POF - R.M. Cossar

I.S.I.S. ………………..
“Ranieri Mario COSSAR” e “Leonardo da VInCI”
Settori Servizi - Industria e Artigianato Istruzione e Formazione Professionale
GORIZIA
ANNO SCOLASTICO
PIANO
OFFERTA
FORMATIVA
2013/14
1
ORGANIZZAZIONE
CORSI
DIDATTICA
VALUTAZIONE
REGOLAMENTI
PROGETTI
A.S.L.
C.T.P.
INDICE GENERALE
ORGANIZZAZIONE
1.1.
1.2.
1.3.
1.4.
1.5.
1.6.
1.7.
PREMESSA
STORIA DELL’ISTITUTO
DATI DELLA SCUOLA
ORGANIGRAMMA-RISORSE UMANE
FUNZIONI STRUMENTALI
DIPARTIMENTI
COLLABORATORI SCOLASTICI -TECNICI-UFFICIO TECNICO
(pag. 04)
(pag.05)
(pag.06)
(pag.07)
(pag.10)
(pag.11)
CORSI
2.1. ORARIO DELLE LEZIONI
2.2. CORSI
2.2.1 RIFORMA - NUOVI PROFILI PROFESSIONALI
2.2.2 PERCORSI QUINQUENNALI
2 . 2 . 3 PERCORSI TRIENNALI DI IeFP
2.3. INDIRIZZI
2.3.1 INDIRIZZI DIPLOMA DI 5 ANNI
2.3.1.1 SBOCCHI LAVORATIVI NUOVO ORDINAMENTO
2.3.1.2 SBOCCHI LAVORATIVI ORDINAMENTO PRESISTENTE CLASSI 5 ^
2.3.2 INDIRIZZI QUALIFICA DI 3 ANNI
(pag.12)
(pag.12)
(pag.12)
(pag.13)
(pag.14)
(pag.15)
(pag.17)
(pag.20)
(pag.22)
DIDATTICA
3.1.
3.2.
3.3.
3.4.
3.5.
3.6.
3.7.
3.8.
3.9.
3.10.
P.E.C.U.P. - PROFILO EDUCATIVO CULTURALE PROFESSIONALE
OBBLIGO SCOLASTICO - OBBLIGO FORMATIVO
I LIVELLI RELATIVI ALL’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUN ASSE
COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA COMUNE
COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA INDIRIZZO
COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA COMUNE
COMPETENZE SECONDO BIENNIOE MONOENNIO AREA INDIRIZZO
FLESSIBILITÀ DEL CURRICULUM
PIANO PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA – B.E.S.
ORIENTAMENTO
(pag.28)
(pag.29)
(pag.30)
(pag.30)
(pag.31)
(pag.33)
(pag.34)
(pag.37)
(pag.38)
(pag.40)
2
VALUTAZIONE
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.5.
4.6.
4.7.
FREQUENZA E VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO
VERIFICA, VALUTAZIONE
CRITERI DI MISURAZIONEE VALUTAZIONE DEL PROFITTO
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LO S VOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI FINALI
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO FORMATIVO
SOSPENSIONDE DI GIUDIZIO P IANO DI ATTUAZIONE DEI CORSI DI RECUPERO
(pag.50)
(pag.50)
(pag.51)
(pag.53)
(pag.54)
(pag.57)
(pag.58)
REGOLAMENTI
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
5.5.
5.6.
5.7.
5.8.
5.9.
5.10.
CODICE DEONTOLOGICO
PATTO DI CORRESPONSABILITA’
REGOLAMENTSULLE GIUSTIFICAZIONI E SULLE DEROGHE DEL LIMITE DELLE ASSENZE
REGOLAMENTO DISCIPLINA
REGOLAMENTO POLITICA D’USO ACCETTABILE E SICURO DELLA SCUOLA P.U.A
REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONE
REGOLAMENTO PALESTRA
REGOLAMENTO ATTIVITÀ NEGOZIALE
REGOLAMENTO CIRCOLAZIONE MEZZI ALL’INTERNO DELL’AREA SCOLASTICA
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO GRATUITO(COMODATO) DEI LIBRI DI
TESTO AGLI ALUNNI
(pag.61)
(pag.63)
(pag.64)
(pag.65)
(pag.71)
(pag.74)
(pag.77)
(pag.77)
(pag.78)
(pag.78)
PROGETTI
6.1. CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI
6.2. CR0N0GRAMA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PROGETTUALE
6.3. PROGETTI CURRICOLARI ED EXTRAE INTRA CURRICOLARI
(pag.80)
(pag.80)
(pag.81)
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
7.1.
7.2.
7.3.
7.4.
7.5.
SCANSIONE TEMPORALE DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 3°
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 4°
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 5°
CALENDARIO A.S.L.
(pag.83)
(pag.84)
(pag.84)
(pag.85)
(pag.86)
C.T.P.
8.1.
8.2.
8.3.
8.4.
P.O.F. PIANO OFFERTA FORMATIVA E.D.A. –C.P.T.
PROGETTI
CORSI ATTIVAT 2013/14
PIANO ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTI CULTURALI
(pag.87)
(pag.89)
(pag.90)
(pag.90)
Denominazione: Istituto Statale d’Istruzione Superiore “Ranieri Mario OSSAR - Leonardo da VINCI”
PROFESSIONALE: Settori Servizi-Industria e Artigianato
Indirizzo: Viale Virgilio n. 2
CAP: 34170
città: GORIZIA
provincia: GO
Telefono: 0481.533175 fax: 048181004 E-mail: [email protected] url: http://www.cossardavinci.com
3
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
PREMESSA
STORIA DELL’ISTITUTO
DATI DELLA SCUOLA
ORGANIGRAMMA
F U N Z I O N I S T R UM E N T A L I
DIPARTIMENTI
C O L L A B O R A T O R I S C O L A S T I C I - A . T . A - U F F I C I O T E C N I CO
1.1 PREMESSA
Il POF è definito in generale come “il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche che esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed
organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia".
Il Piano dell’Offerta Formativa (in seguito, POF) rappresenta pertanto il documento fondamentale nel quale
vengono tracciate le linee guida delle attività che tutte le componenti dell’Istituto devono seguire per poter
realizzare nella maniera più compiuta e condivisa le finalità proprie di ogni istituzione scolastica e cioè la
maturazione personale e il successo formativo degli studenti.
Il Piano dell’Offerta Formativa non è una dichiarazione di principi astratti ma delinea ed espone le scelte
educative ed organizzative della scuola, ossia una serie di azioni concrete che saranno svolte durante tutto
l’anno scolastico dall'intera comunità scolastica.
Per gli insegnanti è lo strumento per definire le proprie attività e i principi cui adeguare la propria azione
didattica.
Per gli studenti e per i genitori è lo strumento che li aiuta a conoscere che cosa la scuola intende fare e come
intende perseguire le finalità che si è data, poiché la scuola, oltre che ricchezza culturale e fonte d’informazione
e formazione è un servizio offerto ai cittadini.
Il POF viene approvato dal Collegio dei Docenti e adottato con delibera del Consiglio di Istituto.
Principi ed obiettivi educativi e formativi
Da sempre l’Istituto ha cercato di confrontarsi con la comunità di cui fa parte e della quale è espressione. I
cambiamenti in atto sono stati sempre avvertiti e variamente discussi, accettati efatti propri da chi opera nel
mondo scolastico. Di fatto, il mondo dell’istruzione è stato, in modo differente nel tempo, specchio della società
e l’Istituto ha sempre cercato di rispondere prontamente alle richieste di colmare la distanza fra la scuola ed il
territorio.
L’istituto ha quindi tenuto conto delle metamorfosi sociali, culturali ed economiche in atto ed ha ed avrà cura di
riversare costantemente verso l’ambiente, le esigenze rielaborate attraverso il vivace confronto interno che lo
contraddistingue.
Per raggiungere tali obiettivi l’Istituto ha posto lo studente al centro dell’azione didattico-educativa, cercando di
formare un cittadino consapevole dei diritti e dei doveri per il vivere sociale, sensibile alle problematiche socioculturali oggi sempre più presenti in un mondo globalizzato, favorendo la completa espressione della personalità
nel rispetto dell’individuo.
Per tale ragione i principi fondamentali contenuti nella Nostra Costituzione che sono libertà, uguaglianza,
accoglienza, integrazione, partecipazione, efficienza e trasparenza, devono ispirare le azioni educative,
didattiche ed organizzative dell’istituzione scolastica. In tale ambito l’Istituto ha da sempre promosso iniziative
di accoglienza e di integrazione per dare a tutti pari opportunità di successo.
In considerazione di questa premessa, la scuola centra il proprio intervento sull’apprendimento di conoscenze e
acquisizione di competenze in tutti i campi richiesti onde perseguire gli obiettivi di una solida preparazione e
acculturazione dei futuri cittadini.
La scuola superiore si rivolge al giovane, in un periodo significativo della sua vita che segna il passaggio
dall’adolescenza all’età adulta, lo aiuta a riconoscere le proprie attitudini e inclinazioni e gli fornisce
conoscenze, esperienze e strumenti concettuali.
Oggi le professioni cambiano continuamente e richiedono soprattutto capacità di adattarsi sempre a nuove
situazioni: perciò è un buon tecnico non solo chi, avendo un bagaglio di conoscenze e capacità applicative delle
stesse, sappia svolgere debitamente ed efficientemente le mansioni assegnategli, ma anche colui che saprà
anticipare e risolvere i problemi che si presentano durante la propria esperienza professionale.
Essenziale per quest’ultimo concetto è la capacità di saper riconoscere le nuove istanze relative al lavoro svolto
e l’attitudine ad imparare continuamente. Di conseguenza una funzione fondamentale della scuola è che essa
insegni ad apprendere.
4
Particolare attenzione viene posta alla formazione per migliorare la preparazione del personale con conseguenti
ricadute positive sul Piano dell’Offerta Formativa che l’Istituto intende fornire.
L’obiettivo sarà quello di offrire un servizio il più possibile efficiente e qualificato, affrontando i problemi
didattico-formativi e organizzativi.
Ad esempio verranno portate avanti implementazioni di metodi di studio basati sull’apprendimento tra pari (peer
learning e cooperative learning) e di apprendimento per competenze utilizzando i metodi Learning by doing e
IBSE (Inquiry Based Science Education). La prima metodologia stimola la collaboratività tra studenti, creando
gruppi classe più coesi ed omogenei, la seconda mette in evidenza l’importanza del saper fare (e innovare) che
non viene insegnato in modo trasmissivo dall’insegnante allo studente; lo studente diviene il protagonista attivo
del proprio imparare facendo proprie le domande cui trovare le risposte: non più una scuola delle sole
conoscenze, imparate a memoria sui libri, ma l’apprendimento in situazione, ricreando pezzi della realtà esterna
e del mondo del lavoro nell’ambito scolastico.
Questo stimola la partecipazione degli studenti, mobilita le loro migliori capacità e li prepara meglio all’ingresso
nella vita adulta.
Gli obiettivi educativi nel nostro Istituto sono perseguiti non solo con l’attuazione piena di tutte le finalità
indicate nelle linee guida ministeriali, ma anche con una serie di progetti specifici scaturiti di volta in volta dalle
sempre nuove sollecitazioni provenienti da tutta la società.
1.2 STORIA DELL’ISTITUTO
L'Istituto Statale di Istruzione Professionale di Gorizia è sorto dall'unificazione amministrativa dell'IPC
"Cossar" e dell'IPSIA "Da Vinci" determinata dal piano provinciale di razionalizzazione attuato a partire
dall'anno scolastico 1999/2000.
La Pubblica Scuola di Commercio nacque il 4 novembre 1904. Il 6 novembre 1907 si diede inizio al primo
anno scolastico della Pubblica Scuola di Commercio di Gorizia. Nell’anno scolastico 1921/1922, la scuola passò
sotto il controllo del Ministero dell’Economia Nazionale, finché venne pronunciata la regificazione con Regio
Decreto del 20/08/1923 n. 2451. La Scuola Pubblica di Commercio divenne così Ente autonomo con personalità
giuridica propria, alle dipendenze del Ministero dell’Economia Nazionale, con il nome di Regia Scuola
Commerciale. Dal 1° luglio 1925 la Scuola subì un’ulteriore trasformazione in Regio Istituto Commerciale con
annessa Scuola Commerciale. Con l’anno scolastico 1933/1934 l’Istituto Commerciale assunse la
denominazione di Istituto Tecnico Commerciale Mercantile, mentre la Regia Scuola Commerciale si trasformò
in Regia Scuola Tecnica Commerciale.
Nel 1961 la Scuola Tecnica cambiava nome e si trasformava in Istituto Professionale di Stato per il Commercio
(D.P.R. n. 1919 del 30/09/1961). Soppresso il corso di “Perito aziendale e corrispondente in Lingue estere”,
l’Istituto Professionale ricercò una sua collocazione nel panorama scolastico provinciale tenendo conto delle
esigenze che provenivano dal settore economico della città e della provincia. Nell’anno della sua costituzione il
1961, l’Istituto Professionale contava 155 iscritti, tutti al corso per “Segretario d’Azienda”. Dieci anni più tardi,
gli indirizzi di qualifica erano tre: “Addetto alla Segreteria d’Azienda”, “Addetto alla Contabilità d’Azienda” e
“Addetto alle Aziende di Spedizione e Trasporti”. Nel 1972 veniva istituito il corso post qualifica per
“Operatore Commerciale”. Il nuovo indirizzo riprendeva ed ampliava i programmi del corso per “Addetto alle
Aziende di Spedizione e Trasporti” che, con l’anno scolastico 1973/1974 veniva soppresso. Nel 1974 il
Ministero aggregò all’istituto la sezione “Assistente per l’Infanzia” e “Figurinista” (quest’ultima
specializzazione cessò, per mancanza di iscritti, con la fine dell’anno scolastico 1975/1976).
Nell’anno scolastico 1976/1977 venne istituito il biennio post qualifica “Assistente per le Comunità Infantili”,
che completava l’indirizzo di studi con i diplomi di maturità. Il 12 dicembre 1987 l’istituto, trasferitosi dalla
vecchia sede di Largo Culiat al nuovo edificio di Via dei Grabizio, venne intitolato a “Ranieri Mario Cossar”,
Goriziano illustre, storico, etnografo, filologo e cultore d’arte.
Nell’anno scolastico 1999/2000, a seguito del piano di dimensionamento adottato dalla Regione Autonoma
Friuli Venezia Giulia, vengono accorpati in un unico polo professionale il “Cossar” con il “da Vinci” e la
sede trasferita presso il ristrutturato plesso del “da Vinci” in Viale Virgilio.
Il “Leonardo da Vinci” è presente in Gorizia già dagli anni Venti come Scuola Tecnica Industriale si è poi
trasformato in Istituto professionale negli anni Cinquanta. Negli anni scolastici dal 1936 al 1950 la segreteria e
la presidenza (preside Ing. Baldocchi) erano situate in un edificio di Via della Croce. Erano funzionanti le
officine. I corsi attivati erano i seguenti: Scuola di Avviamento Industriale Maschile (triennale); Scuola di
Avviamento Femminile (triennale); Scuola Tecnica Industriale Maschile (biennale); Scuola Professionale
Femminile (biennale). Nell’anno scolastico 1960/1961 la Scuola Tecnica Industriale Maschile diventa
Istituto Professionale Statale (triennale) e la Scuola Professionale Femminile diventa Istituto Tecnico
Femminile (quinquennale).
5
L’edificio di Viale Virgilio è stato inaugurato nel dicembre 1954 su progetto del dott. ing. Marcello Baldocchi e
perfezionamento particolari e direzione dei lavori a cura del dott. Ing. Arturo Glessi. Nell’anno scolastico
1961/1962 è iniziato a funzionare, sotto l’egida del Consorzio, il 1° corso di Istituto Professionale per
Ufficiali Radiotelegrafisti di Bordo, presso la sede coordinata di Grado, dove successivamente sono stati
attivati anche i corsi di qualifica per Padrone Marittimo e Meccanico Navale e quello post qualifica di Tecnico
delle Telecomunicazioni Marittime, all’inizio degli anni Ottanta. La sede di Cormons, attiva negli anni Settanta
con i corsi triennali per Congegnatori Meccanici, negli anni Ottanta ha funzionato con la sezione per Addetti
Manutenzione di Unità Elaborazione Elettronica, e parallelamente è passata sotto la direzione goriziana dal
1990 al 1995 la sede coordinata “Emilio Ceriani” di Monfalcone. Nella sede centrale Gorizia negli anni
Settanta, ai corsi triennali tradizionali di Meccanico Tornitore ed Elettromeccanico venne affiancato quello per
Montatori e Riparatori apparecchi Radio- TV ed a metà degli anni Ottanta sono stati introdotti i bienni pos
qualifica per Tecnico delle Industrie Meccaniche e Tecnico delle Industrie Elettriche – Elettroniche. La sede di
Grado divenne autonoma, come Istituto Marinaro “Amerigo Vespucci” dal 1985 al 1994, poi passando
nuovamente sotto la direzione goriziana nell’anno scolastico 1994/1995 e poi essere parte integrante del polo
professionale monfalconese.Negli anni Novanta, dopo un lungo lavoro di demolizione e ricostruzione del plesso
dei reparti di lavorazione, sono stati riconsegnati i nuovi locali delle Officine, con annessi palestra, magazzino e
sala mensa.
scolastico 1999/2000, dopo lavori di ristrutturazione ed adeguamento alle nuove normative di sicurezza, a
seguito del piano di dimensionamento adottato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, vengono
accorpati in un unico polo professionale il “Cossar” con il “da Vinci”. L'Istruzione Professionale è presente
nella città di Gorizia da circa un secolo. Ha la finalità di preparare dei giovani in grado d'inserirsi in modo
consapevole, propositivo, autonomo nella società, idonei alle esigenze del mondo del lavoro e perciò dotati di
qualificazione specifica e d'abilità culturali atte all'uso degli strumenti conoscitivi e trasformativi della realtà
quotidiana. L'abilità manuale e meramente esecutiva sono state sostituite dalla capacità di intervenire nei
processi operativi e decisionali, con la conseguente assunzione progressiva di responsabilità funzionale;
conseguentemente l'Istruzione Professionale, in sintonia con quanto enunciato nella Premessa, si propone di
fornire alla realtà produttiva e dei servizi, occasioni d'incontro ed utilizzo delle risorse disponibili, garantendo
un approccio degli studenti con il mondo del lavoro per mezzo di stage aziendali.
La Sede di Viale Virgilio n. 2 è raggiungibile in circa trenta minuti a piedi dalla Stazione Ferroviaria, per
gli alunni l'APT mette a disposizione delle navette che collegano le FS con la Sede della Scuola (percorso
Blu), oppure prendendo l'autobus Linea 1 che percorre il Corso Italia (percorso Rosso).
1.3. DATI SULLA SCUOLA
anno scolastico:
2013/14
numero unità personale A.T.A.:
24
numero allievi:
446
Responsabili e assistenti amministrativi:
7
numero classi:
26
assistenti tecnici:
7
numero docenti:
83
collaboratori scolastici:
10
Il bacino d’utenza e la popolazione scolastica
La provincia di Gorizia, ultima propaggine a Nord Est del territorio italiano, è da sempre punto cruciale di trame
di rapporti culturali ed economici con l'Est e l'Europa Balcanica. Significativi sono gli incentivi economici
strutturali previsti, a livello italiano ed europeo, per favorire lo sviluppo di iniziative tese a consolidare il ruolo
della provincia, e di Gorizia in particolare, come crocevia dei rapporti con i paesi dell'est. La popolazione
scolastica dell’istituto è di 446 studenti, provenienti dalla città di Gorizia e provincia, dalla provincia di Trieste,
dalla provincia di Udine in particolare dalla bassa Friulana. Dai numeri e dalla collocazione geografica si evince
che due terzi degli alunni sono pendolari, determinando l’esigenza di un’attenta articolazione delle attività
scolastiche e di una continua collaborazione con l’A.P.T. (Azienda Provincializzata Trasporti di Gorizia) e con i
comuni di provenienza, oltre che con il Comune di Gorizia.
6
1.4. ORGANIGRAM MA - RISORSE UMANE
DIRIGENTE SCOLASTICO
Collaboratore del dirigente scolastico con funzione
di VICARIO
Collaboratore del dirigente scolastico
Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP - D.M. 10/03/1998):
Referenti Biblioteca scolastica
Referente di educazione alla salute ed attività
ambientali
Referente progetto di coordinamento didattico
organizzativo (accoglienza classi prime, gestione
Alternanza Scuola Lavoro classi, III, IV, V; ricerca
finanziamenti esterni, attività pubblicitaria,
coordinamento attività esterne)
Responsabile educazione stradale
Coordinatori d’indirizzo:
Referente viaggi d’istruzione
Referenti attività teatrali
Referenti antifumo (Soggetti cui spetta vigilare
sull’osservanza del divieto di fumo)
Referente e coordinatore attività E.D.A.:
Coordinatore attività italiano per stranieri
Coordinatori e Segretari Terze Medie E.D.A.:
Commissione valutazione servizio docenti
(D.S., quattro docenti effettivi e due docenti
supplenti)
Commissione orario
Commissione tecnica in materia contrattuale
componente docenti
Responsabili del trattamento di parte dei dati
personali ai sensi art. 29 del D.L.vo 196/2003 Privacy
Dott. Nino CICCONE
prof. Mauro Paolo MININEL
prof. Giorgio SAMAR
prof. ing. Renzo COCETTA
prof.sse
Roberta LEGHISSA e Fabiana SPONZA
prof.ssa Sandra Venturini (educazione alla salute)
prof. Giorgio SAMAR
prof. Claudio GUASTELLA
Meccanico: prof.ssa Germana CASCIO
Moda: prof.ssa Agata COSZACH
Elettrico: prof. Renzo COCETTA
Elettronico: prof. Giusto GORLATO
Sociale: prof.ssa Maria Teresa DE NICOLO
Commerciale: prof. Alberto ZIANI
prof. Giorgio SAMAR
prof.ssa Anna Maria D’Auria
prof. Renzo COCETTA
prof. Gianni PANTEROTTO
prof.ssa Elena IESS
prof.ssa Lucia SICONOLFI
Maestro Fabio PERSOGLIA
3ˆA E.D.A. Coordinatore PUNTIN
Segretario FURLAN
D.S. prof. Nino CICCONE (presidente)
proff. VENTURINI, DE NICOLO, IESS, MININEL
supplenti: proff. RICCIRD,ICASCIO
proff. Giancarla GIANI, Mauro Paolo MININEL
D.S. prof. Nino CICCONE (presidente)
D.S.G.A. Ondina BANO (comp. A.T.A.)
prof. Mauro Paolo MININEL (coll. vicario)
prof. Gianni PANTEROTTO (ufficio tecnico)
prof. Giorgio SAMAR (segret. cons. Istituto)
prof. Mauro Paolo MININEL (coll. vicario)
prof. Giorgio SAMAR (collaboratore D.S.)
prof. Gianni PANTEROTTO (ufficio tecnico)
prof.ssa Roberta VIOTTO (diversamente abili)
Commissione elettorale
Proff. Bernardo DE SANTIS, Dolores BAZAN
Commissione revisione Regolamento d’Istituto
Proff. IESS, GORLATO, TIREL, DE SANTIS,
MININEL
D.S. prof. Nino CICCONE (presidente)
proff. MININEL, DE NICOLO, CASCIO,
GIUSTIZIERI (supplente)
Commissione per l’esame delle domande delle
Funzioni Strumentali.
Referenti A.D.A.
Alunni Diversamente Abili
prof.ssa Roberta VIOTTO,
prof.ssa Roberta LEGHISSA
7
Referente D.S.A.
Disturbi Specifici d’Apprendimento
Referente B.E.S.
Responsabili Dipartimenti
Organo di Garanzia
Referenti L.I.M.
prof.ssa Roberta VIOTTO
DIPARTIMENTI DI INDIRIZZO
Coordinano e verbalizzano:
proff. COSZACH, ZIANI e DE NICOLO
proff. CASCIO, GORLATO e COCETTA
DIPARTIMENTI PER ASSI CULTURALI
Asse dei linguaggi (coord. verb. Prof.ssa
MICOVILOVICH)
Asse matematico(coord. e verb. Prof.GIUSTIZIERI)
Asse scientifico(coord. e verb. Prof. GUASTELLA)
Asse tecnologico coord. e verb. prof. GORLATO)
Asse storico-sociale(coord. verb. prof.ssa IESS)
Componenti della Giunta Esecutiva
Prof. Giusto GORLATO
Assistente tecnico Daniele RUSIN
I DOCENTI
Nell’Istituto sono presenti 83 docenti. Va sottolineato che la mobilità è bassa, sia per la mancanza di sedi più
appetibili, sia per la stanzialità dei docenti. Per molti docenti l’istituto rappresenta una sede richiesta in ambito
provinciale, considerata la posizione geografica della scuola.
Dal punto di vista dell’utenza e della complessità delle attività didattico-formative la scelta è talvolta vissuta
come un impegno di lavoro faticoso. Peraltro sono numerosi gli insegnanti che la considerano invece
un’opportunità lavorativa corrispondente ai propri ideali professionali e confacente alla propria visione
valoriale. In generale i docenti sono disponibili a recepire proposte migliorative ed innovative se
opportunamente sostenuti e motivati.
COORDINATORI E SEGRETARI CONSIGLI DI CLASSE
CLASSE COORDINATORE “R.M.COSSAR”
SEGRETARIO
1 AS
BALDASSI PAOLO
DE SANTIS BERNARDO
1 BS
TUNDO CARMELA
CASTELPIETRA ALDO
2 AE
BRUMAT SANDRA
BENEDETTI ROBERTO
2 AS
TURUS MAURO
MARINO MARIA CRISTINA
3 AE
ZIANI ALBERTO
PELLEGRINI ARIANNA
3 AS
NAPOLI GRAZIA
VITTURELLI FABIOLA
3 BS
GUADAGNI MARIA
LA STELLA FRANCA
4 AE
MICOVILOVICH MARIA TERESA URSELLA LUCIA
4 AS
CAMISA LIVIO
TURUS MAURO
4 BS
ALO’ CONSILIA
PECORARI ELISABETTA
5 AS
DE NICOLO MARIA TERESA
TURUS MAURO
5 BS
VENTURINI SANDRA
DE SANTIS BERNARDO
CLASSE
COORDINATORE ”L. da VINCI”
1 A AM LIBERALE LOREDANA
1 IEFP
SAMAR GIORGIO
SEGRETARIO
DE LORENZI LUIGI
GUASTELLA CLAUDIO
1 AMO LORICCHIO MARIA ELISABETTA DE IENNER DANIELA
2 AAM
GIUSTIZIERI DARIO
2 AMO COSZACH AGATA
MIO FABRIZIO
CIAMPA BARBARA
8
3 AAM
BAZAN DOLORES
PORTELLI IVAN
3 BAM
MININEL MAURO PAOLO
CIAMPA BARBARA
3 AMO D'AURIA ANNAMARIA
CLAUDIO MARIALUISA
4 AAM
GORLATO GIUSTO
CIMADOR CLAUDIO
4 BAM
GALLESIO DAVIDE
PETTARIN FURIO
4 AMO MININEL MAURO PAOLO
LANZA ANNA
5 AEL
COCETTA RENZO
MININEL MAURO PAOLO
5 AMC
CASCIO GERMANA
IESS ELENA
5 AMO RICCIARDI MARIO
MININEL MAURO PAOLO
1.5 FUNZIONI STRUMENTALI AL P.O.F
Per l’a.s. 2013/2014 il collegio docenti ha attivato le seguenti funzioni strumentali:
AREA 1: GESTIONE DEL P.O.F.
a) coordinamento e gestione delle attività del piano
b) coordinamento della progettazione curricolare
c) valutazione delle attività del POF
d) coordinamento dei rapporti scuola / famiglia
ATTIVITÀ PREVISTE
DOCENTE REFERENTE
Riesame del POF ed aggiornamento dello stesso; monitoraggio verifica
e valutazione del POF
PROF. SSA GIANCARLA
Messa in rete del piano offerta formativa e sito della scuola: gestione ed
GIANI
aggiornamenti
Inserimento circolari nel sito e gestione posta elettronica docenti
AREA 3: INTERVENTI E SERVIZI PER STUDENTI :
a) coordinamento delle attività extracurricolari;
b) coordinamento e gestione delle attività di continuità,di orientamento e tutoraggio
c) coordinamento delle attività di compensazione integrazione e recupero
ATTIVITÀ PREVISTE
DOCENTI REFERENTI
Prof.ssa ROBERTA
Coordinamento alunni A.D.A. e D.S.A.
VIOTTO
coordinamento orientamento in entrata in itinere orientamento in uscita
Prof. ALBERTO ZIANI
Coordinamento partecipazione democratica degli studenti alla vita
prof. BERNARDO DE
scolastica
SANTIS
Coordinamento inserimento e integrazione
prof.ssa MARIA DI
degli studenti stranieri
FILIPPO
AREA 4: REALIZZAZIONE DI PROGETTI FORMATIVI D’INTESA CON ENTI E
ISTITUZIONI ESTERNI ALLE SCUOLE, RAPPORTI CON IL TERRITORIO
a) coordinamento dei rapporti con enti pubblici e privati, anche per la realizzazione di stage formativi
b) coordinamento delle attività con la formazione professionale
c) coordinamento rapporti con enti ed agenzie turistiche, per gestione gite e viaggi d’istruzione
ATTIVITÀ PREVISTE
DOCENTI REFERENTI
Gestione organizzativa, valutazione crediti e rapporti con Enti di
Formazione nell’ambito dell’Attività di interazione e integrazione fra
Formazione
Prof. MAURO TURUS
e Istruzione Professionale, valutazione
alunni privatisti
Coordinamento e gestione progetti europei
prof.ssa PATRIZIA TIREL
9
1.6 DI PARTIMENTI - NUOVI M ODELLI ORGANIZZATI VI
Dipartimenti
I dipartimenti nominano un loro referente e propongono:
• I programmi della propria disciplina.
• Le metodologie didattiche da impiegare.
• Il sistema di valutazione.
• Le competenze essenziali per ciascun anno di corso.
• I testi da adottare.
I responsabili di dipartimento
• Valutano le possibili interconnessioni tra i programmi delle varie materie e corsi.
• Individuano la scansione temporale dei moduli delle materie di base, funzionali alle altre discipline.
• Sono i referenti per problematiche delle loro singole discipline.
DIPARTIMENTI
INDIRIZZI
COMMERCIALE
SOCIALE
ELETTRICOELETTRONICO
MECCANICO
MODA
DIPARTIMENTI
PER ASSI
CULTURALI
Storico-filosoficoletterario
Linguistico
Matematico Informatico
Scientifico
Tecnologico
COORDINATORI
prof. Ziani
prof.ssa De Nicolo
prof. Gorlato
prof. Cocetta
prof.ssa Cascio
prof. Ssa Coszach
COMPITI
1) ridefinire i profili professionali per le classi prime (in relazione
alla qualifica surrogatoria con uno “sguardo”-tenendo presentele qualifiche triennali nazionali e le linee guida per la
realizzazione dei percorsi di istruzione e formazione
professionale)
2) ribadire ed eventualmente modificare i vecchi profili per le
classi dalla 2 alla 5
COORDINATORI
COMPITI
Asse storico-sociale
(coordina e verbalizza prof.ssa Iess)
Asse dei linguaggi
(coordina e verbalizza prof.ssa Micovilovich)
Asse matematico
(coordina e verbalizza prof. Giustizieri)
Asse scientifico
(coordina e verbalizza Prof. Guastella)
Asse tecnologico
(coordina e verbalizza prof .Gorlato)
Adeguare le competenze di
italiano, matematica, inglese agli
assi culturali sicuramente per il
biennio ma anche dalla terza alla
quinta (traduzione in abilità ed
in competenze).
Definizione delle discipline
concorrenti alla valutazione
NB. Per chi non avesse ancora
provveduto
DOCENTI RESPONSABILI DEI LABORATORI
LABORATORIO / REPARTO
LABOR. METODOLOGIE OPERATIVE
LABORATORIO ELETTRONICA 1° P.
LABORATORIO FISICA
AULA MAGNA
LABORATORIO CONTABILITÀ 2° P.
LABORATORIO INFORMATICA EDA 2° P.
LABORATORIO INFORMATICA 2° P.
LABORATORIO VIDEOSCRITTURA 2° P.
LABORATORIO A.D.A
AULA VIDEO
BIBLIOTECA
RESPONSABILE
TUNDO Carmela
GORLATO Giusto
GUASTELLA Claudio
SAMAR Giorgio
ZIANI Alberto
SICONOLFI Lucia
MININEL Mauro Paolo
PELLEGRINI Arianna
GIANI Giancarla
PANTEROTTO Gianni
PANTEROTTO Gianni
10
1.7 COLLABORATORI SCOLASTICI A.T.A.-UFFICIO TECNICO
Profilo
Assistenti amministrativi
Assistenti tecnici
Collaboratori scolastici
totale
7
7
10
Il personale ATA è così articolato: è in maggioranza di ruolo ed è presente in istituto da più anni; esprime
mediamente un buon livello di motivazione ed interesse per la propria funzione.
ASSISTENTI TECNICI PER AREA
NOMINATIVO
BARRESI ANTONIO
BATTISTI LUCIANO
BUSSANI PATRIK
CLEMENTE LUCA
FAVA CLAUDIO
RUSIN DANIELE
STACUL LUCIA
AREA
AR02 Elettronica, Informatica
AR02 Informatica
AR02 Informatica
AR01 Meccanica
AR02 Elettrotecnica Informatica
AR02 Informatica
AR22 Moda
UFFICIO TECNICO
Finalità Il responsabile dell’Ufficio Tecnico è il Dirigente Scolastico, il quale si avvale della collaborazione del
prof. Gianni Panterotto che è responsabile dei procedimenti e degli atti che fanno capo allo stesso Ufficio.
COMPITI:
 Raccolta richieste di materiale di consumo, materiale didattico per laboratori, libri e riviste
 Compilazione e richiesta preventivi
 Redazione prospetti comparativi
 Redazione delle proposte d’acquisto
 Compilazione dei buoni d’ordine, verif.ica dei materiali e delle attrezzature ordinate
 Redazione delle richieste di collaudo e verifica per il materiale inventariabile
 Minuto mantenimento delle strutture informatiche
 Raccolta segnalazione guasti e successiva richiesta di intervento agli organi competenti
 Verifica degli orari di funzionamento degli impianti di riscaldamento
11
2.1. ORARIO DELLE LEZIONI
2.2. CORSI
2.2.1 RIFORMA - NUOVI PROFILI PROFESSIONALI
2. 2 . 2 P E R C O R S I QU I N Q U E N N A L I
2 . 2 . 3 PECORSI TRIENNALI DI IeFP
2 . 3 . I N D I RI Z Z I
2 . 3. 1 I N D I R I Z Z I D I PL O M A D I 5 A N N I
2. 3 . 1 . 1 S B O C C H I L A V O R A T I V I N U O V O O R D I N A M E N T O
2. 3 . 1 . 2 S B O C C H I L A V O R A T I V I O R D I N A M E N T O P R E S I S T E N T E C L A S S I 5 ^
2. 3 . 2 I N DI R I Z Z I D I Q U AL I F I C A D I 3 A N N I E S B O C C H I P R O F E S S I O N A L I
(pag.12)
(pag.12)
(pag.13)
(pag.13)
(pag.14)
(pag.14)
(pag.16)
IL P.O.F. per l’anno scolastico 2013/14 propone ancora per quest’anno una specie di doppio binario, dal momento che le modifiche previste dalla Riforma riguarderanno la classe prima seconde
e quarte mentre per le classi quinte si continuerà con i vecchi ordinamenti pur con alcune
parziali modifiche ai quadri orari.
2.1. ORARIO DELLE LEZIONI
•
•
32 ore di 60 minuti nelle classi 1^ - 2^ - 3^ - 4^
30 ore di 60 minuti nelle classi 5^ più 66 ore annue di Alternanza Scuola Lavoro
LUNEDÌ- MERCOLEDÌ - VENERDÌ e
SABATO: ORE 08.20
1^ ora
8.20-09.20
2^ ora
9.20-10.20
3^ ora
10.20-11.20
INTERVALLO 11.15-11.25
4^ ora
11.20-12.20
5^ ora
12.20-13.20
Navetta APT alle ore 13:30
MARTEDÌ e GIOVEDÌ: ORE 08.15
1^ ora
8.20-09.15
2^ ora
9.15-10.10
3^ ora
10.10-11.05
INTERVALLO 11.00-11.10
4^ ora
11.05-12.00
5^ ora
12.00-12.55
6^ ora
12.55-13.50
Navetta APT alle ore 14:00
2.2.1. RIFORMA - NUOVI PROFILI PROFESSIONALI
I percorsi degli Istituti Professionali, finalizzati al conseguimento di un diploma quinquennale di istruzione
secondaria superiore, sono connotati dall'integrazione tra una solida base di istruzione generale e la cultura
professionale che consente agli studenti di assumere ruoli tecnici operativi nei settori produttivi e di servizio di
riferimento. L'offerta formativa degli istituti professionali si articola in un'area di istruzione generale, comune a
tutti i percorsi, e in aree di indirizzo:
L'area di istruzione generale ha l'obiettivo di fornire ai giovani la preparazione di base, acquisita
attraverso il rafforzamento e lo sviluppo degli assi culturali.
 Le aree di indirizzo, presenti sin dal primo biennio, hanno l'obiettivo di far acquisire agli studenti
competenze spendibili in vari contesti di vita e di lavoro.
Assume particolare importanza nella progettazione formativa degli istituti professionali la scelta metodologica
dell'alternanza scuola-lavoro, che consente pluralità di soluzioni didattiche e favorisce il collegamento con il
territorio.

12
2.2.2. PERCORSI QUINQUENNALI


II profilo del settore dei “SERVIZI” si caratterizza per una cultura che consente di agire con
autonomia e responsabilità nel sistema delle relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio e le altre
figure professionali coinvolte nei processi di lavoro.
II profilo del settore “INDUSTRIA E ARTIGIANATO" si caratterizza per una cultura tecnicoprofessionale, che consente di operare efficacemente in ambiti connotati da processi di innovazione
tecnologica e organizzativa in costante evoluzione.
STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICI.
I Percorsi degli Istituti Professionali con la riforma sono Articolati: 2 Bienni - 1 Quinto Anno
Il PRIMO BIENNIO…..
IL SECONDO BIENNIO……
NEL QUINTO ANNO… ….
classi prime e seconde
classi terze e quarte
classi quinte
è finalizzato al raggiungimento dei
saperi e delle competenze relativi
agli assi culturali dell’obbligo di
istruzione. Le discipline dell'area di
indirizzo, presenti in misura
consistente fin dal primo biennio, si
fondano
su
metodologie
laboratoriali
per
favorire
l'acquisizione
di
strumenti
concettuali
e
di
procedure
applicative funzionali a reali
situazioni di lavoro.
è articolato in due distinte
annualità al fine di consentire un
raccordo con i percorsi di
istruzione
e
formazione
professionale. L'ampia flessibilità
degli orari garantisce, inoltre, la
personalizzazione dei percorsi,
anche al fine dell'eventuale rilascio
della qualifica professionale al
termine del terzo anno in regime
di sussidiarietà d'intesa con la
Regione
un'adeguata
competenza
Le
discipline dell'area di indirizzo
assumono connotazioni specifiche,
con l'obiettivo di:
far raggiungere agli studenti
professionale di settore, idonea
 sia all'inserimento diretto nel
mondo del lavoro,
 sia al proseguimento degli studi
nel sistema dell'istruzione e
formazione tecnica superiore
 sia nei percorsi universitari o di
studio e di lavoro previsti per
l'accesso agli albi di professioni
tecniche
Il nostro Istituto ha attivato in base alle indicazioni guida della riforma ed ai due settori esplicitati i
seguenti indirizzi:
1. SETTORE SERVIZI
che si caratterizza per una cultura che consente di agire con autonomia e responsabilità nel sistema delle
relazioni tra il tecnico, il destinatario del servizio, e le altre figure professionali coinvolte nei processi di lavoro.
a) COMMERCIALI
b) SERVIZI SOCIO SANITARI
2. SETTORE INDUSTRIA ED ARTIGIANATO
che si caratterizza per una cultura tecnico-professionale, che consente di operare efficacemente in ambiti
connotati da processi di innovazione tecnologica e organizzativa in costante evoluzione.
a) SERVIZI DI PRODUZIONE
 Settore Produzioni Tes sili Sartoriali -Moda
b) SERVIZI DI MANUTENZIONE ED ASSISTENZA TECNICA:
 Apparati, impianti e servizi tecnici industriali e civili
13
2.2.3. PECORSI TRIENNALI DI ISTRUZIONE e FORMAZIONE PROFESSIONALE
Accanto ai percorsi di istruzione professionale, la riforma prevede i percorsi triennali di Istruzione e Formazione
Professionale (gli IeFP), finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali triennali finalità unicamente
rivolte allo sviluppo di competenze per l’inserimento lavorativo.
Con la riforma, anche i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale sono chiamati a dare all’allievo
un’impronta educativa e culturale.
Il sistema di IeFP di secondo ciclo e Superiore comprende percorsi che realizzano profili ai quali conseguono
certificazioni e qualificazioni professionali di differente livello.
LIVELLI ESSENZIALI DELL’OFFERTA FORMATIVA:Pe
rcorsi di durata triennale
Percorsi di durata triennale
Percorsi di quarto anno
Percorso annuale integrativo
che si concludono con il
conseguimento
di
una
certificazione di qualifica di II
livello
di
istruzione
e
formazione professionali.
che si concludono con il
conseguimento
con
un
attestato di competenza di III
livello
di
istruzione
e
formazione professionale
realizzato sulla base di intese
promosse dalla Regione con le
Istituzioni scolastiche del
sistema
dell'Istruzione
Secondaria Superiore, con le
Università e con gli istituti
dell'alta formazione artistica,
musicale e coreutica.
Vista la Deliberazione giuntale n. 2276 del 24 novembre e la nota n. 48471/P/FP-11-2-1 del 6
dicembre. 2011, di seguito nota regionale FVG, il nostro Istituto propone i seguenti percorsi integrati
di qualifica per l’anno scolastico 2014/15:
corsi
1
Figura Triennale
3
Operatore sistemi elettronici
Operatore Meccanico-Meccanico attrezzista procedure cad
cam
Operatore amministrativo segretariale
4
Operatore della promozione e accoglienza turistica
2
14
2.3.
INDIRIZZI
2.3.1 DIPLOMA DI 5 ANNI
INDIRIZZO
AREA COMUNE
INDI RI ZZO SERVI ZI: COMMERCIALI
MATERIA
Lingua e letteratura italiana
Storia
Lingua inglese
Matematica
Diritto ed Economia
Scienze int.(Scienze della Terra e Biol.)
Scienze Motorie e Sportive
Religione Cattolica o Attività Altern
Scienze Integrate (Chimica)
Scienze Integrate (Fisica)
Informatica e Laboratorio(*compresenza)
Tec. Prof.li dei serv. Comm.li
Seconda lingua str. tedesco
Tecniche comunicazione relazionale
Alternanza scuola lavoro
Totale ore
cl. 1^
cl. 2^
4
2
3
4
2
2
2
1
2
4
2
3
4
2
2
2
1
2
2(2*)
5
3
2(2*)
5
3
32
32
cl. 3^
4
2
3
3
4
cl. 4^
4
2
3
3
4
cl. 5^
4
2
3
3
4
2
1
2
1
2
1
8(2*)
3
2
8(2*)
3
2
8(3*)
3
32
32
2**
30+2
INDI RI ZZO SERVI ZI: SOCIO SANITARI O
AREA COMUNE
MATERIA
cl. 1^
cl. 2^
cl. 3^
cl. 4^
cl. 5^
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Storia
2
2
2
2
2
Lingua inglese
Matematica
3
4
3
4
3
3
3
3
3
3
Diritto ed Economia
2
2
3
3
3
Scienze int.(Scienze della Terra e Biol.)
2
2
Scienze Motorie e Sportive
2
2
2
2
2
Religione Cattolica o Attività Altern.
1
1
1
1
1
Scienze Integrate (Fisica)
2
Scienze Integrate (Chimica)
AREA
INDIRIZZO
Scienze umane e sociali (*compresenza)
Psicologia generale
Elem. Storia dell’Arte ed esp. grafiche
2
4(1*)
4(1*)
4
5
5
2
3
3
4
4
4
3
3
2(1*)
Tecnica amministrativa
Metodologie Operative
Igiene cultura medica
2(2*)
Seconda lingua str. tedesco
Ed.musicale
2
2(2*)
2
2(1*)
Alternanza scuola lavoro
Totale ore
2**
32
32
32
32
30+2
15
AREA
INDIRIZZO
AREA COMUNE
INDI RI ZZO PRO DUZIO NI INDUSTRIALI E ARTIGI ANALI:
PRODUZIONE TESSILE SARTORI ALE- MODA
MATERIA
Lingua e letteratura italiana
Storia
Lingua inglese
Matematica
Diritto ed Economia
Scienze int.(Scienze della Terra e B)
Scienze Motorie e Sportive
Religione Cattolica o Attività Altern.
Scienze Integrate (Fisica)
Scienze Integrate (Chimica)
Tecnologie e tecniche di rapp. Grafica
Tecnologie dell’informaz. e comun. (T.I.C.)
Laboratori Tecnologici ed esercitazioni
Progettazione tessile, abbigliamento, moda e costume
Tecnologie-applic-mater-processi-produtt-tess-abbigliamento
Disegno professionale
Tecnica Amministrativa di Marketing
Storia dell’Arte
Tecniche di settore
Alternanza scuola lavoro
Totale ore
cl. 1^
4
2
3
4
2
2
2
1
2(1*)
2(1*)
3
2
3
cl. 2^
4
3
3
4
2
2
2
1
2(1*)
2(1*)
3
2
3
cl. 3^
4
2
3
3
cl. 4^
4
2
3
3
cl. 5^
4
2
3
3
2
1
2
1
2
1
5
6(3*)
6(3*)
4
6(3*)
5(3*)
6
2
32
32
32
32
4
5
2**
30+2
AREA
INDIRIZZO
REA COMUNE
INDI RI ZZO MANUTENZIONE E ASSI STENZA TECNI CA
APPARATI , IMPIANTI E SERVI ZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVI LI
TECNI CO INDUSTRIE MECCANI CHE-TECNICO ELETTROTECNICO
MATERIA
cl. 1^ cl. 2^
Lingua e letteratura italiana
4
4
Storia
2
2
Lingua inglese
3
3
Matematica
4
4
Diritto ed Economia
2
2
Scienze int.(Scienze della Terra e Biol.)
2
2
Scienze Motorie e Sportive
2
2
Religione Cattolica o Attività Altern.
1
1
Scienze Integrate Fisica (*compresenza)
2(1*) 2(1*)
Scienze Integrate Chimica (*compresenza)
2(1*) 2(1*)
Tecnologie e Tecniche di rapp. grafica
3
3
Tecnologie inf. e comunicazione (T.I.C.)
2
2
Tecnologie meccaniche e applicazione (*compresenza)
Tecnologie-elettriche-elettroniche applicazioni (*compr.)
Tecnologie-tecniche-install.-manutenz. (*compresenza)
Laboratori Tecn. e esercitazioni
3
3
Tecnologia meccanica e laboratorio
Elementi Meccanica applicata
Elettrotecnica ed elettronica
Elettrotecnica elettronica e applicazioni
Sist. Aut. e organiz. della prod.
Alternanza scuola lavoro
Totale ore
32
32
cl. 3^
4
2
3
3
cl.4^
4
2
3
3
5AMC
4
2
3
3
5AEL
4
2
3
3
2
1
2
1
2
1
2
1
5(2*)
5(2*)
3(2*)
4
4(2*)
5(2*)
5(2*)
3
8(6*)
4
3
32
32
30+2
* tra parentesi sono indicate le ore di compresenza dell’Insegnante tecnico-pratico
** le ore di alternanza scuola–lavoro si svolgono in orario flessibile per 66 ore all’anno.
8(4*)
7(2*)
2**
30+2
16
2.3.1.1 SBOCCHI LAVORATI VI NUOVO ORDINAMENTOI
In base al Regolamento sul Riordino dell’Istruzione Professionale di Stato, ai sensi dell’articolo 64 ma 4, del
decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n.133, approvato con DPR del 15
marzo 2010, a partire dalle classi prime iscritte nell’a.s. 2010-2011, la struttura della scuola cambia.
Con l’entrata in vigore della riforma degli istituti professionali si è adeguata l’Offerta formativa articolando i
corsi in due modi:
2.3.1 IL PRIMO riguardante il nuovo ordinamento, entrato in vigore nell’anno scolastico 2010-2011 che si
applica alle classi prime, seconde terze e quarte.
2.3.2 IL SECONDO si riferisce al vecchio ordinamento in vigore per gli alunni frequentanti le classi
quinte. Naturalmente tale ordinamento cesserà quando le terze diventeranno quinte.
INDI RI ZZO SERVI ZI: COMMERCIALI
Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo Servizi Commerciali ha competenze professionali che gli
consentono di supportare operativamente le aziende del settore sia nella gestione dei processi amministrativi e
commerciali sia nell’ attività di promozione delle vendite. In tali competenze rientrano anche quelle riguardanti
la promozione dell’immagine aziendale attraverso l’utilizzo delle diverse tipologie di strumenti di
comunicazione, compresi quelli pubblicitari. Si orienta nell’ambito socio-economico del proprio territorio e
nella rete di interconnessioni che collega fenomeni e soggetti della propria regione con contesti nazionali ed
internazionali.
 rilevare fenomeni di gestione con il ricorso a metodi e tecniche contabili o extracontabili;
 elaborare dati concernenti mercati nazionali ed internazionali;
 trattare dati del personale e relativi adempimenti;
 attuare la gestione commerciale;
 attuare la gestione del piano finanziario;
 effettuare adempimenti di natura civilistica e fiscale;
 utilizzare strumenti informatici e programmi applicativi;
 ricercare informazioni funzionali all’esercizio della propria attività;
 comunicare in almeno due lingue straniere;
 utilizzare tecniche di comunicazione e relazione;
 operare con autonomia e responsabilità nel sistema informativo dell’azienda integrando le varie competenze
dell’ambito professionale;
 documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Servizi commerciali” consegue i risultati di
apprendimento di seguito specificati in termini di competenze:
 Individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali ed internazionali;
 Interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali;
 Svolgere attività connesse all'attuazione delle rilevazioni aziendali con l'utilizzo di strumenti tecnologici e
software applicativi di settore;
 Contribuire alla realizzazione dell'amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle
paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente;
 Interagire nell'area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa
contabilità;
 Interagire nell'area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al
raggiungimento della customer satisfaction;
 Partecipare ad attività nell'area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari;
 Realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all'organizzazione di servizi per la valorizzazione
del territorio e per la promozione di eventi;
 Applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo qualità e analizzare i risultati;
 Interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l'uso di strumenti informatici e telematici.
Sbocchi professionali: Settori compatibili con le specializzazioni acquisite, a livello di dipendenza o
nell´imprenditorialità:
* Amministrazioni pubbliche, Autorità, Enti e Imprese impegnate nella regolazione, produzione ed erogazione di servizi pubblici (sanità, trasporti, utilities)
* Società di consulenza
* Istituzioni No Profit, organizzazioni non governative, mondo associativo e organizzazioni di
17
rappresentanza di interessi
* Imprese con forti collegamenti con le amministrazioni pubbliche (imprese fornitrici di beni e servizi)
* Aziende for profit di grandi, medie e piccole dimensioni industriali, commerciali e soprattutto di servi
zi, informatizzate Studi professionali di consulenza contabile, amministrativa, fiscale e legale, gestionale
Proseguimento negli studi: accesso a tutti i corsi universitari e para universitari.
INDI RZZO SERVI ZI : SOCIO SANITARI O
Diplomato di istruzione professionale dell’indirizzo “Servizi socio-sanitari”, possiede le competenze necessarie
per organizzare ed attuare interventi adeguati alle esigenze socio-sanitarie di persone e comunità, per la
promozione della salute e del benessere bio-psico-sociale.
È in grado di:
 partecipare alla rilevazione dei bisogni socio-sanitari del territorio attraverso l’interazione con soggetti
istituzionali e professionali;
 rapportarsi ai competenti Enti pubblici e privati anche per orientare l’utenza verso idonee strutture;
 intervenire nella gestione dell’impresa sociosanitaria e nella promozione di reti di servizio per attività di
assistenza e di animazione sociale;
 applicare la normativa vigente relativa alla privacy e alla sicurezza sociale e sanitaria;
 organizzare interventi a sostegno dell’inclusione sociale di persone, comunità e fasce deboli;
 interagire con gli utenti del servizio e predisporre piani individualizzati di intervento;
 individuare soluzioni corrette ai problemi organizzativi, psicologici e igienico-sanitari della vita quotidiana;
 affrontare problemi relativi alla non autosufficienza e alla disabilità;
 utilizzare metodi-strumenti di valutazione e monitoraggio della qualità del servizio erogato nell’ottica del
miglioramento e della valorizzazione delle risorse;
 documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Servizi socio sanitari” acquisisce le
seguenti competenze:
 Utilizza metodologie e strumenti operativi per collaborare e rilevare i bisogni socio sanitari del territorio e
concorre a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità.
 Gestisce azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione
autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio.
 Collabora nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizza strumenti idonei per
promuovere reti territoriali formali ed informali.
 Contribuisce a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta, alimentazione e della
sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone.
 Utilizza le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale .
 Realizza azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con
disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita.
 Facilita la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e
sistemi di relazione adeguati.
 Utilizza strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo.
 Raccoglie, archivia e trasmette dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della
valutazione degli interventi e dei servizi.
Sbocchi professionali: Il percorso formativo favorisce possibilità occupazionali nelle strutture, sia pubbliche
che privat, nelle strutture sociali pubbliche e private:
* Consultori familiari
* Centri per anziani
* Centri per l’infanzia
* Centri per assistenza disabili
Strutture di riabilitazione nel volontariato, nelle cooperative, nelle strutture sociali, nelle comunità e nel terzo
settore.
Proseguimento negli studi: accesso a tutti i corsi universitari e para universitari, particolarmente alle facoltà di
Psicologia, Scienze del servizio sociale, Scienze Sociali per la cooperazione e lo sviluppo, Programmazione e
gestione delle politiche e dei servizi sociali, Scienze dell’educazione, Scienze infermieristiche ecc.
18
INDIRIZZO PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI:
PRODUZIONI TESSILI-SARTORIALI MODA
Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Produzioni Industriali e Artigianali” interviene nei
processi di lavorazione, fabbricazione, assemblaggio e commercializzazione di prodotti industriali e artigianali.
Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (economia del
mare, abbigliamento, industria del mobile e dell’arredamento, grafica industriale, edilizia, industria chimicobiologica, produzioni multimediali, cinematografiche e televisive ed altri) e specificamente sviluppate in
relazione alle esigenze espresse dal territorio.
È in grado di:
 scegliere e utilizzare le materie prime e i materiali relativi al settore di riferimento;
 utilizzare i saperi multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo per operare
autonomamente nei processi in cui è coinvolto;
 intervenire nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza degli impianti e dei dispositivi
utilizzati;
 applicare le normative vigenti sulla tutela dell’ambiente e sulla salute e sicurezza degli addetti alle
lavorazioni, degli utenti e consumatori;
 osservare i principi di ergonomia e igiene che presiedono alla fabbricazione, alla distribuzione e all’uso dei
prodotti di interesse;
 programmare e organizzare le attività di smaltimento di scorie e sostanze residue, collegate alla produzione
dei beni e alla dismissione dei dispositivi;
 supportare l’amministrazione e la commercializzazione dei prodotti
L’indirizzo prevede le articolazioni “Industria” e “Artigianato” nelle quali il profilo viene orientato e
declinato. Nell’articolazione “Artigianato” è prevista l’opzione “Produzioni Tessili-Sartoriali”, finalizzata a
conservare e valorizzare stili, forme, tecniche proprie della storia artigianale locale e per salvaguardare
competenze professionali specifiche del settore produttivo tessile - sartoriale.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nell’indirizzo “Produzioni industriali e
artigianali”, articolazione “Artigianato”, opzione “Produzioni Tessili-Sartoriali”, oltre ai i risultati di
apprendimento descritti nel punto 2.3 dell’Allegato A), consegue i seguenti risultati, in termini di
competenze:
 Utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici e i software dedicati agli aspetti produttivi e gestionali.
 Selezionare e gestire i processi della produzione tessile- sartoriale in rapporto ai materiali e alle tecnologie
specifiche.
 Applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi tessili-sartoriali, nel rispetto della normativa
sulla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio.
 Innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio.
 Riconoscere gli aspetti di efficacia, efficienza ed economicità e applicare i sistemi di controllo-qualità nella
propria attività lavorativa.
 Interpretare ed elaborare in modo innovativo forme e stili delle produzioni tradizionali del settore tessileartigianale.
 Padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella elaborazione, diffusione e
commercializzazione dei prodotti artigianali.
 Intervenire nelle diverse fasi e livelli dei processi produttivi tessili e sartoriali, mantenendone la visione
sistemica.
Sbocchi professionali trova impiego
*nelle industrie ed aziende artigiane operative nel settore tessile e dell’abbigliamento
* nella produzione di beni come lavoratore autonomo o piccolo imprenditore.
Il diplomato dell’Abbigliamento e della Moda può svolgere un ruolo attivo e fondamentale nella realizzazione
di progetti, esecuzione di compiti, coordinamento di personale, organizzazione di risorse e gestione di sistemi
produttivi nell’ambito del settore Moda e ad esso collegati, sia in un contesto autonomo, che in un contesto
produttivo industriale. Nel nuovo assetto, nell’articolazione artigianato vengono sviluppati ed approfonditi gli
aspetti relativi alla progettazione, realizzazione e commercializzazione di oggetti e sistemi d’oggetti, prodotti
anche su commissione, con attenzione agli aspetti connessi all’innovazione, sotto il profilo creativo e tecnico e
delle produzioni.
Proseguimento negli studi: accesso a tutti i corsi universitari e para universitari.
19
INDIRIZZO MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA
(MECCANICO – ELETTRICO – ELETTRONICO)
Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica” possiede le
competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione ordinaria, di
diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati tecnici. Le sue
competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali (elettronica,
elettrotecnica, meccanica, termotecnica) e specificamente sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal
territorio.
È in grado di:
 controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del loro
funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla salvaguardia
dell’ambiente.
 osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli interventi.
 organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al
funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi.
 utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo presenti nei
processi lavorativi e nei servizi che li coinvolgono.
 gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento.
 reperire e interpretare documentazione tecnica.
 assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi.
 agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome
responsabilità.
 segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche.
 operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi.
A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato nei “Manutenzione e assistenza tecnica”
acquisisce le seguenti competenze:
 Comprendere, interpretare e analizzare schemi di impianti.
 Utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie
specifiche.
 Utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di
apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione.
 Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire
nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure
stabilite.
 Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e degli
impianti.
 Garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d’arte, collaborando alla fase
di collaudo e installazione.
 Gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci e
economicamente correlati alle richieste.
Sbocchi professionali: il diplomato può lavorare presso:
* aziende che progettano e installano impianti elettrici civili e industriali
* aziende meccaniche
* studi di progettazione ed impianti
* officine di manutenzione dei mezzi di trasporto
* aziende che progettano e installano impianti elettronici
* aziende meccaniche e studi di progettazione
Proseguimento negli studi: Il Diploma quinquennale consente l'accesso ai corsi universitari.
2.3.1.2 SBOCCHI LAVORATI VI ORDI NAM NTO PRESI STENTE CLASSI QUI NTE
TECNICO DELLA GESTIONE AZIENDALE
Il Tecnico della gestione aziendale possiede competenze polivalenti e flessibili, che gli consentono di essere
elemento attivo e consapevole nel sistema aziendale. E’ in grado di percepire problemi, controllare situazioni
complesse; individuare soluzioni; governare processi; reperire informazioni e strumenti per risolvere problemi;
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comunicare anche con strumenti informatici; percepire la necessità di aggiornamento e di autoaggiornamento
anche nell’ottica di affrontare il nuovo mondo interattivo.
Può svolgere: Servizi di elaborazione contabile, di archiviazione, di compilazione dei documenti, e
svolgimento dell’attività ordinaria e straordinaria d’ufficio. Nelle aziende commerciali, industriali, di servizi
al cliente e al pubblico con naturale preferenza per le imprese di piccole e medie dimensione.
TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI
Il tecnico dei Servizi Turistici risponde alle esigenze poste dall'evoluzione del prodotto turistico in termini di
moltiplicazione delle opportunità e di segmentazione delle modalità di fruizione del prodotto. Possiede
capacità di organizzare e gestire una variegata offerta per le sempre più complesse esigenze del mondo
turistico. La conoscenza dei prodotti, degli elementi fondamentali della struttura organizzativa delle imprese
turistiche, la cultura di base e le capacità comunicative gli consentono di svolgere funzioni promozionali,
organizzative e gestionali delle svariate e crescenti manifestazioni del fenomeno turistico.
Valorizzazione dei servizi turistici attraverso la preparazione e l’organizzazione del prodotto turistico. Le
figure professionali operanti in ambito locale, nazionale ed internazionale, si possono ricondurre alle seguenti
attività: Impiego nell’agenzia di viaggi: compresa la funzione di accompagnamento, nei viaggi esterni al
territorio. Impiego nell’azienda turistica ricettiva e di promozione guida turistica con compiti di interpretariato
ai fini turistici e accompagnamento, nei viaggi organizzati sul territorio regionale e nazionale, personale di
terra e di volo delle compagnie aeree, di navigazione, delle FF.SS. e delle grandi società di trasporto passeggeri
su gomma, nell’ambito delle figure congressuali, come assistente per il turismo sociale animatore turistico.
TECNI CO DEI SERVIZI SOCI ALI
Il tecnico dei Servizi Sociali si inserisce con autonome responsabilità in strutture sociali ed educative operanti
sul territorio, adeguandosi ai bisogni mutevoli della comunità. Le sue competenze sono così riassumibili:
sviluppare il massimo grado di autonomia di ogni persona in condizioni di difficoltà, anche attraverso il
coordinamento con gli altri operatori
a. sostenere lo sviluppo del bambino, puntando alla maturazione dell’identità, alla conquista dell’autonomia e
allo sviluppo delle competenze
b. favorire la comunicazione del singolo nel sistema familiare e nelle altre comunità istituzionali e non
c. puntare al recupero educativo del minore in condizioni di difficoltà
d. sostenere il soggetto portatore di handicap in situazioni post-scolastiche
e. organizzare attività di animazione con bambini di diversa età e con utenti disabili
f. verificare l’efficacia delle attività programmate nell’ambito della relazione d’aiuto
Il Tecnico dei Servizi Sociali interagisce con le seguenti figure professionali: assistenti sociali, educatori
professionali, psicologi, insegnanti, medici, infermieri, logopedisti, fisioterapisti.
TECNI CO DELLE I NDUSTRI E MECCANI CHE
Alle competenze dell'operatore meccanico aggiunge capacità organizzative e di coordinamento operativo nel
settore produttivo, utilizzabili sia nell'ambito di un organigramma ben definito in industrie di medie o grandi
dimensioni, sia nelle situazioni più fluide tipiche delle ditte artigianali, che formano il tessuto industriale tipico
del nostro territorio. È in grado in grado di gestire sistemi automatici ed attrezzature macchine CNC.
Sa utilizzare programmi CAD, effettuare controllo di qualità e gestire la manutenzione.
Il processo formativo contiene i prerequisiti utili sia per ulteriori approfondimenti che per il raccordo con la
formazione in azienda. Il tecnico delle industrie meccaniche può trovare occupazione come dipendente
all'interno di aziende metal meccaniche di qualunque dimensione in qualità di tecnico per la gestione di
macchine operatrici, sia tradizionali che CN, come addetto all'ufficio tempi e metodi, addetto al settore qualità,
addetto ai sistemi automatici, progettista disegnatore CAD.
TECNI CO DELLE I NDUSTRI E ELETTRI CHE
Alle competenze dell’operatore elettrico aggiunge capacità organizzative e di coordinamento operativo nel
settore produttivo, utilizzabili sia nell’ambito di un organigramma ben definito di industrie di medie
dimensioni, sia nelle situazioni più diversificate delle ditte artigiane che formano il tessuto produttivo del
nostro territorio. È in grado di gestire e interfacciare sistemi per l’automazione di processi anche alquanto
complessi.
Sa utilizzare i software generici e specifici di uso comune per la progettazione di impianti elettrici e per la
creazione di sistemi di automazione specifici mediante l’uso del programmatore logico controllabile.
21
Conosce in modo adeguato la normativa vigente e la sa applicare agli impianti in bassa e media tensione. Il
processo formativo contiene i prerequisiti utili sia per ulteriori approfondimenti che per il raccordo con
l’eventuale formazione aziendale.
Il tecnico delle industrie elettriche può trovare occupazione come dipendente all’interno di qualunque azienda
elettrica in qualità di tecnico per la realizzazione e gestione di impianti elettrici, per la progettazione e
manutenzione di sistemi di automazione nel campo industriale e dei servizi. Può gestire la manutenzione di
impianti complessi in qualunque tipo di azienda.
TECNICO DELLE INDUSTRIE ELETTRONICHE
Il Tecnico delle industrie elettroniche, al termine del biennio post-qualifica, può svolgere un ruolo attivo e
responsabile nel settore elettronico essendo in grado di:
 installare, collaudare, manutenere apparecchiature elettroniche di vario genere ed in particolare quelle
destinate al settore specifico delle telecomunicazioni
 utilizzare documentazione tecnica e strumenti di misura;
 scegliere i componenti elettronici in funzione del loro impiego specifico
 riparare piccoli sistemi elettronici, automatismi di tipo digitale a logica cablata o programmabile, anche
basati sull'uso di microprocessori.
Il Tecnico delle industrie elettroniche può essere impiegato
 nelle aziende, instal1atrici di apparati elettronici in generale ed in particolare in quelle operanti nel settore
specifico delle telecomunicazioni
 nelle aziende che curano la manutenzione di apparati elettronici e di controllo
 nelle industrie produttrici di apparecchiature elettroniche
 nelle aziende che curano la commercializzazione di prodotti elettronici in generale.

TECNI CO DELL' ABBIGLIAMENTO E DELLA MODA
Il Tecnico dell’Abbigliamento e della Moda ha competenza, abilità ed esperienza per inserirsi nel sistema
moda. Ha capacità progettuali per operare, sia autonomamente, sia in équipe, nei diversificati e innumerevoli
contesti aziendali. Conosce il ciclo completo di lavorazione e di organizzazione aziendale, i materiali, la
tipologia delle attrezzature, l’uso della strumentazione computerizzata. Sceglie e gestisce le informazioni,
individuandone le priorità nell’ambito del processo produttivo; ricerca soluzioni funzionali alle varie fasi di
lavoro; conosce ed utilizza i meccanismi ed i codici della comunicazione aziendale e del mercato.
Il Tecnico della Moda può trovare occupazione come: Lavoratore dipendente, pubblico o privato, lavoratore
autonomo, socio in imprese cooperative, imprenditore in forma individuale o associata, può operare in équipe
nelle imprese di settore, come collaboratore con l’Ufficio Progetti, come collaboratore con l’Ufficio
Commerciale, come collaboratore del responsabile di prodotto, come collaboratore fra l’azienda e le realtà
esterne: fiere, fornitori e clienti, in aziende del settore abbigliamento: alta moda, prêt-à-porter, sportswear,
intimo, maglieria, accessori moda, design del gioiello, studi stilistici, sartorie, agenzie di moda, free-lance,
uffici stile, organizzazione di fiere e di eventi culturali, in aziende del settore dell’arredamento, in negozi di
abbigliamento.
2.3.2 INDIRIZZI DI QUALIFICA DI 3ANNI - I. E F.P
P ERCO RSI DELL' I S TRU ZI O NE E F O RMA ZI O NE P RO F ESSIO NALE
Qualifica triennale + quarto anno + quinto anno
Accanto ai percorsi d'istruzione professionale, la riforma prevede i percorsi triennali e quadriennali di Istruzione
e Formazione Professionale (leFP), finalizzati al conseguimento di qualifiche professionali triennali sussidiarie e
diplomi quadriennali, con obiettivi rivolti allo sviluppo di competenze per l'inserimento lavorativo, ed anche
impostati per dare agli studenti un'impronta educativa e culturale. Il sistema di leFP di secondo ciclo e Superiore
comprende percorsi che realizzano profili ai quali conseguono certificazioni e qualificazioni professionali di
differente livello.
• percorsi di durata triennale che si terminano con il conseguimento di una qualifica professionale, secondo
la tabella nazionale delle 21 qualifiche triennali - durata settimanale 32 ore
• percorsi di quarto anno che si terminano con il conseguimento con un diploma professionale, secondo la
tabella nazionale dei 21 diplomi quadriennali- durata settimanale 32 ore
• percorsi annuali integrativi realizzati in conformità a intese promosse dalla Regione con le Istituzioni
22
scolastiche del sistema dell'Istruzione Secondaria Superiore, con le Università e con gli istituti dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, per l'ammissione agli Esami di Stato.
Per tutti i percorsi parte integrante della didattica curricolare è l'attività di Alternanza Scuola Lavoro, che
permette l'acquisizione, lo sviluppo e l'applicazione delle competenze previste dai profili educativi, culturali e
professionali dei diversi corsi di studio, negli ambienti lavorativi, creando un collegamento diretto fra la scuola
e il mondo del lavoro. Il diploma quinquennale dà diritto ad immatricolarsi presso tutte le facoltà universitarie,
ad iscriversi agli Istituti Tecnici Superiori, ai corsi post-diploma, a partecipare ai concorsi dell'Amministrazione
dello Stato e degli altri Enti Pubblici e dà accesso alla carriera militare come sottufficiali e ufficiali.
corsi
Figura Triennale
1
Operatore amministrativo segretariale
2
Operatore della promozione e accoglienza turistica
3
Operatore Meccanico-Meccanico attrezzista procedure cad cam
4
Operatore sistemi elettronici
OPERATORE AMMINISTRATIVO SEGRETARIALE
Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti
Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e
parificato, conseguito all'estero). Oltre alle competenze di base, ed alle competenze tecnico-professionali
comuni a tutti i percorsi di IeFP, l’Operatore amministrativo-segretariale deve acquisire competenze tecnicoprofessionali professionali richieste dal mercato del lavoro regionale, linguistiche, matematiche, scientifiche,
tecnologiche, storico-sociali ed economiche. Gli studenti hanno la possibilità di imparare attraverso attività
pratiche in laboratorio, lezioni svolte da esperti provenienti dal mondo del lavoro e, presso gli Enti in
particolare, attraverso periodi di formazione nelle imprese.
Interessi e motivazioni indispensabili
Operatore amministrativo segretariale
settimanali
per il corso di studi
Essere propensi a collaborare coordinando
Area dei linguaggi:
1°
2°
3°
il proprio lavoro con quello degli altri,
Italiano
4
4
4
motivazioni personali che possono essere
Inglese
3
3
3
maggiormente valorizzate negli Istituti
Professionali.
Educazione fisica
2
2
2
Area scientifico-matematica:
Matematica
3
3
3
Scienze della terra e biologia
2
2
Area storico socio economica:
Storia
2
2
2
Diritto
2
2
Area tecnico-professionale:
Tecniche professionali dei servizi commerciali 7 (2*) 7 (2*) 7 (2*)
Informatica e laboratorio
4
4
2
Diritto commerciale/del lavoro
4
Seconda lingua straniera TEDESCO
3
3
3
Tecniche della comunicazione
2
TOTALE AREE
32
32
32
Attività a supporto del curriculum
scolastico
 Curvatura” complessiva dei percorsi
triennali degli IP verso la figura
professionale di qualifica, nell’ambito
dell’autonomia e flessibilità
Arricchimento curricolare (didattica
attiva e laboratoriale delle competenze
culturali di base, integrazione con le
tecnico-professionali
Progetto accoglienza studenti
Progetto di alfabetizzazione italiana L2
per studenti stranieri
Progetto quotidiano in classe
Visite aziendali
Sostegni e riallineamenti in ingresso e in
uscita per allievi che intendono effettuare transizioni
Competenze acquisite con la qualifica
23
l’Operatore amministrativo-segretariale è in grado di svolgere attività relative alla gestione, elaborazione,
trattamento ed archiviazione di documenti e comunicazioni di diverso tipo, anche di natura amministrativocontabile, con competenze nella programmazione ed organizzazione di eventi e riunioni di lavoro.
Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica
L'Operatore amministrativo-segretariale può lavorare come impiegato amministrativo (assistente
amministrativo, segretaria di direzione) in diversi settori, prevalentemente in aziende private di piccole e medie
dimensioni, ma anche in società di servizi, studi professionali, imprese no-profit. In prospettiva, da un ruolo
principalmente esecutivo, attraverso l'esperienza di lavoro o successive specializzazioni, potrà occuparsi di
procedure più complesse e arrivare a ricoprire ruoli che richiedano un maggior grado di autonomia.
Dopo la Qualifica, lo studente può proseguire gli studi, presso il nostro Istituto e conseguire dopo un anno il
Diploma di Tecnico (Certificato dalla Regione FVG - 3° livello di Qualifica Europeo)Per conseguire un
diploma, i ragazzi possono proseguire il percorso a scuola sino al quinto anno.
Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di
Stato.
OPERATORE DELLA PROMOZIONE E ACCOGLI ENZA TURISTI CA
Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti
Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e
parificato, conseguito all'estero). Le competenze culturali di base e quelle tecnico-professionali possono essere
sviluppate in modo tra loro integrato (interdisciplinare), ed essere finalizzate anche allo sviluppo delle
cosiddette competenze di cittadinanza (collaborare, comunicare, risolvere problemi, etc.). Le competenze
caratterizzanti l’indirizzo “servizi del turismo” sono funzionali all’operatività nel settore viaggio e turismo;
nello specifico sostengono lo svolgimento di attività attinenti vendita di prodotti e servizi turistici.
Operatore della promozione e accoglienza turistica
Area dei linguaggi:
Italiano
Lingua straniera INGLESE
Educazione fisica
Area scientifico-matematica:
Matematica
Scienze della terra e biologia
Area storico socio economica:
Storia –Storia del territorio
Diritto-Legislazione turistica
Storia dell’arte
Area tecnico-professionale:
Tecniche professionali tecnica turistica
Informatica e laboratorio
Seconda lingua straniera TEDESCO
Tecniche-psicologia della comunicazione
Geografia
TOTALE AREE
settimanali
1°
4
3
2
2°
4
3
2
3°
4
4
2
3
2
3
2
3
-
Interessi e motivazioni
indispensabili per il corso di studi
Essere propensi a relazionarsi con
le persone a collaborare
coordinando il proprio lavoro con
quello degli altri, motivazioni
personali che possono essere
maggiormente valorizzate
all’interno delle attività curricolari
ed extra proposte dalla scuola.
Attività a supporto del
curriculum scolastico
Curvatura” complessiva dei
percorsi triennali degli IP verso la
figura professionale di qualifica,
nell’ambito dell’autonomia e
3 (2*) 3 (2*) 3(2*) flessibilità
Arricchimento curricolare
2
2
2
(didattica attiva e laboratoriale delle
3
3
4
competenze culturali di base,
2
1
2
integrazione con le tecnicoprofessionali
2
2
2
Progetto accoglienza studenti
32
32
32
Progetto di alfabetizzazione
2
2
2
2
2
2
2
2
2
italiana L2 per studenti stranieri
Progetto quotidiano in classe
Visite aziendali
Sostegni e riallineamenti in ingresso e in uscita per allievi che intendono effettuare transizioni
Competenze acquisite con la qualifica
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L'Operatore della promozione ed accoglienza turistica è in grado di promuovere l'offerta turistica di un'area, di
gestione informazioni turistiche, fornire consigli per orientare la scelta dei turisti e di gestire la relazione con gli
ospiti di una struttura ricettiva e trattamento pratiche amministrative di soggiorno. .Organizza e gestisce attività
di segreteria nei diversi aspetti tecnici, organizzativi e tecnologici, valutando e gestendo le priorità e le esigenze
espresse. Svolge attività di front-office e back-office. Ed applica tecniche di archiviazione e registrazione di
prima nota di documenti contabili anche con l’ausilio di software applicativi specifici. Si rapporta con i
responsabili della struttura di servizio ed i vari operatori presenti.
Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica
L'Operatore della promozione ed accoglienza turistica può essere impiegato nelle agenzie turistiche. Può
lavorare negli alberghi e in strutture simili (attività di reception), campeggi (attività di accoglienza e
amministrazione), attività di servizi e assistenza turistica (prenotazioni e attività connesse). Per un
perfezionamento della propria formazione professionale: l’iscrizione al quarto anno permette il conseguimento
del titolo di tecnico dei servizi di accoglienza
Dopo la Qualifica, lo studente può proseguire gli studi, presso il nostro Istituto e conseguire dopo un anno il
Diploma di Tecnico (Certificato dalla Regione FVG - 3° livello di Qualifica Europeo) Per conseguire un
diploma, i ragazzi possono proseguire il percorso a scuola sino al quinto anno.
Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di
Stato.
OPERATORE MECCANICO-MECCANICO ATTREZZISTA PROCEDURE CAD CAM
Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti
Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e
parificato, conseguito all'estero) che intendono inserirsi in aziende produttive nel settore meccanico, pubbliche o
private.
Interessi e motivazioni indispensabili per il corso di studi
Manifestare interesse per il mondo della meccanica, saper operare e collaborare con gli altri, possedere
motivazioni personali che possono essere maggiormente valorizzate all’interno delle attività curricolari ed extra
proposte dalla scuola.
Operatore meccanico
1°
Area dei linguaggi:
Italiano
4
Lingua straniera INGLESE
2
Educazione fisica
2
Area scientifico-matematica:
Matematica
3
Scienze integrate della terra e biologia
2
Scienze integrate Fisica
4(2*)
T.I.C. informatica
2
Area storico socio economica:
Storia
2
Diritto
Area tecnico-professionale:
Laboratori tecnologici ed Esercitazioni
8
Tecnologie rappresentazione . grafica
3
Discipline professionali op. meccanico
TOTALE AREE
32
settimanali
2°
3°
4
2
2
4
2
2
3
2
4(2*)
2
3
.
-
2
-
2
1
8
3
32
6
12
32
Attività a supporto del curriculum
scolastico
Curvatura” complessiva dei percorsi
triennali degli IP verso la figura
professionale di qualifica, nell’ambito
dell’autonomia e flessibilità
Arricchimento curricolare (didattica
attiva e laboratoriale delle competenze
culturali di base, integrazione con le
tecnico-professionali
Progetto accoglienza studenti
Progetto di alfabetizzazione italiana L2
per studenti stranieri
Progetto quotidiano in classe
Visite aziendali
Sostegni e riallineamenti in ingresso e
in uscita per allievi che intendono
effettuare transizioni
Competenze acquisite con la qualifica
Leggere disegni tecnici, schemi
funzionali di impianti, schemi di
montaggio; eseguire la programmazione
manuale o tramite CAD - CAM di macchine utensili a Controllo Numerico Computerizzato e centri di lavoro;
approntare le macchine per la produzione ed applicare le tecniche di lavorazione; utilizzare correttamente
strumenti di misura e controllo; realizzare manufatti di carpenteria metallica utilizzando le moderne tecniche di
25
saldatura e taglio dei metalli; conoscere il funzionamento delle principali macchine ed organi meccanici
intervenendo nella fase di montaggio e manutenzione; intervenire nel montaggio e nella manutenzione di
impianti oleodinamici e pneumatici di automazione industriale.
Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica
L'Operatore meccanico Esegue operazioni di costruzione, assemblaggio, manutenzione e revisione di parti
meccaniche sulla base di disegni predisposti utilizzando macchine utensili tradizionali, semiautomaticio a controllo numerico computerizzato. lavorare come montatori e manutentori di carpenteria metallica;
attrezzisti di macchine utensili e affini; meccanici e montatori di macchinari industriali ed assimilati.
Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1 anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di
Stato.
OPERATORE SISTEMI ELETTRONICI
Competenze di base necessarie per le discipline caratterizzanti
Il corso è rivolto a giovani in possesso di diploma di scuola media inferiore (o di titolo di studio riconosciuto e
parificato, conseguito all'estero) che intendono inserirsi in aziende produttive nei settori elettrico ed elettronico,
pubbliche o private.
Interessi e motivazioni indispensabili per il corso di studi
Interesse per le materie dell’aria tecnico scientifica; saper coordinare il proprio lavoro con quello degli altri,
possedere motivazioni personali che possono essere maggiormente valorizzate all’interno delle attività
curricolari ed extra proposte dalla scuola.
Operatore sistemi elettronici
settimanali
Area dei linguaggi:
Italiano
Lingua straniera INGLESE
1°
4
2
2°
4
2
3°
4
2
Educazione fisica
2
2
2
Area scientifico-matematica:
Matematica
Scienze integrate della terra e biologia
3
2
3
2
3
-
4(2*)
4(2*)
.
T.I.C. informatica
2
2
-
Area storico socio economica:
Storia
2
2
2
Diritto
-
-
1
Scienze integrate Fisica
Attività a supporto del curriculum
scolastico
Curvatura” complessiva dei percorsi
triennali degli IP verso la figura
professionale di qualifica, nell’ambito
dell’autonomia e flessibilità
Arricchimento curricolare (didattica
attiva e laboratoriale delle competenze
culturali di base, integrazione con le
tecnico-professionali
Progetto accoglienza studenti
Progetto di alfabetizzazione italiana L2
per studenti stranieri
Progetto quotidiano in classe
Visite aziendali
Sostegni e riallineamenti in ingresso e
in uscita per allievi che intendono
effettuare transizioni
Strategie di intervento per
fronteggiare le difficoltà degli studenti
8
8
6
Attività di recupero delle carenze in
3
3
ingresso e durante il percorso di studi.
Curricolo individualizzato per studenti
Discipline professionali op. elettronico
12
disabili per rafforzare le potenzialità e
TOTALE AREE
32
32
32
favorire l’integrazione all’interno del
gruppo classe. Attività per favorire l’inserimento lavorativo degli studenti disabili in collaborazione con il S.I.L.
Area tecnico-professionale:
Laboratori tecnologici ed Esercitazioni
Tecnologie rappresentazione . grafica
Curricolo personalizzato per studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
Attività di recupero delle carenze in ingresso e durante il percorso di studi. Curricolo individualizzato per
studenti disabili per rafforzare le potenzialità e favorire l’integrazione all’interno del gruppo classe. Attività per
favorire l’inserimento lavorativo degli studenti disabili in collaborazione con il S.I.L.
Curricolo personalizzato per studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.
26
Competenze acquisite con la qualifica
Nel percorso formativo viene sviluppata anche la comprensione del "lavoro", svolto dalla figura professionale
dell'op. elettrico-elettronico, analizzando i suoi aspetti più concreti (ambiti, mansioni, compiti e competenze)
attivando visite e Stage aziendali. Questi ultimi (periodi di inserimento monitorati e valutati da insegnanti della
scuola), in aziende artigianali e industriali, hanno la finalità di integrare le competenze teoriche e pratiche
acquisite a scuola e concorrono alla valutazione finale dell'allievo. Al termine del percorso formativo l'
operatore elettrico-elettronico risulterà essere in grado di realizzare impianti elettrici civili e industriali,
utilizzando i prodotti tecnici ed i materiali disponibili sul mercato. Ne conoscerà le caratteristiche di
funzionamento, le modalità di installazione e opererà nei processi di installazione e manutenzione ordinaria,
rispettando le norme tecniche e di sicurezza, vigenti.
Sbocchi professionali/formativi dopo la Qualifica
La qualifica professionale di op. elettronico consentirà l'inserimento presso enti pubblici e aziende private, che
sviluppano processi di costruzione, installazione manutenzione e programmazione di impianti ed
apparecchiature elettriche/elettroniche civili ed industriali.
Altre aree di occupazione di questa figura professionale sono individuabili nel processo produttivo di
aziende (anche piccole, anche artigianali) che si occupano di installazioni ed interventi manutentivi di macchine
elettriche ed impianti di potenza di comando/controllo come termoregolazioni, impianti d'allarme/sicurezza,
citofonia e videocitofonia, ecc.).
Dopo la Qualifica, lo studente può proseguire gli studi, presso il nostro Istituto e conseguire dopo un anno il
Diploma di Tecnico (Certificato dalla Regione FVG - 3° livello di Qualifica Europeo) Per conseguire un diploma, i
ragazzi possono proseguire il percorso a scuola sino al quinto anno.
Il percorso scolastico di IeFP si attua in 3 anni Qualifica + 1anno Diploma di Tecnico +1 anno Esame Di Stato.
27
3.1
3,2
3,3
3,4
3.5
3.6
3.7
3.8
3.9
3.10
P.E.C.U.P. – PROFILO EDUCATIVO CULTURALE PROFESSIONALE
OBBLIGO SCOLASTICO E OBBLIGO F0RMATIVO
LIVELLI RELATIVI ALL’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUN ASSE
COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA COMUNE
COMPETENZE PRIMO BIENNIO AREA INDIRIZZO
COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA COMUNE
COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA INDIRIZZO
FLESSIBILITÀ DEL CURRICULUM
PIANO PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA - B.E.S.
ORIENTAMENTO
3.1
P.E.C.U.P. – PROFILO EDUCATI VO CULTURALE PROFESSIONAL E
Il PECUP è il Profilo Educativo, Culturale E Professionale in uscita degli studenti della secondaria
superiore.
 Esso declina, in forma discorsiva, le competenze, le abilità e le conoscenze che lo studente deve possedere
al termine del biennio conclusivo dell'obbligo scolastico.
 Esso comprende lo schema delle competenze della Certificazione ministeriale delle competenze al termine
dell'obbligo scolastico. In base al Regolamento sul Riordino dell’Istruzione Professionale di Stato, ai sensi
dell’articolo 64 comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n.112, convertito dalla legge 6 agosto 2008,
n.133, approvato con DPR del 15 marzo 2010, a partire dalle classi prime iscritte nell’a.s. 2010-2011, la
struttura della scuola cambia.
Il profilo dell’allievo elaborato dai docenti nel rispetto della normativa statale indica le mete finali dei percorsi
formativi in quanto caratteristiche che un allievo dovrebbe SAPERE e SAPER FARE per ESSERE l’uomo ed il
cittadino che è lecito attendersi da lui.
PECUP –Identità-Relazione con gli altri
- Strumenti culturali - Convivenza
civile
OGPF-Obiettivi specifici di apprendimento
1. Esplicitare le idee e i valori presenti
nell’esperienza.2. Dalle idee alla vita: il
confronto interpersonale. 3. La diversità
delle persone e delle culture come
ricchezza.
OSA Obiettivi Specifici di
Apprendimento
Italiano, Inglese, Storia, Matematica, Scienze,
Tecnologia e Informatica, Musica, Storia Arte
e Immagine, Scienze Motorie, Religione Cattolica,
Convivenza Civile,Laboratori,Igiene,
Tecnica
,
Amministrativa, Diritto, Moda, Meccanica,
Elettronica, Psicologia, Igiene, Tecniche Grafiche,
Manutenzione, Metrologie, Tic, Chimica, Fisica
Tedesco, Laboratorio tessile, Storia Arte
Costume, ecc.
CONOSCENZE
ABILITA’
OGFP-Obiettivi generali del processo formativo
1-Esplicitare le idee personal riflettendo al contempo
sulle ragioni di fatti ed eventi. 2-Sviluppare comportamenti
di empatia e di collaborazione.3-Valorizzare le diversità
acquisendole come forma di arricchimento per l’intero
gruppo e per se stessi.
UdA Unità di Apprendimento
caratterizzate da obiettivi formativi
adatti e significativi per i singoli allievi
COMPETENZE
Leggere, comprendere e
interpretare, interiorizzandole con
senso critico, le esperienze di altri
(coetanei, adulti, popoli lontani...) e
rielaborarle utilizzando diversi
codici linguistici. Collocare in
ambito geo-storico, scientifico e
logico matematico le nuove
esperienze, riconoscendo in esse
regole e funzioni.
28
Il PECUP è il punto di convergenza dell’azione formativa dell’organismo scuola e si riferisce alla PERSONA
come soggetto unitario, non alle DISCIPLINE ed ai loro contenuti.
Quali competenze nel PECUP?
■ Competenze di base: esprimono gli obiettivi da conseguire attraverso i percorsi formativi e la relazione tra
un soggetto e l’assolvimento dei compiti associati ad un contesto. Sono articolati in:
• Asse dei linguaggi
• Asse matematico
• Asse scientifico tecnologico
• Asse storico – sociale
Riguardano principalmente il curricolo del primo biennio che si conclude con la certificazione di assolvimento
dell’obbligo scolastico, secondo il format dell’U.E.
Nella predisposizione di un PIANO FORMATIVO gli assi culturali rappresentano il vettore orizzontale, i
contributi al processo di apprendimento, mentre il PECUP rappresenta il vettore verticale, la progressione del
cammino formativo dello studente in vista del raggiungimento del profilo, delle sue caratteristiche formative (lo
studente in sé), culturali (lo studente nella realtà) e professionali (lo studente per gli altri).
■ Competenze tecnico - professionali: sono i saperi acquisiti (conoscenze dichiarative, procedurali e tecniche
tipiche delle attività e dei processi lavorativi da svolgere in laboratorio secondo progetti predefiniti).
■ Competenze trasversali: sono l’insieme delle abilità di ampio respiro, a sfondo prevalentemente
sociale e motivazionale, connesse soprattutto con le varie tipologie di compiti professionali che permettano
all’individuo di fare fronte a situazioni nuove ed imprevedibili dell’ambiente organizzativo (diagnosi, problem
solving, decisione, comunicazione, lavoro di gruppo, in rete e per progetti)
■ Competenze chiave di Cittadinanza: sono le capacità di sentirsi cittadini attivi, che esercitano
diritti inviolabili e rispettano i doveri inderogabili della società di cui fanno parte.
3.1 OBBLIGO SCOLASTICO E OBBLIGO FORMATI VO
In base alle norme vigenti:
1. Fino a 16 anni "l'istruzione impartita per almeno dieci anni è obbligatoria-Assolvimento dell'obbligo di
istruzione- ed è finalizzata a consentire il conseguimento di un titolo di studio scuola secondaria superiore o di
una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età" (Legge 27 dicembre
2006, n.296, comma 622).
I giovani che voglio entrare nel mondo del lavoro dopo la scuola secondaria di I grado, devono prima assolvere
l'obbligo d’istruzione.
Pertanto, gli studenti che concluderanno con esito positivo il percorso del primo ciclo, ferma restando
l’istruzione parentale, possono assolvere l’obbligo d’istruzione secondo le seguenti modalità:
 iscriverti a una scuola superiore
 iscriverti ad un corso triennale di istruzione e formazione professionale
Le famiglie possono scegliere di effettuare l’iscrizione a una delle diverse tipologie di istituti d’istruzione
secondaria di II grado previsti dai regolamenti relativi ai nuovi ordinamenti dei Licei, degli Istituti Tecnici e
degli Istituti Professionali.
Dal prossimo anno, al fine di corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi, si prevede
l’ulteriore articolazione in opzioni delle aree d’indirizzo con utilizzazione - nel secondo biennio e nel quinto
anno - delle quote di flessibilità per gli Istituti Tecnici e per gli Istituti Professionali.
Si ricorda che le opzioni non sono a discrezione delle Istituzioni Scolastiche ma rientrano in una tabella
nazionale e sono indicate dalle Regioni per il proprio territorio.
Anche per l’anno scolastico 2013/14 è possibile accogliere negli Istituti Professionali le iscrizioni ai percorsi
IeFP che risulteranno attivati nell’ambito dell’offerta formativa di ciascuna Regione e secondo la tipologia di
regime sussidiario (complementare o integrativo).
Viene introdotto il trasferimento a diverso indirizzo di studi richiesto dai genitori di alunni minori, iscritti
a classi del primo anno d’istruzione secondaria, purché tale richiesta pervenga nel corso dei primi mesi
dell’anno scolastico.
2. Dopo i 16 anni sussiste ancora l'obbligo formativo, come ridefinito dal Decreto Legislativo 15 aprile 2005,
n.76, art.1 e cioè come "diritto-dovere all'istruzione e alla formazione sino al conseguimento di una qualifica di
durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età".
Per l'assolvimento dell'obbligo formativo si può scegliere fra due possibilità:
-frequentare una scuola superiore (statale o paritaria)
29
-frequentare un corso triennale d’istruzione e formazione professionale fino al conseguimento di una
qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età
inserirsi nel lavoro, con un contratto di apprendistato finalizzato al conseguimento di una qualifica
professionale
frequentare un corso d’istruzione per adulti presso un Centro Provinciale per Adulti (c.4, art.5,
D.M.25/10/2007.
In altre parole: "nessun giovane può interrompere il proprio percorso formativo senza aver conseguito un
titolo di studio o almeno una qualifica professionale entro il 18° anno di età.
Accoglienza e inclusione
Nulla è mutato per quanto riguarda l’accoglienza e l’inclusione degli alunni con disabilità e degli alunni con
cittadinanza non italiana.
In applicazione della legge 170/2010, invece, sono dettate disposizioni agli Uffici Scolastici Regionali per
l’attivazione di iniziative e procedure per gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA).
LIVELLI
Livello I
Livello II
Livello III
Livello IV
Livello V
Livello VI
Livello VII
Livello VIII
CORRISPONDENZE
Licenza media
Certificazione biennio
Qualifica
Esame di Stato
I.T.S.
Laurea breve
Laurea
Master
All’interno di questo quadro di riferimento nazionale ed europeo trova piena e legittima cittadinanza la didattica
per competenze ufficialmente statuita nell’ordinamento giuridico italiano con il Decreto n. 139 del 22/8/2007
noto come “Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione”
Corsi per adulti
Possono essere accolte le iscrizioni ai corsi per adulti finalizzati:
-al conseguimento del diploma di Istruzione Secondaria Superiore
-alla conoscenza della lingua italiana da parte degli immigrati per la loro integrazione linguistica sociale;
-al conseguimento del livello d’istruzione corrispondente a quello previsto dall’ordinamento vigente a
conclusione della Scuola Primaria, nonché per l’acquisizione del titolo di studio conclusivo del Primo Ciclo
d’istruzione.
3.2 . I LIVELLI RELATIVI ALL’ACQUISIZIONE DELLE COMPETENZE DI CIASCUN ASSE
LIVELLO BASE: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze
ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali
Nel caso in cui non sia stato raggiunto il livello base, è riportata l’espressione “livello base non raggiunto”,
con l’indicazione della relativa motivazione
LIVELLO INTERMEDIO: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie
scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite
LIVELLO AVANZATO: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note,
mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità
3.3. COMPETENZE PRIMO BIENNI O AREA COMUNE
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
Sono quelle competenze considerate bagaglio indispensabile per preparare i giovani alla vita adulta e
costituiscono la base per ulteriori occasioni di apprendimento e per la vita lavorativa. Competenze fondamentali,
in quanto concorrono alla formazione della personalità del futuro cittadino responsabile. Esse sono:
 Collaborare e partecipare, interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie
e le altrui capacità, gestendo le conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune e alla realizzazione
delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri
 Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far
valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i
limiti, le regole, le responsabilità
30
 Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti,
collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti
disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo, individuando analogie e differenze, coerenze e incoerenze,
cause ed effetti.
COMPETENZE ASSE DEI LINGUAGGI NELL’AREA COMUNE LINGUISTICA
Discipline: Italiano, Lingua Straniera Inglese-Tedesco, Religione
CLASSE PRIMA e SECONDA
Ascoltare e comprendere semplici comunicazioni e testi di vario tipo
Leggere applicando diverse strategie
Comprendere brevi testi scritti di vario tipo
Scrivere per comunicare, descrivere in modo corretto, coerente e adeguato ai vari contesti
Padroneggiare gli strumenti espressivi per gestire la comunicazione verbale in vari contesti
Leggere e comprendere gli aspetti fondamentali di un testo figurativo e individuare le
caratteristiche
fondamentali del fenomeno artistico
Lingua straniera: Leggere, comprendere testi scritti, produrre testi
Utilizzare padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire
l'interazione comunicativa.
Altri linguaggi: Utilizzare software comuni per l’elaborazione di testi, immagini e tabelle e la ricerca di
informazioni in rete
COMPETENZE ASSE MATEMATICO
Discipline: Matematica, fisica, chimica, scienze terra e biologia, TIC,
CLASSE PRIMA E SECONDA
 Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, presentandole anche sotto forma
grafica
 Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni
 Individuare le strategie appropriate perla soluzione dei problemi
 Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l'ausilio di
rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni specifiche di tipo informatico
C0MPETENZE ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO SCIENTIFICA AREA COMUNE
Discipline: scienze integrate biologia-fisica-chimica, laboratori; tecniche professionali, TIC, TTRG,
servizi commerciali; informatica e laboratori ed. fisica chimica, LTE, economia
CLASSE PRIMA E SECONDA
 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale
 Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto sociale in cui vengono applicate
 Acquisire i procedimenti caratteristici dell’indagine scientifica
 Dedurre leggi di validità generale dall’analisi di fenomeni particolari
 Comprendere il rapporto esistente tra lo sviluppo della fisica e quello delle idee, della tecnologia, della
società.
 Comprendere qualitativamente e quantitativamente i fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza
COMPETENZE ASSE STORICO SOCIALE NELL’AREA COMUNE
Discipline: Storia, Diritto, Legislazione Sociale, Biologia.
CLASSE PRIMA E SECONDA
 Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche in una dimensione sincronica attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali
diverse.
 Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti
garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
 Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del
proprio territorio.
3.4. COM PETENZE PRIMO BIENNIO AREA I NDI RIZZO
COMPETENZE ASSE MATEMATICO AREE INDIRIZZO CLASSI PRIME E SECONDE
31
Discipline coinvolte: Matematica, fisica, chimica, scienze terra e biologia, TIC, TTRG, LTE,
economia
 Acquisire nel tempo un linguaggio specifico della singola materia
 Sapersi esprimere in modo sequenziale riconoscendo cause ed effetti di un problema
 Essere in grado di comprendere un linguaggio formale
 Comprendere schemi causali e spazio-temporali
 Produrre schematizzazione di un semplice problema
 Elaborare e scrivere una relazione
 Individuare dati essenziali per risolvere un problema
 Saper decodificare un testo tecnico-scientifico e comprenderne il contenuto con la guida dell’insegnante
 Saper esprimersi in modo sequenziale riconoscendo cause ed effetti di un problema
 Acquisire nel tempo un linguaggio specifico della singola materia
 Saper rappresentare e interpretare dati in forma grafica
 Comprendere schemi causali e spazio-temporali
 Individuare gli aspetti fondamentali dell’attività economica e gli elementi costitutivi dell’azienda come
sistema
 Saper inquadrare i problemi aziendali sotto l’aspetto economico definendo e calcolando il risultato
economico individuando le sue principali componenti di costo e ricavo
 Distinguere ed analizzare i processi gestionali e il patrimonio aziendale
 Saper utilizzare il linguaggio tecnico professionale di base
 Saper comunicare in modo semplice in lingua straniera
 Saper redigere una semplice lettera commerciale , saper eseguire le procedure di calcolo e riuscire ad
orientarsi nell’uso del PC
 Elaborare e scrivere una relazione
 Individuare dati essenziali per risolvere un problema
 Produrre schematizzazione di un problema
 Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni della realtà naturale
ECONOMICO TURISTICO CLASSI PRIME E SECONDE
COMPETENZE ASSE MATEMATICO-SCIENTIFICO AREA D’INDIRIZZO
Discipline coinvolte: economia aziendale, laboratorio trattamento testi, lingua straniera
 Utilizzare semplici strumenti operativi di calcolo commerciale e finanziario
 Riconoscere le strutture fondamentali della lingua straniera.
 Utilizzare razionalmente la tastiera , riuscire a riprodurre un testo ed eseguire le operazioni base sulle
macchine di calcolo elettronico
SERVIZI SOCIALI CLASSI PRIME E SECONDE
COMPETENZE ASSE STORICO SOCIALE - ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO
AREA D’INDIRIZZO
Discipline coinvolte: Storia, Diritto, Legislazione Sociale, Biologia, Metodologie, Elementi di Storia
dell’arte e Espressioni Grafiche
 Raccogliere dati attraverso l’osservazione diretta e indiretta dei fenomeni socio-sanitari e/o con la
consultazione di testi, manuali, media
 Organizzare e rappresentare i dati raccolti
 Assumere comportamenti adeguati alla realtà del proprio settore
 Analizza e riflette sulle attività esperenziali in classe e in laboratorio
 Sa identificare gli elementi che caratterizzano le differenze nei vari ambiti culturale, sociale e geografico.
 Sa identificare la rete dei servizi in base ai bisogni dell’utente
 Sa individuare, anche guidato, le cause che determinano i bisogni emergenti nella popolazione.
 Utilizzare tecniche comunicative e strumenti di base per soddisfare i bisogni emergenti nelle varie tipologie
di utenza
 Riconoscere le varie figure professionali nel lavoro di equipe
 Utilizzare alcuni principi della teoria della comunicazione per analizzare le risposte comportamentali proprie
ed altrui.
 Riconoscere i segnali sociali e applicarli alla progettazione e alla gestione di un piano di intervento
ELETTRICO - ELETTRONICO - MECCANICO – CLASSI PRIMA SECONDA
32
COMPETENZE ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO:AREA D’INDIRIZZO
Discipline coinvolte: Sciente Integrate: Biologia-Fisica, Laboratori, Tecniche Professionali Servizi,
ed. Fisica, Informatica e Laboratori, Tecnologie e Tecniche di Rappresentazioni Grafiche, TIC,
Laboratori di Tecnologia ed Esercitazioni
 osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle
varie forme i concetti di sistema e di complessità
 analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza
 essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate
 individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
 analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di
rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni specifiche di tipo informatico
 essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate
 MODA ABBIGLIAMENTO – CLASSI PRIMA SECONDA
COMPETENZE ASSE SCIENTIFICO TECNOLOGICO-STORICO SOCIALE
Discipline coinvolte: T.I.C. Scienze Integrate Fisica - Chimica – Biologia, Tecnologie e Tecniche di
Rappresentazioni Grafiche, Laboratori di Tecnologia ed Esercitazioni.
 Definire e pianificare fasi delle operazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute e/o della
documentazione di appoggio (schemi, disegni, procedure, distinte materiali, ecc.) e del sistema di relazioni
 Approntare strumenti, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione sulla base della
tipologia di materiali da impiegare, delle indicazioni/procedure previste del risultato
 Rappresentare figurini di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, proporzionati nei particolari esecutivi,
evidenziando linea, volume e forma
 Rilevare le caratteristiche del tessuto e correggere eventuali difetti secondo le istruzioni
 Rappresentare figurini di capi d’abbigliamento nelle loro linee di base, proporzionati nei particolari esecutivi,
evidenziando linea, volume e forma
3 . 5 . COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA COMUNE
DISCIPLINE: ITALIANO, LINGUA STRANIERA INGLESE-TEDESCO, RELIGIONE
Competenze comuni a tutti gli indirizzi consentono allo studente di utilizzare il patrimonio lessicale ed
espressivo della lingua italiana ed i linguaggi settoriali delle lingue straniere secondo le varie esigenze
comunicative e favoriscono la comprensione critica della dimensione teorico-culturale delle principali tematiche
di tipo scientifico, tecnologico, economico con particolare riferimento ai ruoli tecnico-operativi dei settori dei
servizi e delle produzioni. Tali competenze sono strumenti indispensabili per interagire in contesti di vita e
professionali, per concertare, per negoziare, per acquisire capacità di lavorare in gruppo e in contesti operativi
diversi, per risolvere problemi, per proporre soluzioni, per valutare le implicazioni dei flussi informativi rispetto
all’efficacia dei processi produttivi e per sviluppare ed esprimere le proprie qualità di relazione e
comunicazione.
individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei
contesti organizzativi e professionali di riferimento
 Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale anche con riferimento alle strategie
espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete
padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria, per scopi comunicativi e utilizzare
i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al
livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
 individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei
contesti organizzativi e professionali di riferimento
Discipline: Storia, Diritto, Legislazione Sociale.
Competenze storico-sociali contribuiscono alla comprensione critica della dimensione teorico-culturale dei
saperi e delle conoscenze proprie della scienza e della tecnologia attraverso lo sviluppo e l’approfondimento del
rapporto fra le discipline delle Aree di indirizzo e la Storia.
33
Consentono inoltre allo studente di: -riconoscere nell’evoluzione dei processi dei servizi, l’interdipendenza tra
fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione locale/globale - comprendere le
implicazioni etiche, sociali scientifiche, produttive economiche, ambientali dell’innovazione tecnologica e delle
sue applicazioni industriali, artigianali ed artistiche - essere consapevole del valore sociale della propria attività,
partecipando attivamente alla vita civile e culturale a livello locale.
Nel quinto anno, in particolare, le competenze storico-sociali rafforzano la cultura dello studente con
riferimento anche ai contesti professionali, consolidano l’attitudine a problematizzare, a formulare domande e
ipotesi interpretative, a risolvere problemi, a dilatare il campo delle prospettive ad altri ambiti disciplinari e a
contesti locali e globali e, infine, a reperire le fonti per comprendere la realtà dei contesti produttivi e le loro
relazioni in ambito nazionale, europeo e internazionale. Approfondimenti di storie ‘settoriali’ (es.: storia
dell’ambiente, storia economica e sociale, storia della scienza e della tecnologia) mettono in relazione le
variabili privilegiate (es.: innovazioni tecnologiche) con altre variabili (es.: scoperte scientifiche, forme di
organizzazione del lavoro, sistemi economici, modelli culturali) e, quindi, con riferimento ad un contesto
‘globale’. Organici raccordi tra le discipline delle Aree di indirizzo e la Storia possono essere sviluppati, inoltre,
attraverso le attività e gli insegnamenti relativi a “Cittadinanza e Costituzione” che consentono di superare la
separatezza disciplinare con la valorizzazione ed il potenziamento dell’aspetto civico-sociale delle discipline
stesse. Rispetto al primo biennio, l’insegnamento della Storia tende ad ampliare e rafforzare l’acquisizione delle
competenze chiave di cittadinanza, con una particolare attenzione al dialogo interculturale e allo sviluppo di una
responsabilità individuale e sociale. E questo è sicuramente possibile attraverso lo studio della Carta
Costituzionale del nostro Paese. In particolare, nell’ultimo anno, si potenziano saperi, competenze,
comportamenti relativi alla sensibilità ambientale, allo sviluppo sostenibile, alla sicurezza nelle sue varie
accezioni, al risparmio energetico, alla tutela e al rispetto del patrimonio artistico e culturale.
Discipline: Matematica
Le competenze matematico-scientifiche contribuiscono alla comprensione critica della dimensione teoricoculturale dei saperi e delle conoscenze proprie del pensiero matematico e scientifico. Lo studio della matematica
permette di utilizzare linguaggi specifici per la rappresentazione e soluzione di problemi scientifici, economici e
tecnologici e stimola gli studenti a individuare le interconnessioni tra i saperi in quanto permette di riconoscere i
momenti significativi nella storia del pensiero matematico.
 utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente
informazioni qualitative e quantitative
 utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni
problematiche, elaborando opportune soluzioni
 utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per
interpretare dati; · utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e
approfondimento disciplinare
 correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli
specifici campi professionali di riferimento
3.6. COMPETENZE SECONDO BIENNIO E MONOENNIO AREA INDIRIZZO
SERVIZI COMMERCIALI CLASSI CLASSI TERZE QUARTE QUINTE
Discipline coinvolte:
TECNICHE PROFESSIONALI DEI SERVIZI COMMERCIALI-TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE
 individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali
 interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali
 svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di strumenti tecnologici e
software applicativi di settore
 contribuire alla realizzazione dell’amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle
paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente
 interagire nell’area della logistica e della gestione del magazzino con particolare attenzione alla relativa
contabilità
 interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al
raggiungimento della customer satisfaction
 partecipare ad attività dell’area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari
 realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di servizi per la valorizzazione del
territorio e per la promozione di eventi
34
 applicare gli strumenti ei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati, applicare le
metodologie e le tecniche della gestione per progetti
 interagire col sistema informativo aziendale anche attraverso l’uso di strumenti informatici e telematici
 utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
 analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare
attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio
 utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie
espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete
 individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei
contesti organizzativi e professionali di riferimento
 partecipare ad attività dell’area marketing e alla realizzazione di prodotti pubblicitari
Seconda Lingua straniera tedesco
 padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria, per scopi comunicativi e utilizzare
i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al
livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER)
 individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei
contesti organizzativi e professionali di riferimento
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
 partecipare ad attività dell’area marketing e alla realizzazione di prodotti pubblicitari
 realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di servizi per la valorizzazione del
territorio e per la promozione di eventi
Diritto ed Economia
 individuare le tendenze dei mercati locali, nazionali e internazionali
 interagire nel sistema azienda e riconoscere i diversi modelli di strutture organizzative aziendali
 svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di strumenti tecnologici e
software applicativi di settore
 contribuire alla realizzazione dell’amministrazione delle risorse umane con riferimento alla gestione delle
paghe, al trattamento di fine rapporto ed ai connessi adempimenti previsti dalla normativa vigente
 interagire nell’area della gestione commerciale per le attività relative al mercato e finalizzate al
raggiungimento della customer satisfaction
 partecipare ad attività dell’area marketing ed alla realizzazione di prodotti pubblicitari
 realizzare attività tipiche del settore turistico e funzionali all’organizzazione di servizi per la valorizzazione del
territorio e per la promozione di eventi
 applicare gli strumenti dei sistemi aziendali di controllo di qualità e analizzare i risultati
SERVIZI SOCIALI CLASSI CLASSI TERZE QUARTE QUINTE
Discipline coinvolte:
Metodologie operative
 utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e
concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità
 gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione
autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio
 collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per
promuovere reti territoriali formali ed informali
 utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale
 realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con
disabilita e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita
 facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e
sistemi di relazione adeguati
 raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e
della valutazione degli interventi e dei servizi
 analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare
attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, del territorio dell’ambiente.
Igiene e cultura medico-sanitaria
35
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
 utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e
concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità
 contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della
sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone
 facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e
sistemi di relazione adeguati
 utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo
 raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attivita professionali svolte ai fini del monitoraggio e
della valutazione degli interventi e dei servizi.
Psicologia Generale ed Applicata
 utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale
 realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con
disabilita e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita
 facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e
sistemi di relazione adeguati
 collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per
promuovere reti territoriali formali ed informali
 gestire azioni di informazione ed orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma
dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio
 utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con atteggiamento razionale, critico e responsabile di
fronte alla realtà, ai suoi fenomeni, ai suoi problemi anche ai fini dell’apprendimento permanente
 utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie
espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.
Diritto e legislazione socio-sanitaria
 realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con
disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita
 raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e
della valutazione degli interventi e dei servizi
 gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione
autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio
 collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per
promuovere reti territoriali formali ed informali
 contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della
sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali.
Lingua straniera
 padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria, per scopi comunicativi e
utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti
professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER)
 gestire azioni di informazione e orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma
dei servizi pubblici e privati presenti nel territorio
 facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e
sistemi di relazione adeguati
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
ELETTRICO - ELETTRONICO - MECCANICO – CLASSI TERZE QUARTE QUINTE
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Discipline coinvolte:
Laboratori tecnologici ed esercitazioni, Tecnologie meccaniche e applicazioni, Tecnologie elettricoelettroniche e applicazioni, Tecnologie e tecniche di installazione e di manutenzione
 utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, strumenti e tecnologie
specifiche;
 utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di
apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione;
 individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire
nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle
procedure stabilite;
 utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei sistemi e
degli impianti;
 gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci
ed economicamente correlati alle richieste;
 analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con
particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e
del territorio
MODA ABBIGLIAMENTO- CLASSI CLASSI TERZE QUARTE QUINTE
Discilpline coinvolte:
Laboratori tecnologici ed esercitazioni
 selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche
 applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei
luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio
 intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione sistemica
 utilizzare adeguatamente gli strumenti informatici i software dedicati agli aspetti produttivi e gestionali
 applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
Tecnologie applicate ai materiali e ai processi produttivi
 selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche
 innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio
 intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, mantenendone la visione sistemica
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
 applicare le metodologie e le tecniche della gestione per progetti
 analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare
attenzione
Progettazione e realizzazione del prodotto
 selezionare e gestire i processi di produzione in rapporto ai materiali e alle tecnologie specifiche
 applicare le procedure che disciplinano i processi produttivi, nel rispetto della normativa sulla sicurezza nei
luoghi di vita e di lavoro e sulla tutela dell’ambiente e del territorio
 innovare e valorizzare sotto il profilo creativo e tecnico, le produzioni tradizionali del territorio
 padroneggiare tecniche di lavorazione e adeguati strumenti gestionali nella elaborazione, diffusione e
commercializzazione dei prodotti artigianali
 redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali
3.7. FLESSIBILITÀ DEL CURRICULUM AUTONOMO
L’autonomia scolastica, così come configurata nel Dpr 8 marzo 1999 n. 275, è appunto di tipo funzionale.
All’autonomia nei professionali affiancano la flessibilità (intesa come possibilità di articolare in opzioni le aree
di indirizzo). Professionali: fino 20% del monte ore complessivo nel primo biennio, fino al 35% nel secondo
biennio e al 40% nell’ultimo anno.
Una quota di flessibilità, pari al 25% dell’orario annuale, è prevista anche nel primo biennio per realizzare
percorsi in regime di sussidiarietà nelle Regioni per il rilascio delle qualifiche e dei diplomi professionali
La nuova funzione riguarda esclusivamente le classi prime, seconde e terze interessate al riordino, mentre per la
classi successive si applicano i criteri previsti dal DPR n. 275/99. La caratterizzazione modulare della didattica
37
scolastica introduce all’interno della scuola una flessibilità curriculare, per cui i programmi, gli spazi e lo stesso
orario, sono attuati in conseguenza della stessa.
Il presente piano consente di togliere al massimo il 20% dell’orario di una discipl ina .
La quota del 20% può costituire un primo valore aggiunto al piano dell’offerta formativa sia come specificità
della scuola sia come mezzo per corrispondere meglio alle esigenze formative degli alunni e alle attese del
contesto sociale di riferimento.
Le attività che riguarderanno le flessibilità saranno:
 accoglienza
 orientamento
 uscite sul territorio per confrontare dati teorici con situazioni reali
 formazione della persona e del cittadino
 l’attuazione delle iniziative di alternanza scuola – lavoro con particolare riferimento agli stage aziendali nelle
tre classi terminali
 ricerca motivazionale all’apprendimento mediante interventi di sostegno e recupero(includendo anche gli
I.D.E.I.)
 la compresenza/contemporaneità che deve essere intesa come co-docenza e viene fortemente valorizzata in
un contesto flessibile. Essa comporta disponibilità al confronto e alla collaborazione tecnico – disciplinare,
abitudine a progettare in équipe, volontà di individuare strumenti e modalità di verifica condivisi e
convergenza sugli obiettivi. La compresenza/contemporaneità è anche un’occasione didattica per il
superamento dell’unità classe e la sua riorganizzazione in fasce di livello e/o in gruppi di interesse.
3.8. PIANO PER L'INCLUSIONE SCOLASTICA - B.E.S.
(Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 e cm. n. 8 del 6 marzo 2013)
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità
nelle pratiche di intervento)






Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) predispone il Piano di Inclusione del nostro istituto e
detta e linee guida per l’individuazione degli allievi con Bisogni Educativi Speciali (BES);
Il Consiglio di Classe (CdC) individua i soggetti BES attraverso:
1) l’acquisizione di informazioni desunte dai percorsi scolastici precedenti (es. scheda di ammissione
della scuola media alla prima classe della scuola superiore);
2) la condivisione e la messa a punto di un percorso individuale di apprendimento nelle singole
discipline;
3) la valutazione e il monitoraggio delle tappe evolutive dello studente.
I docenti coordinatori:

della classe prima devono recuperare le informazioni in continuità con la scuola media al fine
di conoscere eventuali ambiti di disagio;

delle classi successive hanno il compito, in collaborazione con i colleghi del CdC, di
individuare casi di BES non diagnosticati né certificati.
I coordinatori tutti sono tenuti a segnalare i casi di insuccesso scolastico dovuti ad un inadeguato e
disadattivo metodo di studio. Come di consueto l’attività di coordinamento prevede di prendere contatti
con la famiglia al fine di condividere e rendere trasparente il percorso formativo che il CdC nel suo
complesso ritiene più efficace e di successo per lo studente.
Gli insegnanti di sostegno supportano lo studente nell’attività didattica in collaborazione con i docenti
disciplinari.
Gli insegnanti referenti definiscono le linee guida dell’azione formativa dell’istituto; e stabiliscono le
relazioni utili tra i vari soggetti interessati, sia interni che esterni all’istituto, con l’obiettivo di
supportare efficacemente lo studente nello svolgimento dell’attività didattica.
Il personale ATA, addetto all’assistenza di base, si rende disponibile ad accompagnare gli studenti con
difficoltà motorie e/o autonomia limitata.
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Il GLI può formulare ipotesi di formazione rivolta al personale docente in servizio sulla didattica laboratoriale.
e aggiornamento da sottoporre all’Ufficio scolastico territoriale o al Collegio docenti del proprio istituto.
38
Adozione di strategie di valutazione con prassi inclusive
Per tutti gli alunni BES la valutazione sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate
con le varie prove, ma deve tenere conto del raggiungimento degli obiettivi trasversali indicati nel POF, quali
impegno, partecipazione, progressione nell’apprendimento.
In particolare i criteri di valutazione sono:
 Percorso dell’alunno al momento dell’inserimento;
 Passi realizzati nel percorso formativo;
 Obiettivi raggiunti in termini di competenze e conoscenze;
 Motivazione, impegno e partecipazione;
 Progressione nell’apprendimento.
In tal senso vi è la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla
Legge 170/2010 per allievi con DSA. (si fa riferimento alla normativa vigente per gli allievi con DSA (Legge
170/2010). Per quanto riguarda gli allievi con handicap certificato ci si attiene per le valutazioni alla normativa
attualmente in vigore (Legge 104/1992).
Organizzazione e coordinamento dei diversi tipi di sostegno operanti nel territorio e valorizzazione delle
risorse esistenti sia interne che esterne alla scuola
Nell’organizzazione del percorso di inclusione l’Istituto è impegnato a collaborare con le varie associazioni e
cooperative sociali e di servizio presenti nel territorio e a partecipare alle attività e ai servizi promossi dal
Comune e dalla Provincia di Gorizia.
Per estendere il lavoro di inclusione anche nelle classi in cui non è presente l’handicap certificato, ma vi sono
alunni con altre tipologie BES, si auspica la presenza aggiuntiva di personale professionalmente preparato a
sostegno dell’attività della classe nel suo complesso.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico la continuità tra i
diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.





Attività in continuità con il percorso di studi precedente
Commissione accoglienza
Orientamento d’ingresso
Orientamento in uscita
Alternanza scuola-lavoro
Le aree critiche considerate nel PIANO DI INCLUSIONE DELL’ISTITUTO sono quelle riferite a:
 Disagio (condizione diffusa all'interno di un'ampia parte di studenti) - – Disagio di alunni disabilità
fisiche e psichiche ADA - Disagio di alunni con disturbi specifici di apprendimento DSA -Disagio per
alunni extra-comunitari
 Dispersione (diffusa soprattutto nei primi anni di frequenza)
 Ritardo nel percorso di studio (soprattutto studenti dei corsi serali, ma anche molti allievi dei corsi
diurni)
 Attività alternative alla religione cattolica
Disagio
È una condizione che caratterizza sempre più la normalità. In alcuni casi appare solo come strettamente
scolastica: si manifesta con difficoltà di apprendimento diffuse e incapacità a portare a termine i percorsi
scolastici intrapresi. In altri casi il disagio è essenzialmente esistenziale ed è legato a processi di crescita
particolarmente faticosi ed alla mancanza di un sistema di relazioni positive sia in ambito familiare sia nei
gruppi dei pari.
Nell’uno e nell’altro caso il disagio impedisce alla persona una qualsiasi forma di evoluzione sia affettiva che
cognitiva e comporta il rischio di una potenziale marginalità culturale e sociale.
Attività svolta
Attuazione e programmazione di interi curricoli flessibili e personalizzabili.
 Curricolo individualizzato per studenti disabili
 Curricolo personalizzato per studenti con DSA
 Curricoli integrativi per allievi extra comunitari attivavando Progetti mirati
Curricolo individualizzato per studenti disabili
39
Visto l'alto numero di portatori di disabilità inseriti nelle classi, è messa in atto da tempo una programmazione
specifica, e calibrata a livello individuale, da elaborarsi, verificarsi e concordarsi mediante incontri con i
familiari, con gli esperti del USP(ex CSA), delle A.S.S.L. e d’organizzazioni ed enti vari (C.D.. C.I.S.I.,
C.A.M.P.P., ecc.), con gli insegnanti di classe e di sostegno, allo scopo di individuare nel dettaglio le necessità
e seguire con puntualità massima i progressi di questi utenti particolarmente bisognosi d’aiuto. Nel capitolo
successivo vengono dettagliatamente esplicitati gli interventi didattici strutturali.
A partire da queste premesse, si possono individuare alcuni elementi di attenzione per la realizzazione di
"modelli formativi":
a) connessione tra progetti formativi e progetto di vita
b) connessione tra progetti formativi e prospettive di inserimento lavorativo e sociale
c) connessione tra bisogni e risorse
d) connessione tra progetti formativi e formatori (docenti, educatori, familiari, ecc.).
È necessario passare ad una logica progettuale integrata, dove tutto il sistema formativo è messo in gioco: le
Scuole Secondarie, le Amministrazioni Locali, i Servizi Territoriali, i Centri di Formazione Professionale, le
Imprese, le Associazioni di categoria, tutti sono chiamati a costruire un sistema, rendendolo finalmente
"integrato". Un sistema, quindi, ricco di specificità e differenti risorse, dove le componenti fra loro
interagiscono, si completano, collaborano, riconoscendosi come soggetti sociali di pari dignità, nel rispetto
delle "diverse" vocazioni.
La raccolta della documentazione, sanitaria e scolastica, andrà a costituire il dossier dell’allievo.
Le informazioni che vengono raccolte nelle fasi di pre-accoglienza e accoglienza, sono elaborate nel P.D.F. e
nel P.E.I. in modo congiunto, da realizzarsi entro due mesi dall’inizio della scuola, come già stabilito
nell’art.12 della L.104.
Il Consiglio di Classe può progettare un percorso di alternanza per l’alunno in situazione di handicap che ha
dimostrato di non riuscire a raggiungere gli obiettivi minimi previsti dai programmi ministeriali (O.M. 258/83)
e che pertanto non è in grado di conseguire il diploma di qualifica e/o esame di stato.
E’ opportuno che tale proposta avvenga tuttavia solo dopo un’attenta osservazione dell’allievo e una
contemporanea valutazione delle modalità didattiche e relazionali attuate dagli insegnanti.
Il DOSSIER dell’alunno in situazione di handicap deve contenere dopo 2 mesi di scuola

diagnosi funzionale

certificazione

le attività di pre-accoglienza

le attività di accoglienza

P.E.I. (Piano Educativo Individualizzato)

P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale)

PROGETTI documentazione scolastica
PERCORSI POSSIBILI
L'alunno certificato ai sensi della legge 104/1992 si trova inserito fin dal suo ingresso nell'Istituto in un
contesto scolastico il cui fine ultimo tende al potenziamento delle abilità ed al superamento delle difficoltà.
Partendo da questi presupposti il percorso scolastico dell'allievo certificato viene monitorato durante tutto
l'anno scolastico principalmente nell'ambito dei Consigli di Classe programmati per ogni singola classe,
riservando alla progettazione specifica prevista dalla legge 104/92 solo un momento iniziale dell'anno
scolastico e uno alla fine dell'anno, raramente e al bisogno può essere previsto un incontro intermedio. Questi
incontri specifici prendono il nome di G.L.H.
Gli Istituti Professionali si vedono privilegiati quale scelta nella prosecuzione degli studi alla fine della scuola
media di I° grado da parte dei genitori di un'alta percentuale di alunni in situazione di disabilità. Tale scelta
viene supportata dalle seguenti motivazioni: -gli istituti professionali prevedono un percorso scolastico a
medio-breve termine; -presentano un'ampia scelta di indirizzi; -sono considerati preparatori all'inserimento
lavorativo, poiché nel piano studi sono previste discipline tecnico-pratiche; -come previsto dai programmi
ministeriali, attivano un proficuo e completo raccordo con il mondo del lavoro attraverso stages lavorativi
esterni, associati a degli stages interni con l'intervento di esperti. I percorsi possibili che si possono sviluppare
all’interno della scuola secondaria superiore, sono di tre tipi:
A. Percorso con obiettivi comuni al resto della classe (minimi e/o corrispondenti), finalizzato al
conseguimento del titolo di studio intermedio (qualifica) e finale (esame di stato). Il raggiungimento
degli obiettivi minimi può avvenire anche attraverso un percorso didattico diverso da quello della
classe, equipollente.
B. Percorso con obiettivi individualizzati in una o due discipline essenzialmente finalizzato al
conseguimento del titolo di studio legato anche alla realizzazione di percorsi equipollenti.
40
I percorsi A e B in virtù dell’ O.M. 266/1997 possono essere anche attuati in tempi più lunghi, utilizzando
i crediti formativi.
C. Con programma educativo differenziato con la riduzione degli obiettivi e/o dei contenuti
programmatici della classe (il programma deve tener conto delle particolari condizioni
dell’alunno, per sollecitare, rafforzare e sostenere sia le capacità residue che le possibilità di
recupero). Tale scelta è reversibile in ogni momento del percorso formativo
Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed
equilibrati tra loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai
fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione (art. 5 del DPR 24/2/1994)ed è redatto in base
ai primi quattro commi dell'art. 12 della Legge 104/92.
Parte integrante del P.E.I. è inoltre la programmazione didattica individualizzata che costituisce il documento
nel quale viene descritto il percorso che, in rapporto alla classe sul piano della didattica, si intende offrire
all'allievo in situazione di handicap per lo sviluppo di competenze e rispetto alle sue effettive potenzialità. Alla
sua redazione materiale provvede il personale scolastico in base alle risultanze scaturite durante le riunioni
appositamente convocate per la sua formulazione. E' formulato di norma entro il 2°mese di scuola ed è
verificato al termine di ogni anno scolastico. Può essere modificato ed aggiornato ogni qualvolta se ne ravvisi la
necessità.
Metodologia Dell'insegnam ento
 Metodo per scoperta e il progetto di realtà
Contestualizzare l'apprendimento in modo da far riconoscere agli allievi la possibilità di utilizzo pratico di
quanto appreso, facilita la partecipazione alle attività scolastiche. Se ciò avviene costantemente nelle discipline
dell'area professionale, maggiori difficoltà si incontrano nelle materie della formazione di base, che
difficilmente lasciano intravedere una ricaduta pratica delle proprie conoscenze. II Progetto di realtà consiste nel
creare contesti pratici di apprendimento
Limite di tale metodo è la difficoltà di trovare sempre contesti adeguati all'oggetto dell'apprendimento, ma può
comunque rientrare nella varietà dei metodi utilizzati che, già per il fatto di essere diversificati in corso d'anno
scolastico, rendono meno demotivante l'attività didattica II Metodo per scoperta consiste nell'avvicinare gli
allievi all'oggetto dell'apprendimento attraverso un percorso, per lo più di tipo operativo, che riveli a piccoli
passi le informazioni da acquisire, coinvolgendo il soggetto discente nel processo stesso dell'apprendimento.
Limite oggettivo di tale metodo è la spesa notevole in termini di tempo; va da sé che un approccio metodologico
di questo tipo non può interessare la totalità dei moduli previsti per l'anno scolastico e va graduato in relazione
alla specificità delle varie discipline ed allo spazio riservato a ciascuna di esse.
 Lezione con ausilio di audiovisivi e laborat orio m ultimediale
Spesso nella routine di classe non si verifica l'apprendimento perché, per una serie diversa di fattori, non scatta
la comunicazione fra docente e alunno. Più difficile è ottenere il coinvolgimento degli allievi, spesso ostacolato
da situazioni individuali particolari o dal disinteresse per una certa materia o argomento. A questo punto la
ridondanza del messaggio audiovisivo è in grado di potenziare le capacità di ascolto dell'individuo, soprattutto
in una società come la nostra in cui i soggetti sono sottoposti continuamente a sollecitazioni sensoriali e
psichiche molto forti. L'uso della lavagna luminosa, del documentario, del film, del registratore, diviene
senz'altro un elemento un elemento di rimotivazione molto importante e rende apprezzabili anche i momenti in
cui è indispensabile ricorrere alla lezione frontale.
Lo stesso discorso vale anche per il laboratorio di informatica che, grazie al collegamento in rete, consente di
svolgere una lezione con l'ausilio del computer, guidata dalla macchina dell'insegnante, per proporre percorsi
multimediali (cd - rom su vari argomenti), svolgimento di esercizi, esemplificazioni di analisi ecc. (Anche nel
caso di dettatura di appunti l'attività può essere svolta con il computer per addestrare gli allievi all'uso della
video scrittura. Per un primo utilizzo educativo di Internet possono essere proposte ricerche su determinati
argomenti, culturali, tecnici o scientifici.
Rimane comunque uno strumento indispensabile, che si accompagna a tutti i precedenti metodi indicati: serve a
presentare gli argomenti, a impartire delle consegne a trarre conclusioni, a schematizzare delle informazioni e
così via. E' da tener presente la necessità di non superare con il discorso frontale il limite dell'attenzione,
variabile a seconda dell'età degli studenti, delle situazioni particolari della singola classe, della complessità dei
temi trattati.
 Lavoro di gruppo
per alcune attività può essere interessante proporre delle attività strutturate attraverso il lavoro di gruppo, sia per
accrescere l'elemento motivazionale, sia per rendere più consapevoli gli allievi delle attività da compiere, sia per
creare delle situazioni eterogenee o, al contrario, omogenee per capacità e interesse all'interno dei gruppi.
41
L'attività di gruppo si può svolgere anche facendo lavorare i ragazzi individualmente su parti diverse di
un'esperienza, pratica o teorica, per poi far convergere i vari lavori in un unico "prodotto" assemblato e destinato
a tutti. Tale sistema può essere interessante e utile per avviare nelle classi superiori del ciclo una didattica della
ricerca.
 Cooperative-learning.
Nell'apprendimento cooperativo una classe cooperativa è un insieme di piccoli gruppi di studenti relativamente
permanente e composto in modo eterogeneo, unito per portare a termine un'attività e produrre una serie di
progetti o prodotti, che richiedono una responsabilità individuale nell'acquisizione delle competenze utili al
raggiungimento dello scopo.
PROGETTO FEQUENZA CLASSI 4ˆ e 5ˆ ALUNNI D. A. (Diversamente Abili)
Premessa
Per gli alunni disabili la conclusione della frequenza scolastica rappresenta un momento estremamente
problematico e carico di insidie. Nella maggioranza dei casi, infatti l’allievo disabile e la sua famiglia corrono il
rischio reale di andare incontro a situazioni di isolamento e regressione, privati di un aiuto concreto mirante a
favorire un corretto adattamento dell’ambiente sociale lavorativo.Lo scopo dell’istruzione professionale, per gli
alunni portatori di handicap non è solo quello di imparare un mestiere ma quello di ampliare l’offerta formativa
a garanzia del diritto allo studio ed al successo scolastico ai sensi della legge 104/92.Non va dimenticato che le
opzioni fondamentali di sbocco professionale (ovvero lavoro protetto ed inserimento completo in ambiente di
lavoro reale) devono essere considerate come mete da conseguire nel rispetto delle reali possibilità degli allievi
D. A. Pertanto il presente progetto rientra nell’ambito della sperimentazione metodologica - didattica come
previsto dalla normativa vigente (art 315 comma 1 punto c; artt. 276 e 277 del Testo Unico D.L.vo n:
297/1994).
Motivazioni
Le motivazioni che guidano il presente progetto nascono dalla convinzione che l’alunno disabile è un soggetto
che esprime gli stessi bisogni dei suoi coetanei, bisogni di identità, di partecipazione, di riconoscimento del
proprio sé e che può diventare un potenziale lavoratore se la comunità gli fornisce le dovute opportunità,
tenendo conto dei limiti connessi alla sua disabilità.
Il lavoro educativo sulla persona si sviluppa sia innestando aspetti professionalizzanti, che rinforzando aspetti
legati ad abilità personali (motivazioni, capacità relazionale, rispetto delle regole, ecc.).
Riferimenti Normativi
 La C.M. n.262 del 22.09.1988 oggetto:”Attuazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 215 del
3.6.87” .
 La C.M. n. 250 del 3.9.1985 oggetto “Azione di sostegno a favore degli alunni portatore di handicap” – al
punto Comunità scolastica ed interventi di sostegno.
 O.M. Esami e scrutini finali art. 5 comma 4.
 D.L.vo n. 297/1994 art. 312. Gli alunni in situazione di handicap e in possesso dell’attestato di credito
formativo possono iscriversi e frequentare le classi successive sulla base di un progetto
 O.M. n.c29/2001 art.c17, comma 4… Gli alunni medesimi possono sostenere l’esame di Stato sulla base di
prove differenziate coerenti con il percorso svolto e finalizzate solo al rilascio dell’attestazione
destinatari del progetto
Alunni certificati ai sensi della legge 104/92 che presentano le seguenti caratteristiche:
 Allievi che seguono programmi curricolari molto ridotti/diversificati rispetto a quelli standard
 Alunni che devono completare e/o consolidare la formazione personale rispetto alle competenze relazionali,
sociali e di autonomia personale;
 Alunni che hanno le caratteristiche previste dalla legge per l’inserimento lavorativo protetto, ma tale
inserimento risulta ancora prematuro in termini di tempo sulla base di valutazioni congiunte di tutti gli
operatori che seguono il caso.
Finalità del Progetto
 Far sperimentare concretamente all’allievo D.A. attività lavorative in situazioni reali di lavoro protetto;
 Promuovere la capacità di una scelta professionale;
 Elaborare se possibile progetti di vita.
Obiettivi Generali
 Sviluppare la capacità di realizzarsi come persona (nella sua dignità, nei suoi diritti, nei suoi doveri)
 Migliorare l’immagine di sé, ridurre il senso di impotenza, sviluppare la creatività,
 potenziare e consolidare le abilità sociali
 Garantire la continuità tra formazione scolastica, la formazione professionale ed il mondo produttivo.
42
 Superare lo stato di dipendenza e subordinazione
 Garantire un minimo di autonomia economica.
Attività
1. Accoglienza
- Analisi del territorio
- Conoscenza delle diverse opzioni offerte dal territorio
- Conoscenza delle diverse opzioni offerte dall’Istituto
- Individuazione dei vari contesti lavorativi atti all’inserimento
- Preparazione dell’ambiente di lavoro
2. Stipula di accordi organizzativi con le realtà produttive del territorio
3. Monitoraggio dell’attività
4. Tutoraggio.
risorse
1. Personale
- Docenti curricolari
- Docenti specializzati
- Personale assistente educatore
- Volontari obiettori
- Cooperative di servizi
- Associazioni
- Esperti
- Enti gestori che garantiscono lo svolgimento delle attività lavorative nella misura e per i tempi necessari.
1. Mezzi finanziari e strumenti
- finanziamenti previsti per spese di attrezzature tecniche, sussidi didattici, necessari all’integrazione
scolastica della persona diversamente abile.
Modalità
 Il modello di intervento dovrà assumere criteri flessibili ed adattabili per rispondere in modo mirato ai
bisogni formativi dell’allievo, partendo dalla conoscenza delle sue abilità, dei suoi punti di forza e di debolezza,
dei suoi interessi e delle sue aspirazioni.
 La progettazione dello stage dovrà tener conto di periodi concomitanti con quelli previsti per la classe e
dell’indirizzo di studi frequentato.
 L’Istituto le A.S.S. e il S.I.L. concorderanno sui criteri e parametri comuni quali oggetto di osservazione e
monitoraggio dello stage, nonché scegliere la sede di svolgimento dell’attività.
 La frequenza alla classe 4^ e 5^ sarà finalizzata al consolidamento degli apprendimenti sia nelle materie di
area comune che professionalizzanti, mediante un percorso individualizzato.
 L’orario di frequenza potrà essere flessibile (5 o 6 giorni alla settimana) sulla base di un progetto specifico
deliberato da ogni singolo Consiglio di Classe.
Contenuti
1. il mondo del lavoro
 l’attività lavorativa dei famigliari
 il lavoro nell’ambiente in cui vivo
 carta d’identità delle professioni (addetto alle fotocopie, rilegatore, magazziniere, centralinista,
addetto alla catalogazione di testi ecc.)
 informazioni sul mondo del lavoro
 l’inserimento nel mondo del lavoro
2. modulo: alternanza scuola-lavoro
 percorsi individualizzati di inserimento in situazione reali di lavoro protetto
Verifiche e Valutazioni E Monitoraggio
Le verifiche potranno essere scritte e/o orali, anche con ausilio di Computer o altri sussidi, e saranno effettuate
periodicamente seguendo possibilmente le scadenze scolastiche istituzionali; interverranno nella valutazione
tutti gli operatori impegnati nel progetto e la famiglia, e si terrà conto sia dei progressi, sia delle eventuali
modifiche al modello organizzativo.
Il monitoraggio si baserà su osservazioni periodiche, svolte
prevalentemente dalla Scuola mediante griglie di osservazione concordate con le A.S.S. e S.I.L. materiale sulla
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rete oppure su percorsi possibili relativo al mondo del lavoro.) ORIENTAMENTO PER GLI ALUNNI
DIVERSAMENTE ABILI (A.D.A.)
Alla luce dei D.M. 29/11/2007 attualmente in vigore, che prevede l'obbligo scolastico fino al compimento del
sedicesimo anno di età, cogliamo l'occasione di presentare le offerte formative del nostro Istituto rivolte
all'integrazione degli studenti diversamente abili. Gli alunni diversamente abili attualmente frequentanti i
diversi indirizzi sono 24 seguiti da 10 insegnanti, di cui 9 di ruolo appartenenti a tutte le aree previste:
umanistica, scientifica, tecnica e motoria.
Per gli allievi diversamente abili che si iscrivono alla scuola secondaria di secondo grado sono previsti due
diversi percorsi:
1. percorso con obiettivi curricolari in tutte le materie previste dal piano di studi e con il conseguimento del
diploma di qualifica e di maturità;
2. percorso educativo differenziato con riduzione di obiettivi e/o contenuti e con il conseguimento del
certificato di frequenza a! termine del percorso con esplicitate le competenze in possesso (tale scelta è reversibile
in ogni momento del percorso formativo permettendo all'allievo di rientrare nella programmazione curriculare
prevista per la classe).
Punto di forza del nostro Istituto è l'attività di Alternanza Scuola Lavoro prevista anche per gli A.DA, la cui
attività di stage viene organizzata in base alle competenze, capacità e abilità. Per gli alunni frequentanti le classi
conclusive (quarta e quinta) l'Istituto, in accordo con il S.I.L (Servizio di Integrazione Lavorativa) della
Provincia di Gorizia, promuove e realizza percorsi personalizzati finalizzati all'integrazione lavorativa.
Curricolo personalizzato per studenti con DSA
Gli alunni/e che presentano un disturbo specifico di apprendimento (DSA) e specificatamente DislessiaDiscalclulia-Disgrafia e che siano in possesso della relativa diagnosi, possono chiedere alla scuola che vengano
applicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative necessarie, ai sensi della circolare MIUR prot.
4099/P 4° del 5/10/2004.
Il Collegio Docenti in data 29 settembre 2008 ha deliberato la definizione del Percorso Educativo
personalizzato (P.D.P) per allievi le con Disturbo Specifico dell’Apprendimento non certificati ai sensi della
Legge 104/92, sulla base delle indicazioni normative vigenti. Tale percorso stabilisce che ogni Docente del
consiglio di classe delinei le misure compensative e dispensative da adottare in relazione al particolare stile di
apprendimento dell’allievo. Le seguenti strategie migliorative da attuare con gli alunni con DSA diagnosticata
sono:
Misure compensative:
 computer: + controllo sintattico
 software specifico per la lettura – scrittura – attività di studio
 tabella delle misure, tabella delle formule geometriche
 tavola pitagorica-calcolatrice-tavole di sviluppo mnemonico
 testi in formato PDF
 scanner - OCR
 internet
Misure dispensative
 Modificazioni nell’espletamento dell’attività didattica
 Prove orali
 Riduzione della prova
 Tempi più lunghi
 Minore quantità di compiti a casa
Approcci didattici migliorativi
 Ridurre l’interferenza della decodifica sul controllo dei contenuti
 Favorire le strategie di compenso
 Insegnare all’uso degli strumenti compensativi
 Strategie di controllo della comprensione del testo letto
 Strategie di controllo della programmazione del testo scritto
 Verifica ed autocorrezione
Lettura decifratoria compromessa
 Evitare di far leggere a voce alta
 Utilizzare nei casi più gravi un lettore esterno(compagno/tutor) o software didattico
 Ridurre i testi
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 Favorire la registrazione delle lezioni predisponendo scalette degli argomenti
Curricoli integrativi
Nell’attuale anno scolastico 2013/14 gli alunni stranieri provengono da diverse aree del mondo: Albania,
Bengala, Bielorussia, Bolivia, Bulgaria, Bosnia, Bulgaria, Burkina Faso (Alto Volga), Cina, Costa d’Avorio,
Ecuador Egitto, Eritrea, Filippine, Gambia, GhanaMarocco, Moldavia, Pakistan, Perù, Repubblica
Domenicana, Romania, Serbia, Siria, Tunisia, Ucraina.
L’alto numero ha inciso profondamente sulla formazione delle classi.
Viene pertanto riconfermato il Progetto Alfabetizzazione .
Il Corso di Alfabetizzazione lingua italiana L2 è rivolto agli studenti stranieri delle classi del biennio iniziale.
Si distingue, con riferimento al Framework europeo delle lingue, nei due livelli:
 livello base (A1-A2) rivolto agli studenti stranieri da pochi mesi in Italia (la frequenza alle lezioni, intensiva
nella fase d’ingresso, prosegue durante l’anno scolastico con incontri a cadenza settimanale)
 livello medio (B1) rivolto agli studenti stranieri che desiderano rafforzare e consolidare le loro conoscenze
nella L2 (la frequenza, a cadenza settimanale, copre l’intero arco del primo quadrimestre).
Il Progetto si prefigge alcuni obiettivi formativi e disciplinari specifici quali:
 accogliere gli studenti non italofoni delle classi prime e favorire il loro inserimento nell’ambito scolastico
 fornire un’adeguata competenza nella comunicazione e conoscenza della lingua italiana L2
 guidare all’approccio interculturale e all’incontro con l’altro.
Tra gli obiettivi linguistici minimi si rilevano:
 il possesso delle abilità linguistiche essenziali legate alla comunicazione pragmatica
 il possesso della lingua italiana negli aspetti fonologici, morfosintattici e lessicali di base
 il possesso del lessico disciplinare fondamentale. La frequenza al Corso non è obbligatoria ma consigliata; le
lezioni si effettuano in orario extracurricolare.
Ad ogni corsista, in fase conclusiva, viene rilasciato un attestato indicante il livello di preparazione conseguito.
Sportello help L2. Il servizio “Sportello Help L2” nasce dall’esigenza di offrire agli studenti stranieri
neoarrivati, o da pochissimo tempo in Italia, interventi linguistici individualizzati atti a garantire un approccio
comunicativo immediato e funzionale della lingua italiana. Le ore di Sportello sono effettuate in orario
curricolare.
Dispersione
Il problema della dispersione scolastica è sentita in tutte le scuole, ma è più rilevante, dal punto di vista
quantitativo, in alcuni corsi piuttosto che in altri; l’area professionale appare più vulnerabile degli istituti
tecnici, che a loro volta sembrano più a rischio dei licei.
I dati statistici evidenziano che la dispersione si concentra nel primo biennio della scuola superiore, come se lo
stacco tra scuola dell’obbligo e scuola secondaria fosse troppo netto, al punto da far naufragare le speranze o le
illusioni di migliaia di giovani e presenta percentuali rilevanti tra gli studenti appartenenti ai ceti più
svantaggiati che costituiscono generalmente la maggioranza dell’utenza degli Istituti professionali.
L’abbandono maschile è di molto superiore a quello femminile e le ragioni sono soprattutto riconducibili alla
delusione per un corso di studi considerato poco gratificante e poco rispondente alle esigenze del mercato del
lavoro; si confessano difficoltà di studio non immaginabili al momento dell’iscrizione: la selezione risulta più
forte negli istituti professionali. La causa più immediata e dirompente è quella relativa alle difficoltà negli studi
per questi giovani la scuola si è rivelata un ostacolo insormontabile, l’allievo si è sentito sguarnito, privo delle
risorse e dei mezzi indispensabili ad affrontare proficuamente l’impresa; tutti gli altri motivi (familiari,
economici, ecc.) compongono una costellazione periferica.
Per impostare un progetto che abbia come obiettivo la prevenzione della dispersione scolastica vanno utilizzate
tecniche e comportamenti differenti a seconda della situazione in cui si trova l’individuo che presenta risultati
scadenti. Tuttavia rimane certo che quanto più tempestivo e precoce è l’intervento, tanto più sarà efficace, in
quanto andando avanti con gli anni lo svantaggio iniziale si accumula insieme alle frustrazioni per il ripetersi
degli insuccessi rendendo l’alunno demotivato. Le attività di sostegno verranno svolte in itinere anche in orario
curricolare, in relazione agli esiti progressivi delle verifiche formative e, per le classi prime, in relazione ai test
d’ingresso. Tali interventi prestati durante l’orario curricolare saranno rivolti sia a singoli allievi che a gruppi
omogenei per disabilità manifestate. Ogni docente provvede per la propria disciplina ad attivare gli interventi
ritenuti necessari e nelle modalità più opportune.
Ritardo Nel Percorso Di Studio
Le interruzioni e gli abbandoni sono nella stragrande parte dei casi conseguenti alle bocciature che spesso
impediscono agli allievi di accedere al secondo ciclo di studi. Per aiutare questi allievi e ridurre la dispersione
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scolastica l’istituto ha provveduto a stipulare convenzione con l’U.S.R. e Formazione Professionale
Regionale.
Attività svolta
Iscri zione alla 3ˆ Media alunni con meno di 16 anni con i percorsi I.P.F.
È stato attivato un progetto integrato-approvato dal Collegio dei Docenti -con la formazione
professionale (convenzione stipulata), per accogliere studenti di età inferiore a 16 anni nella III media serale,
dove il requisito minimo d’accesso è quello di avere 16 anni compiuti. È stata stipulata una convenzione fra il
nostro Centro Territoriale Permanente, le scuole medie di provenienza (dove il percorso non è stato
completato), le famiglie ed i Centri di Formazione Professionale prescelti, in modo da consentire agli studenti,
al termine dell’anno scolastico corrente, di avere la Licenza Media ed i crediti sufficienti ad essere ammessi al
secondo anno del percorso professionale. Ai tre allievi inseriti in precedenza si è aggiunto uno studente, iscritto
alla Scuola Media di Gradisca d’Isonzo.
Attività Alternative Alla Religione Cattolica
Gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, se muniti dell’apposita
autorizzazione, devono uscire dall’Istituto. Chi sceglie lo studio individuale o assistito deve occupare lo spa zio
designato, senza vagare per l’Istituto. In entrambi i casi, comunque, si rientra in classe con puntualità per la
lezione successiva. In caso di sostituzione preventivamente comunicata dell’insegnante di religione con un
docente di altra materia, l’intera classe e tenuta a partecipare alla lezione.
Viene attivato pertanto un progetto che prevede una serie di attività alternative all’insegnamento della
religione, concepite come percorsi di approfondimento e di studio guidato da un insegnante, assegnato a
ciascun gruppo-classe. Tali percorsi stabiliscono, classe per classe, o un’attività di studio ed approfondimento
delle discipline di insegnamento, o percorsi definiti su tematiche di interesse culturale, morale, esistenziale.
Il progetto si propone di :
 seguire educativamente e didatticamente quegli studenti che non intendono avvalersi dell’insegnamento della
religione, i quali, non dovendo presenziare alla lezione di religione, si trovano separati dal loro gruppo classe,
sebbene affidati ugualmente all’istituzione scolastica. L’idea è quella di offrire loro un’attività che possa
essere di stimolo e d’aiuto alla loro ricerca esistenziale e valoriale di giovani e di supporto e sostegno alla
crescita culturale;
 utilizzare le risorse interne all’istituto con docenti che si renderanno disponibili a questo progetto, in base alle
richieste degli alunni interessati;
 svolgere l’intervento un orario parallelo a quello di religione, in modo da coprire tutta l’utenza degli studenti
che non si avvalgono e che richiedano un’attività alternativa. E’ della durata dell’intero anno scolastico;
 valutare l’intervento come da normativa vigente.
3.09 ORI ENTAMENTO
Le logiche dell’orientamento
Scegliere la propria strada, nella formazione come nel lavoro, non sempre è frutto di decisioni libere, veramente
autonome e consapevoli. I tanti e diversi condizionamenti dei contesti di provenienza, le incertezze e le
asimmetrie informative sulle aspettative, sui profili e sugli sbocchi dei percorsi di istruzione e formazione o sui
fabbisogni professionali e di competenze del sistema produttivo, rappresentano altrettanti ostacoli sulla strada di
tanti giovani, che la statistica fotografa nei tassi preoccupanti di dispersione e abbandono formativo, di
inoccupazione e disoccupazione ma anche di sotto inquadramento, di flessibilità non tutelata, anticamera della
precarietà. Oggi persino di fenomeni di giovani che né studiano né lavorano.
Per tutti, sia per chi studia che per chi lavora, l’identificazione di percorsi di qualificazione, aggiornamento e
riqualificazione, specializzazione o riconversione, funzionali a capitalizzare i talenti di cui ciascuno è portatore è
un processo efficace solo se seriamente ancorato alla percezione di sé e alla conoscenza del mercato del lavoro e
dei fabbisogni professionali che esso esprime.
Per meglio progettare interventi di orientamento, in via preliminare è utile distinguere tra:
• l’orientamento di base, scopo primario è la prevenzione della dispersione scolastica all’interno della scuola
dell’obbligo e della scuola superiore;
• l’orientamento formativo, che consiste nell’accompagnamento delle motivazioni e delle attitudini individuali
verso percorsi sulle competenze e sul progetto professionale all’interno della società della conoscenza.
L’Orientamento formativo, ha lo scopo di:
• stimolare la capacità funzionale al “saper scegliere” nelle situazioni a maggior grado di complessità;
• promuovere l’approccio alla soluzione di problemi;
46
• individuare nelle persone le manifestazioni attitudinali e gli interessi per specifiche aree professionali,
motivando ad ulteriori approfondimenti di competenze, stimolando allo stesso tempo una visione positiva del
futuro;
• fornire corrette conoscenze ed esperienze per una lettura analitica e di interpretazione del contesto socioeconomico e culturale, sia a livello locale che a livello nazionale/internazionale.
Ambito di lavoro individuato
Pur riconoscendo la fondamentale importanza dell’orientamento nel corso della scuola dell’obbligo, focalizza le
sue energie sulle azioni da intraprendere nell’ultimo ciclo della scuola secondaria superiore, per realizzare
specifiche attività a sostegno del processo di scelta degli studenti in funzione degli studi universitari, della
qualificazione professionale o del lavoro.
In particolare, tra il quarto e il quinto anno delle superiori è possibile mettere a disposizione azioni e strumenti
mirati quali:
• incontri sulla necessità e sulle modalità di costruzione di un progetto personale e sulle possibilità concrete per
proseguire gli studi o per trovare un lavoro;
• attività mirate alla scoperta di possibili ambiti di interesse e delle “vocazioni” personali da parte degli studenti;
• vetrine di conoscenza dei settori produttivi e delle figure professionali di riferimento, consolidate o emergenti;
• percorsi sulla mappatura delle informazioni – in accordo con enti locali o organismi rappresentativi del mondo
del lavoro, dell’economia e delle professioni – su:
a) l’offerta di qualificazione professionale e di specializzazione e le opportunità di lavoro collegate;
b) le borse di studio e i programmi di mobilità degli studenti all’estero.
Infine l’orientamento (all’università, alla formazione professionale, al lavoro) potrà ulteriormente svilupparsi
con:
• una consulenza orientativa individualizzata;
• l’accompagnamento all’acquisizione di competenze e di capacità imprenditoriali per lo sviluppo del lavoro
autonomo;
• l’organizzazione di specifici percorsi di studio-lavoro per sostenere ulteriormente l’orientamento e la
formazione.
Per le classi del biennio, la scuola fornisce un servizio informativo inerente alle specializzazioni d’istituto,
mentre per le classi successive si provvede ad illustrare ed orientare sia per un inserimento immediato nel
mondo del lavoro che per la continuazione degli studi in corsi di specializzazione od universitari.
L'orientamento passerà necessariamente attraverso fasi diverse:
 Raccordo con Scuole Medie: scheda guida per la raccolta dei dati
 Scuola Aperta informazione quanto più precisa e dettagliata possibile sulla specificità dei corsi attivati,
destinata agli alunni che ancora frequentano la scuola dell'obbligo, particolarmente l'ultimo anno;
 Accoglienza delle prime classi all'inizio dell'anno scolastico;
 Orientamento in itinere;
 Orientamento in uscita,
RACCORDO CON SCUOLE MEDIE: SCHEDA GUIDA PER LA RACCOLTA DEI DATI
Con la delibera del Collegio dei Docenti viene riproposta l’attività di raccordo con le scuole medie, già
svolta dall’anno scolastico 2007/2008 a cura della prof.ssa Annamaria Grusini. L’esperienza è stata
giudicata molto positivamente dai Dirigenti Scolastici e dai coordinatori delle scuole medie ed il lavoro è
risultato molto utile per la formazione delle classi del corrente anno scolastico, acquisendo notizie sia per
gli studenti che si iscrivono dalle scuole medie, sia per quelli che provengono da altri istituti.
La scheda di rilevazione dati , verrà inviata alle scuole medie ed agli altri istituti secondari di secondo
grado; nel pieno rispetto della normativa della privacy. Le schede saranno inviate alle scuole medie e/o
superiori dopo il termine per le iscrizioni, e ritirate in seguito.
SCUOLA APERTA
Le iniziative di Orientamento rivolte agli alunni delle Scuole Medie che il nostro Istituto quest’anno
intende promuovere sono le seguenti:
SCUOLA APERTA AL POMERIGGIO
Sabato
Sabato
Martedì
14 Dicembre 2013 dalle 16.00 – 18-00
18 Gennaio 2014 dalle 16.00 – 18-00
28 Gennaio 2014dalle 1.00 – 19.00
SCUOLA APERTA AL MATTINO
Sabato
14 Dicembre 2013 dalle 9.00 – 12.00
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Sabato
18 Gennaio 2014 dalle 9.00 – 12.00
È possibile concordare individualmente la partecipazione ad un’attività didattica, frequenza nei mesi di
dicembre 2013 e gennaio 2014, previo appuntamento telefonico in segreteria (specificando nome,
cognome, recapito telefonico, scuola di provenienza e indirizzo prescelto).
Per favorire una più sintetica ed esauriente presentazione della scuola, nell'ambito di ogni giornata di
SCUOLA APERTA saranno programmati quattro incontri che avrà il seguente svolgimento:
1. Ricevimento studenti e familiari in Aula Magna: illustrazione dei corsi e visione DVD;
2. Breve visita guidata all'Istituto, ai laboratori, alle officine ed alla palestra;
3. Incontro con i docenti di ogni settore per approfondimenti e chiarimenti su programmi, orari, finalità educative,
progetti didattici relativi ai corsi attivati.
Scuola Aperta Alla Mattina
1) Ogni sabato di febbraio e marzo dalle 9.20 alle 10.10 un docente orientatore sarà a disposizione di genitori e
ragazzi per illustrare le caratteristiche dell'Istituto e visitarlo.
2) È possibile concordare individualmente una giornata di frequenza nei mesi di febbraio e marzo, previo
appuntamento telefonico in segreteria (specificando nome, cognome, recapito telefonico, scuola di
provenienza e indirizzo prescelto).
3) È possibile incontrare gli insegnanti di sostegno per facilitare l'orientamento degli alunni diversamente abili,
previo appuntamento telefonico in segreteria.
ACCOGLIENZA DELLE PRIME CLASSI ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO;
Il progetto si rivolge a tutti gli allievi delle classi prime e si realizza, secondo un programma approvato dal
Collegio dei Docenti ed eventualmente corretto dai Consigli di classe, nelle due settimane iniziali di scuola.
Nell’ambito del progetto accoglienza studenti, sono impegnati in particolar modo alcuni docenti che svolgono
incarichi di riferimento nell’ambito dell’istituto e della classe:
 Il Dirigente Scolastico
 I Responsabili d’Indirizzo
 I Coordinatori di classe
 Il Responsabile delle misure di prevenzione e protezione degli incendi
Si ritiene di fondamentale importanza la collaborazione attiva di tutti i docenti, al fine di ottenere un intervento
costruttivo ed omogeneo a favore di tutti gli studenti delle diverse sezioni.
Ogni docente presente nella classe e/o titolare di una determinata attività è tenuto a riportare con precisione lo
svolgimento della medesima, raccogliendo eventuali osservazioni che poi saranno presentate e valutate dal
Consiglio di classe, anche al fine di apportare eventuali modifiche alle azioni svolte. L’obiettivo principale che
la scuola si propone di raggiungere è quello di favorire l’inserimento degli studenti del primo anno, aiutandoli
a superare l’iniziale disagio e le prime eventuali difficoltà.
Le fasi del progetto di accoglienza sono le seguenti:
1. Elaborazione del progetto e presentazione al Collegio dei Docenti
2. Riunione preliminare illustrativa con i docenti interessati
3. Svolgimento del progetto durante le prima settimana di lezione
4. Verifica dell’azione svolta, mediante somministrazione questionari agli studenti
Gli insegnanti della classe si alterneranno nel realizzare l’accoglienza, utilizzando non solo gli interventi
suindicati ma anche tutti quelli suggeriti dall’esperienza didattica di ciascuno, in modo da tranquillizzare gli
studenti al fine di prevenire e ridurre le forme di disagio.
ACCOGLIENZA CON I GENITORI DEGLI ALUNNI ISCRITTI ALLE CLASSI PRIME
L’Istituto “Cossar – da Vinci” quest’anno ha ritenuto opportuno rendere partecipi e consapevoli le famiglie sul
POF(Piano Offerta Formativa) in maniera più capillare ed incisiva. A tale scopo sono stati predisposti degli
incontri con il Dirigente Scolastico e con i Coordinatori, delle classe delle classi prime, in modo da instaurare un
clima di collaborazione scuola-famiglia; anche in ottemperanza delle disposizioni Ministeriali sul Patto
Educativo di Corresponsabilità.
ORIENTAMENTO IN ITINERE
Orientamento svolto mediante incontri con esperti di settore; visite presso enti, associazioni, aziende, stage;
informazioni dettagliate e concrete sugli sbocchi professionali e sulla prosecuzione degli studi a livello
superiore, sia dopo la qualifica che dopo la maturità (laurea, laurea breve, corsi post-qualifica, corsi postdiploma, ecc.)
ORIENTAMENTO IN USCITA
48
La formazione integrata in questo istituto privilegia un contatto frequente con il mondo del lavoro e favorisce
incontri con esperti provenienti dal settore aziendale, industriale, artigianale e dei servizi sociali.
Particolare cura è posta, per l’indirizzo industriale ed artigianale, alla problematica della sicurezza sul lavoro e
pertanto ci si avvale della consulenza offerta dagli organi statali preposti a tale settore.
Centro informazione e consulenza (C.I.C.) Per prevenire il disagio e andare incontro alle difficoltà che gli
allievi adolescenti si trovano ad affrontare nell’Istituto, da alcuni anni, si sono attivati il progetto salute e il
servizio C.I.C.
Un numero consistente di allievi dell’istituto costituisce una fascia a rischio: questi ragazzi portano con sé un
disagio sia a livello scolastico sia a livello famigliare che si manifesta in atteggiamenti provocatori o passivi, in
una mancanza di autostima, in scarsa motivazione culturale, in diffidenza nei confronti dell’adulto, in una
progettualità debole o nulla. E’ quindi comprensibile il loro scarso impegno, la saltuaria frequenza, la
partecipazione e l’interesse scadenti.
La causa del loro malessere è da ricercarsi spesso nelle situazioni famigliari difficili e complesse in cui
mancano i rapporti interpersonali e sono invece presenti forme conflittuali.
Per affrontare queste forme di sofferenza sociale e familiare è operante nell’istituto un Centro d'i informazione
e Consulenza in cui operano alcuni docenti che possono avvalersi anche dell’intervento di esperti esterni.

Erogazione di una consulenza psicologica in collaborazione con il SERT, sia pure in forma ridotta
(tenuto conto dei gravi problemi logistici esistenti e delle risorse economiche disponibili).
Queste le attività previste:

intervento sulle assemblee studentesche per comprenderne le origini, la validità e l'attualità;

riflessione sulla solidarietà attraverso un'analisi del territorio
Ambiti di intervento del C.I.C.
Accoglienza allievi

Attività di ascolto con gli allievi

Rapporti con le famiglie

Rapporti con i consigli di classe

Rapporti con i servizi socio-sanitari territoriali, con i consultori e le organizzazioni di volontariato
sociale gli interventi ritenuti necessari e nelle modalità più opportune.
49
4.1.
4.2.
4.3.
4.4.
4.5.
4.6.
4.7.
FREQUENZA E VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO
VERIFICA, VALUTAZIONE
MISURAZIONE DEL PROFITTO
V A L U T A Z I O N E D E L C OM P O R T A M E N T O
D E F I N I Z I O N E D E I C R I T E RI PE R L O S V O L G I M E N T O D E G L I S C R U T I N I F I N A L I
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO FORMATIVO
S O S P E N S I O N E D I GI U D I Z I O - P I A N O DI A T T U A Z I O N E D E I C O R S I D I R E C U P E R O
4.1. FREQUENZA E VALIDITA’ DELL’ANNO SCOLASTICO
Dal D.P.R.22 giugno 2009 n°122 “Regolamento per la valutazione degli alunni” Art.14 c.7
A decorrere dall'anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado, ai
fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all'ultimo anno di corso, per procedere alla
valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale
personalizzato.
Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto previsto per il primo
ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite.
Tale deroga è prevista per assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non
pregiudichino, a giudizio del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni
interessati.
Il mancato conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute,
comporta l'esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di
ciclo.
Procedure rilevazione adottate dall’Istituto:
1. rilevazione quotidiana da parte sia dal docente della 1 ora che viene delegato dal Dirigente scolastico a
questa funzione, il quale registrerà sul giornale di classe il provvedimento adottato.
2. Il docente della 1ora di lezione è responsabile nel verificare che gli allievi abbiano giustificato i giorni di
assenza, segnalando eventualmente nelle comunicazioni gli allievi inadempienti. La 5 richiesta o multipli di
questa dovranno invece essere giustificate dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato.
3. I permessi di entrata in ritardo e di uscita anticipata saranno concessi limitatamente alle prime 2 o alle
ultime 2 ore di lezione rispettivamente soltanto se:
 dovute a visite mediche documentate;
 richiesti con un giorno di anticipo e successivamente documentati.
4. A parziale deroga verrà ammessa l’entrata in ritardo o l’uscita anticipata con richiesta nello stesso giorno di
fruizione solo se l’allievo sarà accompagnato o prelevato dal genitore o da chi ne fa le veci.
5. Compilazione mensile da parte del Coordinatore di classe del modulo tabellare delle assenze
6. Verifica incrociata al termine di ogni trimestre, in base alle documentazioni delle giustificazioni presentate
dal singolo allievo/a compresi i certificati medici
7. Comunicazione mensile alle famiglie, tramite lettera delle assenza troppo frequenti o sistematiche
8. Comunicazione con telefonata, telegramma, fonogramma dei casi a rischio cioè assenze che superano i
limiti come da normativa vigente.
9. Delibera del Consiglio di Classe in base alla normativa vigente sul voto di condotta o sulla non
ammissione allo scrutinio nel caso di superamento dei limiti previsti.
4.2.
VERIFI CHE E VALUTAZIONI
Preso atto dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 (in GU 19
agosto 2009, n. 191) Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e
ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n.
137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, (di seguito per brevità chiamato
“Regolamento”) riportato per intero alla fine del presente documento (Allegato 2) alla luce di questo
regolamento e in pieno accordo con esso si definiscono i criteri per verifiche e valutazioni.
VERIFICHE
Le verifiche, intese come strumenti di controllo del grado d’apprendimento degli alunni e dell'efficacia delle
metodologie usate dagli insegnanti, devono essere condotte, con frequenza e tempestività, al termine di processi
didattici temporalmente definiti, per poter servire da rinforzo o da correzione al processo d’apprendimento;
devono inoltre accertare, attraverso i vari tipi di prove, il grado di conoscenza, comprensione e interiorizzazione
dei contenuti da parte dei discenti.
50
Onde stabilire corrispondenze comuni fra voti e giudizi, si è convenuto sulla congruità dello schema seguente:
VOTO
GIUDI ZIO SI NTETI CO
10
Eccellente
9
Ottimo
8
Buono
7
Discreto
6
Sufficiente
5
Insufficiente
4
Gravemente Insufficiente
3
Del tutto insufficiente
2
Negativo
1
Del tutto negativo
Prove scritte
Il Collegio dei docenti fissa, di norma, un numero minimo di due prove scritte per periodo, per ogni materia che
preveda lo scritto.
I criteri correzione di valutazione sono formalizzati, come seguono:
 coerenza (adesione al titolo, adesione alle richieste specifiche);
 correttezza (morfologico-sintattica e/o nelle procedure risolutive);
 espressività (adeguatezza, ricchezza lessicale, terminologia specifica);
 contenuto (livello di conoscenza specifica e qualità delle informazioni);
 organicità (completezza di elaborazione);
 originalità (taglio personale del lavoro);
 capacità critica (riflessioni e valutazioni personali ben motivate);
predisposizione professionale.
Nelle classi terze e quinte, in vista degli esami di qualifica e di Stato ed alla luce delle disposizioni in materia di
prove d’esame, docenti propongono agli alunni lo svolgimento di elaborati in comune tra materie affini e
d’indirizzo, così da poterli esercitare in vista degli esami ed esprimere sugli stessi una valutazione collegiale.
Prove orali
Ci si atterrà alla conoscenza e comprensione dei contenuti, alla sicurezza ed organicità espositiva, alla capacità
critica e di collegamento interdisciplinare, all'impegno e alla costanza profusi dall'alunno nello studio, alla
capacità di fornire utili contributi alla discussione o elaborazione collettiva, all’inclinazione o predisposizione
professionale, eventualmente anche all’emergenza d’interessi autonomi coltivati mediante letture e ricerche
personali.
Prove pratiche
Per quanto riguarda invece le prove pratiche, si dovranno prendere in considerazione i seguenti aspetti:
 rispetto della consegna data
 livello di conoscenza e capacità operativa
 corretta applicazione degli strumenti
 razionalizzazione delle fasi operative
 rispetto dei tempi di lavoro previsti
 originalità del procedimento operativo.
4.3.
CRITERI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PROFITTO
MISURAZIONE
Si precisa che per le prove per le quali non si procede a misurazione attraverso l’attribuzione di un punteggio cui
far corrispondere un voto in decimi, verranno utilizzati i seguenti criteri e si propone una corrispondenza tra voti
e giudizi formulati secondo lo schema seguente:
VOTO
10
MISURAZIONE DEL PROFITTO
Valutazione eccellente:
Sono presenti in modo completo e personale tutti gli aspetti richiesti, in un quadro
organico e significativo di conoscenze. Capacità espositiva chiara, coerente, efficace
con spunti originali.
51
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Valutazione ottimo:
Sono presenti tutti gli aspetti richiesti inseriti in un quadro organico di conoscenze.
Esposizione chiara, coerente e personale.
Valutazione buono:
Padronanza procedurale e presenza piena degli aspetti richiesti. Capacità espositiva
chiara e coerente.
Valutazione discreto:
Sostanziale padronanza procedurale e presenza di quasi tutti gli aspetti richiesti.
Forma linguistica generalmente corretta.
Valutazione sufficiente:
Sostanziale presenza degli aspetti essenziali richiesti. Capacità espositiva complessivamente adeguata pur in presenza di incertezze e scorrettezze.
Valutazione insufficiente:
Presenza di carenze rispetto agli aspetti fondamentali richiesti. Uso del lessico
disciplinare non sempre adeguato.
Valutazione gravemente insufficiente:
Presenza dei soli aspetti elementari richiesti, in un quadro confuso e disorganico.
Lessico disciplinare carente o inadeguato.
Valutazione del tutto insufficiente:
Presenza di importanti lacune e/o conoscenze frammentarie degli aspetti richiesti.
Gravi errori concettuali e/o di procedura. Lessico confuso e scorretto.
Valutazione negativa:
Presenza di elementi isolati e scarsamente significativi. Linguaggio espositivo del
tutto inadeguato.
Valutazione del tutto negativa:
Prova non svolta.
VUTAZIONE La valutazione verrà effettuata in base ai voti ricavati con i criteri
sopra esposti, tenendo anche conto di tutti gli altri elementi che possono
caratterizzare il profitto degli allievi.
Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto:
 dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche
 dell’impegno profuso
 della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza
 della partecipazione al dialogo educativo
 dell’assiduità nella frequenza
Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al raggiungimento
degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento alla seguente griglia:
VOTO
VALUTAZIONE
Obiettivi raggiunti in modo eccellente
Costante nell’impegno, autonomo, partecipe e interessato, dimostra padronanza e competenze
sicure ed approfondite, capacità critiche, rielaborativi, analitiche e sintetiche. Usa in modo sicuro
10
ed efficace i codici comunicativi, è in grado di trasferire le competenze anche in contesti non
noti con contributi originali.
Obiettivi raggiunti in modo ottimo
Motivato e autonomo, costante nell’impegno, dimostra padronanza e competenze sicure in tutti
9
gli aspetti richiesti, ha capacità rielaborative e di collegamento. Si esprime correttamente e usa in
modo corretto i codici comunicativi. Sa formulare valutazioni critiche.
8
7
Obiettivi raggiunti in modo buono
Costante e regolare nell’impegno, dimostra soddisfacenti competenze e padronanza in quasi tutti
gli aspetti richiesti; positive capacità di analisi e sintesi. Usa in modo appropriato i vari codici
comunicativi.
Obiettivi raggiunti in modo discreto
Impegno costante, raggiunge con una certa regolarità gli obiettivi prefissati. Usa in modo
generalmente appropriato i codici comunicativi.
52
Obiettivi raggiunti in modo sufficiente
Si orienta con qualche aiuto nello svolgimento delle consegne affidate raggiungendo
6
sostanzialmente gli obiettivi minimi prefissati. L’uso dei codici comunicativi è, nel complesso,
abbastanza appropriato.
Obiettivi Non raggiunti – valutazione insufficiente
Superficiale e discontinuo, si orienta con difficoltà, dimostra competenze lacunose pur
5
raggiungendo talvolta gli obiettivi minimi richiesti. L’uso dei codici comunicativi è ancora
incerto.
Obiettivi Non raggiunti - valutazione gravemente insufficiente
Incostante nell’impegno, si orienta con evidente difficoltà anche se aiutato. Le lacune presenti
4
non gli consentono di conseguire la maggior parte degli obiettivi richiesti. L’uso dei codici
comunicativi è inadeguato.
Obiettivi Non raggiunti - valutazione del tutto insufficiente
Molto discontinuo nell’impegno e nella partecipazione al dialogo educativo, non comprende le
3
consegne e produce elaborati del tutto insoddisfacenti con gravi lacune rispetto ai contenuti ed ai
concetti da acquisire.
Obiettivi completamente non raggiunti – valutazione negativa
Non mostra partecipazione al dialogo educativo rifiutando le attività proposte. Evidenzia
2
conoscenze isolate e non significative commette gravi e sostanziali errori e non è in grado di
riconoscerli.
Obiettivi completamente non raggiunti – valutazione del tutto negativa
L’alunno oppone un sistematico rifiuto all’attività svolta ed ad ogni tipo di verifica. Dimostra
1
totale mancanza di impegno.
Nel caso di carenze riscontrate alla fine valutazioni di ciascun periodo verranno effettuate le attività di
recupero come deliberato nell’odierno Collegio dei Docenti e con le modalità riportate al punti precedente.
VALUTAZIONE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Riferimenti. D.P.R. 87/2010-Articolo 8, comma 3 che si riporta
3. L’area di professionalizzazione di cui all’articolo 4 del decreto del Ministro della pubblica istruzione 15
aprile 1994 è sostituita, nelle quarte e quinte classi, funzionanti a partire dall’anno scolastico 2010/2011 e
sino alla messa a regime dell’ordinamento di cui al presente regolamento, con 132 ore di attività in
alternanza scuola lavoro a valere sulle risorse di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto legislativo 15
aprile 2005, n. 77.
L’A.S.L. è inserita nel curricolo disciplinare e pertanto diventa oggetto di valutazione del Consiglio di Classe
nelle classi terze, quarte e quinte.
La valutazione dell’ A.S.L. è parte integrante della valutazione complessiva.
Al termine dei percorsi di A.S.L. è prodotto un documento di certificazione delle competenze acquisite.
4.4. VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Riferimenti: D.P.R. 122/2009 - Art. 7.
Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena
accettazione del Patto educativo di corresponsabilità e del conseguente Regolamento di istituto.
Il Consiglio di Classe esamina con tempestività ogni violazione del Regolamento di Istituto, erogando, se il
caso, le sanzioni coerentemente a quanto in esso stabilito, consapevole che sia l’atto compiuto dallo studente
che le sanzioni vanno ad essere oggetto di valutazione al termine del periodo o quadrimestre.
Il voto di condotta riassume quindi tutti gli elementi positivi, problematici, negativi, del comportamento
dell’alunno, tenendo in considerazione anche i mutamenti occorsi nel periodo che viene valutato.
La valutazione è progressivamente decrescente dal 10 in base alla gravità e al numero delle infrazioni o
delle mancanze al Patto educativo di corresponsabilità ed al Regolamento di Istituto: ovvero la valutazione
massima equivale al loro pieno e consapevole rispetto.
Il voto di condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di Classe, riunito per le operazioni di scrutinio, in
base ai seguenti criteri.
5. GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
VOTO
CRITERI
53
10
9
8
7
6
dal 5
all’1
Consapevole rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica
Interesse e partecipazione costante e propositiva alle attività scolastiche
Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche
Osservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza
Rispetto del regolamento scolastico con assenza di provvedimenti disciplinari
Frequenza puntuale e assiduac(tasso di assenteismo inferiore al 3%)
Rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica
Interesse e partecipazione costante alle attività scolastiche
Regolare svolgimento delle consegne scolastiche
Osservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza
Rispetto del regolamento scolastico (tasso di assenteismo inferiore al 3%)
Frequenza regolare (tasso di assenteismo compreso tra il 3% e il 5%)
Rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica
Interesse e partecipazione alterna alle attività scolastiche
Svolgimento non sempre puntuale delle consegne scolastiche
Osservanza non regolare delle disposizioni organizzative
Non sempre adeguato rispetto del regolamento scolastico
Frequenza alterna (tasso di assenteismo compreso tra il 5% e l’ 8%)Frequenza alterna
Mancato rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica con alcuni episodi di
comportamento non corretto
Partecipazione discontinua, anche di disturbo alle attività scolastiche
Svolgimento saltuario delle consegne scolastiche
Mancanze nell’osservanza delle disposizioni organizzative
Scarso rispetto del regolamento scolastico con presenza di provvedimenti disciplinari
anche se di entità non grave
Elevato numero di assenze (tasso di assenteismo compreso tra l’ 8% e il 10%)
Mancato rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica con uno o più episodi
rilevanti
di comportamento non corretto
Partecipazione discontinua, con reiterato disturbo alle attività scolastiche
Inesistente svolgimento delle consegne scolastiche
Violazione delle norme organizzative
Insufficiente rispetto del regolamento scolastico con presenza di provvedimenti
disciplinari
Elevato numero di assenze e/o ritardi (tasso di assenteismo superiore al 10%)
Mancato rispetto di sé, degli altri e dell’istituzione scolastica con uno o più episodi di
violenza, tali da modificare significativamente in senso negativo i rapporti all’interno
della comunità scolastica (classe, Istituto) e da ingenerare allarme sociale.
Partecipazione discontinua, con deliberato e reiterato disturbo alle attività scolastiche
Svolgimento delle consegne scolastiche del tutto assente o nullo
Deliberata violazione delle norme di sicurezza e/o organizzative
Nessun rispetto del regolamento scolastico con presenza di numerosi provvedimenti
disciplinari di grave entità o di episodi di particolare rilevanza
Elevato numero di assenze e/o ritardi. (tasso di assenteismo superiore al 20%).
5.2.
DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI FINALI
Preso atto dell’emanazione del Decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 (in GU 19
agosto 2009, n. 191) Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e
ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n.
137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, (di seguito per brevità chiamato
“Regolamento”) riportato per intero alla fine del presente documento (Allegato 2)alla luce di questo
regolamento e in pieno accordo con esso si definiscono i criteri per lo svolgimento degli scrutini finali.
Premesso che:
 le valutazioni disciplinari, proposte dai singoli docenti, dovranno essere il frutto di un congruo numero di
verifiche scritte, grafiche, orali e pratiche, svolte a scuola o a casa, in conformità con quanto stabilito nel
54
P.O.F., classificate nel corso dell’anno scolastico per accertare il raggiungimento degli obiettivi propri di
ciascuna disciplina,
 Le valutazioni proposte dovranno essere corredate da un breve giudizio che attesti le motivazioni del voto
proposto (art. 2 R.D. 2049 “i voti si assegnano su proposta dei singoli docenti in base ad un giudizio
brevemente motivato desunto da un congruo numero di verifiche”), la valutazione sarà effettuata in base
ai voti ricavati, tenendo anche conto di tutti gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli
allievi.
Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto:
 dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche;
 dell’impegno profuso;
 della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza;
 della partecipazione al dialogo educativo;
 dell’assiduità nella frequenza;
Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al raggiungimento
degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento ai criteri di misurazione precedentemente
indicati.
Valutazione
La valutazione sarà effettuata in base ai voti ricavati con i criteri sopra esposti, tenendo anche conto di tutti
gli altri elementi che possono caratterizzare il profitto degli allievi.
Le proposte di voto finale per ogni allievo, formulate da ogni docente, terranno conto:
 dei voti attribuiti in un congruo numero di prove scritte, orali e pratiche
 dell’impegno profuso
 della progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza
 della partecipazione al dialogo educativo
 dell’assiduità nella frequenza
Per passare dalla misurazione del profitto alla valutazione complessiva dell’allievo, relativa al raggiungimento
degli obiettivi disciplinari e formativi specifici, si farà riferimento alla griglia riportata alle pagine 4 e 5.
Nel caso di carenze riscontrate alla fine valutazioni di ciascun periodo verranno effettuate le attività di recupero.
Valutazione del Comportamento
Il voto di condotta verrà proposto dal docente coordinatore di classe che dovrà tener conto di tutti gli elementi
che caratterizzano il comportamento scolastico secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti, in base alla
seguente tabella nel rispetto dell’art. 7 del Regolamento, sopra citato e della tabella riportata alle pagine 6 e 7.
Scrutini Finali Alunni Classi Prime – Seconde – Terze - Quarte
Riferimenti:D.P.R. 122/2009 Art. 4, comma 5 e Art. 14
In sede di scrutinio finale sono ammessi alla classe successiva (alunni delle classi prima, seconda e quarta):
a) Gli allievi che riportano la sufficienza (voto 6):
 nel comportamento
 in tutte le materie
b) Gli alunni che presentino un’insufficienza non grave in una o più discipline, tale da non determinare
comunque una carenza nella preparazione complessiva. Prima dell’approvazione dei voti, il Consiglio di
classe, sulla base di parametri di giudizio stabiliti preventivamente, procede ad una valutazione che tenga
anche conto:
 della Possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline
interessate, nel corso dell’anno scolastico successivo;
 della possibilità di seguire proficuamente il programma di studi di detto anno scolastico. In particolare tali
alunni vanno valutati sulla base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera autonoma ma
coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti.
 Alla fine delle classi seconde si provvederà al rilascio della Certificazione delle competenze, come dal
D.P.R. n. 122/2009, art. 8.e relativo modello ministeriale. La valutazione delle competenze verrà
effettuata in ambito del Consiglio di Classe ricorrendo alle discipline concorrenti alla loro acquisizione
nei quattro Assi culturali, come da delibera di cui al punto successivo dell’o.d.g.
Scrutini Finali Alunni Classi Terze con Esami di qualifica surrogatori
Per quanto riguarda la valutazione degli alunni delle classi terze con esami di qualifica surrogatori, si fa
riferimento a quanto segue:
A) Ai fini della valutazione d’ammissione per ogni disciplina, saranno applicate le seguenti percentuali: 70%
alla media annuale della valutazione e 30% alla valutazione delle prove finali.
55
B) L’ammissione agli esami finali sarà determinata secondo la normativa vigente che regola l’ammissione e
la valutazione degli alunni che sostengono l’esame di qualifica.
C) Ai fini della verifica e valutazione dei PDP relativi agli alunni con diagnosi DSA, si compilerà il modulo
specifico dove la parte I sarà compilata da ogni singolo docente, la parte II dall’intero Consiglio di Classe.
Criteri per la valutazione delle prove d’esame e attribuzione dei relativi punteggi. Alle due prove d’esame è
assegnato un totale di 10 punti massimi complessivi, come previsto dalla normativa sugli esami di qualifica,
e i punteggi alle prove sono attribuiti secondo i descrittori di livello di seguito riportati:
1. Punteggio della prova massimo 4 punti
punteggio
Descrittore di livello della prova
Riferita a ../10
-4
Prova consegnata in bianco
1
-3
Prova negativa
2
-2
Prova del tutto insufficiente
3
-1
Prova gravemente insufficiente
4
0
Prova insufficiente
5
+1
Prova quasi sufficiente o sufficiente
6
+2
Prova discreta
7
+3
Prova buona
8
+4
Prova ottima o eccellente
9 - 10
2. Punteggio della prova massimo 5 punti
punteggio
Descrittore di livello della prova
Riferita a ../10
-4
Prova consegnata in bianco
1
-3
Prova negativa
2
-2
Prova del tutto insufficiente
3
-1
Prova gravemente insufficiente
4
0
Prova insufficiente
5
+1
Prova quasi sufficiente o sufficiente
6
+2
Prova discreta
7
+3
Prova buona
8
+4
Prova ottima o eccellente
9
+5
Prova eccellente
10
3. Punteggio della prova massimo 6 punti
punteggio
Descrittore di livello della prova
Riferita a ../10
-3
Prova consegnata in bianco
1
-2
Prova negativa
2
-1
Prova del tutto insufficiente
3
0
Prova gravemente insufficiente
4
+1
Prova insufficiente
5
+2
Prova quasi sufficiente o sufficiente
6
+3
Prova discreta
7
+4
Prova buona
8
+5
Prova ottima
9
+6
Prova eccellente
10
All’eventuale colloquio sono attribuiti i punti dati dalla differenza tra 10 e il valore assoluto della somma
algebrica dei punti ottenuti dal candidato nella prima prova scritta (P1) e nella seconda prova scritta (P2), cioè:
PUNTI COLLOQUIO = 10 - | P1 + P2|
I punti del colloquio (Pcoll) saranno ripartiti secondo le seguenti percentuali (arrotondando all’intero successivo
se la parte decimale è maggiore o uguale a 0,500) per i seguenti descrittori:
punteggio Descrittore di livello della prova
Riferita a ../10
0% di Pcoll
Prova dall’insufficiente al gravemente
1–2–3–4-5
sufficiente, al del tutto negativa
40% di Pcoll
Prova sufficiente
6
70% di Pcoll
Prova discreta
7
80% di Pcoll
Prova buona
8
100% di Pcoll
Prova ottima o eccellente
9 - 10
56
Scrutini Finali Alunni Classi Quinte
Riferimenti: D.P.R. 122/2009-Art. 6
Che si riporta di seguito:
1. Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna
disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente
e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all’esame di Stato.
2. Sono ammessi, a domanda, direttamente agli esami di Stato conclusivi del ciclo gli alunni che hanno
riportato, nello scrutinio finale della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina o
gruppo di discipline e non meno di otto decimi nel comportamento, che hanno seguito un regolare corso di
studi di istruzione secondaria di secondo grado e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette
decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline e non inferiore a otto decimi nel comportamento negli
scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti.
Le votazioni suddette non si riferiscono all’insegnamento della religione cattolica.
3. In sede di scrutinio finale il consiglio di classe, cui partecipano tutti i docenti della classe, compresi gli
insegnanti di educazione fisica, gli insegnanti tecnico-pratici nelle modalità previste dall’articolo 5, commi
1-bis e 4, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i
docenti di sostegno, nonché gli insegnanti di religione cattolica limitatamente agli alunni che si avvalgono
di quest’ultimo insegnamento, attribuisce il punteggio per il credito scolastico di cui all’articolo 11
del decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998, n. 323, e successive modificazioni.
4. Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola, ai sensi dell’articolo
96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.
Per gli allievi delle classi 5e dovrà essere formulato un giudizio di ammissione o di non ammissione
all’Esame di Stato.
5.3.
CRITERI DI ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO FORMATIVO
Premesso che:
per quanto riguarda i criteri per l’attribuzione dei punti di credito scolastico della classi terza, quarta e quinta, si
fa riferimento alla tabella A allegata al D.M. n. 99 del 16/12/2009, che ha sostituito le tabelle allegate al D.P.R.
23/07/1998 n. 323 e quelle allegate al D.M. 42/2007.
TABELLA A
(sostituisce la tabella prevista dall'articolo 11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio
1998, n. 323, così come modificata dal D.M. n. 42/2007)
CREDITO SCOLASTICO
Candidati interni
Media dei voti
Credito scolastico (Punti)
I anno
II anno
III anno
M=6
3-4
3-4
4-5
6 < M≤ 7
4-5
4-5
5-6
7 < M≤ 8
5-6
5-6
6-7
8 < M≤ 9
6-7
6-7
7-8
≤
10
9<M
7-8
7-8
8-9
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Al fini
dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione,
nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con
l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe
successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, il voto di comportamento
non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a
ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento
vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno
scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente
tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche
l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle
attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti
57
formativi non può in alcun modo comportare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla
media M dei voti.
Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di
qualifica, espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M =
6,5).
Il credito scolastico esprime la valutazione del grado di preparazione complessiva raggiunta da ciascun allievo
durante l’anno scolastico in corso, e viene computato tenendo conto dei seguenti elementi:
1. Della media dei voti (compreso quello di condotta) risultante dallo scrutinio finale per ciascun allievo, il cui
valore numerico permette l’inserimento in una delle fasce di punteggio previste dalle tabella A di cui sopra,
riferite al D.M. n. 42/2007 (classi quinte) e al D.M. 99/2009 (classi terze e quarte);
2. Di un insieme di altri fattori aggiuntivi per individuare la posizione nella fascia quali:
a. l’entità della frazione numerica della media dei voti che può avvicinarsi maggiormente all’unità superiore
(da 0,50 a 0,99)
b. il comportamento scolastico attestato dal voto di condotta;
c. le attività complementari ed integrative (attività proposte ed attuate all’interno dell’istituzione scolastica)
seguite con costanza (almeno 70% di presenza) e profitto;
d. eventuali crediti formativi.
ASSEGNAZIONE CREDITO SCOLASTICO
Si stabilisce di attribuire ed assegnare un credito scolastico pari al livello superiore della banda di oscillazione
nella quale è stato inserito per effetto della media dei voti conseguita nello scrutinio finale del corrente anno
scolastico (Tabella A allegato art. 11 comma 2 del D.P.R. 323 dd. 23/07/1998 e del D.M. n. 42 del 22/05/2007)
a quegli studenti che sono in possesso di:
a) valore della frazione numerica della media dei voti più prossima all’unità superiore (da 0,50 a 0,99)
oppure di due su tre dei seguenti elementi
b) piena partecipazione e responsabile impegno alla vita scolastica;
c) presenza in attività complementari ed integrative (attività proposte ed attuate dall’istituzione scolastica);
d) eventuali crediti formativi.
ASSEGNAZIONE CREDITO FORMATIVO
Per quanto riguarda il credito formativo, ci si riferisce all’articolo 9 dell’O.M. 40/2009 e al D.M. 24/02/2000,
dove è stabilito che questo non costituisce punteggio aggiuntivo, ma è uno degli elementi che concorrono a
determinare il livello del credito all’interno della fascia di spettanza, maturata a seguito della media dei voti
ottenuta per effetto dello scrutinio finale.
Il credito formativo rappresenta la valorizzazione di attività extra scolastiche riguardanti esperienze qualificate,
di significativo rilievo, svolte per un ragionevole lasso di tempo e maturate in ambiti e settori della società civile
legati alla formazione della persona ed alla sua crescita.
Sono approvati i criteri per l’assegnazione del credito formativo, per l’anno scolastico corrente, ai sensi delle
normative vigenti, per quanto di propria competenza, nonché per la valutazione delle esperienze che danno
titolo a crediti formativi ed in particolare si precisa che tali attività possono riguardare:
a) ambiti culturali, artistici e ricreativi
b) formazione professionale
c) lavoro
d) volontariato
e) solidarietà
f) cooperazione
g) sport
e debbono permettere l’acquisizione di competenze coerenti con il tipo di corso a cui si riferisce l’esame di
stato e documentate secondo le previste norme di legge. Per quanto riguarda tutti gli aspetti sopra
considerati, ci si riferisce all’articolo 8 dell’O.M. 40 del 08/04/2009.
5.4.
SOSPENSIONE DI GIUDIZIO – PIANO ATTUAZIONE DEI CORSI DI RECUPERO
Riferimenti:D.P.R. 122/2009-Art. 4, comma 6
Sarà sospeso il giudizio per quegli allievi che presentino un’insufficienza in una o più discipline per i quali si
ritiene di dover procedere ad ulteriori accertamenti per verificare se tale situazione compromette la preparazione
complessiva e quindi preclude o rende oltremodo difficoltoso il proseguo degli studi nella classe successiva,
oppure può essere suscettibile di miglioramenti.
Il Consiglio di Classe procederà alla valutazione tenendo conto della possibilità dello studente di raggiungere gli
obiettivi formativi e dei contenuti o di evidenziare sensibili miglioramenti nelle discipline interessate nei tempi
58
ulteriori stabiliti dalla delibera del collegio dei Docenti che rende esecutiva l’O.M. 92/2007 relativa all’anno
scolastico corrente.
In particolare tali alunni vanno valutati sulla base delle attitudini ad organizzare il proprio studio in maniera
autonoma, ma coerente con le linee di programmazione indicate dai docenti e della possibilità, anche a seguito
della frequenza dei corsi di recupero obbligatori, di sanare anche parzialmente le carenze.
Per gli allievi in sospensione di giudizio, alla fine dei corsi di recupero saranno fatte le ulteriori verifiche
secondo le modalità stabilite dai Consigli di classe, che saranno seguite dalla prosecuzione degli scrutini finali
per il definitivo giudizio di Ammissione o Non Ammissione alla classe successiva di detti allievi.
La prova di verifica non è l’unico elemento che il Consiglio di classe dovrà prendere in considerazione per
determinare l’Ammissione o la Non Ammissione alla classe successiva, ma è un ulteriore elemento per
completare il processo valutativo finale.
SI ATTUA IL RECUPERO QUANDO:
Lo studente, in fase di scrutinio intermedio e finale, dimostra di NON aver raggiunto le soglie minime di
conoscenze, abilità e competenze previste nella programmazione delle singole materie a patto che
l’insufficienza non sia stata determinata da assenze reiterate e ingiustificate
Criteri generali dell’azione di recupero 2013/13 su cui vanno ad operare i consigli di classe.
Nel corso del corrente anno scolastico l’azione prioritaria sarà rivolta al recupero delle insufficienze con
contestuale attenzione al prevenire l’insorgere di situazioni di insufficienza.
Gli accertamenti verranno attuati in ogni scrutinio di fine periodo
Il recupero verrà assegnato qualora l’insufficienza non sia stata determinata da assenze reiterate e
ingiustificate
I recuperi verteranno prioritariamente su discipline quali l’italiano, la matematica e le lingue straniere ed in
particolare nel biennio pre-qualifica. Le discipline che prevedono compresenze (anche con insegnanti di
sostegno) e/o attività di laboratorio (compresenza con insegnante tecnico pratico e/o assistente tecnico)
utilizzeranno la didattica laboratoriale curricolare per i recuperi.
AZIONI PREVISTE:
Calendarizzazione degli Interventi A.S. 2013/13
dopo lo scrutinio del 1° periodo
dopo lo scrutinio del 2° periodo
dopo gli scrutini finali di giugno 2013
1. La tipologia degli interventi sarà:
di recupero
di sportello
Attività didattica personalizzata (curricolare)
Attività volta a favorire le situazioni di eccellenza (azioni mirate in situazioni di particolare positività)
2. Tempi di intervento (durata e modalità)
Ogni intervento avrà una durata
o min di 2 h e max di 6 h rapportata alla durata dell’orario di lezione settimanale della disciplina.
o ( questo sia che l’intervento sia effettuato in orario curricolare o in orario extra curricolare)
Le verifiche verranno fatte alla fine dell’intervento di recupero con modalità stabilite dal docente curricolare
e comunicate alle famiglie
Le modalità di azione potranno essere sia attivando ore extracurricolari, sia con interventi personalizzati
all’interno del curricolo
Degli interventi extracurriculari (recupero e sportello) viene tenuta debita registrazione su un apposito
registro
Degli Interventi curricolari si fa debita menzione nel registro personale e di classe
i risultati delle verifiche alla fine degli interventi vanno registrate nei registri personali dei docenti, e
nell’apposita modulistica della Segreteria Didattica
3. Comunicazione alle famiglie
Immediatamente successiva alla verifica e/o accertamento collegiale su apposita modulistica.
Le pagelle costituiscono comunicazione alle famiglie.
4. Criteri della composizione dei gruppi di studenti da sottoporre a recupero e/o sostegno:
gruppi classe purché il numero, di norma, non sia inferiore alle 8-10 unità
gruppi formati da studenti di classi parallele con una numerosità, di norma, non inferiore a 10
gruppi formati da studenti le cui carenze siano omogenee con una numerosità, di norma, non inferiore a 10
(anche appartenenti a più indirizzi)
5. Criteri dell’assegnazione dei docenti ai gruppi del punto 4
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Docente della classe - Docente della classe con il gruppo di studenti più numeroso in caso di gruppi formati
per classi parallele o per carenze omogenee
Bisogna garantire che il monte ore assegnato a ciascun docente sia equilibrato e comparabile quello degli
altri
Nel caso in cui si debba far ricorso a docenti esterni si deve tener conto del titolo di studio ed dell’esperienza
di insegnamento
6. Criteri di valutazione per la verifica del recupero
quelli deliberati dal Collegio docenti nel corrente anno scolastico ed adottatati da ogni docente nel piano di
lavoro
condizioni di partenza
raggiungimento degli obiettivi della prova
crescita formativa-culturale rispetto al gruppo classe
7. Criteri per la tipologia e verifica delle prove per gli studenti in “sospensione di giudizio”.
Al termine del corso si effettua la verifica che deve essere una a scelta tra le diverse opzioni
Prova strutturata
Prova semistrutturata
Elaborato scritto o grafico
Colloquio
Prova di laboratorio
Altro (specificare…)
8. Criteri per la tipologia e verifica delle prove per gli studenti in “sospensione di giudizio”.
La prova deve essere attendibile, comparabile e formulata per la valutazione del percorso di recupero (svolto
sulle soglie minime-obiettivi minimi) in relazione alle
condizioni di partenza
raggiungimento degli obiettivi della prova
crescita formativa-culturale rispetto al gruppo classe
60
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
5.5.
5.6.
5.7.
5.8.
5.9.
5.10.
5.11.
CODICE DEONTOLOGICO
PATTO DI CORRESPONSABILITA’
REGOLAMENTO SULLE DEROGHE DEL LIMITE DELLE ASSENZE
REGOLAMENTO DISCIPLINA
REGOLAMENTO POLITICA D’USO ACCETTABILE E SICURO DELLA SCUOLA P.U.A
REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONE
REGOLAMENTO PALESTRA
REGOLAMENTO ATTIVITÀ NEGOZIALE
REGOLAMENTO ATTIVITÀ PROGETTUALE
REGOLAMENTO CIRCOLAZIONE MEZZI ALL’IN TERNO DELL’AREA SCOLASTICA
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO GRATUITO(COMODATO) DEI LIBRI DI TESTO AGLI ALUNNI
5.1. CODICE DEONTOLOGICO
E' del tutto evidente che il complesso di doveri etici, che il codice delinea, richiederebbe una serie di condizioni
esterne di natura normativa, contrattuale e sociale, per potere dispiegare appieno i propri effetti, e anche per
consentire un'identità professionale alta.
Principi Ispiratori
Uguaglianza: L’organizzazione del servizio scolastico dell’Istituto si fonda sul principio dell’ uguaglianza di
tutti gli utenti e degli operatori, senza alcuna discriminazione per motivi riguardanti sesso, razza, lingua,
religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche.
Il Corpo docente persegue gli obiettivi indicati dalla Carta di Lisbona per i sistemi scolastici e formativi degli
stati europei:
 Diminuire la dispersione scolastica;
 Facilitare l’accesso ai sistemi d’istruzione anche nella prospettiva del “Life Long Learning”;
 Creare maggiore collegamento tra il mondo dell’impresa e il mondo della scuola.
L’Istituto pone l’alunno al centro delle sue attività, per cui l’intera organizzazione delle risorse è finalizzata
ad ottenere in ciascun alunno il massimo di preparazione umana, sociale e culturale in relazione alle
caratteristiche di ciascuno.
Insieme al dovere dell'approfondimento della preparazione professionale, il codice sottolinea come sia
altrettanto rilevante il dovere verso l'autovalutazione, come strumento per correggere e migliorare la propria
azione educativa e dell’etica professionale oltre al rispetto dei diritti umani, di privacy e di tutela di tutti gli
esseri.
TITOLO I l’ etica verso la professione
 L'insegnante agisce come professionista della formazione, si impegna a valorizzare la professione docente e
a tutelarne la dignità.
 Il primo messaggio forte di questo capitolo è quello di non rivendicare da altri l'autorità della professione,
con atteggiamenti di delega, di rinuncia o di sottomissione, ma di costruirla nell'azione con comportamenti
che la valorizzino e la tutelino dall'impoverimento e dal degrado.
 A questo scopo il primo dovere di ogni docente è quello di approfondire ed adeguare il proprio bagaglio di
conoscenze e competenze definite in teoriche (cultura generale di base, specifico disciplinare, didattica
generale e disciplinare, teorie della conoscenza e dei processi comunicativo-relazionali, tecnologie della
comunicazione ecc..), operative ( progettazione e pratica didattica, attività di valutazione, uso degli strumenti
di verifica, uso delle tecnologie didattiche , organizzazione dei gruppi) e sociali (relazione e comunicazione),
con riferimento agli standard professionali e con la sottolineatura che è quindi l'insieme di queste conoscenze
e competenze che deve essere arricchito, aggiornato ed adeguato.
 Insieme al dovere dell'approfondimento della preparazione professionale, il codice sottolinea come sia
altrettanto rilevante il dovere verso l'autovalutazione, come strumento per correggere e migliorare la propria
azione educativa.
 E ancora, è significativa l'affermazione, forse fatta per la prima volta in Italia ,che è dovere di ciascun
docente contrastare, per quanto possibile, l'accesso alla professione di persone incompetenti. Dopo decenni
di sanatorie e immissioni in ruolo poe leggi, è questa la prima condizione necessaria e indispensabile per
ridare autorità e prestigio alla professione docente.
 Su questo stesso piano si pone il dovere di non tollerare ,con il silenzio o l'indifferenza, comportamenti di
colleghi che possano nuocere agli allievi e alla dignità della professione docente. Insieme al valore del
61
merito, come è stato sopra indicato, viene sancita l'importanza di salvaguardare l'autonomia della professione
sia da imposizioni politiche, ideologiche o religiose, sia da eccessi normativi e burocratici.
 Infine un richiamo forte al fatto che la valorizzazione e la salvaguardia della professione docente richiedono
il superamento dell'individualismo e lo sviluppo di forme associative coerenti. A questo fine si sottolinea
l'importanza dell'impegno di ciascun insegnante nei confronti dell'associazionismo professionale, strumento
imprescindibile per l'affermazione del professionismo della docenza.
TITOLO II L’Etica verso gli allievi
 Nel richiamare i diritti fondamentali degli allievi sanciti dalla "Convenzione Internazionale sui Diritti
dell'Infanzia" e i valori della Costituzione, questo capitolo afferma innanzitutto che nella scuola i valori
vanno "praticati". E' un richiamo importante per una scuola chiamata ad impartire mille educazioni (alla
pace, alle pari opportunità, alla legalità, alla salute ecc…) ma che ha perso la capacità di educare. E' nel
concreto dell'azione educativa, nel modo di stare nella scuola, nella valutazione nell'organizzazione del
lavoro del gruppo-classe, che devono emergere i valori della cultura, della giustizia, della tolleranza, del
rispetto delle differenze.
 Ma anche e fortemente il valore del merito, che deve essere sostenuto e accompagnato da altri due valori, da
vivere come complementari e non contrapposti, la solidarietà e l'emulazione positiva. Questi due valori
troppo spesso presentati come contraddittori e antagonisti devono invece, alimentarsi reciprocamente: le
azioni positive dei compagni, i loro successi, possono, devono spingere ad una emulazione costruttiva.
 L'altro messaggio fondamentale del capitolo, forse il più importante, perché è quello che meglio chiarisce il
senso del nuovo rapporto etico fra insegnante e allievo, è contenuto nel dovere dell'insegnante di avere
comportamenti coerenti con le finalità della "formazione". Tutto questo implica il dovere di non appiattire
l'insegnamento su di un modello standardizzato e in quanto tale astratto, ma di progettarlo ed applicarlo,
tenendo conto delle inclinazioni e aspirazioni degli allievi che si hanno di volta in volta di fronte.
 Il rendimento medio rimarrà un traguardo importante, ma non potranno essere trascurati né gli allievi con
difficoltà, né quelli particolarmente dotati.
 La valutazione è un momento importantissimo nella relazione educativa: è importante per imparare, è
importante perché attraverso di essa si comunicano implicitamente dei valori, come quello della giustizia, è
importante per capire come si debba e si possa stabilire un rapporto di fiducia fra allievo e insegnante anche
di fronte a risultati negativi, è importante perché può rafforzare o indebolire l'autostima, perché può stimolare
l'apprendimento o al contrario indurre atteggiamenti di rinuncia e di rifiuto. E' nella valutazione che
massimamente si coglie l'importanza della componente emotiva ed affettiva dell'apprendimento .
 Ciò non toglie che la certificazione finale delle conoscenze e delle competenze debba essere il più possibile
obiettiva ed imparziale e prescindere da condizionamenti di carattere psicologico, ambientale , sociale o
economico degli allievi. Non ha fatto bene alla scuola, non ha fatto bene agli allievi ,non ha fatto bene alla
società, oscurare per tanti anni l'etica della valutazione, semplicemente facendo finta che le insufficienze
fossero sufficienze: gli insuccessi devono essere superati, le insufficienze colmate, non occultate o negate.
TITOLO III L’etica verso i colleghi
 E' un aspetto delicato ed importante dell'etica professionale. Si rivolge al dovere ed all'impegno di ciascun
docente di contribuire a costruire relazioni feconde, improntate al rispetto e basate su un forte spirito di
collaborazione, capaci di superare i ritualismi della collegialità formale, alimentare lo scambio delle
esperienze e delle idee, stimolare l'elaborazione e la produzione culturale, così da costruire una vera e propria
comunità scientifica e professionale dei docenti.
 Nell' impegno all'autovalutazione, non più solo individuale ma di gruppo, si indica poi un modo per costruire
atteggiamenti di apertura e fiducia fra colleghi. Una pratica in cui anche i migliori si mettono in discussione,
dove si è tutti alla pari e ciascuno ha qualcosa da imparare dall'altro.
 Questo capitolo è tutto teso alla costruzione di quella comunità scientifica e professionale che sola può
approfondire e insieme "socializzare" i contenuti, i valori e le regole della professione docente, che è anche il
modo migliore per aiutare i più giovani, i supplenti e i neo assunti, ad apprendere la professione.
TITOLO IV L’Etica verso l’istituzione scolastica
 Il superamento della subalternità del ruolo docente, della sua collocazione impiegatizia è anche determinato
dall'assunzione in prima persona, da parte di ciascun insegnante, dell'impegno a contribuire a determinare il
"clima" della propria scuola .Il docente professionista non subisce né atteggiamenti dirigistici e autoritari, né,
al contrario, fenomeni di lassismo nella conduzione della propria scuola.
 E' dovere dunque di ciascun insegnante adoperarsi per creare un ambiente impegnato, accogliente e
culturalmente stimolante e sconfiggere l'immagine diffusa degli insegnanti-istruttori opachi e rassegnati in
una scuola di massa scialba grigia e ripetitiva .
62
 E' un richiamo forte al senso di appartenenza alla propria scuola, al dovere di diffonderne una buona
immagine e di farla apprezzare dalla collettività.
TITOLO V L’Etica nelle relazioni con i genitori e con il contesto esterno
 E' dovere fondamentale dei docenti adoperarsi per costruire ,attraverso una varietà di comunicazioni formali
ed informali, un clima collaborativo e di fiducia con le famiglie. E' questa una componente estremamente
importante per la buona riuscita dell'azione educativa. Il docente deve rendere espliciti gli obiettivi
dell'insegnamento, essere attento ai problemi posti dai genitori e favorire in tutti i modi un confronto aperto.
 Contemporaneamente, però, è chiarita un 'altra questione importante, che sgombra il campo da molti
equivoci e indebite e spiacevoli interferenze, verificatesi in questi ultimi venticinque anni, dopo l'avvio degli
Organi Collegiali della scuola. E' l'indicazione del confine oltre il quale l'intervento dei genitori non può
andare. Si tratta dell'area delle competenze tecnico-professionali specifiche della docenza. Su questo terreno
non si possono consentire intrusioni: svilirebbero l'autorità e il senso stesso della professione. Sarebbe come
ammettere che chiunque, senza specifica preparazione e qualificazione può svolgere, al posto degli
insegnanti, la professione docente. Sarà all'interno della comunità professionale che verranno decise le
eventuali correzioni di rotta, alla luce delle critiche e dei rilievi ricevuti dai genitori sui risultati e sugli effetti
dell'azione educativa.
 L'altro dovere del docente è nei confronti di una maggiore apertura verso l'esterno. E’ un'indicazione di
impegno verso la conoscenza e la partecipazione a tutto ciò che, al di fuori della scuola, può consentire un
migliore sviluppo dell'attività formativa. Si tratta in primo luogo di un collegamento non occasionale con gli
altri specialisti che operano sul territorio, in particolare nel settore dell'assistenza socio-sanitaria, ed ancora di
stabilire collegamenti con le strutture culturali, ricreative e sportive, e per ultimo, ma non per importanza, di
conoscere e trovare gli opportuni contatti con le strutture produttive, e più in generale con il mondo del
lavoro, al fine di una migliore preparazione professionale e di un più coerente orientamento degli allievi.
5.2. PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ.
L’Istituto è una comunità educante alla quale appartengono studenti, docenti, famiglie e tutti gli adulti coinvolti
nel processo formativo.
Questa comunità s’impegna a perseguire soprattutto:
 lo sviluppo del rispetto per ogni individuo della comunità;
 il rispetto e la cura per l’ambiente in cui la comunità opera;
 la promozione in ogni individuo della capacità di elaborare progetti di vita positivi per se stessi e per la
comunità;
 lo sviluppo della conoscenza e del saper fare in quanto motore del progresso del singolo individuo e della
società.
Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena
accettazione del presente Patto educativo di corresponsabilità sul quale appongono la propria firma.
I DIRITTI DELLO STUDENTE.
Lo studente ha diritto a:
 una formazione culturale e professionale qualificata;
 acquisire competenze linguistiche che gli consentano una comprensione e comunicazione efficaci sia a
livello personale che a livello professionale;
 acquisire la capacità di individuare ed adottare i comportamenti sicuri nelle attività pratiche e in ambito
lavorativo;
 una valutazione scolastica tempestiva e trasparente;
 iniziative concrete di interventi di recupero e per la prevenzione della dispersione scolastica;
 riunirsi in assemblea e partecipare alla vita dell’Istituto secondo le modalità previste dal Regolamento.
I DOVERI DELLO STUDENTE
Lo studente
 deve frequentare regolarmente le lezioni e assolvere agli obblighi scolastici;
 deve avere un comportamento corretto nei confronti di tutto il personale e dei compagni;
 non deve danneggiare le strutture, i macchinari, i sussidi didattici, gli arredi che costituiscono il patrimonio
dell’Istituto;
 deve avere cura dell’ambiente scolastico;
 non deve utilizzare cellulari, lettori musicali o altri strumenti multimediali durante l’attività didattica;
 deve rispettare come da normativa vigente il divieto di fumare nei locali dell’istituto;
63
I DIRITTI DELLA FAMIGLIA
La famiglia ha diritto
 a collaborare con gli insegnanti per un percorso educativo comune;
 a partecipare agli incontri scuola famiglia;
 ad essere informata ed aggiornata sull’andamento didattico educativo del proprio figlio (salvo indicazione
contraria espressa dall’alunno maggiorenne).
I DOVERI DELLA FAMIGLIA
La famiglia deve
 controllare che i propri figli frequentino regolarmente i corsi e assolvano ai loro doveri scolastici (salvo
indicazione contraria espressa dall’alunno maggiorenne);
 essere responsabile del rispetto che i figli devono mostrare nei confronti delle persone e dell’ambiente
scolastico;
 risarcire in denaro i danni arrecati dai propri figli ai sussidi, attrezzature e strutture scolastiche;
 deve collaborare attivamente all’azione educativa promossa dalla scuola;
 deve educare il figlio a rispettare la normativa vigente.
I DOVERI DELLA SCUOLA
La scuola deve
 fornire informazioni puntuali alla famiglia sul rendimento scolastico e sul comportamento dei figli (salvo
indicazione contraria espressa dall’alunno maggiorenne);
 attivare percorsi di potenziamento e di incentivazione delle eccellenze;
 attivare iniziative di accoglienza e tutela degli studenti stranieri;
 attivare iniziative di accoglienza e tutela degli studenti diversamente abili;
 attivare sportelli di ascolto, con personale specializzato per garantire servizi di assistenza psicologica;
 promuovere iniziative concrete di recupero di situazioni di svantaggio, nonché per la prevenzione e il
recupero della dispersione scolastica;
 applicare il Regolamento d’Istituto. In merito al fumo la scuola provvederà a fare una segnalazione alle
famiglie per gli studenti minorenni sorpresi a fumare.
5.3 REGOLAM ENTO SULLE GIUSTIFI CAZIONI E SULLE DEROGHE DEL LIMI TE
DELLE ASSENZE
REGOLAMENTO SULLE GI USTIFICAZI ONI
Le richieste di giustificazione delle assenze giornaliere saranno presentate al docente della 1^ ora di lezione che
viene delegato dal Dirigente Scolastico a questa funzione, il quale registrerà sul registro di classe il
provvedimento adottato.
 Il docente della 1^ ora di lezione è responsabile nel verificare che gli allievi abbiano giustificato i giorni
di assenza, segnalando eventualmente nelle comunicazioni gli allievi inadempienti.
 La 5^ richiesta o multipli di questa dovranno invece essere giustificate dal Dirigente Scolastico o da un
suo delegato.
PERMESSI ENTRATA IN RITARDO E/O USCITA ANTICIPATA
I permessi di entrata in ritardo e di uscita anticipata saranno concessi limitatamente alle prime 2(due) o alle
ultime 2 (due) ore di lezione rispettivamente soltanto se:
a) dovute a visite mediche documentate;
b) richiesti con un giorno di anticipo e successivamente documentati.
A parziale deroga verrà ammessa l’entrata in ritardo o l’uscita anticipata con richiesta nello stesso giorno di
fruizione solo se l’allievo sarà accompagnato o prelevato dal genitore o da chi ne fa le veci.
Eventuali permessi aventi causale diversa da quelle di cui al punto precedente, saranno concessi a discrezione
del Dirigente Scolastico o dei suoi delegati e soltanto previa comunicazione telefonica della famiglia.
La richiesta dovrà essere inoltrata entro e non oltre le ore 08.30, altrimenti non sarà accettata, al personale
ausiliario del piano in cui è situata la classe, il quale provvederà poi a riconsegnare i libretti con l’autorizzazione
durante la 2^ e 3^ ora di lezione.
Il docente dovrà annotare sul registro di classe le autorizzazioni concesse, nel giorno in cui saranno usufruite.
Le eventuali entrate in ritardo dovute a causa di forza maggiore (trasporto), limitatamente alla 1^ ora di lezione,
saranno riportate sul giornale di classe dal docente della 1^ora, se ritenute plausibili e quindi accettabili, ma
nell’ordine di pochi minuti (max. 10). Altrimenti comporteranno la perdita della prima ora di lezione, con
conseguente obbligo di giustificarla il giorno successivo.
Si ricorda che, per coloro che usano mezzi di trasporto privati, non viene accettato, salvo casi del tutto
eccezionali e comprovati, il ritardo di entrata.
64
Inoltre i coordinatori di classe avranno particolare cura nel controllare la situazione delle assenze della classe,
segnalando le situazioni anomale per le tempestive comunicazioni alle famiglie interessate.
Per quanto riguarda i cosiddetti “scioperi”, configurabili come astensioni più o meno collettive, sono sempre
astensioni arbitrarie e quindi non giustificabili.
Qualora dovessero accadere simili deprecabili situazioni, il docente della 1^ ora segnalerà la situazione
indicando i nominativi degli allievi assenti per i provvedimenti del caso.
Si precisa che le assenze ingiustificate hanno un peso nel determinare il voto di condotta sulla base della griglia
approvata dal Collegio Docenti e inserita nel POF.
Si ricorda che ai sensi dell’art. 14 comma 7 del D.P.R. 122/2009, ai fini della validità dell’anno scolastico, è
richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato salvo deroghe la cui fattispecie e i
criteri generali sono stati definiti dal collegio docenti.
REGOLAMENTO SULLE DEROGHE DEL LIMITE DELLE ASSENZE
 art. 1 Le assenze saranno calcolate sulla base della frequenza registrata dai Docenti e comunicata in
segreteria e la percentuale sarà conteggiata sul totale delle lezioni. Il mancato conseguimento del limite
minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute ai sensi del succi. art. 4, comporta
l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di ciclo
 art. 2 Le ore di attività didattica extrascolastica (uscite didattiche, viaggi e visite di istruzione,
alternanza scuola lavoro - stage, sportive ed altre attività promosse ed autorizzate dalla scuola) rientrano
nel tempo scuola e come tali non sono computabili come assenza dalla frequenza. Gli allievi che invece
non frequentano le attività citate se non presenti comunque in Istituto risultano assenti, con relativa
annotazione sul registro di classe, a cura del docente di riferimento.
 art. 3 Per gli alunni che, in ospedale o luoghi di cura, seguono momenti formativi sulla base di appositi
programmi di apprendimento personalizzati predisposti dalla scuola di appartenenza, tali periodi
rientrano a pieno titolo nel tempo scuola (art. 11 DPR 22/06/2009).
 art. 4 La deroga è prevista per assenze debitamente documentate con specifica documentazione agli
atti dell’istituto, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio del consiglio
di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati.
 Le tipologie di assenza ammesse alla deroga riguardano:
 a) motivi di salute pari o superiori a 5 giorni (ricovero ospedaliero o cure domiciliari, in forma
continuativa o ricorrente) e visite specialistiche ospedaliere e day hospital (anche riferite ad un giorno);
terapie riabilitative continuative;
 b) motivi personali e/o di famiglia (provvedimenti dell’autorità giudiziaria, attivazione di separazione
dei genitori in coincidenza con l’assenza; gravi patologie e lutti dei componenti del nucleo famigliare
entro il II grado, rientro nel paese d’origine per motivi legali, trasferimento della famiglia, attività
sportive organizzate dal CONI);
 Tutte le motivazioni devono essere preventivamente, o comunque tempestivamente, documentate.
 Al di fuori delle suddette deroghe qualsiasi altra assenza (sia essa ingiustificata o giustificata) effettuata
durante l’anno scolastico verrà conteggiata ai fini della esclusione o inclusione nello scrutinio finale.
5.4. REGOLAMENTO DISCIPLI NA
L’Istituto è una comunità educante alla quale appartengono studenti, docenti, famiglie e tutti gli adulti coinvolti
nel processo formativo.
Questa comunità s’impegna a perseguire soprattutto:
 lo sviluppo del rispetto per ogni individuo della comunità,
 il rispetto e la cura per l’ambiente in cui la comunità opera,
 la promozione in ogni individuo delle capacità di elaborare progetti di vita positivi per se stessi e per la
comunità,
 lo sviluppo della conoscenza e del saper fare in quanto motore del progresso del singolo individuo e della
società.
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Nell’iscriversi all’Istituto gli studenti e le famiglie compiono una libera scelta che comporta la piena
accettazione del presente regolamento, sul quale entrambi pongono la propria firma.
FREQUENZA SCOLASTICA
Art.1 L’Istituto è una comunità educante nella quale tutti gli appartenenti contribuiscono al raggiungimento
del fine istituzionale di un istituto professionale nel rispetto dell’identità, delle opinioni, delle idee del
prossimo.
Art.2 La frequenza degli alunni è obbligatoria in tutte le attività curricolari programmate dall’Istituto
Art.3 L'orario dell'attività didattica è stabilito ogni anno dal Dirigente con il supporto di un’appo sita
commissione nominata dal Collegio dei docenti..
Art.4 Gli allievi sono tenuti ad entrare nelle rispettive aule nei cinque minuti che precedono l'inizio delle
lezioni e non possono allontanarsi dall'Istituto prima della fine delle stesse. Durante gli intervalli gli studenti
devono uscire dalle classi ed utilizzare gli spazi che annualmente saranno individuati a tali scopi.
Art.5 Agli alunni non è consentito uscire dall'aula durante le ore di lezione se non su autorizzazione
dell'insegnante. L'alunno che ha ottenuto il permesso di uscire dall'aula deve farvi ritorno nel più breve tempo
possibile. Gli alunni, durante l'orario delle lezioni non possono trattenersi a conversare nei corridoi, locali
adibiti a servizi igienici o in altre aule dell'Istituto.
Art.6 I cambi di aule devono avvenire senza recar disturbo e nel più breve tempo possibile. Durante i cambi
di insegnante, gli allievi sono tenuti a rimanere all'interno delle proprie aule.
Art.7 Le assenze vanno giustificate utilizzando l’apposito libretto personale nel giorno del rientro. La
famiglia, in caso di quinte assenze o multiple di esse, si farà carico di avvisare l’Istituto del rientro del
proprio figlio anche telefonicamente. In caso di assenze consecutive superiori ai cinque giorni, ma non
determinate da motivi di salute, la famiglia dell'alunno è tenuta a comunicare preventivamente al Dirigente o
a un suo collaboratore i motivi e la durata indicativa dell'assenza.
Art.8 L’alunno maggiorenne si sostituisce in ogni caso ai genitori, la scuola si riserva comunque la facoltà
di inviare la comunicazione delle assenze alla famiglia.
Art.9 In caso di numerose o ripetute assenze sarà cura dell'istituzione scolastica segnalare tempestivamente la
situazione alla famiglia dell'alunno interessato. La scuola si riserva di accettare o rifiutare le richieste di
giustificazione.
Art.10 Le astensioni collettive dalle lezioni da parte degli allievi costituiscono sempre un'assenza
ingiustificata. In questo caso sarà inviata una comunicazione alle famiglie degli allievi.
Art.11 Gli allievi sono tenuti a rispettare l'orario delle lezioni. Le entrate in ritardo e le uscite anticipate sono
ammesse solo se autorizzate dal Dirigente o da un suo delegato.
Art.12 Le entrate in ritardo, se preventivamente giustificate dal Dirigente da un suo delegato, sono ammesse
entro le prime due ore di lezione e annotate sul registro di classe dall'insegnante dell'ora di entrata. Le uscite
anticipate sono concesse sempre dal Dirigente o dai suoi delegati non prima della quinta ora e annotate sul
giornale di classe dall'insegnante dell'ora precedente l'uscita.
La famiglia può richiedere l’uscita anticipata per gravi motivi. In caso di alunni minori, la famiglia o un suo
delegato, deve essere obbligatoriamente presente al momento dell’uscita.
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
Art.13 L'istituzione scolastica promuove i rapporti con le famiglie nell'ottica della più ampia e costruttiva
collaborazione all'attività educativa.
Art.14 Gli insegnanti ricevono i genitori secondo le modalità stabilite ogni anno dagli organi competenti.
Le modalità predette vengono comunicate mediante circolare ed affissione all'albo. Agli alunni, inoltre,
verrà distribuito un prospetto riassuntivo delle modalità di comunicazione adottate nello specifico anno
scolastico. Le ordinarie comunicazioni avvengono per iscritto.
Art.15 Il Dirigente riceve gli allievi durante l'orario scolastico in base alla propria disponibilità. Il
Dirigente riceve i genitori previo appuntamento.
Art.16 L'accesso agli uffici di segreteria da parte delle famiglie è regolamentato secondo l'orario definito di
anno in anno dal Consiglio d'istituto e reso pubblico mediante avviso esposto all'albo.
SPAZI AUTOGESTITI E RAPPRESENTANZA STUDENTESCA
Art. 17 Ogni anno si costituisce il Comitato studentesco, nominato fra i rappresentanti di classe.
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Art.18 II Comitato provvede a strutturare la propria organizzazione mediante un regolamento che stabilisce le
modalità di elezione del Presidente, del Segretario, gli orari degli incontri e ogni altra indicazione di
funzionamento.
Art.19 Le attività del Comitato si svolgono nei locali della scuola, previa comunicazione alla Dirigenza,
di norma in orario non curricolare. In casi del tutto eccezionali, previa autorizzazione, le riunioni del
Comitato degli studenti possono tenersi anche durante l'orario delle lezioni.
Art.20 Il Comitato studentesco può richiedere le assemblee generali, esprimere pareri o formulare proposte al
Consiglio d'istituto, promuovere e coordinare in generale le attività studentesche.
Art.21Le assemblee studentesche costituiscono occasione di partecipazione democratica per l’
approfondimento dei problemi della scuola e della società in funzione della formazione culturale e civile
degli studenti (art. 3 comma 1 T.U. cit.). Qualora l’ordine del giorno esulasse da quanto detto sopra,
l’assemblea non sarà concessa.
Art.22 L'Assemblea d'istituto è convocata su richiesta della maggioranza del Comitato studentesco o su
richiesta del 10% degli studenti (art. 14 comma 2 T.U. cit.). L'assemblea può avere la durata massima delle
ore di lezione di una giornata, distribuite eventualmente anche in più giornate. La durata va richiesta
tenendo conto delle attività previste. Qualora i lavori dell'assemblea interessassero solo parzialmente
l'orario delle lezioni, nelle ore residue si svolgerà l'attività curricolare regolare.
Art.23 In relazione al numero degli alunni ed alla disponibilità dei locali l'Assemblea d'istituto può articolarsi
in gruppi di lavoro variamente organizzati (classi parallele, triennio - biennio, sezione, indirizzo ecc.).Art.24
L'Assemblea deve darsi un regolamento per il proprio funzionamento, che indichi le modalità di elezione
del Dirigente, del Segretario verbalizzante e il funzionamento generale della stessa. Il regolamento viene
inviato in visione al Consiglio d'Istituto art. 25 Gli studenti hanno diritto di chiedere un'assemblea di classe al
mese nel limite massimo di due ore di lezione, sentita la disponibilità degli insegnanti di quelle ore.
Art.26 Ogni assemblea va richiesta al Dirigente almeno con cinque giorni di anticipo rispetto alla data
indicata, unitamente al O.d.G. su cui si intenda dibattere.
Art.27 Le assemblee non possono essere tenute sempre nello stesso giorno della settimana e durante le stesse
ore di lezione.
Il servizio dei docenti durante le assemblee è regolato dalle normative vigenti.
Art.28 Alle Assemblee d'istituto possono intervenire esperti esterni la cui partecipazione deve essere
preventivamente autorizzata dal Consiglio d'istituto.
Art.29 Al termine delle assemblee deve essere redatto un verbale dal quale emergano i punti della
discussione.
Art.30 Le assemblee possono essere sospese dal Dirigente o da un suo delegato nel caso in cui sia constatata
l'impossibilità di ordinato svolgimento delle stesse o la violazione del proprio regolamento.
Art.31 Alunni e genitori possono convocare assemblee pomeridiane di classe o d'istituto utilizzando i
locali della scuola. La data e l'orario di svolgimento devono essere concordati con il Dirigente. Dette
assemblee sono aperte alle altre componenti scolastiche qualora siano invitate e vogliano prendervi parte.
All’assemblea possono inoltre partecipare, su preciso invito dell’assemblea stessa, rappresentanti delle forze
sociali esterne ( associazioni culturali, sindacali, partiti politici, ecc.) interessati ai problemi della scuola,
previa richiesta al Dirigente e approvazione del Consiglio d’istituto.
AULE SPECIALI
ATTREZZATURE
Art. 32 L'Istituto dispone di aule speciali e attrezzature affidate a docenti responsabili che ne indicano il
funzionamento, curano il materiale in esse contenuto e provvedono a coordinarne l'utilizzo.
Art. 33 L'Istituto, sentiti i docenti responsabili, programma l'utilizzazione delle proprie aule speciali in
relazione alle esigenze didattiche dei diversi indirizzi.
Art.34 I laboratori, le aule speciali, le officine, le biblioteche hanno un regolamento modificabile ogni anno
per il loro utilizzo a cui il personale della scuola e gli allievi devono attenersi. Gli allievi possono accedere ai
laboratori anche fuori dal normale orario delle lezioni, con opportuno preavviso e consenso del docente
responsabile del laboratorio, purché ci sia l'assistenza di un docente a titolo volontario e gratuito. Il
funzionamento dei laboratori è disciplinato in modo da assicurare l’accesso agli stessi da parte dei docenti e
degli alunni durante l’attività curricolari.
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COMPORTAMENTI E REGOLAMENTO DI DISCI PLI NA
Art. 35 Far parte della comunità educante dell’Istituto comporta l’accettazione della cultura del rispetto delle
regole e della consapevolezza che la libertà del singolo è limitata dalla libertà degli altri, ne consegue che gli
atteggiamenti, il linguaggio, l’abbigliamento l’uso degli ambienti non coerenti con tale principio sono
sanzionabili.
Art.36 L’Istituto promuove la salute di tutta la comunità, pertanto, in conformità con le vigenti leggi, il fumo è
vietato all’interno di tutti gli edifici scolastici.
Art.37 Durante lo svolgimento delle attività didattiche è fatto divieto assoluto dell’uso del telefono cellulare e
delle apparecchiature elettroniche multimediali in qualsiasi forma, ad esempio uso di fotocamere, videocamere,
registratori vocali dei telefonini, in violazione della privacy, come da: (D.M. n. 104 30/11/07- C.M. n. 30
15/03/07).
È vietato l’uso non autorizzato di Internet ed il collegamento a siti non concernenti l’attività didattica in corso.
Art.38 I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di
responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, nonché al recupero dello
studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.
TRASGRESSIONI O INADEMPIENZE
Art.39 Per trasgressioni o inadempienze a quanto indicato nel Regolamento di Istituto, in sintonia con il
Regolamento di disciplina attuativo dello statuto delle studentesse e degli studenti (D.P.R. n. 249 dd 24/06/98)
si ritiene che contravvengono allo spirito ed alle finalità della comunità educante tutti gli atteggiamenti,
linguaggi, atti ed usi impropri che:
a)
risultano offensivi e di danno verso le persone e le attività
b)
deteriorano o manomettono spazi e attrezzature
c)
diminuiscono e/o compromettono il livello di sicurezza personale e collettivo.
Sono mancanze disciplinari
A) nei confronti delle persone e delle attività didattiche:
1. linguaggi offensivi verso altre persone siano esse compagni, docenti, personale di servizio: ad
esempio azioni di discriminazione razziale, etnica, sessuale, religiosa nei confronti degli altri
2. parole, azioni e gesti irriguardosi, maleducati e/o violenti verso qualunque persona presente
nell’Istituto: ad esempio intimidazioni, molestie, atti di bullismo (D.M. n. 16 5/02/07)
3. violenza psicologica verso gli altri
4. disturbo alle attività didattiche programmate dall’insegnante
B) nei confronti delle attrezzature e dell’ambiente scolastico:
1. l’uso improprio di attrezzature, sussidi e arredamento
2. il danneggiamento del patrimonio scolastico e della proprietà privata
3. il mancato rispetto delle norme di igiene e pulizia degli spazi scolastici
C) nei confronti delle norme di sicurezza:
1. l’inosservanza delle disposizioni organizzative e di sicurezza
2. l’utilizzo improprio e fuori luogo delle attrezzature di sicurezza
3. il danneggiamento e/o lo spostamento delle attrezzature di sicurezza
SANZIONI
Art.40 Le sanzioni disciplinari adottate nell’Istituto a seguito di mancanze disciplinari sono sempre
temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità nonché, per quanto
possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello
studente, della gravità del comportamento e delle conseguenze che da esso derivano. Allo studente è offerta la
possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica. Dette sanzioni sono le seguenti:
a) Ammonizione verbale in classe o in separata sede da parte dell’insegnante dell’ora e/o del
coordinatore.
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b) Richiamo scritto irrogato dal docente o dal Dirigente: nota sul libretto personale.
c) Sequestro temporaneo degli oggetti estranei alla didattica o dei cellulari accesi (irrogato dal
docente o dal Dirigente, comunicato con nota sul libretto personale). Detti oggetti saranno riconsegnati
allo studente al termine delle lezioni antimeridiane o pomeridiane dal Dirigente, da un suo delegato o
dalla segreteria. In caso di oggetti pericolosi o futili la riconsegna sarà effettuata solo ai familiari in
qualsiasi momento oppure allo studente maggiorenne alla fine dell’anno scolastico. Il rifiuto di
consegnare detti oggetti viene riportato sul registro di classe e sul libretto personale.
Qualora il disturbo sia dovuto all’uso di cellulari o apparecchiature multimediali , è previsto il ritiro
temporaneo delle stesse come previsto dalla circolare ministeriale prot. n. 30 del 15/03/2007. (presente
nel punto successivo)Ammonizione scritta (irrogato dal docente o dal Dirigente, riportata con nota sul
registro di classe e notificata alla famiglia attraverso comunicazione sul libretto personale).
d) Ammonizione scritta sul registro di classe a cura dell’insegnante dell’ora e, in caso di recidiva o
gravità , anche comunicazione alla famiglia, tramite il libretto personale e/o mediante telefono o
fonogramma.
Reiterate ammonizioni scritte che riguardano in particolare i punti A comportano la valutazione della
situazione da parte del Consiglio di classe e l’applicazione di quanto previsto al punto 4. Qualora il
disturbo sia dovuto all’uso di cellulari o apparecchiature multimediali , è previsto il ritiro temporaneo
delle stesse come previsto dalla circolare ministeriale prot. n. 30 del 15/03/2007.
Allontanamento temporaneo dall’aula di lezione, con indicate sul registro le motivazioni
dell’insegnante e le eventuali osservazioni dello studente (irrogato dal docente o dal Dirigente
scolastico, riportato con nota sul registro di classe e notificato alla famiglia attraverso comunicazione
sul libretto personale). In tale situazione lo studente deve essere affidato ad un collaboratore scolastico
per la sorveglianza durante la permanenza fuori dall’aula.
Allontanamento dall’aula dello studente, da parte dell’insegnante dell’ora e/o del coordinatore qualora
il comportamento sia tale da impedire il regolare svolgimento delle lezioni .
Il provvedimento e le sue cause vanno riportati sul registro di classe. L’alunno allontanato dall’aula ha
l’obbligo di rimanere nelle immediate vicinanze della stessa.
e) Allontanamento dalla scuola fino a 15 giorni (di competenza del Consiglio di Classe).
f)
Allontanamento dalla scuola per periodi superiori a 15 giorni (di competenza del Consiglio
d’Istituto).
g) Esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di
studi (di competenza del Consiglio d’Istituto).
Allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o
reiterate infrazioni disciplinari, e deciso:
 dal Consiglio di classe per una sospensione inferiore ai 15 gg
 dal Consiglio di Istituto per sospensioni superiori ai 15 gg
Dopo cinque note riportate sul registro di classe, computando anche quelle che si riferiscono a
comportamenti scorretti collettivi, il Consiglio di Classe, dopo aver sentito lo studente, valuta
l’opportunità del suo allontanamento dalle lezioni fino a un massimo di quindici giorni, offrendogli –
quando lo ritenga opportuno - la possibilità di convertire tale provvedimento in attività a favore della
comunità scolastica (es.: pulizia locali, pulizia laboratori, pulizia ambiti esterni, ecc.).
Sono ritenuti elementi che concorrono alla definizione della gravità dell’infrazione disciplinare:
- comportamenti che si configurano come atti di “bullismo”:
"…Uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato,
quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive
messe in atto da parte di uno o più compagni…”
- la volontarietà del comportamento scorretto;
- il livello di negligenza o imprudenza;
- il concorso nell’azione scorretta da parte di più studenti;
- l’esistenza di altre circostanze aggravanti o attenuanti;
- la situazione disciplinare pregressa dello studente;
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Procedure per l’allontanamento degli studenti dalla comunità scolastica
Periodi di allontanamento inferiori ai 15gg:
1. L’insegnante dell’ora e/o del coordinatore accertata l’infrazione - informa il Dirigente Scolastico e
viene informate le famiglie;
2. Il Dirigente Scolastico avvia l’istruttoria;
a. sente il coordinatore di classe
b. convoca il Consiglio di classe interessato, l’allievo ed eventualmente la famiglia ;
3. Il Consiglio di Classe, preso atto delle dichiarazioni di coinvolgimento e di responsabilità degli studenti
coinvolti, comunica alle parti la sanzione decisa, che decorrerà nei tempi previsti dalle norme vigenti.
Periodi di allontanamento superiori ai 15gg:
1. L’insegnante dell’ora e/o del coordinatore accertata l’infrazione
a) informa il Dirigente Scolastico e viene informate le famiglie;
b) contestualmente vengono ascoltati gli studenti coinvolti;
2. Il Dirigente Scolastico avvia l’istruttoria entro il giorno lavorativo successivo dall’accaduto;
a. sente il coordinatore di classe
b. entro il terzo giorno convoca il Consiglio di classe interessato e le famiglie
3. Il Consiglio di Classe, preso atto delle dichiarazione di coinvolgimento e di responsabilità degli studenti
coinvolti, entro il quarto giorno utile, comunica alle parti la sanzione decisa, che decorrerà nei tempi
previsti dalle norme vigenti.
Il seguente elenco descrive una serie di esempi delle infrazioni alle regole comportamentali definite nel
presente regolamento e, in linea indicativa, la tipologia della sanzione corrispondente da irrogare in
relazione anche alla sua gravità come di seguito definita:
Assenza ingiustificata
sanzione per la prima
infrazione (se non grave)
Ammonizione scritta
sanzione per infrazione grave o
per reiterazione
Ammonizione scritta
Giustificazione di assenza con
firma contraffatta
Convocazione famiglia
Ammonizione scritta
Convocazione famiglia
Ritardo non giustificato
Ammonizione scritta
Mancanza libretto personale
Ammonizione scritta
Richiamo scritto / ev. sanzione
amministrativa
Ammonizione scritta
Ammonizione scritta/ ev.
sanzione amministrativa
Violazioni delle disposizioni
impartite dalle circolari e dal
regolamento di istituto
Richiamo scritto
Ammonizione scritta
Violazione della privacy con
registrazione e diffusione di
suoni ed immagini non
autorizzata
Richiamo scritto / Convocazione famiglia / Consiglio di classe per
allontanamento
Uso di oggetti estranei alla
didattica, cellulare acceso in
orario scolastico
Richiamo scritto / Sequestro
temporaneo dell’oggetto
Ammonizione scritta / Sequestro
temporaneo dell’oggetto
Disturbo in classe durante la
lezione
Richiamo scritto
Ammonizione scritta /
allontanamento dall'aula con
sorveglianza
Disturbo durante la ricreazione
e/o durante il cambio di
insegnante
Richiamo scritto
Ammonizione scritta
Comportamento verbale
offensivo nei confronti dei
Richiamo scritto
Ammonizione scritta
descrizione infrazione
Violazione del divieto di fumo
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compagni
Comportamento verbale/gestuale
offensivo nei confronti dei
compagni configurabile come
“BULLISMO”
Ammonizione scritta
Convocazione famiglia /
Consiglio di classe per
allontanamento
Comportamento verbale
offensivo nei confronti di
personale della scuola o adulti
estranei alla scuola
Ammonizione scritta
Convocazione famiglia /
Consiglio di classe per
allontanamento
Comportamento scorretto nei
confronti di estranei o di
insegnanti durante una visita di
istruzione o nel corso di
conferenze
Divieto di partecipare alla
successiva / rientro anticipato /
ammonizione scritta
Convocazione famiglia /
Consiglio di classe per
allontanamento
Sottrazione indebita di beni dei
compagni o della scuola
Ammonizione scritta
Ricorso alle vie di fatto nei
confronti di un compagno
Ammonizione scritta
Ricorso alle vie di fatto nei
confronti del personale della
scuola
Convocazione famiglia / Consiglio di classe per allontanamento
Comportamento che incide
negativamente sul decoro
ambientale mediante scritte o
altri segni
Ripristino dello stato ambientale
e richiamo scritto
Convocazione famiglia /
Consiglio di classe per
allontanamento
Convocazione famiglia /
Consiglio di classe per
allontanamento
Ammonizione scritta /
convocazione
In tutti i casi non previsti i docenti e il dirigente scolastico procederanno per analogia, attenendosi ai principi
dello Statuto delle studentesse e degli studenti.
IMPUGNAZIONI
Art.41 Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro
quindici giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla
scuola, composto da un docente designato dal Consiglio di Istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e
da un rappresentante eletto dai genitori ed è presieduto dal Dirigente scolastico.
L'organo di garanzia di cui al comma precedente decide, su richiesta degli studenti della scuola secondaria
superiore o di chiunque vi abbia interesse, anche sui conflitti che sorgano all'interno della scuola in merito
all'applicazione del presente regolamento. L'organo di garanzia resta in carica per due anni scolastici.
DANNEGGIAMENTI
Art.42 In caso di danneggiamento del patrimonio dell’Istituto da parte di allievi si seguiranno i seguenti criteri:
A. chi venga riconosciuto responsabile del danno è tenuto a risarcirlo;
B. qualora all’interno di un gruppo classe non sia stato possibile individuare il responsabile o i responsabili
sarà la classe ad assumersi l’onere del risarcimento;
C. nel caso non sia possibile accertare un preciso gruppo classe di appartenenza del responsabile o dei
responsabili, sarà l’intera collettività studentesca a risarcire il danno;
D. qualora il danno sia relativo a parti comuni dell’Istituto (corridoi, servizi ecc.) e non vi siano
responsabilità accertate a livello di singoli o classi, il danno sarà risarcito da tutte le classi utilizzanti lo
spazio danneggiato ( atrio ed Aula magna sono da considerarsi spazi collettivi in uso a tutta la
collettività studentesca ).
Il risarcimento del danno avverrà tramite corresponsione dell’equivalente in denaro del bene danneggiato
secondo le modalità indicate dai servizi amministrativi. La stima dei danni arrecati, la comunicazione
dell’obbligo di risarcimento e dell’eventuale.
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5.4. REGOLAMENTO POLITICA D’USO ACCETTABILE E SICURO DELLA SCUOLA
Il presente documento denominato PUA (Politica d’Uso Accettabile e Sicuro della Scuola) è stato redatto da
un’apposita Commissione di insegnanti della scuola. Nella compilazione del documento si è tenuto conto delle
linee guida contenute nella Lettera Circolare n. 114 del MIUR del 24/10/02 e nella C.R. 142 del 27 maggio
2003.
Lo scopo del presente documento è:
 garantire un uso corretto e responsabile delle apparecchiature informatiche in dotazione all’Istituto,
nel rispetto delle norme vigenti reperibili ai seguenti indirizzi Internet
http://archiviotplx.pubblica.istruzione.it/innovazione/tecnologie/consapevole.shtml promuovere
l’utilizzo scolastico delle TIC (tecnologie dell’informatica e della comunicazione)
 garantire il Diritto dei min ori in rete sulla base dell’apposito documento stilato dal Consiglio Nazionale
degli Utenti http://www2.agcom.it/cnu/
Accesso alle postazioni computer e alle reti LAN d’istituto
È stato nominato un responsabile di laboratorio, al quale gli altri utenti dovranno rivolgersi.
Ogni utente sarà tenuto a leggere, conoscere e sottoscrivere il presente regolamento, assumendosi le
responsabilità di propria competenza.
È consentito l’accesso alle postazioni computer singole o in rete dell’Istituto scolastico al personale negli orari
di apertura della scuola per compiti connessi allo svolgimento delle proprie mansioni.
I laboratori sono regolamentati da orari di apertura e di chiusura.
È consentito l’accesso agli alunni in orario scolastico solo ed esclusivamente se accompagnati dal docente di
riferimento che controllerà che l’utilizzo avvenga secondo le modalità previste dal regolamento.
È stato predisposto un calendario di utilizzo dei laboratori.
1. È consentito l’uso del masterizzatore, nel rispetto delle norme vigenti.
2. Ogni utente avrà cura di tenere in ordine la cartella documenti comune creando all’interno proprie
cartelle dove conservare i file.
3. Al fine di non appesantire la memoria dei vari computer ciascun utente deve eliminare ciò che non
serve al termine di ogni anno scolastico.
4. Ogni utente curerà, al termine dell’utilizzo, che tutte le strumentazioni del laboratorio siano spente.
5. Ogni utente curerà, al termine dell’utilizzo, di segnalare tempestivamente eventuali disfunzioni.
Rispetto privacy
6. Tutto il personale è tenuto a tutelare la propria privacy e quella degli alunni: si raccomanda l’utilizzo di
password qualora vengano conservati nei computer documenti strettamente personali, riferiti
soprattutto ai profili dei singoli alunni o a documenti di rilevante importanza.
7. Ogni utente è tenuto al rispetto dell’altrui privacy e non divulgherà notizie private contenute nelle
documentazioni elettroniche.
8. Le password saranno custodite in luoghi non accessibili a persone esterne o agli alunni della scuola.
Utilizzo Della Rete Internet
1. Insegnanti
Ogni insegnante che utilizzi i laboratori con i propri allievi sarà tenuto a:
a. illustrare ai propri allievi le regole di utilizzo del laboratorio contenute nel presente documento, in
particolare riferite ad Internet;
b. discutere con i propri allievi della netiquette (cioè regole comuni di accesso e utilizzo di chat, forum,
mail e di qualsiasi altro tipo di comunicazione sincrona e asincrona);
c. vigilare affinché gli allievi utilizzino Internet solamente sotto la sua supervisione;
d. dare chiare indicazioni agli alunni su come si utilizzano Internet e la posta elettronica;
e. monitorare la navigazione affinché gli alunni non accedano a siti non appropriati;
f. cercare e consigliare siti appropriati per le ricerche degli allievi.
2. Alunni
L’accesso al laboratorio può avvenire solo con la presenza o l’autorizzazione dell’insegnante responsabile
dell’attività.
a. Ogni alunno sarà tenuto al rispetto del presente regolamento;
b. Non utilizzerà propri floppy disk o cd-rom;
c. Non potrà cambiare la configurazione dello schermo, né installare programmi o eseguire altre
operazioni sul computer potenzialmente pericolose;
d. Al termine dell’utilizzo avrà cura di chiudere la propria sessione di lavoro segnalando tempestivamente
eventuali guasti.
3. Netiquette
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La netiquette è l’insieme delle regole, comunemente accettate e seguite da quanti utilizzano Interne t e i servizi
che la rete offre, che tutti gli utenti e in particolar modo gli alunni devono conoscere. È opportuno che ogni
insegnante discuta con la propria classe i principi che regolano la comunicazione tramite Internet.
a. Richiedere sempre il permesso prima di iscriversi a qualche concorso, mailing-list o sito web che lo
richieda, non fornire i propri o gli altrui dati anagrafici
b. Non dare indirizzo e numero di telefono a persone incontrate sul web: infatti non si può avere la certezza
assoluta dell’identità della persona con la quale si sta comunicando
c. Non prendere appuntamenti con le persone conosciute tramite web
d. Non inviare fotografie proprie o di altre persone
e. Riferire sempre a insegnanti se si incontrano in Internet immagini o scritti che infastidiscono
f. Se qualcuno non rispetta queste regole o chiede qualcosa di strano è opportuno parlane con gli insegnanti
g. Chiedere il permesso prima di scaricare dal web materiale di vario tipo
In particolare è bene ricordare agli insegnanti che ogni foto, scritto o qualsiasi altro file scaricato da Internet, se
protetto da copyright, deve essere utilizzato citando gli opportuni riferimenti alla fonte, in quanto gli stessi
diritti d’autore che valgono per l’editoria sussistono anche all’interno della rete telematica.
4. Dirigente scolastico
Ha il diritto di revocare l’accessibilità temporanea ai laboratori informatici a chi non si attiene alle regole
stabilite.
Criteri per il sito Internet dell’istituto Per la predisposizione delle pagine web d’istituto valgono i criteri
generali stabiliti dalla normativa vigente. La Commissione Web, presieduta dal Dirigente Scolastico, ha il
compito di:
 stabilire i criteri medianti i quali si organizzerà il sito scolastico;
 visionare ed approvare i contenuti delle pagine stesse.
IL SITO DELL’ISTITUTO PUÒ CONTENERE:
 P.O.F.
 Ubicazione geografica e descrizione del territorio
 Orari di apertura della segreteria
 Organizzazione spazi, tempi e risorse
 Caselle di posta elettronica professionali dei docenti dell’istituto
 Progetti e attività con descrizione degli stessi
 Documentazione dei lavori
 Percorsi di approfondimento
 Foto e descrizione dei laboratori Lavori degli alunni
 Attività delle Commissioni
 Link di interesse generale e specifico in linea con i contenuti del POF
IL SITO NON DEVE CONTENERE:
 Dati personali degli insegnanti o di altri operatori scolastici;
 Indirizzi personali, e-mail e indirizzi web personali degli insegnanti o di altri operatori scolastici
Diritto Alla Privacy la normativa è a disposizione sul sito dell’istituto www.cossardavinci.com
Ai genitori si chiederà ad inizio anno di firmare una liberatoria per la pubblicazione sul sito della scuola dei
lavori dei propri figli e di eventuali foto in cui i ragazzi non siano riconoscibili. Ad insegnanti e altri adulti
verrà richiesta la liberatoria per la pubblicazione di foto, cognomi e altri lavori E’ consentito creare
collegamenti con altri siti soprattutto a carattere pedagogico, culturale o istituzionale pur nei limiti e nel
rispetto di quanto sopra esposto. Eventuali modifiche delle pagine devono essere inserite su Internet solo dal
responsabile del sito.
Internet scuola-famiglia
Questa parte di documento denominato PUA (Politica d’Uso Accettabile e Sicuro della Scuola ha lo scopo è di
condividere regole comuni per l’utilizzo sicuro di Internet sia a casa sia a scuola. Pertanto si invitano tutti i
genitori a prestare la massima attenzione ai principi e alle regole contenute nella PUA, in particolar modo alla
“netiquette” (cioè regole di utilizzo dei sistemi comunicativi telematici, mail, forum, chat, ecc.). Si auspica che
ogni genitore si impegni a farle rispettare ai propri figli anche in ambito domestico, primariamente assistendo i
ragazzi nel momento dell’utilizzo della rete e poi ponendo in atto tutti i sistemi di sicurezza che aiutino a
diminuire il rischio di imbattersi in materiale indesiderato Ad ogni inizio d’anno la PUA sarà illustrata a tutti i
genitori nel corso della prima riunione di classe, in special modo la parte riguardante Internet scuola/famiglia.
La PUA è allegata al POF d’Istituto e sarà affissa alla bacheca di ogni scuola e inserita nel sito web della
scuola http://www.cossardavinci.com
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Qualora i genitori lo ritenessero necessario si potranno organizzare incontri con i responsabili dell’Istituto per
le attività informatiche, al fine di avere maggiori chiarimenti sull’utilizzo sicuro di Internet.
5.6. REGOLAMENTO VIAGGI D’ISTRUZIONE
Approvato dal Collegio Docenti in data 2/09/2013
Criteri da Seguire per l’effettuazione dei viaggi d’istruzione
1. I Consigli di Classe dovranno programmare nell’ambito del lavoro da svolgere nel corso dell’anno e
notificare in termini precisi le visite e i viaggi, in tempo utile, in modo tale che gli organi collegiali possano
programmare l’eventuale attuazione di tali iniziative.
2. Tutte le iniziative devono essere adeguatamente preparate prima della visita o viaggio e, in sede conclusiva,
dovrà essere verificato o meno il raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Di tutto questo dovrà essere
presentata adeguata ed esauriente “relazione”.
3. Tutte le iniziative dovranno prevedere finalità formative tese all’accrescimento del bagaglio culturale degli
studenti, senza perdere di vista il tipo di studi del nostro Istituto.
4. Le mete dei viaggi di più giorni saranno scelte dal Dirigente Scolastico e dal Referente viaggi d’Istruzione,
tenendo conto dell’esperienza degli anni precedenti, delle condizioni di mercato e compatibilmente con le
disponibilità economiche degli studenti. Eventuali mete alternative potranno essere aggiunte soltanto se
inserite nell’ambito di progetti interni o esterni pervenuti e approvati in seguito.
5. I viaggi di più giorni verso destinazioni diverse dovranno essere realizzati possibilmente nello stesso
periodo e preferibilmente con un numero ridotto di classi per ogni méta.
I giorni concessi per i viaggi e visite d’istruzione sono così stabiliti:
 classe 1ˆ e 2ˆ: fino a tre giornate intere non consecutive in Italia o all’estero (paesi confinanti: Slovenia e
Austria, salvo disponibilità fondi), e fino a tre mattinate per visite guidate a mostre, musei, aziende, fiere,
nonché attività previste da specifici progetti.
 classe 3ˆe 4ˆ: fino a cinque giorni interi, eventualmente consecutivi, anche per viaggi di integrazione
culturale prioritariamente in Italia, eventualmente all’estero; fino a tre mattinate per visite guidate a mostre,
musei, aziende, fiere, nonché attività previste da specifici progetti.
 classe 5ˆ: fino a sei giorni interi, eventualmente consecutivi, anche per viaggi di integrazione culturale in
Italia o estero e fino a tre mattinate per visite guidate a mostre, musei, aziende, fiere, nonché attività
previste da specifici progetti.
 Studenti partecipanti a progetti didattici con finanziamento prevalentemente esterno: fino a otto
giorni anche consecutivi per viaggi in Italia e all’estero.
La procedura di attuazione è la seguente:
1. Quanto deliberato dai consigli di classe dovrà essere verbalizzato in modo sintetico;
2. La formale richiesta indirizzata al Dirigente Scolastico dell’Istituto dovrà invece essere stilata sugli
specifici modelli a disposizione sul sito web.
3. Tali modelli dovranno essere compilati in modo completo, fornendo tutte le informazioni richieste,
stampati e consegnati all’ufficio protocollo, nonché spediti per posta elettronica all’indirizzo
[email protected].
4. Il termine per l’invio è fissato al 31 ottobre 2013. Le domande presentate fuori termine, in modo
incompleto o senza gli elementi necessari non saranno prese in considerazione.
5. Saranno ammesse, con riserva, le domande presentate fuori termine solo se riguardanti iniziative specifiche
di cui si è avuta conoscenza dopo il 31 ottobre 2013.
NORME GENERALI CUI DEVONO ATTENERSI I DOCENTI
1. I docenti proponenti devono essere adeguatamente preparati sulle città e sulle destinazioni che si andranno a
visitare, e sono tenuti a predisporre lo specifico programma di visita/viaggio.
2. La preparazione del viaggio/visita è parte integrante del progetto formativo di classe ed è soggetta a verifica
al termine dell’iniziativa: non sono ammessi viaggi/visite non adeguatamente preparati e illustrati
dettagliatamente agli studenti.
3. Gli insegnanti accompagnatori nei diversi viaggi d’istruzione dovranno essere forniti di polizze assicurative
integrative riguardo alla responsabilità civile per danni arrecati a terzi e agli infortuni, salvo stipulazione di
assicurazione scolastica comprensiva anche dei rischi del personale docente accompagnatore. In caso
contrario i viaggi non saranno autorizzati.
4. Gli insegnanti accompagnatori dovranno essere forniti di:
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25.
a) Per visite/viaggi in Italia: carta d’identità o altro documento valido e Tessera Sanitaria Carta Regionale
dei Servizi.
b) Per visite/viaggi all’estero: carta d’identità valida per l’espatrio (non altre tessere ministeriali) o
passaporto regolarmente bollato, se necessario, e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi.
Ai diversi viaggi non potranno partecipare i familiari degli insegnanti; sarà possibile la partecipazione di
altro personale della scuola, se le esigenze di servizio lo permettono e su specifica autorizzazione del
Dirigente Scolastico.
Ai diversi viaggi non potranno partecipare i genitori degli alunni (normativa a parte per alunni portatori di
handicap).
Dovrà essere assicurato l’avvicendamento e la rotazione dei docenti accompagnatori nel corso degli anni.
Gli accompagnatori dovranno essere docenti delle classi che effettuano il viaggio e preferibilmente di
materie attinenti alla finalità del viaggio, salvo casi eccezionali autorizzati dalla dirigenza. Per i viaggi
all’estero si dovrà curare che almeno uno degli accompagnatori possieda una buona conoscenza della lingua
del paese da visitare o della lingua inglese.
L’effettuazione dei viaggi deve avvenire in periodi di bassa o media stagione, evitando di proporre iniziative
in alta stagione, che poi sono destinate a essere annullate a causa degli eccessivi costi.
Sono da evitare i giorni prefestivi e festivi, salvo nel caso di condizioni economiche più convenienti e con
l’approvazione di tutti gli studenti e docenti accompagnatori.
La realizzazione dei viaggi non dovrà cadere in coincidenza di attività istituzionali della scuola (elezioni
scolastiche, scrutini, attività di recupero, alternanza scuola lavoro, …).
È fatto divieto di compiere visite o viaggi d’istruzione nel mese di maggio, con l’eccezione per quelle
iniziative previste da specifici progetti o in occasione di eventi di particolare interesse.
Il programma dei viaggi non dovrà prevedere tempi morti (ore cosiddette a disposizione) e dovrà essere
accuratamente illustrato preventivamente agli studenti partecipanti.
È consigliabile evitare di scegliere come mete località molto lontane dalla sede della scuola, favorendo, per i
viaggi in Italia, la propria regione e quelle vicine. È opportuno evitare che nel corso degli anni le mete siano
sempre le stesse.
Per i viaggi all’estero sono da preferire i paesi più vicini, preferibilmente nell’ambito dell’Unione Europea,
e quelli confinanti con l’Italia.
È opportuno inoltre utilizzare il treno, ogni volta che sia possibile, in particolare per i viaggi di lunga
percorrenza e le località non direttamente collegate con la ferrovia dovranno essere raggiunte attraverso
un’oculata combinazione treno + pullman. Da evitare l’utilizzo di supplementi rapidi.
È consentito l’uso del mezzo aereo, anche di compagnie low cost, abbinando il biglietto a una polizza
assicurativa e con il consenso delle famiglie.
Non potranno essere compiuti visite e viaggi d’istruzione se non vi partecipino almeno i tre quarti degli
studenti di ciascuna classe interessata.
Gli insegnanti proponenti i diversi viaggi d’istruzione sono tenuti a verificare preliminarmente la fattibilità e
la disponibilità degli studenti alla partecipazione, evitando di proporre iniziative destinate a essere in seguito
annullate.
Non potranno eseguirsi viaggi troppo costosi, onde permettere a tutti di partecipare, poiché la finalità è
culturale e non solo di svago, pertanto l’unitarietà della classe dovrà essere salvaguardata al massimo per
non venire meno al fine educativo.
Bisognerà accertare l’assoluta affidabilità e serietà delle agenzie di viaggio cui ci si affiderà in toto e che
saranno responsabili dell’organizzazione.
I viaggi dovranno essere programmati con la formula della mezza pensione, salvo indicazione diversa
espressa specificamente dagli studenti.
Sono consentiti i viaggi in orario notturno solo con “treno cuccette”; proibito assolutamente con il pullman.
È proibito altresì il raduno degli studenti in ore notturne.
È necessario che la sistemazione alberghiera proposta dalle agenzie, presenti sia per l’alloggio che per il
vitto, i necessari livelli di igiene e di benessere per i partecipanti.
È richiesta la partecipazione di almeno un insegnante accompagnatore ogni quindici o frazione di alunni;
per gli A.D.A. il numero di docenti accompagnatori aggiuntivi, sarà definito caso per caso. ai sensi della
normativa vigente.
Tutti i docenti partecipanti ai diversi viaggi dovranno usufruire della gratuità. Gli oneri per i docenti
accompagnatori aggiuntivi di cui al punto 24, qualora non rientrassero fra le gratuità, potranno essere
previsti a carico del Fondo d’Istituto o di fondi dedicati.
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26. Agli insegnanti accompagnatori, ove competano, sarà corrisposta l’indennità di missione e saranno
rimborsate le spese sostenute per il viaggio nella misura prevista dalle norme di legge o da quanto stabilito
in contrattazione d’Istituto con la R.S.U..
27. Alle gite e ai viaggi potranno partecipare, con l’incarico di accompagnatori, anche A.T.A., con
l’autorizzazione del D.S.G.A. e del D.S.
28. I docenti e gli eventuali A.T.A., a norma delle vigenti disposizioni ministeriali in merito, dovranno
sottoscrivere dichiarazione di consenso all’accompagnamento degli alunni e di assunzione delle specifiche
responsabilità di vigilanza sugli stessi.
29. I docenti non accompagnatori durante i viaggi e le visite d’istruzione, non potendo svolgere normale attività
didattica per la totale assenza della classe, saranno a disposizione della scuola, per essere impegnati nella
sostituzione dei colleghi assenti.
30. I Consigli di Classe dovranno attenersi scrupolosamente a quanto deliberato dal Consiglio d’Istituto e per
quanto non specificatamente menzionato, si fa riferimento alle normative ministeriali.
NORME GENERALI CUI DEVONO ATTENERSI GLI STUDENTI
1. A norma delle vigenti disposizioni in merito, i genitori o tutori degli studenti dovranno far pervenire alla
scuola il proprio assenso all’iniziativa stessa, il consenso alla partenza dell’allievo/a e l’impegno a versare la
quota che sarà indicata entro i termini stabiliti e la dichiarazione di essere a conoscenza che la scuola
declina ogni responsabilità per quanto riguarda l’incolumità delle persone e delle cose e il comportamento
degli alunni.
2. La somma, a titolo di acconto, dovrà essere versata individualmente sul c/c intestato all’Istituto, entro il
termine indicato.
3. La mancata adesione entro i termini indicati, comporta automaticamente l’annullamento del viaggio per
l’intera classe, qualora il numero dei partecipanti non raggiunga i tre quarti degli iscritti.
4. Qualora il viaggio non dovesse essere fatto, per ridotte adesioni, l’acconto sarà restituito.
5. Qualora uno o più studenti non confermassero la loro adesione dopo il versamento del primo acconto senza
adeguate e documentate motivazioni, l’acconto non sarà restituito ed eventuali spese saranno addebitate ai
rinunciatari, anche a seguito della revisione dei prezzi per gli altri partecipanti o dell’annullamento del
viaggio.
6. In caso di rinuncia motivata e documentata dopo il versamento del primo acconto o dell’intero importo,
potrà comunque essere trattenuta una quota per il pagamento di spese non rimborsabili (ad esempio biglietti
aerei, prenotazioni visite, ecc.) o per quanto fissato nei contratti sottoscritti con le agenzie di viaggio.
7. La quota di partecipazione per le gite di un giorno, in caso di mancata presenza alla partenza o rinuncia
entro sette giorni dalla partenza, senza adeguata e documentata motivazione, non sarà rimborsata.
8. Si rammenta agli studenti italiani che al momento della partenza devono essere muniti di:
a) Per visite/viaggi in Italia: carta d’identità o altro documento valido e Tessera Sanitaria Carta Regionale
dei Servizi..
b) Per visite/viaggi all’estero: carta d’identità valida per l’espatrio (non altre tessere ministeriali) o
passaporto regolarmente bollato, e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi.
9. Per gli studenti stranieri si rammenta che al momento della partenza devono essere muniti di:
a) Per visite/viaggi in Italia: carta d’identità italiana, permesso di soggiorno e Tessera Sanitaria Carta
Regionale dei Servizi.;
b) Per visite/viaggi in Unione Europea/area Schengen: carta d’identità italiana, permesso di soggiorno,
passaporto e Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi.;
c) Per visite/viaggi al di fuori dell’Unione Europea/area Schengen: carta d’identità italiana, permesso di
soggiorno, passaporto con i visti necessari per essere ammessi nello Stato da visitare e Tessera Sanitaria
Carta Regionale dei Servizi.
10. Le eventuali spese comportate dalle azioni scelte per risolvere i problemi determinati dal possesso di
documenti personali non regolari o scaduti, saranno addebitate agli studenti responsabili.
11. Gli allievi interessati secondo la propria sede di residenza, ad arrivi e partenze in località diverse da quelle
previste dal programma del viaggio, saranno autorizzati dal Dirigente Scolastico solamente previa richiesta
e dichiarazione scritta di entrambi i genitori (per gli studenti minorenni) da consegnare alla segreteria
didattica entro sette giorni prima della partenza.
12. Gli allievi non partecipanti ai viaggi, trattandosi di attività deliberate dagli organi collegiali, non sono tenuti
alla regolare frequenza delle lezioni.
Si ricorda che l'assenza degli alunni dalle lezioni senza grave, giustificato e documentato motivo, il giorno
successivo al rientro dal viaggio d’istruzione (sia in Italia, sia all’estero) comporterà necessariamente
l’adozione dei conseguenti provvedimenti disciplinari ed influirà sull’attribuzione del voto di condotta.
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REGOLE DI COMPORTAMENTO DA OSSERVARE DURANTE I VIAGGI.
1. Portare sempre con sé copia del programma con il recapito dell’hotel, un documento d’identità valido per
l’espatrio (carta d’identità) e la Tessera Sanitaria Carta Regionale dei Servizi (in originale o in copia se gli
originali sono depositati in albergo).
2. Non allontanarsi per nessun motivo dal gruppo senza esplicita autorizzazione degli accompagnatori (la
norma è valida anche per i maggiorenni).
3. Essere puntuali agli appuntamenti indicati dai docenti (colazione, partenza e quelli in corso di giornata) e
rispettare precisamente il programma culturale di viaggio/visita.
4. Il rispetto delle persone, delle cose e delle abitudini dell’ambiente in cui ci si trova è indice di civiltà e
premessa per un positivo rapporto con gli altri.
5. Dopo il rientro in albergo, evitare di spostarsi dalla camera assegnata o di turbare in qualunque modo il
diritto alla quiete degli altri ospiti.
6. Rispettare gli orari per il proprio e l’altrui riposo: evitare di porsi in situazione di stanchezza per il giorno
dopo, per non perdere la possibilità di fruire al massimo delle opportunità culturali e umane offerte dal
viaggio.
7. È vietato introdurre nelle stanze bevande alcoliche, sostanze e oggetti nocivi o pericolosi a qualunque titolo,
per ragioni di sicurezza, oltre che d’igiene. Resta tassativo il divieto di fumare in camera.
8. È severamente vietato allontanarsi dall’albergo nelle ore notturne.
9. Mantenere, nei confronti dei vari prestatori di servizi (personale dell’albergo, autisti, guide, referenti del
progetto, ecc.), un comportamento corretto e rispettoso dell’altrui lavoro.
10. Evitare in ogni luogo e situazione comportamenti chiassosi o esibizionistici che non sarebbero certamente
apprezzati e che potrebbero essere sanzionati dalle forze dell’ordine.
11. Tenere presente che eventuali danni arrecati a persone o a cose saranno addebitati al responsabile, se
individuato, o all’intero gruppo in caso diverso. Non sottovalutare neanche il danno d’immagine che
incidenti di questo tipo arrecano alla scuola ed agli studenti che ne fanno parte.
12. Eventuali danni, appropriazioni indebite o rumori molesti presso l’albergo potranno comportare la mancata
restituzione parziale o totale della cauzione.
13. È vietato l’uso del telefonino durante le attività programmate, e in particolare durante le visite guidate e
negli ambienti che si stanno visitando.
14. In caso di manifesto e/o ripetuto comportamento scorretto, tale da turbare il regolare svolgimento
dell’iniziativa culturale, saranno tempestivamente informate la Dirigenza Scolastica e le famiglie per gli
eventuali concordati provvedimenti che potranno prevedere anche il rientro anticipato dell’alunno/a, con
modalità, oneri e costi a carico della famiglia.
5.6. REGOLAMENTO DELLA PALESTRA
1. In palestra si può accedere solo se accompagnati dagli insegnanti di Educazione Fisica
2. gli spostamenti da e per la palestra avvengono con celerità e ordine, evitando di disturbare le altre classi e
mantenendo un comportamento irreprensibile
3. durante il tragitto classe-palestra e viceversa è vietato fumare
4. l’uso delle attrezzature è assolutamente vietato in assenza del proprio docente
5. si possono svolgere le lezioni solo se muniti di scarpette da ginnastica in buono stato e tuta e/o T-shirt,
comunque con abbigliamento consono
6. gli spogliatoi vanno lasciati in ordine
7. in palestra non si può colpire la palla in maniera violenta (comunque non con i piedi) per evitare danni a
persone o cose
8. in caso di pericolo gli alunni devono lasciare la palestra rispettando le istruzioni ricevute e seguendo il
percorso previsto dal piano di evacuazione.
9. avvisare sempre l’insegnante anche dei più piccoli traumi occorsi durante la lezione ( condizione
necessaria per poter compilare entro 48 ore gli appositi moduli di denuncia d’infortunio ai fini
assicurativi)
10. gli studenti esonerati sono tenuti alla presenza in palestra e saranno valutati per le attività non ginniche
che saranno loro affidate dai docenti;
11. è vietato l’uso di cellulari, videogiochi o altro materiale elettronico durante le attività didattiche anche da
parte dei “giustificati” ;
12. le classi in orario 3^e 4^ ora, per ovvi motivi, fanno ricreazione tra le 11.50 e le 12.00.
Per quanto non ulteriormente specificato, il comportamento deve seguire le indicazioni dettate dal
Regolamento d’Istituto.
5.7. REGOLAMENTO ATTI VIT À NEGOZI ALE
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(Approvato dal Consiglio d’Istituto nella riunione del 20 ottobre 2005)
ART. 1
Il Dirigente Scolastico nomina una commissione tecnica composta da:
 Dirigente scolastico
 Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (A.T.A)
 n. 1 rappresentante componente docenti
 responsabile Ufficio Tecnico
 n. 1 membro del Consiglio d’Istituto.
La commissione fa parte dell’Organigramma dell’Istituto e dura in carica un anno scolastico.
ART. 2
Alla commissione sono demandati i seguenti compiti:
 Esprimere pareri tecnici facoltativi in materia contrattuale a richiesta del Dirigente e del Consiglio
d’Istituto
 Predisporre le prescrizioni tecniche, capitolati, bandi di gara
 Stabilire i criteri e i punteggi per l’aggiudicazione della gara o contratto
 Esaminare la documentazione e accertarne la regolarità dopo aver proceduto all’apertura delle buste
 Stabilire i coefficienti e parametri di valutazione tecnica dei beni e servizi
 Formulare la graduatoria di merito in base a prospetti comparativi
In caso di necessità verrà acquisito il parere tecnico di un esperto di settore esterno
ART. 3
La Commissione nella prima riunione stabilisce i criteri e le modalità del proprio funzionamento. La
commissione può funzionare con almeno tre membri e le decisioni vengono prese a maggioranza relativa
La commissione conclude i propri lavori con un verbale a firma di tutti i componenti presenti. Le operazioni di
verbalizzazione saranno effettuate direttamente dalla commissione che provvederà alla nomina, nel proprio
interno, di un componente con funzioni di segretario
ART. 4
Le decisioni prese dalla commissione nel suo interno saranno esecutive solo dopo la prescritta verifica di
legittimità da parte della Giunta Esecutiva e la delibera di approvazione del Consiglio d’Istituto
ART. 5
Le disposizioni di cui al presente regolamento avranno applicazione dall’anno scolastico 2005/2006
5.8. REGOLAMENTO CIRCOLAZIONE MEZZI ALL’INTERNO DELL’AREA SCOLASTICA,ACCESSO E SOSTA
(approvato dal Consiglio d’Istituto nella riunione del 4 aprile 2007)
1. È consentito l’accesso con la macchina nel cortile dei plessi scolastici ai genitori o chi ne fa le veci di
alunni diversamente abili per un ingresso e una uscita più agevoli
2. l’accesso ed il parcheggio delle autovetture negli spazi recintati di pertinenza della scuola sono riservati
agli insegnanti ed al personale A.T.A.
3. moto, motorini e biciclette devono essere sistemati in modo ordinato nelle aree destinate a raccogliere tali
mezzi
4. I parcheggi di cui sopra sono incustoditi e pertanto la scuola, non potendo garantire la custodia dei mezzi
di cui trattasi, non assume responsabilità di alcun genere per eventuali danni o furti a carico dei mezzi
medesimi
5. I mezzi devono procedere a passo d’uomo e con prudenza allorché transitano su aree interne di pertinenza
della scuola
6. In casi di emergenza, per comportamenti non prudenti o quando si ravvisano difficoltà di funzionamento e
di uso degli spazi interessati, il Dirigente Scolastico può adottare i provvedimenti opportuni, anche di carattere
restrittivo
7. I veicoli degli operatori che devono effettuare interventi di manutenzione nella struttura scolastica ed i
veicoli delle ditte per il rifornimento dei distributori automatici di bevande sono autorizzati ad entrare nelle
aree, procedendo a passo d’uomo e con prudenza.
8. In caso di mancato rispetto del Regolamento potranno essere adottati provvedimenti di carattere restrittivo
(ad es. l’intervento del carro attrezzi per la rimozione forzata), nonché, per il personale della scuola, l’avvio
di uno specifico provvedimento disciplinare individuale.
5.9. REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DI PRESTITO GRATUITO (COMODATO) DEI LIBRI DI TESTO AGLI ALUNNI
(approvato dal Consiglio d’Istituto nella riunione del 27 aprile 2007)
78
Art. 1
L’Istituto Statale d’Istruzione Professionale “Ranieri Mario COSSAR – Leonardo da VINCI” di Gorizia, per
sostenere il diritto allo studio dei propri allievi, prosegue anche nell’anno scolastico 2006/2007 il Servizio di
prestito gratuito (comodato) dei libri di testo agli alunni delle classi prime e seconde che ne facciano richiesta.
Art. 2
Il Servizio di cui all’articolo n.1 sarà garantito con la copertura finanziaria prevista dal Decreto della Giunta
Regionale del Friuli Venezia Giulia n° 823/cult dd 18.04.2004, ripresa con nota 13498/CULT 2IO ISTR 5 dd.
8 maggio 2006 della stessa amministrazione, e con le modalità stabilite dall’allegata circolare recante
«Disposizioni per l’attuazione dell’intervento avente ad oggetto “Concessione di finanziamenti alle Istituzioni
scolastiche che provvedono alla fornitura di libri di testo in prestito gratuito (comodato) agli alunni della
scuola secondaria di primo e di secondo grado”».
Art. 3
Tenuto conto delle disponibilità finanziarie previste, considerando le caratteristiche degli indirizzi
dell’Istruzione professionale e la tipologia dell’utenza, si stabilisce di dare priorità all’acquisizione di libri di
testo, per il servizio di comodato, riferiti all’area comune che riguarda quindi quelle discipline che sono
proprie di tutti gli indirizzi di studio professionali.
Art. 4
I testi che saranno oggetto del servizio riguarderanno le seguenti tipologie riferite al paragrafo 2.4 della
circolare esplicativa del Decreto della Giunta Regionale n° 823/cult dd 18.04.2004:
1. Tipologia a): manuali regolarmente adottati, con reclusione dei testi di sola esercitazione. Fanno parte di
questa categoria i libri di testo delle seguenti discipline : italiano ,storia, lingua straniera inglese,
matematica e informatica, scienze della terra e diritto ed economia;
2. Tipologia b): altri testi e materiale didattico anche multimediale prodotti direttamente dalla scuola, purché
aventi funzione effettivamente sostitutiva di libri di testo. Fanno parte di questa categoria dispense cartacee
o su supporto multimediale.
3. Tipologia c): vocabolari, atlanti e testi di narrativa utilizzati nell’attività didattica.
Art. 5
Il servizio sarà attivato a partire dal mese di settembre 2006 su specifica richiesta della famiglia degli allievi.
All’allievo verranno concessi in comodato gratuito dietro corrispettiva assunzione di responsabilità della
famiglia o dell’esercente la patria potestà ad accettare le clausole/obblighi del comodato d’uso che prevedono,
in caso di uso scorretto del materiale, di comportamenti negligenti o di volontarietà nel procurare
danneggiamenti al/ai testo/i affidato/i la corresponsione di una penale pari al 50% (cinquanta %) del prezzo di
acquisto del testo da parte della scuola. La valutazione dello stato di usura e/o di danneggiamento dei materiali
forniti in comodato sarà stabilita, con insindacabile giudizio, dal/i referente/i il servizio di comodato.
Art. 6
Il servizio di comodato gratuito sarà gestititi da personale scolastico all’uopo individuato a cui saranno
riconosciuti adeguati incentivi quantificati in sede di contrattazione decentrata d’istituto.
79
6.1.
6.2.
6.3.
CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI
CR0N0GRAMA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVI TÀ PROGETTUALE
PROGETTI CURRICOLARI E EXTRA CURRICOLARI
6.1. CRITERI DI ATTUAZIONE DEI PROGETTI
Approvato dal Collegio Docenti in data 25 giugno 2013
Criteri per l’attuazione dei progetti – Anno Scolastico 2013/2014
1.
trasversalità: i contenuti dei progetti devono riguardare il maggior numero possibile di allievi,
indipendentemente dagli indirizzi seguiti;
equità: qualora i progetti riguardino indirizzi specifici, verrà garantito ad ogni indirizzo l’opportunità di
fruire di un uguale numero di progetti;
adesione degli allievi: non viene dato corso ad un progetto se non riceve l’adesione di almeno 12 allievi;
finanziamenti autonomi: viene dato corso al progetto se questo gode di finanziamenti specifici;
ridimensionamento: i progetti potranno subire un ridimensionamento in base all’entità del/i
finanziamento/i o alla disponibilità dei fondi;
opportunità didattico/educativa: verrà dato corso al/i progetto/i dopo un’attenta considerazione del
contesto didattico/educativo in cui si collocano.
2.
3.
4.
5.
6.
6.2. CRONOGRAMMA PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ PROGETTUALE
N.
01
Attività
Presentazione progetti per bandi
Attori
Docenti referenti
Periodo
Giugno 2013
02
Presentazione progetti normali
Docenti referenti
Settembre 2013
03
Approvazione progetti completi
Collegio Docenti
Settembre/ott. 2013
04
Approvazione progetti completi
Consiglio d’Istituto
Ottobre 2013
05
Predisposizione programma annuale
D.S e D.S.G.A.
Ottobre 2013
06
Definizione importi spesa
D.S. e D.S.G.A.
Ottobre 2013
07
Inserimento progetti nelle attività di classe
Consigli di classe
Ottobre 2013
08
Avvio progetti con nomina
D.S.
Ottobre 2013
09
Monitoraggio progetti
Docenti referenti
Febbraio 2014
10
Eventuali dichiarazioni rinuncia
Docenti referenti
Febbraio 2014
11
Relazioni finali verifica e valutazione
Docenti referenti
Termine progetto o entro
11 giugno 2014
12
Relazioni finali per progetti con
finanziamento esterno
Docenti referenti
Termine progetto o entro
11 giugno 2014
13
Presentazioni schede finanziarie
Docenti referenti con
D.S.G.A.
Termine progetto o entro
30 giugno 2014
NORME GENERALI CUI DEVONO ATTENERSI I DOCENTI
1. I progetti devono essere presentati dai docenti referenti utilizzando l’apposita modulistica entro e non oltre il
termine fissato dal Dirigente Scolastico: in genere entro il mese di settembre, salvo periodi precedenti per le
iniziative che possono accedere a finanziamenti esterni. I progetti devono essere firmati e vanno presentati
in cartaceo all’ufficio protocollo, nonché una copia su file, inviata all’indirizzo [email protected].
2. Successivamente alla presentazione i progetti devono essere approvati dagli organi collegiali, inseriti nel
P.O.F. e devono essere definiti gli importi di spesa ammissibili, di competenza della D.S. e della D.S.G.A.:
l’avvio non può essere precedente al completamento di queste fasi.
3. Il Dirigente Scolastico autorizza l’avvio dei progetti, con nomina scritta individuale, dove sono indicati
anche gli importi di spesa ammissibili (se previsti) e il numero di ore di docenza e/o di non docenza
autorizzate.
80
4. I progetti devono essere inseriti nell’ambito delle attività programmate dai singoli Consigli di classe.
5. Entro il mese di febbraio sono somministrate ai docenti referenti di cui al punto precedente schede di
monitoraggio, per verificare lo stato di avanzamento dell’attuazione dei progetti. Nel caso i progetti non
siano più fattibili, i docenti referenti sono tenuti a compilare e consegnare all’ufficio protocollo le
dichiarazioni di rinuncia, redatte sull’apposita modulistica.
6. Al termine della realizzazione dei progetti e comunque entro il termine fissato dal Dirigente Scolastico, in
genere entro il termine dell’anno scolastico, i docenti referenti sono tenuti a compilare e consegnare le
relazioni finali, utilizzando l’apposita modulistica. Le relazioni devono essere firmate e vanno presentati in
cartaceo all’ufficio protocollo, nonché una copia su file, inviata all’indirizzo [email protected].
7. Per i progetti con finanziamento esterno, che necessitano di una rendicontazione particolare richiesta dagli
enti finanziatori, in aggiunta alle relazioni di cui al punto precedente i docenti referenti sono tenuti a
compilare e consegnare anche le relazioni particolari, preparate sulla modulistica dedicata.
8. Le schede finanziarie vanno compilate individualmente dai docenti referenti assieme alla D.S.G.A..
9. Gli importi di spesa ammissibili e il numero di ore di docenza e/o di non docenza autorizzate, di cui al punto
3. non possono essere modificati in eccesso, salvo con successiva nomina scritta individuale da parte del
Dirigente Scolastico.
10. I progetti esterni pervenuti ad anno scolastico iniziato, possono essere avviati in deroga a quanto stabilito
dal punto 2., solo con l’autorizzazione straordinaria del Dirigente Scolastico.
5 . 3 . P R O G E T T I C U R R I C O L AR I E E X T R A C U R R I C O L A R I
Docente
responsabile
La Stella
Titolo del progetto
Teatro in lingua inglese
Macbeth
Scuola e territorio
Manualità creativa con il
diversamente abile
Manualità creativa con il
diversamente abile
Manualità creativa con il
diversamente abile
Sicurezza IRSS
Indirizzo
Classi
Caratteristica
Protocollo
20 di varie
classi
3AS, 3BS
Prosecuzione
Agosto 2013
Prosecuzione
Ottobre 2013
1AS
Prosecuzione
Ottobre 2013
Tundo
1BS
Prosecuzione
Ottobre 2013
Napoli
2AS
Prosecuzione
Ottobre 2013
Samar
Classi che lo
hanno scelto
Prosecuzione
Ottobre 2013
De Nicolo e
Venturini
Napoli
PROGETTI già approvati e finanziati 2013/2014
Titolo del progetto
Docente responsabile
Indirizzo Classi
1AMO, 2AMO,
3AMO, 4AMO,
5AMO
LANAtura
Coszach
Didattica
laboratoriale nelle
istituzioni scientifiche
Samar
Classi prime e
seconde
Cambridge 2013 2014
La Stella
Lanza
Lingue comunitarie
Ragazzi Insieme in
Friuli Venezia Giulia
Samar
Classi prime e
seconde
Il quotidiano in classe
Turus
Tutte le classi
interessate
Mittelmoda District
Coszach
1AMO, AMO,
3AMO, AMO,
5AMO
Caratteristica
Protocollo
Prosecuzione
Interregionale
Giugno 2009
Nuova
elaboraz,MIUR
L. 6/2000
Prosecuzione
Fond CariGO
Prosecuzione
Fond CariGO
Prosecuzione
Osserv. perm.
giovani editori
Nuova
elaboraz.
Mittelmoda
International
Settembre
2013
Giugno 2013
Giugno 2013
Maggio
2013
Giugno 2013
81
Lab
PROGETTI già approvati e in attesa di finanziamento 2013/2014
Indirizzo Classi
Caratteristica
Protocollo
Varie classi
Circa 100
Secondo
necessità
Prosecuzione
Regione FVG
Nuova
elaborazione
Regione FVG
Giugno
2013
Giugno
2013
Di Filippo
Vari studenti
Iess
Tutte le classi
interessate
Prosecuzione
Regione FVG
Nuova
elaborazione
Regione FVG
Giugno
2013
Giugno
2013
La Stella
Lanza
Lingue
comunitarie
Prosecuzione
Regione FVG
Giugno
2013
Coszach
1AMO, 2AMO,
3AMO, 4AMO,
5AMO
Luglio
2013
Educational Drama
Laboratori teatrali
multimediali
Network scuola impresa
2013/2014
D’Auria
Studenti
interessati
Gorlato
Le pietre e i cittadini
D’Auria
Classi quarte
Manutenzione e
ass tecnica
Classi interessate
Nuova
elaborazione
Regione FVG Rete
moda
Nuova
elaborazione
Ass I.A.V.
Prosecuzione Elis –
Telecom Italia
Giugno
2013
Assistente di madrelingua
tedesca
MerlettiAMO Merletto e
Moda
Tirel
Nuova
elaborazione
Italia Nostra
Roma
Prosecuzione
MIUR
Prosecuzione
Fondazione Scuola
Merletti
Titolo del progetto
Multiculturalità – incontri
con mediatori cultur.
Sostegno alla prima
integrazione scolastica di
allievi privi della conoscenza
della lingua italiana
Integrazione scolastica alunni
stranieri. Italiano L2
La memoria della Grande
guerra: luoghi, eventi,
personaggi in Italia e oltre
confine
Cambridge 2013 2014
Certificazione Trinity Grade
6
NET work
Docente
responsabile
De Santis
De Santis
Coszach
1AS, 1BS, 2AS,
2AE, 3AE, 4AE,
1AMO, 2AMO,
3AMO
Giugno
2013
Maggio
2013
Maggio
2013
Giugno
2013
82
7.1.
7.2.
7.3.
7.4.
SCANSIONE TEMPORALE DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 3°
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL.4°-5
CALENDARIO
8.1.
SCANSIONE TEMPORALE DELLE ATTIVITÀ DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Soggetto
Consiglio di Classe
Attività
Programmazione della attività di A.S.L.
Indicazione degli obiettivi
Scelta dei settori di effettuazione
Nomina dei docenti tutor
Valutazione di percorsi di A.S.L.
Insegnante referente
Individua le aziende/enti
Contatta le aziende/enti
Cura i contatti con il referente attività A.S.L.
(Samar)
Propone i docenti tutor
Assegna gli studenti alle ditte
Predispone il piano di tutoraggio
Insegnante tutor
Raccoglie il materiale (convenzioni, fogli
presenze e schede valutazione)
Partecipa come commissario agli esami
finali: predispone le valutazioni e le
certificazioni delle competenze.
Effettua una visita nell’ente/ditta per
settimana (in relazione al monte ore della
propria disciplina)
Si coordina con l’insegnante referente
Svolge il ruolo di figura referente per ogni
studente tirocinante
Partecipa come commissario agli esami finali
(un docente per classe)
Esegue attività di sorveglianza durante le
attività di recupero
Periodo
Consigli di classe della
programmazione
Consigli di classe della
programmazione
Consigli di classe della
programmazione
Consigli di classe di ottobre
2013
Scrutinio finale o inizio anno
successivo
Al più presto, almeno 2 mesi
prima dell’attività di A.S.L.
Almeno 2 mesi prima
dell’attività di A.S.L.
Durante tutto il periodo di
preparazione e svolgimento
dell’A.S.L.
Durante i Consigli di classe di
gennaio 2014 o con contatti
diretti nel mese di novembre
2013
Due settimane prima
dell’attività di A.S.L.
Due settimane prima
dell’attività di A.S.L.
Al termine dell’attività di
A.S.L.
Durante gli esami finali
Durante l’attività di A.S.L.
Durante l’attività di A.S.L
Durante l’attività di A.S.L
Durante gli esami finali
In orario extracurricolare
durante l’anno scolastico
7.2 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL. 3°
83
Classi TERZE Anno Scolastico 2013/2014
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
L’attività di Alternanza Scuola Lavoro (A.S.L.) nelle classi Terze dell’Istituto Professionale è parte
integrante dell’attività didattica curricolare, come previsto dall’articolo 5, comma 2., lettera d) del D.P.R.
87/2010. Pertanto è soggetta ad attività di programmazione del Consiglio di Classe, Verifica e Valutazione
e Certificazione delle Competenze e utilizza gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dal comma 3.
dell’articolo 5 citato.
Non essendoci più gli esami di qualifica ed essendo presenti alcune criticità nella scelta del periodo, a causa
di sovrapposizioni con altre classi o scuole e indisponibilità di enti nel periodo di fine anno scolastico, si
prevede la realizzazione per tutti gli indirizzi di un periodo unico di A.S.L., al fine di agevolare gli
aspetti organizzativi e gestionali.
Complessivamente l’A.S.L. durerà tre settimane, nel periodo compreso fra lunedì 10 e sabato 29 marzo
2014 (nel 2014 non sarà da recuperare la festività dei Santi Ilario e Taziano, Patroni di Gorizia, in quanto il
16 marzo cade di domenica).
Per tutti i settori, la durata di tre settimane è stata suggerita dagli Enti e dalle aziende in cui si svolge
l’attività di A.S.L., poiché due settimane non sono sufficienti a produrre un’esperienza completa,
soprattutto nella fase applicativa (prima settimana osservazione, seconda settimana esercitazione, terza
settimana applicazione autonoma).
La collocazione nel mese di marzo, dopo aver terminato il secondo periodo che si conclude sabato 8 marzo,
permette di lavorare intensamente nei primi due periodi completi e di lasciare un periodo rimanente
sufficientemente lungo per terminare tutte le attività didattiche programmate.
Le classi Terze dell’indirizzo dei Servizi Socio Sanitari svolgeranno l’A.S.L. negli Asili Nido, quella
dell’indirizzo dei Servizi Commerciali negli Uffici prevalentemente del settore Pubblico, quella
dell’indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali – Moda prevalentemente nei negozi di abbigliamento.
Al termine dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, sarà predisposta per tutti gli studenti una verifica
scritta finale a scuola (questionario), cui farà seguito un breve colloquio. Le valutazioni, assieme a quelle
espresse dai tutor aziendali, concorreranno alla compilazione di un modello di certificazione delle
competenze di Alternanza Scuola Lavoro, come richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il F.V.G.,
condizione necessaria per accedere ai fondi previsti dalla L. 440/1997.
Le due sezioni dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica svolgeranno attività di A.S.L. all’interno
della scuola, solo se sarà predisposto dai Consigli di Classe un opportuno progetto; in caso contrario
svolgeranno normale attività didattica.
7.3 ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL.4°
Classi QUARTE Anno Scolastico 2013/2014
1.
2.
3.
4.
5.
L’attività di Alternanza Scuola Lavoro (A.S.L.) nelle classi Quarte dell’Istituto Professionale è parte
integrante dell’attività didattica curricolare, come previsto dall’articolo 5, comma 2., lettera d) del D.P.R.
87/2010. Pertanto è soggetta ad attività di programmazione del Consiglio di Classe, Verifica e Valutazione
e Certificazione delle Competenze e utilizza gli spazi di autonomia e flessibilità previsti dal comma 3.
dell’articolo 5 citato.
Non essendo previsti finanziamenti da parte della Regione Autonoma FVG, a valere sui Fondi Sociali
Europei, per le attività di Alternanza Scuola Lavoro, si prevede la realizzazione per tutti gli indirizzi di un
periodo unico di A.S.L. a fine anno scolastico, al fine di agevolare gli aspetti organizzativi e gestionali.
Complessivamente l’A.S.L. durerà quattro settimane, nel periodo compreso fra lunedì 2 e sabato 28
giugno, di cui una settimana durante il periodo scolastico e tre settimane dopo il termine delle lezioni.
Per tutti i settori, la durata di quattro settimane è stata suggerita dagli Enti e dalle aziende in cui si svolge
l’attività di A.S.L., perché due settimane non sono sufficienti a produrre un’esperienza completa,
soprattutto nella fase applicativa (prima settimana osservazione, seconda settimana esercitazione, terza e
quarta settimana applicazione autonoma).
L’A.S.L. per questi studenti proseguirà all’inizio dell’anno scolastico 2014/2014, quando le nuove classi
quinte (tutte o gran parte) svolgeranno il periodo di attività dal 1° al 27 settembre 2014 (due settimane
prima dell’inizio delle lezioni e due settimane all’inizio dell’anno scolastico).
84
6.
7.
Le classi Quarte dell’indirizzo dei Servizi Socio Sanitari svolgeranno l’A.S.L. nei Centri per Anziani,
quella dell’indirizzo dei Servizi Commerciali negli Uffici dei settori pubblico e privato, quella
dell’indirizzo Produzioni Industriali e Artigianali – Moda nelle sartorie e nei negozi di abbigliamento. I
settori (meccanico, elettrico o elettronico) che riguarderanno gli studenti delle due sezioni dell’indirizzo
Manutenzione e Assistenza Tecnica, saranno scelti dai consigli di classe, i quali individueranno anche i
docenti referenti.
Al termine dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, sarà predisposta per tutti gli studenti una verifica
scritta finale a scuola (questionario), cui farà seguito un breve colloquio. Le valutazioni, assieme a quelle
espresse dai tutor aziendali, concorreranno alla compilazione di un modello di certificazione delle
competenze di Alternanza Scuola Lavoro, come richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il F.V.G.,
condizione necessaria per accedere ai fondi previsti dalla L. 440/1997.
7.3b ALTERNANZA SCUOLA LAVORO CL.5°
Classi QUINTE Anno Scolastico 2013/2014
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Nelle classi Quinte, le ultime del vecchio ordinamento, chiarito che ai sensi del D.P.R. 87/2010, art. 8, le
ore previste sono 132 per il biennio Quarta-Quinta, analogamente a quanto realizzato durante gli anni
precedentisi si provvederà a realizzare un percorso comprendente più di 66 ore.
Non essendo previsti finanziamenti da parte della Regione Autonoma FVG, a valere sui Fondi Sociali
Europei, per le attività di Alternanza Scuola Lavoro, si prevede la realizzazione dell’attività in due periodi
distinti, essendoci oggettive difficoltà manifestate dalle ditte per l’accoglienza degli stagisti nei periodi di
fine d’anno nei settori industriali.
Complessivamente l’A.S.L. durerà tre settimane, dal 2 al 21 dicembre 2013, per le classi dei Servizi
Sociali e della Moda, e dal 27 gennaio al 15 febbraio 2014 per le classi dei settori Meccanico ed Elettrico.
Le classi che svolgeranno l’A.S.L. nel mese di dicembre avranno la possibilità, compatibilmente con la
disponibilità delle ditte, di proseguire l’esperienza anche durante le vacanze natalizie, recuperando buona
parte delle 66 ore previste dal citato D.P.R..
Per tutti i settori, la durata di tre settimane è stata suggerita dagli Enti e dalle aziende in cui si svolge
l’attività di A.S.L., perché due settimane non sono sufficienti a produrre un’esperienza completa,
soprattutto nella fase applicativa (prima settimana osservazione, seconda settimana esercitazione, terza
settimana applicazione autonoma).
Le classi Quinte dell’indirizzo dei Servizi Sociali svolgeranno l’A.S.L. nei Centri per Disabili, quella
dell’indirizzo Abbigliamento e Moda nelle sartorie e nei negozi di abbigliamento, quelle dei settori
Meccanico ed Elettrico nei rispettivi ambiti industriali.
Al termine dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, sarà predisposta per tutti gli studenti una verifica
scritta finale a scuola (questionario), cui farà seguito un breve colloquio. Le valutazioni, assieme a quelle
espresse dai tutor aziendali, concorreranno alla compilazione di un modello di certificazione delle
competenze di Alternanza Scuola Lavoro, come richiesto dall’Ufficio Scolastico Regionale per il F.V.G.,
condizione necessaria per accedere ai fondi previsti dalla L. 440/1997.
Per il recupero di parte delle 66 ore di cui al D.P.R. 87/2010 potranno eventualmente essere inserite nelle
classi 5ˆAS, 5ˆBS, 5ˆAEL, 5ˆAMC e 5ˆAMO, 10 o 20 ore extracurricolari, utilizzate per attività formative
che rientrano nel Programma Specifico n .14, se rifinanziato.
Per le classi dei Servizi Sociali e della Moda la scelta del mese di dicembre, subito dopo il termine del
primo periodo che termina il 30 novembre 2013, permette di lasciare un periodo rimanente
sufficientemente lungo per terminare il programma, realizzare l’eventuale tradizionale viaggio d’istruzione,
preparare il documento del 15 maggio, nonché preparare l’esame di Stato, in modo più adeguato e
continuativo. Gli esami finali si svolgeranno all’inizio di gennaio 2014.
Per le classi del classi dei settori Meccanico ed Elettrico, la scelta del periodo più avanzato comporterà la
necessità di svolgere preferibilmente l’eventuale tradizionale viaggio d’istruzione entro il mese di dicembre
2013. In tale modo rimarrà un periodo sufficientemente lungo per terminare il programma, preparare il
documento del 15 maggio, nonché preparare l’esame di Stato, in modo più adeguato e continuativo.
85
7.4. CALENDARIO
CALENDARIO attività Alternanza Scuola Lavoro
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
Classi
5ˆ AS
Servizi Sociali - Disabili
5ˆ BS
Servizi Sociali - Disabili
5ˆ AMO
Moda
5ˆ AEL
Elettrici
5ˆ AMC
Meccanici
Classi
3ˆ A Servizi Socio Sanitari
Asili Nido
3ˆ B Servizi Socio Sanitari
Asili Nido
3ˆ A Servizi Commerciali
3ˆ AMO Produzioni
Industriali e Artigianali
3ˆ A Manutenzione e
Assistenza Tecnica
3ˆ B Manutenzione e
Assistenza Tecnica
Classi
4ˆ AS
Servizi Sociali - Anziani
4ˆ BS
Servizi Sociali - Anziani
4ˆ A Servizi Commerciali
4ˆ AMO
Moda
4ˆ A Manutenzione e
Assistenza Tecnica
4ˆ B Manutenzione e
Assistenza Tecnica
Durata
classi Quinte
Periodo
Docenti referenti
3 settimane
2 - 21 dicembre 2013
DE NICOLO
3 settimane
2 - 21 dicembre 2013
VENTURINI
3 settimane
2 - 21 dicembre 2013
COSZACH
3 settimane
27 gennaio - 15 febbraio 2014
COCETTA
3 settimane
27 gennaio - 15 febbraio 2014
GALLESIO
Durata
classi Terze
Periodo
Docenti referenti
3 settimane
10 - 29 marzo 2014
NAPOLI
3 settimane
10 - 29 marzo 2014
TUNDO
3 settimane
10 - 29 marzo 2014
ZIANI
3 settimane
10 - 29 marzo 2014
COSZACH
Attività non prevista
Attività non prevista
Durata
4 settimane
(1 +3)
4 settimane
(1 +3)
4 settimane
(1 +3)
4 settimane
(1 +3)
4 settimane
(1 +3)
4 settimane
(1 +3)
classi Quarte
Periodo
Docenti referenti
2 - 28 giugno 2014*
DE NICOLO
2 - 28 giugno 2014*
PUJA
2 - 28 giugno 2014*
ZIANI
2 - 28 giugno 2014*
COSZACH
2 - 28 giugno 2014*
Settori da individuare
2 - 28 giugno 2014*
Settori da individuare
da nominare in C.d.C.
da nominare in C.d.C.
* Prevista prosecuzione dal 1 al 27 settembre 2014 come A.S.L. classi quinte a.s. 2014/2015
86
8.1.
8.2.
8.3.
8.4.
P . O . F . P I A N O O F F E R T A F O RM A T I V A E . D . A. C. P . T .
PROGETTI
CORSI ATTIVATI 2013/14
PIANO ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTI CULTURALI
8.1. P.O.F. PIANO OFFERTA FORMATIVA
Il Centro Territoriale Permanente della Provincia di Gorizia è stato istituito, in base all'O. M. 455/97, nell'a.s.
1998/1999 presso la Scuola Media Statale "E. Giacich" di Monfalcone (GO) con sede staccata presso la Scuola
Media Statale "G. Favetti" di Gorizia. Nell'anno scolastico 1999/2000 il Centro Territoriale Permanente ha
avuto sede presso l'I.T.C. "L. Einaudi" - I.T.I. "G. Marconi" di Staranzano con sede staccata presso l'Istituto
Professionale per i Servizi Commerciali di Gorizia. In data 13 ottobre 2000. prot. 00p/4105, con decreto del
Provveditorato agli Studi di Gorizia è stato istituito il C.T.P. di Gorizia c/o l’Istituto Superiore d’Istruzione
Professionale “R.M. COSSAR – L. da VINCI”, con annessa scuola carceraria, autonomo nella Sua gestione dal
Centro funzionante c/o l’I.T.C. “L. Einaudi” di Staranzano.
Fasce di utenza cui il centro si rivolge
Alla domanda di formazione già esistente, si è aggiunta una larga fascia di utenza nuova che comporterà una
fase iniziale di accoglienza mirata a verificare le competenze già possedute ed alla stipula dei Patti Formativi,
ovvero, la predisposizione di un piano formativo in grado di tener conto delle varie esigenze dei singoli corsisti.
Gli utenti frequentanti i corsi E.d.A. rientrano in diverse tipologie:

Stranieri minorenni (minimo 15 anni di età)

Stranieri bisognosi di alfabetizzazione primaria in italiano

Stranieri bisognosi di alfabetizzazione avanzata in italiano

Italiani analfabeti primari ed analfabeti di ritorno non in possesso della licenza elementare o, se pure in
possesso, privi dei prerequisiti necessari

Italiani e stranieri interessati al conseguimento della licenza media (minimo 15 anni di età)

Italiani e stranieri interessati alla frequenza di tutti gli altri corsi (disoccupati, lavoratori dipendenti,
lavoratori autonomi, casalinghe, pensionati, studenti).

Adulti detenuti interessati al conseguimento della licenza media e/o a seguire altri percorsi formativo.
Le risorse
Il Coordinamento E.d.A. è for mato dal Diri gente Scolastico Coor dinatore del CTP e,
attualmente, dai seguenti docenti:

1 insegnante di lettere,

1 ins. di scienze e matematica,

1 ins. di lingua inglese,

1 ins. di educazione tecnica
3 ins. di scuola elementare (1 utilizzato presso la Scuola carceraria della Casa Circondariale di Gorizia
Percorsi formativi
I corsi di cultura generale, di lingua italiana per stranieri e quelli finalizzati al conseguimento del diploma di
licenza media avranno durata annuale, mentre tutti gli altri avranno un'organizzazione modulare flessibile (vedi
O. M. 455/97). Per i corsi di recupero della licenza media e di lingua italiana per stranieri si potranno attivare
dei percorsi integrati con Enti di Formazione Professionale Ulteriori percorsi formativi e/o livelli potranno
essere attivati i n corso d’anno su richiesta
Orario scolastico

Nei due corsi di recupero della licenza media (uno presso la Sede ed uno presso la Casa Circondariale di
Gorizia)
ogni singolo modulo orario ha durata di 40 minuti. Sono previste settimanalmente 17 unità orarie di
lezione + 4 unità orarie di recupero per l’intero anno scolastico, a cui vanno aggiunte, per il corso
funzionante presso la Sede, ulteriori moduli orari derivanti dal recupero di 20 minuti per ciascuna unità,
che vengono utilizzati per attività di potenziamento, recupero e tutoring per venire incontro alle esigenze
degli studenti-lavoratori che non possono contare su di uno studio giornaliero continuo.

Tutti gli altri corsi avranno durata dalle 20 alle 50 ore ciascuno, con 1 o 2 incontri settimanali, in orario
pomeridiano o serale; og Gli orari delle previste attività verranno concordati con l'utenza in base alle
necessità lavorative dei corsisti ni singolo modulo orario ha durata di 50 minuti.
Competenze
87
Gli obiettivi che dovranno essere raggiunti dai corsisti sono stati esplicitati in competenze, capacità relazionali
e trasversali nonché professionali.

Padronanza dei linguaggi e dei saperi di base

Apprendimento continuo come disponibilità ad aggiornarsi e ad apprendere

Spirito partecipativo come capacità di lavorare con gli altri

Spirito di autocritica come capacità di valutarsi

Analisi dei punti di vista e delle realtà come approccio alle altre culture

Flessibilità come disponibilità a cambiare e ad innovare

Riqualificazione personale e professionale per aumentare la propria capacità contrattuale sociale
Programmazione e metodologia
Obiettivi del Piano Formativo

Istituire percorsi individualizzati d'istruzione per adulti offerti attraverso la stipula di contratti formativi
tipizzati e volti al recupero dello svantaggio culturale, alla motivazione o rimotivazione allo studio per un
inserimento o reinserimento lavorativo o per una più elevata qualificazione professionale

Costituire in prospettiva un punto di riferimento sul territorio provinciale, o nell'area corrispondente al
15° distretto scolastico (Gorizia), per la promozione di concrete forme di collaborazione tra scuola statale
e Centri di Formazione Professionale

Creare opportunità d'Istruzione Permanente per quelle fasce d'utenza che sono uscite prematuramente
dalla fascia dell'obbligo

Educare la popolazione adulta all'interculturalità ed alla multimedialità

Predisporre interventi mirati a favore degli strati più deboli della società che, non partecipando al
processo produttivo, rischiano di essere emarginati o confinati nella condizione di non autosufficienza

Organizzare momenti d'incontro, indirizzati a divulgare l'attività del Centro e a raccogliere le esigenze di
formazione

Favorire l'orientamento al lavoro

Attivare forme di collaborazione con gli Enti Locali presenti sul territorio

Stabilire contatti interdistrettuali con altri Centri presenti nella Regione

Stabilire contatti con l'I.R.R.E. e con gli Enti preposti all'Educazione degli Adulti

Favorire il rientro nei percorsi d'istruzione e formazione di soggetti in situazione di marginalità.
Accoglienza e patto formativo
Uno degli aspetti innovativi del Centro è la negoziazione del percorso o Patto Formativo che prevede, all'inizio
dell'a.s., una fase d’accoglienza in cui i docenti rileveranno i bisogni, le aspettative e gli interessi di ciascun
iscritto.
Durante questa fase saranno individuati gli eventuali crediti culturali, riconoscimenti di moduli precedentemente
acquisiti, che potranno diventare elementi di differenziazione nel percorso di Istruzione e Formazione.
Sempre nella fase di accoglienza verranno definiti obiettivi, metodologie e tempi che stabiliranno il percorso
didattico.
Crediti e debiti formativi
Durante la fase d’accoglienza gli iscritti saranno valutati individualmente con prove e colloqui e verranno
individuate le competenze in loro possesso (crediti) e le lacune da colmare (debiti) per poter conseguire il
diploma di licenza elementare o media. Il Consiglio di classe delibererà il riconoscimento dei crediti e stabilirà il
periodo entro cui recuperare i debiti.
Le attività previste In base all'O. M. 455/97 sono:

Accoglienza, ascolto e orientamento

Programmazione dei percorsi formativi

Alfabetizzazione primaria funzionale e di ritorno anche finalizzata ad un eventuale accesso ai livelli
superiori di istruzione e di formazione professionale

Alfabetizzazione in italiano primaria, intermedia e avanzata per stranieri Apprendimento della
lingua e dei linguaggi

Sviluppo e consolidamento di competenze di base e di saperi specifici

Recupero e sviluppo di competenze strumentali culturali e relazionali idonee ad un'attiva
partecipazione alla vita sociale
Prospettive per il futuro
In base all'O.M. 455/97 e agli accordi presi fra il Ministero del Lavoro di concerto con il Ministero della
Pubblica Istruzione e con il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica (vedi L. 196/97), il
88
Coordinamento si attiverà al fine di prendere accordi con Enti e Istituzioni presenti sul territorio per promuovere
ed attivare progetti integrati di:

Formazione professionale con l'Ente Regionale

Riqualificazione

Orientamento al lavoro

Educazione Permanente
8.2.
PROGETTI
PROGETTI CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE
Titolo del progetto
Docente responsabile
Caratteristica
Acquisizione di com-petenze
Persoglia Trevisan
Nuova elaborazione
linguistiche per adulti
immigrati
Potenziamento competenza
Persoglia Trevisan
Prosecuzione
linguistica in lingua italiana
per studenti stranieri nelle
istituzioni scolastiche di ogni
ordine e grado
Sviluppo cultura artistica
Siconolfi
Prosecuzione
(Adulti detenuti)
Sviluppo cultura scientifica e
Siconolfi
Nuova elaborazione
informatica (Adulti detenuti)
Poesia e scrittura espressiva in Puntin
Prosecuzione
carcere
Acquisizione di com-petenze
Persoglia Trevisan
Nuova elaborazione
linguistiche per adulti
immigrati
PLIDA Certificazione di
Persoglia Trevisan
Nuova Elaborazione
conoscenza della Lingua
Italiana
Il PLIDA è un diploma di certificazione rilasciato dalla Società Dante Alighieri in base a una
convenzione con il Ministero degli Affari Esteri (n. 1903 del 4/11/1993).
Il PLIDA attesta la competenza in italiano come lingua straniera secondo una scala di sei
livelli, che rappresentano altrettante fasi del percorso di apprendimento della lingua.
I sei livelli del PLIDA, A1 A2 B1 B2 C1 C2 corrispondono ai livelli del Quadro comune
europeo di riferimento del Consiglio d’Europa (QCE):
PLIDA A1
A1 Q.C.E - livello di contatto (Breakstage)
Italiano iniziale
PLIDA A2
A2 Q.C.E. - livello di sopravvivenza (Waystage)
Italiano Fondamentale
PLIDA B1
PLIDA B2
B1 Q.C.E. - livello soglia (Threshold)
B2 Q.C.E. - livello progresso (Vantage)
Italiano Professionale
PLIDA C1
PLIDA C2
C1 Q.C.E. - livello dell'efficacia (Proficiency)
C2 Q.C.E. - livello della padronanza (Mastery)
LIVELLO B1
Il livello B1 segnala la capacità di comprendere testi parlati e scritti legati ad argomenti familiari. Chi lo
possiede può interagire in un contesto italofono in cui si trovi per turismo e può utilizzare la lingua
italiana anche per esprimere opinioni e dare spiegazioni in forma elementare
LIVELLO B2
Il livello B2 attesta una competenza nella lingua italiana spendibile in contesti legati alla formazione
scolastica (scuole e università) ed extrascolastica (formazione professionale e tirocini) e ad attività
lavorative che prevedano anche il rapporto con il pubblico (commercio, artigianato). Chi lo possiede può
socializzare con facilità in un ambiente italofono e utilizzare la lingua italiana per attività di lavoro
relative al proprio campo di specializzazione.
LIVELLO C1
89
Il livello C1 presuppone una notevole confidenza con la lingua e le realtà italiane, utilizzabile in attività
lavorative complesse (attività professionali in ambito commerciale, industriale, amministrativo). Chi lo
possiede può comprendere e produrre testi complessi individuandone anche i significati aggiunti, come
per esempio quelli che caratterizzano testi letterari.
LIVELLO C2
Il livello C2 certifica una competenza linguistica alta, paragonabile a quella di un madrelingua di buona
cultura e spendibile in tutti gli ambiti professionali. E' il livello previsto per insegnare l'italiano come L2 e
per assumere incarichi professionali di alta qualificazione.
Per gli allievi stranieri che frequentano le lezioni in orario scolastico della mattina una breve
presentazione sulla Certificazione sulle competenze della lingua italiana rilasciata dalla Società
Dante Alighieri.
Riconoscimenti.
La Certificazione di competenza in lingua italiana PLIDA è una delle quattro ufficialmente riconosciute
dal Ministero degli Affari Esteri della Repubblica italiana in base alla Convenzione n. 1903 del 4.11.1993.
Il PLIDA opera anche in base a una convenzione con l’Università “La Sapienza” di Roma (29.6.2004)
che rilascia un plauso scientifico alla Certificazione.
Inoltre, il PLIDA è riconosciuto anche dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (decreto
18.10.2002) e dal Ministero dell'Università e della Ricerca come titolo per l'immatricolazione
universitaria a condizioni agevolate degli studenti stranieri (prot. n. 1906 del 9.10.2006).
8.3.CORSI ATTIVATI 2013/14
Corsi per il recupero della III^ Media aperte fino all’inizio dell' anno scolastico venturo.
Corsi modulari ( informatica, sartoria, psicologia, lingue straniere, internet, autocad ) .
Le iscrizioni ai corsi di Italiano per Stranieri, per l’anno scolastico 2013/14, sono aperte anche ai
residenti in Slovenia, con pagamento di un contributo il cui importo verrà comunicato
successivamente, comunque prima dell’inizio del corso stesso.
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CORSO INTERNET BASE - PDF
FOTOGRAFIA DIGITALE 1 LIV - PDF
FOTOGRAFIA DIGITALE 2 LIV - PDF
CORSO SARTORIA - PDF
CORSO SLOVENO - PDF
CORSO TEDESCO - PDF
8.4.PIANO ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTI CULTURALI
Il Piano delle Attività 2013/14 e consulatabile sul dsito www.cossardavinci.com nel menu colonna destra alla voce
Corsi EDA/Piano annuale…
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