono cristiani, però, i Testimoni di Geova non usano la croce. Perché? Un motivo è che secondo la Bibbia Gesù non morì su una croce, bensì su un palo. Inoltre la Bibbia dà ai cristiani il vigoroso avvertimento: “Fuggite l’idolatria”; questo significa non usare la croce nel culto (1 Corinti 10:14; 1 Giovanni 5:21). È degno di nota che Gesù disse: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi” (Giovanni 13:34, 35). Gesù quindi indicò che a identificare i suoi veri seguaci sarebbe stato l’amore altruistico, non la croce o qualche altra immagine. Funzioni religiose Perché i vostri luoghi di riunione non si chiamano chiese? Nella Bibbia il termine greco che a volte viene tradotto “chiesa” si riferisce a un gruppo di fedeli, non all’edificio dove si riuniscono. Facciamo un esempio: quando scrisse ai cristiani di Roma, l’apostolo Paolo mandò i suoi saluti anche a una coppia, Aquila e Priscilla, e aggiunse: “Salutate anche la chiesa che si raduna in casa loro” (Romani 16:5, Garofalo). Paolo non stava dicendo di trasmettere i suoi saluti a un edificio; stava piuttosto mandando i suoi saluti alle persone che formavano la congregazione che si riuniva in quella casa. * Perciò, invece di chiamare chiesa il nostro luogo di culto, usiamo il nome “Sala del Regno”. Perché “Sala del Regno dei Testimoni di Geova”? Questo termine è appropriato per svariate ragioni. Si tratta di una sala, un luogo di riunione. Ci raduniamo per adorare Geova, il Dio della Bibbia, e per rendergli testimonianza (Salmo 83:18; Isaia 43:12). Ci raduniamo anche per imparare quello che la Bibbia dice riguardo al Regno di Dio, di cui Gesù parlò spesso (Matteo 6:9, 10; 24:14; Luca 4:43). Se lo desiderate, visitate la Sala del Regno più vicina a voi e vedete di persona come si svolgono le adunanze tenute dai testimoni di Geova. (Salmo 1:2, 3) ...Ma il suo diletto è nella legge di Geova, E lègge sottovoce nella sua legge giorno e notte. 3 E certamente diverrà come un albero piantato presso ruscelli d’acqua, Che dà il suo proprio frutto nella sua stagione E il cui fogliame non appassisce, E ogni cosa che fa riuscirà.
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