Copia di 39c02b0bc8ccced2250278fc28e45537 la Repubblica MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2014 CONTATTI TORINO @ REPUBBLICA.IT smart Center Torino Torino, Corso Giulio Cesare 304, tel. 011 7171811 Torino smart Center Torino Torino, Corso Giulio Cesare 304, tel. 011 7171811 TORINO.REPUBBLICA.IT L’ARTE GLI SPETTACOLI LO SPORT Tutti i premi delle fiere l’Illy va a Rachel Rose La Nona di Beethoven per Canino e Ballista Toro, la difesa tiene ma l’attacco piange MARINA PAGLIERI A PAGINA IX SUSANNA FRANCHI A PAGINA XIX FABRIZIO TURCO A PAGINA XX Stangata Irpef, ecco le cifre > Aumenti fino al 30 per cento per i ricchi, non cambia nulla fino ai 28mila euro > Chiamparino: “Per salvare il Piemonte non resta altra scelta, paghi chi ha di più” L’INCHIESTA Gtt e la truffa delle 13mila tessere “fantasma” N EL 2015 aumenterà ancora l’Irpef per i piemontesi. Non saranno toccate le fasce di reddito più basse, fino a 28mila euro, ma saliranno progressivamente dal terzo scaglione, quello fra i 28mila e i 55mila. Fino a toccare il picco più alto per i più ricchi, con l’aliquota al 3,33 per cento. Un aumento che oscilla fra il 10 e il 30 per cento rispetto a quest’anno. Chiamparino spiega che non c’era altra scelta: «Siamo intervenuti riducendo tutte le spese possibili. Chi ha di più dia di più». Il presidente andrà a Roma non appena sarà approvata anche la seconda parte del piano: sanità e semplificazione. SERVIZI ALLE PAGINE II E III IL SONDAGGIO IL RETROSCENA Promossi e bocciati il rebus degli ospedali Banca d’Italia: piccoli segnali di ripresa sul fronte dei mutui SARA STRIPPOLI S CENDE il San Luigi di Orbassano che dovrà cedere l’emodinamica e altre specialità, cresce invece il Mauriziano. La Città della Salute e il Giovanni Bosco di Torino, il Santa Croce e Carle di Cuneo, il Maggiore di Novara, i Santissimi Antonio e Biagio di Alessandria saranno, nel piano di riforma, gli ospedali “hub” ad alta complessità. STEFANO PAROLA A PAGINA XIII SEGUE A PAGINA III TESTO CHE MISURA LOTRA SPAZIO CHE EQUIVALE 001 RIGHE CARTELLA. LA STORIA/VIAGGIO CHI COMPRA E CHI A VENDE NEL SUPERMERCATO SEMPRE APERTO Quel market di San Salvario dove i neon non si spengono Passeggeri del metrò JACOPO RICCA SAVANO le tessere che permettono di viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici di persone ormai decedute. Sono oltre 12mila gli abbonamenti dei defunti denunciati dalla Gtt perchè continuavano a essere utilizzati da 'portoghesi' che così evitavano di pagare il biglietto sulla metro o sul tram. La procura di Torino, che ha aperto un'inchiesta sul caso dopo due esposti presentati dalla Gtt, ha indagato undici persone. Gruppo torinese trasporti ha segnalato alla polizia giudiziaria anomalie riguardo a 13mila e 14 tessere rilasciate, rispetto a 122.521 verificate. la regione ora vuole azzerare tutto per revisionare gli elenchi degli aventi diritto. U E BIANCHE luci fluorescenti qui non si spengono mai. Giorno, notte e ancora giorno. I neon restano sempre accesi. In via Madama Cristina, quasi all’angolo con corso Raffaello, il primo supermercato h24 di Torino festeggia i primi dieci giorni di apertura illimitata. E proprio nella notte in cui si celebrano i 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino, anche sotto la Mole cede una delle ultime barriere: adesso pure a Torino si può acquistare e consumare sempre, come d’altronde avviene da tempo in gran parte delle metropoli europee, senza più alternanza tra giorni di lavoro e giorni riposo. E senza più distinzioni tra il giorno e la notte. GUCCIONE A PAGINA V SEGUE A PAGINA XVII IL CASO Il buono scuola cambia di nuovo si alza il reddito di chi ha diritto C AMBIANO di nuovo le regole per ottenere il buono scuola. Ieri infatti la commissione di Palazzo Lascaris ha di nuovo modificato i criteri necessari per ottenere il contributo e accettando la proposta del Movimento 5Stelle la maggioranza di centrosinistra e l’assessore all’istruzione Gianna Pentenero hanno alzato al fascia di reddito Isee che avrà diritto alle sovvenzioni, da 20 mila a 26 mila euro. Aumenta il numero delle richieste, quindi, ma rimane invariata la cifra destinata a finanziare l’operazione per cui, di conseguenza, il contributo sarà identico per i redditi fino a 20 mila euro ma sarà un po’ più ridotto per quelli più alti. E le nuove regole penalizzeranno in modo più significativo chi si iscrive alle scuole paritarie rispetto a chi frequenta gli istituti pubblici. GIACOSA A PAGINA VII LE IDEE Mauro, lezione sulla macchina della conoscenza L VERA SCHIAVAZZI U N GRANDE quotidiano, e il suo funzionamento, raccontati come se si trattasse di una “Macchina della Conoscenza”. Che è anche il modo in cui si intitola la lezione di Ezio Mauro, il direttore di Repubblica, in programma oggi alle 18,30 alla scuola Holden di piazza Borgo Dora 49 e aperta al pubblico.«SE devo dire da dove comincia tutto, è qui. Un cartoncino bianco, nuovo, intatto. Ne ho due mucchi dietro di me, sullo scaffale, pronti all’uso». I banchi dello store di via Madama Cristina che non chiude mai SEGUE A PAGINA XI IL PRESIDENTE E I PIANI DI ESPANSIONE DELLA MULTIUTILITY Iren, Profumo gioca a Risiko L’EVENTO LA CURIOSITÀ STEFANO PAROLA “Chiave a stella” Il premio alle Pmi finisce a Venaria e a Brandizzo Incoronate la Ellena e la “Rp rivestimenti” EMILIO VETTORI A PAGINA XIV I REN ha fame. L’ex municipalizzata dell’energia intende espandersi ancora. Non ne fa segreto il presidente Francesco Profumo durante la premiazione di “Chiave a stella”: «Oggi Iren è attiva in cinque “cinte daziarie”, in cui vivono 2,5 milioni di cittadini. Con la Città metropolitana possiamo avviare un processo dal basso che ci porti a offrire servizi in un’area con 2,5 milioni di residenti». SEGUE A PAGINA XIV Smat, ultima sfida dei ricercatori: inventare l’acqua “autopulente” Investiti tre milioni Assunti 5 giovani GABRIELE GUCCIONE A PAGINA XVI REDAZIONE DI TORINO VIA BRUNO BUOZZI, 10 ■ 10123 ■ TEL. 011/5169611 ■ FAX 011/533327 ■ CAPO DELLA REDAZIONE PIER PAOLO LUCIANO ■ VICARIO ROBERTO ORLANDO ■ INTERNET TORINO.REPUBBLICA.IT ■ E-MAIL: [email protected] ■ SEGRETERIA DI REDAZIONE TEL. 011/5169611 ■ FAX 011/533327 DALLE ORE 9.00 ALLE ORE 21.00 ■ TAMBURINI FAX 011/533327 ■ PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.P.A. ■ VIA BRUNO BUOZZI, 10 ■ 10123 TORINO ■ TEL. 011/5527511 ■ FAX 011/5527580 Rassegna del 11 novembre.pdf pagina 30 Sanità Socio-Assistenziale Copia di 39c02b0bc8ccced2250278fc28e45537 la Repubblica MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2014 III PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.piemonte.it torino.repubblica.it “Paghi chi ha di più Per salvare il Piemonte non c’era altra scelta” GOVERNATORE Sergio Chiamparino presidente della Regione Piemonte L’INTERVISTA SARA STRIPPOLI P ta complessità. Poi ci sono gli ospedali di base, che nella proposta di Saitta sono 9: strutture che prevedono l’esistenza di un pronto soccorso, adatto però soltanto alla stabilizzazione clinica, a procedure diagnostiche o a trattamenti terapeutici per casi non gravi. Per quanto riguarda le strutture torinesi è ancora incerto il destino dell’ospedale Martini, che probabilmente resta ospedale “spoke” con Dea di primo livello, ma per il quale in futuro potrebbe essere immaginato un accorpamento funzionale con il Mauriziano. Dovrebbe invece essere segnato il destino dell’Oftlamico, che perderà subito il pronto soccorso e dovrebbe confluire nella Città della Salute. Stessa sorte per l’Amedeo di Savoia, con l’infettivologia che passerà alla Città della Salute, e del Maria Adelaide, già declassato dalla precedente giunta. Perché rimodulare la rete ospedaliera? «Per una maggiore sicurezza dei pazienti, un sistema più efficiente e sostenibile e imprescindibili esigenze normative», si legge nel documento. Norme alle quali il Piemonte, Regione peraltro in piano di rientro, non si può sottrarre. (s .str.) 250 dipendenti che non saranno licenziati ma accompagnati progressivamente alla pensione. Con la previsione di intervenire anche sul personale amministrativo della sanità, su partecipate ed enti collegati, sedi decentrate, affitti. E quando parliamo di riduzioni come quella prevista per l’Arpa, non voglio dire che lì ci siano stati sprechi. Parliamo di razionalizzazioni. Spero che tutte le forze politiche dimostrino senso di responsabilità: il piano dovrebbe essere approvato entro fine anno» Dopo aver pensato di ridurre le aliquote delle prime due fasce di reddito, alla fine avete scelto la strada delle detrazioni per nuclei familiari. Le riduzioni non erano sostenibili? «Alla fine le riduzioni avrebbero portato pochi spiccioli nelle tasche dei cittadini. Peraltro, considerato che nelle prime due fasce di reddito ci sono due milioni di persone, per noi la penalizzazione sarebbe stata pesante. Le detrazioni sulla base del quoziente familiare consentiranno di andare incontro alle esigenze di tutti i cittadini che devono sostenere le tante spese per i figli, indipendentemente dal reddito. Se qualcuno ha delle proposte concrete da fare in alternativa, mantenendo inalterati gli obiettivi, saremo felici di prenderle in considerazione». Pensate a famiglie con due o tre figli? «Sì, dovrebbe essere così. Quando parliamo di nuclei familiari numerosi non penso ai nove figli di Delrio, per intenderci». Quando andrete a Roma a chiedere al ministero dell’economia di accogliere il piano del Piemonte? «Non appena avremo approvato tutti i quattro punti della manovra. La prossima settimana in giunta passeranno il piano di riorganizzazione della sanità e la legge di semplificazione. Il piano di riduzione dei costi della politica lo considero già approvato». Si sente di escludere che il ministero possa pretendere un piano ancora più severo? «Quando una Regione è in una situazione di così grave criticità nessuno può escludere che ci chiedano di portare al massimo l’aliquota dell’Irpef per tutte le fasce di reddito e aumentare l’Irap. Io però sono ottimista: confido che il nostro piano possa essere accolto. Aggiungo due considerazioni: la prima è che non ho mai attribuito responsabilità a questo o a quello. In secondo luogo, di fronte a dati come questi potremmo anche dire che ci limitiamo a spendere i 70 milioni che ci restano. Francamente, però, non vedo cosa possa servire fare il presidente di una Regione che non ha alcun margine per sviluppo e crescita: per questo sarebbe sufficiente qualche dirigente che gestisca i fondi in arrivo da Roma». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Chiamparino, non c’era davvero alternativa all’aumento delle tasRESIDENTE Polemiche da M5S e Sel “Questa Chiampa-tax va fermata” tornare indietro rispetto alle scelte inique di Cota». Positivo i commenti del segretario Pd Davide Gariglio: «Una manovra ispirata a principi di equità», e dei Moderati: «Una manovra difficile ma inevitabile. La accettiamo perché sappiamo che la situazione delle casse piemontesi è grave e necessita di un rinnovamento immediato». (s. str.) “ LA MANOVRA La sede della Regione in piazza Castello: il piano tasse-tagli sarà poi valutato a Roma se? «Non credo ci fosse altra strada, perché ci troviamo in una situazione in cui, tolte le spese di personale, la sanità, il trasporto pubblico e il co-finanziamento dei fondi europei, avremmo soltanto 70 milioni per tutto il resto, quando quest’anno ne abbiamo spesi 580. Diciamo che per mantenere una condizione di coesione sociale mancano circa 500 milioni. E aggiungo che questa è solo la fotografia dell’eredità del passato, che non tiene conto di ulteriori tagli che potrebbero arrivare con la nuova finanziaria». Per le fasce di reddito più alte ci sono aumenti che arrivano e superano il 30 per cento. Una stangata, non crede? «Se si vogliono salvaguardare i redditi più bassi non so che altro si potesse fare, si chiede di più a chi ha di più. Vorrei sottolineare che chi ha un imponibile di 50mila euro pagherà 96 euro in più all’anno rispetto al 2014». Qualcuno potrebbe obiettare che gli sprechi degli enti pubblici sono ancora tanti e che prima di aumentare le tasse ai cittadini si dovrebbero tagliare quelli. Pensa di aver fatto il possibile per ridurre le spese? «Siamo intervenuti su tutto. Avremo un calo progressivo di Al netto dei servizi ci resterebbero 70 milioni: quest’anno ne abbiamo spesi 580 Ci sono criticità gravi, Roma potrebbe pure chiedere un’Irpef al massimo per tutti Su il Mauriziano, giù il San Luigi La sanità concentra le eccellenze DECLASSATO Il San Luigi di Orbassano da “Dea” di secondo livello dovrebbe retrocedere a primo con la perdita della emodinamica e di altri servizi <DALLA PRIMA DI CRONACA Q UELLI, per intenderci, che devono avere un Dea di secondo livello, attrezzati a trattare i casi più gravi, e discipline complesse come la cardiologia con l’emodinamica, la neurochirurgia, la chirurgia vascolare e toracica, la radiologia interventistica e la rianimazione pediatrica e neonatale, senza citarle tutte. Ai cinque ospedali citati, il nuovo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera di Antonio Saitta potrebbe aggiungere adesso il Mauriziano di Torino, che sale di grado. Ad essere declassato, invece, dovrebbe essere il San Luigi di Orbassano, che da Dea di secondo livello dovrebbe retrocedere al primo. Con le conseguenze inevitabili a partire dalla perdita dell’emodinamica, sulla quale molte barricate si sono alzate negli anni passati. La parte universitaria dovrebbe confluire nella Città della Salute, mentre per il resto l’azienda di riferimento potrebbe essere l’Asl To3. Le indicazioni generali del nuovo piano che l’assessore alla sanità porterà in giunta la prossima settimana (l’obiettivo è un’applicazione in tre anni, fino al 2017) si trovano in un documento dal titolo “Rimodulazione delle reti assisten- ziali, delle strutture complesse ospedaliere e rilancio del territorio”, dove sono indicati i numeri generali partendo dalle severe indicazioni ministeriali: la proposta dice che gli ospedali “hub” sono 6, mentre gli “spoke” saranno 19 (attualmente sono 24). Con questo schema, ad essere penalizzati dal declassamento potrebbero essere alcune strutture fuori dalla provincia di Torino: Tortona o No- Rassegna del 11 novembre.pdf vi Ligure ad esempio, dove da giorni si guarda preoccupati alle scelte della Regione. Gli spoke sono ospedali privi di discipline ad alta intensità, il cui pronto soccorso deve prevedere «forme di consultazione, ed eventuale trasferimento dei pazienti presso centri di secondo livello». Di fronte ad un ictus, ad esempio, è consigliabile contattare un Dea attrezzato per l’al- pagina 31 Sanità Socio-Assistenziale 12 45 LA STAMPA MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2014 . VCO .49 “Un Dea deve chiudere I sindaci decidano quale” L’annuncio dell’assessore regionale: “Risposta entro pochi giorni” Intervista DANILO DONADIO I consiglieri dimissionari ieri hanno spiegato le motivazioni A rischio Uno dei due Dea (Verbania o Domodossola) è prossimo alla chiusura Verrà declassato in pronto soccorso Sopra l’assessore regionale Antonio Saitta LUCA BILARDO OMEGNA a specificità montana permette già al Vco di avere due ospedali, non può avere anche due Dea». Quello che fino a pochi giorni fa era un timore di sindaci e comitati, ora è diventata una certezza annunciata dall’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, che ieri sera a Omegna ha incontrato gli amministratori del Vco. L Assessore, alla fine i tanto temuti tagli arriveranno? «In questa fase dobbiamo assolutamente salvare la sanità pubblica e questo passa da una riorganizzazione della rete ospedaliera. Negli anni scorsi si è speso tantissimo e per la politica sanitaria siamo in una fase di sostanziale commissariamento. È nostro dovere da un lato mettere a posto i conti e dall’altro salvaguardare le condizioni di sicurezza basandoci sui parametri del Patto per la salute». Cosa cambia nell’organizzazione dei reparti? «L’ospedale base ha comunque un pronto soccorso, non sarebbe una mera lungodegenza. E poi avrebbe medicina, chirurgia, ortopedia, traumatologia, anestesia, radiologia, alcuni posti di osservazione intensiQual è la riorganizzazione va, laboratori ed emoteca, più alcune discipline, come possoche avete in mente? «Le linee guide prevedono tre no essere per esempio urolotipi di ospedali: gli hub, che gia, otorino o oncologia. L’ospesono quelli più completi. Poi dale spoke in più avrebbe un ci sono gli spoDea di primo like che hanno CAMBIO DI ROTTA vello, cardioloun Dea di prineurologia, «Era una non scelta gia, mo livello e gli rianimazione, tel’ospedale unico rapia intensiva e ospedali di badiviso in più sedi» psichiatria. Alla se con solo un pronto soccorfine per il cittadiso. Secondo i parametri del no cambierebbe ben poco». Patto per la salute uno spoke Quello del Vco però è un ospedeve avere un bacino d’utendale unico plurisede. za tra i 150 e 300 mila abitanti «Ecco, è finito il tempo di quee più di 45 mila accessi al Dea. sto tipo di soluzioni che sono Stando ai dati che ho, al Dea state solo un modo per aggiradi Domodossola ci sono 22 re la realtà e non prendere demila accessi, 25 mila a Verba- cisioni. E poi con un ospedale nia e 10 mila a Omegna. Nu- spoke e uno base, ogni reparto meri alla mano nel Vco c’è avrebbe il suo primario. Una spazio per un ospedale spoke, scelta ora bisogna farla, non e quindi un solo Dea, e un solo per i conti ma anche per la ospedale di base». salute. Non si può rischiare sul- il caso VINCENZO AMATO VALSTRONA tornata l’allerta maltempo in tutto il Vco ed è critica la situazione nel Cusio e in modo particolare in valle Strona, zona già colpita da frane e smottamenti anche nelle scorse settimane. La ditta incaricata di ricostruire il tratto di strada che ha ceduto in località Sasso Gambello, all’imbocco della valle e ancora nel comune di Omegna, ha lavorato ininterrottamente sia sabato che domenica. Ieri pomeriggio però, a causa delle forti piogge che hanno interessato l’intera zona, ha dovuto sospendere i lavori. Dovrebbero riprendere probabilmente, meteo permettendo, già oggi in modo tale da consentire il ripristino della viabilità a senso unico alternato, domani o al massimo dopodomani. «La prima fase dei lavori con- È Rassegna del 11 novembre.pdf la salute dei cittadini per tenere aperti reparti con poche prestazioni». In un territorio in prevalenza montano però le necessità e i tempi di percorrenza sono diversi diversi rispetto alla pianura. luzioni. Certo è che una decisione deve essere presa: altrimenti si assume la Regione l’onere della scelta. I tempi sono ristretti: giovedì 20 devo presentare a Roma il piano di riorganizzazione». Lo sa che questo solleverà «Per questa specificità il Vco giorni di polemiche? avrà i due ospedali e poi sarà «E cosa devo fare, fermarmi? potenziato il sistema di tra- Siamo in queste condizioni sporto e le strutture saranno in perché in passato non si sono rete. Io stesso però non mi farei prese scelte, anche dolorose, curare dall’ospedale più vicino ma necessarie e così si è speso a casa, ma in basoldi che ora non se alla tipologia TERRITORIO MONTANO ci sono più. Sono di problema che gli «Con la specificità convinto sceglierei la amministratori e il Vco mantiene la gente capiranstruttura più due poli sanitari» no. La riorganizadeguata». zazione ci perAppurato che questa sarà l’organizza- mette di utilizzare meglio le zione, bisogna decidere se risorse: vogliamo potenziare l’ospedale spoke, con Dea e il sistema di assistenza domiuna serie di reparti, sarà il Ca- ciliare come alternativa seria stelli o il San Biagio. Qual è il all’ospedalizzazione». vostro progetto? «Non abbiamo una soluzione dall’alto da calare sulla testa della gente. Per questo vogliamo sapere dai sindaci cosa ne pensano e chiediamo a loro, che conoscono il territorio e lo amministrano, di proporci so- I sindaci ossolani hanno rispolverato l’idea di un nuovo ospedale. Cosa ne pensa? «Ma non scherziamo. Se non mettiamo a posto i conti potremmo non avere soldi per pagare il personale, è inimmaginabile un’altra struttura». Torna il maltempo e la valle Strona è di nuovo bloccata Cantiere sospeso All’imbocco della valle Strona ieri sono stati bloccati i lavori Riprenderanno quando il meteo lo consentirà pagina 32 BAVENO. MAGGIORANZA IN CRISI Dimissioni in massa Il Comune vicino al commissariamento LUCA GEMELLI BAVENO Si avvicina l’ipotesi del commissario prefettizio per Baveno, a soli 169 giorni dalle elezioni di maggio in cui Franco Ottinetti era uscito dalle urne sindaco alla guida della lista Baveno Futura. La maggioranza, che aveva già mostrato forti crepe nei giorni scorsi con la rinuncia alle deleghe da parte di assessori e consiglieri, si è definitivamente infranta ieri quando sette consiglieri su otto eletti della lista Baveno Futura hanno presentato le dimissioni. Lo scioglimento del Consiglio e quindi la decadenza del sindaco potrebbero non essere immediati solo perché uno dei dimissionari non ha potuto consegnare di persona il documento al protocollo essendo in viaggio e prevedendo la legge in questo caso una delega autenticata al depositante. A firmare la lettera di dimissioni sono stati Camilla Cordero, Riccardo Fedeli, Marco Sabatella, Cinzia di Soccio, Anna Montalto, Luigi Paparella e Stefano Vallelonga. E’ rimasto invece al fianco del sindaco l’assessore al bilancio Daniele Griggi. «E’ stata una decisione sofferta, su cui abbiamo riflettuto molto - ha spiegato la capogruppo di Baveno Futura Anna Montalto -. Volevamo portare il cambiamento ma non siamo stati messi nella condizione di farlo». Gli scricchiolii in maggioranza non sarebbero cosa recente. «Già lo scorso 25 luglio, a soli due mesi dalle elezioni aggiunge Montalto - abbiamo consegnato al sindaco Ottinetti un documento formale contenente le richieste per un metodo di lavoro mirato e auspicando una maggior collaborazione e cooperazione tra sindaco e gruppo consigliare». I consiglieri dimissionari tra le cause dell’insanabile frattura lamentano poca trasparenza. «Per chiarire la questione del bilancio avevamo sollecitato una richiesta alla Corte dei conti - spiega Cordero, fino a 11 giorni fa vicesindaco -. La richiesta è stata inviata ma la risposta non ci è mai stata comunicata». «In cinque mesi avrò visto il sindaco tre volte, ed era sempre di corsa segnala Paparella, consigliere che aveva la delega all’ambiente. Se si fosse trattato di un matrimonio, si sarebbe parlato di incompatibilità personale tra il sindaco e la sua maggioranza. «Forse nella scelta del candidato c’è stato un’errore» ammette Montalto. «Nonostante l’ostruzionismo del sindaco - conclude Cordero - alcune cose siamo riusciti a farle, dall’apertura del centro prelievi a Baveno e Feriolo, già utilizzato da 70 cittadini, al centro estivo senza costo per il Comune, all’avvio della procedura di esternalizzazione della Casa anziani. Avremmo voluto fare di più, ma non ci è stato possibile». siste nel mettere in sicurezza con mi- senso unico alternato al mattino dalle cropali la parte di carreggiata, quella 6 alle 9 e alla sera dalle 17 alle 20. A a monte, che non è franata - osserva Omegna è stata attivata la sala operaRino Porini, consigliere comunale a tiva della protezione civile che oltre a Germagno e in provincia e tecnico del gestire la situazione in valle deve mosettore edilizio - in una seconda fase si nitorare anche il livello delle acque del ricostruirà l’intero pezzo di strada lago d’Orta salito di oltre un metro. Il che è franata». lago è esondato nella zona dei giardini Resta chiusa la strada tra le frazio- pubblici e, stante la situazione, presuni Canova a Prelo. «Più complesso e mibilmente oggi le acque potrebbero dispendioso è l’intervento su quel invadere anche piazza Salera e il partratto - dice il presidente della Provin- cheggio dell’ospedale. A causa delle cia Stefano Costa - in attesa di molte- forti precipitazioni è strada chiusa plici interventi di nuovamente la carattere definitiPRECIPITAZIONI strada provinciale vo e del loro finan- A Omegna è esondato il lago tra Rovegro e Ciziamento, non recogna; la Provinnella zona dei giardini cia ha emesso altre sta che vietare Disagi anche nel Verbano due ordinanze ritemporaneamente la circolazione guardanti la proquando viene emesso un bollettino vinciale di Esio che è aperta a senso con rischio idrogeologico». Il traffico unico alternato regolato da un semada Omegna e verso la valle Strona è foro e comunque limitata ai veicoli con deviato da Gattugno a Colla e da qui a peso complessivo non superiore alle Germagno. Una strada stretta con al- due tonnellate e mezzo. Stesso provcuni punti in cui passa un’auto soltan- vedimento anche per la provinciale di to. Per evitare ulteriori disagi agli au- Caprezzo; è consentito il passaggio tomobilisti i volontari Aib di Germa- agli scuolabus ed ai mezzi di emergengno fanno i movieri. A turno nelle ore za. In caso di forti piogge però le due di punta fanno transitare le auto a strade verranno chiuse al traffico. Sanità Socio-Assistenziale 12 45 67 18 LA STAMPA MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g Impianti termici Bollino blu su caldaie e radiatori L’entità del contributo, come le modalità di versamento, saranno oggetto di un’altra delibera ma nemmeno gli impianti termici saranno risparmiati dalla stangata. Obiettivo: «Assicurare la copertura dei costi necessari per l’adeguamento e la gestione del catasto degli impianti termici, nonchè per gli accertamenti e le ispezioni». Insomma: arriva anche il Piemonte il bollino blu, con un extragettito previsto di 9 milioni. Come ha spiegato Chiamparino, finora il Piemonte, insieme alla Provincia autonoma di Trento, era la sola Regione che non lo prevedesse». Buono scuola Cura dimagrante da 100 milioni I rpef e bollo auto, certo. Ma anche una serie di tasse minori, non per questo meno invise ai piemontesi: in primis, il «bollino blu» per gli impianti termici. Provvedimenti che completano la manovra fiscale approvata in giunta. L’altra faccia della medaglia è il piano di riduzione delle spese che entro il 2017 porterà un rispar- mio di un centinaio di milioni. Dal pensionamento del personale alle dismissioni immobiliari, passando per il riordino delle partecipate e l’abolizione di enti non strategici, l’obiettivo è liberare risorse da reinvestire nei servizi essenziali. «Con una premessa - avverte Chiamparino -: ridurre i costi non significa ridurre le politiche». [ALE. MON.] Asl Acqua ed energia Ritocco in alto del canone Circa 8 milioni: tanto la Regione calcola di ottenere dall’adeguamento dei canoni per l’utilizzo delle acque a scopo energetico. Il tema, anticipato dall’assessore al Bilancio nei giorni scorsi, interessa essenzialmente i grandi produttori del comparto idroelettrico. Gli importi, a seconda della potenza nominale media di concessione per gli utenti, variano da un minimo di 28,50 euro a 42 euro per ogni kW. Non solo: da gennaio 2015 l’importo minimo del canone annuo per uso agricolo, informa la giunta regionale, sarà pari a 35 euro. Dipendenti Partecipate Il “tetto” sale a quota 26 mila euro Centralizzati i pagamenti ai fornitori Personale tagliato del 10 % In arrivo vendite e chiusure È stato portato a 26mila euro il tetto Isee per gli assegni di studio. «Non essendo variati i finanziamenti a nostra disposizione, 16 milioni, abbiamo dovuto ridurre le risorse per ogni fascia di reddito - spiega l’assessore regionale all’Istruzione Gianna Pentenero -. Tre le fasce di reddito previste: fino a 10mila euro; da 10 a 20 e da 20 a 26 mila, pensate nell’ottica di tutelare i redditi più bassi». Sempre ieri è stato deciso di uniformare l’accesso alle due diverse graduatorie per richiedere gli assegni di studio (iscrizione e frequenza e libri di testo e trasporto). Di fatto, le Asl pagheranno soltanto gli stipendi del personale. I pagamenti dei fornitori, degli appaltatori e dei prestatori di servizi, sia pubblici che privati, verranno centralizzati e passeranno in capo a Finpiemonte spa. Una mossa, quella deliberata dalla giunta, obiettivi diversi: velocizzare i pagamenti e uniformarne i tempi. Non ultimo: garantire un controllo costante della spesa sanitaria delle Aziende sanitarie locali, tuttora fuori controllo, da parte dell’assessorato di corso Regina Margherita. Cioè della Regione. Taglio del 10 per cento del personale diretto della Regione entro tre anni: significa 169 persone che andranno in pensione e non verranno sostituite; la spesa per il personale scenderà dall’1,86% di quest’anno all’1,70% del 2017. Come annunciato nelle settimane scorse, la Regione presenterà la «dichiarazione di eccedenza»: lo strumento per permettere agli interessati di uscire di ruolo avvalendosi dei requisiti precedenti la legge Fornero. Non solo: il sistema, limitatamente all’area amministrativa, sarà esteso anche alle agenzie regionali e alle Asl. Entro il 2015 si provvederà all’integrazione di Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni, sdoppiate nella precedente legislatura. Obiettivo: razionalizzare le società partecipate, dirette e indirette, che in alcuni casi saranno accorpate, in altri collocate sul mercato, in altri ancora chiuse. Di fatto, la Regione si chiama fuori. Nell’occasione, la giunta regionale precisa che «manterrà invariato l’attuale assetto proprietario a capitale interamente pubblico di Finpiemonte spa, la sua natura di società in house e le funzioni strumentali ad essa attribuite». Arpa Adozioni internazionali Trasporti Rifiuti animali Accorpate le strutture territoriali In 18 mesi sparirà l’Agenzia Novità in arrivo per le gare Il Consorzio verrà chiuso Tra le strategie per ridurre i costi della Regione, possibilmente migliorandone l’efficienza, c’è anche il rimodellamento dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’Ambiente: l’unica azione, è stato spiegato in giunta, per la quale occorrerà un intervento legislativo. Le strutture dell’Arpa saranno riorganizzate su un numero massimo di quattro articolazioni territoriali e non più su base provinciale, ha spiegato lo stesso Chiamparino «perseguendo una riduzione della spesa che permetterà comunque all’ente di continuare a svolgere le attuali funzioni». Addio all’Agenzia per le adozioni internazionali: la Regione garantirà il servizio, ma lo farà direttamente. Un altro sacrificio sull’altare dei risparmi. Dal primo ottobre 2015 la giunta nominerà un commissario per la liquidazione dell’Agenzia, prevista nell’arco di 18 mesi e accompagnata dall’accertamento della situazione (debiti e crediti). Il personale dipendente a tempo indeterminato dell’«Arai», assunto tramite concorso pubblico o acquisito tramite mobilità da altri enti, continuerà a svolgere i suoi compiti ma rientrerà nella dotazione organica della Regione. L’Agenzia per mobilità metropolitana diventerà Agenzia della mobilità piemontese: nelle intenzioni della giunta, sarà il soggetto che si occuperà dell’espletamento delle gare per il trasporto ferroviario e, d’intesa con le Province, delle gare per il trasporto a mezzo autobus secondo una suddivisione in tre aree del territorio. Le gare per il trasporto su gomma saranno svolte non più a livello provinciale ma in base alle tre «aree vaste» individuate nel nuovo schema: significa che le Province dovranno operare in convenzione tra di loro. Sempre nell’ottica del contenimento della spesa, da gennaio verrà abrogato anche il «Consorzio obbligatorio per lo smaltimento o il recupero di rifiuti di origine animale provenienti da allevamenti e industrie alimentari». Nella fase transitoria, cioè in attesa di sapere quali soluzioni operative sceglieranno le imprese dopo l’abrogazione del Consorzio,la giunta regionale autorizzerà la spesa fino a 2 milioni per evitare danni all’ambiente e mantenere invariato il livello di aiuto garantito alle aziende zootecniche nel 2014. 1 12344567 936 A3B26 Unlettorescrive: 2 «Sono alla ricerca di un far- macocheparesiascomparsodalle farmacie di Torino e provincia QuestofarmacosichiamaInspra della casa farmaceutica Pfizer AG ed è distribuito dal servizio sanitario nazionale. Inspra è usato per il trattamento dell’insufficienza miocardica, al fine di prevenirne un’ulteriore e di ridurre possibili ricoveri ospedalieri. Si tratta di un farmaco nuovo che per alcuni mesi riuscivo a avere (non senza difficoltà) mentre, dal mese di giugno, è introvabile. Ho interessato alla ricerca anche amici della Liguria e dell’Emilia, inquelleregioniqualcosasitrova, ma non viene accettata la ricetta del Servizio Sanitario della Regione Piemonte. Si tratta di un farmaco che non ha “generici” equivalenti e quindi viene venduto ad un prezzo molto elevato. Posso ipotizzare che la Pfizer AG favorisca i mercati esteri e penalizziquelloitaliano?». ALDOLITTIZZETTO 1 12345367 9AB47C3D9EF 1 347AF6693 A7A F4C7A7 A7C9 9593AB9 17A B437459357C937539A63D31A9F39AB9EF1F4397A9FEE3F74F 1 Unlettorescrive: 2 «L’ultima cosa di cui ha biso- gno Bardonecchia sono nuovi impianti di risalita. L’ha detto anche l’ad di Colomion spa (che però è quello che spenderà i soldi per farli):quelligiàesistentisonoutilizzati in pieno solo nel weekend. Questa situazionenonècasuale,maèfruttodiunosviluppoedilizioincontrollabile che non si è affatto esaurito negli Anni 60, ma ha prodotto un dormitorio per famiglie proprietarie e/o affittuarie di case che, per l’appunto, sono occupate solo in quei giorni. Io ci vado da quasi 50 anni perché mi piace lo stesso, ma ho visto bene come sia stata scien- Rassegna del 11 novembre.pdf temente perseguita una certa politica: oggi per via Medail si vedono solo vecchi e bambini. I giovani, quelli che sciano e vogliono divertirsi, non hanno un solo posto dove andare e spingono le loro famiglie verso altri luoghi. La capienza alberghiera,poi,èscarsa,caraequasi esclusivamente di tipo casa di riposo. Perché mai dovrebbero arrivare i turisti delle settimane bianche,chescianodallunedìalvenerdì e cercano bar, ristoranti, discoteche e ritrovi che non ci sono? O per lo meno non ci sono più, perché mi ricordo che negli Anni 70 c’erano cinque locali per ballare, la Trau, il laghetto per pattinare ecc. ecc. E c’erano anche treni di “inglesi” che arrivavanoognisettimana...». GAETANOPAZZI Unalettricescrive: alla pedonalizzazione di via Roma, non rovinatela con i mercatini. Via Roma non è la casbamailsalottobuonodiTorino» 2 «Riguardo MARGHERITA Unlettorescrive: Roma. Pedonalizzare una via che ha, su entrambi i lati, magnifici portici per il passeggio larghi più di cinque metri: bravi, davveroun’ideautile». 2 «Via pagina 33 STEFANOGARGANO L’assessoreallaviabilitàdiTorino scrive: 2 «La lettera del signor Fava è un’occasione utile per precisare che, pedonalizzare una via, non significa svuotarla bensì restituire lo spazio pubblico al territorio, donandogli nuova vitalità e rimodulando, al tempo stesso, il sistema complessivo di mobilità. Per questo motivo la Città disponediunpianogeneralediriqualificazionedelleareesoggetteafuture pedonalizzazioni che, è da sottolineare, non riguarda solo via Roma ma interessa anche altre zone cittadine al di fuori del Centro Storico. «Inoltre, proprio per condividereconilterritoriolediversefasi che porteranno alle scelte finali in tale ambito, l’Amministrazione organizzeràmomentidiconsultazione con i cittadini e con le diverse associazioni. In ultimo, piazza San Carlo pedonale rappresenta uno dei successi in termini di riqualificazione ambientale: chi non ricorda le infinite polemiche in vista della costruzione del parcheggio sotterraneo e della pedonalizzazione? Due cose di cui oggi tutti sono contenti (così come per via Garibaldi, o per la piazza Castello, non più gigantesca rotatoria per le auto). Il fatto che spesso venga richiesta per eventi pubblici è un segno della percezione dei cittadini come di un luogo tornato adessere“pubblico”». CLAUDIOLUBATTI [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi Sanità Socio-Assistenziale 12 45 67 18 LA STAMPA MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2014 . Cronaca di Torino .43 SMAT, IREN E HERA Retroscena Patto a tre per migliorare la qualità dell’acqua MAURIZIO TROPEANO I l conto alla rovescia è iniziato. Oggi l’assessore alla salute del Piemonte, Antonio Saitta, illustrerà nelle competente commissione del Consiglio regionale i criteri generali che ispireranno la riorganizzazione della rete ospedaliera del Piemonte. Lunedì la giunta regionale abbinerà ai parametri i reparti e i servizi che saranno accorpati e i primariati che saranno aboliti. La linea guida che sta seguendo l’assessore è quella di ridurre la frammentazione della rete e questo vale anche per Torino. L’assessore ha finora tenuto ben coperte le sue carte ma dalle presentazione che sta facendo in giro per il Piemonte è possibile provare a individuare alcune linee guida. In città, ad esempio, il pronto soccorso del Martini viene declassato e dovrebbe avere come punto di riferimento il Mauriziano che manterrebbe il ruolo di hub che verrebbe invece tolto al San Luigi di Orbassano che dovrebbe interagire con Rivoli. L’Amedeo di Savoia dovrebbe essere chiuso e le ANTONIO LO CAMPO Il governo: sul Gradenigo decide la Regione Il futuro del pronto soccorso del Gradenigo dopo il passaggio della proprietà all’Humanitas adesso è tutto in mano alla Regione Piemonte. Il governo ha spiegato che non ci sono leggi nazionali che impediscono ad un privato di gestire i servizi di emergenza LE EMERGENZE La riforma degli ospedali ridimensiona il San Luigi Il dea del Martini sarà declassato, possibili sinergie con il Mauriziano attività riorganizzate alle Molinette e al Giovanni Bosco. Anche l’Oftalmico verrebbe ridimensionato anche se dovrebbe mantenere un presidio per l’emergenza. E poi resta da risolvere il caso del Gradenigo, il ministero della Salute, infatti, ha spiegato alla regione che non esiste una legge nazionale che impedisce l’esercizio dell’attività di pronto soccorso da parte di una struttura privata, dunque tocca alla giunta di centrosinistra decidere. Ridurre i primari Va detto che a oggi non è stata adottata alcuna decisione, anche se il declassamento del pronto soccorso dell’ospedale di Tortona sta provocando le proteste del territorio. Nel piano di Saitta, infatti, vengono individuati 19 dea di primo livello, adesso sono 21, sei di secondo livello, oggi sono 7 e nove pronto soccorsi semplici. Nelle presentazioni in giro pr la regio- Il piano di Saitta: chiuso l’Amedeo di Savoia, ridotto Oftalmico 4 45 dicembre mila In prefettura ci sarà l’incontro decisivo sul futuro dell’ospedale Gradenigo Sono i pazienti che transitano ogni anno dal pronto soccorso del Gradenigo ne saitta ribadisce che il tema non è la chiusura degli ospedali ma la razionalizzazione dei reparti. Se questa è la linea politica che l’assessore con l’assenso del presidente Sergio Chiamparino porterà avanti, allora sarà interessante capire quanti e dove sono i primariati che saranno cancellati. La rete a Torino A Torino il declassamento del servizio di emergenza del Martini non significa che il pronto soccorso sarà cancellato, anzi continuerà a garantire una parte del servizio di assistenza per le 75 mila persone che ogni anno si rivolgono all’ospedale. Resta da capire come sarà garantito il servizio di continuità assistenziale sul territorio. Sarebbe confermato la progressiva dismissione dell’Amedeo di Savoia e dell’Oftalmico con un’ipotesi di trasferimento della tramautologia oculare alle Molinette o al Mauriziano. Il caso Gradenigo In attesa del perfezionamento del passaggio di proprietà dell’ospedale all’Humanitas è arrivato il parere del Governo che individua nella libera scelta della regione il futuro del pronto soccorso. A livello nazionale, in- fatti, non esistono ostacoli all’esercizio di un servizio di emergenza da parte di un privato. In Piemonte c’è una legge che lo impedisce e dunque tocca alla giunta regionale decidere che cosa fare. Saitta e Chiamparino hanno sempre ribadito la necessità di mantenere il servizio di emergenza che viene usato da 45 mila persone. Due le possibilità: la modifica della legge regionale oppure un provvedimento amministrativo che riconosce l’accreditamento per una casa di cura con pronto soccorso. Il prossimo 4 dicembre in prefettura si dovrebbe svolgere la riunione definitiva anche se resta da risolvere la questione legata allo status del personale medico e sanitario. Dimensionamento A MIRAFIORI, SAN DONATO E BARRIERA Il Comune e la Provincia hanno presentato i piani per accorpare gli istituti con meno di 600 iscritti. Tra questi, la scuola Perotti I presidi bocciano le nuove scuole “Rischiamo di creare dei ghetti” MARIA TERESA MARTINENGO Cambierà anche nel 2015/16 la geografia delle scuole torinesi: quelle che non arrivano a 600 iscritti si uniranno ad altre per rispettare i parametri regionali e creare istituti comprensivi - come è richiesto dal ministero dell’Istruzione - con materna, primaria e media. L’Itc Luxemburg, sotto il limite, sarà accorpato all’attiguo scientifico Copernico. Per la scuola di base, tre sono i restyling annunciati dal Comune: l’elementare Manzoni di corso Svizzera entrerà nel comprensivo Pacinotti (1500 alunni). La media Croce-Mo- relli (tre sedi) si dividerà: la Croce di corso Novara si unirà alla primaria Alpi-Perotti e alla materna di via Bersezio (1282 alunni), la Morelli di via Cecchi si unirà all’elementare Parini di corso Giulio Cesare (1004) e via Pesaro andrà con l’IC Regio Parco. A Mirafiori, si fonderanno Salvemini e Castello (1232). Il piano di «dimensionamento» è stato illustrato ieri in un confronto con i dirigenti scolastici dagli assessori all’Istruzione Gianna Pentenero (Regione) e Carlo Chiama (Provincia), e dal dirigente del Comune Aldo Garbarini. «Il ministero delle Finanze aveva indicato una media per scuola di 1100 alunni, Rassegna del 11 novembre.pdf Migliore qualità del prodotto, e a costi inferiori. Sono i due principali parametri che portano una o più aziende a maggiore competitività. Se poi tutto questo viene realizzato in sinergia tra realtà diverse, i vantaggi sono molteplici. Sono le basi di un progetto avviato sei mesi fa da Smat, Iren ed Hera, che ora si è concretizzato, e che ieri è stato illustrato presso il Centro Ricerche Smat di Torino, con la presentazione dei primi progetti di ricerca applicata. Si tratta della prima esperienza in Italia di collaborazione sulla ricerca applicata e l’innovazione tra aziende leader nel settore; innovazione tecnologica per ottimizzare l’efficienza di reti idriche e impianti, riducendone i costi, e con la possibilità di affinare i trattamenti; sistemi di controllo della risorsa idrica distribuita. «Per i nove progetti verranno investiti circa 1,2 milioni di euro - spiega l’Ad di Smat, Paolo Romando - e saranno impegnati 21 ricercatori per i prossimi due anni, con un ritorno economico previsto, nell’arco di 5 anni, di 4,8 milioni di euro. Sui nuovi progetti, come Smat abbiamo già effettuato studi di ricerca anche a Seattle, negli Stati Uniti». «Questa partnership ci rende orgogliosi, perché è un altro passo avanti: uniamo risorse e competenze tra soggetti che si sforzano ogni giorno di garantire servizi essenziali come quello idrico» dice Salvatore Molé, direttore centrale Innovazione del Gruppo Hera Dice il presidente dell’Iren, Francesco Profumo: «Nei prossimi 30 anni si prevedono 60-65 miliardi di investimenti per il settore idrico, ed è necessario impegnarsi in attività mirate per non disperdere le risorse economiche a disposizione. Al riguardo cito Horizon 2020, programma europeo per la Ricerca e l’Innovazione che supporterà i progetti di ricerca di base e applicata per creare innovazione, sviluppo sociale ed economico nel periodo 2014-2020». noi per ora restiamo a 950», ha detto Pentenero. Che ha anche ricordato come il governo parli di contingentamento dei dirigenti scolastici. «In Piemonte abbiamo 655 autonomie scolastiche, 50 sotto quota 600, 120 in reggenza che potrebbero diventare 170 l’anno prossimo. In questo quadro, gli istituti comprensivi sono solo il 70% della scuola di base mentre in Lombardia sono il 99%, il 100% in Liguria e Friuli». Torino, in particolare, è lontana dagli obiettivi. Su questi dati si è aperto un acceso dibattito. Il piano comunale ha lasciato insoddisfatti i presidi, che hanno lamentato scarso coinvolgimento. Garba- rini ha replicato sottolineando «la difficoltà a ricondurre le scuole attuali al 100 % di istituti comprensivi “coerenti”». E ha ricordato le resistenze di tre anni fa, «quando il Comune aveva presentato un vero piano di razionalizzazione». Nunzia Del Vento, dirigente della Gabelli, Barriera di Milano, ha sottolineato il rischio «che i 1100 pagina 34 iscritti diventino legge più avanti e che in estate, di corsa, si debba fare un altro dimensionamento. Sarebbe bene - ha detto - avere un piano B». Del Vento, con i colleghi Filippo Furioso (Falchera) e Loredana Orlandini (Mirafiori), ha anche denunciato il rischio «di creare scuole ghetto. In città ci sono situazioni di disagio totale: que- ste unioni non funzionano, non ne tengono conto». Lorenza Patriarca, dirigente della Tommaseo, ha ricordato che «gli istituti comprensivi hanno senso solo se funzionano i flussi dalla primaria alle medie: Manzoni e Pacinotti sono distanti e diverse. Poi, le nostre numerose zone di montagna non possono rispettare i 950 alunni, quindi in città avremo realtà da 1500. Difficile, a queste condizioni, lavorare per il successo formativo». I presidi hanno chiesto di continuare a lavorare sull’assetto futuro, ma il piano provinciale deve essere pronto il 21 novembre. «Ci dobbiamo impegnare per il 2016/17», ha detto Garbarini. Sanità Socio-Assistenziale
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