09 ELEMENTARE MONTESSORI

ANALISI E VALUTAZIONE DEI MANUFATTI CONTENENTI
AMIANTO NEGLI EDIFICI PUBBLICI
DOSSIER N. 2 del 24.04.2013
Scuola elementare “M. Montessori”
Montessori Via Montessori
Comune di Bollate
Tecnico incaricato: Dott. Francesco Colombo
con la collaborazione di ARC Analisi Ricerche Chimiche S.r.l.
Comune di Bollate
CONSIDERAZIONI SULLA BASE DELLE ANALISI
EFFETTUATE NELL’EDIFICIO
Presenza amianto : SI
Tipo di amianto:
Crisotilo
Localizzato:
Pavimento locale bidelleria
Materiale:
Piastrella
Fibre aerodisperse*: < 0,05 ff/l (limite max 20 ff/l)
Valutazione Versar: Zona 3
*
ZONA 1
Rimozione immediata.
ZONA 2
Rimozione quanto prima possibile. La rimozione può essere rimandata alla
prima occasione utile ma senza aspettare l’occasione di un intervento di
ristrutturazione o di manutenzione straordinaria dello stabile.
ZONA 3
Rimozione programmata. La rimozione può essere affrontata nell’ambito dei
programmi di manutenzione e ristrutturazione dell’edificio.
ZONA 4
Riparazione. Le aree danneggiate dovrebbero essere sistemate con
interventi limitati di confinamento o incapsulamento.
ZONA 5
Monitoraggio e controllo periodico. Controllo periodico delle aree al fine di
assicurare che non si verifichino danni ulteriori.
ZONA 6
Nessuna azione immediata. Rilascio di fibre improbabile. Non occorre attuare
alcun intervento.
Concentrazioni riferite esclusivamente alle aree campionate
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
LE ANALISI
ANALISI CON MOCF
La microscopia ottica in contrasto di fase (MOCF) è utile per osservare oggetti molto sottili
e trasparenti, come spesso accade per le fibre di amianto, che non sempre sono
facilmente individuabili in campo chiaro o in campo scuro. L'informazione della loro
presenza è si contenuta nell'onda luminosa che ha attraversato il preparato, ma e
contenuta nella fase dell'onda e non nella sua ampiezza come accade per gli oggetti
visibili in campo chiaro. Per questo motivo gli oggetti osservabili in contrasto di fase sono
detti anche oggetti di fase. Nella visione in contrasto di fase si introduce prima del
condensatore un adatto diaframma anulare opaco che trasforma il fascio luminoso in un
cono cavo di luce, mentre nel piano focale posteriore dell'obiettivo e posta una lamina
anulare (anello di fase) che modifica la fase delle onde luminose dirette. L'effetto ultimo e
la trasformazione degli oggetti di fase, in oggetti di ampiezza, che diventano cosi visibili.
Per la trattazione fisica del principio del contrasto si rinvia alla Teoria di Abbe e ai lavori di
Fritz Zernike, premio Nobel per la fisica nel 1953. In realtà l'anello di fase e sempre presente
nell'obiettivo e non disturba le visioni in campo chiaro e in campo scuro. Per predisporre il
microscopio in contrasto di fase, nella pratica e sufficiente inserire sotto il condensatore il
relativo diaframma anulare idoneo per l'obiettivo in uso.
ANALISI QUALITATIVE E QUANTITATIVE CON FTIR
La tecnica FTIR e considerata alternativa alla DRX, anche dal DM del 1994, per la
determinazione dell'amianto in massa. Il metodo utilizza uno spettrometro FTIR, spesso già
disponibile nei laboratori di analisi chimiche per determinazioni qualitative e quantitative
di campioni liquidi e solidi. La spettroscopia infrarossa permette di acquisire lo spettro
determinato dalle vibrazioni dei gruppi funzionali delle sostanze analizzate. Nel caso di
materiali compositi lo spettro risulterà ovviamente più complesso, ma sempre
caratteristico tale fatto permette la identificazione dei materiali usati quali coibenti.
Generalmente gli spettri IR caratteristici vengono studiati fra 300 e 4000 cm-1. I diversi
amianti forniscono diversi spettri che possono essere quindi confrontati tra di loro,
consentendo l'identificazione mineralogica.
Nella tecnica FTIR un fascio di raggi infrarossi viene fatto passare attraverso un
interferometro che genera un insieme di interferenze complesse (interferogramma). Tale
fascio attraversa il campione in analisi e viene modificato per gli assorbimenti selettivi del
campione stesso. I segnali ottenuti, per mezzo di un sistema di trasformazione in segnale
elettrico e successivamente digitale, inviati a calcolatore, consentono di ottenere uno
spettro infrarosso con il procedimento della trasformata di Fourier. Il campione da
introdurre nello spettrometro può essere ottenuto da una varietà di protocolli di analisi
(pastiglie con alogenuro alcalino, dispersione su film, ecc.) a patto che lo stadio di
trattamento precedente consista in una macinazione ultrafine dello stesso. In genere,
l'aliquota da sottoporre all'analisi e inferiore a quella utilizzata per la DRX, con conseguenti
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
maggiori problemi di precisione ma possibilità di indagare campioni di massa minore.
Tipicamente l'aliquota del campione macinato da analizzare (circa 1 mg) viene
miscelata con 200 mg di bromuro di potassio (KBr) e compressa in pastiglia.
l campionamenti per le analisi qualitative e quantitative con tecnologia FTIR sono stati
condotti secondo le seguenti modalità:
.
.
.
Acquisizione di documentazione fotografica a colori rappresentativa il più
possibile del materiale da campionare che ne evidenzi l’ubicazione rispetto
all’ambiente; il punto deve essere
segnato
in
planimetria;Il
tecnico
campionatore deve essere protetto da DPI monouso (maschere FFPS3, guanti,
tuta in TNT);
Impiego di strumenti adeguati che non permettano dispersione di polveri o
fibre: preferire pinze, tenaglie piccoli scalpelli piuttosto che organi lavoratori ad
alta velocità;
Prelievo di piccola sezione di materiale sufficientemente rappresentativo, circa 5
cmq o 10 gr di materiale;
.
Inserimento del prelievo in busta di plastica sigillata a caldo;
.
Riparazione del punto di prelievo con adeguati sigillanti, previa pulizia dello
stacco con panni umidi;
Segnalazione del punto di prelievo su planimetria, e ove possibile in loco con
vernice spray;
.
.
Compilazione di una scheda di prelievo con tutte le informazioni necessarie da
allegare al campione;
.
Trasmissione del campione al Laboratorio identificato.
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELLE
AERODISPERSE IN AMBIENTI INDOOR
CONCENTRAZIONI
DI
FIBRE
DI
AMIANTO
Metodica di cui al DM 06.09.1994:
a) Filtri di prelievo: esteri misti di cellulosa, da 25 mm di diametro grigliati, con porosità
tra 0,8 e 1,2 µm.
b) Portafiltri: metallici con estensione metallica oppure in materiale plastico
conduttore.
c) Supporto cellulosico: su di esso deve essere posto il filtro di campionamento (pad).
d) Flusso di prelievo: il flusso può variare fra 1 l/min e 12 l/min, deve essere costante
durante tutto il tempo di campionamento, controllato all'inizio e alla fine di ogni
prelievo e mantenuto entro ± 10%. Per ridurre i tempi di campionamento può
essere utilizzato un flusso più alto senza per altro inficiare l'efficienza di
campionamento.
e) Volume da prelevare: deve essere di almeno 480 litri o maggiore. Il
campionamento dovrebbe assicurare almeno una densità di fibre sul filtro vicina
alle 20 ff/mm2 (vedi punto m). Nel caso in cui il filtro di campionamento sia troppo
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
carico di particolato si possono prelevare, in parallelo o in sequenza, due campioni
da almeno 240 litri ciascuno.
f) Preparazione del campione (vetrini): la procedura è descritta nel metodo indicato
dalla Dir. CEE 83/477; (vapori di acetone e triacetina). Per diminuire il tempo
necessario alla completa diafanizzazione, dopo la applicazione della triacetina
(normalmente di ca. 24 ore), si può scaldare il preparato (vetrino più coprioggetto)
per 15 minuti a circa 50 C su una piastra riscaldante.
g) Campi microscopici da esaminare: devono essere 200 per un campione di 480 litri
(nel caso di due campioni da 240 litri ciascuno posti a ca. 4 metri di distanza, si
esaminano 200 campi ciascuno ed il risultato si riporta a 480 litri e 200 campi).
Quando si è potuto prelevare un volume d'aria maggiore di 480 litri (fino ad un
massimo di 2000 litri) può essere ridotto il numero di campi da esaminare.
Un campo microscopico corrisponde all'area reticolo di Walton-Beckett (a 500 x è
0.00785 mm2).
h) Criteri di conteggio per la MICROSCOPIA OTTICA IN CONTRASTO DI FASE: criteri
descritti nella Dir. CEE 83/477
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
INDAGINE E CAMPIONAMENTI
SCUOLA ELEMENTARE “M. Montessori” Via Montessori
ALLEGATO 5. AL DM 06.09.1994 - SCHEDA PER L'ACCERTAMENTO DELLA PRESENZA DI
MATERIALI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI
__________________________________________________________________
Scheda per l'accertamento della presenza di materiali contenenti
amianto negli edifici
__________________________________________________________________
I - DATI GENERALI
A - DATI SULL'EDIFICIO VISITATO
Edificio visitato: __Scuola Elementare __Maria Montessori_______
Indirizzo: _______ Via Montessori _________ Tel.: _____________
Uso a cui è adibito: ___Scolastico_______________
Tipo di costruzione: [ ] prefabbricato [ ] parz. prefabbricato
[X] non prefabbricato
Se prefabbricato:[ ] interamente metallico[ ] in metallo e cemento
[ ] in amianto/cemento [ ] non metallico
Data di costruzione: ___1977 - 1992__________________________
Area tot. edificio mq: _~ 5000__ N. Piani _2_ N. Locali __//___
Cantine: [ ] SI [X] NO Mansarde: [ ] SI [X] NO
Tipo di copertura:
[ ] guaina impermeabile [ ] tegole
[ ] a terrazzo [X] a tetto
[ ] guaina imp. + piastrelle [ ] guaina imp. + tegole
Eventuali ristrutturazioni:
_________________________//________________________________
Ditta costruttrice dell'edificio: ______//________________________
Indirizzo: ________________//____________________ Tel.: __________
(Se prefabbricato) ditta fornitrice: _______________Tel.: ________
N. occupanti: 643(alunni e personale ) N. addetti manutenzione: //
Accesso al pubblico: [X] SI [ ] NO
Orari e modalità di accesso del pubblico: orari di lavoro,
accesso libero
Persone contattate e Tel.: _______________________________________
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
__________________________________________________________________
II - DATI GENERALI
B - INDICAZIONI SUI MATERIALI SOSPETTI
FRIABILITÀ
Friabile
Compatto
1 - [ ] Materiali che rivestono
superfici applicati a spruzzo
o a cazzuola
[ ]
[ ]
2 - [ ] Rivestimenti isolati di tubi
e caldaie
[ ]
[ ]
3 - [ ] Pannelli in cemento-amianto
(all'interno dell'edificio)
[ ]
6
[ ] Altri materiali (all'interno dell'edificio):
Piastrelle viniliche….
[ ]
Collante.....
[X]
Massetto.....
[X]
4 - [ ] Coperture in cemento-amianto
_____________________
[ ]
[ ]
[X]
[ ]
[ ]
[ ]
(1) Friabile: materiale che può essere facilmente ridotto in
polvere con la semplice pressione manuale.
Compatto: materiale duro che può essere ridotto in polvere
solo con l'impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi,
frese, trapani, ecc.).
__________________________________________________________________
Locale esaminato | Materiali individuati | N. rif. Campioni
prelevati
bidelleria/archivio__|___piastrelle______|____2613.13C01____|
bidelleria/archivio__|___collante________|____2622.13C01____|
bidelleria/archivio__|___massetto________|____2623.13C01____|
_____________________|___________________|__________________|
_____________________|___________________|__________________|
_____________________|___________________|__________________|
_____________________|___________________|__________________|
_____________________|___________________|__________________|
_____________________|___________________|__________________|
Notizie ricavate dai documenti dell'edificio: _______________
___________//__________________________________________________
Note:
_________//_____________________________________________________
_________________________________________________________________
Comune di Bollate
VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
II - DATI PARTICOLARI
A - DATI SUL LOCALE ESAMINATO
Locale esaminato: ___aula bidelleria __________
Piano: ____terreno________________________
Attività svolta nel locale: ____ archivio __________
Accesso al pubblico:
[X]
SI
[ ]
NO
Orari e modalità di accesso del pubblico: ___orari di
lavoro_______accesso libero____
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N. Occupanti: _______variabile_________
Attività svolta nella stanza superiore: _______//____________
Note:
ANALISI IN FTIR
PAVIMENTO VINILICO
Rapporto di prova n. 2613.13
Data emissione
Ordine n.
Referto analisi
Campione prelevato presso
Data e ora di prelievo
Campione prelevato da
Trasporto
Data e ora accettazione
Aspetto del campione
Data inizio analisi
Data fine analisi
Risultato
28/03/2013
1084.13 del 13/03/2103
Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI)
12/03/2013
Committente
In condizioni ambientali
13/03/2013 ore 16:05
Materiale solido di colore verde scuro rigido
27/02/2013
28/02/2013
POSITIVO PER LA PRESENZA DI AMIANTO
AMIANTO (varietà crisotilo) 26%
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
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COLLA
Rapporto di prova n. 2622.13
Data emissione
Ordine n.
Referto analisi
Campione prelevato presso
Data e ora di prelievo
Campione prelevato da
Trasporto
Data e ora accettazione
Aspetto del campione
Data inizio analisi
Data fine analisi
Risultato
28/03/2013
1084.13 del 13/03/2103
Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI)
12/03/2013
Committente
In condizioni ambientali
13/03/2013 ore 16:05
Materiale solido colore grigio
14/03/2013
27/03/2013
NEGATIVO PER LA PRESENZA DI AMIANTO
MASSETTO
Rapporto di prova n. 2623.13
Data emissione
Ordine n.
Referto analisi
Campione prelevato presso
Data e ora di prelievo
Campione prelevato da
Trasporto
Data e ora accettazione
Aspetto del campione
Data inizio analisi
Data fine analisi
Risultato
28/03/2013
1084.13 del 13/03/2103
Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI)
12/03/2013
Committente
In condizioni ambientali
13/03/2013 ore 16:05
Materiale solido colore grigio in forma polverulenta
14/03/2013
27/03/2013
NEGATIVO PER LA PRESENZA DI AMIANTO
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
VALUTAZIONE CON METODO VERSAR
Metodo Versar – FATTORI DI DANNO
DANNO FISICO: 4
DANNO ACQUA: 0
elevato = 5
sì = 3
moderato = 4
no = 0
VICINANZA AD
ELEMENTI SOGGETTI A
MANUTENZIONE: 3
TIPO DI MATERIALE: 1
POTENZIALITÀ di contatto: 2
CONTENUTO AMIANTO: 1
tubazioni = 0
distanza < 3 m - alto
potenziale di danno = 8
> 1 - < 30% = 1
< 30 cm = 3
caldaie, serbatoi
riscaldamento = 1
30 - 150 cm = 2
basso = 2
> 150 cm = 0
nessuno = 0
sistemi ventilazione
condizionamento = 3
> 30 - < 50% = 3
distanza < 3 m - moderato
potenziale di danno = 5
> 50% = 5
distanza < 3 m - basso
potenziale di danno = 2
soffitti e pareti = 4
altri = 0-4
distanza > 3 m - alto
potenziale di danno = 5
distanza > 3 m - moderato
potenziale di danno = 3
TOTALE DANNO: 11
distanza > 3 m - basso
potenziale di danno = 0
Metodo Versar - FATTORI DI ESPOSIZIONE
FRIABILILTÀ: 0
ESTENSIONE DELLA SUPERFICIE: 2
PARETI: 1
VENTILAZIONE: 0
MOVIMENTO ARIA: 2
elevata = 6
meno di 1 mq = 0
Ruvide = 4
sì = 1
elevato = 5
moderata = 3
tra 1 e 10 mq = 1
porose = 3
no = 0
moderato = 2
bassa = 1
tra 10 e 100 mq = 2
moderatamente porose = 2
immissione (aspiraz.) = 4
basso = 0
non friabile = O
più di 100 mq = 3
lisce = 1
emissione = 2
ATTIVITÀ: 2
PAVIMENTI: 1
BARRIERE: 4
POPOLAZIONE: 2
elevata = 5
tappeti, moquette = 4
controsoffittature = 1
1 -9 = 1
moderata = 2
mattonelle, piastrelle = 2
trattamenti incapsulanti = 2
10 - 200 = 2
bassa = 0
calcestruzzo = 1
griglie o grate = 3
200 - 500 = 3
altri = 1 - 4
nessuna barriera = 4
500 - 1000 = 4
altre = 1-4
più di 1000 = 5
TOTALE
ESPOSIZIONE: 14
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
L’applicazione del metodo Versar ha prodotto i seguenti risultati
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INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI:
ZONA 1
Rimozione immediata.
ZONA 2
Rimozione quanto prima possibile. La rimozione può essere rimandata alla
prima occasione utile ma senza aspettare l’occasione di un intervento di
ristrutturazione o di manutenzione straordinaria dello stabile.
ZONA 3
Rimozione programmata. La rimozione può essere affrontata nell’ambito dei
programmi di manutenzione e ristrutturazione dell’edificio.
ZONA 4
Riparazione. Le aree danneggiate dovrebbero essere sistemate con
interventi limitati di confinamento o incapsulamento.
ZONA 5
Monitoraggio e controllo periodico. Controllo periodico delle aree al fine di
assicurare che non si verifichino danni ulteriori.
ZONA 6
Nessuna azione immediata. Rilascio di fibre improbabile. Non occorre attuare
alcun intervento.
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELLE FIBRE DI AMIANTO AERODISPERSE
Scuola via Montessori
Lettura iniziale:
936589 mc
Lettura finale:
942279 mc
Numero filtro:
CD481829
Data:
11
11-feb
Ore inizio campionamento:
9.12
Ore fine campionamento:
15.25
Comune di Bollate
VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
Rapporto di prova n. 2315.13
Data emissione
Ordine n.
Monitoraggio Ambientale
Campione prelevato presso
Data e ora di prelievo
Campione prelevato da
Trasporto
Data e ora accettazione
Aspetto del campione
Data inizio analisi
Data fine analisi
Fibre libere asbesti formi 1
Unità di misura
ff/l
ff/l
1
2
2013
28/02/2013
0990.13 del 15/02/2103
Scuola Elementare Via Montessori – Bollate (MI)
11/02/2013 dalle ore 9:12 alle ore 15:25
Committente
In condizioni ambientali
15/02/2013 ore 16:30
Filtro ø 25 in MCE
27/02/2013
28/02/2013
Valore misurato 2
< 0,05
Valore limite
20
determinazione delle fibre libere con morfologia compatibile con le fibre di amianto presenti
sul supporto di campionamento determinate mediante Microscopia Ottica in Contrasto di
Fase (MOCF). Rif metodo DM 06.09.94.
risultato calcolato in base al volume di campionamento comunicato dal committente.
Campi letti 400. Nel caso non vengano rilevate fibre viene indicato il valore del limite di
quantificazione assunto come 0,5 fibre per il numero di campi letti in relazione ai litri
campionati dichiarati.
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
PROGRAMMA DI CONTROLLO MCA (d.g.r. 6777/2008)
Qualora in un edificio venga riscontrata la presenza di amianto, sono previsti a
carico del proprietario dell’immobile e/o del responsabile dell’attività che si svolge
all’interno dell’edificio, adempimenti rivolti ad evitare l’insorgere di situazioni
potenzialmente pericolose per la salute degli occupanti.
Per ottemperare a ciò, è necessario adottare un programma di controllo, come previsto
dal D.M. 6 settembre 1994 - capitolo 4. In particolare il responsabile dello stabile deve:
designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di
tutte le attività manutentive. Tale ruolo può essere ricoperto, in via non esclusiva,
dal coordinatore per le bonifiche dei materiali contenenti amianto, o comunque
da operatori con manifestata competenza in materia;
tenere idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei materiali contenenti
amianto (MCA). Allo scopo, è utile utilizzare il modulo proposto nell’allegato 5 del
D.M. 6/9/94. È, infine, necessario rendere identificabile il MCA con idonee
segnaletiche, al fine di evitare situazioni di pericolo durante le fasi di
manutenzione;
redigere specifica procedura per l’esecuzione in sicurezza degli interventi di
pulizia e di manutenzione che possono interessare i MCA;
informare le persone occupanti l’edificio circa la presenza dei MCA e fornire loro
idonee norme comportamentali;
in caso di presenza di amianto in matrice friabile, commissionare a personale
qualificato l’esecuzione di controlli, con frequenza annuale. Ciascun esito deve
essere adeguatamente documentato ed inoltrato, in
copia, all’ASL
territorialmente competente, la quale può richiedere ulteriori accertamenti.
Nell’occasione di attività di manutenzione e custodia si possono verificare tre situazioni:
1. interventi che non comportano contatto diretto con l’amianto. Per questi
tipi di interventi non sono richieste particolari precauzioni: è sufficiente che i
MCA presenti siano ben segnalati in modo da evitarne il contatto
accidentale;
2. interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti
amianto. Per questa tipologia di
interventi è necessario, in fase
preliminare, proteggere i MCA da contatti accidentali; inoltre, i lavoratori
che intervengono devono indossare idonei dispositivi di protezione
individuale;
3. interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali
contenenti amianto. Questa tipologia di intervento deve essere effettuata
da ditte specializzate ed abilitate agli interventi di bonifica. Gli interventi
devono essere preceduti dalla presentazione all’organo di vigilanza
dell’apposito piano di lavoro (ai sensi dell’art. 59-duodecies del d.lgs.
626/94) o dalla notifica (art. 59-sexies del d.lgs. 626/94). Gli addetti alla
bonifica devono indossare dispositivi di protezione individuale. Il materiale di
risulta e i DPI devono essere smaltiti come rifiuto contenente amianto.
Comune di Bollate
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
Per quanto riguarda i pavimenti in vinilamianto presenti all’interno degli edifici si rileva
che i n questo tipo di materiali l’amianto è fortemente inglobato con la matrice
resinosa ed il rilascio di fibre è estremamente improbabile. La presenza di questo tipo
di pavimentazione impone comunque che particolare cura debba essere disposta
nelle operazioni di pulizia ordinaria, si raccomandano pertanto:
l’effettuazione delle pulizie con stracci umidi;
evitare l’uso di macchine lucidatrici con spazzole abrasive o altre
apparecchiature in grado di sollecitare fisicamente le superfici in vinil-amianto;
incerare i pavimenti periodicamente.
Il pavimento va mantenuto in buone condizioni.
TECNICHE DI INTERVENTO SU SUPERFICI E PRODOTTI IN VINIL-AMIANTO (d.g.r. 6777/2008)
Pur considerando il vinil-amianto un manufatto riconducibile alla categoria dei
materiali contenenti amianto in matrice compatta, la rimozione dello stesso può
comportare situazioni espositive fortemente differenziate tra loro, in relazione alle quali
risulta necessario adottare misure di prevenzione e protezione variabili che, in alcuni
casi, possono arrivare ad essere le stesse previste per le attività di rimozione
dell’amianto in matrice friabile. La variabilità delle situazioni espositive dipende
prevalentemente da:
presenza di amianto nella colla e/o nel massetto di fondazione;
percentuale di amianto presente nel manufatto (pannello/piastrella);
facilità di distacco della piastrella dalla colla e conseguente diversa modalità
operativa di rimozione;
estensione della superficie da bonificare.
Inoltre, per quanto attiene all’assetto del cantiere, occorre considerare:
se i lavori si svolgono o no in prossimità di locali utilizzati come luogo di vita o di
lavoro.
se, al termine dei lavori di rimozione, i locali bonificati saranno riutilizzati o meno.
Se viene riscontrata la presenza di amianto nella colla utilizzata come mezzo di fissaggio
o nel massetto, vanno adottate le stesse misure di prevenzione e protezione che si
impiegano per la rimozione d’amianto in matrice friabile; quindi, occorre predisporre
adeguati confinamenti statici e dinamici dell’area di bonifica e prevedere la restituibilità
dell’area.
Se
la colla o il massetto non contengono amianto, per valutare le misure di
prevenzione e protezione più adatte, vanno presi in considerazione ulteriori criteri
quali la percentuale di amianto presente nelle piastrelle o nel massetto (bassa
percentuale/alta percentuale),
la
modalità
di
rimozione
dei
materiali
(manuale/meccanizzato) e l’estensione dei lavori (piccole superfici/grandi superfici).
Se l’intervento di rimozione riguarda manufatti in vinil-amianto contenenti una bassa
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VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI MCA NEGLI EDIFICI PUBBLICI
2013
percentuale di amianto (fino al 2%) ed interessa piccole superfici (fino a 50 mq), vanno
adottate le stesse misure di prevenzione e protezione che si impiegano per la
rimozione di amianto in matrice compatta, prevedendo un monitoraggio in M.O.C.F.
prima, durante e al termine dei lavori.
Se si effettua la rimozione di manufatti in vinil-amianto contenenti una percentuale di
amianto superiore al 2%, relativa a superfici maggiori di 50 mq, ricorrendo
nell’eventualità a strumenti meccanici, le misure di prevenzione e protezione da
adottare sono le stesse previste per la rimozione di amianto in matrice friabile. In tutte le
situazioni non rappresentate, è necessario valutare caso per caso quali
misure di prevenzione e protezione tutelino adeguatamente i lavoratori, essendo inteso
che, in casi dubbi, è bene optare per il livello di protezione più alto.
Gli interventi di riparazione devono interessare modeste superfici: occorre effettuare
i lavori utilizzando esclusivamente attrezzi manuali ed adottando le stesse misure
preventive e protettive previste per materiali contenenti amianto in matrice compatta.
VALUTAZIONI E CONSIDERAZIONI FINALI (sulla base delle indagini al 23.04.2013)
Scuola Elementare Via Montessori: le analisi di laboratorio hanno confermato la presenza
di amianto del tipo crisotilo nel materiale vinilico della pavimentazione ma non nei
prodotti collanti e nel massetto sottostante. La pavimentazione, durante il sopralluogo,
risultava essere in buono stato di conservazione. Circa l’effettivo pericolo di rilascio delle
fibre di amianto dal manufatto in esame si fa presente che l’asbesto contenuto nelle
piastrelle è saldamente inglobato nella matrice vinilica che, anche se sottoposta a
continue sollecitazioni, difficilmente rilascia fibre in forma aerodispersa. Bisogna in ogni
caso evitare interventi maccanici che possano causare il taglio, la perforazione o
comunque un grave danneggiamento della pavimentazione vinilica.
Le analisi ambientali effettuate nell’aula bidelleria (vedere il dettaglio a pagina n. 11, 12
della presente relazione), dimostrano che la quantità di fibre aerodispere nell’area
esaminata, durante una normale giornata lavorativa, si colloca abbondantemente al di
sotto del limite di 20 ff/l che è la soglia cautelativa stabilita dalla normativa di settore.
L’applicazione dello strumento di valutazione con metodo di VERSAR, ha comunque
evidenziato come la sostituzione delle coperture viniliche sia un’intervento necessario,
anche in concomitanza ad interventi di manutenzione e ristrutturazione programmati.
Solbiate, li 24.04.2013
Il tecnico incaricato
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Comune di Bollate
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