GRATIS 18+ Solo per adulti. Soft Secrets viene pubblicato sei volte all’anno dalla Discover Publisher BV, Paesi Bassi Numero 1 - 2014 Canapa per la Terra dei Fuochi AMSTERDAM CU PWIN N ER WWW.PARADISE-SEEDS.COM Atomical Haze ® In questa edizione: Guida al meglio del meglio dei terpeni ›› 15 NON ESAURITEVI PER L’ALLUNGAMENTO Coltivare in indoor offre molti vantaggi. È divertente giocare a essere Dio, dare vita alle piante e controllare la quantità di luce, cibo e acqua che ricevono. Possiamo coltivare varietà che non avrebbero alcuna possibilità di fiorire nelle brevi e miti estati del Regno Unito. ›› 26 Il disastro ecologico che sta letteralmente ammorbando parte della Campania ha tenuto banco nelle pagine di cronaca degli scorsi mesi. Migliaia e migliaia di ettari di un territorio tra i più fertili, sono da anni in ostaggio della camorra e oltraggiate con roghi dolosi di rifiuti speciali, provenienti in gran parte dalle industrie del nord, che hanno avvelenato il terreno e i suoi frutti. Ad oggi la situazione è disperata. Oltre ai danni alle coltivazioni e al bestiame – ricordate la mozzarella di bufala alla diossina? –, è la popolazione che sta pagando il conto più salato, con un'incidenza di tumori e altre malattie degenerative che poco ha a che fare con la fatalità. Eppure una soluzione ci sarebbe. Basterebbe eseguire una riconversione dell’agricoltura e sostituire per qualche anno le tipiche colture campane con la canapa. La cannabis è in grado di crescere anche in terreni contaminati da metalli pesanti e veleni chimici, in più la sua radice a fittone è in grado di andare molto in profondità assorbendo metalli inquinanti come il rame, il piombo, lo zinco e addirittura l’uranio e il cesio attraverso un processo di fitorimediazione in grado di accumulare nelle foglie le sostanze inquinanti assorbite dal terreno. A riprova di ciò, il fatto che la canapa sia stata piantata nei terreni circostanti la centrale di Centrale di Chernobyl, assieme ai girasoli: dai test è risultato che canapa e girasole erano da soli riusciti a decontaminare la zona, ripulendola di circa l’80% dei metalli nocivi presenti nel terreno. La Legge 426 del 1998 aveva inserito la “Terra dei Fuochi” tra i siti di interesse nazionale per la bonifica ma il governo grow your own style. ® pass it on! Taste the Color!! Monti, nella sua furia di tagliare, lo ha declassato a zona di interesse regionale. Sono infatti molte le associazioni di cittadini che, stanchi di aspettare dallo Stato una risposta che non arriva, si stanno mobilitando per provare a salvare la loro terra. La conversione delle colture a favore della canapa rappresenta in questo senso una soluzione sia economica che ecosostenibile. La cannabis avrebbe un effetto depurativo sui terreni e, al contempo, un discreto mercato grazie alle applicazioni tessili e di produzione della carta. Tutelando allo stesso tempo l’ambiente, la produttività di una terra che frutta 2 miliardi di euro l'anno e, soprattutto, i posti di lavoro. Negli anni 20 del secolo scorso la provincia di Caserta era la seconda per produzione di canapa. Mai come ora ci auguriamo per la Campania un ritorno al passato. 3 EDITORIALE L'Uruguay ha detto si di Giovanna Dark L'11 dicembre 2013 sarà una data ricordata nella storia: il Senato uruguayano ha votato a maggioranza la legge che permette il consumo libero di marijuana e che, contestualmente, autorizza lo Stato a produrla e distribuirla. La nuova legge stabilisce le quote massime per la coltivazione privata e le modalità della sua distribuzione attraverso la rete delle farmacie pubbliche e private, annunciando poi la formazione di una autorità di controllo ad hoc e un registro dei consumatori con le più alte garanzie sul riserbo dei dati e l’osservanza rigida delle norme che tutelano la privacy già in vigore. Il presidente José Mujica ha ribadito che l'obiettivo della riforma non è "diventare un Paese del fumo libero", ma piuttosto tentare un “esperimento al di fuori del proibizionismo, che è fallito". Proprio per sfidare le organizzazioni criminali, nell’intento evidente di affondarne il business, il prezzo pubblico della marijuana venduta legalmente nei circuiti farmaceutici sarà di un Pandora è una novità fra le varietà a fioritura automatica. Vengono mantenuti i geni automatici, ma a parte questo si tratta di un’autentica varietà indica che segue le orme dell'Afghana, della Spoetnik e della Sensi Star. dollaro al grammo, concorrenziale, quindi, rispetto al prezzo richiesto dai venditori illegali. Il Partido Colorado – la destra all'opposizione – si è opposta ed ha annunciato una raccolta di firme per indire un referendum abrogativo della legge appena votata ma, ad ogni modo, l’impatto politico e culturale della legge è di assoluto spessore. Le piante sono compatte e così anche le cime aromatiche. Pandora è una pianta di dimensioni medie, di circa 90 cm indoor e 1,20 metri di altezza outdoor. Le piante rendono una buona quantità di cime compatte di buone dimensioni, ricoperte da uno spesso strato di resina. Il rapporto calice-foglia è ideale per una veloce cura della pianta. L’effetto generale è potente e duraturo. Pandora è pronta per il raccolto nel giro di 65 giorni, con una resa notevole, che arriva fino a 100 grammi per pianta. Quello uruguayano è infatti uno schiaffo violento alle politiche proibizioniste decise dagli Stati Uniti e inoculate via endovena al resto del mondo. In primo luogo sul piano culturale, perché riconosce il diritto individuale al consumo mentre colpisce lo spaccio illegale, evidenziando così due profili antitetici che una scellerata concezione illiberale ha voluto ad ogni costo unificare. In secondo luogo, perché chiude con quella concezione del diritto all’uso del proprio Tipo: Resa: Autofiorente Indica/ Sativa 90/10. 400 /450 grammi per m2 indoor. Outdoor da 60 a 100 grammi per pianta. Ciclo di vita: dal seme al raccolto, dai 60 ai 65 giorni indoor e massimo 75 giorni outdoor. Outdoor: nelle regioni più fredde alle latitudini nord: inizia a maggio/ giugno e finisce a luglio/agosto. Nelle zone più calde, offre la possibilità di vari raccolti. Nelle zone tropicali tutto l’anno. Effetto: Duraturo, intenso, rilassante e officinale. Aroma / Gusto: dolce e speziato. THC: 15-18% Banco di semi: Paradise Seeds corpo che viene interpretata solo come una devianza sociale alla quale opporre repressione. Pandora Questa varietà potenzialmente è la miglior scelta se si vuole un raccolto precoce e nelle aree mediterranee offre vari raccolti per stagione. È quindi una pianta fondamentale nelle coltivazioni, che siano all’aperto, su un balcone o anche sul davanzale della finestra. Il 2014 potrebbe essere l'alba di una nuova era per la marijuana e dall'America Latina arrivano le prime conferme. Que viva Pepe! Que viva Uruguay! L’ENCICLOPEDIA ONLINE DELLA CANNABIS /SoftSecretsItalia @cannabisinfo_it 4 LETTERE DAI LETTORI Buongiorno, su suggerimento abbiamo sperimentato White Widow di Sensi Seeds, coltivate in dark room, il risultato è fantastico, cime compatte e con un aroma irresistibile... più o meno quanto la mia "grower" di fiducia! Complimenti per le tante informazioni essenziali per raggiungere i risultati che potete vedere nelle foto. Visto il nostro paese di origine il commento della copia della rivista ci sembrava particolarmente adeguato al momento! Saluti a tutti. LUCA&MARION Grandi Luca e Marion e grazie mille per la vostra foto. Avete scelto White Widow che è una delle varietà più famose e produttive degli ultimi decenni. Difficile rimanere sobri con quelle cime e quello sfondo… Ottima produzione, saranno oramai pronte al raccolto queste cime defogliate. Continuate così! Queste sono le ragazze che amo! Nate da semi Super Skunk, nutrite con fertilizzante alga bloom di Plagron e tanto amore! Un saluto a tutti e buona coltivazione! Paponzio Bilbao e Pris PAPONZIO BILBAO E PRIS Che bella foto, e che belle piante! Chiamarle doping non sarebbe sbagliato visto il sorriso e il sole che hanno portato in redazione. Unico dubbio: perché tutte quelle foglie accartocciate? Hai avuto un’infestazione? Attenzione lettori italiani! Volete vincere semi FEMMINIZZATI di DINAFEM? Mandateci una fotografia della vostra stanza di coltura o della vostra miglior pianta di cannabis, dove si veda chiaramente una copia di Soft Secrets. DINAFEM vi manderà una confezione da 3 semi femminizzati. Se nella fotografia dovessero figurare anche la vostra bellissima moglie o ragazza che indossano un micro bikini sexy o dell’intimo molto allettante, riceverete una confezione 2 x 3 di semi femminizzati. La fotografia del mese riceverà una confezione 3 x 3 di semi femminizzati di prima qualità! Il tutto è un omaggio di Soft Secrets Europa e DINAFEM! Mandate le vostre fotografie via e-mail a [email protected]. Fate attenzione: il materiale verrà gestito con la massima discrezione. Non pubblichiamo foto sfocate e non ci piacciono le fotografie di piante in fase vegetativa. Vogliamo vedere grosse cime e belle donne! Buona fortuna! Carissimi amici di Soft Secret, questa è la mia piccola Haze 2.0 alla decima settimana, cresciuta in una growbox di 60 cm quadrati e alta 140 cm. Ho usato terra light mix, bio grow e bio bloom di Bio Bizz. Illuminazione: Sylvania HPS da 400 w. In molti mi hanno sconsigliato di usare una lampada così potente in uno spazio limitato come il mio, ma devo dire di aver ottenuto risultati soddisfacenti e cime vigorose! Qualsiasi vostro consiglio sarà graditissimo vista l'immensa stima che nutro nei vostri confronti da quando sono venuto a conoscenza della rivista, circa 3 anni fa. Ciao belli! Sempre in gamba, sempreverdi ;) PACO Grazie mille per le foto Paco! La tua Haze 2.0 è bellissima e ben sviluppata. In quello spazio ti sconsigliavano una potenza così alta per via dell’eccessivo calore sviluppato dal bulbo. Se però sei riuscito a contenere le temperature sei stato molto in gamba! Buona fioritura! E-mail: [email protected] Ecco le mie bimbe cresciute sottoHPS 400W. Complimenti per la bellissima rivista. NICOLA Caro Nicola, grazie per le foto innanzitutto. Le tue bimbe, nude o no, ci piacciono molto. Hanno bisogno di ancora una settimana o una decina di giorni per riempirsi bene le cime perché le vediamo un poco bianche. Una cosa molto importante per la prossima volta: meno vegetativa 6 Caos: tempesta di colori che rompe l'ordine dell'arcobaleno! BUZZ Un gran caos di cime dense e ben sviluppate su piante ben curate… mi sembra abbiate fatto un ottimo lavoro… che ne dice la redazione? Complimenti! Cari amici di Soft Secrets, queste sono alcune bellezze della mia terra, la Sicilia, cresciute con tanto sole, aria di montagna e tanto amore. Rigorosamente outdoor, tutto naturale 100%: dalla mistura di terra alla concimazione organica. Grazie dei vostri saggi e preziosi consigli. Grazie per quel che fate per quelli come noi, con la bocca impastata e i sogni nella testa. Un saluto con gli occhi rossi. FOURTH GRACE Fourth Grace sei l’esempio di quello a cui potrebbe portare una legalizzazione ipotetica in Italia: grosse cime ovunque perché abbiamo un clima che premia! Grazie, grazie veramente per queste foto bellissime. E chissà mai, un giro in Sicilia a visitare le bellezze della terra, cresciute con sole, aria di montagna e amore… Buone fioriture! Ciao a tutti! Per le foto della ragazza, vi dico solo: che spettacolo! Tutta natura. Saluti K. Ciao K! Grazie mille per la foto, un gran spettacolo! La prossima volta dicci però qualcosa in più sul tuo setup ed inviaci foto di cimone belle e colanti di resina! 7 Un saluto ed un grazie alla redazione di Soft Secrets, che col vostro lavoro ci fornite un aiuto non da poco. Qui vi mostro la mia Orange Bud cresciuta outdoor, un buon aroma fruttato. Aspetto solo di assaggiarla. Ancora grazie e continuate così! FJOE T. Caro Joe, grazie per averci scritto. Che bella pianta pulita e pronta per il raccolto! Un mese o due di barattolino e vedrete la vostra Orange che sapori vi darà! Continuate così ragazzi, meglios e con two joints in the afternoon… In foto alcune piante di Roadrunner a pochi giorni dal raccolto... Cresciute con una HPS 250W. K. Ciao Mario, grazie per le foto. Quanto si sono allungate queste Roadrunner! Le cime sono piccole per via della 250 Watt che sviluppa poca energia però sappi che hai fatto un gran bel lavoro. Complimenti e continua così! 8 WORLD CANNABIS Coffeeshop tedeschi? COME BERLINO DIVENTEREBBE LA CITTÀ MIGLIORE DEL MONDO Che Berlino sia una città, come si suol dire, “avanti”, lo possono testimoniare quanti hanno avuto la fortuna di visitare quella che ancora oggi è la città del Muro. Tollerante, dinamica, aperta alle sperimentazioni, economica, con un fittissimo calendario di concerti e manifestazioni e una vivissima cultura underground. Berlino è “avanti” perché storicamente è stata costretta ad incarnare il compromesso tra realtà antitetiche o, come direbbero in tedesco, due opposte Weltanschauungen: una città che per quasi 40 anni ha vissuto divisa a metà e che, una volta riunita, è arrivata ad essere – secondo la classifica stilata dall'associazione Youthful Cities – la seconda città al mondo in cui è meglio vivere per i di Giovanna Dark giovani tra i 15 e i 30 anni. So cool! Che Berlino sia una città, come si suol dire, “avanti”, lo possono testimoniare quanti hanno avuto la fortuna di visitare quella che ancora oggi è la città del Muro. Tollerante, dinamica, aperta alle sperimentazioni, economica, con un fittissimo calendario di concerti e manifestazioni e una vivissima cultura underground. Berlino è “avanti” perché storicamente è stata costretta ad incarnare il compromesso tra realtà antitetiche o, come direbbero in tedesco, due opposte Weltanschauungen: una città che per quasi 40 anni ha vissuto divisa a metà e che, una volta riunita, è arrivata ad essere – secondo la classifica stilata dall'associazione Youthful Cities – la seconda città al mondo in cui è meglio vivere per i giovani tra i 15 e i 30 anni. So cool! Ma Berlino potrebbe tranquillamente guadagnarsi la medaglia d'oro perché, in un futuro non troppo lontano, a Kreutzberg – quartiere multiculturale per eccellenza della capitale tedesca e polo d’attrazione per alternativi e controculture d’ogni specie – potrebbe arrivare il primo coffe shop tedesco, dove acquistare e consumare liberamente cannabis e i suoi derivati. Stando a quanto hanno è già arrivato il primo stop: secondo Christine Köhler-Azara, che fa parte del Drogenbeauftragter, il corrispondente del nostro DPA, «un’eccezione legislativa per garantire l’apertura di un negozio di commercio controllato al Görlitzer Park è molto improbabile. Perché ciò avvenga, liberamente al suo interno, la Polizei non ci mette quasi mai piede o, se lo mette, si concentra sugli spacciatori. Il progetto era stato proposto qualche mese fa da Monika Herrmann, la sindaca del distretto appartenente al partito dei Verdi. Preso atto della situazione di illegalità manifesta presente nel parco – anche in Germania la cannabis è illegale, punibile fino a 5 anni di reclusione –, la sindaca ha deciso che sarebbe stato meglio veicolare il commercio secondo canoni più regolamentati, attraverso la vendita – solo ai maggiorenni, ovviamente – di sostanze controllate sia nella composizione che nella provenienza. La novità tutta tedesca, rispetto ai cugini olandesi, sarebbe la presenza di operatori specializzati all'interno del “punto vendita”, in modo da poter fornire assistenza medica e psicologica ai clienti che ne avessero necessità. Nelle idee della Herrmann, la cannabis venduta a Görlitzer Park dovrebbe essere poi coltivata a livello locale, possibilmente a chilometro zero. La terza via berlinese alla legalizzazione della cannabis è però ancora decisa- infatti, bisognerebbe cambiare la legge nazionale sugli stupefacenti» che più che suggerire la liberalizzazione è più orientata alla repressione e all'assistenza sanitaria. Secondo Monika Hermann, il punto vendita di Görlitzer Park non sarà propriamente un coffee shop sul modello di Amsterdam. L’esempio da seguire non è quello dei punti vendita olandesi, eppure quest'epigone teutonica del A KREUTZBERG POTREBBE APRIRE A BREVE UN COFFEE SHOP CON TANTO DI ASSISTENZA MEDICA, CONTROLLO QUALITÀ DELLA SOSTANZA E PRODUZIONE A KILOMETRO ZERO riportato le maggiori testate, i rappresentanti locali del quartiere FriedrichshainKreuzberg hanno deliberato lo scorso 28 novembre l'approvazione all’apertura di una rivendita autorizzata all’interno del Görlitzer Park. È bene sapere che Görlitzer Park – famoso per la gradinata “Fuck Yuppies, Hate Cops” – è un po' la Christiania di Berlino, una specie di zona franca in cui è possibile trovare con estrema facilità dell'ottima marijuana (quando si ha fortuna anche del buon Charas) a prezzi assolutamente politici. Le tariffe le fanno i simpatici africani che affollano i cespugli del parco ed è possibile fumare Görlitzer Park, scopriremo che solo nei primi 7 mesi del 2013 la polizia tedesca ha organizzato circa 60 raid, arrestando 90 persone per specifica violazione della legge anti-droga. Quello che però ci preme segnalare e, al contempo ci riempie il cuore di gioia, è che il distretto di FriedrichshainKreuzberg ha comunque deliberato a maggioranza quasi assoluta il via libera mente in forse. La strada per avviare un commercio di questo tipo è lunga e complicata: dato il particolare ordinamento federale, la discussione dovrebbe passare, prima, per l'approvazione dei Länder e poi, in un secondo momento, ottenere anche il beneplacito parlamentare. Ad oggi i diversi Länder, le macro-regioni che compongono la Germania riunificata, hanno differenti livelli di tolleranza rispetto al consumo personale – a Berlino è fissata a 15 grammi – e gli interrogativi giuridici da dissipare sono ancora molti. Dal Senato di Berlino, nei mesi scorsi, nostro Giovanardi non crede che la giurisdizione regionale possa contrastare la legge federale. Al momento infatti, l'annosa questione della depenalizzazione della marijuana non trova moltissimo supporto a livello politico. Nonostante i socialdemocratici della SPD, la sinistra e il Partito Pirata stiano reclamando una politica sulle droghe meno restrittiva, i conservatori della CDU (il partito di Angela Merkel) vogliono mantenere lo status quo e preferiscono che sia la Polizei ad occuparsi del problema. Se infatti volessimo dare uno sguardo ai dati sulla repressione del solo all’elaborazione di un progetto pilota, ideato in collaborazione con alcuni centri specialistici, che dovranno trovare la formula adatta per dare il via ad un'erogazione controllata di cannabis agli avventori del negozio. Si tratterebbe del primo esperimento di questo tipo in Germania e il progetto pilota dovrebbe essere pensato per passare il vaglio dell'Istituto Federale per le droghe di Bonn. C’è infatti un paragrafo della legge sui narcotici secondo cui il divieto di vendita per la cannabis potrebbe essere cancellato se ci fossero fondati motivi scientifici, o un preciso interesse pubblico. In queste settimane il progetto è in corso di dibattito al parlamento regionale di Berlino e, sebbene i più rimangano scettici, uno dei fattori decisivi per passare dalla teoria di Görlitzer alla pratica sarà il voto dei tedeschi alle prossime elezioni. Georg Wurth, uno dei più noti antiproibizionisti della scena berlinese ammette che «con un governo conservatore potrebbero ancora sussistere molti problemi e ci vorranno molti anni prima che si possa depenalizzare anche in Germania ma – spiega Wurth – sono comunque entusiasta della proposta di Kreutzberg e penso che la cosa si farà. È solo questione di tempo». Ce lo auguriamo davvero anche noi. +4500 ARTICLES +34 943 00 52 13 GET SEEDS IN 24/48 HOURS OPEN FROM 8:30AM TO 4:30PM (+1GMT) EVERYTHING FOR YOUR GROWSHOP E U R O P E A N W H O L E S A L E R [email protected] www.lamotadistribucion.com R E G I S T E R N O W A N D S TA R T S H O P P I N G 11 IL CANAPAIO Ritorno alla semplicità L’idea per questo articolo mi è venuta in mente mentre ero ad Amsterdam, alla Cannabis Cup di High Times. C’erano americani, spagnoli, olandesi, giapponesi, gente da tutto il mondo, molti con prodotti da mostrare. Per lo più estratti: con etere, alcol, butano… tutti, giustamente, orgogliosi dei propri prodotti e orgogliosi dei risultati ottenuti: 80% THC, 85% THC, 90%THC. Io avevo un pezzetto di charas di Malana, l'ho fatto vedere (per poi assaggiarlo) a Franco di Green House, lui l'ha annusato, l'ha mostrato a chi era vicino a lui e ha detto: «Questo è 100% felicità!». E tutti quelli che l’hanno assaggiato si sono dimenticati dei vari estratti supertecnologici e di Franco Casalone sono stati bene e contenti. resina in forma di tricomi (una grossa parte di cannabinoidi sono in circolazione nella pianta e solo un’estrazione con solvente può separare tutti i cannabinoidi). sico, non usatelo MAI). Avevo un’estrazione fatta con alcol (da charas vecchio e ormai secco), meno pura di tutte quelle presenti, ma con più sapori… preferita da tutti a quelle troppo forti. Parentesi: se il THC presente è superiore al 20%, e non c’è CBD, è possibile che qualcuno abbia dei sintomi psicotici. Se c'è abbastanza CBD l'effetto psicotico del THC viene mitigato e controllato. Si può anche separare la resina con acqua fredda e ghiaccio. In questo caso le rese saranno maggiori, ma si perderà qualcosa in aromi e profumi. Anche in questo caso due setacci faranno un lavoro migliore di uno. Ricordatevi solo che intorno alla resina, idrorepellente, si forma uno strato tensioattivo dello spessore di qualche micron e quindi le maglie dei setacci dovranno Qui siamo arrivati a parlare del CBD. Sembra che sia la scoperta del millennio. Si fanno ricerche, si studiano strain nuovi, ma spesso si rimane limitati… Ho qualche analisi. Ice di Sanadora: 9%THC e 9% CBD, coltivata indoor 14% THC e 27% CBD. Charas di Carmagnola: industriale 0,2%THC e 2% CBD fatto in pieno campo: 7% THC e 31% CBD! Charas di Malana: 15% THC e 25% CBD. Ice essere un poco più grandi (ad esempio 200 e 180 micron). Secondo me tutte le misure di Malana: 20%THC e 32% CBD. Fino a pochi anni fa nessuno credeva a questi risultati… Il charas viene fatto nel modo più semplice possibile: sfregando, con le mani nude, le infiorescenze piene di semi delle piante femmine. Senza infrastrutture, senza tecnologia, senza fronzoli. Ed è riconosciuto da tutti come il miglior prodotto estraibile. Non il più potente, non il più raffinato, non il più puro, ma il più buono. Quello che ti fa stare meglio. Quello che, dopo una sessione di assaggi di prodotti superpotenti ti rimette a posto, come se non avessi fumato nulla. Quello che è ancora “magico”. E la cannabis ama la semplicità. Ama la natura, i ritmi delle stagioni, la pioggia, la carezza del vento, il fuoco del sole, la terra senza confini per le sue radici… e ricambia per certo chi la lascia amare. Il prodotto migliore è sempre quello che non viene costretto a condizioni innaturali ma che viene amato e rispettato nelle sue esigenze. E, continuerò a ripeterlo, il migliore non è il più forte. Come non ha senso, e non è buona ne piacevole da bersi una grappa di 90 gradi, lo stesso un estratto super-raffinato e fatto con solventi riservati a chimici, non potrà mai avere la piacevolezza di gusto, la rotondità di aromi e dare la sensazione di benessere che può dare un prodotto fatto da piante vive. Anche a Malana i charsi locali preferiscono una crema “handmade” al loro stesso “ice”, magari più forte ma con meno aromi, oppure troppo forte, quindi meno piacevole per tutte le occasioni. Qui una parentesi: devo dire che l’erba che Franco aveva in concor- di partenza da utilizzarsi, facendo essiccare le piante e separando poi le infiorescenze IL PRODOTTO MIGLIORE È SEMPRE QUELLO CHE NON VIENE COSTRETTO A CONDIZIONI INNATURALI MA CHE VIENE AMATO E RISPETTATO NELLE SUE ESIGENZE so era un prodotto del genere: semplice, non troppo forte, non troppo marcata negli aromi, piacevole d’effetto e pulita, senza gusti strani. Un’erba fumabile tutto il giorno. La semplicità e la naturalezza vanno di pari passo: piena terra, piante dioiche, luce del sole, aria pulita (anche se può essere meno ricca di CO2 rispetto all’aria vicino ad un tubo di scappamento), concimi organici (o nessun concime), danno la cannabis più ricca, in tutti i sensi. E da un prodotto naturale, cerchiamo di ricavare qualcosa di speciale nel modo più semplice possibile: oltre al charas, ricavabile solo da piante vive e con una resa molto bassa rispetto al materiale dalle foglie (anche le più piccole, per favore) potremo avere un prodotto utilizzabile tal quale, o separare la resina. Il modo più semplice è con l’uso di un setaccio, con maglie fra i 120 micron (piante marocchine, piene di semi, in Marocco) e i 180 micron (White Widow coltivata indoor). Due setacci con le maglie di quello inferiore leggermente più piccole di quello posizionato sopra (ad esempio 165 e 150 micron) faranno un lavoro eccezionale. Se le piante sono sporche di terra, sabbia, o quanto altro, un setaccio posizionato sotto, con le maglie da 45 micron, lascerà passare la polvere e la sabbia, ma tratterrà praticamente tutta la intermedie dei kit di filtri per l’Ice non servono a niente, se non per soddisfare la curiosità di vedere solo resina di grandezza uniforme. Il prodotto completo, con palline di resina di tutte le misure, è molto più completo e con effetti più estesi di quelli con palline di resina con grandezze uguali. Le estrazioni a butano non mi piacciono, nemmeno quelle pulite con pompe a vuoto. Sono troppo forti, per molti ingestibili, senza sapore e senza magia. E quelle con l'etere di petrolio o altri solventi sono spesso infumabili e tossiche: l'unico solvente tollerabile senza grossi danni dal nostro organismo è l’alcol etilico (attenzione, il METILICO è tos- Un seme di Sanadora costa più di un chilo di semi di Carmagnola. E, secondo me, si deve ancora capire la grande sinergia d’effetto che provocano i terpeni e i flavonoidi: una Haze e una Kush (per citarne due che vanno per la maggiore) avranno magari una percentuale uguale o simile di cannabinoidi (ad esempio 17% THC e 1% CBD), ma saranno diversissime negli effetti. Per colpa dei terpeni? Il capire le diversità di effetti è una cosa tanto complicata. Non solo gli effetti sono diversi da strain a strain, ma saranno diversi, per lo stesso strain, da una persona all’altra, e per la stessa persona da un momento all’altro. Per questo è necessario che ognuno possa avere una buona possibilità di scelta, anche di prodotti diversi per momenti diversi. È necessario che ognuno sappia riconoscere cosa per lui/lei sia meglio in quel momento e che ognuno, 12 oltre a riconoscerla, sappia anche come prepararsi la propria medicina. anticipo di fioritura nelle regioni con problemi di tempo atmosferico). midità dell’aria (un deumidificatore x ambienti in fase di fioritura può essere E, se è una medicina, deve avere certi requisiti. Per chi voglia prodursi la propria medicina, alcuni consigli: − Scegliete uno strain adatto ai vostri problemi (vedi oltre), informatevi sugli effetti e sul profilo di cannabinoidi di ogni particolare varietà. − Utilizzate tecniche di coltivazione il più biologiche possibili: non dovete crescere delle piante con una resa alta, ma dovete creare un prodotto che sia sano e vi faccia star bene. Esente da residui di pesticidi, concimi, erbicidi. Non contaminato da muffe, insetti o altri microorganismi patogeni. Possibilmente non trattato con sostanze chimiche o radiazioni per conservarlo. − Se coltivate in pieno sole, il terreno dovrà essere sano, lontano da scarichi di ogni natura, possibilmente lontano da insediamenti industriali e da alti tassi di inquinamento atmosferico. Per prevenire patogeni crescete piante forti (le piante nate da seme sono più forti delle talee, le regolari più forti delle femminizzate, quelle adattate da generazioni all’ambiente più forti di quelle provenienti − Se siete obbligati a coltivare indoor, cercate di ricreare condizioni di più efficace di qualunque antimuffa); evitate prodotti chimici di sintesi, NON È SOLO IL THC AD AVERE EFFETTI TERAPEUTICI, SPESSO UN’ERBA RICCA DI CBD HA EFFETTI CURATIVI PIÙ MARCATI, SENZA EFFETTI COLLATERALI SPIACEVOLI da microclimi differenti); scegliete una posizione soleggiata e asciutta; lasciate alle piante tempi “naturali”di crescita e fioritura (potrete forzare un benessere per le piante nel modo più naturale possibile. Usate terriccio e fertilizzanti biologici; prevenite le infestazioni regolando il clima e l’u- FLASH PRODOTTI STIMOLATORE DI FIORITURA DYNAMIC DUO BLOOMSTIMULATOR DI ATAMI Dopo l’ormai noto Dynamic Duo Bloombastic con Rootbastic, vi presentiamo ora il nostro nuovo Stimolatore di Fioritura Dynamic Duo Bloomstimulator con Blossom Builder Liquid: una combinazione indispensabile per la fase di fioritura. Bloomstimulator contribuisce ad aumentare la produzione di zuccheri, garantendo un gusto ancora migliore al prodotto finale. Le cime saranno più grandi e più compatte, ma manterranno aroma e gusto caratteristici. Il Blossom Builder Liquid contiene un rapporto unico PK di 1-1,5 (20-32) e ha una concentrazione molto elevata di 0,25-0,5 ml per litro d’acqua. Contribuirà a incrementare le dimensioni e il peso delle vostre cime. Da utilizzarsi nelle ultime 2-4 settimane della fase di maturazione. Con l’acquisto di un litro di Bloomstimulator, avrete in omaggio 50 ml di Blossom Builder Liquid! Per maggiori informazioni: www.atami.com derivati del petrolio ed ogni additivo di dubbia provenienza. Ricordate che la canapa assorbe facilmente i metalli pesanti: evitatene la contaminazione. E ricordatevi che non è solo il THC ad avere effetti terapeutici e che spesso un’erba ricca di CBD ha effetti curativi più marcati, senza effetti collaterali spiacevoli. Il CBD, oltre ad essere un antinfiammatorio, antibiotico, ansiolitico e probabilmente antitumorale, ha la capacità di modulare e prolungare l’azione del THC, evitando i picchi di effetto e gli stati spiacevoli che a volte si possono avere con prodotti in cui si trova quasi esclusivamente THC. Gli strain ricchi di CBD non si trovano in commercio facilmente, ma, come regola generale, le “indiche” o gli incroci indica/sativa contengono livelli di CBD più alti delle sative pure. La canapa industriale è spesso alta di CBD e la nostra “Carmagnola” ha effetti curativi eccezionali. Da osservazioni empiriche, che richiedono essere confermate per ognuno dal proprio medico, posso dire che, ad esempio, un’Afghana potrà essere utile come sedativo, ipnotico, antidolorifico, antinfiammatorio, migliorativo dell’umore, antiepilettico. Le sative pure (Haze, Thai, centrafricane) e anche la famiglia delle White saranno più indicate per traumi, problemi alle terminazioni nervose, paraplegia, quadriplegia, sclerosi multipla, ma sconsigliate ad esempio per l’epilessia o come ipnotico. Alcuni ibridi indica/sativa a dominanza sativa negli effetti (come la AK47, Skunk n.1, Jack Herer) potranno avere effetti energizzanti, euforici, saranno indicati in caso di chemioterapia, deperimento organico (sono forti stimolanti dell’appetito), come neuro protettivi. Altri incroci indica/sativa a dominanza indica (ad esempio la famiglia delle Blueberry, la SuperSkunk, le Orange) saranno euforizzanti e stimolanti a dosi ridotte, ma sedativi ed ipnotici ad alte dosi, con un marcato effetto antiepilettico. Le varietà esistenti sono centinaia, e gli effetti di ognuna possono cambiare anche a seconda del tempo di maturazione raggiunta alla raccolta, dei modi di coltivazione e dei prodotti usati. La resina, se separata, deve essere mantenuta in un luogo fresco e asciutto, al buio, meglio sottovuoto. Le estrazioni con solventi possono essere mischiate con una base grassa o alcolica per facilitarne l’assorbimento da parte dell’organismo: i cannabinoidi non sono solubili in acqua e, in forma pura, possono essere assorbiti dall’organismo solo per il 20% circa. Se disciolti in alcol o in un grasso organico saranno disponibili fino all’80%. Un buon veicolo e di pronto assorbimento, con effetti rapidamente riscontrabili è l’alcol etilico, ma per alcuni o in certi modi di assunzione (come la. sublinguale), può creare problemi. Si è visto che un veicolo che non crea problemi è l’olio di oliva. L’assorbimento e l’azione sono più lenti che con l'alcol, ma l’olio di oliva è ben tollerato da tutti, di facile reperibilità ed ha un costo accettabile. Il problema dei costi di questa medicina ha interessato molti imprenditori, attirati dal, teoricamente, grosso guadagno. Se ricavata da piante coltivate in pieno campo, con tecniche agricole normali, nel rispetto di quello che deve essere un prodotto “bio”, la cannabis medicinale può veramente avere un prezzo irrisorio, lontanissimo dai guadagni spropositati che vorrebbero ricavarci le multinazionali del farmaco. Lasciamo pure alla ditta farmaceutica il compito di preparare estratti purificati, che serviranno nella pratica medica per applicazioni particolari, come l’iniettare cannabinoidi puri direttamente sopra a cellule cancerose. Ma, nella pratica di tutti i giorni, nell’uso quotidiano contro i piccoli malanni, dobbiamo poter avere accesso ad un’erba officinale che sia considerata allo stesso modo delle altre erbe. Che non sia soggetta a limitazioni o restrizioni di uso e di coltivazione. Come le altre erbe. Se ho una fila di piante di rosmarino nell’orto nessuno mi può dire nulla. Anche se ne do dei rametti agli amici per insaporirsi le vivande. Ma se vado in giro con un tir pieno di rosmarino, è giusto che abbia una bolla di accompagnamento. E ricordatevi che per ognuno la cannabis migliore, in ogni senso, è quella che ci si è autoprodotti, cresciuta in simbiosi con il suo futuro utilizzatore. Il mio migliore augurio è che possiate aver la possibilità di mantenervi in buona salute grazie a questo “dono degli Dei”. Ciao, buon 2014 NEW NEW 25€ 22€ 3 CRITICAL+ 2.0 AUTOFLOWERING NEW 20€ 3 CRITICAL CHEESE AUTOFLOWERING 25€ BLUE CHEESE AUTOFLOWERING 22€ 3 22€ 3 WHITE WIDOW AUTOFLOWERING 23€ 3 19€ 3 3 CHEESE WHITE CHEESE NEW NEW AUTOFLOWERING 25€ 3 AUTOFLOWERING 27€ 3 25€ 3 3 AUTOFLOWERING MOBY DICK ORIGINAL AMNESIA AUTOFLOWERING AUTOFLOWERING AUTOFLOWERING CRIRICAL+ DINACHEM DINAMEX NEW NEW NEW NEW NEW NEW 21€ 3 KUSH’N’CHEESE 26€ 3 ORIGINAL AMNESIA 21€ 3 DEEP CHEESE 28€ 3 CRITICAL+ HAZE 2.0 18€ 3 20€ 24€ 3 BLUE CHEESE 3 BLUE THAI 33€ MOBY DICK 3 CHEESE 25€ 3 3 OG KUSH ORIGINAL STRAWBERRY COUGH 21€ 3 25€ 23€ 3 CRITICAL JACK 25€ 3 WHITE WIDOW 14 CEPPI IN VIA DI ESTINZIONE Purple Haze La genetica Purple, in particolare la Purple Haze stessa, sono oggetto di infinite controversie nella comunità di cannabicoltori. Le basse temperature durante la fioritura hanno un ruolo importante nella comparsa della colorazione violacea, ma negli ultimi anni le varietà che producono toni violacei, blu o rossi – senza aver bisogno di un calo della temperatura – sono sempre più richieste. Nel bel mezzo di tutti questi progressi, la Purple Haze originale apparentemente si è persa, come di Kali Mist molti altri ceppi famosi degli Anni Settanta. È difficile mettere in evidenza l’origine e le caratteristiche della Purple Haze originale e alcuni sostengono che non sia mai si possano ritrovare in una piccola selezione di varietà outdoor ancora disponibile nei Paesi Bassi. Il fatto che i ceppi UN ESEMPIO DI SWEET PURPLE: I TONI VIOLACEI COMPAIONO SOLO SULLE CIME esistito un unico ceppo autenticamente selezionato che portasse quel nome, ma che il nome indica in generale il colore violaceo, a prescindere dalle origini. di Purple olandese esistenti siano molto simili fra di loro a livello di aspetto, effetto e sapore potrebbe essere spiegato proprio da questa teoria. Questa bellissima Purple Kush mostra toni violacei su tutta la pianta per creare ceppi violacei, grazie alla loro resistenza alle basse temperature. Nell’attuale abbondanza di varietà di cannabis, ci sono ceppi con solo foglie violacee, alcuni con toni violacei solo sulle cime e altri che esprimono tale colore su tutta la pianta. L’effetto violaceo inizia a esprimersi verso la fine del ciclo di fioritura, dato che le molecole che riflettono l’estremità rossa dello spettro iniziano ad accumularsi. Queste molecole, chiamate antocianine, si formano in reazione alle notti più fredde e ai giorni più corti, il che porta all’idea che le cime violacee siano il risultato delle basse temperature. Ciononostante, quando vengono Nonostante ciò, se una pianta che ha tendenza a manifestare toni violacei viene esposta a temperature più basse del normale, l’effetto violaceo s’intensificherà. Questo naturalmente avviene con le attuali varietà Purple, che spesso sono così violacee da sembrare quasi nere, mentre gambo e foglie rimangono più chiari e più verdi. La Purple Haze originale si dice abbia questa stessa tendenza. A prescindere dal fatto che le varietà violacee olandesi di oggi siano o meno le discendenti dell’originale, sembra che abbiano molto in comune con la stessa. Ciononostante, l’attenzione è stata concentrata verso ceppi più potenti che QUESTA BELLISSIMA PURPLE KUSH MOSTRA TONI VIOLACEI SU TUTTA LA PIANTA fatte crescere a partire dai semi, la colorazione violacea si verifica a vari gradi – e spesso non si verifica per nulla – a seconda della genetica di ogni pianta. Un esempio di Sweet Purple: i toni violacei compaiono solo sulle cime Altri sono molto decisi nell’affermare che questo ceppo è realmente esistito ed è diventato estremamente raro, se non estinto. Questi ultimi ritengono che la Purple Haze originale fosse un incrocio fra una skunk olandese e una haze tailandese/colombiana e che le discendenti La maggior parte dei ceppi violacei noti sono a predominanza sativa, hanno effetto cerebrale e rivitalizzante (senza dubbio per la genetica Thai così diffusa nei lignaggi Purple) e un delicato aroma di uva o giacinto. Spesso le varietà di indica afgane o indiane sono utilizzate diventano comunque violacei anche in indoor, mentre alcune di queste genetiche sono incredibili, è triste che i ceppi originali vengano dimenticati. Quando ti accingi a coltivare per la prima volta delle grosse piante di marijuana nella terra, la prima cosa importante è scavare un’ampia buca. Si fa un mucchio con la terra scavata fuori. Poi colmiamo la buca con una miscela di terriccio arricchito, a cui aggiungiamo del fertilizzante. La terra contenente più fertilizzante è il primo strato che viene rivangato nella fossa, in modo che le piante possano accedere immediatamente a un sottosuolo ben arricchito. La terra che era appena stata estratta dal fondo della fossa è solitamente di scarsa qualità (contiene troppo poco humus). Si tiene da parte questa terra, oppure la possiamo usare per coprire lo strato di terra fertilizzata generosamente. 15 GUSTO Cosa altro c'è nella canapa? GUIDA AL MEGLIO DEL MEGLIO DEI TERPENI Il profumo ed il sapore che caratterizzano un determinato strain di canapa sono dati da molecole organiche sintetizzate ad un certo punto dal metabolismo della pianta, in misura diversa da una varietà all’altra. Ogni pianta è diversa dalle altre per la sua forma: ad esempio ramificata o allungata o cespugliosa, ed è differente anche per il suo profumo e aroma. Queste caratteristiche organolettiche che presentano le infiorescenze sono molecole chiamate terpeni (o terpenoidi) e sono biomolecole sintetizzate dagli esseri viventi – in maggioranza di CBG dalle piante – dalle molteplici e diverse funzionalità. Ad esempio sono una forma di antibiotico naturale, svolgono azione antimicotica e attirano anche gli insetti impollinatori, anche se per molti di loro non è stata trovata una chiara funzione nella pianta, tanto da una erba poco saporita, o ormai esausta. Per il sapore c’è e ci sarà sempre e solo la genetica. Sicuramente nei prossimi anni i breeders ci daranno varietà ai più disparati sapori, è solo questione di combinazione di incredibili, un nome tra tutti il famoso “tea tree oil”, capace di chiudere le ferite della pelle in men che non si dica, agendo come antisettico, antimicotico e antivirale sino in profondità. Le varie azioni dei terpenoidi sono: antimicrobica, antiossidante, analgesica, antinfiammatoria, miorilassante, antidepressiva, antitumorale, ansiolitica e potrei andare avanti tre pagine se volessi elencare esaustivamente le numerosissime funzioni benefiche che ci regala la natura per mezzo degli oli essenziali. In più, possono agire come rilassanti del sistema nervoso o dei muscoli secondo differenti meccanismi d’azione. L’olio essenziale di canapa – prodotto per distillazione in corrente di vapore delle infiorescenze ricoperte di ghian- L’OLIO ESSENZIALE DI CANAPA PUÒ CONTENERE OLTRE UN CENTINAIO DI DIFFERENTI TERPENOIDI Andiamo a vedere quindi queste diverse sostanze, che elencherò secondo la loro diffusione nella canapa moderna in Europa. Il primo della lista è senza dubbio il mircene. Il mircene è contenuto in numerosi frutti e in grandi quantità nel mango. Si trova abbondantemente nella mircia, da cui prende il nome, nella citronella, nel luppolo, nella verbena e molto meno nella menta e nei gerani, in quanto è un precursore per altri terpenoidi. Ha proprietà antimicrobiche, antidepressive, antiossidanti, antitumorali, antisettiche, analgesiche, antinfiammatorie e miorilassanti. Per un utilizzatore ludico può interessare il fatto che il mircene rende più facilmente permeabile il THC nel vostro cervello: significa, in parole povere, che mangiare tre mango a stomaco vuoto, mezz’ora prima di fumare, vi provocherà quasi il doppio dello sballo. Il suo profumo è un fruttato esotico molto gradevole con toni di terra e vegetale, questo lo rende uno dei più utilizzati in profumeria. Dopo il mircene troviamo sempre spesso l’Alfa-pinene e il Beta-pinene, due forme isomeriche del pinene. Il pinene si trova in natura nei pini, nella salvia, nell’eucalipto e far pensare si tratti di sottoprodotti di scarto o metaboliti secondari. Abbondanti prove sostengono che questi componenti a bassa concentrazione contribuiscano ai cannabinoidi nell’effetto dei preparati di cannabis, aggiungendo i propri benefici terapeutici in via sinergica o mitigando gli effetti collaterali dei cannabinoidi. Quando in erboristeria comprate una boccetta di olio essenziale di limone estratto in corrente di vapore, state comprando un concentrato di tutte le molecole organiche presenti nella sua buccia (limonene in gran parte). Per analogia con la cucina, visto che siamo italiani e ce ne possiamo vantare molto, un olio essenziale è una riduzione della pianta da cui proviene. Finora non si è parlato molto di oli essenziali nella canapa e nei suoi estratti. Questa lacuna credo purtroppo sia dovuta alla scarsità di mezzi disponibili nelle mani degli interessati, almeno fino a poco tempo fa. Finalmente però sembra intravedersi una luce in fondo al tunnel. Grazie all’avvento del dabbing, in numerosi stati degli USA, sono nati veri e propri laboratori di estrazione in purezza. Quando una volta sarebbe bastato aggiungere la dicitura “solvent less” al prodotto, adesso i dispensari statunitensi richiedono le analisi certificate di tutti i loro rifornimenti. Così facendo, sempre più operatori del settore hanno dovuto munirsi di macchinari per testare i vari prodotti. I benefici di una costante analisi sulla produzione sono innumerevoli, basti pensare dal punto di vista sanitario, ma anche, tutto questo lavoro produce continuamente dati. Alla luce di questi dati non possiamo più ignorare gli oli essenziali della canapa. Non sto parlando di mettere le bucce d’arancia nel vasetto della concia e tantomeno di metterci una fettina di mela per rinvigorire casi e prima o poi uscirà anche un’erba alle rose. Nessuna aggiunta ad un prodotto già pronto è da considerarsi genuina, perciò possiamo solo aspettare che la natura ci dia un determinato profilo organolettico mediante un qualche incrocio ben riuscito. Ciò, secondo me, che può essere interessante è l'effetto terapeutico che possono avere queste sostanze in aggiunta al normale effetto della canapa. I terpenoidi estratti dalle piante e somministrati all’uomo (e, perché no, anche agli animali) hanno funzioni terapeutiche dole contenenti i terpenoidi di nostro interesse – può contenere oltre un centinaio di differenti terpenoidi e in più quantità, alcuni solo in poche tracce e altri invece possono arrivare al 30% del totale. La resina sulle cime può arrivare ad un contenuto del 25-35% di terpenoidi e questo può essere un gran vantaggio, se la si vuole consumare, ma un gran problema se si viene fermati per un controllo di polizia. I cani antidroga non fiutano il THC bensì l’odore della canapa che identificano nel beta-cariofillene epossido, un terpene. nel rosmarino. Le sue proprietà sono note da millenni: è uno dei migliori espettoranti e disinfettanti delle vie aeree superiori, inoltre agisce come broncodilatatore, dando quell’effetto di apertura polmonare tipico di numerosi strain. Nell’aromaterapia è usato come aiuto per la concentrazione e nel ripristino della lucidità mentale. Un’ulteriore funzione sembra essere uno dei maggiori aiuti al mantenimento di un alto livello di acetilcolina, molecola implicata nel trasferimento e nello stoccaggio di informazioni nel nostro cervello, contribuendo così a mitigare gli effetti del THC 16 sulla memoria a breve termine. Il profumo del pinene è quello tipico della resina di pino. Analogo al pinene troviamo il pulegone, il re degli insetticidi insieme all’azadiractina, presente nella menta, nella canfora e nel rosmarino. Le sue proprietà sono, come per il pinene, legate alla sua capacità di preservare e mantenere attiva la nostra memoria. Molte erbe con pinene contengono anche pulegone. Il suo odore è fortemente vicino alla menta e alla canfora. A seguire viene una sostanza molto interessante, il delta-3-carene, un componente della resina di pino, presente nel rosmarino, in varie parti epigee del cipresso e in buone quantità in qualche agrume, tipo l’arancio dolce. Il delta-3-carene presenta proprietà drenanti e antispasmodiche ed è un ottimo rilassante per l’intestino. Quando fumando un buon torcione del vostro raccolto vi ritrovate la bocca secca e magari vi guardate allo specchio ed avete gli occhi rossi perché improvvisamente le vostre mucose si sono seccate, sapete a chi dare la colpa. Un asmatico troverà forte un’erba con alto pinene e alto delta-3-carene allo stesso momento. Il suo profumo è vicino all’arancia, tra il dolce e il pungente, a molti piace e ad altri può risultare fastidioso. Secondo alcune fonti era utilizzato per sofisticare i prodotti relativi agli agrumi. Il Limonene, volendo parlare di terpenoidi degli agrumi, si trova nell’arancia, nel mandarino e in generale in tutti gli agrumi del genere citrus, lo si trova anche nel rosmarino, nel ginepro e nella menta. Ha proprietà antibatteriche, antimicotiche, antidepressive e antitumorali. Per il fumatore è uno degli alleati migliori, contribuendo a combattere canapa e che possiamo riscontrare nelle infiorescenze di canapa raccolte e dovutamente conciate è il cariofillene assieme ai suoi isomeri. Il cariofillene si trova nel pepe nero, nella cananga, nella fitolacca, nella melissa. Ha proprietà antinfiammatorie ed analgesiche nel trattamento delle affezio- ni del cavo orale, inoltre è un cardiotonico e regolatore della pressione arteriosa. Non sempre è bene fumare canapa in piedi, meglio sedersi ed evitare scompensi dovuti alla sua azione. Il suo profumo ricorda il pepe, le spezie, il sandalo e anche la canfora. Proprio il cariofillene epossido sembra essere la molecola riconosciuta dai cani antidroga. Dopo questo spavento dovuto ai cani possiamo tornare a noi, il seguente è il terpineolo, presente in varie tracce nell’olio essenziale di pino e nell’olio essenziale L’umulene è l’ultimo grande terpenoide che affronteremo in questo articolo, non che gli altri siano meno importanti ma, ripeto, mi servirebbero pagine e pagine per elencarli tutti con tutte le loro forme isomeriche. L’umulene ha spiccate proprietà antinfiammatorie e buone proprietà antitumorali, non è una molecola con azione psicoattiva però contribuisce fortemente al gusto della canapa. Il suo profumo è di luppolo, birra, canapa fresca. Essendo un isomero del betacariofillene quindi si trovano spesso assieme in grandi quantità nella stessa pianta. Gli altri terpeni non riportati in questo articolo sono ancora in fase di studio e, ad oggi, risulta appaiono solo in tracce. Voglio ricordare in ogni caso i seguenti: il borneolo e la sua azione sedativa e sinergica con altri terpenoidi, l’eucaliptolo con la sua azione I TERPENOIDI SI OSSIDANO MOLTO VELOCEMENTE ALL’ARIA E ALLA LUCE, QUINDI CONSERVATE ADEGUATAMENTE I VOSTRI PRODOTTI, PER NON VEDER VOLATILIZZARE IL SAPORE le sostanze cancerogene presenti nel fumo della canapa ed inoltre sembra avere una spiccata attività stimolante dell’umore. Il suo profumo è quello tipico del limone appena tagliato, oppure può sapere di arance, oppure ancora di trementina. Un altro costituente dell’olio essenziale di di arancio dolce. In profumeria è uno degli ingredienti più largamente usati. Le sue proprietà sono decisamente inusuali, in quanto potrebbe essere il principale responsabile dell’effetto “gambe segate”, o anche effetto “couch-locking”. Il suo profumo è dolce, come un bouquet di fioriture miste di limone, lime, mela e arancio. STUDIO FUMETTI NUMBSKULL. UN POSTO IN CUI SI CREA LA MAGIA. E POI HO TIRATO UN CALCIO AL CULO DI FERRO DI DR BONG. BANG… EROE MODELLO broncodilatatoria, il linalolo, il sabinene, il beta-farnesene ed infine l’alfa ed il beta-ocimene. Chissà che qualche utilizzatore terapeutico non trovi giovamento nell’utilizzare strain con diversi contenuti di terpenoidi. Un utente ludico invece troverà sapori e aromi sempre nuovi grazie al continuo incrociare operato dai breeders e soprattutto alle innu- GRAZIE AMICO. TI CHIAMO QUANDO ESCE IL NUOVO NUMERO OK! SEI UN GRANDE. SONO FELICE CHE QUALCUNO PRENDA NOTA DELLE MIE NUMEROSE AVVENTURE. ANCHE SE IL QUALCUNO E’ UN PO’ STRANO. merevoli possibilità di combinazioni offerteci dall’oltre cento diverse molecole. Questo approccio alla canapa è molto moderno, richiede macchinari per l’analisi e lo studio della composizione organolettica dei campioni prelevati. Non dubito arriveremo in un futuro nel quale avremo in casa qualcosa come un mini-gascromatografo che possa aiutare chiunque a stabilire il grado terapeutico della sua erba o del suo estratto in base al contenuto in oli essenziali. O ancora meglio avere dei cataloghi di case del seme con i profili terpenoici attesi in determinate condizioni. Perché, va ricordato, la produzione di questi principi attivi dipende, oltre che dalla genetica, anche dall’ambiente in cui viene cresciuta la pianta, dal clima, dal terreno, dall’insolazione diretta, dagli agenti atmosferici avversi presenti durante il ciclo. Anche la maniera di coltivarla, se è fuori suolo o in terra, influirà sulla composizione finale del vostro prodotto. Io che sono per lasciar fare tutto alla genetica, senza forzare la fioritura, mi riservo di andare a testare gli estratti per poter poi stabilire con la mia mano quale profilo organolettico mi riesce meglio. Negli estratti si ritrovano, più concentrati, gli stessi terpenoidi presenti nell’erba di partenza; talvolta subiscono reazioni di ciclizzazione o isomerizzazione, dovute ai metodi estrattivi (che devono essere i più delicati possibili) e alla conservazione (al riparo quindi da fonti di ossidazione come luce ed ossigeno). Concludo con un consiglio per sperimentare un poco i terpenoidi: mangiate due mango o bevete tre gocce di olio essenziale biologico (per uso alimentare) di citronella in un bicchiere d’acqua mezz’ora prima della vostra solita canna. Vedrete che rapidità e che effetto contribuirà a darvi il mircene. E non dimenticate di annusare sempre i vostri prodotti prima di consumarli, specialmente se volete fumare una cima e sentirne i buoni sapori: consiglio di romperla e di annusare a piene narici il suo profumo, che poi ritroverete più marcato nel vostro spinello, ma quest’ultimo è un trucchetto di aromaterapia. Buone fioriture a tutti e ricordatevi: i terpenoidi si ossidano molto velocemente all’aria e alla luce, quindi conservate adeguatamente i vostri prodotti, per non veder volatilizzare il sapore.. PRESTO NON SONO FORSE UNA STAR? 18 MEDICAL CANNABIS Autismo e tintura di cannabis UNA FAMIGLIA CI RACCONTA COME CURA IL FIGLIO Le sue cause sono sconosciute, ma l’autismo è una forma di disturbo dello sviluppo e porta, tramite un diminuzione della comunicazione, a perdere l’integrazione sociale. Colpisce prevalentemente i maschi, con tassi d’incidenza tra i 5 e le 50 persone ogni 10.000 abitanti e generalmente si manifesta primi dei tre anni di vita. Non acquisendo capacita verbali evolute, il soggetto tende all’isolamento sociale, finisce con il non gradire nemmeno lo sguardo altrui e a perdere il desiderio d’interagire con gli altri. Ciò porta a perdere la giocosità - importantissima per i bambini - e a vivere costruendosi una propria realtà, in una vita fatta di rituali e paure di Davide Calabria nei confronti del ben che minimo cambiamento. Una ricerca scientifica dal titolo “Comprendere le emozioni nell'altro: disfunzioni dei neuroni a specchio nei mancata attività dei neuroni a specchio a livello celebrale. Quando una persona compie un’azione o manifesta delle meccanismo di simulazione incarnata attraverso i neuroni a specchio. Tutto ciò perché la natura desidera un’umanità empatica, socievole e in sintonia. Grazie anche ai neuroni a specchio, quindi, l’umanità si evolve e l’essere umano può apprendere come ci si comporta nella società, in sostanza la civilizzazione. Chiunque abbia mai sperimentato la marijuana consumata in compagnia di qualcuno, ha sicuramente notato come la socialità aumenti in modo incredibile, insieme all’empatia. Bob Marley, che l’erba la conosceva bene, sosteneva semplicemente che consumando cannabis in gruppo e discutendo, si finisse sempre col pensarla tutti allo stesso modo. Per questo ed altri motivi si può LA CANNABIS MIGLIORA LA COMUNICAZIONE E CIÒ PUÒ ANDARE A VANTAGGIO ANCHE DI PICCOLI EPISODI AUTISTICI CHE POSSONO CAPITARE ANCHE IN ETÀ ADULTA. bambini autistici” pubblicata sulla rivista Nature Neuroscience ha evidenziato la emozioni, per esempio, attiva automaticamente, nei soggetti non autistici, un affermare che la cannabis semplifica le relazioni, anche se non è detto che ciò sia proprio dovuto a una maggiore risposta dei neuroni a specchio nel cervello, un organo colmo di recettori di cannabinoidi. La cannabis, insomma, migliora la comunicazione e ciò può andare a vantaggio anche di piccoli episodi autistici che possono capitare anche in età adulta, anche in chi non ha la sindrome fin dalla tenera età. Episodi che possono capitare in seguito ad un grande rifiuto o al fatto di aver represso qualcosa: in questi casi la marijuana può aiutare a esternare le proprie vere emozioni. La CIA, infatti, la usava come siero della verità. Vediamo ora come una famiglia italiana cura il proprio figlio, pur senza aver una ricetta medica. SSIT: Quanti anni ha vostro figlio? Che età aveva quando vi siete accorti del suo autismo? «Nostro figlio ha compiuto trentaquattro anni a marzo 2013, mentre ci siamo 19 accorti della sua sindrome autistica quando aveva tre anni». SSIT: Quali cure avete provato? Hanno funzionato? «Alla diagnosi di autismo infantile di tipo grave i medici hanno proposto come terapia l'assunzione di Serenase (un derivato dall'aloperidolo, indicato in caso di agitazione psicomotoria) in gocce. Leggendo il foglietto illustrativo del farmaco ci siamo terrorizzati per gli effetti collaterali (l’aloperidolo può causare, in modo speciale negli anziani, come succede nelle Ville Serene, sintomi simili al Parkinson, movimenti ritmici involontari della lingua, della bocca o della mandibola, irrequietezza, sonnolenza, confusione, tachicardia, turbe visive, secchezza della bocca, ipersalivazione) ai quali sarebbe potuto andare incontro anche nostro figlio. Come molti autistici, poi, nostro figlio ha sviluppato con il tempo una forte resistenza ai farmaci. Abbiamo quindi deciso di percorrere una strada diversa da quelle solitamente tracciate e, con il consiglio dello psichiatra che l’ha seguito durante tutto il percorso scolastico, dalle elementari alle medie, non abbiamo impiegato il farmaco suggerito dai medici che hanno fatto la diagnosi». SSIT: Come vi siete accorti o avete saputo dell'efficacia della cannabis per curare l'autismo? «Abbiamo visto, purtroppo, alcuni nostri amici cadere vittima dell'eroina. Alcuni di loro e altri coetanei consumavano anche la cannabis e ci riferivano del suo potere calmante. Siamo quindi andati in posti dove presumibilmente potevamo trovare informazioni per avere questa sostanza “magica” e, volendola a tutti i costi, l'abbiamo scovata. Il fatto che fosse efficace per curare l'autismo, invece, non ce la detto nessuno. Ai tempi in cui nostro figlio faceva le sedute di psicoterapia psicoanalitica, abbiamo provato a parlarne allo psichiatra. Il dottore, però, ha consigliato piuttosto a noi di fumare le canne, in modo di rilassarci e sentire meno il peso della disgrazia che c’era capitata tra capo e collo. Abbiamo allora provato a chiedere a dei ricercatori in servizio presso gli ospedali pubblici di Roma, ma non sapevano dell’uso per l’autismo, mentre conoscevano l’impiego della cannabis di sintesi per curare i bambini epilettici». fiore sarebbe l'ideale, ma non riusciamo a utilizzarla perché G. non gradisce assolutamente il sapore, difficile da mascherare nei cibi». SSIT: Quale tipo di assunzione avete trovato più vantaggiosa? «La tintura madre è efficace e semplice da dosare. Abbiamo iniziato con cinque gocce, poi dieci, quindici e per un periodo con diciotto gocce giornaliere, aggiustando il dosaggio al bisogno. Non abbiamo mai superato le quaranta gocce, se non in alcuni casi veramente rari in cui G., per reazione al forte dolore e la frustrazione, reagiva picchiando la testa contro il muro, rischiando di frantumarsela. La cura attraverso il SSIT: Quali miglioramenti avete notato nella qualità della sua e della vostra vita? «Quando siamo in strada, G. non segue più la gente da vicino e non evita più i cani sembrando terrorizzato. Quando è in coda, tiene duro, aspettando il suo turno senza dare in escandescenza. Ha perso del tutto certe posture da “cerebroleso”, non saprei come definirle altrimenti (lui ha comunque un cervello sanissimo, senza la minima macchiolina), non scambia più il giorno per la HO IMPARATO UN NUOVO TRUCCO CON I MIEI POTERI GANJANETICI. DEVO SOLO PIANTARE QUESTI SEMI DI NORTHERN LIGHTS… … E QUANDO MI CONCENTRO A SUFFICIENZA, POSSO ACCELERARE IL TEMPO IN UNA DETERMINATA AREA. COSI’… SSIT: Avete difficoltà nell'approvvigionamento? «È il problema più serio e angosciante». SSIT: Avete relazioni con qualche associazione? «Con i Pazienti Impazienti Cannabis, che finora ci hanno sempre dato una mano». ECCO, PROVA QUESTO BONG. SOFFRENDO… TALENTO NASCOSTO notte, non si graffia, non si da pugni come prima e soprattutto non da più testate al muro, tranne che in rari casi, quando sta molto male. È diventato più umano e partecipa alla vita famigliare, divenuta più vivibile per tutti noi. Dopo sette anni di cure con la tintura di cannabis possiamo finalmente dire di avere trovato la strada giusta». SINSEMILLA E’ UN BEL TRUCCO M-GIRL, MA VOGLIO SAPERE UNA COSA: DOVE NASCONDEVI QUEL BONG? 21 DINACHEM Chem Dawg: la leggenda arriva in Europa La Chem Dawg ha fatto storia sul mercato statunitense, dall’underground reale di New York ai dispensari della California, con numerosi premi e menzioni sulla rivista High Times. Dinafem lavora da tempo per offrire la parte più originale di questa genetica in Europa, che verrà presentata Ganjah Selecta in settembre, durante la Fiera Expogrow. Abbiamo già parlato, in altre occasioni, della storica dinastia Chem Dawg, sele- sapore speciale, con accenti oleosi, marsaleggianti, fruttati e molto particolari. Sono diventate famose anche per il loro effetto intenso, che si può apprezzare Daywreck Diesel, Underdawg Diesel, East Coast Sour Diesel, Sour Diesel, LA SCELTA CHE FA LA DIFFERENZA! PER L’ACCESSO ALL’AREA E-COMMERCE RICHIEDI LA PASSWORD SUL SITO WWW.GREENTOWN.IT/AREARIVENDITORI zionata da Chemdawg a partire da semi ritrovati in un’oncia di erba sinsemilla. Le piante cominciano a essere condivise e incrociate, il che porta alla comparsa di genetiche molto famose, come per esempio: Original Diesel, Headband, Giesel, OG Kush, Bubba Kush o New York City Diesel. In Spagna abbiamo Juanita la lagrimosa o Cannatonic. Bisogna sottolineare che queste piante si sono guadagnate la loro fama per il Semi di ogni genere 22 già ai primi tiri. Successivamente, quando la cannabis per uso medico e le analisi si sono fatte strada, si sono rilevate elevate quantità di CBD in molti individui di queste linee, sia in Europa, sia negli Stati Uniti, arrivando in alcuni casi a un rapporto 1:1 fra THC e CBD. Questo rapporto lo troviamo nella Sativex, che è dunque particolarmente adatta a trattare una serie di malattie. Tutte le Kush originali di questa ondata hanno gli stessi pregi, ma anche gli stessi difetti. I pregi li abbiamo già descritti: sapore dolce e caratteristico, elevata potenza ed effetto medicinale. Per quanto riguarda gli inconvenienti, si tratta di una pianta per coltivatori esperti, dato che la crescita è lenta e può essere sensibile a insetti infestanti e malattie, come anche a un’eccessiva fertilizzazione. Sebbene possa trattarsi di una sfida per i coltivatori alle prime armi, sul mercato statunitense questa pianta è stata una delle dieci più scelte e senza dubbio significa che i pregi, in questo caso, superano di gran lunga i difetti. Bisogna tenere in considerazione che il mercato statunitense della cannabis è il più maturo al mondo, in quanto si fa uso di erba da metà del secolo scorso, grazie all’arrivo di varietà da tutto il mondo, che s’incrociano e si selezionano. Negli ultimi anni, l’esperienza dei club medici- nali ha portato gli utilizzatori a scegliere in un’ampia gamma di varietà. Nello scegliere le preferite, senza dubbio la Chem Dawg occupa una posizione privilegiata in questa abbondantissima offerta di varietà che forma il mercato americano. Nonostante alcuni dettagli della storia genealogica siano ancora oscuri o addirittura surreali, è ormai evidente l’interesse suscitato da queste varietà, sia da parte degli esperti che di chi ne fa uso medico. Dopo uno studio delle fonti originarie della genealogia Chem Dawg, la banca di semi Dinafem è pronta a fare un incrocio d’élite della parte più selezionata di questa varietà super conosciuta. In questo lavoro di selezione e incroci, Dinafem ha fatto affidamento su genetiche arrivate dalla fonte originale, Chemdawg in persona, una leggenda vivente, con tutti i problemi incontrati nel portare avanti la selezione, dopo una retata nel suo appartamento, dove stava selezionando la Kush élite definitiva sotto forma di semi. Da un lato Dinafem sta utilizzando come madre la Chem Dawg originale, mentre la pianta impollinatrice è stata selezionata da un lotto di semi di Guava Chem, sempre varietà Chemdawg. Di queste varietà ci dice che il clone originale ha già una certa età, per cui mostra segni di forza che scompaiono nei successori, ma che complicano la selezione, dato che si tratta di una pianta sibarita, che bisogna curare con molte attenzioni per ottenere buoni risultati. La forza si recupera con la Guava Chem, che mantiene le caratteristiche originali, oltre a aumentare notevolmente il vigore, dato che si trova sotto forma di semi. Esaminando l’albero genealogico della Guava Chem, vediamo che Chemdawg ha concentrato il lavoro di selezione di questa varietà utilizzando esemplari il più simili possibile alla Chem Dawg. In questo modo si fanno varie riproduzioni e incroci fra queste piante parenti, con presenza di altre varietà, ma selezionando nella discendenza le più simili alla Chem Dawg e incrociando nuovamente quelle selezionate con l’originale. Il desiderio era quello di riuscire a riprodurre sotto forma di semi la famosa genetica Chem Dawg, per dare nuova forza alla leggenda, tenuta in vita solo sotto forma di clone per troppi anni. Il risultato è una varietà estremamente omogenea, molto più vigorosa rispetto all’antica talea originale, sebbene conservi una certa debolezza, per tutta l’endogamia con cui si è sviluppato il processo. Attualmente Dinafem sta conducendo i primi test d’incrocio fra la Chem Dawg originale e varie Guava Chem, selezionate per le somiglianze parti- colari con la varietà originale. Proprio la stessa filosofia di selezione seguita con la Guava Chem. In questo modo vogliono lanciare sul mercato una varietà il più simile possibile allo standard della leggenda Chem Dawg. A Soft Secrets abbiamo avuto la fortuna di provare le prime selezioni, in occasione di una visita recente che abbiamo fatto a uno dei suoi centri di selezione. Senza dubbio sono sulla strada giusta. Le prime prove mostrano una discendenza omogenea, che mantiene le caratteristiche che hanno reso leggendaria la Chem Dawg originale, fra cui si distinguono il sapore oleoso, in cui si miscelano benzina e frutta, con una predominanza di petrolio agrumato. A questo si aggiunge l’elevata potenza, con un effetto intenso su tutti i sensi. L’aspetto medicinale s’intuisce all’assaggio, sebbene dipenda ancora molto dagli incroci definitivi e dalle rispettive analisi per la conferma finale. Questa varietà sarà presentata in occasione della Fiera Expogrow di Irún, dove i presenti avranno il privilegio di acquistare i primi esemplari commerciali di Dinachem, una genetica che, dopo aver fatto storia sul mercato statunitense, arriva in Europa per fissare un nuovo standard di qualità. 23 EURO CANNABIS Elezioni europee: candidati in erba Nel suo intrigante testo ed ancora più ottimista titolo, “Accelerando l'inevitabile”, il giornalista olandese Derrick Bergman ha riportato un sagace commento dello scrittore statunitense Doug Fine sui raid contro i growshop della Repubblica Ceca. A quasi una settimana dall'inizio della Cannafest, i growshop cechi sono stati sottoposti ad un'imponente azione di polizia con l'argomentazione, già tentata in Italia, di favorire quello che nel tipico gergo della psichiatria sovietica viene definita narcomania, ovvero la dipendenza da sostanze stupefacenti. Un blitz avvenuto alla vigilia della più grande fiera della canapa dell'Europa orientale, in un Paese il cui ritorno alla democrazia è stato guidato per per molti anni dal grande drammaturgo Vaclav Havel che, oltre ad essere amico della canapa, aveva fatto coincidere la tournèe dei Rolling Stones con la partenza dei panzer sovietici. Per non parlare della posizione ufficiale del governo estremamente critica nei confronti della guerra alle droghe: non è un caso che la Cechia, nonostante questi episodi, sia di Enrico Fletzer uno dei paesi più liberali dell'ex blocco orientale. Secondo l'autore di Too High To Fail, recensito nello scorso numero, le operazioni di polizia contro i canapai non sono altro che un esempio da manuale di “combattenti della guerra alle droghe che stanno minando il porto poco prima di ritirarsi”. In altre parole queste non sarebbero altro che le ultime e disperate azioni di politici e di tutori della legge coscienti di aver perso la guerra ma che stanno comunque cercando di causare più ritardi e problemi possibili. Nel frattempo, nel corso di questa ritirata, si continua ad uccidere in nome di una guerra persa in partenza. E quindi, nonostante l'ottimismo, è anche vero che quando una guerra non è ancora finita ci sono sempre tanti rischi per la propria vita e per la propria libertà. È questo il momento più critico, in cui molti stanno rinchiusi in casa ad aspettare che qualcosa succeda invece di impegnarsi per i propri diritti. Salvo poi uscire per le strade e, a babbo morto, a gridare “Libertà!”. Per accelerare l'inevitabile fine del mondo proibizionista occorre muovere l'opinione pubblica ma anche tante teste. È proprio quello che cerca di fare Encod in una Europa sempre più centrale nella costituzione dei movimenti antiproibizionisti e sempre più importante anche per la vicinanza fisica di Bruxelles e Strasburgo alle politiche più avanzate ma anche contraddittorie del Nordeuropa: passando dai coffeeshop dei Paesi bassi, fino al fenomeno emergente dei cannabis social club del Belgio, che hanno recentemente passato il confine linguistico penetrando anche nella parte francofona con l'apertura di un cannabis social club anche a Liegi. È un contesto di grandi attese per i movimenti antiproibizionisti che hanno animato lo scenario politico europeo. Un contesto a cui dovrebbero rifarsi anche gli 80 milioni di persone che consumano o che hanno consumato canapa nella loro vita, per fronteggaire le immancabili trappole e i terreni minati che le truppe proibizioniste stanno lasciandosi dietro, con la dovuta conta dei morti e dei feriti. Anche per queste ragioni Encod, la coalizione per politiche giuste ed efficaci sulle droghe, ha lanciato un incontro nell'ala Altiero Spinelli del Parlamento europeo per procedere dal basso “verso politiche più giuste e più sane sulle droghe” e per individuare come partner SEDE CENTRALE DELLA GANGIA. CAVOLI! GUARDA TUTTA QUESTA POSTA DEI FAN. della campagna “Libertà di coltivare” i futuri candidati della Unione europea. L'obiettivo è democratizzare e modernizzare le politiche sulle droghe nel nostro subcontinente, con il coinvolgimento delle tante organizzazioni della società civile che vogliono seguire il vento dell'Ovest. Il dibattito, accompagnato da una visita al cannabis social club di Anversa, ha visto la partecipazione di una quarantina di attivisti provenienti da tutta Europa in rappresentanza di oltre 80 milioni di consumatori di cannabis, con una proposta che ricalca in parte il rapporto Catania del 2005 i cui dieci punti sono purtroppo rimasti lettera morta,così come la priorità della protezione della vita e della salute (standard minimi, riduzione del danno, informazione, coinvolgimento, sperimentazione, tutela sanitaria dei detenuti, ricerca, proporzionalità, studi sugli effetti del proibizionismo ecc...). Queste raccomandazioni hanno quasi dieci anni. Nessuna è stata applicata. Una volta eletti al Parlamento Europeo i candidati si impegnano a ricordare alle autorità dell'Unione Europea il loro fallimento nella applicazione E’ INCREDIBILE COSA RICEVO: PEZZETTINI D’ERBA, SKIN, PIPE, BONG, INTIMO E FOTO DI RAGAZZE NUDE. BUONO A SAPERSI CHE SONO APPREZZATO. HMMM, COSA E’ QUESTO? CHE BOTTA! E’ MEGLIO CHE LA ESAMINI BENE. di quello che il Parlamento europeo ha raccomandato quasi dieci anni fa. Nel frattempo Encod propone una disanima della situazione riguardante la canapa nei vari paesi con un questionario rivolto agli attivisti: Che cosa dice la legge sul consumo e possesso di cannabis? Che cosa dice la legge sul consumo e possesso di altre droghe illegali? Esistono dei cannabis social club in attività? Se sì, quanti approssimativamente? Esistono delle stanze del consumo per persone che usano oppiacei ed altre droghe pesanti? Che cosa sono i partiti politici principali (che hanno dei candidati per le Elezioni Europee)? Qual'é la posizione di questi partiti su: riduzione del danno, approccio basato sulla salute sulle droghe-decriminalizzazione della cannabis e/o di altre droghe? Quali sono le minacce più importanti per i consumatori di droghe sul fronte politico e legale? Qual è lo sviluppo più promettente o positivo che riguarda la politica sulle droghe? Per dare il vostro contributo, cliccate sul sito www.encod.org RISCHI DELLA PROFESSIONE. 24 1 Hemporium Cose di Canapa, Vicenza 8 8 1 S.S. 11 Padana Sup. Verso Verona, 283 36100 Vicenza presso Multicenter [email protected] dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.30 sabato dalle 11 alle 19 cell. 339 61 02 455 cell. 339 27 99 178 5 2 Mysticanza, Perugia “Mescolanza di particolary varietà di ynsalata verde.” (Zingarelly) 6 Mysticanza, il primo Head and Growshop dell’Umbria da oltre 10 anni con voi, per un mondo più verde!! Grazie a Tutti 6 9 v. San Francesco, 7 06123 Perugia -Italytel/sms +39-338-8819198 shop +39-075-3747740 [email protected] 2 MAR-SAB dalle 11:30 alle 14:00 dalle 15:00 alle 19:30 DOM-LUN chiuso 3 Growerline, Pomezia Amsterdam Shop di Pomezia cambia look! Nuova sede: Viale Alessandro Manzoni 33 Pomezia (RM) 00040 Orario: Aperto dal Lunedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30 Si effettua anche vendita on-line di materiale per il giardinaggio indoor e outdoor dal nostro sito aggiornato www.growerline.com e di semi di canapa da collezione su www.seedsline.com Servizio di assistenza clienti su Skype oppure via mail agli indirizzi [email protected] o [email protected] Tel. 0691801148 - 3403824505 4 Orto Biologico Shop, Cagliari Specializzato nella coltivazione biologica e biodinamica Orto Biologico nasce dall'amore verso la natura. Da circa dieci anni sperimentiamo una serie di terricci professionali pronti all'uso, specifici per tutte le fasi della pianta, questo è il nostro punto forte. La nostra esperienza è a vostra disposizione per aiutarvi a risolvere qualsiasi problema!! 3 4 Ci trovate a Cagliari in via Tigellio 60 – Tel/fax 070/653170 Email: [email protected] Website: http://www.scirarindi.org/scirarindi/?q=node/2877 Hemp-orio, Cordenons Nel marzo 2002 a Cordenons in via Martiri della Libertà 21 (PN), viene avviato il primo growshop del Friuliveneziagiulia. Il suo obbiettivo principale è fornire affidabilità e seguire con professionalità il cliente. Merito va allo staff e alla clientela affezionata, se dal 2004 l'Hemp-orio ha conseguito successo sul piano interregionale, fornendo una vasta gamma di articoli per fumatori, nutrimenti per terra, idroponia e cocco, lampade per crescita/fioritura, sistemi per idroponica e aeroponica, oggettistica e tanto altro. Via Martiri della Libertà 21, Cordenons (PN). Aperto dal martedì al sabato dalle 11:00 alle 19:00. Tel: 338-766 03 00 6 5 Foglie d'erba, Bologna Growshop Via Brugnoli 17/E 40122 Bologna Tel. 051 523668 Headshop Via de Marchi 29/A 40123 Bologna Tel. 051 4847574 Rimini Viale Tripoli 150 www.fogliederba.net - www.fogliederba.it 25 12 Legalized Via Carrozieri a Monteoliveto, 5 80132 NAPOLI Lunedì - Sabato 10.00 - 13.30 15.30 - 20.30 www.legalized.it [email protected] twitter @infolegalized NON VENDERE CIÒ CHE COLTIVI 11 Growshop Area 51, Ostia, Roma Dopo anni di esperienza e dalla nostra grande passione nella coltivazione biologica, vista la continua richiesta e la difficoltà di trovare prodotti “veramente biologici” nasce la voglia di crearci un nostro orticello e nasce così la nostra attività, basata nel reperire, testare ed approvare per voi le ultime novità del mercato italiano ed estero nel campo della coltivazione indoor e outdoor. Da noi troverai esperienza, cortesia e tanta disponibilità. Ti aspettiamo in via Corrado del greco 32 – 00121 ostia – roma – aperti dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.30 tel 06 56338761 o al sito http://www.growshoparea51.com 10 Naturalstore San Benedetto del Tronto Comune di Roma 10 11 Via Cherubini 6 San Benedetto del Tronto (AP) 63074 - ITALIA [email protected] tel. 0735 650 968 cell. 366 713 3388 www.naturalstore.it ORARIO: 11:00 - 12:30 / 16:00 - 20:00 domenica e martedi chiuso Organic Farm growshop a Pisa Vasto assortimento di prodotti per colture biologiche e allestimento miniserre indoor 9 Kit completi per growbow- Semina e propagazione- Fertilizzanti e addittiviTerricci e substrati- Ormoni naturali- Vasi e contenitori- Controllo del PH.EC- Kit illuminazione miniserre- Antiparassitari e Antimuffe- Growbox- Controllo climatico miniserre- All seeds www.organic-farm.it [email protected] Via Rainaldo 52, Pisa Tel + 39 050 3820399 / 366 341 52 42 Orario: Lunedì 15.30- 19.30 Ma- Sa 10.00- 13.00 15.30- 19.30 12 8 Chacruna Head&Growshop NUOVA APERTURA A BOLZANO! NUOVO SITO E-COMMERCE www.chacruna.it Chacruna BOLZANO Via Cavour, 3B BOLZANO (BZ) Tel: +39 0471 975 106 Email: [email protected] ORARI APERTURA NEGOZIO: 10.00 – 12.30 14.30 – 18.30 Domenica e Lunedì MATTINA: CHIUSO Chacruna TRENTO Corso 3 Novembre 72/2 presso “Galleria Al Corso” TRENTO (TN) Tel: +39 0461 922 896 ORARI APERTURA NEGOZIO: 9.30 – 12.00 15.30 -19.00 Domenica e Lunedì MATTINA: CHIUSO 7 Skunkatania, Catania 7 Skunkatania, Ortigia Via Vittorio Emanuele II 229 Via Roma 92 Catania Sicilia Italia Siracusa Sicilia Italia CAP: 95124 CAP: 96100 Tel: 095-8264856 Catania Tel: 0931-1995625 Siracusa Orari di apertura 10-13 / 16-20. Chiuso la Domenica www.skunkatania.it Tel: 340- 8703024 26 COLTIVA CON LITTLE LEBOWSKI Non esauritevi per l’allungamento Coltivare in indoor offre molti vantaggi. È divertente giocare a essere Dio, dare vita alle piante e controllare la quantità di luce, cibo e acqua che ricevono. Possiamo coltivare varietà che non avrebbero alcuna possibilità di fiorire nelle brevi e miti estati del Regno Unito. Oltre a ciò, è bello avere un hobby che non sia navigare in internet alla ricerca di un porno. Ciononostante ha anche qualche inconveniente: caldo, rumore, odori, bollette dell’elettricità e… uno dei maggiori… lo spazio. Non c’è peggior sensazione se non passare le piante in fioritura e vedere come crescono, crescono e ancora crescono. È un fatto naturale e quasi completamente inevitabile, ma si possono fare alcune cose per combattere Little Lebowski il tanto temuto allungamento… rà lo spazio disponibile sotto le fonti luminose, il che può causare problemi se la luce brucia le punte della pianta, con ulteriore riduzione del raccolto. I rami bassi riceveranno luce meno intensa perché si dovranno alzare le fonti di luce e, di conseguenza, le piante produrranno meno cime. Ma non ci sono solo cattive notizie! Come tutti sappiamo, prevenire è meglio che curare, ma a chi ha già problemi di piante che si allungano… e credo siate in molti, soprattutto se lavorate con meno fonti di luce a causa del caldo estivo, conviene dare un’occhiata all’articolo su potatura e super cropping uscito in edizioni precedenti di Soft Secrets, così da trovare una soluzione a questa situazione e ottenere una produzione decente. Far crescere una pianticella sul davanzale della finestra può portare a un po’ di allungamento. Prima di tutto, assicuratevi che le vostre piante siano dense e frondose, il che implica due cose: tenere una distanza internodale ridotta e favorire la crescita laterale. La distanza internodale suona come un concetto complicato, ma in realtà non è altro che la distanza fra i rami (nodi) della pianta. Soprattutto la distanza verticale fra i vari nodi da cui nascono le foglie e i rami che germogliano dal gambo principale della pianta. Quanto maggiore è la distanza internodale della pianta, più sembrerà sgraziata e spilungona. Le piante spilungone e sgraziate non vanno bene perché saranno poco sviluppate e meno in grado di sopportare la quantità desiderata di cime. Spesso avranno bisogno di maggiori sostegni del normale e si correrà sempre il rischio di perdere cime a causa dei rami rotti… un’esperienza davvero devastante! Ovviamente, una pianta che si allunga ridur- Potare le piante in crescita e all’inizio della fioritura influirà sul flusso di auxine nella pianta. Le auxine sono gli ormoni principalmente responsabili di coordinare la crescita della pianta. Ridistribuire gli ormoni naturali della crescita dal gambo principale verso i rami laterali è una buona tecnica per rallentare la crescita in altezza e obbligare la pianta a ramificarsi. Per prevenire un eccessivo allungamento dall’inizio, dobbiamo sapere da cosa è provocato. Lasciando da parte i fattori genetici – alcune varietà sono spilungone per natura – le due cause principali sono luce e temperatura. Sorpresa! La soluzione per ottenere il meglio dalle vostre pianta è avere un buon ambiente! Questi consigli sono mirati all’applicazione sin dal primo giorno di coltivazione, non solo nel periodo che molti coltivatori conoscono come “allungamento”, ossia quando il fotoperiodo delle piante passa da 18 a 12 ore di luce al giorno. Ci sono tecniche specifiche da applicare in questa fase e le vedremo più avanti. La temperatura, probabilmente, è il miglior punto d’inizio. Anche se i vostri livelli di luce sono ottimizzati al cento per cento, si rischia comunque che le piante si allunghino troppo, se le temperature non sono sotto controllo. Cercate di mantenere la temperatura dell’area di coltura fra i 23°C e i 28°C. Il primo passo, se non l’avete ancora fatto, è investire in un termometro/igro- metro con valori massimi e minimi. Serve per registrare la temperatura massima e minima raggiunte nell’area di coltura ed è molto importante, in quanto un fattore fondamentale nella distanza internodale è la differenza fra la temperatura notturna e diurna. In altri termini, minore è l’escursione termica fra notte e giorno, minore sarà l’allungamento delle piante. Parlando in toni un po’ più professionali, la tecnica di manipolare le temperature notturne e diurne per controllare la crescita delle piante è nota in orticoltura commerciale come DIF (DIF deriva da differenza). Quando la temperatura diurna è più elevata di quella di notte, si chiama DIF positiva. Quanto è maggiore la DIF positiva, maggiore sarà la distanza internodale. Quando la temperatura notturna è più elevata di quella diurna, si parla di DIF negativa. Quanto è maggiore la DIF negativa, minore sarà la distanza internodale. L’applicazione di una DIF negativa può inibire completamente la crescita. Un coltivatore commerciale può farlo per ottenere determinati raccolti, in modo tale che tutte le varietà siano pronte per il raccolto nello stesso momento. La tecnica DIF può essere facilmente applicata all’area di coltura moderando le temperature diurne e notturne. Se si mantiene una lieve DIF positiva di pochi gradi, le piante continueranno a crescere al ritmo desiderato, con uno spazio internodale ridotto. Se per qualsiasi motivo volete frenare leggermente la crescita delle vostre piante (magari state aspettando che si liberi spazio Un termometro con temperatura massima e minima è fondamentale per con- Potete ottenere l’effetto “impulso della mattina fredda” utilizzando un estrattore regolato mediante termostato, in un’area piccola, o con aria condizionata in un’area più grande. Si non vi trovate con le procedure tecniche e volete semplicemente che le vostre piante crescano a un ritmo decente, preoccupatevi soltanto di evitare che le temperature notturne scendano troppo rispetto a quelle diurne e tutto andrà bene. La fase seguente riguarda l’illuminazione. Assicuratevi di avere sufficiente intensità luminosa per la vostra area o le vostre piante si allungheranno in cerca di luce e cresceranno con una distanza internodale consistente. Come abbiamo visto in precedenza, dovrete alzare le fonti di luce perché ci sia abbastanza spazio per le piante più alte e il risultato sarà la perdita di spazio estremamente prezioso che avreste potuto riempire di cime. In un mondo (o area di coltura) ideale, la pianta raggiungerà il potenziale ottimale di fioritura se tutti i punti in cui nascono le cime sono colpiti da luce della stessa intensità. La pianta sarà illuminata omogeneamente e produrrà cime dense dalla punta alla base. Un buon esempio di questo sono le piante che crescono outdoor, con molto spazio a disposizione attorno a sé. Questo accade perché la luce del sole riesce a penetrare in profondità nelle foglie della pianta e tutte le cime ricevono la stessa intensità luminosa. Cercate “Jorge Cervantes” su YouTube e vedrete molti esempi validi. Con l’illuminazione artificiale, l’intensità della luce diminuisce esponenzialmente con la distanza. Non entreremo nei dettagli matematici in questo caso – lo faremo in un altro articolo sulla legge del quadrato inverso – perché è sufficiente dire che è sorprendente sapere quanta intensità perde una lampadina da 600 watt a una distanza di soli 30 centimetri. Per questo motivo, quando si coltiva indoor, le cime nella parte inferiore della pianta sono piccole e poco dense. La luce artificiale non riesce a penetrare nelle foglie e a sviluppare queste zone difficili da raggiungere. trollare le temperature notturna e diurna nell’area di fioritura) e decidete di mantenere una DIF negativa (ossia tenere la temperatura notturna più elevata di quella diurna), tenete in considerazione che l’umidità può aumentare notevolmente quando le luci sono spente e dovete assicurarvi che l’area sia sufficientemente arieggiata per prevenire la comparsa di muffe. Una tecnica che è possibile utilizzare è “l’impulso della mattina fredda”. Si abbassa la temperatura dell’area di qualche grado nelle prime due-tre ore di luce e poi la si lascia aumentare fino ad arrivare a una DIF positiva. Si dice che abbia un effetto simile al mantenimento di una DIF negativa, ma riduce il rischio che l’umidità salga alle stelle. In generale, i coltivatori britannici ed europei tendono a utilizzare una sola fonte di luce APS da 600 watt per ogni 1-1,2 metro quadrato di spazio di coltura, il che è senza dubbio una buona scelta, ma è possibile che si debba lavorare con piante che si allungano sotto questa quantità di watt. Dovete assicurarvi che l’intensità della luce sia il più alta possibile, abbassando la fonte di luce fino ad avvicinarla alle punte della pianta, senza però che si brucino. Ci sono vari tipi di riflettori in commercio che aiutano a dissipare il calore generato dalla lampadina. Per citarne un paio: i riflettori a ombrello parabolico o gli Adjust-A-Wing. Anche i riflettori raffreddati ad aria sono una buona scelta. Assicuratevi però di seguire la manutenzione del vetro e dell’alluminio dei riflettori, tenendoli puliti per l'intero ciclo di 27 Investite nell’acquisto di una luce di propagazione come la T5 o PL. Queste fonti fluorescenti a basso prezzo, di pochi watt e dall’elevata potenza, possono essere collocate direttamente sopra al propagatore ed emettono la luce bianca e fredda di cui hanno bisogno le piante per uno sviluppo forte. limento prematuro. Per questo la maggior parte dei produttori di nutrienti consiglia di concimare con fertilizzanti di crescita fino alla terza settimana di fioritura. Durante la fase vegetativa utilizzate una fonte fluorescente compatta blu oppure, ancora meglio, una fonte HM (alogenuri metallici). Entrambe le fonti producono luce nello spettro bianco-blu, il che stimola la crescita vegetativa e la frondosità che scoraggia la crescita verticale e mantiene ridotta la distanza internodale. Mantenere l’illuminazione con alogenuri metallici della fase vegetativa durante le prime due settimane di fioritura aiuta a fare in modo che la distanza internodale si mantenga ridotta. Infatti, può rivelarsi un errore passare immediatamente a una fonte al sodio all’inizio della fioritura, poiché i colori infrarosso e rosso lontano che più in là stimoleranno la crescita delle cime possono stimolare l’allungamento se utilizzati troppo presto. Vediamo infine cosa si può fare per ridurre l’allungamento quando si passa in fioritura, ossia quando il fotoperiodo passa da 18 a 12 ore di luce. Quando cambia il fotoperiodo, ci Un buon consiglio da non dimenticare è che la pianificazione è tutto. Calcolate che ci sarà allungamento, che la dimensione delle vostre piante probabilmente sarà doppia L’illuminazione con alogenuri metallici le prime due settimane di fioritura riduce l’allungamento. coltivazione. La polvere riduce notevolmente l’intensità della luce. Il vetro sporco può ridurre i livelli di luce addirittura del 20%. Non c’è un’altezza ottimale per la fonte di luce che usate. Tutto dipende dai fattori ambientali, dalla strumentazione utilizzata e anche dalla varietà, dato che alcune varietà tollerano meglio il calore rispetto ad altre. Ad ogni modo, in linea di massima per una fonte da 600 watt, cominciate con una distanza di 90-100 centimetri dalla lampadina nel caso di piante giovani e riducete la distanza fino ad arrivare a 45 centimetri, man mano che le piante maturano. Una prova è mettere la mano a livello del canopo della pianta per sentire il caldo prodotto dalla fonte di luce: se brucia la mano, brucerà anche le piante! Non mettete troppe piante nell’area di coltura. Il sovraffollamento può essere un fattore chiave nel provocare l’allungamento delle piante. Man mano che le piante crescono, le foglie cominceranno a tappare quelle circostanti e la luce non riuscirà a passare. Alla fine, la parte bassa della pianta vivrà all’ombra. Si ritiene che l’ombra cambi la qualità della luce, ossia che la luce sotto il canopo sia più ricca d’infrarossi vicini e rossi lontani, il che favorisce l’allungamento della pianta. Perché il concetto sia chiaro, le piante non solo lottano per avere luce e si allungano verso la luce, ma il tipo di luce che ricevono nelle zone ombreggiate favorisce ulteriormente l’allungamento. Pianificate lo spazio prima di cominciare, non riempite l’area di coltura con troppe piante. L’intensità non è l’unico fattore da tenere in considerazione quando si pensa all’illuminazione. L’utilizzo di tipi diversi d’illuminazione nelle varie fasi di crescita contribuisce a ridurre l’allungamento delle piante. Quando studiate il sistema di propagazione, non cadete nella tentazione di far crescere le pianticelle più piccole o le talee sul davanzale della finestra. Se la finestra è illuminata direttamente dal sole, le pianticelle cuoceranno e seccheranno. Se la finestra non è illuminata direttamente dal sole, le pianticelle si allungheranno in cerca della fonte di luce. Distanza internodale ridotta e un canopo ben allineato. Perfetto! si può aspettare due settimane di crescita verticale molto vigorosa, questo è inevitabile. Poiché le piante hanno bisogno di azoto per crescere vigorosamente, si potrebbe pensare che passando immediatamente a fertilizzanti di fioritura la crescita verticale s’interromperebbe. Purtroppo non è così. La pianta ha bisogno di azoto durante la fase iniziale della fioritura e se ne limitiamo la disponibilità, otterremo soltanto un ingial- quando passerete a un fotoperiodo 12/12 e potrete quindi pianificare lo spazio. Tenete in considerazione l’altezza massima a cui potete posizionare le luci e pianificate a partire da questo dato. Per esempio, se l’altezza massima che possono raggiungere le piante è un metro, mettetele a fiorire prima che arrivino a 50 centimetri. Buona coltivazione! 28 MEDICAL CANNABIS QUANDO LA CANAPA CURA LA SCHIZOFRENIA E COSA È MEGLIO EVITARE Uno psicofarmaco naturale di Davide Calabria Sembra sempre più di vivere in un mondo schizofrenico e ciò è causato, probabilmente, proprio dalla mancanza di canapa nei vari cicli della vita. D’altro canto, crescendo nella repressiva società romanocattolica, avere delle psicosi o l’essere un po’ schizofrenici diventa un fattore umano del tutto naturale e in queste piccole cose la cannabis può essere molto utile. In caso di una storia personale o famigliare di psicosi il consumo va però evitato, se non sotto controllo medico. I sintomi psicotici – secondo una ricerca condotta nel 1999 dai professori Leweke, Giuffrida e Piomelli dell’Università di Colonia e pubblicata su Clinical Neuroscience – sono caratterizzati da una produzione abnorme di alcuni endocannabinoidi (Anandamide e Palmitoiletanolamide) per il cervello e da una bassa pro- Come spiega bene un anziano contadino marocchino nel film documentario disponibile su internet, Hashisch Ein Dorf auf Drogen (ovvero, Hashisch, Un villaggio sulle droghe), disponibile anche con sottotitoli in italiano: « … il gusto della cannabis è differente in ogni fiore, dolce, come il miele o lo zucchero … Se fumi qualcosa, la testa inizia a muoversi per capire cosa fare … ricordi il passato … cosa ti ha portato fortuna … quali sono invece stati gli errori … fai il giudizio del tribunale a te stesso, rivivendo quando sei stato buono o cattivo con gli altri …. Se stai facendo qualcosa, invece, pensi al tuo lavoro, a quello che svolgi. … Tutto ciò aiuta a calmare il pazzo, che dopo la cannabis, si tranquillizza, si siede, se prima era in piedi e agitato, tornare a parlare normalmente, dando le risposte giuste». Le religioni le ha inventate l’uomo, mentre in natura non c’è bisogno di nessuna confessione da parte di qualcuno, ci pensa la sacra cannabis. D’altro lato, rivivendo anche momenti in cui la persona si è comportata bene con gli altri, permette l’esaltazione della coscienza. Una coscienza sempre più flebile in questo mondo proibizionista, basta osservare l’indifferente maniera di sporcare Il conforto della cannabis per la salute mentale è sostenuto, per esempio, anche da Vincenzo Di Marzo, coordinatore dell’Endocannabinoids Research Group di Pozzuoli. Intervistato dal Corriere della Sera (Corriere Salute, 20 maggio 2012), Di Marzo ha evidenziato come recenti sperimentazioni attraverso la somministrazione di 800 ml di CBD al giorno siano funzionali nella cura della schizofrenia, senza rilevare effetti collaterali rilevanti. Anche secondo una ricerca del 2009, pubblicata sempre da Clinical Neuroscience , la cannabis è stata trovata vantaggiosa nella cura dei pazienti schizofrenici, migliorando le abilità generali, l’aspetto dell’apprendimento e della memoria, anche breve, l’attenzione, le funzioni cognitive e la velocità psicomotoria. Uno studio ancora più recente del professor DeRosse, pubblicato sulla rivista scientifica Schizophrenia Research, ha mostrato come il consumo di marijuana terapeutica ha effetti positivi sulle funzioni cognitive delle persone affette da schizofrenia. Addirittura, secondo uno studio del 2012 pubblicato invece dal Journal of Psychiatric Research, la cannabis riduce la mortalità nei pazienti schizofrenici con problemi psicotici. La ricerca ha comparato l’uso di alcol e quello di cannabis, su 762 pazienti e, in particolare negli individui tra i trentacinque e cinquantacinque anni, la mortalità è stata più bassa nei consumatori di marijuana, rispetto a chi non ne faceva uso, mentre l’alcol non sarebbe in grado d’influenzare la mortalità. Ecco come la cannabis possa per molti sostituire il sempre più necessario psicologo della società proibizionista. Ma anche come possa, contrariamente a quanto ritenuto dalle grandi religioni, restituire ad ognuno il ruolo di profeta di se stesso. Secondo la descrizione esistono il bene e il male ma sono interconnessi, non entità separate, mentre non esistono peccati ma errori a generare sfortuna o buone azioni a portare fortuna. La cannabis, praticamente, passa al setaccio il nastro della coscienza e, facendo rivivere l’errore compiuto fino in fondo, riesce, nell’uso religioso come quello rastafariano, a permettere di espiare il peccato tramite la comprensione dello sbaglio compiuto. Alla faccia della supposizione che la cannabis faccia male alla memoria! Tra l’altro, se c’è bisogno, il suo consumo porta ad elaborare vissuti anche molto lontani del tempo. interrompendo la produzione di endocannabinoidi per bilanciare la presenza totale di cannabinoidi nel corpo. Questa sua azione si verifica anche grazie al rallentamento innescato dal consumo a porre l’individuo in sintonia con i ritmi della natura, riducendo ansia, paranoia e stress. Consumando varietà Sative, si ritiene invece, una persona con problemi mentali potrebbe veder aumentare il rischio di episodi psicosi, relativamente al periodo d’intossicazione. il pianeta. In molti soggetti, infatti, la canapa fa la differenza tra l’avere o no una coscienza. L’effetto benefico sulla salute mentale, deriva anche dalla profonda introspezione innescata, che permette di conoscersi meglio, interagendo con il proprio cervello, a volte con dei veri e propri dialoghi interni, esattamente come il regista fa capitare al personaggio di Homer Simpson, nel fortunato cartone animato televisivo. duzione di altri endocannabinoidi (Arachidonilglicerolo, per esempio). L’eccesso di endocannabinoidi potrebbe essere dovuto a un’alimentazione troppo ricca di grassi cattivi o dal movimento frenico. Per la cura di queste patologie è quindi innanzitutto necessario cambiare lo stile di vita. Se non ci si riesce da soli, alcune varietà di cannabis, le Indica in particolare, ricche di CBD (Cannabidiolo), a volte sono un valido assistente nella terapia, A quanto sembra, quindi, la cannabis riesce a unire gli aspetti delle personalità distinte dalla schizofrenia, grazie all’unione mistica innescata nella mente, nel corpo e con il resto del creato, e per questo motivo può essere ritenuto un valido aiuto psicoterapeutico. Le persone che fanno uso di cannabis per problemi psichiatrici – o semplicemente psichici – sono già molte e generalmente non godono di un’assistenza medica. Eppure sarebbe semplice organizzarsi dando la possibilità a consumatori a rischio di coltivare legalmente le varietà più idonee all’interno di Cannabis Social Club, come succede in Spagna, con la supervisione medica. Per informazioni, Associazione Cannabis Terapeutica (ACT, www.medicalcannabis.it) 30 LED Corso intensivo sulla coltivazione con LED Di Demian Vrij Nonostante i LED (Diodi a Emissione Luminosa) esistano dagli Anni Sessanta e la coltura indoor sia stata praticata in maniera diffusa negli ultimi decenni, un connubio proficuo dei due non si è ancora verificato. In quanto tecnologia, i LED non hanno catturato l’immaginazione dei coltivatori e la maggior parte di essi li considera una fonte luminosa inferiore che, al meglio, può essere utilizzata per integrarne altre. Ma i LED producono meno luce rispetto alle fonti HID o questa tecnologia non è ancora stata utilizzata al meglio? so di luce rossa sono alcuni dei problemi provocati dai LED, che li hanno condannati a una cattiva reputazione nel mondo della coltura. Al contempo, i pannelli di quel periodo erano incredibilmente cari e i risultati, come abbiamo visto, estremamente dubbi. Due anni fa circa si è verificato il primo grande cambiamento nello spettro dei pannelli a LED. A un certo punto i produttori hanno dato un’occhiata al sole e si sono accorti che non era solo una combinazione di blu e rosso. Il sole infatti ha un intero spettro di luce che subisce piccoli adeguamenti a seconda della stagione, cosa già nota ai coltivatori e motivo per cui hanno usato la luce bianca per la fase vegetativa (soprattutto sotto forma di fonti ad alogenuri metallici) e la luce calda bianca per la fioritura (sotto forma di fonti di sodio ad alta pressione). Il tipico approccio monocromatico si ritrova ancora in alcuni pannelli. I primi pannelli di coltura a LED sono stati prodotti utilizzando l’approccio monocromatico. Venivano usati singoli colori per produrre lo spettro desiderato per le piante, o per lo meno quello che i produttori ritenevano fosse il meglio. Si tratta dei LED che la maggior parte di noi ha in mente. Le foto di piante sotto una combinazione di luce blu/rossa sono una cosa che tutti noi abbiamo visto almeno una volta. Tale combinazione di blu e rosso derivava dall’idea che le piante avessero bisogno di luce blue per la fase vegetativa e di luce rossa per la fioritura: una nozione semplicistica su come le piante usano la luce. Quel tipo di luce ha deluso molte persone, perché nonostante fosse piuttosto decente per la fase vegetativa, al momento della fioritura si è rivelato un vero flop. Cime deboli senza sostanza su piante bruciate a causa di un ecces- Lo spettro sta cambiando, mentre la luce bianca comincia a prevalere. 31 Da quel punto in poi si è mosso qualcosa, in quanto gli sviluppatori avevano uno spettro noto che costituiva la base di lavoro da cui partire. Allo stesso tempo, una nuova filosofia è entrata nel campo della progettazione dei pannelli, ossia l’utilizzo del raffreddamento passivo in contrasto al raffreddamento attivo, l’unico utilizzato fino a quel momento. Il raffreddamento passivo richiede un dissipatore di calore sufficiente ad assorbire e dissipare nell’ambiente il calore prodotto IL SETTORE DEI LED DI OGGI CI RICORDA LA STORIA DELL’INFORMATICA NEGLI ANNI SETTANTA. NON C’È UNO STANDARD, OGNI TIPO DI APPROCCIO PUÒ ESSERE SEGUITO E NESSUNO SA COSA SUCCEDERÀ D’ORA IN POI dai LED senza il supporto di ventilatori, cosa che accade nel raffreddamento attivo. Potrebbe sembrare un cambiamento da poco nella progettazione, ma è un elemento importante nella coltura. A parte il fatto che i pannelli che utilizzano il raffreddamento passivo non hanno ventilatori interni che potrebbero rompersi, hanno l’ulteriore vantaggio di rilasciare istantaneamente il calore nell’ambiente dall’intera struttura e non solo da un punto in particolare, come accade nel raffreddamento attivo. Se si parla di coltura indoor, dove gli spazi sono piuttosto limitati, una tenda ben ventilata non avrebbe assolutamente alcun problema a utilizzare i pannelli che usano il raffreddamento passivo, mentre i pannelli a raffreddamento attivo richiederebbero spazio a sufficienza in cui incanalare il calore mediante ventilatori, che verrebbe poi dissipato nell’ambiente. Diamo a Cesare quel che è di Cesare: molto di ciò non sarebbe successo se innumerevoli maghi del fai da te non avessero fatto esperimenti con i pannelli LED creando le loro versioni personalizzate. La base di conoscenza creata nei forum dal punto di vista della meccanica ma anche della coltura, sulla progettazione e produzione dei pannelli LED si è dimostrata preziosissima per i produttori che hanno lanciato così nuove idee. Analogamente, molti dei nuovi produttori sono entrati nel settore grazie al design semplice che ha consentito loro di produrre a basso costo. Il settore dei LED di oggi ci ricorda la storia dell’informatica negli Anni Settanta. Non c’è uno standard, ogni tipo di approccio può essere seguito e nessuno sa cosa succederà d’ora in poi, in quanto ci sono possibilità illimitate e la flessibilità che offrono è ciò che alimenta la sperimentazione con i LED. Ci troviamo a un crocevia di tecnologie in cambiamento (le fonti HID, a elevata emissione luminosa, fra un paio d’anni non verranno più prodotte) e questo enorme vuoto andrà colmato. Allo stesso tempo non è possibile che il settore continuerà a operare secondo le regole della produzione di massa del 20° secolo o secondo il principio “un prodotto per tutti gli utilizzi”. In questo momento probabilmente vi aspettate un elenco dei pro e dei contro della coltura con pannelli LED. I vantaggi ovvi sono la minor elettricità consumata durante la coltura e le migliori condizioni ambientali dovute al calore minimo prodotto dai LED rispetto alle fonti HID. I contro sono che finora la maggior parte dei pannelli sul mercato non è riuscita a garantire risultati costanti che I CONTRO SONO CHE FINORA LA MAGGIOR PARTE DEI PANNELLI SUL MERCATO NON È RIUSCITA A GARANTIRE RISULTATI COSTANTI CHE POTREBBERO FAR SCATTARE UN VERO E PROPRIO CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI DI COLTURA potrebbero far scattare un vero e proprio cambiamento delle abitudini di coltura. Ciononostante, con la varietà di pannelli LED in circolazione e con i nuovi modelli lanciati ormai da un giorno all’altro, generalizzare equivale ad aspettarsi che tutte le automobili siano uguali. Potrebbe anche essere che il punto di forza maggiore nella coltura con LED sia l’incredibile personalizzazione consentita ai coltivatori. Il raffreddamento attivo e passivo possono essere utilizzati diversamente a seconda delle condizioni di coltura e lo stesso vale per le lenti dei LED. Alcuni pannelli eccellono in condizioni di microcoltura, mentre sono del tutto inefficaci per le colture di grosse dimensioni e viceversa. Nel prossimo articolo di questa serie sui LED e sulla coltura, analizzeremo da vicino vari modelli sul mercato. Vedremo quali sono le varie filosofie alla base dei concetti della produzione di pannelli LED e mostreremo come i vari modelli si adattano a diverse tecniche di coltura e quale sia il più adatto a ogni coltivatore, a seconda delle sue esigenze di coltura. Un dissipatore di calore assorbirà il calore emesso dai LED e lo dissiperà istantaneamente. SPEGNI QUELLA CANNA PER FAVORE. UN ORDINE PERENTORIO FANCULO, FUMO DOVE VOGLIO. Ciò che molti grower non sanno è che la Santa Maria in origine era una vera varietà outdoor, ecco perché spesso mostra l’esuberanza e il vigore di crescita di un’erbaccia. Certi coltivatori giurano pure che la Santa Maria è una delle varietà di marijuana dalla crescita più rapida mai selezionate! OK, IL CAPITANO THUNDERSTAR TE LO HA CHIESTO CON GENTILEZZA. WOW! SEI PAZZO? SPEGNI QUELLA CANNA O INCENDIERAI TUTTO. OWWW! MI SENTO STRANO… C’è il falegname alcolizzato che ha smesso di bere da quando ha scoperto la canapa, c’è la mamma dell’infermiere che, senza saperlo, con un buon thé aromatizzato si cura il glaucoma, c’è l’ex poliziotto, diventato esperto botanico, che allevia i sintomi della sclerosi multipla fumando abbondanti spinelli di canapa indica. C’è il medico che, in seguito alla chemioterapia, dopo averla testata su se stesso, ne studia le differenti genetiche e le diverse applicazioni e per questo adesso è agli arresti domiciliari, c’è il ferroviere epilettico che non sapeva nemmeno che la canapa avrebbe potuto accompagnarlo in alternativa a farmaci collaudati, ma dalle conseguenze pesanti. C’è il croupier malato di sindrome di Crohn che grazie alla canapa ha una famiglia, una vita dignitosa e può continuare a lavorare, c’è la studentessa universitaria che soffriva d’ansia, adesso ha risolto il problema, si è laureata e ha scritto una tesi sull’argomento. “Canapa Medica” si rivolge ai pazienti, ai medici, ai farmacisti, agli operatori del settore sanitario, ma anche agli assistenti sociali, alle forze dell’ordine, ai giudici dei tribunali e in generale a tutte le persone interessate a conoscere le plurime applicazioni mediche di questa pianta. “Canapa Medica” raccoglie, suddivisi secondo la patologia sofferta, racconti di tanta gente comune che per motivi di salute si è imbattuta nella canapa ed ha imparato a riconoscerla come preziosa alleata nel percorso che ogni malato compie per rendere la propria vita il più possibile simile alla vita dei sani. La canapa è percepita dalle istituzioni e dai loro rappresentanti come una droga da combattere ad ogni costo. Lo scopo di questo libro è mettere in dubbio questo costo, in termini sociali, penali e soprattutto sanitari. 33 COLTIVA CON GOLGI Parliamo di potatura: ecco i vantaggi Di Golgi Apparatus THC, se non alcuno, si trova nelle piante coltivate o raccolte. La ricerca ha dimostrato come il THCA abbia effetti neuroprotettivi e antiinfiammatori ma non produca gli effetti psicoattivi del THC. La decarbossilazione si verifica quando gli acidi carbossilici perdono un atomo di carbonio da una catena di carbonio, rilasciando anidride carbonica (CO2), il che trasforma il THCA in THC. Questo succede naturalmente (ma molto, molto lentamente) durante il processo di essiccatura. Ci potrebbero volere anni per completare la trasformazione del THCA in THC in questo modo. Fortunatamente, una fonte di calore o una fiamma accelerano la decarbossilazione, il che spiega perché fumare (il metodo di consumo prediletto) ci esponga al THC trasformato (e, naturalmente, a tutti gli effetti che conosciamo e amiamo). Questa trasformazione si verifica anche quando la cannabis viene riscaldata in miscele come la tintura o il burro. Iniziamo con l’utilizzo più ovvio della vostra potatura: fare hashish. Ci sono vari modi per ottenere hashish come prodotto finale, ma quello più pulito ed efficace è l’estrazione a freddo utilizzata per il bubble hash. Si chiama ‘bubble’ hash perché il materiale più puro, riscaldato e fumato, farà bolle quando bruciato. Estrazione a freddo – Il Bubble hash si ottiene mediante l’estrazione a freddo, usando ghiaccio normale o secco. Alla base di questo metodo c’è il congelamento delle ghiandole di resina che producono THCA (tricomi) che rimangono dopo la potatura, che vengono scosse perché si stacchino dalle foglie. Si raccolgono poi con un setaccio a maglia molto fine o altri setacci a maglia di diversi BHO - Olio miele fatto con butano: immagini passo dopo passo. Qui si vedono gli occhiali a maschera che indosso. Se non ne avete di questo tipo, usate una maschera da snowboard e andrà benissimo Uno degli inconvenienti dell’essere coltivatore è quello di avere i resti di foglie cristallizzate dopo avere curato il proprio raccolto con perfezione maniacale. I coltivatori di tutto il mondo hanno scoperto modi creativi per trasformare questi resti in prodotti validi. Normalmente, per accedere a questi resti bisogna essere coltivatori o conoscerne uno. La vostra capacità di produrre chicche e hashish con questi resti, vi rende il preferito in compagnia. Ci sono molte possibilità per utilizzare questi resti e alcune di queste richiedono solo pochi minuti di tempo. Non ci sono scuse: i resti non devono finire in pattumiera. I cannabinoidi desiderabili che troviamo nelle piante di marijuana sono concentrati maggiormente nei fiori maturi, ma si trovano anche in grosse quantità nelle foglie e nei resti della potatura (in piccole quantità anche nei gambi). Utilizzando i metodi di estrazione su questi ‘resti’, possiamo produrre dolci, tinture, hashish, prodotti al forno, oli, lozioni e altro (il tutto controllandone sapore e potenza). La creatività non manca certo in questo ambito, come si può notare dall’abbondanza di ricette e di video online su come farlo. Vi presento qui alcuni dei più popolari e vi fornisco alcune istruzioni su queste tecniche di estrazione tanto amate dai fan. Allora, vediamo subito la parte tecnica. La cannabis usata per produrre tinture e altri prodotti commestibili richiede la decarbossilazione. La maggior parte delle persone Batch da 20 litri di Bubble Hash, passo dopo passo non mastica nozioni di chimica organica, quindi fornirò le basi su una delle reazioni organiche più antiche della scienza. Il THCA (acido tetraidrocannabinolico) è il precur- sore biosintetico del THC (tetraidrocannabinolo). Si trova abbondantemente nella cannabis coltivata e raccolta. Questo è in contrasto con la nozione secondo cui poco micron per ottenere il massimo dell’estrazione. Dopo l’essiccatura, otterrete i tricomi estratti e puliti uniti fra di loro. Iniziate mettendo il materiale potato in fre- 34 essiccare. L’hashish estratto è simile a limo o fango (come quello che vi aspettereste di trovare sul fondo di un lago) e i cambiamenti di colore e struttura dipendono da quale setaccio è stato usato per estrarlo. Non fatevi ingannare però, è tutto oro bubble! Estrazione IPA – IPA si riferisce all’alcool isopropilico (disinfettante cutaneo), che può essere utilizzato per le estrazioni, usando l’alcool come vettore. L’IPA al 99% è utilizzato come solvente, perché è piuttosto economico e facile da ottenere. Il vantaggio dell’estrazione IPA è la velocità. Più l’ISO è a contatto con la potatura, più la clorofilla e altri elementi indesiderati ne saranno intrisi. Alle persone piace definire la qualità sulla base del risciacquo, nel senso che il voto più alto (A) corrisponde al primo risciacquo, per poi scendere con il secondo (B) e con il terzo e ultimo risciacquo (C). I risciacqui B e C avranno maggiori probabilità di contenere impurità rispetto all’A, poiché il solvente rimane a contatto più a lungo con la potatura. Tintura a base di vodka aromatizzata prima della colatura. Cercate anche di bruciare una parte dell’alcool scaldando la miscela alle temperature ‘di sicurezza’ per la cottura della cannabis ezer per almeno due ore per accelerare il processo di congelamento. Questa procedura richiede ghiaccio, acqua, una serie di sacchetti a setaccio con maglia micron e un contenitore di dimensioni adatte a contenere i sacchetti. Lo si può fare con quanti sacchetti si desidera, ma un minimo di due: uno per il materiale e uno per l’estrazione. Sto usando un set di quattro sacchetti da 20 litri circa e quindi il mio contenitore per l’estrazione è un secchio in plastica da 20 litri. Allineate il secchio con i sacchetti. Il più piccolo va per primo, poi il seguente e così via, in ordine di grandezza. Il sacchetto più grande conterrà materiale e ghiaccio. Io ho usato una borsa in plastica da supermercato, piena a metà di potatura, che ho appena tirato fuori dal freezer (sostanzialmente, si può usare tutta la potatura che si può per riempire il contenitore) e 2,2 kg di ghiaccio. Questa tecnica può essere seguita utilizzando anche ghiaccio secco, ma questo richiede precauzioni di sicurezza per maneggiare il tutto, quindi io mi limito al ghiaccio normale. Nel sacchetto più in alto (un sacchetto da 220 micron), posizionate strati alterni di potatura e ghiaccio (potatura, ghiaccio, potatura, ghiaccio). Aggiungete poi acqua fredda (circa 4 tazze a volta), agitando vigorosamente mentre potatura e ghiaccio sono immersi. Agitando si agisce sui tricomi congelati, che saltano via dalle foglie e finiscono nell’acqua. Proseguite con questo procedimento finché l’acqua non raggiunge il livello del sacchetto. A me piace utilizzare un secchio con una cannella sul fondo, in modo tale che posso drenare l’acqua e utilizzarla di nuovo per il risciacquo. L’idea alla base di questo è che il tutto è già molto freddo per il fatto che si trova nel ghiaccio e mi offre maggior tempo di agitazione. Se non avete una cannella, potete smettere di aggiungere acqua a questo punto e continuare ad agitare. Dopo circa 15 minuti, smettete di agitare e lasciate che la gravità faccia il suo effetto. Lasciate il secchio in posizione in modo che i tricomi si depositino sui setacci inferiori. Aspettate almeno 30 minuti (più di quanto non vorreste) prima di tirare su i sacchetti, uno per volta. Iniziate togliendo il sacchetto da 220 m in cima che contiene potatura e ghiaccio e spremete via l’acqua in eccesso verso il sacchetto sotto. Passate poi Procedimento: Congelate tutto! Mettete l’IPA, la potatura, lo shaker e il barattolo (i barattoli in vetro per le conserve sono ottimi) e gli altri contenitori o strumenti che userete, nel freezer per un paio d’ore prima dell’estrazione. Questo aiuta a congelare le ghiandole di resina e a romperle delicatamente durante il mix. Il tutto deve essere fatto velocemente e con precisone per evitare che le impurità finisca- con vigore, può staccarsi anche la clorofilla, quindi siate delicati. Il problema dell’utilizzo dell’IPA sorge quando si cerca di togliere il solvente dall’estratto. L’alcool isopropilico ha un punto di ebollizione relativo più elevato rispetto ad altri solventi, il che ostacola l’intera rimozione dal prodotto finito. Un doppio boiler è il miglior metodo utilizzato per controllare la temperatura ed evitare il contatto diretto del calore con l’IPA/il barattolo di vetro. Il naso può captare un forte odore di alcool per capire se c’è bisogno di più tempo o no. L’eccessivo calore provocherà l’evaporazione dei cannabinoidi desiderati. Questo metodo deve essere seguito con estrema attenzione, dato che il solvente che utilizziamo è infiammabile. Il tempo necessario dipenderà dalla quantità di solvente utilizzato e dalla temperatura di evaporazione. BHO (Olio Miele fatto con Butano)*** Avvertimento: Questa tecnica di estrazione è rischiosa e dovrebbe essere utilizzata all’aria aperta o in un’area estremamente ventilata. Evitare fumo, fiamme o fonti di calore durante l’estrazione *** Seguendo le suddette precauzioni, va detto che l’olio miele è un’essenza liquida estremamente concentrata e un metodo incredibile per utilizzare tutto il fogliame delle vostre signorine. Lo si può fumare o utilizzare per le ricette di prodotti commestibili. IL PIATTO DI RACCOLTA SUPERIORE DOVREBBE CONTENERE UN LIQUIDO SCINTILLANTE, DI COLORE GIALLO-VERDE PALLIDO, CHE RIBOLLE COME SE FOSSE CARBONATO al sacchetto successivo, spremete l’acqua in eccesso e utilizzate uno strumento di lavorazione per raccogliere l’estratto dal fondo del sacchetto. Mettete il bubble hash estratto su un pezzo di plastica di colore chiaro a no nell’hashish, quindi usate un timer per sicurezza. Prendete il barattolo di vetro e riempitelo con il materiale di potatura, poi aggiungete alcool e scuotete delicatamente per circa 30 secondi. Se scuotete Butano – Dato che si tratta di un gas a temperatura ambiente e pressione atmosferica, utilizziamo il butano come vettore d’estrazione (poiché evaporerà dopo aver estratto i cannabinoidi). Tuttavia, non tutto Gangia-gommose, immagini passo dopo passo. Assicuratevi di usare l’olio miele affinché abbiano la potenza necessaria 35 il butano viene creato uguale. Ci sono 2 tipi di butano disponibili: l’isobutene (punto di ebollizione o PE -11,7°C) e l’n-butano (PE che consiglio di non utilizzare sono quelli prodotti aggiungendo fragranze o additivi al butano. Se non siete sicuri, utilizzate un minato odore se è quello che diciamo. Per questa estrazione io ho comprato il butano raffinato 7x della marca ‘Dodo’, in confezione Produzione e aromatizzazione della tintura a base di glicerina vegetale. Usate gli aromi per insaporire la miscela dopo la colatura, ma prima d’imbottigliare -0,5°C). Fra questi 2 tipi d’ingredienti, ci sono diversi ingredienti a seconda del produttore. Per produrre olio miele, l’n-butano è quello che funziona meglio ed è anche quello che si troverà con maggiore probabilità sugli scaffali dei punti vendita. Estrae ed evapora meglio, grazie al punto di ebollizione più metodo domestico per controllare le impurità a livello di butano, chiamato test dello specchio. Prendete uno specchio e spruzzate una buona quantità di butano liquido su di esso. Aspettate poi 5-10 minuti affinché il butano evapori. Controllate in seguito lo specchio per vedere se è rimasto del da 330 ml (187 g) e userò una confezione per una potatura da 12’’. Materiale – Il fattore più importante nel fare un’estrazione è l’utilizzo di potatura o cime buone, fresche e non curate. La qualità del materiale è la variabile principale che i col- LA DECARBOSSILAZIONE SI VERIFICA QUANDO GLI ACIDI CARBOSSILICI PERDONO UN ATOMO DI CARBONIO DA UNA CATENA DI CARBONIO, RILASCIANDO ANIDRIDE CARBONICA (CO2), IL CHE TRASFORMA IL THCA IN THC basso e lascia molto poco sapore, se non nullo, o residui nell’olio. Cercate l’etichetta impurità ‘quasi zero’ sul contenitore, che normalmente indica meno di 15 parti per milione (ppm) d’impurità. Gli unici marchi residuo bianco (che potrebbe anche avere un determinato odore). Assicuratevi di non confondere la condensa con il residuo. La macchia deve rimanere dopo che il butano è evaporato e probabilmente avrà un deter- tivatori devono affrontare in questo tipo di trattamento. Il butano toglierà l’odore anche dal materiale estratto dalla pianta, quindi la qualità dell’olio dipende dalla qualità del materiale che state utilizzando. Procedimento: Per costruire il tubo di estrazione avrete bisogno di un pezzo di PVC o un tubicino in metallo lungo 20-30 cm e largo almeno 2,50 cm e (2) tappini delle stesse dimensioni in larghezza. Nel mio caso ho utilizzato un pezzo lungo 30 cm di PVC 1 ½ (sch 40) e (2) tappini 1 ½. Ho scelto il PVC per il prezzo ridotto e perché lo si può acquistare anche in lunghezze più contenute. Si possono anche acquistare tubi di estrazione già pronti all’utilizzo, prodotti da vari marchi, ma sono così facili da costruire! Vale la pena provare, no? Dovete solo assicurarvi che sia abbastanza largo da tenere 28 grammi circa di potatura triturata. Praticate (1) un foro al centro esatto di una delle estremità, grande a sufficienza perché ci entri la punta del butano e praticate vari forellini più piccoli nell’altra estremità, sempre nella zona centrale, affinché il butano possa fuoriuscire. Ho deciso di praticare 7 forellini nel mio. Questa estremità può essere incollata permanentemente utilizzando una resina epossidica per il materiale del tubo. L’altra estremità deve essere rimuovibile per poterla riempire di materiale di potatura. Aggiungete un imbottitura fatta con un filtro da caffè all’interno dell’estremità finale per trattenere il materiale libero prima che ricada nel prodotto finale estratto. Assicuratevi di lavare e risciacquare a fondo tutte queste parti prima dell’utilizzo, per evitare che sporcizia e altro materiale entrino nel vostro estratto. Una volta puliti, siete pronti per l’estrazione! Mediante un macinacaffè o una macchina per tritare, macinate la potatura fino a ottenere una struttura omogenea e riempite il tubo di materiale di potatura (senza schiacciare troppo), sostituendo poi il tappino. Avrete bisogno di 2 piatti di vetro da posizionare sotto il tubo: uno per raccogliere l’estratto di butano che cola e l’altro, più grande, di dimensioni adatte per essere posizionato all’interno del piatto di raccolta. Posizionate il tutto in stile ‘doppio boiler’, con il piatto più piccolo all’interno di quello più grande e aggiungete acqua calda in quello sul fondo per evitare che il butano coli per il congelamento. Quando fuoriesce, il butano ha una temperatura così bassa che congelerebbe il piatto al di sotto se non ci fosse acqua calda e aiuta il processo di evaporazione, accelerandolo. Se avete usato un tubo di metallo o di vetro per costruire il vostro tubo di estrazione, dovrete creare una struttura per tenerlo verticalmente 36 quando uscirà, perché il metallo o il vetro saranno troppo freddi per poterli tenere in mano. Questa struttura può essere costruita con qualsiasi materiale a disposizione: pezzi di legno, ganci a 2 aperture, fil di ferro e nastro adesivo, come mi è capitato in passato. Incanalate la vostra energia da MacGyver e vedrete cosa riuscite a inventarvi! Ho usato la plastica per il tubo dell’olio miele per tenere il tutto in mano durante il processo. Un luogo all’aperto, con una lieve brezza, è la soluzione ideale per farlo, che garantisce l’eliminazione dei fumi di butano. Indossate occhiali a maschera di sicurezza e guanti da lavoro in cuoio per essere completamente protetti. Per cominciare il processo di estrazione, inserite la punta della confezione di butano nel foro praticato nella parte alta del tubo e spingete per bene per espellere il combustibile di butano. Dopo che la confezione si è svuotata, fate un passo indietro e lasciate che il tubo faccia il suo lavoro. Nel giro di 30-45 secondi dovreste vedere che il butano gocciola fuori dai fori sul fondo nel piatto di raccolta. Se scuotete un po’ quando le gocce iniziano ad adagiarsi, potrete ottenere fino all’ultimo pizzico utilizzabile del vostro sistema. Il piatto di raccolta superiore dovrebbe contenere un liquido scintillante, di colore giallo-verde pallido, che ribolle come se fosse carbonato, proprio quello che vogliamo ottenere. Ribollirà fino a che l’ultima goccia di combustibile evapora e lascia bolle solide e appiccicose sul fondo del piatto. L’intero processo di evaporazione sembra avvenire rapidamente se lo si guarda, ma per essere certi che non si consumi solvente, bisogna lasciarlo riposare un paio d’ore prima di spostarlo in L’utilizzo della confezione di butano di cui abbiamo parlato e del tubo in PVC contenente i 30 grammi di potatura macinata mi ha permesso di estrarre 1,2-1,4 grammi di BHO. Potrebbe sembrare poco, ma è davvero potente. L’olio miele può essere difficile da fumare, nel senso che ve ne resta di più sulle mani che nel contenitore, a causa della struttura appiccicosa del miele. Tuttavia, sul mercato trovate articoli e strumenti fatti di vetro speciale che vi permettono di trarne il massimo al momento di fumarlo. Questi articoli in vetro speciale, della carta cerata e il freezer possono diventare i vostri migliori amici quando lavorate con il BHO. Un ottimo modo per utilizzarlo è quello di scaldarlo finché non si scioglie e di aggiungerlo alle vostre ricette. so mi piace usare la mia pentola elettrica a cottura lenta. Mantiene la temperatura costante per l’intera durata della cottura, il che può essere difficile sui fornelli. Versate prima la glicerina e aggiungete poi la potatura finché i 2/3 della glicerina non vengono assorbiti. Le quantità non sono certo fisse per questo processo, quindi valutate voi. Lasciare la miscela con del liquido contribuirà a mantenere la temperatura costante e a evitare di bruciarla. Utilizzare un termometro è sempre una buona idea perché non vogliamo bruciare la delizia che vorremmo ottenere. La temperatura ‘di sicurezza’ per preparare tinture o liquidi a infusione di marijuana è fra i 76°C e i 115°C. Alcool – Preparare una tintura a base di alcool è facile come stappare la vostra bottiglia I CANNABINOIDI DESIDERABILI CHE TROVIAMO NELLE PIANTE DI MARIJUANA SONO CONCENTRATI MAGGIORMENTE NEI FIORI MATURI, MA SI TROVANO ANCHE IN GROSSE QUANTITÀ NELLE FOGLIE E NEI RESTI DELLA POTATURA È uno dei modi più potenti per trasferire proprietà officinali ai vostri prodotti commestibili, senza cambiarne troppo il sapore, se aggiunto in questo modo. Tintura- La tintura è un metodo che permette di estrarre una grossa quantità dei cannabinoidi infondendo l’essenza di cannabis in un liquido vettore. Tradizionalmente il vettore è un liquore, ma i coltivatori si sono gettati alle spalle la tradizione e infondono ora la cannabis in tantissimi vettori liquidi diversi. Glicerina vegetale (per uso alimentare) di liquore preferito e riempirla con la potatura. Lasciate riposare il tutto 45-60 giorni circa. Metterla vicino alla finestra quando c’è il sole permette di scaldare la bottiglia e questo accelera il processo, che potrebbe durare addirittura solo 30 giorni in questo modo. Se però non vi interessa ubriacarvi e inebriarvi allo stesso tempo (con la stessa bevanda), potete bruciare leggermente la maggior parte dell’alcool. Versate la miscela della tintura in una padella e mettetela sul fornello a fuoco basso finché non sentite un forte odore di alcool (1-2 ore circa). Suggerimento: usare vodka aromatizzata o rum per questa tintura vi permetterà di sentirne l’aroma nel prodotto finale. Burro di cannabis – Penso che tutti conosciamo questo tipo di burro: si aggiunge erba al burro da usare nei prodotti da forno, da spalmare su un toast o in altri casi in cui normalmente si usa burro. Questo permette di trasformare qualsiasi prodotto commestibile in una vera delizia di cannabis e le possibilità sono infinite: biscotti, muffin, torte, rice krispie (i marshmallow possono essere preparati con qualsiasi cereale). Ecco come deve apparire il vostro burro di cannabis dopo averlo lasciato in frigo 30 minuti. Potete addirittura vedere alcuni tricomi sul fondo del sacchetto un contenitore. Se fate le cose in fretta e spostate il tutto in una piccola fiala o contenitore mentre è ancora allo stato liquido, potreste dover pagare il prezzo del temperamento volatile dell’estrazione a butano, con bolle che fuoriescono sul piano di lavoro. Ci vuole pazienza! Non dovrebbero rimanere odori lasciati dal solvente. Se rimangono, la miscela ha bisogno di più tempo per evaporare. È più facile raschiare il BHO dal vetro quando è ancora abbastanza caldo, quindi metterlo in forno per un minuto o due può rendere più malleabile la struttura del miele. caramelle, probabilmente questa è la più deliziosa e divertente da provare. Queste caramelle uniscono la consistenza delle gommose e la potenza del BHO (olio miele fatto con butano) e sono in assoluto le mie preferite. L’olio miele si può ottenere seguendo la ricetta precedente. Dovrete anche acquistare degli stampi per caramelle e ne troverete di tutte le forme, dimensioni e formati nei negozi che vendono casalinghi. Il necessario: (4) – stampi in plastica da 22,5 cm x 25 cm circa in varie forme. All’incirca 4 grammi di BHO (potete regolare la quantità sulla base della potenza che volete raggiungere), (4) confezioni di gelatina insapore, (1) confezioni di JellO (il gusto che preferite), alcune gocce di – La glicerina vegetale è un composto alditolico semplice (poliolo). Si tratta di un liquido viscoso, inodore, dal sapore naturalmente dolce, di colore chiaro, che viene utilizzato nella produzione di sapore e altri prodotti. Trasforma la tintura in una sorta di gel candito. Si può trovare facilmente online. I vari gusti canditi LorAnn funzionano benissimo e ce ne sono davvero una marea: fragola, ananas, cannella, mango, mela, ecc. L’elenco è infinito. Aggiungere qualche goccia al prodotto finito mentre lo si versa in una bottiglia lo trasformerà nel gel candito desiderato. Per questo proces- Procedimento: Fate scogliere circa 400 grammi di burro e aggiungete la vostra potatura, da 20 a 30 grammi o finché il burro è quasi completamente assorbito. Lasciare poi la miscela a fuoco basso per almeno un’ora. Attenti con la temperatura! Assicuratevi di mantenere la temperatura ‘di sicurezza’, ossia fra i 76°C e i 115°C. Anche in questo caso potete usare la pentola a cottura lenta settata al minimo! Caramelle e cioccolato Caramelle dure – Le caramelle dure e simili possono essere facilmente trasformate in prodotti diversi, soprattutto sostituendo la parte ‘burrosa’ della ricetta con del burro di cannabis, oppure aggiungendo olio miele disciolto alla quantità di burro nella ricetta. Lo stesso dicasi per il cioccolato. Sostituite una parte o tutto il contenuto di burro con un prodotto a infusione di cannabis. Gommose – Tra tutte le ricette per le colorante alimentare se volete ottenere caramelle colorate (facoltativo), (5) gocce di glicerina vegetale per uso alimentare (suggerimento: usate della tintura che avete preparato con la glicerina per ottenere maggior potenza), 57 grammi (¼ di tazza) di zucchero, 120 ml (½ tazza) di acqua fredda, una confezione di spray non-stick, una spatola, una frusta da cucina e una siringa in plastica da 100 cc per riempire gli stampi. La glicerina in questa ricetta aiuta il BHO a incorporarsi nei vostri prodotti in modo omogeneo. Preparate gli stampi spruzzando lo spray non-stick su un pezzo di carta da cucina e ungendo ogni stampo in modo omogeneo. Iniziate la ricetta in una padella piccola fredda e tenete il fuoco medio-basso. Aggiungete poi i vostri ingredienti asciutti (zucchero, JellO e confezioni di gelatina) e miscelate il tutto finché il composto non è omogeneo. Miscelate in acqua e usate la frusta per ottenere un composto liquido, poi aggiungete il colorante alimentare e la glicerina. Mettete un’altra padella su due fuochi per scaldare velocemente l’olio miele finché non diventa liquido e poi aggiungetevi il composto liquido. Usate la frusta per 1 minuto o finché tutti gli ingredienti sono incorporati in maniera omogenea e scaldate il tutto (non deve bollire). Spegnete i fuochi ma lasciate la padella sulla piastra ancora calda (se avete il fornello, assicuratevi che stia ancora al caldo), facendo attenzione che la temperatura del prodotto a base di cannabis sia nella fascia ‘di sicurezza’. Siamo ora pronti per riempire gli stampi e la tempistica qui è fondamentale, dato che la miscela comincerà a indurirsi non appena si raffredda. Lavorate velocemente per mettere la miscela nella siringa e poi spremetela negli stampi, evitando sbavature fra uno stampo e l’altro. Potete usare qualsiasi strumento vogliate per riempire gli stampi, ma io ho visto che la siringa funziona meglio (oltre al fatto che costa poco e la si può riutilizzare). Nel giro di qualche minuto il tutto si sarà raffreddato e sarà pronto; non c’è bisogno di metterlo in frigo. Le gommose dovrebbero staccarsi facilmente dagli stampi. Adesso continuate a coltivare, potate qualche cima e divertitevi! 38 PUNTO LEGALE LA SUPREMA CORTE PROVA A RISPONDERE: COLTIVARE È ANCORA REATO, PERÒ... Growing: ultime dalla Cassazione Ci avevano sperato in molti ma la notizia dello scorso ottobre sulla depenalizzazione della coltivazione di canapa si è ben presto rivelata una bufala. A confermare il fatto che attualmente la legislazione considera il growing un reato penale, è arrivata anche la Sesta Sezione Penale della Cassazione. Con la sentenza 1544 dello scorso 13 novembre, la Suprema Corte è ritornata sul tema della coltivazione, cercando di risolvere una volta per tutte l'annoso quesito sulla toldi Giovanna Dark lerabilità della coltivazione di piante di canapa. di fare esattamente il contrario. L'indirizzo che la sentenza vuole dare privilegia infatti aspetti del tutto discutibili, come appunto la “conformità della pianta al tipo botanico previsto ed alla sua attitudine a produrre la sostanza stupefacente” e così facendo da il via libera alle interpretazioni più aprioristiche. Poco conta che queste abbiano generato e genereranno condanne ingiuste. A legger bene quello che dicono i supremi giudici, è impossibile non vedere l'enorme contraddizione che pomposamente portano avanti. Come spiega l'avv. Carlo Alberto Zaina: «è paradossale, che proprio per evitare quella che viene definita a pagina 3 della sentenza una “evidente aprioristica negazione del criterio dell'offensività della pianta” , la Corte adotti un parla di “coltivazione sanzionabile” e non dica assolutamente che basta che la pianta sia canapa. In più, la “ratio della disciplina comunitaria” con la decisione UE 2004/757 dice chiaramente che la sanzionabilità della coltivazione può avvenire solo una volta verificate specifiche condotte di spaccio. Stando a questo pronunciamento, per la precisione all'art. 2 comma 2, il fine del consumo personale di sostanze stupefacenti (nelle forme previste dalle legislazioni interne) assume un valore di causa di giustificazione rispetto ai comportamenti valutati come penalmente perseguibili. Spesso le ricolleghiamo solo a quelle che trattano di economia ma le decisioni europee hanno sempre rilevanza, in ogni Paese comunitario. Quelle dell'Europa non sono La prima risposta che viene data nella sentenza 1544 è che coltivare cannabis, qualsiasi sia il fine ultimo, è una condotta penalmente perseguibile. Questo dice la legge Fini-Giovanardi che, essendo l'ultima, è la più aggiornata e quella di cui tenere conto ai fini ultimi della sentenza. C'è però una premessa sostanziale: sostiene, infatti, testualmente il Collegio di legittimità che “spetta al giudice verificare in concreto l'offensività della condotta, ovvero l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile”. In pratica, alla fine della fiera, è il giudice a decidere il pericolo che rappresenta la pianta: è lui che deve disporre ulteriori verifiche su, ad esempio, la percentuale di THC o il potenziale drogante di una piantina di White Widow. È lui che deve avere il buonsenso di rilevare che la coltivazione domestica di una pianta di cannabis non può rappresentare un danno al singolo o alla collettività. Quindi, come più volte ribadito su queste pagine, dipende molto da chi si ha la fortuna di avere davanti. Quello che però spesso accade nei tribunali nostrani è che il giudice, decisamente a priori, giudichi la pianta come dannosa solo perché pianta di cannabis. Nella sentenza viene detto (ahinoi!|) fin troppo chiaramente: “Ai fini decisori, la quantità di principio attivo ricavabile nell'immediatezza non ha rilevanza capitale”, ai giudici basta “la conformità della pianta al tipo botanico previsto ed alla sua attitudine a giungere a maturazione e a produrre la sostanza stupefacente”. Nonostante la premessa fatta – ovvero quello di verificare “in concreto” l'offensività della condotta – i supremi giudici, dopo ma i giudici ci vedono solo un potenziale drogante, a loro basta “l'attitudine” della pianta. Ora, posto che una pianta appena germogliata può anche morire e non dare alcun frutto, la contraddizione della Cassazione è evidente. Ma non è tutto. Una decina di righe dopo, la sentenza 1544 dice che per condannare un coltivatore è necessario che “l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile” sia concreta ed attuale. Questo significa che può rientrare nel criterio speculare a quello che si intende eludere, basato sull'aprioristica e presuntiva affermazione del criterio dell'offensività della cannabis». Zaina 1 – Cassazione 0. C'è poi un altro criterio che la Cassazione sottolinea nel suo indirizzo ma contraddice in termini poco dopo, e riguarda la destinazione d'uso della coltivazione. I supremi giudici individuano come guide per il giudizio di idoneità del bene a produrre la sostanza per il consumo, “la formulazione delle norme e la ratio della disciplina anche BASTA AVERE DAVANTI UNA PIANTA DI CANNABIS PER POTER GIUDICARE COLPEVOLE UN COLTIVATORE POI, OVVIAMENTE, STA AL GIUDICE INCARICATO DECIDERE SULLA PERICOLOSITÀ DELLA CONDOTTA poche righe affermano che per condannare basta avere davanti una pianta di canapa. Può anche essere appena germogliata segmento di offensività solo una pianta cresciuta e fiorita, in grado di far derivare principio attivo. La Corte però consiglia comunitaria”. Peccato che l'articolo 73 del famoso Testo Unico sulle Droghe lasci ampio spazio all'interpretazione quando parole al vento e hanno conseguenze destinate a produrre tutta una serie di effetti, in ordine al sistema sanzionatorio, anche nei sistemi del diritto interno italiano. Europa 1 – Cassazione 0 Arrivati alla fine della disamina dei punti salienti, quello che – in soldoni – dice la Cassazione è che nonostante ci si ponga come metro di giudizio tutta una serie di parametri (vedi oggettiva destinazione di spaccio piuttosto che la verifica accurata del potenziale drogante) alla fine basta avere davanti una pianta di cannabis per poter giudicare colpevole un coltivatore poi, ovviamente, sta al giudice incaricato decidere se la situazione che ha davanti configura davvero una condotta sanzionabile penalmente o meno. Spazio alle idee e all'immaginazione, insomma. Per gli imputati invece sarà sostanzialmente una roulette russa. Come però suggerisce il sempre ottimo avvocato Zaina, anche basandoci sull'affer- 39 mazione principe, ovvero la famosa “idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile”, sarebbe possibile imbastire una difesa assolutamente inattaccabile. Il principio di offensività presuppone infatti che non sussiste reato se non c'è un'effettiva lesione del bene giuridico che con la tal norma si intende tutelare. Nel caso delle leggi sulle droghe, il “bene giuridico” da tutelare sono ovviamente le persone e la loro salute, intendendo con ciò (in senso repressivo) anche il contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti in generale. Se questo è il presupposto, allora per giungere ad un inoppugnabile giudizio di colpevolezza bisognerebbe dimostrare che la tal coltivazione è realmente destinata allo spaccio, che la tal piantina è davvero in grado di far venire attacchi psicotici a chiunque fumi i suoi fiori e così via... Quando si parla di principi, l'interpretazione arriva (purtroppo o per fortuna) sempre puntuale e così una parte di giuristi crede che, invece, il principio di offensività risieda nel semplice fatto di aver violato i parametri fissati dalla legge. E i giudici della Sesta Sezione Penale della Cassazione paiono decisamente propendere per questa interpretazione. C'è però una legge che dovrebbe essere superiore alle altre leggi – e a cui i supremi giudici si dovrebbero ispirare per scrivere ed emanare le loro sentenze –, si chiama Costituzione. All'art. 25, la nostra carceri nostrane, è in attesa del vaglio di legittimità da parte della parte della Corte Costituzionale. E uno dei due motivi che l'hanno portata in sede di giudizio è proprio la sua attitudine ad eludere l'indirizzo indicato nella nostra carta fondante, istituendo una sproporzione evidente tra pena e reato per la detenzione di droghe leggere. L'altro riguarda una questione procedurale circa l’iter di appro- vazione della legge: l'allora governo Berlusconi avrebbe proceduto d’urgenza quando non con il rottamatore Renzi e poi con il responsabile carceri Sandro Favi – ha indicato, tra le altre, la legge Fini-Giovanardi come una delle prime su cui intervenire. Secondo i dati del ministero dell’Interno, il 40% dei detenuti si trova in prigione per reati connessi alle droghe: nella metà dei casi si tratta di piccolo spaccio di hashish e marijuana. Secondo il rapporto presentato lo scorso giugno al Parlamento da Società della ragione, Forum droghe, Antigone e UN INTERVENTO SULLA REGOLAMENTAZIONE DELLE DROGHE POTREBBE, SECONDO LE SIMULAZIONI, AVERE UN EFFETTO PARAGONABILE A QUELLO DI UN INDULTO DI 3 ANNI carta fondante dice che è bene propendere per l'indirizzo che mette l'offensività sullo stesso piano di quei requisiti che costituiscono l'essenza del reato, ovvero la condotta (nel nostro caso la coltivazione di cannabis), l'evento (le circostanze della coltivazione) e il nesso oggettivo tra questi due. Aderendo a questa impostazione, si dovrebbe dunque concludere che, nel momento in cui non c'è una vera e propria offesa al bene oggetto di protezione e tutela giuridica, il reato semplicemente non sussiste. Ora, la detestatissima legge Fini-Giovanardi che tanta carne fresca ha consegnato alle ce n'erano minimamente i presupposti. La sentenza è prevista per il 14 febbraio e, nel caso in cui il consulto fosse negativo, gli scenari che si aprirebbero in Italia sono davvero dei più nebulosi. Nell'arena politica la questione sul come affrontare un'eventuale riforma della legge sulle droghe non pare essere prioritaria anche se, tra le file della sinistra, sembra possa aprirsi qualche spiraglio di mediazione. A seguito dell'appello di Giorgio Napolitano alle Camere, affinché si ponga rimedio al sovraffollamento disumano nelle carceri, il Partito Democratico – prima il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza sono solo 761 detenuti sul totale ad essere agli arresti per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Gli altri, oltre 20.000 stando ai dati, sono dei “pesci piccoli”, gente che il carcere – questo carcere, letale ed alienante, che nulla ha a che fare con il presupposto di re-inserimento nella società – davvero non lo merita. Il giro di vite sui piccoli spacciatori – è abbastanza evidente – non ha ottenuto gli effetti sperati, anzi. L’uso di cannabis in Italia nel 2013 è tornato a crescere, secondo quanto rilevato dal Dipartimento Politiche Antidroga, e stando a quanto afferma uno studio Onu del 2012 siamo il primo paese occidentale per consumo di droghe leggere. In compenso le carceri stanno esplodendo. Un intervento sulla regolamentazione delle droghe potrebbe, secondo le simulazioni, avere un effetto paragonabile a quello di un indulto di 3 anni: i posti che si libererebbero in carcere sarebbero migliaia. Ma un governo di grande coalizione, in cui uno dei partiti di maggioranza ha fatto della legge Fini-Giovanardi una propria bandiera, è naturalmente destinato a non trovare un accordo sulla materia. E la storia recente lo conferma. Lo scorso 4 dicembre un'altra legge molto discussa è stata cassata dalla Corte Costituzionale: la legge elettorale, altresì conosciuta ai più come “Porcellum”. I giudici hanno bocciato il Porcellum in tutti e due i punti sottoposti al vaglio di costituzionalità, ovvero il premio di maggioranza e la mancanza delle preferenze. Peccato lo avesse già fatto nel 2012 e, prima ancora, nel 2008 quando le erano stati sottoposti i quesiti per referendum abrogativi. I pochi che ancora hanno lo stomaco di seguire la vita politica italiana sapranno certamente che questo è il vaso di Pandora che non deve essere scoperchiato: ogni volta che si discute di leggere elettorale, poi qualcuno fa cadere il governo. All'insediamento di Monti e dei suoi tecnici s'era detto: “facciamo le cose urgenti, ivi compresa la legge elettorale e poi si torna al voto”. L'anno scorso siamo andati al voto con la legge vecchia. Con il nuovo governo delle larghe intese Letta-Alfano si è detto: “facciamo le cose urgenti, in primis la legge elettorale e poi si torna al voto”. E ora, nonostante la terza bocciatura della Corte Costituzionale, si dice di nuovo: “andiamo al voto e poi, la prima cosa che bisogna fare è la legge elettorale”. Ecco, diciamo che se questi sono i presupposti, allora non ci è dato molto da sperare. Cosa ne sarà della Fini-Giovanardi lo sapremo soltanto il mese prossimo. Nel frattempo è bene tenere a mente le conferme che ha voluto dare la Cassazione: ad oggi coltivare cannabis in Italia è ancora (purtroppo) un reato punibile con pene dai 6 ai 20 anni di reclusione. 7DUWXÀPDJLFLHNLWSHU 7DUWXÀPDJLFLHNLWSHU ODFROWLYD]LRQH*URZNLW &KLHGLDOWXRJURZKHDGVPDUWVKRSGL ÀGXFLDRYLVLWDZZZPDJLFWUXIÁHVFRP Excalibur Seed bank: Eva Seeds 42 INTERVIEW QUANDO LA COMUNITÀ TRASFORMA: DALLO SPACCIO A MEĐUGORJE Mistero della fede, vol.II (Ndr. l'altro con cui ha condiviso la testimonianza), vado e gli dico: “fratello, perché non preghi?”. E gli faccio notare che quello che dice non corrisponde a quello che fa. Questa è la verità. Durante la testimonianza li avete chiamati “angeli custodi” ma l'avere sempre qualcuno li ad osservarti e pronto a Abbiamo lasciato I. sulla soglia di quella che sarebbe diventata la sua nuova casa, la comunità gestita da suore in cui avrebbe sostituto la sua dipendenza con la preghiera e il duro lavoro. La sua è una storia di consumo e spaccio che comincia nella prima adolescenza, con l'ingresso nel collegio e l'allontanamento da una famiglia già molto poco presente. Una storia che, come nelle argomentazioni più bigotte e retrograde, inizia dallo spinello e finisce con l'eroina. I. ora ha 40 anni, vive tra l'Italia e la Bosnia-Erzegovina e dopo molti anni non ha ancora lasciato la comunità che, a suo dire, lo ha salvato, lo ha fatto crescere e l'ha reso un uomo migliore. È sposato, è diventato padre ed è ovviamente un convinto praticante cattolico. Lo abbiamo lasciato con un interrogativo, incuriosito da quanto gli era stato detto nella sua prima visita di ricognizione alla comunità. Due parole, delle tante che gli avevano detto, lo avevano colpito: amicizia e verità. Due parole lo hanno convinto che – forse – quello avrebbe potuto essere il posto giusto dove fermarsi. Il concetto di verità può avere molte declinazioni. Che significato ha acquisito per te all'interno della comunità? Ti faccio un esempio molto semplice. Noi metti le mani in tasca... In quel momento passa un altro ragazzo, che vive con te, e ti dice: “fratello hai la mano in tasca”. Sul momento ci rimani male ma poi vedi che te lo dice col sorriso e capisci che quella è la verità. La pura e semplice verità delle cose. Se fai una cosa che non devi fare e se tu non sei capace di capirlo da solo, c'è un'altra persona pronta a dirtelo. Le testimonianze per esempio si fanno correggere i tuoi errori o a cogliere le tue contraddizioni non è un po' inquietante? O quantomeno stressante? No perché il meccanismo che si crea è come quello di uno specchio ed è da capire, da interpretare, in senso positivo. Verità per crescere vuol dire questo, imparare dai propri errori, smettendo di farli. Punto. Se c'è qualcuno vicino a DAVVERO CHI ENTRA A DISINTOSSICARSI NELLE COMUNITÀ CATTOLICHE ESCE POI TOTALMENTE RINCOGLIONITO DALLA RELIGIONE? non potevamo mai tenere le mani in tasca. La suora ci diceva sempre che se fossimo stati ad un colloquio di lavoro non ci avrebbero mai preso, presentandoci con le mani in tasca. Capita quella volta che sempre in due. Perché non è facile raccontare il proprio passato e ancora più difficile è dire quello che si fa in comunità. Quando finisce la testimonianza, se il giorno dopo io vedo che non prega te pronto a correggerti appena sbagli, smetti di sbagliare prima. Per me alla fine è stato un aiuto importante. Questi “angeli custodi” vi vengono di Giovanna Dark affiancati da subito, appena si entra in comunità? Che ruolo hanno nella terapia riabilitativa? Io il mio “angelo custode” lo farei santo subito. Era un ragazzo che aveva avuto i miei stessi problemi di dipendenza da eroina. Lui aveva 13 anni meno di me eppure mi ha fatto da padre. Quando sono entrato ero 58 kili, ero distrutto: i primi 40 giorni sono stato malissimo, ogni giorno stavo peggio, vomitavo in continuazione e il mio angelo custode mi cambiava, mi lavava, mi accudiva e io dopo una settimana lo odiavo perché non riuscivo a capire perché mi volesse cosi bene. Dopo 40 giorni, io ho avuto una crisi di pianto, lui è venuto davanti a me, si è seduto e ha iniziato a piangere anche lui. Poi mi è venuto vicino e mi ha abbracciato talmente forte da darmi quasi fastidio. Non ero più abituato ad essere abbracciato da altre persone, poi mi ha guardato e mi ha detto ti voglio bene, ce la puoi fare. E dentro di me, ho detto non sai chi sono, non sai cosa ho fatto nella mia vita, eppure mi dici ti voglio bene, mi abbracci. Nessuna delle persone che credevo mi volessero bene si era mai comportata così, aveva mai perso 5 minuti del suo tempo per rincuorarsi e dirmi che mi voleva bene, che il peggio sarebbe passato. Questo mi ha dato modo di superare le prime difficoltà, i primi giorni. Sei stato a tua volta un angelo custode? Si. Quando lo diventi devi staccarti completamente dalla tua persona, per donarti all'altro. Lo devi fare sentire bene, far sentire accolto. Fare l'angelo custode ti fa vedere anche come stai con te stesso. È la responsabilità più importante che ti possono affidare. Per quanto riguarda il percorso di riabilitazione, invece, ci sono delle tempistiche fissate? Tu ad esempio sei qui da 6 anni. Quella di rimanere così a lungo è stata una tua scelta o il tuo non è un percorso ancora concluso? No io sono rimasto in comunità per mia scelta. Ma se devo dir la verità i primi 43 due anni e mezzo non sono stati facili. La comunità consiglia di stare almeno tre anni perché il primo serve ad ambientarsi – quando arrivi davvero non capisci in che posto ti trovi –, il secondo ti serve per migliorarti come persona e il terzo invece dovrebbe essere un anno da dedicare agli altri. In pratica dai indietro quello che hai ricevuto nei primi due anni. Ti dico che il 95% dei ragazzi che sono entrati nella comunità di suor XXX non escono prima di 5-6 anni. Perché davvero questo è un mondo in cui ti puoi sentire realizzato, dove le persone ripongono in te la loro fiducia e senti di far parte di qualcosa che anche tu contribuisci a far funzionare e crescere. Poi ti vuoi fermare perché senti di poter essere un esempio per quelli che entreranno dopo di te, la prova vivente che se ce l'ho fatta io possono farcela anche loro. una retta da pagare o se devono lasciare qualcosa per noi. Mio padre avrebbe dato un sacco un soldi pur di non vedermi in mezzo ai casini. Ma la comunità non li ha voluti, ha chiesto loro dell'altro, molto di più. Ha chiesto loro di convertirsi. Genitori convertiti uguale figli salvati. Perché non siamo un pacco postale, che ci portano in comunità e dopo 4-5 anni ci segue ancora, ti aiuta a inserirti. Però suor XXX vuole che una volta usciti si ricominci da zero, vuole che anche a casa siano le piccole conquiste ad aiutarti a vivere felici. Senza riattaccarsi a quelle cose materiali che facevano parte della vita prima della comunità. Non è che devi uscire e avere di nuovo tutto a disposizione. Qui da noi ad esempio non abbiamo la lavatrice, ecco, I primi tre anni di permanenza sono obbligatori? Beh si, poi se dopo tre anni uno vuole uscire e ha completato il percorso di riabilitazione può benissimo uscire ma, te l'ho detto prima, non succede quasi mai. Se uno vuole andare via prima i sacerdoti e le suore cercano sempre di parlargli e convincerlo a rimanere altri sei mesi perché magari il percorso non è completo, ci sono ancora delle cose da migliorare. Ma non è che lo fanno perché ti vogliono tenere li per forza. Alla fine il cancello è sempre aperto, nessuno costringe nessuno a rimanere dentro contro la sua volontà. Che ruolo ha la preghiera all'interno del percorso di riabilitazione? La preghiera è il collante di tutto. Punto. Da quanto ho potuto capire questa rete di comunità sparse per tutti e cinque i continenti vive di sola provvidenza, ovvero delle offerte spontanee delle persone che credono in questo progetto o che visitano le varie comunità. Non è però previsto l'utilizzo di finanziamenti, tutto è basato sull'auto-sostentamento. Anche voi quindi non avete nessuna fonte di reddito? No. Le nostre famiglie, quando ci accompagnano in comunità chiedono se c'è mettono un timbro e siamo pronti a uscire. Dal lavoro che facciamo – Ndr. i ragazzi si occupano di restaurare le comunità o costruirne di nuove, accolgono i visitatori e provvedono al proprio sostentamento lavorando nei campi – non prendiamo niente. Mangiamo, dormiamo, preghiamo. Ogni due mesi guardiamo un film, quello è lo svago... una volta uscito io continuerò a lavare i panni a mano e mi comprerò una lavatrice solo quando potrò permettermela. Non mi farò il mutuo per la lavatrice. Io alla fine sono stato una persona che non ha mai voluto soffrire, scappando nella droga: quello che suor XXX ci vuole insegnare è che un po' di sofferenza non fa mai male, che il sacrificio fa crescere, ci rafforza il carattere, ci tempra. Perdona il mio materialismo ma tu sei sposato, hai un bambino. Una volta che uscirai da qui come farai a mantenere te stesso e la tua famiglia? In questi sei anni non hai percepito un euro, come sarà il tuo rientro in società? Stando a quello che dici allora anche l'assenza di farmaci per accompagnare la disintossicazione, come il metadone o i semplici antidolorifici, è stata una sofferenza positiva? Ma guarda, il rientro in società è semplicissimo. Fuori ci sono tanti ragazzi, noi li chiamiamo ex, che lavorano, stanno bene, seguono i gruppi, si trovano ogni mese, Portano avanti la comunità in modo più leggero. Quindi quando esci la comunità ti Non ti dico balle, i primi 40 giorni sono stati terribili. Però se mi avessero dato il metadone sarebbe stato peggio, perché non avrebbero risolto niente. O almeno, mi avrebbero tolto la dipendenza da eroina e mi avrebbero messo quella da metadone. Ho visto troppa gente che l'hanno abbindolata così. Secondo me non è mai un buon metodo. Si è conclusa così, sul metadone, l'intervista che sono riuscita a strappare a questo spacciatore tramutatosi in un Ned Flanders leggermente più rozzo. Urgeva risolvere un problema idraulico e lui (si scusava tanto ma) doveva scappare. Che dire? Avevo pensato di poter tirare fuori una di quelle storie di plagio mentale che con i luoghi d'apparizione vanno tanto a braccetto. Ho invece avuto una piacevole conversazione con un uomo sereno e convinto delle proprie scelte. Un uomo non certo irrisolto, un tantino naif e manicheo ma assolutamente innocuo. I. stava dove stava perché gli piaceva e non avrebbe potuto chiedere di meglio. L'eroina era la sua dannazione e la comunità gestita da una suora lo ha liberato. Punto. Ora, il domandone finale immagino sia il seguente: ma davvero chi entra a disintossicarsi nelle comunità cattoliche esce poi totalmente rincoglionito dalla religione? La risposta temo sia si. Mi spiego, tutto il giochetto di Santa Madre Chiesa verte sul concetto di libero arbitrio che si riassume nel più semplice concetto del “hai voluto la bicicletta, adesso pedali”. Se si sceglie di imboccare una via – nel caso di I. quella che piace a Santa Madre Chiesa – la strada è tutta in discesa, basta abbandonarsi al verbo insindacabile di chi ti sta sopra. I problemi sorgono quando le scelte sono forzate ma nel caso della comunità di Međugorje non ho visto niente di simile. Quindi, prendiamone atto, c'è gente che si converte anche all'alba del terzo millennio e, si, lo fa di sua spontanea volontà. Ecco, magari le motivazioni non saranno delle più nobili e magari le menti non saranno le più sagaci: “banalità del male” la definirei e Hannah Arendt ci ha scritto un libro interessantissimo (per chi fosse interessato ad approfondire). Per il resto si riduce tutto al libero arbitrio, al fatto che ognuno è libero di fare quello che gli pare se poi si pente. E poi può anche cambiare idea e ripentirsi mille altre volte ancora: Gesù, l'agnello di Dio, stando alla Bibbia serve proprio a questo. E io ho sempre pensato che, in fondo, Gesù Cristo fosse un fricchettone... 44 GROWING DRITTE E CONSIGLI DA UN GRANDE COLTIVATORE Ask & Tell A settembre, alla fiera Expogrow 2013 di Irun, ho incontrato questo personaggio molto esperto di coltivazione. Dopo poche battute sulla produzione indoor e sulle ultime tecnologie, mi accorsi della sua enorme cultura sulle coltivazioni in grande scala. Ad Amsterdam durante la High Times Cannabis Cup, a fine novembre, ci siamo rincontrati e ho avuto il piacere di approfondire la nostra conoscenza. Le mie sono state domande scaturite dalla mia personalissima curiosità, ad un grower su larga scala. E mi fa piacere condividere le sue risposte con Soft Secrets Italia perché lasciano trasparire la grande esperienza che questa persona ha avuto negli ultimi di CBG anni di costante coltivazione intensiva. Prima di chiederti una breve introduzione a parole tue, vorrei mi chiarissi la mia introduzione: è giusto definirti un gran coltivatore intensivo? Sì, è giusto così. Sono un coltivatore in indoor, prevalentemente, e cerco di riempire lo spazio al massimo. Alla fine quello che interessa a me è il raccolto finale e il suo peso che deve essere sempre più alto possibile. Ho coltivato outdoor in numerosi stati del bacino mediterraneo ma non ho mai ritenuto intelligente optare per una soluzione estensiva. Preferiresti una serra chiusa e ben controllata con una pianta per metro quadrato o un campo gigantesco con lo stesso numero di piante però distribuite su un’area maggiore? Non riusciresti a controllarle tutte. E poi vuoi mettere gli sgami, i ladri, i tutori dell’ordine… Hai ragione. Una soluzione intensiva è la cosa migliore. Ti chiedo ora se puoi introdurti da solo, per chi ci legge. Chiamatemi A., sono un ex-italiano da circa 30 anni. Ho una forte passione per la cannabis e sono molto portato ad infrangere leggi e regolamenti locali con le mie infiorescenze. Ho cominciato in Marocco, poi ho viaggiato in Spagna, sono andato in America e sono tornato per tre anni in Portogallo, poi è venuta l’Olanda, la Germania, la Svizzera che mi stavo dimenticando… Insomma ho girato varie nazioni seguendo il mio lavoro: il coltivatore di canapa. Ho scelto questo lavoro perché mi sono sempre sentito un fuorilegge, anzi posso affermare mi ci hanno fatto sentire tutti i governi a cui non è andato bene il fatto che producessi la miglior cannabis e che riuscissi a venderla tutta. Non ho mai avuto problemi legali seri però, per prevenzione, ho preferito sempre spostarmi quando le acque si facevano torbide. Quindi hai sempre vissuto viaggiando e coltivando infiorescenze? Sì, ho visto molti paesi col mio lavoro atipico. E poi a chi andavano i tuoi prodotti? Quali riuscivi a produrre? (ride di gran gusto) Te lo direi anche, ma qualcuno si arrabbierebbe dall’alto… Diciamo solo che la richiesta di buoni fiori resinosi è sempre altissima ovunque. Ho sempre prodotto fiori secchi, non ho mai incrociato né ho fatto estrazioni. Tranne recuperando il trim, che è il riutilizzo di un prodotto di scarto. Le tue produzioni migliori con che setup le hai ottenute? Dopo i primi due cicli, in qualsiasi nazione mi trovassi, sono sempre arrivato al g/W. Non è un valore molto attendibile, bensì un indice di quanto si sta operando correttamente. So che si dovrebbe calcolare il grammo su Kilowattora, ma già così rende l’idea. Tornando alle produzioni sono un convinto utilizzatore del cocco. Non lo uso come sostituto della terra ma come un ottimo substrato per una coccoponica. In vassoi da 120 centimetri metto sedici piante in vasi da 7 litri sotto una 600 W HPS. Ogni vaso ha due dripper, due gocciolatori, che garantiscono l’apporto idrico. Non ho bisogno di controllare i sistemi perché utilizzo tubicini di sezione maggiorata e soprattutto fertirrigo continuamente. Ovviamente per sfondare il grammo su Watt bisogna scegliere con cura lo strain da coltivare e conoscere come si comporta durante la fioritura. Naturalmente utilizzare i cloni permette di avere maggior omogeneità nella gestione delle piante. Fai quindi una coccoponica su vassoi da 120 centimetri sotto una 600 Watt. Coccoponica: spiegaci cosa significa coltivare così? Coccoponica è l’utilizzare il cocco come se FUMARE CANNABIS FA MALE ALLA SALUTE PASSALO A ME! PRENDI QUESTO, BRUTTO TOSSICO! SI, LASCIANE UN PO' ANCHE A NOI.. 45 fosse il substrato per idroponica. Quindi irrigazione continua sempre accesa e EC dinamico dalla seconda settimana di fioritura a salire sino alla sesta settimana quando sarà ad almeno 2.2. La sesta scendo a 2, re professionale per grandi ambienti ho dovuto far analizzare e testare i miei fiori. Una essiccazione lenta e costante che porti al 40% di umidità relativa circa è la cosa migliore. Ho visto nella mia vita qualcosa come tremila piantine e no l’armadietto da un metro per un metro. Ormai lo spazio a nostra disposizione è finito purtroppo. Ti chiedo come ultima PER SFONDARE IL GRAMMO SU WATT BISOGNA SCEGLIERE CON CURA LO STRAIN DA COLTIVARE E CONOSCERE COME SI COMPORTA DURANTE LA FIORITURA la settima 1.8 e l’ottava 1.6. Poi pulisco (Ndr. flushing) con EC 0,9 per una settimana e taglio. Quando la temperatura saliva troppo e l’umidità rappresentava un problema, spruzzavo gli ultimi due giorni un prodotto stimolante delle difese della pianta. Così salvavo il raccolto da eventuali muffe durante l’essiccamento e lo stoccaggio. Hai mai analizzato i tuoi fiori pronti all’uso? Certo! Dovendo comprare un essiccato- numerosi “colleghi” coltivare veramente grandi quantità di canapa e non riuscire ad ottenere un prodotto minimamente comparabile con le piante da loro appena essiccate. La domanda era “perché non riesco a produrre come te?” La mia risposta è sempre stata: “non sai essiccare un prodotto validissimo”. Dal taglio al consumatore c’è di mezzo il passaggio più importante. Ho sempre usato un essiccatore professionale con anche controllo di temperatura ei miei raccolti sono sempre stati i più buoni. Sto parlando di essiccare domanda di chiudere con poche righe di consigli da un coltivatore professionista. Che consigli dai? Serve un buon posto, che sia nascosto. Il clima fuori non è un problema, si usa l’aria condizionata. Lo strain utilizzato deve essere conosciuto a memoria, ma soprattutto il consiglio più importante che mi sento di dare è: meglio prevenire che curare. Agite in prevenzione e non cercate di curare un infestazione. Se l’infestazione è in corso avete sbagliato qualcosa voi. Grazie A! Spero di poterti rincontrare di nuovo e mi auguro di riuscire a strapparti qualche altra dritta da professionista. 46 BIKE TOUR / INDICE PUBBLICITÀ / COLOFON Sempre più grande, più ardito e più cattivo! Il Medical Cannabis Bike Tour annuncia le date del tour 2014 Dopo il successo della scorsa edizione, l’MC Bike Tour viene riproposto per raccogliere oltre 50.000 euro per sostenere la ricerca scientifica sugli effetti benefici della cannabis nella cura dei tumori. Dall’11 al 13 marzo 2014, 50 ciclisti percorreranno 400 km. L’MC Bike Tour farà il suo arrivo trionfale 3 giorni dopo alla Spannabis Expo di Barcellona. Dopo il successo dell’edizione 2013, in cui sono stati raccolti 50.000 euro, il utilizzati per sostenere i diritti legali dei pazienti che utilizzano la cannabis per la cura delle rispettive patologie. Luc Krol, del team di organizzazione dell’MC Bike Tour, afferma: “Sono davvero contento del tour 2014. Ovunque andiamo, la gente ha sentito già parlare della nostra iniziativa. Riteniamo di essere solo agli inizi di un movimento popolare che può guidare il cambiamento positivo e sensibilizzare sulla valenza medica della cannabis. E via con il prossimo tour!”. I ciclisti e gli sponsor stanno già salendo sul treno espresso dell’MC Bike Tour e gli organizzatori stanno cercando gli ultimi ciclisti per occupare gli ultimi Bike Tour punta a incrementare la visibilità sui media e la sensibilizzazione sulla cannabis per uso medico. Il denaro raccolto sta contribuendo a finanziare la ricerca condotta da alcuni scienziati all’Università Complutense di Madrid, che stanno studiando gli effetti dell’utilizzo dei cannabinoidi nella cura dei tumori. I fondi raccolti sono stati posti rimasti. Ciclisti e sponsor dovrebbero dare un’occhiata al sito www.medicalcannabis-biketour.com. Per informazioni sul Bike Tour, mandate un’e-mail a [email protected]. Indice pubblicità Nome Advanced Hydroponics of Holland Area 51 Atami Baboom Bio Grow Shop Buddha Seeds Campo di Canapa Canapa Medica Canaperia Chacruna City Jungle Dinafem Seeds Dinafem Seeds Dream Planet Dutch Passion Easy-Grow Wholesale Encod Evergreen Exodus Fiori di Campo Foglie D'Erba Greentown Growerline Growshop Reggio Guerrilla Garden Hempatia Hempatia Milano Hemp-orio Hemporium Hesi Hierba del Diablo Humboldt Seed Organization Idrogrow Il Giardino Idroponico Indoorline Indoormania Kroon de Legalized MCK Bio Gardening Mycologics Mysticanza Natural Store New Energy Grow Nuova Dimensione Organic Farm Orto Biologico Orto Biologico Shop Panoramix Paradise Seeds Plagron Procare Secret's Garden Serious Seeds Shayanashop.com Skunkatania Sweet Seeds Sweet Seeds Tatanka Smartshop Top Crop Colofon Pagina 2 24-25 48 35 45 17 30 32 45 24-25 43 1 13 30 9 37 41 42 43 45 24-25 21 24-25 22 43 18 43 24-25 24-25 20 39 10 41 42 7 27 41 24-25 1 39 24-25 24-25 45 41 24-25 35 24-25 45 1 1 39 22 37 29 24-25 1 47 41 5 Soft Secrets Italia è pubblicato da: Discover Publisher BV P.O. Box 362, 5460 Veghel, Paesi Bassi Tel: 0031 - 73 54 98 112 Fax: 0031 - 73 54 79 732 e-mail: [email protected] Editore: CC Cremer Collaboratori: Franco Casalone, Ed Rosenthal, Jorge Cervantes, Enrico Fletzer, Clod, Monsignor Jose Maria, Giovanna Dark, Davide Calabria, Carlos Rafael Esposito, Little Lebowski, Golgus Apparatus, Kali Mist e tanti altri. Traduzioni: Valefizz Indirizzo redazione: Soft Secrets Italia E-mail: [email protected] Sito internet: www.softsecrets.nl Pubblicità: Fabrizio E-mail: [email protected] Tel: 0039 - 36 65 44 66 94 Soft Secrets Italia non intende in alcun modo incentivare condotte vietate. Tutte le informazioni contenute sono da intendersi ai fini di una più ampia cultura generale. La redazione e i collaboratori non si assumono nessuna responsabilità per un uso imporprio delle informazioni contenute nella rivista. L’editore e i distributori non sono da intendersi implicitamente d’accordo con i contenuti pubblicati. Nessun contenuto di questa pubblicazione può essere copiato o riprodotto in alcun formato senza autorizzazione degli editori. L'imperdibile SSIT2/2014 il 14 marzo 2014 ® ® Millior Banca di Seme Expocannabis www.sweetseeds.es Millior Banca di Seme Spannabis Millior Banca di Seme Spannabis Sur Circa l’80% degli individui di questa varietá aquisisce tonalitá violacee, porpora o rossicce durante la fioritura, in alcuni casi anche nelle foglie. 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