02/14 DiabeteAttivo La rivista di Bayer Diabetes Care per persone con diabete Diabete e immersione subacquea «Io e la mia glicemia rimaniamo a galla» Ipoglicemie notturne: dati impressionanti Diabete di tipo 2: l’autogestione conviene! Trapianto di cellule delle isole pancreatiche: colloquio con il prof. Lehmann 2 IMPRESSUM INDICE 3 EDITORIALE Che cosa c’è di nuovo? Care Lettrici, cari Lettori, Editore Il team di Bayer Diabetes Care Direzione di redazione Simon Weinmann Diabete di tipo 1 Ruolo preferito: attaccante Team redazionale Ipoglicemie notturne Nuovi dati dell’Ospedale pediatrico universitario di Basilea 6 Excellence across Borders Bayer sostiene il programma sul diabete in Arabia Saudita 8 Karin Ligorio, Julia Gebhard, Andreas Rittinghaus, Simon Weinmann 4 Vi auguriamo una lettura stimolante! Amministrazione Karin Ligorio, Julia Gebhard Diabete e immersione subacquea Io e la mia glicemia rimaniamo a galla 10 Sascha Sielaff (HHGlobal.com) Contour NEXT USB Facile e di più 13 Stampa Diabete di tipo 2 La buona autogestione conviene 14 www.diabetes.bayer.ch Servizio di provata efficienza ora con un nuovo indirizzo 16 La mia storia La malattia dolce-amara 18 Trapianto di cellule delle isole pancreatiche Colloquio con il Prof. Dr. med. Roger Lehmann 20 Torneo di calcio Kids Cup 2014 Sulle orme di Neymar 24 Cruciverba concatenato In palio 10 x 2 buoni omaggio per il cinema 27 Ricette Dal ricettario di Johann Lafer 28 Avete chiesto... Le risposte degli specialisti 30 Layout Stämpfli Publikationen AG, Berna (stampato in Svizzera) Foto di copertina: Jane Bigler in immersione Bayer (Schweiz) AG BHC Medical Care Diabetes Care Grubenstrasse 6 CH-8045 Zürich E-Mail: [email protected] Hotline: 044 465 83 55 Fax: 044 465 82 82 Internet: www.diabetes.bayer.ch ······ www.diabetes.bayer.ch ······ E per concludere un’informazione personale: nel prossimo numero di Diabete Attivo vi saluterà in questa pagina il volto nuovo che assumerà la futura gestione di Diabete Attivo. «Maggio rinnova tutto, purifica e libera l’animo…», recitano i primi versi di una famosa poesia composta da Hermann Adam von Kamp nel 1818. Che cos’hanno però in comune con il numero autunnale di Diabete Attivo? Prima di tutto, nell’edizione attuale riportiamo ancora una volta nuove storie confortanti e motivanti dalla vita di persone affette da diabete. Nuovi sono anche i risultati degli studi sulle ipoglicemie notturne condotti dall’Ospedale pediatrico universitario di Basilea, nei quali sono stati valutati, tra l’altro, i fattori di rischio per la comparsa di tali cali degli zuccheri. Quali sono le novità sul trapianto di cellule delle isole pancreatiche? Insieme al Prof. Dr. med. Roger Lehmann, dell’Ospedale universitario di Zurigo, vi presentiamo le sue entusiasmanti convinzioni in proposito. Simon Weinmann, per il team svizzero di Bayer Diabetes Care Per tutti i nostri buongustai illustriamo due nuove ricette leggere dal libro di cucina di Johann Lafer. Da annunciare vi è anche un piccolo aggiornamento sul nostro sito Internet. Le informazioni sui nostri prodotti, manifestazioni o servizi sono ora disponibili al sito www.diabetes.bayer.ch. Avete un indiriz zo e-mail? Allora potreste fo rse essere interessati anch e alla nostra e-newsletter? Registratevi al si to: www.diabetes.bay er.ch/de/ newsletter ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Simon Weinmann, Marketing Manager di Bayer Diabetes Care 4 DIABETE DI TIPO 1 Ruolo preferito: attaccante Timo Gerber (classe 2004), originario della Emmental, gioca a calcio con grande passione. Se possibile in attacco. Quando riesce a piazzare la palla sul suo potente piede destro, alcuni portieri preferiscono mettersi al riparo. Oltre a giocare nelle partite di Lega e in diversi tornei, si allena 2 volte alla settimana con la sua squadra: l’E-Junioren dell’FC Biglen. È la domenica del 22 giugno 2014 e noi incontriamo la nuova promessa del calcio nello stadio bernese di Neufeld, in occasione della Kids Cup di quest’anno, un torneo di calcio per bambini e adolescenti con il diabete. Anche Timo è affetto da diabete di tipo 1 da quando aveva sei anni. «Gli allenatori del club calcistico di Biglen hanno approfondito la problematica del diabete e aiutano Timo in tutti i modi, rendendo possibile la sua partecipazione ad allenamenti e partite. Anche a scuola i compagni più intimi conoscono la sua situazione, e i suoi insegnanti gli offrono un sostegno ottimale», afferma Nadia Gerber, la mamma di Timo. Non è sempre facile, e a volte è una seccatura anche per lui, p. es. quando deve fare più attenzione degli altri a ciò che mangia. Dopo più di 3 anni di esperienza sa già molto bene quanti carboidrati sono contenuti nei differenti alimenti. Nel frattempo, grazie alla grande esperienza accumulata, la stima della quantità di carboidrati ha raggiunto una buona affidabilità, ci conferma anche lo stesso Timo. Il bambino, ormai decenne, porta un microinfusore per insulina da poco più di un mese. L’interesse c’era già da tempo, ma l’esperienza personale con il microinfusore lo ha convinto del tutto. «Quello che finora mi ha dato più fastidio del diabete sono state le tante iniezioni di insulina, da praticare per particolari valori glicemici e prima di ciascun pasto». Per lo più ora funziona tutto facilmente, con la sola pressione di un bottone. Pratico. «Da quando porta un microinfusore Minimed, la situazione è migliorata anche per tutta la famiglia», aggiunge la signora Gerber. Per esempio le ipoglicemie notturne sono diventate nel nostro caso più rare, «perché si può ridurre il tasso di insulina basale.» Prima di tutto Timo è però un giovane affatto normale, in grado di fare molte cose proprio come i suoi compagni o quasi. C’è tuttavia una cosa in cui supera la media: giocare a calcio e fare goal! Una verità che ha dimostrato senza ombra di dubbio nel corso della Kids Cup 2014. L’Italia, la sua squadra, ha ottenuto il secondo posto nella categoria A. Bravo! Timo ci mostra il punto in cui viene somministrata l’insulina nel corpo. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 6 7 ATTUALITÀ Studio dell’Ospedale pediatrico universitario di Basilea sulle ipoglicemie notturne Le ipoglicemie notturne non vanno sottovalutate. Proprio nei bambini si manifestano con particolare frequenza. Che cosa influenza le ipoglicemie durante il sonno? Quanto durano e cosa si può fare per contrastarle? Dottoressa Bachmann, quali sono i fattori di rischio per le ipoglicemie notturne? I fattori generali sono l’attività fisica durante la giornata, le dosi elevate di insulina, un controllo della glicemia su valori prossimi alla norma (HbA1c bassa) nonché la semplice giovane età. Quest’ultima non è tuttavia apparsa rilevante nel recente studio da noi condotto. Ciò significa che i nostri dati non hanno potuto dimostrare una chiara correlazione tra la giovane età e l’aumento delle ipoglicemie notturne. Quali sintomi fanno pensare a un’ipoglicemia notturna? Nella maggior parte dei casi non si manifesta alcun sintomo. In un gran numero di casi le ipoglicemie notturne non vengono riconosciute, dato che rimangono asintomatiche. L’unico segno, se presente, è un riconoscimento. Inoltre, la registrazione continua dei dati fornisce preziose informazioni sulla durata e sulla gravità dell’ipoglicemia. Parliamo ora del suo recentissimo studio: «Evaluation of nocturnal hypoglycemia in children and adolescents with type 1 diabetes by continuous glucose monitoring: A descriptive prospective study*». Qual è stato il suo obiettivo principale? In primo luogo abbiamo voluto rilevare la frequenza e la durata delle ipoglicemie notturne nei «nostri pazienti» dell’Ospedale pediatrico universitario delle due Basilea. Un ulteriore obiettivo è consistito nell’identificazione dei fattori di rischio. Nelle persone con diabete di tipo 1 si parla di ipoglicemia già con valori glicemici inferiori a 3.8 mmol/L. Per questa complicazione si distinguono diversi gradi di gravità: l’ipoglicemia di grado 1 (lieve), che si manifesta con sintomi quali gli attacchi di fame, i tremori o la sudorazione, viene riconosciuta anche dal diabetico e può essere corretta con un’adeguata assunzione di carboidrati. Nell’ipoglicemia di grado 2 (moderata) è già necessario l’aiuto esterno, dato che il paziente è spesso in stato confusionale. Le ipoglicemie di grado 3 (gravi) comportano per lo più la perdita di coscienza della persona colpita. Se si manifestano di notte, sono particolarmente spiacevoli e possono diventare pericolose, perché quando si omette l’assunzione tempestiva di carboidrati anche un’ipoglicemia lieve può evolvere in un evento grave. Intervista alla Dr.ssa med. Sara Bachmann sul recente studio* Esaminando le curve CGM è possibile individuare con estrema chiarezza le anomalie durante la notte e tra diversi giorni della settimana. Dr.ssa med. Sara Bachmann, FMH Endocrinologia e diabetologia, Medicina pediatrica e adolescenziale, capoclinica presso L’Ospedale pediatrico universitario delle due Basilea valore glicemico basso il mattino dopo. In casi rari si possono tuttavia rilevare anche valori glicemici elevati conseguenti alla controregolazione. Talvolta, anche l’elevata attività onirica o il sonno inquieto possono suggerire la precedente ipoglicemia notturna. Che importanza ha la misurazione regolare della glicemia prima di andare a letto? Questa misurazione è e rimane essenziale. In un bambino con diabete di tipo 1, un valore glicemico inferiore a 6 mmol/L prima di andare a dormire è un fattore di rischio determinante per le ipoglicemie notturne. Con valori serali < 6 mmol/L, il rischio che di notte si presenti un’ipoglicemia è circa 2,5 volte superiore a quello che si ha con valori superiori. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ La frequenza di ipoglicemie notturne nei pazienti più giovani è diversa da quella negli adulti? Sì. Le ipoglicemie notturne sono chiaramente più frequenti in età infantile che in quella adulta, in special modo nei bambini di età inferiore a 6 anni. Nel noto studio DCCT è stato constatato che negli adolescenti la frequenza di ipoglicemie notturne è 3 volte più elevata: un dato correlato soprattutto al comportamento a rischio e a una regolazione del metabolismo generalmente più instabile osservabile nell’età della pubertà e nei giovani adulti. Che rilevanza ha il monitoraggio continuo della glicemia (CGM) per la valutazione delle ipoglicemie notturne? È molto importante, dal momento che in pratica costituisce l’unica possibilità di Quali sono per lei le novità emergenti e forse anche i dati più sorprendenti? Per primo il fatto che quasi tutte le ipoglicemie notturne sono state asintomatiche (120 su 128). Sorprendente è stata anche la durata delle ipoglicemie registrate: in circa 1/3 dei casi si sono protratte per più di 3 ore, e l’episodio più lungo si è concluso addirittura solo dopo 11 ore. Poi sicuramente anche l’influsso dell’attività e del movimento: anche attività fisiche brevi e intense non accompagnate da corrispondenti contromisure determinano spesso ipoglicemie tardive. Sebbene la loro frequenza corrisponda all’incirca ai dati della letteratura (25-35% nei bambini con CGM), si tratta pur sempre di valori veramente spaventosi. Che consigli può fornire alle famiglie di bambini con diabete, ma anche agli adulti insulino-dipendenti, riguardo alle ipoglicemie notturne? Le ipoglicemie tardive dopo attività fisica intensa non vanno sottovalutate. La riduzione dell’insulina basale serale dopo un’elevata attività fisica durante la giornata (o anche già di mattina) può costituire una possibile misura per prevenire eventuali ipoglicemie notturne. Se non ci si può avvalere di un sistema CGM, raccomando almeno un controllo notturno della glicemia e, prima del sonno, un controllo regolare della glicemia, da eseguire, a seconda dell’età, insieme al bambino. Valori inferiori a 6 mmol/L devono essere evitati o corretti con l’assunzione supplementare di carboidrati. *Evaluation of nocturnal hypoglycemia in children and adolescents with type 1 diabetes by continuous glucose monitoring: A descriptive prospective study Disegno dello studio: sono stati inclusi nello studio 60 bambini tra i 2 e i 18 anni di età affetti da diabete di tipo 1 da oltre 6 mesi. Per 6 giorni i pazienti sono stati sottoposti a monitoraggio continuo della glicemia mediante iPro (Medtronic), a cui è stata affiancata la misurazione dell’attività fisica tramite accelerometro. I partecipanti allo studio hanno registrato in un diario i valori glicemici, i dati relativi alla somministrazione dell’insulina e all’apporto di carboidrati e gli orari di sonno. È stato analizzato il numero di ipoglicemie notturne (< 3,7 mmol/L durante la notte) che si sono verificate e la loro durata. Inoltre, è stata verificata l’eventuale correlazione tra ipoglicemie notturne ed esercizio fisico nonché altri fattori influenti (età, terapia insulinica e dose di insulina, HbA1c, Bedtime-Glucose). Lo studio è stato presentato al Congresso svizzero dei pediatri di quest’anno (fPmh 2014 a Basilea), e ne è prevista la presentazione al Congresso ESPE a Dublino. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 8 9 EXCELLENCE ACROSS BORDERS Bayer HealthCare sostiene il programma sul diabete in Arabia Saudita Tramite il programma «Excellence across Borders», Bayer HealthCare sostiene progetti locali volti a migliorare le cure delle persone affette da diabete. Questo programma di Bayer HealthCare si avvale dello scambio di conoscenze ed esperienze entro una rete di esperti, al fine di promuovere attivamente diverse strategie nei paesi mediorientali e nordafricani in cui ampie fasce di popolazione hanno una consapevolezza del diabete ancora limitata. In questi progetti rientra un’ampia iniziativa sul diabete iniziata di recente nelle scuole. Il programma intende fornire informazioni chiare sul diabete e migliorarne la gestione, onde abbassare il numero delle persone a rischio. Viene sostenuto dall’organizzazione «Diabetic Patient Friends» di Gedda e dall’iniziativa «Excellence across Borders» di Bayer HealthCare. Con questo approccio locale ci si propone di informare sulle attuali opportunità offerte dalla regione riguardo a diagnosi, terapia e prevenzione del diabete. Nel confronto, l’Arabia Saudita è al secondo posto per tasso di prevalenza del diabete in Medio Oriente e Nord Africa (MENA). La rapida urbanizzazione del paese ha condizionato lo stile di vita e l’alimentazione degli abitanti negli ultimi tre decenni, per cui nel frattempo un buon 23 percento degli adulti è affetto da diabete. «Il programma ‹Excellence across Borders’ promuove la collaborazione regionale a tutti i livelli della gestione del diabete e ci aiuta a soddisfare meglio le esigenze dei nostri pazienti», ha spiegato il professor Hassan Hussein Fatani, consulente endocrinologo presso la King Abdulaziz University e lo Erfan Hospital di Gedda, nonché presidente della società Diabetic Patient Friends di Gedda, in Arabia Saudita. «Il nostro progetto abbraccia tutto l’orizzonte dei problemi inerenti al diabete nei giovani in Arabia Saudita. Sulla base dei risultati ottenuti elaboriamo raccomandazioni che aiutano a migliorare lo stile di vita dei giovani e ad abbassare il numero dei soggetti a rischio.» Il programma scolastico sul diabete viene attuato nella regione di Gedda ed è concepito a misura delle ultime generazioni, che contano per circa il 70 percento della popolazione totale. Il personale specializzato in campo medico visita le scuole, per rilevare gli attuali tassi di prevalenza del diabete di tipo 1 e 2 e raccogliere dati sull’obesità e sull’intolleranza al glucosio (un prestadio del diabete) nei giovani di età compresa fra 12 e 18 anni. Grazie all’uso di diversi approcci pedagogici, nel programma educativo vengono comprese tutte le classi e tutti gli studenti. Allo studio partecipano da 10 a 14 scuole rappresentative del contesto socioeconomico. In una prima fase gli studenti di tutte le classi devono compilare dei questionari e, oltre a ciò, il 20 - 30% dei giovani vengono sottoposti, su base campionaria, a una misurazione della gli- Il Prof. Hassan Hussein Fatani (al centro), presidente della «Association of Diabetic Patients Friends» gestisce a Gedda il programma coadiuvato dal suo team medico Con una prevalenza del diabete del 23,9% l’Arabia Saudita è in tutto il mondo uno dei paesi più colpiti (fonte: IDF 2013) cemia sul sangue capillare. Se il valore è superiore a 130 mg/dl (corrispondente a 7,2 mmol/L), vengono condotti ulteriori esami diagnostici. In collaborazione con gli insegnanti delle materie scientifiche e al personale specializzato in campo medico viene illustrato agli studenti, con seminari, mezzi audiovisivi e progetti didattici, come poter migliorare il proprio stile di vita. Lo sviluppo mondiale del diabete dimostra quanto siano importanti iniziative quali i programmi educativi nelle scuole. Secondo le stime della Società Internazionale del Diabete (IDF), attualmente vi sarebbero nel mondo 371 milioni di diabetici accertati e una cifra sommersa di altri 187 milioni. Quattro pazienti su cinque vivono in paesi a reddito basso o medio, così che il diabete è divenuto un grande problema economico e politico. Il programma «Excellence across Borders» di Bayer HealthCare promuove attivamente strategie atte a migliorare la gestione del diabete in paesi del Medio Oriente, dell’Africa e dell’Europa. Tale programma si rivolge a esperti, politici e rappresentanti dei sistemi sanitari che, in seno a reti dedicate, trasmettono le proprie conoscenze, scambiando esperienze sullo stato dell’arte in materia di opzioni diagnostiche, terapia e prevenzione del diabete in altri paesi. Domande a Tanya Gellert, capo-progetto di Excellence across Borders Signora Gellert, lei ha contribuito attivamente al progetto Excellence across Borders. Quali sono state le sfide più difficili per il felice avvio di questa campagna? Sebbene in tutto il mondo siano già innumerevoli gli sforzi compiuti e le iniziative avviate per ridurre la prevalenza del diabete, oggigiorno questa malattia rimane in generale uno dei principali responsabili di morbilità e mortalità. Credo che la sfida più impegnativa sia consistita nel designare i 5 paesi* con cui poter dare avvio a questa iniziativa. Tre delle cinque nazioni partecipanti al progetto rientrano nel gruppo dei paesi con la più elevata prevalenza mondiale di diabete. Abbiamo voluto che i partecipanti non provenissero dalla stessa regione, affinché potessero osservare il diabete da una prospettiva completamente diversa, che gli consentisse di sviluppare nuove idee e spunti di riflessione. È affascinante ed entusiasmante vedere con quanta motivazione e impegno gli esperti diabetologi e le persone del team del progetto Bayer abbiano affrontato questa iniziativa. Ogni sfida rappresenta perciò una via per giungere a nuove conoscenze ed esperienze. Nell’ambito del programma svolto finora in Arabia Saudita sono emerse novità che potrebbero tornarci utili anche in Svizzera? Nel corso della 3a conferenza «Excellence across Borders», tenuta a Copenaghen, gli specialisti del diabete hanno sottolineato come le abitudini di vita poco salutari affondino le radici nell’infanzia, per cui in qualsiasi paese è importante sensibilizzare i giovani nei confronti dell’alimentazione sana e dell’attività fisica. I social network assumono oggigiorno un ruolo rilevante nella vita degli adolescenti, che sulle piattaforme sociali amano scambiare informazioni su prestazioni, nuove conoscenze ed esperienze. Questi canali comunicativi producono un effetto valanga che acuisce la consapevolezza per il diabete. La possibilità di sensibilizzare la famiglia, gli amici e i compagni di scuola sul diabete e sulle sue complicazioni costituisce per il giovane una forte motivazione, incoraggiandolo a diventare direttamente personal trainer per il diabete e anche a fungere da esempio utile a catalizzare l’attenzione su questa malattia e sulle sue complicazioni. Il felice inizio del programma in Arabia Saudita e i primi risultati dello studio pilota (miglioramento medio delle conoscenze degli studenti pari al 18 percento dopo la formazione) potrebbero costituire una buona motivazione per altri paesi ad attuare programmi simili. *Algeria, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Russia ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Le conoscenze sono state trasmesse agli studenti anche nell’ambito di seminari ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 10 11 DIABETE E IMMERSIONE SUBACQUEA Io e la mia glicemia rimaniamo a galla! Jane Rone Bigler (41) convive con il diabete di tipo 1 da quando aveva 18 anni. La subacquea ci racconta come e perché, nonostante la malattia, non si sia mai fatta dissuadere dal praticare immersioni. Come riesce a integrare la malattia nella sua vita? Il diabete di tipo 1 è stato diagnosticato a Jane Rone Bigler 23 anni fa. Sia lei sia la famiglia non riconobbero i primi sintomi, quali la sete eccessiva e una forte riduzione della capacità visiva. Nel corso di un’influenza il medico di famiglia rilevò un «livello di glucosio nell’urina leggermente elevato», ma rimase convinto che si sarebbe normalizzato con il passare dell’infezione influenzale. Invece andò diversamente. «A 18 anni fu difficile accettare la malattia», constata Jane Bigler. «Perché proprio io?», continuavo a chiedermi in ospedale. All’inizio non volevo accettare questa condizione. Ciò che dava conforto era il pensiero che nello stesso ospedale giacessero altri pazienti che, diversamente da me, forse non sarebbero sopravvissuti fino al giorno dopo. Questo mi ha aiutato molto ad accettare la mia mutata situazione di vita e a rendermi conto che, al confronto, in realtà non stavo poi così male. Poco tempo dopo ho conosciuto anche il mio attuale marito. Per lui la mia malattia non è mai stata un problema. Il suo atteggiamento e la derivante percezione di una vita normale sono stati e sono tuttora di grande aiuto. La problematica del diabete mi ha però accompagnato anche nella mia vita professionale. Ho una figlia, ora sedicenne, e dopo una breve pausa di lavoro legata alla sua nascita ho ripreso la vita professionale. Mi è stata data l’opportunità di istruire e aiutare per anni i pazienti con diabete nell’uso dei microinfusori per insulina, ac- compagnandoli per un piccolo tratto sulla via di una nuova normalità. Questo lavoro è stato molto appagante, e la possibilità di poter trasmettere le mie conoscenze ed impressioni soggettive è stata un’esperienza entusiasmante. Oltre alla mia occupazione professionale continuo a dedicarmi anche al mio hobby: l’immersione subacquea. Come ha trovato la motivazione per continuare le immersioni, nonostante la malattia e, probabilmente, il parere contrario dei medici? Per me è stato e continua ad essere importante che il diabete non mi crei grandi limitazioni. In questo ho trovato sempre un grande sostegno nella mia volontà e disciplina. Naturalmente, prima di iniziare il corso di immersione, oltre al certificato medico ho dovuto consultare il diabetologo, per chiarire con lui gli aspetti particolari della situazione e ottenerne il consenso. Il mio diabetologo, che allora mi conosceva già da tempo, sapeva che avevo un ottimo controllo del diabete e per questo ha approvato di buon grado la mia scelta. La perfetta sintonia con lui ha fornito un contributo enorme durante il corso di immersione. È chiaro poi che nella pratica di questo tipo di hobby il diabete ponga piccole limitazioni. Jane Rone Bigler in un’immersione nel lago Samaranger in Austria (temperatura dell’acqua: 7 gradi) ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Di quali limitazioni si tratta? Per esempio, prima dell’immersione devo prepararmi in modo diverso da un non diabetico. Prima di tutto bisogna sapere che porto un microinfusore per insulina. Circa un’ora prima di calarmi in acqua eseguo già la misurazione preparatoria iniziale. Per poter conoscere l’andamento della mia glicemia mi sottopongo complessivamente a 4-6 misurazioni prima e fino a 4 misurazioni dopo l’immersione. Immediatamente prima del tuffo pratico un’ultima misurazione e poi stacco il microinfusore. Bisogna immaginarsi che in una vacanza subacquea con 4-5 immersioni al giorno devo praticare all’incirca 20 misurazioni al giorno. Le strisce reattive occorrenti le pago di tasca mia, visto che, chiaramente, ho un fabbisogno al di sopra della media, che la cassa malati non copre. Immersione subacquea nelle acque messicane del Pacifico. Lo straordinario incontro con lo squalo bianco non ha potuto affatto nuocere al valore glicemico Oltre a ciò occorre considerare che le immersioni in mare comportano difficoltà ben diverse da quelle che si riscontrano in un lago. Mentre in quest’ultimo caso si può stimare abbastanza bene il «fabbisogno», in mare si possono affrontare correnti imprevedibili, che richiedono grandi sforzi, facendo crollare rapidamente la glicemia. Per questo motivo, durante le immersioni subacquee mio marito porta sempre con sé una soluzione di glucosio, che può somministrarmi nel caso fosse mai necessario. Che sensazioni ha provato alla sua prima immersione dopo l’esame per il brevetto di subacqueo? Alla prima immersione ero proprio orgogliosa! Orgogliosa di aver potuto provare la sensazione della mancanza di gravità e di averlo fatto nonostante la malattia. Ciò che sicuramente ha reso realizzabile questa esperienza è la fantastica collaborazione con il mio diabetologo, l’affidabilità dei ······ www.diabetes.bayer.ch ······ compagni di immersione e un partner che condivide con me questo hobby e sta sempre al mio fianco. Quali sono state le maggiori difficoltà che si sono contrapposte alla pratica di questo hobby particolare? La difficoltà più grande è stata dover imparare a conoscere le reazioni del mio corpo alla nuova attività. Durante la formazione in piscina mi sono esercitata ad affrontare ipoglicemie e iperglicemie. La percezione dell’ipoglicemia sott’acqua è differente da quella sulla terra ferma. In acqua me ne accorgo soprattutto per un vago senso di malessere allo stomaco. Risolvere una simile situazione da qualche parte in mare aperto non sarebbe facile, ma per fortuna non mi è mai successo. Ha altrimenti incontrato situazioni critiche? Fortunatamente non ho mai vissuto una situazione eccezionale legata al diabete e 12 DIABETES UND TAUCHEN 13 FEEDBACK COUNTOUR NEXT USB – facile e di più alla mia passione per l’immersione. Siccome per l’emersione sono necessari circa 15 minuti di decompressione, è chiaro che una circostanza del genere debba essere affrontata già sott’acqua. Il mio partner o i miei compagni di immersione hanno sempre a portata di mano una soluzione di glucosio. Qual è stata la più bella esperienza che ha potuto fare finora? Nel corso delle numerose immersioni ho avuto modo di collezionare molte esperienze splendide. La cosa che mi ha più entusiasmato è stata l’immersione in Messico e l’incontro con lo squalo bianco, che però non è affatto riuscito a impressionare la mia glicemia. Glicemia in pugno, sopra e sott’acqua Attualmente lavora in uno studio medico diabetologico a Berna e ha la possibilità di trasmettere giornalmente le sue esperienze a persone nelle stesse condizioni. Cosa ritiene importante in questo lavoro? Rispondere a questa domanda è per me ancora difficile. L’immersione subacquea è un hobby insolito e senz’altro non alla portata di tutti. Come è chiaro che non lo debba essere. Per me è del tutto importante richiamare l’attenzione del paziente sul fatto che i presupposti fondamentali del controllo del diabete sono la corretta preparazione e una buona collaborazione con il medico curante. Indipendentemente dall’attività subacquea, ritengo che l’autodisciplina rappresenti un fattore essenziale nel diabete. Con una disciplina rigorosa è possibile (quasi) tutto. Dovremmo vivere secondo il motto: «sono io ad avere in pugno il diabete e non viceversa»! E con un buon valore di HbA1c il mondo è a posto: per il paziente e per il medico. Il parere dell’esperto: Dr. med. Bruno Müller, di Berna, specialista FMH in medicina interna con perfezionamento in endocrinologia e diabetologia. Dr. Müller, pensa che i diabetici abbiano limitazioni nella scelta delle discipline sportive? Considerate le nuove terapie e tecnologie di monitoraggio della glicemia, molte limitazioni non hanno più alcuna ragione di essere. Unicamente per gli sport estremi (immersione subacquea profonda, bungee jumping, arrampicata estrema) esistono ancora restrizioni. Devono essere presenti una competenza molto ampia da parte del diabetico, un ottimo rapporto di fiducia medico-paziente, nonché grande competenza specialistica e disponibilità di tempo da parte del medico, per poter discutere anticipatamente insieme al paziente le eventuali situazioni pericolose e il modo di affrontarle. Raccomanderebbe un particolare tipo di sport alle persone con diabete? Per diabetici di tipo 2 in sovrappeso e sarcopenici (con ridotta massa muscolare) consiglio in primo luogo un rafforzamento della muscolatura, di regola con l’ausilio di attrezzi specifici in un centro qualificato. Inoltre, un allenamento dell’apparato circolatorio, per il quale è ideale il cross walking, poiché coinvolge tutte le estremità e quindi una massa muscolare molto maggiore. Per i diabetici di tipo 1 il rafforzamento muscolare ha un ruolo secondario, e anche l’allenamento dell’apparato circolatorio non è una priorità, per cui a questi pazienti possono essere raccomandati quasi tutti gli sport. A cosa deve fare attenzione concretamente il diabetico in uno sport come l’immersione? L’immersione subacquea può essere raccomandata ai diabetici solo con grandi limitazioni. A questo proposito deve essere prima condotto un esame medico di idoneità all’immersione, un allenamento che avvicina cautamente a profondità sempre maggiori e numerosi piccoli esperimenti subacquei, che vengono valutati congiuntamente da medico e paziente. Concludendo, possiamo dire che l’immersione subacquea non è idonea per la gran parte delle persone con diabete. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Nella primavera del 2014 abbiamo chiesto a numerosi nuovi possessori del glucometro Contour NEXT USB di raccontarci le loro prime esperienze. Riportiamo di seguito le risposte sulle caratteristiche più apprezzate «Piccolo e «Valori maneggevole, non assomiglia misurati accurati, quasi affatto a un tipico glucometro. Il breve nessuna misurazione errata, tempo di utilizzo piccolo e è pratico.» maneggevole.» «La possibilità di aggiungere alla striscia reattiva una seconda goccia di sangue è uno dei vantaggi principali del glucometro.» «La batteria ricaricabile tramite USB. Funziona in modo impeccabile :)» «Può essere portato dappertutto.» «L’inserimento di dati su carboidrati e insulina. «Dovrebbe Finora non sapevo fosse distinguersi meglio dal suo possibile con i glucometri!» predecessore, magari nel colore. «L’inserimento supplementare di osservazioni personali o, in alternativa, di osservazioni standard dettagliate.» Per il resto non ha nulla da migliorare.» Nota della redazione: è possibile vivacizzare il vostro Contour NEXT USB grazie a una serie di adesivi con diversi motivi. Basta fare il login su www.diabetes.bayer.ch e ordinare gratuitamente. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 14 15 DIABETE DI TIPO 2 La buona autogestione conviene Misurare la glicemia, praticare sport, fare attenzione al peso e a ciò che si mangia: la vita quotidiana con il diabete di tipo 2 non è sempre facile e talvolta richiede una certa dose di disciplina e impegno da parte del paziente. Questi sforzi sembrano tuttavia dare buoni frutti, come suggerisce uno studio sul diabete condotto da ricercatori del Centro Helmholtz di Monaco di Baviera e pubblicato nella rivista internazionale «Diabetes Care». Le persone con diabete di tipo 2 che riescono ad attuare una buona autogestione presentano un rischio di mortalità inferiore. Questo è quanto hanno scoperto ricercatori del Centro Helmholtz di Monaco di Baviera in uno studio basato sulla popolazione, comprovando così l’enorme importanza del comportamento del paziente nel processo terapeutico in caso di diabete. I ricercatori dell’Istituto di Economia della Salute e Gestione del Sistema Sanitario (IGM) e dell’Istituto di Epidemiologia II (EPI II) del Centro Helmholtz di Monaco di Baviera (HMGU), in collaborazione con i colleghi del Centro Tedesco per il Diabete (DDZ) di Düsseldorf, hanno valutato la correlazione tra autogestione e mortalità nei pazienti con diabete di tipo 2. Più elevato è l’indice di autogestione, più bassa è la mortalità A 340 partecipanti allo studio affetti da diabete di tipo 2 sono state poste domande sul loro comportamento. I ricercatori hanno poi valutato l’autogestione in base a sei diverse categorie (sport, cure podologiche, programma dietetico, misurazioni della glicemia, controlli del peso e compilazione di un diario per il diabete), mediante le quali è stato calcolato un indice dell’autogestione. Il team del Prof. Dr. Rolf Holle e Michael Laxy ha associato questo indice alla mortalità delle persone, valutata su un periodo di 12 anni. L’analisi dei dati ha evidenziato che i pazienti con una buona autogestione del diabete, ossia con un indice di autogestione elevato, mostrano un rischio di mortalità considerevolmente inferiore a quello di pazienti con un indice basso. Questa correlazione sussiste indipendentemente da altri fattori che possono influenzare la mortalità, quali l’età, il sesso, le malattie concomitanti o le terapie medicamentose. La partecipazione attiva del paziente alla terapia è importante «I risultati dimostrano che, oltre a un trattamento medico conforme alle linee guida, anche il comportamento dei pazienti è di grande rilevanza per il decorso della malattia e per il successo terapeutico», spiega Holle, responsabile del gruppo di lavoro Valutazione Economica dell’IGM. «Le offerte rivolte ai pazienti, quali i corsi sul diabete e le manifestazioni informative, apportano quindi un contributo prezioso nel processo di miglioramento delle cure dei pazienti, e in futuro dovrebbero essere ulteriormente estese.» La base dei dati analizzati è costituita dai risultati dello studio KORA*-A, che comprende soggetti partecipanti a due precedenti studi sanitari basati sulla popolazione e pazienti del registro degli infarti cardiaci KORA della regione di Augsburg. In Germania, il diabete colpisce quasi il dieci percento della popolazione. L’obiettivo del Centro Helmholtz di Monaco di Baviera è lo sviluppo di nuovi approcci per diagnosi, terapia e prevenzione delle importanti malattie a grande diffusione. Fonte: Centro Helmholtz di Monaco di Baviera ISO INFO WEBSITE 2013: Servizio di provata efficienza ora con un nuovo indirizzo: www.diabetes.bayer.ch Desiderate essere sempre informati sui più nuovi articoli del servizio alla clientela? Cercate la versione breve delle istruzioni per l’uso di un glucometro? Oppure desiderate leggere Diabete Attivo sul Web? Tutto questo e molte altre cose ancora sono a portata di clic su www.diabetes.bayer.ch NUOV O! 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Il racconto delle esperienze di una donna che, con fiducia e ammirabile energia, convive con la malattia dolce-amara da più di 40 anni. Nel corso degli anni ho dovuto purtroppo subire gravi complicazioni tardive quali una polineuropatia (danni nervosi). Per questo sono costretta a camminare con un bastone e a portare tutori per gli arti inferiori. Soffro inoltre di disturbi dell’equilibrio e di un’insensibilità che sale fino al ginocchio. Eppure continuo a rimanere una donna piena di vita, che non si arrende mai e sa disciplinarsi. Nonostante tutto sono riconoscente per il fatto che posso mantenere la mia autonomia. La mia vista è ancora buona e i miei reni lavorano impeccabilmente, anche perché mi sottopongo spesso a controlli medici e, naturalmente, nel frattempo so benissimo come reagire nelle diverse situazioni. Ho anche deciso di fondare un gruppo di autoaiuto per diabetici al fine di condividere le mie esperienze, perché chi Il mio diabete si è manifestato nel 1971, quando avevo appena compiuto 12 anni. Le mie esperienze con il diabete mellito di tipo 1 sono quindi di lunga data. Purtroppo molti aspetti di questa malattia non sono belli da raccontare. Quando mi ammalai di diabete non esistevano ancora strumenti moderni quali le penne e i microinfusori per insulina. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Marlène Rupp, Grundweg 4, 9527 Niederhelfenschwil potrebbe meglio di me raccontare come era una volta e quali sono stati i progressi compiuti finora nel campo del diabete? Inoltre, ho letto quasi tutto sull’argomento e desidero trasmettere fiducia. Come bambina non potevo comprendere perché i miei compagni di classe avessero pane e Nutella per la merenda mattutina, mentre io solo una «sana» mela! Durante le pause trattavo con i compagni e talvolta riuscivo a scambiare la mela. È stato veramente molto ma molto duro per me. Proprio io, che amavo così tanto i dolciumi! Allora ero in ospedale almeno una volta all’anno. Non esistevano sistemi con bolo basale, né glucometri moderni. In quegli anni dovevo trafficare con siringhe di vetro che mia madre faceva bollire per sterilizzarle. Il glucosio nell’urina andava misurato in una provetta, usando terribili compresse per la preparazione del cosiddetto «reagente di Benedict». Tutte le misurazioni del glucosio e gli aggiustamenti erano molto più difficoltosi e decisamente più laboriosi che al giorno d’oggi. Marlène Rupp con il suo cane Gismo. «Mi fa tornare il sorriso in ogni momento!» Potete ordinare il libro «Mein bewegtes Leben mit der bittersüssen Krankheit» (solo in tedesco) all’indirizzo seguente. Costo: Fr. 19.90 (bollettino di versamento, incluse spese postali e di confezionamento). Fotografie: Daniel Koller ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Alcuni anni fa scrissi un libro sulla mia vita con il diabete. Quelli che lo hanno letto dicono sia avvincente. Non è altro che la mia storia, con la descrizione di tutti i suoi alti e bassi. A mio avviso posso dire di aver avuto sfortuna ad ammalarmi così presto di diabete. All’epoca non si sapeva nemmeno con esattezza cosa significasse veramente. Si tratta in effetti di una malattia con numerosi aspetti da non sottovalutare. A dispetto di tutto ciò, nel frattempo sono semplicemente contenta di poter essere ancora così attiva e allegra. Questa caratteristica è in parte dovuta alla mia natura, e mi aiuta sempre a superare alcuni crucci. Oltre a un buon valore di HbA1c, i presupposti fondamentali sono, a mio parere, gli amici sinceri, il buon umore e un atteggiamento positivo nei confronti delle circostanze. 20 21 TRAPIANTO DI CELLULE DELLE ISOLE PANCREATICHE Trapianto di cellule delle isole pancreatiche: quando e per chi dovrebbe essere eventualmente considerato? Si può guarire dal diabete di tipo 1? Un argomento che viene sempre menzionato in associazione con questa domanda è il trapianto di cellule delle isole. In questa procedura terapeutica per il trattamento del diabete mellito vengono impiantate nel paziente le cosiddette isole di Langerhans, prelevate dal pancreas di un donatore d’organi. Tali isole sono grandi circa 0.1-0.3 mm e sono composte da circa 500-3000 cellule, costituendo veri micro-organi dotati di un proprio sistema di vasi sanguigni e nervi. Se un tale impianto di isole avesse successo, non solo risparmierebbe alle persone con diabete i numerosi controlli glicemici e le iniezioni di insulina, ma offrirebbe loro anche protezione dalle possibili complicazioni tardive del diabete. Eppure funziona tutto così facilmente? Per chi sarebbe semmai indicato un intervento simile? Fin dove è arrivata oggigiorno la ricerca e quali sono le prospettive per il futuro? Un colloquio con il Prof. Dr. Roger Lehmann ci fornisce le risposte a queste e ad altre domande. Resoconto dell’intervista al Prof. Dr. med. Roger Lehmann In Svizzera sono stati istituiti, negli ospedali universitari di Zurigo e Ginevra, due centri specializzati che eseguono trapianti di isole pancreatiche. Si tratta di una situazione molto favorevole nella piccola Svizzera, se la confrontiamo a livello internazionale con la densità dei centri presenti in altri paesi e regioni. Inoltre, con la decisione del 2012 dell’Ufficio federale della sanità pubblica, che ha inserito il trapianto di isole pancreatiche e di pancreas in caso di diabete di tipo 1 fra le prestazioni obbligatorie delle casse malati, la domanda «in quali pazienti e a quali Isole del pancreas isolate Fegato del ricevente Donor Pankreas Cellule produttrici di insulina nel pancreas Sfere di metallo Camera di digestione con pancreas e sfere di metallo Le isole trapiantate producono insulina nel fegato Infusione nel fegato attraverso il sistema portale Esposizione schematica del procedimento del trapianto di cellule delle isole pancreatiche. condizioni?» ha assunto un’importanza del tutto diversa. «Oggigiorno vi sono validi approcci al pancreas artificiale e, d’altra parte, gli organi da donatore non sono mai abbastanza» Prima ancora di pensare a un possibile trapianto vanno fatte innanzitutto due considerazioni. In primo luogo, i sistemi per il monitoraggio continuo della glicemia (CGM), costituiti da un sensore collegato a un trasmettitore che invia via radio i valori glicemici a un monitor e a un microinfusore per insulina, hanno raggiunto un grado di funzionalità molto avanzato, che si avvicina molto alla chiusura del cerchio, ovvero allo sviluppo del pancreas artificiale. In secondo luogo, il fatto che per diverse centinaia di trapianti non avremmo mai un numero sufficiente di organi donati rappresenta una grande limitazione. Di conseguenza, il gruppo target di potenziali candidati a un trapianto di isole pancrea- ······ www.diabetes.bayer.ch ······ tiche si riduce a circa 10-20 pazienti con diabete di tipo 1 all’anno. L’indicazione più importante sono le ipoglicemie ricorrenti e potenzialmente mortali che non possono essere trattate mediante combinazione di CGM e microinfusore per insulina. L’obiettivo principale per questi pazienti non è più, come qualche anno fa, l’indipendenza dall’insulina, bensì un valore di HbA1c (l’indicatore della glicemia a lungo termine) accettabile e un buon controllo glicemico, con eliminazione delle ipoglicemie gravi. Quando si parla di gruppi target principali per il trapianto di isole pancreatiche nell’indicazione sopra menzionata, si intendono soprattutto i pazienti affetti da diabete di tipo 1 con necessità di dialisi o insufficienza renale terminale e/o sottoposti a trapianto di rene. Nella situazione ideale il trapianto di rene dovrebbe avvenire prima dell’inizio del trattamento dialitico. A causa della mancanza di organi da donatore il trapianto di reni avviene sempre più spesso da donatori viventi, e viene seguito da un trapianto di isole o dell’intero pancreas di un donatore morto. Rispetto al trapianto di pancreas, il solo trapianto di isole offre due vantaggi sostanziali: da una parte la procedura è mininvasiva, ossia il metodo può e, in genere, viene eseguito in regime ambulatoriale, per cui si riduce considerevolmente il rischio di determinate complicazioni operatorie. Per esempio, non si devono collegare nuovi vasi sanguigni tra il corpo e il nuovo organo e non esiste il pericolo di trombosi o perdite dal pancreas trapiantato. Il secondo vantaggio del trapianto di isole consiste nel fatto che, rispetto al trapianto di pancreas completo, viene sostituito solo il tessuto non più funzionante. Tuttavia, per entrambe le procedure il successo dipende dall’ottimale prelievo dell’organo. La decisione in favore del trapianto di isole o del pancreas intero dipende dall’entità delle malattie concomitanti, soprattutto di quelle di tipo cardiovascolare. Al momento dell’inserimento nella lista d’attesa, i possibili candidati per il trapianto di isole pancreatiche devono essere pronti a eseguire misurazioni regolari della glicemia e a portare un microinfusore per insulina. I pazienti che sono stati sottoposti a un trapianto combinato di isole pancreatiche e reni (o pancreas e reni), oltre ai controlli nefrologici obbligatori, devono essere visitati da un diabetologo a intervalli di tempo regolari. Queste procedure devono avvenire preferibilmente nel centro trapianti. EFFETTI COLLATERALI E PROSPETTIVE FUTURE Come per tutti i trapianti d’organo, anche per il trapianto di isole pancreatiche non va dimenticata una cosa: nei confronti del tessuto estraneo si sviluppa una reazione di rigetto, che deve essere inibita con l’uso di medicamenti specifici denominati immunosoppressori. Il risultato è un indebolimento della risposta immunitaria dell’organismo, che quindi risulta più esposto alle infezioni a medio e lungo termine. Ulteriori aspetti pericolosi di questi Isolamento delle isole pancreatiche in laboratorio medicamenti sono, tra gli altri, l’eventuale riduzione dell’effetto dell’insulina o anche i danni renali. Nell’arco degli anni a venire dovremo confrontarci con diverse sfide. Per quanto riguarda il trapianto, fatta salva la carenza di organi, vanno tenuti presenti da un lato l’autoimmunità del paziente e, dall’altro lato, l’immunità del donatore estraneo. Oggigiorno vi sono diversi approcci sperimentali, quali la manipolazione genetica per influenzare le cellule beta, altamente complesse e responsabili della produzione di insulina. I trapianti di cellule staminali umane potranno essere considerati solo quando si riuscirà a controllare i fenomeni autoimmunitari del paziente. Il problema è leggermente diverso se si usano le isole pancreatiche di suino. Stando ai risultati delle ricerche, si potrebbe operare l’incapsulamento di queste isole, in modo che non vengano rigettate, oppure modificare ······ www.diabetes.bayer.ch ······ gli organi di suino in modo tale che l’organismo ricevente non li riconosca più come estranei e non sviluppi una reazione iperacuta di rigetto. Un altro settore in cui si concentrano gli sforzi della ricerca è il luogo specifico per il trapianto delle cellule delle isole. Il fegato e il sistema dei vasi portali è un sito di facile accesso per il trapianto delle isole, ma non è il luogo ideale, dal momento che nel fegato le isole ricevono un apporto di ossigeno subottimale e sono esposte a un livello di medicamenti molto elevato. È possibile che in futuro la mucosa intestinale rivestirà un ruolo centrale come tessuto di destinazione delle cellule delle isole trapiantate. Tuttavia, a breve e a medio termine la soluzione più rapida e più povera di effetti collaterali clinici sarà quella medico-tecnica del pancreas artificiale illustrata inizialmente, visto il continuo perfezionamento TRAPIANTO DI CELLULE DELLE ISOLE PANCREATICHE dei microinfusori per insulina e la possibilità di accoppiarli al monitoraggio glicemico continuo. Gli svantaggi di questo approccio sono il fatto che l’insulina viene iniettata per via sottocutanea, per cui non raggiunge subito il fegato attraverso la vena porta, nonché la mancata misurazione del glucosio direttamente nel sangue, che crea un certo ritardo. Concludendo, il trapianto di isole pancreatiche rappresenta un’opzione biologica interessante per riacquistare una produzione autonoma di insulina. Tuttavia, gli organi umani a disposizione non sono suf- 2 innovativi prodotti = 1 semplice soluzione ficienti per riuscire a offrire questa forma di terapia a un gran numero di pazienti con diabete di tipo 1. La produzione di isole pancreatiche di suino geneticamente modificate o l’uso di cellule staminali umane (sempre che possa essere risolto il problema dell’autoimmunità) amplierebbe sicuramente questa opzione. Il pancreas artificiale, costituito da microinfusore per insulina e monitoraggio glicemico continuo, non necessita di immunosoppressione e, in pratica, potrebbe essere messo a disposizione di tutti i pazienti con diabete di tipo 1. La maniera intelligente per ottenere di più dal microinfusore Il Prof. Lehmann e il Dr. Gerber, dopo isolamento di cellule delle isole pancreatiche Contour® Next LINK* invia senza fili i risultati della misurazione della glicemia direttamente al calcolatore Bolus Wizard™ del microinfusore Medtronic MiniMed. In due, è più semplice. Per ulteriori informazioni sul glucometro Contour® Next LINK, visitate il sito: www.diabetes.bayer.ch o chiamate la hotline di Bayer Diabetes Care, al numero 044 465 83 55 Per ulteriori informazioni sul microinfusore Medtronic, visitate il sito: www.medtronic-diabetes.ch o rivolgetevi al servizio assistenza clienti Medtronic, al numero 0800 633 333 ······ www.diabetes.bayer.ch ······ * Contour® Next LINK è compatibile con il microinfusore MiniMed Veo™, con il microinfusore MiniMed Paradigm® REAL-Time con sistema di misurazione continua del glucosio (CGM) e con il sistema GCM Guardian® REAL-Time. Contour® Next LINK è compatibile solo con le nuove strisce reattive Contour® Next. DA 10/14 22 24 10 Jahre KIDS CUP TORNEO DI CALCIO KIDS CUP 2014 Sulle orme di Neymar Il sole splende, il pallone rotola e il gelato è delizioso: naturalmente stiamo parlando della Bayer Diabetes Kids Cup 2014. Sull’onda del campionato mondiale più di 100 ragazzini si sono lanciati alla caccia di punti nello stadio Neufeld di Berna. Senza togliere nulla a Messi, Neymar e Co., cosa c’è di meglio che calciare la palla personalmente? Di questa opinione sono stati anche i partecipanti alla Kids Cup, che il 22 giugno si sono trasferiti con le famiglie a Berna, dove hanno calciato, dribblato, gridato ed esultato in diverse categorie di età. Il pubblico è rimasto soddisfatto: partite avvincenti, gol spettacolari e ragazzi felici sono riusciti ancora una volta a relegare il diabete in secondo piano. È colpa dell’eccitazione Con così tanta azione un po’ di febbre da palcoscenico è del tutto normale. È quello che hanno lasciato trasparire alcuni dei piccoli (e dei più grandi) calciatori, visto che al posto di misurazione della glicemia sono stati talvolta rilevati valori decisamente «fantasiosi». «Si tratta dell’eccitazione» ha constatato sobriamente uno spettatore. E aveva ragione. Ad eccezione di singoli valori glicemici Colloquio tattico, proprio come per i professionisti. Goal o no? Un giocato portiere re in d . uello c on il Via! In diverse categorie i ragazzi lottano per la vittoria con formula a torneo. elevati, non vi sono stati inconvenienti e, fortunatamente, possiamo dire lo stesso anche per il campo di calcio. Naturalmente si è lottato su ogni pallone, ma sempre lealmente, così che i Samaritani sono rimasti praticamente senza lavoro. Il Team Bayer ringrazia tutti i collaboratori e i partecipanti per l’eccezionale giornata e lascia che siano le immagini a parlare in sua vece! La consegna delle medaglie per tutti i ragazzi. Le squadre vincenti sono state onorate con una medaglia d’oro. Conoscere la propria situazione: il banchetto per la misurazione glicemica è stato preso d’assalto. Fotos und Text: Simon Lutstorf (webyours.ch) Il professor Mullis, del l’Inselspital di Berna, dà il benvenuto ai partecipant i e augura il miglior su ccesso! radunano ovani calciatori si gi I a? dr ua sq a Dov’è la mi o d’inizio. re prima del fischi to na le al rio op pr con il Foto di gruppo dei partecipanti alla Kids Cup, con il calciatore professionista Artian Kastrati, dei Young Boys. Certe prestazioni fann o anche venire fame: i futuri talenti al punto ristoro. Intervista al Prof. Dr. Primus-E. Mullis, Endocrinologia pediatrica, diabetologia e metabolismo dell’Ospedale pediatrico universitario di Berna L’esperienza insegna che gli sportivi con diabete di tipo 1 sono persone altamente motivate. Qual è stata per lei la motivazione che l’ha spinta ad assumere il patrocinato della 11a Kids Cup? Sono e sono sempre stato molto legato allo sport, sin dall’infanzia. Così l’attività fisica è tuttora un elemento essenziale della mia vita quotidiana, spesso molto intensa. Per questo motivo è mio costante desiderio entusiasmare bambini e ragazzi per lo sport e trasmettergli parte della mia passione. Se a questo contesto si aggiunge anche il diabete, vi è un motivo doppio per allenare il fisico e promuovere l’attività fisica. Mi avvalgo perciò di ogni occasione per dare forma a questo entusiasmo e gioia a vantaggio dei bambini e soprattutto degli adolescenti. Praticando attività sportiva vengono bruciati nei muscoli più carboidrati del solito. A cosa occorre prestare attenzione prima, durante e dopo lo sport? Ritengo che si debba avere sempre presente ciò di cui ha bisogno il corpo, soprattutto in caso di sforzi fisici. Questo è in primo luogo il glucosio. Affinché il glucosio possa essere assorbito dalle cellule, è necessaria l’insulina. Senza insulina non funziona NULLA! Per- tanto, se prima dell’attività sportiva il livello di glucosio nel sangue è troppo elevato, si verifica una situazione di carenza relativa di insulina. Cos’è importante in questo caso? Per primo si deve misurare la glicemia. Se è troppo elevata (deve essere valutata individualmente; secondo la regola generale > 10 mmol/L), il corpo necessita di una determinata quantità supplementare di insulina! Durante e dopo l’attività sportiva occorre controllare la glicemia ed eventualmente mangiare carboidrati o assumerli sotto forma di bevande. Riassumendo: adeguare le dosi di insulina e non dimenticare il costante apporto di calorie. Le misurazioni regolari della glicemia sono NECESSARIE. Che cosa apprezza particolarmente di questo torneo? Trovo bellissimo il fatto che i bambini e gli adolescenti con diabete possano misurarsi sportivamente in un contesto che integra la presenza di famiglie e amici in funzione di sostegno e accompagnamento. Oltre a ciò, tali occasioni offrono a bambini e adolescenti anche l’opportunità di constatare che con un buon controllo ottengono prestazioni completamente normali e, inoltre, non sono affatto soli con questa malattia. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 25 27 CRUCIVERBA CONCATENATO Le lancette non possono essere appuntite, ma sostituite! Cruciverba concatenato: In palio 10 x 2 buoni omaggio per il cinema 14 1 LANCETTA NUOVA UTILIZZATA QUATTRO VOLTE UTILIZZATA UNA VOLTA Portate colore nella vostra vita e sostituite le lancette regolarmente. Il pungidito MIcrolet® 2 con le lancette rivestite di silicone consentono un prelievo di sangue più delicato! 8 2 13 2 16 17 12 6 5 4 UTILIZZATA DIECI VOLTE 3 Sostituire le lancette – ne vale la pena! 5 6 3 10 9 4 11 7 1 7 Soluzione: 1 Inviare la soluzione entro il 31.12.2014 per e-mail a: [email protected] o per posta a: Bayer (Schweiz) AG, Diabetes Care, parola chiave: cruciverba, Grubenstrasse 6, 8045 Zürich. Nel caso ci pervengano più di dieci soluzioni esatte, deciderà un sorteggio. Sono escluse le vie legali. Non verrà tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso a premi. ORIZZONTALI 1. Il più semplice ordine architettonico 5. È simile alla scure 6. Destinato ... all’infinito 7. L’arte degli attori 10. Garantiti 11. Venditrici di testi 12. Giocattolo con i binari 13. Una bella Ava, attrice 17. Ufficio in caserma ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 2 3 4 5 6 7 VERTICALI 2. La patria di Neruda 3. Motti di spirito 4. La lambisce il fiume 8. Una fiaba di Perault 9. Comune affettato 14. Il capoluogo dell’ Argovia 16. Si volta con il dito 28 29 RICETTE Dal ricettario di Johann Lafer Piatti raffinati ed eccezionalmente gustosi: vi mostriamo come si fa. Questa volta le ricette sono tratte dal nuovo libro del noto cuoco televisivo Johann Lafer. Buon appetito! SPIEDINI SATAY DI ROAST BEEF MARINATI IN TANDOORI MASAL A CON COUSCOUS AI PINOLI E POMODORI CILIEGINI AL CORIANDOLO Ingredienti per 4 persone Valore nutritivo per porzione: circa 269 kcal di energia; 0,0 unità pane, corrispondenti a 0 g di carboidrati. GRIGLIATA DI RATATOUILLE IN INSALATA CON BOCCONCINI DI MOZZARELLA Ingredienti per 4 persone 1 melanzana (300 g) 1 zucchina (150 g) 1 peperone rosso (150 g) 1 peperone giallo (150 g) 3 cucchiai di olio d’oliva (30 g) 20 pomodori ciliegini tagliati a metà (200 g) 4 cipollotti (40 g) tagliati in anelli sottili 2 cipolle rosse (120 g) tagliate finemente a strisce 2 spicchi d’aglio tritati finemente Foglioline da un rametto di timo 15-20 foglie di basilico sminuzzate Sale e pepe Succo di 1 limetta (30-40 ml) 4 cucchiai di olio d’oliva al limone (30 g) 40 ml di aceto balsamico bianco 40 ml di fondo di cottura di pollo concentrato 100 g di bocconcini di mozzarella Foglioline di basilico per la guarnitura Preparazione e grosse fette di circa 1-2 cm. › Tagliare a metà la melanzana e poi (come per la zucchina) ricavarn › Tagliare in quarti i peperoni e pulirli dai semi. a e peperoni. Grigliare la verdura sui due › Pennellare l’olio d’oliva sui due lati dei pezzi di melanzana, zucchin lati, fino alla comparsa dei segni della griglia. verdura grigliata. › Mescolare i pomodori ciliegini, le cipolle rosse e i cipollot ti con la Valore nutritivo per porzione: circa 473 kcal di energia; 1,8 unità pane, corrispondenti a circa 20-22 g di carboidrati ROAST BEEF 8 spiedini satay 500 g di roast beef, privi di grasso e tendini 2 cucchiai di olio d’oliva (20 g) 1 cucchiaio di tandoori masala (miscela di spezie indiane) 1 cucchiaio di miele (10 g) 1 cucchiaio di salsa di soia chiara 1 cucchiaio di olio di colza (10 g) Sale e pepe POMODORI CILIEGINI AL CORIANDOLO 8 pomodori ciliegini (80 g) Preparazione 1 rametto di timo 1 spicchio d’aglio, › Immergere gli spiedini satay in acqua fredda per circa 5-10 minuti. sbucciato e schiacciato › Tagliare il roast beef in strisce larghe circa 2 cm e lunghe circa 10-15 cm. 5 semi di coriandolo 1 presa di sale grosso › Mescolare tutti gli altri ingredienti in una marinata. Spalmare questa ma- 1 cucchiaio d’olio di colza (10 g) rinata sulle strisce di roast beef e lasciare poi insaporire la carne per al3 cucchia i di coriand olo fresco, meno 30 minuti. tritato finemente › Infilzare a fisarmonica le strisce di carne sugli spiedini, rosolarli circa 2-3 minuti su ciascun lato in una padella con olio di colza bollente e poi condirli con sale e pepe. › Portare a bollore il fondo di cottura di pollo e versarlo sul cousco us. Arrostire i pinoli e tritarli finemente insieme all’uva sultanina. Aggiungere il tutto al couscous e regolare con sale, pepe, una presa di zucchero, olio di oliva e succo di limetta. › Lavare i pomodori ciliegini e toglierne il picciolo. Porli in una teglia con olio di colza bollente insieme al timo, allo spicchio d’aglio, ai semi di coriandolo e al sale e farli cuocere fino a quando comincia a staccarsi la buccia. Lasciar riposare il tutto altri 5 minuti con gli aromi. Togliere dalla teglia i pomodori pronti e cospargerli di coriandolo fresco. Disporre il couscous ai pinoli al centro del piatto, appoggiarvi gli spiedini satay e guarnire con i pomodori al coriandolo. › Aggiungere l’aglio, il timo e il basilico. l’olio al limone, l’aceto balsamico bianco › Condire l’insalata con sale, pepe e succo di limetta, mescolarla con e il fondo di cottura di pollo concentrato e disporla tiepida nei piatti. di basilico. › Guarnire i piatti con i bocconcini di mozzarella e alcune foglioline ······ www.diabetes.bayer.ch ······ COUSCOUS AI PINOLI 200 ml di fondo di cottura di pollo 100 g di couscous 40 g di pinoli 20 g di uva sultanina Sale e pepe 1 presa di zucchero 1 cucchiaino d’olio d’oliva (5 g) Succo di 1 limetta (30-40 ml) Informazioni: Fonte: Johann Lafer, Mit Lafer leicht genießen, © Kirchheim-Verlag Prezzo: 17,90 EUR ISBN 978-3-87409-530-3 Per le ordinazioni (solo in tedesco!): Telefono: 0049 711/6672-1483 (Germania) Fax: 0049 711/6672-1974 (Germania) E-mail: [email protected] ······ www.diabetes.bayer.ch ······ 30 DOMANDE 31 DOMANDE Avete chiesto... 5,6 mmol/L Che cosa indicano effettivamente i millimoli? Sui molteplici aspetti del diabete vi sono molte domande. Anche su altri argomenti ci inviate però interessanti quesiti, ai quali in questa rubrica danno risposta 4 esperti qualificati per tutti i lettori di Diabete Attivo. La più breve risposta possibile: il numero delle particelle di glucosio in un litro di sangue. Alcuni anni fa i valori venivano indicati ancora in mg/dl (milligrammi per decilitro). In altre parole, veniva fornito il peso della quantità di glucosio in un litro di sangue, che era per molti anche più comprensibile. Salve, mi piacerebbe mangiare una volta anche 100 grammi di fragole. Per questo vorrei sapere di quanto salirebbe la glicemia, se soddisfacessi questo desiderio. Rejane Guedes Hossli Dietista diplomata SSS, Ospedale pediatrico universitario di Zurigo; libera praticante: Le fragole hanno un indice glicemico basso e fanno salire la glicemia piuttosto lentamente. L’importante è sapere che 100 grammi di fragole contengono circa 7 grammi di carboidrati, per poterle tranquillamente pianificare nel pasto. Una tabella di conversione dei carboidrati aiuta a calcolarne la quantità. L’aumento della glicemia non è prevedibile con grande esattezza, perché non viene determinato solo dalla quantità, bensì anche da altri fattori, quali la lavorazione o la preparazione. Inoltre, è importante anche sapere se le fragole vengono consumate in combinazione con altri alimenti quali i grassi e le proteine. Che cosa si può fare quando i valori glicemici sono semplicemente troppo elevati per molti giorni? Quando devo rivolgermi al medico? Dr. med. Andreas Rohrer, endocrinologo e diabetologo, Coira: In linea di principio gli obiettivi terapeutici devono essere definiti individualmente. Se si punta a un controllo ottimale, il diabetico dovrebbe mirare a ottenere, mediante controlli regolari ed eventuali correzioni, valori inferiori a 7 mmol/L prima dei pasti e inferiori a 10 mmol/L 2 h dopo i pasti. A seconda dell’età, della durata del diabete e delle condizioni generali possono però essere definiti e tollerati obiettivi individuali anche più rigorosi o meno pretenziosi. Oggigiorno, rispetto ad alcuni anni fa, si affronta la questione tenendo molto più in considerazione i desideri e le possibilità del singolo individuo. Tuttavia, per ciascun diabetico si deve cercare di raggiungere sempre i migliori valori possibili. Caro Team Diabete, viaggiando da Zugo a Basilea si passa di fronte a un fabbricato con un grande logo Bayer. Pensavo che la sede dell’azienda in Svizzera fosse a Zurigo. Barbara Zimmermann, Andreas Rittinghaus, Direttore di comunicazione Bayer (Schweiz) AG: Direttore di Bayer Diabetes In realtà Bayer è presente in Svizzera con cinque sedi diverse (Zurigo, Basilea, Muttenz, Zollikofen e Friburgo), che occupano più di 1000 dipendenti. In queste sedi copriamo l’intero spettro delle prestazioni di Bayer nei settori «salute», «nutrizione» e «materiali innovativi». A Zurigo si trova la sede centrale di Bayer (Schweiz), da cui seguiamo per esempio anche la nostra clientela svizzera nel settore del diabete. Care Svizzera: Prossimamente vorrei cambiare glucometro e passare a Contour XT. Con questo glucometro posso usare anche le mie attuali strisce reattive Contour? Me ne sono rimaste ancora 15. Antonella Maggiore, Responsabile qualità di Bayer Diabetes Care Svizzera: Per il glucometro Bayer Contour XT può utilizzare esclusivamente le strisce reattive Contour NEXT. Può però esaurire le rimanenti strisce reattive con l’attuale glucometro Contour e poi iniziare a usare il nuovo Contour XT con le rispettive strisce reattive Contour NEXT. Avete anche voi una domanda sul diabete o sulla misurazione della glicemia? Scriveteci per posta all’indirizzo: Bayer (Schweiz) AG, BHC Medical Care, Diabetes Care, Grubenstrasse 6, 8045 Zürich oppure per e-mail all’indirizzo: [email protected] Contattateci. Vi aspettiamo! ······ www.diabetes.bayer.ch ······ Mentre fino a pochi anni or sono l’indicazione in mg/dl (milligrammi per decilitro) dava ancora un’idea comprensibile del livello di glucosio nel sangue, questa chiarezza è purtroppo un po’ svanita con il passaggio all’unità di misura «mmol/L» (millimoli per litro). I milligrammi per decilitro designavano una semplice unità di peso per volume. La maggior parte delle persone ha una certa dimestichezza con il grammo, il suo multiplo (chilogrammo) o le sue frazioni (milligrammo) grazie all’uso in altri ambiti, e per lo meno si può figurare approssimativamente il loro significato concreto. La mole, al contrario, è probabilmente familiare solo alle persone che hanno a che fare con i laboratori o la chimica in senso lato. La mole non indica un peso, bensì un numero di particelle. Più o meno come la parola «dozzina», che equivale sempre a 12 unità di qualcosa. Una dozzina di molecole di glucosio sarebbe presto contata, se le molecole non fossero infinitamente piccole. Se però qualcuno vi prega di contare 1 mole di molecole di glucosio, fareste meglio a rifiutare, perché si tratta di contare ben 602.214.129.000.000.035.749.888 molecole. Ben più di una semplice dozzina. Il chimico si interessa di queste quantità, p. es. quando desidera far reagire fra di loro due sostanze. Se p. es. volesse far reagire il sodio (Na) e il cloro (Cl) per produrre il cloruro di sodio (sale da cucina), potrebbe far incontrare esattamente 1 mole di atomi di sodio con 1 mole di atomi di cloro (una reazione molto teorica, dal momento che il sale può essere ottenuto già «pronto» e in modo molto meno pericoloso). Così facendo il chimico sarebbe sicuro che ogni atomo di sodio trovi il rispettivo atomo di cloro, e al termine della sintesi ogni atomo abbia un partner e nessuno di loro rimanga solo. Poiché nessuno può contare così tanti atomi, sfruttiamo una loro caratteristica fisica comune: per ognuno di loro è possibile calcolare un peso atomico specifico con l’ausilio della tavola periodica degli elementi. Questo significa che sebbene non sia possibile contare gli atomi necessari, li si può in realtà calcolare con molta precisione. Una mole di sodio pesa p. es. circa 22,99 grammi, mentre una mole di cloro pesa circa 35,45 grammi. Per questo, al termine della mia supposta reazione tra sodio e cloro ottengo una quantità di sale da cucina (NaCl) del peso di circa 58,44 grammi (1 mole di sodio di 22,99 grammi + 1 mole di cloro di 35,45 grammi). A proposito: una mole di glucosio pesa circa 180 grammi. Nel nostro esempio dovrebbero trovarsi nel sangue solo approssi- Per poter rimanere calda e attiva, una ipotetica persona necessita di 1700 chilocalorie al giorno (metabolismo basale). 100 grammi di glucosio contengono 405 chilocalorie. Se si converte in glucosio al giorno, 1700 chilocalorie corrisponderebbero a un fabbisogno giornaliero di circa 420 grammi di glucosio, oppure al glucosio contenuto in 32,5 mele di medie dimensioni. In caso di attività fisica intensa la persona dell’esempio avrebbe presto bisogno di una volta e mezzo la quantità di mele indicata, per * Con la striscia reattiva Contour NEXT Volume di sangue necessario per la determinazione della glicemia*: 0,6 µl, che corrispondono a 0,0000006 litri. Con un valore misurato di 5,6 mmol/L, 1 litro di sangue contiene circa 1 grammo di glucosio. mativamente 5,6 millimoli di glucosio per litro, ovvero 5,6 volte la millesima parte di un’intera mole. Ora non sarete più affatto sorpresi di sapere quanto pesino queste 5,6 millimoli di glucosio: basta dividere 180 grammi (il peso di un’intera mole) per mille, per calcolare il peso di un millesimo di mole. Poi si moltiplica il valore ottenuto per 5,6. Quanti grammi di glucosio si troverebbero quindi in un litro del sangue dell’esempio? Ora potete confrontare pure il risultato con il vecchio valore di 100 mg per decilitro (corrispondente a un grammo per litro). Come in passato era «la dozzina» l’unità di misura ampiamente usata nel commercio, è oggi «la mole» l’unità di misura indispensabile nel campo della chimica. coprire l’accresciuto fabbisogno di energia. Per inciso: una cittadina di simili consumatori di mele avrebbe facilmente bisogno di una piantagione di meli per coprire il suo fabbisogno corrente di energia e, in aggiunta, di una buona riserva per arrivare fino al raccolto successivo.*1 *1 I calcoli e le ipotesi di base sono arrotondate e rappresentate in modo semplificato per facilitare la comprensione. ······ www.diabetes.bayer.ch ······ ISO 2013: Sin dalla loro introduzione sul mercato, i sistemi per la misurazione della glicemia della generazione CONTOUR® NEXT soddisfano i più restrittivi requisiti minimi in materia di accuratezza di sistema fissati dalla nuova norma ISO 15197:2013 i, ii, iii, iv Sta già misurando la Sua glicemia con un glucometro della generazione CONTOUR® NEXT di Bayer?* Glucometro I glucometri della generazione CONTOUR® NEXT di Bayer funzionano esclusivamente con le strisce reattive CONTOUR® NEXT In caso contrario, ci contatti per effettuare uno scambio tra il Suo vecchio glucometro e uno di nuova generazione. E-Mail: [email protected] Internet: www.diabetes.bayer.ch Hotline: 044 465 83 55 Fax: 044 465 82 82 Bayer (Schweiz) AG, BHC Medical Care, Diabetes Care, Grubenstrasse 6, 8045 Zürich * Rispetto a CONTOUR® e CONTOUR® USB i. Bailey T et al. Presentazione poster ADA, 24-28 giugno 2011, San Diego, USA. ii. Simmons DA et al. Presentazione poster IDF, 4-8 dicembre 2011, Dubai, UAE. iii. Harrison B et al. Presentazione poster DDG, 16-19 maggio 2012, Stoccarda. iv. Baum J et al. Presentazione poster DDG, 16-19 maggio 2012, Stoccarda.
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