SB 2014 N 2_WEB - Salesiani Don Bosco

N. 2 2° semestre 2014
EXALLIEVI Don Bosco
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B
San
105° convegno Annuale
Spediz. in A. P. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino
28 settembre 2014
il direttore
Una nuova primavera
Carissimi ex-allievi,
ormai tutti riconoscono che, con l’elezione di
Papa Francesco, stiamo vivendo nella Chiesa
una “nuova primavera”.
Il succedersi delle persone, nell’ottica della fede, è sempre un’opportunità dello Spirito Santo per intercettare le esigenze dei nostri tempi,
per suggerire nuove strade di evangelizzazione,
senza rinnegare quelle precedenti, per guardare al futuro con speranza, per costruire un
mondo sempre più “evangelico” dove il bene
possa vincere sul male, dove l’indifferenza sia
sostituita dalla solidarietà e dalla carità.
Anche la nostra Congregazione Salesiana ha
avuto il suo momento di rinnovamento al vertice nell’ultimo Capitolo Generale 27 attraverso
l’elezione del nuovo Consiglio Generale e del
decimo successore di don Bosco don Angel Fernandez Artime.
A far parte di questa equipe, che per i prossimi
6 anni guiderà la Congregazione, è stato chia-
2 san benigno notizie 2-2014
mato anche don Stefano Martoglio ispettore
dell’ICP, Piemonte-Valle d’Aosta-Lituania, fino
a maggio 2014.
A succedergli è stato nominato don Enrico Stasi
che ricopriva l’incarico di direttore dell’Istituto
Edoardo Agnelli, cresciuto all’Oratorio S. Luigi
di Torino, il secondo oratorio fondato da don
Bosco dopo Valdocco.
E potremmo continuare l’elenco se pensiamo
che ogni nuova nomina lascia un posto vacante
che va rimpiazzato. È il gioco “delle obbedienze” dietro cui si nasconde “la volontà di Dio”.
Anche senza essere religiosi possiamo dire
che ciascun cristiano ha le sue piccole o grandi obbedienze che, vissute con fede, tracciano
il cammino che Dio ha preparato per noi.
Quante volte ci siamo chiesti “Cosa desidera
Dio da me? Cosa mi sta dicendo Dio in questa situazione particolare della mia vita?” Per
evitare di dare risposte errate occorre sempre
un cammino di discernimento fatto di alcuni
passi.
Il primo è certamente quello di mettersi in
ascolto della vita, delle situazioni, delle aspettative delle persone. Dio ci parla attraverso la
vita, le persone che ci pone accanto e le vicende della storia.
Il secondo è la lettura della realtà con gli occhi della fede. Occorre interpretare i fatti e le
situazioni, per comprenderli meglio. Don Bosco intervistato, al termine della sua vita, da un
giornalista sul segreto del suo successo rispose:
“Sono sempre andato avanti come il Signore mi
ispirava e le circostanze esigevano”. Si tratta di
una lettura della realtà che attinge al vangelo
e al carisma.
Il terzo è mettersi in cammino individuando un
traguardo verso cui orientarsi e specificandone
le varie tappe.
Il tutto può sembrare artificioso, in realtà ogni
volta che scegliamo e decidiamo facciamo, consciamente o inconsciamente, tutti questi passaggi. Come cristiani dobbiamo farli sempre
“in compagnia di Dio”!
Lo Spirito Santo soffia ancora nella Chiesa, nella Congregazione, nella vita di ciascuno di noi;
non vanifichiamo la sua opera con una vita abitudinaria senza slancio ed entusiasmo.
Le parole di questo canto allo Spirito siano per
tutti un augurio che diventi realtà:
“Soffia, vento che hai la forza di cambiare, fuori
e dentro me, questo mondo che ora gira, che ora
gira attorno a Te. Soffia proprio qui fra le case,
nelle strade della mia città. Tu ci spingi verso
un punto che rappresenta il senso del tempo, il
tempo dell’unità”.
Questo anno bicentenario della nascita di don
Bosco che è appena iniziato possa essere per
tutta la Famiglia Salesiana una nuova Pentecoste, sulle ali dello Spirito Santo e del carisma
salesiano!
Don Vincenzo Caccia
IL SALUTO DEL PRESIDENTE
Un cordiale saluto a tutti Voi. Quattro anni
fa mi trovavo a scrivere il mio primo articolo
con mille dubbi ed incertezze poi man mano
ho scoperto che il modo migliore per mandare un saluto
alle persone con cui si condividono valori ed
ideali è scrivere come se lo si facesse ad un
amico. Eccomi allora qui a dirvi grazie amici
per questa bella esperienza che mi avete dato
la possibilità di vivere.
Sono stato molto fortunato ad avere vicino
delle persone che hanno avuto fiducia in me
e si sono prodigate per mille cose: permettetemi di ringraziare tutti.
Sono stati quattro anni intensi con gli impegni di preparazione al 2015, bicentenario
della nascita del nostro santo fondatore, e soprattutto la peregrinazione dell’urna di Don
Bosco. Ogni anno poi abbiamo voluto darci
un obbiettivo utile e devo dire che la vostra
risposta è sempre stata molto generosa e, anche per questo, voglio ringraziarvi di cuore.
Finisco questo mandato con una grande
soddisfazione: quella di essere riuscito a far
restaurare, proprio per merito della vostra
generosità, la statua della Madonna Ausiliatrice dell’istituto. La relazione del lavoro effettuato, scritta dalla persona che ha realizzato l’intervento, ha evidenziato quanto fosse
necessario e la professionalità con cui è stata
eseguito il restauro.
Non mi resta che salutarvi, chiedere scusa
se in qualche occasione ho deluso le vostre
aspettative, ricordandovi l’appuntamento del
nostro convegno annuale del 28 settembre.
Lamberto Vezzetti
3
san benigno notizie 2-2014
L’OPINIONE
L’opinione
Don Matteo
Mi è ritornata la voglia di
parlare di politica. D’altronde non è che ne manchino
i motivi. Iniziamo da don
Matteo (Renzi). Del quale
si possono dire cose buone
e cattive. Proprio come sul
personaggio televisivo, che
può piacere o essere decisamente antipatico. Idem per
il contorno (cast televisivo o
ministri, che possono andare dagli imbranati tipo capitano Anceschi, ai buffoni come Frassica o a persone realmente serie).
A dire il vero, Renzino in partenza non mi è andato giù.
Chi gli ha mai detto di diventare premier?
Per la terza volta infatti i cittadini avevano votato uno e
ne era uscito un altro.
Gli elettori di destra avevano
votato Berlusconi e si son trovati Monti; gli elettori di sinistra avevano votato Bersani
e si son trovati Letta; elettori
e non elettori... si son trovati
Renzi (... poi dicono che uno
di Marco Notario
non va più a votare).
Però, dopo le Europee, devo
riconoscere di dover cambiare rotta nei miei giudizi. In un
certo senso, anche se indirettamente, queste elezioni
sono state la legittimazione
popolare di Renzi e quindi
bisogna accettarla. Se lo ha
capito persino Grillo...
Quanto al suo governo non
mi sbilancio. Di buono c’è
che vedo che ‘sto giovane ci
mette entusiasmo. E se sarà
proprio Lorenzi il Magnifico
a fare le riforme che i vecchioni della politica in secoli di discussione non hanno
fatto, tanto di cappello. Poi
ci sono gli 80 euro che sono una cosa buona e non mi
permetto certo di dire che
rappresentano un’elemosina: meglio di niente, un pieno di benzina mensile omaggio dello Stato. Ma è pur vero
che, conti alla mano, le tasse
sono tutt’altro che diminuite e la ripresa e l’occupazione
sono a di là da venire.
Quanto allo staff ministeria-
le resto in ulteriore attesa.
Anche qui vedo tanti giovani
che impazzano. Da “anziano” che conosce i suoi polli
rimango sempre scettico sui
fuochi fatui di certi ragazzotti. Non perché uno è giovane
è automaticamente in gamba. Come neppure se è donna (già, la menata delle quote
rosa! Se una donna è valida la
voto, quote o non quote. Se
non vale, perché deve essere
in quota?).
Intanto, per quel che vedo
nel ministero che più mi interessa, quello della Pubblica Istruzione, trovo molta
faciloneria e sbandamenti.
Ci ritornerò a anno scolastico avviato, perché qui non è
che abbiamo incominciato
molto bene.
Concludo questo trafiletto
ricordando una frase di Paolo VI, che dovrebbe scuotere
i politici dalle loro magagne
e noi dal nostro qualunquismo: “La (vera) politica è la
forma più alta di carità”.
Burocrazia
Quello che però urta ancora
di più della politica, è l’arroganza dei cosiddetti manager
e soprattutto la ostinazione
dei burocrati.
Un politico è incapace? Non
lo votiamo e se ne va. Ma se
un manager è incapace? O
resta e rovina ulteriormente o se ne va con una buona
uscita stratosferica. (In Cina,
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L’OPINIONE
per la verità, se ha fallito, la
buona uscita gliela danno
fucilandolo). Ancor di più
mi turba il burocrate. Che è
in genere una persona intelligente: per questo sembra lo
faccia ulteriormente apposta
a romperti le scatole.
Cito anche qui una massima,
il principio di Peter.
“Ogni dipendente (competente) viene progressivamente promosso a livelli più alti
(dove lui non è competente)
fino a raggiungere il più alto
grado di incompetenza”
A proposito
di competenza
Vi ricordate della donna delle pulizie di Bari che ha ramazzato le cosiddette opere
d’arte moderna credendole
spazzatura? Ministro della
Cultura subito!
Genny ‘a Carogna
Facciamo alcuni passi indietro
1991. 300.000 Alpini a Genova e la città è un sogno. Poi
arrivano i no global e ci scappa il morto.
27-4-2014. Un milione di
persone a Roma per la canonizzazione dei due papi
e tutto è ordinatissimo. Due
settimane prima, antagonisti e centri sociali spaccano
tutto e la capitale è messa a
ferro e fuoco.
Naturalmente si arrestano
a Venezia, per terrorismo,
quattro scalzacani di Serenissimi per via di un trattore
addobbato da carro di carnevale.
Passa una settimana (3 maggio) e un simpatico signore,
dal significativo soprannome
di “ ‘a Carogna”, tatuato come
un quadro di Picasso e seduto a water sulle transenne
(cosa che sarebbe vietata ai
comuni mortali) detta legge
allo stadio, tratta con le autorità e decide se continuare o
no la partita.
L’Italia si fa prendere per i
fondelli a livello internazionale per il caso marò o per i
conti europei, ma al suo interno tratta con ultrà, delinquenti e mafiosi. E un serafico ministro dell’Interno
“inizia a pensare di utilizzare forse per alcuni casi e per
un certo periodo magari dal
prossimo anno il Daspo...”.
Siamo il paese delle interpretazioni delle leggi, dei cavilli, del però-ma-forse-certo
che... E ce lo teniamo.
Madri... coraggio
Qualcuno mi deve ancora
spiegare come fanno certe
mamme moderne a girare
con la carrozzina, il cane, il
bambino per mano, il carrello della spesa e contemporaneamente parlare ancora al
cellulare stretto tra la spalla e
l’orecchio della testa piegata
a mo’ di allucinante tortura
cinese.
(che non sono le cantanti).
Poi arrivarono l’Irpef e l’Ilor.
L’Ilor divenne ICI e poi IMU e
mini-IMU. Da allora ho perso il conto. Irap, Irpeg, Ires,
Tarsu, Tares, Tari, fino all’improponibile ultimo IUC.
Ma, come diceva sempre il
mio saggio sergente degli alpini, prendi il tuo mulo, “tira... e TASI”.
Dalle stelle
alle stalle
(P.S.) Avevo chiesto alla redazione di posticipare la stampa del giornalino a dopo il 13
luglio nella speranza di parlare bene dell’Italia ai mondiali di calcio. Il 24 giugno
invece era già tutto finito.
Amen. Paga al solito l’allenatore, l’unico galantuomo,
che non ha colpa se il goleador viziato di turno non sa
tirare una palla in porta (magari imparassimo anche qui
dai Tedeschi). Vinciamo una
volta e siamo eroi di carta.
Poi diventiamo... “brandelli”, e i leoni si rivelano ranocchie. Siamo fregati persino negli spot. Tutte quelle
pubblicità sugli eroici Azzurri... mi immagino le ditte che
han dovuto correre ai ripari
per cambiarle. E a proposito
di spot, vedasi a fianco.
Tasse
Tanto per andare in bellezza, facciamo un esercizio di
Italiano e ripassiamo tutte le
sigle delle tasse che abbiamo
subito in questi anni.
Mi ricordo la Vanoni e l’Iva
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san benigno notizie 2-2014
AUGURI
Don Enrico Stasi
NUOVO SUPERIORE
DELLA CIRCOSCRIZIONE
SPECIALE PIEMONTE,
VALLE D’AOSTA e lituania
Don Stasi è nato a Taranto (Italia) il 10 ottobre
1966. Entrato nel 1985 nel noviziato salesiano
di Monte Oliveto (Pinerolo), ha emesso la prima professione religiosa l’8 settembre 1986
e i voti perpetui l’8 agosto 1992 a Valdocco
(Torino), città nella quale ha anche ricevuto
l’ordinazione presbiterale il 15 giugno 1996.
Dopo essere stato catechista della comunità Santo Domenico Savio di Valdocco (19962001), ha coperto lo stesso incarico nella casa
di Torino-Valsalice (2001-2006), dove è poi
stato direttore (2006-2012). Dal 2013 è stato
direttore della comunità dell’Agnelli a Torino. Ha conseguito la Licenza in Teologia Pastorale presso lo Studentato Teologico della
Crocetta-Torino 1996.
Don Stefano Martoglio
PRIMO CONSIGLIERE PER LA NUOVA REGIONE MEDITERRANEA
Don Stefano Martoglio, ex-ispettore della nostra circoscrizione Speciale Piemonte
e Valle d’Aosta, si dovrà prendere cura della
regione denominata “mediterranea”.
È frutto di di una delibera dello stesso CG27,
nell’ambito della riconfigurazione della presenza salesiana in Europa. La nuova regione
è costituita dalla Circoscrizione Italia centrale, dalla circoscrizione Piemonte e Valle
d’Aosta, dalle ispettorie italiane LombardoEmiliana, meridionale, Nord Est, Sicilia; da
Medio Oriente, Portogallo e dalle ispettorie
spagnole: Spagna centro Nord-est e Spagna
Mediterranea.
AD ENTRAMBI GIUNGANO
LE FELICITAZIONI
E LA NOSTRA PREGHIERA
PER L’IMPEGNO ASSUNTO
6 san benigno notizie 2-2014
AUGURI
Don Angel Fernàndez Artime
Il 10° successore di don Bosco
1. Qual è il suo sogno?
Il mio sogno è che la nostra
Congregazione possa mantenere il carisma che lo Spirito Santo suscitò in don Bosco e si distingua per una opzione preferenziale per tutti i
giovani, specialmente per gli
ultimi.
ll Capitolo Generale 27 ha
eletto come nuovo Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco Don Ángel
Fernández Artime, fino ad
ora Ispettore dell’Argentina.
L’elezione è avvenuta alle ore
10:20, al primo scrutinio. Un
lungo e caloroso applauso ha
accolto la proclamazione ufficiale.
Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco,
nelle Asturie; è diventato salesiano il 3 settembre 1978 ed
è stato ordinato sacerdote il 4
luglio 1987. Originario dell’Ispettoria di León, è stato Delegato di Pastorale giovanile,
Direttore della scuola di Ourense, e dal 2000 al 2006,
Ispettore. Nel 2009 è stato
nominato Ispettore dell’Argentina Sud; in virtù di questo suo ruolo ha anche avuto
modo di conoscere e collabo-
rare personalmente con l’allora arcivescovo di Buenos
Aires, card. Jorge Mario Bergoglio, oggi Papa Francesco.
Ha conseguito la Laurea in
Teologia Pastorale e la Licenza in Filosofia e Pedagogia.
«Mi abbandono nel Signore
e chiediamo a Don Bosco e a
Maria Ausiliatrice che ci accompagni e mi accompagni
nella fraternità dei salesiani e con la Congregazione, e
con fede accetto». Sono state
queste le parole, pronunciate in spagnolo da don Angel
Fernández Artime. Subito
dopo aver accettato il nuovo Rettor Maggiore ha ricevuto l’abbraccio di ogni Capitolare
Come “nuovo” Don Bosco ci
affidiamo alla sua guida
E lo affidiamo alla Maestra
di Don Bosco: Maria Ausiliatrice.
Auguri Don Ángel!
2. A chi ha pensato appena
eletto?
Ho pensato a don Bosco che
mi chiamava a mettermi davanti e mi raccomandai a lui
perché sentivo che era qualcosa di magnifico e di sovrumano, superiore alle forze
che uno può sentire.
3. Questa chiamata è più il
peso di una grande responsabilità o una grande gioia?
Dopo qualche momento di
incertezza e di percezione
di quanto poteva essere tremendo il peso, ciò che prevalse fu una grande gioia Insieme ad ogni fratello della
Congregazione, insieme stiamo scrivendo questa pagina
così bella in questo momento della nostra storia.
4. Com’è stata la sua infanzia?
La mia infanzia è stata quella di un bambino molto semplice e sereno, in un villaggio
del nord della Spagna, un paesino sul mare, di pescatori: cresciuto in una famiglia
molto sana, dove l’affetto era
sincero, con vincoli affettivi
7
san benigno notizie 2-2014
AUGURI
che mi hanno permesso di
crescere con una grande sicurezza affettiva
5. Com’è nata la sua vocazione salesiana?
Due cose. Prima di tutto sono cresciuto nel cuore di una
famiglia felice. Un ambiente
cristiano sobrio e genuino,
dove Dio era presente, in cui
la devozione a Maria era viva.
E poi ho potuto studiare dai
Salesiani. Lasciai così il mio
villaggio, conobbi i salesiani
e fui molto colpito da come
i salesiani trattavano me e i
miei compagni, questo destò
il desiderio di provare con i
salesiani una scelta di vita
che prometteva felicità.
6. Come direttore e poi come ispettore ha incontrato
difficoltà?
La vita conosce sempre difficoltà, ma la mia vita salesiana fino ad oggi non è stata
segnata tanto dalle difficoltà
quanto dalle possibilità che
mi hanno dato come salesiano di stare nel mondo dei
giovani. Pensare con i giovani, sognare con i giovani.
7. La Famiglia Salesiana è
presente in tutti i continenti. Come si può conservare
l’unità e l’identità?
Questa è una delle sfide più
importanti che dobbiamo affrontare. È molto importante
garantire la comunione e la
comunione viene garantita
dalla partecipazione di tutti
al tronco comune che è don
Bosco e il carisma e il Rettor
Maggiore è il nesso di comunione di tutta la famiglia salesiana.
8. È innegabile una crisi di
vocazioni. Quale sarà il volto della Congregazione Salesiana nel secolo XXI?
Quando parliamo di crisi di
vocazioni dobbiamo pensare
prima di tutto che il mondo
è molto più grande di dove
abitiamo noi. Le vocazioni
fioriscono con molta forza
anche in questo momento nel continente asiatico
e africano ed emergono in
America Latina. Incontrano
molte più difficoltà in Europa, più nell’Europa occidentale che nell’Europa dell’Est.
La Congregazione nel secolo
ventunesimo sarà senza dubbio molto piena di vita, magari cambierà un po’ il colore
della pelle, parlerà altre lingue. Ma il Signore continua
e continuerà a chiamare in
tutte le parti del mondo.
9. Quali sono oggi i “territori
di missione” prioritari?
Alcune opere poco significative in un posto possono essere molto significative in un
altro. Il criterio che sempre
ci garantisce è questo: dove
stanno i giovani che hanno
più bisogno di noi è là che
vogliamo dare le risposte che
più sono necessarie alla loro
vita concreta.
10. A quali figure della storia
salesiana si sente più vicino?
Certamente il Signore Gesù domina la mia vita, però il mio grande amore e la
mia passione è don Bosco.
Quando penso a don Bosco
mi commuovo, E ora come
Rettor Maggiore gli chiedo
che il mio cuore assomigli
sempre più al suo.
Tratto dal ‘Bollettino
Salesiano’
Venerdì 2 maggio serata di riflessioni
di Mons. Edoardo Cerrato
su ‘Don Bosco Padre e Amico
dei giovani’ intervallate da proiezioni
di fotografie della venuta
dell’urna di Don Bosco
realizzati dall’ex allievo Marchetto
Flavio a cui va il nostro GRAZIE.
8 san benigno notizie 2-2014
INCONTRI
EX di 50 – 40 - 30 anni fa
Perché non incontrarsi?
Possiamo ritrovarci a S.Benigno a festeggiare
domenica 28 settembre 2014? Vi aspettiamo
tutti, magari con le vostre consorti e figli…
Cercheremo di farvi contattare da qualche
compagno!
Grazie se ci facilitate, comunicando in
portineria (0119824311) o a Don Lacchia
(3346269240) un recapito telefonico.
1964 Baima-Besquet-Griga Giancarlo, Barra
Bruno, Beria Giuseppe, Bertholin Romeo, Bertolino Giovanni, Bionaz Dario, Bracco Gianfranco, Busa Angelo, Chapellu Livio, Defilippi
Pier Domenico, Dellerba Franco,Delmastro
Giovanni Battista, Demarchi Claudio, Enrico
Gianfranco, Ferrero Antonio, Francesio Giuliano, Garrone Mario, Gazzola Franco, Guglielmo
Mario, Landra Mario, Maino Matteo Rolando,
Marta Pietro, Mattioda Aldo, Naretto Giovanni, Nemour Giandomenico, Ocleppo Luigi,
Ollearo Ezio, Orso-Manzonetta Dario, Parola
Alberto, Peiretti Giuseppe, Racca Filippo, Rizzante Mario, Salto Giuseppe, Simontacchi Albino, Sofia Giuseppe , Tarello Ildo, Tibi Emilio.
1974 I e II e III MECCANICI
III MECCANICI: Avanzato Dario, Baima
Domenico, Bertolone-Ballarin Pietro, Budello
Giuseppe, Dalessio Daris, Lesbo Leandro,
Lesbo Valter, Ozzello Antonio, Perron Renzo,
Serra Claudio, Vota Giampiero
9
san benigno notizie 2-2014
INCONTRI
1974 I e II e III ELETTRO
III ELETTRO: Arvat Mauro, Battuello
Bruno, Bisacca Giovanni, Boido Giorgio, Borghesio Mauro, Carra GianCarlo, Costa Stefano, Fontana Aurelio,
Gardetto Giuseppe, Lesca Arturo,
Marchello Sergio, Mattioda Mauro,
Peretto Pier Luigi, Seren-Bernardone
Mauro, Sibona Silvio
1984 III MECCANICI
1984 III ELETTRO
10 san benigno notizie 2-2014
17 maggio 2014
Festa di Maria Ausiliatrice
17 maggio 2014
11
san benigno notizie 2-2014
NEWS
Intervista a
Don Mario Juricevic
rato 6 anni dopo di che ho
fatto il lettore alla S. Messa
per 4 anni.
Come è stata la tua infanzia?
Grazie a Dio sono nato in una
famiglia cristiana che mi ha
dato delle buone fondamenta per la vita. Purtroppo una
parte della mia infanzia è
stata segnata dalla guerra in
Bosnia-Herzegovina e Croazia, durante la quale tutti e due i miei genitori sono
entrati nell’esercito Croato.
Per riempire il tempo libero, seguendo l’esempio del
mio fratello Darijo, mi sono
inserito nel gruppo dei ministranti nella mia parrocchia.
Il mio servizio all’altare è du-
12 san benigno notizie 2-2014
Come è nata
la vocazione salesiana?
All’inizio della scuola superiore (CFP) mi sono inserito nella mia parrocchia nel
gruppo dei giovani dai 15 ai
18 anni. Gli incontri si svolgevano ogni venerdì sera dopo la Santa Messa, guidati dal
viceparroco. Passando gli anni i viceparroci cambiavano,
ogni anno ne veniva un altro
e anche noi “cambiavamo”
con loro. Verso la fine della
scuola superiore è arrivato
nuovo viceparroco, don Antonio ČUtura, con il quale ho
fatto amicizia e ho iniziato
un cammino più spirituale,
più profondo. Lui ha compiuto il primo passo e mi ha
fatto la proposta vocazionale, sebbene io all’inizio non
fossi molto d’accordo. Colloquio dopo colloquio dentro
di me è cresciuto quel seme
di senape della vocazione
che all’inizio non fu subito
quella salesiana. Ero in ricerca dell’identità vocazionale,
dove potevo realizzarla. Dopo un lungo tempo di ricerca
e molti colloqui e consigli di
don Antonio, che era un sacerdote diocesano, mi sono
indirizzato verso i salesiani.
Quali esperienze
apostoliche hai realizzato
finora?
Potrei dire che la mia prima
più forte esperienza pastorale fu a Catania, in Sicilia,
dove sono andato durante
l’estate 2007, mentre ero in
noviziato a Pinerolo, con gli
altri novizi salesiani. Un’altra
bella esperienza pastorale fu
il secondo anno di tirocinio
a Rijeka, in Croazia, dove ero
responsabile del Centro Giovanile, dell’oratorio e della
formazione degli animatori. Il tempo libero lo passavo con i ragazzi nella nostra
scuola salesiana.
Quali sono state le difficoltà
incontrate?
Mah, sicuramente una delle
difficoltà fu quella di superare la barriera della lingua,
cioè imparare l’italiano ahahah….
Che cosa ti sembra più interessante e positivo nell’esperienza a San Benigno?
Sicuramente la cosa più bella
è la mia comunità salesiana
nella quale ogni confratello
la rende interessante a suo
modo e la arricchisce con la
sua presenza. Seconda cosa
sono i ragazzi del CFP con i
quali mi trovo veramente bene. Siccome rispondo a questa intervista mentre siamo
in piena estate ragazzi non
posso non dire che in questo momento l’esperienza
più bella a San Benigno sono tutti questi ragazzi, gli
animatori, i coordinatori.
RICORDIAMO
Quali sono i tuoi progetti
per il prossimo futuro?
Quest’ anno ho finito il secondo anno della specializzazione in Teologia Pastorale
alla Università Pontificia Salesiana a Torino – Crocetta e
adesso mi tocca cominciare a scrivere la tesi e quindi
questo è uno dei miei futuri
progetti e spero di cominciare a realizzarlo il più presto
possibile.
Quali consigli ti senti di dare a chi sentisse il desiderio
della vita salesiana e/o sacerdotale?
Il mio consiglio è di non avere paura, di caricarsi di coraggio e mettersi in cammino insieme con Gesù, Maria
e Don Bosco. Non siamo noi
che scegliamo Gesù, è Gesù che vi chiama e quindi se
Lui vi chiama vi darà anche la
forza per superare le fatiche
e tutti gli ostacoli che magari
troverete durante il cammino. Nella Bibbia si trova 365
volte la frase: “Non temere”.
Come se Dio ci dicesse ogni
giorno di essere coraggiosi e
andare avanti. E ai genitori
lascerei un pensiero di don
Bosco che dice: “Quando un
giovane lascia la sua famiglia
per diventare sacerdote, Gesù prende il suo posto nella
sua famiglia”.
GRAZIE a tutti coloro che
hanno rinnovato l’adesione
all’associazione ex-allievi.
Ricordiamo che la quota
sociale è 20,00 euro (10,00
euro per i familiari)
Pierre O. Fasanì…
a 10 anni dalla morte
Timido, un po’ introverso ma gentile e altruista, Pierre
Octave ci teneva al proprio cognome “savoiardo”, perché
nella Savoia era nato, anche se i genitori erano ambedue
italianissimi. Forse il suo francese contribuiva a dare un
tocco artistico al cognome. Due salesiani coadiutori sono all’origine della sua vocazione salesiana e della sua
vocazione artistica. Uno fu Sebastiano Concas maestro
degli scultori in legno, che lo iniziò ai segreti dell’intarsio
e dell’intaglio. Pier Octave approdò a S. Benigno Canavese nel 1945. Affascinato da Don Bosco ci resterà fino alla
morte avvenuta nel 2004. A S. Benigno che era allora un
‘internato’ divenne assistente di studio, di laboratorio,
di cortile e di camerata. Quando era libero si fiondava
all’oratorio per l’assistenza, la catechesi e il calcio che
era la sua passione del tempo libero. Organizzava tornei
e faceva da arbitro autorevole e imparziale., o discuteva
di calcio con i ragazzi che ne ammiravano la competenza.
Ma giocava anche volentieri e i giovani avevano un bel da
fare a ‘marcarlo’: con quel fisico asciutto, atletico e scattante li ‘scartava’ con una facilità da manuale. E i portieri
temevano, quando il gioco si svolgeva nei pressi della loro
area, la sua micidiale rovesciata che chiamavano ‘alla Parola’ dal calciatore della Juve. Impossibile non accennare
al resto dell’attività salesiana di Fasanì: l’animazione dei
13
san benigno notizie 2-2014
RICORDIAMO
gruppi, allora chiamati ‘compagnie’, la recita
di sketch o quella più impegnativa di operette, con relativi canti e musica. Il nostro tra le
altre cose imparò a suonare il flauto traverso
ed entrò a far parte della banda dell’istituto.
Quando, in un incidente stradale, scomparve
il maestro Concas, nel 1963, fu lui a raccoglierne l’eredità. Nel 1958 aveva conseguito
il diploma all’istituto Statale d’arte a Perugia.
L’anno 1979 costitui nella sua vita di artista
una vera svolta. Il Comune gli affidò la ’Torre
del ricetto’ come atelier e per l’esposizione
personale permanente. Fu un grande riconoscimento. Così la torre divenne Torre Fasanì.
Da lì uscirono i capolavori di Fasanì come
“l’Apocalisse”, la ‘”Via Crucis’, “il Cristo delle
Genti” (m 7x3) esposta alla mostra del Concilio Vaticano II nel 1962, un Cristo che si incarna nella città tentacolare moderna, la quale
nella frenesia delle sue costruzioni, dei suoi
affari, dei suoi scandali tende a dimenticare
Dio. Un Cristo le cui lunghe braccia vogliono
riabbracciare un mondo che va perdendosi.
Fasanì fu anche scultore: il suo ultimo lavoro fu proprio il bronzo di una “Madonna
con Bambino’, terminato nell’anno della sua
morte. Ma il nostro è ricordato come il pittore
del “bois Brulé”, una tecnica da Lui inventata.
Gli effetti di questa tecnica hanno sorpreso e
meravigliato critici d’arte e galleristi che iniziarono a contenderselo. La città, la natura,
la Bibbia, la persona, la Madonna, il Cristo :
questi i suoi temi.
Ma noi, pur ammirando le sue opere artistiche, vogliamo ricordarlo, a 10 anni dalla sua
dipartita, come maestro di vita, come amico
schietto, fedele, tanto legato ai suoi ex-allievi
di cui condivideva sogni e successi e che gli
sono stati sempre vicino con affetto e riconoscenza apprezzandone la giovialità, abilità, la fede semplice, trasparente e insieme
profonda.
GRAZIE, MAESTRO!
Come si vota
in base al regolamento (articolo 24 e seguenti):
• Non essendoci candidature specifiche per l’elezione del presidente, esso verrà scelto tra i consiglieri eletti.
• Elezioni dei consiglieri, sulla scheda con l’elenco dei candidati consiglieri ogni votante può esprimere da 1 a 9 preferenze. Ai candidati giovani, sono riservati 2 posti nel futuro consiglio, a prescindere delle
preferenze avute. In caso di parità di preferenze prevale il candidato più anziano d’età.
• In caso di elezione alla carica di Presidente, decade la candidatura di consigliere a beneficio del primo dei non eletti.
• Votazione per delega. Ogni associato può delegare un altro associato ad esprimere il proprio voto,
mediante delega scritta e firmata. Ogni associato può essere portatore di una sola delega
• Votazioni per posta. Il voto può essere espresso per posta con le seguenti modalità: la scheda
elettorale contenente la lista stampata sulla rivista va ritagliata e compilata con le preferenze, quindi va
chiusa e sigillata in una busta bianca priva di ogni segno di riconoscimento. La busta contenente la scheda
va quindi rinchiusa in un’altra busta per la spedizione, indirizzata alla commissione elettorale. Su questa
seconda busta è obbligatorio scrivere le generalità e l’indirizzo del mittente.
Ricordiamo che i votanti devono risultare in regola
con la quota associativa del 2014
COMMISSIONE ELETTORALE: Notario Piero, Germanetti Giuseppe
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NOTIZIE DI CASA NOSTRA
DEFUNTI
Migliasso Fabrizio, ex ’79 di Volpiano – Francescano, custode della Porziuncola di Assisi
Mamma di Perardi Alessandro di Cuorgnè
Moglie di Bertolotti Isidoro di Volpiano
Papà di Piovanelli Marco di Cuorgnè
Mamma di Cucciatti Piergiacomo di Noasca
Bighinzoli Antonio di Varallo Pombia, ex 46
NASCITE
Febo nipote di Caravino Giovanni di Forno Canavese
MATRIMONI
Brunetti Giancarlo e consorte di S.Benigno
TRAGUARDI ECCEZIONALI
Don Nicola Faletti, 80 anni di professione salesiana e 70
anni di sacerdozio
Don Ervino Bruna, 60 anni di professione salesiana e 50 di
sacerdozio
Don Silvio Mantelli, 50 anni di professione religiosa
CONGRATULAZIONI
Biga Lorenzo, ex di Volpiano, maresciallo dei corazzieri del
Quirinale, per la nascita del figlio Giuseppe e per l’onorificenza di Cavaliere conferita dal presidente della repubblica
per meriti di servizio.
SCHEDA elezione consiglio exallievi e revisori dei conti
Unione di San Benigno Canavese
Consiglio Ex-allievi
Bianco Diego, ex ‘83 S.Benigno
D’Introna Fabio, ex 87 Volpiano
Torasso Gianpaolo, ex ’81 Chivasso
Cagnardi Paolo, ex ’87 S.Benigno
Francone Michele, ex ‘66 Brandizzo
Turchetto Tiziano, ex ’84 S.Benigno
Coha Marco, ex ’09 Feletto
Notario Silvano, ex ‘84 S.Benigno
Vezzetti Lamberto, ex ‘84 Volpiano
Cassetta Enrico, ex ‘81 S.Benigno
Rabino Marco, ex ’81 S.Benigno
Dellerba Franco, ex ‘64 S.Benigno
Sacco Santino, ex ’82 S.Benigno
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105° Convegno Annuale
Domenica 28 settembre 2014
Ore 9,00
• ARRIVI - SALUTI
• Al tavolo della segreteria: rinnovo tesseramento
Ore 9,15
• Omaggio ai salesiani defunti presso il cimitero
Ore 10,00
•Nella cappella dell’Istituto: Assemblea annuale
Ore 11,00
• Santa Messa
Ore 12,15
• Gruppo fotografico - Rinfresco
Ore 12,30
• Pranzo sociale
• In particolare festeggeremo gli ex degli anni:
1954 - 1964 -1974 - 1984
Per motivi organizzativi si rende indispensabile la prenotazione al PRANZO
entro il 15 settembre 2014, telefonando alla portineria
dell’istituto (tel. 0119824311) o utilizzando la cartolina di prenotazione.
GRAZIE DELLA COLLABORAZIONE
I dati degli associati e dei simpatizzanti che ricevono “San Benigno Notizie” vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della
pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Sono custoditi nel nostro archivio, garantendo la massima riservatezza. Ogni associato o simpatizzante può richiederne la rettifica o la cancellazione. (Legge 31-12-1996 n. 675)
Periodico trimestrale – Direttore responsabile Silvano Notario – Stampa: Higraf - Mappano – Autorizz. Trib. di Torino n° 3470
del 20-12-1984 – Piazza Guglielmo da Volpiano, 2 – Tel. 011.98.24.310 – 10080 S. Benigno C.se (TO)
San Benigno, 28 settembre 2014
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