Relazione elettrica - Level Complete BANCA DEL CROTONESE

COMUNE
CROTONE
PROGETTO DI IMPIANTO ELETTRICO
da realizzarsi in un edificio a destinazione terziario ad uso uffici,
sale riunioni e sportelli bancari
RELAZIONE
TECNICA
La presente relazione si accompagna al Progetto dell’Impianto elettrico da realizzarsi in un
edificio a destinazione terziario ad uso uffici, sale riunioni e sportelli bancari sito in via tufolo di
proprietà della Banca del Crotonese – Credito Cooperativo di Isola di Capo Rizzuto.
1.1 Normativa Tecnica
Impianti conformi alle vigenti Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano ed in particolare a:
Norma CEI 64-8 VI Ed. – “Impianti Elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a
1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”
Norma CEI 11-1 "Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica".
Norma CEI 11-1 – Capitolo 9 "Impianti di Terra".
Guida CEI 64-12 – “Esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e
terziario”
Guida CEI 64-50 – “Edilizia residenziale. Guida per l’esecuzione nell’edificio degli impianti
elettrici utilizzatori e per la predisposizione per impianti ausiliari, telefonici e trasmissione dati.
Criteri generali”
Guida CEI 64-51 – “Guida all’esecuzione degli impianti elettrici nei centri commerciali”
Guida CEI 11-37 – “Guida per l'esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali
per sistemi di, Il e III categoria”
Norma CEI 11-17 "Impianti di produzione, di trasporto e di distribuzione dell'energia elettrica.
Linee in cavo”.
Norma CEI 64-11 – “Impianto elettrico nei mobili”
Norma CEI 103-1 – “Impianti telefonici interni”
Norma CEI 11-20 – “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati
a reti di I e II categoria”
Guida CEI 20-40 – “Guida per l’uso di cavi a bassa tensione”
Norma CEI 70-1 – “Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)”
Norma CEI 22-13 – “Sistemi di continuità (UPS) – Parte 1-1: Prescrizioni generali e di
sicurezza per UPS utilizzati in aree accessibili all’operatore”
EN 50171 “Sistemi di alimentazione centralizzati”;
Norma CEI EN 60439-1 CEI 17-13/1 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non
di serie (ANS)".
Norma CEI EN 60947-2 CEI 17-5 – “Apparecchiature a bassa tensione, Parte 2:Interruttori
automatici”
Norma CEI EN 60947-3 CEI 17-11 – “Apparecchiature a bassa tensione. Interruttori di
manovra, sezionatori, interruttori di manovra sezionatori e unità combinate con fusibili”
Norma CEI EN 60439-2 CEI 17-13/2 "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione) - Parte 2: Prescrizioni particolari per i
condotti sbarre".
Norma CEI 17-13/4 – “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri BT) Parte 4: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate per
cantiere (ASC)”
Norma CEI 17-43 – “Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante
estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa
tensione (quadri BT)”
Norma CEI 23-51 – “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di
distribuzione per le installazioni fisse per uso domestico e similare”
Norme CEI 17-12 e 17-14 - Fascicoli 492 e 548 – “Apparecchi ausiliari di comando per
tensioni non superiori a 1000V.”
Norma CEI EN 50005 CEI 17-17 – “Apparecchiatura industriale a tensione non superiore a
1000V in corrente alternata e a 1200V in corrente continua. Individuazione dei morsetti e
numero caratteristico. Regole generali”
Norma CEI 23-19 – “Canali portacavi in materiale plastico e loro accessori ad uso battiscopa”
Norma CEI 23-31 – “Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e
portapparecchi”
Norma CEI 23-3 e variante V1 "Interruttori automatici di sovracorrente per usi domestici e
similari per tensione nominale non superiore a 415V in c.a."
Norma CEI EN 60309-1/2 CEI 23-12/1/2 - "Prese a spina per uso industriale".
Norma CEI 23-50 – “prese a spina per usi domestici e similari”
Norme CEI 13-10 - Fascicolo 483 – “Strumenti di misura elettrici indicatori e registratori e loro
accessori”
Norma CEI 20-22/1 – “Prova d’incendio su cavi elettrici Parte 1: Generalità e scopo”
Norma CEI 20-22/2 – “Prova d’incendio su cavi elettrici Parte 2: Prova di non propagazione
d’incendio”
Norma CEI 20-36 – “Prova di resistenza al fuoco del cavi elettrici in condizioni d’incendio –
Integrità del circuito”
Norma CEI 20-38/1 - 1994 Il Ed. – “Cavi isolati con gomma non propaganti l'incendio e a
basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 1: Tensione nominale Uo/U non
superiore a 0,61 KV”
Norma CEI 34-21 – “Apparecchi di illuminazione – Parte 1: Prescrizioni generali e prove”
Norma CEI 34-22 – “Apparecchi di illuminazione – Parte 2: Prescrizioni particolari.
Apparecchi di emergenza”
Guida CEI 0-2 – “Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti
elettrici”
Norma CEI 23-18 e varianti V1 e V2 "Interruttori differenziali per usi domestici e similari e
interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per usi domestici e
similari".
1.2 Disposizioni Legislative
27 Aprile 1955, n° 547 "Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro" e successive
integrazioni/modifiche.
D.P.R. 26 Maggio 1959, n° 689 "Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette, ai fini
della prevenzione incendi, al controllo del Comando del Corpo dei Vigili del Fuoco".
Legge 1 Marzo 1968, n° 186 "Disposizioni concernenti la produzione di materiali,
apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici".
DM del 16 febbraio 1982 “….attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco….”
DM del 6 luglio 1983 “….Norme sul comportamento al fuoco delle strutture….”
Legge 9 gennaio 1989 n.13 “….Dispositivi per favorire il superamento e l’eliminazione delle
barriere architettoniche negli edifici privati….”
Norme ISPESL (ex ENPI) per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Legge 37-08 ex legge 46-90 "Norme per la sicurezza degli impianti"
D.P.R. 6 Dicembre 1991, n° 447 "Regolamento di attuazione della legge 46/90 in materia di
sicurezza degli impianti".
2.2 Consistenza delle opere e dei lavori
L’intervento riguarda sia i volumi coperti che alcune delle aree esterne (cortile interno).
Le opere e i lavori sono principalmente:
- Quadri elettrici BT
- Distribuzioni elettriche primarie
- Distribuzioni elettriche secondarie
- Impianto F.M
- Impianto illuminazione normale e di sicurezza
- Impianto illuminazione perimetrale interno
- Impianto rivelazione Fumi
- Impianto antintrusione e controllo accessi
- Impianto di supervisione
- Impianto trasmissione dati
- impianto telefonico
2.3 Nota generale
Prima di addentrarci nell’elencazione e descrizione degli impianti da eseguire, e bene
evidenziare che salvo casi particolari non sono indicati sulle planimetrie i percorsi dei cavi e le
rispettive sezioni. La logica della distribuzione e della collocazione dei vari impianti è dettata
all’installatore dalla “regola dell’arte” e dalla scelta di percorsi adeguati e ordinati secondo le
corrispondenti situazioni. Le sezioni dei cavi ed il rispettivo numero di conduttori è
individuabile dagli schemi dei quadri elettrici. Ogni qual volta sì da inizio all’installazione delle
tubazioni portatavi, a soffitto, a parete, l’Appaltatore deve esaminare attentamente i percorsi
in funzione degli ingombri di: canali di aria, tubi di acqua, di gas, canalizzazioni di fognature,
quote di controsoffitto, lampade, ecc. al fine di ottenere un corretto e ordinato utilizzo delle vie
cavi.
3. Dati Di Calcolo E Condizioni Da Garantire
3.1 Impianti di energia
3.1.1 Utenze
Vedi potenze e assorbimenti indicati sugli schemi di progetto.
3.1.2 Determinazione della potenza
Carichi luce
L’impianto di illuminazione è effettuato con lampade LED, quindi di basso consumo
energetico.
Ad essi si è applicato un coefficiente di contemporaneità unitario.
Carichi F.M
Ad essi si è applicato un coefficiente di contemporaneità pari a 0,2 per ogni presa.
N.B.: Nel calcolo dei carichi di forza motrice, non si è considerato l’assorbimento della pompa
antincendio, perché non sussiste la contemporaneità con i restanti carichi.
DESCRIZIONE IMPIANTO CON CABINA DI PROPRIETA’ DELL’ENEL
l’alimentazione del complesso e’ prevista mediante fornitura in b.t. da parte dell’enel (400/230
V). con potenza di circa 100 KW. L’ubicazione del punto di consegna e di misura e’ quello
evidenziato nelle planimetrie. Trattasi di un sistema TT senza cabina di trasformazione di
proprietà dell’utente. Gli impianti elettrici sono stati dimensionati sulla base della potenza
impegnata.
Si sono suddivise le linee in
Linea luce;
linea prese;
linea emergenza;
linea rivelatori di fumo;
linea trasmissione dati;
linea antintrusione
linea tvcc.
Ciascuna linea fa capo ad una propria protezione magnetotermica differenziale.
Per il dimensionamento degli impianti e delle protezioni si rimanda agli allegati di calcolo.
Essendo l’impianto in oggetto di prima categoria ( secondo classificazione CEI 64 - 8
Art.2.1.15 ) senza propria cabina di trasformazione, in base all’art.5.4.06 della sopracitata
normativa, si e’ attuata la protezione contro i contatti indiretti del tipo TT.
L’impianto TT ( CEI 64 - 8 Art.2.1.11 ) e’ definito nel seguente modo:
T collegamento diretto a terra di un punto del sistema (nel nostro caso il neutro);
T collegamento delle masse ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello del
collegamento a terra del sistema elettrico.
Per la protezione dai contatti indiretti si e’ verificata la seguente condizione ( CEI 64 - 8 Art.
5.4.06 ) , prevista
Rt = 50
Id
dove : R t = resistenza ,in ohm, dell’impianto di terra nelle condizioni piu’ sfavorevoli.
I d = valore, in ampere, della corrente di intervento entro 5 s del dispositivo di
protezione.
In pratica , per soddisfare la condizione sopracitata , sono stati utilizzati interruttori
differenziali nel seguente modo:
1) protezione differenziale ad alta sensibilita’ con intervento istantaneo sugli interruttori
posti nel quadro generale che alimentano gli utilizzatori.
2)
tratto di linea dal contatore ai morsetti dell’interruttore generale di cui al punto 1)
realizzato a doppio isolamento.
Operando nella maniera predetta si ha protezione dai contatti indiretti ( e diretti sui circuiti
prese ) e selettivita’ d’intervento che esclude quasi totalmente la messa fuori servizio di
grosse parti dell’impianto elettrico a causa di guasti franchi fase protezione.
ILLUMINAZIONE ESTERNA
L’illuminazione del piazzale interno è ottenuta mediante proiettori LED a pavimento
avente ciascuno classe IP 65 alimentante con cavo FG7 avente sezione 1,5 mmq. La
linea e’ protetta da interruttore magnetotermico differenziale posto nel quadro principale
e comandate da crepuscolare. Mentre l’illuminazione perimetrale è ottenuta mediante
pali di illuminazione avente altezza di 10 mt. e armature stradali da 250 W.
DISTRIBUZIONE GENERALE
Dal quadro generale posto al piano terra, partono le varie linee che alimentano i
sottoquadri del piano seminterrato, primo e sottotetto. Da ciascun quadro di piano si sono
diramate le linee che alimentano i vari sottoquadri di piano protetti con interruttori
magnetotermici con cavo di sezione adeguata, in tubo in PVC.
PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI
La protezione contro i sovraccarichi sara’ realizzata per le condutture alimentanti tutti i
tipi di apparecchi utilizzatori.
La protezione contro i sovraccarichi sara’ omessa solo per le condutture alimentanti gli
impianti di sicurezza.
Il dispositivo di protezione delle condutture contro i sovraccarichi sara’ installato all’inizio
della conduttura da proteggere.
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’impianto di illuminazione di sicurezza e’ costituito da lampade alimentate da batteria
autonoma, alimentate da linea indipendente facente capo al Quadro generale.
Nelle planimetrie i punti luce di emergenza sono opportunamente individuati.
L’illuminamento minimo sara’, su un piano orizzontale ad un metro da terra , di 5 lux in
corrispondenza delle scale e delle porte.
I conduttori relativi ai circuiti di sicurezza saranno protetti contro i corto circuiti con
interruttori automatici magnetici ( privi di protezione termica ).
COMPONENTI DEGLI IMPIANTI
I componenti dell’impianto avranno, se non diversamente indicato, le appresso elencate
specifiche:
Pe le linee dorsali e quelle per l’alimentazione dei vari carichi le tubazioni saranno del
tipo in PVC serie pesante, ed i conduttori saranno multipolari, ed unipolari. I conduttori (
CEI 20 - 13 / 20 - 14 /20 - 20 / 20 - 22 / I M Q ) dovranno essere flessibili, antifiamma.
Tutti i cavi saranno dei colori previsti dalle CEI - UNEL 00722 e 00712 ; in particolare col
neutro di colore “ blu chiaro “ e quello di protezione “ giallo verde “ .I conduttori di fase,
devono essere contraddistinti in modo univoco, in tutto l’impianto, dai colori: nero, grigio
cenere, marrone.
La sezione minima del conduttore di fase sara’ almeno di 1,5 mmq., mentre quella del
neutro dovra’ essere uguale a quella di fase fino a 16 mmq e pari alla meta’ del
conduttore di fase quando questo ha sezione maggiore di 16 mmq con minima di 16
mmq.
• La massima tenuta di corrente sara’ quella indicata dalle tab. CEI - UNEL 35024 - 70 e
la caduta di tensione massima sulle linee, misurata con l’impianto a pieno carico, non
dovra’ superare il 4% della tensione nominale.
In ogni caso le sezioni minime dei conduttori di fase sono:
• 0.5 mmq. per circuiti di segnalazione e comando;
• 1.5 mmq. per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per potenze unitarie
non superiori a 2.2 KW;
• 2.5 mmq. per utilizzatori con potenze unitarie comprese tra 2.2 e 3.6 KW;
• 4 mmq. per montanti singoli e linee che alimentano singoli apparecchi utilizzatori con
potenza nominale superiore a 3.6 KW.
I cavi sono stati dimensionati tenendo conto di una temperatura ambiente di 30° C nel
caso di posa in tubazioni o cassette , mentre nel caso di cavi posati interrati la
temperatura del terreno considerata e’ stata di 20’C .
Per i cavi utilizzati nei circuiti di comando e segnalazione le tensioni U0/U non devono
essere inferiori a 300/500V.
Dimensionando opportunamente i conduttori, la caduta di tensione (per impianto
funzionante a pieno carico) e’stata contenuta entro il 4% della tensione nominale.
MORSETTI E MORSETTIERE
I morsetti e le morsettiere previste solo all’interno di cassette di derivazione o quadri
elettrici avranno le seguenti caratteristiche:
riferimenti normativi: CEI 23-20, 23-21, 23-30, 17-19.
QUADRO ELETTRICO GENERALE
Il Quadro elettrico generale sara’ ubicato come da planimetrie.
Carpenteria Quadro Elettrico
Armadio componibile in lamiera zincata e trattata con resine epossidiche costituito da
strutture portanti principali compatibili con una serie unificata.
La pannellatura frontale in lamiera sarà costituita da pannelli fissi o incernierati con
alettatura per ventilazione convettiva. Grado di protezione IP 65 .Installazione a
parete con coperchio superiore , pannelli lateriali di chiusura , porta frontale in cristallo
con serratura.
Apparecchiatura prevista per sistema T T
• interruttore generale automatico magnetotermico quadripolare.
• interruttori derivati automatici magnetotermici differenziali tetrapolari e bipolari.
Tutte le apparecchiature dei quadri saranno identificabili con cartellini indicatori.
Per l’individuazione delle utenze e degli interruttori si fa riferimento agli schemi.
DISTRIBUZIONE LINEA LUCE E PRESE
a mezzo:
• di tubazione in PVC corrente sotto il pavimento ed a parete.
La scelta, il posizionamento e l’installazione degli apparecchi illuminanti deve essere tale
da fornire la necessaria protezione alle sorgenti luminose consentendo il loro
collegamento alla rete di alimentazione.
Deve essere tale da controllare che il flusso luminoso emesso dalle lampade sia diretto
nella direzione voluta, limitando al massimo l’abbagliamento. Inoltre occorre che la
temperatura interna sia mantenuta ai valori di massima efficienza della lampada.
IMPIANTO DI MESSA A TERRA
Tale impianto sara’ da realizzare tenendo conto delle Norme CEI 64 - 8 ( Fasc.668 ) e
del DPR del 27/4/1955 n. 547 , nonche’ delle indicazioni ENEL in proposito.
Si intendera’ raggiunto il valore della resistenza di terra richiesto dopo opportune
misurazioni e con possibile aumento del numero degli spandenti.
Sull’allegata tavola grafica compare una indicazione di massima per l’esecuzione
dell’impianto di messa a terra dell’edificio.
L’impianto di terra sara’ realizzato secondo le seguenti indicazioni.
DISPERSORE costituito da picchetto in acciaio con i seguenti dati dimensionali:
• spessore 5 mm.
• sezione 50 mmq.
Il picchetto sara’ di lunghezza 1,5 m. , l’interdistanza di infissione dei picchetti sara’ > 10
m.
Le giunzioni saranno del tipo a morsetto meccanico.
COLLETTORE PRINCIPALE DI TERRA
Sara’ installato in un punto facilmente ispezionabile, per ogni quadro un collettore di terra
per collegare al dispersore i conduttori di protezione, i conduttori di terra e i conduttori
equipotenziali.
CONDUTTORI DI TERRA
• I conduttori di terra saranno costituiti da treccia di rame avente sezione 35 mmq.
CONDUTTORI DI PROTEZIONE
I conduttori di protezione saranno di rame.
Nei casi in cui il conduttore di protezione non fara’ parte della stessa conduttura dei
conduttori di fase la sezione sara’ > 2.5 mmq. con protezione meccanica.
CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI
I conduttori equipotenziali principali saranno in rame ed avranno sezione > 6 mmq.
I conduttori equipotenziali supplementari in rame di connessione fra due masse estranee
avranno sezione 4 mmq. con protezione meccanica.
CONDUTTORE EQUIPOTENZIALE SUPPLEMENTARE
Il conduttore equipotenziale supplementare in rame di connessione fra massa estranea e
conduttore di protezione, avra’ sezione 4 mmq.con protezione meccanica.
PRESCRIZIONI PER BAGNI E DOCCE
I locali da bagno e doccia sono considerati dalle norme CEI, ambienti particolari nei quali
si applicano le prescrizioni contenute nella norma CEI 64-8, variante V1.
Nella zona 0 e’ vietata l’installazione di qualsiasi componenete dell’impianto elettrico.
Nella zona 1 sono ammessi : lo scaldabagno purche’ di tipo fisso, con la massa collegata
al conduttore di protezione, ed apparecchi fissi con tensione nominale massima di 25V.
Nella zona 2, oltre a quanto ammesso nella zona 1, e’ consentita l’installazione di
apparecchi illuminanti dotati di doppio isolamento.
Nella zona 1e 2 e’ vietata l’installazione di interruttori, prese a spina, scatole di
derivazione. Possono essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto
incassato ad una altezza superiore a 2.25 m. dal pavimento.
I componenti dell’impianto elettrico devono avere almeno il seguente grado di protezione:
zona 1e2 IP 4X
zona 3 IP X1.
Nessuna presa a spina deve essere installata a meno di 0.60 m. dal vano della porta
aperta di una cabina prefabbricata per doccia.
COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI SUPPLEMENTARI NEI LOCALI PER BAGNI E
DOCCE
L’art. 11.1.03 della variante V1 alla norma CEI 64-8 richiede espressamente la messa in
opera di un collegamento equipotenziale supplementare che colleghi tutte le masse
estranee delle zone 1, 2 e 3 con il conduttore di protezione.In particolare per le tubazioni
metalliche e’ sufficiente che le stesse siano collegate all’ingresso dei locali da bagno. Le
giunzioni devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni; devono
essere impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il collegamento non va’ eseguito
su tubazioni di scarico in PVC o in gres.
IMPIANTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO
La variante V2 della norma CEI 64-8 prescrive la realizzazione degli ambienti a maggior
rischio in caso di incendio. luogo di classe C.
Nei luoghi di classe C tutti i componenti degli impianti, ad esclusione delle condutture,
compresi gli apparecchi di illuminazione, devono essere posti entro involucri aventi grado
di protezione non inferiore ad IP 4Xe comunque conformi alle prescrizioni previste all’art.
3.1.01 della norma CEI 64-8. Inoltre i componenti elettrici devono essere ubicati o protetti
in modo da non essere soggetti allo stillicidio di eventuali combustibili liquidi.
RELAZIONE SUL CALCOLO ESEGUITO
DIMENSIANAMENTO DEI CAVI
Il dimensionamento dei cavi è stato effettuato in modo tale da garantire la protezione
della conduttura alle correnti di sovraccarico.
In base alla norma CEI 64-8/4 (par.433.2) il dispositivo di protezione deve essere
coordinato con la conduttura in modo tale che siano soddisfatte le condizioni:
Ib<In<Iz
If<1.45Iz
Per soddisfare alla prima condizione è necessario dimensionare il cavo in base alla
corrente nominale della protezione a monte.
Dalla corrente Ib viene scelta la corrente nominale di protezione a monte e con questa si
procede alla scelta della sezione.
La scelta viene fatta in base alla tabella che riporta la corrente ammissibile Iz in funzione
del tipo di isolamento del cavo che si vuole utilizzare, del tipo di posa e del numero di
conduttori attivi; la portata che il cavo dovrà avere sarà pertanto:
Izmin.=In/K
Dove il coefficiente K di declassamento tiene conto di eventuali paralleli:
La sezione viene scelta in modo che la sua portata sia immediatamente superiore a
quella calcolata tramite la corrente nominale (Izmin). La seconda condizione non
necessita di verifica in quanto gli interruttori che rispondono alla norma 23.3 hanno un
rapporto tra corrente convenzionale di funzionamento If e corrente nominale In minore di
1.45 e costante per tutte le tarature inferiori a 125 A. Per le apparecchiature industriali,
invece, le norme CEI 17.5 e IEC 947 stabiliscono che tale rapporto può variare in base
alla corrente nominale ma deve comunque rimanere minore o uguale a 1.45. Ne deriva
che in base a queste normative la condizione è sempre verificata.
Dalla sezione del cavo di fase deriva il calcolo dell’ I2t del cavo o massima energia
specifica passante:
I2t=K2S2
La costante K viene data dalla norma 64-8/4 in funzione del materiale conduttore e del
materiale isolante.
CADUTA DI TENSIONE
Le cadute di tensione sono valutate in base alle tabelle UNEL 35023-70.
In accordo con queste tabelle la c.d.t. di un singolo ramo vale:
ΔV% = 1,73 Ib L (rl cosϕ + xl sen ϕ) 100
V2
DIMENSIONAMENTO DEL CONDUTTORE DI NEUTRO
La norma CEI 64-8 (par. 524.2 e par. 524.3) prevede che la sezione del conduttore di
neutro, nel caso di circuiti polifase, può avere una sezione inferiore a quella dei
conduttori di fase se sono soddisfatte le seguenti condizioni:
1. il conduttore di fase abbia una sezione maggire di 16 mmq.;
2. la massima corrente che può percorrere il conduttore di neutro non sia superiore
alla portata dello stesso;
3. la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mmq. Se conduttore di
rame e 25 mmq. Se conduttore di alluminio.
Il criterio consiste nel calcolare la sezione secondo il seguente schema:
Sn=Sf se Sf<16 mmq.
Sn=16 mmq. Se 16<=Sf<=35
Sn=Sf/2 se Sf>35 mmq.
CALCOLO DEI GUASTI
Il calcolo dei guasti viene fatto in modo da determinare le correnti di cortocircuito minime e
massime immediatamente a valle della protezione (inizio linea) e a valle dell’utenza (fine
linea).
Le condizioni cui vengono determinate sono:
• guasto trifase (simmetrico)
• guasto fase terra (dissimmetrico)
CALCOLO DELLA TEMPERATURA DEI CAVI
La valutazione della temperatura dei cavi viene fatta alla corrente di impiego e alla corrente
nominale, tramiter la seguente espressione:
Espressa in °C.
Tcavo=Tambiente + (αcavo (I2b /I2z)
Tcavo=Tambiente + (αcavo (I2n/I2z)
CALCOLO DELLE CORRENTI MASSIME DI CORTO CIRCUITO
Le correnti di corto circuito massime vengono nelle seguenti condizioni:
•
•
la tensione nominale deve essere moltiplicata per il fattore di tensione pari a 1
l’impedenza di guasto minima è calcolata alla temperatura di 20 °C.
CALCOLO DELLE CORRENTI MINIME DI CORTO CIRCUITO
Le correnti di corto circuito minime vengono calcolate come descritto nella norma CEI 11.25
(par.9.3) pertanto tenendo conto che:
1. la tensione nominale deve essere moltiplicata per il fattore di tensione 0.95 (tab. 1
della norma CEI 11.25);
2. la resistenza diretta e quella omeopolare dei cavi vengono determinate alla
temperatura ammissibile dagli stessi alla fine del corto circuito.
La temperatura alla quale vengono calcolate le resistenze sono date dalla norma CEI 64-8/4
(par. 434.3) in cui vengono indicate le temperature massime ammesse in servizio ordinario a
seconda del tipo di isolamento di cavo, e precisamente:
isolamento in PVC Tmax = 70 °C
isolamento in G Tmax = 85 °C
isolamento in G5/G7 Tmax = 90 °C
SCELTA DELLE PROTEZIONI
La scelta delle protezioni viene effettuata verificando le caratteristiche elettriche nominali
delle condutture e di guasto, in particolare le grandezze che vengono verificate sono:
•
•
•
•
•
•
corrente nominale, tramite la quale si è dimensionato la conduttura;
numero dei poli;
tipo di protezione;
tensione di impiego, pari alla tensione nominale dell’utenza;
potere di interruzione, il cui valore dovrà essere superiore alla massima corrente di
guasto a monte dell’utenza;
taratura della corrente di intervento magnetica, il cui valore massimo per garantire la
protezione contro i contatti indiretti (in assenza del differenziale) deve essere minore
della minima corrente di guasto a fine utenza.
VERIFICA DELLA SELETTIVITA’
La selettività tra protezioni viene verificata tramite la sovrapposizione delle curve di intervento
di tipo magnetotermico.
Dalla sovrapposizione sono disponibili:
• corrente di intervento in corrispondenza ai massimi tempi di interruzione previsti dalla
CEI 64.8, pertanto viene sempre data la corrente ai 5s (valido per le utenze di
distribuzione o terminali fisse) e le correnti ad un tempo determinato tramite la tabella
41 A della CEI 64.8 (par. 413.1.3). Fornendo alcune case una fascia di intervento
delimitata da una caratteristica limite superiore e una caratteristica limite inferiore, il
tempo di intervento viene dato in corrispondenza alla caratteristica limite inferiore. Tali
dati vengono forniti per la protezione a monte e per quella a valle;
• tempo di intervento in corrispondenza della minima corrente di guasto alla fine
dell’utenza a valle, minimo per la protezione a monte (determinato sulla caratteristica
limite inferiore) e massimo per la protezione a valle (determinato sulla caratteristica
limite superire);
• valore del rapporto tra le correnti di intervento magnetico delle protezioni;
• valore della corrente al limite di selettività, ossia il valore della corrente in
corrispondenza all’intersezione tra la caratteristica limite superiore della protezione a
valle e la caratteristica limite inferiore della protezione a monte (CEI 23.3, par. 2.5.14);
• selettività: viene indicata se la caratteristica della protezione a valle (totale) o solo
parzialmente (parziale a sovraccarico se l’intersezione tra le curve si ha nel tratto
termico);
• selettività cronometrica: con essa viene indicata la differenza tra i tempi di intervento
delle protezioni in corrispondenza delle correnti di cortocircuito.