IAS 36 - OIC 9 - Dipartimento di Diritto ed Economia delle Attività

IAS/IFRS ANALISI E CONFRONTO CON
LA DISCIPLINA NAZIONALE
IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore
delle attività
Prof. Riccardo Acernese
Roma, marzo/maggio 2014
IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
La mappa allo stato attuale
IFRS
PC OIC 16/24
PC OIC 24 New
Nell’ambito dei principi
contabili internazionali è stato
adottato uno specifico principio
che tratta della riduzione per
perdite di valore:
IAS 36
Non vi è uno specifico principio.
E’ stata ipotizzata l’introduzione di
uno specifico principio:
OIC 9 – Svalutazioni per perdite di
valore.
Il nuovo principio richiama i paradigmi
concettuali dello IAS 36 introducendo
però un nuovo criterio di
determinazione del valore d’uso per
le imprese che non superano i limiti
che identificano le c.d. large
companies ai sensi della direttiva
contabile europea.
 Media dipendenti < 50
 Totale attivo < 20 €/MLN
 Totale Ricavi < 40 €/MLN
Nel corpo dei principi si
rinvengono indicazioni simili a
quelle presenti nei principi
contabili internazionali.
ART. 2426 c. 1 (3) c.c.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Cosa impareremo?
 Finalità e ambito di applicazione dello IAS 36
 Identificare una attività che può aver subito una riduzione di valore
 Determinare il valore recuperabile di una attività
 Rilevare e determinare una perdita per riduzione di valore
 Le informazioni integrative da presentare nel bilancio con riferimento ad una
perdita di valore
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Obiettivi dello IAS 36
 Definire i principi che una entità applica per assicurarsi che le proprie attività
siano iscritte ad un valore non superiore a quello recuperabile, ovvero
l’importo che si prevede di recuperare tramite l’utilizzo del bene o il suo fair
value al netto dei costi di vendita.
 Definire quando una entità dovrebbe stornare una perdita per riduzione di valore
 Prescrivere l’informativa necessaria da riportare nelle note illustrative al bilancio.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Finalità e ambito di applicazione
>
Valore contabile
Valore recuperabile
Perdita di valore
Lo IAS 36 si applica a tutte le attività, ad eccezione di quelle per cui le regole da seguire nel
valutare eventuali perdite di valore sono incluse in altri IFRS, ovvero









Rimanenze (IAS 2)
Attività derivanti da lavori su ordinazione (IAS 11)
Attività per imposte differite (IAS 12)
Attività finanziarie rientranti nell’ambito di applicazione dello IAS 39
Attività al servizio di piani per benefici a dipendenti (IAS 19)
Investimenti immobiliari valutati al fair value (IAS 40)
Attività biologiche valutate al fair value al neto dei costi di vendita (IAS 41)
Costi di acquisizione differiti e attività immateriali derivanti da diritti contrattuali
dell’assicuratore in contratti assicurativi (IFRS 4)
Attività non correnti classificate come possedute per la vendita (IFRS 5)
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Finalità e ambito di applicazione
A seconda delle circostanze, lo IAS 36 si applica a:
Attività singole
Complessi
organizzati di attività
•
•
•
•
Immobilizzazioni materiali (IAS 16)
Immobilizzazioni immateriali (IAS 38)
Immobilizzazioni acquisite in leasing finanziario (IAS 17)
Investimenti in società controllate (IAS 27), joint
ventures (IAS 31) e società collegate (IAS 28)
• Cash Generating Units (il più piccolo gruppo
identificabile di attività che genera flussi
finanziari in entrata che sono ampiamente
indipendenti dai flussi finanziari in entrata
generati da altre attività o gruppi di attività)
L’individuazione della CGU è necessario quando non è possibile stimare il valore
recuperabile della singola attività
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Unità generatrice di flussi finanziari
Cash Generating Unit (CGU): individuazione
Criterio base per individuare la CGU:
Vi sono flussi di cassa largamente indipendenti
Fattori da considerare sono:
• come il management tiene sotto controllo l’attività, ovvero come è organizzato il reporting;
• come il management prende le decisioni circa la continuazione/dismissione di certe unità operative.
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Identificazione di una perdita di valore
Ad ogni data di riferimento del bilancio è necessario valutare se vi siano indicazioni che un’attività possa
aver subito una perdita di valore:
Esempi di indicatori esterni
- perdita di valore significativa del valore di
un’attività aziendale non legata al normale
trascorrere del tempo;
- significativi cambiamenti ambientali legati
alla tecnologia, alla legislazione e al
mercato in cui opera l’impresa;
- forte incremento nel livello della
concorrenza nei mercati in cui opera la
società;
- significativo incremento dei tassi di
interesse.
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Esempi di indicatori interni
- evidenza di obsolescenza o danneggiamento
fisico di un cespite;
- significativi cambiamenti nelle modalità di
utilizzo di determinate attività;
- previsioni iniziali troppo ottimistiche con
riferimento a determinati investimenti
produttivi;
- approvazione di piani di ristrutturazione/
riorganizzazione aziendale che prevedono
cessazioni e/o riduzioni di attività operative.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Esistenza di impairment
Quando bisogna valutare
l’esistenza di indicazioni
di impairment?
Quando bisogna valutare
il valore recuperabile
dell’attività?
Alle date di riferimento del
bilancio separato e dei
bilanci intermedi
Tutte le attività
Attività immateriali con
Alle date di riferimento del
bilancio separato e dei
bilanci intermedi
vita utile indefinita
(esempio avviamento) e
attività immateriali non
ancora disponibili all’uso
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Quando vi siano
indicazioni di impairment
Non solo nelle situazioni
con indicatori di
impairment, ma almeno
una volta l’anno, e sempre
nello stesso periodo
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Frequenza dei test di impairment
CGU con
Avviamento e/o
intangible assets
a vita utile indefinita
o non disponibile
per l’utilizzo?
Attività / CGU
differenti
rispetto alle
precedenti?
SI
impairment
test
NO
impairment
Test
annuale
SI
impairment
test
NO
impairment
test
Vi sono
Indicatori di
impairment?
Vi sono
Indicatori di
impairment?
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Può essere utilizzato il
più recente calcolo
qualo soddisfi le
condizioni IAS 36.99
- Per ogni chiusura di
esercizio
- Al momoento
dell’allocazione
iniziale se rilevata
nell’ambito di una
BC
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
La perdita di valore è la differenza tra:
Valore contabile dell’attività (o della CGU)
Valore recuperabile dell’attività (o della CGU), dato
dal maggiore tra:
-fair value al netto dei costi di vendita e
- valore d’uso (value in use)
Impairment
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COVER
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Riconoscimento di una perdita di valore
Valore contabile di
un’attività (o di una CGU)
>
Valore recuperabile
dell’attività (o della CGU)
Il valore contabile deve essere ridotto fino ad eguagliare il valore recuperabile
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Il valore contabile di una CGU
Il valore contabile di
una CGU INCLUDE:
- il valore contabile delle attività che possono
essere attribuite direttamente alla CGU e che
genereranno i flussi di cassa futuri stimati nel
determinare il valore d’uso della CGU;
- una quota delle attività che possono essere
attribuite, secondo un criterio ragionevole e
coerente, alla CGU.
Il valore contabile di una
CGU NON INCLUDE:
- il valore relativo a passività iscritte a meno che
non siano strettamente necessarie per
determinare il valore recuperabile della CGU.
Ai fini del test di impairment l’avviamento deve essere allocato a una o più CGU dalla
data di acquisizione
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Allocazione dell’avviamento al valore contabile di una CGU
Ogni CGU o gruppo di CGU a cui l’avviamento è allocato deve avere i seguenti
requisiti:
Rappresentare il livello minimo all’interno dell’impresa
a cui l’avviamento è monitorato
Non essere più ampio di un settore di attività, così come definito
dall’IFRS 8 “Settori operativi”
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Fair value al netto dei costi di vendita
Fair value al netto dei costi di vendita
 Ammontare ottenibile dalla vendita dell’attività (o delle attività che compongono la
CGU) in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti al netto dei
costi di vendita.
 Se non vi è un accordo vincolante di vendita, ma l’asset è negoziato in un mercato
attivo, il valore in oggetto corrisponde al prezzo corrente di mercato al netto dei
costi di vendita.
 Come ultima ipotesi è possibile utilizzare il prezzo di transazioni per beni analoghi
affettuate all’interno dello stesso settore industriale.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Fair value al netto dei costi di vendita – Gerarchia delle fonti
Accordo
vincolante
di vendita
Mercato attivo
del bene
Transazioni su beni analoghi
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Valore d’uso: flussi di cassa attesi
Il valore d’uso è dato dalla somma dei flussi di cassa attesi dall’uso di un’attività, o dalla loro
sommatoria nel caso di CGU, stimati in base ai seguenti criteri:
Previsioni
ragionevoli e
sostenibili
Le proiezioni dei flussi finanziari devono essere fondate su presupposti
ragionevoli e sostenibili in grado di rappresentare la migliore stima
effettuabile dalla direzione aziendale.
Periodo
Le proiezioni dei flussi finanziari devono essere fondate sui precedenti
budget/previsioni approvati dalla direzione e devono coprire un periodo
massimo di 5 anni (a meno che un arco temporale superiore possa essere
giustificato).
Tasso di
crescita
Per il periodo che eccede i 5 anni le proiezioni dei flussi finanziari devono
essere basate su tassi di crescita stabili o calanti, a meno che tassi crescenti
non possano essere giustificati.
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Valore d’uso: flussi di cassa attesi
Nel calcolo del valore d’uso e nella stima dei flussi si tiene conto dei seguenti elementi:
 aspettative in merito a possibili variazioni dell’importo o del tempo di verificazione dei
flussi finanziari;
 valore temporale del danaro;
 prezzo per l’assunzione del rischio connesso all’incertezza implicita nella redditività
dell’attività (riguardante in particolare l’ampiezza e la collocazione temporale dei flussi
finanziari);
 altri fattori di rischio che tengano conto delle incertezze legate allo svolgimento
dell’attività (es.: rischio specifico del settore in cui opera l’azienda, rischio connesso alle
dimensioni ridotte rispetto a quello delle imprese concorrenti quotate alle quali sono
riferiti i parametri del mercato finanziario, rischio di il liquidità implicito nella non
quotazione in borsa, ecc).
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Valore d’uso – modalità di stima
I flussi futuri vanno stimati con riferimento alle
condizioni correnti
Non possono essere considerati i flussi in entrata e in uscita derivanti da:
 Ristrutturazioni (per le quali l’impresa non sia ancora impegnata);
 Investimenti.
Occorre considerare il flusso realizzabile dall’alienazione dell’attività (o delle attività),
al termine della relativa vita utile.
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Valore d’uso – attualizzazione dei flussi
Determinazione del tasso di attualizzazione
Il tasso (ante imposte) che il mercato si aspetta dall’investimento nel bene
deve tener conto del costo attuale del denaro e del rischio correlato al tipo di
attività/settore di appartenenza.
Il tasso deve essere anteimposte per coerenza con i
flussi finanziari che sono
determinati prima delle imposte
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Il tasso non deve riflettere rischi
per i quali i flussi di cassa attesi
sono già stati aggiustati
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Valore d’uso – attualizzazione dei flussi
Tasso di attualizzazione
WACC di un’impresa quotata che ha una singola attività (o portafoglio di
attività) simili alle attività/CGU in esame
Se non disponibile allora ricorrere:
 al WACC dell’impresa (usando il CAPM);
 al tasso di finanziamento marginale dell’impresa;
 ad altri tassi di finanziamento reperibili sul mercato (per imprese e/o
attività simili).
Comunque, questi tassi devono essere rettificati per riflettere
specifici rischi associati a diversi profili valutativi
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Valore d’uso – attualizzazione dei flussi
Tasso di sconto - WACC
WACC = (D/V x Kd) + (E/V x Ke),
dove:
- D = Debito
- E = Capitale di rischio
-V=E+D
- Kd = tasso di finanziamento o rendimento
del credito
- Ke = rendimento del capitale di rischio
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Esempio calcolo WACC
Si supponga che la società XYZ abbia € 2 milioni di finanziamento e 100.000 azioni a € 30
per azione (entrambi misurati al fair value e che riflettono le politiche di finanziamento di
lungo termine della società). Il tasso attuale di finanziamento è l’8% e il CFO ritiene che
l’azione abbia un prezzo per offrire un rendimento del 15%.
Qual è il WACC della società XYZ?
–
WACC = (D/V x Kd) + (E/V x Ke)
–
WACC = (2/5 x 0.08) + (3/5 x 0.15)
–
WACC = 12.2%
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
CAPM - Definizione
Il Capital Asset Pricing Model (CAPM) assume che i titoli di debito nel mercato abbiano un
prezzo tale che il loro rendimento atteso compenserà gli investitori per il rischio da loro
atteso.
r = Rf + (beta x Rp)
dove:
- r = rendimento atteso per un titolo di debito
- Rf = tasso dell’investimento privo di rischio
- beta = misura del rischio di mercato
- Rp = premio per il rischio di mercato (Rm – Rf)
- Rm = rendimento di mercato
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Calcolo del WACC usando il CAPM
•
1° passo – calcolare il costo del capitale in base alla formula del CAPM
 Costo del capitale = tasso privo di rischio + (beta x premio per il rischio sul
mercato)
•
2° passo – calcolare il costo del debito basandosi sulle variabili di mercato
(considerando gli effetti delle imposte dirette)
 costo del debito = (tasso privo di rischio + premio per il rischio sul debito) x
(1 - aliquota imposta diretta)
•
3° passo – interazione del CAPM con la formula del WACC :
[capitale di rischio/(capitale di rischio+debito)] x costo del capitale*
+
[debito/(capitale di rischio + debito)] x costo del debito**
=
WACC
* calcolato nel 1° passo
** calcolato nel 2° passo
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Calcolo del WACC usando il CAPM - Esempio
– Società: Aracruz Cellulose S.A.
- Paese: Brasile
- Settore industriale: Pasta di legno
– Informazioni:
- Beta per società dell’America Latina operanti nella pasta di
legno: 0.71
- Tasso privo di rischio: 6%
- Struttura del capitale di Aracruz (basata sul fair value e che
riflette la politica di finanziamento di lungo termine della
Società): debito = 40% e capitale di rischio = 60%
- Aliquota imposta diretta: 33%
- Premio per il rischio sul mercato locale : 10.2%
- Premio per il rischio sul debito: 7%
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Calcolo del WACC usando il CAPM - Esempio
•
1° passo
 costo del capitale = 6% + (0.71 x 10.2%) = 13.1%
•
2° passo
 costo del debito = (6% + 7%) x (1 – 0.33) = 8.7%
•
3° passo:
 WACC = (60% x 13.1%) + (40% x 8.7%) = 11.4%
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Il valore terminale
Come specificato dal paragrafo 33 dello IAS 36, nella valutazione del valore d’uso l’impresa
deve:
– effettuare proiezioni finanziarie basate su budget/previsioni recenti approvate
dall’organo amministrativo;
– competente per il cd. periodo esplicito, che non dovrebbe eccedere il limite dei cinque
anni;
– stimare le proiezioni di flussi finanziari per i periodi successivi, facendo uso di un “tasso
di crescita” stabile o in diminuzione, a meno che un tasso crescente possa essere
“giustificato”.
Il valore terminale, che viene calcolato in corrispondenza del termine del periodo di previsione
esplicita, assume generalmente il valore derivante dalla capitalizzazione dei seguenti flussi
finanziari netti:
―
―
o l’ultimo flusso finanziario netto del periodo esplicito, quando tale flusso esprime le
condizioni economiche normali che esisteranno oltre l’orizzonte di previsione esplicita;
o un flusso finanziario netto normalizzato, espressivo delle condizioni – ragionevoli e
dimostrabili – prospettiche oltre il periodo di previsione esplicita.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Il valore terminale
Ai suddetti flussi finanziari netti possono essere applicate le seguenti metodologie:
a) Valore attuale di una rendita perpetua:
perpetua
Valore terminale (VT) = Flusso finanziario netto, diviso per il tasso di attualizzazione (Wacc).
VT = F(n) / Wacc
b) Valore attuale di una rendita perpetua crescente (o decrescente) ad un tasso costante g:
VT = F(n) * (1 + g) / (Wacc – g)
Seguendo tale approccio, il valore terminale viene calcolato come rendita perpetua ottenuta
capitalizzando il flusso finanziario netto del periodo oltre quello di previsione esplicita ad un determinato
tasso, che corrisponde al tasso di attualizzazione (Wacc) corretto di un fattore di crescita o decrescita (g).
In caso di g pari a zero, la formula di cui al punto (b) produce lo stesso risultato di quella di cui al punto
precedente.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Il valore terminale
Un aspetto che va attentamente considerato e valutato è legato alla durata dei futuri flussi finanziari.
Prima di applicare la formula della rendita perpetua bisogna necessariamente chiedersi se sia realistico
che l’attività oggetto di valutazione sia idonea a produrre flussi finanziari positivi in un arco temporale di
lungo periodo (almeno venti o trenta anni).
In caso contrario si applica la rendita temporanea sul flusso finanziario netto atteso oltre l’orizzonte di
previsione esplicita, soprattutto nei casi in cui vi sia assenza di vantaggi competitivi nel mercato in cui
opera l’azienda, di un grado di concorrenza attuale o potenziale particolarmente
elevato, ecc...
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CGU: aspetti particolari – Avviamento: test di impairment
Nel caso in cui ad una CGU è stato allocato una parte di avviamento deve essere svolto il test di
impairment, almeno una volta l’anno
confrontando il valore contabile della CGU (includendo il valore di avviamento allocato) con il
suo valore recuperabile
Se
Valore contabile
>
Valore recuperabile
è necessario rilevare in bilancio una perdita di valore riferita alla CGU
Il confronto tra valore contabile e valore recuperabile della CGU deve essere fatto
utilizzando elementi omogenei
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CGU: aspetti particolari – Avviamento: test di impairment
Ogni CGU assoggettata a test di impairment deve contenere una quota dei “corporate assets”
• Se è possibile
un’allocazione ragionevole
alle CGU
• il valore contabile delle CGU, incluso il valore allocato dei
corporate assets, verrà confrontato con il valore recuperabile
• Le singole CGU verranno testate senza che sia loro allocata
quota di corporate assets, riconoscendo eventuali perdite
• Se NON è possibile
un’allocazione ragionevole
alle CGU
• L’allocazione verrà fatta a livello di gruppo di CGU
• Il valore contabile del gruppo di CGU, incluso il valore
allocato dei corporate assets, verrà confrontato con il valore
recuperabile
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CGU: aspetti particolari – Avviamento: test di impairment
L’allocazione della perdita alle singole attività avviene come segue:
• prima si riduce l’avviamento fino al suo eventuale azzeramento;
• successivamente si riducono i valori delle singole attività proporzionalmente
al loro valore contabile. Se l’attività era stata precedentemente rivalutata,
occorre procedere a ridurre dapprima l’importo della rivalutazione.
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CGU: aspetti particolari - Riconoscimento di una perdita di valore
Il valore contabile dell’attività non deve essere al di sotto della seguente
soglia:
Fair value al netto dei costi di
vendita
Il maggiore tra:
Valore d’uso
Zero
La parte rimanente della perdita va ripartita proporzionalmente sulle altre
attività componenti la CGU
Se alla fine del processo rimangono ancora perdite da riconoscere si iscriverà una
passività solo nel caso in cui questo sia richiesto da un altro principio IFRS.
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Contabilizzazione di una perdita di valore
La perdita di valore deve essere contabilizzata come segue:
Regola generale
A conto economico
Successivamente alla determinazione di una perdita di valore, occorre effettuare una valutazione della vita utile residua
dell’attività e quindi della congruità della durata del piano di ammortamento finora utilizzato.
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Ripristino valore: criterio generale
In certe condizioni è possibile ripristinare il valore di attività che sono state
svalutate in esercizi passati per effetto di riduzioni di valore.
La verifica deve essere effettuata ad ogni data di riferimento di bilancio
per tutte le attività svalutate, ad eccezione dell’avviamento
Lo IAS 36 non permette il ripristino di valore per l’avviamento (salvo casi
eccezionali).
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Ripristino di valore: singole attività
Il valore dell’attività deve essere ripristinato ad un valore pari al suo valore
recuperabile con le seguenti cautele:
 deve esserci ripristino di valore solo nel caso di cambiamento nelle stime
usate per determinare il valore di recupero, rispetto al momento in cui la
perdita di valore era stata riconosciuta
 il valore di un’attività precedentemente ridotta per perdite durevoli deve
essere ripristinato fino a concorrenza del valore contabile che la stessa
attività avrebbe alla data odierna se non fossero mai state contabilizzate
perdite di valore in anni passati
Nel caso di CGU, il ripristino di valore deve essere allocato alle diverse attività,
ad esclusione dell’avviamento, proporzionalmente al valore contabile delle
attività che la compongono.
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Contabilizzazione di un ripristino di valore
Il ripristino di valore deve essere rilevato come segue:
Regola generale
A conto economico
La quota di ammortamento dell’attività da applicarsi in periodi futuri deve essere adeguata al
fine di allocare il valore contabile rivisto sulla vita utile residua del bene.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Differenze principali rispetto ai principi italiani
Lo IAS 36 riporta il concetto di perdita di valore, concetto non espressamente
definito nei principi italiani
Lo IAS 36 tratta in maniera unitaria della problematica della svalutazione
delle attività. Nei principi italiani, tale problematica è affrontata negli
specifici principi delle varie voci di bilancio
Lo IAS 36 contiene specifiche e dettagliate indicazioni per il calcolo del
valore recuperabile e, in particolare, per la determinazione del valore d’uso
Lo IAS 36 prevede, in specifiche situazioni, l’impairment test annuale
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Informativa di bilancio: classi di attività
Le note al bilancio devono riportare almeno le seguenti informazioni per
classi di attività:
 il valore delle perdite durevoli di valore e dei ripristini di valore iscritti
nel conto economico dell’esercizio con l’indicazione della voce in cui
sono ricompresi;
 il valore delle perdite durevoli di valore e dei ripristini di valore
contabilizzati con diretta variazione del patrimonio netto.
Per le imprese soggette all’ IFRS 8 “Settori Operativi” le informazioni di
cui sopra vanno date per ogni settore operativo.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Informativa di bilancio: riduzioni o ripristini di valore
Per ogni riduzione o ripristino di valore significativo di singole attività o CGU
avvenute nell’esercizio l’impresa deve riportare:
 l’evento e le circostanze che hanno portato al riconoscimento della
riduzione o al ripristino;
 l’ammontare della riduzione o del ripristino;
 il valore recuperabile dell’attività o della CGU e il fair value al netto dei costi
di vendita o il valore d’uso;
 nel caso il valore recuperabile sia il fair value al netto dei costi di vendita, le
basi su cui è stato calcolato il fair value;
 nel caso il valore recuperabile sia il valore d’uso, il tasso di sconto usato
nella stima e l’eventuale stima precedente del valore d’uso.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
OIC 9
Approccio semplificato
alla determinazione delle perdite di valore
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Indicatori di potenziali perdite
 L’esercizio si è chiuso con una perdita non dovuta ai fattori contingenti e
non vi è sicurezza del pronto recupero delle condizioni di equilibrio
economico negli esercizi immediatamente successivi.
 Si sono verificate mutazioni nel contesto in cui opera la società che
lasciano presupporre l’impossibilità di continuare a sfruttare in modo
pieno la capacità produttiva esistente.
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Valutazione della recuperabilità degli investimenti
Metodologia
 Ai fini della verifica della recuperabilità delle immobilizzazioni si confronta la
capacità di ammortamento dei futuri esercizi con il loro valore netto
contabile iscritto in bilancio.
 La verifica è basata sulla stima dei flussi reddituali futuri riferibili alla struttura
produttiva nel suo complesso.
Basi
metodologiche
 La capacità di ammortamento si valuta sulla base delle condizioni “as is”. Non
computano nuovi investimenti in grado di incrementare la capacità produttiva.
 L’orizzonte temporale per la determinazione della capacità di ammortamento
non supera generalmente i 5 anni.
Capacità
di
ammortamento
 E’ costituita dalla somma dei margini economici che la gestione mette a
disposizione per la copertura degli ammortamenti
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Riconoscimento di una perdita di valore
Valore netto contabile
>
Capacità di ammortamento
Il valore contabile deve essere ridotto fino ad eguagliare la capacità di ammortamento
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IAS 36 - OIC 9: Riduzione di valore delle attività
Impairment test – Case studies – OIC 9
VNC
Cespite A
Cespite B
Avviamento
VUR
600
400
500
Orizzonte temporale
Aliquota fiscale
5
5
5
5Y
0%
Ricavi
Costi Variabili
Costi fissi
Oneri finanziari
anno 1
4.000
-2.500
-3.000
-200
anno 2
6.500
-3.750
-3.000
-200
anno 3
9.000
-5.000
-3.000
-200
anno 4
9.000
-5.000
-3.000
-200
anno 5
9.000
-5.000
-3.000
-200
TOTALE
37.500
-21.250
-15.000
-1.000
Capacità di ammortamento
-1.700
-450
800
800
800
250
Ammortamento A
Ammortamento B
Ammortamento avv.to
-120
-80
-100
-120
-80
-100
-120
-80
-100
-120
-80
-100
-120
-80
-100
-600
-400
-500
Totale ammortamenti
-300
-300
-300
-300
-300
-1.500
-2.000
-750
500
500
500
-1.250
COVER/(IMPAIRMENT)
-1.250
Risultato netto
Attribuzione della perdita
Cespite A
Cespite B
Avviamento
Totale
VNC
BoI
600
400
500
-450
-300
-500
VNC
EoI
150
100
0
1.500
-1.250
250
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IMP
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