12 LA STAMPA VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 Biella e provincia .45 . In breve ACCORDO TRA L’ATENEO DEL PIEMONTE ORIENTALE E LA REGIONE Polo universitario al “Degli infermi” Il nuovo ospedale ospiterà Scienze infermieristiche e attività di alta formazione STEFANO ZAVAGLI BIELLA Nella grande partita a scacchi relativa alle opportunità e ai possibili sviluppi del nuovo ospedale di Biella, l’Università del Piemonte Orientale, scuola di medicina, ha deciso di compiere la prima mossa. E lo ha fatto bussando alla porta principale, quella della Regione Piemonte. Nel corso della riunione della IVa commissione relativa alla sanità, il vercellese Giorgio Bellomo, neo presidente della Scuola di medicina, in audizione ha annunciato la proposta di voler utilizzare l’ospedale di Biella come sede oltre che del corso di laurea in Scienze infermieristiche anche per attività di alta formazione. Una notizia che ha generato immediate reazioni a livello politico, a partire dall’assessore alla sanità Antonio Saitta che ha parlato di uno spirito «che va nella direzione di valorizzare al meglio le potenzialità della nuova e moderna struttura di Biella». Il progetto Sul tavolo ci sono idee avanzate. E a svelare i primi passaggi è direttamente Giorgio Bellomo che proprio a Biella, per la proclamazione dei nuovi infermieri di fine no- Risorsa L’ospedale di Biella diventerà un polo universitario di alta formazione nonché sede del corso di Scienze infermieristiche «La città di Biella vanta strutture meravigliose Saremmo sciocchi a non approfittarne» Giorgio Bellomo presidente Scuola di medicina vembre, ha effettuato la sua prima uscita ufficiale da neo presidente della facoltà: «In quell’occasione annunciai le prime intenzioni - rivela -, e in Regione è stato fatto un passo in avanti: a seguito di un’ampia programmazione con il rettore stiamo elaborando un progetto concentrando la nostra attenzione su Biella». La sfera dell’ambito sanitario è ampia, gli ambiti che l’Università intende sviluppare sono legati a temi assistenziali, gestionali, amministrativi e diagnostici. «L’intenzione della scuola di medicina è di ampliare i master e i corsi post-laurea - spiega Bellomo -, e proprio ieri con alcuni colleghi abbiamo tenuto una riunione per programmare il primo master di Biella. Stiamo lavorando per presentare una proposta organica prima dell’estate e partire dall’autunno». Città Studi L’iniziativa potrebbe rappresentare una svolta anche per Città Studi che diventerebbe una base logistica essenziale in un progetto di crescita. Con 209 studenti l’attuale corso di Infermieristica è un successo. Ma Bellomo vede ampi margini di sviluppo: «La nostra intenzione è di aprire in futuro altri corsi di laurea, ma le idee potranno avere successo se si creerà la giusta simbiosi tra università e territorio». L’Upo uscirà allo scoperto durante i prossimi mesi, quando il progetto sarà elaborato: «Prima dell’estate organizzeremo una giornata e presenteremo un CALA LA PRODUZIONE, BENE EXPORT E FATTURATI Manifatturiero, bilancio in chiaroscuro Produzione in lieve calo rispetto all’ultimo trimestre 2014 ed export e fatturato in aumento. È questo il bilancio dell’ultima indagine congiunturale mentre per i prossimi mesi le previsioni degli imprenditori sono segnate dall’incertezza: pessimisti sulla produzione industriale, più ottimisti sull’occupazione. «I dati sulla produzione manifatturiera hanno risultati in chiaroscuro - spiega Andrea Fortolan, presidente della Camera di Commercio -. Se complessivamente la produzione è calata di un piccolo 0,4%, dall’altro le vendite oltre confine confermano l’eccel- lenza delle produzioni tessili locali: gli ordinativi sono cresciute del 3,6% e il fatturato ottenuto dall’export registra un +2,1%. Certo il clima politico internazionale colmo di incertezze, dalla crisi ucraina all’instabilità del Medio Oriente e del bacino del Mediterraneo, non aiuta e questo è un ulteriore stimolo a supportare le imprese nel processo di internazionalizzazione per trovare nuovi sbocchi» Emanuele Scribanti, vice presidente dell’Unione industriale aggiunge: «Le previsioni per i primi mesi del 2015 risentono del perdurare di incertezza rispetto allo scenario economico europeo e mondiale. Nel breve periodo, dunque, le aspettative degli imprenditori peggiorano per quanto riguarda produzione e ordini esteri mentre migliorano lievemente sul fronte dell’occupazione. Va precisato che la situazione varia molto da settore a settore: l’industria meccanica lamenta una grave sofferenza mentre il tessile resiste. Ci sono elementi che potranno avere effetti positivi nel lungo periodo quali il cambio favorevole dell’euro rispetto al dollaro, la diminuzione del prezzo del petrolio e il perdurare della politica monetaria espansiva europea: elementi che, se sostenuti da un’adeguata politica industria- La tenuta del tessile crono-programma - informa Bellomo -, in quell’occasione incontreremo tutte le realtà del territorio per presentare delle offerte e speriamo di ricevere aiuti e sostegno». Un ruolo cruciale sarà giocato da istituzioni, fondazioni, ma anche dalle associazioni di categoria. «La città di Biella ha delle strutture meravigliose - conclude Bellomo -, ha dimostrato di avere un’accoglienza entusiastica per scienze infermieristiche, saremmo sciocchi a non approfittarne». le da parte del Governo, potranno dare ossigeno alle imprese». L’Indagine congiunturale L’industria manifatturiera mostra tra ottobre e dicembre difficoltà nei settori di Filatura (-5%), Altre Industrie Tessili (-1,2%) e Altre industrie manifatturiere (-2,4%). Risultati positivi per Tessitura (+6,8%), Finissaggio (+3%) e Industrie Meccaniche (+2,3%). Gli ordinativi nazionali hanno registrato una flessione (-2,2%). Nel primo trimestre 2015 le previsioni sulla produzione mostrano un saldo ottimisti-pessimisti del +5,3% (+12,8% il trimestre precedente); + 4,3%, gli ordini totali (8,3% trimestre scorso) e + 5,8 gli ordini esteri (19,2%). Migliora il saldo sull’occupazione passando da -1,8% a 1,1% per il manifatturiero ma peggiora dal -4% al -9,5% per il terziario. [P. G.] Incidente Ciclista investito da un furgone 1 Un ciclista di 62 anni è stato urtato ieri mattina in via Ivrea dal furgone di una ditta di trasporti. L'uomo ha subito un trauma cranico, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. Sull’incidente indagano i vigili. I carabinieri sono invece impegnati a ricostruire quanto accaduto l'altro pomeriggio in frazione Riviera a Zubiena. Un altro ciclista, 48 anni, di Valdengo, è stato investito dalla Opel condotta da un sessantenne di Magnano, riportando alcune contusioni. Furto Sorpreso a rubare al supermercato 1 Tentato furto aggravato: è l'accusa di cui dovrà rispondere Marco G., 53 anni, di Biella, scoperto a rubare generi alimentari per un valore di 50 euro dagli scaffali della Bennet di Vigliano. Massazza Ladri in casa Svaligiato un alloggio 1 Ancora furti in abitazione. L'altra sera i ladri hanno svaligiato un'abitazione di via Per Salussola a Massazza. A denunciare il fatto ai carabinieri l'ex moglie del proprietario. Al momento non è stato possibile ricostruire quanto sia stato portato via perché il proprietario è assente per lavoro. Allevatori Vbccreailclub dellalanadiqualità 1 Vitale Barberis Ca- nonico consolida il suo rapporto con gli allevatori e crea un vero è proprio club, un’iniziativa volta a dimostrare che esiste un mercato attento alla qualità superiore. Il Vbc Wool Excellence Club, in una logica di cooperazione virtuosa, si fonda su 4 pilastri fondamentali: qualità, formazione, fidelizzazione e sostenibilità. PERGOLATI - TENDE DA ESTERNO TENDE DA INTERNO 34 LASTAMPA REDAZIONE CORSO NIZZA 11 CUNEO 12100 TELEFONO 0171 452411 FAX 0171 64402 E-MAIL [email protected] WEB WWW.LASTAMPA.IT/CUNEO PUBBLICITÀ PUBLIKOMPASS S.P.A. CUNEO, CORSO GIOLITTI 21 BIS TELEFONO 0171 609122 FAX 0171 488249 Presidio ad Alba Evento Ilcreditocooperativo scendeinpiazza CollisioniaMondovì conRengaeSubsonica Arriveranno da tutto il Nord Italia per protestare oggi, dalle 10 alle 13, davanti a Banca d’Alba. Lunedì sciopero nazionale del credito cooperativo, con un altro presidio a Cuneo. E la chiusura di tutti gli sportelli Bcc in Italia e nella Granda. «Collisioni» si sdoppia e diventa «Mondovisioni», il 13 e 14 giugno a Mondovì - a un mese dall’inizio dell’evento di Barolo - con una due giorni di grande musica, letteratura e giornalismo. Fra i super ospiti Francesco Renga e i Subsonica. La sede di Banca d’Alba Francesco Renga Servizio A PAGINA 45 Alcuni fronti riescono a raggiungere la regione alpina, ma con effetti marginali sul Piemonte. Tra un impulso perturbato e l’altro s’inseriscono giornate soleggiate. 1˚ 8˚ Oggi Parzialmente o irregolarmente nuvoloso con passaggi nuvolosi più estesi al mattino. Tendenza a rasserenamenti tra il tardo pomeriggio e la serata. 0˚ 13˚ Domani Cielo sereno o poco nuvoloso con residua nuvolosità tra la notte e il primo mattino e velature in transito in serata. Temperature massime primaverili. Chiara Viglietti A PAGINA 47 CUNEO Che tempo fa Situazione E PROVINCIA VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 VERDUNO, LA SPESA SECONDO LE ULTIME STIME LA LEGA CONTRO RENZI “L’ospedale unico Alba-Bra costerà 170 milioni di euro” Tre pullman dalla Granda alla protesta di Roma Oggi a Pollenzo incontro “per fare chiarezza sul progetto” Tre pullman: due aperti a tutti e uno ai «giovani padani under 30». Partiranno domattina, alle 3,30, da Saluzzo e da Fossano, per «raccogliere» tutti i partecipanti, che dai principali centri della provincia (anche Savigliano, Bra, Alba, Cuneo, Borgo, Mondovì e Ceva) andranno a Roma. Obiettivo: prendere parte alla manifestazione organizzata dalla Lega nord, per protestare contro il governo Renzi. «Lo staff del nostro movimento offre anche colazione e merenda al sacco, compresi nel biglietto di viaggio andata e ritorno - spiega il segretario provinciale del Carroccio, Giorgio Bergesio -. Sono molti i prenotati per i bus organizzati dalla Lega Nord provinciale: non fatichiamo a raggiungere l’obiettivo delle oltre 200 persone, che dal Cuneese raggiungeranno Roma in pullman, treno e auto». E aggiunge: «Abbiamo ricevuto molte adesioni spontanee, anche fuori dal nostro movimento, perchè il Paese reale sa da che parte stare. E chi non ha più trovato posto in pullman, viaggerà in auto o in treno». «Andiamo a Roma per dire basta all’euro - spiega Bergesio -, meno tasse, stop all’invasione dei clandestini. Vogliamo un impegno serio contro il terrorismo. In provincia di Cuneo, l’agricoltura paga il prezzo delle sanzioni alla Russia e delle quote latte, le imprese sono abbandonate: bisogna reagire». [P. S.] ISOTTA CAROSSO VERDUNO «Il nuovo ospedale di Verduno diventerà una realtà?». È il tormentone di Langhe e Roero degli ultimi anni, interrogativo a cui oggi la Cgil Cuneo, insieme a Funzione pubblica e Sindacato pensionati, cercherà di dare risposte certe. Per farlo ha invitato alle 17, all’Albergo dell’Agenzia di Pollenzo, i sindaci di Alba e Bra, la direzione dell’Asl Cn2 e il direttore regionale della Sanità piemontese, Fulvio Moirano. «Da anni si spendono tante parole, poche, però, supportate da informazioni certe e verificabili. La Cgil - dicono vuole offrire alla cittadinanza la possibilità di confrontarsi con le autorità locali e regionali per affrontare un tema di estrema importanza». MURATORE/MURIALDO Il cantiere del nuovo ospedale sulla collina di Verduno Bene i lavori 2˚ 12˚ Domenica Abbastanza soleggiato tra velature e passaggi nuvolosi, con addensamenti più estesi sulle zone montane. Venti di föhn anche forti nelle vallate. 12 Le ultime notizie dal cantiere sono positive: 11 milioni di euro appena arrivati dalla Regione, oltre 200 operai all’opera, cronoprogramma rispettato e la previsione di finire «il grosso» entro l’anno, lasciando per i primi mesi del 2016 le parti sofisticate e il collaudo. «Grillini» protestano Il Movimento5Stelle, però, denunciaunnuovoaumentodicosti: «Due milioni di euro, comunicati dall’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, in risposta a una nostra interrogazione, per La prima pietra posata nel dicembre 2005 1 I lavori di realizzazione del nuovo ospedale sulla collina di Verduno sono iniziati il 4 dicembre 2005 con la posa della prima pietra. Nei mesi successivi l’impresa concessionaria, la Mgr Verduno 2005, ha installato il cantiere sull’area, recintandola, disboscandola e realizzando la strada asfaltata. Le operazioni di scavo per la fase di bonifica sono iniziate nella primavera del 2006. L’area misura circa 300 mila metri quadrati. Il fabbricato occupa una superficie di circa 25 mila metri quadrati, mentre l’intera area di pertinenza, comprensiva di cortili, parcheggi e viabilità si estenderà per circa 100 mila metri quadrati. La restante area sarà sistemata a verde. La prima platea di fondazione è del 2009. Nel corso dell’anno è poi iniziata la fase di realizzazione delle strutture in elevazione vere e proprie. [I. C.] una nuova variante in corso d’opera per interventi strutturali antisismici. Probabilmente il costo supererà ampiamente i 200 milioni». «Si tratta di opere già realizzate - spiega il responsabile unico dell’Asl Cn2, Ferruccio Bianco -: la questione risale al 2011, quando abbiamo fatto richiesta di un adeguamento normativo sotto quel profilo. Una parte è stata saldata con l’accordo bonario, una seconda è stata ratificataora».Aquantoammonta, dunque, il costo complessivo dell’ospedale? «Nel 2004 (anno del progetto esecutivo e del bandodigara,mentrel’appaltoel’inizio cantiere sono del 2005, ndr) era prevista una spesa pubblica di 130 milioni, a cui si sono aggiunti nel 2013 i 12 milioni dell’accordo bonario, arrivando a 142, oggi 144 con i 2 legati alle opere antisismiche». Contando la parte privata compresa nel project financing, l’ultimo costo complessivo comunicato ammonta a circa 170 mila euro. Mancano 25 milioni Dalla Fondazione Nuovo Ospedale arriveranno 15 milioni di euro per attrezzature e macchinari, la Provincia finanzierà la strada di collegamento. Dei 144 milioni, circa 90 sono già stati pagati. Di quelli che mancano, 25 dovranno arrivare dall’alienazione dei due ospedali di Alba e Bra e probabilmente saranno anticipati dalla Regione. Bisognerà però reperire ancora 20-25 milioni di euro. CUNEO, CATTEDRA A TEMPO PIENO PER IL CORSO ESABAC Liceo non trova un prof di francese LORENZO BORATTO CUNEO «Cercasi disperatamente docente della lingua di Flaubert e Hugo». Da 10 giorni è impossibile trovare un insegnante laureato in lingua e letteratura francese, per le classi del corso Esabac del liceo classico di Cuneo. La scuola ha tentato in tutti i modi: graduatorie degli anni scorsi, graduatorie di «terza fascia» (cioè i professori non abilitati), i singoli laureati che avevano chiesto per le supplenze. Nulla, nes- suno è disponibile. Niente in tutta la provincia, da Cuneo ad Alba, da Ceva a Saluzzo. Nel Torinese Nulla anche nelle scuole del Torinese dove si insegna francese, come il liceo europeo Altiero Spinelli e l’Umberto I. In compenso ci sono diversi laureati in russo, giapponese, cinese. Ma dalle scuole non li cerca nessuno. Germana Muscolo è la dirigente della scuola, il liceo Peano Pellico. Dice: «Esabac è un corso bilingue francese, di ec- cellenza. Ogni anno non c’è mai stabilità di organico, ma ora la situazione è disperata. Abbiamo chiesto ai sindacati di fare una ricerca in Piemonte, abbiamo informato l’Ufficio scolastico regionale. Prima abbiamo chiesto alle scuole vicine, abbiamo visionato le domande libere dei neolaureati non inserite in graduatoria. C’erano appena una decina di nomi, anche da Catania a Frosinone: hanno rinunciato o hanno già un posto, qualcuno è non è rintracciabile. I giorni passano». Esabac sono percorsi di studio bilingue per ottenere un diploma con validità italofrancese: esame di stato italiano e diploma di Baccalauréat. Il «Baccalauréat» Nella Granda accade solo in alcune classi dei licei di Cuneo, Alba, Mondovì e Saluzzo. Si insegna in lingua francese anche la Storia e nel classico di Cuneo ci sono lettore madrelingua, il docente di storia, ma non il prof di lingua e letteratura. Come si è arrivati a questa ALBERTO CUCCHIETTI Studenti ieri mattina al liceo classico di Cuneo situazione? Il professore ha chiesto l’aspettativa ed era a sua volta un supplente – racconta la Muscolo -. Ma si tratta di una cattedra «completa»: diciotto ore settimanali nelle classi, dalla quarta ginnasio alla terza liceo. La preside: «Si dice sempre: troppi laureati in letteratura, pochi ingegneri e scienziati. Evidentemente non è così». 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 Di nuovo sotto accusa la gestione della Sanità Orbassano Cantieri lumaca all’ospedale Martini Lavori in ritardo di oltre due anni San Luigi “La riforma ci declassa” diceva a ottobre il consigliere Davide Gariglio. «E sarà difficile rispettare anche la nuova scadenza – nota ora Valle, che nei giorni scorsi ha ispezionato la struttura con i tecnici dell’Asl To1 –. Vigileremo perché i lavori non si fermino. L’ospedale ha estremo bisogno di essere ammodernato, manca anche l’aria condizionata». FABRIZIO ASSANDRI Continua la settimana nera della sanità torinese, dopo lo scandalo sugli appalti pilotati alla Asl To1. La nuova tegola arriva dall’ospedale Martini: la fine dei lavori di ristrutturazione, prevista inizialmente a marzo 2014, poi spostata nel 2015, nemmeno quest’anno andrà in porto: la data è slittata a maggio 2016. E non è neppure quella definitiva, perché, quasi certamente, tra varianti, sospensioni, problemi organizzativi, non si rispetterà neanche questa scadenza. Interrogazione È emerso ieri in Regione, dove l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Pd Daniele Valle, ha spiegato che dovrebbe essere consegnato a giorni l’ultimo piano dell’ospedale, il sesto, l’unico in cui finora i lavori so- Costi lievitati L’ospedale Martini REPORTERS no partiti (insieme a un pezzetto del quinto). Probabilmente ospiterà la pediatria. Sembrava già pronto da mesi, poi ci sono stati problemi di infiltrazioni e guasti ai gruppi elettrogeni. Ma è il meno. È l’intero cantiere che va a rilento. «Sembra a tutti gli effetti abbandonato», Alberto Goffi Intanto, i costi del cantiere sono saliti. Il bando era stato aggiudicato per circa 6milioni di euro, con un ribasso di oltre la metà sull’importo messo a gara, «anomalia» che aveva destato perplessità al consigliere della Circoscrizione 3 Gavino Olmeo, che aveva denunciato il rischio di un aumento in corso d’opera dei costi. In effetti, due anni fa, una variante al progetto ha portato il costo a 7 milioni e 200 mila euro. «Non entro nel merito», è quanto si limita a dire Saitta. MASSIMO MASSENZIO Appalti pilotati Asl,oggiiprimi interrogatori 1 Si svolgeranno oggi gli interrogatori dei sei arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati all’Asl To1. Potrebbero essere svelati dei retroscena del «sistema» contestato dal pm Gianfranco Colace e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria per far vincere le imprese favorite dal dirigente dell’ufficio tecnico Silvano Nieddu nelle gare per le forniture di materiale audio e video. [C. LAU.] Paolo Monferino “Asl, bilanci poco chiari “Mai abolito i controlli, Bisogna fare di più” io volevo rafforzarli” Lo scandalo all’Asl Torino uno? Cose già viste. Peccato che finora in politica abbia prevalso il partito del nascondino». Così Alberto Goffi, ex-consigliere Udc nella passata legislatura e presidente della Commissione d’inchiesta sugli appalti delle Asl. Deluso? «Rammaricato. Nonostante gli impegni presi da Chiamparino e Saitta la Commissione non è stata reintrodotta». In realtà è una prerogativa del Consiglio. «Vero. Però, a inizio legislatura, entrambi avevano appoggiato questa ipotesi. Quanto al Consiglio, bisogna dare atto a quello precedente, così vituperato, di aver varato la Commissione». È lo stesso Consiglio che però, una volta scaduta, non la riconfermò. Alberto Goffi Nella passata legislatura regionale ha indagato sugli appalti delle Asl «Un errore: ci eravamo fatti trasmettere i bilanci delle Asl e avevamo cominciato a controllarli, parliamo di 4 mila pagine». Cosa era emerso? «Cose poco chiare: cominciando dalle proroghe reiterate degli appalti in essere, da anni, senza nuove gare». Niente di nuovo sotto il sole? «Temo che il peggio debba ancora arrivare». Come se ne esce? «Cambiare i direttori generali, cioè gli uomini, senza intervenire sul sistema non ha senso: servono meccanismi efficaci di controllo». [ALE. MON.] Paolo Monferino «Scusi? Può ripetere?». Paolo Monferino, l’assessoremanager che Cota volle alla guida della Sanità, resta in attesa all’altro capo del telefono. Mercoledì, in Consiglio, Saitta ha detto che «ancora oggi paghiamo lo scotto delle decisioni scellerate dell’allora assessore Monferino». «Scellerate? In che senso?» È stato assessore alla Sanità nella giunta guidata da Roberto Cota ficio con questa funzione. E quando me ne sono andato, era ancora al suo posto». Nel senso che proprio lei, sostiene l’assessore, «volle aboliregliufficidell’assessoratoche si occupavano di controllare bilanci e appalti delle Asl». «Venivano controllati, formalmente, tutti gli atti delle Asl. Io volevo creare qualcosa di serio». Ma ha abolito quegli uffici o no? «Un vero servizio di auditing aziendale, con professionisti capaci di vagliare e non solo di leggere i documenti». «Oggi Saitta dà la colpa a me, domani qualcuno se la prenderà con lui: un classico». «Non ho abolito un bel niente». Allora perchè sono spariti? Saitta è stato perentorio. «Senta: quando ero assessore in corso Regina c’era solo un uf- Di cosa si occupava? Si spieghi meglio. Com’è finita? «Il problema non era trovare le competenze, ma assumerle. Impossibile, essendo la Sanità in piano di rientro e quindi soggetta al blocco del turn over». [ALE. MON.] «Siamo pronti a lottare per il nostro lavoro e la nostra crescita». Organizzazioni sindacali, medici, operatori e studenti del San Luigi non hanno intenzione di subire passivamente una riforma che, a loro dire, «declassa una realtà d’eccellenza». La conferma è arrivata ieri dall’assemblea aperta, in una sala convegni gremita. Almeno 350 fra pazienti e lavoratori dell’ospedale di Orbassano hanno ribadito la contrarietà alla delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera, mentre i consiglieri regionali del Pd, Nino Boeti e Andrea Appiano, hanno espresso ottimismo: «Il piano di rientro è stato severo, ma l’ospedale non perderà le sue eccellenze». Il Comitato di difesa e valorizzazione del San Luigi punta invece il dito sugli sprechi: «Sono stati spesi 10 milioni di euro per un pronto soccorso declassato ancora prima di essere inaugurato. Gli enormi investimenti e gli oggettivi vantaggi logistici obbligano la Regione a rivedere il ruolo del nostro ospedale all’interno delle rete dell’emergenza considerandolo il centro di riferimento per l’emergenza dell’area Torino ovest». Sul palco anche Elena Mbachu, rappresentanti degli studenti universitari: «Questo è un polo di eccellenza e veniamo qui perché c’è un facile accesso a tante discipline». Molto più duro e ironico l’intervento di Gabriele Gallone, medico e rappresentante dell’esecutivo Anaao: «Anch’io sono ottimista perché la situazione non è peggiorata: eravamo in mano a una banda di incompetenti e lo siamo ancora». L’ipotesi che il San Luigi possa diventare un centro di riferimento per la cura delle Fragilità, avanzata nei giorni scorsi dall’assessore regionale Saitta, ha riscosso una generale bocciatura: «La cura delle malattie in età avanzata si fa in centri specifici. Qui dobbiamo combattere con l’acqua che cola dal soffitto e il personale che manca – continua Gallone –. Mi sembra che stia succedendo quello che si è verificato già per il Valdese». Ladoppiabeffa dellaburocrazia LUIGI LA SPINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a decenni, ogni volta che si scoprono giri di mazzette intorno a lavori pubblici, concorsi truccati, tangenti ai politici, il rimedio sembra essere la moltiplicazione burocratica delle autorizzazioni, dei permessi, dei certificati. Come se la macchina della trasparenza debba essere alimentata da una montagna di carte, di disposizioni, di norme, di regolamenti interpretativi, di valutazioni, di verifiche. Peccato che al crescere di questi controlli che dovrebbero assicurare l’onestà pubblica, cresca anche l’impressione, e non solo l’impressione, che i corrotti navighino nel mare di queste carte con l’agilità di un’anguilla e la voracità di un pescecane. Il fenomeno della superfetazione, se vogliamo chiamarla così, della burocrazia contro le tentazioni corruttive ha naturalmente un altro effetto negativo, quello di ingolfare l’amministrazione pubblica di dirigenti, funzionari, impiegati addetti a questo settore a scapito della produttività del servizio. I cittadini, così, subiscono un doppio danno: alla evidente inefficienza contro la malversazione si aggiunge l’esasperante lentezza delle procedure. È solo l’assunzione di responsabilità precise e individuabili all’interno della nostra burocrazia, con il corollario di immediate e drastiche punizioni nei confronti di chi cede alla corruzione, che consentirà di limitare i danni dei dilaganti scandali. La semplificazione aiuta la trasparenza e non la danneggia, proprio perché non consente ai corrotti di nascondersi dietro la montagna di inutili carte. Ma che fine hanno fatto le promesse dei governi Monti, Letta e Renzi a proposito della parola «semplificazione»? D Domani all’uscita del Reload Music festival Taxi con lo sconto e autisti di Uber Difficile test di convivenza al PalaAlpitour il caso LETIZIA TORTELLO fatto sapere agli autisti di Uber di non andare a scaricare i ragazzi proprio vicino a corso Galileo Ferraris 251, luogo in cui verrà attivato il servizio taxi promozionale, ma in altri posti segreti e fuori dalla calca. Guerra fredda ue zone lontane, ai poli opposti della «discoteca». La sfida taxi-Uber, domani sera, al Pala Alpitour ci sarà. Anche se sotto traccia. Gli organizzatori del Reload Music Festival sperano che la convivenza avvenga senza problemi di ordine pubblico. E a questo proposito, qualcuno ha D La festa da 12 ore di musica elettronica no stop vedrà schierarsi i taxi da un lato del Pala Alpitour. Loro, «irriducibili» della tariffa intera, per il Reload scendono a compromessi, con corse a 5 euro a persona («minimo 3 passeggeri per vettura») per riportare i ragazzi a casa, prezzo fisso in tutta Torino. Dall’altro, ci sa- ranno gli autisti gestiti dalla app, che perdono la partnership con la manifestazione, ma non hanno intenzione di mollare. «Ci sarà una platea di 10 mila giovani – spiega Virginia Sanchesi, di Libra Concerti –. Noi non appoggiamo nessuno. I tassisti nemmeno ci hanno chiamati per l’accordo. Saranno i ragazzi a decidere. Il mercato, a questo punto, è aperto». Concetto ribadito da Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber: «Una sana concorrenza fa bene a tutti, in particolare al consumatore. Se Uber ha innescato questo processo, non possiamo che esserne felici». REPORTERS «Non belligeranti» I taxi si dichiarano «non belligeranti», smentiscono ronde o azioni di contrasto a Uber. Ma chiedono al Comune «più controlli». Delusi dall’assessorato al Commercio di Domenico Mangone, che non ha emesso un’ordinanza per accogliere ufficialmente la loro proposta «Vadano lontano» I tassisti avrebbero consigliato a Uber di non aspettare davanti all’ingresso delle tariffe scontate. «Sono argomenti di competenza della Provincia»,dicono dagli uffici di Mangone. Le auto bianche ribattono, con il portavoce Federico Rolando: «L’assessore ci ricorda regole e codicilli? Perché la stessa pignoleria non la usa per combattere gli abusivi?». 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 Di nuovo sotto accusa la gestione della Sanità Orbassano Cantieri lumaca all’ospedale Martini Lavori in ritardo di oltre due anni San Luigi “La riforma ci declassa” diceva a ottobre il consigliere Davide Gariglio. «E sarà difficile rispettare anche la nuova scadenza – nota ora Valle, che nei giorni scorsi ha ispezionato la struttura con i tecnici dell’Asl To1 –. Vigileremo perché i lavori non si fermino. L’ospedale ha estremo bisogno di essere ammodernato, manca anche l’aria condizionata». FABRIZIO ASSANDRI Continua la settimana nera della sanità torinese, dopo lo scandalo sugli appalti pilotati alla Asl To1. La nuova tegola arriva dall’ospedale Martini: la fine dei lavori di ristrutturazione, prevista inizialmente a marzo 2014, poi spostata nel 2015, nemmeno quest’anno andrà in porto: la data è slittata a maggio 2016. E non è neppure quella definitiva, perché, quasi certamente, tra varianti, sospensioni, problemi organizzativi, non si rispetterà neanche questa scadenza. Interrogazione È emerso ieri in Regione, dove l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Pd Daniele Valle, ha spiegato che dovrebbe essere consegnato a giorni l’ultimo piano dell’ospedale, il sesto, l’unico in cui finora i lavori so- Costi lievitati L’ospedale Martini REPORTERS no partiti (insieme a un pezzetto del quinto). Probabilmente ospiterà la pediatria. Sembrava già pronto da mesi, poi ci sono stati problemi di infiltrazioni e guasti ai gruppi elettrogeni. Ma è il meno. È l’intero cantiere che va a rilento. «Sembra a tutti gli effetti abbandonato», Alberto Goffi Intanto, i costi del cantiere sono saliti. Il bando era stato aggiudicato per circa 6milioni di euro, con un ribasso di oltre la metà sull’importo messo a gara, «anomalia» che aveva destato perplessità al consigliere della Circoscrizione 3 Gavino Olmeo, che aveva denunciato il rischio di un aumento in corso d’opera dei costi. In effetti, due anni fa, una variante al progetto ha portato il costo a 7 milioni e 200 mila euro. «Non entro nel merito», è quanto si limita a dire Saitta. MASSIMO MASSENZIO Appalti pilotati Asl,oggiiprimi interrogatori 1 Si svolgeranno oggi gli interrogatori dei sei arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati all’Asl To1. Potrebbero essere svelati dei retroscena del «sistema» contestato dal pm Gianfranco Colace e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria per far vincere le imprese favorite dal dirigente dell’ufficio tecnico Silvano Nieddu nelle gare per le forniture di materiale audio e video. [C. LAU.] Paolo Monferino “Asl, bilanci poco chiari “Mai abolito i controlli, Bisogna fare di più” io volevo rafforzarli” Lo scandalo all’Asl Torino uno? Cose già viste. Peccato che finora in politica abbia prevalso il partito del nascondino». Così Alberto Goffi, ex-consigliere Udc nella passata legislatura e presidente della Commissione d’inchiesta sugli appalti delle Asl. Deluso? «Rammaricato. Nonostante gli impegni presi da Chiamparino e Saitta la Commissione non è stata reintrodotta». In realtà è una prerogativa del Consiglio. «Vero. Però, a inizio legislatura, entrambi avevano appoggiato questa ipotesi. Quanto al Consiglio, bisogna dare atto a quello precedente, così vituperato, di aver varato la Commissione». È lo stesso Consiglio che però, una volta scaduta, non la riconfermò. Alberto Goffi Nella passata legislatura regionale ha indagato sugli appalti delle Asl «Un errore: ci eravamo fatti trasmettere i bilanci delle Asl e avevamo cominciato a controllarli, parliamo di 4 mila pagine». Cosa era emerso? «Cose poco chiare: cominciando dalle proroghe reiterate degli appalti in essere, da anni, senza nuove gare». Niente di nuovo sotto il sole? «Temo che il peggio debba ancora arrivare». Come se ne esce? «Cambiare i direttori generali, cioè gli uomini, senza intervenire sul sistema non ha senso: servono meccanismi efficaci di controllo». [ALE. MON.] Paolo Monferino «Scusi? Può ripetere?». Paolo Monferino, l’assessoremanager che Cota volle alla guida della Sanità, resta in attesa all’altro capo del telefono. Mercoledì, in Consiglio, Saitta ha detto che «ancora oggi paghiamo lo scotto delle decisioni scellerate dell’allora assessore Monferino». «Scellerate? In che senso?» È stato assessore alla Sanità nella giunta guidata da Roberto Cota ficio con questa funzione. E quando me ne sono andato, era ancora al suo posto». Nel senso che proprio lei, sostiene l’assessore, «volle aboliregliufficidell’assessoratoche si occupavano di controllare bilanci e appalti delle Asl». «Venivano controllati, formalmente, tutti gli atti delle Asl. Io volevo creare qualcosa di serio». Ma ha abolito quegli uffici o no? «Un vero servizio di auditing aziendale, con professionisti capaci di vagliare e non solo di leggere i documenti». «Oggi Saitta dà la colpa a me, domani qualcuno se la prenderà con lui: un classico». «Non ho abolito un bel niente». Allora perchè sono spariti? Saitta è stato perentorio. «Senta: quando ero assessore in corso Regina c’era solo un uf- Di cosa si occupava? Si spieghi meglio. Com’è finita? «Il problema non era trovare le competenze, ma assumerle. Impossibile, essendo la Sanità in piano di rientro e quindi soggetta al blocco del turn over». [ALE. MON.] «Siamo pronti a lottare per il nostro lavoro e la nostra crescita». Organizzazioni sindacali, medici, operatori e studenti del San Luigi non hanno intenzione di subire passivamente una riforma che, a loro dire, «declassa una realtà d’eccellenza». La conferma è arrivata ieri dall’assemblea aperta, in una sala convegni gremita. Almeno 350 fra pazienti e lavoratori dell’ospedale di Orbassano hanno ribadito la contrarietà alla delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera, mentre i consiglieri regionali del Pd, Nino Boeti e Andrea Appiano, hanno espresso ottimismo: «Il piano di rientro è stato severo, ma l’ospedale non perderà le sue eccellenze». Il Comitato di difesa e valorizzazione del San Luigi punta invece il dito sugli sprechi: «Sono stati spesi 10 milioni di euro per un pronto soccorso declassato ancora prima di essere inaugurato. Gli enormi investimenti e gli oggettivi vantaggi logistici obbligano la Regione a rivedere il ruolo del nostro ospedale all’interno delle rete dell’emergenza considerandolo il centro di riferimento per l’emergenza dell’area Torino ovest». Sul palco anche Elena Mbachu, rappresentanti degli studenti universitari: «Questo è un polo di eccellenza e veniamo qui perché c’è un facile accesso a tante discipline». Molto più duro e ironico l’intervento di Gabriele Gallone, medico e rappresentante dell’esecutivo Anaao: «Anch’io sono ottimista perché la situazione non è peggiorata: eravamo in mano a una banda di incompetenti e lo siamo ancora». L’ipotesi che il San Luigi possa diventare un centro di riferimento per la cura delle Fragilità, avanzata nei giorni scorsi dall’assessore regionale Saitta, ha riscosso una generale bocciatura: «La cura delle malattie in età avanzata si fa in centri specifici. Qui dobbiamo combattere con l’acqua che cola dal soffitto e il personale che manca – continua Gallone –. Mi sembra che stia succedendo quello che si è verificato già per il Valdese». Ladoppiabeffa dellaburocrazia LUIGI LA SPINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a decenni, ogni volta che si scoprono giri di mazzette intorno a lavori pubblici, concorsi truccati, tangenti ai politici, il rimedio sembra essere la moltiplicazione burocratica delle autorizzazioni, dei permessi, dei certificati. Come se la macchina della trasparenza debba essere alimentata da una montagna di carte, di disposizioni, di norme, di regolamenti interpretativi, di valutazioni, di verifiche. Peccato che al crescere di questi controlli che dovrebbero assicurare l’onestà pubblica, cresca anche l’impressione, e non solo l’impressione, che i corrotti navighino nel mare di queste carte con l’agilità di un’anguilla e la voracità di un pescecane. Il fenomeno della superfetazione, se vogliamo chiamarla così, della burocrazia contro le tentazioni corruttive ha naturalmente un altro effetto negativo, quello di ingolfare l’amministrazione pubblica di dirigenti, funzionari, impiegati addetti a questo settore a scapito della produttività del servizio. I cittadini, così, subiscono un doppio danno: alla evidente inefficienza contro la malversazione si aggiunge l’esasperante lentezza delle procedure. È solo l’assunzione di responsabilità precise e individuabili all’interno della nostra burocrazia, con il corollario di immediate e drastiche punizioni nei confronti di chi cede alla corruzione, che consentirà di limitare i danni dei dilaganti scandali. La semplificazione aiuta la trasparenza e non la danneggia, proprio perché non consente ai corrotti di nascondersi dietro la montagna di inutili carte. Ma che fine hanno fatto le promesse dei governi Monti, Letta e Renzi a proposito della parola «semplificazione»? D Domani all’uscita del Reload Music festival Taxi con lo sconto e autisti di Uber Difficile test di convivenza al PalaAlpitour il caso LETIZIA TORTELLO fatto sapere agli autisti di Uber di non andare a scaricare i ragazzi proprio vicino a corso Galileo Ferraris 251, luogo in cui verrà attivato il servizio taxi promozionale, ma in altri posti segreti e fuori dalla calca. Guerra fredda ue zone lontane, ai poli opposti della «discoteca». La sfida taxi-Uber, domani sera, al Pala Alpitour ci sarà. Anche se sotto traccia. Gli organizzatori del Reload Music Festival sperano che la convivenza avvenga senza problemi di ordine pubblico. E a questo proposito, qualcuno ha D La festa da 12 ore di musica elettronica no stop vedrà schierarsi i taxi da un lato del Pala Alpitour. Loro, «irriducibili» della tariffa intera, per il Reload scendono a compromessi, con corse a 5 euro a persona («minimo 3 passeggeri per vettura») per riportare i ragazzi a casa, prezzo fisso in tutta Torino. Dall’altro, ci sa- ranno gli autisti gestiti dalla app, che perdono la partnership con la manifestazione, ma non hanno intenzione di mollare. «Ci sarà una platea di 10 mila giovani – spiega Virginia Sanchesi, di Libra Concerti –. Noi non appoggiamo nessuno. I tassisti nemmeno ci hanno chiamati per l’accordo. Saranno i ragazzi a decidere. Il mercato, a questo punto, è aperto». Concetto ribadito da Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber: «Una sana concorrenza fa bene a tutti, in particolare al consumatore. Se Uber ha innescato questo processo, non possiamo che esserne felici». REPORTERS «Non belligeranti» I taxi si dichiarano «non belligeranti», smentiscono ronde o azioni di contrasto a Uber. Ma chiedono al Comune «più controlli». Delusi dall’assessorato al Commercio di Domenico Mangone, che non ha emesso un’ordinanza per accogliere ufficialmente la loro proposta «Vadano lontano» I tassisti avrebbero consigliato a Uber di non aspettare davanti all’ingresso delle tariffe scontate. «Sono argomenti di competenza della Provincia»,dicono dagli uffici di Mangone. Le auto bianche ribattono, con il portavoce Federico Rolando: «L’assessore ci ricorda regole e codicilli? Perché la stessa pignoleria non la usa per combattere gli abusivi?». 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 Di nuovo sotto accusa la gestione della Sanità Orbassano Cantieri lumaca all’ospedale Martini Lavori in ritardo di oltre due anni San Luigi “La riforma ci declassa” diceva a ottobre il consigliere Davide Gariglio. «E sarà difficile rispettare anche la nuova scadenza – nota ora Valle, che nei giorni scorsi ha ispezionato la struttura con i tecnici dell’Asl To1 –. Vigileremo perché i lavori non si fermino. L’ospedale ha estremo bisogno di essere ammodernato, manca anche l’aria condizionata». FABRIZIO ASSANDRI Continua la settimana nera della sanità torinese, dopo lo scandalo sugli appalti pilotati alla Asl To1. La nuova tegola arriva dall’ospedale Martini: la fine dei lavori di ristrutturazione, prevista inizialmente a marzo 2014, poi spostata nel 2015, nemmeno quest’anno andrà in porto: la data è slittata a maggio 2016. E non è neppure quella definitiva, perché, quasi certamente, tra varianti, sospensioni, problemi organizzativi, non si rispetterà neanche questa scadenza. Interrogazione È emerso ieri in Regione, dove l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Pd Daniele Valle, ha spiegato che dovrebbe essere consegnato a giorni l’ultimo piano dell’ospedale, il sesto, l’unico in cui finora i lavori so- Costi lievitati L’ospedale Martini REPORTERS no partiti (insieme a un pezzetto del quinto). Probabilmente ospiterà la pediatria. Sembrava già pronto da mesi, poi ci sono stati problemi di infiltrazioni e guasti ai gruppi elettrogeni. Ma è il meno. È l’intero cantiere che va a rilento. «Sembra a tutti gli effetti abbandonato», Alberto Goffi Intanto, i costi del cantiere sono saliti. Il bando era stato aggiudicato per circa 6milioni di euro, con un ribasso di oltre la metà sull’importo messo a gara, «anomalia» che aveva destato perplessità al consigliere della Circoscrizione 3 Gavino Olmeo, che aveva denunciato il rischio di un aumento in corso d’opera dei costi. In effetti, due anni fa, una variante al progetto ha portato il costo a 7 milioni e 200 mila euro. «Non entro nel merito», è quanto si limita a dire Saitta. MASSIMO MASSENZIO Appalti pilotati Asl,oggiiprimi interrogatori 1 Si svolgeranno oggi gli interrogatori dei sei arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati all’Asl To1. Potrebbero essere svelati dei retroscena del «sistema» contestato dal pm Gianfranco Colace e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria per far vincere le imprese favorite dal dirigente dell’ufficio tecnico Silvano Nieddu nelle gare per le forniture di materiale audio e video. [C. LAU.] Paolo Monferino “Asl, bilanci poco chiari “Mai abolito i controlli, Bisogna fare di più” io volevo rafforzarli” Lo scandalo all’Asl Torino uno? Cose già viste. Peccato che finora in politica abbia prevalso il partito del nascondino». Così Alberto Goffi, ex-consigliere Udc nella passata legislatura e presidente della Commissione d’inchiesta sugli appalti delle Asl. Deluso? «Rammaricato. Nonostante gli impegni presi da Chiamparino e Saitta la Commissione non è stata reintrodotta». In realtà è una prerogativa del Consiglio. «Vero. Però, a inizio legislatura, entrambi avevano appoggiato questa ipotesi. Quanto al Consiglio, bisogna dare atto a quello precedente, così vituperato, di aver varato la Commissione». È lo stesso Consiglio che però, una volta scaduta, non la riconfermò. Alberto Goffi Nella passata legislatura regionale ha indagato sugli appalti delle Asl «Un errore: ci eravamo fatti trasmettere i bilanci delle Asl e avevamo cominciato a controllarli, parliamo di 4 mila pagine». Cosa era emerso? «Cose poco chiare: cominciando dalle proroghe reiterate degli appalti in essere, da anni, senza nuove gare». Niente di nuovo sotto il sole? «Temo che il peggio debba ancora arrivare». Come se ne esce? «Cambiare i direttori generali, cioè gli uomini, senza intervenire sul sistema non ha senso: servono meccanismi efficaci di controllo». [ALE. MON.] Paolo Monferino «Scusi? Può ripetere?». Paolo Monferino, l’assessoremanager che Cota volle alla guida della Sanità, resta in attesa all’altro capo del telefono. Mercoledì, in Consiglio, Saitta ha detto che «ancora oggi paghiamo lo scotto delle decisioni scellerate dell’allora assessore Monferino». «Scellerate? In che senso?» È stato assessore alla Sanità nella giunta guidata da Roberto Cota ficio con questa funzione. E quando me ne sono andato, era ancora al suo posto». Nel senso che proprio lei, sostiene l’assessore, «volle aboliregliufficidell’assessoratoche si occupavano di controllare bilanci e appalti delle Asl». «Venivano controllati, formalmente, tutti gli atti delle Asl. Io volevo creare qualcosa di serio». Ma ha abolito quegli uffici o no? «Un vero servizio di auditing aziendale, con professionisti capaci di vagliare e non solo di leggere i documenti». «Oggi Saitta dà la colpa a me, domani qualcuno se la prenderà con lui: un classico». «Non ho abolito un bel niente». Allora perchè sono spariti? Saitta è stato perentorio. «Senta: quando ero assessore in corso Regina c’era solo un uf- Di cosa si occupava? Si spieghi meglio. Com’è finita? «Il problema non era trovare le competenze, ma assumerle. Impossibile, essendo la Sanità in piano di rientro e quindi soggetta al blocco del turn over». [ALE. MON.] «Siamo pronti a lottare per il nostro lavoro e la nostra crescita». Organizzazioni sindacali, medici, operatori e studenti del San Luigi non hanno intenzione di subire passivamente una riforma che, a loro dire, «declassa una realtà d’eccellenza». La conferma è arrivata ieri dall’assemblea aperta, in una sala convegni gremita. Almeno 350 fra pazienti e lavoratori dell’ospedale di Orbassano hanno ribadito la contrarietà alla delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera, mentre i consiglieri regionali del Pd, Nino Boeti e Andrea Appiano, hanno espresso ottimismo: «Il piano di rientro è stato severo, ma l’ospedale non perderà le sue eccellenze». Il Comitato di difesa e valorizzazione del San Luigi punta invece il dito sugli sprechi: «Sono stati spesi 10 milioni di euro per un pronto soccorso declassato ancora prima di essere inaugurato. Gli enormi investimenti e gli oggettivi vantaggi logistici obbligano la Regione a rivedere il ruolo del nostro ospedale all’interno delle rete dell’emergenza considerandolo il centro di riferimento per l’emergenza dell’area Torino ovest». Sul palco anche Elena Mbachu, rappresentanti degli studenti universitari: «Questo è un polo di eccellenza e veniamo qui perché c’è un facile accesso a tante discipline». Molto più duro e ironico l’intervento di Gabriele Gallone, medico e rappresentante dell’esecutivo Anaao: «Anch’io sono ottimista perché la situazione non è peggiorata: eravamo in mano a una banda di incompetenti e lo siamo ancora». L’ipotesi che il San Luigi possa diventare un centro di riferimento per la cura delle Fragilità, avanzata nei giorni scorsi dall’assessore regionale Saitta, ha riscosso una generale bocciatura: «La cura delle malattie in età avanzata si fa in centri specifici. Qui dobbiamo combattere con l’acqua che cola dal soffitto e il personale che manca – continua Gallone –. Mi sembra che stia succedendo quello che si è verificato già per il Valdese». Ladoppiabeffa dellaburocrazia LUIGI LA SPINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a decenni, ogni volta che si scoprono giri di mazzette intorno a lavori pubblici, concorsi truccati, tangenti ai politici, il rimedio sembra essere la moltiplicazione burocratica delle autorizzazioni, dei permessi, dei certificati. Come se la macchina della trasparenza debba essere alimentata da una montagna di carte, di disposizioni, di norme, di regolamenti interpretativi, di valutazioni, di verifiche. Peccato che al crescere di questi controlli che dovrebbero assicurare l’onestà pubblica, cresca anche l’impressione, e non solo l’impressione, che i corrotti navighino nel mare di queste carte con l’agilità di un’anguilla e la voracità di un pescecane. Il fenomeno della superfetazione, se vogliamo chiamarla così, della burocrazia contro le tentazioni corruttive ha naturalmente un altro effetto negativo, quello di ingolfare l’amministrazione pubblica di dirigenti, funzionari, impiegati addetti a questo settore a scapito della produttività del servizio. I cittadini, così, subiscono un doppio danno: alla evidente inefficienza contro la malversazione si aggiunge l’esasperante lentezza delle procedure. È solo l’assunzione di responsabilità precise e individuabili all’interno della nostra burocrazia, con il corollario di immediate e drastiche punizioni nei confronti di chi cede alla corruzione, che consentirà di limitare i danni dei dilaganti scandali. La semplificazione aiuta la trasparenza e non la danneggia, proprio perché non consente ai corrotti di nascondersi dietro la montagna di inutili carte. Ma che fine hanno fatto le promesse dei governi Monti, Letta e Renzi a proposito della parola «semplificazione»? D Domani all’uscita del Reload Music festival Taxi con lo sconto e autisti di Uber Difficile test di convivenza al PalaAlpitour il caso LETIZIA TORTELLO fatto sapere agli autisti di Uber di non andare a scaricare i ragazzi proprio vicino a corso Galileo Ferraris 251, luogo in cui verrà attivato il servizio taxi promozionale, ma in altri posti segreti e fuori dalla calca. Guerra fredda ue zone lontane, ai poli opposti della «discoteca». La sfida taxi-Uber, domani sera, al Pala Alpitour ci sarà. Anche se sotto traccia. Gli organizzatori del Reload Music Festival sperano che la convivenza avvenga senza problemi di ordine pubblico. E a questo proposito, qualcuno ha D La festa da 12 ore di musica elettronica no stop vedrà schierarsi i taxi da un lato del Pala Alpitour. Loro, «irriducibili» della tariffa intera, per il Reload scendono a compromessi, con corse a 5 euro a persona («minimo 3 passeggeri per vettura») per riportare i ragazzi a casa, prezzo fisso in tutta Torino. Dall’altro, ci sa- ranno gli autisti gestiti dalla app, che perdono la partnership con la manifestazione, ma non hanno intenzione di mollare. «Ci sarà una platea di 10 mila giovani – spiega Virginia Sanchesi, di Libra Concerti –. Noi non appoggiamo nessuno. I tassisti nemmeno ci hanno chiamati per l’accordo. Saranno i ragazzi a decidere. Il mercato, a questo punto, è aperto». Concetto ribadito da Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber: «Una sana concorrenza fa bene a tutti, in particolare al consumatore. Se Uber ha innescato questo processo, non possiamo che esserne felici». REPORTERS «Non belligeranti» I taxi si dichiarano «non belligeranti», smentiscono ronde o azioni di contrasto a Uber. Ma chiedono al Comune «più controlli». Delusi dall’assessorato al Commercio di Domenico Mangone, che non ha emesso un’ordinanza per accogliere ufficialmente la loro proposta «Vadano lontano» I tassisti avrebbero consigliato a Uber di non aspettare davanti all’ingresso delle tariffe scontate. «Sono argomenti di competenza della Provincia»,dicono dagli uffici di Mangone. Le auto bianche ribattono, con il portavoce Federico Rolando: «L’assessore ci ricorda regole e codicilli? Perché la stessa pignoleria non la usa per combattere gli abusivi?». 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 Di nuovo sotto accusa la gestione della Sanità Orbassano Cantieri lumaca all’ospedale Martini Lavori in ritardo di oltre due anni San Luigi “La riforma ci declassa” diceva a ottobre il consigliere Davide Gariglio. «E sarà difficile rispettare anche la nuova scadenza – nota ora Valle, che nei giorni scorsi ha ispezionato la struttura con i tecnici dell’Asl To1 –. Vigileremo perché i lavori non si fermino. L’ospedale ha estremo bisogno di essere ammodernato, manca anche l’aria condizionata». FABRIZIO ASSANDRI Continua la settimana nera della sanità torinese, dopo lo scandalo sugli appalti pilotati alla Asl To1. La nuova tegola arriva dall’ospedale Martini: la fine dei lavori di ristrutturazione, prevista inizialmente a marzo 2014, poi spostata nel 2015, nemmeno quest’anno andrà in porto: la data è slittata a maggio 2016. E non è neppure quella definitiva, perché, quasi certamente, tra varianti, sospensioni, problemi organizzativi, non si rispetterà neanche questa scadenza. Interrogazione È emerso ieri in Regione, dove l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, rispondendo a un’interrogazione del consigliere Pd Daniele Valle, ha spiegato che dovrebbe essere consegnato a giorni l’ultimo piano dell’ospedale, il sesto, l’unico in cui finora i lavori so- Costi lievitati L’ospedale Martini REPORTERS no partiti (insieme a un pezzetto del quinto). Probabilmente ospiterà la pediatria. Sembrava già pronto da mesi, poi ci sono stati problemi di infiltrazioni e guasti ai gruppi elettrogeni. Ma è il meno. È l’intero cantiere che va a rilento. «Sembra a tutti gli effetti abbandonato», Alberto Goffi Intanto, i costi del cantiere sono saliti. Il bando era stato aggiudicato per circa 6milioni di euro, con un ribasso di oltre la metà sull’importo messo a gara, «anomalia» che aveva destato perplessità al consigliere della Circoscrizione 3 Gavino Olmeo, che aveva denunciato il rischio di un aumento in corso d’opera dei costi. In effetti, due anni fa, una variante al progetto ha portato il costo a 7 milioni e 200 mila euro. «Non entro nel merito», è quanto si limita a dire Saitta. MASSIMO MASSENZIO Appalti pilotati Asl,oggiiprimi interrogatori 1 Si svolgeranno oggi gli interrogatori dei sei arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pilotati all’Asl To1. Potrebbero essere svelati dei retroscena del «sistema» contestato dal pm Gianfranco Colace e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria per far vincere le imprese favorite dal dirigente dell’ufficio tecnico Silvano Nieddu nelle gare per le forniture di materiale audio e video. [C. LAU.] Paolo Monferino “Asl, bilanci poco chiari “Mai abolito i controlli, Bisogna fare di più” io volevo rafforzarli” Lo scandalo all’Asl Torino uno? Cose già viste. Peccato che finora in politica abbia prevalso il partito del nascondino». Così Alberto Goffi, ex-consigliere Udc nella passata legislatura e presidente della Commissione d’inchiesta sugli appalti delle Asl. Deluso? «Rammaricato. Nonostante gli impegni presi da Chiamparino e Saitta la Commissione non è stata reintrodotta». In realtà è una prerogativa del Consiglio. «Vero. Però, a inizio legislatura, entrambi avevano appoggiato questa ipotesi. Quanto al Consiglio, bisogna dare atto a quello precedente, così vituperato, di aver varato la Commissione». È lo stesso Consiglio che però, una volta scaduta, non la riconfermò. Alberto Goffi Nella passata legislatura regionale ha indagato sugli appalti delle Asl «Un errore: ci eravamo fatti trasmettere i bilanci delle Asl e avevamo cominciato a controllarli, parliamo di 4 mila pagine». Cosa era emerso? «Cose poco chiare: cominciando dalle proroghe reiterate degli appalti in essere, da anni, senza nuove gare». Niente di nuovo sotto il sole? «Temo che il peggio debba ancora arrivare». Come se ne esce? «Cambiare i direttori generali, cioè gli uomini, senza intervenire sul sistema non ha senso: servono meccanismi efficaci di controllo». [ALE. MON.] Paolo Monferino «Scusi? Può ripetere?». Paolo Monferino, l’assessoremanager che Cota volle alla guida della Sanità, resta in attesa all’altro capo del telefono. Mercoledì, in Consiglio, Saitta ha detto che «ancora oggi paghiamo lo scotto delle decisioni scellerate dell’allora assessore Monferino». «Scellerate? In che senso?» È stato assessore alla Sanità nella giunta guidata da Roberto Cota ficio con questa funzione. E quando me ne sono andato, era ancora al suo posto». Nel senso che proprio lei, sostiene l’assessore, «volle aboliregliufficidell’assessoratoche si occupavano di controllare bilanci e appalti delle Asl». «Venivano controllati, formalmente, tutti gli atti delle Asl. Io volevo creare qualcosa di serio». Ma ha abolito quegli uffici o no? «Un vero servizio di auditing aziendale, con professionisti capaci di vagliare e non solo di leggere i documenti». «Oggi Saitta dà la colpa a me, domani qualcuno se la prenderà con lui: un classico». «Non ho abolito un bel niente». Allora perchè sono spariti? Saitta è stato perentorio. «Senta: quando ero assessore in corso Regina c’era solo un uf- Di cosa si occupava? Si spieghi meglio. Com’è finita? «Il problema non era trovare le competenze, ma assumerle. Impossibile, essendo la Sanità in piano di rientro e quindi soggetta al blocco del turn over». [ALE. MON.] «Siamo pronti a lottare per il nostro lavoro e la nostra crescita». Organizzazioni sindacali, medici, operatori e studenti del San Luigi non hanno intenzione di subire passivamente una riforma che, a loro dire, «declassa una realtà d’eccellenza». La conferma è arrivata ieri dall’assemblea aperta, in una sala convegni gremita. Almeno 350 fra pazienti e lavoratori dell’ospedale di Orbassano hanno ribadito la contrarietà alla delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera, mentre i consiglieri regionali del Pd, Nino Boeti e Andrea Appiano, hanno espresso ottimismo: «Il piano di rientro è stato severo, ma l’ospedale non perderà le sue eccellenze». Il Comitato di difesa e valorizzazione del San Luigi punta invece il dito sugli sprechi: «Sono stati spesi 10 milioni di euro per un pronto soccorso declassato ancora prima di essere inaugurato. Gli enormi investimenti e gli oggettivi vantaggi logistici obbligano la Regione a rivedere il ruolo del nostro ospedale all’interno delle rete dell’emergenza considerandolo il centro di riferimento per l’emergenza dell’area Torino ovest». Sul palco anche Elena Mbachu, rappresentanti degli studenti universitari: «Questo è un polo di eccellenza e veniamo qui perché c’è un facile accesso a tante discipline». Molto più duro e ironico l’intervento di Gabriele Gallone, medico e rappresentante dell’esecutivo Anaao: «Anch’io sono ottimista perché la situazione non è peggiorata: eravamo in mano a una banda di incompetenti e lo siamo ancora». L’ipotesi che il San Luigi possa diventare un centro di riferimento per la cura delle Fragilità, avanzata nei giorni scorsi dall’assessore regionale Saitta, ha riscosso una generale bocciatura: «La cura delle malattie in età avanzata si fa in centri specifici. Qui dobbiamo combattere con l’acqua che cola dal soffitto e il personale che manca – continua Gallone –. Mi sembra che stia succedendo quello che si è verificato già per il Valdese». Ladoppiabeffa dellaburocrazia LUIGI LA SPINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a decenni, ogni volta che si scoprono giri di mazzette intorno a lavori pubblici, concorsi truccati, tangenti ai politici, il rimedio sembra essere la moltiplicazione burocratica delle autorizzazioni, dei permessi, dei certificati. Come se la macchina della trasparenza debba essere alimentata da una montagna di carte, di disposizioni, di norme, di regolamenti interpretativi, di valutazioni, di verifiche. Peccato che al crescere di questi controlli che dovrebbero assicurare l’onestà pubblica, cresca anche l’impressione, e non solo l’impressione, che i corrotti navighino nel mare di queste carte con l’agilità di un’anguilla e la voracità di un pescecane. Il fenomeno della superfetazione, se vogliamo chiamarla così, della burocrazia contro le tentazioni corruttive ha naturalmente un altro effetto negativo, quello di ingolfare l’amministrazione pubblica di dirigenti, funzionari, impiegati addetti a questo settore a scapito della produttività del servizio. I cittadini, così, subiscono un doppio danno: alla evidente inefficienza contro la malversazione si aggiunge l’esasperante lentezza delle procedure. È solo l’assunzione di responsabilità precise e individuabili all’interno della nostra burocrazia, con il corollario di immediate e drastiche punizioni nei confronti di chi cede alla corruzione, che consentirà di limitare i danni dei dilaganti scandali. La semplificazione aiuta la trasparenza e non la danneggia, proprio perché non consente ai corrotti di nascondersi dietro la montagna di inutili carte. Ma che fine hanno fatto le promesse dei governi Monti, Letta e Renzi a proposito della parola «semplificazione»? D Domani all’uscita del Reload Music festival Taxi con lo sconto e autisti di Uber Difficile test di convivenza al PalaAlpitour il caso LETIZIA TORTELLO fatto sapere agli autisti di Uber di non andare a scaricare i ragazzi proprio vicino a corso Galileo Ferraris 251, luogo in cui verrà attivato il servizio taxi promozionale, ma in altri posti segreti e fuori dalla calca. Guerra fredda ue zone lontane, ai poli opposti della «discoteca». La sfida taxi-Uber, domani sera, al Pala Alpitour ci sarà. Anche se sotto traccia. Gli organizzatori del Reload Music Festival sperano che la convivenza avvenga senza problemi di ordine pubblico. E a questo proposito, qualcuno ha D La festa da 12 ore di musica elettronica no stop vedrà schierarsi i taxi da un lato del Pala Alpitour. Loro, «irriducibili» della tariffa intera, per il Reload scendono a compromessi, con corse a 5 euro a persona («minimo 3 passeggeri per vettura») per riportare i ragazzi a casa, prezzo fisso in tutta Torino. Dall’altro, ci sa- ranno gli autisti gestiti dalla app, che perdono la partnership con la manifestazione, ma non hanno intenzione di mollare. «Ci sarà una platea di 10 mila giovani – spiega Virginia Sanchesi, di Libra Concerti –. Noi non appoggiamo nessuno. I tassisti nemmeno ci hanno chiamati per l’accordo. Saranno i ragazzi a decidere. Il mercato, a questo punto, è aperto». Concetto ribadito da Benedetta Arese Lucini, general manager di Uber: «Una sana concorrenza fa bene a tutti, in particolare al consumatore. Se Uber ha innescato questo processo, non possiamo che esserne felici». REPORTERS «Non belligeranti» I taxi si dichiarano «non belligeranti», smentiscono ronde o azioni di contrasto a Uber. Ma chiedono al Comune «più controlli». Delusi dall’assessorato al Commercio di Domenico Mangone, che non ha emesso un’ordinanza per accogliere ufficialmente la loro proposta «Vadano lontano» I tassisti avrebbero consigliato a Uber di non aspettare davanti all’ingresso delle tariffe scontate. «Sono argomenti di competenza della Provincia»,dicono dagli uffici di Mangone. Le auto bianche ribattono, con il portavoce Federico Rolando: «L’assessore ci ricorda regole e codicilli? Perché la stessa pignoleria non la usa per combattere gli abusivi?».
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