RISCHIO DA ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI RISCHIO BIOLOGICO Segnale di indicazione del “RISCHIO BIOLOGICO” Il rischio biologico in ambiente di lavoro si identifica con la determinazione del rischio di esposizione ad agenti biologici e con la conseguente strategia di prevenzione che richiede specifiche misure di protezione previste dagli adempimenti del Titolo X del D.Lgs. 81/08. Titolo X del D.Lgs. 81/08 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI Art. 266 Campo di applicazione Tutte le attività lavorative in cui vi è rischio di esposizione ad agenti biologici Le attività lavorative che espongono al rischio biologico vanno distinte in : attività che fanno uso deliberato di agenti biologici quali ad esempio •istituti di ricerca •industrie farmaceutiche attività che hanno una potenziale esposizione ad agenti biologici: •servizi sanitari •macellazione •lavorazioni delle carni •allevamento del bestiame DEFINIZIONI (art. 267) Agente Biologico Microrganismo Coltura cellulare qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari Agenti biologici Oltre a • VIRUS • BATTERI • FUNGHI • ENDOPARASSITI Anche: • prodotti dei microrganismi • prioni (agenti causali del morbo della “mucca pazza”) • prodotti cellulari di origine vegetale o animale (peli, forfore animali, fibre tessili) • artropodi (insetti, zecche, acari della polvere, ecc.) MICRORGANISMI Sono forme di vita che presentano dimensioni microscopiche costituiti di norma da una sola cellula. Fra i microrganismi rientrano i batteri, i virus, i funghi e i protozoi. Essi si suddividono in: Endoparassiti: parassiti presenti nelle cellule e nei tessuti di un organismo ospite. Ectoparassiti: parassiti vegetali o animali che vivono sulla superficie esterna dell’ospite (pidocchi, zecche, ecc.) BATTERI Organismi di piccole dimensione (0,2 – 2 micron). In condizioni favorevoli raddoppiano il loro numero in circa 20 minuti. Si dividono in: Saprofiti: vivono in qualsiasi ambiente e non comportano rischi per l’uomo. Patogeni: possono essere causa di malattie per l’uomo. Questi batteri una volta penetrati nel nostro organismo sono in grado di provocare una malattia. Le condizioni ottimali per la loro crescita vengono raggiunte quando penetrano nel loro ospite preferito. Pertanto vi sono batteri patogeni per alcuni animali e non per l’uomo e viceversa, o per entrambi. L’art. 271 del D.Lgs. Opportunisti: normalmente vivono sul nostro corpo senza provocare nessuna malattia. Si possono 81/2008 prevede che però verificare situazioni, come un cattivo stato di il datore di lavoro salute dell’ospite, che rendono questi batteri tenga conto delle patogeni. condizioni di In pratica vi sono dei batteri che diventano pericolosi dei lavoratori. salute solo perché l’ospite è diventato più debole. Tossine batteriche: alcuni batteri producono sostanze simili a dei veleni. Ad esempio il microbo del tetano produce una sostanza tossica che agisce sul sistema nervoso provocando gli spasmi muscolari tipici della malattia. VIRUS Sono gli agenti biologici più piccoli (0,02 – 0,3 micron). I virus a differenza dei batteri non riescono a moltiplicarsi fuori dalle cellule. Restano comunque potenzialmente capaci di trasmettere malattie anche quando sono fuori dagli organismi viventi per un periodo più o meno lungo. FUNGHI I funghi o miceti pericolosi sono costituiti soprattutto da muffe e lieviti. Alcuni di questi sono responsabili di malattie nell’uomo chiamate micosi. Le micosi possono riguardare la pelle, i peli e le unghie e organi interni come bronchi e i polmoni. Alcuni miceti producono delle sostanze tossiche chiamate micotossine. Esse possono dare modesti effetti, come la diarrea, ma anche provocare cirrosi epatica e cancro al fegato. Tra le principali micotossine vi è l’aflatossina ritenuta cancerogena. Durante lavori di ristrutturazione di ambienti umidi (cantine, vecchie abitazioni) si possono diffondere grandi quantità di spore di funghi del genere aspergillus che possono essere inalate e provocare l’asma bronchiale. AGENTI BIOLOGICI Patogenicità: È la capacità che un microbo di provocare una malattia. Virulenza: Ci dà la misura della gravità della malattia. Malattie come il mal di gola o il raffreddore sono mali non gravi e pertanto causati da microbi poco virulenti, mentre il colera, l’epatite, la tubercolosi, ecc. sono molto più gravi e pertanto causate da microbi più virulenti. Il D.Lgs. 81/2008 prevede, previo parere del medico competente, “la messa a Consiste nella somministrazione di un preparato con lo scopo aumentare disposizione di di vaccini le difese immunitarie di un individuo. efficaci per quei lavoratori che non sono giàdei immuni I globuli bianchi presenti nel sangue possono bloccare microbi all’agente biologico utilizzando anticorpi (Linfociti B) che si presente legano nel al ciclo microbo e lo lavorativo Vaccinazione: neutralizzano. O aggredire una cellula contenente virus (Linfociti T) uccidendo sia la cellula che i virus. La vaccinazione consente al sistema immunitario di agire con maggior rapidità e precisione impedendo ai microrganismi di far ammalare l’individuo colpito. La classificazione degli agenti biologici Si basa sugli effetti esercitati sul lavoratore “sano” Non tiene conto degli effetti particolari su lavoratori “ipersuscettibili” Non sono considerati gli agenti biologici non patogeni per l’uomo Art. 268: classificazione Gli agenti biologici sono suddivisi in quattro classi, designate con valori crescenti da uno a quattro, in base a pericolosità possibilità profilattiche e terapeutiche La classificazione degli agenti biologici è elencata nell’ allegato XLVI del D.lgs. 81/08 Patogenicità riferibile alla capacità di produrre malattia a seguito di infezione; l’infettività Pericolosità degli agenti biologici intesa come capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite; la trasmissibilità intesa come la capacità di un microrganismo di essere trasmessoda un soggetto infetto ad un soggetto suscettibile la neutralizzabilità intesa come la disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la sua cura Classificazione degli agenti biologici Es.: Saccharomyces cerevisiae, Streptococcus thermophylus, Lactobacillus casei, Staphylococcus xylosus… • Agente biologico del gruppo 1 è un agente che presenta poche probabilità di causare malattie in soggetti umani Es.: Klebsiella pneumonie (infezioni a carico dell’apparato urinario e del tratto respiratorio), Legionella pneumophila (polmonite), Enterobacter aerogenes (infezione dell’apparato urinario), … • Agente biologico del gruppo 2 è un agente che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaghi alla comunità. Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche Classificazione degli agenti biologici Yersinia pestis (trasmessa da animali all’uomo attraverso le pulci), Brucella abortis (infezione da latte e latticini), Bacillus anthracis (si contrae per contatto con carni di animali infetti) •Agente biologico del gruppo 3 è un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori. L’agente biologico può propagarsi alla comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche Virus ebola (colpisce i reni, il fegato, la milza, sedi di emorragie interne), Virus Lassa (contatto con il cibo o oggetto contaminati dagli escreti di alcuni roditori. Può essere trasmessa per inalazione). •Agente biologico del gruppo 4 è un agente che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituire un serio rischio per i lavoratori. Può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità: non sono disponibili di norma efficaci misure profilattiche e terapeutiche Rischi biologici Probabilità che gli agenti biologici, venuti a contatto con l’uomo, provochino l’evento dannoso (infezione/allergia/intossicazione) Tale PROBABILITA’ dipende: A) dall’agente biologico B) dall’organismo ospite (uomo) C) dalla loro interazione D) dall’ambiente in cui avviene l’incontro Rischi biologici Modalità di trasmissione I. II. Contatto diretto (con persona malata) indiretto (con oggetti o strumenti contaminati) Inalazione di goccioline di grandi dimensioni (droplet): Rosolia, Orecchioni, Influenza, SARS, infezioni da streptococco III. Inalazione di goccioline di piccole dimensioni (via aerea o tramite droplet nuclei) Morbillo, Varicella IV. Ingestione accidentale V. Vettori esterni (zanzare, zecche, altri artropodi) VI. Via parenterale (puntura d'ago accidentale, taglio) Cultura della Sicurezza Potenziali fonti di pericolo biologico Contatto con bambini (pannolini, feci, fluidi biologici, ecc.) Impianti aereazione e idrici in cattivo stato di manutenzione Arredi e tendaggi Polvere Ambienti sovraffollati 20 Cultura della Sicurezza Potenziali vie di esposizione Inalazione di aerosol Contatto con superfici od oggetti contaminati Contatto con soggetti potenzialmente infetti Ci ricordiamo bene che cosa significa aerosol ? 21 Cultura della Sicurezza Che cosa e’ l’aerosol Si tratta di una miscela con una fase disperdente aeriforme ed una fase dispersa liquida o solida, avente un certo carattere di stabilità. Rappresenta una rilevante fonte di dispersione nell’atmosfera di materiale infetto e costituisce una delle più frequenti modalità di contaminazione ambientale, tanto più pericolosa in quanto non visibile. 22 Cultura della Sicurezza Che cosa e’ l’aerosol Alcuni esempi di formazione di aerosol: • Centrifugazione • Miscelazione • Agitazione • Espulsione di liquidi • Apertura di contenitori di materiale infetto con pressione interna diversa da quella dell’ambiente circostante • Materiali emessi per via intranasale • Raccolta di tessuti infetti da uomini, animali e uova • Manipolazione di forti concentrazioni o grandi volumi di materiali infetti • Tosse • Starnuti 23 Cultura della Sicurezza Che cosa e’ l’aerosol Date le ridottissime dimensioni (siamo nell’ordine dei micrometri) delle particelle che li compongono, queste si diffondono rapidamente nell’ambiente Contaminano persone, superfici e strumenti Si possono insinuare nei canali di aerazione raggiungendo in breve altri locali, uffici e strutture anche lontane. 24 Cultura della Sicurezza Che cosa e’ l’aerosol Si possono così contaminare non solo l’operatore, ma i colleghi presenti nello stesso locale e altro personale presente nell’edificio Una drastica riduzione degli aerosol si ottiene utilizzando apparecchiature moderne (ventilazione, aspirazione, condizionamento, ecc.) e conformi alle normative vigenti ed applicando rigorose misure di prevenzione e protezione. 25 Cultura della Sicurezza Che cosa e’ l’aerosol Una nota….. Polveri: particelle solide di varie dimensioni disperse nell'aria Vapori: forma gassosa di una sostanza normalmente allo stato liquido (vapor acqueo, vapori di solventi, di acidi, ecc.). 26 Cultura della Sicurezza Che cosa e’ l’aerosol Una nota….. Gas: sostanza che a temperatura e pressione ambiente esiste solo in questa forma (ossido di carbonio, ossigeno, protossido di azoto, ozono, ecc.) Fumi: particelle solide in un gas derivanti in genere da una combustione incompleta. Spesso formati da particelle di carbonio. 27 Vie di trasmissione Ingestione : le mani alimenti e bevande sigarette schizzi accidentali per via aerea avviene per disseminazione sia di nuclei di goccioline, sia di particelle di polvere contenenti l’agente infettivo Inalazione aerosol: apertura di provette centrifugazione non protetta attraverso goccioline (droplet) Inoculazione punture accidentali morsi o graffi di animali per contatto il passaggio di microorganismi da un pz. Infetto verso un ospite recettivo può avvenire per contatto cute contro cute Contatto con cute o mucose: schizzi accidentali superfici strumenti animali da laboratorio Catena delle infezioni Rischi biologici In ambienti INDOOR Uomo e animali: Desquamazione epidermide, trasmissione microrganismi per contatto diretto o indiretto o per via aerea (influenza, polmoniti, tubercolosi, varicella, ecc.) Impianti condizionamento aria: Acqua di condensa, umidificatori, torri di raffreddamento (batteri termofili, endotossine batteriche, legionelle, batteri Gram negativi) Acqua Rete distribuzione acqua, serbatoi (Legionelle, batteri Gram negativi, protozoi) Arredi Tappezzeria, tappeti, poltrone, piante, ecc. Polvere Miscela contenente microrganismi, terriccio, acari, muffe, ecc. Rischi biologici Effetti sulla salute AZIONE INFETTIVA: Virus (influenzali, parainfluenzali, adenovirus, ecc., …..) Batteri (S. aureus, Legionella spp., ….) Funghi (Aspergillus fumigatus,…) Parassiti (Acantamoeba, Naegleria fowleri,…) AZIONE ALLERGICA: Batteri (Actinomyces., ….) Funghi (Aspergillus spp., Penicillium spp.,…) Artropodi (Dermatophagoides farinae, D. pteronyssinus,…) AZIONE TOSSICA Prodotti e derivati dei microrganismi: endotossine, micotossine (Penicillium spp., Aspergillus versicolor, ecc.), 1-3 beta glucani (costituenti spore fungine) Rischi biologici In ufficio Agenti biologici Virus, batteri (stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus, Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte) Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di manutenzione polvere di arredi, tendaggi, moquette. Via di esposizione Contatto diretto e indiretto Inalazione Effetti sulla salute Infezioni, allergie Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale (carica psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti) monitoraggio delle superfici di scrivanie, scaffali monitoraggio ambientale di legionella monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere Prevenzione e protezione Adeguata pulizia degli ambienti Frequente ricambio dell’aria Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione e idrici Monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria Rischi biologici Negli alberghi Agenti biologici Virus, batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (Aspergillus, Alternaria,ecc.), allergeni indoor (acari, peli animali, muffe, blatte) Fonti di pericolo Impianti di climatizzazione e idrici in cattivo stato di manutenzione presenza di rifiuti potenzialmente infetti nelle camere e nei servizi igienici polvere di arredi, materassi, tendaggi, moquette. Via di esposizione Contatto diretto e indiretto Inalazione Effetti sulla salute Infezioni, allergie Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria per la carica microbica totale (carica psicrofila e mesofila) e carica fungina (muffe e lieviti) monitoraggio delle superfici di comodini, armadi, superfici monitoraggio ambientale di legionella monitoraggio ambientale degli allergeni indoor nella polvere Prevenzione e protezione Pulizia e disinfezione di camere, locali comuni e servizi igienici Adeguata rimozione della polvere Frequente ricambio dell’aria Adeguata manutenzione degli impianti di climatizzazione con sostituzione periodica dei filtri adeguata manutenzione degli impianti idrici con periodici trattamenti di disinfezione monitoraggi ambientali periodici per controllare la qualità dell’aria e dell’acqua Uso di guanti e indumenti di lavoro nell’effettuare i servizi ai piani o di lavanderia Uso di mascherina in caso di soggetti allergici alla polvere Rischi biologici Centri sportivi Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, legionelle), funghi (dermatofiti), endoparassiti, allergeni (muffe, acari) Fonti di pericolo Superfici di attrezzi ginnici, panche, armadietti, pavimenti Impianti idrici e di climatizzazione Contatto diretto con utenti Via di esposizione Contatto diretto e indiretto Inalazione Effetti sulla salute Infezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche), micosi cutanee (piede d’atleta), allergie Monitoraggio ambientale monitoraggio monitoraggio monitoraggio monitoraggio Prevenzione e protezione Evitare contatto diretto con: superfici degli attrezzi ginnici, panche degli spogliatoi, sanitari Utilizzare tappeti personali Indossare indumenti di cotone Usare salviettine con disinfettanti per detergere le superfici degli attrezzi ginnici dopo l’uso degli operatori o dei frequentanti Ventilazione e ricambio d’aria Pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento. Accurata pulizia e disinfezione delle superfici. Asciugarsi accuratamente dopo la doccia Astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi di convalescenza a guarigione avvenuta. microbiologico dell’aria delle superfici (panche, armadietti, ecc.) di legionella degli allergeni indoor Rischi biologici Nelle piscine Agenti biologici Virus (papillomavirus), batteri (coliformi, stafilococchi, (dermatofiti, ), endoparassiti (Giardia, Cryptosporidium) legionelle), funghi Fonti di pericolo Acqua delle vasche e dei ristagni Superfici di panche, armadietti, pavimenti, docce Impianti idrici e di climatizzazione Via di esposizione Contatto diretto e indiretto Ingestione accidentale Inalazione Effetti sulla salute Infezioni intestinali, infezioni cutanee (verruche), infezioni localizzate (otiti), micosi cutanee (piede d’atleta) Monitoraggio ambientale monitoraggio microbiologico dell’aria monitoraggio delle superfici (panche, armadietti, ecc.) monitoraggio di legionella monitoraggio microbiologico dell’acqua Prevenzione e protezione clorazione dell’acqua indossare sempre ciabattine di gomma personali; non camminare a piedi scalzi sui bordi delle piscine, nelle docce e negli spogliatoi. gli asciugamani e gli accappatoi non vanno mai scambiati dopo la doccia, asciugarsi sempre con cura poichè funghi e verruche si sviluppano più facilmente in ambienti umidi ventilazione e ricambio d’aria pulizia e sostituzione dei filtri dell'impianto di condizionamento. accurata pulizia e disinfezione delle superfici. astenersi dal frequentare centri sportivi quando si è ammalati e rispettare idonei tempi di convalescenza a guarigione avvenuta uso di guanti da parte degli addetti alla pulizia ordinaria uso di guanti e mascherina da parte degli addetti alla manutenzione Cultura della Sicurezza Possibili effetti sulla salute (rischi biologici) Infezioni batteriche (scarlattina, otiti, faringiti, ecc.) Infezioni virali (varicella, morbillo, influenza, raffreddore, ecc.) Allergie Dermatosi Pediculosi (pidocchi). 41 Cultura della Sicurezza POLVERI: particelle solide di varie dimensioni disperse nell'aria - minore di 0,5 micron = penetrano in profondità, ma in parte sono espirate - tra 0,5 e 10 micron = si fissano negli alveoli polmonari - maggiore di 10 micron = sono trattenute dalle vie aeree N.B: le dimensioni sono indicative superiori. 42 Cultura della Sicurezza Le “polveri sottili” Pm 10 Materiale particolato 10 43 Cultura della Sicurezza Prevenzione e protezione Informazione e formazione sulle corrette prassi igieniche Igiene delle mani, in particolare dopo avere contattato/cambiato i bambini o toccato oggetti potenzialmente infetti Adeguate procedure di pulizia degli ambienti Microclima corretto (ventilazione, adeguato numero di ricambi dell’aria, ecc.). 44 Esempi di rischio biologico… Legionella: Nel caso sia identificabile anche solo una potenziale esposizione all’agente Legionella, essendo questo classificato nell’Allegato XI del DLgs 626 / 94 al gruppo 2 tra i patogeni,(sia come Legionella spp che come Legionella pneumophila,) si devono attuare tutte le misure di sicurezza necessarie. • La legionellosi è una infezione causata da un batterio del genere legionella. • La malattia si presenta in due forme: 1) malattia dei legionari (forma più grave di polmonite). 2) febbre di Pontiac (forma leggera di infezione) Contagio • Penetra nell’ospite attraverso le prime vie respiratorie sottoforma di “aerosol” generati da rubinetti , docce ed impianti di condizionamento ecc. • Le persone possono essere esposte in casa, nel luogo di lavoro,o in posti pubblici….. sintomi Febbre,raffreddore, tosse, mal di testa dolori muscolari, perdita dell’appetito. diagnosi Test specifico di laboratorio unitamente ai segni clinici Interventi di prevenzione e protezione di tipo collettivo Nell’ambito della tutela della salute da legionellosi in un ambiente di lavoro importanti interventi di prevenzione e protezione di tipo collettivo sono : le procedure di pulizia,decontaminazione e disinfezione degli impianti di ventilazione e condizionamento o di singole apparecchiature ,degli apparati di umidificazione dell’aria… il trattamento di decontaminazione delle reti di distribuzione di acqua sanitaria è considerato di rilevante importanza per la frequenza di casi di. Legionellosi imputabili ad inquinamento di tali impianti . Attualmente,la soluzione maggiormente affidabile per lunghi periodi di tempo ed applicabile in tutti gli impianti è l’adozione di appositi sistemi filtranti tecnologicamente avanzati, disponibili sul mercato. Zecche le zone ove le zecche possono risiedere più facilmente (luoghi di campagna, zone di passaggio di greggi, erbe alte, vicinanze di animali come pecore, capre e cani); Malattie trasmesse dalle zecche • Infezione batterica Spirochetosi: Borrelia burgdorferi s.l. 1992: tre nuove “genospecie”: B.burgdorferi s.s. B.garinii B.afzelii 1993: B.japonica 1995: B.andersoni,................... Prevenzione Usare un appropriato abbigliamento di colore chiaro (in tal modo si evidenziano meglio) che copra il più possibile il corpo (scarpe alte, calzini lunghi, camicia con manica lunga); Applicare sugli abiti prodotti repellenti acquistabili in farmacia; Evitare di sedersi e di appoggiare indumenti o zaini sull'erba (usare teli di plastica). Bonificare eventualmente il terreno con prodotti a base di Permetrina, un piretroide sintetico, poco tossico per l'uomo e gli animali; funge da repellente da applicare agli abiti ma è anche in grado di uccidere le zecche bloccando il loro sistema nervoso; Tetano • Clostridium tetani aisensi del D.Lgs 626/94 è un agente biologico del gruppo 2 • …può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori.(direttiva 2000/54/CE) I clostridi: batteri sporigeni Clostridium tetani Clostridium botulinum Clostridium perfrigens Clostridium difficile anaerobi Attecchimento e la moltiplicazione favorita da: 1. necrosi del tessuto e quindi diminuito afflusso di sangue e quindi di O2 2. presenza contemporanea di batteri aerobi 3. Acatalasemia (diminuita concentrazione ematica di catalasi1) 1 scissione dei perossidi I clostridi: batteri sporigeni • • • • Sono bacilli Gram positivi di 3-8 mm di lunghezza In gran parte sono mobili per la presenza di flagelli peritrichi Raramente capsulati Producono spore a localizzazione somatica terminale Vivono come saprofiti nel suolo o nell’intestino di alcuni animali Le infezioni nell’uomo sono dovute a introduzione accidentale nei tessuti profondi dei clostridi o delle spore o dell’assunzione con alimenti di tossine Clostridium tetani Il tetano (tetanos = rigidità) è caratterizzato da spasmi muscolari (paralisi spastica) con concomitante paralisi flaccida (muscoli oculari). Compromissione della funzionalità muscolare a livello respiratorio (soffocamento dovuto al rigurgito del contenuto dello stomaco). …Vaccini IN Italia esistono : vaccini obbligatori per legge es. antipolio,antitetanico.. Vaccini consigliati es. antiinfluenzale … Entrambi seguono un “calendario vaccinale “ Per quanto riguarda la vaccinazione antitetanica: anatossina ottenuta trattando la tossina con formolo. Schedula vaccinale : richiamo intramuscolo ogni 10 anni dopo il ciclo di base. Operatori sanitari interessati: operai e manovali addetti alla manipolazione di immondizia Le punture da insetto Le punture da imenotteri (vespe, calabroni, api) sono abbastanza frequenti e procurano disturbi di diversa gravità Sintomatologia locale: •pomfo eritematoso, pruriginoso e dolente, •malessere generalizzato • orticaria generalizzata+dolore, • nausea, vomito Sintomatologia sistemica: grave reazione allergica fino allo shock anafilattico con perdita di coscienza Attenzione se il soggetto è allergico Principali imenotteri responsabili di allergia Ratti e topi Fra le malattie diffuse dai ratti e dai topi estremamente importanti sono il tifo murino, diffuso dalle zecche e dagli acari parassitoidi dei ratti, la leptospirosi, diffusa da un batterio presente nel sangue e nelle urine dei ratti infetti, e la famigerata peste che nel medioevo provocò la morte di 25 milioni di esseri umani nella sola Europa. I ratti sono infine portatori di microrganismi tifodi, della dissenteria e della rabbia Tifo Murino La pulce responsabile della trasmissione della malattia dal ratto all'uomo, Xenopsylla cheopis, una volta punto il ratto infetto, deposita le feci sulla pelle dell'individuo sano il quale a sua volta si infetta inoculandosi il germe attraverso le lesioni da grattamento. Più raramente l'infezione si verifica per ingestione o inalazione di prodotti inquinati da feci di ratti o di pulci infetti. La prevenzione si basa su: Lotta alle pulci e ai ratti con disinfestazioni e derattizzazioni. Vaccinazione: esistono vaccini a base di rickettsie inattivate. Esiste anche una terapia medica che si avvale di tetracicline e cloramfenicolo. La peste E' una malattia infettiva causata da un bacillo denominato Yersinia pestis che viene trasmesso all'uomo dalla puntura delle pulci dei ratti o di altri roditori. peste polmonare trasmissione diretta da uomo a uomo Dal punto di vista clinico si distinguono due forme principali di peste la peste bubbonica trasmissione indiretta, mediata dalle pulci dei ratti La profilassi si basa su: Lotta ai ratti e alle pulci mediante disinfestazioni e derattizzazioni. La lotta ai ratti si fa anche con: corretto smaltimento dei rifiuti, strutture edilizie e dispositivi antiratto, conservazione adeguata degli alimenti. Molto importante è la lotta ai ratti negli ambiti portuali e sulle navi per il rischio di trasporto dei roditori da aree infette. Isolamento dei malati Sorveglianza dei contatti per almeno 6 giorni. Chemioprofilassi con tetraciclina o sulfamidici per le persone esposte al rischio. Vaccinazione: i vaccini antipestosi, a causa della breve immunità che conferiscono, sono poco utilizzati. Qualche indicazione essi hanno per coloro che, per ragioni professionali, hanno frequenti contatti con roditori ( Ricercatori, Biologi ecc..). Terapia antibiotica precoce mediante streptomicina. Leptospirosi La leptospirosi è un'infezione dovuta a microrganismi chiamati leptospire. Tipica degli animali, questa malattia può trasmettersi occasionalmente all'uomo se viene in contatto con acqua o altri materiali contaminati dagli escrementi di animali infetti. Gli animali più colpiti sono i ratti, Intervento Non è ancora largamente disponibile un vaccino efficace e privo di effetti collaterali. In caso di sospetta contrazione della leptospirosi bisogna immediatamente consultare il medico. In alcuni casi particolari (forte rischio di esposizione) può essere suggerita una chemioprofilassi mediante doxiciclina Rischio rabbia dopo morso di cane randagio La rabbia è causata da un virus neurotropo spesso presente nella saliva degli animali rabidi Gli animali rabidi trasmettono l'infezione tramite morsicature inferte ad altri animali o all'uomo I cani rabidi rappresentano ancora il rischio più alto per l'uomo su scala mondiale di contrarre la rabbia. I cani rabidi possono avere o la rabbia furiosa, caratterizzata da agitazione e malvagità, seguite da paralisi e morte; oppure la rabbia muta, in cui predominano i sintomi paralitici. Patologia Il virus viaggia dalla sede di ingresso lungo i nervi periferici fino al midollo spinale e al cervello, in cui si moltiplica; esso prosegue attraverso i nervi efferenti verso le ghiandole salivari e compare nella saliva. Prevenzione Per la prevenzione e il controllo i cani devono essere isolati e i cani randagi devono essere catturati e tenuti nei canili Profilassi Post-esposizione: se immediatamente dopo l'esposizione viene messa in atto un'accurata profilassi locale e sistemica, nell'uomo la rabbia si verifica raramente. La terapia locale delle ferite può essere la misura preventiva più importante. L'area contaminata deve essere immediatamente e accuratamente pulita con acqua e sapone o benzalcon cloruro. Le punture profonde vanno irrorate con acqua saponata utilizzando un catetere La migliore profilassi post-esposizione è data dalla somministrazione di immunoglobuline antirabbia (RIG) per l'immunizzazione passiva seguite dal vaccino antirabico umano da cellule diploidi (HDCV) o dal vaccino antirabico assorbito (RVA) per l'immunizzazione attiva. Morsi di vipera Le vipere con il loro morso inoculano numerose tossine. Il morso è riconoscibile dalla presenza di due forellini distanziati di 1 cm. Effetti locali (comparsa entro pochi minuti): • dolore • edema esteso a tutto l’arto • necrosi in sede di morso • chiazze emorragiche Effetti sistemici: • vomito, nausea • dolori muscolari e articolari • aumento della temperatura • collasso cardiocircolatorio I Piccioni preoccupazioni come veicolo potenziale di diverse trasmissione di malattie infettive Il piccione è portatore di circa 60 malattie, contagiose per l'uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni vengono trovati nei loro escrementi. Citiamo solo alcune tra le più comuni : Salmonellosi, Criptococcosi, Istoplasmosi, Ornitosi, Aspergillosi, Candidosi, Clamidosi, Coccidiosi, Encefalite, Tubercolosi, ecc. Gli agenti patogeni di queste malattie vengono trovati negli escrementi dei piccioni. Non è necessario il contatto diretto: il vento, gli aspiratori, i ventilatori possono trasportare la polvere infetta delle deiezioni secche negli appartamenti, nei ristoranti, negli uffici, negli ospedali, nelle scuole, ecc., contaminando gli alimenti, gli utensili da cucina, la biancheria, ed innescando i processi infettivi. prevenzione •interventi di ripristino ambientale. •rimozione dello strato di guano •disinfezione e disinfestazione. •Pianificazione della strategia di allontanamento Cultura della Sicurezza Prevenzione e protezione Corretta manutenzione impianti aereazione e idraulici Monitoraggi e controlli ambientali periodici per verificare la qualità dell’aria, la pulizia delle superfici, la presenza di polvere, ecc. Periodiche ispezioni in merito alle possibili infestazioni ectoparassitarie (pediculosi ad es.) Profilassi vaccinale (se possibile). 67 Regole generali - Spazi di lavoro sufficientemente ampi - Superfici lisce, di facile pulizia, impermeabili e resistenti - Efficace aerazione nei luoghi di lavoro chiusi - Sistemi di condizionamento sottoposti a regolare manutenzione e pulizia - Microclima confortevole (T, UR, ricambi d’aria adeguati) - Armadi separati per il vestiario civile e da lavoro - Docce, se il tipo di attività lo richiede - Servizi igienici adeguati - Evitare di mangiare, bere e fumare nei luoghi di lavoro Rischi biologici Pulizia Polvere e sporco rappresentano un ottimo terreno di coltura. N.B.: I disinfettanti NON sono agenti detergenti e ostacolano la rimozione dello sporco. Vanno usati solo dopo la pulizia. Sanificazione: uso di detergenti per ridurre il numero di contaminanti batterici su oggetti e superfici. Una prima accurata detersione con acqua e detergente seguito da risciacquo è il sistema più semplice e valido Disinfezione impedisce la proliferazione dei germi patogeni; non deve sostituire la sanificazione in quanto la presenza dello sporco sulle superfici protegge i microrganismi dal contatto diretto con il disinfettante, inattivandolo e rendendo inutile la procedura. Rischi Sistemi biologicidi controllo dei microrganismi • sterilizzazione • disinfezione • disinfestazione (contro artropodi) • derattizzazione Sterilizzazione Uccide tutte le forme di microrganismi e le spore batteriche (120°C per almeno 20 minuti in autoclave) Disinfezione Controllo dei microrganismi patogeni su una superficie o in un dato ambiente (con disinfettanti chimici: alcoli, perossido di idrogeno, tensioattivi, fenoli, aldeidi) Cultura della Sicurezza Disinfezione Ci ricordiamo bene che cosa significa disinfettare ? 71 Cultura della Sicurezza Disinfezione Disinfezione non è sinonimo di sterilizzazione Sterilizzazione: eliminazione totale di ogni forma di vita Disinfezione: processo mediante il quale si eliminano quasi del tutto i microrganismi patogeni. La disinfezione si realizza con mezzi fisici e mezzi chimici 72 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi fisici • calore: a temperatura inferiore e per tempi più ridotti che per la sterilizzazione • raggi ultravioletti (UV) scarso potere penetrante, adatti solo per superfici 73 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici • alogeni (cloro, iodio) • alcoli (alcol etilico, isopropilico) • aldeidi (formaldeide, glutaraldeide) • fenoli (ac. fenico) • detergenti sintetici (cloruro di benzalconio, sali quaternari di ammonio) 74 Cultura della sicurezza Disinfezione Il lavaggio sociale delle mani 75 Cultura della Sicurezza Disinfezione Procedura consigliata per una corretta disinfezione 76 Cultura della Sicurezza Disinfezione Rimozione delle eventuali tracce organiche ancora riscontrabili sugli oggetti da trattare; i residui devono essere a loro volta raccolti per un successivo smaltimento Bagnatura con acqua Aspersione con un detergente (sapone) apposito ed adatto 77 Cultura della Sicurezza Disinfezione Risciacquo Osservazione degli oggetti da trattare per verificare l’eventuale presenza residua di tracce di sporco, materiali organici, sangue, particelle di grasso e simili, nel qual caso bisogna ripetere le operazioni di detersione sopra indicate Se tutto è a posto si passa alla disinfezione, utilizzando gli adatti prodotti disinfettanti. 78 Cultura della Sicurezza Disinfezione Trattare con il disinfettante le superfici ancora umide, ma senza residui importanti di acqua, onde evitare una eccessiva diluizione del principio attivo con la conseguente perdita di efficacia Lasciare agire il disinfettante per i tempi indicati dal fabbricante Accurato risciacquo finale. 79 Cultura della Sicurezza Disinfezione La disinfezione può avere particolari dinamiche Periodica: una volta all’anno/semestre, per scuole, asili, comunità, ecc. Un efficace piano di igiene deve comunque prevedere anche una quotidiana e scrupolosa pulizia con detergenti validi in supporto alla eventuale disinfezione Occasionale: per ambienti comunitari, in caso di grave patologia infettiva con presenza di 80 microrganismi resistenti. Cultura della Sicurezza Disinfezione Qualche consiglio…. • Uniformare quanto più possibile le metodiche di disinfezione in tutti i locali • Ridurre il numero dei disinfettanti presenti limitandosi a quelli effettivamente utili • Fornire informazioni senza interferenze commerciali • Fornire al personale materiale tecnico informativo per i tipi di disinfettante, modalità d’uso, tempo di 81 azione, eventuali effetti nocivi, ecc. Cultura della Sicurezza Disinfezione Qualche consiglio…. • Impiegare i Dispositivi di Protezione Individuale prescritti • Mantenere le confezioni ben chiuse • Assicurare le adatte condizioni di conservazione (temperatura, luce, ecc.) • Schede di sicurezza sempre disponibili per pronta consultazione. 82 Cultura della Sicurezza Disinfezione Sempre grande attenzione alle informazioni contenute nelle schede di sicurezza ed alle istruzioni per un corretto impiego (concentrazioni, tempi di azione, indicazioni specifiche, ecc.). 83 Cultura della Sicurezza Disinfezione Fattori che influenzano la disinfezione Tempo di azione Temperatura e pH Concentrazione d’uso Presenza di sostanze organiche Meccanismo di azione (forma oggetto da disinfettare, ad es.) Carica e resistenza microbica Eventuali fenomeni di inattivazione 84 Cultura della Sicurezza Disinfezione Le caratteristiche ideali di un buon disinfettante • Ampio spettro d’azione • Elevato potere battericida • Rapida azione e lunga persistenza • Attività anche in presenza di sostanze organiche • Buon potere di penetrazione e stabilità chimica 85 Cultura della Sicurezza Disinfezione Le caratteristiche ideali di un buon disinfettante • Atossicità per l’uomo alle concentrazioni d’uso • Non macchiante e non corrosivo • Costo contenuto • Facile maneggevolezza E’ praticamente impossibile trovare tutte queste qualità riunite in un unico prodotto !! 86 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici alogeni • Cloro ampio spettro antimicrobico, azione rapida, attività antivirale e battericida. • Candeggina, Amuchina, Milton. • Potabilizzazione dell’acqua e trattamento decontaminante delle piscine. • Antisepsi di cute integra, cute lesa e mucose. • Disinfezione di oggetti non critici e semicritici. • Disinfezione ambientale. 87 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici alogeni • Iodio elevata efficacia ed ampio spettro antimicrobico. Possibili reazioni di sensibilizzazione. • Antisepsi di cute integra in soluzione acquosa (Lugol) o alcolica (tintura), di cute lesa e mucose in soluzione (Betadine). • Disinfezione di oggetti non critici e di alcuni semicritici 88 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici alcoli • Alcool etilico, alcool isopropilico disinfettanti a spettro di attività intermedio. • Hanno proprietà corrosive sui metalli ed evaporano rapidamente: ciò diminuisce il tempo di contatto e riduce l’efficacia. • Coagulano le proteine: in presenza di materiale organico possono quindi risultare inefficaci. 89 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici alcoli • Antisepsi di cute integra e disinfezione di livello intermedio di oggetti non critici e di alcuni semicritici. • Detersione e disinfezione di basso livello di superfici ambientali 90 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici aldeidi • Formaldeide forma gassosa che si sviluppa dalla formalina, adatta per ambienti e indumenti. • Irritante e con odore penetrante (cancerogena). • Lisoformio (soluzione) 91 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici aldeidi • Glutaraldeide meno irritante e volatile della formaldeide, da 2 a 8 volte più attiva, dotata di ampio spettro e di elevata velocità di azione. • Adatta per disinfezione di alto livello (endoscopi). • Tra i migliori prodotti per la disinfezione di alto livello di materiali non autoclavabili. • Poco inattivata da materiale organico, può trovare impiego in decontaminazione. 92 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici fenoli • Acido fenico grezzo, esaclorofene indicati per la disinfezione di superfici ed oggetti. Mezzi chimici detergenti sintetici • Cloruro di benzalconio, clorexidina hanno scarso spettro d’azione, usati per disinfezione di cute e pulizia di ferite (Citrosil). 93 Cultura della Sicurezza Disinfezione Mezzi chimici detergenti sintetici • Sali quaternari di ammonio a basse concentrazioni inibiscono le spore, i batteri, le alghe, i micobatteri • A medie concentrazioni uccidono batteri, virus lipofilici, alghe, funghi. • Azione contrastata dalla presenza di materiale organico. • Ottimi per trattare pavimenti, sanitari, muri. 94 Cultura della Sicurezza Disinfezione Germicida: agente che distrugge i microrganismi patogeni (battericida, virulicida, fungicida, ecc.) Disinfettante: germicida che inattiva i microrganismi patogeni, ma non necessariamente tutte le forme microbiche. 95 Cultura della Sicurezza Disinfezione Antisettico: germicida chimico formulato per l’uso sulla cute o sui tessuti, che non può essere usato per la decontaminazione di oggetti inanimati. 96
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