GENNAIO FEBBRAIO 2014 1 EDITORIALE La votazione popolare dello scorso 9 febbraio ha evidenziato il disagio di gran parte della popolazione svizzera di fronte alla libera circolazione delle persone concordata con l’Unione europea. Si tratta di una materia talmente complessa e articolata che ha portato, per ragioni diverse e individuali, ma anche contrastanti, ad accettare l’iniziativa che propone la revisione dell’Accordo, se non la sua soppressione. I rappresentanti dei vari settori economici, sia a livello nazionale, sia a quello cantonale, non sono riusciti a spiegare ai cittadini e convincerli che buona parte dei lavoratori stranieri sono indispensabili per la sopravvivenza delle aziende e per il benessere del nostro Stato e dei suoi abitanti. Il settore principale della costruzione in Ticino occupa ca. il 12% di svizzeri, il 20% di domiciliati, il 13% di residenti e il 55% di frontalieri, quindi ben l’88% di stranieri, pari a ca. 7’000 lavoratori! Se, con l’introduzione di contingenti, la quota degli stranieri dovesse venir ridotta in maniera significativa, il settore, a non averne dubbi, ne risentirebbe alquanto e si troverebbe in grandi difficoltà. Quindi per l’edilizia, come per altri settori in Ticino, il problema della libera circolazione non è dato dal numero di domiciliati, residenti e frontalieri, bensì dai lavoratori distaccati e dai padroncini, che operano una concorrenza sleale nei confronti delle imprese locali. Questo problema, che negli ultimi due anni ha assunto un’importanza sempre maggiore, è stato oggetto di attenta riflessione da parte del Consiglio di Stato ticinese che ha presentato un piano con l’analisi di 62 misure valutate. Di queste misure gran parte sono state ritenute fattibili e verranno implementate o sottoposte all’Autorità federale per la valutazione/applicazione, mentre altre sono state ritenute non attuabili per motivi diversi. Un giudizio sull’efficacia di questo piano non si può disgiungere da quelle che erano le aspettative. Chi si attendeva di vedere eliminata la concorrenza sleale che questi prestatori di servizio fanno alle imprese ticinesi sarà sicuramente rimasto deluso. Noi invece eravamo fra quelli che auspicavano un’analisi a tutto campo delle questioni ponderando vantaggi e svantaggi rispettivamente fattibilità delle soluzioni e possiamo esprimere una certa soddisfazione per il lavoro svolto e per il fatto che, a livello cantonale, viene pro- Quali regole per il mercato del lavoro internazionale Nella stesura del documento con le 62 misure valutate dal Consiglio di Stato sono state coinvolte anche le Associazioni padronali della costruzione . posto tutto quanto permesso dalla legislazione vigente. Rimane qualche amarezza poiché delle tre misure che ritenevamo le più incisive e che avevamo proposto come tali, solo la prima (modifica del modulo di notifica) è stata accettata. La seconda – scambio di informazioni fiscali, che avrebbe permesso di verificare il salario realmente versato ai lavoratori distaccati, smascherando il gioco contabile che permette alle imprese estere di non corrispondere i salari minimi svizzeri ed essere così concorrenziali in maniera scorretta – non è al momento fattibile poiché richiederebbe di rinegoziare la convenzione sulla doppia imposizione! Visto come la problematica sta interessando, oltre che il nord delle Alpi, anche il resto dell’Europa, è pensabile che in un futuro prossimo se ne possa riparlare. La nostra terza proposta era tesa a disincentivare coloro che per eseguire lavori di manutenzione nei propri immobili fanno capo a ditte estere. L’intento era di non ammettere le deduzioni fiscali per queste prestazioni. La misura non ha potuto essere accettata poiché lesiva della parità di trattamento prevista negli accordi bilaterali. Peccato, poiché sarebbe stato un ottimo deterrente per chi chiama ditte o padroncini esteri per eseguire anche piccoli lavori di manutenzione negli stabili di loro proprietà. Alla luce dell’esito della votazione del 9 febbraio si dovrebbe fare una riflessione proprio sul ruolo di queste figure di distaccato e indipendente rispetto all’Accordo di libera circolazione delle persone. Di fatto, e anche il loro statuto lo sancisce, si tratta di prestatori di servizio e non di persone che hanno concluso un contratto di lavoro in Svizzera. Una loro esclu- sione dall’Accordo potrebbe perciò anche essere fattibile e questo semplificherebbe tante cose. A chi di dovere il compito di verificare questa ipotesi. Vittorino Anastasia Direttore SSIC Sezione Ticino 1 Responsabile Nicola Bagnovini EDITORIALE 3 LA POLTRONA Intervista all’On. Claudio Zali, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio 5 DEPOSITI PER INERTI Strategia per fronteggiare l’emergenza esistente nel Sottoceneri 6 PERIZIA AMIANTO Per evitare brutte sorprese durante i lavori 7 SICUREZZA SUL LAVORO Aggiornamento Preposti TARIFFA A REGIA SSIC Modifiche per il 2014 Editore © SSIC Sezione Ticino Viale Portone 4 6500 Bellinzona tel. 091 825 54 23 fax 091 825 75 38 www.ssic-ti.ch e-mail: [email protected] Fotografie redazionali SSIC TI, Bellinzona Stampa Tipo Print Roncoroni+Sulmoni Mendrisio Grafica Guido Robbiani Tiratura 2'700 copie 6 volte all’anno Foto di copertina SSIC TI, Bellinzona 9 ESPOPROFESSIONI Edizione 2014 alle porte: Lugano, 24-29 marzo 11 PARLIAMO DI ... Trasporti speciali, autogru e piattaforme di lavoro elevabili DIRITTO DEL LAVORO Risposte alle domande frequenti sul sito Internet della SECO 12 HG COMMERCIALE Azione chiodi a testa piatta 1 gennaio-febbraio 2014 LA POLTRONA On. Zali, a pochi mesi dal suo insediamento in Consiglio di Stato e da una prima presa di contatto con i molteplici aspetti che riguardano il Dipartimento del territorio, cosa ci può dire in merito alle sue priorità e allo svolgimento di questo suo importante mandato pubblico? La principale sfida consiste nella ricerca di un equilibrio costante tra la disponibilità finanziaria e il livello delle prestazioni fornite alla popolazione. Insomma da un lato contenere la spesa pubblica e dall’altro confermare l’impegno, in particolare del mio Dipartimento, nel realizzare gli investimenti pianificati, che assicurano ricadute positive anche per l’economia locale. Per quanto riguarda le sfide importanti per il prossimo anno mi sono posto in particolare due priorità: la prima è la gestione dell’emergenza degli scarti edili con l’adozione di misure prioritarie nel Sottoceneri, quali l’apertura delle discariche e dei centri di riciclaggio pianificati e l’attuazione di tutti gli interventi complementari per favorire il riciclaggio; la seconda è il recupero di una qualità di vita e di una mobilità sostenibili nel Sottoceneri, in particolare nel Mendrisiotto, con una serie di azioni integrative che limitino il traffico pendolare, in particolare quello frontaliero, e incentivino la mobilità aziendale. Ci fa piacere apprendere che tra le sue priorità rientri anche la problematica della gestione degli scarti edili. La carenza di discariche per materiali inerti continua infatti a destare forti preoccupazioni in particolare tra le imprese di costruzione chiamate ad operare nel Sottoceneri, dove si dispone attualmente di una sola discarica aperta, quella di Mezzovico, che tra l’altro sarà presto esaurita anche a causa della chiusura di Stabio. Qual è la strategia del Dipartimento del territorio in questo ambito? Per risolvere il problema nel Sottoceneri, regione nella quale si producono il 70% dei rifiuti edili non riciclabili, nel corso del corrente anno è prevista la riapertura della discarica di Cadro, l’utilizzo da parte di terzi del deposito AlpTransit di Sigirino, l’apertura della discarica di Monteggio e, nel 2015, l’apertura della tappa 3 della discarica di Stabio. Inoltre sempre nel Sottoceneri si procederà con il consolidamento delle discariche di Intervista all’On. Claudio Zali grande volumetria previste dalla scheda V7 del PD (Piano direttore cantonale), impianti che però hanno sollevato resistenze nella consultazione svolta durante gli scorsi mesi. Contemporaneamente però per far fronte alla situazione, e mi rivolgo a tutti gli operatori nel settore dell’edilizia e del genio civile, occorre attuare contemporaneamente anche gli altri provvedimenti: ridurre al minimo indispensabile gli apporti di rifiuti edili in discarica, aumentare la separazione sul cantiere, consegnare il materiale di scavo, della demolizione mista, il calcestruzzo e l’asfalto agli impianti di riciclaggio, incentivare la produzione e la messa sul mercato di materiali riciclati di qualità, utilizzare la Borsa dei Materiali (presente sul sito Internet www.ti.ch/boma) e intensificare l’esportazione in Italia del materiale di scavo non inquinato. Un altro tema da noi sentito riguarda l’approvvigionamento di materiali inerti per i cantieri. Sappiamo che dal punto di vista del riciclaggio, l’Ente pubblico si sta occupando da tempo, con buoni risultati, di promuovere questo approccio. Il progetto, sul tavolo ormai da anni, di estrazione d’inerti dalla foce della Maggia non riesce invece a decollare anche se, a parer nostro, sarebbe interessante per sfruttare una delle poche risorse naturali presenti in Ticino senza far capo soltanto all’approvvigionamento dall’Italia o dalla Svizzera interna. On. Zali, cosa ci possiamo attendere in previsione futura? Gli studi preliminari condotti nel quadro della pianificazione direttrice hanno evidenziato la fattibilità tecnica, ambientale ed economica per l’estrazione di inerti dal bacino svizzero del Verbano. Tuttavia i quantitativi estratti e la qualità del materiale coprono solo il 10% circa del fabbisogno e non permetteranno quindi di sostituire le importazioni e le forniture da Oltralpe. La concretizzazione del progetto di estrazione richiede, inoltre, ulteriori approfondimenti sul materiale e sull’impatto dell’attività sulla fauna ittica. E non da ultimo, è indispensabile coinvolgere attivamente gli attori locali per elaborare insieme misure di compensazione che permettano di migliorare il progetto. Le finanze cantonali non stanno vivendo un momento positivo, e le recenti notizie provenienti dalla Banca Nazionale non aiutano di certo. In questo delicato contesto economico, non vorremmo che fossero gli investimenti infrastrutturali i primi ad essere sacrificati. Dal suo osservatorio privilegiato, come vede la situazione nell’ottica di mantenere una buona quota di investimenti pubblici, foriera di crescita occupazionale ed economica? Claudio Zali, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento del territorio. Il Dipartimento del territorio gioca un ruolo importante nel contesto cantonale: dei 960 mio netti pianificati in Ticino per il quadriennio 2012-2015, quasi la metà (440 mio) concernono il DT e in particolare riguardano gli investimenti infrastrutturali nel settore della mobilità (piani d’agglomerato, patrimonio stradale, mobilità lenta), del territorio e delle sue risorse (beni culturali, patrimonio forestale, rivitalizzazione dei corsi d’acqua, depurazione delle acque, energie rinnovabili, ecc.). Nonostante la difficile situazione delle finanze cantonali, il Dipartimento si impegnerà, come finora, a realizzare gli investimenti pianificati, buona parte dei quali già avviati. 3 gennaio-febbraio 2014 DEPOSITI PER INERTI In Ticino, parlare di gestione di materiali inerti provenienti dall’attività di cantiere è ormai diventato un tabù. In questo contesto i preconcetti sono numerosi. Già il fatto di usare il termine “discarica” mette subito in cattiva luce l’attività di deposito di sostanze pulite e non inquinanti che invece possono servire alla riqualifica di determinate aree. A Gudo o a Gordevio, solo per citare un paio di esempi, grazie al deposito e alla sistemazione di inerti è stato possibile rimodellare zone incolte e di scarsa utilità, ricavando parchi per i bambini, pascoli, terreni coltivabili con mezzi meccanici e bellissimi vigneti. Anche i grandi progetti infrastrutturali come AlpTransit hanno dimostrato tutta l’attenzione che, ai vari livelli, viene riposta nella gestione del materiale. Scavare una galleria senza avere del materiale in esubero è impossibile. L’importante è che questo materiale venga impiegato intelligentemente, rispettando l’ambiente e, perché no, portando addirittura dei miglioramenti allo stesso, soprattutto se valutati sul medio e lungo termine. Parlando di discariche per inerti, ci si immagina ancora oggi i vecchi immondezzai di paese dove trovava posto ogni genere di rifiuto, anche inquinante (copertoni, frigoriferi, cisterne della nafta, ecc.). Per fortuna i tempi sono cambiati, la sensibilità dei cittadini per il rispetto della natura pure e le attuali disposizioni in materia di salvaguardia ambientale offrono garanzie sufficienti affinché ogni progetto di gestione degli inerti avvenga in un contesto di sviluppo sostenibile. È inevitabile che vi siano alcuni inconvenienti temporanei, in particolare quelli riferiti al trasporto del materiale, ma con i mezzi moderni e una buona organizzazione si possono limitare rendendoli sopportabili. Purtroppo, quando si vuole affrontare il tema delle discariche, il fronte del rifiuto, spesso guidato dagli ambientalisti, immediatamente erige delle barricate, rifiutando addirittura di entrare nel merito. Sarebbe sufficiente un approccio “laico” e realista alla problematica per trovare interessanti soluzioni anche in Ticino. È proprio con questo spirito che la SSIC Sezione Ticino alimenta da anni, conscia delle reali esigenze del settore della costruzione, la collaborazione con la Divisione dell’ambiente del Dipartimento del territorio. Alcuni risultati sono stati ottenuti anche se, nel campo dei depositi per inerti, siamo attualmente confrontati con una situazione d’emergenza per il Sottoceneri. Tale situazione è ben riassunta nella missiva inviata lo scorso mese di gennaio, congiun- tamente dai vertici del Dipartimento del territorio e da quelli della SSIC Sezione Ticino, agli operatori del settore. Essa è riportata, in forma integrale, nel riquadro sottostante. Strategia per fronteggiare l’emergenza esistente nel Sottoceneri Destinatari: - Imprese di costruzione, ditte di scavo, trasporti e demolizioni del Canton Ticino - Dipartimento del territorio, Divisione delle costruzioni - AlpTransit San Gottardo SA, Bellinzona Bellinzona, gennaio 2014 Discariche per materiali inerti - situazione di emergenza nel Sottoceneri Egregi signori, con la presente vi informiamo sull'attuale situazione della discarica per materiali inerti di Monteceneri e Mezzovico-Vira (Petasio) e sulle future vie di smaltimento dei rifiuti edili minerali nel Sottoceneri. Ai ritmi di deposito attuali è presumibile che la discarica di Petasio sarà ultimata e chiusa al pubblico a partire da settembre 2014. Avvicinandosi alla fase conclusiva della discarica, gli apporti giornalieri dovranno essere progressivamente ridotti e non tutte le tipologie di rifiuti edili potranno essere accettate, così come già in atto per il materiale limoso e argilloso che per motivi tecnici non è più accettato dallo scorso 11 novembre. Considerata la situazione, nel Sottoceneri il Dipartimento del territorio si sta prodigando a breve-medio termine per concretizzare: - la riapertura della discarica di Cadro (100'000 m3), da marzo 2014; - l'apertura della discarica di Monteggio (500'000 m3), da fine 2014; - l'utilizzo da parte di terzi di un deposito AlpTransit, le cui trattative sono in corso; - l'apertura della terza tappa della discarica di Stabio, nel 2015. Anche nell'ipotesi, non scontata, di rispettare le scadenze appena indicate, la continuità di smaltimento nel comprensorio del Sottoceneri potrà subire delle ripercussioni. Ciò impone il massimo rigore nella gestione e nella separazione dei rifiuti edili. Per far fronte a questa situazione di crisi, tutte le imprese operanti nel settore dell'edilizia e del genio civile sono chiamate a ridurre al minimo indispensabile gli apporti di rifiuti edili in discarica, attraverso: · una migliore separazione sul cantiere, oggigiorno ancora molto carente (Concetto Multi Benne); · la consegna del materiale di scavo, del calcestruzzo, dell'asfalto e della demolizione mista agli impianti di riciclaggio (elenco non esaustivo disponibile presso l'Ufficio gestione rifiuti); · la produzione e la messa sul mercato di materiali riciclati di qualità; · l'utilizzo della Borsa dei Materiali (www.ti.ch/boma); · l'intensificazione dell'esportazione in Italia. Riguardo a quest'ultimo punto ricordiamo che l'esportazione in Italia spetta all'iniziativa privata ed è permessa sia per il materiale di scavo non inquinato, destinato alla riqualifica di cave di sabbia e ghiaia, sia per il materiale di demolizione destinato ad un impianto di riciclaggio. L'esportazione è soggetta ad autorizzazione federale e pertanto deve essere inoltrata una notifica all'Ufficio federale dell'ambiente (vedi procedura su www.ufam.ch >Temi >Rifiuti >Traffico di rifiuti >Traffico transfronta!iero di rifiuti >Notifica per l'esportazione). Per l'ottenimento del permesso di esportazione sono necessari alcuni mesi. Il Cantone esercita unicamente un controllo dei documenti di notifica, mentre non è competente né a livello pianificatorio né a livello di controllo delle tariffe di deposito. Attualmente una ditta (ITL Balerna, vedi dettagli su www.ti.ch/gestione-rifiuti) e un grande cantiere sono già in possesso di questa autorizzazione, mentre altre due ditte e un altro grosso cantiere sono in attesa di ottenerla. Per il Sottoceneri, l'obiettivo è quello di portare il volume di materiale esportato a ca. 100'000 m3 all'anno e di aumentare di ulteriori 100'000 m3 il volume di materiale riciclato. Ciò permetterebbe di ridurre il volume depositato in discarica sempre per il Sottoceneri da 500'000 a 300'000 m3 all'anno. Siamo certi della vostra comprensione e fiduciosi che da questa difficile situazione possano nascere iniziative virtuose volte ad incrementare il riciclaggio e ridurre il fabbisogno di deposito in discarica. Per qualsiasi ulteriore informazione il Dipartimento del territorio, per il tramite dell'Ufficio della gestione dei rifiuti e la SSIC rimangono volentieri a vostra disposizione. Cordiali saluti. DIPARTIMENTO DEL TERRITORIO SSIC SEZIONE TICINO 5 gennaio-febbraio 2014 PERIZIA AMIANTO Le nuove disposizioni contenute nel Regolamento di applicazione della Legge edilizia (RLE) – entrate in vigore nel 2014 e che riguardano l'obbligo di verificare l'eventuale presenza di amianto negli edifici realizzati prima del 1991 – hanno sollevato diversi interrogativi presso i committenti, gli architetti e i vari addetti ai lavori. Una delle domande ricorrenti riguarda le caratteristiche che deve possedere la perizia che va allegata alla domanda di costruzione e, in questo senso, l'art. 9 del RLE fa riferimento ai requisiti definiti dall'Associazione svizzera dei consulenti amianto (ASCA) oltre al fatto di far capo ad uno specialista che figuri nell'elenco, emanato dalla Suva, delle aziende specializzate in pianificazione e consulenza nel campo delle bonifiche da amianto. Per affrontare l'argomento, abbiamo interpellato Gustavo Milani: specialista in materia di amianto, membro di Comitato dell'ASCA oltre che persona di riferimento per la Svizzera Italiana di questa associazione nazionale. Signor Milani, innanzitutto per quali motivi è importante verificare l'eventuale presenza di amianto già al momento dell'inoltro della domanda di costruzione? Tale verifica è molto importante poiché permette ai progettisti ed ai committenti di poter pianificare correttamente i lavori ed evitare problemi in fase di cantiere. Ci sono vari aspetti da prendere in considerazione, prima di tutto la responsabilità di dover garantire la sicurezza per la salute di chi opera direttamente nei cantieri, senza dimenticare chi è all’esterno dell’area di lavoro quali gli utenti degli stabili ed il vicinato. Un’eventuale bonifica amianto comporta inoltre dei tempi e dei costi che devono essere preventivati. Un controllo amianto serve anche per una corretta gestione dei rifiuti di cantiere i quali non possono essere mischiati con gli altri rifiuti edili. Ci può descrivere brevemente di cosa si occupa l'ASCA e le possibilità per affiliarsi a questa associazione? L’Associazione svizzera dei consulenti amianto e di altre sostanze tossiche negli stabili (ASCA) é stata fondata con l’assemblea costitutiva del 21 giugno 2010 a Berna. In essa si sono riuniti dei professionisti svizzeri per le perizie di sostanze tossiche negli stabili (amianto, piombo, Per evitare brutte sorprese durante i lavori Prelievo isolamento multistrato delle tubature. Foto: Econs SA, Bioggio. PCB, ecc.). Il suo scopo principale é quello di stabilire degli standard di qualità nelle perizie. L’ASCA vuole servire anche da piattaforma di scambio per le varie esperienze professionali, a livello regionale, svizzero ed internazionale. Essa intende dare un sostegno tecnico, come associazione professionale, alla direzione lavori, privati ed enti pubblici, confrontate con la presenza di sostanze tossiche nell’edilizia. Possono aderirvi gli studi di consulenza e gli esperti indipendenti, che non abbiano legami con imprese di risanamento. Nel settore dell’amianto ogni membro deve avere, oltre una formazione specifica per effettuare i controlli, l’esperienza nell’ambito dell’edilizia e della gestione ambientale. Inoltre ogni membro è tenuto ad applicare il capitolato d’oneri dell’associazione. La candidatura deve essere inoltrata al segretariato dell’associazione che valuta l’idoneità del candidato. Chi è abilitato ad eseguire una "ispezione amianto" e come deve essere strutturata tale perizia per essere riconosciuta dall'Ufficio delle domande di costruzione e/o dalla Suva? Vi è una lista della Suva dei consulenti, che è messa a disposizione volontariamente per facilitare l'accesso alle informazioni da parte dell'utenza. La Suva comunque non assume e non fornisce garanzie sull'operato di tali professionisti. L'iscrizione nella lista è a discrezione della Suva, nel senso che, prima d'iscrivere un professionista o uno studio, verifica l'attendibilità delle competenze offerte. In base al nuovo RLE (art. 9), un’ispezione amianto deve essere eseguita secondo il capitolato d’oneri dell’ASCA, disponibile sul nostro sito web (www.asca-vabs.ch). In pratica, come viene svolta un’ispezione amianto? Lo scopo dell’ispezione è quello di individuare tutti i materiali contenenti amianto presenti nell’edificio. La perizia consiste in un controllo visivo per identificare i materiali suscettibili di contenere amianto (MSCA), quali ad esempio fibrocemento, collante delle piastrelle, rivestimenti sintetici dei pavimenti, posati prima del 1991. L’ASCA mette a disposizione una lista degli MSCA sul suo sito. Se disponibile può essere utile consultare anche la documentazione tecnica riguardante lo stabile (vecchi capitolati, piani, ecc.), al fine di poter avere un istoriato chiaro dell’immobile ed individuare eventuali materiali non visibili durante l’ispezione (tubature immurate, isolamenti, ecc.). In seguito all’identificazione dei MSCA, si effettuano i prelievi dei campioni di materiali per un controllo in laboratorio, questo permette di definire la presenza/assenza di amianto. Il numero dei prelievi è stabilito in base ai vari tipi di materiali individuati ed anche in base alla loro superficie. Nel rapporto bisogna riassumere la situazione, con l’identificazione dei materiali controllati e quelli con amianto (copia delle analisi allegate), la loro localizzazione e definire le vie di rimozione e risanamento. Negli edifici ancora abitati, qualora non fosse prevista la bonifica in tempi brevi, è necessario dare delle indicazioni sul corretto comportamento degli utenti con questi materiali e fare un’analisi del rischio. Quanto può costare un’ispezione amianto per la ristrutturazione di una casa unifamiliare? E per una palazzina di 4 piani? Il costo di un’ispezione amianto varia non solo dalla dimensione dello stabile ma anche dalla tipo- 6 gennaio-febbraio 2014 logia e dal numero dei materiali da controllare. Ogni oggetto deve essere valutato individualmente. Ci possono essere piccoli oggetti, come una casa monofamiliare, dove sono stati posati in periodi differenti vari tipi di materiali, mentre altri stabili di dimensioni maggiori che presentano pochi tipi di questi prodotti. Se si vuole dare una stima, in generale si valuta per una casa monofamiliare un costo che varia tra i 2'000 ai 3'000.- Fr. con circa 10-15 prelievi, mentre per una palazzina di 4 piani la spesa può variare dai 4'000 ai 5'000 Fr. con circa 30-35 prelievi. Detto del costo per l'allestimento di una perizia, a quanto può invece ammontare la spesa per l'esecuzione del risanamento e quali sono le ditte abilitate a intervenire in questi casi? Per quanto riguarda il costo di bonifica non è possibile fare una valutazione, poiché questo dipende dalle superfici da risanare, dalla tipologia del materiale, dalla difficoltà nel rimuovere il prodotto e da come viene organizzato il cantiere. In generale le bonifica da amianto, ai sensi dell’art. 60b della OLCostr, possono essere svolte solo da ditte specializzate riconosciute dalla Suva. Vi è una lista ufficiale, elabo- rata dalla Suva e suddivisa per Cantoni, reperibile all’indirizzo Internet www.suva.ch/amianto alla rubrica “Contatto Elenchi di indirizzi”, “Ditte riconosciute specializzate in bonifiche da amianto”. Materiali quali le lastre in fibrocemento, se in buone condizioni e se non danneggiate durante i lavori di rimozione, possono per contro essere smantellate da un’impresa normale, basta seguire le indicazioni della specifica scheda tematica della Suva “Rimozione all'aperto di lastre in fibrocemento contenente amianto” (codice 33031.i). SICUREZZA SUL LAVORO Per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, le ditte firmatarie del Contratto nazionale mantello per l’edilizia principale hanno l’obbligo (vedi Appendice 5, Art. 6, Cpv. 2b del CNM) di formare un Preposto alla sicurezza sul lavoro conformemente a quanto prescritto dal Concetto settoriale «sicuro». I Preposti devono prima di tutto frequentare il corso di base (della durata di 1 giorno) che viene svolto regolarmente al nostro Centro di formazione professionale (CFP) di Gordola. Questa formazione permette di acquisire le basi per organizzare la sicurezza all’interno della propria azien- da, adattando la valutazione dei pericoli e l’attuazione delle misure preventive in funzione delle proprie attività. Per mantenere la validità del loro attestato, i Preposti sono tenuti a frequentare un corso annuale di aggiornamento. Per il 2014, la SSIC TI ha previsto le seguenti tre possibilità: il 26 e il 27 marzo al CFP di Gordola mentre il 3 aprile alla SUPSI di Trevano. Le ditte hanno ricevuto tramite posta l’invito al corso con il programma dettagliato e il relativo tagliando d’iscrizione. Il tutto è pure reperibile nelle news del sito Internet www.ssic-ti.ch. I temi sviluppati quest’anno riguardano in particolare: il ruolo del capocantiere a livello di formazione pratica sul cantiere, le regole vitali per i lavori del genio civile, la formazione per lavori particolarmente pericolosi e le novità sulla perizia amianto che deve essere allegata alla domanda di costruzione per la ristrutturazione degli edifici realizzati prima del 1991. Nicola Bagnovini Vicedirettore SSIC Sezione Ticino TARIFFA A REGIA SSIC La SSIC pubblica con frequenza biennale il catalogo delle tariffe a regia per i lavori da impresario costruttore (anni pari) e, in alternanza, il compendio (anni dispari) con gli adeguamenti dei salari e di alcuni materiali. Questa base tariffale contempla i salari dei vari professionisti e specialisti di cantiere, la fornitura di materiale, l'inventario (macchine, attrezzi, utensili e materiale d'esercizio) e il ricorso a prestazioni di terzi (mezzi di trasporto e di sollevamento). Rappresenta dunque un importante strumento di riferimento (al quale vengono poi applicati dei ribassi percentuali definiti a livello contrattuale) per il calcolo di compensi, in alternativa a prezzi specifici stabiliti prima dell'esecuzione della prestazione lavorativa ordinata. Quest'anno la Sede centrale della nostra asso- ciazione, considerando che i cambiamenti di prezzo degli elementi che concorrono a comporre le tariffe hanno registrato delle variazioni trascurabili, ha deciso di rinunciare all'aggiornamento. A livello nazionale, la validità delle tariffe a regia del 2013 viene dunque prolungata per il 2014. In Ticino il rincaro dei salari è però più marcato, dato che agli aumenti salariali dello 0.8%, concordati nell'ambito del CNM e ripresi dal CCL, si aggiunge anche la nuova introduzione del prelievo del contributo per il Fondo Cantonale per la Formazione Professionale (fissato dalla competente Commissione al tasso dello 0.09% per il 2014). La nostra Sezione ha così deciso di calcolare e di pubblicare Aggiornamento Preposti Modifiche per il 2014 i salari a regia anche per il 2014. Come di consueto, questo documento è stato distribuito agli abbonati nel corso del mese di gennaio, assieme ad altre circolari tecniche. Chi volesse ordinare il libro delle tariffe a regia 2014 e la circolare tecnica dei salari a regia 2014 per il Ticino, può farlo scaricando i relativi formulari dal nostro sito Internet: www.ssic-ti.ch > Segretariato Bellinzona > Documentazione > Abbonamenti SSIC oppure telefondando al nostro Segretariato (091 825 54 23). Alain Hohl Capo Ufficio tecnico SSIC Sezione Ticino 7 gennaio-febbraio 2014 ESPOPROFESSIONI Da lunedì 24 marzo a sabato 29 marzo, si terrà al Centro Esposizioni di Lugano, l’undicesima edizione della rassegna biennale ESPOPROFESSIONI. Nel 2012 si festeggiò infatti un importante traguardo: vent’anni in cui sono stati accompagnati migliaia di giovani a compiere la loro prima scelta di adulti: che cosa fare da grandi. Ed ESPO, assieme a questi ragazzi, è diventata grande con loro. Oggi è infatti un faro illuminante nel panorama dell’orientamento scolastico e professionale della Svizzera italiana per tutti i giovani, ma anche per gli adulti che stanno cercando il loro percorso professionale. Una finestra che si apre sul mondo del lavoro: un pianeta vasto e dinamico, dove trovano posto tante professioni diverse in costante evoluzione e trasformazione. Oltre ai giovani ed agli adulti la fiera si rivolge in particolare anche ai genitori ed agli insegnanti della scuola obbligatoria. Ai genitori poiché trovano, idealmente raccolte in un unico spazio, le informazioni necessarie per collaborare con i propri figli nelle varie fasi del processo che conduce alla scelta professionale. Possono inoltre raccogliere la necessaria documentazione sulle numerose possibilità di formazione di base e continua ed, in generale, sugli sbocchi professionali al termine dell’apprendistato. E soprattutto rendersi personalmente conto dei differenti bei mestieri che i loro figli potrebbero intraprendere. Agli insegnanti in quanto viene proposta un’occasione unica per mostrare ai propri allievi uno spaccato concreto della realtà socio-economica del Cantone, con l’opportunità di poter cogliere validi spunti per lavori di ricerca nella materia insegnata o in attività interdisciplinari a sostegno del percorso di scelta dei giovani. Il settore della formazione professionale ticinese, negli ultimi decenni, ha fatto passi da gigante. La società è cambiata, trasformando molti paradigmi su cui si fondava, e con essi anche la politica formativa e la sensibilità per la formazione, che sono costantemente aumentate, portando ai successi odierni. Una via che è diventata a tutti gli effetti una formazione di serie A, e non più di serie B come lo era in passato, dunque di pari dignità con gli studi liceali. Oggigiorno ci sono ben 55 organizzazioni del mondo del lavoro che si occupano di corsi intera- Edizione 2014 alle porte: Lugano, 24 – 29 marzo Un’immagine scattata allo stand dei muratori durante la passata edizione di ESPOPROFESSIONI. Anche quest’anno, i mestieri della costruzione saranno presenti alla rassegna. ziendali per 120 mestieri, circa 3'000 aziende formatrici con circa 6'000 apprendisti in formazione, ed oltre 4'700 giovani che frequentano scuole professionali di base e superiori a tempo pieno. Senza contare gli oltre 3'000 studenti che frequentano la SUPSI, il vertice dell’intero sistema. Il sistema duale svizzero della formazione professionale è peraltro citato come un esempio valido anche in vari studi scientifici dell’OCSE. Prova ne è che la disoccupazione giovanile nel nostro Paese è ben al di sotto della media europea. La Svizzera si situa pure al 2° posto al mondo, per numero di medaglie conquistate, nell’ambito dei WordSkills, ossia i campionati mondiali dei mestieri. Però il lavoro di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che resta da fare è ancora molto. Il tasso di liceali nel nostro Cantone è uno fra i più alti in Svizzera. Bisogna pertanto insistere nel sensibilizzare i giovani, le loro famiglie e i loro insegnanti che coloro i quali scelgono un tirocinio, al termine della scuola media, hanno davanti a sé tutte le porte aperte per continuare gli studi ed avere di conseguenza successo nella loro vita professionale. Ben vengano quindi eventi come ESPOPROFESSIONI. La settimana dedicata al mondo delle professioni si svolgerà, come detto in entrata, al Centro Esposizioni di Lugano dal 24 al 29 marzo. La cerimonia di apertura è prevista lunedì sera alle ore 18.00 e darà avvio a tutta una serie di eventi che animeranno il palco della fiera (concorsi, esibizioni sportive e professionali, sfilate di moda, cerimonie per la consegna di diplomi, giochi, concerti ed altre attrazioni per ragazze, ragaz- zi e famiglie. La fiera assumerà inoltre una valenza informativa grazie alle conferenze che permetteranno di approfondire diversi temi legati alla formazione, al mondo del lavoro, al rapporto tra la scuola e i genitori. Il tutto si svolgerà in una sorta di arena che vuol essere dedicata al dialogo, all’incontro e al confronto tra i principali attori che si occupano, in prima persona, della formazione e dell’educazione dei giovani. Il programma dettagliato della manifestazione, così come la lista e l’ubicazione degli stand con le singole professioni in mostra, è reperibile sul sito Internet: • www.espoprofessioni.ch Gli orari di apertura al pubblico sono i seguenti: • Lu 18.00–22.00 • Ma-Ve 09.00–22.00 • Sa 09.00–18.00 Vi aspettiamo numerosi! La homepage del sito Internet www.espoprofessioni.ch dalla quale è possibile accedere a tutte le informazioni riferite alla fiera biennale dedicata alle professioni del Cantone Ticino. Gianni Moresi, Membro Comitato d’organizzazione ESPOPROFESSIONI 2014 9 gennaio-febbraio 2014 SERVICES Via Monte Ceneri 1 Casella postale 931 6512 Giubiasco Mobile 079 423 69 89 [email protected] www.gnesaservices.ch Novità ! Striscioni per cantieri Etichette autocollanti DAVIDE MURER DAVIDE SA DAVIDE MURER IMPIANTI ELETTRICI E TELEFONICI RETI LAN - PROGETTAZIONI VENDITA E SERVIZIO ELETTRODOMESTICI SA MURE 6500 BELLINZONA Via Dogana 8 ELETTRICI E Tel. 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Attività che comportano peculiarità e rischi legati al traffico stradale, ai vincoli posti dalle infrastrutture, alla richiesta di specifici permessi, al sollevamento di carichi pesanti anche ad altezze rilevanti, e così via. Situazioni potenzialmente pericolose per le persone, che possono causare ingenti danni materiali a terzi. Prima di assegnare questi interventi a chiunque è quindi fondamentale che, oltre al preventivo di spesa, si tengano in considerazione le conseguenze in un quadro più completo, onde evitare di arrecare danni economici o d’immagine ai committenti. Le certificazioni di qualità sono un primo segnale di affidabilità: l’azienda che ne è in possesso è stata oggetto di severe verifiche da parte di auditor specializzati esterni. Oltre al profilo ISO 9001:2000, il nostro Gruppo è certificato IPAF Rental Plus, cioè la più importante certificazione mondiale nel campo del noleggio di piattaforme di lavoro elevabili (a oggi, unica azienda in Europa, al di fuori dell’Inghilterra). Questa certificazione verifica l’intero processo di erogazione del servizio, a tutela della sicurezza e dell’efficienza dei clienti: dal livello di formazione del personale e dei tecnici alla cura della manutenzio- Sui cantieri, si è spesso confrontati con situazioni complesse, da gestire con la massima attenzione. ne delle macchine e della relativa attrezzatura, fino alle coperture assicurative (nel nostro caso una RC aziendale con copertura da CHF 30’000’000). Un rigoroso percorso organizzativo che ci spinge a investire costantemente anche nella formazione e nella struttura. I nostri clienti sono assistiti nella fase di analisi delle soluzioni di sollevamento attraverso sopralluoghi sul posto, elaborazione di progetti su Autocad e, in seguito, nella richiesta di tutti i permessi necessari per l’esecuzione del lavoro. Anche in caso di noleggio "a freddo" (cioè senza operatore) le imprese hanno bisogno di part- ner affidabili che possano garantire loro un parco di piattaforme di lavoro elevabili adeguato, diversificato e sempre controllato, con le necessarie coperture assicurative e il corretto peso dei veicoli che circolano sulla strada. Se oggi è facile cadere nella trappola di illudersi di pagare meno scegliendo un’offerta allettante, sempre più imprese sono comunque consapevoli dei vantaggi che derivano dall’affidarsi a un partner professionale efficiente e rigoroso. Paolo Vismara Titolare Camillo Vismara SA, Cadro DIRITTO DEL LAVORO Nell’ambito del servizio di consulenza giuridica che forniamo ai nostri associati, siamo spesso confrontati con interrogativi di vario genere riguardanti il diritto del lavoro. In questa occasione analizziamo la seguente domanda: «Qual è la data determinante per la validità della disdetta?» «La disdetta è valida solo dopo essere stata ricevuta dalla controparte. Spetta alla parte che dà la disdetta dimostrare l'avvenuta comunicazione. Se la disdetta è data per lettera, è determinante la data in cui tale lettera viene recapitata dalla posta (e quindi non la data del timbro postale). Se la posta lascia un avviso di ritiro nella cassetta delle lettere, la disdetta è considerata recapitata il giorno in cui è prevedibile il ritiro in buona fede. Normalmente si tratta del primo giorno dopo il tentativo di recapito infruttuoso. La situazione è diversa in caso di assenze note al datore di lavoro Trasporti speciali, autogru e piattaforme di lavoro elevabili (vacanza, ricovero in ospedale, ecc.). Una disdetta durante le vacanze è valida solo al rientro a meno che il lavoratore (o il datore di lavoro) sia rimasto a casa o si sia fatto inoltrare la posta. Secondo un'altra interpretazione, la disdetta è considerata recapitata solo quando il destinatario ritira la lettera di disdetta alla posta, al più tardi tuttavia alla scadenza del termine di sette giorni per il ritiro. Di fronte a tale incertezza si raccomanda di inviare la disdetta con sufficiente anticipo per poter rispettare anche il termine di sette giorni per il ritiro. In caso di consegna personale della lettera di disdetta è determinante la data della consegna. Per poterla dimostrare successivamente, chi dà la disdetta dovrebbe farsi firmare una ricevuta. Se tale conferma di ricevuta è negata, bisognerebbe chiamare dei testimoni e inviare la disdetta anche per posta.» Tale risposta è stata ripresa dal sito Internet della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), reperibile all’indirizzo: www.seco.admin.ch nelle seguenti rubriche: → Temi → Lavoro → Diritto del lavoro → FAQ sul diritto del lavoro → Disdetta Allo stesso indirizzo Internet è riportata una serie di quesiti ricorrenti, accompagnati dalla risposta degli esperti e dalla relativa base giuridica di riferimento. Consigliamo pertanto di consultare tale sito visto che le informazioni contenute sono di pratica utilità per una corretta gestione dei rapporti con il personale. Risposte alle domande frequenti sul sito Internet della SECO Davide Rotanzi Responsabile tecnico SSIC Sezione Ticino 11 gennaio-febbraio 2014 Installazioni elettriche · Impianti telefonici Impianti EDV · Quadri elettrici · Progettazioni Partner Swisscom <wm>10CAsNsjY0MDAy0bUwMjE3NgIAV5w-fQ8AAAA=</wm> <wm>10CFWMsQ6EMAxDv6iVnZSSkBGxIYbT7VkQ8_3_dJQNyZYs69n7HlPF43U7vtsnCEgrJm1WCXFW7x50q02mgKILqAuJdpfaX3yZDS5ADqbgVk9yBGW6WVLHQ441tP7O6w8MkkcEgAAAAA==</wm> N° 20831 via P.F. Mola 11 - 6500 Bellinzona Tel. +41 (0)91 825 55 21 Fax +41 (0)91 825 55 23 E-mail: [email protected] www.instalux.ch dipl.dipl. ETH/SIA/OTIA ETH/SIA/OTIA Ing. dipl. ETH/SIA/OTIA Ing.Ing. SG TSU TD UIR DOII A OD ’D I N’ IG NE GG EN GE NR EIRAI A D’INGE N E VISANI VISANI RUSCONI RUSCONI TALLERI TALLERI SASA SCONI TALLERI SA Ing. dipl. ETH/SIA/OTIA Centro Carvina Carvina 2, 2, casella casella postale 555, 555, 6807 6807 Taverne Taverne Centro Carvina 2,Centro casella postale 555, 6807postale Taverne del del Gabi Gabi 2, 2, casella casella postale postale 121, 121, 6596 6596 Gordola Gordola Vicolo del Carvina Gabi 2,Vicolo casella postale 121, 65966807 Gordola Centro 2,Vicolo casella postale 555, Taverne Tel. Tel. (0041) (0041) 091 091 911 911 1010 3030 (0041) 091 911 10 30 Vicolo del GabiTel. 2, casella postale 121, 6596 Gordola Fax Fax (0041) 091 091 911 911 1010 5959 10(0041) 59 asella postale 555, 6807 Taverne Tel. (0041) 091Fax 911(0041) 10 30091 911 E-mail: E-mail: [email protected] [email protected] E-mail: [email protected] asella postale 121, 6596 Gordola Fax (0041) 091 911 10 59 www.vrt.ch www.vrt.ch www.vrt.ch l. (0041) 091 911 10 30 x (0041) E-mail: 091 [email protected] 10 59 www.vrt.ch Studio d’ingegneria d’ingegneria perper impianti impianti e applicazioni e applicazioni nelnel campo campo Studio d’ingegneriaStudio per impianti e applicazioni nel campo E-mail: [email protected] delle costruzioni costruzioni e delle e delle energie energie delle costruzioni e delle energie www.vrt.ch NEGRI PAOLO COSTRUZIONE - MANUTENZIONE GIARDINI POTATURA ALBERI Studio d’ingegneria per impianti nel campo pere applicazioni impianti e applicazioni truzioni e delle energie nel campo delle costruzioni e delle energie SOAZZA 091 831 10 92 FAX 091 831 15 40 BELLINZONA 091 825 28 38 NATEL 079 207 22 85 GAB 6850 MENDRISIO-STAZIONE
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