Geomatics for large structures in Civil Engineering - II Prof. Ing. Luciano Surace 1 Nella progettazione di grandi infrastrutture dell’ingegneria civile, l’affinamento dei prodotti, la velocità di esecuzione e l’automazione dei processi mettono fuori gioco i modelli della topografia classica, frutto di obbligate semplificazioni. A fronte di risultati non coerenti con le accuratezze richieste, occorre rivedere i modelli: quali? • Campo di gravità, normale e anomalo; gravity-relatedobservations e no-gravity-related-obvservations • Propagazione delle onde elettromagnetiche: rettilinea, curva piana su un piano verticale, gobba. • Sistema di riferimento (globale, locale, …), sistema di coordinate, piano del progetto, coordinate rettilinee e deformazioni della rappresentazione cartografica 2 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Fasi dell’opera: Progetto di massima Rilievo Progetto definitivo Progetto esecutivo Elaborazione dati per tracciamento Tracciamento Costruzione Vita (monitoraggio) 3 Legame tra le fasi = topografia -sistema di riferimento: Global datum, local datum, engineering datum, … glocal datum -sistema di coordinate: conversione, trasformazione -rappresentazione 2D Terreno – carta – terreno … 4 La fase topografica della progettazione e dell’esecuzione di grandi infrastrutture ha subito una grande trasformazione grazie alla potenzialità del GNSS, oggi giunto al posizionamento di precisione in tempo reale. Le metodologie satellitari: 1. semplificano le operazioni di campagna 2. rendono possibile l’inserimento dell’opera nei sistemi informativi geografici che coprono l’area 3. agevolano il monitoraggio dell’opera 4. Introducono una famiglia di misure non legate alla gravità (come tutte le misure classiche) ma rendono necessaria una rigorosa impostazione del trattamento e dell’uso dei dati, . 5 Di norma si impiegano DATUM LOCALI finalizzati all’esecuzione dell’opera che consentono di ottenere una rappresentazione più aderente alla realtà fisica. L’uso di tali sistemi definiti ad “hoc” non elimina la necessità né esclude la possibilità di riferirsi anche ai datum nazionali e al datum globale per l’inserimento dell’opera nel contesto attuale e futuro. 6 PROGETTO DI MASSIMA SU CARTOGRAFIA ESISTENTE (SISTEMA GEODETICO- CARTOGRAFICO LOCALE) “TRASPORTATO” NEL SISTEMA “GLOBALE” (UTMWGS84) 7 PROGETTO ESECUTIVO Calcolo delle coordinate per il tracciamento: (X, Y)Sist. Loc. , Hgeoid. 8 RICHIAMI DI GEODESIA DATUM «E’ il modello della Terra che usiamo per definire la posizione dei punti attraverso una serie di coordinate» … 10 3D = 2D + 1D La determinazione delle posizioni è stata tradizionalmente scissa in due componenti: orizzontale e verticale, come risulta naturale dall’impiego delle sole metodologie trigonometriche. La diversità delle superfici di riferimento delle coordinate ellissoidiche (ellissoide biassiale) e delle quote (geoide) ha implicato che nel contesto classico sono definiti due sistemi di riferimento geodetico: DATUM orizzontale e DATUM verticale / planimetrico e altimetrico. 11 N 12 SUPERFICIE FISICA, GEOIDE, ELLISSOIDE E … 13 DATUM ORIZZONTALE/PLANIMETRICO Un datum planimetrico è un set di 8 parametri: due di forma e dimensione dell’ellissoide (a, b) e sei di posizione e di orientamento (RS = Reference System), cui è associato un sistema di coordinate (CRS = Coordinate Reference System) e una rete compensata di punti (con le rispettive velocità) che lo materializza (RF = Reference Frame) 14 DATUM ORIZZONTALE/PLANIMETRICO In uno stesso datum orizzontale/planimetrico (sistema di riferimento - RS) si possono usare molti sistemi di coordinate: le conversioni tra questi ultimi (CS) sono sempre puramente matematiche e non richiedono l’introduzione di misure. La trasformazione di coordinate tra due datum orizzontali/planimetrici (RS) può essere calcolata solo quando vi siano sufficienti misure che legano punti nei due sistemi. 15 Nel posizionamento satellitare è naturale il ricorso ad un sistema di riferimento geocentrico, costituito da: 1. una terna di assi cartesiani (resa geocentrica e solidale alla Terra (ECEF) tramite l’osservazione delle orbite satellitari) 2. un ellissoide biassiale (GRS80 per il GPS) concentrico ad essa 3. un modello di geoide. 16 In ambito regionale la realizzazione del sistema è attribuita a reti di punti a terra contenenti un adeguato numero di stazioni permanenti. Un esempio in ambito europeo è rappresentato dal sistema ETRS89, nelle sue varie realizzazioni ETRF89, ETRF90, …, ETRF2000, etc. legate ai successivi aggiornamenti. In ambito italiano: RDN (Rete Dinamica Nazionale). 17 Quali alterazioni sono indotte dal cambio di datum? Il cambio di ellissoide conseguente al cambio di sistema di riferimento comporta l’adozione di una superficie di dimensioni, forma e posizione differenti rispetto alla precedente. 18 contesto topografico classico definizioni - piano della rappresentazione (es. piano conforme di Gauss) ≡ piano adottato per la definizione delle coordinate cartografiche dei punti di interesse ≡ piano adottato per la condotta dei calcoli cui sottoporre le misure per la stima delle coordinate 19 - ellissoide di riferimento (ieri Hayford orientamento Roma40; oggi WGS84) ≡ superficie adottata per la definizione univoca della posizione "planimetrica«: ∞2 punti sull’ellissoide posti in corrispondenza biunivoca con ∞2 punti del piano di rappresentazione attraverso le equazioni della carta. La legge di corrispondenza fornisce anche le "eventuali" correzioni da apportare alle grandezze ellissoidiche (angoli e distanze) derivanti dalle misure preventivamente ridotte all'ellissoide, per operare sul piano 20 - geoide ≡ superficie equipotenziale del campo di gravità approssimata al meglio dal livello medio dei mari e adottata come superficie di riferimento per le quote ortometriche - geoide locale ≡ superficie equipotenziale del campo di gravità passante per un punto convenzionalmente scelto, cui è convenzionalmente associata una quota riferita ad un istante convenzionale di un periodo convenzionale ≡ superficie di riferimento per le quote «ufficiali» di lavoro 21 - superficie fisica ≡ superficie su cui vengono condotte le misure topografiche, ma su cui non possono ovviamente essere condotti i calcoli problema: da misure su superficie fisica a coordinate sul piano della rappresentazione (A/R) 22 SUPERFICIE FISICA V GEOIDE H ELLISSOIDE PIANO 23 DATUM VERTICALE/ALTIMETRICO Criteri di scelta di un sistema altimetrico • collegamento naturale con la direzione di scorrimento dell’acqua • indipendenza della quota dal cammino percorso nelle misure • indipendenza, per quanto possibile, da ipotesi sulla composizione dell’interno della Terra Diversi possibili concetti di quota = diversi sistemi altimetrici 24 Elementi necessari per la definizione della QUOTA • superficie di riferimento e origine • direzione e verso di misura • scala delle misure, esplicitata dalla realizzazione del sistema di riferimento 25 Per l’altimetria tradizionalmente si usa come superficie di riferimento il livello medio del mare (H=0). Tutte le carte del mondo usano il l.m.m. per le quote, mentre esistono un centinaio di differenti datum planimetrici, ma il l.m.m. è solo una buona approssimazione di una superficie di livello, definita dalla gravità, il GEOIDE, che è la vera superficie zero per la misura delle quote. E’ più corretto definire il l.m.m. come la superficie di quota zero per una certa area (datum regionale). Il l.m.m. è uno standard solo nominale e il Geoide non è una superficie semplice. 26 DATUM ALTIMETRICO • Il datum altimetrico è la superficie zero a cui sono riferite le quote • IL GEOIDE E’ LA SUPERFICIE EQUIPOTENZIALE DEL CAMPO DI GRAVITA’ USATA COME RIFERIMENTO DELLE ALTEZZE ORTOMETRICHE • L’ondulazione geoidica (scostamento geoide-ellissoide) è la quantità che connette quote ellissoidiche e quote geoidiche 27 N 28 SUPERFICIE FISICA, GEOIDE, ELLISSOIDE E … 29 Il geoide, come superficie di riferimento mondiale per le quote, utilizzato per la rappresentazione della morfologia della terra e della superficie dei mari, può essere dunque definito come quella superficie equipotenziale del campo di gravità approssimata al meglio dal livello medio del mare. 30 Geoide locale superficie equipotenziale del campo della gravità passante per un punto prestabilito dell’area di interesse, in genere un punto della linea di costa più vicina, posto all’altezza del livello medio del mare convenzionalmente definito per una data epoca: convenzionale nello spazio e nel tempo 31 Le superfici di livello non sono parallele. Sono superfici equipotenziali del campo di gravità. La gravità diminuisce di circa il 5‰ dai poli all’equatore, la distanza tra le superfici di livello , cioè il dislivello, varia in senso inverso e la variazione non è trascurabile. 32 Le superfici di livello non sono parallele C WB= Wc B A” A’ B’ A W0 A0 WA B” B0 C0 geoide 33 Livellazione geometrica una battuta di livellazione tra due stadie fornisce il dislivello misurato a – b = δh stadia avanti stadia indietro a C terreno b B superficie di livello A verticale Tangente in C’ A0 B0 34 geoide Superfici di livello e dislivelli ortometrici P δh ≠ δh’ ≠ δh” GEOIDE W= W0 P0 P’ P’0 Sommando i δh osservati si ottiene la differenza di quota livellata ∆h. superfici di livello non parallele → ∆h dipende dal percorso Il risultato della livellazione non corrisponde al dislivello 35 geoidico → correzione ortometrica Deviazione della verticale e ondulazione geoidica Linea di forza = direzione del filo a piombo Deviazione della verticale ε P Ho P’ P0 Ondulazione geoidica N 36 SULLA SUPERFICIE FISICA LO STRUMENTO SI DISPONE SECONDO LA VERTICALE LOCALE NON COINCIDENTE CON LA NORMALE ELLISSOIDICA, A QUOTA GEOIDICA H0 E QUOTA ELLISSOIDICA h = H+N direzione del filo a piombo deviazione della verticale ε P Ho P’ occorre stimare ε e N e valutare se tenerne conto nei calcoli (sull’ellissoide) P 0 Ondulazione geoidica N 37 deviazione della verticale strumento in misura superficie topografica ellissoide perpendicolare all’ellissoide direzione del filo a piombo 38 La deviazione della verticale ε in un punto sulla superficie fisica è definita (Helmert) come l’angolo tra la verticale (tangente nel punto alla linea di forza della gravità) e la normale all’ellissoide. Essa viene espressa nelle due componenti: ξ = φastr - φell deviazione in latitudine η = (λ astr – λell)*cos φastr deviazione in longitudine eq. Laplace - differenza fra azimut astronomico e azimut ellissoidico ∆α=A astr- α ell = η tg φastr + (ξ sinα- ηcos α ) ctgζ 39 Componenti della deviazione della verticale N ξ O η ε S E perpendicolare all’ellissoide direzione della gravità 40 SUPERFICIE FISICA V GEOIDE H ELLISSOIDE PIANO 41 da ellissoide a piano … la scelta di una rappresentazione cartografica, con i problemi che comporta, resta un’opzione utile per molti utenti. Rappresentazione cartografica = interfaccia tra la realtà fisica quadri-dimensionale e le esigenze di analisi sinottica delle informazioni territoriali. 42 RICHIAMI DI CARTOGRAFIA CARTOGRAFIA TEORIA DELLE CARTE SCOPO rappresentazione grafica o video- grafica della superficie terrestre: a) posizione planimetrica ELLISSOIDE corrispondenza analitica biunivoca con il PIANO Equazioni della carta P(X,Y,Z) ↔ P(ϕ, λ) PN P' P" = X P r OP" = YP PP ' = Z P b) indicazione posizione altimetrica Z ϕ O G X T S P λ P” P’ E Y RAPPRESENTAZIONE CARTOGRAFICA = LEGGE DI CORRISPONDENZA BIUNIVOCA TRA ELLISSOIDE E PIANO SUPERFICIE OBIETTIVA ↔ TRASFORMAZIONE ↔ SUPERFICIE SUBIETTIVA In generale T non garantisce la similitudine tra figure finite corrispondenti SIMILITUDINE → APPLICABILITÀ APPLICABILITÀ → GAUSS → UGUALE CURVATURA TOTALE (?) 45 CURVATURA MEDIA H = media delle curvature di tutte le sezioni normali in P RAGGIO MEDIO = media dei raggi di curvatura di tutte le sezioni normali in P CURVATURA TOTALE K = inverso del quadrato del raggio medio 1 1 1 H = + = media delle curvature principali 2ρ N Rm = ρN !!! 1 K= = prodotto delle curvature principali ρN 46 Esempi Le uniche superfici isometriche al piano sono quelle sviluppabili (ad esempio CONO e CILINDRO) per le quali K = 0 a r R1 = r R2 = ∞ n n R1 = a R2 = ∞ Esempi Ellissoide : KE = Sfera : 1 R2 KS = 1 ρN (f(ϕ) - non costante) condizione NECESSARIA perché si abbia applicabilità (locale) tra ellissoide e sfera è che localmente sia KE = K S R= ρN Per CILINDRO, CONO e PIANO, l’applicabilità sussiste perché K = 0 Osservazione (importante) K sfera 1 = 2 R K ellissoide 1 = ρN Kpiano = 0 non esiste ISOMETRIA o SIMILITUDINE tra sfera e piano oppure tra ellissoide e piano qualsiasi trasformazione tra sfera e piano oppure tra ellissoide e piano induce deformazioni nelle figure finite RAPPRESENTAZIONE P(ϕ , λ ) ↔ P ' ( x, y ) ds' ds dσ ' µ= dσ δ = α -α ' m= modulo di deformazione lineare modulo di deformazione superficiale modulo di deformazione angolare 50 IDEALE → CARTA EQUIDISTANTE Manterrebbe inalterate le distanze in un rapporto di scala assegnato IMPOSSIBILE!!! • CARTE EQUIVALENTI mantengono inalterate le superfici in un rapporto di scala assegnato POSSIBILI • CARTE CONFORMI mantengono inalterati gli angoli tra linee corrispondenti • CARTE AFILATTICHE compromesso= né conformi né equivalenti µ =1 dσ ' = dσ δ = 0 ⇒α =α' m = f (ϕ , λ ) m ≠ f ( Azimut ) δ ≠0 µ ≠1 51 Formulazione analitica delle rappresentazioni cartografiche Superficie obiettiva ϕ = cost paralleli λ = cost meridiani P = P(ϕ ϕP , λ P ) rdλ λ P+dP Superficie subiettiva OXY P’ = P’(XP’ , YP’) x dy ds ρdϕ ϕ α dx A P P’+d P’ ds’ P’ O . ds2 = ρ2 dϕ2 + r 2 dλ 2 ds'2 = dx 2 + dy 2 y Formulazione analitica delle rappresentazioni cartografiche Equazioni della carta differenziabili (continue) e invertibili x = x( ϕ , λ ) y = y( ϕ , λ ) ϕ = ϕ( x , y ) λ = λ( x , y ) Le deformazioni delle figure trasformate tramite le equazioni della carta vengono espresse mediante i moduli di deformazione Per conoscere le caratteristiche di una rappresentazione cartografica è necessario e sufficiente esaminare il comportamento dei moduli di deformazione Modulo di deformazione lineare rdλ λ ds'2 dx 2 + dy 2 m = 2 = ds ds2 2 P+dP ds ρdϕ ϕ α r dλ = ds sin α ρ dϕ = ds cos α P m2 = e cos2 α + 2 f sin α cos α + g sin2 α 1. m= f(α α) 2. e, f, g → f(eq. carta, P) Modulo di deformazione lineare m2 = e cos2 α + 2 f sin α cos α + g sin2 α m= f(α α) e, f, g → f(eq. carta, P) 1. m dipende da α(azimut), dalla posizione del punto P (ϕ ϕ e λ) sull’ellissoide e dalle equazioni della rappresentazione; 2. per una data rappresentazione, in ogni punto m varia al variare di α, assumendo due valori max e due valori min su direzioni opposte, fra loro perpendicolari; 3. la legge di variazione di m è un’ellisse, detta ellisse indicatrice di Tissot, che degenera in un cerchio nelle carte conformi 55 Rappresentazioni conformi Equazioni generali di una rappresentazione conforme parte reale e parte immaginaria di una funzione F nel campo complesso x + i y = F (U + i λ ) dove: U = latitudine crescente (− −∞≤U ≤∞ ) , λ = longitudine (− − π≤λ ≤ π ) m dipende solo dal punto P Cerchio obbiettivo infinitesimo cerchio subiettivo infinitesimo Rappresentazione di Gauss 1a condizione [ λ = 0 (meridiano origine) y = 0 (asse x) ] O(ϕ ϕ=0, λ=0) → O’(x=0,y=0) ↓ ↓ Origine coord. geografiche→ → Origine coord. piane 2a condizione [ isometria sul meridiano origine (λ λ = 0) ] RAPPRESENTAZIONE DI GAUSS Nsenϕ cos ϕ 2 Nsenϕ cos3 ϕ 4 Nsenϕ cos 5 ϕ 6 λ ( B) + ... λ + λ ( A) + x = Bϕ + 2 24 720 N cos3 ϕ 3 N cos5 ϕ 5 λ (C ) + λ ( D) + ... y = N cos ϕλ + 6 120 A, B, C , D ⇒ f (ϕ , e'2 ) FORMA DEL RETICOLATO GEOGRAFICO x (-λ λ) = x (λ λ) y (-λ λ) = -y (λ λ) PARALLELI SIMMETRICI RISPETTO AL MERIDIANO CENTRALE x (-ϕ ϕ) = -x (ϕ ϕ) y (-ϕ ϕ) = y (ϕ ϕ) MERIDIANI SIMMETRICI RISPETTO ALL’EQUATORE 58 RAPPRESENTAZIONE DI GAUSS Nsenϕ cos ϕ 2 Nsenϕ cos3 ϕ 4 Nsenϕ cos 5 ϕ 6 λ ( B) + ... λ + λ ( A) + x = Bϕ + 2 24 720 N cos3 ϕ 3 N cos5 ϕ 5 λ (C ) + λ ( D) + ... y = N cos ϕλ + 6 120 A, B, C , D ⇒ f (ϕ , e'2 ) P1 (ϕ , λ ) ⇒ P1' ( x, y ) P2 (−ϕ ,−λ ) ⇒ P (− x,− y ) ' 2 SIMMETRIA RISPETTO ALL’ORIGINE λ = 0 → y = 0 meridiano origine → asse x ϕ = 0 → x = 0 equatore → asse y (ortogonale) 59 RAPPRESENTAZIONE DI GAUSS Nsenϕ cos ϕ 2 Nsenϕ cos3 ϕ 4 Nsenϕ cos5 ϕ 6 λ ( B) + ... λ + λ ( A) + x = Bϕ + 2 24 720 N cos3 ϕ 3 N cos5 ϕ 5 λ (C ) + λ ( D) + ... y = N cos ϕλ + 6 120 A, B, C , D ⇒ f (ϕ , e'2 ) ϕ = costante ↓ Paralleli → → λ = costante → ↓ Meridiani → x=f(λ λ), y=f(λ λ) ↓ ∼ ellissi x=f(ϕ ϕ), y=f(ϕ ϕ) ↓ ∼ sinusoidi Impropriamente cilindrica inversa 60 RAPPRESENTAZIONE DI GAUSS Nsenϕ cos ϕ 2 Nsenϕ cos3 ϕ 4 Nsenϕ cos5 ϕ 6 λ ( B) + ... λ + λ ( A) + x = Bϕ + 2 24 720 N cos3 ϕ 3 N cos5 ϕ 5 λ (C ) + λ ( D) + ... y = N cos ϕλ + 6 120 A, B, C , D ⇒ f (ϕ , e'2 ) ϕ <0 → x <0 λ < 0 → y <0 (sen ϕ) (potenze dispari di λ) ↓ N = x + x0 E = y + y0 ↓ N>0 , E>0 61 RAPPRESENTAZIONE DI GAUSS x ≥ Bϕ y ≥ rλ ⇓ m ≥1 62 Rappresentazione di Gauss Per riassumere: Origine (sull’Equatore) Origine Assi Meridiano centrale Asse x Equatore Asse y Inoltre: Paralleli curve chiuse (simili ad ellissi) concentriche ad un Polo Meridiani curve chiuse (simili a sinusoidi) passanti per i Poli La proiezione è detta (impropriamente) CILINDRICA INVERSA Rappresentazione di Gauss Modulo di deformazione lineare 2 e λ 2 2 cos ϕ m ≅ 1 + cos ϕ 1 + 2 2 1− e oppure, in coordinate piane 2 m ≅ 1+ y 2 2 ρN Sul meridiano centrale (y = 0 ovvero λ = 0): m = 1 (2a condizione) Altrove: m > 1 ( m cresce con legge quadratica in funzione di y ) Per contenere le deformazioni → limitare in longitudine la zona fusi di ampiezza ∆λ = 6° (– 80°< < ϕ < + 80°) Rappresentazione di Gauss Modulo di deformazione lineare y2 m ≅ 1+ 2 ρN Per ridurre il valore assoluto della deformazione viene applicato un fattore di scala costante m0 alle coordinate x ed y. Per λ = ± 3° si avrebbe mmax = 1,0008 applicando un fattore di scala m0 = 0,9996 , si ottiene mmax = 1,0004 (agli estremi del fuso) e mmin = 0,9996 (sul meridiano centrale) m 1,0008 1,0004 . 1 0,9996 − 3° + 3° λ Rappresentazione di Gauss Rappresentazione Universale Trasversa di Mercatore UTM - CONFORME - MODULARE Fusi identici STANDARD : - Fusi 6° - m0 = 0,9996 - E0 = 500 km - N0 = 0 (Emisfero boreale) / 10000 km (emisfero australe) Le deformazioni 1.0075 fusi di 6° con isometria m.c. modulo di deformazione lineare 1.0070 1.0065 fuso 32 1.0060 1.0055 fuso 33 1.0050 1.0045 1.0040 1.0035 1.0030 1.0025 1.0020 1.0015 1.0010 1.0005 1.0000 0.9996 0.9990 0.9985 0.9980 -6° -4° -2° 0° 2° 4° 6° longitudine 67 Proiezione conica conforme di Lambert Equazione del meridiano y = − (tg h λ ) x retta per O inclinata di h λ) Proiezione conica conforme di Lambert Reticolato geografico x = k exp (− h U) cos h λ y = − k exp (− h U) sin h λ 0< h < 1 k>0 x 2 + y 2 = k 2 exp (− 2 h U) ⇒ paralleli (ϕ = cost) : circonferenze con centro nell'origine e raggio costante y = − tg h λ ⇒ meridiani ( λ = cost) : rette passanti per l'origine che spazzano un angolo x di ampiezza complessiva 2π h < 2π h = sin ϕh . ⇒ ϕ = ϕh → parallelo di isometria Proiezione conica conforme di Lambert Assi cartografici x = k exp (− h U) cos h λ y = − k exp (− h U) sin h λ 0< h < 1 k>0 x' = k exp (− h Uϕh ) cos h λ − x ϕh = arc sin h = latitudine parallelo isometria y' = − y N. = x' + Cx Cx , Cy : opportune costanti numeriche E = y' + Cy x’ y N O = PN O’ y’ Cx k exp (− −hUϕ ϕ h) coshλ λ Cy x O” E Quali alterazioni sono indotte sulla geometria delle informazioni nel passaggio dalla superficie fisica alla superficie di riferimento e al piano cartografico? 71 a) aspetti cartografici Distanza geodetica sull’ellissoide a quota media Hm A PIANO CARTOGRAFICO Ha ELLISSOIDE vs GEOIDE B Hb DISTANZA GEODETICA DISTANZA CARTOGRAFICA SUPERFICIE TOPOGRAFICA RAGGIO DI CURVATURA DELLA SFERA LOCALE CENTRO SFERA LOCALE 72 b) aspetti topografici errore di direzione Strumento visuale mira Differenze di temperatura fra gli strati d’aria a ridosso delle pareti e quelli della parte centrale→ errori azimutali sistematici. La linea di mira assume un andamento curvilineo sul piano orizzontale (rifrazione laterale) dovuto all’attraversamento di strati a differente temperatura (visuali radenti alle pareti per le necessità di movimento del cantiere). L’errore (0.6 ÷ 0.7 mgon a stazione) aumenta con il diminuire della sezione della galleria e con l’aumento del gradiente termico e si accumula nelle poligonali con molti lati corti (spesso minori di 100 m). Con 0.5 mgon per lato, dopo 30 lati → 3 mgon → 5.4 cm/km 73 Soluzione: orientamento giroscopico ogni 4/5 stazioni ORIENTAMENTO CON APPARATI GIROSCOPICI IN UN SISTEMA DI RIFERIMENTO INERZIALE SOLIDO: - RUOTANTE INTORNO BARICENTRICO AD UN GENERICO UN ASSE - DOTATO DI MOMENTO ANGOLARE (MOMENTO D’INERZIA RISPETTO ALL’ASSE DI ROTAZIONE ISTANTANEO PER VELOCITA’ ANGOLARE) SUFFICIENTEMENTE ELEVATO DA POTER CONSIDERARE TRASCURABILI LE PERTURBAZIONI ESTERNE - VINCOLATO SOLO NEL BARICENTRO (= LIBERO DI ASSUMERE QUALSIASI ASSETTO ANGOLARE) E’ UN GIROSCOPIO 74 ESSO TENDE A: 1. MODIFICARE L’ASSE DI ROTAZIONE FINO A RUOTARE INTORNO AD UN ASSE PRINCIPALE DI INERZIA BARICENTRICO 2. CONSERVARE LA DIREZIONE DELL’ASSE DI ROTAZIONE CONSEGUITO (Iω ω = COST) 75 IL COLLEGAMENTO FISICO DEL GIROSCOPIO ALLA TERRA (GIROSCOPIO) IMPONE AL SOLIDO UN MOVIMENTO RISPETTO ALLA POSIZIONE INIZIALE CHE FA ASSUMERE ALL’ASSE DI ROTAZIONE UNA DIREZIONE DIVERSA E QUINDI NON PARALLELA A QUELLA INIZIALE 76 L’UNICA DIREZIONE DELL’ASSE DI ROTAZIONE DEL SOLIDO CHE CONSENTA IL MANTENIMENTO DEL PARALLELISMO A SE STESSO IN PRESENZA DELLA CONTEMPORANEA ROTAZIONE TERRESTRE E’ QUELLA IN CUI L’ASSE PROPRIO E’ PARALLELO ALL’ASSE TERRESTRE. QUESTA E’ LA CONFIGURAZIONE CHE TENDE AD ASSUMERE L’ASSE DEL GIROSCOPIO, SE E’ LIBERO DI FARLO! 77 A REGIME L’ASSE DI ROTAZIONE DEL GIROSCOPIO TENDE AL PARALLELISMO CON L’ASSE DI ROTAZIONE TERRESTRE, TANTO PIU’ VERIFICATO QUANTO PIU’ VICINI SI E’ ALL’EQUATORE. AL POLO LA COMPLANARITA’ E’ INDIPENDENTE DALLA DIREZIONE AZIMUTALE E QUINDI IL GIROSCOPIO NON PUO’ FORNIRE INDICAZIONI DI ORIENTAMENTO 78 ∆α=A astr- α ell = η tg φastr + (ξ sinα- ηcos α ) ctgζ equazione di Laplace ξ e η rappresentano le componenti della deviazione della verticale rispettivamente nel piano del meridiano e in primo verticale (piano verticale ortogonale alla direzione del meridiano). L’equazione di Laplace esprime la differenza fra l’azimut geodetico (astronomico) stimato con il giroscopio e quello ellissoidico desumibile dalle coordinate di tracciamento. 79
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