Il ruolo delle donne nel proposito di Geova Usiamo la Parola di Dio

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1 5 AGOS TO 201 4
ARTICOLI DI STUDIO
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29 SETTEMBRE – 5 OTTOBRE
6-12 OTTOBRE
13-19 OTTOBRE
20-26 OTTOBRE
Il ruolo delle donne
nel proposito
di Geova
Usiamo la Parola
di Dio: è vivente!
In che modo Geova
si accosta a noi
PAGINA 11 ˙ CANTICI: 114, 101
PAGINA 16 ˙ CANTICI: 51, 91
Udiamo la voce
di Geova ovunque
ci troviamo
PAGINA 6 ˙ CANTICI: 86, 104
PAGINA 21 ˙ CANTICI: 26, 89
ARTICOLI DI STUDIO
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ˇ Il ruolo delle donne nel proposito di Geova
Questo articolo mostra cosa ha significato per uomini e
donne la ribellione contro Dio nell’Eden. Prende anche in
esame le esperienze di alcune donne devote del passato.
Spiega inoltre qual è oggi il ruolo delle donne cristiane nel
proposito di Dio.
ISRAELE
IN COPERTINA: Due sorelle predicano
in russo sul lungomare di Tel Aviv.
Sullo sfondo si vede la collina
rocciosa della moderna Giaffa,
l’antico porto di Ioppe
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ˇ Usiamo la Parola di Dio: è vivente!
Tutti i proclamatori del Regno desiderano essere efficaci nel
ministero. Vediamo alcuni suggerimenti pratici su come usare
la Bibbia e i nostri volantini per iniziare conversazioni con le
persone e toccare il loro cuore con la vivente Parola di Dio.
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POPOLAZIONE
8.050.000
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ˇ In che modo Geova si accosta a noi
MASSIMO DEI PROCLAMATORI NEL 2013
1.459
Abbiamo bisogno di avere una stretta relazione con il nostro
Creatore. Vediamo come il riscatto provveduto da Geova e la
sua Parola scritta sono la prova del fatto che egli ha preso
l’iniziativa per attirarci a sé.
PRESENTI ALLA COMMEMORAZIONE DEL 2013
2.671
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ˇ Udiamo la voce di Geova ovunque ci troviamo
IN QUESTO STESSO NUMERO
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3 State ricevendo
“cibo a suo tempo”?
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Per camminare nella via della verità, abbiamo bisogno di
ascoltare ciò che Geova dice. Scopriamo come possiamo
ascoltare la sua voce nonostante l’influenza di Satana e delle
nostre inclinazioni peccaminose. Questo articolo ci aiuterà a
capire l’importanza di avere un dialogo aperto con il vero Dio.
26 ‘Torna e rafforza
i tuoi fratelli’
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29 Domande dai lettori
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31 Dai nostri archivi
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Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo
`
diversa indicazione, la versione biblica usata e la
Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con
riferimenti.
August 15, 2014
Vol. 135, No. 16 Semimonthly ITALIAN
`
La Torre di Guardia e un periodico quindicinale edito in
Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di
Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore
responsabile: Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma
n. 14289 - 10/1/1972. Stampata in Germania da:
Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen
Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Druck und Verlag:
Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen
Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion: Ramon Templeton, Selters/Taunus. 5 2014 Watch
Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Printed
in Germany.
State ricevendo
“cibo a suo tempo”?
VIVIAMO nel periodo più difficile di tutta la storia umana (2 Tim. 3:1-5). Il nostro amore per Geova e la determinazione a vivere secondo le sue giuste norme sono messi
alla prova tutti i giorni. Prevedendo questi tempi travagliati, Gesù assicurò ai suoi seguaci che avrebbero ricevuto l’incoraggiamento necessario a perseverare sino alla
fine (Matt. 24:3, 13; 28:20). Per rafforzarli, costituì uno schiavo fedele che avrebbe
provveduto “cibo [spirituale] a suo tempo” (Matt. 24:45, 46).
Dal 1919, anno in cui fu costituito lo schiavo fedele, milioni di “domestici” di ogni
lingua sono entrati a far parte dell’organizzazione di Dio e vengono cibati spiritualmente (Matt. 24:14; Riv. 22:17). Non tutto però è disponibile in ogni lingua, e non
tutti hanno accesso alle nostre pubblicazioni in formato elettronico. Per esempio,
molti non hanno a disposizione i video e gli articoli pubblicati solo su jw.org. Ma questo vuol dire che alcuni perdono una parte del cibo di cui hanno bisogno per stare
bene spiritualmente? Per arrivare alla giusta conclusione, diamo risposta a quattro
domande fondamentali.
15 AGOSTO 2014
3
1
Qual è l’ingrediente principale del cibo provveduto da Geova?
Quando Satana lo tentò dicendogli di trasformare delle pietre in pani, Gesù rispose: “L’uomo non
deve vivere di solo pane, ma di ogni espressione
che esce dalla bocca di Geova” (Matt. 4:3, 4). Le
espressioni di Geova sono scritte nella Bibbia
(2 Piet. 1:20, 21). Perciò è la Bibbia il principale
ingrediente del nostro cibo spirituale (2 Tim. 3:
16, 17).
L’organizzazione di Geova ha reso disponibile,
per intero o in parte, la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture in oltre 120 lingue, e altre
se ne aggiungono ogni anno. Oltre a questa traduzione, miliardi di copie di altre versioni della
Bibbia, o di parti d’essa, sono disponibili in migliaia di lingue. Questo sorprendente risultato è
in armonia con la volontà di Geova, “il quale vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità” (1 Tim. 2:
3, 4). E dal momento che “non c’è creazione che
non sia manifesta alla sua vista”, possiamo star
certi che Geova attirerà alla sua organizzazione
“quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale” e provvederà loro cibo spirituale (Ebr.
4:13; Matt. 5:3, 6; Giov. 6:44; 10:14).
Geova sa di cosa abbiamo
bisogno e ci dà quello che
ci serve per rimanere
spiritualmente forti
4
2
Che ruolo hanno le nostre pubblicazioni nel
provvedere cibo spirituale?
Per poter sviluppare una forte fede, una persona non può limitarsi a leggere la Bibbia: deve capire ciò che legge e applicare ciò che impara (Giac.
1:22-25). Un eunuco etiope del I secolo capì di dover fare proprio questo. Stava leggendo la Parola
di Dio quando l’evangelizzatore Filippo gli chiese:
“Capisci effettivamente quello che leggi?” L’eunuco rispose: “Realmente, come posso, se qualcuno
non mi guida?” (Atti 8:26-31). Filippo allora lo aiutò ad acquistare accurata conoscenza della Parola
di Dio. Ciò che imparò lo colpì così tanto che si
battezzò (Atti 8:32-38). Allo stesso modo, le nostre
pubblicazioni basate sulla Bibbia ci hanno aiutato
a conoscere più accuratamente la verità. Hanno
toccato i nostri sentimenti e ci hanno spinto ad applicare quello che impariamo (Col. 1:9, 10).
Attraverso le pubblicazioni, ai servitori di Geova viene fornita un’abbondante provvista di cose
spirituali da mangiare e da bere (Isa. 65:13). Per
esempio La Torre di Guardia, disponibile in più di
210 lingue, spiega le profezie bibliche, affina la
nostra comprensione delle verità spirituali più
profonde e ci motiva a vivere secondo i princìpi
biblici. Svegliatevi!, pubblicata in circa 100 lingue, ci permette di ampliare la nostra conoscenza delle opere creative di Geova e ci mostra come
applicare i pratici consigli della Bibbia (Prov. 3:
21-23; Rom. 1:20). Lo schiavo fedele provvede
materiale basato sulla Parola di Dio in più di 680
lingue! Riservate del tempo ogni giorno per leggere la Bibbia? Leggete tutte le riviste e le nuove
pubblicazioni rese disponibili ogni anno nella vostra lingua?
Oltre a produrre pubblicazioni, l’organizzazione di Geova prepara gli schemi dei discorsi basati sulla Bibbia pronunciati alle adunanze, alle
assemblee e ai congressi. Vi piacciono le dimostrazioni, le interviste, i drammi e i discorsi presentati in queste occasioni? Geova ci prepara un
vero e proprio banchetto spirituale! (Isa. 25:6).
LA TORRE DI GUARDIA
3
Se nella vostra lingua non avete a disposizione tutte le pubblicazioni che sono state prodotte, diventerete spiritualmente denutriti?
La risposta è no. E il fatto che alcuni servitori
di Geova a volte possano avere del cibo spirituale in più rispetto ad altri non dovrebbe sorprenderci. A questo riguardo pensiamo al caso degli
apostoli. Essi furono istruiti in misura maggiore
in paragone a molti altri discepoli del I secolo
(Mar. 4:10; 9:35-37). Nondimeno, questi altri non
erano spiritualmente denutriti; ricevettero ciò di
cui avevano bisogno (Efes. 4:20-24; 1 Piet. 1:8).
Vale anche la pena di ricordare che i Vangeli
non riportano molte delle cose che Gesù disse e
fece mentre era sulla terra. L’apostolo Giovanni
scrisse: “Ci sono, in effetti, molte altre cose che
Gesù fece, le quali, se fossero scritte nei minimi
particolari, suppongo che il mondo stesso non
potrebbe contenere i rotoli scritti” (Giov. 21:25).
È vero, rispetto a noi i cristiani del I secolo avevano più informazioni relative al perfetto uomo
Gesù, ma questo non ci pone in una posizione di
svantaggio. Geova ha fatto in modo che avessimo
sufficienti informazioni su suo Figlio da poterne
seguire le orme (1 Piet. 2:21).
Inoltre, pensate alle lettere che gli apostoli inviarono alle congregazioni del I secolo. Almeno
una di quelle scritte da Paolo non è stata preservata nella Bibbia (Col. 4:16). Il cibo spirituale di
cui disponiamo è forse insufficiente solo perché
non abbiamo questa lettera? No. Geova sa di cosa
abbiamo bisogno e ci dà quello che ci serve per
rimanere spiritualmente forti (Matt. 6:8).
Oggi, alcuni servitori di Geova hanno più cibo
spirituale rispetto ad altri. Parlate una lingua in
cui ci sono solo poche pubblicazioni? In tal caso,
sappiate che Geova si prende cura di voi. Studiate quello che avete a disposizione e, se possibile,
assistete alle adunanze in una lingua che capite.
Potete star certi che Geova vi farà rimanere spiritualmente forti (Sal. 1:2; Ebr. 10:24, 25).
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4
Se non avete la possibilità di accedere al
materiale pubblicato su jw.org, vi indebolirete spiritualmente?
Sul nostro sito pubblichiamo copie delle nostre riviste e altri ausili per lo studio della Bibbia.
Il sito provvede anche informazioni utili a coppie, ragazzi e a chi ha figli piccoli. Le famiglie
possono avvalersi di questo materiale per tenere
l’adorazione in famiglia. Il nostro sito, inoltre,
contiene rapporti relativi a eventi speciali, come
il conferimento dei diplomi di Galaad e l’adunanza annuale, e ci aggiorna su disastri naturali e sviluppi legali che riguardano il popolo di Geova
(1 Piet. 5:8, 9). Infine è anche un potente strumento per predicare, dal momento che rende la
buona notizia disponibile anche in quei paesi in
cui la nostra opera è soggetta a restrizioni o vietata del tutto.
Quindi, potete rimanere spiritualmente forti sia
che abbiate accesso al nostro sito o meno. Lo
schiavo ha lavorato duramente per provvedere abbastanza materiale stampato da nutrire adeguatamente in senso spirituale ogni domestico. Pertanto non dovreste sentirvi obbligati a comprare un
dispositivo elettronico solo per poter accedere a
jw.org. Alcuni potrebbero prendere l’iniziativa di
stampare un quantitativo limitato di ciò che è disponibile sul sito e darlo personalmente a chi non
ha Internet, ma non è necessario che lo si faccia a
livello di congregazione.
Siamo davvero grati a Gesù per il fatto che sta
mantenendo la promessa di soddisfare i nostri bisogni spirituali. Mentre questi difficili ultimi giorni volgono al termine, possiamo essere sicuri che
Geova continuerà a provvedere “cibo [spirituale]
a suo tempo”.
5
Il ruolo delle donne
nel proposito di Geova
“Le donne che annunciano la buona notizia
sono un grande esercito” (SAL. 68:11)
COME RISPONDERESTE?
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Cosa ha significato per
uomini e donne la ribellione
nell’Eden?
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Come hanno servito Geova
donne del passato?
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Che ruolo hanno oggi
le donne nel predicare
la buona notizia?
GEOVA creò la terra con un proposito, “la formò pure perché fosse abitata” (Isa. 45:18). Adamo, la sua prima creazione umana,
era perfetto, e Dio gli diede una dimora meravigliosa: il giardino
di Eden. I suoi alberi maestosi, i suoi corsi d’acqua cristallina e
gli animali giocherelloni che lo popolavano senz’altro rallegravano la vita di Adamo. Tuttavia, all’uomo mancava qualcosa di molto importante. Geova lo indicò allorché disse: “Non è bene che
l’uomo stia solo. Gli farò un aiuto, come suo complemento”. Poi
lo fece cadere in un sonno profondo, prese una delle sue costole
e da essa ‘edificò una donna’. Come fu felice Adamo quando si
svegliò! “Questa è finalmente osso delle mie ossa e carne della
mia carne”, esclamò; e aggiunse: “Questa sarà chiamata Donna,
perché dall’uomo questa è stata tratta” (Gen. 2:18-23; vedi anche
la nota in calce al versetto 23).
2 La donna era un dono divino unico nel suo genere, nel senso che doveva essere l’aiuto perfetto dell’uomo. Inoltre avrebbe
avuto lo speciale privilegio di avere figli. Si legge infatti che “Adamo mise a sua moglie il nome di Eva, perché doveva divenire la
madre di tutti i viventi” (Gen. 3:20; nt.). Che dono stupendo fece
Dio alla prima coppia umana! Avevano la facoltà di procreare al1, 2. (a) Quali doni fece Dio ad Adamo? (b) Perché Dio diede una mo-
glie ad Adamo? (Vedi l’illustrazione iniziale.)
6
LA TORRE DI GUARDIA
tri esseri umani perfetti. In tal modo la terra sarebbe infine divenuta un paradiso abitato da persone perfette, che avrebbero
tenuto sottoposte le altre creature viventi
(Gen. 1:27, 28).
3 Per ricevere le benedizioni riservate
loro, Adamo ed Eva dovevano ubbidire a
Geova e riconoscere la sua sovranità (Gen.
2:15-17). Solo a tali condizioni avrebbero
potuto adempiere il proposito stabilito per
loro. Purtroppo, però, subirono l’influenza
di Satana, “l’originale serpente”, e peccarono contro Dio (Riv. 12:9; Gen. 3:1-6). Che
effetto ebbe sulle donne questa ribellione?
Quali azioni degne di nota compirono alcune donne devote del passato? Perché
oggi si può dire che le donne cristiane
“sono un grande esercito”? (Sal. 68:11).
LE CONSEGUENZE DELLA RIBELLIONE
4 Quando fu chiamato a rendere conto
della sua ribellione, Adamo accampò una
debole scusa: “La donna che desti perché
fosse con me, essa mi ha dato del frutto dell’albero e così ho mangiato” (Gen. 3:12).
Non solo rifiutò di assumersi la responsabilità del peccato commesso, ma tentò pure
di addossare la colpa alla donna e all’Iddio
amorevole che gliel’aveva data! Sia Adamo
che Eva avevano peccato, ma fu lui a essere ritenuto responsabile della loro trasgressione. Per questo motivo l’apostolo Paolo
scrisse che “per mezzo di un solo uomo
[Adamo] il peccato entrò nel mondo e la
morte per mezzo del peccato” (Rom. 5:12).
5 Quei primi esseri umani furono indotti a credere di non aver bisogno di Geova
quale Governante, e ciò diede origine alla
3. (a) Cosa dovevano fare Adamo ed Eva per ri-
cevere le benedizioni di Dio, ma cosa accadde invece? (b) Quali domande prenderemo in
esame?
4. Chi fu ritenuto responsabile del peccato della prima coppia umana?
5. Cosa ha dimostrato Dio permettendo all’uomo di governarsi in maniera indipendente da lui
per un certo periodo di tempo?
15 AGOSTO 2014
fondamentale questione della sovranità:
chi ha il diritto di governare? Per dare una
risposta che valesse per tutta l’eternità,
Dio permise all’uomo di governarsi in maniera indipendente per un certo periodo di
tempo. Sapeva che l’esperienza avrebbe
dimostrato che l’autogoverno umano è un
fallimento. Nel corso dei secoli, tale dominio ha fatto precipitare la società in un disastro dopo l’altro. Solo nel secolo passato,
circa 100.000.000 di persone sono morte
nelle guerre, tra cui milioni di uomini, donne e bambini innocenti. Pertanto esistono
già prove schiaccianti del fatto che “non
appartiene all’uomo che cammina nemmeno di dirigere il suo passo” (Ger. 10:23).
Comprendendo questa verità, noi riconosciamo Geova quale nostro Governante.
(Leggi Proverbi 3:5, 6.)
6 In questo mondo che giace nel potere
di Satana, a essere maltrattati sono stati sia
uomini che donne (Eccl. 8:9; 1 Giov. 5:19).
Alcune delle peggiori atrocità mai commesse, però, sono state perpetrate contro
queste ultime. A livello mondiale circa una
donna su tre riferisce di aver subìto aggressioni da parte del marito o del compagno.
In alcune società i figli maschi sono preferiti alle femmine perché si pensa che una
volta adulti perpetueranno il nome della
famiglia e si prenderanno cura dei genitori anziani e dei nonni. In certi paesi la nascita di una bambina è un evento indesiderato, e tramite l’aborto vengono eliminate
molte più femmine che maschi.
7 È fuor di dubbio che Dio non approva
i maltrattamenti nei confronti delle donne.
Egli le tratta in modo giusto e le rispetta. Il suo riguardo per loro risulta chiaro
dal fatto che Eva fu creata perfetta, con
delle qualità che non la rendevano una
schiava, bensì ne facevano uno splendido
6. In molti paesi, com’è trattata la donna?
7. In quali condizioni Dio mise sia gli uomini
che le donne?
7
complemento di Adamo. Questa è una ragione per cui, alla fine del sesto giorno
creativo, “Dio vide [...] tutto ciò che aveva
fatto, ed ecco, era molto buono” (Gen.
1:31). Proprio così: “tutto” quello che aveva fatto era “molto buono”; aveva messo
sia uomini che donne nelle condizioni migliori per condurre la propria esistenza.
DONNE CHE EBBERO
IL SOSTEGNO DI GEOVA
In generale, dopo la ribellione nell’Eden il comportamento degli uomini e delle donne è andato deteriorandosi, e nello
scorso secolo è peggiorato come mai prima. La Bibbia aveva predetto che “negli ultimi giorni” avrebbe prevalso la condotta
malvagia; in effetti, le azioni malvage da
parte del genere umano sono dilagate a tal
punto che i nostri possono davvero essere
definiti “tempi difficili” (2 Tim. 3:1-5). Tuttavia, nel corso della storia umana il “Sovrano Signore Geova” ha mostrato favore
a uomini e donne che hanno confidato in
lui, hanno ubbidito alle sue leggi e si sono
sottomessi a lui quale Governante. (Leggi
Salmo 71:5.)
9 Quando Dio distrusse il mondo violento dei giorni di Noè per mezzo del Diluvio, sopravvissero pochissimi esseri umani. Se i fratelli e le sorelle di Noè erano
ancora vivi in quel momento, essi pure morirono nelle acque (Gen. 5:30). A sopravvivere furono Noè, sua moglie, i suoi tre figli
e le rispettive mogli: un ugual numero di
donne e di uomini. Furono preservati in
vita perché temevano Dio e facevano la sua
volontà. I miliardi di esseri umani oggi sulla terra discendono da quelle otto persone
che ebbero il sostegno di Geova (Gen. 7:7;
1 Piet. 3:20).
8
8. (a) Descrivete il comportamento delle perso-
ne in generale. (b) Nel corso della storia, chi ha
avuto il favore di Dio?
9. Quante persone sopravvissero al Diluvio, e
perché?
8
Anni dopo, anche le devote mogli dei
patriarchi ebbero il sostegno di Dio. Non
sarebbe certo stato così se si fossero comportate da ‘lamentatrici della propria sorte
nella vita’ (Giuda 16). È difficile immaginare Sara, la rispettosa moglie di Abraamo, lamentarsi a gran voce del fatto che stavano
lasciando gli agi di Ur per diventare residenti temporanei e abitare in tende in un
paese straniero. Al contrario, “Sara ubbidiva ad Abraamo, chiamandolo ‘signore’ ”
(1 Piet. 3:6). Pensiamo anche a Rebecca,
che per Isacco fu uno stupendo dono di
Geova e divenne una bravissima moglie.
Non sorprende che suo marito “si innamorò di lei, e [...] trovò conforto dopo la perdita di sua madre” (Gen. 24:67). Come siamo
felici di avere oggi tra noi donne devote al
pari di Sara e Rebecca!
11 Mentre erano schiavi in Egitto, gli
israeliti crebbero moltissimo di numero, e il
faraone decretò che tutti i loro maschi fossero eliminati alla nascita. Ciò nonostante,
le ebree Sifra e Pua, che probabilmente erano a capo delle levatrici, si rifiutarono
coraggiosamente di praticare l’infanticidio
perché nutrivano timore reverenziale nei
confronti di Geova. Per tale ragione, egli
le ricompensò ‘dando loro delle famiglie’
(Eso. 1:15-21).
12 Ai giorni dei giudici di Israele, una
donna che ebbe il sostegno di Dio fu Debora. Questa profetessa incoraggiò il giudice Barac ed ebbe una parte nell’aiutare
gli israeliti a liberarsi dall’oppressione straniera, ma predisse anche che la gloria per
la vittoria sui cananei non sarebbe andata
a Barac; piuttosto, Dio avrebbe “[venduto]
Sisera”, capo dell’esercito cananeo, “nella
mano di una donna”. Ciò avvenne quando
10
10. Perché le devote mogli dei fedeli patriarchi
ebbero il sostegno di Geova?
11. In che modo due levatrici ebree manifestarono coraggio?
12. Cosa fu degno di nota in relazione a Debora
e Iael?
LA TORRE DI GUARDIA
questi fu ucciso da Iael, una donna non
israelita (Giud. 4:4-9, 17-22).
13 Abigail fu una donna di notevoli qualità che visse nell’XI secolo a.E.V. Aveva
discernimento, mentre suo marito Nabal era aspro, insensato e buono a nulla (1 Sam. 25:2, 3, 25). Per un certo periodo Davide e i suoi uomini avevano
protetto i beni di Nabal, ma quando gli
chiesero qualche provvista, questi “[gridò] contro di loro parole di rimprovero”,
ovvero li insultò, e non diede loro nulla.
Davide si adirò così tanto che decise di annientare Nabal e i suoi uomini. Quando lo
venne a sapere, Abigail portò a Davide e
ai suoi delle vettovaglie, impedendo così
uno spargimento di sangue (1 Sam. 25:
8-18). In seguito Davide le disse: “Benedetto sia Geova l’Iddio d’Israele, che ti ha
mandato in questo giorno incontro a me!”
(1 Sam. 25:32). Dopo la morte di Nabal,
Davide sposò Abigail (1 Sam. 25:37-42).
14 Quando nel 607 a.E.V. Gerusalemme
e il suo tempio furono distrutti dagli eserciti babilonesi, molti uomini, donne e bambini morirono. Nel 455 a.E.V. le mura della
città furono ricostruite sotto la supervisione di Neemia, e tra coloro che aiutarono a
ripararle ci furono le figlie di Sallum, principe di metà del distretto di Gerusalemme
(Nee. 3:12). Furono disposte a svolgere lavori umili. Oggi apprezziamo davvero le
molte donne cristiane che sostengono con
gioia e in vari modi i progetti di costruzione a favore della teocrazia.
DONNE DEVOTE DEL I SECOLO
Sia un po’ prima che nel corso del
I secolo, Geova benedisse diverse donne
concedendo loro grandissimi privilegi. Tra
15
13. Cosa rivela la Bibbia riguardo ad Abigail?
queste c’era una vergine di nome Maria.
Mentre era fidanzata con Giuseppe lo spirito santo, in maniera miracolosa, fece sì
che concepisse un figlio. Per quale motivo
Dio scelse lei perché divenisse la madre di
Gesù? Senza dubbio perché aveva le qualità spirituali necessarie per aver cura di
questo figlio perfetto dall’infanzia all’età
adulta. Che privilegio essere la madre del
più grande uomo di tutti i tempi! (Matt. 1:
18-25).
16 Gesù manifestò grande gentilezza nei
confronti delle donne. Prendiamo l’esempio della donna che da 12 anni soffriva di
una perdita di sangue. Nel mezzo di una
folla, si accostò a Gesù da dietro e gli toccò il mantello. Invece di rimproverarla,
Gesù le disse benevolmente: “Figlia, la tua
fede ti ha sanata. Va in pace, e sii ristabilita dalla tua dolorosa malattia” (Mar. 5:2534).
17 Alcune donne che erano discepole di
Gesù servivano lui e gli apostoli (Luca 8:
1-3). Inoltre, alla Pentecoste del 33, circa
120 tra uomini e donne ricevettero lo spirito di Dio in maniera speciale. (Leggi Atti
2:1-4.) Geova aveva predetto il versamento dello spirito santo con queste parole:
“Verserò il mio spirito su ogni sorta di carne, e i vostri figli e le vostre figlie certamente profetizzeranno. [...] E anche sui
servi e sulle serve verserò in quei giorni il
mio spirito” (Gioe. 2:28, 29). Con quell’evento miracoloso, Dio mostrò che aveva
tolto il suo sostegno all’Israele apostata
per darlo all’“Israele di Dio”, formato sia
da uomini che da donne (Gal. 3:28; 6:
15, 16). Tra le donne cristiane che partecipavano al ministero nel I secolo c’erano le
quattro figlie dell’evangelizzatore Filippo
(Atti 21:8, 9).
14. A quale opera parteciparono le figlie di Sal-
lum, e in che modo oggi le donne cristiane fanno qualcosa di simile?
15. Quale privilegio diede Dio a una donna di
nome Maria?
15 AGOSTO 2014
16. Menzionate un esempio che mostri l’atteg-
giamento di Gesù nei confronti delle donne.
17. Che evento miracoloso accadde alla Pentecoste del 33?
9
annunciano la buona notizia sono un grande esercito” (Sal. 68:11).
GRANDIOSE BENEDIZIONI
IN SERBO PER LE DONNE DEVOTE
Non è possibile parlare in questa sede
delle molte donne fedeli menzionate nelle
Scritture. Ma tutti noi possiamo leggere la
loro storia nella Parola di Dio e nelle nostre
pubblicazioni. Ad esempio, potremmo meditare sulla lealtà di Rut (Rut 1:16, 17). Leggere il libro biblico che porta il nome della
regina Ester e articoli che trattano di lei
può rafforzare la nostra fede. Ci sarà di
grande beneficio stabilire di fare simili approfondimenti durante la nostra adorazione in famiglia. Se viviamo da soli, possiamo esaminare questi argomenti nel corso
del nostro studio personale.
21 È innegabile che Geova benedice l’opera di predicazione svolta dalle donne cristiane e le sostiene nelle prove che affrontano. Per esempio, grazie al suo aiuto donne
devote mantennero l’integrità sotto i regimi
nazista e comunista, anche se per la loro
ubbidienza a Dio molte soffrirono e alcune
persero addirittura la vita (Atti 5:29). Oggi
come allora, le nostre sorelle e tutti i loro
compagni di fede sostengono la sovranità
di Geova. Proprio come fece con gli israeliti dei tempi antichi, egli ‘afferra la loro destra’ e li rassicura: “Non aver timore. Io stesso di sicuro ti aiuterò” (Isa. 41:10-13).
22 Nel prossimo futuro uomini e donne
devoti trasformeranno la terra in un paradiso e aiuteranno milioni di risuscitati a conoscere i propositi di Geova. Fino a quel
giorno, sia che siamo uomini o donne, teniamo caro il privilegio che abbiamo di
servirlo “a spalla a spalla” (Sof. 3:9).
20
Le donne che dichiarano la buona notizia
sono davvero “un grande esercito”
(Vedi i paragrafi 18 e 19)
“UN GRANDE ESERCITO” DI DONNE
18 Nel tardo ’800, alcuni uomini e donne si interessarono profondamente alla
vera adorazione. Furono i precursori di coloro che hanno una parte nell’odierno
adempimento della profezia di Gesù:
“Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la
fine” (Matt. 24:14).
19 Quel piccolo gruppo di Studenti Biblici, che oggi si chiamano Testimoni di
Geova, è cresciuto sino a contare circa
8.000.000 di membri. Nel 2013 più di
11.000.000 di altre persone hanno mostrato di interessarsi alla Bibbia e alla nostra
opera assistendo all’annuale Commemorazione della morte di Gesù. Nella maggioranza dei paesi i presenti sono perlopiù
donne. Inoltre, a livello mondiale le donne
costituiscono la maggior parte degli oltre
1.000.000 di proclamatori del Regno a tempo pieno. Dio ha davvero concesso alle
donne fedeli il privilegio di partecipare all’adempimento di ciò che disse il salmista:
“Geova stesso dà la parola; le donne che
18, 19. (a) In merito alla vera adorazione, che
privilegio ha concesso Dio sia agli uomini che
alle donne? (b) In che termini il salmista si riferisce alle donne che dichiarano la buona notizia?
10
20. Che genere di approfondimenti potremmo
prendere in considerazione di fare?
21. In quali modi donne timorate di Geova gli
hanno mostrato la loro devozione in circostanze
difficili?
22. Quali privilegi futuri attendiamo con ansia?
LA TORRE DI GUARDIA
Usiamo la Parola di Dio
è vivente!
“La parola di Dio è vivente ed esercita potenza”
(EBR. 4:12)
IMMAGINIAMO di dover comparire davanti all’uomo più
potente del mondo per parlare in difesa del popolo di Geova.
Probabilmente ci sentiremmo fuori posto e intimoriti. Come
prepareremmo quello che dobbiamo dire? In qualità di rappresentanti dell’Onnipotente, cosa potremmo fare per dare
più forza alle nostre parole?
2 Mosè si trovò proprio in questa situazione. A lui, “il più
mansueto di tutti gli uomini che erano sulla superficie del suolo”, Geova aveva detto di andare dal faraone per liberare il Suo
popolo dall’oppressiva schiavitù egiziana (Num. 12:3). Come
avrebbero dimostrato gli avvenimenti, il faraone era un uomo
superbo e sprezzante (Eso. 5:1, 2). Ciò nondimeno, Mosè doveva ordinargli di permettere a milioni di persone di lasciare
il paese. Comprensibilmente chiese a Geova: “Chi sono io perché vada da Faraone e perché debba far uscire i figli d’Israele
dall’Egitto?” Di certo non deve essersi sentito all’altezza del
compito. Ma Dio gli assicurò che non sarebbe stato solo. “Io
mostrerò d’essere con te”, gli disse (Eso. 3:9-12).
3 Quali erano i timori di Mosè? Evidentemente pensava che
1, 2. Quale incarico affidò Geova a Mosè, e cosa gli assicurò?
3, 4. (a) Quali erano i timori di Mosè? (b) In che senso la nostra situa-
zione può essere simile a quella di Mosè?
15 AGOSTO 2014
11
CHE NE PENSATE?
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Cosa darà forza alle
presentazioni che usiamo
nel ministero?
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In che modo i volantini
ci aiutano a usare la Bibbia
alla visita iniziale e a quelle
ulteriori?
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Come possiamo imitare lo
spirito di Paolo quando ci
prepariamo per il ministero?
il faraone non avrebbe dato udienza o
prestato attenzione a un rappresentante
di Geova. Temeva anche che i suoi stessi
connazionali dubitassero che Geova lo
avesse incaricato di farli uscire dall’Egitto. Pertanto gli disse: “Supponiamo che
non mi credano e non ascoltino la mia
voce, perché diranno: ‘Geova non ti è apparso’ ” (Eso. 3:15-18; 4:1).
4 La risposta di Geova e gli eventi che
si verificarono insegnano a ognuno di
noi un’importante lezione. È vero che
forse non dovremo mai comparire davanti a un alto funzionario governativo.
Magari però ci capita di trovare difficile
parlare di Dio e del suo Regno anche a
persone comuni. Vediamo quindi cosa
possiamo imparare dall’esperienza di
Mosè.
“CHE COS’È CIÒ CHE HAI IN MANO?”
5 Quando Mosè espresse il timore di
non essere preso sul serio, Dio lo preparò per affrontare gli sviluppi futuri. Nel
libro di Esodo si legge: “Geova gli disse:
‘Che cos’è ciò che hai in mano?’ al che
disse: ‘Una verga’. Poi gli disse: ‘Gettala
a terra’. La gettò dunque a terra, e divenne un serpente; e Mosè fuggiva da esso.
Geova disse ora a Mosè: ‘Stendi la mano
e prendilo per la coda’. Egli stese dunque
la mano e lo prese, e divenne una verga
nella palma della sua mano. ‘Affinché’,
come egli disse, ‘credano che ti è apparso Geova’ ” (Eso. 4:2-5). In pratica, Geova mise nelle mani di Mosè lo strumento
con cui dimostrare che il messaggio che
portava proveniva da Lui. Quello che agli
occhi degli altri era un semplice bastone
prese vita grazie alla potenza di Dio! Tale
miracolo avrebbe dato grande forza alle
parole di Mosè, provando in modo ine-
5. Cosa mise Geova nelle mani di Mosè, e in
che modo questo dissipò i suoi timori? (Vedi
l’illustrazione iniziale.)
12
quivocabile che questi godeva del sostegno divino. Così Geova gli disse: “Prenderai in mano questa verga per compiere
con essa i segni” (Eso. 4:17). Forte di questa prova del mandato divino, Mosè fu in
grado di rappresentare il vero Dio di
fronte al suo stesso popolo e al faraone
(Eso. 4:29-31; 7:8-13).
6 “Che cos’è ciò che hai in mano?”
Questa domanda potrebbe essere rivolta
anche a noi quando si tratta di portare il
messaggio biblico ad altri. In molti casi
in mano avremo la Bibbia, pronta per essere usata. Anche se per alcuni è solo un
libro, la Bibbia è l’ispirata Parola scritta
di Geova tramite la quale egli ci parla
(2 Piet. 1:21). Contiene le sue promesse
su ciò che accadrà sotto il dominio del
suo Regno. Ecco perché l’apostolo Paolo
poté scrivere: “La parola di Dio è vivente
ed esercita potenza”. (Leggi Ebrei 4:12.)
Nessuna promessa di Geova è lettera
morta: sono tutte in continuo divenire,
nel senso che egli opera costantemente
per adempierle (Isa. 46:10; 55:11). Quando una persona comprende questo fatto,
ciò che legge nella Parola di Geova può
esercitare una grande influenza nella sua
vita.
7 Geova ci ha messo in mano la sua Parola scritta, che è vivente e ci permette di
dimostrare che il messaggio che portiamo è degno di fede e proviene da lui.
Non sorprende che, dopo aver scritto la
sua lettera agli Ebrei, Paolo esortasse il
suo pupillo Timoteo a ‘fare tutto il possibile per maneggiare rettamente la parola
della verità’ (2 Tim. 2:15). Possiamo applicare il suo consiglio leggendo a quelli
6. (a) Cosa dovremmo avere in mano quando
predichiamo, e perché? (b) Spiegate in che senso “la parola di Dio è vivente”, e come “esercita
potenza”.
7. Come possiamo ‘maneggiare rettamente la
parola della verità’?
LA TORRE DI GUARDIA
Stiamo usando la Bibbia e i volantini
in maniera efficace?
(Vedi i paragrafi da 8 a 13)
che ci ascoltano passi biblici scelti con
cura, capaci di toccare loro il cuore. I volantini usciti nel 2013 sono stati concepiti per aiutarci a fare proprio questo.
LEGGIAMO UN PASSO SCELTO CON CURA
Tutti i nuovi volantini hanno la stessa struttura, per cui basta imparare a
usarne uno per riuscire a usare anche gli
altri. È difficile? Un sorvegliante del servizio che vive nelle Hawaii ha scritto:
“Non immaginavamo quanto questi nuovi strumenti potessero essere efficaci sia
nell’opera di casa in casa sia nella testimonianza pubblica”. Ha riscontrato che,
grazie al modo in cui sono scritti i volantini, per le persone è più facile rispondere, e questo spesso permette di intavolare
belle conversazioni. Secondo lui dipende
dalla domanda a risposta multipla riportata sulla prima facciata dei volantini. Il
padrone di casa non ha motivo di temere
di dare una risposta sbagliata.
9 Ciascun volantino ci dà modo di leg8
8. Cosa ha detto un sorvegliante del servizio in
merito ai nuovi volantini?
9, 10. (a) In che modo i volantini ci aiutano a
usare la Bibbia? (b) Con quali volantini avete ottenuto i risultati migliori, e perché?
15 AGOSTO 2014
gere un passo biblico scelto con cura.
Prendiamo ad esempio il volantino Si
smetterà mai di soffrire? Sia che la
persona risponda “sì”, “no” o “chissà”,
apriamolo e aggiungiamo semplicemente: “Noti cosa dice la Bibbia”. Quindi leggiamo Rivelazione 21:3, 4.
10 Lo stesso vale per il volantino Come
considerate la Bibbia? Indipendentemente da quale delle tre opzioni scelga il
padrone di casa, apriamo il volantino e
proseguiamo: “La Bibbia dice che ‘tutta
la Scrittura è ispirata da Dio’ ”. Poi potremmo aggiungere: “In realtà questo
passo rivela molto di più”. Quindi dalla
Bibbia stessa leggiamo per intero 2 Timoteo 3:16, 17.
11 In base alla reazione del padrone di
casa potremo decidere se esaminare altre informazioni dal volantino. In ogni
caso, oltre a lasciare il volantino, avremo
la soddisfazione di leggere alla persona
la Parola di Dio, anche se forse alla visita
iniziale si tratterà solo di un versetto o
due. Potremo riprendere la considerazione la volta successiva.
11, 12. (a) Quale soddisfazione possiamo ave-
re nel ministero? (b) In che modo i volantini ci
aiutano a preparare le visite ulteriori?
13
Sul retro di ogni volantino, sotto
“Spunti di riflessione”, sono riportati
una domanda e dei versetti che si possono prendere in esame alla visita ulteriore. Nel volantino Come vedete il futuro?
la domanda è: “In che modo Dio cambierà il mondo in meglio?”, e i passi
biblici indicati sono quelli di Matteo
6:9, 10 e Daniele 2:44. Nel volantino
I morti possono tornare a vivere? la
domanda è: “Perché invecchiamo e moriamo?”, e i versetti Genesi 3:17-19 e Romani 5:12.
13 Serviamoci dei volantini per iniziare studi biblici. Quando la persona scansiona il codice QR1 riportato sul retro,
viene indirizzata a una pagina del nostro
sito che la incoraggia a studiare la Bibbia.
Inoltre i volantini richiamano l’attenzione su una specifica lezione dell’opuscolo
Dio ci dà una buona notizia. Per esempio,
Chi controlla veramente il mondo? rimanda alla lezione 5; Qual è il segreto
per avere una famiglia felice? alla lezione
9. Impiegando i volantini nella maniera
dovuta, dimostreremo di aver fatto nostra la buona abitudine di usare la Bibbia
sia alla visita iniziale che a quelle ulteriori. Questo a sua volta dovrebbe permetterci di iniziare più studi biblici. Ma
cos’altro possiamo fare per usare efficacemente la Parola di Dio nel ministero?
1 Il codice QR è un marchio registrato di Denso
Wave Incorporated.
‘guadagnare i giudei, quelli sotto la legge, quelli senza legge e i deboli’. Voleva
parlare “a persone di ogni sorta, per salvare a tutti i costi alcuni” (Atti 20:21).
Come possiamo imitare lo spirito di Paolo quando ci prepariamo a parlare della
verità a “ogni sorta di uomini” del nostro
territorio? (1 Tim. 2:3, 4).
15 Ogni mese Il ministero del Regno suggerisce delle presentazioni che facciamo
bene a usare. Se però a livello locale ci
sono altri argomenti che stanno a cuore
alla gente, prepariamo delle presentazioni interessanti su quei temi. Pensiamo
alla nostra zona, alle persone che ci vivono e a cosa le preoccupa maggiormente.
Poi scegliamo un passo biblico adatto
alle loro necessità. A proposito di come
lui e sua moglie danno risalto alla Bibbia,
un sorvegliante di circoscrizione dice:
“Quasi tutti i padroni di casa ci permettono di leggere un versetto se siamo brevi e andiamo subito al punto. Bibbia
alla mano, salutiamo amichevolmente e
leggiamo il versetto”. Vediamo dunque
qualche argomento, con relativa domanda e passo biblico, che si è rivelato efficace e di cui potremmo parlare nel nostro
territorio.
16 Se viviamo in una zona dove la pace
è spesso turbata da disordini, potremmo
chiedere: “Pensa che un giorno sentiremo mai una notizia come questa: ‘L’intera terra si è riposata, è divenuta libera da
disturbo. La gente si è rallegrata con grida di gioia’? Isaia 14:7 dice proprio questo. In effetti la Bibbia contiene le numerose promesse di Dio relative al futuro di
pace che ci attende”. Quindi leggiamone
una direttamente dalla Bibbia.
17 Forse nella nostra zona molti capi-
13. Spiegate come servirsi dei volantini per ini-
16. Spiegate come si potrebbe usare Isaia 14:7
ziare studi biblici.
14, 15. Come possiamo imitare lo spirito di
Paolo nel nostro ministero?
nel ministero.
17. In una conversazione, come possiamo introdurre Matteo 5:3?
12
PARLIAMO DI ARGOMENTI
CHE STIANO A CUORE ALLE PERSONE
Paolo desiderava con tutto se stesso
raggiungere “il maggior numero di persone” possibile nel suo ministero. (Leggi
1 Corinti 9:19-23.) La sua speranza era di
14
14
LA TORRE DI GUARDIA
famiglia trovano difficile sbarcare il lunario. In tal caso potremmo iniziare
la conversazione chiedendo: “Quanto
deve guadagnare una persona per garantire la serenità alla sua famiglia?”
Ascoltata la risposta, diciamo: “Tanti capifamiglia guadagnano anche molto di
più, eppure le loro famiglie non sono felici. Ma allora, di che cosa abbiamo davvero bisogno?”A questo punto leggiamo
Matteo 5:3 e offriamo uno studio biblico.
18 Le persone della zona risentono ancora degli effetti di un recente disastro?
Allora potremmo iniziare la nostra presentazione così: “Sono qui per portare un
po’ di conforto. (Leggi Geremia 29:11.)
Ha notato le tre cose che Dio desidera
farci avere? ‘Pace’, ‘un futuro’ e ‘una speranza’. Non è bello sapere che vuole
che la nostra sia una vita soddisfacente?
Ma come sarà possibile?” Infine, portiamo all’attenzione del nostro interlocutore una lezione appropriata dell’opuscolo
Una buona notizia.
19 Se le persone del nostro territorio
sono religiose, potremmo iniziare una
conversazione chiedendo: “Se le parlasse
un angelo, ascolterebbe quello che ha da
dire? (Leggi Rivelazione 14:6, 7.) Dato
che l’angelo esorta a ‘temere Dio’, non
pensa sia importante capire di quale Dio
sta parlando? Troviamo un indizio in
queste parole: ‘Colui che fece il cielo e la
terra’. Di chi si tratta?” Quindi leggiamo
Salmo 124:8, che afferma: “Il nostro aiuto è nel nome di Geova, il Fattore del cielo e della terra”. A questo punto offriamoci di spiegargli qualcosa in più su
Geova Dio.
18. Come possiamo usare Geremia 29:11 per
confortare altri?
19. Spiegate in che modo possiamo usare Rivelazione 14:6, 7 con chi è religioso.
15 AGOSTO 2014
A un giovane potremmo dire: “Vorrei leggerti un passo biblico che fa una
domanda molto importante. (Leggi Proverbi 30:4.) Nessuno corrisponde a questa descrizione, perciò il versetto deve
riferirsi al nostro Creatore.1 Come possiamo scoprire qual è il suo nome? Mi
piacerebbe fartelo vedere dalla Bibbia”.
20
‘LA PAROLA DI DIO ESERCITA POTENZA’
21 Non possiamo sapere come reagiranno le persone alla lettura di un passo
biblico scelto con cura. In Australia, ad
esempio, due Testimoni bussarono alla
porta di una giovane donna. Uno le chiese: “Conosce il nome di Dio?”, dopodiché lesse Salmo 83:18. “Rimasi senza
parole”, racconta la donna. “Quando andarono via, feci più di 50 chilometri in
macchina per raggiungere una libreria,
dove consultai altre versioni della Bibbia
e cercai il nome divino in un dizionario.
Ormai convinta che il nome di Dio è
Geova, cominciai a chiedermi quante altre cose non sapessi”. Di lì a poco, lei e il
futuro marito iniziarono a studiare la
Bibbia, e in seguito si battezzarono.
22 La Parola di Dio cambia la vita di coloro che la leggono e imparano ad avere
fede nelle viventi promesse di Geova.
(Leggi 1 Tessalonicesi 2:13.) Il messaggio della Bibbia è più potente di qualsiasi cosa potremmo dire noi per toccare il cuore delle persone. È per questo
che, ogniqualvolta è possibile, dovremmo usare la Parola di Dio: è vivente!
1 Vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia
del 15 luglio 1987, pagina 31.
20. (a) Come possiamo insegnare a qualcuno
qual è il nome di Dio partendo da Proverbi
30:4? (b) C’è un versetto che avete trovato particolarmente efficace?
21, 22. (a) In che modo un passo biblico scelto
con cura può cambiare la vita di una persona?
(b) Cosa siamo determinati a fare nel compiere il
nostro ministero?
15
In che modo
Geova si accosta a noi
“Accostatevi a Dio, ed egli si accosterà a voi”
CHE NE PENSATE . . .
________________________________________________________________________________________________________________________________
dell’invito di Geova
ad accostarci a lui?
________________________________________________________________________________________________________________________________
del sacrificio di riscatto
provveduto da Dio?
________________________________________________________________________________________________________________________________
del fatto che la scritta Parola
di Dio ci sia stata trasmessa
in modo comprensibile?
(GIAC. 4:8)
GLI esseri umani hanno un immenso bisogno di sentirsi vicini
agli altri. Due persone si avvicinano l’una all’altra man mano
che si conoscono più a fondo ed entrano in sintonia. Il rapporto che abbiamo con familiari e amici che ci amano, ci stimano
e ci capiscono ci fa stare bene. Ma la Persona con cui più di tutti abbiamo bisogno di stringere un’intima relazione è il nostro
grande Creatore (Eccl. 12:1).
2 Nella sua Parola, Geova ci invita ad ‘accostarci a lui’, e ci
promette che, se lo facciamo, ‘si accosterà a noi’ (Giac. 4:8).
Che pensiero rincuorante! Per molti però è impensabile che
Dio possa desiderare una cosa del genere: credono di essere indegni di avvicinarsi a lui o che lui sia troppo distante per essere raggiunto. Ma allora, è davvero possibile avere un’intima relazione con Geova?
3 La verità è che Geova “non [è] lontano” da chiunque voglia
trovarlo e che è possibile conoscerlo. (Leggi Atti 17:26, 27; Salmo 145:18.) È suo proposito che anche gli esseri umani, per
quanto imperfetti, si accostino a lui, e lui è disposto a concede1. Quale bisogno hanno gli esseri umani, e chi può soddisfarlo?
2. Quale promessa ci fa Geova, ma perché molti non la ritengono credi-
bile?
3. Cosa abbiamo bisogno di comprendere in relazione a Geova?
16
LA TORRE DI GUARDIA
re loro il suo favore considerandoli amici
intimi (Isa. 41:8; 55:6). Per esperienza il
salmista poté scrivere: “O Uditore di preghiera, sì, a te verranno persone di ogni
carne. [...] Felice è colui che scegli e fai avvicinare” (Sal. 65:2, 4). Asa, re di Giuda, fu
uno di coloro che si avvicinarono a Geova. Vediamo come lo fece e come Geova
si accostò a lui.1
IMPARIAMO DA UN ESEMPIO
DEL PASSATO
Il re Asa ebbe uno zelo straordinario
per la pura adorazione. Infatti eliminò la
prostituzione sacra e l’idolatria che si erano fortemente radicate nel paese (1 Re 15:
9-13). Con grande libertà di parola, esortò
il popolo a “ricercare Geova l’Iddio dei
loro antenati” e a “mettere in pratica la
legge e il comandamento”. Geova benedisse i primi dieci anni del suo regno con
pace indisturbata. A cosa la attribuì Asa?
“Il paese è ancora a nostra disposizione”,
disse, “perché abbiamo ricercato Geova
nostro Dio. L’abbiamo ricercato, ed egli ci
dà riposo tutt’intorno” (2 Cron. 14:1-7).
Esaminiamo cosa accadde in seguito.
5 Proviamo a immaginare la situazione
in cui Asa si venne a trovare. Zera l’etiope
attaccò Giuda con 1.000.000 di uomini e
300 carri (2 Cron. 14:8-10). Come reagiremmo alla vista di un esercito del genere
in marcia nel nostro regno? Con solo
580.000 soldati, il nostro esercito è nettamente inferiore: il nemico può contare su
forze militari che sono quasi il doppio delle nostre! Forse ci chiederemmo perché
Dio permetta questa invasione. Cerche4
remmo di fronteggiare l’emergenza contando sul nostro giudizio? Con il modo in
cui reagì, Asa dimostrò che la sua relazione con Geova era intima e basata sulla fiducia. Lo invocò fervidamente, dicendo:
“Aiutaci, o Geova nostro Dio, poiché veramente ci appoggiamo a te e nel tuo nome
siamo venuti contro questa folla. O Geova, tu sei il nostro Dio. Non ritenga forza
l’uomo mortale contro di te”. Quale fu la
risposta alla sua supplica accorata? “Geova sconfisse gli etiopi”. Dei nemici, neanche uno sopravvisse alla battaglia che
seguì (2 Cron. 14:11-13).
6 Cosa permise ad Asa di riporre completa fiducia nella guida e nella protezione di Dio? La Bibbia dice che “Asa faceva
ciò che era retto agli occhi di Geova” e che
il suo cuore “fu completo presso [di lui]”
(1 Re 15:11, 14). Anche noi dobbiamo servire Dio con cuore completo: è essenziale
se vogliamo avere un’intima relazione
con lui ora e nel futuro. Gli siamo davvero grati per aver preso l’iniziativa di attirarci a sé e per l’aiuto che ci dà al fine di
stringere e mantenere un forte legame
con lui. Analizziamo due modi in cui ha
fatto questo.
GEOVA CI HA ATTIRATO A SÉ
MEDIANTE IL RISCATTO
1 Riguardo ad Asa, vedi l’articolo “C’è una ricompensa per la vostra attività”, pubblicato nella Torre di
Guardia del 15 agosto 2012.
7 Geova ha mostrato il suo amore per la
famiglia umana creando la nostra bella dimora terrestre. Continua a esprimerci il
suo amore facendoci meravigliosi doni
materiali che ci mantengono in vita (Atti
17:28; Riv. 4:11). Ma soprattutto si prende
cura dei nostri bisogni spirituali (Luca
12:42). Ci garantisce anche che ascolta
di persona le preghiere che gli rivolgiamo (1 Giov. 5:14). In ogni caso, il modo
4. Che esempio diede il re Asa al popolo di
6. Cosa dovremmo imitare di Asa?
Giuda?
5. Quale situazione mise alla prova la fiducia di
Asa in Dio, e quale fu l’esito di tutta la vicenda?
7. (a) Cosa ha fatto Geova che ci attira a lui?
15 AGOSTO 2014
(b) Qual è il modo principale in cui Dio ci attira
a sé?
17
principale in cui ci attira a sé e noi ci avviciniamo a lui è attraverso l’amore che
esprime mediante il riscatto. (Leggi 1 Giovanni 4:9, 10, 19.) Geova ha mandato “il
suo unigenito Figlio” sulla terra perché potessimo essere liberati dal peccato e dalla
morte (Giov. 3:16).
8 Geova ha dato anche a persone che
sono vissute prima di Cristo la possibilità
di trarre beneficio dal riscatto. Nel momento in cui pronunciò la profezia relativa a un futuro Salvatore dell’umanità, dal
suo punto di vista era come se il riscatto
fosse già stato pagato, perché sapeva che
il suo proposito si sarebbe adempiuto immancabilmente (Gen. 3:15). Secoli dopo
l’apostolo Paolo espresse la propria gratitudine a Dio per “la liberazione mediante
il riscatto pagato da Cristo Gesù”. Poi aggiunse che ‘Dio aveva perdonato i peccati commessi nel passato, mentre esercitava sopportazione’ (Rom. 3:21-26). Senza
Gesù, quindi, è impossibile essere vicini
a Geova.
9 È solo attraverso Gesù che chi è umile può conoscere Geova e avere un’intima
relazione con Lui. In che modo le Scritture sottolineano questa verità? Paolo scrisse: “Dio ci raccomanda il suo proprio
amore in quanto, mentre eravamo ancora
peccatori, Cristo morì per noi” (Rom. 5:
6-8). Il sacrificio di riscatto di Gesù è stato provveduto non perché ne siamo degni, ma perché siamo oggetto del grande
amore di Geova e di suo Figlio. “Nessuno
può venire a me a meno che il Padre, che
mi ha mandato, non lo attiri”, disse Gesù.
In un’altra occasione affermò: “Nessuno
viene al Padre se non per mezzo di me”
(Giov. 6:44; 14:6). Tramite lo spirito santo
Geova attira le persone a sé attraverso
Gesù e le aiuta a rimanere nel Suo amore
“in vista della vita eterna”. (Leggi Giuda
8, 9. Che ruolo ha Gesù nel proposito di
Geova?
18
20, 21.) Vediamo ora un altro modo in cui
Geova ci attira a sé.
GEOVA CI ATTIRA A SÉ
MEDIANTE LA SUA PAROLA SCRITTA
Finora abbiamo citato o menzionato
passi tratti da 14 diversi libri biblici. Senza la Parola di Dio, come avremmo potuto sapere che possiamo accostarci al nostro Creatore? O come saremmo venuti a
conoscenza del riscatto e del fatto che
Geova ci attira tramite Gesù? Per mezzo
del suo spirito Geova ha ispirato la stesura della Bibbia, che ci rivela la sua meravigliosa personalità e i suoi grandiosi propositi. Per esempio, in Esodo 34:6, 7 Geova
parla di sé a Mosè come dell’“Iddio misericordioso e clemente, lento all’ira e abbondante in amorevole benignità e verità,
che conserva l’amorevole benignità a migliaia, che perdona l’errore e la trasgressione e il peccato”. Chi non si sentirebbe
attratto da una persona così? Geova sa
che più lo conosciamo attraverso le pagine della Bibbia, più egli diventa reale per
noi e più ci sentiamo vicini a lui.
11 Spiegando come possiamo stringere
un’intima relazione con Dio, il prologo del
libro Accostiamoci a Geova dice: “Per fare
amicizia con una persona è indispensabile conoscerla, ammirarne e apprezzarne
le caratteristiche. Perciò è fondamentale
esaminare le qualità di Dio e il suo modo
di agire, come ce li rivela la Bibbia”. Siamo davvero riconoscenti che Geova abbia
fatto scrivere la sua Parola in un modo
comprensibile a noi esseri umani.
12 Geova avrebbe potuto usare gli angeli per realizzare la stesura delle Scrittu10
10. Cosa ci insegna la Bibbia che ci aiuta ad av-
vicinarci a Dio?
11. Perché dovremmo sforzarci di conoscere le
qualità di Dio e il suo modo di agire? (Vedi l’illustrazione iniziale.)
12. Perché Geova si servì di esseri umani per la
stesura della Bibbia?
LA TORRE DI GUARDIA
re. Dopotutto gli angeli nutrono profondo
interesse per noi e per ciò che facciamo
(1 Piet. 1:12). Senza dubbio avrebbero potuto mettere per iscritto il messaggio di
Dio all’umanità; ma sarebbero stati in
grado di vedere le cose dal nostro punto
di vista e di comprendere le nostre necessità, le nostre debolezze e le nostre aspirazioni? Geova sapeva benissimo che in
questo avrebbero avuto dei limiti. Avendo
fatto scrivere la Bibbia da esseri umani,
invece, l’ha resa più adatta a noi. È per
questo che riusciamo a capire i pensieri e
le emozioni degli scrittori della Bibbia e di
altri menzionati nelle Scritture; possiamo
immedesimarci nelle loro delusioni, nei
loro dubbi, nelle loro paure e imperfezioni, come pure nelle loro gioie e nelle loro
vittorie. Al pari del profeta Elia, tutti gli
scrittori della Bibbia avevano “sentimenti
simili ai nostri” (Giac. 5:17).
13 Riflettiamo su questo: un angelo sarebbe stato in grado di descrivere pienamente i sentimenti provati da Giona
quando scappò per evitare l’incarico ricevuto da Dio? È stato senz’altro molto meglio che Geova abbia fatto scrivere allo
stesso Giona la sua storia, compresa la
preghiera accorata pronunciata dalle profondità del mare! Il profeta disse: “Quando la mia anima venne meno dentro di
me, Geova fu Colui del quale mi ricordai”
(Giona 1:3, 10; 2:1-9).
14 Prendiamo in considerazione anche
quello che Geova fece scrivere a Isaia
a proposito del suo stato peccaminoso.
Dopo aver avuto una visione della gloria
divina, il profeta fu spinto a dire: “Guai a
me! Poiché sono come ridotto al silenzio,
perché sono un uomo impuro di labbra, e
dimoro fra un popolo impuro di labbra;
13. Perché la preghiera di Giona ci tocca il
cuore?
14. Perché riusciamo a capire quello che Isaia
scrisse sul proprio conto?
Perché il modo in cui Geova
trattò Giona e Pietro
ci avvicina di più a lui?
(Vedi i paragrafi 13 e 15)
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poiché i miei occhi hanno visto il Re stesso, Geova degli eserciti!” (Isa. 6:5). Nessun angelo avrebbe mai potuto pronunciare queste parole. Isaia invece sì, e noi
riusciamo a capire come si sentiva.
15 Un angelo avrebbe mai potuto dire
di ‘non essere degno’, come sostenne
Giacobbe, o di ‘essere un peccatore’,
come si sentiva Pietro? (Gen. 32:10; Luca
5:8). Avrebbe ‘avuto timore’ come i discepoli di Gesù, oppure avrebbe avuto bisogno di ‘prendere coraggio’ di fronte
all’opposizione per predicare la buona
notizia, come dovettero fare Paolo e altri
cristiani? (Giov. 6:19; 1 Tess. 2:2). No, gli
angeli sono perfetti sotto ogni aspetto, e
sono creature sovrumane. Se invece sono
uomini imperfetti a esprimere tali sentimenti, li cogliamo immediatamente perché anche noi siamo semplici esseri umani. Quando leggiamo la Parola di Dio,
possiamo davvero ‘rallegrarci con quelli
che si rallegrano e piangere con quelli che
piangono’ (Rom. 12:15).
16 Meditando su ciò che la Bibbia dice
sui rapporti di Geova con i suoi fedeli del
passato, impareremo innumerevoli cose
meravigliose sul suo conto e vedremo
come si è accostato a quelle creature imperfette con pazienza e amore. Così lo conosceremo molto bene e impareremo ad
amarlo profondamente. Di conseguenza,
saremo in grado di accostarci di più a lui.
(Leggi Salmo 25:14.)
STRINGIAMO UN LEGAME
INDISSOLUBILE CON DIO
17
Dopo che il re Asa ebbe riportato
15, 16. (a) Perché riusciamo a capire quello
che provano altri esseri umani? Fate qualche
esempio. (b) Cosa ci permetterà di accostarci di
più a Geova?
17. (a) Quale saggio consiglio diede Azaria ad
Asa? (b) In che modo Asa ignorò il consiglio di
Azaria, e con quale risultato?
20
una schiacciante vittoria sull’esercito
etiope, il profeta Azaria rivolse a lui e al
popolo queste sagge parole: “Geova è
con voi finché voi mostrate d’essere con
lui; e se lo ricercate, si lascerà trovare da
voi, ma se lo lasciate, egli vi lascerà”
(2 Cron. 15:1, 2). In seguito, però, Asa
non seguì questo buon consiglio: minacciato dal rivale regno settentrionale di
Israele, cercò un’alleanza con i siri; anziché invocare di nuovo Geova per avere il
suo aiuto, si rivolse a una nazione pagana. A ragione gli fu detto: “Hai agito stoltamente rispetto a ciò, poiché da ora
in poi ci saranno guerre contro di te”.
E in effetti gli ultimi anni del suo regno
furono macchiati da continue guerre
(2 Cron. 16:1-9). Cosa impariamo da
questo episodio?
18 Non dovremmo mai allontanarci da
Geova. Se però abbiamo permesso che
tra noi e lui si sia creata una certa distanza, agiamo in armonia con le parole di
Osea 12:6, dove si legge: “In quanto a te,
devi tornare al tuo Dio, osservando amorevole benignità e diritto; e ci sia speranza nel tuo Dio di continuo”. Pertanto,
avviciniamoci sempre di più a Geova
meditando con apprezzamento sul riscatto e studiando con attenzione la sua
Parola, la Bibbia. (Leggi Deuteronomio
13:4.)
19 “Avvicinarmi a Dio è bene per me”,
scrisse il salmista (Sal. 73:28). Facciamo
quindi in modo di continuare a imparare cose nuove su Geova, apprezzando
così sempre di più le tante ragioni che
abbiamo per amarlo. E possa Geova accostarsi sempre più a noi, adesso e per
tutta l’eternità!
18, 19. (a) Cosa dobbiamo fare se abbiamo
permesso che tra noi e Dio si sia creata una certa distanza? (b) Come possiamo accostarci di
più a Geova?
LA TORRE DI GUARDIA
Udiamo la voce di Geova
ovunque ci troviamo
“I tuoi propri orecchi udranno dietro a te una parola dire:
‘Questa è la via’” (ISA. 30:21)
NEL corso della storia biblica, Geova guidò i suoi servitori in
modi diversi. Ad alcuni parlò mediante angeli o attraverso visioni o sogni, rivelando così ciò che sarebbe avvenuto nel futuro.
Inoltre diede loro incarichi specifici (Num. 7:89; Ezec. 1:1; Dan.
2:19). Altri invece hanno ricevuto istruzioni tramite rappresentanti umani che servivano nella parte terrena della sua organizzazione. A prescindere da come il popolo di Geova ricevette la
sua parola, coloro che seguirono tali direttive furono benedetti.
2 Oggi Geova ci guida per mezzo della Bibbia, del suo spirito
santo e della congregazione (Atti 9:31; 15:28; 2 Tim. 3:16, 17). Le
istruzioni che ci dà sono così chiare che è come se ‘i nostri propri
orecchi udissero dietro a noi una parola dire: “Questa è la via.
Camminate in essa” ’ (Isa. 30:21). Anche Gesù ci trasmette la
voce di Geova, dirigendo la congregazione attraverso “lo schiavo
fedele e discreto” (Matt. 24:45). Dobbiamo prendere seriamente
questa guida e queste istruzioni: il fatto che otterremo o meno la
vita eterna dipende dall’ubbidienza che mostriamo (Ebr. 5:9).
3 Satana il Diavolo cerca a ogni costo di vanificare la guida che
proviene da Geova e che può salvarci la vita. Per di più, il nostro
‘cuore ingannevole’ potrebbe avere un effetto negativo sulla misura in cui reagiamo alle Sue direttive (Ger. 17:9). Vediamo perciò
1, 2. In quali modi Geova comunica con i suoi servitori?
3. Cosa potrebbe influenzare il modo in cui reagiamo alla guida di Geo-
va? (Vedi l’illustrazione iniziale.)
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21
COME RISPONDERESTE?
________________________________________________________________________________________________________________________________
In che modo Satana tenta di
soffocare la voce di Geova?
________________________________________________________________________________________________________________________________
Quali inclinazioni del cuore
possono impedirci di
ascoltare la voce di Geova?
________________________________________________________________________________________________________________________________
Cosa dobbiamo fare per
ricevere la guida di Dio?
In che modo un buon programma spirituale
può proteggerci dai disegni di Satana?
(Vedi i paragrafi da 4 a 9)
come superare alcuni ostacoli che ci rendono difficile ascoltare la voce di Dio. Consideriamo anche in che modo mantenere un
dialogo aperto con Geova salvaguarderà la
nostra relazione con lui indipendentemente dalle circostanze in cui ci troviamo.
GUARDIAMOCI DAI DISEGNI DI SATANA
4 Satana tenta di influenzare il pensiero delle persone con informazioni false e
propaganda ingannevole. (Leggi 1 Giovanni 5:19.) Non solo la pagina stampata,
ma anche radio, TV e Internet subissano
di informazioni il mondo intero, incluse
parti remote del globo. Benché possano trattare argomenti interessanti, spesso promuovono comportamenti e norme
contrari ai princìpi divini (Ger. 2:13). Ad
esempio, l’industria dell’informazione e
dello spettacolo presenta i matrimoni tra
persone dello stesso sesso come qualcosa
di accettabile, e molti pensano che ciò che
la Bibbia dice sull’omosessualità sia estremistico (1 Cor. 6:9, 10).
5 Come possono coloro che amano la
giustizia di Dio evitare di essere travolti dalla dilagante propaganda satanica? Come possono distinguere il bene dal
male? ‘Stando in guardia secondo la parola di Dio’ (Sal. 119:9). La Bibbia contiene
istruzioni vitali che ci permettono di discernere quali informazioni sono veritiere e quali invece sono ingannevoli (Prov.
23:23). Citando le Scritture, Gesù disse che
‘l’uomo deve vivere di ogni espressione
che esce dalla bocca di Geova’ (Matt. 4:4).
Pertanto, dobbiamo imparare come appli-
4. In che modo Satana tenta di influenzare il
pensiero delle persone?
5. Come possiamo evitare di essere travolti dalla propaganda satanica?
22
care i princìpi biblici nella nostra vita. Facciamo un esempio: molto prima che Mosè
mettesse per iscritto la legge divina relativa
all’adulterio, il giovane Giuseppe comprese che tale pratica era un peccato contro
Dio. Non prese mai neppure in considerazione di disubbidirgli benché la moglie di
Potifar tentasse di indurlo a fare ciò che era
male. (Leggi Genesi 39:7-9.) Nonostante le
continue pressioni di lei, Giuseppe non
permise che la sua voce lo rendesse sordo
a quella di Dio. Un fattore essenziale per
distinguere il bene dal male è ascoltare la
voce di Geova e chiudere gli orecchi al frastuono incessante della propaganda satanica.
6 Il mondo è talmente saturo di idee e
insegnamenti religiosi contrastanti che
molti pensano sia inutile cercare la vera religione. Geova, però, ha reso la sua guida molto chiara per quelli che sono disposti ad avvalersene. In pratica, siamo
noi a dover decidere a chi dare ascolto.
Poiché è quasi impossibile ascoltare due
voci contemporaneamente, abbiamo bisogno di ‘conoscere la voce’ di Gesù e prestargli ascolto: è lui che Geova ha costituito sulle proprie pecore. (Leggi Giovanni
10:3-5.)
6, 7. Cosa dobbiamo fare per evitare i malvagi
consigli di Satana?
LA TORRE DI GUARDIA
7 “Prestate attenzione a ciò che udite”,
disse Gesù (Mar. 4:24). I consigli di Geova
sono chiari e giusti, ma da parte nostra è
necessario prestarvi attenzione e ascoltarli
preparando il nostro cuore per riceverli. Se
non siamo cauti, potremmo prestare orecchio al malvagio consiglio di Satana invece
che a quello amorevole di Dio. Non permettiamo mai che musica, video, spettacoli televisivi, libri, compagnie, educatori o
cosiddetti esperti del mondo controllino la
nostra vita (Col. 2:8).
8 Satana sa che abbiamo delle tendenze peccaminose e tenta di spingerci ad assecondarle. Quando ci prende di mira
in questo modo, diventa davvero difficile mantenere l’integrità (Giov. 8:44-47).
Come possiamo vincere la sfida? Immaginiamo che qualcuno si sia fatto prendere così tanto dal piacere del momento
da commettere qualcosa di sbagliato che
pensava non avrebbe mai fatto (Rom.
7:15). Cosa può averlo portato a questa triste situazione? È probabile che sia gradualmente diventato insensibile alla voce
di Geova. Può non essersi accorto dei segnali di ciò che stava avvenendo nel suo
cuore, oppure aver scelto di ignorarli. Ad
esempio, potrebbe aver smesso di pregare, rallentato nel ministero o iniziato a perdere le adunanze. Alla fine è caduto vittima del proprio desiderio, al punto di
commettere un’azione che sapeva essere
sbagliata. Possiamo evitare di fare un tale
errore se stiamo attenti ai segni premonitori e agiamo immediatamente per correggere le cose. E se ascoltiamo con attenzione la voce di Geova non coltiveremo
alcuna idea apostata (Prov. 11:9).
9 La diagnosi precoce di una malattia
può salvare la vita di una persona. In maniera simile, eviteremo il disastro se individuiamo prontamente quelle tendenze che
potrebbero indurci in tentazione. Sarebbe
saggio che agissimo subito per sradicarle
in modo da non ‘essere presi vivi da Satana per fare la sua volontà’ (2 Tim. 2:26). E
se abbiamo lasciato che il nostro modo di
pensare e i nostri desideri si allontanassero da ciò che Geova richiede da noi? Senza indugi, dobbiamo umilmente ritornare
a lui, ricercare la sua guida e i suoi consigli e ascoltarlo con tutto il cuore (Isa.
44:22). Dobbiamo renderci conto che le decisioni sbagliate sono in grado di lasciarci delle cicatrici tanto profonde che potremmo patirne conseguenze serie finché
8. (a) In che modo il nostro cuore può renderci
vulnerabili ai disegni di Satana? (b) Cosa può
accaderci se ignoriamo i segni premonitori?
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9. Perché è importante fare una diagnosi preco-
ce delle nostre tendenze peccaminose?
23
viviamo in questo sistema di cose. Quanto
è meglio prendere rapidamente le dovute
contromisure per evitare di commettere un
errore tanto grave!
GUARDIAMOCI DA ORGOGLIO E AVIDITÀ
È necessario comprendere che il nostro cuore può sviarci. Le nostre tendenze
peccaminose hanno un grande potere su
di noi: questo è un dato di fatto. Prendiamo il caso dell’orgoglio e dell’avidità. Vediamo come ognuna di queste caratteristiche può impedirci di ascoltare la voce di
Geova e può farci intraprendere una condotta disastrosa. Chi è orgoglioso ha un’esagerata opinione di sé; potrebbe credere
di avere il diritto di fare tutto ciò che vuole
e che nessuno possa dirgli come deve comportarsi. Perciò è probabile che si senta al
di sopra delle indicazioni e dei consigli dati
da altri cristiani, dagli anziani, o persino
dall’organizzazione di Dio. Per una persona del genere, la voce di Geova diventa
molto debole.
11 Mentre gli israeliti erano in viaggio
nel deserto, Cora, Datan e Abiram insorsero contro l’autorità di Mosè e Aaronne. A
causa dell’orgoglio, i ribelli si organizzarono per adorare Geova a modo loro. Quale
fu la sua reazione? Li giustiziò (Num. 26:
8-10). Che lezione memorabile impariamo
da questo episodio! Ribellarsi a Geova
ha conseguenze disastrose. Ricordiamoci
inoltre che “l’orgoglio è prima del crollo”
(Prov. 16:18; Isa. 13:11).
12 Che dire dell’avidità? Chi è avido
spesso si prende indebite libertà e oltrepassa i limiti del comportamento corretto.
Dopo essere stato guarito dalla lebbra,
10
10, 11. (a) Come può manifestarsi l’orgoglio?
(b) Cosa impariamo dalla condotta sbagliata di
Cora, Datan e Abiram?
12, 13. (a) Fate un esempio di come l’avidità
può portare alla rovina. (b) Spiegate in che
modo l’avidità può crescere rapidamente in noi
se non viene contrastata.
24
Naaman, capo dell’esercito siro, offrì dei
doni al profeta Eliseo, che li rifiutò. Ma
Gheazi, servitore di Eliseo, bramava quei
doni. “Come Geova vive”, si disse, “correrò dietro [a Naaman] e prenderò da lui
qualche cosa”. Di nascosto da Eliseo, raggiunse Naaman e mentì spudoratamente
al fine di ottenere “un talento d’argento e
due mute di vesti”. Per questa azione e per
aver mentito al profeta di Geova, l’avido
Gheazi fu colpito dalla stessa lebbra di
Naaman (2 Re 5:20-27).
13 L’avidità potrebbe iniziare in sordina,
ma se non viene contrastata può crescere
velocemente sino a sopraffarci. L’episodio
relativo ad Acan ne illustra bene il potere.
Dalle parole che seguono notiamo con
quale rapidità aumentò in lui tale caratteristica: “Quando vidi fra le spoglie una bella
veste ufficiale di Sinar, e duecento sicli
d’argento e una verga d’oro, del peso di
cinquanta sicli, li desiderai e li presi”. Invece di respingere questo desiderio errato,
Acan fu tanto avido da rubare quegli oggetti e nasconderli nella sua tenda. Quando il misfatto fu scoperto, Giosuè gli disse
che Geova avrebbe portato la rovina su di
lui. Acan e la sua famiglia furono lapidati
quello stesso giorno (Gios. 7:11, 21, 24, 25).
L’avidità è un pericolo onnipresente che
potrebbe prendere il sopravvento su di noi.
Perciò, “[guardiamoci] da ogni sorta di concupiscenza”, o avidità (Luca 12:15). Anche
se di tanto in tanto potrebbe affiorare in noi
un pensiero nocivo o qualche fantasia immorale, è essenziale che riprendiamo il
controllo della nostra mente e non permettiamo ai nostri desideri di ‘divenire fertili’
al punto da farci commettere un peccato.
(Leggi Giacomo 1:14, 15.)
14 Sia l’orgoglio che l’avidità possono
condurre al disastro. Riflettere su come andrebbe a finire una condotta errata ci aiu14. Cosa dovremmo fare se ci accorgiamo di
avere una tendenza all’orgoglio o all’avidità?
LA TORRE DI GUARDIA
terà a non permettere che tali tendenze
soffochino la voce di Geova (Deut. 32:29).
Nella Bibbia, il vero Dio non solo ci indica
la giusta via da seguire, ma ci spiega anche
quali buoni risultati otterremo camminando in essa e cosa può accaderci se andiamo
nella direzione sbagliata. Se il nostro cuore
ci spingesse ad accarezzare l’idea di compiere un’azione motivata da orgoglio o avidità, sarebbe davvero saggio pensare alle
conseguenze. Dovremmo riflettere su quale effetto tale comportamento errato avrebbe su di noi, sui nostri cari e soprattutto
sulla nostra relazione con Geova.
MANTENIAMO
UN DIALOGO APERTO CON GEOVA
però che ‘prestiamo attenzione a come
ascoltiamo’ (Luca 8:18). Ad esempio, se abbiamo un’inclinazione all’immoralità, sarebbe da ipocriti chiedere a Geova di aiutarci a vincerla continuando allo stesso
tempo a guardare materiale pornografico o
film dal contenuto immorale. Dobbiamo
letteralmente fare in modo di trovarci in
luoghi e circostanze in cui è presente il suo
spirito. E sappiamo che tale spirito è alle
adunanze di congregazione. Molti servitori di Geova hanno evitato il disastro perché
hanno ascoltato la sua voce alle nostre adunanze. Si sono così accorti che nel loro cuore albergavano desideri errati e hanno corretto la situazione (Sal. 73:12-17; 143:10).
RIMANIAMO IN PIENA SINTONIA
CON LA VOCE DI GEOVA
Geova desidera il meglio per noi (Sal.
1:1-3). Ci fornisce abbondanti indicazioni
proprio quando ne abbiamo bisogno. (Leggi Ebrei 4:16.) Pur essendo perfetto, Gesù
si affidava a Geova comunicando con lui in
modo regolare; per questo pregava di continuo. Geova lo sosteneva e dirigeva i suoi
passi in maniera meravigliosa. Mandò angeli a servirlo, gli diede il suo spirito santo
per aiutarlo e lo guidò nella scelta dei dodici apostoli. Parlò persino dal cielo per
esprimergli il suo appoggio e la sua approvazione (Matt. 3:17; 17:5; Mar. 1:12, 13;
Luca 6:12, 13; Giov. 12:28). Proprio come
Gesù, anche noi abbiamo bisogno di aprire il nostro cuore a Dio in preghiera (Sal.
62:7, 8; Ebr. 5:7). Potremo così continuare
ad avere un dialogo aperto con Lui e a vivere in modo da onorarlo.
16 Pur rendendo i suoi consigli ampiamente disponibili, Geova non costringe
nessuno a seguirli. Se chiediamo il suo spirito santo, ce lo concederà generosamente. (Leggi Luca 11:10-13.) È fondamentale
17 Prendiamo il caso di Davide, re dell’antico Israele. Da ragazzo, sconfisse il
gigante filisteo Golia. Divenne un soldato e
in seguito anche un re. Il suo compito era
quello di proteggere la nazione e prendere
decisioni per essa. Ma quando divenne
troppo sicuro di sé, fu ingannato dal suo
cuore e commise un grave peccato con
Betsabea; arrivò addirittura a fare in modo
che suo marito Uria fosse ucciso. Tuttavia,
disciplinato per ciò che aveva fatto, Davide
ammise umilmente l’errore e ricostruì la
propria relazione con Geova (Sal. 51:4, 6,
10, 11).
18 Diamo ascolto al consiglio di 1 Corinti 10:12, evitando così di divenire troppo sicuri di noi stessi. Poiché non siamo in grado di ‘dirigere il nostro passo’, alla fine
ascolteremo o la voce di Geova o quella del
suo Avversario (Ger. 10:23). Preghiamo di
continuo, facciamoci guidare dallo spirito
santo, e ascoltiamo sempre con attenzione
la voce di Geova.
15. Cosa possiamo imparare dal modo in cui
17. Perché è pericoloso essere troppo sicuri
Gesù comunicava con Geova?
16. In che modo Geova ci aiuta ad acquistare la
capacità di udire la sua voce?
di sé?
18. Cosa ci può aiutare a continuare ad ascoltare la voce di Geova?
15
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25
‘Torna e rafforza
i tuoi fratelli’
DOPO aver negato di conoscere Gesù, Pietro pianse amaramente. Anche se l’apostolo avrebbe dovuto lottare per riacquistare il suo equilibrio spirituale,
Gesù voleva impiegarlo per aiutare altri. Pertanto gli
aveva detto: “Una volta tornato, rafforza i tuoi fratelli” (Luca 22:32, 54-62). Alla fine Pietro divenne una
delle colonne della congregazione cristiana del I secolo (Gal. 2:9). In maniera analoga, un fratello che
in passato ha prestato servizio come anziano potrebbe essere in grado di assumere nuovamente tale responsabilità e provare la gioia che deriva dal rafforzare spiritualmente i compagni di fede.
Alcuni che in passato erano sorveglianti nella
congregazione sono stati rimossi, e questo forse li fa
sentire dei falliti. Julio,1 che è stato un anziano in Sudamerica per più di 20 anni, ha detto: “Preparare discorsi, fare visite ai fratelli, pascere i componen1 Alcuni nomi sono stati cambiati.
26
ti della congregazione: queste attività riempivano
gran parte della mia vita! All’improvviso era tutto
sparito lasciando in me un enorme vuoto. Fu un periodo traumatico”. Oggi Julio è di nuovo un anziano.
“CONSIDERATELA TUTTA GIOIA”
Giacomo scrisse: “Consideratela tutta gioia, fratelli miei, quando incontrate varie prove” (Giac.
1:2). Il discepolo si riferiva a prove riconducibili alla
persecuzione e alla nostra imperfezione. Menzionò
desideri egoistici, il mostrare favoritismo, e altro
ancora (Giac. 1:14; 2:1; 4:1, 2, 11). La disciplina di
Geova può essere dolorosa (Ebr. 12:11). Ma non è
detto che tali prove debbano privarci della gioia.
Anche se sei stato rimosso da un incarico di responsabilità nell’ambito della congregazione, hai
ancora la possibilità di dar prova di quanto sia forte la tua fede e di mostrare il tuo amore per Geova.
Puoi anche riflettere sul motivo per il quale svolgeLA TORRE DI GUARDIA
vi questo servizio. Lo facevi per un tuo vantaggio
personale? O eri stato spinto ad aspirare a quel privilegio dal tuo amore verso Dio e dalla convinzione
che la congregazione appartiene a lui e merita di
essere trattata con tenera cura? (Atti 20:28-30). Chi
è stato anziano ma continua con gioia a rendere sacro servizio dimostra a tutti, Satana compreso, che
il suo amore per Geova è sincero.
Quando venne disciplinato per i gravi errori che
aveva commesso, il re Davide accettò la riprensione e fu perdonato, tanto che cantò: “Felice è colui
la cui rivolta è perdonata, il cui peccato è coperto.
Felice è l’uomo al quale Geova non attribuisce errore, e nel cui spirito non c’è inganno” (Sal. 32:1, 2).
La disciplina raffinò Davide e senza dubbio lo rese
un più capace pastore del popolo di Dio.
Spesso i fratelli che tornano a servire come anziani diventano pastori anche migliori di quanto
non fossero prima. “Ora capisco meglio come aiutare chi commette un errore”, ha detto uno di questi anziani. Un altro ha affermato: “Adesso apprezzo ancora di più il privilegio di servire i fratelli”.
PUOI ‘TORNARE’?
“[Geova] non continuerà a trovar da ridire per
ogni tempo”, scrisse il salmista (Sal. 103:9). Perciò
non devi pensare che Dio non potrebbe più fidarsi
di una persona che ha commesso un errore grave.
“Ero amaramente deluso a causa dei miei errori”,
dice Ricardo, che perse il privilegio di essere anziano dopo aver servito come tale per molti anni.
“I miei sentimenti di inadeguatezza mi impedirono
a lungo di tornare a servire i fratelli in qualità di
sorvegliante. Dubitavo che avrei potuto dimostrare
di essere nuovamente degno di fiducia. Ma dal momento che amo aiutare gli altri, conducevo studi biblici, incoraggiavo i fratelli nella Sala del Regno e
uscivo con loro nel ministero di campo. Questo mi
fece riacquistare fiducia in me stesso, e ora presto
di nuovo servizio come anziano”.
Covare risentimento può impedire a un fratello
di servire come anziano. È molto meglio essere
Geova ha aiutato molti
uomini a ritrovare la gioia
e il desiderio di servire
di nuovo come anziani
come Davide, che si trovò a fuggire dal geloso re
Saul. Davide era un servitore di Geova e si rifiutò di
vendicarsi di Saul anche quando si presentarono le
occasioni per farlo (1 Sam. 24:4-7; 26:8-12). Quando Saul morì in battaglia, Davide fece cordoglio per
la sua morte e parlò di lui e di suo figlio Gionatan
come di persone ‘amabili e piacevoli’ (2 Sam. 1:2123). Davide non covava risentimento.
Se pensi di essere vittima di un malinteso o di
un’ingiustizia, non permettere al risentimento di
controllare i tuoi pensieri. Per esempio, quando
William fu sollevato dall’incarico di anziano, che
aveva ricoperto per circa 30 anni in Gran Bretagna,
provò rancore nei confronti di alcuni anziani. Cosa
lo aiutò a riacquistare l’equilibrio? “Fui molto incoraggiato dalla lettura del libro di Giobbe”, ha detto.
“Se Geova aveva aiutato Giobbe a far pace con i
suoi tre compagni, quanto più avrebbe aiutato me
a far pace con gli anziani!” (Giob. 42:7-9).
DIO BENEDICE CHI SERVE DI NUOVO
COME PASTORE
Se quella di dimetterti dall’incarico di pascere il
gregge di Dio è stata una tua scelta, sarebbe bene
che ti chiedessi perché lo hai fatto. Ti sentivi op-
presso da problemi personali? Altre cose erano diventate più importanti nella tua vita? Ti eri scoraggiato per le imperfezioni altrui? Qualunque sia
stato il motivo, ricorda che come anziano eri in grado di aiutare maggiormente gli altri: li rafforzavi
con i tuoi discorsi, li incoraggiavi con il tuo esempio e li aiutavi a perseverare nelle prove con le tue
visite pastorali. Quello che facevi come fedele anziano rallegrava il cuore di Geova, e senza dubbio
anche il tuo (Prov. 27:11).
Geova ha aiutato molti uomini a ritrovare la gioia
e il desiderio di essere in prima linea nell’organizzare le attività della congregazione. Che tu ti sia dimesso o che sia stato rimosso, puoi nuovamente
‘aspirare all’incarico di sorvegliante’ (1 Tim. 3:1).
Paolo non smise mai di pregare per i cristiani di Colosse affinché fossero pieni dell’accurata conoscenza della volontà di Dio “per camminare in modo degno di [lui] al fine di piacergli pienamente” (Col. 1:
9, 10). Se hai di nuovo il privilegio di servire gli altri
in qualità di anziano, chiedi a Geova di darti forza,
pazienza e gioia. In questi ultimi giorni il suo popolo ha bisogno del sostegno spirituale di pastori
amorevoli. Puoi rafforzare i tuoi fratelli? Hai il desiderio di farlo?
Dai prova del tuo amore
per Geova partecipando
con gioia al sacro servizio
28
LA TORRE DI GUARDIA
DOMANDE DAI LET TORI
Quando Gesù disse ai sadducei che i risuscitati
“non si sposano né sono dati in matrimonio”,
stava parlando della risurrezione sulla terra?
(Luca 20:34-36).
ˇ Questa è una domanda importante, specie
per coloro che hanno perso il coniuge tanto
amato, al quale forse desiderano ardentemente riunirsi in matrimonio quando questi sarà
risuscitato nel nuovo mondo. Un vedovo ha
detto: “Quella di porre fine al nostro matrimonio non è stata una scelta mia e di mia moglie.
Noi desideravamo con tutto il cuore adorare
per sempre Geova come coppia, e per me questi sentimenti non sono cambiati”. C’è qualche valida ragione per sperare che i risuscitati
potranno sposarsi? In poche parole, la risposta
è che non possiamo dirlo con certezza.
Per anni le nostre pubblicazioni hanno affermato che le parole di Gesù riguardo a risurrezione e matrimonio si riferivano con tutta
probabilità alla risurrezione sulla terra e che i
risuscitati alla vita nel nuovo mondo evidentemente non si sarebbero sposati (Matt. 22:
29, 30; Mar. 12:24, 25; Luca 20:34-36).1 Benché
non si possa essere dogmatici, è possibile
che Gesù stesse parlando della risurrezione
celeste? Cosa possiamo comprendere da ciò
che disse?
Consideriamo la circostanza in cui Gesù
pronunciò le sue parole. (Leggi Luca 20:2733.) I sadducei, che non credevano alla risurrezione, cercarono di prendere Gesù in trappola con una domanda circa la risurrezione e
il matrimonio del cognato.2 La sua risposta fu:
1 Vedi La Torre di Guardia del 1° giugno 1987, pagine 30-31.
2 Nei tempi biblici il matrimonio del cognato, o levirato, era una consuetudine secondo cui un uomo doveva
sposare la vedova del proprio fratello morto senza figli al
fine di generare una progenie per assicurarne la discendenza (Gen. 38:8; Deut. 25:5, 6).
15 AGOSTO 2014
“I figli di questo sistema di cose si sposano e
sono dati in matrimonio, ma quelli che sono
stati considerati degni di guadagnare quel sistema di cose e la risurrezione dai morti
non si sposano né sono dati in matrimonio. Infatti, non possono neanche più morire, poiché
sono come gli angeli, e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione” (Luca 20:34-36).
Per quale motivo le nostre pubblicazioni
affermavano che probabilmente Gesù stava
parlando della risurrezione sulla terra? Tale
conclusione si fonda principalmente su due
argomentazioni. In primo luogo, è stato fatto il
ragionamento che i sadducei con tutta probabilità avessero in mente una risurrezione terrena e che proprio sulla base di questo Gesù
avrebbe dato loro una risposta. In secondo
luogo, egli concluse menzionando Abraamo,
Isacco e Giacobbe, patriarchi fedeli che saranno risuscitati alla vita sulla terra (Luca 20:
37, 38).
Ciò nonostante, sembra possibile che Gesù
avesse in mente la risurrezione celeste.
Su quale base potremmo giungere a questa conclusione? Analizziamo due espressioni
chiave.
“Quelli che sono stati considerati degni di guadagnare [...] la risurrezione dai morti”. Gli unti
fedeli sono ‘considerati degni del regno di
Dio’ (2 Tess. 1:5, 11). Sono stati dichiarati giusti per la vita sulla base del riscatto, perciò non muoiono come peccatori condannati
(Rom. 5:1, 18; 8:1). Sono definiti ‘felici e santi’
e sono ritenuti degni di essere risuscitati in
cielo (Riv. 20:5, 6). Per contro, tra coloro che
verranno risuscitati sulla terra ci saranno gli
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“ingiusti” (Atti 24:15). Di questi ultimi si può
dire che sono “considerati degni” di essere risuscitati?
“Non possono neanche più morire”. Gesù non
disse: “Non moriranno più”, bensì: “Non possono neanche più morire”. Altre traduzioni
rendono questa espressione “non sono più
soggetti alla morte” (The New English Bible), o
“la morte non ha più alcun potere su di loro”
(The Bible in Basic English). Gli unti che terminano fedelmente la loro vita terrena sono destati in cielo, e viene loro concessa l’immortalità, ovvero la vita indistruttibile, senza fine
(1 Cor. 15:53, 54). La morte non ha più alcun
potere su coloro che ricevono la risurrezione
celeste.1
Alla luce di questo, che conclusione potremmo trarre? È possibile che le parole di
Gesù riguardo a matrimonio e risurrezione si
applichino alla risurrezione celeste. Se così
fosse, ci rivelerebbero diverse cose circa quelli che sono destati alla vita in cielo: essi non si
sposano, non possono morire, e sotto alcuni
aspetti sono come gli angeli, creature spirituali che vivono nel reame spirituale. Tale conclusione, però, fa sorgere diverse domande.
In primo luogo, perché Gesù si sarebbe riferito alla risurrezione celeste rispondendo ai
sadducei, che verosimilmente pensavano alla
risurrezione terrena? Gesù non rispondeva
sempre ai suoi oppositori in armonia con ciò
che questi avevano in mente. Ad esempio, ai
giudei che gli chiedevano un segno disse:
“Abbattete questo tempio, e in tre giorni lo
rialzerò”. È probabile che sapesse che loro stavano pensando all’edificio del tempio, “ma
egli parlava del tempio del suo corpo” (Giov.
2:18-21). Forse Gesù non ritenne necessario
rispondere alle domande insincere dei sadducei, che non credevano né alla risurrezione né
all’esistenza degli angeli (Prov. 23:9; Matt. 7:6;
Atti 23:8). Invece, potrebbe aver voluto rivela1 Chi è risuscitato sulla terra avrà la prospettiva di ricevere la vita eterna, non l’immortalità. Per saperne di più
sulla differenza tra immortalità e vita eterna, vedi La Torre di Guardia del 1° settembre 1984, pagine 30-31.
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re alcune verità intorno alla risurrezione celeste a vantaggio dei suoi discepoli sinceri, che
un giorno avrebbero ricevuto tale risurrezione.
In secondo luogo, perché Gesù avrebbe
concluso menzionando Abraamo, Isacco e
Giacobbe, che saranno risuscitati alla vita sulla terra? (Leggi Matteo 22:31, 32.) Va notato
che Gesù introdusse la sua osservazione riguardo a quei patriarchi con le parole “circa la
risurrezione dei morti”, espressione che potrebbe essere indice di un mutamento nell’argomento del discorso. Dopodiché, attingendo
agli scritti di Mosè, che i sadducei asserivano
di accettare, Gesù usò le parole di Geova a
Mosè presso il roveto ardente per dimostrare
ulteriormente che la risurrezione — in questo
caso quella terrena — fa sicuramente parte del
proposito di Dio (Eso. 3:1-6).
In terzo luogo, nel caso in cui le parole di
Gesù intorno a risurrezione e matrimonio si
applicassero alla risurrezione celeste, significherebbe forse che quelli riportati in vita sulla terra potranno sposarsi? La Parola di Dio
non dà una risposta diretta a questa domanda specifica. Se Gesù stava davvero parlando
della risurrezione celeste, allora ciò che disse
non chiarisce affatto se i risuscitati alla vita
terrena nel nuovo mondo potranno sposarsi o
meno.
Al momento, sappiamo per certo che la Parola di Dio dice che la morte scioglie il vincolo matrimoniale. Pertanto, chi è vedovo non
deve sentirsi in colpa se decide di risposarsi.
Essendo questa una decisione personale, non
dovrebbe essere criticato per il fatto che cerca
l’affettuosa compagnia di un coniuge (Rom. 7:
2, 3; 1 Cor. 7:39).
È comprensibile avere molte domande su
come sarà la vita nel nuovo mondo. Invece di
speculare inutilmente al riguardo, dovremo
semplicemente aspettare per scoprirlo. Ma di
una cosa possiamo essere sicuri: gli esseri
umani ubbidienti saranno felici, poiché Geova soddisferà tutti i loro bisogni e desideri nel
miglior modo possibile (Sal. 145:16).
LA TORRE DI GUARDIA
DAI NOSTRI ARCHIVI
Il “Dramma Eureka” aiutò molti
a trovare la verità biblica
“EUREKA!” significa “Ho trovato!” Questo è ciò che
gridavano a gran voce quei cercatori che durante la
corsa all’oro nella California del XIX secolo, scavando,
trovavano il prezioso metallo. Charles Taze Russell e
altri Studenti Biblici, invece, avevano trovato qualcosa
di molto più prezioso, la verità biblica, ed erano ansiosi di parlarne ad altri.
Entro l’estate del 1914, nelle grandi città milioni di
persone avevano visto il “Fotodramma della Creazione”. Si trattava di un lungometraggio della durata di
otto ore prodotto dall’Associazione Internazionale degli Studenti Biblici (I.B.S.A.). Con le sue sbalorditive
immagini in movimento, le vivide diapositive a colori, l’avvincente narrazione e la bellissima musica classica, questa rappresentazione basata sulla Bibbia faceva compiere agli spettatori un viaggio che dalla
creazione passava in rassegna la storia umana e giungeva fino al termine del Regno millenario di Gesù Cristo (Riv. 20:4).1
E chi viveva nei piccoli centri e nelle zone rurali?
Per non trascurare nessuna persona assetata di verità, nell’agosto del 1914 l’I.B.S.A. presentò il “Dramma
Eureka”, una versione del “Fotodramma” facilmente
1 Vedi “Dai nostri archivi: I 100 anni di un film epocale”, nella
Torre di Guardia del 15 febbraio 2014, pagine 30-32.
trasportabile, senza le parti filmate. Era disponibile in
tre versioni e in varie lingue: l’“Eureka X”, che conteneva solo le parti narrative e la musica; l’“Eureka Y”,
che includeva tutte le registrazioni e diapositive colorate; il “Dramma Eureka per la famiglia”, che conteneva solo alcune narrazioni e inni ed era concepito
per essere visto a casa. Si potevano ottenere anche fonografi e apparecchiature per la proiezione a basso
costo.
Senza il bisogno di proiettori cinematografici o di
grandi schermi, gli Studenti Biblici facevano arrivare
gratuitamente questa rappresentazione nelle campagne, raggiungendo così nuovi territori con il messaggio del Regno. L’“Eureka X”, che era solo audio,
poteva essere presentato sia di giorno che di sera. Il
proiettore per le diapositive dell’“Eureka Y” poteva
funzionare senza elettricità, grazie a una lampada a
carburo. In un rapporto apparso nell’edizione finlandese della Torre di Guardia si leggeva: “Riusciamo a
far vedere queste immagini quasi ovunque”. Ed era
proprio così!
Invece di prendere in affitto grandi teatri, gli ingegnosi Studenti Biblici spesso riuscivano a trovare strutture che potevano usare gratuitamente, come aule scolastiche, edifici pubblici, stazioni
Per far vedere
le diapositive a colori
si usava un proiettore
ferroviarie e persino salotti di grandi case. Molte
presentazioni avvenivano all’aperto e lo “schermo”
era un grande lenzuolo bianco appeso al lato di un
granaio. Anthony Hambuch scrisse: “Gli agricoltori
attrezzavano nei loro frutteti delle piccole aree per
ospitare il pubblico sistemando numerosi tronchi
dove ci si poteva sedere e seguire il programma”.
Questo gruppo “Eureka” usava un autoveicolo per
trasportare tutte le apparecchiature, i bagagli e le attrezzature da campeggio e da cucina.
Gli spettatori del “Dramma Eureka” variavano da
poche persone a centinaia di presenti. Negli Stati Uniti, in un villaggio di 150 abitanti, alle proiezioni che si
tennero in una scuola assisterono in 400. Altrove, per
vedere il “Dramma Eureka”, alcuni percorsero 16 chilometri a piedi tra andata e ritorno. In Svezia, i vicini
di casa di Charlotte Ahlberg che si erano riuniti nella
sua piccola casa furono “davvero toccati” ascoltando le
registrazioni. In Australia, in una remota città mineraria, i presenti furono circa 1.500. La Torre di Guardia riferiva che nelle università e nei college “professori e
studenti [rimanevano] incantati sia da ciò che [vedevano] che dalle meravigliose registrazioni riprodotte dai
fonografi”. Il “Dramma Eureka” era molto apprezzato
anche nei luoghi in cui c’era il cinematografo.
COLTIVATI I SEMI DELLA VERITÀ
Il “Dramma Eureka” divenne un valido strumento
nell’“opera di estensione delle classi”, che prevedeva
che le classi di Studenti Biblici inviassero oratori per
formare nuove classi di studio. Il numero totale di
quelli che videro il “Dramma Eureka” è difficile da determinare. Molti kit per la proiezione venivano usati
di continuo. Ma nel 1915, solo 14 gruppi su 86 facevano rapporto in modo regolare. Pur riconoscendo
che le cifre erano incomplete, il resoconto di fine
anno indicò che più di un milione di persone aveva
assistito alla sua rappresentazione, e di queste circa
30.000 avevano richiesto delle pubblicazioni.
Forse il “Dramma Eureka” non ha lasciato un’impronta molto evidente nella storia ma, dall’Australia
all’Argentina, dal Sudafrica alle Isole Britanniche, in
India e nei Caraibi, a quanto pare furono in milioni a
vedere questa rappresentazione unica nel suo genere. Di questi molti trovarono la verità biblica, ben più
preziosa dell’oro, ed esclamarono “Eureka!”
“La Bibbia vi sembrerà un libro nuovo”
Il “Fotodramma” e il “Dramma Eureka” cercavano di edificare la
fede nella Bibbia, ritenuta “la più nobile fonte di conoscenza scientifica e la miglior forma di istruzione possibile”. Dopo aver visto il “Dramma” molti presenti ricevevano lo Scenario del Fotodramma della
Creazione. Le sue pagine, piene di illustrazioni e discorsi contenuti
nel “Dramma”, facevano sembrare la Bibbia “un libro nuovo”. Milioni
di copie dello Scenario furono distribuite gratuitamente. A parte il
“Dramma”, lo Scenario era il “modo più diretto che si [potesse] immaginare per aprire gli occhi ai ciechi”, scrisse uno Studente Biblico.
s
n
o
Puoi scaricare
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pubblicazioni da
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Mondo online
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il codice
w14 08/15-I
140506
Lo Scenario divenne anche un bel libro illustrato per le famiglie di
Studenti Biblici. La piccola Alice Hoffmann e suo fratello erano molto
affezionati alla loro copia dello Scenario. In seguito Alice scrisse: “Ci
piaceva moltissimo sfogliare il libro e ricordare ogni diapositiva!”