I.S.I.S. ……………….. “Ranieri Mario COSSAR” e “Leonardo da VInCI” Settori Servizi - Industria e Artigianato Istruzione e Formazione Professionale GORIZIA ANNO SCOLASTICO PIANO OFFERTA FORMATIVA 2013/14 1 ORGANIZZAZIONE CORSI DIDATTICA VALUTAZIONE REGOLAMENTI PROGETTI A.S.L. C.T.P. INDICE GENERALE ORGANIZZAZIONE 1.1. 1.2. 1.3. 1.4. 1.5. 1.6. 1.7. PREMESSA STORIA DELL’ISTITUTO DATI DELLA SCUOLA ORGANIGRAMMA-RISORSE UMANE FUNZIONI STRUMENTALI DIPARTIMENTI COLLABORATORI SCOLASTICI -TECNICI-UFFICIO TECNICO (pag. 04) (pag.05) (pag.06) (pag.07) (pag.10) (pag.11) CORSI 2.1. ORARIO DELLE LEZIONI 2.2. CORSI 2.2.1 RIFORMA - NUOVI PROFILI PROFESSIONALI 2.2.2 PERCORSI QUINQUENNALI 2 . 2 . 3 PERCORSI TRIENNALI DI IeFP 2.3. INDIRIZZI 2.3.1 INDIRIZZI DIPLOMA DI 5 ANNI 2.3.1.1 SBOCCHI LAVORATIVI NUOVO ORDINAMENTO 2.3.1.2 SBOCCHI LAVORATIVI ORDINAMENTO PRESISTENTE CLASSI 5 ^ 2.3.2 INDIRIZZI QUALIFICA DI 3 ANNI (pag.12) (pag.12) (pag.12) (pag.13) (pag.14) (pag.15) (pag.17) (pag.20) (pag.22) DIDATTICA 3.1. 3.2. 3.3. 3.4. 3.5. 3.6. 3.7. 3.8. 3.9. 3.10. P.E.C.U.P. - PROFILO EDUCATIVO CULTURALE PROFESSIONALE OBBLIGO SCOLASTICO - OBBLIGO FORMATIVO I LIVELLI RELATIVI ALL’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUN ASSE COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA COMUNE COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA INDIRIZZO COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA COMUNE COMPETENZE SECONDO BIENNIOE MONOENNIO AREA INDIRIZZO FLESSIBILITÀ DEL CURRICULUM PIANO PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA – B.E.S. ORIENTAMENTO (pag.28) (pag.29) (pag.30) (pag.30) (pag.31) (pag.33) (pag.34) (pag.37) (pag.38) (pag.40) 2 VALUTAZIONE 4.1. 4.2. 4.3. 4.4. 4.5. 4.6. 4.7. FREQUENZA E VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO VERIFICA, VALUTAZIONE CRITERI DI MISURAZIONEE VALUTAZIONE DEL PROFITTO VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LO S VOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI FINALI CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO FORMATIVO SOSPENSIONDE DI GIUDIZIO P IANO DI ATTUAZIONE DEI CORSI DI RECUPERO (pag.50) (pag.50) (pag.51) (pag.53) (pag.54) (pag.57) (pag.58) REGOLAMENTI 5.1. 5.2. 5.3. 5.4. 5.5. 5.6. 5.7. 5.8. 5.9. 5.10. CODICE DEONTOLOGICO PATTO DI CORRESPONSABILITA’ REGOLAMENTSULLE GIUSTIFICAZIONI E SULLE DEROGHE DEL LIMITE DELLE ASSENZE REGOLAMENTO DISCIPLINA REGOLAMENTO POLITICA D’USO ACCETTABILE E SICURO DELLA SCUOLA P.U.A REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONE REGOLAMENTO PALESTRA REGOLAMENTO ATTIVITÀ NEGOZIALE REGOLAMENTO CIRCOLAZIONE MEZZI ALL’INTERNO DELL’AREA SCOLASTICA REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO GRATUITO(COMODATO) DEI LIBRI DI TESTO AGLI ALUNNI (pag.61) (pag.63) (pag.64) (pag.65) (pag.71) (pag.74) (pag.77) (pag.77) (pag.78) (pag.78) PROGETTI 6.1. CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI 6.2. CR0N0GRAMA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PROGETTUALE 6.3. PROGETTI CURRICOLARI ED EXTRAE INTRA CURRICOLARI (pag.80) (pag.80) (pag.81) ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 7.1. 7.2. 7.3. 7.4. 7.5. SCANSIONE TEMPORALE DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 3° ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 4° ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 5° CALENDARIO A.S.L. (pag.83) (pag.84) (pag.84) (pag.85) (pag.86) C.T.P. 8.1. 8.2. 8.3. 8.4. P.O.F. PIANO OFFERTA FORMATIVA E.D.A. –C.P.T. PROGETTI CORSI ATTIVAT 2013/14 PIANO ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTI CULTURALI (pag.87) (pag.89) (pag.90) (pag.90) Denominazione: Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Ranieri Mario OSSAR - Leonardo da VINCI” PROFESSIONALE: Settori Servizi-Industria e Artigianato Indirizzo: Viale Virgilio n. 2 CAP: 34170 città: GORIZIA provincia: GO Telefono: 0481.533175 fax: 048181004 E-mail: [email protected] url: http://www.cossardavinci.com 3 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 PREMESSA STORIA DELL’ISTITUTO DATI DELLA SCUOLA ORGANIGRAMMA F U N Z I O N I S T R UM E N T A L I DIPARTIMENTI C O L L A B O R A T O R I S C O L A S T I C I - A . T . A - U F F I C I O T E C N I CO 1.1 PREMESSA Il POF è definito in generale come “il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche che esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia". Il Piano dell’Offerta Formativa (in seguito, POF) rappresenta pertanto il documento fondamentale nel quale vengono tracciate le linee guida delle attività che tutte le componenti dell’Istituto devono seguire per poter realizzare nella maniera più compiuta e condivisa le finalità proprie di ogni istituzione scolastica e cioè la maturazione personale e il successo formativo degli studenti. Il Piano dell’Offerta Formativa non è una dichiarazione di principi astratti ma delinea ed espone le scelte educative ed organizzative della scuola, ossia una serie di azioni concrete che saranno svolte durante tutto l’anno scolastico dall'intera comunità scolastica. Per gli insegnanti è lo strumento per definire le proprie attività e i principi cui adeguare la propria azione didattica. Per gli studenti e per i genitori è lo strumento che li aiuta a conoscere che cosa la scuola intende fare e come intende perseguire le finalità che si è data, poiché la scuola, oltre che ricchezza culturale e fonte d’informazione e formazione è un servizio offerto ai cittadini. Il POF viene approvato dal Collegio dei Docenti e adottato con delibera del Consiglio di Istituto. Principi ed obiettivi educativi e formativi Da sempre l’Istituto ha cercato di confrontarsi con la comunità di cui fa parte e della quale è espressione. I cambiamenti in atto sono stati sempre avvertiti e variamente discussi, accettati efatti propri da chi opera nel mondo scolastico. Di fatto, il mondo dell’istruzione è stato, in modo differente nel tempo, specchio della società e l’Istituto ha sempre cercato di rispondere prontamente alle richieste di colmare la distanza fra la scuola ed il territorio. L’istituto ha quindi tenuto conto delle metamorfosi sociali, culturali ed economiche in atto ed ha ed avrà cura di riversare costantemente verso l’ambiente, le esigenze rielaborate attraverso il vivace confronto interno che lo contraddistingue. Per raggiungere tali obiettivi l’Istituto ha posto lo studente al centro dell’azione didattico-educativa, cercando di formare un cittadino consapevole dei diritti e dei doveri per il vivere sociale, sensibile alle problematiche socioculturali oggi sempre più presenti in un mondo globalizzato, favorendo la completa espressione della personalità nel rispetto dell’individuo. Per tale ragione i principi fondamentali contenuti nella Nostra Costituzione che sono libertà, uguaglianza, accoglienza, integrazione, partecipazione, efficienza e trasparenza, devono ispirare le azioni educative, didattiche ed organizzative dell’istituzione scolastica. In tale ambito l’Istituto ha da sempre promosso iniziative di accoglienza e di integrazione per dare a tutti pari opportunità di successo. In considerazione di questa premessa, la scuola centra il proprio intervento sull’apprendimento di conoscenze e acquisizione di competenze in tutti i campi richiesti onde perseguire gli obiettivi di una solida preparazione e acculturazione dei futuri cittadini. La scuola superiore si rivolge al giovane, in un periodo significativo della sua vita che segna il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, lo aiuta a riconoscere le proprie attitudini e inclinazioni e gli fornisce conoscenze, esperienze e strumenti concettuali. Oggi le professioni cambiano continuamente e richiedono soprattutto capacità di adattarsi sempre a nuove situazioni: perciò è un buon tecnico non solo chi, avendo un bagaglio di conoscenze e capacità applicative delle stesse, sappia svolgere debitamente ed efficientemente le mansioni assegnategli, ma anche colui che saprà anticipare e risolvere i problemi che si presentano durante la propria esperienza professionale. Essenziale per quest’ultimo concetto è la capacità di saper riconoscere le nuove istanze relative al lavoro svolto e l’attitudine ad imparare continuamente. Di conseguenza una funzione fondamentale della scuola è che essa insegni ad apprendere. 4 Particolare attenzione viene posta alla formazione per migliorare la preparazione del personale con conseguenti ricadute positive sul Piano dell’Offerta Formativa che l’Istituto intende fornire. L’obiettivo sarà quello di offrire un servizio il più possibile efficiente e qualificato, affrontando i problemi didattico-formativi e organizzativi. Ad esempio verranno portate avanti implementazioni di metodi di studio basati sull’apprendimento tra pari (peer learning e cooperative learning) e di apprendimento per competenze utilizzando i metodi Learning by doing e IBSE (Inquiry Based Science Education). La prima metodologia stimola la collaboratività tra studenti, creando gruppi classe più coesi ed omogenei, la seconda mette in evidenza l’importanza del saper fare (e innovare) che non viene insegnato in modo trasmissivo dall’insegnante allo studente; lo studente diviene il protagonista attivo del proprio imparare facendo proprie le domande cui trovare le risposte: non più una scuola delle sole conoscenze, imparate a memoria sui libri, ma l’apprendimento in situazione, ricreando pezzi della realtà esterna e del mondo del lavoro nell’ambito scolastico. Questo stimola la partecipazione degli studenti, mobilita le loro migliori capacità e li prepara meglio all’ingresso nella vita adulta. Gli obiettivi educativi nel nostro Istituto sono perseguiti non solo con l’attuazione piena di tutte le finalità indicate nelle linee guida ministeriali, ma anche con una serie di progetti specifici scaturiti di volta in volta dalle sempre nuove sollecitazioni provenienti da tutta la società. 1.2 STORIA DELL’ISTITUTO L'Istituto Statale di Istruzione Professionale di Gorizia è sorto dall'unificazione amministrativa dell'IPC "Cossar" e dell'IPSIA "Da Vinci" determinata dal piano provinciale di razionalizzazione attuato a partire dall'anno scolastico 1999/2000. La Pubblica Scuola di Commercio nacque il 4 novembre 1904. Il 6 novembre 1907 si diede inizio al primo anno scolastico della Pubblica Scuola di Commercio di Gorizia. Nell’anno scolastico 1921/1922, la scuola passò sotto il controllo del Ministero dell’Economia Nazionale, finché venne pronunciata la regificazione con Regio Decreto del 20/08/1923 n. 2451. La Scuola Pubblica di Commercio divenne così Ente autonomo con personalità giuridica propria, alle dipendenze del Ministero dell’Economia Nazionale, con il nome di Regia Scuola Commerciale. Dal 1° luglio 1925 la Scuola subì un’ulteriore trasformazione in Regio Istituto Commerciale con annessa Scuola Commerciale. Con l’anno scolastico 1933/1934 l’Istituto Commerciale assunse la denominazione di Istituto Tecnico Commerciale Mercantile, mentre la Regia Scuola Commerciale si trasformò in Regia Scuola Tecnica Commerciale. Nel 1961 la Scuola Tecnica cambiava nome e si trasformava in Istituto Professionale di Stato per il Commercio (D.P.R. n. 1919 del 30/09/1961). Soppresso il corso di “Perito aziendale e corrispondente in Lingue estere”, l’Istituto Professionale ricercò una sua collocazione nel panorama scolastico provinciale tenendo conto delle esigenze che provenivano dal settore economico della città e della provincia. Nell’anno della sua costituzione il 1961, l’Istituto Professionale contava 155 iscritti, tutti al corso per “Segretario d’Azienda”. Dieci anni più tardi, gli indirizzi di qualifica erano tre: “Addetto alla Segreteria d’Azienda”, “Addetto alla Contabilità d’Azienda” e “Addetto alle Aziende di Spedizione e Trasporti”. Nel 1972 veniva istituito il corso post qualifica per “Operatore Commerciale”. Il nuovo indirizzo riprendeva ed ampliava i programmi del corso per “Addetto alle Aziende di Spedizione e Trasporti” che, con l’anno scolastico 1973/1974 veniva soppresso. Nel 1974 il Ministero aggregò all’istituto la sezione “Assistente per l’Infanzia” e “Figurinista” (quest’ultima specializzazione cessò, per mancanza di iscritti, con la fine dell’anno scolastico 1975/1976). Nell’anno scolastico 1976/1977 venne istituito il biennio post qualifica “Assistente per le Comunità Infantili”, che completava l’indirizzo di studi con i diplomi di maturità. Il 12 dicembre 1987 l’istituto, trasferitosi dalla vecchia sede di Largo Culiat al nuovo edificio di Via dei Grabizio, venne intitolato a “Ranieri Mario Cossar”, Goriziano illustre, storico, etnografo, filologo e cultore d’arte. Nell’anno scolastico 1999/2000, a seguito del piano di dimensionamento adottato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, vengono accorpati in un unico polo professionale il “Cossar” con il “da Vinci” e la sede trasferita presso il ristrutturato plesso del “da Vinci” in Viale Virgilio. Il “Leonardo da Vinci” è presente in Gorizia già dagli anni Venti come Scuola Tecnica Industriale si è poi trasformato in Istituto professionale negli anni Cinquanta. Negli anni scolastici dal 1936 al 1950 la segreteria e la presidenza (preside Ing. Baldocchi) erano situate in un edificio di Via della Croce. Erano funzionanti le officine. I corsi attivati erano i seguenti: Scuola di Avviamento Industriale Maschile (triennale); Scuola di Avviamento Femminile (triennale); Scuola Tecnica Industriale Maschile (biennale); Scuola Professionale Femminile (biennale). Nell’anno scolastico 1960/1961 la Scuola Tecnica Industriale Maschile diventa Istituto Professionale Statale (triennale) e la Scuola Professionale Femminile diventa Istituto Tecnico Femminile (quinquennale). 5 L’edificio di Viale Virgilio è stato inaugurato nel dicembre 1954 su progetto del dott. ing. Marcello Baldocchi e perfezionamento particolari e direzione dei lavori a cura del dott. Ing. Arturo Glessi. Nell’anno scolastico 1961/1962 è iniziato a funzionare, sotto l’egida del Consorzio, il 1° corso di Istituto Professionale per Ufficiali Radiotelegrafisti di Bordo, presso la sede coordinata di Grado, dove successivamente sono stati attivati anche i corsi di qualifica per Padrone Marittimo e Meccanico Navale e quello post qualifica di Tecnico delle Telecomunicazioni Marittime, all’inizio degli anni Ottanta. La sede di Cormons, attiva negli anni Settanta con i corsi triennali per Congegnatori Meccanici, negli anni Ottanta ha funzionato con la sezione per Addetti Manutenzione di Unità Elaborazione Elettronica, e parallelamente è passata sotto la direzione goriziana dal 1990 al 1995 la sede coordinata “Emilio Ceriani” di Monfalcone. Nella sede centrale Gorizia negli anni Settanta, ai corsi triennali tradizionali di Meccanico Tornitore ed Elettromeccanico venne affiancato quello per Montatori e Riparatori apparecchi Radio- TV ed a metà degli anni Ottanta sono stati introdotti i bienni pos qualifica per Tecnico delle Industrie Meccaniche e Tecnico delle Industrie Elettriche – Elettroniche. La sede di Grado divenne autonoma, come Istituto Marinaro “Amerigo Vespucci” dal 1985 al 1994, poi passando nuovamente sotto la direzione goriziana nell’anno scolastico 1994/1995 e poi essere parte integrante del polo professionale monfalconese.Negli anni Novanta, dopo un lungo lavoro di demolizione e ricostruzione del plesso dei reparti di lavorazione, sono stati riconsegnati i nuovi locali delle Officine, con annessi palestra, magazzino e sala mensa. scolastico 1999/2000, dopo lavori di ristrutturazione ed adeguamento alle nuove normative di sicurezza, a seguito del piano di dimensionamento adottato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, vengono accorpati in un unico polo professionale il “Cossar” con il “da Vinci”. L'Istruzione Professionale è presente nella città di Gorizia da circa un secolo. Ha la finalità di preparare dei giovani in grado d'inserirsi in modo consapevole, propositivo, autonomo nella società, idonei alle esigenze del mondo del lavoro e perciò dotati di qualificazione specifica e d'abilità culturali atte all'uso degli strumenti conoscitivi e trasformativi della realtà quotidiana. L'abilità manuale e meramente esecutiva sono state sostituite dalla capacità di intervenire nei processi operativi e decisionali, con la conseguente assunzione progressiva di responsabilità funzionale; conseguentemente l'Istruzione Professionale, in sintonia con quanto enunciato nella Premessa, si propone di fornire alla realtà produttiva e dei servizi, occasioni d'incontro ed utilizzo delle risorse disponibili, garantendo un approccio degli studenti con il mondo del lavoro per mezzo di stage aziendali. La Sede di Viale Virgilio n. 2 è raggiungibile in circa trenta minuti a piedi dalla Stazione Ferroviaria, per gli alunni l'APT mette a disposizione delle navette che collegano le FS con la Sede della Scuola (percorso Blu), oppure prendendo l'autobus Linea 1 che percorre il Corso Italia (percorso Rosso). 1.3. DATI SULLA SCUOLA anno scolastico: 2013/14 numero unità personale A.T.A.: 24 numero allievi: 446 Responsabili e assistenti amministrativi: 7 numero classi: 26 assistenti tecnici: 7 numero docenti: 83 collaboratori scolastici: 10 Il bacino d’utenza e la popolazione scolastica La provincia di Gorizia, ultima propaggine a Nord Est del territorio italiano, è da sempre punto cruciale di trame di rapporti culturali ed economici con l'Est e l'Europa Balcanica. Significativi sono gli incentivi economici strutturali previsti, a livello italiano ed europeo, per favorire lo sviluppo di iniziative tese a consolidare il ruolo della provincia, e di Gorizia in particolare, come crocevia dei rapporti con i paesi dell'est. La popolazione scolastica dell’istituto è di 446 studenti, provenienti dalla città di Gorizia e provincia, dalla provincia di Trieste, dalla provincia di Udine in particolare dalla bassa Friulana. Dai numeri e dalla collocazione geografica si evince che due terzi degli alunni sono pendolari, determinando l’esigenza di un’attenta articolazione delle attività scolastiche e di una continua collaborazione con l’A.P.T. (Azienda Provincializzata Trasporti di Gorizia) e con i comuni di provenienza, oltre che con il Comune di Gorizia. 6 1.4. ORGANIGRAM MA - RISORSE UMANE DIRIGENTE SCOLASTICO Collaboratore del dirigente scolastico con funzione di VICARIO Collaboratore del dirigente scolastico Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP - D.M. 10/03/1998): Referenti Biblioteca scolastica Referente di educazione alla salute ed attività ambientali Referente progetto di coordinamento didattico organizzativo (accoglienza classi prime, gestione Alternanza Scuola Lavoro classi, III, IV, V; ricerca finanziamenti esterni, attività pubblicitaria, coordinamento attività esterne) Responsabile educazione stradale Coordinatori d’indirizzo: Referente viaggi d’istruzione Referenti attività teatrali Referenti antifumo (Soggetti cui spetta vigilare sull’osservanza del divieto di fumo) Referente e coordinatore attività E.D.A.: Coordinatore attività italiano per stranieri Coordinatori e Segretari Terze Medie E.D.A.: Commissione valutazione servizio docenti (D.S., quattro docenti effettivi e due docenti supplenti) Commissione orario Commissione tecnica in materia contrattuale componente docenti Responsabili del trattamento di parte dei dati personali ai sensi art. 29 del D.L.vo 196/2003 Privacy Dott. Nino CICCONE prof. Mauro Paolo MININEL prof. Giorgio SAMAR prof. ing. Renzo COCETTA prof.sse Roberta LEGHISSA e Fabiana SPONZA prof.ssa Sandra Venturini (educazione alla salute) prof. Giorgio SAMAR prof. Claudio GUASTELLA Meccanico: prof.ssa Germana CASCIO Moda: prof.ssa Agata COSZACH Elettrico: prof. Renzo COCETTA Elettronico: prof. Giusto GORLATO Sociale: prof.ssa Maria Teresa DE NICOLO Commerciale: prof. Alberto ZIANI prof. Giorgio SAMAR prof.ssa Anna Maria D’Auria prof. Renzo COCETTA prof. Gianni PANTEROTTO prof.ssa Elena IESS prof.ssa Lucia SICONOLFI Maestro Fabio PERSOGLIA 3ˆA E.D.A. Coordinatore PUNTIN Segretario FURLAN D.S. prof. Nino CICCONE (presidente) proff. VENTURINI, DE NICOLO, IESS, MININEL supplenti: proff. RICCIRD,ICASCIO proff. Giancarla GIANI, Mauro Paolo MININEL D.S. prof. Nino CICCONE (presidente) D.S.G.A. Ondina BANO (comp. A.T.A.) prof. Mauro Paolo MININEL (coll. vicario) prof. Gianni PANTEROTTO (ufficio tecnico) prof. Giorgio SAMAR (segret. cons. Istituto) prof. Mauro Paolo MININEL (coll. vicario) prof. Giorgio SAMAR (collaboratore D.S.) prof. Gianni PANTEROTTO (ufficio tecnico) prof.ssa Roberta VIOTTO (diversamente abili) Commissione elettorale Proff. Bernardo DE SANTIS, Dolores BAZAN Commissione revisione Regolamento d’Istituto Proff. IESS, GORLATO, TIREL, DE SANTIS, MININEL D.S. prof. Nino CICCONE (presidente) proff. MININEL, DE NICOLO, CASCIO, GIUSTIZIERI (supplente) Commissione per l’esame delle domande delle Funzioni Strumentali. Referenti A.D.A. Alunni Diversamente Abili prof.ssa Roberta VIOTTO, prof.ssa Roberta LEGHISSA 7 Referente D.S.A. Disturbi Specifici d’Apprendimento Referente B.E.S. Responsabili Dipartimenti Organo di Garanzia Referenti L.I.M. prof.ssa Roberta VIOTTO DIPARTIMENTI DI INDIRIZZO Coordinano e verbalizzano: proff. COSZACH, ZIANI e DE NICOLO proff. CASCIO, GORLATO e COCETTA DIPARTIMENTI PER ASSI CULTURALI Asse dei linguaggi (coord. verb. Prof.ssa MICOVILOVICH) Asse matematico(coord. e verb. Prof.GIUSTIZIERI) Asse scientifico(coord. e verb. Prof. GUASTELLA) Asse tecnologico coord. e verb. prof. GORLATO) Asse storico-sociale(coord. verb. prof.ssa IESS) Componenti della Giunta Esecutiva Prof. Giusto GORLATO Assistente tecnico Daniele RUSIN I DOCENTI Nell’Istituto sono presenti 83 docenti. Va sottolineato che la mobilità è bassa, sia per la mancanza di sedi più appetibili, sia per la stanzialità dei docenti. Per molti docenti l’istituto rappresenta una sede richiesta in ambito provinciale, considerata la posizione geografica della scuola. Dal punto di vista dell’utenza e della complessità delle attività didattico-formative la scelta è talvolta vissuta come un impegno di lavoro faticoso. Peraltro sono numerosi gli insegnanti che la considerano invece un’opportunità lavorativa corrispondente ai propri ideali professionali e confacente alla propria visione valoriale. In generale i docenti sono disponibili a recepire proposte migliorative ed innovative se opportunamente sostenuti e motivati. COORDINATORI E SEGRETARI CONSIGLI DI CLASSE CLASSE COORDINATORE “R.M.COSSAR” SEGRETARIO 1 AS BALDASSI PAOLO DE SANTIS BERNARDO 1 BS TUNDO CARMELA CASTELPIETRA ALDO 2 AE BRUMAT SANDRA BENEDETTI ROBERTO 2 AS TURUS MAURO MARINO MARIA CRISTINA 3 AE ZIANI ALBERTO PELLEGRINI ARIANNA 3 AS NAPOLI GRAZIA VITTURELLI FABIOLA 3 BS GUADAGNI MARIA LA STELLA FRANCA 4 AE MICOVILOVICH MARIA TERESA URSELLA LUCIA 4 AS CAMISA LIVIO TURUS MAURO 4 BS ALO’ CONSILIA PECORARI ELISABETTA 5 AS DE NICOLO MARIA TERESA TURUS MAURO 5 BS VENTURINI SANDRA DE SANTIS BERNARDO CLASSE COORDINATORE ”L. da VINCI” 1 A AM LIBERALE LOREDANA 1 IEFP SAMAR GIORGIO SEGRETARIO DE LORENZI LUIGI GUASTELLA CLAUDIO 1 AMO LORICCHIO MARIA ELISABETTA DE IENNER DANIELA 2 AAM GIUSTIZIERI DARIO 2 AMO COSZACH AGATA MIO FABRIZIO CIAMPA BARBARA 8 3 AAM BAZAN DOLORES PORTELLI IVAN 3 BAM MININEL MAURO PAOLO CIAMPA BARBARA 3 AMO D'AURIA ANNAMARIA CLAUDIO MARIALUISA 4 AAM GORLATO GIUSTO CIMADOR CLAUDIO 4 BAM GALLESIO DAVIDE PETTARIN FURIO 4 AMO MININEL MAURO PAOLO LANZA ANNA 5 AEL COCETTA RENZO MININEL MAURO PAOLO 5 AMC CASCIO GERMANA IESS ELENA 5 AMO RICCIARDI MARIO MININEL MAURO PAOLO 1.5 FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F Per l’a.s. 2013/2014 il collegio docenti ha attivato le seguenti funzioni strumentali: AREA 1: GESTIONE DEL P.O.F. a) coordinamento e gestione delle attività del piano b) coordinamento della progettazione curricolare c) valutazione delle attività del POF d) coordinamento dei rapporti scuola / famiglia ATTIVITÀ PREVISTE DOCENTE REFERENTE Riesame del POF ed aggiornamento dello stesso; monitoraggio verifica e valutazione del POF PROF. SSA GIANCARLA Messa in rete del piano offerta formativa e sito della scuola: gestione ed GIANI aggiornamenti Inserimento circolari nel sito e gestione posta elettronica docenti AREA 3: INTERVENTI E SERVIZI PER STUDENTI : a) coordinamento delle attività extracurricolari; b) coordinamento e gestione delle attività di continuità,di orientamento e tutoraggio c) coordinamento delle attività di compensazione integrazione e recupero ATTIVITÀ PREVISTE DOCENTI REFERENTI Prof.ssa ROBERTA Coordinamento alunni A.D.A. e D.S.A. VIOTTO coordinamento orientamento in entrata in itinere orientamento in uscita Prof. ALBERTO ZIANI Coordinamento partecipazione democratica degli studenti alla vita prof. BERNARDO DE scolastica SANTIS Coordinamento inserimento e integrazione prof.ssa MARIA DI degli studenti stranieri FILIPPO AREA 4: REALIZZAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI D’INTESA CON ENTI E ISTITUZIONI ESTERNI ALLE SCUOLE, RAPPORTI CON IL TERRITORIO a) coordinamento dei rapporti con enti pubblici e privati, anche per la realizzazione di stage formativi b) coordinamento delle attività con la formazione professionale c) coordinamento rapporti con enti ed agenzie turistiche, per gestione gite e viaggi d’istruzione ATTIVITÀ PREVISTE DOCENTI REFERENTI Gestione organizzativa, valutazione crediti e rapporti con Enti di Formazione nell’ambito dell’Attività di interazione e integrazione fra Formazione Prof. MAURO TURUS e Istruzione Professionale, valutazione alunni privatisti Coordinamento e gestione progetti europei prof.ssa PATRIZIA TIREL 9 1.6 DI PARTIMENTI - NUOVI M ODELLI ORGANIZZATI VI Dipartimenti I dipartimenti nominano un loro referente e propongono: • I programmi della propria disciplina. • Le metodologie didattiche da impiegare. • Il sistema di valutazione. • Le competenze essenziali per ciascun anno di corso. • I testi da adottare. I responsabili di dipartimento • Valutano le possibili interconnessioni tra i programmi delle varie materie e corsi. • Individuano la scansione temporale dei moduli delle materie di base, funzionali alle altre discipline. • Sono i referenti per problematiche delle loro singole discipline. DIPARTIMENTI INDIRIZZI COMMERCIALE SOCIALE ELETTRICOELETTRONICO MECCANICO MODA DIPARTIMENTI PER ASSI CULTURALI Storico-filosoficoletterario Linguistico Matematico Informatico Scientifico Tecnologico COORDINATORI prof. Ziani prof.ssa De Nicolo prof. Gorlato prof. Cocetta prof.ssa Cascio prof. Ssa Coszach COMPITI 1) ridefinire i profili professionali per le classi prime (in relazione alla qualifica surrogatoria con uno “sguardo”-tenendo presentele qualifiche triennali nazionali e le linee guida per la realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale) 2) ribadire ed eventualmente modificare i vecchi profili per le classi dalla 2 alla 5 COORDINATORI COMPITI Asse storico-sociale (coordina e verbalizza prof.ssa Iess) Asse dei linguaggi (coordina e verbalizza prof.ssa Micovilovich) Asse matematico (coordina e verbalizza prof. Giustizieri) Asse scientifico (coordina e verbalizza Prof. Guastella) Asse tecnologico (coordina e verbalizza prof .Gorlato) Adeguare le competenze di italiano, matematica, inglese agli assi culturali sicuramente per il biennio ma anche dalla terza alla quinta (traduzione in abilità ed in competenze). Definizione delle discipline concorrenti alla valutazione NB. Per chi non avesse ancora provveduto DOCENTI RESPONSABILI DEI LABORATORI LABORATORIO / REPARTO LABOR. METODOLOGIE OPERATIVE LABORATORIO ELETTRONICA 1° P. LABORATORIO FISICA AULA MAGNA LABORATORIO CONTABILITÀ 2° P. LABORATORIO INFORMATICA EDA 2° P. LABORATORIO INFORMATICA 2° P. LABORATORIO VIDEOSCRITTURA 2° P. LABORATORIO A.D.A AULA VIDEO BIBLIOTECA RESPONSABILE TUNDO Carmela GORLATO Giusto GUASTELLA Claudio SAMAR Giorgio ZIANI Alberto SICONOLFI Lucia MININEL Mauro Paolo PELLEGRINI Arianna GIANI Giancarla PANTEROTTO Gianni PANTEROTTO Gianni 10 1.7 COLLABORATORI SCOLASTICI A.T.A.-UFFICIO TECNICO Profilo Assistenti amministrativi Assistenti tecnici Collaboratori scolastici totale 7 7 10 Il personale ATA è così articolato: è in maggioranza di ruolo ed è presente in istituto da più anni; esprime mediamente un buon livello di motivazione ed interesse per la propria funzione. ASSISTENTI TECNICI PER AREA NOMINATIVO BARRESI ANTONIO BATTISTI LUCIANO BUSSANI PATRIK CLEMENTE LUCA FAVA CLAUDIO RUSIN DANIELE STACUL LUCIA AREA AR02 Elettronica, Informatica AR02 Informatica AR02 Informatica AR01 Meccanica AR02 Elettrotecnica Informatica AR02 Informatica AR22 Moda UFFICIO TECNICO Finalità Il responsabile dell’Ufficio Tecnico è il Dirigente Scolastico, il quale si avvale della collaborazione del prof. Gianni Panterotto che è responsabile dei procedimenti e degli atti che fanno capo allo stesso Ufficio. COMPITI: Raccolta richieste di materiale di consumo, materiale didattico per laboratori, libri e riviste Compilazione e richiesta preventivi Redazione prospetti comparativi Redazione delle proposte d’acquisto Compilazione dei buoni d’ordine, verif.ica dei materiali e delle attrezzature ordinate Redazione delle richieste di collaudo e verifica per il materiale inventariabile Minuto mantenimento delle strutture informatiche Raccolta segnalazione guasti e successiva richiesta di intervento agli organi competenti Verifica degli orari di funzionamento degli impianti di riscaldamento 11 2.1. ORARIO DELLE LEZIONI 2.2. CORSI 2.2.1 RIFORMA - NUOVI PROFILI PROFESSIONALI 2. 2 . 2 P E R C O R S I QU I N Q U E N N A L I 2 . 2 . 3 PECORSI TRIENNALI DI IeFP 2 . 3 . I N D I RI Z Z I 2 . 3. 1 I N D I R I Z Z I D I PL O M A D I 5 A N N I 2. 3 . 1 . 1 S B O C C H I L A V O R A T I V I N U O V O O R D I N A M E N T O 2. 3 . 1 . 2 S B O C C H I L A V O R A T I V I O R D I N A M E N T O P R E S I S T E N T E C L A S S I 5 ^ 2. 3 . 2 I N DI R I Z Z I D I Q U AL I F I C A D I 3 A N N I E S B O C C H I P R O F E S S I O N A L I (pag.12) (pag.12) (pag.13) (pag.13) (pag.14) (pag.14) (pag.16) IL P.O.F. per l’anno scolastico 2013/14 propone ancora per quest’anno una specie di doppio binario, dal momento che le modifiche previste dalla Riforma riguarderanno la classe prima seconde e quarte mentre per le classi quinte si continuerà con i vecchi ordinamenti pur con alcune parziali modifiche ai quadri orari. 2.1. ORARIO DELLE LEZIONI • • 32 ore di 60 minuti nelle classi 1^ - 2^ - 3^ - 4^ 30 ore di 60 minuti nelle classi 5^ più 66 ore annue di Alternanza Scuola Lavoro LUNEDÌ- MERCOLEDÌ - VENERDÌ e SABATO: ORE 08.20 1^ ora 8.20-09.20 2^ ora 9.20-10.20 3^ ora 10.20-11.20 INTERVALLO 11.15-11.25 4^ ora 11.20-12.20 5^ ora 12.20-13.20 Navetta APT alle ore 13:30 MARTEDÌ e GIOVEDÌ: ORE 08.15 1^ ora 8.20-09.15 2^ ora 9.15-10.10 3^ ora 10.10-11.05 INTERVALLO 11.00-11.10 4^ ora 11.05-12.00 5^ ora 12.00-12.55 6^ ora 12.55-13.50 Navetta APT alle ore 14:00 2.2.1. RIFORMA - NUOVI PROFILI PROFESSIONALI I percorsi degli Istituti Professionali, finalizzati al conseguimento di un diploma quinquennale di istruzione secondaria superiore, sono connotati dall'integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura professionale che consente agli studenti di assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di riferimento. L'offerta formativa degli istituti professionali si articola in un'area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo: L'area di istruzione generale ha l'obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali. Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l'obiettivo di far acquisire agli studenti competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro. Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti professionali la scelta metodologica dell'alternanza scuola-lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il territorio. 12 2.2.2. PERCORSI QUINQUENNALI II profilo del settore dei “SERVIZI” si caratterizza per una cultura che consente di agire con autonomia e responsabilità nel sistema delle relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio e le altre figure professionali coinvolte nei processi di lavoro. II profilo del settore “INDUSTRIA E ARTIGIANATO" si caratterizza per una cultura tecnicoprofessionale, che consente di operare efficacemente in ambiti connotati da processi di innovazione tecnologica e organizzativa in costante evoluzione. STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICI. I Percorsi degli Istituti Professionali con la riforma sono Articolati: 2 Bienni - 1 Quinto Anno Il PRIMO BIENNIO….. IL SECONDO BIENNIO…… NEL QUINTO ANNO… …. classi prime e seconde classi terze e quarte classi quinte è finalizzato al raggiungimento dei saperi e delle competenze relativi agli assi culturali dell’obbligo di istruzione. Le discipline dell'area di indirizzo, presenti in misura consistente fin dal primo biennio, si fondano su metodologie laboratoriali per favorire l'acquisizione di strumenti concettuali e di procedure applicative funzionali a reali situazioni di lavoro. è articolato in due distinte annualità al fine di consentire un raccordo con i percorsi di istruzione e formazione professionale. L'ampia flessibilità degli orari garantisce, inoltre, la personalizzazione dei percorsi, anche al fine dell'eventuale rilascio della qualifica professionale al termine del terzo anno in regime di sussidiarietà d'intesa con la Regione un'adeguata competenza Le discipline dell'area di indirizzo assumono connotazioni specifiche, con l'obiettivo di: far raggiungere agli studenti professionale di settore, idonea sia all'inserimento diretto nel mondo del lavoro, sia al proseguimento degli studi nel sistema dell'istruzione e formazione tecnica superiore sia nei percorsi universitari o di studio e di lavoro previsti per l'accesso agli albi di professioni tecniche Il nostro Istituto ha attivato in base alle indicazioni guida della riforma ed ai due settori esplicitati i seguenti indirizzi: 1. SETTORE SERVIZI che si caratterizza per una cultura che consente di agire con autonomia e responsabilità nel sistema delle relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio, e le altre figure professionali coinvolte nei processi di lavoro. a) COMMERCIALI b) SERVIZI SOCIO SANITARI 2. SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO che si caratterizza per una cultura tecnico-professionale, che consente di operare efficacemente in ambiti connotati da processi di innovazione tecnologica e organizzativa in costante evoluzione. a) SERVIZI DI PRODUZIONE Settore Produzioni Tes sili Sartoriali -Moda b) SERVIZI DI MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA: Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili 13 2.2.3. PECORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE e FORMAZIONE PROFESSIONALE Accanto ai percorsi di istruzione professionale, la riforma prevede i percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale (gli IeFP), finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali triennali finalità unicamente rivolte allo sviluppo di competenze per l’inserimento lavorativo. Con la riforma, anche i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale sono chiamati a dare all’allievo un’impronta educativa e culturale. Il sistema di IeFP di secondo ciclo e Superiore comprende percorsi che realizzano profili ai quali conseguono certificazioni e qualificazioni professionali di differente livello. LIVELLI ESSENZIALI DELL’OFFERTA FORMATIVA:Pe rcorsi di durata triennale Percorsi di durata triennale Percorsi di quarto anno Percorso annuale integrativo che si concludono con il conseguimento di una certificazione di qualifica di II livello di istruzione e formazione professionali. che si concludono con il conseguimento con un attestato di competenza di III livello di istruzione e formazione professionale realizzato sulla base di intese promosse dalla Regione con le Istituzioni scolastiche del sistema dell'Istruzione Secondaria Superiore, con le Università e con gli istituti dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Vista la Deliberazione giuntale n. 2276 del 24 novembre e la nota n. 48471/P/FP-11-2-1 del 6 dicembre. 2011, di seguito nota regionale FVG, il nostro Istituto propone i seguenti percorsi integrati di qualifica per l’anno scolastico 2014/15: corsi 1 Figura Triennale 3 Operatore sistemi elettronici Operatore Meccanico-Meccanico attrezzista procedure cad cam Operatore amministrativo segretariale 4 Operatore della promozione e accoglienza turistica 2 14 2.3. INDIRIZZI 2.3.1 DIPLOMA DI 5 ANNI INDIRIZZO AREA COMUNE INDI RI ZZO SERVI ZI: COMMERCIALI MATERIA Lingua e letteratura italiana Storia Lingua inglese Matematica Diritto ed Economia Scienze int.(Scienze della Terra e Biol.) Scienze Motorie e Sportive Religione Cattolica o Attività Altern Scienze Integrate (Chimica) Scienze Integrate (Fisica) Informatica e Laboratorio(*compresenza) Tec. Prof.li dei serv. Comm.li Seconda lingua str. tedesco Tecniche comunicazione relazionale Alternanza scuola lavoro Totale ore cl. 1^ cl. 2^ 4 2 3 4 2 2 2 1 2 4 2 3 4 2 2 2 1 2 2(2*) 5 3 2(2*) 5 3 32 32 cl. 3^ 4 2 3 3 4 cl. 4^ 4 2 3 3 4 cl. 5^ 4 2 3 3 4 2 1 2 1 2 1 8(2*) 3 2 8(2*) 3 2 8(3*) 3 32 32 2** 30+2 INDI RI ZZO SERVI ZI: SOCIO SANITARI O AREA COMUNE MATERIA cl. 1^ cl. 2^ cl. 3^ cl. 4^ cl. 5^ Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Storia 2 2 2 2 2 Lingua inglese Matematica 3 4 3 4 3 3 3 3 3 3 Diritto ed Economia 2 2 3 3 3 Scienze int.(Scienze della Terra e Biol.) 2 2 Scienze Motorie e Sportive 2 2 2 2 2 Religione Cattolica o Attività Altern. 1 1 1 1 1 Scienze Integrate (Fisica) 2 Scienze Integrate (Chimica) AREA INDIRIZZO Scienze umane e sociali (*compresenza) Psicologia generale Elem. Storia dell’Arte ed esp. grafiche 2 4(1*) 4(1*) 4 5 5 2 3 3 4 4 4 3 3 2(1*) Tecnica amministrativa Metodologie Operative Igiene cultura medica 2(2*) Seconda lingua str. tedesco Ed.musicale 2 2(2*) 2 2(1*) Alternanza scuola lavoro Totale ore 2** 32 32 32 32 30+2 15 AREA INDIRIZZO AREA COMUNE INDI RI ZZO PRO DUZIO NI INDUSTRIALI E ARTIGI ANALI: PRODUZIONE TESSILE SARTORI ALE- MODA MATERIA Lingua e letteratura italiana Storia Lingua inglese Matematica Diritto ed Economia Scienze int.(Scienze della Terra e B) Scienze Motorie e Sportive Religione Cattolica o Attività Altern. Scienze Integrate (Fisica) Scienze Integrate (Chimica) Tecnologie e tecniche di rapp. Grafica Tecnologie dell’informaz. e comun. (T.I.C.) Laboratori Tecnologici ed esercitazioni Progettazione tessile, abbigliamento, moda e costume Tecnologie-applic-mater-processi-produtt-tess-abbigliamento Disegno professionale Tecnica Amministrativa di Marketing Storia dell’Arte Tecniche di settore Alternanza scuola lavoro Totale ore cl. 1^ 4 2 3 4 2 2 2 1 2(1*) 2(1*) 3 2 3 cl. 2^ 4 3 3 4 2 2 2 1 2(1*) 2(1*) 3 2 3 cl. 3^ 4 2 3 3 cl. 4^ 4 2 3 3 cl. 5^ 4 2 3 3 2 1 2 1 2 1 5 6(3*) 6(3*) 4 6(3*) 5(3*) 6 2 32 32 32 32 4 5 2** 30+2 AREA INDIRIZZO REA COMUNE INDI RI ZZO MANUTENZIONE E ASSI STENZA TECNI CA APPARATI , IMPIANTI E SERVI ZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVI LI TECNI CO INDUSTRIE MECCANI CHE-TECNICO ELETTROTECNICO MATERIA cl. 1^ cl. 2^ Lingua e letteratura italiana 4 4 Storia 2 2 Lingua inglese 3 3 Matematica 4 4 Diritto ed Economia 2 2 Scienze int.(Scienze della Terra e Biol.) 2 2 Scienze Motorie e Sportive 2 2 Religione Cattolica o Attività Altern. 1 1 Scienze Integrate Fisica (*compresenza) 2(1*) 2(1*) Scienze Integrate Chimica (*compresenza) 2(1*) 2(1*) Tecnologie e Tecniche di rapp. grafica 3 3 Tecnologie inf. e comunicazione (T.I.C.) 2 2 Tecnologie meccaniche e applicazione (*compresenza) Tecnologie-elettriche-elettroniche applicazioni (*compr.) Tecnologie-tecniche-install.-manutenz. (*compresenza) Laboratori Tecn. e esercitazioni 3 3 Tecnologia meccanica e laboratorio Elementi Meccanica applicata Elettrotecnica ed elettronica Elettrotecnica elettronica e applicazioni Sist. Aut. e organiz. della prod. Alternanza scuola lavoro Totale ore 32 32 cl. 3^ 4 2 3 3 cl.4^ 4 2 3 3 5AMC 4 2 3 3 5AEL 4 2 3 3 2 1 2 1 2 1 2 1 5(2*) 5(2*) 3(2*) 4 4(2*) 5(2*) 5(2*) 3 8(6*) 4 3 32 32 30+2 * tra parentesi sono indicate le ore di compresenza dell’Insegnante tecnico-pratico ** le ore di alternanza scuola–lavoro si svolgono in orario flessibile per 66 ore all’anno. 8(4*) 7(2*) 2** 30+2 16 2.3.1.1 SBOCCHI LAVORATI VI NUOVO ORDINAMENTOI In base al Regolamento sul Riordino dell’Istruzione Professionale di Stato, ai sensi dell’articolo 64 ma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n.133, approvato con DPR del 15 marzo 2010, a partire dalle classi prime iscritte nell’a.s. 2010-2011, la struttura della scuola cambia. Con l’entrata in vigore della riforma degli istituti professionali si è adeguata l’Offerta formativa articolando i corsi in due modi: 2.3.1 IL PRIMO riguardante il nuovo ordinamento, entrato in vigore nell’anno scolastico 2010-2011 che si applica alle classi prime, seconde terze e quarte. 2.3.2 IL SECONDO si riferisce al vecchio ordinamento in vigore per gli alunni frequentanti le classi quinte. Naturalmente tale ordinamento cesserà quando le terze diventeranno quinte. INDI RI ZZO SERVI ZI: COMMERCIALI Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo Servizi Commerciali ha competenze professionali che gli consentono di supportare operativamente le aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e commerciali sia nell’ attività di promozione delle vendite. In tali competenze rientrano anche quelle riguardanti la promozione dell’immagine aziendale attraverso l’utilizzo delle diverse tipologie di strumenti di comunicazione, compresi quelli pubblicitari. Si orienta nell’ambito socio-economico del proprio territorio e nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione con contesti nazionali ed internazionali. rilevare fenomeni di gestione con il ricorso a metodi e tecniche contabili o extracontabili; elaborare dati concernenti mercati nazionali ed internazionali; trattare dati del personale e relativi adempimenti; attuare la gestione commerciale; attuare la gestione del piano finanziario; effettuare adempimenti di natura civilistica e fiscale; utilizzare strumenti informatici e programmi applicativi; ricercare informazioni funzionali all’esercizio della propria attività; comunicare in almeno due lingue straniere; utilizzare tecniche di comunicazione e relazione; operare con autonomia e responsabilità nel sistema informativo dell’azienda integrando le varie competenze dell’ambito professionale; documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Servizi commerciali” consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali ed internazionali; Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali; Svolgere attività connesse all'attuazione delle rilevazioni aziendali con l'utilizzo di strumenti tecnologici e software applicativi di settore; Contribuire alla realizzazione dell'amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente; Interagire nell'area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa contabilità; Interagire nell'area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al raggiungimento della customer satisfaction; Partecipare ad attività nell'area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari; Realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all'organizzazione di servizi per la valorizzazione del territorio e per la promozione di eventi; Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo qualità e analizzare i risultati; Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici. Sbocchi professionali: Settori compatibili con le specializzazioni acquisite, a livello di dipendenza o nell´imprenditorialità: * Amministrazioni pubbliche, Autorità, Enti e Imprese impegnate nella regolazione, produzione ed erogazione di servizi pubblici (sanità, trasporti, utilities) * Società di consulenza * Istituzioni No Profit, organizzazioni non governative, mondo associativo e organizzazioni di 17 rappresentanza di interessi * Imprese con forti collegamenti con le amministrazioni pubbliche (imprese fornitrici di beni e servizi) * Aziende for profit di grandi, medie e piccole dimensioni industriali, commerciali e soprattutto di servi zi, informatizzate Studi professionali di consulenza contabile, amministrativa, fiscale e legale, gestionale Proseguimento negli studi: accesso a tutti i corsi universitari e para universitari. INDI RZZO SERVI ZI : SOCIO SANITARI O Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari”, possiede le competenze necessarie per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale. È in grado di: partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l’interazione con soggetti istituzionali e professionali; rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso idonee strutture; intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione di reti di servizio per attività di assistenza e di animazione sociale; applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria; organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli; interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento; individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della vita quotidiana; affrontare problemi relativi alla non autosufficienza e alla disabilità; utilizzare metodi-strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato nell’ottica del miglioramento e della valorizzazione delle risorse; documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio sanitari” acquisisce le seguenti competenze: Utilizza metodologie e strumenti operativi per collaborare e rilevare i bisogni socio sanitari del territorio e concorre a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità. Gestisce azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio. Collabora nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizza strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali. Contribuisce a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta, alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone. Utilizza le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale . Realizza azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita. Facilita la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati. Utilizza strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo. Raccoglie, archivia e trasmette dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi. Sbocchi professionali: Il percorso formativo favorisce possibilità occupazionali nelle strutture, sia pubbliche che privat, nelle strutture sociali pubbliche e private: * Consultori familiari * Centri per anziani * Centri per l’infanzia * Centri per assistenza disabili Strutture di riabilitazione nel volontariato, nelle cooperative, nelle strutture sociali, nelle comunità e nel terzo settore. Proseguimento negli studi: accesso a tutti i corsi universitari e para universitari, particolarmente alle facoltà di Psicologia, Scienze del servizio sociale, Scienze Sociali per la cooperazione e lo sviluppo, Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali, Scienze dell’educazione, Scienze infermieristiche ecc. 18 INDIRIZZO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI: PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI MODA Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Produzioni Industriali e Artigianali” interviene nei processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (economia del mare, abbigliamento, industria del mobile e dell’arredamento, grafica industriale, edilizia, industria chimicobiologica, produzioni multimediali, cinematografiche e televisive ed altri) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di riferimento; utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo per operare autonomamente nei processi in cui è coinvolto; intervenire nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza degli impianti e dei dispositivi utilizzati; applicare le normative vigenti sulla tutela dell’ambiente e sulla salute e sicurezza degli addetti alle lavorazioni, degli utenti e consumatori; osservare i principi di ergonomia e igiene che presiedono alla fabbricazione, alla distribuzione e all’uso dei prodotti di interesse; programmare e organizzare le attività di smaltimento di scorie e sostanze residue, collegate alla produzione dei beni e alla dismissione dei dispositivi; supportare l’amministrazione e la commercializzazione dei prodotti L’indirizzo prevede le articolazioni “Industria” e “Artigianato” nelle quali il profilo viene orientato e declinato. Nell’articolazione “Artigianato” è prevista l’opzione “Produzioni Tessili-Sartoriali”, finalizzata a conservare e valorizzare stili, forme, tecniche proprie della storia artigianale locale e per salvaguardare competenze professionali specifiche del settore produttivo tessile - sartoriale. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Produzioni industriali e artigianali”, articolazione “Artigianato”, opzione “Produzioni Tessili-Sartoriali”, oltre ai i risultati di apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), consegue i seguenti risultati, in termini di competenze: Utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici e i software dedicati agli aspetti produttivi e gestionali. Selezionare e gestire i processi della produzione tessile- sartoriale in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche. Applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi tessili-sartoriali, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio. Innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio. Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza ed economicità e applicare i sistemi di controllo-qualità nella propria attività lavorativa. Interpretare ed elaborare in modo innovativo forme e stili delle produzioni tradizionali del settore tessileartigianale. Padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella elaborazione, diffusione e commercializzazione dei prodotti artigianali. Intervenire nelle diverse fasi e livelli dei processi produttivi tessili e sartoriali, mantenendone la visione sistemica. Sbocchi professionali trova impiego *nelle industrie ed aziende artigiane operative nel settore tessile e dell’abbigliamento * nella produzione di beni come lavoratore autonomo o piccolo imprenditore. Il diplomato dell’Abbigliamento e della Moda può svolgere un ruolo attivo e fondamentale nella realizzazione di progetti, esecuzione di compiti, coordinamento di personale, organizzazione di risorse e gestione di sistemi produttivi nell’ambito del settore Moda e ad esso collegati, sia in un contesto autonomo, che in un contesto produttivo industriale. Nel nuovo assetto, nell’articolazione artigianato vengono sviluppati ed approfonditi gli aspetti relativi alla progettazione, realizzazione e commercializzazione di oggetti e sistemi d’oggetti, prodotti anche su commissione, con attenzione agli aspetti connessi all’innovazione, sotto il profilo creativo e tecnico e delle produzioni. Proseguimento negli studi: accesso a tutti i corsi universitari e para universitari. 19 INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA (MECCANICO – ELETTRICO – ELETTRONICO) Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio. È in grado di: controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia dell’ambiente. osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi. organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi. utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei processi lavorativi e nei servizi che li coinvolgono. gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento. reperire e interpretare documentazione tecnica. assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi. agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome responsabilità. segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche. operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Manutenzione e assistenza tecnica” acquisisce le seguenti competenze: Comprendere, interpretare e analizzare schemi di impianti. Utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche. Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti. Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d’arte, collaborando alla fase di collaudo e installazione. Gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci e economicamente correlati alle richieste. Sbocchi professionali: il diplomato può lavorare presso: * aziende che progettano e installano impianti elettrici civili e industriali * aziende meccaniche * studi di progettazione ed impianti * officine di manutenzione dei mezzi di trasporto * aziende che progettano e installano impianti elettronici * aziende meccaniche e studi di progettazione Proseguimento negli studi: Il Diploma quinquennale consente l'accesso ai corsi universitari. 2.3.1.2 SBOCCHI LAVORATI VI ORDI NAM NTO PRESI STENTE CLASSI QUI NTE TECNICO DELLA GESTIONE AZIENDALE Il Tecnico della gestione aziendale possiede competenze polivalenti e flessibili, che gli consentono di essere elemento attivo e consapevole nel sistema aziendale. E’ in grado di percepire problemi, controllare situazioni complesse; individuare soluzioni; governare processi; reperire informazioni e strumenti per risolvere problemi; 20 comunicare anche con strumenti informatici; percepire la necessità di aggiornamento e di autoaggiornamento anche nell’ottica di affrontare il nuovo mondo interattivo. Può svolgere: Servizi di elaborazione contabile, di archiviazione, di compilazione dei documenti, e svolgimento dell’attività ordinaria e straordinaria d’ufficio. Nelle aziende commerciali, industriali, di servizi al cliente e al pubblico con naturale preferenza per le imprese di piccole e medie dimensione. TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI Il tecnico dei Servizi Turistici risponde alle esigenze poste dall'evoluzione del prodotto turistico in termini di moltiplicazione delle opportunità e di segmentazione delle modalità di fruizione del prodotto. Possiede capacità di organizzare e gestire una variegata offerta per le sempre più complesse esigenze del mondo turistico. La conoscenza dei prodotti, degli elementi fondamentali della struttura organizzativa delle imprese turistiche, la cultura di base e le capacità comunicative gli consentono di svolgere funzioni promozionali, organizzative e gestionali delle svariate e crescenti manifestazioni del fenomeno turistico. Valorizzazione dei servizi turistici attraverso la preparazione e l’organizzazione del prodotto turistico. Le figure professionali operanti in ambito locale, nazionale ed internazionale, si possono ricondurre alle seguenti attività: Impiego nell’agenzia di viaggi: compresa la funzione di accompagnamento, nei viaggi esterni al territorio. Impiego nell’azienda turistica ricettiva e di promozione guida turistica con compiti di interpretariato ai fini turistici e accompagnamento, nei viaggi organizzati sul territorio regionale e nazionale, personale di terra e di volo delle compagnie aeree, di navigazione, delle FF.SS. e delle grandi società di trasporto passeggeri su gomma, nell’ambito delle figure congressuali, come assistente per il turismo sociale animatore turistico. TECNI CO DEI SERVIZI SOCI ALI Il tecnico dei Servizi Sociali si inserisce con autonome responsabilità in strutture sociali ed educative operanti sul territorio, adeguandosi ai bisogni mutevoli della comunità. Le sue competenze sono così riassumibili: sviluppare il massimo grado di autonomia di ogni persona in condizioni di difficoltà, anche attraverso il coordinamento con gli altri operatori a. sostenere lo sviluppo del bambino, puntando alla maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia e allo sviluppo delle competenze b. favorire la comunicazione del singolo nel sistema familiare e nelle altre comunità istituzionali e non c. puntare al recupero educativo del minore in condizioni di difficoltà d. sostenere il soggetto portatore di handicap in situazioni post-scolastiche e. organizzare attività di animazione con bambini di diversa età e con utenti disabili f. verificare l’efficacia delle attività programmate nell’ambito della relazione d’aiuto Il Tecnico dei Servizi Sociali interagisce con le seguenti figure professionali: assistenti sociali, educatori professionali, psicologi, insegnanti, medici, infermieri, logopedisti, fisioterapisti. TECNI CO DELLE I NDUSTRI E MECCANI CHE Alle competenze dell'operatore meccanico aggiunge capacità organizzative e di coordinamento operativo nel settore produttivo, utilizzabili sia nell'ambito di un organigramma ben definito in industrie di medie o grandi dimensioni, sia nelle situazioni più fluide tipiche delle ditte artigianali, che formano il tessuto industriale tipico del nostro territorio. È in grado in grado di gestire sistemi automatici ed attrezzature macchine CNC. Sa utilizzare programmi CAD, effettuare controllo di qualità e gestire la manutenzione. Il processo formativo contiene i prerequisiti utili sia per ulteriori approfondimenti che per il raccordo con la formazione in azienda. Il tecnico delle industrie meccaniche può trovare occupazione come dipendente all'interno di aziende metal meccaniche di qualunque dimensione in qualità di tecnico per la gestione di macchine operatrici, sia tradizionali che CN, come addetto all'ufficio tempi e metodi, addetto al settore qualità, addetto ai sistemi automatici, progettista disegnatore CAD. TECNI CO DELLE I NDUSTRI E ELETTRI CHE Alle competenze dell’operatore elettrico aggiunge capacità organizzative e di coordinamento operativo nel settore produttivo, utilizzabili sia nell’ambito di un organigramma ben definito di industrie di medie dimensioni, sia nelle situazioni più diversificate delle ditte artigiane che formano il tessuto produttivo del nostro territorio. È in grado di gestire e interfacciare sistemi per l’automazione di processi anche alquanto complessi. Sa utilizzare i software generici e specifici di uso comune per la progettazione di impianti elettrici e per la creazione di sistemi di automazione specifici mediante l’uso del programmatore logico controllabile. 21 Conosce in modo adeguato la normativa vigente e la sa applicare agli impianti in bassa e media tensione. Il processo formativo contiene i prerequisiti utili sia per ulteriori approfondimenti che per il raccordo con l’eventuale formazione aziendale. Il tecnico delle industrie elettriche può trovare occupazione come dipendente all’interno di qualunque azienda elettrica in qualità di tecnico per la realizzazione e gestione di impianti elettrici, per la progettazione e manutenzione di sistemi di automazione nel campo industriale e dei servizi. Può gestire la manutenzione di impianti complessi in qualunque tipo di azienda. TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE Il Tecnico delle industrie elettroniche, al termine del biennio post-qualifica, può svolgere un ruolo attivo e responsabile nel settore elettronico essendo in grado di: installare, collaudare, manutenere apparecchiature elettroniche di vario genere ed in particolare quelle destinate al settore specifico delle telecomunicazioni utilizzare documentazione tecnica e strumenti di misura; scegliere i componenti elettronici in funzione del loro impiego specifico riparare piccoli sistemi elettronici, automatismi di tipo digitale a logica cablata o programmabile, anche basati sull'uso di microprocessori. Il Tecnico delle industrie elettroniche può essere impiegato nelle aziende, instal1atrici di apparati elettronici in generale ed in particolare in quelle operanti nel settore specifico delle telecomunicazioni nelle aziende che curano la manutenzione di apparati elettronici e di controllo nelle industrie produttrici di apparecchiature elettroniche nelle aziende che curano la commercializzazione di prodotti elettronici in generale. TECNI CO DELL' ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA Il Tecnico dell’Abbigliamento e della Moda ha competenza, abilità ed esperienza per inserirsi nel sistema moda. Ha capacità progettuali per operare, sia autonomamente, sia in équipe, nei diversificati e innumerevoli contesti aziendali. Conosce il ciclo completo di lavorazione e di organizzazione aziendale, i materiali, la tipologia delle attrezzature, l’uso della strumentazione computerizzata. Sceglie e gestisce le informazioni, individuandone le priorità nell’ambito del processo produttivo; ricerca soluzioni funzionali alle varie fasi di lavoro; conosce ed utilizza i meccanismi ed i codici della comunicazione aziendale e del mercato. Il Tecnico della Moda può trovare occupazione come: Lavoratore dipendente, pubblico o privato, lavoratore autonomo, socio in imprese cooperative, imprenditore in forma individuale o associata, può operare in équipe nelle imprese di settore, come collaboratore con l’Ufficio Progetti, come collaboratore con l’Ufficio Commerciale, come collaboratore del responsabile di prodotto, come collaboratore fra l’azienda e le realtà esterne: fiere, fornitori e clienti, in aziende del settore abbigliamento: alta moda, prêt-à-porter, sportswear, intimo, maglieria, accessori moda, design del gioiello, studi stilistici, sartorie, agenzie di moda, free-lance, uffici stile, organizzazione di fiere e di eventi culturali, in aziende del settore dell’arredamento, in negozi di abbigliamento. 2.3.2 INDIRIZZI DI QUALIFICA DI 3ANNI - I. E F.P P ERCO RSI DELL' I S TRU ZI O NE E F O RMA ZI O NE P RO F ESSIO NALE Qualifica triennale + quarto anno + quinto anno Accanto ai percorsi d'istruzione professionale, la riforma prevede i percorsi triennali e quadriennali di Istruzione e Formazione Professionale (leFP), finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali triennali sussidiarie e diplomi quadriennali, con obiettivi rivolti allo sviluppo di competenze per l'inserimento lavorativo, ed anche impostati per dare agli studenti un'impronta educativa e culturale. Il sistema di leFP di secondo ciclo e Superiore comprende percorsi che realizzano profili ai quali conseguono certificazioni e qualificazioni professionali di differente livello. • percorsi di durata triennale che si terminano con il conseguimento di una qualifica professionale, secondo la tabella nazionale delle 21 qualifiche triennali - durata settimanale 32 ore • percorsi di quarto anno che si terminano con il conseguimento con un diploma professionale, secondo la tabella nazionale dei 21 diplomi quadriennali- durata settimanale 32 ore • percorsi annuali integrativi realizzati in conformità a intese promosse dalla Regione con le Istituzioni 22 scolastiche del sistema dell'Istruzione Secondaria Superiore, con le Università e con gli istituti dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, per l'ammissione agli Esami di Stato. Per tutti i percorsi parte integrante della didattica curricolare è l'attività di Alternanza Scuola Lavoro, che permette l'acquisizione, lo sviluppo e l'applicazione delle competenze previste dai profili educativi, culturali e professionali dei diversi corsi di studio, negli ambienti lavorativi, creando un collegamento diretto fra la scuola e il mondo del lavoro. Il diploma quinquennale dà diritto ad immatricolarsi presso tutte le facoltà universitarie, ad iscriversi agli Istituti Tecnici Superiori, ai corsi post-diploma, a partecipare ai concorsi dell'Amministrazione dello Stato e degli altri Enti Pubblici e dà accesso alla carriera militare come sottufficiali e ufficiali. corsi Figura Triennale 1 Operatore amministrativo segretariale 2 Operatore della promozione e accoglienza turistica 3 Operatore Meccanico-Meccanico attrezzista procedure cad cam 4 Operatore sistemi elettronici OPERATORE AMMINISTRATIVO SEGRETARIALE Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e parificato, conseguito all'estero). Oltre alle competenze di base, ed alle competenze tecnico-professionali comuni a tutti i percorsi di IeFP, l’Operatore amministrativo-segretariale deve acquisire competenze tecnicoprofessionali professionali richieste dal mercato del lavoro regionale, linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche. Gli studenti hanno la possibilità di imparare attraverso attività pratiche in laboratorio, lezioni svolte da esperti provenienti dal mondo del lavoro e, presso gli Enti in particolare, attraverso periodi di formazione nelle imprese. Interessi e motivazioni indispensabili Operatore amministrativo segretariale settimanali per il corso di studi Essere propensi a collaborare coordinando Area dei linguaggi: 1° 2° 3° il proprio lavoro con quello degli altri, Italiano 4 4 4 motivazioni personali che possono essere Inglese 3 3 3 maggiormente valorizzate negli Istituti Professionali. Educazione fisica 2 2 2 Area scientifico-matematica: Matematica 3 3 3 Scienze della terra e biologia 2 2 Area storico socio economica: Storia 2 2 2 Diritto 2 2 Area tecnico-professionale: Tecniche professionali dei servizi commerciali 7 (2*) 7 (2*) 7 (2*) Informatica e laboratorio 4 4 2 Diritto commerciale/del lavoro 4 Seconda lingua straniera TEDESCO 3 3 3 Tecniche della comunicazione 2 TOTALE AREE 32 32 32 Attività a supporto del curriculum scolastico Curvatura” complessiva dei percorsi triennali degli IP verso la figura professionale di qualifica, nell’ambito dell’autonomia e flessibilità Arricchimento curricolare (didattica attiva e laboratoriale delle competenze culturali di base, integrazione con le tecnico-professionali Progetto accoglienza studenti Progetto di alfabetizzazione italiana L2 per studenti stranieri Progetto quotidiano in classe Visite aziendali Sostegni e riallineamenti in ingresso e in uscita per allievi che intendono effettuare transizioni Competenze acquisite con la qualifica 23 l’Operatore amministrativo-segretariale è in grado di svolgere attività relative alla gestione, elaborazione, trattamento ed archiviazione di documenti e comunicazioni di diverso tipo, anche di natura amministrativocontabile, con competenze nella programmazione ed organizzazione di eventi e riunioni di lavoro. Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica L'Operatore amministrativo-segretariale può lavorare come impiegato amministrativo (assistente amministrativo, segretaria di direzione) in diversi settori, prevalentemente in aziende private di piccole e medie dimensioni, ma anche in società di servizi, studi professionali, imprese no-profit. In prospettiva, da un ruolo principalmente esecutivo, attraverso l'esperienza di lavoro o successive specializzazioni, potrà occuparsi di procedure più complesse e arrivare a ricoprire ruoli che richiedano un maggior grado di autonomia. Dopo la Qualifica, lo studente può proseguire gli studi, presso il nostro Istituto e conseguire dopo un anno il Diploma di Tecnico (Certificato dalla Regione FVG - 3° livello di Qualifica Europeo)Per conseguire un diploma, i ragazzi possono proseguire il percorso a scuola sino al quinto anno. Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di Stato. OPERATORE DELLA PROMOZIONE E ACCOGLI ENZA TURISTI CA Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e parificato, conseguito all'estero). Le competenze culturali di base e quelle tecnico-professionali possono essere sviluppate in modo tra loro integrato (interdisciplinare), ed essere finalizzate anche allo sviluppo delle cosiddette competenze di cittadinanza (collaborare, comunicare, risolvere problemi, etc.). Le competenze caratterizzanti l’indirizzo “servizi del turismo” sono funzionali all’operatività nel settore viaggio e turismo; nello specifico sostengono lo svolgimento di attività attinenti vendita di prodotti e servizi turistici. Operatore della promozione e accoglienza turistica Area dei linguaggi: Italiano Lingua straniera INGLESE Educazione fisica Area scientifico-matematica: Matematica Scienze della terra e biologia Area storico socio economica: Storia –Storia del territorio Diritto-Legislazione turistica Storia dell’arte Area tecnico-professionale: Tecniche professionali tecnica turistica Informatica e laboratorio Seconda lingua straniera TEDESCO Tecniche-psicologia della comunicazione Geografia TOTALE AREE settimanali 1° 4 3 2 2° 4 3 2 3° 4 4 2 3 2 3 2 3 - Interessi e motivazioni indispensabili per il corso di studi Essere propensi a relazionarsi con le persone a collaborare coordinando il proprio lavoro con quello degli altri, motivazioni personali che possono essere maggiormente valorizzate all’interno delle attività curricolari ed extra proposte dalla scuola. Attività a supporto del curriculum scolastico Curvatura” complessiva dei percorsi triennali degli IP verso la figura professionale di qualifica, nell’ambito dell’autonomia e 3 (2*) 3 (2*) 3(2*) flessibilità Arricchimento curricolare 2 2 2 (didattica attiva e laboratoriale delle 3 3 4 competenze culturali di base, 2 1 2 integrazione con le tecnicoprofessionali 2 2 2 Progetto accoglienza studenti 32 32 32 Progetto di alfabetizzazione 2 2 2 2 2 2 2 2 2 italiana L2 per studenti stranieri Progetto quotidiano in classe Visite aziendali Sostegni e riallineamenti in ingresso e in uscita per allievi che intendono effettuare transizioni Competenze acquisite con la qualifica 24 L'Operatore della promozione ed accoglienza turistica è in grado di promuovere l'offerta turistica di un'area, di gestione informazioni turistiche, fornire consigli per orientare la scelta dei turisti e di gestire la relazione con gli ospiti di una struttura ricettiva e trattamento pratiche amministrative di soggiorno. .Organizza e gestisce attività di segreteria nei diversi aspetti tecnici, organizzativi e tecnologici, valutando e gestendo le priorità e le esigenze espresse. Svolge attività di front-office e back-office. Ed applica tecniche di archiviazione e registrazione di prima nota di documenti contabili anche con l’ausilio di software applicativi specifici. Si rapporta con i responsabili della struttura di servizio ed i vari operatori presenti. Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica L'Operatore della promozione ed accoglienza turistica può essere impiegato nelle agenzie turistiche. Può lavorare negli alberghi e in strutture simili (attività di reception), campeggi (attività di accoglienza e amministrazione), attività di servizi e assistenza turistica (prenotazioni e attività connesse). Per un perfezionamento della propria formazione professionale: l’iscrizione al quarto anno permette il conseguimento del titolo di tecnico dei servizi di accoglienza Dopo la Qualifica, lo studente può proseguire gli studi, presso il nostro Istituto e conseguire dopo un anno il Diploma di Tecnico (Certificato dalla Regione FVG - 3° livello di Qualifica Europeo) Per conseguire un diploma, i ragazzi possono proseguire il percorso a scuola sino al quinto anno. Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di Stato. OPERATORE MECCANICO-MECCANICO ATTREZZISTA PROCEDURE CAD CAM Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e parificato, conseguito all'estero) che intendono inserirsi in aziende produttive nel settore meccanico, pubbliche o private. Interessi e motivazioni indispensabili per il corso di studi Manifestare interesse per il mondo della meccanica, saper operare e collaborare con gli altri, possedere motivazioni personali che possono essere maggiormente valorizzate all’interno delle attività curricolari ed extra proposte dalla scuola. Operatore meccanico 1° Area dei linguaggi: Italiano 4 Lingua straniera INGLESE 2 Educazione fisica 2 Area scientifico-matematica: Matematica 3 Scienze integrate della terra e biologia 2 Scienze integrate Fisica 4(2*) T.I.C. informatica 2 Area storico socio economica: Storia 2 Diritto Area tecnico-professionale: Laboratori tecnologici ed Esercitazioni 8 Tecnologie rappresentazione . grafica 3 Discipline professionali op. meccanico TOTALE AREE 32 settimanali 2° 3° 4 2 2 4 2 2 3 2 4(2*) 2 3 . - 2 - 2 1 8 3 32 6 12 32 Attività a supporto del curriculum scolastico Curvatura” complessiva dei percorsi triennali degli IP verso la figura professionale di qualifica, nell’ambito dell’autonomia e flessibilità Arricchimento curricolare (didattica attiva e laboratoriale delle competenze culturali di base, integrazione con le tecnico-professionali Progetto accoglienza studenti Progetto di alfabetizzazione italiana L2 per studenti stranieri Progetto quotidiano in classe Visite aziendali Sostegni e riallineamenti in ingresso e in uscita per allievi che intendono effettuare transizioni Competenze acquisite con la qualifica Leggere disegni tecnici, schemi funzionali di impianti, schemi di montaggio; eseguire la programmazione manuale o tramite CAD - CAM di macchine utensili a Controllo Numerico Computerizzato e centri di lavoro; approntare le macchine per la produzione ed applicare le tecniche di lavorazione; utilizzare correttamente strumenti di misura e controllo; realizzare manufatti di carpenteria metallica utilizzando le moderne tecniche di 25 saldatura e taglio dei metalli; conoscere il funzionamento delle principali macchine ed organi meccanici intervenendo nella fase di montaggio e manutenzione; intervenire nel montaggio e nella manutenzione di impianti oleodinamici e pneumatici di automazione industriale. Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica L'Operatore meccanico Esegue operazioni di costruzione, assemblaggio, manutenzione e revisione di parti meccaniche sulla base di disegni predisposti utilizzando macchine utensili tradizionali, semiautomaticio a controllo numerico computerizzato. lavorare come montatori e manutentori di carpenteria metallica; attrezzisti di macchine utensili e affini; meccanici e montatori di macchinari industriali ed assimilati. Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1 anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di Stato. OPERATORE SISTEMI ELETTRONICI Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e parificato, conseguito all'estero) che intendono inserirsi in aziende produttive nei settori elettrico ed elettronico, pubbliche o private. Interessi e motivazioni indispensabili per il corso di studi Interesse per le materie dell’aria tecnico scientifica; saper coordinare il proprio lavoro con quello degli altri, possedere motivazioni personali che possono essere maggiormente valorizzate all’interno delle attività curricolari ed extra proposte dalla scuola. Operatore sistemi elettronici settimanali Area dei linguaggi: Italiano Lingua straniera INGLESE 1° 4 2 2° 4 2 3° 4 2 Educazione fisica 2 2 2 Area scientifico-matematica: Matematica Scienze integrate della terra e biologia 3 2 3 2 3 - 4(2*) 4(2*) . T.I.C. informatica 2 2 - Area storico socio economica: Storia 2 2 2 Diritto - - 1 Scienze integrate Fisica Attività a supporto del curriculum scolastico Curvatura” complessiva dei percorsi triennali degli IP verso la figura professionale di qualifica, nell’ambito dell’autonomia e flessibilità Arricchimento curricolare (didattica attiva e laboratoriale delle competenze culturali di base, integrazione con le tecnico-professionali Progetto accoglienza studenti Progetto di alfabetizzazione italiana L2 per studenti stranieri Progetto quotidiano in classe Visite aziendali Sostegni e riallineamenti in ingresso e in uscita per allievi che intendono effettuare transizioni Strategie di intervento per fronteggiare le difficoltà degli studenti 8 8 6 Attività di recupero delle carenze in 3 3 ingresso e durante il percorso di studi. Curricolo individualizzato per studenti Discipline professionali op. elettronico 12 disabili per rafforzare le potenzialità e TOTALE AREE 32 32 32 favorire l’integrazione all’interno del gruppo classe. Attività per favorire l’inserimento lavorativo degli studenti disabili in collaborazione con il S.I.L. Area tecnico-professionale: Laboratori tecnologici ed Esercitazioni Tecnologie rappresentazione . grafica Curricolo personalizzato per studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. Attività di recupero delle carenze in ingresso e durante il percorso di studi. Curricolo individualizzato per studenti disabili per rafforzare le potenzialità e favorire l’integrazione all’interno del gruppo classe. Attività per favorire l’inserimento lavorativo degli studenti disabili in collaborazione con il S.I.L. Curricolo personalizzato per studenti con disturbi specifici dell’apprendimento. 26 Competenze acquisite con la qualifica Nel percorso formativo viene sviluppata anche la comprensione del "lavoro", svolto dalla figura professionale dell'op. elettrico-elettronico, analizzando i suoi aspetti più concreti (ambiti, mansioni, compiti e competenze) attivando visite e Stage aziendali. Questi ultimi (periodi di inserimento monitorati e valutati da insegnanti della scuola), in aziende artigianali e industriali, hanno la finalità di integrare le competenze teoriche e pratiche acquisite a scuola e concorrono alla valutazione finale dell'allievo. Al termine del percorso formativo l' operatore elettrico-elettronico risulterà essere in grado di realizzare impianti elettrici civili e industriali, utilizzando i prodotti tecnici ed i materiali disponibili sul mercato. Ne conoscerà le caratteristiche di funzionamento, le modalità di installazione e opererà nei processi di installazione e manutenzione ordinaria, rispettando le norme tecniche e di sicurezza, vigenti. Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica La qualifica professionale di op. elettronico consentirà l'inserimento presso enti pubblici e aziende private, che sviluppano processi di costruzione, installazione manutenzione e programmazione di impianti ed apparecchiature elettriche/elettroniche civili ed industriali. Altre aree di occupazione di questa figura professionale sono individuabili nel processo produttivo di aziende (anche piccole, anche artigianali) che si occupano di installazioni ed interventi manutentivi di macchine elettriche ed impianti di potenza di comando/controllo come termoregolazioni, impianti d'allarme/sicurezza, citofonia e videocitofonia, ecc.). Dopo la Qualifica, lo studente può proseguire gli studi, presso il nostro Istituto e conseguire dopo un anno il Diploma di Tecnico (Certificato dalla Regione FVG - 3° livello di Qualifica Europeo) Per conseguire un diploma, i ragazzi possono proseguire il percorso a scuola sino al quinto anno. Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di Stato. 27 3.1 3,2 3,3 3,4 3.5 3.6 3.7 3.8 3.9 3.10 P.E.C.U.P. – PROFILO EDUCATIVO CULTURALE PROFESSIONALE OBBLIGO SCOLASTICO E OBBLIGO F0RMATIVO LIVELLI RELATIVI ALL’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUN ASSE COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA COMUNE COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA INDIRIZZO COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA COMUNE COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA INDIRIZZO FLESSIBILITÀ DEL CURRICULUM PIANO PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA - B.E.S. ORIENTAMENTO 3.1 P.E.C.U.P. – PROFILO EDUCATI VO CULTURALE PROFESSIONAL E Il PECUP è il Profilo Educativo, Culturale E Professionale in uscita degli studenti della secondaria superiore. Esso declina, in forma discorsiva, le competenze, le abilità e le conoscenze che lo studente deve possedere al termine del biennio conclusivo dell'obbligo scolastico. Esso comprende lo schema delle competenze della Certificazione ministeriale delle competenze al termine dell'obbligo scolastico. In base al Regolamento sul Riordino dell’Istruzione Professionale di Stato, ai sensi dell’articolo 64 comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n.133, approvato con DPR del 15 marzo 2010, a partire dalle classi prime iscritte nell’a.s. 2010-2011, la struttura della scuola cambia. Il profilo dell’allievo elaborato dai docenti nel rispetto della normativa statale indica le mete finali dei percorsi formativi in quanto caratteristiche che un allievo dovrebbe SAPERE e SAPER FARE per ESSERE l’uomo ed il cittadino che è lecito attendersi da lui. PECUP –Identità-Relazione con gli altri - Strumenti culturali - Convivenza civile OGPF-Obiettivi specifici di apprendimento 1. Esplicitare le idee e i valori presenti nell’esperienza.2. Dalle idee alla vita: il confronto interpersonale. 3. La diversità delle persone e delle culture come ricchezza. OSA Obiettivi Specifici di Apprendimento Italiano, Inglese, Storia, Matematica, Scienze, Tecnologia e Informatica, Musica, Storia Arte e Immagine, Scienze Motorie, Religione Cattolica, Convivenza Civile,Laboratori,Igiene, Tecnica , Amministrativa, Diritto, Moda, Meccanica, Elettronica, Psicologia, Igiene, Tecniche Grafiche, Manutenzione, Metrologie, Tic, Chimica, Fisica Tedesco, Laboratorio tessile, Storia Arte Costume, ecc. CONOSCENZE ABILITA’ OGFP-Obiettivi generali del processo formativo 1-Esplicitare le idee personal riflettendo al contempo sulle ragioni di fatti ed eventi. 2-Sviluppare comportamenti di empatia e di collaborazione.3-Valorizzare le diversità acquisendole come forma di arricchimento per l’intero gruppo e per se stessi. UdA Unità di Apprendimento caratterizzate da obiettivi formativi adatti e significativi per i singoli allievi COMPETENZE Leggere, comprendere e interpretare, interiorizzandole con senso critico, le esperienze di altri (coetanei, adulti, popoli lontani...) e rielaborarle utilizzando diversi codici linguistici. Collocare in ambito geo-storico, scientifico e logico matematico le nuove esperienze, riconoscendo in esse regole e funzioni. 28 Il PECUP è il punto di convergenza dell’azione formativa dell’organismo scuola e si riferisce alla PERSONA come soggetto unitario, non alle DISCIPLINE ed ai loro contenuti. Quali competenze nel PECUP? ■ Competenze di base: esprimono gli obiettivi da conseguire attraverso i percorsi formativi e la relazione tra un soggetto e l’assolvimento dei compiti associati ad un contesto. Sono articolati in: • Asse dei linguaggi • Asse matematico • Asse scientifico tecnologico • Asse storico – sociale Riguardano principalmente il curricolo del primo biennio che si conclude con la certificazione di assolvimento dell’obbligo scolastico, secondo il format dell’U.E. Nella predisposizione di un PIANO FORMATIVO gli assi culturali rappresentano il vettore orizzontale, i contributi al processo di apprendimento, mentre il PECUP rappresenta il vettore verticale, la progressione del cammino formativo dello studente in vista del raggiungimento del profilo, delle sue caratteristiche formative (lo studente in sé), culturali (lo studente nella realtà) e professionali (lo studente per gli altri). ■ Competenze tecnico - professionali: sono i saperi acquisiti (conoscenze dichiarative, procedurali e tecniche tipiche delle attività e dei processi lavorativi da svolgere in laboratorio secondo progetti predefiniti). ■ Competenze trasversali: sono l’insieme delle abilità di ampio respiro, a sfondo prevalentemente sociale e motivazionale, connesse soprattutto con le varie tipologie di compiti professionali che permettano all’individuo di fare fronte a situazioni nuove ed imprevedibili dell’ambiente organizzativo (diagnosi, problem solving, decisione, comunicazione, lavoro di gruppo, in rete e per progetti) ■ Competenze chiave di Cittadinanza: sono le capacità di sentirsi cittadini attivi, che esercitano diritti inviolabili e rispettano i doveri inderogabili della società di cui fanno parte. 3.1 OBBLIGO SCOLASTICO E OBBLIGO FORMATI VO In base alle norme vigenti: 1. Fino a 16 anni "l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria-Assolvimento dell'obbligo di istruzione- ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio scuola secondaria superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età" (Legge 27 dicembre 2006, n.296, comma 622). I giovani che voglio entrare nel mondo del lavoro dopo la scuola secondaria di I grado, devono prima assolvere l'obbligo d’istruzione. Pertanto, gli studenti che concluderanno con esito positivo il percorso del primo ciclo, ferma restando l’istruzione parentale, possono assolvere l’obbligo d’istruzione secondo le seguenti modalità: iscriverti a una scuola superiore iscriverti ad un corso triennale di istruzione e formazione professionale Le famiglie possono scegliere di effettuare l’iscrizione a una delle diverse tipologie di istituti d’istruzione secondaria di II grado previsti dai regolamenti relativi ai nuovi ordinamenti dei Licei, degli Istituti Tecnici e degli Istituti Professionali. Dal prossimo anno, al fine di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi, si prevede l’ulteriore articolazione in opzioni delle aree d’indirizzo con utilizzazione - nel secondo biennio e nel quinto anno - delle quote di flessibilità per gli Istituti Tecnici e per gli Istituti Professionali. Si ricorda che le opzioni non sono a discrezione delle Istituzioni Scolastiche ma rientrano in una tabella nazionale e sono indicate dalle Regioni per il proprio territorio. Anche per l’anno scolastico 2013/14 è possibile accogliere negli Istituti Professionali le iscrizioni ai percorsi IeFP che risulteranno attivati nell’ambito dell’offerta formativa di ciascuna Regione e secondo la tipologia di regime sussidiario (complementare o integrativo). Viene introdotto il trasferimento a diverso indirizzo di studi richiesto dai genitori di alunni minori, iscritti a classi del primo anno d’istruzione secondaria, purché tale richiesta pervenga nel corso dei primi mesi dell’anno scolastico. 2. Dopo i 16 anni sussiste ancora l'obbligo formativo, come ridefinito dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n.76, art.1 e cioè come "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età". Per l'assolvimento dell'obbligo formativo si può scegliere fra due possibilità: -frequentare una scuola superiore (statale o paritaria) 29 -frequentare un corso triennale d’istruzione e formazione professionale fino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età inserirsi nel lavoro, con un contratto di apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica professionale frequentare un corso d’istruzione per adulti presso un Centro Provinciale per Adulti (c.4, art.5, D.M.25/10/2007. In altre parole: "nessun giovane può interrompere il proprio percorso formativo senza aver conseguito un titolo di studio o almeno una qualifica professionale entro il 18° anno di età. Accoglienza e inclusione Nulla è mutato per quanto riguarda l’accoglienza e l’inclusione degli alunni con disabilità e degli alunni con cittadinanza non italiana. In applicazione della legge 170/2010, invece, sono dettate disposizioni agli Uffici Scolastici Regionali per l’attivazione di iniziative e procedure per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA). LIVELLI Livello I Livello II Livello III Livello IV Livello V Livello VI Livello VII Livello VIII CORRISPONDENZE Licenza media Certificazione biennio Qualifica Esame di Stato I.T.S. Laurea breve Laurea Master All’interno di questo quadro di riferimento nazionale ed europeo trova piena e legittima cittadinanza la didattica per competenze ufficialmente statuita nell’ordinamento giuridico italiano con il Decreto n. 139 del 22/8/2007 noto come “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione” Corsi per adulti Possono essere accolte le iscrizioni ai corsi per adulti finalizzati: -al conseguimento del diploma di Istruzione Secondaria Superiore -alla conoscenza della lingua italiana da parte degli immigrati per la loro integrazione linguistica sociale; -al conseguimento del livello d’istruzione corrispondente a quello previsto dall’ordinamento vigente a conclusione della Scuola Primaria, nonché per l’acquisizione del titolo di studio conclusivo del Primo Ciclo d’istruzione. 3.2 . I LIVELLI RELATIVI ALL’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUN ASSE LIVELLO BASE: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base non raggiunto”, con l’indicazione della relativa motivazione LIVELLO INTERMEDIO: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite LIVELLO AVANZATO: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità 3.3. COMPETENZE PRIMO BIENNI O AREA COMUNE COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA Sono quelle competenze considerate bagaglio indispensabile per preparare i giovani alla vita adulta e costituiscono la base per ulteriori occasioni di apprendimento e per la vita lavorativa. Competenze fondamentali, in quanto concorrono alla formazione della personalità del futuro cittadino responsabile. Esse sono: Collaborare e partecipare, interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo le conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune e alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità 30 Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo, individuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti. COMPETENZE ASSE DEI LINGUAGGI NELL’AREA COMUNE LINGUISTICA Discipline: Italiano, Lingua Straniera Inglese-Tedesco, Religione CLASSE PRIMA e SECONDA Ascoltare e comprendere semplici comunicazioni e testi di vario tipo Leggere applicando diverse strategie Comprendere brevi testi scritti di vario tipo Scrivere per comunicare, descrivere in modo corretto, coerente e adeguato ai vari contesti Padroneggiare gli strumenti espressivi per gestire la comunicazione verbale in vari contesti Leggere e comprendere gli aspetti fondamentali di un testo figurativo e individuare le caratteristiche fondamentali del fenomeno artistico Lingua straniera: Leggere, comprendere testi scritti, produrre testi Utilizzare padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l'interazione comunicativa. Altri linguaggi: Utilizzare software comuni per l’elaborazione di testi, immagini e tabelle e la ricerca di informazioni in rete COMPETENZE ASSE MATEMATICO Discipline: Matematica, fisica, chimica, scienze terra e biologia, TIC, CLASSE PRIMA E SECONDA Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, presentandole anche sotto forma grafica Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni Individuare le strategie appropriate perla soluzione dei problemi Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l'ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico C0MPETENZE ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO SCIENTIFICA AREA COMUNE Discipline: scienze integrate biologia-fisica-chimica, laboratori; tecniche professionali, TIC, TTRG, servizi commerciali; informatica e laboratori ed. fisica chimica, LTE, economia CLASSE PRIMA E SECONDA Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto sociale in cui vengono applicate Acquisire i procedimenti caratteristici dell’indagine scientifica Dedurre leggi di validità generale dall’analisi di fenomeni particolari Comprendere il rapporto esistente tra lo sviluppo della fisica e quello delle idee, della tecnologia, della società. Comprendere qualitativamente e quantitativamente i fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza COMPETENZE ASSE STORICO SOCIALE NELL’AREA COMUNE Discipline: Storia, Diritto, Legislazione Sociale, Biologia. CLASSE PRIMA E SECONDA Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche in una dimensione sincronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali diverse. Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio. 3.4. COM PETENZE PRIMO BIENNIO AREA I NDI RIZZO COMPETENZE ASSE MATEMATICO AREE INDIRIZZO CLASSI PRIME E SECONDE 31 Discipline coinvolte: Matematica, fisica, chimica, scienze terra e biologia, TIC, TTRG, LTE, economia Acquisire nel tempo un linguaggio specifico della singola materia Sapersi esprimere in modo sequenziale riconoscendo cause ed effetti di un problema Essere in grado di comprendere un linguaggio formale Comprendere schemi causali e spazio-temporali Produrre schematizzazione di un semplice problema Elaborare e scrivere una relazione Individuare dati essenziali per risolvere un problema Saper decodificare un testo tecnico-scientifico e comprenderne il contenuto con la guida dell’insegnante Saper esprimersi in modo sequenziale riconoscendo cause ed effetti di un problema Acquisire nel tempo un linguaggio specifico della singola materia Saper rappresentare e interpretare dati in forma grafica Comprendere schemi causali e spazio-temporali Individuare gli aspetti fondamentali dell’attività economica e gli elementi costitutivi dell’azienda come sistema Saper inquadrare i problemi aziendali sotto l’aspetto economico definendo e calcolando il risultato economico individuando le sue principali componenti di costo e ricavo Distinguere ed analizzare i processi gestionali e il patrimonio aziendale Saper utilizzare il linguaggio tecnico professionale di base Saper comunicare in modo semplice in lingua straniera Saper redigere una semplice lettera commerciale , saper eseguire le procedure di calcolo e riuscire ad orientarsi nell’uso del PC Elaborare e scrivere una relazione Individuare dati essenziali per risolvere un problema Produrre schematizzazione di un problema Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni della realtà naturale ECONOMICO TURISTICO CLASSI PRIME E SECONDE COMPETENZE ASSE MATEMATICO-SCIENTIFICO AREA D’INDIRIZZO Discipline coinvolte: economia aziendale, laboratorio trattamento testi, lingua straniera Utilizzare semplici strumenti operativi di calcolo commerciale e finanziario Riconoscere le strutture fondamentali della lingua straniera. Utilizzare razionalmente la tastiera , riuscire a riprodurre un testo ed eseguire le operazioni base sulle macchine di calcolo elettronico SERVIZI SOCIALI CLASSI PRIME E SECONDE COMPETENZE ASSE STORICO SOCIALE - ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO AREA D’INDIRIZZO Discipline coinvolte: Storia, Diritto, Legislazione Sociale, Biologia, Metodologie, Elementi di Storia dell’arte e Espressioni Grafiche Raccogliere dati attraverso l’osservazione diretta e indiretta dei fenomeni socio-sanitari e/o con la consultazione di testi, manuali, media Organizzare e rappresentare i dati raccolti Assumere comportamenti adeguati alla realtà del proprio settore Analizza e riflette sulle attività esperenziali in classe e in laboratorio Sa identificare gli elementi che caratterizzano le differenze nei vari ambiti culturale, sociale e geografico. Sa identificare la rete dei servizi in base ai bisogni dell’utente Sa individuare, anche guidato, le cause che determinano i bisogni emergenti nella popolazione. Utilizzare tecniche comunicative e strumenti di base per soddisfare i bisogni emergenti nelle varie tipologie di utenza Riconoscere le varie figure professionali nel lavoro di equipe Utilizzare alcuni principi della teoria della comunicazione per analizzare le risposte comportamentali proprie ed altrui. Riconoscere i segnali sociali e applicarli alla progettazione e alla gestione di un piano di intervento ELETTRICO - ELETTRONICO - MECCANICO – CLASSI PRIMA SECONDA 32 COMPETENZE ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO:AREA D’INDIRIZZO Discipline coinvolte: Sciente Integrate: Biologia-Fisica, Laboratori, Tecniche Professionali Servizi, ed. Fisica, Informatica e Laboratori, Tecnologie e Tecniche di Rappresentazioni Grafiche, TIC, Laboratori di Tecnologia ed Esercitazioni osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e di complessità analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate MODA ABBIGLIAMENTO – CLASSI PRIMA SECONDA COMPETENZE ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO-STORICO SOCIALE Discipline coinvolte: T.I.C. Scienze Integrate Fisica - Chimica – Biologia, Tecnologie e Tecniche di Rappresentazioni Grafiche, Laboratori di Tecnologia ed Esercitazioni. Definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e/o della documentazione di appoggio (schemi, disegni, procedure, distinte materiali, ecc.) e del sistema di relazioni Approntare strumenti, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione sulla base della tipologia di materiali da impiegare, delle indicazioni/procedure previste del risultato Rappresentare figurini di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, proporzionati nei particolari esecutivi, evidenziando linea, volume e forma Rilevare le caratteristiche del tessuto e correggere eventuali difetti secondo le istruzioni Rappresentare figurini di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, proporzionati nei particolari esecutivi, evidenziando linea, volume e forma 3 . 5 . COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA COMUNE DISCIPLINE: ITALIANO, LINGUA STRANIERA INGLESE-TEDESCO, RELIGIONE Competenze comuni a tutti gli indirizzi consentono allo studente di utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana ed i linguaggi settoriali delle lingue straniere secondo le varie esigenze comunicative e favoriscono la comprensione critica della dimensione teorico-culturale delle principali tematiche di tipo scientifico, tecnologico, economico con particolare riferimento ai ruoli tecnico-operativi dei settori dei servizi e delle produzioni. Tali competenze sono strumenti indispensabili per interagire in contesti di vita e professionali, per concertare, per negoziare, per acquisire capacità di lavorare in gruppo e in contesti operativi diversi, per risolvere problemi, per proporre soluzioni, per valutare le implicazioni dei flussi informativi rispetto all’efficacia dei processi produttivi e per sviluppare ed esprimere le proprie qualità di relazione e comunicazione. individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria, per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento Discipline: Storia, Diritto, Legislazione Sociale. Competenze storico-sociali contribuiscono alla comprensione critica della dimensione teorico-culturale dei saperi e delle conoscenze proprie della scienza e della tecnologia attraverso lo sviluppo e l’approfondimento del rapporto fra le discipline delle Aree di indirizzo e la Storia. 33 Consentono inoltre allo studente di: -riconoscere nell’evoluzione dei processi dei servizi, l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione locale/globale - comprendere le implicazioni etiche, sociali scientifiche, produttive economiche, ambientali dell’innovazione tecnologica e delle sue applicazioni industriali, artigianali ed artistiche - essere consapevole del valore sociale della propria attività, partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale. Nel quinto anno, in particolare, le competenze storico-sociali rafforzano la cultura dello studente con riferimento anche ai contesti professionali, consolidano l’attitudine a problematizzare, a formulare domande e ipotesi interpretative, a risolvere problemi, a dilatare il campo delle prospettive ad altri ambiti disciplinari e a contesti locali e globali e, infine, a reperire le fonti per comprendere la realtà dei contesti produttivi e le loro relazioni in ambito nazionale, europeo e internazionale. Approfondimenti di storie ‘settoriali’ (es.: storia dell’ambiente, storia economica e sociale, storia della scienza e della tecnologia) mettono in relazione le variabili privilegiate (es.: innovazioni tecnologiche) con altre variabili (es.: scoperte scientifiche, forme di organizzazione del lavoro, sistemi economici, modelli culturali) e, quindi, con riferimento ad un contesto ‘globale’. Organici raccordi tra le discipline delle Aree di indirizzo e la Storia possono essere sviluppati, inoltre, attraverso le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” che consentono di superare la separatezza disciplinare con la valorizzazione ed il potenziamento dell’aspetto civico-sociale delle discipline stesse. Rispetto al primo biennio, l’insegnamento della Storia tende ad ampliare e rafforzare l’acquisizione delle competenze chiave di cittadinanza, con una particolare attenzione al dialogo interculturale e allo sviluppo di una responsabilità individuale e sociale. E questo è sicuramente possibile attraverso lo studio della Carta Costituzionale del nostro Paese. In particolare, nell’ultimo anno, si potenziano saperi, competenze, comportamenti relativi alla sensibilità ambientale, allo sviluppo sostenibile, alla sicurezza nelle sue varie accezioni, al risparmio energetico, alla tutela e al rispetto del patrimonio artistico e culturale. Discipline: Matematica Le competenze matematico-scientifiche contribuiscono alla comprensione critica della dimensione teoricoculturale dei saperi e delle conoscenze proprie del pensiero matematico e scientifico. Lo studio della matematica permette di utilizzare linguaggi specifici per la rappresentazione e soluzione di problemi scientifici, economici e tecnologici e stimola gli studenti a individuare le interconnessioni tra i saperi in quanto permette di riconoscere i momenti significativi nella storia del pensiero matematico. utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati; · utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento 3.6. COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA INDIRIZZO SERVIZI COMMERCIALI CLASSI CLASSI TERZE QUARTE QUINTE Discipline coinvolte: TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI-TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di strumenti tecnologici e software applicativi di settore contribuire alla realizzazione dell’amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente interagire nell’area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa contabilità interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al raggiungimento della customer satisfaction partecipare ad attività dell’area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di servizi per la valorizzazione del territorio e per la promozione di eventi 34 applicare gli strumenti ei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati, applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l’uso di strumenti informatici e telematici utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento partecipare ad attività dell’area marketing e alla realizzazione di prodotti pubblicitari Seconda Lingua straniera tedesco padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria, per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER) individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali partecipare ad attività dell’area marketing e alla realizzazione di prodotti pubblicitari realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di servizi per la valorizzazione del territorio e per la promozione di eventi Diritto ed Economia individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di strumenti tecnologici e software applicativi di settore contribuire alla realizzazione dell’amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al raggiungimento della customer satisfaction partecipare ad attività dell’area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di servizi per la valorizzazione del territorio e per la promozione di eventi applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati SERVIZI SOCIALI CLASSI CLASSI TERZE QUARTE QUINTE Discipline coinvolte: Metodologie operative utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilita e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, del territorio dell’ambiente. Igiene e cultura medico-sanitaria 35 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attivita professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi. Psicologia Generale ed Applicata utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilita e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali gestire azioni di informazione ed orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi anche ai fini dell’apprendimento permanente utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete. Diritto e legislazione socio-sanitaria realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali. Lingua straniera padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria, per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER) gestire azioni di informazione e orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti nel territorio facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali ELETTRICO - ELETTRONICO - MECCANICO – CLASSI TERZE QUARTE QUINTE 36 Discipline coinvolte: Laboratori tecnologici ed esercitazioni, Tecnologie meccaniche e applicazioni, Tecnologie elettricoelettroniche e applicazioni, Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie specifiche; utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione; individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabilite; utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti; gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci ed economicamente correlati alle richieste; analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio MODA ABBIGLIAMENTO- CLASSI CLASSI TERZE QUARTE QUINTE Discilpline coinvolte: Laboratori tecnologici ed esercitazioni selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione sistemica utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici i software dedicati agli aspetti produttivi e gestionali applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione sistemica redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione Progettazione e realizzazione del prodotto selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella elaborazione, diffusione e commercializzazione dei prodotti artigianali redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali 3.7. FLESSIBILITÀ DEL CURRICULUM AUTONOMO L’autonomia scolastica, così come configurata nel Dpr 8 marzo 1999 n. 275, è appunto di tipo funzionale. All’autonomia nei professionali affiancano la flessibilità (intesa come possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo). Professionali: fino 20% del monte ore complessivo nel primo biennio, fino al 35% nel secondo biennio e al 40% nell’ultimo anno. Una quota di flessibilità, pari al 25% dell’orario annuale, è prevista anche nel primo biennio per realizzare percorsi in regime di sussidiarietà nelle Regioni per il rilascio delle qualifiche e dei diplomi professionali La nuova funzione riguarda esclusivamente le classi prime, seconde e terze interessate al riordino, mentre per la classi successive si applicano i criteri previsti dal DPR n. 275/99. La caratterizzazione modulare della didattica 37 scolastica introduce all’interno della scuola una flessibilità curriculare, per cui i programmi, gli spazi e lo stesso orario, sono attuati in conseguenza della stessa. Il presente piano consente di togliere al massimo il 20% dell’orario di una discipl ina . La quota del 20% può costituire un primo valore aggiunto al piano dell’offerta formativa sia come specificità della scuola sia come mezzo per corrispondere meglio alle esigenze formative degli alunni e alle attese del contesto sociale di riferimento. Le attività che riguarderanno le flessibilità saranno: accoglienza orientamento uscite sul territorio per confrontare dati teorici con situazioni reali formazione della persona e del cittadino l’attuazione delle iniziative di alternanza scuola – lavoro con particolare riferimento agli stage aziendali nelle tre classi terminali ricerca motivazionale all’apprendimento mediante interventi di sostegno e recupero(includendo anche gli I.D.E.I.) la compresenza/contemporaneità che deve essere intesa come co-docenza e viene fortemente valorizzata in un contesto flessibile. Essa comporta disponibilità al confronto e alla collaborazione tecnico – disciplinare, abitudine a progettare in équipe, volontà di individuare strumenti e modalità di verifica condivisi e convergenza sugli obiettivi. La compresenza/contemporaneità è anche un’occasione didattica per il superamento dell’unità classe e la sua riorganizzazione in fasce di livello e/o in gruppi di interesse. 3.8. PIANO PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA - B.E.S. (Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e cm. n. 8 del 6 marzo 2013) Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento) Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) predispone il Piano di Inclusione del nostro istituto e detta e linee guida per l’individuazione degli allievi con Bisogni Educativi Speciali (BES); Il Consiglio di Classe (CdC) individua i soggetti BES attraverso: 1) l’acquisizione di informazioni desunte dai percorsi scolastici precedenti (es. scheda di ammissione della scuola media alla prima classe della scuola superiore); 2) la condivisione e la messa a punto di un percorso individuale di apprendimento nelle singole discipline; 3) la valutazione e il monitoraggio delle tappe evolutive dello studente. I docenti coordinatori: della classe prima devono recuperare le informazioni in continuità con la scuola media al fine di conoscere eventuali ambiti di disagio; delle classi successive hanno il compito, in collaborazione con i colleghi del CdC, di individuare casi di BES non diagnosticati né certificati. I coordinatori tutti sono tenuti a segnalare i casi di insuccesso scolastico dovuti ad un inadeguato e disadattivo metodo di studio. Come di consueto l’attività di coordinamento prevede di prendere contatti con la famiglia al fine di condividere e rendere trasparente il percorso formativo che il CdC nel suo complesso ritiene più efficace e di successo per lo studente. Gli insegnanti di sostegno supportano lo studente nell’attività didattica in collaborazione con i docenti disciplinari. Gli insegnanti referenti definiscono le linee guida dell’azione formativa dell’istituto; e stabiliscono le relazioni utili tra i vari soggetti interessati, sia interni che esterni all’istituto, con l’obiettivo di supportare efficacemente lo studente nello svolgimento dell’attività didattica. Il personale ATA, addetto all’assistenza di base, si rende disponibile ad accompagnare gli studenti con difficoltà motorie e/o autonomia limitata. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti Il GLI può formulare ipotesi di formazione rivolta al personale docente in servizio sulla didattica laboratoriale. e aggiornamento da sottoporre all’Ufficio scolastico territoriale o al Collegio docenti del proprio istituto. 38 Adozione di strategie di valutazione con prassi inclusive Per tutti gli alunni BES la valutazione sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma deve tenere conto del raggiungimento degli obiettivi trasversali indicati nel POF, quali impegno, partecipazione, progressione nell’apprendimento. In particolare i criteri di valutazione sono: Percorso dell’alunno al momento dell’inserimento; Passi realizzati nel percorso formativo; Obiettivi raggiunti in termini di competenze e conoscenze; Motivazione, impegno e partecipazione; Progressione nell’apprendimento. In tal senso vi è la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170/2010 per allievi con DSA. (si fa riferimento alla normativa vigente per gli allievi con DSA (Legge 170/2010). Per quanto riguarda gli allievi con handicap certificato ci si attiene per le valutazioni alla normativa attualmente in vigore (Legge 104/1992). Organizzazione e coordinamento dei diversi tipi di sostegno operanti nel territorio e valorizzazione delle risorse esistenti sia interne che esterne alla scuola Nell’organizzazione del percorso di inclusione l’Istituto è impegnato a collaborare con le varie associazioni e cooperative sociali e di servizio presenti nel territorio e a partecipare alle attività e ai servizi promossi dal Comune e dalla Provincia di Gorizia. Per estendere il lavoro di inclusione anche nelle classi in cui non è presente l’handicap certificato, ma vi sono alunni con altre tipologie BES, si auspica la presenza aggiuntiva di personale professionalmente preparato a sostegno dell’attività della classe nel suo complesso. Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Attività in continuità con il percorso di studi precedente Commissione accoglienza Orientamento d’ingresso Orientamento in uscita Alternanza scuola-lavoro Le aree critiche considerate nel PIANO DI INCLUSIONE DELL’ISTITUTO sono quelle riferite a: Disagio (condizione diffusa all'interno di un'ampia parte di studenti) - – Disagio di alunni disabilità fisiche e psichiche ADA - Disagio di alunni con disturbi specifici di apprendimento DSA -Disagio per alunni extra-comunitari Dispersione (diffusa soprattutto nei primi anni di frequenza) Ritardo nel percorso di studio (soprattutto studenti dei corsi serali, ma anche molti allievi dei corsi diurni) Attività alternative alla religione cattolica Disagio È una condizione che caratterizza sempre più la normalità. In alcuni casi appare solo come strettamente scolastica: si manifesta con difficoltà di apprendimento diffuse e incapacità a portare a termine i percorsi scolastici intrapresi. In altri casi il disagio è essenzialmente esistenziale ed è legato a processi di crescita particolarmente faticosi ed alla mancanza di un sistema di relazioni positive sia in ambito familiare sia nei gruppi dei pari. Nell’uno e nell’altro caso il disagio impedisce alla persona una qualsiasi forma di evoluzione sia affettiva che cognitiva e comporta il rischio di una potenziale marginalità culturale e sociale. Attività svolta Attuazione e programmazione di interi curricoli flessibili e personalizzabili. Curricolo individualizzato per studenti disabili Curricolo personalizzato per studenti con DSA Curricoli integrativi per allievi extra comunitari attivavando Progetti mirati Curricolo individualizzato per studenti disabili 39 Visto l'alto numero di portatori di disabilità inseriti nelle classi, è messa in atto da tempo una programmazione specifica, e calibrata a livello individuale, da elaborarsi, verificarsi e concordarsi mediante incontri con i familiari, con gli esperti del USP(ex CSA), delle A.S.S.L. e d’organizzazioni ed enti vari (C.D.. C.I.S.I., C.A.M.P.P., ecc.), con gli insegnanti di classe e di sostegno, allo scopo di individuare nel dettaglio le necessità e seguire con puntualità massima i progressi di questi utenti particolarmente bisognosi d’aiuto. Nel capitolo successivo vengono dettagliatamente esplicitati gli interventi didattici strutturali. A partire da queste premesse, si possono individuare alcuni elementi di attenzione per la realizzazione di "modelli formativi": a) connessione tra progetti formativi e progetto di vita b) connessione tra progetti formativi e prospettive di inserimento lavorativo e sociale c) connessione tra bisogni e risorse d) connessione tra progetti formativi e formatori (docenti, educatori, familiari, ecc.). È necessario passare ad una logica progettuale integrata, dove tutto il sistema formativo è messo in gioco: le Scuole Secondarie, le Amministrazioni Locali, i Servizi Territoriali, i Centri di Formazione Professionale, le Imprese, le Associazioni di categoria, tutti sono chiamati a costruire un sistema, rendendolo finalmente "integrato". Un sistema, quindi, ricco di specificità e differenti risorse, dove le componenti fra loro interagiscono, si completano, collaborano, riconoscendosi come soggetti sociali di pari dignità, nel rispetto delle "diverse" vocazioni. La raccolta della documentazione, sanitaria e scolastica, andrà a costituire il dossier dell’allievo. Le informazioni che vengono raccolte nelle fasi di pre-accoglienza e accoglienza, sono elaborate nel P.D.F. e nel P.E.I. in modo congiunto, da realizzarsi entro due mesi dall’inizio della scuola, come già stabilito nell’art.12 della L.104. Il Consiglio di Classe può progettare un percorso di alternanza per l’alunno in situazione di handicap che ha dimostrato di non riuscire a raggiungere gli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali (O.M. 258/83) e che pertanto non è in grado di conseguire il diploma di qualifica e/o esame di stato. E’ opportuno che tale proposta avvenga tuttavia solo dopo un’attenta osservazione dell’allievo e una contemporanea valutazione delle modalità didattiche e relazionali attuate dagli insegnanti. Il DOSSIER dell’alunno in situazione di handicap deve contenere dopo 2 mesi di scuola diagnosi funzionale certificazione le attività di pre-accoglienza le attività di accoglienza P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato) P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale) PROGETTI documentazione scolastica PERCORSI POSSIBILI L'alunno certificato ai sensi della legge 104/1992 si trova inserito fin dal suo ingresso nell'Istituto in un contesto scolastico il cui fine ultimo tende al potenziamento delle abilità ed al superamento delle difficoltà. Partendo da questi presupposti il percorso scolastico dell'allievo certificato viene monitorato durante tutto l'anno scolastico principalmente nell'ambito dei Consigli di Classe programmati per ogni singola classe, riservando alla progettazione specifica prevista dalla legge 104/92 solo un momento iniziale dell'anno scolastico e uno alla fine dell'anno, raramente e al bisogno può essere previsto un incontro intermedio. Questi incontri specifici prendono il nome di G.L.H. Gli Istituti Professionali si vedono privilegiati quale scelta nella prosecuzione degli studi alla fine della scuola media di I° grado da parte dei genitori di un'alta percentuale di alunni in situazione di disabilità. Tale scelta viene supportata dalle seguenti motivazioni: -gli istituti professionali prevedono un percorso scolastico a medio-breve termine; -presentano un'ampia scelta di indirizzi; -sono considerati preparatori all'inserimento lavorativo, poiché nel piano studi sono previste discipline tecnico-pratiche; -come previsto dai programmi ministeriali, attivano un proficuo e completo raccordo con il mondo del lavoro attraverso stages lavorativi esterni, associati a degli stages interni con l'intervento di esperti. I percorsi possibili che si possono sviluppare all’interno della scuola secondaria superiore, sono di tre tipi: A. Percorso con obiettivi comuni al resto della classe (minimi e/o corrispondenti), finalizzato al conseguimento del titolo di studio intermedio (qualifica) e finale (esame di stato). Il raggiungimento degli obiettivi minimi può avvenire anche attraverso un percorso didattico diverso da quello della classe, equipollente. B. Percorso con obiettivi individualizzati in una o due discipline essenzialmente finalizzato al conseguimento del titolo di studio legato anche alla realizzazione di percorsi equipollenti. 40 I percorsi A e B in virtù dell’ O.M. 266/1997 possono essere anche attuati in tempi più lunghi, utilizzando i crediti formativi. C. Con programma educativo differenziato con la riduzione degli obiettivi e/o dei contenuti programmatici della classe (il programma deve tener conto delle particolari condizioni dell’alunno, per sollecitare, rafforzare e sostenere sia le capacità residue che le possibilità di recupero). Tale scelta è reversibile in ogni momento del percorso formativo Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione (art. 5 del DPR 24/2/1994)ed è redatto in base ai primi quattro commi dell'art. 12 della Legge 104/92. Parte integrante del P.E.I. è inoltre la programmazione didattica individualizzata che costituisce il documento nel quale viene descritto il percorso che, in rapporto alla classe sul piano della didattica, si intende offrire all'allievo in situazione di handicap per lo sviluppo di competenze e rispetto alle sue effettive potenzialità. Alla sua redazione materiale provvede il personale scolastico in base alle risultanze scaturite durante le riunioni appositamente convocate per la sua formulazione. E' formulato di norma entro il 2°mese di scuola ed è verificato al termine di ogni anno scolastico. Può essere modificato ed aggiornato ogni qualvolta se ne ravvisi la necessità. Metodologia Dell'insegnam ento Metodo per scoperta e il progetto di realtà Contestualizzare l'apprendimento in modo da far riconoscere agli allievi la possibilità di utilizzo pratico di quanto appreso, facilita la partecipazione alle attività scolastiche. Se ciò avviene costantemente nelle discipline dell'area professionale, maggiori difficoltà si incontrano nelle materie della formazione di base, che difficilmente lasciano intravedere una ricaduta pratica delle proprie conoscenze. II Progetto di realtà consiste nel creare contesti pratici di apprendimento Limite di tale metodo è la difficoltà di trovare sempre contesti adeguati all'oggetto dell'apprendimento, ma può comunque rientrare nella varietà dei metodi utilizzati che, già per il fatto di essere diversificati in corso d'anno scolastico, rendono meno demotivante l'attività didattica II Metodo per scoperta consiste nell'avvicinare gli allievi all'oggetto dell'apprendimento attraverso un percorso, per lo più di tipo operativo, che riveli a piccoli passi le informazioni da acquisire, coinvolgendo il soggetto discente nel processo stesso dell'apprendimento. Limite oggettivo di tale metodo è la spesa notevole in termini di tempo; va da sé che un approccio metodologico di questo tipo non può interessare la totalità dei moduli previsti per l'anno scolastico e va graduato in relazione alla specificità delle varie discipline ed allo spazio riservato a ciascuna di esse. Lezione con ausilio di audiovisivi e laborat orio m ultimediale Spesso nella routine di classe non si verifica l'apprendimento perché, per una serie diversa di fattori, non scatta la comunicazione fra docente e alunno. Più difficile è ottenere il coinvolgimento degli allievi, spesso ostacolato da situazioni individuali particolari o dal disinteresse per una certa materia o argomento. A questo punto la ridondanza del messaggio audiovisivo è in grado di potenziare le capacità di ascolto dell'individuo, soprattutto in una società come la nostra in cui i soggetti sono sottoposti continuamente a sollecitazioni sensoriali e psichiche molto forti. L'uso della lavagna luminosa, del documentario, del film, del registratore, diviene senz'altro un elemento un elemento di rimotivazione molto importante e rende apprezzabili anche i momenti in cui è indispensabile ricorrere alla lezione frontale. Lo stesso discorso vale anche per il laboratorio di informatica che, grazie al collegamento in rete, consente di svolgere una lezione con l'ausilio del computer, guidata dalla macchina dell'insegnante, per proporre percorsi multimediali (cd - rom su vari argomenti), svolgimento di esercizi, esemplificazioni di analisi ecc. (Anche nel caso di dettatura di appunti l'attività può essere svolta con il computer per addestrare gli allievi all'uso della video scrittura. Per un primo utilizzo educativo di Internet possono essere proposte ricerche su determinati argomenti, culturali, tecnici o scientifici. Rimane comunque uno strumento indispensabile, che si accompagna a tutti i precedenti metodi indicati: serve a presentare gli argomenti, a impartire delle consegne a trarre conclusioni, a schematizzare delle informazioni e così via. E' da tener presente la necessità di non superare con il discorso frontale il limite dell'attenzione, variabile a seconda dell'età degli studenti, delle situazioni particolari della singola classe, della complessità dei temi trattati. Lavoro di gruppo per alcune attività può essere interessante proporre delle attività strutturate attraverso il lavoro di gruppo, sia per accrescere l'elemento motivazionale, sia per rendere più consapevoli gli allievi delle attività da compiere, sia per creare delle situazioni eterogenee o, al contrario, omogenee per capacità e interesse all'interno dei gruppi. 41 L'attività di gruppo si può svolgere anche facendo lavorare i ragazzi individualmente su parti diverse di un'esperienza, pratica o teorica, per poi far convergere i vari lavori in un unico "prodotto" assemblato e destinato a tutti. Tale sistema può essere interessante e utile per avviare nelle classi superiori del ciclo una didattica della ricerca. Cooperative-learning. Nell'apprendimento cooperativo una classe cooperativa è un insieme di piccoli gruppi di studenti relativamente permanente e composto in modo eterogeneo, unito per portare a termine un'attività e produrre una serie di progetti o prodotti, che richiedono una responsabilità individuale nell'acquisizione delle competenze utili al raggiungimento dello scopo. PROGETTO FEQUENZA CLASSI 4ˆ e 5ˆ ALUNNI D. A. (Diversamente Abili) Premessa Per gli alunni disabili la conclusione della frequenza scolastica rappresenta un momento estremamente problematico e carico di insidie. Nella maggioranza dei casi, infatti l’allievo disabile e la sua famiglia corrono il rischio reale di andare incontro a situazioni di isolamento e regressione, privati di un aiuto concreto mirante a favorire un corretto adattamento dell’ambiente sociale lavorativo.Lo scopo dell’istruzione professionale, per gli alunni portatori di handicap non è solo quello di imparare un mestiere ma quello di ampliare l’offerta formativa a garanzia del diritto allo studio ed al successo scolastico ai sensi della legge 104/92.Non va dimenticato che le opzioni fondamentali di sbocco professionale (ovvero lavoro protetto ed inserimento completo in ambiente di lavoro reale) devono essere considerate come mete da conseguire nel rispetto delle reali possibilità degli allievi D. A. Pertanto il presente progetto rientra nell’ambito della sperimentazione metodologica - didattica come previsto dalla normativa vigente (art 315 comma 1 punto c; artt. 276 e 277 del Testo Unico D.L.vo n: 297/1994). Motivazioni Le motivazioni che guidano il presente progetto nascono dalla convinzione che l’alunno disabile è un soggetto che esprime gli stessi bisogni dei suoi coetanei, bisogni di identità, di partecipazione, di riconoscimento del proprio sé e che può diventare un potenziale lavoratore se la comunità gli fornisce le dovute opportunità, tenendo conto dei limiti connessi alla sua disabilità. Il lavoro educativo sulla persona si sviluppa sia innestando aspetti professionalizzanti, che rinforzando aspetti legati ad abilità personali (motivazioni, capacità relazionale, rispetto delle regole, ecc.). Riferimenti Normativi La C.M. n.262 del 22.09.1988 oggetto:”Attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 215 del 3.6.87” . La C.M. n. 250 del 3.9.1985 oggetto “Azione di sostegno a favore degli alunni portatore di handicap” – al punto Comunità scolastica ed interventi di sostegno. O.M. Esami e scrutini finali art. 5 comma 4. D.L.vo n. 297/1994 art. 312. Gli alunni in situazione di handicap e in possesso dell’attestato di credito formativo possono iscriversi e frequentare le classi successive sulla base di un progetto O.M. n.c29/2001 art.c17, comma 4… Gli alunni medesimi possono sostenere l’esame di Stato sulla base di prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate solo al rilascio dell’attestazione destinatari del progetto Alunni certificati ai sensi della legge 104/92 che presentano le seguenti caratteristiche: Allievi che seguono programmi curricolari molto ridotti/diversificati rispetto a quelli standard Alunni che devono completare e/o consolidare la formazione personale rispetto alle competenze relazionali, sociali e di autonomia personale; Alunni che hanno le caratteristiche previste dalla legge per l’inserimento lavorativo protetto, ma tale inserimento risulta ancora prematuro in termini di tempo sulla base di valutazioni congiunte di tutti gli operatori che seguono il caso. Finalità del Progetto Far sperimentare concretamente all’allievo D.A. attività lavorative in situazioni reali di lavoro protetto; Promuovere la capacità di una scelta professionale; Elaborare se possibile progetti di vita. Obiettivi Generali Sviluppare la capacità di realizzarsi come persona (nella sua dignità, nei suoi diritti, nei suoi doveri) Migliorare l’immagine di sé, ridurre il senso di impotenza, sviluppare la creatività, potenziare e consolidare le abilità sociali Garantire la continuità tra formazione scolastica, la formazione professionale ed il mondo produttivo. 42 Superare lo stato di dipendenza e subordinazione Garantire un minimo di autonomia economica. Attività 1. Accoglienza - Analisi del territorio - Conoscenza delle diverse opzioni offerte dal territorio - Conoscenza delle diverse opzioni offerte dall’Istituto - Individuazione dei vari contesti lavorativi atti all’inserimento - Preparazione dell’ambiente di lavoro 2. Stipula di accordi organizzativi con le realtà produttive del territorio 3. Monitoraggio dell’attività 4. Tutoraggio. risorse 1. Personale - Docenti curricolari - Docenti specializzati - Personale assistente educatore - Volontari obiettori - Cooperative di servizi - Associazioni - Esperti - Enti gestori che garantiscono lo svolgimento delle attività lavorative nella misura e per i tempi necessari. 1. Mezzi finanziari e strumenti - finanziamenti previsti per spese di attrezzature tecniche, sussidi didattici, necessari all’integrazione scolastica della persona diversamente abile. Modalità Il modello di intervento dovrà assumere criteri flessibili ed adattabili per rispondere in modo mirato ai bisogni formativi dell’allievo, partendo dalla conoscenza delle sue abilità, dei suoi punti di forza e di debolezza, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni. La progettazione dello stage dovrà tener conto di periodi concomitanti con quelli previsti per la classe e dell’indirizzo di studi frequentato. L’Istituto le A.S.S. e il S.I.L. concorderanno sui criteri e parametri comuni quali oggetto di osservazione e monitoraggio dello stage, nonché scegliere la sede di svolgimento dell’attività. La frequenza alla classe 4^ e 5^ sarà finalizzata al consolidamento degli apprendimenti sia nelle materie di area comune che professionalizzanti, mediante un percorso individualizzato. L’orario di frequenza potrà essere flessibile (5 o 6 giorni alla settimana) sulla base di un progetto specifico deliberato da ogni singolo Consiglio di Classe. Contenuti 1. il mondo del lavoro l’attività lavorativa dei famigliari il lavoro nell’ambiente in cui vivo carta d’identità delle professioni (addetto alle fotocopie, rilegatore, magazziniere, centralinista, addetto alla catalogazione di testi ecc.) informazioni sul mondo del lavoro l’inserimento nel mondo del lavoro 2. modulo: alternanza scuola-lavoro percorsi individualizzati di inserimento in situazione reali di lavoro protetto Verifiche e Valutazioni E Monitoraggio Le verifiche potranno essere scritte e/o orali, anche con ausilio di Computer o altri sussidi, e saranno effettuate periodicamente seguendo possibilmente le scadenze scolastiche istituzionali; interverranno nella valutazione tutti gli operatori impegnati nel progetto e la famiglia, e si terrà conto sia dei progressi, sia delle eventuali modifiche al modello organizzativo. Il monitoraggio si baserà su osservazioni periodiche, svolte prevalentemente dalla Scuola mediante griglie di osservazione concordate con le A.S.S. e S.I.L. materiale sulla 43 rete oppure su percorsi possibili relativo al mondo del lavoro.) ORIENTAMENTO PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI (A.D.A.) Alla luce dei D.M. 29/11/2007 attualmente in vigore, che prevede l'obbligo scolastico fino al compimento del sedicesimo anno di età, cogliamo l'occasione di presentare le offerte formative del nostro Istituto rivolte all'integrazione degli studenti diversamente abili. Gli alunni diversamente abili attualmente frequentanti i diversi indirizzi sono 24 seguiti da 10 insegnanti, di cui 9 di ruolo appartenenti a tutte le aree previste: umanistica, scientifica, tecnica e motoria. Per gli allievi diversamente abili che si iscrivono alla scuola secondaria di secondo grado sono previsti due diversi percorsi: 1. percorso con obiettivi curricolari in tutte le materie previste dal piano di studi e con il conseguimento del diploma di qualifica e di maturità; 2. percorso educativo differenziato con riduzione di obiettivi e/o contenuti e con il conseguimento del certificato di frequenza a! termine del percorso con esplicitate le competenze in possesso (tale scelta è reversibile in ogni momento del percorso formativo permettendo all'allievo di rientrare nella programmazione curriculare prevista per la classe). Punto di forza del nostro Istituto è l'attività di Alternanza Scuola Lavoro prevista anche per gli A.DA, la cui attività di stage viene organizzata in base alle competenze, capacità e abilità. Per gli alunni frequentanti le classi conclusive (quarta e quinta) l'Istituto, in accordo con il S.I.L (Servizio di Integrazione Lavorativa) della Provincia di Gorizia, promuove e realizza percorsi personalizzati finalizzati all'integrazione lavorativa. Curricolo personalizzato per studenti con DSA Gli alunni/e che presentano un disturbo specifico di apprendimento (DSA) e specificatamente DislessiaDiscalclulia-Disgrafia e che siano in possesso della relativa diagnosi, possono chiedere alla scuola che vengano applicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessarie, ai sensi della circolare MIUR prot. 4099/P 4° del 5/10/2004. Il Collegio Docenti in data 29 settembre 2008 ha deliberato la definizione del Percorso Educativo personalizzato (P.D.P) per allievi le con Disturbo Specifico dell’Apprendimento non certificati ai sensi della Legge 104/92, sulla base delle indicazioni normative vigenti. Tale percorso stabilisce che ogni Docente del consiglio di classe delinei le misure compensative e dispensative da adottare in relazione al particolare stile di apprendimento dell’allievo. Le seguenti strategie migliorative da attuare con gli alunni con DSA diagnosticata sono: Misure compensative: computer: + controllo sintattico software specifico per la lettura – scrittura – attività di studio tabella delle misure, tabella delle formule geometriche tavola pitagorica-calcolatrice-tavole di sviluppo mnemonico testi in formato PDF scanner - OCR internet Misure dispensative Modificazioni nell’espletamento dell’attività didattica Prove orali Riduzione della prova Tempi più lunghi Minore quantità di compiti a casa Approcci didattici migliorativi Ridurre l’interferenza della decodifica sul controllo dei contenuti Favorire le strategie di compenso Insegnare all’uso degli strumenti compensativi Strategie di controllo della comprensione del testo letto Strategie di controllo della programmazione del testo scritto Verifica ed autocorrezione Lettura decifratoria compromessa Evitare di far leggere a voce alta Utilizzare nei casi più gravi un lettore esterno(compagno/tutor) o software didattico Ridurre i testi 44 Favorire la registrazione delle lezioni predisponendo scalette degli argomenti Curricoli integrativi Nell’attuale anno scolastico 2013/14 gli alunni stranieri provengono da diverse aree del mondo: Albania, Bengala, Bielorussia, Bolivia, Bulgaria, Bosnia, Bulgaria, Burkina Faso (Alto Volga), Cina, Costa d’Avorio, Ecuador Egitto, Eritrea, Filippine, Gambia, GhanaMarocco, Moldavia, Pakistan, Perù, Repubblica Domenicana, Romania, Serbia, Siria, Tunisia, Ucraina. L’alto numero ha inciso profondamente sulla formazione delle classi. Viene pertanto riconfermato il Progetto Alfabetizzazione . Il Corso di Alfabetizzazione lingua italiana L2 è rivolto agli studenti stranieri delle classi del biennio iniziale. Si distingue, con riferimento al Framework europeo delle lingue, nei due livelli: livello base (A1-A2) rivolto agli studenti stranieri da pochi mesi in Italia (la frequenza alle lezioni, intensiva nella fase d’ingresso, prosegue durante l’anno scolastico con incontri a cadenza settimanale) livello medio (B1) rivolto agli studenti stranieri che desiderano rafforzare e consolidare le loro conoscenze nella L2 (la frequenza, a cadenza settimanale, copre l’intero arco del primo quadrimestre). Il Progetto si prefigge alcuni obiettivi formativi e disciplinari specifici quali: accogliere gli studenti non italofoni delle classi prime e favorire il loro inserimento nell’ambito scolastico fornire un’adeguata competenza nella comunicazione e conoscenza della lingua italiana L2 guidare all’approccio interculturale e all’incontro con l’altro. Tra gli obiettivi linguistici minimi si rilevano: il possesso delle abilità linguistiche essenziali legate alla comunicazione pragmatica il possesso della lingua italiana negli aspetti fonologici, morfosintattici e lessicali di base il possesso del lessico disciplinare fondamentale. La frequenza al Corso non è obbligatoria ma consigliata; le lezioni si effettuano in orario extracurricolare. Ad ogni corsista, in fase conclusiva, viene rilasciato un attestato indicante il livello di preparazione conseguito. Sportello help L2. Il servizio “Sportello Help L2” nasce dall’esigenza di offrire agli studenti stranieri neoarrivati, o da pochissimo tempo in Italia, interventi linguistici individualizzati atti a garantire un approccio comunicativo immediato e funzionale della lingua italiana. Le ore di Sportello sono effettuate in orario curricolare. Dispersione Il problema della dispersione scolastica è sentita in tutte le scuole, ma è più rilevante, dal punto di vista quantitativo, in alcuni corsi piuttosto che in altri; l’area professionale appare più vulnerabile degli istituti tecnici, che a loro volta sembrano più a rischio dei licei. I dati statistici evidenziano che la dispersione si concentra nel primo biennio della scuola superiore, come se lo stacco tra scuola dell’obbligo e scuola secondaria fosse troppo netto, al punto da far naufragare le speranze o le illusioni di migliaia di giovani e presenta percentuali rilevanti tra gli studenti appartenenti ai ceti più svantaggiati che costituiscono generalmente la maggioranza dell’utenza degli Istituti professionali. L’abbandono maschile è di molto superiore a quello femminile e le ragioni sono soprattutto riconducibili alla delusione per un corso di studi considerato poco gratificante e poco rispondente alle esigenze del mercato del lavoro; si confessano difficoltà di studio non immaginabili al momento dell’iscrizione: la selezione risulta più forte negli istituti professionali. La causa più immediata e dirompente è quella relativa alle difficoltà negli studi per questi giovani la scuola si è rivelata un ostacolo insormontabile, l’allievo si è sentito sguarnito, privo delle risorse e dei mezzi indispensabili ad affrontare proficuamente l’impresa; tutti gli altri motivi (familiari, economici, ecc.) compongono una costellazione periferica. Per impostare un progetto che abbia come obiettivo la prevenzione della dispersione scolastica vanno utilizzate tecniche e comportamenti differenti a seconda della situazione in cui si trova l’individuo che presenta risultati scadenti. Tuttavia rimane certo che quanto più tempestivo e precoce è l’intervento, tanto più sarà efficace, in quanto andando avanti con gli anni lo svantaggio iniziale si accumula insieme alle frustrazioni per il ripetersi degli insuccessi rendendo l’alunno demotivato. Le attività di sostegno verranno svolte in itinere anche in orario curricolare, in relazione agli esiti progressivi delle verifiche formative e, per le classi prime, in relazione ai test d’ingresso. Tali interventi prestati durante l’orario curricolare saranno rivolti sia a singoli allievi che a gruppi omogenei per disabilità manifestate. Ogni docente provvede per la propria disciplina ad attivare gli interventi ritenuti necessari e nelle modalità più opportune. Ritardo Nel Percorso Di Studio Le interruzioni e gli abbandoni sono nella stragrande parte dei casi conseguenti alle bocciature che spesso impediscono agli allievi di accedere al secondo ciclo di studi. Per aiutare questi allievi e ridurre la dispersione 45 scolastica l’istituto ha provveduto a stipulare convenzione con l’U.S.R. e Formazione Professionale Regionale. Attività svolta Iscri zione alla 3ˆ Media alunni con meno di 16 anni con i percorsi I.P.F. È stato attivato un progetto integrato-approvato dal Collegio dei Docenti -con la formazione professionale (convenzione stipulata), per accogliere studenti di età inferiore a 16 anni nella III media serale, dove il requisito minimo d’accesso è quello di avere 16 anni compiuti. È stata stipulata una convenzione fra il nostro Centro Territoriale Permanente, le scuole medie di provenienza (dove il percorso non è stato completato), le famiglie ed i Centri di Formazione Professionale prescelti, in modo da consentire agli studenti, al termine dell’anno scolastico corrente, di avere la Licenza Media ed i crediti sufficienti ad essere ammessi al secondo anno del percorso professionale. Ai tre allievi inseriti in precedenza si è aggiunto uno studente, iscritto alla Scuola Media di Gradisca d’Isonzo. Attività Alternative Alla Religione Cattolica Gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, se muniti dell’apposita autorizzazione, devono uscire dall’Istituto. Chi sceglie lo studio individuale o assistito deve occupare lo spa zio designato, senza vagare per l’Istituto. In entrambi i casi, comunque, si rientra in classe con puntualità per la lezione successiva. In caso di sostituzione preventivamente comunicata dell’insegnante di religione con un docente di altra materia, l’intera classe e tenuta a partecipare alla lezione. Viene attivato pertanto un progetto che prevede una serie di attività alternative all’insegnamento della religione, concepite come percorsi di approfondimento e di studio guidato da un insegnante, assegnato a ciascun gruppo-classe. Tali percorsi stabiliscono, classe per classe, o un’attività di studio ed approfondimento delle discipline di insegnamento, o percorsi definiti su tematiche di interesse culturale, morale, esistenziale. Il progetto si propone di : seguire educativamente e didatticamente quegli studenti che non intendono avvalersi dell’insegnamento della religione, i quali, non dovendo presenziare alla lezione di religione, si trovano separati dal loro gruppo classe, sebbene affidati ugualmente all’istituzione scolastica. L’idea è quella di offrire loro un’attività che possa essere di stimolo e d’aiuto alla loro ricerca esistenziale e valoriale di giovani e di supporto e sostegno alla crescita culturale; utilizzare le risorse interne all’istituto con docenti che si renderanno disponibili a questo progetto, in base alle richieste degli alunni interessati; svolgere l’intervento un orario parallelo a quello di religione, in modo da coprire tutta l’utenza degli studenti che non si avvalgono e che richiedano un’attività alternativa. E’ della durata dell’intero anno scolastico; valutare l’intervento come da normativa vigente. 3.09 ORI ENTAMENTO Le logiche dell’orientamento Scegliere la propria strada, nella formazione come nel lavoro, non sempre è frutto di decisioni libere, veramente autonome e consapevoli. I tanti e diversi condizionamenti dei contesti di provenienza, le incertezze e le asimmetrie informative sulle aspettative, sui profili e sugli sbocchi dei percorsi di istruzione e formazione o sui fabbisogni professionali e di competenze del sistema produttivo, rappresentano altrettanti ostacoli sulla strada di tanti giovani, che la statistica fotografa nei tassi preoccupanti di dispersione e abbandono formativo, di inoccupazione e disoccupazione ma anche di sotto inquadramento, di flessibilità non tutelata, anticamera della precarietà. Oggi persino di fenomeni di giovani che né studiano né lavorano. Per tutti, sia per chi studia che per chi lavora, l’identificazione di percorsi di qualificazione, aggiornamento e riqualificazione, specializzazione o riconversione, funzionali a capitalizzare i talenti di cui ciascuno è portatore è un processo efficace solo se seriamente ancorato alla percezione di sé e alla conoscenza del mercato del lavoro e dei fabbisogni professionali che esso esprime. Per meglio progettare interventi di orientamento, in via preliminare è utile distinguere tra: • l’orientamento di base, scopo primario è la prevenzione della dispersione scolastica all’interno della scuola dell’obbligo e della scuola superiore; • l’orientamento formativo, che consiste nell’accompagnamento delle motivazioni e delle attitudini individuali verso percorsi sulle competenze e sul progetto professionale all’interno della società della conoscenza. L’Orientamento formativo, ha lo scopo di: • stimolare la capacità funzionale al “saper scegliere” nelle situazioni a maggior grado di complessità; • promuovere l’approccio alla soluzione di problemi; 46 • individuare nelle persone le manifestazioni attitudinali e gli interessi per specifiche aree professionali, motivando ad ulteriori approfondimenti di competenze, stimolando allo stesso tempo una visione positiva del futuro; • fornire corrette conoscenze ed esperienze per una lettura analitica e di interpretazione del contesto socioeconomico e culturale, sia a livello locale che a livello nazionale/internazionale. Ambito di lavoro individuato Pur riconoscendo la fondamentale importanza dell’orientamento nel corso della scuola dell’obbligo, focalizza le sue energie sulle azioni da intraprendere nell’ultimo ciclo della scuola secondaria superiore, per realizzare specifiche attività a sostegno del processo di scelta degli studenti in funzione degli studi universitari, della qualificazione professionale o del lavoro. In particolare, tra il quarto e il quinto anno delle superiori è possibile mettere a disposizione azioni e strumenti mirati quali: • incontri sulla necessità e sulle modalità di costruzione di un progetto personale e sulle possibilità concrete per proseguire gli studi o per trovare un lavoro; • attività mirate alla scoperta di possibili ambiti di interesse e delle “vocazioni” personali da parte degli studenti; • vetrine di conoscenza dei settori produttivi e delle figure professionali di riferimento, consolidate o emergenti; • percorsi sulla mappatura delle informazioni – in accordo con enti locali o organismi rappresentativi del mondo del lavoro, dell’economia e delle professioni – su: a) l’offerta di qualificazione professionale e di specializzazione e le opportunità di lavoro collegate; b) le borse di studio e i programmi di mobilità degli studenti all’estero. Infine l’orientamento (all’università, alla formazione professionale, al lavoro) potrà ulteriormente svilupparsi con: • una consulenza orientativa individualizzata; • l’accompagnamento all’acquisizione di competenze e di capacità imprenditoriali per lo sviluppo del lavoro autonomo; • l’organizzazione di specifici percorsi di studio-lavoro per sostenere ulteriormente l’orientamento e la formazione. Per le classi del biennio, la scuola fornisce un servizio informativo inerente alle specializzazioni d’istituto, mentre per le classi successive si provvede ad illustrare ed orientare sia per un inserimento immediato nel mondo del lavoro che per la continuazione degli studi in corsi di specializzazione od universitari. L'orientamento passerà necessariamente attraverso fasi diverse: Raccordo con Scuole Medie: scheda guida per la raccolta dei dati Scuola Aperta informazione quanto più precisa e dettagliata possibile sulla specificità dei corsi attivati, destinata agli alunni che ancora frequentano la scuola dell'obbligo, particolarmente l'ultimo anno; Accoglienza delle prime classi all'inizio dell'anno scolastico; Orientamento in itinere; Orientamento in uscita, RACCORDO CON SCUOLE MEDIE: SCHEDA GUIDA PER LA RACCOLTA DEI DATI Con la delibera del Collegio dei Docenti viene riproposta l’attività di raccordo con le scuole medie, già svolta dall’anno scolastico 2007/2008 a cura della prof.ssa Annamaria Grusini. L’esperienza è stata giudicata molto positivamente dai Dirigenti Scolastici e dai coordinatori delle scuole medie ed il lavoro è risultato molto utile per la formazione delle classi del corrente anno scolastico, acquisendo notizie sia per gli studenti che si iscrivono dalle scuole medie, sia per quelli che provengono da altri istituti. La scheda di rilevazione dati , verrà inviata alle scuole medie ed agli altri istituti secondari di secondo grado; nel pieno rispetto della normativa della privacy. Le schede saranno inviate alle scuole medie e/o superiori dopo il termine per le iscrizioni, e ritirate in seguito. SCUOLA APERTA Le iniziative di Orientamento rivolte agli alunni delle Scuole Medie che il nostro Istituto quest’anno intende promuovere sono le seguenti: SCUOLA APERTA AL POMERIGGIO Sabato Sabato Martedì 14 Dicembre 2013 dalle 16.00 – 18-00 18 Gennaio 2014 dalle 16.00 – 18-00 28 Gennaio 2014dalle 1.00 – 19.00 SCUOLA APERTA AL MATTINO Sabato 14 Dicembre 2013 dalle 9.00 – 12.00 47 Sabato 18 Gennaio 2014 dalle 9.00 – 12.00 È possibile concordare individualmente la partecipazione ad un’attività didattica, frequenza nei mesi di dicembre 2013 e gennaio 2014, previo appuntamento telefonico in segreteria (specificando nome, cognome, recapito telefonico, scuola di provenienza e indirizzo prescelto). Per favorire una più sintetica ed esauriente presentazione della scuola, nell'ambito di ogni giornata di SCUOLA APERTA saranno programmati quattro incontri che avrà il seguente svolgimento: 1. Ricevimento studenti e familiari in Aula Magna: illustrazione dei corsi e visione DVD; 2. Breve visita guidata all'Istituto, ai laboratori, alle officine ed alla palestra; 3. Incontro con i docenti di ogni settore per approfondimenti e chiarimenti su programmi, orari, finalità educative, progetti didattici relativi ai corsi attivati. Scuola Aperta Alla Mattina 1) Ogni sabato di febbraio e marzo dalle 9.20 alle 10.10 un docente orientatore sarà a disposizione di genitori e ragazzi per illustrare le caratteristiche dell'Istituto e visitarlo. 2) È possibile concordare individualmente una giornata di frequenza nei mesi di febbraio e marzo, previo appuntamento telefonico in segreteria (specificando nome, cognome, recapito telefonico, scuola di provenienza e indirizzo prescelto). 3) È possibile incontrare gli insegnanti di sostegno per facilitare l'orientamento degli alunni diversamente abili, previo appuntamento telefonico in segreteria. ACCOGLIENZA DELLE PRIME CLASSI ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO; Il progetto si rivolge a tutti gli allievi delle classi prime e si realizza, secondo un programma approvato dal Collegio dei Docenti ed eventualmente corretto dai Consigli di classe, nelle due settimane iniziali di scuola. Nell’ambito del progetto accoglienza studenti, sono impegnati in particolar modo alcuni docenti che svolgono incarichi di riferimento nell’ambito dell’istituto e della classe: Il Dirigente Scolastico I Responsabili d’Indirizzo I Coordinatori di classe Il Responsabile delle misure di prevenzione e protezione degli incendi Si ritiene di fondamentale importanza la collaborazione attiva di tutti i docenti, al fine di ottenere un intervento costruttivo ed omogeneo a favore di tutti gli studenti delle diverse sezioni. Ogni docente presente nella classe e/o titolare di una determinata attività è tenuto a riportare con precisione lo svolgimento della medesima, raccogliendo eventuali osservazioni che poi saranno presentate e valutate dal Consiglio di classe, anche al fine di apportare eventuali modifiche alle azioni svolte. L’obiettivo principale che la scuola si propone di raggiungere è quello di favorire l’inserimento degli studenti del primo anno, aiutandoli a superare l’iniziale disagio e le prime eventuali difficoltà. Le fasi del progetto di accoglienza sono le seguenti: 1. Elaborazione del progetto e presentazione al Collegio dei Docenti 2. Riunione preliminare illustrativa con i docenti interessati 3. Svolgimento del progetto durante le prima settimana di lezione 4. Verifica dell’azione svolta, mediante somministrazione questionari agli studenti Gli insegnanti della classe si alterneranno nel realizzare l’accoglienza, utilizzando non solo gli interventi suindicati ma anche tutti quelli suggeriti dall’esperienza didattica di ciascuno, in modo da tranquillizzare gli studenti al fine di prevenire e ridurre le forme di disagio. ACCOGLIENZA CON I GENITORI DEGLI ALUNNI ISCRITTI ALLE CLASSI PRIME L’Istituto “Cossar – da Vinci” quest’anno ha ritenuto opportuno rendere partecipi e consapevoli le famiglie sul POF(Piano Offerta Formativa) in maniera più capillare ed incisiva. A tale scopo sono stati predisposti degli incontri con il Dirigente Scolastico e con i Coordinatori, delle classe delle classi prime, in modo da instaurare un clima di collaborazione scuola-famiglia; anche in ottemperanza delle disposizioni Ministeriali sul Patto Educativo di Corresponsabilità. ORIENTAMENTO IN ITINERE Orientamento svolto mediante incontri con esperti di settore; visite presso enti, associazioni, aziende, stage; informazioni dettagliate e concrete sugli sbocchi professionali e sulla prosecuzione degli studi a livello superiore, sia dopo la qualifica che dopo la maturità (laurea, laurea breve, corsi post-qualifica, corsi postdiploma, ecc.) ORIENTAMENTO IN USCITA 48 La formazione integrata in questo istituto privilegia un contatto frequente con il mondo del lavoro e favorisce incontri con esperti provenienti dal settore aziendale, industriale, artigianale e dei servizi sociali. Particolare cura è posta, per l’indirizzo industriale ed artigianale, alla problematica della sicurezza sul lavoro e pertanto ci si avvale della consulenza offerta dagli organi statali preposti a tale settore. Centro informazione e consulenza (C.I.C.) Per prevenire il disagio e andare incontro alle difficoltà che gli allievi adolescenti si trovano ad affrontare nell’Istituto, da alcuni anni, si sono attivati il progetto salute e il servizio C.I.C. Un numero consistente di allievi dell’istituto costituisce una fascia a rischio: questi ragazzi portano con sé un disagio sia a livello scolastico sia a livello famigliare che si manifesta in atteggiamenti provocatori o passivi, in una mancanza di autostima, in scarsa motivazione culturale, in diffidenza nei confronti dell’adulto, in una progettualità debole o nulla. E’ quindi comprensibile il loro scarso impegno, la saltuaria frequenza, la partecipazione e l’interesse scadenti. La causa del loro malessere è da ricercarsi spesso nelle situazioni famigliari difficili e complesse in cui mancano i rapporti interpersonali e sono invece presenti forme conflittuali. Per affrontare queste forme di sofferenza sociale e familiare è operante nell’istituto un Centro d'i informazione e Consulenza in cui operano alcuni docenti che possono avvalersi anche dell’intervento di esperti esterni. Erogazione di una consulenza psicologica in collaborazione con il SERT, sia pure in forma ridotta (tenuto conto dei gravi problemi logistici esistenti e delle risorse economiche disponibili). Queste le attività previste: intervento sulle assemblee studentesche per comprenderne le origini, la validità e l'attualità; riflessione sulla solidarietà attraverso un'analisi del territorio Ambiti di intervento del C.I.C. Accoglienza allievi Attività di ascolto con gli allievi Rapporti con le famiglie Rapporti con i consigli di classe Rapporti con i servizi socio-sanitari territoriali, con i consultori e le organizzazioni di volontariato sociale gli interventi ritenuti necessari e nelle modalità più opportune. 49 4.1. 4.2. 4.3. 4.4. 4.5. 4.6. 4.7. FREQUENZA E VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO VERIFICA, VALUTAZIONE MISURAZIONE DEL PROFITTO V A L U T A Z I O N E D E L C OM P O R T A M E N T O D E F I N I Z I O N E D E I C R I T E RI PE R L O S V O L G I M E N T O D E G L I S C R U T I N I F I N A L I CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO FORMATIVO S O S P E N S I O N E D I GI U D I Z I O - P I A N O DI A T T U A Z I O N E D E I C O R S I D I R E C U P E R O 4.1. FREQUENZA E VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO Dal D.P.R.22 giugno 2009 n°122 “Regolamento per la valutazione degli alunni” Art.14 c.7 A decorrere dall'anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado, ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all'ultimo anno di corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato. Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l'esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di ciclo. Procedure rilevazione adottate dall’Istituto: 1. rilevazione quotidiana da parte sia dal docente della 1 ora che viene delegato dal Dirigente scolastico a questa funzione, il quale registrerà sul giornale di classe il provvedimento adottato. 2. Il docente della 1ora di lezione è responsabile nel verificare che gli allievi abbiano giustificato i giorni di assenza, segnalando eventualmente nelle comunicazioni gli allievi inadempienti. La 5 richiesta o multipli di questa dovranno invece essere giustificate dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato. 3. I permessi di entrata in ritardo e di uscita anticipata saranno concessi limitatamente alle prime 2 o alle ultime 2 ore di lezione rispettivamente soltanto se: dovute a visite mediche documentate; richiesti con un giorno di anticipo e successivamente documentati. 4. A parziale deroga verrà ammessa l’entrata in ritardo o l’uscita anticipata con richiesta nello stesso giorno di fruizione solo se l’allievo sarà accompagnato o prelevato dal genitore o da chi ne fa le veci. 5. Compilazione mensile da parte del Coordinatore di classe del modulo tabellare delle assenze 6. Verifica incrociata al termine di ogni trimestre, in base alle documentazioni delle giustificazioni presentate dal singolo allievo/a compresi i certificati medici 7. Comunicazione mensile alle famiglie, tramite lettera delle assenza troppo frequenti o sistematiche 8. Comunicazione con telefonata, telegramma, fonogramma dei casi a rischio cioè assenze che superano i limiti come da normativa vigente. 9. Delibera del Consiglio di Classe in base alla normativa vigente sul voto di condotta o sulla non ammissione allo scrutinio nel caso di superamento dei limiti previsti. 4.2. VERIFI CHE E VALUTAZIONI Preso atto dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 (in GU 19 agosto 2009, n. 191) Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, (di seguito per brevità chiamato “Regolamento”) riportato per intero alla fine del presente documento (Allegato 2) alla luce di questo regolamento e in pieno accordo con esso si definiscono i criteri per verifiche e valutazioni. VERIFICHE Le verifiche, intese come strumenti di controllo del grado d’apprendimento degli alunni e dell'efficacia delle metodologie usate dagli insegnanti, devono essere condotte, con frequenza e tempestività, al termine di processi didattici temporalmente definiti, per poter servire da rinforzo o da correzione al processo d’apprendimento; devono inoltre accertare, attraverso i vari tipi di prove, il grado di conoscenza, comprensione e interiorizzazione dei contenuti da parte dei discenti. 50 Onde stabilire corrispondenze comuni fra voti e giudizi, si è convenuto sulla congruità dello schema seguente: VOTO GIUDI ZIO SI NTETI CO 10 Eccellente 9 Ottimo 8 Buono 7 Discreto 6 Sufficiente 5 Insufficiente 4 Gravemente Insufficiente 3 Del tutto insufficiente 2 Negativo 1 Del tutto negativo Prove scritte Il Collegio dei docenti fissa, di norma, un numero minimo di due prove scritte per periodo, per ogni materia che preveda lo scritto. I criteri correzione di valutazione sono formalizzati, come seguono: coerenza (adesione al titolo, adesione alle richieste specifiche); correttezza (morfologico-sintattica e/o nelle procedure risolutive); espressività (adeguatezza, ricchezza lessicale, terminologia specifica); contenuto (livello di conoscenza specifica e qualità delle informazioni); organicità (completezza di elaborazione); originalità (taglio personale del lavoro); capacità critica (riflessioni e valutazioni personali ben motivate); predisposizione professionale. Nelle classi terze e quinte, in vista degli esami di qualifica e di Stato ed alla luce delle disposizioni in materia di prove d’esame, docenti propongono agli alunni lo svolgimento di elaborati in comune tra materie affini e d’indirizzo, così da poterli esercitare in vista degli esami ed esprimere sugli stessi una valutazione collegiale. Prove orali Ci si atterrà alla conoscenza e comprensione dei contenuti, alla sicurezza ed organicità espositiva, alla capacità critica e di collegamento interdisciplinare, all'impegno e alla costanza profusi dall'alunno nello studio, alla capacità di fornire utili contributi alla discussione o elaborazione collettiva, all’inclinazione o predisposizione professionale, eventualmente anche all’emergenza d’interessi autonomi coltivati mediante letture e ricerche personali. Prove pratiche Per quanto riguarda invece le prove pratiche, si dovranno prendere in considerazione i seguenti aspetti: rispetto della consegna data livello di conoscenza e capacità operativa corretta applicazione degli strumenti razionalizzazione delle fasi operative rispetto dei tempi di lavoro previsti originalità del procedimento operativo. 4.3. CRITERI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PROFITTO MISURAZIONE Si precisa che per le prove per le quali non si procede a misurazione attraverso l’attribuzione di un punteggio cui far corrispondere un voto in decimi, verranno utilizzati i seguenti criteri e si propone una corrispondenza tra voti e giudizi formulati secondo lo schema seguente: VOTO 10 MISURAZIONE DEL PROFITTO Valutazione eccellente: Sono presenti in modo completo e personale tutti gli aspetti richiesti, in un quadro organico e significativo di conoscenze. Capacità espositiva chiara, coerente, efficace con spunti originali. 51 9 8 7 6 5 4 3 2 1 Valutazione ottimo: Sono presenti tutti gli aspetti richiesti inseriti in un quadro organico di conoscenze. Esposizione chiara, coerente e personale. Valutazione buono: Padronanza procedurale e presenza piena degli aspetti richiesti. Capacità espositiva chiara e coerente. Valutazione discreto: Sostanziale padronanza procedurale e presenza di quasi tutti gli aspetti richiesti. Forma linguistica generalmente corretta. Valutazione sufficiente: Sostanziale presenza degli aspetti essenziali richiesti. Capacità espositiva complessivamente adeguata pur in presenza di incertezze e scorrettezze. Valutazione insufficiente: Presenza di carenze rispetto agli aspetti fondamentali richiesti. Uso del lessico disciplinare non sempre adeguato. Valutazione gravemente insufficiente: Presenza dei soli aspetti elementari richiesti, in un quadro confuso e disorganico. Lessico disciplinare carente o inadeguato. Valutazione del tutto insufficiente: Presenza di importanti lacune e/o conoscenze frammentarie degli aspetti richiesti. Gravi errori concettuali e/o di procedura. Lessico confuso e scorretto. Valutazione negativa: Presenza di elementi isolati e scarsamente significativi. Linguaggio espositivo del tutto inadeguato. Valutazione del tutto negativa: Prova non svolta. VUTAZIONE La valutazione verrà effettuata in base ai voti ricavati con i criteri sopra esposti, tenendo anche conto di tutti gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi. Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto: dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche dell’impegno profuso della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza della partecipazione al dialogo educativo dell’assiduità nella frequenza Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento alla seguente griglia: VOTO VALUTAZIONE Obiettivi raggiunti in modo eccellente Costante nell’impegno, autonomo, partecipe e interessato, dimostra padronanza e competenze sicure ed approfondite, capacità critiche, rielaborativi, analitiche e sintetiche. Usa in modo sicuro 10 ed efficace i codici comunicativi, è in grado di trasferire le competenze anche in contesti non noti con contributi originali. Obiettivi raggiunti in modo ottimo Motivato e autonomo, costante nell’impegno, dimostra padronanza e competenze sicure in tutti 9 gli aspetti richiesti, ha capacità rielaborative e di collegamento. Si esprime correttamente e usa in modo corretto i codici comunicativi. Sa formulare valutazioni critiche. 8 7 Obiettivi raggiunti in modo buono Costante e regolare nell’impegno, dimostra soddisfacenti competenze e padronanza in quasi tutti gli aspetti richiesti; positive capacità di analisi e sintesi. Usa in modo appropriato i vari codici comunicativi. Obiettivi raggiunti in modo discreto Impegno costante, raggiunge con una certa regolarità gli obiettivi prefissati. Usa in modo generalmente appropriato i codici comunicativi. 52 Obiettivi raggiunti in modo sufficiente Si orienta con qualche aiuto nello svolgimento delle consegne affidate raggiungendo 6 sostanzialmente gli obiettivi minimi prefissati. L’uso dei codici comunicativi è, nel complesso, abbastanza appropriato. Obiettivi Non raggiunti – valutazione insufficiente Superficiale e discontinuo, si orienta con difficoltà, dimostra competenze lacunose pur 5 raggiungendo talvolta gli obiettivi minimi richiesti. L’uso dei codici comunicativi è ancora incerto. Obiettivi Non raggiunti - valutazione gravemente insufficiente Incostante nell’impegno, si orienta con evidente difficoltà anche se aiutato. Le lacune presenti 4 non gli consentono di conseguire la maggior parte degli obiettivi richiesti. L’uso dei codici comunicativi è inadeguato. Obiettivi Non raggiunti - valutazione del tutto insufficiente Molto discontinuo nell’impegno e nella partecipazione al dialogo educativo, non comprende le 3 consegne e produce elaborati del tutto insoddisfacenti con gravi lacune rispetto ai contenuti ed ai concetti da acquisire. Obiettivi completamente non raggiunti – valutazione negativa Non mostra partecipazione al dialogo educativo rifiutando le attività proposte. Evidenzia 2 conoscenze isolate e non significative commette gravi e sostanziali errori e non è in grado di riconoscerli. Obiettivi completamente non raggiunti – valutazione del tutto negativa L’alunno oppone un sistematico rifiuto all’attività svolta ed ad ogni tipo di verifica. Dimostra 1 totale mancanza di impegno. Nel caso di carenze riscontrate alla fine valutazioni di ciascun periodo verranno effettuate le attività di recupero come deliberato nell’odierno Collegio dei Docenti e con le modalità riportate al punti precedente. VALUTAZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Riferimenti. D.P.R. 87/2010-Articolo 8, comma 3 che si riporta 3. L’area di professionalizzazione di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro della pubblica istruzione 15 aprile 1994 è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e sino alla messa a regime dell’ordinamento di cui al presente regolamento, con 132 ore di attività in alternanza scuola lavoro a valere sulle risorse di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77. L’A.S.L. è inserita nel curricolo disciplinare e pertanto diventa oggetto di valutazione del Consiglio di Classe nelle classi terze, quarte e quinte. La valutazione dell’ A.S.L. è parte integrante della valutazione complessiva. Al termine dei percorsi di A.S.L. è prodotto un documento di certificazione delle competenze acquisite. 4.4. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO Riferimenti: D.P.R. 122/2009 - Art. 7. Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena accettazione del Patto educativo di corresponsabilità e del conseguente Regolamento di istituto. Il Consiglio di Classe esamina con tempestività ogni violazione del Regolamento di Istituto, erogando, se il caso, le sanzioni coerentemente a quanto in esso stabilito, consapevole che sia l’atto compiuto dallo studente che le sanzioni vanno ad essere oggetto di valutazione al termine del periodo o quadrimestre. Il voto di condotta riassume quindi tutti gli elementi positivi, problematici, negativi, del comportamento dell’alunno, tenendo in considerazione anche i mutamenti occorsi nel periodo che viene valutato. La valutazione è progressivamente decrescente dal 10 in base alla gravità e al numero delle infrazioni o delle mancanze al Patto educativo di corresponsabilità ed al Regolamento di Istituto: ovvero la valutazione massima equivale al loro pieno e consapevole rispetto. Il voto di condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di Classe, riunito per le operazioni di scrutinio, in base ai seguenti criteri. 5. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO VOTO CRITERI 53 10 9 8 7 6 dal 5 all’1 Consapevole rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica Interesse e partecipazione costante e propositiva alle attività scolastiche Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche Osservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza Rispetto del regolamento scolastico con assenza di provvedimenti disciplinari Frequenza puntuale e assiduac(tasso di assenteismo inferiore al 3%) Rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica Interesse e partecipazione costante alle attività scolastiche Regolare svolgimento delle consegne scolastiche Osservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza Rispetto del regolamento scolastico (tasso di assenteismo inferiore al 3%) Frequenza regolare (tasso di assenteismo compreso tra il 3% e il 5%) Rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica Interesse e partecipazione alterna alle attività scolastiche Svolgimento non sempre puntuale delle consegne scolastiche Osservanza non regolare delle disposizioni organizzative Non sempre adeguato rispetto del regolamento scolastico Frequenza alterna (tasso di assenteismo compreso tra il 5% e l’ 8%)Frequenza alterna Mancato rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica con alcuni episodi di comportamento non corretto Partecipazione discontinua, anche di disturbo alle attività scolastiche Svolgimento saltuario delle consegne scolastiche Mancanze nell’osservanza delle disposizioni organizzative Scarso rispetto del regolamento scolastico con presenza di provvedimenti disciplinari anche se di entità non grave Elevato numero di assenze (tasso di assenteismo compreso tra l’ 8% e il 10%) Mancato rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica con uno o più episodi rilevanti di comportamento non corretto Partecipazione discontinua, con reiterato disturbo alle attività scolastiche Inesistente svolgimento delle consegne scolastiche Violazione delle norme organizzative Insufficiente rispetto del regolamento scolastico con presenza di provvedimenti disciplinari Elevato numero di assenze e/o ritardi (tasso di assenteismo superiore al 10%) Mancato rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica con uno o più episodi di violenza, tali da modificare significativamente in senso negativo i rapporti all’interno della comunità scolastica (classe, Istituto) e da ingenerare allarme sociale. Partecipazione discontinua, con deliberato e reiterato disturbo alle attività scolastiche Svolgimento delle consegne scolastiche del tutto assente o nullo Deliberata violazione delle norme di sicurezza e/o organizzative Nessun rispetto del regolamento scolastico con presenza di numerosi provvedimenti disciplinari di grave entità o di episodi di particolare rilevanza Elevato numero di assenze e/o ritardi. (tasso di assenteismo superiore al 20%). 5.2. DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI FINALI Preso atto dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 (in GU 19 agosto 2009, n. 191) Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, (di seguito per brevità chiamato “Regolamento”) riportato per intero alla fine del presente documento (Allegato 2)alla luce di questo regolamento e in pieno accordo con esso si definiscono i criteri per lo svolgimento degli scrutini finali. Premesso che: le valutazioni disciplinari, proposte dai singoli docenti, dovranno essere il frutto di un congruo numero di verifiche scritte, grafiche, orali e pratiche, svolte a scuola o a casa, in conformità con quanto stabilito nel 54 P.O.F., classificate nel corso dell’anno scolastico per accertare il raggiungimento degli obiettivi propri di ciascuna disciplina, Le valutazioni proposte dovranno essere corredate da un breve giudizio che attesti le motivazioni del voto proposto (art. 2 R.D. 2049 “i voti si assegnano su proposta dei singoli docenti in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di verifiche”), la valutazione sarà effettuata in base ai voti ricavati, tenendo anche conto di tutti gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi. Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto: dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche; dell’impegno profuso; della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza; della partecipazione al dialogo educativo; dell’assiduità nella frequenza; Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento ai criteri di misurazione precedentemente indicati. Valutazione La valutazione sarà effettuata in base ai voti ricavati con i criteri sopra esposti, tenendo anche conto di tutti gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi. Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto: dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche dell’impegno profuso della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza della partecipazione al dialogo educativo dell’assiduità nella frequenza Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al raggiungimento degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento alla griglia riportata alle pagine 4 e 5. Nel caso di carenze riscontrate alla fine valutazioni di ciascun periodo verranno effettuate le attività di recupero. Valutazione del Comportamento Il voto di condotta verrà proposto dal docente coordinatore di classe che dovrà tener conto di tutti gli elementi che caratterizzano il comportamento scolastico secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti, in base alla seguente tabella nel rispetto dell’art. 7 del Regolamento, sopra citato e della tabella riportata alle pagine 6 e 7. Scrutini Finali Alunni Classi Prime – Seconde – Terze - Quarte Riferimenti:D.P.R. 122/2009 Art. 4, comma 5 e Art. 14 In sede di scrutinio finale sono ammessi alla classe successiva (alunni delle classi prima, seconda e quarta): a) Gli allievi che riportano la sufficienza (voto 6): nel comportamento in tutte le materie b) Gli alunni che presentino un’insufficienza non grave in una o più discipline, tale da non determinare comunque una carenza nella preparazione complessiva. Prima dell’approvazione dei voti, il Consiglio di classe, sulla base di parametri di giudizio stabiliti preventivamente, procede ad una valutazione che tenga anche conto: della Possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate, nel corso dell’anno scolastico successivo; della possibilità di seguire proficuamente il programma di studi di detto anno scolastico. In particolare tali alunni vanno valutati sulla base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma ma coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti. Alla fine delle classi seconde si provvederà al rilascio della Certificazione delle competenze, come dal D.P.R. n. 122/2009, art. 8.e relativo modello ministeriale. La valutazione delle competenze verrà effettuata in ambito del Consiglio di Classe ricorrendo alle discipline concorrenti alla loro acquisizione nei quattro Assi culturali, come da delibera di cui al punto successivo dell’o.d.g. Scrutini Finali Alunni Classi Terze con Esami di qualifica surrogatori Per quanto riguarda la valutazione degli alunni delle classi terze con esami di qualifica surrogatori, si fa riferimento a quanto segue: A) Ai fini della valutazione d’ammissione per ogni disciplina, saranno applicate le seguenti percentuali: 70% alla media annuale della valutazione e 30% alla valutazione delle prove finali. 55 B) L’ammissione agli esami finali sarà determinata secondo la normativa vigente che regola l’ammissione e la valutazione degli alunni che sostengono l’esame di qualifica. C) Ai fini della verifica e valutazione dei PDP relativi agli alunni con diagnosi DSA, si compilerà il modulo specifico dove la parte I sarà compilata da ogni singolo docente, la parte II dall’intero Consiglio di Classe. Criteri per la valutazione delle prove d’esame e attribuzione dei relativi punteggi. Alle due prove d’esame è assegnato un totale di 10 punti massimi complessivi, come previsto dalla normativa sugli esami di qualifica, e i punteggi alle prove sono attribuiti secondo i descrittori di livello di seguito riportati: 1. Punteggio della prova massimo 4 punti punteggio Descrittore di livello della prova Riferita a ../10 -4 Prova consegnata in bianco 1 -3 Prova negativa 2 -2 Prova del tutto insufficiente 3 -1 Prova gravemente insufficiente 4 0 Prova insufficiente 5 +1 Prova quasi sufficiente o sufficiente 6 +2 Prova discreta 7 +3 Prova buona 8 +4 Prova ottima o eccellente 9 - 10 2. Punteggio della prova massimo 5 punti punteggio Descrittore di livello della prova Riferita a ../10 -4 Prova consegnata in bianco 1 -3 Prova negativa 2 -2 Prova del tutto insufficiente 3 -1 Prova gravemente insufficiente 4 0 Prova insufficiente 5 +1 Prova quasi sufficiente o sufficiente 6 +2 Prova discreta 7 +3 Prova buona 8 +4 Prova ottima o eccellente 9 +5 Prova eccellente 10 3. Punteggio della prova massimo 6 punti punteggio Descrittore di livello della prova Riferita a ../10 -3 Prova consegnata in bianco 1 -2 Prova negativa 2 -1 Prova del tutto insufficiente 3 0 Prova gravemente insufficiente 4 +1 Prova insufficiente 5 +2 Prova quasi sufficiente o sufficiente 6 +3 Prova discreta 7 +4 Prova buona 8 +5 Prova ottima 9 +6 Prova eccellente 10 All’eventuale colloquio sono attribuiti i punti dati dalla differenza tra 10 e il valore assoluto della somma algebrica dei punti ottenuti dal candidato nella prima prova scritta (P1) e nella seconda prova scritta (P2), cioè: PUNTI COLLOQUIO = 10 - | P1 + P2| I punti del colloquio (Pcoll) saranno ripartiti secondo le seguenti percentuali (arrotondando all’intero successivo se la parte decimale è maggiore o uguale a 0,500) per i seguenti descrittori: punteggio Descrittore di livello della prova Riferita a ../10 0% di Pcoll Prova dall’insufficiente al gravemente 1–2–3–4-5 sufficiente, al del tutto negativa 40% di Pcoll Prova sufficiente 6 70% di Pcoll Prova discreta 7 80% di Pcoll Prova buona 8 100% di Pcoll Prova ottima o eccellente 9 - 10 56 Scrutini Finali Alunni Classi Quinte Riferimenti: D.P.R. 122/2009-Art. 6 Che si riporta di seguito: 1. Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’esame di Stato. 2. Sono ammessi, a domanda, direttamente agli esami di Stato conclusivi del ciclo gli alunni che hanno riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti. Le votazioni suddette non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica. 3. In sede di scrutinio finale il consiglio di classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di educazione fisica, gli insegnanti tecnico-pratici nelle modalità previste dall’articolo 5, commi 1-bis e 4, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i docenti di sostegno, nonché gli insegnanti di religione cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono di quest’ultimo insegnamento, attribuisce il punteggio per il credito scolastico di cui all’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323, e successive modificazioni. 4. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola, ai sensi dell’articolo 96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196. Per gli allievi delle classi 5e dovrà essere formulato un giudizio di ammissione o di non ammissione all’Esame di Stato. 5.3. CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO FORMATIVO Premesso che: per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione dei punti di credito scolastico della classi terza, quarta e quinta, si fa riferimento alla tabella A allegata al D.M. n. 99 del 16/12/2009, che ha sostituito le tabelle allegate al D.P.R. 23/07/1998 n. 323 e quelle allegate al D.M. 42/2007. TABELLA A (sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007) CREDITO SCOLASTICO Candidati interni Media dei voti Credito scolastico (Punti) I anno II anno III anno M=6 3-4 3-4 4-5 6 < M≤ 7 4-5 4-5 5-6 7 < M≤ 8 5-6 5-6 6-7 8 < M≤ 9 6-7 6-7 7-8 ≤ 10 9<M 7-8 7-8 8-9 NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti 57 formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifica, espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5). Il credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun allievo durante l’anno scolastico in corso, e viene computato tenendo conto dei seguenti elementi: 1. Della media dei voti (compreso quello di condotta) risultante dallo scrutinio finale per ciascun allievo, il cui valore numerico permette l’inserimento in una delle fasce di punteggio previste dalle tabella A di cui sopra, riferite al D.M. n. 42/2007 (classi quinte) e al D.M. 99/2009 (classi terze e quarte); 2. Di un insieme di altri fattori aggiuntivi per individuare la posizione nella fascia quali: a. l’entità della frazione numerica della media dei voti che può avvicinarsi maggiormente all’unità superiore (da 0,50 a 0,99) b. il comportamento scolastico attestato dal voto di condotta; c. le attività complementari ed integrative (attività proposte ed attuate all’interno dell’istituzione scolastica) seguite con costanza (almeno 70% di presenza) e profitto; d. eventuali crediti formativi. ASSEGNAZIONE CREDITO SCOLASTICO Si stabilisce di attribuire ed assegnare un credito scolastico pari al livello superiore della banda di oscillazione nella quale è stato inserito per effetto della media dei voti conseguita nello scrutinio finale del corrente anno scolastico (Tabella A allegato art. 11 comma 2 del D.P.R. 323 dd. 23/07/1998 e del D.M. n. 42 del 22/05/2007) a quegli studenti che sono in possesso di: a) valore della frazione numerica della media dei voti più prossima all’unità superiore (da 0,50 a 0,99) oppure di due su tre dei seguenti elementi b) piena partecipazione e responsabile impegno alla vita scolastica; c) presenza in attività complementari ed integrative (attività proposte ed attuate dall’istituzione scolastica); d) eventuali crediti formativi. ASSEGNAZIONE CREDITO FORMATIVO Per quanto riguarda il credito formativo, ci si riferisce all’articolo 9 dell’O.M. 40/2009 e al D.M. 24/02/2000, dove è stabilito che questo non costituisce punteggio aggiuntivo, ma è uno degli elementi che concorrono a determinare il livello del credito all’interno della fascia di spettanza, maturata a seguito della media dei voti ottenuta per effetto dello scrutinio finale. Il credito formativo rappresenta la valorizzazione di attività extra scolastiche riguardanti esperienze qualificate, di significativo rilievo, svolte per un ragionevole lasso di tempo e maturate in ambiti e settori della società civile legati alla formazione della persona ed alla sua crescita. Sono approvati i criteri per l’assegnazione del credito formativo, per l’anno scolastico corrente, ai sensi delle normative vigenti, per quanto di propria competenza, nonché per la valutazione delle esperienze che danno titolo a crediti formativi ed in particolare si precisa che tali attività possono riguardare: a) ambiti culturali, artistici e ricreativi b) formazione professionale c) lavoro d) volontariato e) solidarietà f) cooperazione g) sport e debbono permettere l’acquisizione di competenze coerenti con il tipo di corso a cui si riferisce l’esame di stato e documentate secondo le previste norme di legge. Per quanto riguarda tutti gli aspetti sopra considerati, ci si riferisce all’articolo 8 dell’O.M. 40 del 08/04/2009. 5.4. SOSPENSIONE DI GIUDIZIO – PIANO ATTUAZIONE DEI CORSI DI RECUPERO Riferimenti:D.P.R. 122/2009-Art. 4, comma 6 Sarà sospeso il giudizio per quegli allievi che presentino un’insufficienza in una o più discipline per i quali si ritiene di dover procedere ad ulteriori accertamenti per verificare se tale situazione compromette la preparazione complessiva e quindi preclude o rende oltremodo difficoltoso il proseguo degli studi nella classe successiva, oppure può essere suscettibile di miglioramenti. Il Consiglio di Classe procederà alla valutazione tenendo conto della possibilità dello studente di raggiungere gli obiettivi formativi e dei contenuti o di evidenziare sensibili miglioramenti nelle discipline interessate nei tempi 58 ulteriori stabiliti dalla delibera del collegio dei Docenti che rende esecutiva l’O.M. 92/2007 relativa all’anno scolastico corrente. In particolare tali alunni vanno valutati sulla base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma, ma coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti e della possibilità, anche a seguito della frequenza dei corsi di recupero obbligatori, di sanare anche parzialmente le carenze. Per gli allievi in sospensione di giudizio, alla fine dei corsi di recupero saranno fatte le ulteriori verifiche secondo le modalità stabilite dai Consigli di classe, che saranno seguite dalla prosecuzione degli scrutini finali per il definitivo giudizio di Ammissione o Non Ammissione alla classe successiva di detti allievi. La prova di verifica non è l’unico elemento che il Consiglio di classe dovrà prendere in considerazione per determinare l’Ammissione o la Non Ammissione alla classe successiva, ma è un ulteriore elemento per completare il processo valutativo finale. SI ATTUA IL RECUPERO QUANDO: Lo studente, in fase di scrutinio intermedio e finale, dimostra di NON aver raggiunto le soglie minime di conoscenze, abilità e competenze previste nella programmazione delle singole materie a patto che l’insufficienza non sia stata determinata da assenze reiterate e ingiustificate Criteri generali dell’azione di recupero 2013/13 su cui vanno ad operare i consigli di classe. Nel corso del corrente anno scolastico l’azione prioritaria sarà rivolta al recupero delle insufficienze con contestuale attenzione al prevenire l’insorgere di situazioni di insufficienza. Gli accertamenti verranno attuati in ogni scrutinio di fine periodo Il recupero verrà assegnato qualora l’insufficienza non sia stata determinata da assenze reiterate e ingiustificate I recuperi verteranno prioritariamente su discipline quali l’italiano, la matematica e le lingue straniere ed in particolare nel biennio pre-qualifica. Le discipline che prevedono compresenze (anche con insegnanti di sostegno) e/o attività di laboratorio (compresenza con insegnante tecnico pratico e/o assistente tecnico) utilizzeranno la didattica laboratoriale curricolare per i recuperi. AZIONI PREVISTE: Calendarizzazione degli Interventi A.S. 2013/13 dopo lo scrutinio del 1° periodo dopo lo scrutinio del 2° periodo dopo gli scrutini finali di giugno 2013 1. La tipologia degli interventi sarà: di recupero di sportello Attività didattica personalizzata (curricolare) Attività volta a favorire le situazioni di eccellenza (azioni mirate in situazioni di particolare positività) 2. Tempi di intervento (durata e modalità) Ogni intervento avrà una durata o min di 2 h e max di 6 h rapportata alla durata dell’orario di lezione settimanale della disciplina. o ( questo sia che l’intervento sia effettuato in orario curricolare o in orario extra curricolare) Le verifiche verranno fatte alla fine dell’intervento di recupero con modalità stabilite dal docente curricolare e comunicate alle famiglie Le modalità di azione potranno essere sia attivando ore extracurricolari, sia con interventi personalizzati all’interno del curricolo Degli interventi extracurriculari (recupero e sportello) viene tenuta debita registrazione su un apposito registro Degli Interventi curricolari si fa debita menzione nel registro personale e di classe i risultati delle verifiche alla fine degli interventi vanno registrate nei registri personali dei docenti, e nell’apposita modulistica della Segreteria Didattica 3. Comunicazione alle famiglie Immediatamente successiva alla verifica e/o accertamento collegiale su apposita modulistica. Le pagelle costituiscono comunicazione alle famiglie. 4. Criteri della composizione dei gruppi di studenti da sottoporre a recupero e/o sostegno: gruppi classe purché il numero, di norma, non sia inferiore alle 8-10 unità gruppi formati da studenti di classi parallele con una numerosità, di norma, non inferiore a 10 gruppi formati da studenti le cui carenze siano omogenee con una numerosità, di norma, non inferiore a 10 (anche appartenenti a più indirizzi) 5. Criteri dell’assegnazione dei docenti ai gruppi del punto 4 59 Docente della classe - Docente della classe con il gruppo di studenti più numeroso in caso di gruppi formati per classi parallele o per carenze omogenee Bisogna garantire che il monte ore assegnato a ciascun docente sia equilibrato e comparabile quello degli altri Nel caso in cui si debba far ricorso a docenti esterni si deve tener conto del titolo di studio ed dell’esperienza di insegnamento 6. Criteri di valutazione per la verifica del recupero quelli deliberati dal Collegio docenti nel corrente anno scolastico ed adottatati da ogni docente nel piano di lavoro condizioni di partenza raggiungimento degli obiettivi della prova crescita formativa-culturale rispetto al gruppo classe 7. Criteri per la tipologia e verifica delle prove per gli studenti in “sospensione di giudizio”. Al termine del corso si effettua la verifica che deve essere una a scelta tra le diverse opzioni Prova strutturata Prova semistrutturata Elaborato scritto o grafico Colloquio Prova di laboratorio Altro (specificare…) 8. Criteri per la tipologia e verifica delle prove per gli studenti in “sospensione di giudizio”. La prova deve essere attendibile, comparabile e formulata per la valutazione del percorso di recupero (svolto sulle soglie minime-obiettivi minimi) in relazione alle condizioni di partenza raggiungimento degli obiettivi della prova crescita formativa-culturale rispetto al gruppo classe 60 5.1. 5.2. 5.3. 5.4. 5.5. 5.6. 5.7. 5.8. 5.9. 5.10. 5.11. CODICE DEONTOLOGICO PATTO DI CORRESPONSABILITA’ REGOLAMENTO SULLE DEROGHE DEL LIMITE DELLE ASSENZE REGOLAMENTO DISCIPLINA REGOLAMENTO POLITICA D’USO ACCETTABILE E SICURO DELLA SCUOLA P.U.A REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONE REGOLAMENTO PALESTRA REGOLAMENTO ATTIVITÀ NEGOZIALE REGOLAMENTO ATTIVITÀ PROGETTUALE REGOLAMENTO CIRCOLAZIONE MEZZI ALL’IN TERNO DELL’AREA SCOLASTICA REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO GRATUITO(COMODATO) DEI LIBRI DI TESTO AGLI ALUNNI 5.1. CODICE DEONTOLOGICO E' del tutto evidente che il complesso di doveri etici, che il codice delinea, richiederebbe una serie di condizioni esterne di natura normativa, contrattuale e sociale, per potere dispiegare appieno i propri effetti, e anche per consentire un'identità professionale alta. Principi Ispiratori Uguaglianza: L’organizzazione del servizio scolastico dell’Istituto si fonda sul principio dell’ uguaglianza di tutti gli utenti e degli operatori, senza alcuna discriminazione per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche. Il Corpo docente persegue gli obiettivi indicati dalla Carta di Lisbona per i sistemi scolastici e formativi degli stati europei: Diminuire la dispersione scolastica; Facilitare l’accesso ai sistemi d’istruzione anche nella prospettiva del “Life Long Learning”; Creare maggiore collegamento tra il mondo dell’impresa e il mondo della scuola. L’Istituto pone l’alunno al centro delle sue attività, per cui l’intera organizzazione delle risorse è finalizzata ad ottenere in ciascun alunno il massimo di preparazione umana, sociale e culturale in relazione alle caratteristiche di ciascuno. Insieme al dovere dell'approfondimento della preparazione professionale, il codice sottolinea come sia altrettanto rilevante il dovere verso l'autovalutazione, come strumento per correggere e migliorare la propria azione educativa e dell’etica professionale oltre al rispetto dei diritti umani, di privacy e di tutela di tutti gli esseri. TITOLO I l’ etica verso la professione L'insegnante agisce come professionista della formazione, si impegna a valorizzare la professione docente e a tutelarne la dignità. Il primo messaggio forte di questo capitolo è quello di non rivendicare da altri l'autorità della professione, con atteggiamenti di delega, di rinuncia o di sottomissione, ma di costruirla nell'azione con comportamenti che la valorizzino e la tutelino dall'impoverimento e dal degrado. A questo scopo il primo dovere di ogni docente è quello di approfondire ed adeguare il proprio bagaglio di conoscenze e competenze definite in teoriche (cultura generale di base, specifico disciplinare, didattica generale e disciplinare, teorie della conoscenza e dei processi comunicativo-relazionali, tecnologie della comunicazione ecc..), operative ( progettazione e pratica didattica, attività di valutazione, uso degli strumenti di verifica, uso delle tecnologie didattiche , organizzazione dei gruppi) e sociali (relazione e comunicazione), con riferimento agli standard professionali e con la sottolineatura che è quindi l'insieme di queste conoscenze e competenze che deve essere arricchito, aggiornato ed adeguato. Insieme al dovere dell'approfondimento della preparazione professionale, il codice sottolinea come sia altrettanto rilevante il dovere verso l'autovalutazione, come strumento per correggere e migliorare la propria azione educativa. E ancora, è significativa l'affermazione, forse fatta per la prima volta in Italia ,che è dovere di ciascun docente contrastare, per quanto possibile, l'accesso alla professione di persone incompetenti. Dopo decenni di sanatorie e immissioni in ruolo poe leggi, è questa la prima condizione necessaria e indispensabile per ridare autorità e prestigio alla professione docente. Su questo stesso piano si pone il dovere di non tollerare ,con il silenzio o l'indifferenza, comportamenti di colleghi che possano nuocere agli allievi e alla dignità della professione docente. Insieme al valore del 61 merito, come è stato sopra indicato, viene sancita l'importanza di salvaguardare l'autonomia della professione sia da imposizioni politiche, ideologiche o religiose, sia da eccessi normativi e burocratici. Infine un richiamo forte al fatto che la valorizzazione e la salvaguardia della professione docente richiedono il superamento dell'individualismo e lo sviluppo di forme associative coerenti. A questo fine si sottolinea l'importanza dell'impegno di ciascun insegnante nei confronti dell'associazionismo professionale, strumento imprescindibile per l'affermazione del professionismo della docenza. TITOLO II L’Etica verso gli allievi Nel richiamare i diritti fondamentali degli allievi sanciti dalla "Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia" e i valori della Costituzione, questo capitolo afferma innanzitutto che nella scuola i valori vanno "praticati". E' un richiamo importante per una scuola chiamata ad impartire mille educazioni (alla pace, alle pari opportunità, alla legalità, alla salute ecc…) ma che ha perso la capacità di educare. E' nel concreto dell'azione educativa, nel modo di stare nella scuola, nella valutazione nell'organizzazione del lavoro del gruppo-classe, che devono emergere i valori della cultura, della giustizia, della tolleranza, del rispetto delle differenze. Ma anche e fortemente il valore del merito, che deve essere sostenuto e accompagnato da altri due valori, da vivere come complementari e non contrapposti, la solidarietà e l'emulazione positiva. Questi due valori troppo spesso presentati come contraddittori e antagonisti devono invece, alimentarsi reciprocamente: le azioni positive dei compagni, i loro successi, possono, devono spingere ad una emulazione costruttiva. L'altro messaggio fondamentale del capitolo, forse il più importante, perché è quello che meglio chiarisce il senso del nuovo rapporto etico fra insegnante e allievo, è contenuto nel dovere dell'insegnante di avere comportamenti coerenti con le finalità della "formazione". Tutto questo implica il dovere di non appiattire l'insegnamento su di un modello standardizzato e in quanto tale astratto, ma di progettarlo ed applicarlo, tenendo conto delle inclinazioni e aspirazioni degli allievi che si hanno di volta in volta di fronte. Il rendimento medio rimarrà un traguardo importante, ma non potranno essere trascurati né gli allievi con difficoltà, né quelli particolarmente dotati. La valutazione è un momento importantissimo nella relazione educativa: è importante per imparare, è importante perché attraverso di essa si comunicano implicitamente dei valori, come quello della giustizia, è importante per capire come si debba e si possa stabilire un rapporto di fiducia fra allievo e insegnante anche di fronte a risultati negativi, è importante perché può rafforzare o indebolire l'autostima, perché può stimolare l'apprendimento o al contrario indurre atteggiamenti di rinuncia e di rifiuto. E' nella valutazione che massimamente si coglie l'importanza della componente emotiva ed affettiva dell'apprendimento . Ciò non toglie che la certificazione finale delle conoscenze e delle competenze debba essere il più possibile obiettiva ed imparziale e prescindere da condizionamenti di carattere psicologico, ambientale , sociale o economico degli allievi. Non ha fatto bene alla scuola, non ha fatto bene agli allievi ,non ha fatto bene alla società, oscurare per tanti anni l'etica della valutazione, semplicemente facendo finta che le insufficienze fossero sufficienze: gli insuccessi devono essere superati, le insufficienze colmate, non occultate o negate. TITOLO III L’etica verso i colleghi E' un aspetto delicato ed importante dell'etica professionale. Si rivolge al dovere ed all'impegno di ciascun docente di contribuire a costruire relazioni feconde, improntate al rispetto e basate su un forte spirito di collaborazione, capaci di superare i ritualismi della collegialità formale, alimentare lo scambio delle esperienze e delle idee, stimolare l'elaborazione e la produzione culturale, così da costruire una vera e propria comunità scientifica e professionale dei docenti. Nell' impegno all'autovalutazione, non più solo individuale ma di gruppo, si indica poi un modo per costruire atteggiamenti di apertura e fiducia fra colleghi. Una pratica in cui anche i migliori si mettono in discussione, dove si è tutti alla pari e ciascuno ha qualcosa da imparare dall'altro. Questo capitolo è tutto teso alla costruzione di quella comunità scientifica e professionale che sola può approfondire e insieme "socializzare" i contenuti, i valori e le regole della professione docente, che è anche il modo migliore per aiutare i più giovani, i supplenti e i neo assunti, ad apprendere la professione. TITOLO IV L’Etica verso l’istituzione scolastica Il superamento della subalternità del ruolo docente, della sua collocazione impiegatizia è anche determinato dall'assunzione in prima persona, da parte di ciascun insegnante, dell'impegno a contribuire a determinare il "clima" della propria scuola .Il docente professionista non subisce né atteggiamenti dirigistici e autoritari, né, al contrario, fenomeni di lassismo nella conduzione della propria scuola. E' dovere dunque di ciascun insegnante adoperarsi per creare un ambiente impegnato, accogliente e culturalmente stimolante e sconfiggere l'immagine diffusa degli insegnanti-istruttori opachi e rassegnati in una scuola di massa scialba grigia e ripetitiva . 62 E' un richiamo forte al senso di appartenenza alla propria scuola, al dovere di diffonderne una buona immagine e di farla apprezzare dalla collettività. TITOLO V L’Etica nelle relazioni con i genitori e con il contesto esterno E' dovere fondamentale dei docenti adoperarsi per costruire ,attraverso una varietà di comunicazioni formali ed informali, un clima collaborativo e di fiducia con le famiglie. E' questa una componente estremamente importante per la buona riuscita dell'azione educativa. Il docente deve rendere espliciti gli obiettivi dell'insegnamento, essere attento ai problemi posti dai genitori e favorire in tutti i modi un confronto aperto. Contemporaneamente, però, è chiarita un 'altra questione importante, che sgombra il campo da molti equivoci e indebite e spiacevoli interferenze, verificatesi in questi ultimi venticinque anni, dopo l'avvio degli Organi Collegiali della scuola. E' l'indicazione del confine oltre il quale l'intervento dei genitori non può andare. Si tratta dell'area delle competenze tecnico-professionali specifiche della docenza. Su questo terreno non si possono consentire intrusioni: svilirebbero l'autorità e il senso stesso della professione. Sarebbe come ammettere che chiunque, senza specifica preparazione e qualificazione può svolgere, al posto degli insegnanti, la professione docente. Sarà all'interno della comunità professionale che verranno decise le eventuali correzioni di rotta, alla luce delle critiche e dei rilievi ricevuti dai genitori sui risultati e sugli effetti dell'azione educativa. L'altro dovere del docente è nei confronti di una maggiore apertura verso l'esterno. E’ un'indicazione di impegno verso la conoscenza e la partecipazione a tutto ciò che, al di fuori della scuola, può consentire un migliore sviluppo dell'attività formativa. Si tratta in primo luogo di un collegamento non occasionale con gli altri specialisti che operano sul territorio, in particolare nel settore dell'assistenza socio-sanitaria, ed ancora di stabilire collegamenti con le strutture culturali, ricreative e sportive, e per ultimo, ma non per importanza, di conoscere e trovare gli opportuni contatti con le strutture produttive, e più in generale con il mondo del lavoro, al fine di una migliore preparazione professionale e di un più coerente orientamento degli allievi. 5.2. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ. L’Istituto è una comunità educante alla quale appartengono studenti, docenti, famiglie e tutti gli adulti coinvolti nel processo formativo. Questa comunità s’impegna a perseguire soprattutto: lo sviluppo del rispetto per ogni individuo della comunità; il rispetto e la cura per l’ambiente in cui la comunità opera; la promozione in ogni individuo della capacità di elaborare progetti di vita positivi per se stessi e per la comunità; lo sviluppo della conoscenza e del saper fare in quanto motore del progresso del singolo individuo e della società. Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena accettazione del presente Patto educativo di corresponsabilità sul quale appongono la propria firma. I DIRITTI DELLO STUDENTE. Lo studente ha diritto a: una formazione culturale e professionale qualificata; acquisire competenze linguistiche che gli consentano una comprensione e comunicazione efficaci sia a livello personale che a livello professionale; acquisire la capacità di individuare ed adottare i comportamenti sicuri nelle attività pratiche e in ambito lavorativo; una valutazione scolastica tempestiva e trasparente; iniziative concrete di interventi di recupero e per la prevenzione della dispersione scolastica; riunirsi in assemblea e partecipare alla vita dell’Istituto secondo le modalità previste dal Regolamento. I DOVERI DELLO STUDENTE Lo studente deve frequentare regolarmente le lezioni e assolvere agli obblighi scolastici; deve avere un comportamento corretto nei confronti di tutto il personale e dei compagni; non deve danneggiare le strutture, i macchinari, i sussidi didattici, gli arredi che costituiscono il patrimonio dell’Istituto; deve avere cura dell’ambiente scolastico; non deve utilizzare cellulari, lettori musicali o altri strumenti multimediali durante l’attività didattica; deve rispettare come da normativa vigente il divieto di fumare nei locali dell’istituto; 63 I DIRITTI DELLA FAMIGLIA La famiglia ha diritto a collaborare con gli insegnanti per un percorso educativo comune; a partecipare agli incontri scuola famiglia; ad essere informata ed aggiornata sull’andamento didattico educativo del proprio figlio (salvo indicazione contraria espressa dall’alunno maggiorenne). I DOVERI DELLA FAMIGLIA La famiglia deve controllare che i propri figli frequentino regolarmente i corsi e assolvano ai loro doveri scolastici (salvo indicazione contraria espressa dall’alunno maggiorenne); essere responsabile del rispetto che i figli devono mostrare nei confronti delle persone e dell’ambiente scolastico; risarcire in denaro i danni arrecati dai propri figli ai sussidi, attrezzature e strutture scolastiche; deve collaborare attivamente all’azione educativa promossa dalla scuola; deve educare il figlio a rispettare la normativa vigente. I DOVERI DELLA SCUOLA La scuola deve fornire informazioni puntuali alla famiglia sul rendimento scolastico e sul comportamento dei figli (salvo indicazione contraria espressa dall’alunno maggiorenne); attivare percorsi di potenziamento e di incentivazione delle eccellenze; attivare iniziative di accoglienza e tutela degli studenti stranieri; attivare iniziative di accoglienza e tutela degli studenti diversamente abili; attivare sportelli di ascolto, con personale specializzato per garantire servizi di assistenza psicologica; promuovere iniziative concrete di recupero di situazioni di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica; applicare il Regolamento d’Istituto. In merito al fumo la scuola provvederà a fare una segnalazione alle famiglie per gli studenti minorenni sorpresi a fumare. 5.3 REGOLAM ENTO SULLE GIUSTIFI CAZIONI E SULLE DEROGHE DEL LIMI TE DELLE ASSENZE REGOLAMENTO SULLE GI USTIFICAZI ONI Le richieste di giustificazione delle assenze giornaliere saranno presentate al docente della 1^ ora di lezione che viene delegato dal Dirigente Scolastico a questa funzione, il quale registrerà sul registro di classe il provvedimento adottato. Il docente della 1^ ora di lezione è responsabile nel verificare che gli allievi abbiano giustificato i giorni di assenza, segnalando eventualmente nelle comunicazioni gli allievi inadempienti. La 5^ richiesta o multipli di questa dovranno invece essere giustificate dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato. PERMESSI ENTRATA IN RITARDO E/O USCITA ANTICIPATA I permessi di entrata in ritardo e di uscita anticipata saranno concessi limitatamente alle prime 2(due) o alle ultime 2 (due) ore di lezione rispettivamente soltanto se: a) dovute a visite mediche documentate; b) richiesti con un giorno di anticipo e successivamente documentati. A parziale deroga verrà ammessa l’entrata in ritardo o l’uscita anticipata con richiesta nello stesso giorno di fruizione solo se l’allievo sarà accompagnato o prelevato dal genitore o da chi ne fa le veci. Eventuali permessi aventi causale diversa da quelle di cui al punto precedente, saranno concessi a discrezione del Dirigente Scolastico o dei suoi delegati e soltanto previa comunicazione telefonica della famiglia. La richiesta dovrà essere inoltrata entro e non oltre le ore 08.30, altrimenti non sarà accettata, al personale ausiliario del piano in cui è situata la classe, il quale provvederà poi a riconsegnare i libretti con l’autorizzazione durante la 2^ e 3^ ora di lezione. Il docente dovrà annotare sul registro di classe le autorizzazioni concesse, nel giorno in cui saranno usufruite. Le eventuali entrate in ritardo dovute a causa di forza maggiore (trasporto), limitatamente alla 1^ ora di lezione, saranno riportate sul giornale di classe dal docente della 1^ora, se ritenute plausibili e quindi accettabili, ma nell’ordine di pochi minuti (max. 10). Altrimenti comporteranno la perdita della prima ora di lezione, con conseguente obbligo di giustificarla il giorno successivo. Si ricorda che, per coloro che usano mezzi di trasporto privati, non viene accettato, salvo casi del tutto eccezionali e comprovati, il ritardo di entrata. 64 Inoltre i coordinatori di classe avranno particolare cura nel controllare la situazione delle assenze della classe, segnalando le situazioni anomale per le tempestive comunicazioni alle famiglie interessate. Per quanto riguarda i cosiddetti “scioperi”, configurabili come astensioni più o meno collettive, sono sempre astensioni arbitrarie e quindi non giustificabili. Qualora dovessero accadere simili deprecabili situazioni, il docente della 1^ ora segnalerà la situazione indicando i nominativi degli allievi assenti per i provvedimenti del caso. Si precisa che le assenze ingiustificate hanno un peso nel determinare il voto di condotta sulla base della griglia approvata dal Collegio Docenti e inserita nel POF. Si ricorda che ai sensi dell’art. 14 comma 7 del D.P.R. 122/2009, ai fini della validità dell’anno scolastico, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato salvo deroghe la cui fattispecie e i criteri generali sono stati definiti dal collegio docenti. REGOLAMENTO SULLE DEROGHE DEL LIMITE DELLE ASSENZE art. 1 Le assenze saranno calcolate sulla base della frequenza registrata dai Docenti e comunicata in segreteria e la percentuale sarà conteggiata sul totale delle lezioni. Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute ai sensi del succi. art. 4, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di ciclo art. 2 Le ore di attività didattica extrascolastica (uscite didattiche, viaggi e visite di istruzione, alternanza scuola lavoro - stage, sportive ed altre attività promosse ed autorizzate dalla scuola) rientrano nel tempo scuola e come tali non sono computabili come assenza dalla frequenza. Gli allievi che invece non frequentano le attività citate se non presenti comunque in Istituto risultano assenti, con relativa annotazione sul registro di classe, a cura del docente di riferimento. art. 3 Per gli alunni che, in ospedale o luoghi di cura, seguono momenti formativi sulla base di appositi programmi di apprendimento personalizzati predisposti dalla scuola di appartenenza, tali periodi rientrano a pieno titolo nel tempo scuola (art. 11 DPR 22/06/2009). art. 4 La deroga è prevista per assenze debitamente documentate con specifica documentazione agli atti dell’istituto, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Le tipologie di assenza ammesse alla deroga riguardano: a) motivi di salute pari o superiori a 5 giorni (ricovero ospedaliero o cure domiciliari, in forma continuativa o ricorrente) e visite specialistiche ospedaliere e day hospital (anche riferite ad un giorno); terapie riabilitative continuative; b) motivi personali e/o di famiglia (provvedimenti dell’autorità giudiziaria, attivazione di separazione dei genitori in coincidenza con l’assenza; gravi patologie e lutti dei componenti del nucleo famigliare entro il II grado, rientro nel paese d’origine per motivi legali, trasferimento della famiglia, attività sportive organizzate dal CONI); Tutte le motivazioni devono essere preventivamente, o comunque tempestivamente, documentate. Al di fuori delle suddette deroghe qualsiasi altra assenza (sia essa ingiustificata o giustificata) effettuata durante l’anno scolastico verrà conteggiata ai fini della esclusione o inclusione nello scrutinio finale. 5.4. REGOLAMENTO DISCIPLI NA L’Istituto è una comunità educante alla quale appartengono studenti, docenti, famiglie e tutti gli adulti coinvolti nel processo formativo. Questa comunità s’impegna a perseguire soprattutto: lo sviluppo del rispetto per ogni individuo della comunità, il rispetto e la cura per l’ambiente in cui la comunità opera, la promozione in ogni individuo delle capacità di elaborare progetti di vita positivi per se stessi e per la comunità, lo sviluppo della conoscenza e del saper fare in quanto motore del progresso del singolo individuo e della società. 65 Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena accettazione del presente regolamento, sul quale entrambi pongono la propria firma. FREQUENZA SCOLASTICA Art.1 L’Istituto è una comunità educante nella quale tutti gli appartenenti contribuiscono al raggiungimento del fine istituzionale di un istituto professionale nel rispetto dell’identità, delle opinioni, delle idee del prossimo. Art.2 La frequenza degli alunni è obbligatoria in tutte le attività curricolari programmate dall’Istituto Art.3 L'orario dell'attività didattica è stabilito ogni anno dal Dirigente con il supporto di un’appo sita commissione nominata dal Collegio dei docenti.. Art.4 Gli allievi sono tenuti ad entrare nelle rispettive aule nei cinque minuti che precedono l'inizio delle lezioni e non possono allontanarsi dall'Istituto prima della fine delle stesse. Durante gli intervalli gli studenti devono uscire dalle classi ed utilizzare gli spazi che annualmente saranno individuati a tali scopi. Art.5 Agli alunni non è consentito uscire dall'aula durante le ore di lezione se non su autorizzazione dell'insegnante. L'alunno che ha ottenuto il permesso di uscire dall'aula deve farvi ritorno nel più breve tempo possibile. Gli alunni, durante l'orario delle lezioni non possono trattenersi a conversare nei corridoi, locali adibiti a servizi igienici o in altre aule dell'Istituto. Art.6 I cambi di aule devono avvenire senza recar disturbo e nel più breve tempo possibile. Durante i cambi di insegnante, gli allievi sono tenuti a rimanere all'interno delle proprie aule. Art.7 Le assenze vanno giustificate utilizzando l’apposito libretto personale nel giorno del rientro. La famiglia, in caso di quinte assenze o multiple di esse, si farà carico di avvisare l’Istituto del rientro del proprio figlio anche telefonicamente. In caso di assenze consecutive superiori ai cinque giorni, ma non determinate da motivi di salute, la famiglia dell'alunno è tenuta a comunicare preventivamente al Dirigente o a un suo collaboratore i motivi e la durata indicativa dell'assenza. Art.8 L’alunno maggiorenne si sostituisce in ogni caso ai genitori, la scuola si riserva comunque la facoltà di inviare la comunicazione delle assenze alla famiglia. Art.9 In caso di numerose o ripetute assenze sarà cura dell'istituzione scolastica segnalare tempestivamente la situazione alla famiglia dell'alunno interessato. La scuola si riserva di accettare o rifiutare le richieste di giustificazione. Art.10 Le astensioni collettive dalle lezioni da parte degli allievi costituiscono sempre un'assenza ingiustificata. In questo caso sarà inviata una comunicazione alle famiglie degli allievi. Art.11 Gli allievi sono tenuti a rispettare l'orario delle lezioni. Le entrate in ritardo e le uscite anticipate sono ammesse solo se autorizzate dal Dirigente o da un suo delegato. Art.12 Le entrate in ritardo, se preventivamente giustificate dal Dirigente da un suo delegato, sono ammesse entro le prime due ore di lezione e annotate sul registro di classe dall'insegnante dell'ora di entrata. Le uscite anticipate sono concesse sempre dal Dirigente o dai suoi delegati non prima della quinta ora e annotate sul giornale di classe dall'insegnante dell'ora precedente l'uscita. La famiglia può richiedere l’uscita anticipata per gravi motivi. In caso di alunni minori, la famiglia o un suo delegato, deve essere obbligatoriamente presente al momento dell’uscita. RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA Art.13 L'istituzione scolastica promuove i rapporti con le famiglie nell'ottica della più ampia e costruttiva collaborazione all'attività educativa. Art.14 Gli insegnanti ricevono i genitori secondo le modalità stabilite ogni anno dagli organi competenti. Le modalità predette vengono comunicate mediante circolare ed affissione all'albo. Agli alunni, inoltre, verrà distribuito un prospetto riassuntivo delle modalità di comunicazione adottate nello specifico anno scolastico. Le ordinarie comunicazioni avvengono per iscritto. Art.15 Il Dirigente riceve gli allievi durante l'orario scolastico in base alla propria disponibilità. Il Dirigente riceve i genitori previo appuntamento. Art.16 L'accesso agli uffici di segreteria da parte delle famiglie è regolamentato secondo l'orario definito di anno in anno dal Consiglio d'istituto e reso pubblico mediante avviso esposto all'albo. SPAZI AUTOGESTITI E RAPPRESENTANZA STUDENTESCA Art. 17 Ogni anno si costituisce il Comitato studentesco, nominato fra i rappresentanti di classe. 66 Art.18 II Comitato provvede a strutturare la propria organizzazione mediante un regolamento che stabilisce le modalità di elezione del Presidente, del Segretario, gli orari degli incontri e ogni altra indicazione di funzionamento. Art.19 Le attività del Comitato si svolgono nei locali della scuola, previa comunicazione alla Dirigenza, di norma in orario non curricolare. In casi del tutto eccezionali, previa autorizzazione, le riunioni del Comitato degli studenti possono tenersi anche durante l'orario delle lezioni. Art.20 Il Comitato studentesco può richiedere le assemblee generali, esprimere pareri o formulare proposte al Consiglio d'istituto, promuovere e coordinare in generale le attività studentesche. Art.21Le assemblee studentesche costituiscono occasione di partecipazione democratica per l’ approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile degli studenti (art. 3 comma 1 T.U. cit.). Qualora l’ordine del giorno esulasse da quanto detto sopra, l’assemblea non sarà concessa. Art.22 L'Assemblea d'istituto è convocata su richiesta della maggioranza del Comitato studentesco o su richiesta del 10% degli studenti (art. 14 comma 2 T.U. cit.). L'assemblea può avere la durata massima delle ore di lezione di una giornata, distribuite eventualmente anche in più giornate. La durata va richiesta tenendo conto delle attività previste. Qualora i lavori dell'assemblea interessassero solo parzialmente l'orario delle lezioni, nelle ore residue si svolgerà l'attività curricolare regolare. Art.23 In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'Assemblea d'istituto può articolarsi in gruppi di lavoro variamente organizzati (classi parallele, triennio - biennio, sezione, indirizzo ecc.).Art.24 L'Assemblea deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento, che indichi le modalità di elezione del Dirigente, del Segretario verbalizzante e il funzionamento generale della stessa. Il regolamento viene inviato in visione al Consiglio d'Istituto art. 25 Gli studenti hanno diritto di chiedere un'assemblea di classe al mese nel limite massimo di due ore di lezione, sentita la disponibilità degli insegnanti di quelle ore. Art.26 Ogni assemblea va richiesta al Dirigente almeno con cinque giorni di anticipo rispetto alla data indicata, unitamente al O.d.G. su cui si intenda dibattere. Art.27 Le assemblee non possono essere tenute sempre nello stesso giorno della settimana e durante le stesse ore di lezione. Il servizio dei docenti durante le assemblee è regolato dalle normative vigenti. Art.28 Alle Assemblee d'istituto possono intervenire esperti esterni la cui partecipazione deve essere preventivamente autorizzata dal Consiglio d'istituto. Art.29 Al termine delle assemblee deve essere redatto un verbale dal quale emergano i punti della discussione. Art.30 Le assemblee possono essere sospese dal Dirigente o da un suo delegato nel caso in cui sia constatata l'impossibilità di ordinato svolgimento delle stesse o la violazione del proprio regolamento. Art.31 Alunni e genitori possono convocare assemblee pomeridiane di classe o d'istituto utilizzando i locali della scuola. La data e l'orario di svolgimento devono essere concordati con il Dirigente. Dette assemblee sono aperte alle altre componenti scolastiche qualora siano invitate e vogliano prendervi parte. All’assemblea possono inoltre partecipare, su preciso invito dell’assemblea stessa, rappresentanti delle forze sociali esterne ( associazioni culturali, sindacali, partiti politici, ecc.) interessati ai problemi della scuola, previa richiesta al Dirigente e approvazione del Consiglio d’istituto. AULE SPECIALI ATTREZZATURE Art. 32 L'Istituto dispone di aule speciali e attrezzature affidate a docenti responsabili che ne indicano il funzionamento, curano il materiale in esse contenuto e provvedono a coordinarne l'utilizzo. Art. 33 L'Istituto, sentiti i docenti responsabili, programma l'utilizzazione delle proprie aule speciali in relazione alle esigenze didattiche dei diversi indirizzi. Art.34 I laboratori, le aule speciali, le officine, le biblioteche hanno un regolamento modificabile ogni anno per il loro utilizzo a cui il personale della scuola e gli allievi devono attenersi. Gli allievi possono accedere ai laboratori anche fuori dal normale orario delle lezioni, con opportuno preavviso e consenso del docente responsabile del laboratorio, purché ci sia l'assistenza di un docente a titolo volontario e gratuito. Il funzionamento dei laboratori è disciplinato in modo da assicurare l’accesso agli stessi da parte dei docenti e degli alunni durante l’attività curricolari. 67 COMPORTAMENTI E REGOLAMENTO DI DISCI PLI NA Art. 35 Far parte della comunità educante dell’Istituto comporta l’accettazione della cultura del rispetto delle regole e della consapevolezza che la libertà del singolo è limitata dalla libertà degli altri, ne consegue che gli atteggiamenti, il linguaggio, l’abbigliamento l’uso degli ambienti non coerenti con tale principio sono sanzionabili. Art.36 L’Istituto promuove la salute di tutta la comunità, pertanto, in conformità con le vigenti leggi, il fumo è vietato all’interno di tutti gli edifici scolastici. Art.37 Durante lo svolgimento delle attività didattiche è fatto divieto assoluto dell’uso del telefono cellulare e delle apparecchiature elettroniche multimediali in qualsiasi forma, ad esempio uso di fotocamere, videocamere, registratori vocali dei telefonini, in violazione della privacy, come da: (D.M. n. 104 30/11/07- C.M. n. 30 15/03/07). È vietato l’uso non autorizzato di Internet ed il collegamento a siti non concernenti l’attività didattica in corso. Art.38 I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica. TRASGRESSIONI O INADEMPIENZE Art.39 Per trasgressioni o inadempienze a quanto indicato nel Regolamento di Istituto, in sintonia con il Regolamento di disciplina attuativo dello statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. n. 249 dd 24/06/98) si ritiene che contravvengono allo spirito ed alle finalità della comunità educante tutti gli atteggiamenti, linguaggi, atti ed usi impropri che: a) risultano offensivi e di danno verso le persone e le attività b) deteriorano o manomettono spazi e attrezzature c) diminuiscono e/o compromettono il livello di sicurezza personale e collettivo. Sono mancanze disciplinari A) nei confronti delle persone e delle attività didattiche: 1. linguaggi offensivi verso altre persone siano esse compagni, docenti, personale di servizio: ad esempio azioni di discriminazione razziale, etnica, sessuale, religiosa nei confronti degli altri 2. parole, azioni e gesti irriguardosi, maleducati e/o violenti verso qualunque persona presente nell’Istituto: ad esempio intimidazioni, molestie, atti di bullismo (D.M. n. 16 5/02/07) 3. violenza psicologica verso gli altri 4. disturbo alle attività didattiche programmate dall’insegnante B) nei confronti delle attrezzature e dell’ambiente scolastico: 1. l’uso improprio di attrezzature, sussidi e arredamento 2. il danneggiamento del patrimonio scolastico e della proprietà privata 3. il mancato rispetto delle norme di igiene e pulizia degli spazi scolastici C) nei confronti delle norme di sicurezza: 1. l’inosservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza 2. l’utilizzo improprio e fuori luogo delle attrezzature di sicurezza 3. il danneggiamento e/o lo spostamento delle attrezzature di sicurezza SANZIONI Art.40 Le sanzioni disciplinari adottate nell’Istituto a seguito di mancanze disciplinari sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. Dette sanzioni sono le seguenti: a) Ammonizione verbale in classe o in separata sede da parte dell’insegnante dell’ora e/o del coordinatore. 68 b) Richiamo scritto irrogato dal docente o dal Dirigente: nota sul libretto personale. c) Sequestro temporaneo degli oggetti estranei alla didattica o dei cellulari accesi (irrogato dal docente o dal Dirigente, comunicato con nota sul libretto personale). Detti oggetti saranno riconsegnati allo studente al termine delle lezioni antimeridiane o pomeridiane dal Dirigente, da un suo delegato o dalla segreteria. In caso di oggetti pericolosi o futili la riconsegna sarà effettuata solo ai familiari in qualsiasi momento oppure allo studente maggiorenne alla fine dell’anno scolastico. Il rifiuto di consegnare detti oggetti viene riportato sul registro di classe e sul libretto personale. Qualora il disturbo sia dovuto all’uso di cellulari o apparecchiature multimediali , è previsto il ritiro temporaneo delle stesse come previsto dalla circolare ministeriale prot. n. 30 del 15/03/2007. (presente nel punto successivo)Ammonizione scritta (irrogato dal docente o dal Dirigente, riportata con nota sul registro di classe e notificata alla famiglia attraverso comunicazione sul libretto personale). d) Ammonizione scritta sul registro di classe a cura dell’insegnante dell’ora e, in caso di recidiva o gravità , anche comunicazione alla famiglia, tramite il libretto personale e/o mediante telefono o fonogramma. Reiterate ammonizioni scritte che riguardano in particolare i punti A comportano la valutazione della situazione da parte del Consiglio di classe e l’applicazione di quanto previsto al punto 4. Qualora il disturbo sia dovuto all’uso di cellulari o apparecchiature multimediali , è previsto il ritiro temporaneo delle stesse come previsto dalla circolare ministeriale prot. n. 30 del 15/03/2007. Allontanamento temporaneo dall’aula di lezione, con indicate sul registro le motivazioni dell’insegnante e le eventuali osservazioni dello studente (irrogato dal docente o dal Dirigente scolastico, riportato con nota sul registro di classe e notificato alla famiglia attraverso comunicazione sul libretto personale). In tale situazione lo studente deve essere affidato ad un collaboratore scolastico per la sorveglianza durante la permanenza fuori dall’aula. Allontanamento dall’aula dello studente, da parte dell’insegnante dell’ora e/o del coordinatore qualora il comportamento sia tale da impedire il regolare svolgimento delle lezioni . Il provvedimento e le sue cause vanno riportati sul registro di classe. L’alunno allontanato dall’aula ha l’obbligo di rimanere nelle immediate vicinanze della stessa. e) Allontanamento dalla scuola fino a 15 giorni (di competenza del Consiglio di Classe). f) Allontanamento dalla scuola per periodi superiori a 15 giorni (di competenza del Consiglio d’Istituto). g) Esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi (di competenza del Consiglio d’Istituto). Allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, e deciso: dal Consiglio di classe per una sospensione inferiore ai 15 gg dal Consiglio di Istituto per sospensioni superiori ai 15 gg Dopo cinque note riportate sul registro di classe, computando anche quelle che si riferiscono a comportamenti scorretti collettivi, il Consiglio di Classe, dopo aver sentito lo studente, valuta l’opportunità del suo allontanamento dalle lezioni fino a un massimo di quindici giorni, offrendogli – quando lo ritenga opportuno - la possibilità di convertire tale provvedimento in attività a favore della comunità scolastica (es.: pulizia locali, pulizia laboratori, pulizia ambiti esterni, ecc.). Sono ritenuti elementi che concorrono alla definizione della gravità dell’infrazione disciplinare: - comportamenti che si configurano come atti di “bullismo”: "…Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto da parte di uno o più compagni…” - la volontarietà del comportamento scorretto; - il livello di negligenza o imprudenza; - il concorso nell’azione scorretta da parte di più studenti; - l’esistenza di altre circostanze aggravanti o attenuanti; - la situazione disciplinare pregressa dello studente; 69 Procedure per l’allontanamento degli studenti dalla comunità scolastica Periodi di allontanamento inferiori ai 15gg: 1. L’insegnante dell’ora e/o del coordinatore accertata l’infrazione - informa il Dirigente Scolastico e viene informate le famiglie; 2. Il Dirigente Scolastico avvia l’istruttoria; a. sente il coordinatore di classe b. convoca il Consiglio di classe interessato, l’allievo ed eventualmente la famiglia ; 3. Il Consiglio di Classe, preso atto delle dichiarazioni di coinvolgimento e di responsabilità degli studenti coinvolti, comunica alle parti la sanzione decisa, che decorrerà nei tempi previsti dalle norme vigenti. Periodi di allontanamento superiori ai 15gg: 1. L’insegnante dell’ora e/o del coordinatore accertata l’infrazione a) informa il Dirigente Scolastico e viene informate le famiglie; b) contestualmente vengono ascoltati gli studenti coinvolti; 2. Il Dirigente Scolastico avvia l’istruttoria entro il giorno lavorativo successivo dall’accaduto; a. sente il coordinatore di classe b. entro il terzo giorno convoca il Consiglio di classe interessato e le famiglie 3. Il Consiglio di Classe, preso atto delle dichiarazione di coinvolgimento e di responsabilità degli studenti coinvolti, entro il quarto giorno utile, comunica alle parti la sanzione decisa, che decorrerà nei tempi previsti dalle norme vigenti. Il seguente elenco descrive una serie di esempi delle infrazioni alle regole comportamentali definite nel presente regolamento e, in linea indicativa, la tipologia della sanzione corrispondente da irrogare in relazione anche alla sua gravità come di seguito definita: Assenza ingiustificata sanzione per la prima infrazione (se non grave) Ammonizione scritta sanzione per infrazione grave o per reiterazione Ammonizione scritta Giustificazione di assenza con firma contraffatta Convocazione famiglia Ammonizione scritta Convocazione famiglia Ritardo non giustificato Ammonizione scritta Mancanza libretto personale Ammonizione scritta Richiamo scritto / ev. sanzione amministrativa Ammonizione scritta Ammonizione scritta/ ev. sanzione amministrativa Violazioni delle disposizioni impartite dalle circolari e dal regolamento di istituto Richiamo scritto Ammonizione scritta Violazione della privacy con registrazione e diffusione di suoni ed immagini non autorizzata Richiamo scritto / Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Uso di oggetti estranei alla didattica, cellulare acceso in orario scolastico Richiamo scritto / Sequestro temporaneo dell’oggetto Ammonizione scritta / Sequestro temporaneo dell’oggetto Disturbo in classe durante la lezione Richiamo scritto Ammonizione scritta / allontanamento dall'aula con sorveglianza Disturbo durante la ricreazione e/o durante il cambio di insegnante Richiamo scritto Ammonizione scritta Comportamento verbale offensivo nei confronti dei Richiamo scritto Ammonizione scritta descrizione infrazione Violazione del divieto di fumo 70 compagni Comportamento verbale/gestuale offensivo nei confronti dei compagni configurabile come “BULLISMO” Ammonizione scritta Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Comportamento verbale offensivo nei confronti di personale della scuola o adulti estranei alla scuola Ammonizione scritta Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Comportamento scorretto nei confronti di estranei o di insegnanti durante una visita di istruzione o nel corso di conferenze Divieto di partecipare alla successiva / rientro anticipato / ammonizione scritta Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Sottrazione indebita di beni dei compagni o della scuola Ammonizione scritta Ricorso alle vie di fatto nei confronti di un compagno Ammonizione scritta Ricorso alle vie di fatto nei confronti del personale della scuola Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Comportamento che incide negativamente sul decoro ambientale mediante scritte o altri segni Ripristino dello stato ambientale e richiamo scritto Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento Ammonizione scritta / convocazione In tutti i casi non previsti i docenti e il dirigente scolastico procederanno per analogia, attenendosi ai principi dello Statuto delle studentesse e degli studenti. IMPUGNAZIONI Art.41 Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola, composto da un docente designato dal Consiglio di Istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori ed è presieduto dal Dirigente scolastico. L'organo di garanzia di cui al comma precedente decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito all'applicazione del presente regolamento. L'organo di garanzia resta in carica per due anni scolastici. DANNEGGIAMENTI Art.42 In caso di danneggiamento del patrimonio dell’Istituto da parte di allievi si seguiranno i seguenti criteri: A. chi venga riconosciuto responsabile del danno è tenuto a risarcirlo; B. qualora all’interno di un gruppo classe non sia stato possibile individuare il responsabile o i responsabili sarà la classe ad assumersi l’onere del risarcimento; C. nel caso non sia possibile accertare un preciso gruppo classe di appartenenza del responsabile o dei responsabili, sarà l’intera collettività studentesca a risarcire il danno; D. qualora il danno sia relativo a parti comuni dell’Istituto (corridoi, servizi ecc.) e non vi siano responsabilità accertate a livello di singoli o classi, il danno sarà risarcito da tutte le classi utilizzanti lo spazio danneggiato ( atrio ed Aula magna sono da considerarsi spazi collettivi in uso a tutta la collettività studentesca ). Il risarcimento del danno avverrà tramite corresponsione dell’equivalente in denaro del bene danneggiato secondo le modalità indicate dai servizi amministrativi. La stima dei danni arrecati, la comunicazione dell’obbligo di risarcimento e dell’eventuale. 71 5.4. REGOLAMENTO POLITICA D’USO ACCETTABILE E SICURO DELLA SCUOLA Il presente documento denominato PUA (Politica d’Uso Accettabile e Sicuro della Scuola) è stato redatto da un’apposita Commissione di insegnanti della scuola. Nella compilazione del documento si è tenuto conto delle linee guida contenute nella Lettera Circolare n. 114 del MIUR del 24/10/02 e nella C.R. 142 del 27 maggio 2003. Lo scopo del presente documento è: garantire un uso corretto e responsabile delle apparecchiature informatiche in dotazione all’Istituto, nel rispetto delle norme vigenti reperibili ai seguenti indirizzi Internet http://archiviotplx.pubblica.istruzione.it/innovazione/tecnologie/consapevole.shtml promuovere l’utilizzo scolastico delle TIC (tecnologie dell’informatica e della comunicazione) garantire il Diritto dei min ori in rete sulla base dell’apposito documento stilato dal Consiglio Nazionale degli Utenti http://www2.agcom.it/cnu/ Accesso alle postazioni computer e alle reti LAN d’istituto È stato nominato un responsabile di laboratorio, al quale gli altri utenti dovranno rivolgersi. Ogni utente sarà tenuto a leggere, conoscere e sottoscrivere il presente regolamento, assumendosi le responsabilità di propria competenza. È consentito l’accesso alle postazioni computer singole o in rete dell’Istituto scolastico al personale negli orari di apertura della scuola per compiti connessi allo svolgimento delle proprie mansioni. I laboratori sono regolamentati da orari di apertura e di chiusura. È consentito l’accesso agli alunni in orario scolastico solo ed esclusivamente se accompagnati dal docente di riferimento che controllerà che l’utilizzo avvenga secondo le modalità previste dal regolamento. È stato predisposto un calendario di utilizzo dei laboratori. 1. È consentito l’uso del masterizzatore, nel rispetto delle norme vigenti. 2. Ogni utente avrà cura di tenere in ordine la cartella documenti comune creando all’interno proprie cartelle dove conservare i file. 3. Al fine di non appesantire la memoria dei vari computer ciascun utente deve eliminare ciò che non serve al termine di ogni anno scolastico. 4. Ogni utente curerà, al termine dell’utilizzo, che tutte le strumentazioni del laboratorio siano spente. 5. Ogni utente curerà, al termine dell’utilizzo, di segnalare tempestivamente eventuali disfunzioni. Rispetto privacy 6. Tutto il personale è tenuto a tutelare la propria privacy e quella degli alunni: si raccomanda l’utilizzo di password qualora vengano conservati nei computer documenti strettamente personali, riferiti soprattutto ai profili dei singoli alunni o a documenti di rilevante importanza. 7. Ogni utente è tenuto al rispetto dell’altrui privacy e non divulgherà notizie private contenute nelle documentazioni elettroniche. 8. Le password saranno custodite in luoghi non accessibili a persone esterne o agli alunni della scuola. Utilizzo Della Rete Internet 1. Insegnanti Ogni insegnante che utilizzi i laboratori con i propri allievi sarà tenuto a: a. illustrare ai propri allievi le regole di utilizzo del laboratorio contenute nel presente documento, in particolare riferite ad Internet; b. discutere con i propri allievi della netiquette (cioè regole comuni di accesso e utilizzo di chat, forum, mail e di qualsiasi altro tipo di comunicazione sincrona e asincrona); c. vigilare affinché gli allievi utilizzino Internet solamente sotto la sua supervisione; d. dare chiare indicazioni agli alunni su come si utilizzano Internet e la posta elettronica; e. monitorare la navigazione affinché gli alunni non accedano a siti non appropriati; f. cercare e consigliare siti appropriati per le ricerche degli allievi. 2. Alunni L’accesso al laboratorio può avvenire solo con la presenza o l’autorizzazione dell’insegnante responsabile dell’attività. a. Ogni alunno sarà tenuto al rispetto del presente regolamento; b. Non utilizzerà propri floppy disk o cd-rom; c. Non potrà cambiare la configurazione dello schermo, né installare programmi o eseguire altre operazioni sul computer potenzialmente pericolose; d. Al termine dell’utilizzo avrà cura di chiudere la propria sessione di lavoro segnalando tempestivamente eventuali guasti. 3. Netiquette 72 La netiquette è l’insieme delle regole, comunemente accettate e seguite da quanti utilizzano Interne t e i servizi che la rete offre, che tutti gli utenti e in particolar modo gli alunni devono conoscere. È opportuno che ogni insegnante discuta con la propria classe i principi che regolano la comunicazione tramite Internet. a. Richiedere sempre il permesso prima di iscriversi a qualche concorso, mailing-list o sito web che lo richieda, non fornire i propri o gli altrui dati anagrafici b. Non dare indirizzo e numero di telefono a persone incontrate sul web: infatti non si può avere la certezza assoluta dell’identità della persona con la quale si sta comunicando c. Non prendere appuntamenti con le persone conosciute tramite web d. Non inviare fotografie proprie o di altre persone e. Riferire sempre a insegnanti se si incontrano in Internet immagini o scritti che infastidiscono f. Se qualcuno non rispetta queste regole o chiede qualcosa di strano è opportuno parlane con gli insegnanti g. Chiedere il permesso prima di scaricare dal web materiale di vario tipo In particolare è bene ricordare agli insegnanti che ogni foto, scritto o qualsiasi altro file scaricato da Internet, se protetto da copyright, deve essere utilizzato citando gli opportuni riferimenti alla fonte, in quanto gli stessi diritti d’autore che valgono per l’editoria sussistono anche all’interno della rete telematica. 4. Dirigente scolastico Ha il diritto di revocare l’accessibilità temporanea ai laboratori informatici a chi non si attiene alle regole stabilite. Criteri per il sito Internet dell’istituto Per la predisposizione delle pagine web d’istituto valgono i criteri generali stabiliti dalla normativa vigente. La Commissione Web, presieduta dal Dirigente Scolastico, ha il compito di: stabilire i criteri medianti i quali si organizzerà il sito scolastico; visionare ed approvare i contenuti delle pagine stesse. IL SITO DELL’ISTITUTO PUÒ CONTENERE: P.O.F. Ubicazione geografica e descrizione del territorio Orari di apertura della segreteria Organizzazione spazi, tempi e risorse Caselle di posta elettronica professionali dei docenti dell’istituto Progetti e attività con descrizione degli stessi Documentazione dei lavori Percorsi di approfondimento Foto e descrizione dei laboratori Lavori degli alunni Attività delle Commissioni Link di interesse generale e specifico in linea con i contenuti del POF IL SITO NON DEVE CONTENERE: Dati personali degli insegnanti o di altri operatori scolastici; Indirizzi personali, e-mail e indirizzi web personali degli insegnanti o di altri operatori scolastici Diritto Alla Privacy la normativa è a disposizione sul sito dell’istituto www.cossardavinci.com Ai genitori si chiederà ad inizio anno di firmare una liberatoria per la pubblicazione sul sito della scuola dei lavori dei propri figli e di eventuali foto in cui i ragazzi non siano riconoscibili. Ad insegnanti e altri adulti verrà richiesta la liberatoria per la pubblicazione di foto, cognomi e altri lavori E’ consentito creare collegamenti con altri siti soprattutto a carattere pedagogico, culturale o istituzionale pur nei limiti e nel rispetto di quanto sopra esposto. Eventuali modifiche delle pagine devono essere inserite su Internet solo dal responsabile del sito. Internet scuola-famiglia Questa parte di documento denominato PUA (Politica d’Uso Accettabile e Sicuro della Scuola ha lo scopo è di condividere regole comuni per l’utilizzo sicuro di Internet sia a casa sia a scuola. Pertanto si invitano tutti i genitori a prestare la massima attenzione ai principi e alle regole contenute nella PUA, in particolar modo alla “netiquette” (cioè regole di utilizzo dei sistemi comunicativi telematici, mail, forum, chat, ecc.). Si auspica che ogni genitore si impegni a farle rispettare ai propri figli anche in ambito domestico, primariamente assistendo i ragazzi nel momento dell’utilizzo della rete e poi ponendo in atto tutti i sistemi di sicurezza che aiutino a diminuire il rischio di imbattersi in materiale indesiderato Ad ogni inizio d’anno la PUA sarà illustrata a tutti i genitori nel corso della prima riunione di classe, in special modo la parte riguardante Internet scuola/famiglia. La PUA è allegata al POF d’Istituto e sarà affissa alla bacheca di ogni scuola e inserita nel sito web della scuola http://www.cossardavinci.com 73 Qualora i genitori lo ritenessero necessario si potranno organizzare incontri con i responsabili dell’Istituto per le attività informatiche, al fine di avere maggiori chiarimenti sull’utilizzo sicuro di Internet. 5.6. REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONE Approvato dal Collegio Docenti in data 2/09/2013 Criteri da Seguire per l’effettuazione dei viaggi d’istruzione 1. I Consigli di Classe dovranno programmare nell’ambito del lavoro da svolgere nel corso dell’anno e notificare in termini precisi le visite e i viaggi, in tempo utile, in modo tale che gli organi collegiali possano programmare l’eventuale attuazione di tali iniziative. 2. Tutte le iniziative devono essere adeguatamente preparate prima della visita o viaggio e, in sede conclusiva, dovrà essere verificato o meno il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Di tutto questo dovrà essere presentata adeguata ed esauriente “relazione”. 3. Tutte le iniziative dovranno prevedere finalità formative tese all’accrescimento del bagaglio culturale degli studenti, senza perdere di vista il tipo di studi del nostro Istituto. 4. Le mete dei viaggi di più giorni saranno scelte dal Dirigente Scolastico e dal Referente viaggi d’Istruzione, tenendo conto dell’esperienza degli anni precedenti, delle condizioni di mercato e compatibilmente con le disponibilità economiche degli studenti. Eventuali mete alternative potranno essere aggiunte soltanto se inserite nell’ambito di progetti interni o esterni pervenuti e approvati in seguito. 5. I viaggi di più giorni verso destinazioni diverse dovranno essere realizzati possibilmente nello stesso periodo e preferibilmente con un numero ridotto di classi per ogni méta. I giorni concessi per i viaggi e visite d’istruzione sono così stabiliti: classe 1ˆ e 2ˆ: fino a tre giornate intere non consecutive in Italia o all’estero (paesi confinanti: Slovenia e Austria, salvo disponibilità fondi), e fino a tre mattinate per visite guidate a mostre, musei, aziende, fiere, nonché attività previste da specifici progetti. classe 3ˆe 4ˆ: fino a cinque giorni interi, eventualmente consecutivi, anche per viaggi di integrazione culturale prioritariamente in Italia, eventualmente all’estero; fino a tre mattinate per visite guidate a mostre, musei, aziende, fiere, nonché attività previste da specifici progetti. classe 5ˆ: fino a sei giorni interi, eventualmente consecutivi, anche per viaggi di integrazione culturale in Italia o estero e fino a tre mattinate per visite guidate a mostre, musei, aziende, fiere, nonché attività previste da specifici progetti. Studenti partecipanti a progetti didattici con finanziamento prevalentemente esterno: fino a otto giorni anche consecutivi per viaggi in Italia e all’estero. La procedura di attuazione è la seguente: 1. Quanto deliberato dai consigli di classe dovrà essere verbalizzato in modo sintetico; 2. La formale richiesta indirizzata al Dirigente Scolastico dell’Istituto dovrà invece essere stilata sugli specifici modelli a disposizione sul sito web. 3. Tali modelli dovranno essere compilati in modo completo, fornendo tutte le informazioni richieste, stampati e consegnati all’ufficio protocollo, nonché spediti per posta elettronica all’indirizzo [email protected]. 4. Il termine per l’invio è fissato al 31 ottobre 2013. Le domande presentate fuori termine, in modo incompleto o senza gli elementi necessari non saranno prese in considerazione. 5. Saranno ammesse, con riserva, le domande presentate fuori termine solo se riguardanti iniziative specifiche di cui si è avuta conoscenza dopo il 31 ottobre 2013. NORME GENERALI CUI DEVONO ATTENERSI I DOCENTI 1. I docenti proponenti devono essere adeguatamente preparati sulle città e sulle destinazioni che si andranno a visitare, e sono tenuti a predisporre lo specifico programma di visita/viaggio. 2. La preparazione del viaggio/visita è parte integrante del progetto formativo di classe ed è soggetta a verifica al termine dell’iniziativa: non sono ammessi viaggi/visite non adeguatamente preparati e illustrati dettagliatamente agli studenti. 3. Gli insegnanti accompagnatori nei diversi viaggi d’istruzione dovranno essere forniti di polizze assicurative integrative riguardo alla responsabilità civile per danni arrecati a terzi e agli infortuni, salvo stipulazione di assicurazione scolastica comprensiva anche dei rischi del personale docente accompagnatore. In caso contrario i viaggi non saranno autorizzati. 4. Gli insegnanti accompagnatori dovranno essere forniti di: 74 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. a) Per visite/viaggi in Italia: carta d’identità o altro documento valido e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi. b) Per visite/viaggi all’estero: carta d’identità valida per l’espatrio (non altre tessere ministeriali) o passaporto regolarmente bollato, se necessario, e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi. Ai diversi viaggi non potranno partecipare i familiari degli insegnanti; sarà possibile la partecipazione di altro personale della scuola, se le esigenze di servizio lo permettono e su specifica autorizzazione del Dirigente Scolastico. Ai diversi viaggi non potranno partecipare i genitori degli alunni (normativa a parte per alunni portatori di handicap). Dovrà essere assicurato l’avvicendamento e la rotazione dei docenti accompagnatori nel corso degli anni. Gli accompagnatori dovranno essere docenti delle classi che effettuano il viaggio e preferibilmente di materie attinenti alla finalità del viaggio, salvo casi eccezionali autorizzati dalla dirigenza. Per i viaggi all’estero si dovrà curare che almeno uno degli accompagnatori possieda una buona conoscenza della lingua del paese da visitare o della lingua inglese. L’effettuazione dei viaggi deve avvenire in periodi di bassa o media stagione, evitando di proporre iniziative in alta stagione, che poi sono destinate a essere annullate a causa degli eccessivi costi. Sono da evitare i giorni prefestivi e festivi, salvo nel caso di condizioni economiche più convenienti e con l’approvazione di tutti gli studenti e docenti accompagnatori. La realizzazione dei viaggi non dovrà cadere in coincidenza di attività istituzionali della scuola (elezioni scolastiche, scrutini, attività di recupero, alternanza scuola lavoro, …). È fatto divieto di compiere visite o viaggi d’istruzione nel mese di maggio, con l’eccezione per quelle iniziative previste da specifici progetti o in occasione di eventi di particolare interesse. Il programma dei viaggi non dovrà prevedere tempi morti (ore cosiddette a disposizione) e dovrà essere accuratamente illustrato preventivamente agli studenti partecipanti. È consigliabile evitare di scegliere come mete località molto lontane dalla sede della scuola, favorendo, per i viaggi in Italia, la propria regione e quelle vicine. È opportuno evitare che nel corso degli anni le mete siano sempre le stesse. Per i viaggi all’estero sono da preferire i paesi più vicini, preferibilmente nell’ambito dell’Unione Europea, e quelli confinanti con l’Italia. È opportuno inoltre utilizzare il treno, ogni volta che sia possibile, in particolare per i viaggi di lunga percorrenza e le località non direttamente collegate con la ferrovia dovranno essere raggiunte attraverso un’oculata combinazione treno + pullman. Da evitare l’utilizzo di supplementi rapidi. È consentito l’uso del mezzo aereo, anche di compagnie low cost, abbinando il biglietto a una polizza assicurativa e con il consenso delle famiglie. Non potranno essere compiuti visite e viaggi d’istruzione se non vi partecipino almeno i tre quarti degli studenti di ciascuna classe interessata. Gli insegnanti proponenti i diversi viaggi d’istruzione sono tenuti a verificare preliminarmente la fattibilità e la disponibilità degli studenti alla partecipazione, evitando di proporre iniziative destinate a essere in seguito annullate. Non potranno eseguirsi viaggi troppo costosi, onde permettere a tutti di partecipare, poiché la finalità è culturale e non solo di svago, pertanto l’unitarietà della classe dovrà essere salvaguardata al massimo per non venire meno al fine educativo. Bisognerà accertare l’assoluta affidabilità e serietà delle agenzie di viaggio cui ci si affiderà in toto e che saranno responsabili dell’organizzazione. I viaggi dovranno essere programmati con la formula della mezza pensione, salvo indicazione diversa espressa specificamente dagli studenti. Sono consentiti i viaggi in orario notturno solo con “treno cuccette”; proibito assolutamente con il pullman. È proibito altresì il raduno degli studenti in ore notturne. È necessario che la sistemazione alberghiera proposta dalle agenzie, presenti sia per l’alloggio che per il vitto, i necessari livelli di igiene e di benessere per i partecipanti. È richiesta la partecipazione di almeno un insegnante accompagnatore ogni quindici o frazione di alunni; per gli A.D.A. il numero di docenti accompagnatori aggiuntivi, sarà definito caso per caso. ai sensi della normativa vigente. Tutti i docenti partecipanti ai diversi viaggi dovranno usufruire della gratuità. Gli oneri per i docenti accompagnatori aggiuntivi di cui al punto 24, qualora non rientrassero fra le gratuità, potranno essere previsti a carico del Fondo d’Istituto o di fondi dedicati. 75 26. Agli insegnanti accompagnatori, ove competano, sarà corrisposta l’indennità di missione e saranno rimborsate le spese sostenute per il viaggio nella misura prevista dalle norme di legge o da quanto stabilito in contrattazione d’Istituto con la R.S.U.. 27. Alle gite e ai viaggi potranno partecipare, con l’incarico di accompagnatori, anche A.T.A., con l’autorizzazione del D.S.G.A. e del D.S. 28. I docenti e gli eventuali A.T.A., a norma delle vigenti disposizioni ministeriali in merito, dovranno sottoscrivere dichiarazione di consenso all’accompagnamento degli alunni e di assunzione delle specifiche responsabilità di vigilanza sugli stessi. 29. I docenti non accompagnatori durante i viaggi e le visite d’istruzione, non potendo svolgere normale attività didattica per la totale assenza della classe, saranno a disposizione della scuola, per essere impegnati nella sostituzione dei colleghi assenti. 30. I Consigli di Classe dovranno attenersi scrupolosamente a quanto deliberato dal Consiglio d’Istituto e per quanto non specificatamente menzionato, si fa riferimento alle normative ministeriali. NORME GENERALI CUI DEVONO ATTENERSI GLI STUDENTI 1. A norma delle vigenti disposizioni in merito, i genitori o tutori degli studenti dovranno far pervenire alla scuola il proprio assenso all’iniziativa stessa, il consenso alla partenza dell’allievo/a e l’impegno a versare la quota che sarà indicata entro i termini stabiliti e la dichiarazione di essere a conoscenza che la scuola declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’incolumità delle persone e delle cose e il comportamento degli alunni. 2. La somma, a titolo di acconto, dovrà essere versata individualmente sul c/c intestato all’Istituto, entro il termine indicato. 3. La mancata adesione entro i termini indicati, comporta automaticamente l’annullamento del viaggio per l’intera classe, qualora il numero dei partecipanti non raggiunga i tre quarti degli iscritti. 4. Qualora il viaggio non dovesse essere fatto, per ridotte adesioni, l’acconto sarà restituito. 5. Qualora uno o più studenti non confermassero la loro adesione dopo il versamento del primo acconto senza adeguate e documentate motivazioni, l’acconto non sarà restituito ed eventuali spese saranno addebitate ai rinunciatari, anche a seguito della revisione dei prezzi per gli altri partecipanti o dell’annullamento del viaggio. 6. In caso di rinuncia motivata e documentata dopo il versamento del primo acconto o dell’intero importo, potrà comunque essere trattenuta una quota per il pagamento di spese non rimborsabili (ad esempio biglietti aerei, prenotazioni visite, ecc.) o per quanto fissato nei contratti sottoscritti con le agenzie di viaggio. 7. La quota di partecipazione per le gite di un giorno, in caso di mancata presenza alla partenza o rinuncia entro sette giorni dalla partenza, senza adeguata e documentata motivazione, non sarà rimborsata. 8. Si rammenta agli studenti italiani che al momento della partenza devono essere muniti di: a) Per visite/viaggi in Italia: carta d’identità o altro documento valido e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi.. b) Per visite/viaggi all’estero: carta d’identità valida per l’espatrio (non altre tessere ministeriali) o passaporto regolarmente bollato, e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi. 9. Per gli studenti stranieri si rammenta che al momento della partenza devono essere muniti di: a) Per visite/viaggi in Italia: carta d’identità italiana, permesso di soggiorno e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi.; b) Per visite/viaggi in Unione Europea/area Schengen: carta d’identità italiana, permesso di soggiorno, passaporto e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi.; c) Per visite/viaggi al di fuori dell’Unione Europea/area Schengen: carta d’identità italiana, permesso di soggiorno, passaporto con i visti necessari per essere ammessi nello Stato da visitare e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi. 10. Le eventuali spese comportate dalle azioni scelte per risolvere i problemi determinati dal possesso di documenti personali non regolari o scaduti, saranno addebitate agli studenti responsabili. 11. Gli allievi interessati secondo la propria sede di residenza, ad arrivi e partenze in località diverse da quelle previste dal programma del viaggio, saranno autorizzati dal Dirigente Scolastico solamente previa richiesta e dichiarazione scritta di entrambi i genitori (per gli studenti minorenni) da consegnare alla segreteria didattica entro sette giorni prima della partenza. 12. Gli allievi non partecipanti ai viaggi, trattandosi di attività deliberate dagli organi collegiali, non sono tenuti alla regolare frequenza delle lezioni. Si ricorda che l'assenza degli alunni dalle lezioni senza grave, giustificato e documentato motivo, il giorno successivo al rientro dal viaggio d’istruzione (sia in Italia, sia all’estero) comporterà necessariamente l’adozione dei conseguenti provvedimenti disciplinari ed influirà sull’attribuzione del voto di condotta. 76 REGOLE DI COMPORTAMENTO DA OSSERVARE DURANTE I VIAGGI. 1. Portare sempre con sé copia del programma con il recapito dell’hotel, un documento d’identità valido per l’espatrio (carta d’identità) e la Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi (in originale o in copia se gli originali sono depositati in albergo). 2. Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli accompagnatori (la norma è valida anche per i maggiorenni). 3. Essere puntuali agli appuntamenti indicati dai docenti (colazione, partenza e quelli in corso di giornata) e rispettare precisamente il programma culturale di viaggio/visita. 4. Il rispetto delle persone, delle cose e delle abitudini dell’ambiente in cui ci si trova è indice di civiltà e premessa per un positivo rapporto con gli altri. 5. Dopo il rientro in albergo, evitare di spostarsi dalla camera assegnata o di turbare in qualunque modo il diritto alla quiete degli altri ospiti. 6. Rispettare gli orari per il proprio e l’altrui riposo: evitare di porsi in situazione di stanchezza per il giorno dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle opportunità culturali e umane offerte dal viaggio. 7. È vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche, sostanze e oggetti nocivi o pericolosi a qualunque titolo, per ragioni di sicurezza, oltre che d’igiene. Resta tassativo il divieto di fumare in camera. 8. È severamente vietato allontanarsi dall’albergo nelle ore notturne. 9. Mantenere, nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale dell’albergo, autisti, guide, referenti del progetto, ecc.), un comportamento corretto e rispettoso dell’altrui lavoro. 10. Evitare in ogni luogo e situazione comportamenti chiassosi o esibizionistici che non sarebbero certamente apprezzati e che potrebbero essere sanzionati dalle forze dell’ordine. 11. Tenere presente che eventuali danni arrecati a persone o a cose saranno addebitati al responsabile, se individuato, o all’intero gruppo in caso diverso. Non sottovalutare neanche il danno d’immagine che incidenti di questo tipo arrecano alla scuola ed agli studenti che ne fanno parte. 12. Eventuali danni, appropriazioni indebite o rumori molesti presso l’albergo potranno comportare la mancata restituzione parziale o totale della cauzione. 13. È vietato l’uso del telefonino durante le attività programmate, e in particolare durante le visite guidate e negli ambienti che si stanno visitando. 14. In caso di manifesto e/o ripetuto comportamento scorretto, tale da turbare il regolare svolgimento dell’iniziativa culturale, saranno tempestivamente informate la Dirigenza Scolastica e le famiglie per gli eventuali concordati provvedimenti che potranno prevedere anche il rientro anticipato dell’alunno/a, con modalità, oneri e costi a carico della famiglia. 5.6. REGOLAMENTO DELLA PALESTRA 1. In palestra si può accedere solo se accompagnati dagli insegnanti di Educazione Fisica 2. gli spostamenti da e per la palestra avvengono con celerità e ordine, evitando di disturbare le altre classi e mantenendo un comportamento irreprensibile 3. durante il tragitto classe-palestra e viceversa è vietato fumare 4. l’uso delle attrezzature è assolutamente vietato in assenza del proprio docente 5. si possono svolgere le lezioni solo se muniti di scarpette da ginnastica in buono stato e tuta e/o T-shirt, comunque con abbigliamento consono 6. gli spogliatoi vanno lasciati in ordine 7. in palestra non si può colpire la palla in maniera violenta (comunque non con i piedi) per evitare danni a persone o cose 8. in caso di pericolo gli alunni devono lasciare la palestra rispettando le istruzioni ricevute e seguendo il percorso previsto dal piano di evacuazione. 9. avvisare sempre l’insegnante anche dei più piccoli traumi occorsi durante la lezione ( condizione necessaria per poter compilare entro 48 ore gli appositi moduli di denuncia d’infortunio ai fini assicurativi) 10. gli studenti esonerati sono tenuti alla presenza in palestra e saranno valutati per le attività non ginniche che saranno loro affidate dai docenti; 11. è vietato l’uso di cellulari, videogiochi o altro materiale elettronico durante le attività didattiche anche da parte dei “giustificati” ; 12. le classi in orario 3^e 4^ ora, per ovvi motivi, fanno ricreazione tra le 11.50 e le 12.00. Per quanto non ulteriormente specificato, il comportamento deve seguire le indicazioni dettate dal Regolamento d’Istituto. 5.7. REGOLAMENTO ATTI VIT À NEGOZI ALE 77 (Approvato dal Consiglio d’Istituto nella riunione del 20 ottobre 2005) ART. 1 Il Dirigente Scolastico nomina una commissione tecnica composta da: Dirigente scolastico Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (A.T.A) n. 1 rappresentante componente docenti responsabile Ufficio Tecnico n. 1 membro del Consiglio d’Istituto. La commissione fa parte dell’Organigramma dell’Istituto e dura in carica un anno scolastico. ART. 2 Alla commissione sono demandati i seguenti compiti: Esprimere pareri tecnici facoltativi in materia contrattuale a richiesta del Dirigente e del Consiglio d’Istituto Predisporre le prescrizioni tecniche, capitolati, bandi di gara Stabilire i criteri e i punteggi per l’aggiudicazione della gara o contratto Esaminare la documentazione e accertarne la regolarità dopo aver proceduto all’apertura delle buste Stabilire i coefficienti e parametri di valutazione tecnica dei beni e servizi Formulare la graduatoria di merito in base a prospetti comparativi In caso di necessità verrà acquisito il parere tecnico di un esperto di settore esterno ART. 3 La Commissione nella prima riunione stabilisce i criteri e le modalità del proprio funzionamento. La commissione può funzionare con almeno tre membri e le decisioni vengono prese a maggioranza relativa La commissione conclude i propri lavori con un verbale a firma di tutti i componenti presenti. Le operazioni di verbalizzazione saranno effettuate direttamente dalla commissione che provvederà alla nomina, nel proprio interno, di un componente con funzioni di segretario ART. 4 Le decisioni prese dalla commissione nel suo interno saranno esecutive solo dopo la prescritta verifica di legittimità da parte della Giunta Esecutiva e la delibera di approvazione del Consiglio d’Istituto ART. 5 Le disposizioni di cui al presente regolamento avranno applicazione dall’anno scolastico 2005/2006 5.8. REGOLAMENTO CIRCOLAZIONE MEZZI ALL’INTERNO DELL’AREA SCOLASTICA,ACCESSO E SOSTA (approvato dal Consiglio d’Istituto nella riunione del 4 aprile 2007) 1. È consentito l’accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o chi ne fa le veci di alunni diversamente abili per un ingresso e una uscita più agevoli 2. l’accesso ed il parcheggio delle autovetture negli spazi recintati di pertinenza della scuola sono riservati agli insegnanti ed al personale A.T.A. 3. moto, motorini e biciclette devono essere sistemati in modo ordinato nelle aree destinate a raccogliere tali mezzi 4. I parcheggi di cui sopra sono incustoditi e pertanto la scuola, non potendo garantire la custodia dei mezzi di cui trattasi, non assume responsabilità di alcun genere per eventuali danni o furti a carico dei mezzi medesimi 5. I mezzi devono procedere a passo d’uomo e con prudenza allorché transitano su aree interne di pertinenza della scuola 6. In casi di emergenza, per comportamenti non prudenti o quando si ravvisano difficoltà di funzionamento e di uso degli spazi interessati, il Dirigente Scolastico può adottare i provvedimenti opportuni, anche di carattere restrittivo 7. I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura scolastica ed i veicoli delle ditte per il rifornimento dei distributori automatici di bevande sono autorizzati ad entrare nelle aree, procedendo a passo d’uomo e con prudenza. 8. In caso di mancato rispetto del Regolamento potranno essere adottati provvedimenti di carattere restrittivo (ad es. l’intervento del carro attrezzi per la rimozione forzata), nonché, per il personale della scuola, l’avvio di uno specifico provvedimento disciplinare individuale. 5.9. REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO GRATUITO (COMODATO) DEI LIBRI DI TESTO AGLI ALUNNI (approvato dal Consiglio d’Istituto nella riunione del 27 aprile 2007) 78 Art. 1 L’Istituto Statale d’Istruzione Professionale “Ranieri Mario COSSAR – Leonardo da VINCI” di Gorizia, per sostenere il diritto allo studio dei propri allievi, prosegue anche nell’anno scolastico 2006/2007 il Servizio di prestito gratuito (comodato) dei libri di testo agli alunni delle classi prime e seconde che ne facciano richiesta. Art. 2 Il Servizio di cui all’articolo n.1 sarà garantito con la copertura finanziaria prevista dal Decreto della Giunta Regionale del Friuli Venezia Giulia n° 823/cult dd 18.04.2004, ripresa con nota 13498/CULT 2IO ISTR 5 dd. 8 maggio 2006 della stessa amministrazione, e con le modalità stabilite dall’allegata circolare recante «Disposizioni per l’attuazione dell’intervento avente ad oggetto “Concessione di finanziamenti alle Istituzioni scolastiche che provvedono alla fornitura di libri di testo in prestito gratuito (comodato) agli alunni della scuola secondaria di primo e di secondo grado”». Art. 3 Tenuto conto delle disponibilità finanziarie previste, considerando le caratteristiche degli indirizzi dell’Istruzione professionale e la tipologia dell’utenza, si stabilisce di dare priorità all’acquisizione di libri di testo, per il servizio di comodato, riferiti all’area comune che riguarda quindi quelle discipline che sono proprie di tutti gli indirizzi di studio professionali. Art. 4 I testi che saranno oggetto del servizio riguarderanno le seguenti tipologie riferite al paragrafo 2.4 della circolare esplicativa del Decreto della Giunta Regionale n° 823/cult dd 18.04.2004: 1. Tipologia a): manuali regolarmente adottati, con reclusione dei testi di sola esercitazione. Fanno parte di questa categoria i libri di testo delle seguenti discipline : italiano ,storia, lingua straniera inglese, matematica e informatica, scienze della terra e diritto ed economia; 2. Tipologia b): altri testi e materiale didattico anche multimediale prodotti direttamente dalla scuola, purché aventi funzione effettivamente sostitutiva di libri di testo. Fanno parte di questa categoria dispense cartacee o su supporto multimediale. 3. Tipologia c): vocabolari, atlanti e testi di narrativa utilizzati nell’attività didattica. Art. 5 Il servizio sarà attivato a partire dal mese di settembre 2006 su specifica richiesta della famiglia degli allievi. All’allievo verranno concessi in comodato gratuito dietro corrispettiva assunzione di responsabilità della famiglia o dell’esercente la patria potestà ad accettare le clausole/obblighi del comodato d’uso che prevedono, in caso di uso scorretto del materiale, di comportamenti negligenti o di volontarietà nel procurare danneggiamenti al/ai testo/i affidato/i la corresponsione di una penale pari al 50% (cinquanta %) del prezzo di acquisto del testo da parte della scuola. La valutazione dello stato di usura e/o di danneggiamento dei materiali forniti in comodato sarà stabilita, con insindacabile giudizio, dal/i referente/i il servizio di comodato. Art. 6 Il servizio di comodato gratuito sarà gestititi da personale scolastico all’uopo individuato a cui saranno riconosciuti adeguati incentivi quantificati in sede di contrattazione decentrata d’istituto. 79 6.1. 6.2. 6.3. CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI CR0N0GRAMA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVI TÀ PROGETTUALE PROGETTI CURRICOLARI E EXTRA CURRICOLARI 6.1. CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI Approvato dal Collegio Docenti in data 25 giugno 2013 Criteri per l’attuazione dei progetti – Anno Scolastico 2013/2014 1. trasversalità: i contenuti dei progetti devono riguardare il maggior numero possibile di allievi, indipendentemente dagli indirizzi seguiti; equità: qualora i progetti riguardino indirizzi specifici, verrà garantito ad ogni indirizzo l’opportunità di fruire di un uguale numero di progetti; adesione degli allievi: non viene dato corso ad un progetto se non riceve l’adesione di almeno 12 allievi; finanziamenti autonomi: viene dato corso al progetto se questo gode di finanziamenti specifici; ridimensionamento: i progetti potranno subire un ridimensionamento in base all’entità del/i finanziamento/i o alla disponibilità dei fondi; opportunità didattico/educativa: verrà dato corso al/i progetto/i dopo un’attenta considerazione del contesto didattico/educativo in cui si collocano. 2. 3. 4. 5. 6. 6.2. CRONOGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PROGETTUALE N. 01 Attività Presentazione progetti per bandi Attori Docenti referenti Periodo Giugno 2013 02 Presentazione progetti normali Docenti referenti Settembre 2013 03 Approvazione progetti completi Collegio Docenti Settembre/ott. 2013 04 Approvazione progetti completi Consiglio d’Istituto Ottobre 2013 05 Predisposizione programma annuale D.S e D.S.G.A. Ottobre 2013 06 Definizione importi spesa D.S. e D.S.G.A. Ottobre 2013 07 Inserimento progetti nelle attività di classe Consigli di classe Ottobre 2013 08 Avvio progetti con nomina D.S. Ottobre 2013 09 Monitoraggio progetti Docenti referenti Febbraio 2014 10 Eventuali dichiarazioni rinuncia Docenti referenti Febbraio 2014 11 Relazioni finali verifica e valutazione Docenti referenti Termine progetto o entro 11 giugno 2014 12 Relazioni finali per progetti con finanziamento esterno Docenti referenti Termine progetto o entro 11 giugno 2014 13 Presentazioni schede finanziarie Docenti referenti con D.S.G.A. Termine progetto o entro 30 giugno 2014 NORME GENERALI CUI DEVONO ATTENERSI I DOCENTI 1. I progetti devono essere presentati dai docenti referenti utilizzando l’apposita modulistica entro e non oltre il termine fissato dal Dirigente Scolastico: in genere entro il mese di settembre, salvo periodi precedenti per le iniziative che possono accedere a finanziamenti esterni. I progetti devono essere firmati e vanno presentati in cartaceo all’ufficio protocollo, nonché una copia su file, inviata all’indirizzo [email protected]. 2. Successivamente alla presentazione i progetti devono essere approvati dagli organi collegiali, inseriti nel P.O.F. e devono essere definiti gli importi di spesa ammissibili, di competenza della D.S. e della D.S.G.A.: l’avvio non può essere precedente al completamento di queste fasi. 3. Il Dirigente Scolastico autorizza l’avvio dei progetti, con nomina scritta individuale, dove sono indicati anche gli importi di spesa ammissibili (se previsti) e il numero di ore di docenza e/o di non docenza autorizzate. 80 4. I progetti devono essere inseriti nell’ambito delle attività programmate dai singoli Consigli di classe. 5. Entro il mese di febbraio sono somministrate ai docenti referenti di cui al punto precedente schede di monitoraggio, per verificare lo stato di avanzamento dell’attuazione dei progetti. Nel caso i progetti non siano più fattibili, i docenti referenti sono tenuti a compilare e consegnare all’ufficio protocollo le dichiarazioni di rinuncia, redatte sull’apposita modulistica. 6. Al termine della realizzazione dei progetti e comunque entro il termine fissato dal Dirigente Scolastico, in genere entro il termine dell’anno scolastico, i docenti referenti sono tenuti a compilare e consegnare le relazioni finali, utilizzando l’apposita modulistica. Le relazioni devono essere firmate e vanno presentati in cartaceo all’ufficio protocollo, nonché una copia su file, inviata all’indirizzo [email protected]. 7. Per i progetti con finanziamento esterno, che necessitano di una rendicontazione particolare richiesta dagli enti finanziatori, in aggiunta alle relazioni di cui al punto precedente i docenti referenti sono tenuti a compilare e consegnare anche le relazioni particolari, preparate sulla modulistica dedicata. 8. Le schede finanziarie vanno compilate individualmente dai docenti referenti assieme alla D.S.G.A.. 9. Gli importi di spesa ammissibili e il numero di ore di docenza e/o di non docenza autorizzate, di cui al punto 3. non possono essere modificati in eccesso, salvo con successiva nomina scritta individuale da parte del Dirigente Scolastico. 10. I progetti esterni pervenuti ad anno scolastico iniziato, possono essere avviati in deroga a quanto stabilito dal punto 2., solo con l’autorizzazione straordinaria del Dirigente Scolastico. 5 . 3 . P R O G E T T I C U R R I C O L AR I E E X T R A C U R R I C O L A R I Docente responsabile La Stella Titolo del progetto Teatro in lingua inglese Macbeth Scuola e territorio Manualità creativa con il diversamente abile Manualità creativa con il diversamente abile Manualità creativa con il diversamente abile Sicurezza IRSS Indirizzo Classi Caratteristica Protocollo 20 di varie classi 3AS, 3BS Prosecuzione Agosto 2013 Prosecuzione Ottobre 2013 1AS Prosecuzione Ottobre 2013 Tundo 1BS Prosecuzione Ottobre 2013 Napoli 2AS Prosecuzione Ottobre 2013 Samar Classi che lo hanno scelto Prosecuzione Ottobre 2013 De Nicolo e Venturini Napoli PROGETTI già approvati e finanziati 2013/2014 Titolo del progetto Docente responsabile Indirizzo Classi 1AMO, 2AMO, 3AMO, 4AMO, 5AMO LANAtura Coszach Didattica laboratoriale nelle istituzioni scientifiche Samar Classi prime e seconde Cambridge 2013 2014 La Stella Lanza Lingue comunitarie Ragazzi Insieme in Friuli Venezia Giulia Samar Classi prime e seconde Il quotidiano in classe Turus Tutte le classi interessate Mittelmoda District Coszach 1AMO, AMO, 3AMO, AMO, 5AMO Caratteristica Protocollo Prosecuzione Interregionale Giugno 2009 Nuova elaboraz,MIUR L. 6/2000 Prosecuzione Fond CariGO Prosecuzione Fond CariGO Prosecuzione Osserv. perm. giovani editori Nuova elaboraz. Mittelmoda International Settembre 2013 Giugno 2013 Giugno 2013 Maggio 2013 Giugno 2013 81 Lab PROGETTI già approvati e in attesa di finanziamento 2013/2014 Indirizzo Classi Caratteristica Protocollo Varie classi Circa 100 Secondo necessità Prosecuzione Regione FVG Nuova elaborazione Regione FVG Giugno 2013 Giugno 2013 Di Filippo Vari studenti Iess Tutte le classi interessate Prosecuzione Regione FVG Nuova elaborazione Regione FVG Giugno 2013 Giugno 2013 La Stella Lanza Lingue comunitarie Prosecuzione Regione FVG Giugno 2013 Coszach 1AMO, 2AMO, 3AMO, 4AMO, 5AMO Luglio 2013 Educational Drama Laboratori teatrali multimediali Network scuola impresa 2013/2014 D’Auria Studenti interessati Gorlato Le pietre e i cittadini D’Auria Classi quarte Manutenzione e ass tecnica Classi interessate Nuova elaborazione Regione FVG Rete moda Nuova elaborazione Ass I.A.V. Prosecuzione Elis – Telecom Italia Giugno 2013 Assistente di madrelingua tedesca MerlettiAMO Merletto e Moda Tirel Nuova elaborazione Italia Nostra Roma Prosecuzione MIUR Prosecuzione Fondazione Scuola Merletti Titolo del progetto Multiculturalità – incontri con mediatori cultur. Sostegno alla prima integrazione scolastica di allievi privi della conoscenza della lingua italiana Integrazione scolastica alunni stranieri. Italiano L2 La memoria della Grande guerra: luoghi, eventi, personaggi in Italia e oltre confine Cambridge 2013 2014 Certificazione Trinity Grade 6 NET work Docente responsabile De Santis De Santis Coszach 1AS, 1BS, 2AS, 2AE, 3AE, 4AE, 1AMO, 2AMO, 3AMO Giugno 2013 Maggio 2013 Maggio 2013 Giugno 2013 82 7.1. 7.2. 7.3. 7.4. SCANSIONE TEMPORALE DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 3° ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL.4°-5 CALENDARIO 8.1. SCANSIONE TEMPORALE DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Soggetto Consiglio di Classe Attività Programmazione della attività di A.S.L. Indicazione degli obiettivi Scelta dei settori di effettuazione Nomina dei docenti tutor Valutazione di percorsi di A.S.L. Insegnante referente Individua le aziende/enti Contatta le aziende/enti Cura i contatti con il referente attività A.S.L. (Samar) Propone i docenti tutor Assegna gli studenti alle ditte Predispone il piano di tutoraggio Insegnante tutor Raccoglie il materiale (convenzioni, fogli presenze e schede valutazione) Partecipa come commissario agli esami finali: predispone le valutazioni e le certificazioni delle competenze. Effettua una visita nell’ente/ditta per settimana (in relazione al monte ore della propria disciplina) Si coordina con l’insegnante referente Svolge il ruolo di figura referente per ogni studente tirocinante Partecipa come commissario agli esami finali (un docente per classe) Esegue attività di sorveglianza durante le attività di recupero Periodo Consigli di classe della programmazione Consigli di classe della programmazione Consigli di classe della programmazione Consigli di classe di ottobre 2013 Scrutinio finale o inizio anno successivo Al più presto, almeno 2 mesi prima dell’attività di A.S.L. Almeno 2 mesi prima dell’attività di A.S.L. Durante tutto il periodo di preparazione e svolgimento dell’A.S.L. Durante i Consigli di classe di gennaio 2014 o con contatti diretti nel mese di novembre 2013 Due settimane prima dell’attività di A.S.L. Due settimane prima dell’attività di A.S.L. Al termine dell’attività di A.S.L. Durante gli esami finali Durante l’attività di A.S.L. Durante l’attività di A.S.L Durante l’attività di A.S.L Durante gli esami finali In orario extracurricolare durante l’anno scolastico 7.2 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 3° 83 Classi TERZE Anno Scolastico 2013/2014 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. L’attività di Alternanza Scuola Lavoro (A.S.L.) nelle classi Terze dell’Istituto Professionale è parte integrante dell’attività didattica curricolare, come previsto dall’articolo 5, comma 2., lettera d) del D.P.R. 87/2010. Pertanto è soggetta ad attività di programmazione del Consiglio di Classe, Verifica e Valutazione e Certificazione delle Competenze e utilizza gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dal comma 3. dell’articolo 5 citato. Non essendoci più gli esami di qualifica ed essendo presenti alcune criticità nella scelta del periodo, a causa di sovrapposizioni con altre classi o scuole e indisponibilità di enti nel periodo di fine anno scolastico, si prevede la realizzazione per tutti gli indirizzi di un periodo unico di A.S.L., al fine di agevolare gli aspetti organizzativi e gestionali. Complessivamente l’A.S.L. durerà tre settimane, nel periodo compreso fra lunedì 10 e sabato 29 marzo 2014 (nel 2014 non sarà da recuperare la festività dei Santi Ilario e Taziano, Patroni di Gorizia, in quanto il 16 marzo cade di domenica). Per tutti i settori, la durata di tre settimane è stata suggerita dagli Enti e dalle aziende in cui si svolge l’attività di A.S.L., poiché due settimane non sono sufficienti a produrre un’esperienza completa, soprattutto nella fase applicativa (prima settimana osservazione, seconda settimana esercitazione, terza settimana applicazione autonoma). La collocazione nel mese di marzo, dopo aver terminato il secondo periodo che si conclude sabato 8 marzo, permette di lavorare intensamente nei primi due periodi completi e di lasciare un periodo rimanente sufficientemente lungo per terminare tutte le attività didattiche programmate. Le classi Terze dell’indirizzo dei Servizi Socio Sanitari svolgeranno l’A.S.L. negli Asili Nido, quella dell’indirizzo dei Servizi Commerciali negli Uffici prevalentemente del settore Pubblico, quella dell’indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali – Moda prevalentemente nei negozi di abbigliamento. Al termine dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, sarà predisposta per tutti gli studenti una verifica scritta finale a scuola (questionario), cui farà seguito un breve colloquio. Le valutazioni, assieme a quelle espresse dai tutor aziendali, concorreranno alla compilazione di un modello di certificazione delle competenze di Alternanza Scuola Lavoro, come richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il F.V.G., condizione necessaria per accedere ai fondi previsti dalla L. 440/1997. Le due sezioni dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica svolgeranno attività di A.S.L. all’interno della scuola, solo se sarà predisposto dai Consigli di Classe un opportuno progetto; in caso contrario svolgeranno normale attività didattica. 7.3 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL.4° Classi QUARTE Anno Scolastico 2013/2014 1. 2. 3. 4. 5. L’attività di Alternanza Scuola Lavoro (A.S.L.) nelle classi Quarte dell’Istituto Professionale è parte integrante dell’attività didattica curricolare, come previsto dall’articolo 5, comma 2., lettera d) del D.P.R. 87/2010. Pertanto è soggetta ad attività di programmazione del Consiglio di Classe, Verifica e Valutazione e Certificazione delle Competenze e utilizza gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dal comma 3. dell’articolo 5 citato. Non essendo previsti finanziamenti da parte della Regione Autonoma FVG, a valere sui Fondi Sociali Europei, per le attività di Alternanza Scuola Lavoro, si prevede la realizzazione per tutti gli indirizzi di un periodo unico di A.S.L. a fine anno scolastico, al fine di agevolare gli aspetti organizzativi e gestionali. Complessivamente l’A.S.L. durerà quattro settimane, nel periodo compreso fra lunedì 2 e sabato 28 giugno, di cui una settimana durante il periodo scolastico e tre settimane dopo il termine delle lezioni. Per tutti i settori, la durata di quattro settimane è stata suggerita dagli Enti e dalle aziende in cui si svolge l’attività di A.S.L., perché due settimane non sono sufficienti a produrre un’esperienza completa, soprattutto nella fase applicativa (prima settimana osservazione, seconda settimana esercitazione, terza e quarta settimana applicazione autonoma). L’A.S.L. per questi studenti proseguirà all’inizio dell’anno scolastico 2014/2014, quando le nuove classi quinte (tutte o gran parte) svolgeranno il periodo di attività dal 1° al 27 settembre 2014 (due settimane prima dell’inizio delle lezioni e due settimane all’inizio dell’anno scolastico). 84 6. 7. Le classi Quarte dell’indirizzo dei Servizi Socio Sanitari svolgeranno l’A.S.L. nei Centri per Anziani, quella dell’indirizzo dei Servizi Commerciali negli Uffici dei settori pubblico e privato, quella dell’indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali – Moda nelle sartorie e nei negozi di abbigliamento. I settori (meccanico, elettrico o elettronico) che riguarderanno gli studenti delle due sezioni dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica, saranno scelti dai consigli di classe, i quali individueranno anche i docenti referenti. Al termine dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, sarà predisposta per tutti gli studenti una verifica scritta finale a scuola (questionario), cui farà seguito un breve colloquio. Le valutazioni, assieme a quelle espresse dai tutor aziendali, concorreranno alla compilazione di un modello di certificazione delle competenze di Alternanza Scuola Lavoro, come richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il F.V.G., condizione necessaria per accedere ai fondi previsti dalla L. 440/1997. 7.3b ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL.5° Classi QUINTE Anno Scolastico 2013/2014 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Nelle classi Quinte, le ultime del vecchio ordinamento, chiarito che ai sensi del D.P.R. 87/2010, art. 8, le ore previste sono 132 per il biennio Quarta-Quinta, analogamente a quanto realizzato durante gli anni precedentisi si provvederà a realizzare un percorso comprendente più di 66 ore. Non essendo previsti finanziamenti da parte della Regione Autonoma FVG, a valere sui Fondi Sociali Europei, per le attività di Alternanza Scuola Lavoro, si prevede la realizzazione dell’attività in due periodi distinti, essendoci oggettive difficoltà manifestate dalle ditte per l’accoglienza degli stagisti nei periodi di fine d’anno nei settori industriali. Complessivamente l’A.S.L. durerà tre settimane, dal 2 al 21 dicembre 2013, per le classi dei Servizi Sociali e della Moda, e dal 27 gennaio al 15 febbraio 2014 per le classi dei settori Meccanico ed Elettrico. Le classi che svolgeranno l’A.S.L. nel mese di dicembre avranno la possibilità, compatibilmente con la disponibilità delle ditte, di proseguire l’esperienza anche durante le vacanze natalizie, recuperando buona parte delle 66 ore previste dal citato D.P.R.. Per tutti i settori, la durata di tre settimane è stata suggerita dagli Enti e dalle aziende in cui si svolge l’attività di A.S.L., perché due settimane non sono sufficienti a produrre un’esperienza completa, soprattutto nella fase applicativa (prima settimana osservazione, seconda settimana esercitazione, terza settimana applicazione autonoma). Le classi Quinte dell’indirizzo dei Servizi Sociali svolgeranno l’A.S.L. nei Centri per Disabili, quella dell’indirizzo Abbigliamento e Moda nelle sartorie e nei negozi di abbigliamento, quelle dei settori Meccanico ed Elettrico nei rispettivi ambiti industriali. Al termine dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, sarà predisposta per tutti gli studenti una verifica scritta finale a scuola (questionario), cui farà seguito un breve colloquio. Le valutazioni, assieme a quelle espresse dai tutor aziendali, concorreranno alla compilazione di un modello di certificazione delle competenze di Alternanza Scuola Lavoro, come richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il F.V.G., condizione necessaria per accedere ai fondi previsti dalla L. 440/1997. Per il recupero di parte delle 66 ore di cui al D.P.R. 87/2010 potranno eventualmente essere inserite nelle classi 5ˆAS, 5ˆBS, 5ˆAEL, 5ˆAMC e 5ˆAMO, 10 o 20 ore extracurricolari, utilizzate per attività formative che rientrano nel Programma Specifico n .14, se rifinanziato. Per le classi dei Servizi Sociali e della Moda la scelta del mese di dicembre, subito dopo il termine del primo periodo che termina il 30 novembre 2013, permette di lasciare un periodo rimanente sufficientemente lungo per terminare il programma, realizzare l’eventuale tradizionale viaggio d’istruzione, preparare il documento del 15 maggio, nonché preparare l’esame di Stato, in modo più adeguato e continuativo. Gli esami finali si svolgeranno all’inizio di gennaio 2014. Per le classi del classi dei settori Meccanico ed Elettrico, la scelta del periodo più avanzato comporterà la necessità di svolgere preferibilmente l’eventuale tradizionale viaggio d’istruzione entro il mese di dicembre 2013. In tale modo rimarrà un periodo sufficientemente lungo per terminare il programma, preparare il documento del 15 maggio, nonché preparare l’esame di Stato, in modo più adeguato e continuativo. 85 7.4. CALENDARIO CALENDARIO attività Alternanza Scuola Lavoro ANNO SCOLASTICO 2013/2014 Classi 5ˆ AS Servizi Sociali - Disabili 5ˆ BS Servizi Sociali - Disabili 5ˆ AMO Moda 5ˆ AEL Elettrici 5ˆ AMC Meccanici Classi 3ˆ A Servizi Socio Sanitari Asili Nido 3ˆ B Servizi Socio Sanitari Asili Nido 3ˆ A Servizi Commerciali 3ˆ AMO Produzioni Industriali e Artigianali 3ˆ A Manutenzione e Assistenza Tecnica 3ˆ B Manutenzione e Assistenza Tecnica Classi 4ˆ AS Servizi Sociali - Anziani 4ˆ BS Servizi Sociali - Anziani 4ˆ A Servizi Commerciali 4ˆ AMO Moda 4ˆ A Manutenzione e Assistenza Tecnica 4ˆ B Manutenzione e Assistenza Tecnica Durata classi Quinte Periodo Docenti referenti 3 settimane 2 - 21 dicembre 2013 DE NICOLO 3 settimane 2 - 21 dicembre 2013 VENTURINI 3 settimane 2 - 21 dicembre 2013 COSZACH 3 settimane 27 gennaio - 15 febbraio 2014 COCETTA 3 settimane 27 gennaio - 15 febbraio 2014 GALLESIO Durata classi Terze Periodo Docenti referenti 3 settimane 10 - 29 marzo 2014 NAPOLI 3 settimane 10 - 29 marzo 2014 TUNDO 3 settimane 10 - 29 marzo 2014 ZIANI 3 settimane 10 - 29 marzo 2014 COSZACH Attività non prevista Attività non prevista Durata 4 settimane (1 +3) 4 settimane (1 +3) 4 settimane (1 +3) 4 settimane (1 +3) 4 settimane (1 +3) 4 settimane (1 +3) classi Quarte Periodo Docenti referenti 2 - 28 giugno 2014* DE NICOLO 2 - 28 giugno 2014* PUJA 2 - 28 giugno 2014* ZIANI 2 - 28 giugno 2014* COSZACH 2 - 28 giugno 2014* Settori da individuare 2 - 28 giugno 2014* Settori da individuare da nominare in C.d.C. da nominare in C.d.C. * Prevista prosecuzione dal 1 al 27 settembre 2014 come A.S.L. classi quinte a.s. 2014/2015 86 8.1. 8.2. 8.3. 8.4. P . O . F . P I A N O O F F E R T A F O RM A T I V A E . D . A. C. P . T . PROGETTI CORSI ATTIVATI 2013/14 PIANO ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTI CULTURALI 8.1. P.O.F. PIANO OFFERTA FORMATIVA Il Centro Territoriale Permanente della Provincia di Gorizia è stato istituito, in base all'O. M. 455/97, nell'a.s. 1998/1999 presso la Scuola Media Statale "E. Giacich" di Monfalcone (GO) con sede staccata presso la Scuola Media Statale "G. Favetti" di Gorizia. Nell'anno scolastico 1999/2000 il Centro Territoriale Permanente ha avuto sede presso l'I.T.C. "L. Einaudi" - I.T.I. "G. Marconi" di Staranzano con sede staccata presso l'Istituto Professionale per i Servizi Commerciali di Gorizia. In data 13 ottobre 2000. prot. 00p/4105, con decreto del Provveditorato agli Studi di Gorizia è stato istituito il C.T.P. di Gorizia c/o l’Istituto Superiore d’Istruzione Professionale “R.M. COSSAR – L. da VINCI”, con annessa scuola carceraria, autonomo nella Sua gestione dal Centro funzionante c/o l’I.T.C. “L. Einaudi” di Staranzano. Fasce di utenza cui il centro si rivolge Alla domanda di formazione già esistente, si è aggiunta una larga fascia di utenza nuova che comporterà una fase iniziale di accoglienza mirata a verificare le competenze già possedute ed alla stipula dei Patti Formativi, ovvero, la predisposizione di un piano formativo in grado di tener conto delle varie esigenze dei singoli corsisti. Gli utenti frequentanti i corsi E.d.A. rientrano in diverse tipologie: Stranieri minorenni (minimo 15 anni di età) Stranieri bisognosi di alfabetizzazione primaria in italiano Stranieri bisognosi di alfabetizzazione avanzata in italiano Italiani analfabeti primari ed analfabeti di ritorno non in possesso della licenza elementare o, se pure in possesso, privi dei prerequisiti necessari Italiani e stranieri interessati al conseguimento della licenza media (minimo 15 anni di età) Italiani e stranieri interessati alla frequenza di tutti gli altri corsi (disoccupati, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi, casalinghe, pensionati, studenti). Adulti detenuti interessati al conseguimento della licenza media e/o a seguire altri percorsi formativo. Le risorse Il Coordinamento E.d.A. è for mato dal Diri gente Scolastico Coor dinatore del CTP e, attualmente, dai seguenti docenti: 1 insegnante di lettere, 1 ins. di scienze e matematica, 1 ins. di lingua inglese, 1 ins. di educazione tecnica 3 ins. di scuola elementare (1 utilizzato presso la Scuola carceraria della Casa Circondariale di Gorizia Percorsi formativi I corsi di cultura generale, di lingua italiana per stranieri e quelli finalizzati al conseguimento del diploma di licenza media avranno durata annuale, mentre tutti gli altri avranno un'organizzazione modulare flessibile (vedi O. M. 455/97). Per i corsi di recupero della licenza media e di lingua italiana per stranieri si potranno attivare dei percorsi integrati con Enti di Formazione Professionale Ulteriori percorsi formativi e/o livelli potranno essere attivati i n corso d’anno su richiesta Orario scolastico Nei due corsi di recupero della licenza media (uno presso la Sede ed uno presso la Casa Circondariale di Gorizia) ogni singolo modulo orario ha durata di 40 minuti. Sono previste settimanalmente 17 unità orarie di lezione + 4 unità orarie di recupero per l’intero anno scolastico, a cui vanno aggiunte, per il corso funzionante presso la Sede, ulteriori moduli orari derivanti dal recupero di 20 minuti per ciascuna unità, che vengono utilizzati per attività di potenziamento, recupero e tutoring per venire incontro alle esigenze degli studenti-lavoratori che non possono contare su di uno studio giornaliero continuo. Tutti gli altri corsi avranno durata dalle 20 alle 50 ore ciascuno, con 1 o 2 incontri settimanali, in orario pomeridiano o serale; og Gli orari delle previste attività verranno concordati con l'utenza in base alle necessità lavorative dei corsisti ni singolo modulo orario ha durata di 50 minuti. Competenze 87 Gli obiettivi che dovranno essere raggiunti dai corsisti sono stati esplicitati in competenze, capacità relazionali e trasversali nonché professionali. Padronanza dei linguaggi e dei saperi di base Apprendimento continuo come disponibilità ad aggiornarsi e ad apprendere Spirito partecipativo come capacità di lavorare con gli altri Spirito di autocritica come capacità di valutarsi Analisi dei punti di vista e delle realtà come approccio alle altre culture Flessibilità come disponibilità a cambiare e ad innovare Riqualificazione personale e professionale per aumentare la propria capacità contrattuale sociale Programmazione e metodologia Obiettivi del Piano Formativo Istituire percorsi individualizzati d'istruzione per adulti offerti attraverso la stipula di contratti formativi tipizzati e volti al recupero dello svantaggio culturale, alla motivazione o rimotivazione allo studio per un inserimento o reinserimento lavorativo o per una più elevata qualificazione professionale Costituire in prospettiva un punto di riferimento sul territorio provinciale, o nell'area corrispondente al 15° distretto scolastico (Gorizia), per la promozione di concrete forme di collaborazione tra scuola statale e Centri di Formazione Professionale Creare opportunità d'Istruzione Permanente per quelle fasce d'utenza che sono uscite prematuramente dalla fascia dell'obbligo Educare la popolazione adulta all'interculturalità ed alla multimedialità Predisporre interventi mirati a favore degli strati più deboli della società che, non partecipando al processo produttivo, rischiano di essere emarginati o confinati nella condizione di non autosufficienza Organizzare momenti d'incontro, indirizzati a divulgare l'attività del Centro e a raccogliere le esigenze di formazione Favorire l'orientamento al lavoro Attivare forme di collaborazione con gli Enti Locali presenti sul territorio Stabilire contatti interdistrettuali con altri Centri presenti nella Regione Stabilire contatti con l'I.R.R.E. e con gli Enti preposti all'Educazione degli Adulti Favorire il rientro nei percorsi d'istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità. Accoglienza e patto formativo Uno degli aspetti innovativi del Centro è la negoziazione del percorso o Patto Formativo che prevede, all'inizio dell'a.s., una fase d’accoglienza in cui i docenti rileveranno i bisogni, le aspettative e gli interessi di ciascun iscritto. Durante questa fase saranno individuati gli eventuali crediti culturali, riconoscimenti di moduli precedentemente acquisiti, che potranno diventare elementi di differenziazione nel percorso di Istruzione e Formazione. Sempre nella fase di accoglienza verranno definiti obiettivi, metodologie e tempi che stabiliranno il percorso didattico. Crediti e debiti formativi Durante la fase d’accoglienza gli iscritti saranno valutati individualmente con prove e colloqui e verranno individuate le competenze in loro possesso (crediti) e le lacune da colmare (debiti) per poter conseguire il diploma di licenza elementare o media. Il Consiglio di classe delibererà il riconoscimento dei crediti e stabilirà il periodo entro cui recuperare i debiti. Le attività previste In base all'O. M. 455/97 sono: Accoglienza, ascolto e orientamento Programmazione dei percorsi formativi Alfabetizzazione primaria funzionale e di ritorno anche finalizzata ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e di formazione professionale Alfabetizzazione in italiano primaria, intermedia e avanzata per stranieri Apprendimento della lingua e dei linguaggi Sviluppo e consolidamento di competenze di base e di saperi specifici Recupero e sviluppo di competenze strumentali culturali e relazionali idonee ad un'attiva partecipazione alla vita sociale Prospettive per il futuro In base all'O.M. 455/97 e agli accordi presi fra il Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione e con il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica (vedi L. 196/97), il 88 Coordinamento si attiverà al fine di prendere accordi con Enti e Istituzioni presenti sul territorio per promuovere ed attivare progetti integrati di: Formazione professionale con l'Ente Regionale Riqualificazione Orientamento al lavoro Educazione Permanente 8.2. PROGETTI PROGETTI CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE Titolo del progetto Docente responsabile Caratteristica Acquisizione di com-petenze Persoglia Trevisan Nuova elaborazione linguistiche per adulti immigrati Potenziamento competenza Persoglia Trevisan Prosecuzione linguistica in lingua italiana per studenti stranieri nelle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado Sviluppo cultura artistica Siconolfi Prosecuzione (Adulti detenuti) Sviluppo cultura scientifica e Siconolfi Nuova elaborazione informatica (Adulti detenuti) Poesia e scrittura espressiva in Puntin Prosecuzione carcere Acquisizione di com-petenze Persoglia Trevisan Nuova elaborazione linguistiche per adulti immigrati PLIDA Certificazione di Persoglia Trevisan Nuova Elaborazione conoscenza della Lingua Italiana Il PLIDA è un diploma di certificazione rilasciato dalla Società Dante Alighieri in base a una convenzione con il Ministero degli Affari Esteri (n. 1903 del 4/11/1993). Il PLIDA attesta la competenza in italiano come lingua straniera secondo una scala di sei livelli, che rappresentano altrettante fasi del percorso di apprendimento della lingua. I sei livelli del PLIDA, A1 A2 B1 B2 C1 C2 corrispondono ai livelli del Quadro comune europeo di riferimento del Consiglio d’Europa (QCE): PLIDA A1 A1 Q.C.E - livello di contatto (Breakstage) Italiano iniziale PLIDA A2 A2 Q.C.E. - livello di sopravvivenza (Waystage) Italiano Fondamentale PLIDA B1 PLIDA B2 B1 Q.C.E. - livello soglia (Threshold) B2 Q.C.E. - livello progresso (Vantage) Italiano Professionale PLIDA C1 PLIDA C2 C1 Q.C.E. - livello dell'efficacia (Proficiency) C2 Q.C.E. - livello della padronanza (Mastery) LIVELLO B1 Il livello B1 segnala la capacità di comprendere testi parlati e scritti legati ad argomenti familiari. Chi lo possiede può interagire in un contesto italofono in cui si trovi per turismo e può utilizzare la lingua italiana anche per esprimere opinioni e dare spiegazioni in forma elementare LIVELLO B2 Il livello B2 attesta una competenza nella lingua italiana spendibile in contesti legati alla formazione scolastica (scuole e università) ed extrascolastica (formazione professionale e tirocini) e ad attività lavorative che prevedano anche il rapporto con il pubblico (commercio, artigianato). Chi lo possiede può socializzare con facilità in un ambiente italofono e utilizzare la lingua italiana per attività di lavoro relative al proprio campo di specializzazione. LIVELLO C1 89 Il livello C1 presuppone una notevole confidenza con la lingua e le realtà italiane, utilizzabile in attività lavorative complesse (attività professionali in ambito commerciale, industriale, amministrativo). Chi lo possiede può comprendere e produrre testi complessi individuandone anche i significati aggiunti, come per esempio quelli che caratterizzano testi letterari. LIVELLO C2 Il livello C2 certifica una competenza linguistica alta, paragonabile a quella di un madrelingua di buona cultura e spendibile in tutti gli ambiti professionali. E' il livello previsto per insegnare l'italiano come L2 e per assumere incarichi professionali di alta qualificazione. Per gli allievi stranieri che frequentano le lezioni in orario scolastico della mattina una breve presentazione sulla Certificazione sulle competenze della lingua italiana rilasciata dalla Società Dante Alighieri. Riconoscimenti. La Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA è una delle quattro ufficialmente riconosciute dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica italiana in base alla Convenzione n. 1903 del 4.11.1993. Il PLIDA opera anche in base a una convenzione con l’Università “La Sapienza” di Roma (29.6.2004) che rilascia un plauso scientifico alla Certificazione. Inoltre, il PLIDA è riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (decreto 18.10.2002) e dal Ministero dell'Università e della Ricerca come titolo per l'immatricolazione universitaria a condizioni agevolate degli studenti stranieri (prot. n. 1906 del 9.10.2006). 8.3.CORSI ATTIVATI 2013/14 Corsi per il recupero della III^ Media aperte fino all’inizio dell' anno scolastico venturo. Corsi modulari ( informatica, sartoria, psicologia, lingue straniere, internet, autocad ) . Le iscrizioni ai corsi di Italiano per Stranieri, per l’anno scolastico 2013/14, sono aperte anche ai residenti in Slovenia, con pagamento di un contributo il cui importo verrà comunicato successivamente, comunque prima dell’inizio del corso stesso. CORSO INTERNET BASE - PDF FOTOGRAFIA DIGITALE 1 LIV - PDF FOTOGRAFIA DIGITALE 2 LIV - PDF CORSO SARTORIA - PDF CORSO SLOVENO - PDF CORSO TEDESCO - PDF 8.4.PIANO ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTI CULTURALI Il Piano delle Attività 2013/14 e consulatabile sul dsito www.cossardavinci.com nel menu colonna destra alla voce Corsi EDA/Piano annuale… 90
© Copyright 2024 Paperzz