1 PREMESSA PRINCIPI FONDAMENTALI “Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme,con la mediazione del mondo”. Paulo Freire 1 Cos’è il POF… È il Piano dell'Offerta Formativa della scuola, cioè un documento di impegni tra la scuola e il territorio incentrato sul rapporto tra scuolastudenti e famiglia. Può essere definito come la carta d’identità dell’istituzione scolastica. “Esplicita la progettazione curricolare,extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia ed è coerente con gli obiettivi 1 Paulo Freire è stato uno dei maggiori pedagogisti del nostro tempo, promotore della pedagogia della liberazione e della speranza. In collaborazione con il Movimento di Cultura Popolare di Recife sviluppa il suo particolare metodo didattico che porta ad alfabetizzare 300 adulti in un mese e mezzo, per cui il Governo Federale decide di estendere l’azione educativa in tutto il territorio brasiliano. Nel 1964, in seguito al Colpo di Stato, s’interrompe la campagna di alfabetizzazione e Freire viene incarcerato come sovversivo intenzionale. Uscito dal carcere si rifugia nell’ambasciata di Bolivia per iniziare un lungo esilio. In Cile si ferma dal 1964 al 1969. Lavorando come professore all’Università di Santiago, scrive le sue opere più importanti: "L’educazione come pratica di libertà", in cui riporta le esperienze realizzate in Brasile e "La Pedagogia degli Oppressi". Nel 1969 viene nominato esperto dell’Unesco, partecipa a numerosi programmi di alfabetizzazione. Nel 1986 gli viene assegnato il premio Educazione dell’Unesco. Muore il 3 maggio 1997 nel suo paese di nascita. Paulo è sempre stato una persona cordiale. Poteva non condividere le idee, ma rispettava la persona e anche il pensiero di quegli uomini e quelle donne che non concordavano con lui. A volte, egli stesso si autodefinì un “bambino connettivo”, capace di connettere attraverso il dialogo con persone di opinioni opposte. Paulo era soprattutto un umanista. generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello nazionale” (8 marzo 1999 n° 275 art. 3). Il POF è l’espressione dell’autonomia della scuola, che si concretizza nell’autonomia organizzativa, curricolare e progettuale, finalizzata dell’integrazione, dell’inclusione e dell’orientamento per la costruzione di un progetto di vita radicato sulla consapevolezza di sé. Fanno parte del POF : Carta dei Servizi Regolamento d'Istituto Regolamento Gite Codice Deontologico Regolamento Scolastico dei tre gradi di Scuola 2 Pertanto l’autonomia diventa uno strumento per: 3 1. Organizzare in modo flessibile e contenitivo il tempo - spazio della scuola, perché si possano costruire, quanto più possibile, i setting2 di apprendimento e comportamentali. La prima dimensione è quella metodologico- didattica, attenta alle modalità di trasmissione del patrimonio culturale da parte dell’insegnante, al modo in cui viene gestita la mediazione tra i soggetti che apprendono e i contenuti culturali oggetto dell’insegnamento: quali metodologie utilizza l’insegnante? Quali strategie didattiche attiva? Quali strumenti o materiali? Quali azioni di consolidamento o recupero mette in atto? Sono tutte domande che tendono ad osservare l’insegnamento come evento metodologico, spazio di relazione tra soggetti ed oggetti culturali. In questa prospettiva le diverse metodologie (lezione, apprendimento cooperativo, didattica per problemi,etc.) divengono dispositivi attraverso cui l’insegnante mira a connettere determinati allievi – con le loro esperienze, le loro preconoscenze, i loro stili di apprendimento, etc. Analizzando il triangolo didattico possiamo individuare alcune dimensioni dell’insegname nto, ovvero alcuni punti di vista privilegiati da cui osservare l’evento didattico. La seconda dimensione è quella relazionale-comunicativa, attenta alla dinamica relazionale che si viene a determinare tra l’insegnante e gli allievi e alle modalità di gestione di tale dinamica: quale stile di conduzione ha l’insegnante? quale clima relazionale tende ad instaurare in classe? come valorizza il gruppo e l’apporto 2 Il setting scolastico si configura come scenario la cui intenzionalità principale è il perseguimento di finalità educative. Allestire un setting significa innanzitutto essere consapevoli che la sua predisposizione condizionerà il processo di apprendimento. dei singoli? attraverso quali modalità gestisce la comunicazione verbale? e quella non verbale? Sono tutte domande che tendono ad osservare l’insegnamento come evento comunicativo, spazio relazionale tra un insieme di soggetti. Si tratta di una relazione asimmetrica, in quanto strutturata su ruoli ascritti (quello di insegnante e quello di allievo) differenti per età, status sociale, livello d’esperienza, patrimonio culturale, etc. e, di conseguenza, fondata su una distribuzione diseguale del potere, con l’insegnante in posizione “up” e l’allievo in posizione “down”. La qualità della relazione didattica, pertanto, non si gioca tanto nel renderla simmetrica, in quanto snaturerebbe le sue caratteristiche strutturali, quanto nel grado di flessibilità con cui viene gestita l’interazione di tipo asimmetrico, o complementare, tra insegnante e allievo. Ciò che cambia tra le due situazioni è la maggiore o minore rigidità con cui viene gestita la relazione da parte dell’insegnante, in quanto soggetto a cui è ascritto il governo dell’interazione. Una relazione flessibile implica, ad esempio, situazioni in cui si possa trascendere la complementarietà e superare dinamiche relazionali stereotipate (ad esempio condividendo esperienze che oltrepassano la relazione insegnante-allievo tipica della dinamica d’aula), possibilità di variare i setting relazionali entro cui sviluppare la comunicazione didattica (attività di laboratorio, situazioni extrascolastiche, confronto aperto, etc.), occasioni di sviluppo di una responsabilità condivisa nella gestione della relazione attraverso un potenziamento dell’autonomia dell’allievo, forme di valorizzazione dell’allievo e di considerazione del suo punto di vista. La qualità della relazione comunicativa tra insegnante e allievo si misura, quindi, in rapporto al grado di flessibilità con cui l’insegnante gestisce la dinamica di interazione strutturalmente asimmetrica con i propri allievi. La terza dimensione è quella organizzativa, attenta alla predisposizione del setting formativo entro cui agire l’azione didattica: come è strutturata l’aula? i materiali sono accessibili agli allievi? come viene gestito il tempo? in base a quali regole viene condotta l’attività scolastica? Sono tutte domande che tendono ad osservare l’insegnamento come evento organizzativo, in quanto contesto specificamente dedicato all’apprendimento. Il setting formativo è costituito dall’insieme delle variabili che definiscono il contesto entro cui si svolge la relazione formativa. Tra i setting più significativi possiamo ricordare: lo spazio, come contenitore fisico e materiale entro cui si realizza l’insegnamento. Entrando in una classe, il modo in cui è organizzato lo spazio, la disposizione dei banchi, l’uso delle pareti, la posizione della cattedra sono elementi che ci veicolano immediatamente un certo modo di pensare l’insegnamento e una determinata cultura didattica; si tratta quindi di elementi che condizionano l’azione didattica e la stessa relazione educativa che si esercita in quel determinato spazio; il tempo, come struttura temporale entro cui viene agita l’azione di insegnamento. La suddivisione della giornata in ore o in periodi temporali più distesi, 4 la distribuzione del lavoro didattico nell’arco della giornata, l’alternanza delle diverse attività, l’organizzazione dell’orario settimanale sono tutti elementi che influenzano le modalità del lavoro didattico e che veicolano significati educativi ai diversi attori coinvolti nella relazione formativa; le regole, come insieme di norme implicite ed esplicite che regolamentano la vita della classe e lo svolgimento dell’azione didattica. Come ogni gruppo sociale anche la classe deve darsi un sistema di regole per il suo funzionamento, molte sono determinate dall’organizzazione scolastica più complessiva (e richiamano, quindi, il meso-contesto), altre sono definite nell’aula e riguardano le modalità di relazione, l’uso dello spazio e dei materiali, le modalità di spostamento e i movimenti, i ruoli e i compiti, etc.; gli attori, come insieme dei soggetti coinvolti nella relazione didattica. Quella che abbiamo finora chiamato relazione docente-allievi può assumere diverse fisionomie sia in relazione al ruolo docente (presenza di uno o più docenti, presenza di insegnante di sostegno, facilitatore o altro), sia in relazione agli allievi (attività individuale, raggruppamento in piccoli gruppi, gestione del gruppo intero, etc.), sia in relazione ad altre figure presenti (genitori, esperti, personale non docente, etc.); i canali comunicativi, come medium attraverso cui avviene la relazione didattica. Rimanendo in una situazione formativa in presenza, escludendo quindi forme di interazione a distanza, possiamo riconoscere forme di interazione giocate esclusivamente sull’uso del codice orale oppure l’integrazione dell’interazione orale con il codice scritto (cartelloni, parole chiave, …), con il codice visivo (immagini, slide, filmati, …), con altri codici (musicale, gestuale, …). La modalità di gestione dei fattori indicati, infatti, incide fortemente sui significati dell’esperienza formativa e sulle valenze emotive ed affettive che tale esperienza assume per i diversi attori; pensiamo a quanto sia differente lavorare in un’aula con i banchi separati e disposti in file, piuttosto che a ferro di cavallo o disposti a piccoli gruppi. 2. Valorizzare e mobilitare le competenze e le professionalità presenti all’interno della scuola. 3. Sviluppare la professione docente attraverso la ricerca, lo studio continuo e la sperimentazione al fine di migliorarne la funzione sul piano soggettivo ed oggettivo. 4. Costruire reti tra le scuole per implementare la ricerca, la sperimentazione, gli scambi e le collaborazioni tra docenti ed alunni. 5. Utilizzare le risorse economiche secondo le priorità emerse dalla valutazione e sempre in vista della crescita professionale, didattica, metodologica, strategica. 6. Realizzare una sinergia tra le azioni dei vari comparti della scuola al fine di concorrere alla destinazione di scopo. 5 Altresì l’autonomia della scuola è una risorsa per: 1. Progettare e mettere in atto percorsi individualizzati e personalizzati nell’ottica dell’integrazione e dell’inclusione. 2. Privilegiare gli interessi, le capacità e le “formae mentis” di ciascun alunno. 3. Agevolare l’inserimento degli alunni nel contesto sociale in cui vivono con una sensibilità ed una vision europea e mondiale. 4. Progettare e realizzare azioni/interventi che devono garantire il successo formativo dei suoi alunni, favorire la continuità tra i diversi segmenti del sistema istruzione, favorire l’orientamento scolastico e professionale al fine di elaborare un progetto di vita. Tali attività devono rispondere alle “attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio.” 5. Favorire il processo di crescita (empowerment)3 del soggetto che vive la scuola e dell’organizzazione – scuola, la quale è una delle intelligenze del territorio. 3 Con il termine empowerment viene indicato un processo di crescita, sia dell'individuo sia del gruppo, basato sull'incremento della stima di sé, dell'autoefficacia e dell'autodeterminazione per far emergere risorse latenti e portare l'individuo ad appropriarsi consapevolmente del suo potenziale. Empowerment è un costrutto complesso che indica l’insieme di conoscenze, competenze, modalità relazionali che permette a individui e a gruppi di porsi obiettivi, di elaborare strategie per raggiungerli, utilizzando le risorse esistenti. Tale termine è pressoché intraducibile in italiano, ma presente dagli anni Sessanta in diverse aree disciplinari: pedagogica, psicologica, politica. Il termine power non si riferisce al “potere” tout court, secondo l’accezione comune, ma a un potere positivo, improntato a emancipazione, crescita, solidarietà. L’empowerment è un cammino che dura una vita intera e permette di costruire, modificare, migliorare la qualità dell’esistenza, di diventare 6 6. Favorire l’ accordo orizzontale: deve cioè tendere a rendere unitari gli interventi non solo al suo interno, ma anche all’esterno della scuola con l’extrascuola e la famiglia. Per raccordarsi all’extrascuola dovrà conoscere le caratteristiche non solo del territorio, ma anche quelle dello specifico spaccato di extrascuola che incide sullo sviluppo di quel preciso alunno, ossia le caratteristiche della comunità sociale più prossima all’alunno stesso ed ai suoi interessi extrascolastici che ne condizionano sicuramente lo sviluppo. In questo modo può progettare percorsi significativi di apprendimento. Il rapporto tra il P.O.F. e la progettazione di percorsi di apprendimento è un rapporto configurabile da genere specie. Contiene, infatti, ed integra tutti i percorsi progettuali di cui la scuola intende avvalersi. In questa trama si inquadra la trasformazione della progettazione educativa didattica che ha come oggetto i percorsi di apprendimento. Nell’elaborazione del P.O.F. i docenti traducono le idee guida ministeriali in piani di lavoro organici e coerenti e dotati di senso. La progettazione viene esplicitata attraverso l'individuazione di obiettivi e percorsi specifici e/o integrati e la programmazione di interventi didattici curricolari ed extracurricolari. La logica del P.O.F. è quella dell'unitarietà e dell’integrazione. Il POF è dunque… Una presentazione della scuola per sapere da dove si parte e dove si vuole andare. È lo strumento attraverso cui l’istituzione scolastica rende trasparenti, leggibili e verificabili le scelte educative ed organizzative delle risorse, vale a dire: ciò che fa (obiettivi cognitivi : conoscenze, competenze, capacità), perché lo fa (obiettivi formativi), come lo fa (organizzazione educativa e didattica). È elaborato annualmente dal Collegio dei Docenti, che, a tal fine, può articolarsi di sua scelta in Commissioni o in Gruppi di lavoro, accogliendo le indicazioni del Consiglio d’Istituto, dell’utenza e del territorio. consapevoli delle proprie capacità e dei propri limiti. Ogni individuo possiede delle potenzialità che, se adeguatamente sviluppate, portano ciascuno a diventare nel miglior modo possibile, ciò che può essere”. Interessante il testo di Di A. Putton: “EMPOWERMENT E SCUOLA Metodologie di formazione nell’organizzazione educativa” 7 È deliberato dal Collegio dei Docenti per gli aspetti culturali- pedagogici e didattici, e dal Consiglio d’Istituto per gli aspetti finanziari e organizzativi generali. Altre sezioni (orari, progetti annuali d'Istituto, progetti didattici delle singole scuole o delle singole classi) possono variare e, in tal caso, vengono aggiornate anno per anno. Essendo il POF, uno strumento flessibile, viene anche aggiornato, modificato e migliorato in itinere, durante ciascun anno scolastico, mediante l'apporto del lavoro collegiale delle Commissioni specifiche istituite e operanti autonomamente su mandato del Collegio dei Docenti. Per questo motivo ogni anno il POF si può arricchire di progetti, documentazione, strumenti e ricerche nuove. Integrato dal Regolamento d’Istituto, definisce, in modo razionale e produttivo, il piano organizzativo in funzione delle proposte culturali, delle scelte educative e degli obiettivi formativi elaborati dai competenti organi della scuola. La redazione del POF La redazione è affidata dal Collegio dei Docenti ad una Commissione composta da una rappresentanza di docenti dei tre ordini di scuola, con un docente referente e dal docente incaricato come funzione-strumentale per la gestione del POF, il quale ha il ruolo di seguire gli indirizzi del Dirigente Scolastico e di mantenere contatti operativi con le altre Commissioni, finalizzati alla conoscenza delle proposte che emergono, degli sviluppi progettuali, delle iniziative che vengono intraprese e alla raccolta dei documenti (in ciò coadiuvato anche dalla Segreteria dell’Istituto). La Commissione preposta opera un primo aggiornamento annuale del POF entro il mese di dicembre (con l'inserimento dei dati aggiornati e dei progetti annuali previsti). Il Documento nella versione informativa ( brochure) sarà distribuita ai genitori che iscriveranno per la prima volta i propri figli nelle scuole dell'Istituto Comprensivo. La versione completa del POF d’Istituto comprende tutta la documentazione prodotta e approvata per le diverse sezioni: ovviamente la versione cartacea non potrebbe essere stampata e distribuita a tutti gli utenti, trattandosi di numerose pagine, 8 e sarà quindi disponibile a richiesta o, comunque, visionabile presso la Sede Centrale dell’Istituto di Guarcino e prossimamente sul sito dell’Istituto Con il POF l’Istituto si assume un impegno definito e circoscritto nei confronti dell’utenza per il conseguimento del successo formativo. La modalità con cui l’Istituto assume le proprie responsabilità è l’autovalutazione. La valutazione dei risultati del POF emerge non soltanto in relazione ai risultati offerti dagli scrutini di fine anno ma, anche, a quelli delle analisi di tutte le attività assunte e sottoscritte. PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ DELLA SCUOLA ART. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. ART. 33. L´arte e la scienza sono libere e libero ne è l´insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull´istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E´ prescritto un esame di Stato per l´ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l´abilitazione all´esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato. ART. 34 La scuola è aperta a tutti. L´istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. Gli art. 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana sono fonte di ispirazione fondamentale della scuola ed in particolare i seguenti principi: UGUAGLIANZA E IMPARZIALITÀ La scuola si impegna a perseguire il diritto allo studio nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, sociali e culturali di ciascun alunno. Nessuna 9 discriminazione nell’erogazione del servizio sarà compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psico-fisiche e socio-economiche. ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE La scuola si impegna a favorire l‟accoglienza degli alunni, il loro inserimento e la loro integrazione. Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni diversamente abili, a quelli in situazione di svantaggio e a quelli stranieri. PARTECIPAZIONE E CONDIVISIONE La scuola, per favorire la più ampia realizzazione dei contenuti del POF, promuove la partecipazione e la collaborazione di tutte le sue componenti. EFFICACIA, EFFICIENZA, FLESSIBILITÀ E TRASPARENZA La scuola programma percorsi di apprendimento nel rispetto della diversità dei bisogni formativi e garantisce un’adeguata informazione su tutte le attività promosse. Essa nel determinare le scelte organizzative (ad es. orario delle attività, orario servizi amministrativi), si ispira a criteri di efficienza, efficacia e flessibilità. LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO PERSONALE I docenti svolgono la loro funzione nell’ambito della libertà di insegnamento e dell’autonomia professionale loro riconosciute dalla norma. L’esercizio di tale libertà e autonomia è finalizzato alla formazione della personalità degli alunni. Tutto il personale della scuola si impegna a migliorare la propria professionalità attraverso la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento deliberate dagli Organi Collegiali. FINALITÀ Il nostro Istituto persegue le seguenti finalità: La centralità della persona, nell’ottica dello sviluppo integrale della personalità. La legalità come comportamento quotidiano. La comunicazione, intesa nel suo significato etimologico di “mettere in comune”, per realizzare la collegialità , la condivisione delle scelte, una sinergia di azioni tra scuola famiglia e territorio. La continuità del processo formativo, per favorire il passaggio tra i diversi ordini di scuola. L’orientamento, al fine di agevolare la scelta del percorso formativo successivo alla Scuola Secondaria di 1° grado. 10 11 RIFERIMENTI NORMATIVI Articolo 3-33-34 Costituzione Italiana Legge n. 104 del 5/02/1992 -- Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. CCNL del 04/08/95 -- Introduzione del concetto di POF e nuovo rapporto di lavoro dipendente nella Pubblica Amministrazione Scolastica. Legge 15/03/97 n. 59 Art. 21 -- Autonomia del sistema formativo (legge Bassanini) D.P.R. n. 233 del 18/06/98 -Dimensione ottimale delle istituzioni scolastiche O.M. n.31519-11/94 -Disposizioni riguardanti la razionalizzazione della rete scolastica e l’istituzione di scuole e di istituti di istruzione elementare, secondaria ed artistica per l’A.S. 1995/96. D.P.R. n. 249 del 24/06/98 -- Regolamento dello statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria di primo grado. C.M. n. 352 del 7 agosto 1998 -- Documento di orientamento per il funzionamento degli istituti Comprensivi della Scuola Materna Elementare e Media. Legge n. 440/97 - Dir. 252/98 – Dir. 132 del 20/05/99 e Legge 440 del 03/08/2000 n. 194 Interventi prioritari e criteri per la ripartizione dei finanziamenti. Finanziamento Sperimentazione dell’ampliamento dell’Offerta Formativa. D.P.R. 275 del 08/03/99 -- Autonomia scolastica. Legge 20/01/99 n. 9 art. 1 -- Elevamento obbligo di istruzione. L.Q n. 30 del 2000 DPR 234 del 26-06-2000 -- Riordino dei cicli dell’istruzione. Legge costituzionale 18-10- 2001 n°3 -- Modifica del titolo V della Costituzione che ha attribuito alla Regione la competenza legislativa in materia di istruzione e formazione professionale. Legge 28/03/2003 n. 53 -- Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’Infanzia e al Primo Ciclo dell’Istruzione. D.Legs. 59 del 19/02/04 -- Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’Infanzia e al 1° ciclo dell’Istruzione. D.M 28/12/2005 -- Ripristino del curricolo (quota del 20%). Nota Ministeriale 721/2006 - Ribadisce l’Autonomia. Direttiva Ministeriale n. 68 del 3/08/2007. Indicazioni per il Curricolo DPR 235 del 21/11/2007 (Statuto delle studentesse e degli studenti Scuola Secondaria ) Art. 3 del DPR 235 del 21/11/2007 (Patto educativo di Corresponsabilità) D.L. n. 112 convertito in Legge n. 133 del 6/08/2008 D.L. n. 137 del 1/09/2008 convertito in Legge n. 169 del 30/10/2008 Mozione 1-00033 del 15/10/2008 (accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo) Art. 3 del D.L. 154 del 7/10/2008 - Disposizioni urgenti per il contenimento della spesa sanitaria e in materia di regolazioni contabili con le autonomie locali. Legge n. 2 del 28/01/2009 Posta Elettronica Certificata. C.M. n. 10 del 23/01/2009 Valutazione degli apprendimenti e del comportamento. La legge di conversione 30 ottobre 2008, n. 169 ha disposto modifiche al sistema di valutazione degli alunni che trovano immediata attuazione nel presente anno scolastico. DPR n° 81 del 20/03/2009 Riordinamento rete scolastica materia di riorganizzazione e razionalizzazione, rispettivamente, della rete scolastica e dell’utilizzo delle risorse umane. DPR n.122 del 22/06/2009 Regolamento valutazione alunni. C.M. 4274 del 04/08/2009 Linee guida sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. C.M. 5510 del 10/11/2009 Linee guida educazione motoria. Decreti attuativi della Legge 170/2010 Linee guida dislessia. CURRICOLO, SCELTE EDUCATIVE GENERALI, FINALITÀ FINALITÀ della SCUOLA: “DALL’ACCOGLIENZA ALLA FORMAZIONE DEL CITTADINO” Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione Italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie. Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea che sono: 12 13 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. comunicazione nella madrelingua comunicazione nelle lingue straniere competenza matematica e competenza di base in scienza e tecnologia competenza digitale imparare ad imparare competenze sociali e civiche spirito di iniziativa e imprenditorialità consapevolezza ed espressione culturale PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA Il profilo che segue descrive, in forma essenziale, le competenze che un ragazzo deve mostrare di possedere al termine del primo ciclo di istruzione. Competenze personali e sociali: Saper affrontare le situazioni tipiche della sua età. Saper manifestare autonomia e responsabilità e avere consapevolezza delle proprie potenzialità e limiti. Saper riflettere ed esprimere opinioni personali. Saper esprimere la propria personalità e fare delle scelte. Saper utilizzare gli strumenti della conoscenza per comprendere sé e gli altri. Saper riconoscere le diversità, le tradizioni culturali e religiose. Rispettare le regole condivise e collaborare con gli altri. Impegnarsi per portare a compimento il proprio lavoro. Competenze di carattere disciplinare: Avere padronanza della lingua italiana. Sapersi esprimere in inglese. Saper utilizzare una lingua europea nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione . Possedere conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche. Orientarsi nello spazio e nel tempo. Saper interpretare ambienti, fatti, fenomeni, espressioni artistiche. Saper usare le tecnologie della comunicazione. Saper ricercare nuove informazioni in modo autonomo. Saper rispettare le regole della convivenza civile. Impegnarsi in campi espressivi, motori ed artistici. OBIETTIVI E FINALITÀ NEI TRE ORDINI DI SCUOLA LE FINALITÀ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori, la Scuola dell’Infanzia concorre all’educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo, morale, religioso e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, di autonomia, creatività, apprendimento e ad assicurare un’effettiva uguaglianza delle opportunità educative. Obiettivi: Promuovere lo sviluppo dell’identità Imparare a star bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato; imparare a conoscersi; sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità: figlio, alunno, compagno, maschio o femmina… Sviluppare l’autonomia Acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo; partecipare alle attività nei diversi contesti; avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; esprimere sentimenti ed emozioni; imparare a motivare le proprie scelte e i comportamenti; assumere via via atteggiamenti sempre più responsabili. 14 Sviluppare le competenze Imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; saper descrivere la propria esperienza; sviluppare l’attitudine a far domande, riflettere, negoziare i significati. Sviluppare il senso della cittadinanza Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso il dialogo e regole condivise; avviare e consolidare il percorso di riconoscimento dei diritti e dei doveri; imparare ad essere rispettosi dell’ambiente. LE FINALITÀ DELLA SCUOLA PRIMARIA La Scuola Primaria accoglie bambini/e dai 6 agli 11 anni nella concretezza del loro vissuto e si propone di promuovere la formazione integrale del bambino attraverso un itinerario educativo e didattico graduale e continuo, che sviluppi la personalità in tutte le componenti, per condurlo ad una scoperta di se stesso e del mondo circostante, nel pieno rispetto dei ritmi di crescita ai vari livelli. Obiettivi: Promuovere lo sviluppo dell’identità Promuovere lo “star bene a scuola”, creando un clima favorevole al dialogo, alla discussione, alla partecipazione, alla collaborazione, per attivare il processo di apprendimento; maturare le capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle; valorizzare le capacità relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo; sviluppare le dimensioni emotive, affettive, sociali, etiche e religiose. Sviluppare l’autonomia Sviluppare l’autonomia, il senso di responsabilità, la capacità critica, il metodo di studio e di lavoro; promuovere l’autostima, in un rapporto di comprensione e incoraggiamento, al fine della presa di coscienza delle proprie potenzialità; 15 promuove il senso primario di responsabilità che si traduce nel far bene il proprio lavoro. Sviluppare le competenze Promuovere la conoscenza e l’uso consapevole degli aspetti comunitari dei linguaggi verbali e di quelli non verbali; promuovere l’apprendimento delle conoscenze disciplinari e lo sviluppo di capacità, di abilità e di competenze; promuove l’acquisizione di tutti i tipi di linguaggio ed un primo livello di conoscenze e abilità; far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, ivi comprese quelle relative all’alfabetizzazione informatica, fino alle prime sistemazioni logico critiche; far apprendere i mezzi espressivi, la lingua italiana e l’alfabetizzazione nella lingua inglese; porre le basi per l’utilizzazione di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, dei suoi fenomeni e delle sue leggi; Sviluppare il senso della cittadinanza Educare al rispetto di sé e degli altri; Educare ai principi fondamentali della convivenza civile; Valorizzare la diversità delle persone e delle culture come ricchezza. LE FINALITÀ DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO La scuola Secondaria di Primo grado favorisce la progressiva maturazione della personalità del preadolescente mediante l'acquisizione di conoscenze e competenze, lo sviluppo di capacità logiche, scientifiche ed operative, tali da stimolarne il processo educativo di responsabilizzazione e di convivenza civile. La scuola Secondaria di Primo grado, secondo la legge istitutiva, “concorre a promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorisce l’orientamento dei giovani ai fini della scelta dell’attività successiva”. Essa, attraverso le discipline di studio, è finalizzata alla crescita delle capacità autonome di studio e al rafforzamento delle attitudini all’interazione sociale. Inoltre… 16 organizza ed accresce, anche attraverso l’alfabetizzazione e l’approfondimento delle tecnologie informatiche, le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e alla evoluzione sociale, culturale e scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell’allievo; cura la dimensione sistematica delle discipline; sviluppa progressivamente le competenze e le capacità di scelta corrispondenti alle attitudini e vocazione degli allievi; fornisce strumenti adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione; introduce lo studio di una seconda lingua dell’Unione Europea; aiuta ad orientarsi per la successiva scelta di istruzione e formazione; promuove l’utilizzo delle competenze verso l’esercizio di una cittadinanza attiva, utilizzando e finalizzando opportunamente i contributi che ciascuna disciplina può offrire. Pertanto la scuola Secondaria di I grado è innanzitutto: Scuola dell'educazione integrale della persona perché promuove processi formativi e si adopera per creare, attraverso le conoscenze e le abilità, occasioni dirette a sviluppare armonicamente la personalità degli allievi in tutte le direzioni. Scuola che colloca nel mondo perché offre all'alunno strumenti per acquisire progressivamente una immagine sempre più chiara e approfondita della realtà sociale. Scuola orientativa perché favorisce l'iniziativa del ragazzo in formazione e crea condizioni che lo aiutino a definire e conquistare la propria identità e il proprio ruolo nella realtà sociale; perché il carattere orientativo è intrinseco allo studio delle discipline e alle attività interdisciplinari e transdisciplinari. Scuola dell'identità Scuola della motivazione e del significato perché si impegna ad accompagnare il preadolescente nella sua maturazione globale attraverso l'ascolto, la condivisione e l'aiuto; perché si adopera per fornire al preadolescente strumenti idonei a gestire il cambiamento, la "crescita" interiore. perché si impegna a radicare conoscenze e abilità disciplinari e interdisciplinari sulle effettive capacità di ciascuno, utilizzando le modalità più motivanti e ricche di senso. Motivazione e bisogno di significato sono condizioni fondamentali di qualsiasi apprendimento. 17 Scuola della prevenzione dei disagi e del recupero degli svantaggi perché pone l'attenzione sui bisogni degli adolescenti attraverso l'ascolto, il dialogo e la collaborazione; perché è chiamata a proporre, in accordo con le famiglie, scelte il più possibile condivise anche dai soggetti educativi extrascolastici del territorio. Scuola della relazione educativa perché è tenuta a considerare l'importanza delle relazioni educative interpersonali che si sviluppano nei gruppi, nella classe e nella scuola; perché ha l'obiettivo di favorire l'acquisizione delle conoscenze ( il sapere ) e delle abilità (il fare) per trasformarle in competenze (il saper fare) per promuovere apprendimenti significativi e personalizzati 18 OBIETTIVI E FINALITÀ NEI TRE ORDINI DI SCUOLA ( Legge 28 marzo 2003, n.53) Organigramma : FINALITÀ IN SINTESI SCUOLA DELL’INFANZIA Sviluppo delle Competenze Sviluppo dell’Autonomia Sviluppo dell’ Identità Sviluppo del senso della Cittadinanza SCUOLA PRIMARIA Alfabetizzazione Culturale Sviluppo dell’Autonomia Educazione alla Convivenza Democratica SCUOLA SECONDARIA di I grado Scuola per la formazione dell’Uomo e del Cittadino Scuola che colloca nel MONDO Scuola Orientativa 19 Organigramma : NECESSITÀ DI SENTIRSI PARTE INTEGRALE DI UN GRUPPO, RISPETTANDO VALORI E CULTURE DIVERSE NECESSITÀ DI ACQUISIRE MATURITÀ AFFETTIVA, PERCEZIONE DI SÉ E DEL PROPRIO RAPPORTO CON L’AMBIENTE BISOGNI FORMATIVI NECESSITÀ DI SOCIALIZZARE CON IL GRUPPO BISOGNI FORMATIVI NECESSITÀ DI ACQUISIRE PADRONEGGIARE E RIELABORARE VARI TIPI DI LINGUAGGI 20 NECESSITÀ DI ACQUISIRE SENSO DI SOLIDARIETÀ E DI COLLABORAZIONE NECESSITÀ DI ACQUISIRE IL SENSO DELLA RESPONSABILITÀ E DELLA CONSAPEVOLEZZA NECESSITÀ DI ACQUISIRE COMPORTAMENTI RESPONSABILI La società odierna è caratterizzata da una crisi profonda di valori e di punti di riferimento e da una evoluzione rapida e confusa sia nel mondo economico sia nelle condizioni di vita. Il bambino,il ragazzo, risentono di questa situazione, nella quale anche un adulto può incontrare problemi, che spesso genera angoscia e paura. Tale disagio è rivelato dalla difficoltà di comunicazione sia in famiglia sia fuori. Spesso i giovani di oggi sono più fragili che nel passato, anche per la dilatazione dei tempi di ingresso nel mondo del lavoro. Di fronte a tali problemi la scuola si costituisce come servizio per la comunità e si deve, quindi, interrogare sui bisogni degli utenti. Essi possono essere individuati attraverso l’analisi degli interessi che i ragazzi spontaneamente manifestano, dentro e fuori la scuola. La scuola quindi deve essere attenta ai bisogni degli alunni e delle famiglie ed utilizzare al meglio le proprie risorse per fornire un'adeguata offerta formativa. Dal contesto socio-culturale e ambientale riferito al nostro territorio i Bisogni Formativi degli alunni vengono distinti in ambiti: AFFETTIVI: - Accettazione - Socializzazione - Guida, Sicurezza RELAZIONALI: - Ascolto - Comunicazione in un ambiente rassicurante, sereno, accogliente, stimolante. - Con conformità d’atteggiamento tra docenti. - Comprensione e rispetto delle regole. COGNITIVI: - Trovare, creare motivazione alla costruzione del proprio sapere con approcci: ludici, manipolativi, operativi, esperenziali, tecnologici, simbolici. - Rispetto dei tempi personali di maturazione e d’apprendimento. - Potenziare le abilità linguistiche del pensiero. - Ampliare l’insegnamento della lingua straniera nella Scuola dell’Infanzia. - Predisporre l’apertura della Scuola con attività pomeridiane extrascolastiche. LA SCUOLA TENDE QUINDI A FAR SÌ CHE CIASCUN ALUNNO POSSA: SAPERE (acquisire conoscenze) SAPER FARE (acquisire abilità), SAPER ESSERE (diventare una persona corretta e responsabile), SAPER SCEGLIERE (elaborare un progetto personale di vita), SAPER IMPARARE (nella prospettiva di un'educazione e di una formazione permanente), SAPER VIVERE CON GLI ALTRI. 21 Nell’organizzazione e realizzazione delle attività didattiche e educative sono impegnate tutte le risorse professionali presenti nell’Istituto Comprensivo. L’offerta formativa è programmata in ragione di una scuola come luogo d’istruzione differenziata ed integrata attraverso attività di recupero, sostegno e di valorizzazione delle eccellenze. È pensata anche in funzione dei bisogni formativi degli alunni che hanno influito sia sulle scelte, che sull’articolazione dell’offerta formativa stessa. I curricoli obbligatori, che saranno precisati nella Programmazione Educativa e Didattica, saranno integrati con progetti specifici e con i laboratori multimediali e teatrali; questi progetti sono tesi a promuovere la crescita dell’identità di ognuno come soggetto attivo e partecipe dell’ambiente in cui vive, in grado di interagire con realtà più vaste. ADATTAMENTO DELL’ORARIO SCOLASTICO Tutte le Scuole dell’Infanzia dell’I.C. di Guarcino, sono aperte dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle ore 16:00 con servizio mensa per tutte le sezioni. Sabato chiuso A partire dall’anno scolastico 2013/2014, il tempo scuola nella primaria sarà organizzato su 27 ore di lezioni settimanali. Possono essere previste, per i plessi con pluriclassi, scansioni di 30 ore settimanali. Per tutte le Scuole dell’Infanzia si prevedono uscite anticipate, con compresenza da parte degli insegnanti, in occasione delle vacanze di Natale, di Pasqua, del giorno di Carnevale e in occasione di eventuali rappresentazioni teatrali di fine anno. Le Scuole Primarie dell’Istituto, in occasione del carnevale osserveranno l’orario antimeridiano, con compresenza da parte degli insegnanti. 22 Il nostro Istituto si propone di: Accogliere ogni alunno favorendo il suo inserimento nella nuova realtà scolastica; Aiutare l’alunno ad acquisire progressivamente un’immagine sempre più chiara ed approfondita di sé e del proprio rapporto con il mondo esterno; Favorire la conquista di capacità espressive, logiche, scientifiche, operative e delle corrispondenti abilità; Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con attenzione ai cambiamenti della società e della cultura; Favorire l’acquisizione di un metodo di lavoro autonomo e di abilità utilizzabili in situazioni concrete; Fornire gli strumenti perché i ragazzi possano essere “protagonisti” nella società, sviluppando la competenza comunicativa e le abilità cognitive e ampliando la sfera dell’esperienza personale, anche attraverso l’operatività e la manualità; Motivare alla conoscenza fornendo occasioni di esperienze concrete di tipo espressivo, motorio, linguistico, logico e scientifico; Offrire opportunità per la socializzazione, l'interazione e la collaborazione con gli altri; Orientare verso scelte consapevoli e preparare alla responsabilità individuale; Potenziare la capacità di partecipazione ai valori della cultura, della civiltà e della convivenza sociale; Promuovere una dimensione dinamica dell'apprendimento; Promuovere la formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione; Promuovere l'autonomia personale e la riflessione critica; Realizzare la continuità tra i diversi ordini di scuola. Concludendo al termine del primo ciclo d’istruzione, la scuola si propone di fornire ad ogni ragazzo le basi e gli strumenti necessari per la costruzione del proprio “progetto 23 di vita” allo scopo di permettere a ciascuno di affrontare in modo positivo e consapevole le esperienze scolastiche formative e sociali successive. La vera educazione è quella “… non c’è conoscenza senza vera passione, perché si può conoscere la verità solo se si è spinti dal desiderio di possederla.” Simone Weil che rende mentalmente liberi e moralmente eccellenti. Gandhi PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ (in base all’Art. 3 DPR 235/2007) Un’educazione efficace dei giovani è il risultato di un’azione coordinata tra famiglia e scuola, nell’ottica della condivisione di principi e obiettivi, per favorire il dialogo e il confronto suggerendo le strategie per la soluzione dei problemi. Tutti i componenti (insegnanti, genitori, studenti, ATA) devono impegnarsi a sviluppare un atteggiamento sereno, positivo e propositivo nei confronti della scuola per evitare di creare conflitti, pregiudizi e disinteresse nei confronti di questa istituzione. Occorre che scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre collaborative, mai antagoniste e costruiscano così un’importante alleanza formativa. Il Patto Educativo di Corresponsabilità vuole rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell’Istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà di ciascuno. Il Piano dell’Offerta Formativa si può realizzare solo attraverso la partecipazione responsabile di tutte le componenti della comunità scolastica. La sua realizzazione dipenderà quindi dall’assunzione di specifici impegni da parte di tutti. 24 I Docenti si impegnano a: Essere puntuali alle lezioni, precisi nelle consegne di programmazioni, verbali e negli adempimenti previsti dalla scuola; non usare mai in classe il cellulare; rispettare gli alunni, le famiglie e il personale della scuola; essere attenti alla sorveglianza degli studenti in classe e nell’intervallo e a non abbandonare mai la classe senza averne dato avviso al Dirigente Scolastico o a un suo Collaboratore; informare studenti e genitori del proprio intervento educativo e del livello di apprendimento degli studenti; informare gli alunni degli obiettivi educativi e didattici, dei tempi e delle modalità di attuazione; esplicitare i criteri per la valutazione delle verifiche orali, scritte e di laboratorio. comunicare a studenti e genitori con chiarezza i risultati delle verifiche scritte, orali e di laboratorio, il comportamento e la frequenza; effettuare almeno il numero minimo di verifiche (due per le discipline con due ore di lezione e due scritte e due orali per le altre discipline) come previsto dai dipartimenti disciplinari; correggere e consegnare i compiti entro 15 giorni e, comunque, prima della prova successiva; realizzare un clima scolastico positivo fondato sul dialogo e sul rispetto; favorire la capacità di iniziativa, di decisione e di assunzione di responsabilità; incoraggiare gli studenti ad apprezzare e valorizzare le differenze; lavorare in modo collegiale con i colleghi della stessa disciplina, con i colleghi dei consigli di classe e con l’intero corpo docente della scuola nelle riunioni del collegio dei docenti; pianificare il proprio lavoro, in modo da prevedere anche attività di recupero e sostegno il più possibile personalizzate. Le Studentesse e gli Studenti si impegnano a: Essere puntuali alle lezioni e frequentarle con regolarità; non usare mai in classe il cellulare; lasciare l’aula solo se autorizzati dal docente; chiedere di uscire dall’aula solo in caso di necessità ed uno per volta; intervenire durante le lezioni in modo ordinato e pertinente; conoscere l’Offerta Formativa presentata dagli insegnanti; rispettare i compagni, il personale della scuola; 25 rispettare le diversità personali e culturali, la sensibilità altrui; conoscere e rispettare il Regolamento di Istituto; rispettare gli spazi, gli arredi ed i laboratori della scuola; partecipare al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo; svolgere regolarmente il lavoro assegnato a scuola e a casa; favorire la comunicazione scuola/famiglia; sottoporsi regolarmente alle verifiche previste dai docenti. I Genitori si impegnano a: Conoscere l’Offerta formativa della scuola; collaborare al progetto formativo partecipando, con proposte e osservazioni migliorative, a riunioni, assemblee, consigli e colloqui; controllare sul libretto le giustificazioni di assenze e ritardi del proprio figlio, contattando anche la scuola per accertamenti; rivolgersi ai docenti e al Dirigente Scolastico in presenza di problemi didattici o personali; dare informazioni utili a migliorare la conoscenza degli studenti da parte della scuola; risarcire la Scuola per danni arrecati dal figlio. Il Personale non docente si impegna a: Essere puntuale e a svolgere con precisione il lavoro assegnato; conoscere l’Offerta Formativa della scuola e a collaborare a realizzarla, per quanto di competenza; garantire il necessario supporto alle attività didattiche, con puntualità e diligenza; segnalare ai docenti e al Dirigente Scolastico eventuali problemi rilevati; favorire un clima di collaborazione e rispetto tra tutte le componenti presenti e operanti nella scuola (studenti, genitori, docenti). Il Dirigente Scolastico si impegna a: Garantire e favorire l’attuazione dell’Offerta Formativa, ponendo studenti, genitori, docenti e personale non docente nella condizione di esprimere al meglio il loro ruolo; garantire a ogni componente scolastica la possibilità di esprimere e valorizzare le proprie potenzialità; garantire e favorire il dialogo, la collaborazione e il rispetto tra le diverse componenti della comunità scolastica; cogliere le esigenze formative degli studenti e della comunità in cui la scuola opera, per ricercare risposte adeguate. 26 27 L’Istituto Comprensivo di Guarcino persegue,… …da alcuni anni, una linea di sviluppo umano, civile e didattico che viene realizzato con l’impegno di tutti a costruire un vero processo di inclusione, di accoglienza e di accompagnamento, di solidarietà e di collaborazione; che si modula operando sul piano della formazione per l’uso delle nuove tecnologie, lavorando per un’azione didattica capace di riconoscere e fare proprie le potenzialità del territorio sia dal punto di vista culturale che antropologico. L’istituto si è mosso nell’ottica della crescita umana e civile, puntando su momenti alti di socializzazione. Ha, infatti, inteso porre al centro del suo curricolo alcuni progetti, che sono stati pensati come momenti di aggregazione e di inclusione: le MINI OLIMPIADI, che coinvolgono tutti gli alunni di ogni ordine e grado del Comprensivo, senza prevedere premiazioni discriminanti, puntando solo sulla partecipazione; l’ACCADEMIA NATALIZIA che vede, in occasione delle festività natalizie, coinvolti tutti gli ordini di scuola del primo ciclo in uno spettacolo che comprende saggi di recitazione, canto, musica, danza; la SETTIMANA BIANCA tesa ad incrementare la pratica dello sci e degli sport invernali in genere; il TEATRO A SCUOLA preparato con i gli alunni e i docenti della scuola secondaria di I° grado che provvedono a scrivere il testo a più mani, a predisporre scenografie e a curare le musiche; il CINEMA A SCUOLA che riunisce genitori, alunni e docenti nella visione e nella discussione di film scelti dai ragazzi e riguardanti alcuni aspetti della loro crescita. Sono progetti che mirano a cogliere e a sfruttare le valenze del territorio da un lato , e dall’altro a riunire insieme tutte le componenti della scuola: genitori e alunni, docenti e personale ATA, e ancora a puntare non solo sulla collaborazione ma anche sulla condivisione di un’idea che faccia della SCUOLA una “COMUNITÀ EDUCANTE”. È in questa ottica che la scuola sta lavorando. Nei precedenti anni scolastici, di concerto con i gli Enti Locali, ricorrendo a Psicologi dell’Unione dei Comuni dei Monti Ernici e dell’ASL, la scuola ha messo a fuoco ed ha analizzato fenomeni di microdevianza come il bullismo, producendo testi musicali e video realizzati in classe, e nelle strutture dell’edificio. Sono invece allo studio, per questo anno scolastico un progetto di economia solidale promosso dalla Scuola dell’Infanzia e Primaria di Torre Cajetani, che reca come sottotitolo “La centralità della Persona e il Valore della Comunità”; ed il progetto “Unplaged” per la prevenzione dell’uso e abuso di alcool, fumo e sostanze psicotrope. L’impostazione del lavoro didattico passa anche attraverso intensi momenti di approfondimento scientifico. L’ Istituto Comprensivo ha promosso, infatti, convegni e corsi di aggiornamento. I docenti hanno lavorato sulle problematiche della continuità discutendone in un convegno centrato sulle connessioni didattiche e le dinamiche di apprendimento all’interno degli istituti comprensivi; hanno riflettuto sul concetto e l’importanza dell’Inclusione organizzando, insieme all’IPSIA di Frosinone, un convegno sui BES (Bisogno Educativo Speciale), che ha previsto prima una Lectio Magistralis di Dario Ianes4, poi la presentazione, a più voci, del volume della Tecnodid “I Bisogni Educativi Speciali nella Scuola dell’Autonomia”. Il POF, per l’anno scolastico in corso, 2013-2014, mette in cantiere due giornate di approfondimento, che prevedono un convegno su Pedagogia Sociale ed Economia sociale, ed un incontro sulle prospettive del Curricolo Verticale nelle Indicazioni Nazionali per il I° Ciclo di Istruzione. La nostra Scuola opera attraverso una mediazione coerente tra risorse della scuola e bisogni educativi. Sceglie la via del dialogo tra le sue componenti., dell’analisi condivisa, delle elaborazioni pratiche che vengono prima di ogni teoria. Ma opera, soprattutto, all’interno di una nuova strategia educativa, richiamandosi a quanto scrive Pier Paolo Triani5 secondo il quale la scuola è passata da una fase in cui si poneva come “strumento di ascesa sociale”, per migliorare la propria condizione, ad una fase in cui si pone “come ambiente di tutela sociale”. Dario Ianes Docente ordinario di Pedagogia e Didattica Speciale all’Università di Bolzano e condirettore del Centro Studi Erickson. È Autore di vari articoli e libri e direttore della rivista «Difficoltà di Apprendimento». 4 5 Pierpaolo Triani (1965), laureato in Pedagogia presso l'Università degli Studi di Parma e Dottore di Ricerca in Pedagogia presso l'Università degli Studi di Bologna, è professore associato di Didattica Generale presso la Facoltà di Scienze della Formazione, Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza. Si dedica allo studio dei temi della formazione, dei metodi educativi, della condizione ed educazione dell'infanzia e dell'adolescenza, del disagio scolastico, dei rapporti tra sistema scolastico e sistema sociale. E' direttore della Rivista Scuola e Didattica ed è stato membro dell'Osservatorio Nazionale dell'Infanzia e dell'Adolescenza. 28 L’INCLUSIONE E L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE: LA DIVERSITÀ DELLE PERSONE E DELLE CULTURE COME RICCHEZZA I BES e l’INCLUSIONE(La legge 170/2010, rappresenta un punto di svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’insegnante per il sostegno). L’Istituto Comprensivo di Guarcino si impegna programmaticamente ad un lavoro costante per costruire favore l’inclusione come sistema, sulla base di un progetto condiviso con le famiglie e i servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della scuola. La scuola infatti non può concepirsi più come sistema strutturato per i soggetti normali e, quindi, destinato ad accogliere, se il caso lo prevede soggetti “altri”; non può più essere pensata come l’agenzia educativa per i BEN (Bisogni Educativi Normali), ma deve progettarsi come sistema per i vari tipi di bisogno. L’inclusione, infatti, è programmaticamente connaturata al sistema. Recita infatti l’Index For Inclusion che ”l’inclusione si riferisce all’educazione di tutti i bambini e i ragazzi con Bisogni Educativi Speciali e con apprendimento normale” La scuola si propone, quindi, di progettare l’inclusione “mettendosi dal punto di vista di tutti, e di perseguire i seguenti obiettivi di miglioramento: la trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare; la gestione delle classi, l’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, le relazioni tra docenti, alunni e famiglie; utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando una logica “qualitativa”; l’impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale. La rilevazione, il monitoraggio e la valutazione del grado di inclusività della scuola sono finalizzate ad accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla 29 centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi. Da tali azioni si potranno inoltre desumere indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale. A tal fine possono essere adottati sia strumenti strutturati reperibili in rete, sia concordati a livello territoriale Per una definizione del BES Definire il BES significa prendere in esame almeno tre fattori: 1. il problema specifico d’ordine clinico, linguistico, sociale, culturale; 2. la risposta del soggetto al problema che non è mai simile, o avvicinabile alla risposta di un altro soggetto; 3. il contesto che può essere sia “parte del problema” sia “risposta al problema” e che, pertanto, spinge la scuola a parlare non di una “situazione DI disabilità”, ma di un soggetto IN situazione di disabilità. Per l’Istituto un Bisogno Educativo Speciale si definisce attraverso una griglia di indicatori che muovono: dalla disabilità (L. 104/92)6; dalla vasta gamma dei DES (disturbi evolutivi specifici): DSA - Deficit del linguaggio - Deficit delle abilità non verbali - Deficit della coordinazione motoria o Disprassia7 - Funzionamento cognitivo limite o misto - ADHD spettro artistico lieve - Comportamento oppositivo/provocatorio - Disturbo della condotta in età adolescenziale); da ogni forma di svantaggio relativo al contesto familiare, sociale, culturale. Da quanto indicato nella circolare, si possono configurare due situazioni: 1. Alunni con certificazione, anche di privati, non configurabili come disabili o DSA; 2. Alunni senza certificazione, ma con problemi generalizzati di apprendimento o comportamento. Il consiglio di classe o il team docenti deve elaborare un PDP per alunni con bisogni educativi speciali rivolto: 1. agli alunni in attesa di diagnosi DSA; 2. agli alunni con certificazione ASL in attesa di attestazione da parte della Commissione Medica Invalidi Civili e Accertamento dell'Handicap; 3. agli alunni con diagnosi redatta da medico specialista (psicologo, neuropsichiatra infantile), anche privato, attestante: ritardo nello sviluppo cognitivo in situazione di 6 Legge - quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili. La Disprassia (dal greco πράσσω = fare, quindi dis-prassia = incapacità di fare) è un disturbo che riguarda la coordinazione e il movimento e che può comportare problemi anche nel linguaggio. In neurologia si definisce come la difficoltà di compiere gesti coordinati e diretti a un determinato fine. È un disturbo che colpisce il 6% della popolazione infantile tra 5 e 11 anni. I bambini disprattici imparano una cosa ma fanno fatica a generalizzare e ad associare, trovando strategie. 7 30 non gravità, con Q.I. medio – inferiore o al limite della disabilità (da 75 ad 85 circa); disturbi del comportamento (disturbo oppositivo-provocatorio, iperattività, aggressività, ecc.) deficit funzionali specifici collegati ai processi di apprendimento (deficit dell'attenzione, di memorizzazione, ecc. che non rientrano nelle diagnosi DSA); 4. agli alunni seguiti dai servizi sociali per disagio socio – culturale, deprivazione affettiva / relazionale). Il Consiglio di Classe o il Team Docenti deve valutare se elaborare un PDP per: 1) Gli alunni con persistenti e generalizzati problemi di apprendimento, le cui famiglie non vogliono ricorrere ad un medico specialista nonostante le indicazioni degli ingegnanti; 2) gli alunni con disturbi persistenti e generalizzati del comportamento le cui famigli non vogliono ricorrere ad un medico specialista nonostante le indicazioni degli insegnanti; 3) alunni che evidenziano carenze socio culturali e relazioni collegati a stati di deprivazione ambientale, anche se non seguiti dai servizi sociali; 4) alunni stranieri di recente immigrazione, in base alla conoscenza dalla lingua, integrazione, ecc. Area della Disabilità Vi rientrano gli alunni con diagnosi ASL/certificazione della commissione Medica Invalidi Civili (L. 104/92). La scuola li accoglie seguendo queste procedure: ALUNNO CERTIFICATO: a) La presentazione della diagnosi, deve pervenire al dirigente scolastico direttamente dalla famiglia o dai docenti della scuola). La documentazione è inserita nel protocollo riservato. b) Il dirigente scolastico comunica la notizia al docente coordinatore del G.L.I. che inserisce (in un'apposita cartella per ogni scuola) la documentazione pervenuta. c) La documentazione è inviata dal docente coordinatore del G.L.I. al consiglio di classe o al team docenti e tutti ne prendono visione. d) Gli insegnanti, con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono redigono il P.E.I. 31 ALUNNO CON DIAGNOSI DI SPECIALISTI PRIVATI Viene presentata la diagnosi dello specialista privato ed in attesa di certificazione, gli insegnanti, con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono redigono il P.D.P. Il PDP può/deve essere modificato ogni qualvolta sia segnalato un cambiamento nei bisogni o difficoltà dell’alunno; può avere (e per alcuni situazione connesse allo svantaggio socio economico e culturale è opportuno, secondo la Circolare, che abbia) il carattere della temporaneità, ossia può essere utilizzato fino a quando le difficoltà e i bisogni dello studente non siano risolti (es. alunni neo arrivati in Italia, patologie temporanee ecc…). ALUNNO SENZA DIAGNOSI Per questa categoria di alunni si procede con una comunicazione alla famiglia e una richiesta di controllo. Il consiglio di classe o il team docenti, redige un'apposita relazione sulle difficoltà mostrate dall'alunno, convoca la famiglia e la invita a ricorrere ad un controllo specialistico (compilando un verbale sul modulo prestampato della scuola). Il consiglio di classe o il team docenti invia tutto al Dirigente Scolastico tramite segreteria, questi comunica la notizia al docente coordinatore del G.L.I. che inserisce (in un'apposita cartella per ogni scuola) la documentazione pervenuta. Il dirigente scolastico, in caso la famiglia non provveda entro 30 giorni a presentare una documentazione la convoca e la invita nuovamente a ricorrere ad un controllo specialistico (compilando un ulteriore verbale su modulo prestampato). Una volta pervenuta la documentazione, si procede come previsto al punto gli insegnanti, con i genitori del bambino e con gli specialisti che lo seguono, redigono il P.D.P. Se non perviene alcuna documentazione, si procede nel modo seguente gli insegnanti, con decisione del consiglio di classe o del team docenti opportunamente motivata, decidono se redigere o meno un P.D.P. transitorio. (Il P.D.P. deve essere redatto obbligatoriamente per gli alunni in attesa di diagnosi di disabilità (L. 104/92) o D.S.A. (L. 170/2010) 32 Area dei disturbi evolutivi specifici ( relazionali, affettivi,cognitivi) AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIO - ECONOMICO, LINGUISTICO L’area dei BES interessa anche lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione degli operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana alunni di origine straniera di recente immigrazione e, in specie, coloro che sono entrati nel nostro sistema scolastico nell’ultimo anno. Per questi alunni è possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative. A differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, le misure dispensative avranno carattere transitorio e attinenti aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati, più che strumenti compensativi e misure dispensative. Non si potrà accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato. Ai sensi dell’articolo 5 del DPR n. 89/2009, le 2 ore di insegnamento della seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado, possono essere utilizzate per potenziare l'insegnamento della lingua italiana per gli alunni stranieri. Eventuali disposizioni in merito allo svolgimento degli esami di Stato o delle rilevazioni annuali degli apprendimenti verranno fornite successivamente. Il consiglio di classe o il team docenti, redige con un'apposita relazione le difficoltà mostrate dall'alunno, convoca la famiglia, per un colloquio informativo; quindi il consiglio di classe o il team docenti, con opportuna motivazione didattica, decide se redigere o meno un P.D.P. transitorio. 33 34 procedura di individuazione dei BES, ricavata da una lettura attenta della Direttiva. 1. PDF – PEI L. 104 / 1992 Legge- quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità". (Pubblicata in G. U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.) 2. PDP L.170/2010 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. La presente legge persegue, per la persona con DSA, le seguenti finalità: a. Garantire il diritto all’istruzione b. Favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità. c. Ridurre i disagi relazionali ed emozionali 3. PDP Direttiva 27.12.2012 Il 27 dicembre 2012 è stata diramata la Direttiva concernente gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, che delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. L’IMPEGNO DEI DOCENTI Si ritiene opportuno che tutti i docenti: non facciano più riferimento tanto ai “livelli minimi”, previsti, comunque, anche dalla circolare 8/2013, quanto alla nozione di “livelli essenziali” o “livelli irrinunciabili”; predispongano l’ambiente nel quale viene inserito lo studente con ADHD in modo tale da ridurre al minimo le fonti di distrazione; prevedano l’utilizzo di tecniche educative di documentata efficacia (es. aiuti visivi, introduzione di routine, tempi di lavoro brevi o con piccole pause, gratificazioni immediate, procedure di controllo degli antecedenti e conseguenti). LE PISTE DI LAVORO PER I DOCENTI Definire con tutti gli studenti poche e chiare regole di comportamento da mantenere all’interno della classe. Concordare con l'alunno piccoli e realistici obiettivi comportamentali e didattici da raggiungere nel giro di qualche settimana. Allenare il bambino ad organizzare il proprio banco in modo da avere solo il materiale necessario per la lezione del momento. Occuparsi stabilmente della corretta scrittura dei compiti sul diario. Incoraggiare l’uso di diagrammi di flusso, tracce, tabelle , parole chiave per favorire l’apprendimento e sviluppare la comunicazione e l’attenzione. Favorire l’uso del computer e di enciclopedie multimediali, vocabolari su CD, ecc. Assicurarsi che, durante l'interrogazione, l'alunno abbia ascoltato e riflettuto sulla domanda e incoraggiare una seconda risposta qualora tenda a rispondere frettolosamente. Organizzare prove scritte suddivise in più parti e invitare lo studente ad effettuare un accurato controllo del proprio compito prima di consegnarlo. Comunicare chiaramente i tempi necessari per l’esecuzione del compito (tenendo conto che l’alunno con ADHD può necessitare di tempi maggiori rispetto alla classe o viceversa può avere l'attitudine di affrettare eccessivamente la conclusione). Valutare gli elaborati scritti in base al contenuto, senza considerare esclusivamente gli errori di distrazione, valorizzando il prodotto e l’impegno piuttosto che la forma. Le prove scritte dovrebbero essere suddivise in più quesiti. Evitare di comminare punizioni mediante: un aumento dei compiti per casa, una riduzione dei tempi di ricreazione e gioco, l'eliminazione dell'attività motoria, la negazione di ricoprire incarichi collettivi nella scuola, l'esclusione dalla partecipazione alle gite. Le gratificazioni devono essere ravvicinate e frequenti . 35 IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PIANO: Si intende la messa in campo sinergica di forze e azioni per garantire allo studente con DSA di imparare nel rispetto delle proprie caratteristiche. DIDATTICO: I docenti, considerando i punti di forza e i bisogni dell’alunno con DSA, elaborano ipotesi organizzative e strategie metodologiche. PERSONALIZZATO: Si tratta di centrare l’insegnamento e l’apprendimento su attitudini e interessi dell’allievo. L'obbligo della personalizzazione La scuola è tenuta all’obbligo della personalizzazione come prevede la Normativa generale di riferimento, in particolare il DPR 275/99, e il D.LGS 59/2004. L’Articolo 4 del regolamento delle Autonomia delle istituzioni scolastiche, prevede esplicitamente siano riconosciute e valorizzate le diversità e promosse le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo. Il D.LGS 59/2004, che riprende l’articolo 1 della Legge del 28 marzo 2003, n. 53 prevede che i docenti curino la personalizzazione delle attività educative, attraverso la relazione con la famiglia in continuità con il primario contesto affettivo e di vita delle bambine e dei bambini, e che organizzino le attività educative e didattiche al fine di realizzare la personalizzazione del piano di studi. Lo scopo è quello di costruire Una scuola di tutti e di ciascuno, riservando particolare cura agli allievi disabili o con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’offerta formativa, come si legge nelle Nuove Indicazioni Nazionali. Che cosa è il PDP Il Piano Didattico Personalizzato è uno strumento privilegiato per il percorso individualizzato e personalizzato, che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata – le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. Esso non è mera esplicitazione di strumenti compensativi e Dispensativi bensì lo strumento in cui si potranno includere: 1. progettazioni didattico-educative calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita (di cui moltissimi alunni con BES abbisognano); 2. strumenti programmatici utili in maggior misura rispetto a compensazioni o dispense, a carattere squisitamente didattico – strumentale; 36 3. ogni altra valutazione e/o azione che il Consiglio di classe o il team di classe intende adottare. È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia: 1. deliberata in Consiglio di classe nella scuola secondaria di primo grado; 2. da tutti i componenti del team docenti - nella scuola primaria dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia. Riepilogando: - PDP, trattasi quindi di un intervento commisurato alle potenzialità dell’alunno, che rispetti i suoi tempi di apprendimento e che ne valuti i progressi rispetto alle abilità di partenza. - PDP, l’intervento didattico ed educativo deve avvenire attraverso una programmazione flessibile (che varia in funzione dei tempi, ritmi e modalità di apprendimento della classe), calibrate sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita. Si precisa che la progettazione per gli alunni con DSA deve essere, invece, riferita agli obiettivi della classe e non differenziata condivisa dall’intero C.d.C., dalla famiglia e dagli specialisti . Cosa rappresenta? A fronte di una segnalazione specialistica di DSA o della presenza di un alunno con altri bisogni speciali certificati e non è dovere delle SCUOLE e degli INSEGNANTI redigere un Piano Didattico Personalizzato dell’allievo, che è la trasformazione in atto concreto del suo diritto a ricevere il tipo di istruzione adatto alle proprie specifiche condizioni. Chi lo elabora? È redatto dal Consiglio di Classe, previa una fase di incontro e di dialogo tra docenti, famiglie e specialisti, nel rispetto dei reciproci ruoli e competenze. I docenti, infatti, 37 oltre all’osservazione sistematica e diretta delle caratteristiche di apprendimento dell’alunno, possono avvalersi delle proposte e dei suggerimenti presenti nella diagnosi specialistica. Quando viene redatto? La sua redazione avviene: all’inizio di ogni anno scolastico entro i primi tre mesi per gli studenti già diagnosticati; su richiesta della famiglia in possesso di diagnosi specialistica (in qualsiasi momento dell’anno). Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche al fine di evitare contenzioso. Perché si redige? È necessario per attestare l’applicazione delle garanzie previste dalla Legge 170/2010 e Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 e dalla Circolare Ministeriale n.8 del 6 marzo 2013. Ed inoltre: Per costruire la storia scolastica del bambino/ragazzo con DSA. A tutela, affinché quel che si è detto, scritto e concordato venga rispettato in un vero e proprio documento con una sua rintracciabilità. Per registrare i progressi. Per presentare il ragazzo al presidente di commissione/commissari esterni in sede di esame Non meno importante, a tutela della professionalità del docente. Quali sono i passaggi fondamentali Ogni Istituzione scolastica: riceve la diagnosi specialistica dalla famiglia; la protocolla e la inserisce nel fascicolo riservato; informa il Consiglio di classe della presenza di un DSA tramite il Referente DSA o nella persona del Dirigente scolastico; procede alla stesura del PDP; 38 sottoscrive il PDP insieme alla famiglia; aggiorna il fascicolo personale riservato inserendo il PDP; da una copia alla famiglia; applica le norme sulla privacy sui dati sensibili. Modello di compilazione del PDP Sezione 1 1. Dati anagrafici dell'alunno e storia scolastica (scuole frequentate, esiti formativi, ecc.). 2. Certificazione specialistica attestante i bisogni educativi speciali o (in alternativa) delibera del consiglio di classe/interclasse contenente le motivazioni pedagogiche e didattiche attestanti lo stato di alunno con B.E.S. Sezione 2 In relazione all'area di bisogni educativi speciali: 1. Obiettivi personalizzati relativi alle discipline e trasversali, risultati attesi; 2. strategie didattiche (strumenti compensativi, integrativi, dispensativi); 3. modalità di inclusione (strategie relazionali); 4. modalità di verifica e valutazione (correlate ai precedenti punti) che per gli alunni stranieri di recente immigrazione). Sezione 3 1. patto formativo con la famiglia (impegni della scuola, dell'alunno, della famiglia); 2. verbali delle riunioni (del team docenti, del consiglio con famiglia e/o esperti) da inserire durante l'anno. 3. data di scadenza del PDP o data di aggiornamento prevista. OBIETTIVI E STRUMENTI OBIETTIVI 1. Per ogni disciplina concordare, per la scuola primaria e secondaria di primo grado, una scala di obiettivi finali per ogni classe, dal minimo al massimo. 2. Concordare obiettivi minimi e massimi relativi al comportamento, non inteso come semplice“condotta”, ma come relazioni sociali, rispetto delle regole, convivenza civile, impegno, aspettative e interessi. 39 3. Con gli alunni con BES gli strumenti compensativi e dispensativi non si configurano tanto come utilizzo di supporti tecnologici, quanto come individuazione di strategie personalizzate e programmazione dei tempi di apprendimento e attenzione. STRUMENTI Facilitare l'apprendimento disciplinare/multidisciplinare attraverso l'utilizzo di: 1. Strumenti integrativi: mappe, testi semplificati, riduzione personalizzata del programma,riassunti, ecc. 2. Strumenti dispensativi: tempi più lunghi per le verifiche, riduzione dei compiti a casa, riduzione del numero delle voci nelle singole prove, ecc. Facilitare l'apprendimento sociale attraverso percorsi finalizzati a: 1. migliorare l'immagine di sé, l'autostima e gli obiettivi per il proprio futuro; 2. far crescere le aspettative da parte dei docenti e del gruppo classe. 3. concordare regole, semplificarle, individuare mediatori e indicatori per facilitarne il rispetto (manifesti, cartelli, segnali, ecc.) Facilitare la partecipazione alle attività attraverso: 1. il rispetto dei tempi di attenzione e l'individuazione di attività alternative 2. il rispetto delle capacità di memorizzazione (limitando le verifiche ad archi temporali concordati. VALUTAZIONE La Valutazione deve essere conforme a quanto indicato nel PDP, in relazione a: 1. Obiettivi minimi previsti per l'alunno 2. Risultati ottenuti utilizzando strumenti integrativi e dispensativi 3. Risultati ottenuti utilizzando strategie di inclusione mirate a migliorare l'interazione sociale e la partecipazione alle attività. La bocciatura è uno strumento che è possibile utilizzare quando siano stati preventivamente messi in atto gli interventi previsti da PDP e questi abbiano dati esiti completamente negativi. Di norma, il consiglio, deciderà se ammettere o non ammettere l’alunno alla classe successiva o all’esame di Stato, attenendosi a tutti i seguenti criteri: 1. il livello di preparazione generale: deve essere gravemente insufficiente, non rispetto alla media della classe, ma in rapporto agli obiettivi indicati nel PDP; 40 2. il percorso compiuto dall’alunno nel corso dell’anno: non deve evidenziare progressi significativi rispetto alla situazione iniziale; 3. aspettative previste: possibilità di raggiungere nel corso dell'anno scolastico successivo, gli obiettivi formativi e di contenuto non raggiunti nel presente anno 4. incidenza sulle relazioni interpersonali: si devono valutare gli effetti positivi e/o negativi della separazione dal gruppo classe (in particolare nel caso di alunni con disturbi evolutivi specifici collegati ai processi relazionali). In sintesi i risultati della valutazione finale non possono avere esiti negativi motivati da ritardi di apprendimento riconducibili o ricollegabili ai bisogni educativi speciali propri dell'alunno, fatti salvi espliciti accordi con la famiglia che dovranno essere verbalizzati per iscritto. Il PDP deve essere redatto entro 30 giorni lavorativi dalla data di inizio delle attività didattiche. Per i nuovi casi, entro 30 giorni lavorativi dalla data di presentazione della diagnosi o dalla delibera del consiglio di classe/interclasse. Le AZIONI dell’I. C. di GUARCINO L’Istituto Comprensivo si organizza con le seguenti strutture: Gruppo di lavoro per l'handicap d'istituto (GLHI) I compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto si estendono alle problematiche relative a tutti i BES. A tale scopo i suoi componenti sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nella scuola (funzioni strumentali, insegnanti per il sostegno, AEC (assistenza educativo culturale), assistenti alla comunicazione, docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori ed esperti istituzionali o esterni in regime di convenzione con la scuola. É coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato. Potrà avvalersi della consulenza e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del privato sociale e articolarsi anche per gradi scolastici. Tale Gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI). Il GLI svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico - educativi posti in essere; 41 focus-confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze (ass. insegnanti di sostegno) tradotte in sede di definizione del PEI ; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno). Compiti e riunioni del GLI analizza le criticità e i punti di forza attuali, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo; formula un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche. Il Piano sarà deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli USR, ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni territoriali (es. ai comuni) come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, entro il mese di giugno. A seguito di ciò gli USR assegnano alle singole scuole le risorse di sostegno. Giugno Adatta il Piano, in relazione alle risorse assegnate alla scuola (sulla base del quale i singoli GLHO [Gruppo di lavoro per l'handicap operativo - formato da docenti di classe e operatori ASL] completeranno la redazione del PEI per gli alunni con disabilità di ciascuna classe. Sulla base della relazione, il Dirigente scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, in termini “funzionali”. Propone al Collegio dei Docenti, entro il mese di settembre, una programmazione degli obiettivi da perseguire e delleattività da porre in essere, che confluisce nel Piano annuale per l'inclusività; Al termine dell’anno scolastico, il Collegio procede alla verifica dei risultati raggiunti. Costituisce l’interfaccia della rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, , ecc.), operando nell’intero arco dell’anno scolastico. Il GLI Si riunisce di norma una volta al mese in orario di servizio o in orari aggiuntivi o funzionali, potendo far rientrare la partecipazione alle attività del gruppo nei compensi già pattuiti per i docenti in sede di contrattazione integrativa di Istituto. 42 43 TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI ADHD Attention Deficit Hyperactivity Disorder BES Bisogni Educativi Speciali. CF International Classification of Functioning CTI Centri Territoriali per l’Inclusione a livello di distretto sanitario CTS Centri Territoriali di Supporto per DSA D.D.A.I. Deficit da Disturbo dell’Attenzione e dell’Iperattività (in disuso) DSA Disturbo Specifico dell’Apprendimento GLI Gruppo di lavoro per l’inclusione GLH Gruppo di Lavoro sull'Handicap GLHO Gruppo di lavoro per l'handicap operativo (a livello di classe) GLIR Gruppi di Lavoro Interistituzionali Regionali per l’integrazione scolastica GLIP Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali ICD10 Classificazione Iinternazionale delle malattie e dei problemi sanitari correlati dall’OMS ISS Istituto Superiore di Sanità ITD Istituto per le Tecnologie Didattiche OMS Organizzazione mondiale della sanità Q. I. Quoziente Intellettivo USR Uffici Scolastici Regionali 44 MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO ISTITUTO COMPRENSIVO DI GUARCINO Via San Francesco,9 - 03016 Guarcino Tel. 0775/46256- Fax 0775/469433 Email: [email protected]:www.icguarcino.it A.S. 2013/ 2014 P.A.I. (PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITA’) Direttiva Ministeriale 27/12/202-CM n°8 del 6/3/2013-Nota Ministeriale 27/06/2013 “Ad una diminuzione di rilevanza della scuola come strumento di ascesa sociale, per migliorare la propria condizione, corrisponde una crescita della scuola come ambiente di tutela sociale” Pier Paolo Triani PREMESSA Riprendendo la Direttiva Ministeriale del 27/12/2012, la C.M. n. 8 del marzo/2013 che prevede l’elaborazione, da parte del Gruppo di lavoro per l’inclusione di ciascuna scuola, di una proposta di Piano Annuale per l'Inclusività degli alunni con BES, e la nota 27 giugno 2013 prot. n. 1551, l’Istituto Comprensivo di Guardino, nel suo primo Collegio dei Docenti dell’anno scolastico 2013-14, ha investito il Gruppo di lavoro per l’Inclusione di riprendere le attività di monitoraggio, di analisi, di studio, di approfondimento, cominciate in seguito al corso di formazione tenuto dal professor Dario Ianes l’8 maggio 2013 ad Alatri promosso dall’Istituto Comprensivo di Guardino e dall’I.I.S Bragaglia di Frosinone, e di redigere il Piano Annuale per l’Inclusività.Ai lavori hanno collaborato le Funzioni Strumentali, i coordinatori di classe, di intersezione, di interclasse e la referente al redazione del Piano Professoressa Roberta Pietrobono. L’obiettivo del Piano annuale per l’Inclusività (P.A.I.) è dare ordine e concretezza agli spunti di riflessione e alle attività di ricerca compiute all’interno dei Dipartimenti, per fornire una indispensabile base di lavoro per la predisposizione del POF. Il P.A.I. non può essere considerato un semplice adempimento burocratico, un atto formale, bensì come uno strumento fondamentale per fissare punti partenza ed obiettivi per far crescere l’intera comunità educante, per rinforzare la consapevolezza del ruolo di educatore che i docenti svolgono, e per fondare la scuola guarcinesedi “sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi” (Fonte Tecnodid). Il P.A.I. non va dunque letto come un “piano formativo per gli alunni con bisogni educativi speciali”, ad integrazione del P.O.F.; non può essere considerato come un ulteriore allegato, che, forse, nessuno leggerà o consulterà. Non è un “documento” per chi ha bisogni educativi speciali, ma è lo strumento per una progettazione della propria offerta formativa in senso inclusivo, ovvero diretta non al singolo ma ad un’intera comunità di eguali che hanno gli stessi diritti ad apprendere in un clima di serena e reciproca collaborazione. Il che è il senso autentico dell’inclusione. 1. LA NOZIONE DI INCLUSIONE L’inclusione è un percorso, anzi è proprio “la via che ci consente di giungere”, secondo le parole di Heidegger, “ a ciò che si protende verso di noi, chiamandoci a sé”. Colui che chiamiamo il diversamente abile, colui che vive un disagio, che soffre uno svantaggio di qualsiasi entità e tipologia non è il diverso è un altro io che “si protende verso di noi …ci chiama a sé”, ovvero formula una domanda di inclusione. La spinta di questi ultimi anni è sicuramente significativa verso azioni comuni, condivise. Il concetto di educazione non è più solo quello dell’e-ducere, la scuola, infatti, è luogo “salvo e innovato” di tutela sociale. L’educare implica una collaborazione tra gli attori primari del progetto educativo: la famiglia, la scuola e la comunità. Ognuno di essi offre uno spazio e costituisce uno spazio che mira alla partecipazione, allo studio, alla socializzazione. Questa crescita ordinata e solidale degli individui, poi del sistema scuola, quindi dei sistemi famiglia, comunità, scuola tra loro, ha senso se le persone coinvolte nel lavoro con i disabili, con i portatori di un disagio, di uno svantaggio sanno riflettere sulla loro identità. Il sistema e i sistemi tra loro connessi funzionano se si costruisce un documento di riferimento dell’azione didattica, di accompagnamento, di inclusione che sia aperto, che sia condiviso, che sia orientativo. 1.1 La nozione di inclusione inverandosi in pratica e scelta di vita ha il compito primario di interrompere il circuito della delega, per cui si lascia che altri si occupino di spazi che, in effetti, nessuno poi occupa; evita la frammentazione ovvero la mancanza di una organizzazione condivisa per cui il lavora si parcellizza in interventi privi di senso, anche se pieni di buona volontà; rifugge dalla babele che ingenera una confusione di lingue e di stimoli per cui i soggetti rischiano di essere intrusi e non inclusi in un progetto che deve produrre altra vita, incontri, dialogo, crescita, maturità; bandisce il disordine che, in un sistema, determina il crollo, l’implosione, il collassamento , quindi, la fine dell’organizzazione. 1.2 45 PRATICHE DI INCLUSIONE 1. Vivere e apprendere insieme (tutti gli alunni nel mainstreaming8 scolastico) 2. Sistema inclusivo per tutti 3. Gruppi eterogenei (gruppi misti per diversità culturale, intellettiva, ecc) 4. Cambiamento di idea di scuola 5. Approccio teorico/metodologico centrato sul contesto (considerazione dei livelli emotivi, sociali, scolastici) 6. Risorse dell’intera scuola 7. Apprendimento individuale e condiviso 8. Un curricolo personalizzato per tutti gli alunni 9. Impegno nella riflessione per tutti gli alunni 10. L’insegnante di sostegno supporta i docenti curriculari, la classe la scuola 11. Cambiamento globale di tutte le pratiche educative (sia di mainstreaming che di sostegno) 12. La responsabilità è del gruppo di lavoro 2. Il BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE 2.1 Scrive Nicola Molteni che, in modo molto elementare, “un bambino, un ragazzo hanno un BES quando il loro funzionamento nell’apprendimento, nello sviluppo, nell’educazione incontra qualche problema ed ha necessità di un intervento specifico e mirato all’inclusione”. Se questa considerazione è pienamente condivisibile ed è accettata dalla letteratura in materia, allora il compito della scuola è quello di prendere in considerazione tutti gli alunni che, per cause le più diverse, interne o esterne, soggettive o oggettive, o di natura ambientale presentano forme di disagio che possono condizionare il percorso di evoluzione e di apprendimento. 8 mainstreaming è una parola composta da main che significa principale e stream che significa corrente; la desinenza -ing sta a indicare movimento, quindi, "il genere all'interno della società che si muove", ovvero il genere che si pone al centro delle politiche e delle azioni e non al di fuori di queste. Si tratta, quindi, di una strategia molto importante, in quanto mira a cambiamenti culturali che coinvolgono tutte le componenti dei sistemi politici e sociali. Il mainstreaming di genere è una strategia che richiede tempi lunghi ma che porta a cambiamenti sostanziali all'interno dei sistemi e dei processi; gli interventi mirati a casi specifici, invece, producono effetti più immediati ma limitati alle aree e alle problematiche su cui si interviene 46 2.2 La definizione e la teorizzazione del “bisogno educativo speciale” nascono per superare alcuni aspetti tipicamente medicalizzati della nozione di svantaggio e disabilità, e per costruire un ripensamento dei rapporti tra scuola ed extrascuola e per progettare interventi non discriminanti che sappiano creare compattezza e unità all’interno della classe. Ma nasce anche da una prospettiva di arricchimento: l’introduzione nel corpo vivo della classe degli alunni con DSA è stato un segnale di apertura e di innovazione. Con l’inclusione si supera il rischio di considerare questi alunni come una categoria oggetto di studio medico. Un primo superamento di una barriera clinica si è avuta nel 2010, con la legge 8 ottobre 2010, n.170; poi grazie agli studi in ambito di valutazione prodotti dall’INVALSI, si è ragionato sempre più in una prospettiva inclusiva. 2.3 Gli studi hanno sempre più approfondito il concetto di inclusività. Nel 2003 Gentile ha elaborato una tabella delle pratiche di inclusione che costituisce un punto di svolta nella prassi didattica ed educativa, alla quale l’Istituto Comprensivo di Guarcino cerca di adeguarsi. Questi i punti della tabella: 3. L’ALUNNO CON BES 3.1 Nicola Molteni ha chiarito nel convegno di Appiano Gentile del 4 aprile 2013 chi e un alunno con BES. Certamente non è uno scarto come sosteneva Don Milani: “va da sé che il tornitore si sforza di lavorare sul pezzo non riuscito affinché diventi come gli altri pezzi. Voi invece sapete di non poter scartare i pezzi a vostro piacimento … Se ognuno di voi sapesse che ha da portare innanzi a ogni costo tutti i ragazzi e in tutte le materie , aguzzerebbe l’ingegno per farli funzionare”. 3.2 Ogni alunno che incontra nella suo normale bisogno di sviluppare competenze, di valorizzare se stesso, di trovare la sua identità un ostacolo vede in misura maggiore, minore o ininfluente complicarsi il suo percorso. Ecco che gli alunni con BES sono più di quanti possiamo immaginare. Un bisogno speciale richiede risorse speciali. La didattica scelta deve permettere di modificare e arricchire i contesti comunicativi, relazionali, affettivi, didattici, strutturali e materiali. 3.3 L’alunno con BES ci chiede di far ruotare l’ insegnamento tradizionale su cardini diversi e di porsi nella prospettiva di chi apprende; ma chiede anche agli alunni di ripensarsi non come individui o monadi ma come componenti di gruppo che prova gratificazione nel collaborare e costruire insieme; e chiede soprattutto uno sforzo migliorativo delle tecniche di comunicazione che si modulano in una pluralità di 47 linguaggi non verbali: dallo sguardo alla mimesi, dall’uso delle immagini alla diffusione dei suoni. Insomma un alunno bes ha bisogno che la prassi didattica sia un’organizzazione vivente come quella di un organismo in cui tutti i tessuti, tutte le cellule coesistono e collaborano allo sviluppo e alla crescita. 4. LA “ MISSION ” DELL’I.C. di GUARCINO Che cosa ha fatto e cosa fa l’Istituto Comprensivo di Guarcino. Da alcuni anni la Funzione Strumentale all’Handicap ha cambiato nome e si chiama Funzione per il Disagio e la Disabilità, come si rileva dalla stesura del POF, a partire dall’anno scolastico 2011-12. Non si tratta soltanto di una questione nominalistica. È il segno e la volontà che la scuola tutta è impegnata in una azione di accoglienza e di accompagnamento, di solidarietà e di collaborazione, che tutti noi siamo inclusi in un grande progetto di tutoring, ciascuno per la sua parte. La Scuola si è mossa nell’ottica dell’inclusione promuovendo attività sportive, le Mini Olimpiadi, che hanno coinvolto tutti gli alunni di ogni ordine e grado del Comprensivo, senza prevedere premiazioni discriminanti, basata sulla competizione fisica, e puntando sulla esclusiva partecipazione. I giochi, che sono previsti anche per l’anno scolastico in corso, sono stati sempre aperti da un tedoforo con sindrome down, perché la scuola non integra, non compie un’operazione puramente sommativa, ma include alla pari tutti gli alunni in un progetto unitario che va verso la crescita di ciascuno. L’Istituto Comprensivo di Guarcino allestisce spettacoli teatrali cui partecipano insieme tutte le componenti della scuola e tutti gli alunni a pieno titolo; ha organizzato un primo convegno di studio sulla continuità promuovendo un impegno didattico centrato sull’apprendimento, ed un secondo sull’inclusione e i DSA. La Scuola opera attraverso una mediazione coerente tra risorse della scuola e bisogni educativi. Dà un nuovo senso alla continuità che è divenuta nel dicembre del 2013 oggetto di un convegno di studi. Sceglie la via del dialogo tra le sue componenti, dell’analisi condivisa, delle elaborazioni pratiche che vengono prima di ogni teoria. Agisce nella convinzione di Paulo Freire che: “Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo”. 48 5. L’Istituto Comprensivo di GUARCINO Riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia e ritiene doveroso procedere alla redazione ed all’applicazione di un piano di inclusività generale da ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei bisogni presenti. Ritiene che, nella programmazione e nell’effettuazione del percorso ,l’indicazione didattica verso la personalizzazione e/o individualizzazione dei percorsi educativi debba rispettare la peculiarità di approccio, metodo /stile e livello di apprendimento afferente a tutti i discenti e, in particolare, ai BES. Precisa che, proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, si deve operare nella programmazione e nell’effettuazione del percorso , con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e riconoscendone, al contrario, le matrici tutt’affatto diverse. Ritiene , di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi,alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta ,in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a studenti DSA e DA. Propone quindi che, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a: 1) 2) 3) 4) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni); personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati); strumenti compensativi; misure dispensative utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa nazionale e/o alle direttive del POF Propone altresì a. un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne ( ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo); b. ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio; c. che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto riguarda i DSA ) o funzionali (mancanza della dotazione della 49 strumentazione individuale:libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale). ATTO DOVUTO Decreto del Presidente della Repubblica n° 122 del 22 giugno 2009 Art. 10 – Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA): “Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni. A tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”. PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Parte I – ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ A. Rilevazione dei BES presenti: 1. DISABILITÀ CERTIFICATE (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista minorati udito psicofisici 2. DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DSA ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. SVANTAGGIO (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro N° 1 11 10 1 5 10 25 25 50 Totali 138 % su popolazione scolastica 22% N° PEI redatti dai GLHO 33 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 5 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 4 50 Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Altri docenti A. Coinvolgimento personale ATA B. Coinvolgimento famiglie C. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI D. Rapporti con privato sociale e volontario E. Formazione docenti Attraverso … Sì / No Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Assistenza alunni disabili Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…) Altro: Si Si Si Si si si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si No Si Si Si Si Si Si No 51 Coinvolgimento docenti curricolari Insegnanti di sostegno AEC Assistenti alla comunicazione 52 Attraverso … Sì / No Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Si Attività individualizzate e di piccolo gruppo Si Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Si Si Si Si Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Docenti tutor/mentor Altro: SINTESI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ RILEVATI * : Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo Si Si Si Si 0 1 2 3 x Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti x Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; x Valorizzazione delle risorse esistenti x Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. x Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici 4 53 Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.) A livello territoriale Rinforzare rete tra le istituzioni territoriali Rinforzare rete CTS Istituire e predisporre rete tra istituzioni scolastiche. A livello della scuola Nomina di un “referente BES” scelto dal C.D.I.. Programmazione del GLI: in coda ai C.D.i. Programmazione dei GLHO, tre incontri: inizio anno, fine 1° quadrimestre, fine anno. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti da definire durante l’anno Condivisione delle buone pratiche ( secondo le direttive ministeriali) nel percorso di autoformazione: Creazione di una rete di istituto. Formazione nella strategia razionale-emotiva a supporto degli studenti con difficoltà di Apprendimento e nella gestione dei conflitti Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; Approfondimento degli strumenti valutativi dei livelli di apprendimento per alunni con disabilità cognitiva ( come suggerito da C.M. Ministeriale n° 8 2013) Utilizzazione PEI e PDP la valutazione sarà adeguata al percorso personale Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola Conferma del modello attuale di organizzazione con mantenimento dell'orario funzionale (indicato nei singoli P.E.I.) aumentare flessibilità e trasversalità nell'organizzazione del sostegno all'interno della classe aumentare flessibilità e trasversalità nell’organizzazione del sostegno all’interno della rete d’Istituto. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti Coinvolgimento dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola Coinvolgimento del Servizio Educativo Territoriale sugli obiettivi condivisi dei progetti formativi ed educativi Coinvolgimento servizi sociali Presenza psicologo e degli assistenti specialistici Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative Dialogo tra scuola e famiglie per la comprensione dei disagi dei ragazzi: incontri periodici (uno ogni quadrimestre) per monitorare il percorso educativo. Organizzazione di giornate informative (BES) Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Potrà essere necessario attuare dei percorsi di facilitazione dell’apprendimento linguistico e “disciplinare”, sulla base delle risorse disponibili: - ore a disposizione/sportello/altro… - risorse professionali esterne messe a disposizione dagli Enti Locali e dal Ministero - risorse professionali volontarie messe a disposizione dal territorio - risorse economiche dell’Istituto Riorganizzazione del GLI: -Articolazione di gruppi di lavoro di formazione , approfondimento e progettazione su specifici focus o di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; -Laboratorio teatrale – Laboratorio musicale Valorizzazione delle risorse esistenti -Piattaforma informatica per la raccolta dei materiali didattici facilitati per le varie discipline. di momenti formativi -Utilizzo di tecnologie per i bes Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione - enza specialistica Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. -Progetti per l’orientamento in entrata e in uscita -costruire un progetto di vita in cui il lavoro e l’autonomia siano le basi di partenza per un reale inserimento sociale. -far emergere le potenzialità della persona e avviare una progettualità, in grado di ridurre l’assistenzialismo . - inserimento lavorativo Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 28/06/2013 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 05/09/2013 54 BREVE STORIA DELL’ISTITUTO L’Istituto Comprensivo di Guarcino è nato nell’anno scolastico 1997/1998, con quattro plessi di Scuola dell’Infanzia, quattro plessi di Scuola Primaria e tre plessi di Scuola Secondaria di I Grado, dislocati nei paesi limitrofi di Vico nel Lazio, Trivigliano e Torre Cajetani. Lo scorso anno, 2012/2013, sono entrati a far parte dell’ Istituto Comprensivo di Guarcino la Scuola della Infanzia e la Scuola Primaria di Collepardo. L’Istituto ha sede a Guarcino presso la Scuola Secondaria di I Grado in Via San Francesco (parte alta del Paese), dove si trovano la Presidenza e gli Uffici di Segreteria. L ’Istituto Comprensivo di Guarcino presenta, per la sua estesa dilatazione territoriale, una struttura organizzativa molto complessa, e di conseguenza un ampio ventaglio di problematiche. Costituito da cinque comuni, ciascuno con la sua storia, non si offre ad una facile lettura dal punto di vista antropologico e sociale. Mancano strutture ricreative ed anche le opportunità che offre “il massiccio di Campocatino, con vette che superano i 2000 metri e da cui si gode lo stupendo panorama del basso Lazio fino al mar Tirreno, comprese le Isole Pontine” non sono adeguatamente sfruttate. Campocatino, che “ospita una delle stazioni sciistiche più antiche del Centro Italia e più frequentate del Lazio”, possiede ricchezze che vengono poste marginalmente alle attività didattiche, mentre potrebbero e dovrebbero diventarne uno dei fulcri ; rimane, infatti, una specificità territoriale a cui la scuola, nella sua interezza, non riesce ad attingere significativamente. Una delle finalità del POF è lavorare per porre gli sport della neve nel cuore 55 delle attività di apprendimento di tutta la comunità scolastica dei cinque comuni. Un’altra ricchezza del territorio è data dalla bellezza dei piccoli borghi che costituiscono il Comprensivo. Tra i piccoli borghi, significativa è la presenza di Collepardo, non solo per le specificità geologiche: la grotta, il fenomeno o storicoartistiche: l’abbazia di Trisulti; ma anche perché è in atto, in questa realtà una ricerca delle piante medicinali che attrae studiosi da ogni parte d’Italia. Guarcino, Vico nel Lazio, Trivigliano e Torre Cajetani, poi, costituiscono luoghi carichi di storia con una struttura urbanistica, che ricorda perfettamente il comune medievale. In particolare Guarcino può essere oggetto di uno studio sull’archeologia industriale essendo stata con le sue 14 cartiere, oggi dismesse, una piccola capitale 56 della carta; ma può costituire anche una fonte di studio sul paesaggio, sulla piccola industria artigianale domestica del prodotto tipico locale: l’amaretto. Il POF dell’anno scolastico 2013-14 diventa, quindi, l’occasione per riflettere su questi aspetti, per contribuire non solo alla loro conoscenza ma anche alla loro valorizzazione. Nell’ottica delle Nuove Indicazioni per il Primo Ciclo, il POF, redatto dalla Commisione sotto la guida della Funzione Strumentale, vuole costituirsi come una carta di intesa con gli Enti Locali sempre più aderente alle problematiche territoriali. Organigramma : DATI GENERALI DELL’ISTITUTO DIREZIONE VIA S. FRANCESCO D’ASSISI N° 9 Cap: 03016- Guarcino- (FR) SEGRETERIA Tel. [email protected] 0775/46256 - Fax: 0775/46943 www.icguarcino.it NUMERO ALLIEVI: N° 6 Scuola dell’Infanzia N° 5 Scuola Primarie N° 3 Scuola Secondaria I° tot. alunni 182 tot. alunni 317 tot. alunni 147 57 Organigramma 2: RISORSE PROFESSIONALI 58 Prof. Castrillo Giuseppe DIRIGENTE SCOLASTICO: Guarcino tel. 0775/ 46256 COLLABORATORI DEL DIRIGENTE Ins. Ins. Morini Luciano ( Vicario) Quatrana Oliva COORDINATORI DI PLESSO: SCUOLA DELL’INFANZIA: Ins. Di Fraia Patrizia GUARCINO 0775/ 46260 Ins. Benassi Giuseppina VICO nel L. PITOCCO 0775/ 418856 Ins. De Parasis Natalina VICO nel L. CAPOLUOGO 0775/418984 Ins. Castagnacci Alfonsina COLLEPARDO 0775/47349 Ins. Trepka Izabela Jolanda TORRE CAJETANI 0775/ 596073 Ins. Passeri Adele TRIVIGLIANO 0775/ 520221 Ins. Arduini Cristina GUARCINO 0775/ 46256 Ins. Fagiolo Maria Pia TORRE CAJETANI 0775/ 596670 Ins. Macciocca Fiorella TRIVIGLIANO 0775/ 520234 Ins. Ludovici A. Rita VICO NEL LAZIO 0775/ 418858 Ins. Celebrini Stefania COLLEPARDO SCUOLA PRIMARIA: 0775/47349 SCUOLA SECONDARIA I grado: Prof.ssa Pagliari Roberta GUARCINO 0775/46256 Prof. Pantano Claudio TRIVIGLIANO 0775/ 520108 Prof.ssa Cecchinelli Luciana VICO NEL LAZIO 0775/ 418895 Organigramma 3: ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO -A 59 Organigramma 4: ORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO -B AREA ORGANIZZATIVA DIRIGENTE SCOLASTICO D.S.G.A. (Direttore Servizi Generali ed Amministrativi) 2° COLLABORATORE COORDINATORI DI PLESSO FUNZIONE DECISIONALE RSU Rappr. Sind.acali Unitarie COLLEGIO DOCENTI N° 87 CONSIGLIO DI ISTITUTO GIUNTA ESECUTIVA CONSIGLIO DI INTERSEZIONE COMITATO DI VALUTAZIONE CONSIGLIO DI INTERCLASSE REFERENTI DEI PROGETTI CONSIGLIO DI CLASSE REFERENTI COMMISSIONI FUNZIONI STRUMENTALI 1 2 3 4 5 POF Valutazione Continuità Attività Sportive HandicapSvantaggio AREA PARTECIPATI VA AREA AMM.VA E DEI SERVIZI AREA DEL PROCESSO EDUCATIVO-DIDATTICO VICARIO Del Dirigente Scolastico PERSONALE AMMINISTRATIVO N°3 COLLABORATORI SCOLASTICI N° 14 RAPPRESENTANTI DEI GENITORI ASSEMBLEE DEI GENITORI 60 MOMENTI ASSEMBLARI ORGANI COLLEGIALI La scuola non esaurisce tutte le funzioni educative con gli studenti, ma interagisce con la famiglia nella loro formazione globale . Gli Organi Collegiali della scuola, se si esclude il Collegio Docenti , prevedono sempre la rappresentanza dei genitori in modo da rispondere alle esigenze di dibattito, di proposizione e di confronto fra tutte le componenti scolastiche. CONSIGLIO D’ISTITUTO Adotta il Piano dell’ Offerta Formativa elaborato dal Collegio Docenti; delibera il bilancio preventivo e consuntivo; stabilisce come impiegare i mezzi finanziari per il funzionamento amministrativo e didattico; adotta il Regolamento d’Istituto. il Dirigente Scolastico ne è membro di diritto; è costituito dalle rappresentanze elette del personale docente, del personale amministrativo e ausiliario, dai genitori degli alunni; resta in carica tre anni. GIUNTA ESECUTIVA Composta: dal Dirigente Scolastico, che la presiede; dal DSGA che funge da Segretario verbalizzante; da un rappresentante del personale docente, un rappresentante degli ATA; due rappresentanti dei genitori (tutti eletti all'interno del Consiglio d'Istituto). La Giunta Esecutiva prepara i lavori del Consiglio d'Istituto: è un organo tecnico. COLLEGIO DEI DOCENTI Composto: dal Dirigente Scolastico, che lo presiede; da tutti i docenti di ruolo e non di ruolo della scuola. Tra i compiti: Elabora il POF, anche attraverso Commissioni di lavoro; ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell’Istituto e in particolare cura la programmazione dell’azione educativa; cura la programmazione dell'attività educativo-didattica e ne valuta l'efficacia; stabilisce i criteri generali per lo svolgimento delle varie attività scolastiche. 61 CONSIGLIO DI INTERSEZIONE/INTERCLASSE Composto da tutti i docenti di un determinato plesso di Scuola dell'infanzia o Primaria, oltre ai rappresentanti dei genitori (uno per ogni classe). Presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato (in genere il coordinatore di plesso). CONSIGLIO DI CLASSE Composto da tutti i docenti di una determinata classe di Scuola Secondaria di 1° grado, oltre ai rappresentanti dei genitori (quattro per ogni classe). Presieduto dal Dirigente Scolastico o da un suo delegato (in genere il coordinatore di classe). Tra i vari compiti: Si occupa della programmazione didattico-formativa della classe/sezione; si confronta sull’andamento generale dell’attività didattica; delibera in materia di valutazione periodica; assume provvedimenti disciplinari e il voto in condotta; organizza eventuali strategie di recupero, attività integrative e complementari; formula proposte e favorisce lo scambio scuola-famiglia e la partecipazione dei genitori. COLLOQUI INDIVIDUALI Svolgono una funzione fondamentale per la raccolta e la trasmissione di informazioni: favoriscono l’elaborazione di un’ immagine dell’alunno sia all’interno che all’esterno del contesto scolastico. COMITATO VALUTAZIONE DEI DOCENTI Composto da tutti i docenti di una determinata classe di Scuola Secondaria di 1° grado, oltre ai rappresentanti dei genitori; eletto all'interno del Collegio Docenti, si occupa, tra le altre cose, di valutare l'operato dei docenti nell’ anno di prova. RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE (RSU) Composte da tre unità tra personale docente e ATA, conducono per conto del personale scolastico la contrattazione integrativa d'istituto con il Dirigente Scolastico su determinate materie previste dal CCNL Comparto Scuola. ORGANO DI GARANZIA Composto: dal Dirigente Scolastico, che lo presiede; un rappresentante del personale docente e due rappresentanti dei genitori. Si esprime in caso di ricorso da parte di alunni/genitori in seguito a provvedimenti disciplinari assunti dal Consiglio di classe o dal Consiglio di Istituto. Opera solo per la scuola secondaria di 1° grado. 62 I momenti assembleari sono il luogo privilegiato per dichiarare alle famiglie le proposte educative e didattiche presentii nel P.O.F. e di condividere responsabilità e impegni nel rispetto reciproco di competenze e ruoli. È costituito da docenti e da rappresentanti eletti dei genitori. Organigramma 5: NUCLEO DI LAVORO La complessa situazione gestionale dell’Istituto, necessita di un Nucleo che operi in stretta collaborazione con il Dirigente Scolastico. Lo staff di dirigenza si compone di numerosi insegnanti, per permettere al Dirigente di creare una leadership diffusa ed assicurare l’efficacia organizzativa sempre e comunque, anche in sua assenza. Lo staff non viene riunito al completo, ma per gruppi, a seconda del genere delle attività da programmare o da valutare. 63 Organigramma 6: 6 UBICAZIONE DELLE SCUOLE Scuole INFANZIA SEDE GUARCINO VICO NEL LAZIO 3 Scuole SECONDARIE di I grado 5 Scuole PRIMARIE SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Via S.S. Annunziata Tel. 0775/46260 Via San Francesco Tel. 0775/46256 Via San Francesco Tel. 0775/46256 C. da Colle Tel. 0775/418858 Via Roma Tel. 0775/418895 Capoluogo Via del Plebiscito Tel. 0775/418984 C. da Pitocco Tel. 0775/418856 COLLEPARDO Via D’Alatri Tel. 0775/47349 Via D’Alatri Tel. 0775/47349 TRIVIGLIANO Via Santa Croce Tel. 0775/520221 Via Canapine Tel. 0775/520234 TORRE CAJETANI C. da Cerano Tel. 0775/596073 Via G. Marconi Tel. 0775/596670 Via Canapine Tel. 0775/520108 64 Organigramma 7: 65 L’ISTITUTO IN NUMERI… Alunni SCUOLA DELL’INFANZIA N° 182 VICO LAZIO PITOCCO GUARCINO SEZ. A 20 SEZ. B 22 SEZ. A 21 SEZ. B 22 VICO LAZIO CAPOLUOGO COLLEPARDO TRIVIGLIANO SEZ. UNICA N° 16 SEZ. UNICA N° 18 SEZ. A N° 22 SEZ. B N° 21 TORRE CAJETANI SEZ. UNICA N° 20 SCUOLA PRIMARIA N° 317 GUARCINO N° 65 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ VICO COLLI N° 102 → 13 → 10 → 14 → 17 → 11 1^ A 1^ B 2^ 3^ A 3^ B 4^ 5^ → 15 → 14 → 14 → 12 → 13 → 16 → 18 COLLEPARDO N° 29 Pluriclasse 1^ 2^ TRIVIGLIANO N° 91 → 7+6 Pluriclasse 3^ 4^ 5^ → 3+3 → 10 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ → 19 → 27 → 18 → 18 → 9 TORRE C. N° 30 Pluriclasse 1^ 2^ 3^ 4^ 5^ SCUOLA SECONDARIA DI I ° N° 147 GUARCINO N° 44 1^ A → 17 2^ A → 11 3^ A → 16 VICO NEL LAZIO N° 49 1^ A→ 21 2^ A→ 12 3^ A→ 16 → 10 Pluriclasse TRIVIGLIANO N° 54 1^ A → 16 2^ A → 19 3^ A → 19 → 5+2 → 7+6 66 T EAM DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi ( DSGA) Sig.ra Rossi Elide Sig.ra Bianchi Elvira Sig.ra Sbaraglia Patrizia Sig. Pagliaro Mario ASSISTENTI AMMINISTRATIVI ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA La segreteria osserva il seguente orario di apertura al pubblico: Orario antimeridiano: dal lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00 Orario pomeridiano: il lunedì e il giovedì dalle ore 13:45 alle ore 16:45 67 68 Comunità Montana Zona XII Monti Ernici. Deriva dal termine latino “QUERCINUS”, assumendo il significato di “QUERCIA “. INFORMAZIONI Altitudine: 650 m. Distanza dal Capoluogo: 22 Km Municipio: tel. 0775- 46007 Pro Loco: tel. 0775-46007 C.A.P.: 03016 I tre ordini di Scuola del Comune di Guarcino sono ubicati al centro del paese: Scuola dell’Infanzia: Via Annunziata Scuola Primaria: Via S. Francesco d’Assisi Scuola Secondaria I grado: Via S. Francesco d’Assisi tel. 0775/ 46260 tel. 0775/ 46256 tel. 0775/ 46256 Guarcino, antica "Varcenum", incastonato nei monti Ernici, sotto il Crepacuore (1997 mt) e la Monna (1952 mt), possiede un territorio di grande importanza naturalistica, alle sue spalle si innalza il massiccio di Campocatino, stazione sciistica più antica del centro italia, con vette che superano i 2000 metri, da cui si gode lo stupendo panorama del basso Lazio fino al mar Tirreno, comprese le Isole Pontine, e posta non lontano dalla bellissima Abbazia di Trisulti. L'isolamento e la bellezza selvaggia dei luoghi attrasse molti eremiti, tra questi San Benedetto che nel suo viaggio da Subiaco a Montecassino, passò per Guarcino. Il paese già strategiacamente importante in epoca romana, dopo la caduta dell'Impero Romano, subì incursioni dei Saraceni e degli Ungari ed oggi conserva nel centro storico elementi architettonici e decorativi di notevole rilevanza artistica, tipicamente medievali, come portali, bifore, trifore e mura in pietra viva. 69 RISORSE INTERNE SUSSIDI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SEC. I ° Televisore X X X Videoregistratore X X X Fotocopiatrice X X X Stereo X X X Fax & Posta elettronica X X X X X X X X X X X X X X Laboratorio Multimediale Videoproiettore Palestra Parabola Satel. LIM Lavagna Interattiva Multimediale RISORSE ESTERNE UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI Ufficio Postale Banca di Roma Carabinieri Farmacia Biblioteca Archivio Storico Osservatorio Astronomico Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Museo delle arti tradizionali e dei mestieri 2 Parrocchie Campo Sportivo Campo di Bocce Centro Polivalente (tennis, pallavolo, calcetto) Stazione sciistica – Campocatino – Società Cristallo (Campocatino) Erzinio Prosciuttificio Campetelli Torrefazione Laboratorio Artigianale dell’Amaretto Alberghi, Ristoranti, Pizzerie, Bar e negozi di genere alimentari Laboratorio Tessile Imbottigliamento acqua oligo–minerale (Fonte Filette e San Luca) Cartiera Ass. Bandistica – Scuola di musica – Coro Ass. Calcistica – Scuola Calcio Ass. Sportiva di Ginnastica 2 Sci Club – Scuola di sci Ass. AGESCI ( Boys Scouts ) Pro-Loco Protezione Civile Sportello assistente sociale Ludoteca Associazioni varie 70 Comunità Montana Zona XII Monti Ernici. Il nome deriva dal termine latino VICUS con il significato di villaggio, borgo. La specifica fu aggiunta nel 1872 ed è identificativa del luogo. INFORMAZIONI Altitudine: 721 m. Distanza dal Capoluogo: 22 Km Municipio: tel. 0775-418850 Pro Loco: tel. 0775-418850 C.A.P.: 03010 I tre ordini di scuola del Comune di Vico nel Lazio sono ubicati come segue: Scuola dell’Infanzia: Capoluogo Scuola dell’Infanzia: Località Pitocco Scuola Primaria: Via Colle Scuola Secondaria I Grado: Via Roma tel. 0775/418984 tel. 0775/ 418856 tel. 0775/ 418858 tel. 0775/ 418895 Vico nel Lazio è situato su un colle calcareo a 721 m s.l.m. sulla catena montuosa dei Monti Ernici. Proprio nel territorio comunale di Vico nel Lazio, con i suoi 1.952 metri, si trova il monte Monna, una delle vette più alte degli Ernici. Le origini di Vico del Lazio restano oscure: da vari documenti risalenti intorno all'anno 1000 emergono alcuni dati tali da far ritenere che il castello fosse già esistente. Situato in una zona certamente strategica il suo aspetto e la posizione dominatrice sul territorio, dimostra il classico aspetto di castello medioevale dalle caratteristiche difensive con una particolarità. Cinta muraria, intatta, che racchiude il borgo medioevale rimasto completamente immutato. La cinta muraria dell'XI secolo, interamente costruita in pietra locale, cinge l'intero paese ed è dotata di tre porte: Porta Orticelli, Porta Guarcino (nel quale è possibile ammirare antichi affreschi) e la Porta a Monte dov'è incastonata una pietra con scritto:"NERVA IMPERANTE", ciò fa pensare che vi fosse una cinta muraria preesistente di origine Romana del quale rimane solamente l'Arco di Sant'Andrea (verso Porta Guarcino). 71 RISORSE INTERNE SUSSIDI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SEC. I ° Televisore X X X Videoregistratore X X X X Proiettore DVD X Parabola Satel. X X Fotocopiatrice X X X Stereo X X X Fax X X X Laboratorio Mult. X X X X X LIM Lavagna Interattiva Multimediale RISORSE ESTERNE UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI Biblioteca Scuola di musica Ass. Culturale S. Maria Goretti Campo sportivo Campo di Basket Campi di calcetto Ludoteca Area Capriolo Sportello dell’assistente sociale Centro socio-culturale Vapoforno Ufficio Postale Banca di Roma Farmacia Carabinieri Artigianato locale Ristoranti, Pizzerie Pro Loco Associazione Culturale “Mani Slegate” Associazione Culturale “Vico Ambiente” Ass. Bandistica – Scuola Musica. Ass. Calcistica e scuola calcio Caritas 2 Parrocchie Protezione Civile Museo della Pace 72 I due ordini di scuola Infanzia e Primaria, del Comune di Collepardo sono ubicati nello stesso edificio in : INFORMAZIONI Altitudine: 586 m. Distanza dal Capoluogo: 20 Km Municipio: tel. 0775- 47021 Pro Loco: Via d’Alatri 14 tel. 0775-47012 C.A.P.: 03010 Piazza Lazzaro Liberatori tel. 0775/ 47349 – Via D’Alatri Collepardo è un comune italiano appenninico di 975 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio. È situato fuori delle grandi vie di comunicazione, isolato nello splendido scenario dei Monti Ernici, in un paesaggio di rara bellezza tra i più affascinanti di tutta la Ciociaria. Nel territorio troviamo antichissime abbazie, abissi carsici e maestose grotte abitate già nella preistoria. Il l paese di Collepardo sorge a 586 m s.l.m., su un rilievo dei Monti Ernici in un'area interessata da un'importante attività carsica, che risulta evidente nelle profonde gole del torrente Cosa, nelle grotte dei Bambocci e nella grande voragine detta Pozzo d'Antullo. Secondo l'ipotesi più diffusa, il nome Collepardo trarrebbe origine dalla presenza nel territorio di gatti selvatici o linci, detti gattopardi: a ciò si ispira lo stemma comunale raffigurante un felino nell'atto di dissetarsi con l'acqua di un torrente. Secondo un'altra teoria, il nome verrebbe dal latino Collis arduis (collina impervia) attraverso un'ipotetica forma intermedia Collis pardis infine, uno studioso locale, Monsignor Giuseppe Capone, ha formulato un'ulteriore ipotesi per la quale il nome deriverebbe da pardes (parco o giardino): Collepardo significherebbe quindi "Colle giardino”. 73 RISORSE INTERNE SUSSIDI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA Televisore X X Videoregistratore X X Proiettore X Parabola Satel. X Fotocopiatrice X X Stereo X X Fax X X Laboratorio Mult. X X LIM Lavagna Interattiva Multimediale X RISORSE ESTERNE UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI Biblioteca Ass. Bandistica – Scuola Musica Coro Ernica saxa Pro Loco Museo delle Erbe Area verde Grotte di Collepardo Pozzo D’Antullo Certosa di Trisulti Parrocchia del Santissimo Salvatore Campo sportivo Centro Anziani Ludoteca Ristoranti, Pizzerie Campeggio Monti Ernici 74 I tre ordini di scuola del Comune di Trivigliano sono ubicati come segue: INFORMAZIONI Altitudine: 780 m. Distanza dal Capoluogo: 30 Km Municipio: Pro Loco: tel. 0775- 520213 Via Cavour,1 tel. 0775-520315 C.A.P.: 03010 Scuola dell’Infanzia: Via Monte Santa Croce tel. 0775/ 520221 Scuola Primaria: Via Canapine tel. 0775/ 520234 Scuola Secondaria I grado: Via Canapine tel. 0775/ 520108 Comunità Montana Zona XII Monti Ernici. Chiamato TRIBILLIANUM deriva dal nome latino di persona TREBELLIUS o TRIBELLIUS con l'aggiunta del suffisso ANUS che indica appartenenza. Al circuito murario appartiene un torrione circolare, unico rimasto di altre torri di avvistamento e difesa anticamente esistenti. Trivigliano è situato nel territorio dei monti Ernici, circondato da boschi di cerro e castagno. Il territorio del comune risulta compreso tra i 538 e i 781 metri sul livello del mare. Nel territorio di Trivigliano si trova il Lago di Canterno formatosi nel 1821, di origine carsica. La sua formazione fu dovuta alla graduale otturazione di due dei tre inghiottitoi, in cui si incanala l'acqua delle grandi piogge. 75 RISORSE INTERNE SUSSIDI SCUOLA DELL’INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SEC. I ° Televisore X X X Videoregistratore X X X X X Parabola Satel. Fotocopiatrice X X X Stereo X X X Laboratorio Mult. X X X Fax X Amplificatore X Microfono Unidirezionale X Proiettore X DVD X LIM X Lavagna Interattiva Multimediale RISORSE ESTERNE UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI Ufficio Postale Banca Biblioteca Parrocchia Scuola di musica Museo delle tradizioni e dei Mestieri Campo sportivo Campo di calcetto Palestra Ludoteca Area verde Parco Naturale di Canterno Bowling Artigianato Ristoranti – Pizzerie Pro Loco Comunità “In Dialogo” per Tossicodipendenti Ass. Bandistica 76 INFORMAZIONI Gli ordini di scuola presenti in Torre Cajetani sono i seguenti: Altitudine: 817 m. Distanza dal Capoluogo: 30 Km Municipio: tel. 0775- 596017 Pro Loco: tel. 0775- 596017 C.A.P.: 03010 Scuola dell’Infanzia: Contrada Cerano tel. 0775/ 596073 Scuola Primaria : Via Spiughe tel. 0775/ 596670 Comunità Montana Zona XII Monti Ernici. Il nome si riferisce alla torre merlata appartenuta al castello che fu acquistato nel 1296 da Benedetto Cajetani, ossia Papa Bonifacio VIII. Le origini risalgono al 1180 come attesta una pergamena, che dimostra l'esistenza in tale epoca di un abitato fortificato ormai pienamente formato ed organizzato, la cui difesa è demandata ai suoi abitanti stessi. Nel 1303 una Bolla Papale sancì pertanto l'egemonia della famiglia Caetani nell'area. Torre Cajetani divenne un importante punto strategico di difesa della Famiglia per contrastare la Famiglia dei Colonna. Nel 1872 Torre cambia denominazione in Torre Cajetani. Nel territorio di Torre Cajetani sgorga una sorgente d'acqua oligominerale che era costantemente utilizzata da Papa Bonifacio VIII per curarsi del mal della pietra (Fonte ProLoco) 77 RISORSE INTERNE Televisore SCUOLA DELL’INFAN ZIA X Videoregistratore X Parabola Satellitare X Fotocopiatrice X X Stereo X X Laboratorio Mult. X X Fax X SUSSIDI SCUOLA PRIMARIA X X LIM Lavagna Interattiva Multimediale X RISORSE ESTERNE UFFICI – STRUTTURE – ATTIVITÀ COMMERCIALI – ASSOCIAZIONI Ufficio Postale Biblioteca Scuola di musica Centro socio-culturale Campo Sportivo Campo di calcetto (privato) Ludoteca Centro Anziani Sportello Assistente sociale COLLABORAZIONI INTERNE FUNZIONI STRUMENTALI Le funzioni strumentali al POF (ex funzioni obiettivo), che dal 2004 si chiamano funzioni strumentali al POF, sono docenti di riferimento per AREE di intervento considerate strategiche per la vita della scuola. La loro attività dovrebbe comportare, di fatto, una ricaduta sull'intero istituto, in termini di credibilità, di affidabilità e, quindi, di tutela/incremento dell'organico. I docenti incaricati sono funzionali al POF, sono cioè risorse per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, e svolgono attività di coordinamento, gestione e sviluppo. NOMINE E IMPEGNI Alla capacità decisionale del Collegio Docenti sono demandati: La scelta delle funzioni strumentali in riferimento alle aree indicate dagli articoli del CCNL. L'individuazione, senza che vi sia la costituzione di graduatorie di nessun tipo, dei docenti tra coloro che abbiano presentato domanda, avendo i requisiti necessari, per l'accesso alle funzioni obiettivo preliminarmente individuate. La valutazione finale dei docenti che esercitano la funzione in sede di valutazione del POF e comunque non oltre il mese di giugno. Le rappresentano quindi un punto chiave per il processo di valorizzazione del patrimonio professionale dei docenti e per l’evoluzione della scuola dell’autonomia. Il Dirigente Scolastico e il Collegio dei Docenti, in coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa (POF), identificano i docenti responsabili delle funzioni strumentali, i quali assumono compiti organizzativi e funzioni di coordinamento nell’ambito della propria area. Nel corrente anno scolastico, per il 78 raggiungimento delle finalità istituzionali della scuola e per la realizzazione e la gestione del POF, sono state individuate sei aree, qui di seguito riportate: TIPO DI FUNZIONE ATTRIBUITA POF VALUTAZIONE CONTINUITÀ ATTIVITÀ SPORTIVE HANDICAP- SVANTAGGIO DOCENTE Doc.: Passeri Adele Doc.: Morini Luciano Doc.: La Candia Antonella Doc.: Pantano Claudio Doc.: Pietrobono Roberta L’immagine inserita nell’area Handicap Svantaggio è di Ivano di Nardi dal titolo Handicap in Madagascar (Colori per batik su carta,2003). A motivo di una forma di ipoacusia, Ivano ha sviluppato maggiormente le sue doti di osservazione della realtà e di precisione. Il soggetto dell’opera è stato tratto da foto che ritraggono alcuni ragazzi disabili del Madagascar intenti a giocare a pallone con l’aiuto di stampelle e bastoni. Anche Ivano ha difficoltà a camminare (per muoversi nel suo quartiere utilizza una carrozzina elettrica) ed è rimasto colpito dalla vitalità dei ragazzi malgasci e dalla povertà dei loro ausili. Avere un handicap non ha lo stesso peso nel nord ricco e nel sud del mondo. 79 COMMISSIONI DI LAVORO 1. 2. 3. 4. 5. 6. D’Ercole Maura Macciocca Serena Morini Luciano Pantano Claudio Quatrana Oliva Scalia Enrico Referente: F. S. – Passeri Adele 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. VALUTAZIONE ATTIVITÀ DIDATTICA ED ORARIO HANDICAP E SVANTAGGIO Arduini M. Cristina Cecchinelli Luciana Di Fraia Patrizia Fagiolo M. Pia Macciocca Serena Rondinara Ennia Rossi Rita C. Maria Ternelli M. Rosaria Referente: F. S. – Morini Luciano Coordinatori : 1. Arduini M. Cristina 2. Cecchinelli Luciana 3. Celebrini Stefania 4. De Santis Patrizia 5. Di Fraia Patrizia 6. Ludovici A. Rita 7. Moriconi Paola 8. Pantano Claudio 9. Rapone P. 10. Salvatori Lucia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Angelucci Roberta Battisti Mariella Casali Virgilio Di Cola Cinzia Noviello Luigi Pantano Claudio Petricca Daniela Pulselli M. Cristina Rondinara Ennia Rossi Paola Sbaraglia Giovanna Tofani E. Rosalba Vinciguerra Angelo Referente: F. S. - Pietrobono Roberta 80 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. SPORT EVENTI TRE DIPARTIMENTI (CURRICOLO VERTICALE) Adiutori M. Teresa Arduini Maria Cristina Moriconi Paola Morini Luciano Rivera Laura Rondinara Ennia Tirocchi Enrica Referente: F. S. - Pantano Claudio 1. Cecchinelli Luciana 2. De Santis Patrizia 3. Di Fraia Patrizia 4. Giansanti Concetta 5. La Candia Antonella 6. Macciocca Serena 7. Marcoccia Marco 8. Moriconi Paola 9. Passeri Adele 10. Petricca Daniela 11. Rivera Laura 12. Rossi Antonella 13. Scalia Enrico 14. Spaziani Alessandra 15. Tomei Maddalena Referente: Quatrana Oliva 1. 2. 3. 4. 5. Cecere Gabriella Dell’Uomo Giovanna Di Fraia Patrizia Pietrobono Graziella Scalia Enrico Referente: La Candia Antonella CONTINUITÀ 81 82 ARRICCHIMENTO E AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA I La valutazione inizia nel momento stesso in cui si pianifica un intervento formativo, sia esso riferito ad un singolo alunno o ad un gruppo di alunni, oppure ad una classe o insieme coordinato di classi. Il passaggio successivo alla pianificazione è la progettazione a cui segue la programmazione degli interventi nella sua organizzazione temporale scandita dal controllo valutativo, sia quantitativo che qualitativo. Progettare, pertanto, risulta insito nel processo d’insegnamento-apprendimento; non ne rappresenta soltanto la funzione e la struttura portante ma, soprattutto il modello pedagogico- didattico di riferimento. I progetti sono, in generale, momenti didattici molto articolati che investono campi tematici più o meno complessi, per lo più multi o interdisciplinari, implicanti percorsi operativi laboratoriali che si concretizzano in un prodotto finale il cui scopo è anche quello di essere comunicato. La realizzazione di un progetto implica il coinvolgimento di più insegnanti, l’uso di metodologie e strumenti didattici idonei alla realizzazione e documentazione dei percorsi, l’attenzione a controllare non solo la esaustività dei contenuti elaborati, ma anche le operazioni cognitive disciplinari e trasversali attivate nei ragazzi, in modo che il lavoro risulti integrato con la programmazione curriculare. Nel progetto possono rientrare moduli completi della/e programmazioni disciplinari di classe che vengono realizzati all’interno del progetto stesso. Lavorare per progetti significa lavorare in maniera multidisciplinare: l’insegnante si fa ricercatore sperimentando nuove strategie per migliorare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi. Nei progetti, oltre ai temi, vengono evidenziati i concetti che i ragazzi debbono interiorizzare, concetti che vengono costruiti da tutti i punti di vista: lavorare per concetti significa lavorare interdisciplinarmente. Poiché tutte le attività didattiche sono costantemente riferite alle linee, definite collegialmente, sulla base delle bisogni formativi emersi negli alunni, alle norme, nonché alle articolazioni che si concorderanno nei dipartimenti disciplinari. Si può dire che ogni singolo progetto debba, necessariamente, essere elemento del sistema e, in quanto tale, armonicamente integrato. 83 Al fine di armonizzare tutta la progettazione dentro un quadro di riferimento omogeneo la Commissione, insieme alla F.S. Pof e il Collegio dei Docenti poi, hanno deliberato, pertanto, alcuni … … CRITERI – GUIDA 1. Coinvolgimento di tutti, o quasi, gli alunni appartenenti al plesso scolastico. 2. Per i progetti è prevista la partecipazione dei 2/3 della classe. Il progetto, nel momento in cui registri una frequenza inferiore ai 2/3, ( 2/3della classe ) verrà sospeso. 3. Priorità per i progetti di recupero. Essi, in quanto prioritari, vanno finanziati per intero, previa disponibilità finanziaria. Il recupero verrà attuato solo per gli alunni che presentino gravi e documentate insufficienze; inoltre, il recupero, per essere efficace, deve rivolgersi ad un numero limitato di alunni. 4. Per non oberare gli alunni, di un eccessivo carico di lavoro pomeridiano, ogni progetto deve prevedere, per gli alunni, un solo rientro settimanale della durata massima di 3 ore. 5. una Presentazione delle schede di progetto: rispettare, volta stabilita, la data di presentazione dei progetti, previa l’esclusione. Il progetto, all’atto della presentazione, deve essere corredato di scheda tecnica e finanziaria, compilata in ogni sua parte con un preciso riferimento al numero delle ore aggiuntive e funzionali all’insegnamento. ( Le schede possono essere scaricate dal sito: www.comprensivoguarcino.it, nella modulistica, all’interno dello spazio docenti ed in segreteria). 6. 7. L’articolazione del progetto. In ciascun progetto vanno distinti con precisione: a. il titolo; b. il responsabile del progetto; c. i principali obiettivi (educativi, disciplinari o di altro genere); d. i destinatari a cui si rivolge il progetto ; e. le metodologie didattiche utilizzate per il raggiungimento degli obiettivi ; f. gli eventuali rapporti con le altre scuole /istituzioni/enti coinvolti e loro ruolo; g. la definizione dell’arco temporale all’interno del quale il progetto si attua; h. riferimento alla procedura da adottare per la verifica; i. il dettaglio di massima del materiale di consumo e di investimento necessario per la realizzazione del progetto; j. nominativo personale ATA presente al progetto; 8. Budget di riferimento: Distribuzione equa del Fondo d’Istituto (FIS) per ogni ordine di scuola e per numero di alunni frequentanti i plessi. Per consentire a tutti i docenti di accedere al Fondo di Istituto, si dovranno prevedere fino a un massimo di 10 ore di progetto extracurriculari. Nel caso che, il Fis a disposizione di ciascuna scuola e plesso, sia insufficiente a retribuire le ore totali previste, queste verranno ridotte in misura di una unità oraria per ciascun docente. Al docente referente saranno riconosciute un numero di ore forfettarie ( max 4) di attività Funzionali all’Insegnamento, previa disponibilità finanziaria. Tutti i progetti quindi previsti nel POF, saranno incentivati compatibilmente con le disponibilità assegnate all’Istituto Comprensivo di Guarcino. Il budget, per la parte relativa alle risorse assegnate per il FIS è oggetto di contrattazione con la RSU. Purtroppo il Budget rivolto all’ Offerta Formativa da erogare, a causa degli innumerevoli tagli, comporta "effetti finanziari" a cui spesso non viene data la giusta attenzione. 9. Per la Scuola Primaria e Secondaria di I grado, i progetti vanno svolti esclusivamente in orario extrascolastico pomeridiano. 10. Per la Scuola dell’Infanzia, le ore di progetto sono da ritenersi extracurriculari solo per le insegnanti. 84 Al termine dei progetti dovrà essere presentata la seguente documentazione: 11. Relazione finale nella quale devono essere evidenziati gli obiettivi raggiunti rispetto a quelli previsti. 12. Scheda conclusiva 13. Registro presenze alunni. 14. Registro firma presenze docenti con apposizione firma inizio e termine attività. Note: la circolare ( prot. N. 3666/15) riguardante la presentazione dei progetti per l’a. s. 2013-2014, è presente sul sito dell’Istituto: www.comprensivoguarcino.it, nella sezione documenti POF e progetti. TUTTI I PROGETTI NEI QUALI IL NOSTRO ISTITUTO È IMPEGNATO … Sono volti a … potenziare i piani dell’offerta formativa. esaltare la creatività e la fantasia dei bambini e dei ragazzi, migliorare la conoscenza ed integrazione con il territorio, facilitare la conquista di competenze ed abilità multidisciplinari. e tengono conto … dell’età, delle fasi di sviluppo della capacità di apprendimento degli alunni, della dinamica tra gioco, apprendimento e socialità. I PROGETTI ACQUISTANO VALORE E SIGNIFICATO SE INTEGRATI CON LA NORMALE ATTIVITÀ CURRICOLARE. 85 Organigramma 86 PROGETTI A CARICO DEL FIS 87 INFANZIA SEZ. DOCENTI REFERENTE PERIODO Guarcino A/ B UN ANNO INSIEME FRA ESPERIENZE ED EMOZIONI Vico Lazio Capoluogo unica IN UN MONDO DI COLORI Colle pardo Di Fraia P. unica ALLA SCOPERTA DEI QUATTRO ELEMENTI Trivigliano N° 4 TITOLO DEL PROGETTO PLESSO Extracurriculari A NATALE IO CANTO Dell’Uomo G. Santucci D. Di Fraia P. Ottobre Dicembre Tirocchi E. De Parasis N. Caponera M.R. A/ B Castagnacci A. Minnucci G. D'Ercole M. Labasi S. Passeri A. Sarandrea E. Caponera M.R. Novembre Castagnacci A. Gennaio Passeri A. Maggio Maggio Gennaio Maggio ( supporto prog. Mini olimpiadi) NATALE TRA LE STELLE SONO IN VENA DI FARTI GLI AUGURI Integra il prog. d’Istituto: “A scuola sulla scia della cometa”. PLESSO Tutte le classi del plesso Arduini/ Petricca Giansanti/Moriconi Moriconi/Bragalone Giannotta /Tomei Quatrana Guarcino CREARE INSIEME DOCENTI Collepardo A SCUOLA SULLA SCIA DELLA COMETA CLASSE Vico Lazio N° 9 TITOLO DEL PROGETTO cl. 3^ Divisi in 2 gruppi Arduini M. C. MATEMATICA Novembre Dicembre Celebrini S. Macciocca S. Pietrobono G. Pisani M. Tutte le classi del plesso Di Tullio M. A. Ludovici A. R. Magnanimi L. Pulselli M. C. Rossi Rita C. M. Ternelli R. 4^ 2^ De Santis P. Di Cola C. Macciocca F. Tofani E. Maggio Macciocca S. Novembre Ternelli 3^ Dicembre M. T. De Santis P. Intero a.s. Intero Sbaraglia G. RECUPERO DI PERIODO Novembre Moriconi P. Petricca D. Tutte le classi del plesso 5^ P. DI ALFABE TIZZAZIO NE –LINGUA ITAL. PER STRANIERI REFER. Alunni della 3^ PICCOLA EDITORIA Trivigliano PRIMARIA Guarcino 88 Adiutori M. T. a.s. Ottobre Gennaio Integra il prog. d’Istituto: “A scuola sulla scia della cometa”. NATALE INSIEME Integra il prog. d’Istituto: “A scuola sulla scia della cometa”. PLESSO DOCENTI Tutte le classi del plesso Adiutori M. T. Angelucci R. De Santis P. Di Cola C. Macciocca F. Sbaraglia G. Tofani E. Tutte le classi del plesso Di Cola C. Fagiolo M. P. Russo E. Salvatori L. Tozzi Magni M. T. Velardo S. Fagiolo M. P. CLASSE DOCENTI REFER. PERIODO Rapone P. Gennaio Aprile Trivigliano NATALE CLASSE Torre Cajetani TITOLO DEL PROGETTO 89 PLESSO PRIMARIA REFERENTE PERIODO De Santis P. Ottobre Dicembre Ottobre Dicembre SECOND. TITOLO DEL PROGETTO N°11 Paris N. TUTTI BRAVI A SCUOLA II^ CINEAMIAMOCI Tutto l’Istituto Rapone P. III^ Ronti l. RECUPERO MATEMATICA RECUPERO DI ITALI ANO Guarcino 1°GRADO II^ Rapone P. Paris N. Rapone P. Novembre Maggio II quadri. Paris N. II quadri PLESSO 90 CLASSE DOCENTI REFER. I^ RECUPERO MATEMATICA II^ Cecchinelli L. III^ PERIODO Novembre Maggio I^ CONOSCIAMO LA SHOA? BELLEZZE E RICCHEZZE DELLA LINGUA ITALIANA Vico nel Lazio 1°GRADO TITOLO DEL PROGETTO P. recupero MI PIACE L'ITALI ANO RECUPERO MATEMATICA TEATRARE Aprile III^ Ciocchetti A. I^ Dicembre II^ II^ III^ MURALES RECUPERO MATEMATICA Marzo II^ Gennaio III^ III^ A Trivigliano SECOND. I^ A I^ II^ III^ A Gennaio Aprile Paris N. Marcoccia M. Pantano C. Marcoccia M. Buanne Pasquale Febbraio Maggio Novembre Febbraio Morini Luciano Pantano Claudio Novembre Dicembre HELLO CHILDREN! L’INGLESE GIOCANDO PLESSO I SPEAK ENGLISH Guarcin o BIBLIOTECA SCOLASTICA CLASSE Rivolto a tutti gli alunni dell’Ist. Moriconi P. Guarcino Vico L. Pitocco TITOLO DEL PROGETTO INFANZIA (2 plessi) Arduini Gennaio M. C. Maggio Vico Cap. Colle pardo N° 9 INFANZIA (2 plessi) Macciocca S. INFANZIA (2 plessi) Sbaraglia G. MONDI LOCALIMONDO GLOBALE Progetto in rete ECONOMIA SOLIDALE E N UOVI PERCORSI DI PEDAGOGIA NELLA SCUOLA Progetto Continuità AMBASCIATORI DI PACE REFERENTE PERIODO Novembre Maggio Gennaio Maggio Gennaio Maggio Di Fraia Ronti L. PREPARAZION E ALLA PROVA INVALSI DI MATEMATICA UNPLUGGED (prevenzione: uso e abuso alcool-fumosostanze psicotrope) DOCENTI Giansanti M.C. III^ Istituto ISTITUTO Torre C. Trivigliano 91 Tutte le III della S. Sec. Di II Ronti l. quadri. Paris N. Rapone P. Rossi P. Novembre Rossi P. Russo E. Cicconi E. F.S. La Candia A. Marzo Maggio 92 SEGRETERIA N° 2 TITOLO DEL PROGETTO SISTEMAZIONE ARCHIVIO DI DEPOSITO SISTEMAZIONE ATTI GIACENTI E RICOLLOCAZIONE ATTI GIACENTI PRESSO LA PRESIDENZA DELL'I.C. DI GUARCINO PERSONALE ATA PERIODO Bianchi A.E. Sbaraglia P. Tutto l’anno Pagliaro Mario Tutto l’anno PROGETTI NON A CARICO DEL FIS PICCOLI CITTADINI… AVvIStano GRANDI DONATORI SETTIMAN A BIANCA STILE LIBERO (Progetto esterno) Vico Lazio NATALE Guarcino TITOLO DEL PROGETTO Vico Lazio N° 6 PLESSO Curricolari Tutto l’istituto CL^ DOCENTI REFERENTE Ternelli M. R. V IV Cardinale A. V La Candia A. Rivolto a tutti gli alunni dell’Istituto costo a carico delle famiglie La Candia A. Moriconi Paola PERIODO Novembre Dicembre Febbraio Maggio Feb. Apr. Rivolto a tutti gli alunni dell’Istituto Gennaio costo a carico delle famiglie Maggio TITOLO DEL PROGETTO PLESSO UTENTI REFERENTE Rivolto a tutti gli alunni dell’Istituto P. NUOTO CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI costo a carico delle famiglie Ottobre Maggio SENZA ONERI Novembre Organigramma : RIEPILOGO NUMERO PROGETTI INFANZIA n° 4 PROGETTI A CARICO DEL FIS Extracurriculari PRIMARIA n° 8 31 SEC. I GRADO n° 10 ISTITUTO n° 9 PROGETTI ISTITUTO A CARICO DELLE FAMIGLIE E NON PERIODO N° 9 TOTALE PROGETTI n° 41 93 94 REGOLAMENTO DELL’ISTITUTO Accoglienza e sorveglianza degli alunni Gli insegnanti della prima ora sono presenti a scuola 5 minuti prima dell’inizio delle lezioni e gli insegnanti dell’ultima ora, accompagnano gli alunni all’uscita, coadiuvati dai collaboratori scolastici. L’insegnante presente, al cambio dell’ora, è responsabile della classe. Durante la ricreazione, gli alunni restano in classe oppure si recano nel cortile con l’insegnante e usufruiscono dei servizi igienici due alla volta controllati dai collaboratori. Gli insegnanti di educazione fisica possono essere coadiuvati dai collaboratori scolastici per accompagnare gli alunni in palestra e in altri luoghi deputati alle attività motorie. In relazione alle esigenze del trasporto scolastico, di competenza dell’Ente Locale, gli Organi Collegiali hanno deliberato che: gli alunni, in arrivo anticipato o in uscita posticipata dalla scuola, dopo le lezioni, per ripararsi dal freddo e dal cattivo tempo, possono sostare nell’atrio dell’edificio scolastico se: a. i genitori firmano una dichiarazione per esonerare la scuola da ogni responsabilità in caso di danni direttamente o indirettamente causati dal o al proprio figlio; b. sorvegliati dal personale scolastico. Assenze L’alunno che sia stato assente dalla scuola è riammesso previa giustificazione da parte della famiglia. L’alunno assente per malattia per più di cinque giorni può essere riammesso presentando ai docenti il certificato del medico curante rilasciato in carta semplice attestante la natura della malattia e l’idoneità alla frequenza. L’alunno assente perché affetto da malattia infettiva è riammesso a scuola solo dietro autorizzazione dell’ufficiale sanitario, o persona delegata, dopo l’accertamento che sia cessato ogni pericolo di contagio. L’insegnante della prima ora giustifica le assenze. Il Dirigente o chi ne fa le veci giustifica i ritardi ed autorizza le uscite anticipate. Comunicazioni con le famiglie La data fissata per i colloqui scuola-famiglia è comunicata ai genitori degli alunni, almeno 5 giorni in anticipo. La data degli incontri ai rappresentanti dei genitori nei consigli di Intersezione, di Interclasse, di Classe e d’Istituto è comunicata con cinque giorni di anticipo. I docenti della Scuola Secondaria di I grado incontreranno due volte al mese le famiglie, la prima e la terza settimana. Gli orari di ricevimento dei singoli docenti saranno affissi nelle rispettive sedi. 95 96 REGOLAMENTO ALUNNI 1.Gli alunni sono tenuti a frequentare la scuola assiduamente. 2. Le assenze devono essere giustificate dall’insegnante della prima ora; ogni assenza ingiustificata costituisce una grave mancanza verso la disciplina della scuola. 3. Dopo 5 giorni di assenza per motivi di salute è obbligatorio presentare il certificato medico. 4. Gli alunni sono tenuti a rispettare la puntualità e al segnale della campana entrano in classe ordinatamente. 5. Gli alunni sono tenuti ad avere un comportamento rispettoso verso il Dirigente, i Docenti ed il personale tutto; ad assistere alle lezioni con diligente attenzione, evitando atti e parole che possano recare disturbo. 6. Gli alunni sono tenuti ad utilizzare correttamente le strutture ed i sussidi didattici che costituiscono patrimonio della scuola, evitando di danneggiarli. 7. Durante la prima ora di lezione, salvo casi gravi e/o documentati, non si può uscire dall’aula. 8. Gli alunni non possono allontanarsi dall’aula durante brevi intervalli tra una lezione e l’altra. 9. Agli alunni non è assolutamente permesso affacciarsi alla finestra, perché tale gesto costituisce un pericolo. 10.È proibito portare a scuola oggetti estranei all’insegnamento. 11.Durante la ricreazione, della durata di 10 minuti, gli alunni restano in classe sotto la sorveglianza dell’insegnante, consumano la colazione e si recano due alla volta al bagno. 12.L’uscita dalla scuola avviene per classe, in ordine e sotto la sorveglianza degli insegnanti. 13.Un alunno può lasciare la scuola prima del termine delle lezioni solo per validi motivi e su richiesta di uno dei genitori o di un familiare munito di autorizzazione scritta, ai quali soltanto sarà affidato. SANZIONI DISCIPLINARI 1. Agli alunni che manchino ai doveri scolastici o offendano la disciplina, il decoro e la morale, sono applicate, secondo la gravità della mancanza, le seguenti punizioni disciplinari: richiamo verbale ammonizione scritta sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a 2 g.g. sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore a 15 g.g. 2. Se un comportamento scorretto arrecasse un danno al patrimonio scolastico, l’alunno è tenuto al risarcimento del danno oltre alla sanzione disciplinare. 3. Le sanzioni disciplinari sono applicate: dall’Insegnante per richiami verbali e ammonizioni scritte; dal Consiglio di Interclasse o di Classe, limitato al Dirigente e a due Docenti indicati dal Consiglio stesso, per le sospensioni dalle lezioni per un periodo non superiore ai 2 g.g.; Dal Consiglio di Interclasse o di Classe al completo per la sospensione dalle lezioni per un periodo non superiore ai 15 g.g. 97 ORGANO INTERNO DI GARANZIA Contro le sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento dalle lezioni e dalla vita scolastica, entro 15 giorni dalla comunicazione, è ammesso ricorso da parte dei genitori, all’organo di Garanzia costituito da: Dirigente. Docente Vicario o Docenti responsabili dei rispettivi Plessi. Presidente del Consiglio d’Istituto. Lo stesso Organo di Garanzia decide anche sui conflitti che possono scaturire nella scuola in merito all’applicazione del presente regolamento. ACCESSO A SCUOLA DEI GENITORI E DELLE PERSONE AUTORIZZATE Allo scopo di evitare ogni possibile disturbo all’attività scolastica, è opportuno regolamentare l’accesso a scuola dei genitori e delle persone autorizzate. 1. I genitori degli alunni che accompagnano i figli all’ingresso della scuola non possono e non devono accedere liberamente ai locali scolastici. 2. I genitori che, per qualsiasi ragione, intendono accedere alla scuola in orario scolastico, devono richiedere l’autorizzazione (tramite personale di custodia) agli insegnanti in servizio. 3. Le persone autorizzate dal Dirigente, possono accedere alla scuola dopo avere concordato tempi e modalità con gli insegnanti fiduciari. 4. Le persone sprovviste di autorizzazione possono fare richiesta di accesso all’insegnante fiduciario. 5. Le persone, chiamate dagli insegnanti a collaborare per il buon andamento dell’attività didattica, possono accedere a scuola previa autorizzazione degli insegnanti medesimi. 98 99 REGOLAMENTO DEI SERVIZI AMMINISTRATIVI La scuola, nell’ambito dei servizi amministrativi, individua e definisce i seguenti fattori di qualità: Celerità delle procedure e tempi d’attesa agli sportelli; Il personale di segreteria garantisce, compatibilmente con le esigenze di servizio, lo svolgimento della procedura di iscrizione nel più breve tempo possibile e comunque entro un tempo massimo di 30 minuti; I moduli di iscrizione sono distribuiti a “vista” nei giorni prefissati e nel frattempo sono fornite tutte le informazioni necessarie; Il rilascio dei certificati, che è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico, avviene nel tempo massimo di: un giorno per i certificati di iscrizione e frequenza; due giorni per tutti quei certificati che devono portare votazioni e/o giudizi; cinque giorni per i certificati di servizio del personale; gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati a “vista” a partire dal terzo giorno successivo alla pubblicazione dei risultati finali; Compatibilmente con le esigenze di servizio, si mira alla riduzione dei tempi di rilascio, per cui non si esclude la possibilità che, in certi periodi dell’anno scolastico, la consegna dei certificati possa essere contestuale alla richiesta. 100 TRASPARENZA DELLE PROCEDURE - L’utente ha diritto di accesso alle informazioni che lo riguardano. Il diritto di accesso è esercitato secondo le modalità disciplinate dalla legge n° 241 del 7.08.1990. - L’utente può produrre memorie e documenti, prospettare osservazioni, formulare suggerimenti per il miglioramento dei servizi. L’Istituto assicura, inoltre, la presenza di una bacheca all’ingresso, adibita all’esposizione di materiale informativo, dell’orario di lavoro del personale Docente ed A. T .A., dell’orario delle lezioni, dei colloqui dei Docenti con le famiglie, ecc. PERSONALE ATA (Compiti) I Collaboratori scolastici dovranno in particolar modo adempiere ai seguenti compiti secondo quanto riportato dai “Profili ATA” modificati ai sensi dell’art. 36 comma 5, del C.C.N.L. 26 maggio 1999: 1. 2. 3. 4. Accoglienza e sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico. Pulizia dei locali (laboratorio, aula informatica, palestra etc.), degli arredi, degli spazi scolastici scoperti. Vigilanza sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Sorveglianza degli alunni nelle aule, nei laboratori e negli spazi comuni, in occasione di momentanea assenza degli insegnanti. 5. 6. Concorso in accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali della scuola ad altre sedi anche non scolastiche ivi comprese le visite guidate e i viaggi d’istruzione, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico. Garantire anche attraverso particolari forme di organizzazione del lavoro e l’impiego di funzioni aggiuntive o l’erogazione di specifici compensi, le attività di ausilio materiale agli alunni portatori di handicap e ai bambini/e della Scuola dell’Infanzia nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale. VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE La scuola considera i viaggi d’istruzione, le visite guidate, la partecipazione ad attività teatrali e sportive, parte integrante dell’offerta formativa. Le attività di cui sopra sono programmate dai Consigli di Classe e dal Collegio dei Docenti, secondo i criteri stabiliti e approvati dal Consiglio d’Istituto.La partecipazione alle visite guidate e ai viaggi d’istruzione deve essere autorizzata dalle famiglie. In linea con l’attività didattica programmata, verrà organizzata una ricerca propedeutica alla conoscenza dei luoghi da visitare. Si sensibilizzeranno gli alunni a stabilire rapporti interpersonali costruttivi, nel rispetto delle regole, dei ruoli, dell’ambiente e del patrimonio artistico. Nell’Istituto Comprensivo di Guarcino per l’anno scolastico 2011/2012, si prevedono visite guidate e viaggi d’istruzione nei tre ordini di scuola: SCUOLA DELL’INFANZIA Visite guidate con lo scuolabus. SCUOLA PRIMARIA Visite guidate con lo scuolabus. Viaggi d’istruzione con pullman da granturismo. 101 102 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Classi 1^, 2^, 3^ visite guidate con lo scuolabus. 1^ Secondaria: viaggi d’istruzione di 1 giorno. 2^ Secondaria: viaggi d’istruzione di 1/2 giorni. 3^ Secondaria viaggi d’istruzione di 1 o + giorni. PIANO D’AGGIORNAMENTO PER REALIZZARE CAMBIAMENTO ED PROGETTUALITÀ, I SIGNIFICATIVI INNOVAZIONE PROCESSI SUL PIANO DIDATTICO-ORGANIZZATIVA, AL DI DELLA FINE DI MIGLIORARE L’OFFERTA FORMATIVA DELLA NOSTRA SCUOLA, OCCORRE PERSONALE OTTIMALE SVILUPPARE LE CAPACITÀ DOCENTE NEL QUADRO DELLE COMPETENZE, RISORSE PREVEDENDO E PROGETTUALI DI UNA GESTIONE VALORIZZAZIONE PIANI DI DEL DELLE AGGIORNAMENTO INDIVIDUALI E COLLETTIVI, IN PRESENZA ED ON –LINE. 103 VALUTAZIONE E VERIFICA VERIFICA = Rilevazione e misurazione oggettiva degli apprendimenti VALUTAZIONE = Osservazione e registrazione del processo di sviluppo formativo personale dell'alunno che tiene sicuramente conto dei risultati ottenuti nelle prove oggettive di verifica, ma anche del punto di arrivo (momentaneo) dello sviluppo dell'alunno, tenendo conto dei vari aspetti della persona: situazione di partenza e prerequisiti, capacità di apprendimento, modalità di lavoro e di studio, interesse, impegno, partecipazione alle attività, autonomia personale, disponibilità a relazionarsi con gli altri nel rispetto delle norme di convivenza civile. La valutazione è dunque un momento fondamentale del processo di apprendimento di ogni alunno, permette di monitorarne i progressi e di diagnosticarne altresì le difficoltà. Sulla base delle informazioni ottenute dalla valutazione diagnostica saranno realizzati tempestivi interventi a carattere compensativo, per eguagliare le condizioni di partenza e per avere risultati terminali tra loro più omogenei. Verranno perciò valutati gli atteggiamenti affettivi ed emotivi, sociali, cognitivi, le capacità e le competenze acquisite attraverso prove oggettive di verifica (test, questionari, griglie…). La valutazione, nei tre Ordini di Scuola, si basa essenzialmente sulle osservazioni sia occasionali che sistematiche dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento. Questa avviene a livello: 1. 2. 3. INIZIALE IN ITINERE FINALE (livelli di sviluppo) (sequenze didattiche) ( esiti formativi) La valutazione, inoltre, ha come riferimento principale tre aspetti: L’EFFICACIA, ossia il rapporto tra gli obiettivi fissati ed i risultati effettivamente raggiunti. L’EFFICIENZA, ossia il rapporto tra i risultati conseguiti e le risorse impiegate. La QUALITÀ PERCEPITA, ossia il rapporto tra le attese degli utenti e la percezione del servizio ricevuto. La valutazione finale consente dunque di valutare i punti di forza e di debolezza di ogni Progetto e procedere cosi a una NUOVA PROGETTAZIONE. “Esistono tre modi per educare: con l’ambizione, con la paura, con l’amore. Noi rinunciamo ai primi due.” Rudolf Steiner 104 LA SCUOLA DEVE ESSERE … FORMATIVA ATTENTA 105 APERTA Genitori PROGETTUALE Alunni RICCA Territorio Offerte Iniziative DINAMICA RINNOVATA “…IMPARARE A CONOSCERE, IMPARARE A FARE, IMPARARE A VIVERE INSIEME, IMPARARE AD ESSERE ". J. DELORS 106 INDICE PREMESSA Cos’è il POF ............................................................................................. 1 L’autonomia diventa uno strumento per ...................................... 3 L’autonomia della scuola è una risorsa per ................................ 6 La redazione del POF ................................................................................. 8 PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITÀ DELLA SCUOLA Uguaglianza e imparzialità ......................................................................... 9 Accoglienza e integrazione........................................................................ 10 Partecipazione e condivisione................................................................... 10 Efficacia, efficienza, flessibilità e trasparenza .......................................... 10 Libertà di insegnamento e aggiornamento personale ................................ 10 Finalità ........................................................................................................ 10 RIFERIMENTI NORMATIVI ......................................................................... 11 CURRICOLO, SCELTE EDUCATIVE GENERALI, FINALITÀ Finalità della scuola:“dall’accoglienza alla formazione del cittadino” .. 12 Profilo dello studente in uscita ................................................................... 13 OBIETTIVI E FINALITÀ NEI TRE ORDINI DI SCUOLA Le finalità della Scuola dell’Infanzia . ...................................................... 14 Le finalità della Scuola Primaria . ............................................................ 15 Le finalità della Scuola Secondaria I g. . .................................................. 16 Le finalità in sintesi- (organigramma N° 6) ............................................. 19 Bisogni Formativi - (organigramma N° 7) ................................................. 20 Adattamento dell’orario scolastico .............................................................. 22 Il nostro Istituto si propone di ..................................................................... 23 PATTO DI CORRESPONSABILITÀ .............................................................. 24 L’Istituto Comprensivo di Guarcino persegue............................................ 27 L’INCLUSIONE E L’EDUCAZIONE INTERCULTURALE: LA DIVERSITÀ DELLE PERSONE E DELLE CULTURE COME RICCHEZZA I BES e l’Inclusione .................................................................................... 29 Per una definizione del BES ........................................................................ 30 Elaborare un PDP per ................................................................................ 31 Area della disabilità .................................................................................... 31 Alunno certificato ........................................................................................ 31 Alunno con diagnosi di specialisti privati.................................................. 32 Alunno senza diagnosi ................................................................................. 32 AREA DEI DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI( RELAZIONALI, AFFETTIVI,COGNITIVI) Area dello svantaggio socio economico, linguistico ................................... 33 L’impegno dei docenti ................................................................................. 35 Le piste di lavoro per i docenti ................................................................... 35 IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ................................................ 36 L’obbligo della personalizzazione .............................................................. 36 Che cosa è il PDP ....................................................................................... 36 Cosa rappresenta ........................................................................................ 37 Chi lo elabora.............................................................................................. 37 Quando viene redatto? ................................................................................ 38 Perché si redige? ......................................................................................... 38 I passaggi fondamentali .............................................................................. 38 Modello di compilazione del PDP .............................................................. 39 Obiettivi e strumenti .................................................................................... 39 LE AZIONI DELL’I. COMPRENSIVO DI GUARCINO................................ 41 Funzioni del GLI ......................................................................................... 41 Compiti e riunioni del GLI .......................................................................... 42 TERMINOLOGIA ed ABBREVIAZIONI ..................................................... 43 P.A.I (PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ) Premessa .................................................................................................... 44 107 La Nozione di Inclusione ............................................................................. 45 Pratiche di Inclusione ( organigramma)..................................................... 46 Il Bisogno Educativo Speciale..................................................................... 46 L’alunno con BES........................................................................................ 47 LA“ MISSION ” DELL’I.C. DI GUARCINO Che cosa ha fatto e cosa fa l’Istituto Comprensivo di Guarcino ............... 48 Piano Annuale per l’INCLUSIONE (tabelle) ............................................. 50 PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO Breve storia dell’Istituto.............................................................................. 55 Dati generali dell’Istituto (organigramma) ................................................ 57 Le Risorse professionali(organigramma) ................................................... 58 Organizzazione dell’Istituto – A (organigramma) ...................................... 59 Organizzazione dell’Istituto – B (organigramma) ...................................... 60 MOMENTI ASSEMBLARI Organi collegiali ......................................................................................... 61 Consiglio d’Istituto ...................................................................................... 61 Giunta esecutiva .......................................................................................... 61 Collegio dei docenti .................................................................................... 61 Consiglio di intersezione/interclasse ........................................................ 62 Consiglio di classe ...................................................................................... 62 Colloqui individuali..................................................................................... 62 Comitato valutazione dei docenti ................................................................ 62 Rappresentanze sindacali unitarie (RSU) ................................................... 62 Organo di garanzia ..................................................................................... 62 NUCLEO DI LAVORO (organigramma) ............................................................ 63 UBICAZIONE DELLE SCUOLE (organigramma) ............................................ 64 L’ISTITUTO IN NUMERI- ALUNNI (ORGANIGRAMMA) ............................... 65 TEAM DEI SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI .................................... 66 ORARIO DI APERTURA DELLA SEGRETERIA .............................................. 66 108 RISORSE SCOLASTICHE E DEL TERRITORIO DI… GUARCINO ................................................................................................. 68 VICO NEL LAZIO ....................................................................................... 70 COLLEPARDO ........................................................................................... 72 TRIVIGLIANO ............................................................................................. 74 TORRE CAJETANI ..................................................................................... 76 COLLABORAZIONI INTERNE Le Funzioni Strumentali . ........................................................................... 78 Commissioni di lavoro ................................................................................. 80 L’ ARRICCHIMENTO E AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA ..................................................................................................... 82 Criteri guida dei progetti ........................................................................... 83 Criteri dei progetti( Organigramma) .......................................................... 86 Progetti a Carico del FIS (Extracurriculari) .............................................. 87 Progetti NON a carico del FIS ................................................................... 92 Riepilogo numero progetti:(Organigramma) ............................................. 93 REGOLAMENTO DELL’ISTITUTO Accoglienza e sorveglianza degli alunni ..................................................... 94 Assenze ........................................................................................................ 94 Comunicazione con le famiglie ................................................................... 95 Regolamento alunni................................................................................... ..96 Sanzioni disciplinari .................................................................................... 97 Organo interno di Garanzia........................................................................ 98 Accesso a Scuola dei Genitori e delle Persone Autorizzate ....................... 98 Regolamento servizi amministrativi ........................................................... 99 Trasparenza delle procedure .................................................................... 100 Personale A.T.A (Compiti) ........................................................................ 100 Visite guidate e viaggi d’ istruzione ................................................................. 101 Piano d’aggiornamento .................................................................................... 102 Valutazione e verifica ........................................................................................ 103 La scuola deve essere (Organigramma) ........................................................... 105 109
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