12 LA STAMPA GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014 ACQUI. SENTENZA DELLA CORTE DEI CONTI RIAPRE UNA VECCHIA VICENDA Da Muschiato 75 mila euro per il “danno d’immagine” Finiranno al Comune: cifra legata all’arresto dell’allora city manager Acqui e Ovada .49 . Primo intervento È quanto garantisce l’ormai ex pronto soccorso dell’ ospedale di Ovada ad un anno dalla decisione di ridurne l’arrività DANIELE PRATO ACQUI TERME Nella delibera del 28 agosto scorso, con cui la giunta di Palazzo Levi ha approvato le variazioni al piano esecutivo di gestione del 2014, è indicato un generico «risarcimento danni d’immagine da parte di ex amministratori e funzionari». In realtà sono i 75 mila euro che si ricollegano a una vicenda ben precisa, lontana ma ancora viva e dolorosa nella memoria della città: l’arresto, nel 2002, dell’allora direttore generale del Comune, candidato sindaco della Lega Nord ed ex assessore ai Lavori pubblici, Pier Luigi Muschiato. L’ingegnere era stato accusato di corruzione aggravata in concorso e di tentata concussione per episodi risalenti al periodo compreso tra il 1999 e il 2001 e legati all’acquisizione di alcuni ex alberghi di zona Bagni, ad alcune progettazioni per il recupero dell’ex vetreria Borma e a ristrutturazioni all’hotel Nuove Terme. Lo scandalo, che coinvolgeva anche altre figure, s’abbatté sulla città al termine dell’era amministrativa di Bernardino Bosio, che proprio a Muschiato avrebbe voluto cedere il testimone nelle imminenti elezioni. Il caso si chiuse nel 2003, con un patteggiamento a 3 anni e la sospensione condizionale della pena per l’ormai ex city manager. Qualche mese fa, però, a Palazzo Levi è arrivata notizia - un po’ a sorpresa, pare di capire - di una sentenza della Corte dei conti che riconosceva il danno d’immagine subito dall’ente per quanto accaduto, monetizzato in 75 mila euro che Muschiato dovrà risarcire all’amministrazione e, quindi, alla collettività. Importo che, a quanto filtra, sarà rateizzato in 6 o 7 tranche: al momento la somma non è stata indirizzata a uno scopo preciso, ma è finita nel calderone delle entrate con la variazione del Peg deliberata poche settimane fa, per essere utilizza- OVADA. GRUPPO DI MINORANZA L’ingegnere Pier Luigi Muschiato patteggiò tre anni nel 2003 Fu arrestato nel 2002 alla fine dell’Era Bosio ta secondo le esigenze. L’extra inatteso non è dispiaciuto a Palazzo Levi che, come tutti i Comuni, lotta per far quadrare i conti, ma nei corridoi, in queste ore, nessuno è disposto a parlare troppo della vicenda. Sono trascorsi tanti anni, tanta acqua è passata sotto i ponti, ma ancora si notano imbarazzo e pudore per un episodio che, seppur lontano nel tempo, ha coinvolto un membro del palazzo. E LAVORI PUBBLICI ACQUESI Stanziati 90 mila euro per sistemare i marciapiedi Novantamila euro per sistemare e allargare alcuni marciapiedi e una task force di volontari già impegnata a rilevare le magagne nelle vie della città. Il Comune di Acqui muove guerra all’incuria e investe appunto 90 mila euro sulla manutenzione dei percorsi pedonali (parte di un più ampio stanziamento di 270 mila euro che comprende anche interventi sulle strade): il progetto definitivo ed esecutivo dei lavori, redatto dall’architetto Giovanni Ivaldi, è stato approvato in giunta pochi giorni fa. «Prevediamo l’apertura di tre cantieri – spiega il sindaco, Enrico Bertero -. Uno riguarderà piazza San Guido, lungo il marciapiede di sinistra, a salire; un 1 altro, via Cassino, dietro l’ormai ex tribunale. In questi due casi si farà un allargamento da 1,20 a 1,50 metri. Infine si interverrà in via Galeazzo, dove il marciapiede non è più largo di 70 centimetri. Ma in previsione abbiamo piccoli interventi di manutenzione su quasi tutti i mar- MOLARE. DOMANI LA CERIMONIA DI CONSEGNA Due classi dell’istituto comprensivo riceveranno 48 tablet per la didattica L’ingresso nell’era digitale era in programma già nel 2013 ma il blocco dei finanziamenti – già concessi – da parte del ministero dell’Istruzione ha obbligato al rinvio quando si era ormai ai nastri di partenza. Lunedì però, una quarantina di studenti dell’istituto comprensivo di Molare ricominceranno la scuola mettendo in cartella, oltre a libri, quaderni e diario, anche il tablet. Il progetto elaborato dalla scuola s’intitola La biblioteca di Tolomeo e ha consentito all’istituto, che raggruppa tutti i plessi scolastici dei paesi dell’Ovadese, di accapar- neppure Muschiato ha voglia di commentare: «Non credo di aver mai danneggiato né il Comune né la città. E’ un fatto di 12 anni fa, un capitolo chiuso della mia vita di cui non voglio più parlare». Nell’era digitale In una scuola moderna Pc, tablet devono entrare nella didattica rarsi 28 mila euro destinati all’attivazione delle cosiddette classi 2.0, vale dire quelle in cui l’utilizzo di supporti elettronici – tablet, pc, lavagne interattive – diventi parte dell’attività di- Rassegna del 11 settembre.pdf dattica quotidiana. Per ora il Ministero, a corto di risorse, s’è limitato a sbloccare solo la metà dei fondi, per Molare 14 mila euro (il resto, quando arriverà, sarà usato ciapiedi cittadini». Su questo punto anche gli acquesi sono chiamati a fare la loro parte. In questi giorni è già operativa una task force di 10 volontari - tra cui alcuni membri della Consulta per il decoro urbano - che sta battendo palmo a palmo la città per individuare le situazioni più critiche: autobloccanti saltati, piastrelle traballanti, bordure sbrecciate. «Stiamo raccogliendo una ricca documentazione fotografica -dice il sindaco -: ogni cittadino potrà aiutarci in questo censimento facendo una foto col cellulare ai punti più malandati e inviandola al Comune via e mail, all’indirizzo [email protected]. Così potremo intervenire». [D. P.] per altre attrezzature), che sono stati utilizzati per l’acquisto di 48 tablet Ipad per studenti e insegnanti delle due classi coinvolte. Sono la quarta elementare e la seconda media di Molare, destinatarie del progetto nel 2013. «Il tablet, con app utili per l’attività didattica, dalla scrittura alla lettura degli e book, dizionari, enciclopedie, programmi per matematica e geometria, sarà dato in comodato d’uso ai ragazzi e potrà essere portato a casa per i compiti o la consultazione - spiega la docente Mariangela Toselli, autrice del progetto con l’ex dirigente Felice Arlotta (oggi sostituito da Patrizia Grillo) -. Questo non significa che penne e carta saranno abbandonati: la tecnologia sarà usata come un compendio, utile a sviluppare le conoscenze dei ragazzi». La consegna dei tablet si terrà domani, alle 16, nella sede della scuola, con una piccola cerimonia. [D. P.] pagina 52 “Questo è il paradosso del pronto soccorso Declassato costa di più” Chiesto un incontro a Regione e Asl per attivare il servizio com’era prima Il declassamento del pronto soccorso dell’ospedale di Ovada in «punto di primo intervento a 24 ore», nella primavera del 2013, invece che rappresentare un risparmio per la Sanità piemontese non ha fatto che generare altri costi. Motivo per cui ci sarebbero le condizioni per chiedere la riattivazione del servizio. E’ questo, in sintesi, il pensiero del gruppo di minoranza Essere Ovada, rappresentato in consiglio da Mauro Rasore (che conosce bene la materia, essendo medico) e da Annamaria Gaggero, che ieri in un nota hanno chiesto la convocazione urgente di un incontro tra il sindaco Paolo Lantero, il direttore generale dell’Asl, Paolo Marforio, e il nuovo assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, «per verificare la possibilità di mantenere una piattaforma di pronto soccorso nell’ospedale della nostra città e trovare alla svelta soluzioni concrete volte a migliorare la funzionalità dei presidi sanitari locali». Di fronte ai conti in rosso della sanità regionale (proprio l’altro giorno a Palazzo Lascaris è stato chiarito che mancano all’appello circa 20 milioni di euro per coprirne i costi) e al rischio che ai piccoli ospedali possano essere richiesti nuovi sacrifici, non sembra il momento migliore per avanzare pretese. Ma Rasore e Gaggero è proprio sul fattore economico che accendono i riflettori: «E’ fuori discussione che alcune emergenze necessitano di ospedali in rete, di stabilizzare il paziente e trasferirlo in nosocomi più attrezzati. Ma è altrettanto vero che molti casi potrebbero rimanere in osservazione e poi essere dimessi a Ovada. La gente non viaggia dentro cavi a fibre ottiche ma con ambulanze e personale sanitario, per poi magari essere riportata al punto di partenza. Non sono anche questi costi che potrebbero essere evitati? Senza parlare del possibile e quasi inevitabile collasso del 118, nonché del superlavoro delle strutture vicine, con personale ormai esausto. Se al momento dell’accesso al pronto soccorso fosse garantito un primo approccio corretto del paziente si consentirebbe di evitare pesanti costi». D’accordo con la posizione di Essere Ovada è anche il sindaco Lantero che rivendica però un ruolo da promotore del possibile vertice con la Regione piuttosto che quello di semplice interlocutore: «A dire il vero, è stato proprio in un recente incontro tra me e Rasore che è nata l’idea di aprire una discussione sulla restituzione a Ovada del pronto soccorso. Crediamo di avere motivazioni abbastanza forti per essere ascoltati e siamo pronti ad avanzare richieste precise. Abbiamo diverse idee su come immaginiamo il futuro dell’ospedale e l’incontro con Saitta, se andrà in porto, sarà l’occasione per metterle sul piatto». [D. P.] SILVANO. IL PROGRAMMA DEI LABORATORI ARTISTICI Cercansi gli interpreti per allestire un musical Aspiranti cantanti e attori cercasi, a Silvano, per il nuovo laboratorio Let’s musical!, che permetterà ai ragazzi tra 10 e 14 anni di portare in scena un vero musical sotto la supervisione di Giulia Cacciavillani e dell’affermato – e giovane – regista ovadese Tobia Rossi. E’ questa la novità principale della ricca offerta di corsi della Soms di Silvano che ripartiranno con l’arrivo dell’autunno. «Ce ne sarà per tutti i gusti – spiegano dall’associazione -. I bambini da 2 a 6 anni potranno imparare l’inglese con musica e movimento al laboratorio Kindermusik - Abc Music&Me. Poi sono in programma il laboratorio di canto Bimbi in coro, per chi ha più di 5 anni, e Orchestrando (7 – 11 anni), per imparare a suonare strumenti come flauto, clarinetto, sax, tromba e trombone, o partecipare a lezioni individuali o a gruppi di chitarra, piano e canto. In questo caso si partirà a ottobre, con lezioni ogni martedì». Gli strumenti verranno dati in comodato d’uso gratuito. Agli adulti è invece riservato il laboratorio di teatro di Tobia Rossi. Info all’open day del 25 settembre, alle 16 (quello di Orchestrando è invece il 19), oppure contattare i numeri 339.8203206 o 339.3393169. [D. P.] Sanità Socio-Assistenziale 12 LA STAMPA GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014 . Asti .41 g “L’ospedale di Nizza sarà completato” La nuova sede di riferimento per la valle Belbo “servirà soprattutto per le diagnosi semplici e le convalescenze” Viabilità: non ci sono i soldi per la tangenziale di Calliano, per il completamento della Asti-Cuneo resta il nodo di Alba FULVIO LAVINA TORINO EDIFICI DISMESSI Quando si siede al tavolo tira fuori dalla tasca della giacca un quadernetto dalla copertina nera con la scritta «Lavori in corso». E non può essere diversamente dopo i primi cento giorni, per il presidente della regione Sergio Chiamparino. Torinese, dimostra di conoscere bene problemi, luoghi e persone di questo Piemonte e dell’Astigiano in particolare, di cui ricorda con orgoglio le origini (la nonna materna era di Portacomaro, paese dove torna spesso in visita ai parenti). Tanto che alla fine si lascia a una battuta: «Gli astigiani che vogliono di più? Hanno il Papa e il presidente della Regione». A proposito di «lavori in corso» ci sono quelli che si sono invece fermati nel cantiere del nuovo ospedale della Valle Belbo a Nizza. Cantiere che aspetta 12 milioni di euro da Torino. «Ne ho parlato con l’assessore Saitta l’altro giorno. Sarà sicuramente completato». Il progetto iniziale parlava di un ospedale con reparti e ambulatori. Chiesto un incontro con Saitta Il chiostro dell’ex ospedale REPORTERS Il forum Il presidente della Regione Chiamparino con il direttore Mario Calabresi e i giornalisti de La Stampa all’incontro in redazione aspettano che si dia il via libe- «La nuova filosofia, obbligata ra alla tangenziale che evitedalle contingenze di bilancio, rebbe l’attraversamento del è che non si può “avere tutto paese da parte dei mezzi pesotto casa”. Credo che tutti santi sulla Asti-Casale. noi preferiremmo farci cura- «Conosco bene il problema, so re in un posto che garantisca che se trovi un camion sulla sala massima sicurezza. A fian- lita di Calliano vai avanti in co delle grandi strutture spe- prima. Però il fatto è che i soldi cializzate ci posono essere gli non ci sono più». ospedali di “coC’è poi la grande munità”, per le UNESCO i n c o m p i u t a : diagnosi semIl «Ci sarà una regia l’Asti-Cuneo. plici e le convanodo resta l’atcomune per evitare traversamento di lescenze». Nella sua Portacomaro Lei qualche giorno fa ha ricevuto una delegazione di amministratori e abitanti di Calliano. Da oltre 10 anni al collegamento per il nuovo ospedale di Verduno che servirà Alba e Bra. E prima di parlare di rinnovo delle Concessioni autostradali verifichiamo se sono stati mantenuti gli impegni pregressi». Cultura e turismo, due carte importanti per un territorio che è appena stato riconosciuto patrimonio dell’Unesco. Foto ricordo con amici e parenti 1 Una recente visita a Portacomaro di Sergio Chiamparino, qui in un bar del paese, con il cugino Guido Berruti (a destra), il sindaco Valter Pierini (a sinistra) e alcuni amici. Fino a pochi anni fa, il presidente della Regione trascorreva le vacanze a casa della nonna materna Emilia Berruti, in frazione Valle Berruti tra Portacomaro e Migliandolo. Rimanendo nei trasporti, an- Rassegna del 11 settembre.pdf che nell’Astigiano ci sono linee ferroviarie dismesse... «Sono linee sospese e non chiuse. Io non sono convinto che siano da cancellare. La questione sta nel non fare doppioni con il trasporto su gomma tenendo conto che entrambi hanno bisogno del sostegno pubblico. E quand’anche non facessero più correre i treni quei binari potrebbero essere trasformati in piste ciclabili o in una sorta di tramvia: ci sono dei progetti interessanti. Sul vecchio di disperdere le forze» Alba. «Ripeto quanto ospedale di Asti la Regione (vedi box a ho detto a un gruppo di parlafianco) sarà presto chiama- mentari piemontesi: la società ta a confrontarsi con Asl e realizzi subito la tangenziale Alba-Cherasco indispensabile Comune. «E’ un immobile in una zona centrale e appetibile, credo che una soluzione si troverà». Un incontro in tempi brevi con l’assessore regionale alla sanità Saitta per fare il punto sugli immobili dismessi dell’Asl. La richiesta parte dai vertici dell’azienda sanitaria (il direttore generale Valter Galante e quello amministrativo Massimo Corona) e dal Comune (vicesindaco Arri e assessore Vercelli). Comune e Asl si sono trovati per decidere come procedere dopo che anche la seconda asta di vendita degli immobili (ex ospedale, Mutua di via Orfanotrofio e Maternità) è andata deserta. Il prezzo d’asta era stato ribassato da 31 a 23 milioni, cifra giudicata ancora troppo alta dal mercato. Spiega Arri: «Vorremmo proseguire nella ricerca di operatori interessati all’acquisto di questo importante comparto immobiliare pubblico, in modo da favorirne nei tempi più celeri possibili il suo pieno riutilizzo». Di qui il confronto con la Regione che a suo tempo aveva prestato all’Asl 20 milioni di euro per la realizzazione del Massaja, che sarebbero dovuti rientrare dalla vendita degli immobili dismessi. 1 pagina 53 «Sull’Unesco servirà una regia comune. So già di iniziative che si vogliono fare qua e là occorrerà fare in modo che si lavori insieme per non vanificare i risultati. D’altra parte il riconoscimento di per se non porta nulla se non si fa qualcosa». Sanità Socio-Assistenziale Torino “I direttori delle Asl possono avere interesse a tagliare fuori il Csi” Il presidente: “Monferino aveva il mito del libero mercato così l’informatizzazione della sanità è un bel minestrone” SARA STRIPPOLI LA POLITICA di Paolo Monferino sugli appalti era pura «miopia». «D’altronde lui aveva il mito del libero mercato. Ha dato il “liberi tutti” alle aziende, dove i direttori possono avere loro interessi». Davide Zappalà è il presidente del Consorzio informatico che da anni è in cerca d’identità all’interno della sanità regionale. Zappalà, centrodestra e presidente in scadenza fra un mese («Conosco lo spoils system e non ho intenzione di candidarmi con una Regione guidata da Sergio Chiamparino »), non ha molte remore a definire l’informatizzazione della sanità «un gran minestrone, un enorme pasticcio». I direttori di azienda non dovrebbero poter fare scelte autonome sull’informatizzazione, incalza «le decisioni dovrebbero spettare alla Regione che avrebbe il compito di intervenire in termini di sistema », dice, mostrando di condividere la tesi espressa ieri su Repubblica da Antonio Saitta. Zappalà è arrivato al Csi dopo che la vicenda dell’appalto dell’Asl To3 — 46 milioni di euro per nove anni per l’informatizzazione quando il Csi si offriva di realizzare il progetto per 36 milioni — era chiusa. Dice però che al di là di singoli casi, la situazione è un caos: «Noi non possiamo partecipare alle gare ma l’Asl di Biella ci ha appena dato un incarico diretto e altre aziende lo fanno. Il risultato è che si procede a macchia di leopardo senza alcun criterio. Il Csi dovrebbe avere gli appalti sull’informatizzazione in affidamento diretto, perché se è vero che in alcuni casi il prezzo può essere leggermente più alto, le economie di scala che si avrebbero sarebbero evidenti ». Saitta comunque non si preoccupi, aggiunge: «Il Csi può assicurare senza ombra di dubbio di poter garantire prezzi in linea con il mercato». Il direttore del Csi Ferruccio Ferranti, da una anno alla guida del Csi, tenta di guardare al futuro ma conferma che il Csi viene scelto ancora da poche aziende: «Degli 85 milioni spesi lo scorso anno per l’informatizzazione al Csi ne sono andati solo 25, la maggioranza pertanto degli appalti è messa a gara con assegnazioni a privati. Di recente abbiamo avuto appalti da alcune aziende, Cuneo, Asti e Biella. E stiamo lavorando al Svoracup per l’Asl To1 di Torino». Secondo il direttore, negli ultimi mesi della precedente giunta (era Pichetto- Cavallera, per intenderci) e nei primi mesi dell’amministrazione di Sergio Chiamparino i segnali sono confortanti: «Mi pare che Fulvio Moirano nei colloqui con i direttori generali che ha avuto nei giorni scorsi abbia anche toccato il tema degli appalti. Penso che si stia andando nella direzione giusta. Il problema è che la situazione piemontese è peggiore di quella di molte altre regioni italiane. Qui abbiamo 780 applicazioni diverse, le aziende non sono in grado di dialogare, per anni ognuna è andata per proprio conto». Ieri, durante il Tg serale del Grp Piemonte, sulla vicenda dell’appalto milionario è intervenuto anche l’ex-assessore regionale all’innovazione Massimo Giordano. La sua ricostruzione confermerebbe che la giunta aveva deciso di fermare l’assegnazione alla Dedalus per 46 milioni. «Su quella gara, febbraio 2013, avevo fatto fuochi e fiamme in giunta e alla fine era stata approvata una delibera di revoca dell’appalto. Pochi giorno dopo, a seguito dell’inchiesta che mi aveva coinvolto, mi sono dimesso. Pensavo che quella delibera sarebbe stata eseguita. Scopro adesso che invece è andata avanti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Zappalà: la Regione dovrebbe intervenire in termini di sistema, noi garantiamo forti risparmi 12 45 67 18 LA STAMPA GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g “La sanità in situazione drammatica” L’allarme di Saitta: “Altri 60 milioni di buco dalle Asl, o nel 2015 si uscirà dal piano di rientro o salta tutto” Polemica la minoranza in Consiglio: “La giunta di centrodestra aveva lasciato i conti in regola e in pareggio” ALESSANDRO MONDO Eterologa LA SVOLTA a notizia, comunicata da Antonio Saitta a margine della seduta del Consiglio regionale, è stata confermata dall’interessato durante le comunicazioni in aula. E non è di quelle buone. L Un “segretario” per governare la macchina Nuovo buco I conti della sanità continuano a franare. Nemmeno il tempo di riaversi dalla comunicazione di due giorni fa, 20 milioni di scoperto emersi durante l’approvazione dei bilanci 2012 delle Asl piemontesi, ed ecco che la cifra aumenta di tre volte. Conferma l’assessore regionale alla Sanità: «Nulla che non ci aspettassimo, non a caso la Regione è sottoposta al piano di rientro concordato con il governo. Ma dalla ricognizione dei bilanci delle Asl, in questo caso parliamo del 2013, emergono altri milioni scoperti». Quanti? «Una cifra significativa, intorno ai 60 milioni». Un’altra doccia fredda. Chissà cosa riserveranno i conti del 2014 se è vero che, in base alle prime stime, non si trova conforto neppure nei primi sei mesi di quest’anno: il «rosso», lo scoperto, si aggirerebbe attorno ai 40 milioni. Complessivamente stiamo parlando di oltre 100 milioni. Da qui la sorpresa, manifestata dallo stesso Chiamparino, evidentemente spiazzato dalle voci poi tramutatesi in comunicazione ufficiale. «Ma come? Non eravamo rimasti a 20 milioni di scoperto?», aveva domandato ai cronisti nel primo pomeriggio. L’allarme di Saitta Insomma: una situazione drammatica. Quanto basta per spingere Saitta a predire che o nel 2015 si uscirà dal piano di rientro oppure la sanità subalpina salterà: alla stregua di un’impresa insolvente costretta a portare i libri in Tribunale. La dimostrazione, se non altro, che finora Il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza il disegno di legge, proposto dall’assessore al personale Ferraris, che prevede l’introduzione della figura del segretario generale della giunta: contrario al gran completo il Movimento 5 Stelle. Tra i compiti della nuova figura apicale, voluta da Chiamparino, il coordinamento delle direzioni regionali. La nomina, circolano i nomi di Bolatto, Bertolino e Vaciago, avverrà con un bando ad hoc. Sul fronte occupazionale, è stato sottoscritto un accordo per stabilizzare il restante personale precario della Regione a decorrere dal 1° ottobre 2014. 1 Bilanci nel mirino I controlli sui bilanci delle Asl stanno portando a scoperte piuttosto pesanti dal punto di vista finanziario Oms Modello Molinette per il Mediterraneo 1 L’ O r g a n i z z a z i o n e Mondiale della Sanità ha scelto la Città della Salute di Torino e il Centro per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica della Regione Piemonte, diretto dal dottor Nereo Segnan, come riferimento italiano per la diagnosi precoce e gli screening del cancro, definendo un programma di collaborazione per i prossimi 4 anni. Oggi, alle 13, nell’Aula Magna delle Molinette, si discuterà delle diverse strategie di controllo dei tumori nei Paesi a basso e medio reddito. non sono bastati il controllo sui conti e i reiterati moniti ai direttori regionali delle Asl, messi sotto stretta osservazione. L’altra faccia della medaglia, secondo l’assessorato di corso Regina Margherita, è proprio la trasparenza dei conti: l’approvazione dei bilanci 2012 vuole essere, oltre che un atto dovuto, un segnale di buona volontà diretto al governo. Della serie: ora non si gioca più a rimpiattino con i numeri. Minoranza all’attacco Anche così, non sono mancati i contraccolpi in Consiglio, che ieri si è riunito per la prima volta dopo la pausa estiva. Fa fede la presa di posizione di Gilberto Pichetto, oggi capogruppo di Forza Italia in Regione, l’uomo che fino a pochi mesi fa sovrintendeva con Ugo Cavallera i conti dell’ente: compresa la Sanità. «Guardando al passato, come fa il neo assessore, mi verrebbe spontaneo e troppo facile ricordare che quando il governo era in mano a Bresso il disallineamento annuale era pari a oltre 500 milioni - attacca Pichetto -. Ma quello che conta è che la giunta di centrodestra aveva lasciato i conti in regola e in sostanziale pareggio e il piano di rientro, che ricordo è caratterizzato da criteri di progressivo allineamento, funzionava come dimostrato anche dai dati comunicati da Saitta. Era prevedibile insomma un minimo di divaricazione della spesa». Dello stesso avviso il capogruppo della Lega Nord, Gianna Gancia: «Per la sanità piemontese la strada era tracciata, Cota ha lasciato conti in ordine per la prima volta dopo anni in equilibrio finanziario. Ora a deragliare è la politica del centrosinistra». Eterologa, sono quattro i centri autorizzati pronti a partire lunedì Domani s’insedia il Comitato scientifico guidato da Moirano ELISA BARBERIS Dopo la Toscana, anche il Piemonte è pronto a scrivere una nuova pagina sulla fecondazione eterologa. La data di svolta è fissata: lunedì 15 settembre l’assessore alla Sanità Antonio Saitta porterà all’esame della giunta la delibera che recepisce l’intesa delle Regioni italiane raggiunta la scorsa settimana a Roma, poi si potrà partire. Certo, avvisa, i tempi tecnici non saranno brevi: nonostante nell’incontro con gli altri governatori siano state definite le linee guida generali, le questioni – pratiche e bioetiche – da definire nelle prossime settimane sono molte. Chi può donare A cominciare dall’elenco dei donatori, che dovranno presentarsi spontaneamente nei centri di raccolta, non potranno donare più di dieci gameti e saranno «schedati» su base nazionale. Toccherà adesso al Comitato scientifico, che si insedierà domani mattina, sciogliere i nodi ancora irrisolti e dare indicazioni più precise per chi voglia mettersi in lista il prima possibile. L’équipe, presieduta dal nuovo direttore regionale della Sanità Fulvio Moirano, sarà composta dai direttori sanitari e dai responsabili dei tre centri pubblici di procreazione me- dicalmente assistita – il Sant’Anna e il Maria Vittoria di Torino e l’Ospedale Civile di Fossano – insieme a un biologo e un genetista. Saranno loro a vigilare sulla qualità e l’applicazione nelle tre strutture ad oggi autorizzate in Piemonte, a cui se ne aggiunge una quarta: si tratta del centro Promea di Torino, accreditato fino al terzo livello. Monitoraggio Compito della squadra sarà soprattutto monitorare gli eventuali problemi che nasceranno e rispondere alle domande più importanti: quali tutele si daranno al nascituro? Come sarà gestito il Registro dei donatori? Quanto costerà ai futuri genitori tutta la procedura? Su questo fronte, in particolare, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin si è già impegnata a verificare la possibilità di inserire nei Lea nazionali le spese. «Noi però speriamo che si possa giungere a stabilire un ticket fisso che valga in tutta Italia e si aggiri intorno ai 500600 euro», precisa Saitta. Dell’ipotesi di uniformare il prezzo di questa prestazione sanitaria se ne parlerà, infatti, di nuovo a Roma il 26 settembre. Le richieste Intanto, nonostante decine di richieste siano già pervenute sia al Sant’Anna sia negli altri centri pubblici e privati, l’impressione dell’assessore è che finché il quadro non sarà chiaro a tutti gli operatori, non ci si potrà aspettare grandi numeri: «Resta da capire dove trovare e come distribuire le risorse a disposizione per far partire, e partire bene, l’eterologa. Non ci interessa arrivare prima: vogliamo dare una risposta vera a un diritto che deve essere garantito a tutti». Torino LA POLEMICA Saitta: fino a 100 milioni il debito della sanità Pichetto: “Dà solo numeri” IBUCHIdella sanità crescono e altri pesanti sacrifici si affacciano all’orizzonte per il futuro. Le perdite create dai bilanci delle aziende sanitarie negli anni 2012 e 2013 salgono a 100 milioni di euro. E ancora mancano all’appello i conti del 2014 che si conosceranno soltanto ad aprile del prossimo anno. Ne ha parlato ieri in aula a Palazzo Lascaris l’assessore alla sanità Antonio Saitta. Dopo aver approvato in giunta lunedì i bilanci del 2012 che evidenziano una perdita di 6 milioni per le aziende sanitarie e gli ospedali ai quali bisogna però sommare circa 10 milioni della Città della Salute, (il saldo esatto si conoscerà solo il 20 settembre). Nelle ultime ore l’esame dei bilanci del 2013 coordinato dal tecnico Agenas Thomas Schael conferma «che quei 16-20 milioni di perdita si sono triplicati nel 2013». Cresce dunque a ottanta milioni, ma potrebbe appunto salire fino a 100, il totale delle perdite solo nel biennio 2012-2013. «Chiuderemo questa verifica entro ottobre chiarisce l’assessore - poi ci sarà da affrontare il nodo del 2014, anno per il quale le perdite del primo trimestre erano fra i 30 e i 40 milioni. Nell’ultimo periodo, in cui non c’era quasi più governo, i controlli si sono allentati e questo è il risultato». L’ex-vicepresidente della Regione e capogruppo di Forza Italia Gilberto Pichetto contrattacca: «L’assessore alla sanità continua dare numeri ma ancora nessuna soluzione. Così bilancio e sanità rischiano di deragliare. Le revoche delle delibere da parte dell’attuale giunta, i me- si di vacatio del periodo elettorale e i mesi seguenti possono aver dato spazio ad un “liberi tutti” sulla spesa sanitaria e siamo molto preoccupati per il futuro». E mentre Aldo Reschigna si mette le mani nei capelli e conferma che solo nel 2015 si potrà tentare di recuperare, Antonio Saitta si mostra abbastanza ottimista ma sferza i direttori generali: «Non ci sono rischi di commissariamento e restiamo convinti di poter uscire dal piano di rientro entro il 2015. Adesso abbiamo i conti esatti che prima mancavano, non sapevano a quanto ammontasse la perdita ma sapevamo che c’era». (s. str.) © RIPRODUZIONE RISERVATA Le prime cifre del biennio 2012/2013 L’assessore: senza governo meno controlli Antonio Saitta
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