Ambito territoriale Bitonto - Palo del Colle RELAZIONE SOCIALE DI AMBITO GIUGNO 2014 GIUGNO 2014 Sommario 0. Premessa ........................................................................................................................................................ 1 1. L’Ambito come Comunità: un profilo in evoluzione .................................................................................... 2 1.1 Le caratteristiche del territorio, la struttura demografica, le dinamiche della popolazione ..................... 2 1.2 Fenomeni e bisogni sociali emergenti ..................................................................................................... 8 2. Mappa locale del sistema di offerta di servizi sociosanitari ...................................................................... 9 2.1 L’incrocio tra domanda e offerta di servizi e prestazioni erogati nell’ambito del Piano Sociale di Zona (risultati conseguiti al 31.12.2013) ................................................................................................................ 9 2.1.1 Il welfare di accesso ......................................................................................................................... 9 2.1.2 I servizi domiciliari ........................................................................................................................... 9 2.1.3 I servizi comunitari ........................................................................................................................... 9 2.1.4 I servizi per la prima infanzia ......................................................................................................... 10 2.1.5 Le strutture residenziali .................................................................................................................. 10 2.1.6 Gli interventi monetari e di contrasto alla povertà ......................................................................... 10 2.1.7 Le responsabilità familiari .............................................................................................................. 11 2.1.8 Azioni di sistema e governance ...................................................................................................... 11 2.2 Le azioni trasversali all’attuazione del Piano Sociale di Zona .............................................................. 11 2.3 La dotazione infrastrutturale dell’ambito territoriale ed i servizi autorizzati ........................................ 12 2.4 Le risorse finanziarie impiegate ............................................................................................................ 16 3. L’integrazione tra politiche e interventi territoriali ..................................................................................... 18 3.1 L’integrazione con le politiche sanitarie, della casa, le politiche attive del lavoro e dell’istruzione. ... 18 3.2 La partecipazione a progetti con finanziamenti dell’Unione Europea o altri Enti ................................ 18 3.3 La promozione del Capitale sociale, il coinvolgimento delle risorse solidaristiche e fiduciarie del territorio, la partecipazione dei cittadini ...................................................................................................... 18 4. Esercizi di costruzione organizzativa e governance del Piano Sociale di Zona .......................................... 20 4.1 Punti di forza e di debolezza del livello raggiunto nella governance territoriale .................................. 20 0. Premessa L’Ambito territoriale Bitonto Palo del Colle ha costruito il secondo Piano Sociale di Zona nel rispetto degli obiettivi fissati dal Piano regionale delle Politiche Sociali 2009/2011. Già durante la fase di concertazione iniziale del Piano e nei successivi incontri con i soggetti istituzionali e la rete del Terzo Settore emersero perplessità riferite alla stesura di un documento programmatorio fedele solo alle indicazioni regionali e purtroppo poco aderente ai bisogni del territorio rilevati in conseguenza della grave crisi socioeconomica, che attraversava da tempo l’Italia e in particolare le regioni meridionali e la nostra Comunità. Gli interventi progettati, quindi, visti a posteriori appaiono non del tutto rispondenti alle esigenze del Territorio investito, in conseguenza della predetta crisi socioeconomica dalla dilagante disoccupazione e da diverse emergenze conseguenti quali quella abitativa e quella alimentare intesa come difficoltà a soddisfare i bisogni primari. Tali difficoltà sono state affrontate in minima parte con i bilanci dei rispettivi Comuni erogando ai cittadini contributi indiretti quali voucher alimentari, farmaceutici e sanitari nonché con forme economiche di sostegno al reddito. Sul fronte del Piano di Zona la programmazione delle borse lavoro per inclusione sociale e per tirocini formativi pur avendo fronteggiato il bisogno di occupazione, in minima parte e per un breve periodo, ha evidenziato la necessità di individuazione criteri operativi più celeri nell’attivazione delle stesse. Una grande attenzione è stata riservata all’area della domiciliarità, ma i valori target indicati negli obiettivi di servizio ADI – SAD del Piano Sociale di Zona non sono stati raggiunti. Per l’ADI, in particolare, non si sono registrati aumenti sensibili della domanda e del conseguente inizio del servizio sia per la modesta iniziativa dei medici di base nell’attivare UVM sia per il palese rifiuto dei nuclei a partecipare economicamente al costo delle prestazioni. Un notevole impulso si è evidenziato, al contrario, nell’area delle disabilità dove l’inserimento di numerosi utenti nei centri diurni ex art. 60 e nel centro polivalente ex art. 105 ha consentito alle famiglie di ricevere risposte efficaci per le situazioni di difficoltà quotidiana. L’Ambito si è dotato anche di una struttura “Dopo di Noi” e di una “Casa per la vita”, servizi che ben si inseriscono come risposte attente e mirate dove la rete familiare non può più essere una valida risposta. 1 1. L’Ambito come Comunità: un profilo in evoluzione 1.1 Le caratteristiche del territorio, la struttura demografica, le dinamiche della popolazione La popolazione residente nell’Ambito Territoriale Sociale di Bitonto al 01/01/2013 è pari a 77.739 unità. Tale dato conferma una sostanziale stabilità della presenza della popolazione residente. Al 01/01/2005, infatti, la popolazione residente nell’Ambito era pari a 77.788 unità. Negli ultimi otto anni, quindi, registriamo un decremento della popolazione residente pari a 49 unità ovvero lo 0.1% circa. La rappresentazione grafica che segue può utilmente far comprendere il reale andamento dei residenti nell’Ambito e nei suoi Comuni. Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Tab. 1 – Popolazione residente nell’Ambito di Bitonto per sesso, classi di età e valori percentuali al 01/01/2013 Classi età 0–3 4–5 6 – 14 15 – 18 19 – 25 26 – 35 36 – 49 50 – 59 60 – 65 66 – 75 76 – 85 86 e oltre TOTALE M 1.598 780 4.023 1.898 3.707 5.200 8.496 5.112 2.604 2.939 1.591 348 38.296 F 1.503 810 3.678 1.833 3.616 5.237 8.728 5.352 2.650 3.132 2.212 692 39.443 Totale 3.101 1.590 7.701 3.731 7.323 10.437 17.224 10.464 5.254 6.071 3.803 1.040 77.739 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT Ulteriore elemento utile a comprendere l’andamento demografico dell’Ambito riguarda il confronto tra classi di età tra il 2005 (primo anno da noi preso in considerazione) ed il 2013. 2 Tab. 2 – Struttura della popolazione residente nell’Ambito di Bitonto per classi di età. Valori percentuali e differenze. Anni 2005 e 2013 Classi età 0–3 4–5 6 – 14 15 – 18 19 – 25 26 – 35 36 – 49 50 – 59 60 – 65 66 – 75 76 – 85 86 e oltre TOTALE 2013 4,0 2,0 9,9 4,8 9,4 13,4 22,2 13,5 6,8 7,8 4,9 1,3 100,0 2005 4,4 2,4 11,5 5,6 10,0 16,3 21,4 11,6 4,9 7,1 3,8 1,0 100,0 Differenza -0,4 -0,4 -1,6 -0,8 -0,6 -2,9 0,7 1,9 1,9 0,7 1,1 0,3 -0,1 Fonte: elaborazioni IPRES su dati ISTAT Possiamo notare come nelle classi di età 0 – 35 anni i valori sono tutti negativi; nella classe di età 36 – 59 anni sono leggermente superiori, mentre a partire dai 50 anni ed oltre verifichiamo che vi sono dati decisamente positivi. Possiamo affermare, quindi, che nell’arco degli otto anni presi in considerazione verifichiamo un progressivo allontanamento della popolazione di giovane età dall’Ambito di Bitonto. Il fenomeno emigratorio riguarda in particolare i giovani tra i 19 ed i 35 anni. Conseguentemente la popolazione anziana ha un maggior “peso”. Riportiamo, inoltre, alcuni indicatori sintetici di struttura della popolazione. Essi rivestono una discreta importanza per le analisi sociali. In particolare riportiamo: 1. Rapporto di mascolinità: rapporto tra l’ammontare della componente maschile e quella femminile 2. Carico di figli per donna feconda: rapporto tra individui di età 0 – 4 anni e donne in età feconda; 3. Tasso generico di fecondità: numero di nati vivi per 1.000 donne in età feconda (15 – 49 anni); 4. Indice di vecchiaia: rapporto tra individui di età da 65 anni in poi ed individui di età 0 – 14 anni; 5. Indice di dipendenza strutturale: rapporto tra individui di età 0 – 14 anni e da 65 anni in poi ed individui di età 15 – 64; 6. Indice di potenziale di lavoro: rapporto tra la popolazione potenzialmente attiva (15 – 64 anni) e la popolazione residente totale; 7. Indice di ricambio: rapporto tra gli individui di età 60 – 64 anni e quelli di 15 – 19, ovvero il rapporto tra le leve teoricamente in uscita dal mondo del lavoro e quelle teoricamente in entrata. Tranne che per il tasso generico di fecondità tutti gli indici sono in valori percentuali 3 Tab. 3 – Principali indici di struttura della popolazione. Anno 2013 Rapporto di mascolinità Carico di figli per donna feconda Tasso generico di fecondità Indice di vecchiaia Indice della dipendenza strutturale Indice potenziale di lavoro Indice di ricambio Ambito Bitonto Prov. Ba Reg. Puglia Mezzogiorno Italia 97,1 20,1 94,8 19,1 94,0 19,0 94,3 19,4 93,8 20,4 36,5 95,0 44,4 36,5 126,5 49,2 36,2 130,3 50,7 37,0 127,1 50,1 39,0 148,6 53,5 70,0 93,0 66,7 112,7 66,1 112,3 66,4 106,9 64,8 129,1 Fonte: elaborazioni IPRES su dati ISTAT I dati sono abbastanza eloquenti: è sufficiente confrontare l’indice di vecchiaia presente nell’Ambito rispetto a quanto presente nella media provinciale, regionale della ripartizione Mezzogiorno ed in quello nazionale. Appare abbastanza chiaro che ci troviamo di fronte ad un Ambito estremamente giovane. Ovviamente anche gli indici di dipendenza strutturale e di ricambio sono estremamente positivi rispetto alle medie nazionali, di ripartizione Mezzogiorno, regionali e provinciali. La nostra analisi prosegue attraverso l’identificazione delle presenze di abitanti nei due Comuni dell’Ambito. Si deve ricordare in questa sede che l’Ambito Territoriale Sociale di Bitonto è composto da due Comuni: Bitonto e Palo del Colle. Come detto l’Ambito ha una popolazione pari a 77.739 unità di questi il 72,1% circa (pari a 56.085 unità) sono residenti in Bitonto ed il 27,9% circa (21.654) sono residenti a Palo del Colle. La composizione percentuale per classi di età dei due Comuni ci mostra che non vi sono particolari differenze nella popolazione residente. Tab. 4 – Popolazione residente nell’Ambito di Bitonto per Comune per classe di età e in valore percentuale al 01/01/2013 Classi età Bitonto Palo del Colle Totale Ambito 0–3 3,8 4,4 4,0 4–5 2,0 2,2 2,0 6 – 14 9,7 10,4 9,9 15 – 18 4,9 4,6 4,8 19 – 25 9,7 8,6 9,4 26 – 35 13,3 13,7 13,4 36 – 49 22,0 22,5 22,2 50 – 59 13,7 12,9 13,5 60 – 65 6,7 6,8 6,8 66 – 75 7,8 7,8 7,8 76 – 85 4,9 4,9 4,9 86 e oltre 1,3 1,4 1,3 TOTALE 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni su dati ISTAT 4 Trattasi quindi di un territorio sufficientemente omogeneo da un punto di vista demografico. Si deve solo rimarcare la maggior presenza in Bitonto della classe di età 50 – 59 anni rispetto a Palo del Colle ed una maggior presenza percentuale di minori in Palo rispetto a Bitonto. La nostra analisi prosegue con l’analisi sui redditi presenti nell’Ambito. Il reddito è tra gli elementi che viene preso in considerazione per le stime dei livelli di povertà. Ci si rende perfettamente conto, però, dei limiti presenti nelle applicazioni di studio in ambito della povertà di tale strumento. Il reddito sarà analizzato e si realizzeranno, tra l’altro, diverse elaborazioni; tali dati però saranno confrontati con altri elementi per verificare e riscontrare quanto presentato. Si deve aggiungere che, al momento della stesura della presente relazione, l’ultimo dato disponibile riguarda l’anno fiscale 2011 (dichiarazioni anno 2012). Nell’anno fiscale 2011 sono state presentate 28.499 dichiarazioni da parte di cittadini dell’Ambito di Bitonto, pari al 36,7% circa della popolazione residente al 31/12/2012. Possiamo ritrovare la frequenza maggiore nella classe di reddito compresa tra 15.000 e 20.000 € con 6.117 dichiaranti. Il reddito medio è pari a 19.799,88 € e la mediana è di € 18.177,21. Entrambi i valori sono inferiori rispetto a quanto rilevato in provincia di Bari. Tab. 5 – Media e mediana dei redditi in provincia di Bari e per l’Ambito di Bitonto. Anno fiscale 2010 Valori assoluti in Euro Media Mediana Ambito di Bitonto 19.799,88 18.177,21 Provincia di Bari 21.505,16 18.568,35 Fonte: Elaborazioni su dati del Dipartimento delle Finanze – MEF 5 Tab. 6 – Redditi imponibili nell’Ambito di Bitonto. Anno fiscale 2011. Valori assoluti REDDITO IMPONIBILE AI FINI CLASSI DI REDDITO DELLE ADDIZIONALI ALL' IRPEF COMPLESSIVO IN EURO FREQUENZA AMMONTARE fino a 1.000 844 367.282 da 1.000 a 2.000 630 766.947 da 2.000 a 3.000 388 854.423 da 3.000 a 4.000 269 878.817 da 4.000 a 5.000 233 994.521 da 5.000 a 6.000 218 1.152.478 da 6.000 a 7.500 462 3.056.580 da 7.500 a 10.000 2.012 17.221.161 da 10.000 a 15.000 5.307 64.241.416 da 15.000 a 20.000 6.117 104.483.880 da 20.000 a 26.000 5.381 118.789.348 da 26.000 a 33.500 3.551 100.561.365 da 33.500 a 40.000 1.389 48.274.309 da 40.000 a 50.000 737 30.733.553 da 50.000 a 60.000 342 17.415.561 da 60.000 a 70.000 178 10.813.187 da 70.000 a 100.000 288 22.075.806 oltre 100.000 153 21.596.110 TOTALE 28.499 564.276.744 Fonte: Elaborazioni su dati del Dipartimento delle Finanze - MEF Nelle ricerche sulla povertà uno dei metodi di calcolo per stabilire la linea della povertà è quello di fissare la soglia al livello di reddito medio o mediano o di loro multipli. Nella presente ricerca la linea della povertà relativa è determinata come quota della mediana della distribuzione dei redditi sia nella misura del 50% sia del 60%. Determinata tale linea è possibile stimare il numero delle persone povere. Gli indici di povertà maggiormente utilizzati sono: 1. la diffusione: attraverso tale indicatore è possibile misurare la quota della popolazione il cui reddito è inferiore o pari alla soglia di povertà; 2. l’intensità: trattasi di un rapporto che misura in percentuale di quanto le persone sono al di sotto della linea di povertà. Tab. 7 – La povertà nell’Ambito di Bitonto utilizzando la soglia di Ambito (50% e 60% del reddito mediano) Soglia al 50% mediana (9.088,61) Soglia al 60% mediana (10.906,33) Pop. povera Diffusione Intensità Pop. povera Diffusione Intensità Ambito 4.323 17,2% 54,5% 6.018 21,1% 32,3% Bitonto Fonte: elaborazioni su dati Dipartimento delle Finanze - MEF Nell’analisi dei dati fiscali si è preferito esaminare il dato comunale e realizzare, quindi, una soglia comunale in quanto si cerca di identificare una soglia che riguardi l’area dell’Ambito 6 di Bitonto, cercando di identificare un livello di Ambito che sia successivamente elaborabile e comparabile con ulteriori dati che induttivamente potranno farci comprendere il livello di povertà. Per ciò che concerne i dati che rivengono dalle elaborazioni sui dati reddituali delle dichiarazioni fiscali è possibile verificare che nella prima soglia (50% della mediana) l’indice di diffusione è sufficientemente contenuto (il 17,2% circa) ma ha un elevato grado di intensità (pari al 54,5% circa). Tale dato ci consente di affermare che nell’Ambito ci troviamo di fronte a molte persone che hanno un buon reddito e che, quindi, rendono marginali (come numero ovviamente) coloro che hanno scarsi mezzi economici a disposizione, ma la situazione di indigenza di questi è estremamente critica. Nella seconda soglia possiamo verificare un andamento non dissimile rispetto alla prima; troviamo, infatti, un indice di diffusione media non elevato (il 21,1% circa) ed un indice di intensità notevole (32,3% circa). Da notare come l’intensità nella seconda soglia sia inferiore rispetto alla prima. Gli indicatori appena analizzati consentono di ottenere una stima del fenomeno povertà abbastanza netta, chiara. Chiunque studi determinati aspetti sa bene che tali condizioni non sono ben nette, precise, determinate. Appare utile, quindi, inserire un ulteriore elemento di valutazione che permetta una valutazione graduale della situazione attraverso delle soglie “fuzzy”; le stesse permettono di identificare quattro categorie: 1. persone sicuramente povere: coloro che risultano avere un reddito inferiore all’80% della soglia di povertà; 2. persone appena povere: coloro che hanno a loro disposizione risorse economiche in un intervallo compreso tra l’80% ed il 100% della linea di povertà; 3. persone a rischio povertà: coloro che hanno un reddito compreso tra il 101% ed il 120% delle linea di povertà; 4. persone sicuramente non povere: coloro che hanno a loro disposizione un reddito superiore al 120% della linea di povertà. La linea di povertà è stata definita al 60% della mediana del reddito dei dichiaranti residenti nell’Ambito. Tab. 8 - La povertà nell’Ambito di Bitonto misurata con le soglie fuzzy. Linea di povertà di riferimento 60% del reddito mediano. Pop. sicuramente Pop. appena Pop. a rischio Pop. sicuramente povera povera povertà non povera Tot % Tot % Tot % Tot % Bari 4.054 14,2 1.964 6,9 2.315 8,1 20.166 70,8 Fonte: elaborazioni IPRES su dati Dipartimento delle Finanze - MEF Il momento storico che stiamo attraversando, caratterizzato da una forte crisi di carattere economico ed occupazionale, impone anche al sistema delle autonomie locali di realizzare interventi, anche di carattere sperimentale, che possano consentire di contrastare le tendenze in atto. Tale dinamica è vera a livello regionale ma è presente in maniera ancor più acuta in provincia di Bari e nelle città presenti sul suo territorio dove si registra la presenza (come 7 nel nostro Ambito) di grandi agglomerati industriali che stanno soffrendo per la crisi economica internazionale. Ciò rende ancor più drammatica la situazione. La provincia di Bari, con il 48,3% come tasso di occupazione nel 2012, supera tutte le altre province pugliesi ma a livello nazionale risulta essere l’ottantesima provincia (su 110 provincie presenti sul territorio nazionale) Siamo lontanissimi dalla media nazionale (56,8% circa). Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione: la provincia di Bari risulta essere la venticinquesima provincia (su 110) con il tasso di disoccupazione più elevato con il 16,0% circa. Sempre per il 2012 la media nazionale del tasso di disoccupazione è pari al 10,7% circa. La differenza appare evidentemente notevole. I dati appena esposti rendono chiaramente l’idea della drammaticità della situazione. 1.2 Fenomeni e bisogni sociali emergenti L’attuale contesto sociale dell’Ambito Territoriale Bitonto Palo del Colle si caratterizza per la presenza di una consistente crisi economica con la conseguente crescita della povertà. I cittadini appaiono sempre più disorientati e bisognosi di sostegno ed evidenziano crescenti difficoltà ad affrontare la gestione del vivere quotidiano. La domanda sociale diventa sempre più pressante, aumenta il disagio, le relazioni sociali e familiari si frantumano. Si amplia quotidianamente il numero di coloro che perdono il lavoro per la chiusura delle aziende e che non riescono a trovare nuove collocazioni, restando privi di reddito e incapaci, quindi, di sostenere le famiglie e soddisfare adeguatamente anche i soli bisogni primari dei loro cari. Sempre più numerosi sono i nuclei attinti da provvedimenti di sfratto per morosità in quanto la disoccupazione e la conseguente assenza di reddito li rende incapaci di corrispondere con puntualità il canone di affitto, e cercare un nuovo alloggio, per quei nuclei che non offrono garanzie in ordine alla capacità di osservare il contratto di locazione, diventa una ricerca vana. I servizi erogati a livello locale non coprono convenientemente le nuove emergenze sociali e le risposte e gli interventi messi in atto dai Servizi Sociali Professionali appaiono inadeguati o minimali rispetto alla complessità delle nuove problematiche. Restare privi di reddito e senza alloggio implica risposte di natura complessa che devono andare ben oltre l’erogazione di contributi economici, o l’inserimento di minori e di diversamente abili in strutture a ciclo diurno o residenziali, prevedendo l’attuazione di progetti di intervento finalizzati all’occupazione lavorativa e al sostegno di politiche abitative. Pur nella complessità e varietà di servizi offerti dal Piano di Zona 2010-2013 emerge che gli stessi servizi non contemplano le risposte di cui necessita la nostra comunità locale in questo particolare momento storico e che gli obiettivi regionali, che hanno portato l’Ufficio di Piano e le realtà sociali a condividere la progettazione, non corrispondono completamente ai bisogni dei nostri territori che reclamano risposte urgenti ed efficaci. 8 3. Mappa locale del sistema di offerta di servizi sociosanitari 2.1 L’incrocio tra domanda e offerta di servizi e prestazioni erogati nell’ambito del Piano Sociale di Zona (risultati conseguiti al 31.12.2013) Segue un’elaborazione ragionata e commentata dei dati rilevati con la scheda per il monitoraggio degli indicatori utilizzata ed allegata alla presente Relazione sociale d’ambito per l’anno 2013. 2.1.1 Il welfare di accesso Il Servizio di Segretariato Sociale è attivo in entrambi i Comuni dell’Ambito ed è assicurato dal Servizio Sociale Professionale in numero insufficiente rispetto ai parametri target indicati dal Piano regionale. Nel quadriennio 2010-2013 il numero di accessi da parte dei cittadini è aumentato in conseguenza della grave crisi socioeconomica patita a livello nazionale. Il Pronto intervento sociale è assicurato con risorse proprie comunali e si è concretizzato nel tempo trasformandosi da erogazione di pacchi viveri a distribuzione di voucher alimentari, farmaceutici e sanitari. Il Pronto intervento sociale, previsto dalla normativa statale e regionale fra i livelli essenziali di assistenza sociale, quale servizio preposto al trattamento delle situazioni di emergenza e di urgenze che richiedano una prima risposta per soddisfare, temporaneamente, i bisogni primari del singolo e della famiglia, nonché interventi immediati e improcrastinabili giustificati dalla gravità della situazione o dalla specificità del contesto ambientale, non è ancora stato attivato. In alcune occasioni e solo nel 2013 sono stati assicurati interventi a sostegno di nuclei rimasti totalmente privi di alloggio bisognevoli di protezione sociale. La PUA non è stata ancora attivata e l’accesso alle prestazioni sociali è stata garantito dal Servizio Sociale Professionale dei Comuni dell’Ambito, mentre l’accesso alle prestazioni sanitarie è stato assicurato dalla ASL con uno sportello dedicato. 2.1.2 I servizi domiciliari Il servizio Assistenza Domiciliare Educativa (ADE), assicurato con le risorse del 1° Piano di zona e con € 40.000,00 del 2° Piano di Zona, è stato interrotto a novembre 2013 Nel quadriennio 2010-2013 i servizi ADI-SAD sono stati inizialmente assicurati con le risorse programmate dal 1° Piano di Zona e di seguito, con procedura di gara ad evidenza pubblica, i servizi sono stati affidati, con decorrenza settembre 2013, per un importo di € 1.815.121,00. 2.1.3 I servizi comunitari Sul territorio dell’Ambito sono presenti due centri diurni per minori le cui rette sono assicurate con risorse proprie comunali e un centro diurno per minori incappati nell’area penale finanziato con risorse del Piano di Zona. Nel 2013 nel territorio di Bitonto è stato autorizzato all’esercizio un Centro polivalente per disabili ex art. 105 del Regolamento regionale 4/2007 frequentato attualmente da 20 utenti. 9 I cittadini diversamente abili fruiscono altresì di inserimenti nei centri diurni socio educativi riabilitativi presenti sia nel territorio dell’Ambito che in altre realtà territoriali. Inoltre agli studenti affetti da disabilità è stato assicurato il servizio di assistenza specialistica nelle scuole, con previsione di percorsi personalizzati extrascolastici, con risorse di Ambito, mentre il trasporto dei disabili verso i centri riabilitativi e gli istituti scolastici è stato assicurato con risorse proprie comunali. 2.1.4 I servizi per la prima infanzia Solo nel 2013 e nel territorio del Comune di Palo del Colle è stata autorizzata una struttura asilo nido ex art. 53 R.R. 4/2007. I servizi per la prima infanzia sono stati assicurati dalle sezioni primavera e da due centri ludici, tutte strutture presenti sul territorio di Bitonto. 2.1.5 Le strutture residenziali Nel territorio dell’ambito è presente dal 2013 una struttura “Dopo di noi” che ospita 4 utenti residenti nell’Ambito, dei quali solo uno fruisce della compartecipazione economica al costo delle prestazioni. E’ presente altresì dal 2012 una “Casa per la vita” per soggetti affetti da disabilità psichica stabilizzata. L’Ambito non dispone sul territorio di una Casa rifugio e in caso di necessità si rivolge alle strutture estraterritoriali. Gli interventi a favore di minori attinti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria e collocati in strutture residenziali assorbono oltre un milione di euro l’anno dai bilanci comunali. I minori sono inseriti in comunità residenziali ubicate fuori del territorio dell’Ambito. Anche gli interventi residenziali a favore degli anziani autosufficienti e non autosufficienti sono stati assicurati nel quadriennio 2010-2013 con risorse proprie comunali e hanno inciso in misura considerevole sui bilanci. 2.1.6 Gli interventi monetari e di contrasto alla povertà Gli interventi economici per contrastare le situazioni di indigenza in cui versano i nuclei familiari sono cresciuti numericamente nel corso del quadriennio in conseguenza della grave crisi socioeconomica che colpisce da anni l’Italia e in particolare le regioni meridionali. Quanto alla nostra comunità si assiste da anni alla chiusura di aziende del settore tessile, manifatturiero ed edile che rappresentavano l’ossatura del sistema economico locale. Le prestazioni bracciantili risultano insufficienti ad assicurare un reddito alle famiglie. A fronte di oltre 3.000 domande annue di cittadini richiedenti contributi economici solo un terzo ha potuto fruire di esigui contributi monetari. Con le risorse dell’Ambito nel 2012 è stata avviata l’istruttoria pubblica per la coprogettazione di borse lavoro con tirocini formativi e borse lavoro per inclusione sociale. A fronte di oltre 1000 domande è stato possibile attivare solo 32 percorsi di inclusione lavorativa utilizzando nel totale € 170.000,00. Inoltre in collaborazione con il SIM e il SERT sono stati attivati inserimenti lavorativi per soggetti con disabilità psichica e per soggetti area dipendenze. 10 Per entrambe le tipologie di intervento si rileva l’incidenza dei costi di gestione da parte delle cooperative che hanno realizzato le progettualità. 2.1.7 Le responsabilità familiari Sul territorio dell’Ambito è presente una Azienda di Servizi alla Persona (ASP) che nel 2013 ha avviato la procedura per l’iscrizione al registro regionale quale Centro per le Famiglie. Alle famiglie affidatarie di minori è assicurato, con risorse proprie dei bilanci comunali, il contributo economico e la polizza assicurativa. 2.1.8 Azioni di sistema e governance L’Ufficio di Piano con otto componenti ha assicurato l’istruttoria necessaria per l’attivazione e la gestione dei servizi in essere. Le attività dell’UVM sono assicurate dalle assistenti sociali dei Comuni dell’Ambito. Sono proseguite le attività dell’equipe per l’adozione e nel 2013 è stato sottoscritto il protocollo operativo con i reciproci impegni tra ASL e Comune. 2.2 Le azioni trasversali all’attuazione del Piano Sociale di Zona Questo Ambito ha interamente erogato le risorse per l’assegno di cura per la non autosufficienza, la prima dote per i nuovi nati e l’Assistenza indiretta personalizzata, risultando tra i primi Ambiti ad aver erogato le relative risorse. Principale difficoltà incontrata è stata erogare le somme relative agli assegni di cura agli eredi in caso di morte del relativo beneficiario. Mentre strano è risultato erogare somme per l’Assistenza Indiretta Personalizzata a soggetti invalidi non bisognevoli di assistenza continua. Nell’area del Programma nazionale Servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti questo Ambito Territoriale risulta beneficiario di risorse finanziarie pari ad € 378.629,00 per i buoni servizio di conciliazione per l’utilizzo di strutture e servizi per l’infanzia e l’adolescenza e di risorse finanziarie pari ad € 363.012,88 per i buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi e strutture per disabili ed anziani non autosufficienti. Tali risorse, assegnate nell’anno 2013, consentiranno nei prossimi anni di soddisfare necessità relative alle due tipologie di utenze. Inoltre con le risorse dell’Avviso Pubblico della Regione Puglia per il finanziamento di studi di fattibilità per la progettazione dei Piani Territoriali dei Tempi e degli Spazi (P.T.T.S.) nelle città pugliesi, nell’ambito della L.R. 21.03.2007 n.7 e del Regolamento 11/11/2008 n.21, è stato realizzato lo studio di fattibilità dei Tempi e degli Spazi 11 2.3 La dotazione infrastrutturale dell’ambito territoriale ed i servizi autorizzati Di seguito si riporta il quadro dell’offerta dei servizi presenti sul territorio dell’Ambito. Le istituzioni del territorio Tipologia Uffici Bitonto Comando stazione dei carabinieri Commissariato di Polizia Forze dell’Ordine Comando Tenenza Guardia di Finanza Comando Polizia Municipale Uffici periferici di Enti Sportello INPS nazionali Agenzia delle Entrate Uffici di altri Enti Centro per l’Impiego territoriali e non X X X Palo del Colle X X X X X I SERVIZI SOCIALI, SOCIOSANITARI E SANITARI Tipologia Servizi Sociali Servizi Sociosanitari Servizi sanitari Uffici Bitonto Servizio sociale professionale comunale Segretariato sociale Sportello Ufficio Esecuzione Penale Esterna Porta Unica di Accesso Unità di Valutazione Multidimensionale Sad/Adi Consultorio familiare Servizio d’Igiene mentale Servizio per le tossicodipendenze Servizi di Riabilitazione Distretto sociosanitario Pronto soccorso Poliambulatorio Ufficio d’Igiene Pubblica Ufficio Vaccinazioni X 12 Palo del Colle X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X I SERVIZI EDUCATIVI Tipologia Servizi per minori e famiglie Le istituzioni scolastiche Bitonto Asilo nido Ludoteche Centri ludici Servizi integrativi per la prima infanzia Servizi integrativi per il tempo libero Servizio home maker Sezioni primavera - statale - paritaria Scuola per l’infanzia - statale - paritaria Scuola primaria - statale - paritaria Scuola secondaria I grado - statale - paritaria Scuola secondaria II grado - statale - paritaria 2 2 Palo del Colle 1 1 1 1 1 1 1 3 6 7 2 6 1 2 5 2 8 1 LE STRUTTURE SOCIALI E SOCIOSANITARIE Art. R.R. 4/07 Ente titolare e/o gestore Sede N. posti Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo “Crisalide” 60 Cooperativa Sociale Zip.h Onlus Bitonto 30 Centro polivalente per diversamente abili ZORBA 105 Cooperativa Sociale Zip.h Onlus Bitonto 50 Dopo di noi 57 Bitonto 20 Casa per la vita 70 Bitonto 16 Bitonto 30 Denominazione struttura Centro diurno integrato per il supporto cognitivo e comportamentale ai soggetti affetti da demenza 60ter Cooperativa Sociale Zip.h Onlus Cooperativa sociale Anthrophos Villa Giovanni XXIII Onlus 13 R.S.S.A. per anziani “Villa Giovanni XXIII Casa e Centro Polivalente dell’Anziano” R.S.S.A. per disabili “Villa Giovanni XXIII Casa e Centro Polivalente dell’Anziano” Gruppo appartamento per anziani Gruppi appartamento Gruppo appartamento per anziani Centro di pronta accoglienza per adulti Comunità alloggio per gestanti e madri con figli Comunità alloggio per gestanti e madri con figli XENIA Comunità alloggio per gestanti e madri con figli PALOMBAIO 58 Villa Giovanni XXIII Onlus Bitonto 113 58 Villa Giovanni XXIII Onlus Bitonto 18 63 U.A.L. Pia Unione Amici di Lourdes Bitonto 6 63 Villa Giovanni XXIII Onlus Bitonto 16 Palo del Colle 6 Palo del Colle 8 Bitonto 8+2 63 77 74 Cooperativa sociale San Sebastiano Cooperativa sociale San Sebastiano ASP “Maria Cristina di Savoia” 74 Fondazione Opera SS.Medici Bitonto 8+2 74 Cooperativa sociale “Il Sipario” Bitonto 8+2 48 ASP “Maria Cristina di Savoia” Bitonto Ludoteca “Il Paiolo magico” Ludoteca “Il Paese dei Balocchi” 89 Ditta individuale Bitonto 8+2 +4 3/36 mesi 20 89 Ditta individuale Bitonto 15 Ludoteca “Tutti giù per terra” 89 Ditta individuale Palo del Colle 30 90 ASP “Maria Cristina di Savoia” Bitonto 35 90 Il Bruco Bitonto 15 101 Il nido delle cicogne Palo del Colle 8 Bitonto 10 Bitonto 30 Bitonto 30 Comunità educativa per minori AGAPE Centro ludico per la prima infanzia Centro ludico per la prima infanzia Servizi sperimentali per la prima infanzia Centro diurno per minori incappati nel circuito penale Centro diurno Socio Educativo “Eughenia” Centro Diurno Socio Educativo per minori 52 52 52 Cooperativa Sociale Eughenia Onlus Cooperativa Sociale Eughenia Onlus ASP “Maria Cristina di Savoia” 14 I SERVIZI Denominazione Servizio Tutoraggio Art. R.R. 4/07 91 Ente titolare e/o gestore Cooperativa Sociale Eughenia Onlus Servizi Educativi per il tempo libero 103 Cooperativa Sociale Ulixes Servizi Educativi per il tempo libero 103 Il nido delle cicogne Servizio di S.A.D. 87 Villa Giovanni XXIII Onlus Servizio di A.D.I. 88 Villa Giovanni XXIII Onlus Servizio di S.A.D. 87 Cooperativa Auxilium Servizio di A.D.I. 88 Cooperativa Auxilium Servizio A.D.E. 87 Cooperativa Sociale Eughenia Onlus Assistenza scolastica specialistica in favore di alunni disabili 92 ADAM – Solidarietà Il panorama dell’offerta di strutture sociali e sociosanitarie, come innanzi delineato, evidenzia la presenza di diverse strutture in grado di soddisfare varie tipologie di bisogno. Le famiglie, nella cura dei minori sono supportate dalle azioni offerte dai centri ludici prima infanzia, sezioni primavera, ludoteche, servizi integrativi per la prima infanzia e il tempo libero, centri diurni socio educativi e comunità educativo-residenziali. L’offerta dei servizi ha registrato un ulteriore incremento, attraverso l’attivazione dei “Buoni servizio di conciliazione per l’infanzia e l’adolescenza” per l’utilizzo di strutture e di servizi iscritti nel catalogo telematico dell’offerta, con l’obiettivo di potenziare una rete estesa, qualificata e differenziata di servizi socio-educativi, al fine di promuovere benessere dei bambini, il sostegno alla genitorialità e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura. E’ inoltre garantito il servizio di educativa domiciliare a livello comunale che a breve sarà riattivato a livello di ambito. Nell’area della disabilità il sostegno ai diversamente abili è assicurato con la presenza sul territorio di Bitonto del Centro diurno socio riabilitativo e del Centro polivalente, nonché di una struttura Dopo di noi, di una RSSA e di una Casa per la vita per pazienti psichiatrici stabilizzati. In favore degli anziani sono attivi una Casa di riposo nel Comune di Palo del Colle in via di trasformazione da ex IPAB a Fondazione, un Centro diurno per malati di Alzheimer, gruppi appartamento e una RSSA nel Comune di Bitonto. Un ulteriore incremento dell’offerta dei servizi per anziani e disabili è “in fieri” grazie all’attivazione dei buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi domiciliari e al ciclo diurno per disabili ed anziani non autosufficienti, misura analoga a quella dei servizi per la prima infanzia. Sono presenti altresì tre Case per gestanti con figli, una Casa alloggio per l’accoglienza per soggetti affetti da AIDS, un Centro diurno per pazienti psichiatrici e un Hospice nel Comune di Bitonto e un Centro di pronta accoglienza per adulti nel Comune di Palo del Colle. 15 Si rileva la concentrazione delle predette strutture nel territorio del Comune di Bitonto; sarebbe auspicabile un potenziamento delle stesse nel territorio del Comune di Palo del Colle. E’ ugualmente auspicabile un’attenta riflessione sui costi di gestione delle strutture e sull’esiguità dei fondi assegnati all’Ambito che potrebbero, in futuro, non consentire il mantenimento degli attuali livelli di assistenza. Il Servizio Sociale Professionale in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria minorile colloca i minori in forma residenziale in strutture lontane dal territorio dell’Ambito quali “Villaggio SOS” di Ostuni, la “Fondazione S. Girolamo Emiliani” di Martina Franca, “Il riccio” di Latiano, “Il volo” di Gallicchio, “La libellula” di Tricase e altre. Inoltre diversi utenti diversamente abili fruiscono delle prestazioni dei Centri diurni ex art. 60 ubicati nei Comuni di Bari, Triggiano, Bitritto. Anche per gli anziani non autosufficienti il collocamento in struttura avviene spesso in centri ubicati fuori il territorio dell’Ambito. 2.4 Le risorse finanziarie impiegate Dal monitoraggio del Piano Sociale di Zona 2010/2013, si osserva che sulla base di risorse di Ambito programmate per € 8.752.596,83 risulta impegnato il 59% e liquidato il 52% delle risorse impegnate. Occorre evidenziare che tale differenza è dovuta soprattutto al servizio ADI-SAD aggiudicato a fine settembre 2013 con un importo di circa 2 milioni di euro e nessuna liquidazione effettuata al 31-12-2013 e alle diverse iniziative nell’area dell’inclusione sociale in cui non sono ancora partiti i percorsi lavorativi, sebbene siano stati definiti l’istruttoria e la selezione dei beneficiari. Quanto alla spesa sociale occorre sottolineare che alcuni servizi quali il collocamento dei minori nei centri diurni o nelle comunità residenziali o l’integrazione delle rette degli anziani nelle strutture protette assorbono in maniera considerevole le risorse a carico dei bilanci comunali. Inoltre diversi servizi a livello di ambito relativi all’area del welfare d’accesso (segretariato sociale, servizio sociale professionale, UVM) sono finanziati con risorse di bilancio comunale. A tal proposito si evidenzia che le risorse comunali liquidate risultano notevolmente superiori alle risorse programmate, per oltre un milione di euro. Tale circostanza si è determinata per le spese sostenute da entrambi i Comuni per il pagamento delle rette di collocamento in struttura residenziale e a ciclo diurno dei minori attinti da provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria nonché per il Comune di Bitonto delle notevoli spese sostenute per la gestione di progetti per gli interventi di prevenzione della devianza minorile. Negli anni è aumentata la spesa per assicurare l’assistenza economica agli indigenti per garantire il trasporto scolastico-riabilitativo ai disabili e per cofinanziare gli interventi di cui alla Legge 431/98. 16 MONITORAGGIO Programmate RISORSE AMBITO € 10.079.112,32 Impegnate € 6.511.545,85 Liquidate € 4.052.502,07 Liquidato residui passivi 1° PDZ Residui di stanziamento 1.296179,51 € 3.567.566,47 17 3. L’integrazione tra politiche e interventi territoriali 3.1 L’integrazione con le politiche sanitarie, della casa, le politiche attive del lavoro e dell’istruzione. Nell’anno 2013 con l’Azienda Sanitaria Locale (ASL/BA) sono stati sottoscritti: l’Accordo di Programma per ADI nell’ambito del PAC –Piano di Azione e Coesione; il protocollo operativo per la costituzione equipe integrata sociosanitaria per le adozioni. Inoltre per regolare i rapporti instaurati tra l’Ambito di Bitonto e Palo del Colle, l’Azienda Sanitaria Locale Provinciale Ba e la Zip.h Cooperativa Sociale a r.l. per gli interventi a favore di soggetti disabili gravi senza famiglia è stato sottoscritto un “Accordo contrattuale per la gestione della Comunità socio riabilitativa nel Comune di Bitonto (art.57 del R.R. n.4/07)”. Riguardo le politiche della casa, entrambi i Comuni dell’Ambito partecipano annualmente al bando regionale di cui alla L. 431/98 “Contributo integrativo canoni di locazione”, cofinanziando i contributi regionali con risorse proprie. Le risorse programmate e rendicontate nel Piano di Zona sono relative unicamente ai costi di gestione e alle quote di cofinanziamento. Nell’ambito delle politiche attive del lavoro nel Comune di Bitonto con risorse proprie è ancora attivo il progetto Incroci sociali con l’utilizzo di borse lavoro in favore di inoccupati e a forte rischio di esclusione sociale. Con risorse dell’Ambito sono state realizzate borse lavoro e tirocini formativi nell’area della salute mentale e della tossicodipendenza. 3.2 La partecipazione a progetti con finanziamenti dell’Unione Europea o altri Enti Nell’anno 2013 gli unici progetti finanziati dall’Unione Europea sono i buoni di conciliazione area infanzia e area disabili e anziani non autosufficienti. 3.3 La promozione del Capitale sociale, il coinvolgimento delle risorse solidaristiche e fiduciarie del territorio, la partecipazione dei cittadini Un ruolo propositivo a livello comunale è svolto dalle Consulte: Consulta del Volontariato, degli Anziani, dei Giovani, attive ed attente ai bisogni delle categorie rappresentate. La nuova Amministrazione Comunale di Bitonto eletta a maggio 2012 ha investito e coinvolto attivamente i soggetti del terzo settore e i gruppi giovanili presenti sul territorio e con delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 20-3-2013 è stata istituita la Consulta dei disabili. Sempre molto attiva sul territorio dell’Ambito è la rete del Terzo Settore, Volontariato, Associazioni di Promozione sociale e altre forme associative di carattere culturale, civico, religioso, sportivo. Sul territorio sono presenti numerose strutture sociali e sociosanitarie elencate nel capitolo sulla dotazione infrastrutturale. 18 Le associazioni di volontariato sono molto attive sul territorio e operano in particolare in collaborazione con le parrocchie per interventi di prima emergenza, distribuzione viveri, pagamento bollette e per attività di recupero scolastico dei minori. Presso la Fondazione SS. Medici senza nessun costo a carico del Comune di Bitonto e dell’Ambito è attiva da anni una mensa dove vengono quotidianamente distribuiti e dispensati centinaia di pasti. 19 4. Esercizi di costruzione organizzativa e governance del Piano Sociale di Zona 4.1 Punti di forza e di debolezza del livello raggiunto nella governance territoriale L’Ambito ha scelto la forma giuridica della convenzione per l’esercizio in forma associata delle funzioni amministrative e della gestione unitaria del Sistema integrato di interventi e Servizi Sociali. La convenzione stabilisce: modalità omogenee di erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali su base di Ambito, nonché conformi alle leggi ed alle indicazioni programmatiche; la razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse a disposizione per le attività oggetto della convenzione, come definite nel Piano Sociale di Zona 2010-2013. L’Associazione così determinata garantisce che l’esercizio delle funzioni amministrative in materia sociale avvenga attraverso: la condivisione del sistema di regole, dell’organizzazione dei servizi e l’accesso degli utenti; la condivisione delle risorse economiche, professionali e strutturali; la condivisione delle procedure di gestione amministrativa e contabile, di monitoraggio e di rendicontazione. Il Coordinamento Istituzionale è l’organo di indirizzo, di direzione e di rappresentanza politico-istituzionale dei comuni dell’Ambito Territoriale. Ha il compito di definire le modalità gestionali e le forme organizzative più idonee per il funzionamento dell’Ambito, di stabilire forme e strategie di collaborazione con l’ASL, finalizzate all’integrazione sociosanitaria, con la Provincia, e con gli altri attori sociali, pubblici e privati, di coordinare l’attività di programmazione, di facilitare i processi di integrazione riguardanti gli interventi sociali, di approvare il Bilancio. Il Coordinamento Istituzionale è composto: dai Sindaci o Assessori alle Politiche Sociali, o Consigliere comunale specificamente delegato di ciascun Comune associato, che si fanno garanti, ciascuno per il proprio Ente di appartenenza, della presa d’atto dei provvedimenti adottati in seno al coordinamento istituzionale, dal Coordinatore socio-sanitario, di cui all’art. 14 della Legge Regionale 3 agosto 2006, n. 25, delegato dal Direttore Generale della AUSL Bari; da una unità tecnica con specifiche competenze del Servizio Sociale della Provincia per le attività connesse alla gestione dei servizi sovra-ambito, espressamente assegnate alle Province. Il funzionamento del Coordinamento Istituzionale è disciplinato da un Regolamento di funzionamento adottato dallo stesso Coordinamento. 20 Nell’anno 2013 sono state adottate 20 deliberazioni. L’Ambito provvede all’attuazione del Piano di Zona attraverso l’Ufficio di Piano. L’Ufficio di Piano è dotato delle risorse umane in numero adeguato a rispondere al fabbisogno di competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere efficacemente ed efficientemente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso. L’Ufficio di Piano ha le seguenti competenze e funzioni: predisporre gli atti per l'organizzazione dei servizi e per l'eventuale affidamento di essi ai sensi della Legge n. 19/2006; provvedere alle attività di gestione per l’attuazione del Piano di Zona; predisporre i Protocolli d’Intesa e gli altri atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle azioni riferibili al Piano di Zona; organizzare la raccolta delle informazioni e dei dati al fine della realizzazione del sistema di monitoraggio e valutazione; predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte del Comune Capofila, custode e affidatario del fondo complessivo dell’Ambito; formulare proposte, indicazioni e suggerimenti diretti al Coordinamento Istituzionale in tema di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, gestione ed eventuale rimodulazione delle attività previste dal Piano di Zona, acquisizione di diverse competenze o nuove figure professionali per l'espletamento dei propri compiti; curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale; relazionare periodicamente, con cadenza almeno semestrale, al Coordinamento Istituzionale sullo stato di attuazione del Piano di Zona con l'indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell'utenza; esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi. Il funzionamento dell’Ufficio di Piano è disciplinato comunque da un Regolamento di funzionamento, adottato dal Coordinamento Istituzionale, e approvato con delibera di Giunta Comunale da parte del Comune Capofila e, per presa d’atto, dalla Giunta del Comune di Palo del Colle. Il Responsabile dell'Ufficio di Piano è nominato dal Coordinamento Istituzionale ed assume la responsabilità del funzionamento dell’ufficio stesso, assolvendo, principalmente, a funzioni di direzione e coordinamento dell’ufficio. Fanno parte dell’Ufficio di Piano: 3 esperti in programmazione sociale 1 esperto contabile 1 esperto in redazione atti di gare pubbliche 1 funzionario informatico 1 funzionario informazione e comunicazione. 21 Ai fini della costituzione dell’UdP, per ciascun Ente, è stato predisposto apposito ordine di servizio per ciascun dipendente coinvolto. Nel 2013 sono state adottate 138 determinazioni dirigenziali dell’Ufficio di Piano. Nell’ambito del sito istituzionale del Comune di Bitonto è dedicata una sezione al Piano Sociale di Zona, che assicura la diffusione delle informazioni sulle attività dell’Ambito. Gli atti del Coordinamento Istituzionale e dell’Ufficio di Piano sono pubblicati in apposita sezione dell’albo pretorio online di entrambi i Comuni dell’Ambito. 22
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