2014 Poetry Recitation Competition

Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Recitation Competition
Poems for Year 9 – Year 12
GUIDELINES FOR POETRY RECITATION COMPETITION
The criteria followed by the judges is as follows:
 Students are expected to memorize the entire poem. No cue cards or print outs of
the poem can be used during the recitation. An N will be given to students who do
not comply.
 Students must acknowledge the poet and title of the poem.
 Students must deliver the poem with good voice, intonation and relevant expression.
(Not exaggerated and not sung).
 The student’s entire delivery should be respectful and honour the Italian language
and culture.
 A certificate of participation is not given to students who receive an N.
 Certificates are awarded to students who achieve a Merit, Honourable Mention, High
Distinction and Finalist.
 First, Second and Third Prize winners receive a trophy and book.
 The Judge’s decision is final and cannot be disputed. Please refer to Judges Criteria
sheet ( on website) for information on mark allocations for Merit, Honourable
Mention, High Distinction and Finalist certificates and awards.
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Recitation Competition
Poems for Year 9 – Year 12
Poems for 2014
Year 9
Tutto di me
Siamo australiani
Chi arriva prima aspetta
Il drago
Anonimo
John Lando
Roberto Billi
Giuseppe Conte
Year 10
Ora scrivo una poesia
Lentamente muore
Paesaggio notturno
La salute
Roberto Piumini
Pablo Neruda
Vincenzo Cardarelli
Corrado Bianchi
Year 11
Italia 1942
Le ceneri di Gramsci
Rime sparse – Numero X
Inferno – Canto IV,
versi sparsi
Franco Fortini
Pier Paolo Pasolini
Dante Alighieri
Meriggiare pallido e assorto
Orly
Rime sparse
Purgatorio – Canto VI
Eugenio Montale
Giorgio Bassani
Dante Alighieri
Dante Alighieri
Year 12
Dante Alighieri
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 9
Tutto di me
di...
Siamo australiani
di John Lando
Anonimo
Con la testa so pensare,
Noi siamo australiani
fare cenni e salutare,
fiduciosi nel domani.
e con gli occhi so vedere,
Amiamo il pane tostato
ammonire o ammiccare.
caldo e profumato;
Con le orecchie posso udire
la sabbia fine e dorata,
cose belle e cose rare,
con il naso so annusare,
starnutire e respirare.
Con la bocca so parlare,
dare baci e mangiare,
e coi denti triturare,
una giornata assolata;
i fiocchi della neve
che scende lieve lieve.
Siamo amanti della natura
siamo gentili e senza paura.
Siamo fieri e operosi
ottimisti e generosi.
masticare e spezzettare.
Amiamo il tennis e il pallone,
Con le braccia so nuotare,
la tivù e la discussione;
stringer forte e abbracciare,
il cricket è il preferito
il futbol è molto gradito.
con le mani posso battere,
aiutare e accarezzare.
E poi gomiti e ginocchia
Adoriamo i temporali
le piogge torrenziali;
il vento arrabbiato
posso stendere e piegare,
il tramonto infuocato;
con le gambe correr forte,
il profumo degli eucalipti
passeggiare e saltellare.
Per finire dei miei piedi
i nostri giardini fioriti;
la danza del grano nella brezza
del sole la dolce calda carezza.
qualche cosa vi dirò:
san ballare strane danze,
africane, pop e rock.
Siamo tutti australiani
da paesi vicini e lontani.
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 9
Chi arriva prima aspetta
Il Drago
di Roberto Billi
Io sto con chi cammina piano
perché guarda intorno
con chi sorride ogni volta
che arriva il giorno
e non importa se ogni tanto
salta il turno
Io sto con chi i sogni se li fa a mano
perché c’è più gusto
con chi non sa il prezzo delle emozioni
e non se l’è mai chiesto
e arrivo sempre in ritardo
con l’orologio guasto
perché è dimostrato che
chi arriva prima aspetta.
di Giuseppe Conte
Il drago senza denti
il drago boccaspina
il drago delfino, delfina
il drago cavallo marino
non nuota, si avvolge e
scompare dentro di sé
ha le pinne, ha le spire, respira
serpente sul fondo di pietra
manovra di piovra, conchiglia
algosa, famiglia di capodogli.
Noi non sappiamo che cosa
è. Non possiamo dirlo.
Ma guarda le branchie, la coda
non sono dei raggi di sole?
Il drago che nasce nel mare
è il sole, guardalo, è il
sole.
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 10
Ora scrivo una poesia
Lentamente muore
di Roberto Piumini
Ora io scrivo una poesia.
di Pablo Neruda
Aiutatemi
Lentamente muore chi diventa schiavo
dell’abitudine,
coi vostri occhi
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
aperti come bocche
chi non cambia la marca o colore dei vestiti,
per mangiare le parole salate
chi non rischia,
corte e lunghe
chi non parla a chi non conosce.
morbide e resistenti,
Lentamente muore chi non viaggia,
aiutatemi cogli occhi
chi non legge,
come bocche per mangiare
chi non ascolta musica,
le mie parole
chi non trova grazia e pace in sè stesso.
stringerne il succo
Evitiamo la morte a piccole dosi,
aspro
ricordando sempre che essere vivo richiede uno
sforzo di
che arriccia il naso
e dolce
come di frutta
matura e giusta.
Aiutatemi
coi vostri occhi
aperti per mangiare
le mie dieci parole
cento parole
nel piatto di carta luminosa.
Aiutate
mi.
Ora
io scrivo
una poesia.
gran lunga
maggiore
del semplice fatto di respirare!
Soltanto l’ardente pazienza porterà al
raggiungimento di
una splendida
felicità.
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 10
Paesaggio Notturno
di Vincenzo Cardarelli
Giace lassù la mia infanzia.
Lassù in quella collina
ch’io riveggo di notte,
passando in ferrovia,
segnata di vive luci.
Odor di stoppie bruciate
m’investe alla stazione.
Antico e sparso odore
simile a molte voci che mi chiamino.
Ma il treno fugge. Io vo non so dove.
M’è compagno un amico
che non si desta neppure.
Nessuno pensa o immagina
che cosa sia per me
questa materna terra ch’io sorvolo
come un ignoto, come un traditore.
La salute
di Corrado Bianchi
Chi ha salute ha il meglio d’ogni bene.
Sereno vive nell’ambiente sano.
Lontano dagli stagni, dal pantano,
dai fumi, dai pattumi senza igiene.
Pregiata e delicata è la salute.
È della vita essenza e vuol rispetto.
Vuol continenza, moto e tanto affetto.
Le diligenze vuole a lei dovute.
La vita è un soffio vago, un dono caro,
che nessun oro compra o può avere.
Ha solo un sol padrone al suo potere.
Egli soltanto può portarla a varo.
Lo stato di salute va curato.
Lo si mantiene buono e si migliora.
Lo disfa il troppo e l’odio lo scolora.
Ciò che non piace al corpo non va dato.
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 11
Italia 1942
Le ceneri di Gramsci
di Franco Fortini
di Pier Paolo Pasolini
Ora m’accorgo d’amarti
Italia, di salutarti
Necessaria prigione.
Non è di maggio questa impura aria
che il buio giardino straniero
fa ancora più buio, o l’abbaglia
Non per le vie dolenti, per le città
Rigate come visi umani
Non per la cenere di passione
Delle chiese, non per la voce
Dei tuoi libri lontani
con cieche schiarite...questo cielo
di bave sopra gli attici giallini
che in semicerchi immensi fanno velo
Ma per queste parole
Tessute di plebi, che battono
A martello nella mente,
Per questa pena presente
Che in te m’avvolge straniero.
Per questa mia lingua che dico
A gravi uomini ardenti avvenire
Liberi in fermo dolore compagni.
Ora non basta nemmeno morire
Per quel tuo vano nome antico.
alle curve del Tevere, ai turchini
monti del Lazio...Spande una mortale
pace, disamorata come i nostri destini,
tra le vecchie muraglie l’autunnale
maggio. In esso c’è il grigiore del mondo,
la fine del decennio in cui ci appare
tra le macerie finito il profondo
e ingenuo sforzo di rifare la vita;
il silenzio, fradicio e infecondo...
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 11
Rime sparse- Numero X
Inferno – Canto IV(versi sparsi)
di Dante Alighieri
Per una ghirlandetta
di Dante Alighieri
Intanto voce fu per me udita:
ch’io vidi, mi farà
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“Onorate l’altissimo poeta;
sospirare ogni fiore.
l’ombra sua torna, ch’era dipartita”.
I’ vidi a voi, donna, portare
ghirlandetta di fior gentile,
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e sovr’a lei vidi volare
sembianz’avevan né trista né lieta.
e ‘n suo cantar sottile
dicea: “Chi mi vedrà
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Se io sarò là dove sia
allor dirò la donna mia
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“Mira colui con quella spada in mano,
quegli è Omero poeta sovrano;
che port’in testa i miei sospire.
mïa donna verrà
Lo buon maestro cominciò a dire:
che vien dinanzi ai tre sì come sire:
Fioretta mia bella a sentire,
Ma per crescer disire
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vidi quattro grand’ombre a noi venire:
un angiolel d’amore umile;
lauderà ‘l mio signore”.
Poi che la voce fu restata e queta,
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l’altro è Orazio satiro che vene;
Ovidio è ‘l terzo, e l’ultimo Lucano...”
coronata da Amore.
Poi ch’innalzai un poco più le ciglia,
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vidi ‘l maestro di color che sanno
seder tra filosofica famiglia.
Tutti lo miran, tutti onor li fanno:
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quivi vid’ïo Socrate e Platone,
che ‘nnanzi a li altri più presso li stanno;
Io non posso ritrar di tutti a pieno,
però che sì mi caccia il lungo tema,
che molte volte al fatto il dir vien meno.
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Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 12
Meriggiare pallido e assorto
di Eugenio Montale
Meriggiare pallido e assorto,
Orly
di Giorgio Bassani
Da bambino siccome temevo
presso un rovente muro d’orto,
il grande fantasma bianco m’ero fatto
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
un rifugio dello sgabuzzino
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
del telefono
Il pensiero solo che fosse possibile
spedirmi giù sottoterra di notte alla ricerca
d’un altro ceppo per il
fuoco
bastava a riempirmi d’un incoercibile
spavento
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
E colma quasi altrettanto d’orrore era lassù
in cima in cima alla casa
la mansarda-granaio vasta
e vuota com’era e pervasa
tutta d’un fioco
semispento grigiore
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Non sono cambiato non credere anche se mi dò
coraggio anche se ti
sembrai talvolta all’epoca così calmo e
saggio così
forte
Qualsiasi angolo o spigolo continua
ad allarmarmi qualsiasi promessa
di buio può farmi
ancor oggi tremare
qualsiasi viso.
Società Dante Alighieri Melbourne
2014 Poetry Competition
Year 12
Rime sparse
Purgatorio – Canto VI
di Dante Alighieri
Amore e ‘l cor gentil sono una cosa,
sì come il saggio in suo dittare pone,
e così esser l’un sanza l’altro osa
com’alma razional sanza ragione.
Falli natura quand’è amorosa,
Amor per sire e ‘l cor per sua magione,
dentro la qual dormendo si riposa
tal volta poca e tal lunga stagione.
Bieltate appare in saggia donna pui,
che piace a li occhi sì, che dentro al core
nasce un disio de la cosa piacente;
e tanto dura talora in costui,
che fa svegliar lo spirito d’Amore.
E simil face in donna omo valente.
di Dante Alighieri
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
78
Vieni a veder Montecchi e Cappelletti,
Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura:
color già tristi, e questi con sospetti!
108
Vieni a veder la tua Roma che piagne
vedova e sola, e dì e notte chiama:
“Cesare mio, perché non m’accompagne?”... 114
Fiorenza mia, ben puoi esser contenta
di questa digression che non ti tocca,
mercé del popol tuo che si argomenta.
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Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca
per non venir sanza consiglio a l’arco;
ma il popol tuo l’ha in sommo de la bocca. 132
Quante volte, del tempo che rimembre,
legge, moneta, officio e costume
hai tu mutato e rinovate membre!
147
E se ben ti ricordi e vedi lume;
vedrai te somigliante a quella inferma
che non può trovar posa in su le piume,
ma con dar volta suo dolore scherma.
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