Numero otto – 28 febbraio 2014 COMUNICATO STAMPA Bologna, 22 febbraio 2014 In questo numero Comunicato stampa CGBI: il Presidente CGBI si congratula con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - pag. 1 Comunicato stampa ANB: il Presidente ANB si congratula con il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti - box pag. 1 Colza: il diserbo primaverile - pagg. 2/3 Bietola: indicazioni per operazioni semina in terreni umidi - pagg. 4/5 Eventi: Convegno Terremerse S. Vito Ostellato FE - 7 marzo ore 16 - pag. 6 COMUNICATO STAMPA Bologna, 24 febbraio 2014 Il Presidente della CGBI (Confederazione Generale dei Bieticoltori Italiani) Alessandro Mincone si congratula con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per il prestigioso incarico e gli augura buon lavoro. Sono certo – prosegue Mincone - che Martina saprà affrontare gli importanti problemi dell’agricoltura, in particolare quelli inerenti il settore bieticolo-saccarifero che versa in una situazione molto complicata a rischio di chiusura entro il 2017. Nei prossimi giorni chiederemo, come filiera bieticolo – saccarifera, al nuovo Ministro un incontro per fare il punto sul settore. Il PRESIDENTE DI ANB, GANGIACOMO BONALDI, SI CONGRATULA CON IL MINISTRO GIANLUCA GALLETTI PER IL PRESTIGIOSO INCARICO E GLI AUGURA BUON LAVORO. Il Presidente dell’Associazione Nazionale Bieticoltori, Giangiacomo Bonaldi, anche a nome del Vice Presidente Guglielmo Garagnani, del Consiglio Direttivo, del Direttore Generale e di tutta la Struttura, nonché dei componenti del Collegio dei Revisori, si congratula con il Neo Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti per il prestigioso incarico e gli augura buon lavoro. “Sono certo – dichiara Bonaldi – che Galletti saprà coniugare, nella sua azione di governo, le ragioni della tutela del’ambiente con le ragioni dello sviluppo dell’economia dei territori in un contesto di sostenibilità delle azioni”. Associazione Nazionale Bieticoltori | e-mail: [email protected] | www.anb.it 1 Infestanti della colza controllate con i trattamenti primaverili I diserbi primaverili effettuati sulla coltura della colza sono in grado di controllare le principali infestanti graminacee e alcune dicotiledoni. Infestanti graminacee invernali IL DISERBO PRIMAVERILE 2014 In condizioni normali di investimento, la colza esercita un'efficace azione competitiva nei confronti delle infestanti. Questa crucifera, tuttavia, è particolarmente vulnerabile all'insidia delle malerbe nelle prime fasi vegetative e la prevalenza delle stesse può compromettere il risultato finale della coltura. Lo sviluppo incontrollato di graminacee e dicotiledoni nella fase autunnale rende critico e oneroso il successivo controllo delle malerbe, in considerazione della disponibilità limitata di soluzioni efficaci in epoca primaverile. Tecniche di diserbo della colza La tecnica di contenimento delle malerbe della colza si basa, essenzialmente, sull'impiego di prodotti a base di "metazachlor" nella fase di pre emergenza della coltura. Questi formulati possono essere impiegati anche nella fase di post emergenza precoce. L'intervento preventivo risulta, in genere, risolutivo, anche grazie all'esuberanza vegetativa della coltura nella fase primaverile. alopecurus lolium avena poa phalaris Fra le graminacee, si possono, inoltre, riscontrare ricacci di grano e di orzo. Tecniche di contenimento delle infestanti della colza nella fase primaverile In presenza di forti infestazioni di malerbe o a seguito della scarsa riuscita dell'intervento preventivo, possono rendersi necessari interventi diserbanti nella fase primaverile. Alla ripresa vegetativa, la tecnica di contenimento delle infestanti della colza è limitata a due tipologie di intervento: i trattamenti graminicidi e l'impiego di prodotti a base di "clopyralid". Associazione Nazionale Bieticoltori | e-mail: [email protected] | www.anb.it 2 Interventi graminicidi Spettro d’azione: Alopecurus, Avena, Lolium, rinascite di frumento. Principi attivi/prodotti: Propaquizafop (Agil, altri - carenza 60 gg.); Quizalofop-P-etile (Targa flo, altri - carenza 60 gg.); FluazifopP-butile (Fusilade max, altri); Cicloxydim (Stratos, Stratos ultra - carenza 100 gg.) Dosi d'impiego: mediamente fra 1 e 2 l/ha, in base alla concentrazione del principio attivo e al tipo e stadio delle infestanti; Indicazioni: preferire interventi del mattino, in assenza di polvere; intervenire su infestanti in pieno vigore vegetativo; in presenza di sorghetta da rizoma utilizzare i dosaggi più elevati; valutare l’opportunità di impiegare bagnanti; rispettare gli intervalli di sicurezza. Principali infestanti della colza controllate con i formulati a base di clopyralid camomilla cirsium romice soncus Interventi diserbanti con impiego di prodotti a base di clopyralid Dosaggio p.a./prodotti: clopyralid 72% p.a.: Lontrel 72 SG clopyralid 9,5% p.a.: Diclopyr, Cliophar 100 Spettro d’azione: il clopyralid ha un’azione specifica verso cirsium, rumex ed altre dicotiledoni perennanti; è inoltre attivo verso camomilla, anthemis, sonchus e bifora; esercita un'azione di contenimento su persicaria e solanum. Dosi d'impiego: prodotto Lontrel 72 SG 0,15-0,2 kg/ha; prodotti Diclopyr o Cliophar 100 1,1-1,5 l/ha Indicazioni: rappresenta l’unico principio attivo efficace contro alcune dicotiledoni impiegabile nella fase primaverile; i prodotti a base di clopyralid, tuttavia, non vengono normalmente utilizzati per la forte capacità competitiva della coltura a partire dalla fase di levata, per lo spetto d'azione limitato e per l’elevato costo del trattamento. Si raccomanda di rispettare le disposizioni vigenti in materia e quanto previsto dalle direttive o da eventuali specifici protocolli, anche in relazione alla possibile revisione o deroga di alcuni prodotti. Per l’impiego dei fitofarmaci, attenersi scrupolosamente alle modalità ed alle avvertenze riportate in etichetta. In ogni caso la scelta dei prodotti, delle epoche e dei dosaggi dovrà essere compatibile con le condizioni della coltura. I formulati a base di clopyralid esercitano, inoltre, un azione di contenimento sulle seguenti infestanti dicotiledoni: persicaria solanum Realizzato da Giovanni Bellettato - responsabile divulgazione tecnica ANB. Associazione Nazionale Bieticoltori | e-mail: [email protected] | www.anb.it 3 OPERAZIONI DI SEMINA NEI TERRENI CARATTERIZZATI DA ELEVATI LIVELLI DI UMIDITA’ In considerazione del protrarsi delle precipitazioni, le operazioni di imminente esecuzione debbono essere oculate e finalizzate ad assicurare le migliori condizioni di coltivazione. Operazioni di preparazione del letto di semina Le lavorazioni di affinamento del terreno in condizioni di elevata umidità possono indurre fenomeni di destrutturazione. Questa condizione produce emergenze irregolari, fallanze, difficoltà di sviluppo della radice con interferenze negative nei processi di approvvigionamento idrico. Questi concetti sono stati confermati anche sperimentalmente, nelle prove condotte nel 2013 dalla società di ricerca Beta a Passo Segni (BO). Si consiglia, pertanto, di evitare tutte le possibili cause di calpestamento del terreno, eseguendo l'eventuale ultima lavorazione di affinamento prima della semina solo se strettamente necessario e con terreno sufficientemente asciutto (Beta news n. 1 - gennaio 2014). Valutare, inoltre, l’opportunità di impiegare trattrici munite di pneumatici larghi, a bassa pressione. In linea generale si sconsigliano le operazioni di rullatura, sia prima che dopo la semina. Valutare, caso per caso, le soluzioni più razionali in riferimento alle effettive condizioni del terreno. Si raccomanda di non effettuare operazioni di semina "forzate" su terreno "bagnato" e di attendere il ripristino delle ottimali condizioni di umidità del suolo. Ciò al fine di evitare aperture del solco di semina, che costituiscono una condizione sfavorevole all'attecchimento delle plantule. Epoca di semina Tutto il mese di marzo rappresenta l'arco temporale nel quale l'epoca di semina può considerarsi assolutamente "normale". Le prossime settimane costituiscono l'epoca ottimale per l'esecuzione delle semine, garantendo le migliori condizioni per un'emergenza rapida e uniforme della coltura. Inoltre, i buoni livelli di umidità e le temperature miti rappresentano un contesto favorevole ad un rapido affrancamento delle plantule. Associazione Nazionale Bieticoltori | e-mail: [email protected] | www.anb.it 4 Concimazione azotata Qualora con i precedenti passaggi non sia stato possibile somministrare la frazione azotata, si consiglia di rinviare la medesima ad una fase successiva all’emergenza della coltura. Ciò al fine di non ritardare l’operazione di semina e per non indurre calpestamento e condizioni di destrutturazione del terreno. In riferimento ai quantitativi di azoto da distribuire, si raccomanda di valutare attentamente le effettive esigenze azotate della coltura. In linea generale, la definizione di un razionale programma di concimazione azotata prevede, preliminarmente, l’analisi delle caratteristiche chimico fisiche degli appezzamenti interessati alla coltura. In assenza di dati relativi ad analisi del terreno recenti, definire i quantitativi di azoto da somministrare, considerando i seguenti fattori: tipo di terreno e sua presumibile dotazione azotata, valori dei parametri melassigeni delle ultime annate con particolare riferimento all’azoto alfa amminico e al rapporto "azoto/polarizzazione", eventuale interramento di residui colturali o di altra sostanza organica, precessione colturale, rese, tecnica colturale con particolare riferimento alla pratica irrigua, andamento climatico. Indicativamente, i quantitativi complessivi di azoto possono variare fra 100 e 140 unità per ettaro. Nelle successive pubblicazioni verranno riportati i suggerimenti di concimazione della società di ricerca e sperimentazione Beta scarl, formulati sulla scorta di un puntuale monitoraggio della dotazione azotata dei terreni, effettuato nei singoli comprensori bieticoli. Concimazione fosfatica localizzata In considerazione dell’importanza del fosforo nelle fasi iniziali della coltura, la concimazione fosfatica localizzata è pratica consigliata anche in condizioni di buona dotazione dell’elemento. In presenza di livelli elevati di umidità del suolo, tuttavia, si suggerisce di privilegiare la necessità di escludere fenomeni di compattamento, utilizzando seminatrici alleggerite. In tali casi può essere opportuno sostituire l’apporto fosfatico localizzato tradizionale con l’impiego di prodotti fosfatici microgranulati. Tale soluzione semplifica le operazioni colturali e la movimentazione dei mezzi tecnici, riducendo i pericoli di calpestamento. Inoltre, le formulazioni microgranulate contenenti zinco, in associazione al fosforo, svolgono un ruolo di stimolo allo sviluppo iniziale della coltura, in particolare nei terreni meno fertili, freddi e sui suoli calcarei. Le tecniche di contenimento delle infestanti Nei letti di semina si registra una copiosa nascita di infestanti. Le attuali condizioni climatiche, caratterizzate da temperature diurne di 13-15° C e da elevate condizioni di umidità, hanno favorito lo sviluppo delle malerbe, in particolare veronica, stellaria, graminacee. Nell'impossibilità di eseguire diserbi prima della semina, si consiglia di associare al trattamento diserbante di pre emergenza un prodotto a base di "glifosate". Tale formulato deve essere espressamente registrato in questa fase colturale ed impiegato entro 72 ore dalla semina. In presenza di infestanti perennanti impiegare dosaggi di glifosate opportunamente maggiorati. Si raccomanda di rispettare le indicazioni riportate sull'etichetta dei formulati impiegati. Qualora l’attrezzatura irrorante assicuri un’adeguata uniformità di distribuzione, il volume d’acqua impiegato nell'esecuzione del diserbo di pre emergenza può essere convenientemente ridotto a 180-200 litri per ettaro. Si consiglia, inoltre, di evitare un carico eccessivo della botte irrorante. Per tutte le operazioni si raccomanda di rispettare quanto stabilito dalla normativa vigente e da eventuali specifici disciplinari di produzione. Redatto da Giovanni Bellettato - responsabile divulgazione tecnica ANB Associazione Nazionale Bieticoltori | e-mail: [email protected] | www.anb.it 5 Invito “PAC 2014-2020, una politica più equa per le grandi colture?” INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ PER LE NOSTRE IMPRESE Venerdì 7 marzo 2014 - ore 16.00 C O N V E G N O C O N TAV O L A R O T O N D A Sala Riunioni Ristorante Ottocento - Via Ferrara Mare, 168 - San Vito di Ostellato FE Per ragioni organizzative vi preghiamo di confermare, entro martedì 4 marzo 2014, la vostra presenza alla Segreteria Organizzativa: tel. 0545 68101 [email protected] ore 16.00 R I T R O V O E R E G I S T R A Z I O N E D E I PA R T E C I PA N T I CON APERITIVO DI BENVENUTO ore 16.30 APERTURA DEI LAVORI E PRESENTAZIONE TERREMERSE Marco Casalini, Presidente Terremerse ore 16.50 R E L A Z I O N E T E C N I C A S U L L A PAC 2 0 1 4 / 2 0 2 0 Angelo Frascarelli, Professore di Economia Agroalimentare della Facoltà di Agraria Università di Perugia ore 17.30 D O MA N D E D E L P U B B L I CO Programma ore 18.00 TAVO L A R OTO N DA Mario Guidi, Presidente Nazionale Confagricoltura Mauro Fanin, Presidente Cereal Docks Emilio Ferrari, Responsabile Acquisti Grano Duro e Semola Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. Augusto Verlicchi, Direttore Cerealproteici Terremerse M o d e r a to re : Lorenzo Andreotti, Giornalista Informatore Agrario
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