PIANO DI EMERGENZA_Fasc9_Piano relativo al rischio aereo

Comune di SAN DONATO MILANESE
Provincia di Milano
Via C. Battisti 2 - 20097 San Donato Milanese (Mi)
Area Territorio Ambiente e Attività Produttive
PIANO DI INTERVENTO RELATIVO AL RISCHIO AEREO
Piano Emergenza Comunale
L’Assessore alla Protezione Civile
Andrea Battocchio
Approvato con delibera G.C. n.121 del 21.05.2007
Aggiornato con Deliberazione GC n. 251 del 29/12/2011
Aggiornato con deliberazione di C.C. n. _____ del …../09/2014
FASCICOLO 9
1 - GENERALITÀ
Per emergenza dovuta a caduta aeromobili è da intendersi qualunque evento
dannoso da questi causato, con danneggiamenti a persone, a cose ed all’ambiente.
Nonostante la scarsa probabilità che tale evento si verifichi, non è da escludere che
un velivolo, sia esso un aeroplano che un elicottero, possa cadere sul centro abitato
causando distruzione e rovina.
Disastri del genere sovente sono inoltre accompagnati da incendi innescati dal
propellente usato da tali mezzi.
Nel caso di caduta di aeromobili sul territorio comunale dovranno essere attivate le
misure di emergenza contenute nel presente piano.
Se l’evento provoca danni notevoli agli edifici o coinvolge un numero elevato di
persone, qualora si ritenga che l’evento stesso non possa essere affrontato dalla
comunità locale, si coinvolgeranno - tramite la Prefettura- la struttura Provinciale di
Protezione Civile e la struttura aeroportuale di Emergenza di Linate, in quanto il
Comune di San Donato Milanese è situato nel cono aereo di atterraggio
dell’Aeroporto.
2 - PREVISIONE
La caduta di un aeromobile è da considerarsi accidentale e pertanto non prevedibile
ma solo ipotizzabile.
3 - INQUADRAMENTO TERRITORIALE E DESCRIZIONE
DELL’INFRATRUTTURA
Le piste di decollo e di atterraggio dell’aeroporto di Linate insistono nel territorio dei
Comuni di Milano, Peschiera Borromeo e Segrate .
Il Comune di San Donato Milanese è invece interessato solo dal cono di atterraggio
verso l’Aeroporto.
La società di gestione aeroportuale degli scali di Linate e di Malpensa è la S.E.A. che
agisce, per tutte le sue attività, in base alle disposizioni degli Enti di Controllo.
SEA è responsabile dei servizi centralizzati degli aeroporti quali il coordinamento di
scalo, i sistemi informativi e di informazione al pubblico sulla base delle indicazioni
fornite dalle compagnie aeree, la vigilanza e la fornitura di servizi commerciali
attraverso concessioni a terzi.
Alla SEA competono anche la progettazione, costruzione e manutenzione delle
infrastrutture e degli edifici aeroportuali di Linate e Malpensa
La Società studia e realizza opere infrastrutturali anche per altri scali sia in Italia che
all'estero.
Anche se lo scenario dell’evento interessa solo una parte molto ristretta del territorio
comunale, nel caso di caduta di aeromobili, gli effetti sarebbero devastanti in quanto
nel cono aereo è presente un numero discreto di abitazioni.
Informazioni tecniche relative all’aeroporto di Linate
Qualifica
Voli
Agibilità
Area Sedime
Piste decolli e atterraggi
Piazzale aeromobili
Piazzole aeromobili
Aerostazione passeggeri
Banchi check in
Banchi controllo passaporti
Strutture di imbarco e sbarco
passeggeri
Impianti meccanizzati
trasporto persone
Smistamento bagagli
Passeggeri
Aeroporto civile
Nazionali – internazionali
24 ore
396 ettari
Pista principale: 2.440 m
Pista aviazione generale: 620 m
Piazzale principale: 363.000 mq
Piazzale aviazione generale: 67.000 mq
35 (di cui 6 presso il piazzale dell’Aviazione
generale)
75.000 mq
74
10
Uscite (Gates): 24
Pontili (Fingers): 5
Ascensori: 8
Scale mobili: 8
Bagagli gestiti/die : 10.000 in media (con punte
di 14.000/15.000)
Totale moli: 16
Nastri riconsegna bagagli: 7
9.000.000 CIRCA
4. TIPOLOGIE DI RISCHIO
In particolare sono prese in esame due tipologie di rischio, uno legato al sorvolo e
l’altro chiamato “rischio aeroportuale” dovuto al trasporto e allo stoccaggio di
sostanze pericolose relative all’attività aeroportuale.
4.1 Rischio da sorvolo
Il territorio del Comune di San Donato Milanese è interessato dal cono di atterraggio
dell’aeroporto di Milano Linate.
Qualora condizioni meteo avverse non consentano il decollo verso nord lo stesso
territorio è interessato dai decolli.
4.2 Rischio aeroportuale
I possibili scenari individuati sono i seguenti:
• collisione
• incendio
• esplosione
Tali scenari sono legati al trasporto di carburante destinato ai velivoli, in particolare i
mezzi coinvolti hanno una capacità di carico di carburante che va da 15 a 200
tonnellate ed in particolare trattasi di Kerosene o carburante per reattori.
Inoltre presso l’aeroporto di Linate sono presenti due aziende di deposito carburanti,
classificate a rischio di incidente rilevante ex D.Lgs 334/99.
Comunque tali scenari di rischio vengono gestiti e pianificati direttamente
dall’autorità aeroportuale.
NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI CADUTA AEREI
a) Per le autorità
• Avvisare all’istante il Controllo del Traffico Aereo sulla natura ed ubicazione
dell'incidente;
• Al verificarsi dell’evento chiamare le centrali operative ( 115, 118, 113, 112, 1515,
etc…) e il servizio di Protezione Civile per l’intervento sul territorio;
• L’intervento dei mezzi di soccorso e antincendio per incidenti aerei deve essere
organizzato in modo tale da evitare ogni ritardo lungo il percorso, si dovranno
quindi prendere accordi preventivi con la Polizia Locale;
• Se c’è spandimento di un liquido infiammabile ma senza incendio è importante
eliminare il più possibile eventuali cause di accensione neutralizzando il liquido
sparso o coprendolo di schiuma;
• Tutto ciò che in qualsiasi motore può provocare un’accensione dovrebbe essere
disattivato o raffreddato;
• E’ prioritario allontanare eventuale feriti dalla zona minacciata dall’incendio
procedendo con cautela alla loro evacuazione per non aggravare le loro lesioni.; Il
divieto di fumare deve essere applicato rigorosamente sul luogo dell'incidente e
nelle immediate vicinanze;
• La rimozione delle spoglie delle eventuali vittime rimaste tra i rottami, dopo che
l'incendio è stato soppresso o è stato posto sotto controllo, deve svolgersi solo da
o sotto la direzione delle autorità mediche responsabili;
In molti casi, la rimozione anticipata ha ostacolato l’identificazione e distrutto gli
indizi patologici richiesti dal medico, dal magistrato o dall'autorità avente la
giurisdizione delle ricerche;
• Se l'estrazione delle vittime dai rottami dell'aereo è necessaria, appena possibile
devono essere indicati la posizione e il numero del posto che ciascuna di esse
occupava nell' aereo.;
•
Nel caso di vittime trovate in siti lontani dal relitto si devono marcare le relative
posizioni con un paletto ed un'etichetta che identifichi la vittima ed il posto
occupato sull’aereo;
• Il relitto dell’aeromobile incidentato ed in particolare i suoi comandi, non devono
essere toccati senza l'autorizzazione da parte delle autorità inquirenti competenti;
• Se l'aeromobile o alcune delle sue parti devono essere spostati in quanto
presentano immediato pericolo per l'incolumità delle persone, occorre prendere
nota della loro condizione, posizione e ubicazione originarie e conservare
accuratamente tutti i possibili indizi.
b) Per la popolazione
• Attenersi alle indicazioni che di volta in volta vengono impartite dalle autorità
locali;
• Evacuare la zona seguendo le istruzioni delle autorità senza prendere le auto,
per evitare di creare ingorghi che potrebbero rallentare le operazioni di
evacuazione e soprattutto il lavoro dei soccorritori;
• Dirigersi al punto di raccolta indicato dalle autorità portando un bagaglio leggero
con solo le cose indispensabili.
5. DISPOSIZIONI GENERALI DI GOVERNO DEL TERRITORIO E
DELLE SUE TRASFORMAZIONI
Il presente piano di rischio rappresenta anche lo strumento per la gestione del
rapporto tra aeroporto e territorio come strumento di tutela reciproca.
A tal fine nel presente documento sono riportate – in allegato - le indicazioni e le
prescrizioni per un adeguato utilizzo del territorio, finalizzate al contenimento del
livello del rischio che il territorio e l’attività di volo possono genera reciprocamente.
ALLEGATO AL FASCICOLO 9
PIANO DI RISCHIO AEREO - ANNO 2013 – AGGIORNAMENTO
ESTRATTO
Premessa
Il Piano del Rischio introdotto dall’art. 707 “Determinazione delle zone soggette a
limitazioni” del Codice della navigazione di cui al D.Lgs. del 9.05.2005, n. 96, è redatto dai
Comuni nel rispetto di quanto stabilito nel Regolamento per la Costruzione e l’Esercizio
degli Aeroporti. Si tratta di un nuovo strumento che modifica la disciplina urbanistica
vigente al fine di limitare gli effetti negativi per i territori dei comuni limitrofi agli aeroporti
derivanti dalle attività di volo.
Con propria deliberazione n. 47 del 30 ottobre 2011 il Consiglio comunale di San Donato
Milanese ha approvato il Piano di Governo del Territorio (PGT), che per i Comuni
lombardi rappresenta il nuovo strumento urbanistico che sostituisce i precedenti piani
regolatori generali (PRG). Di conseguenza il momento della stesura di tale nuovo piano è
stato colto quale occasione per adempiere al disposto normativo sopra citato, potendo
essere riportata nel nuovo strumento la configurazione geometrica delle zone di tutela che
interessano le aree del territorio comunale limitrofe agli aeroporti, come indicate dal
Regolamento, e dettate le relative prescrizioni da osservarsi nell’attività edilizia.
Ai fini dell’esplicitazione di quanto sopra sinteticamente descritto, il presente “Piano del
Rischio Aereo
Aeroporto di Linate Direttrice sud”, redatto ai sensi dell’art. 707 e secondo le
indicazioni contenute nella circolare ENAC APT 33 del 30 agosto 2010 del Codice della
Navigazione Aerea ha rappresentato l’elaborato tecnico riepilogativo volto a riportare ed
esplicitare le previsioni urbanistiche definite nel PGT approvato per le aree interessate dai
rischi connessi all’attività di volo.
Essendo la testata n. 36 dell’aeroporto di Linate ricadente in parte nel Comune di Peschiera
Borromeo e in parte in San Donato Milanese, è stato siglato fra le due Amministrazioni
Comunali un “Accordo tecnico di collaborazione tra i Comuni di San Donato Milanese e Peschiera
Borromeo per la condivisione delle prescrizioni urbanistiche nelle aree dei rispettivi territori interessati dalla
testata sud (testata 36) dell’aeroporto di Milano Linate” in data 4 agosto 2011.
Con tale Accordo le due Amministrazioni Comunali hanno concordato l’opportunità di avviare un percorso di fattiva collaborazione tecnica nella condivisione dei contenuti
urbanistici da applicarsi alle aree della testata 36 dell’aeroporto di Milano Linate che
interessano i rispettivi territori (rispettivamente zona B parte e C, per il Comune di San
Donato Milanese e zona A e zona B parte per il Comune di Peschiera Borromeo), secondo
quanto già descritto al Piano del Rischio del Comune di San Donato Milanese, e considerato
che, per quanto riguarda il
territorio del Comune di Peschiera Borromeo, le zona di tutela A e B interessano aree in
parte ricadenti all’interno del sedime aeroportuale e in parte interessate dal Parco Agricolo
Sud Milano, per cui le uniche edificazioni ammesse, oltre a quelle già esistenti, sono quelle,
trascurabili, rappresentate dalle strutture a servizio dell’agricoltura;
- di proseguire detta collaborazione per la valutazione di ogni altro atto tecnico connesso
alla valutazione del rischio aereo, compresa l’eventuale modifica della rispettiva disciplina
urbanistica in conseguenza della modifica/ampliamento delle aree soggette a rischio da
parte di ENAC.
A seguito di incontri informali con ENAC, con i comuni interessati dalla testata sud
dell’aeroporto di Linate, si è giunti alla redazione e conclusione del Piano di Rischio Aereo
che è stato poi inviato ad ENAC, in maniera autonoma salvo l’Accordo siglato con
Peschiera Borromeo, per il vincolante Parere di competenza.
Tale Parere, per quanto riguarda il Comune di San Donato Milanese, è stato rilasciato dalla
Direzione Pianificazione e Progetti ENAC con lettera protocollo n.126835 del 03/10/2011.
Successivamente ENAC, a seguito di una continua attività di sviluppo normativo e di
approfondimento delle tematiche relative alle casistiche di accadimenti degli incidenti, ha
implementato le linee guida da seguire nella redazione dei piani di rischio per i casi di
aeroporti destinati ad attività di tipo commerciale (classificati con Codice di pista 3 e 4), con
la previsione dell’estensione dei vincoli anche nelle fasce laterali delle piste di volo.
Si è proceduto pertanto a modificare il Piano di Rischio Aereo secondo le nuove linee guida
redatte da ENAC e contenute nell’Emendamento n. 7 del 20/10/2011, modificando le
geometrie per le testate n. 18 e 36 della pista commerciale che, come meglio specificato e
descritto nei successivi paragrafi di questa Relazione, andranno ad interessare un ulteriore
porzione di territorio comunale.
Il Piano del Rischio Aereo è composto, oltre che dalla presente Relazione e Norme Tecniche, dai
seguenti elaborati cartografici:
Tav. P01 “Individuazione aeroporto e aree di tutela”, scala 1:10.000;
Tav. P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni urbanistiche: comparazione fra Piano
Regolatore Vigente e Piano di Governo del Territorio”, scala 1:5.000;
Tav. P03a “Zone di tutela destinazioni urbanistiche: San Donato Milanese Piano di Governo del
territorio, Peschiera Borromeo Piano Regolatore Vigente”, scala 1:5.000;
Tav. P03b “Zone di tutela destinazioni urbanistiche:San Donato Milanese Piano di Governo del
territorio, Peschiera Borromeo Piano Regolatore Vigente”, scala 1:5.000;
Tav. P04a“Sistema insediativo:carta dei vincoli”, scala 1:5.000;
Si fa presente che la testata sud dell’aeropor to di Linate interessa oltre che il Comune
di San Donato Milanese anche quello di Peschiera Borromeo, per quest’ultimo, il
Piano del Rischio del 2011 ha tenuto conto della situazione attuale, così come
rilevata, e delle previsioni urbanistiche vigenti, essendo allora il PGT di Peschiera
Borromeo ancora in fase di elaborazione. Va detto altresì che le previsioni, incluse
nelle Zone di Tutela A e B, del PGT approvato1 del Comune di Peschiera Borromeo
hanno confermato la situazione esistente in quanto tali aree ricadono in parte nel
sedime aeroportuale e in parte all’interno del Parco Agricolo Sud Milano per cui
risulta inibita ogni possibilità edificatoria.
Nel presente aggiornamento del Piano di Rischio del Comune di San Donato Milanese,
relativo all’estensione della Zona di Tutela C e della all’introduzione della Zona di Tutela D,
si è proceduto in maniera autonoma, non avendo ancora il Comune di Peschiera Borromeo
proceduto ancora al recepimento delle nuove misure di tutela.
Guida alla lettura
Per quanto accennato in premessa si forniscono di seguito alcune delucidazioni in merito ai
contenuti della presente Relazione e Norme Tecniche nonché relativamente agli elaborati
cartografici che compongono il presente Piano del Rischio.
Nel Capitolo 1 vengono descritti brevemente i principali contenuti dell’art. 707 del Codice
della Navigazione aerea e lo stato di fatto delle aree dei due Comuni interessate dalle zone di
tutela. Il capitolo è, in parte, tratto dal PGT (cfr. Relazione del Documento di Piano – Parte
prima, capitolo 2.7 “Piano del Rischio Aereo”) mentre è integrato, al § 1.2, per la parte
descrittiva riguardante il territorio del Comune di Peschiera Borromeo.
Nel Capitolo 2 vengono descritte le nuove disposizioni per le parti del territorio comunale
interessate dalle zone di tutela. Il capitolo è, in parte, tratto dal PGT (cfr. Relazione del Piano
delle Regole, capitolo 5 “Piano del Rischio Aereo”) e riporta la tabella di confronto tra lo
stato di fatto, le previsioni della pianificazione vigente (PRG) e quelle del nuovo strumento
urbanistico approvato (PGT), conformemente a quanto richiesto nella circolare APT33.
Per quanto riguarda la disciplina dell’attività edilizia da osservarsi nelle zone di tutela, la
presente Relazione del Piano del Rischio riporta altresì le disposizioni dettate dal PGT volte
a contenere la capacità insediativa e le attività ammesse nelle aree potenzialmente interessate
dal rischio aereo. Atteso che il PGT disciplina gli ambiti di trasformazione nel Documento
di Piano (DdP), il tessuto urbano consolidato e le aree agricole nel Piano delle Regole (PdR)
e i servizi di interesse generale nel Piano dei Servizi (PdS), la presente Relazione riporta in
Allegato Normativo la disciplina urbanistica degli atti di PGT.
La Tav. P01 “Individuazione aeroporto e aree di tutela”, scala 1:10.000, redatta in base a quanto
richiesto nella circolare APT33 contiene la planimetria dell’aeroporto e la base cartografica
del territorio sulla quale viene riportata l’impronta delle aree di tutela. Considerato che il
Piano interessa il territorio di più comuni la tavola indica i relativi confini amministrativi. La
tavola, riportando entrambe le testate nord e sud dell’aeroporto di Linate, verifica la corretta
individuazione delle zone di tutela.
La Tav. P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni urbanistiche: comparazione fra Piano Regolatore
Vigente e Piano di Governo del Territorio” riporta le aree di tutela B, C, D e le previsioni del
vigente PRG e del PGT adottato. I contenuti della Tav. P02 sono riportati nell’elaborato
7pr “Classificazione del territorio in ambiti omogenei”.
Le Tavv. P03a e P03b “Zone di tutela destinazioni urbanistiche: San Donato Milanese Piano di
Governo del territorio” riportano per la parte relativa al Comune di San Donato Milanese, i
contenuti del PGT approvato desunti dalle tavole del Piano delle Regole nn. 1.1pr e 1.2pr
“Classificazione del territorio comunale in ambiti omogenei”.
La Tav. P04a riporta l’impronta del Piano del Rischio, oltre agli altri vincoli vigenti, e
coincidono con i contenuti delle tavole del Piano delle Regole del PGT approvato 4.1pr e
4.2pr – “Sistema territoriale insediativo. Carta dei vincoli”. Si precisa che la Tav. P04a
recepisce, al contempo, le “mappe di vincolo” relative agli Ostacoli per la navigazione aerea
ed ai potenziali pericoli per la stessa definite da ENAC con dispositivo dirigenziale
n.005/OP/MV del 15.09.2011 e in coerenza con quanto disposto dall’art.707 del Codice
della Navigazione Aerea e dall’art.12.2 del capitolo 4 e dal capitolo 5 del Regolamento per la
costruzione e l’esercizio degli aeroporti. Non ultimo recepiscono l’individuazione del
vincolo delle curve isorischio (RWY36) di cui all’art. 715 del Codice della Navigazione e per
la relativa disciplina rinvia all’art. 715 del Codice della Navigazione.
1
Il Piano del Rischio aereo
1.1
Le nuove disposizioni del Codice della navigazione aerea
Le disposizioni contenute al citato art. 9 del Regolamento hanno ad oggetto in particolare la
limitazione: a) alle attività non compatibili e ai livelli di presenza umana e b) alle attività
potenzialmente pericolose per la sicurezza della navigazione.
Esse incidono in modo diverso sulla disciplina delle aree a seconda che queste ricadano
all’interno di tre distinte zone, come appositamente individuate dal Regolamento e
precisamente:
-
Zona di Tutela A. In tale zona è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona
non vanno previste nuove edificazioni residenziali. Possono essere previste attività non
residenziali con indici di edificabilità bassi, che comportano la permanenza discontinua
di un numero limitato di persone.
-
Zona di Tutela B. In tale zona possono essere previsti una modesta funzione
residenziale, con indici di edificabilità bassi, e attività non residenziali con indici di
edificabilità medi, che comportano la permanenza di un numero limitato di persone.
-
Zona di Tutela C. In tale zona possono essere previsti un ragionevole incremento della
funzione residenziale, con indici di edificabilità medi e nuove attività non residenziali.
Nelle tre zone di Tutela inoltre dovranno essere evitate le costruzioni di:
a) insediamenti ad elevato affollamento;
b) scuole, ospedali ed in generale obiettivi sensibili;
c) attività che possano creare percolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
La geometria delle Zone di Tutela è stata modificata attraverso l’approvazione
dell’Emendamento n. 7 del 20/10/2011 che da un lato ha esteso la Zona di Tutela C e
dall’altra ha introdotto la Zona di Tutela D per le piste di codice 3 e 4:
-
Zona di Tutela D. In tale zona, caratterizzata da un livello minimo di tutela e
finalizzata a garantire uno sviluppo del territorio in maniera opportuna e coordinata con
l’operatività aeroportuale, va evitata la realizzazione di interventi puntuali ad elevato
affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte concentrazione,
edilizia intensiva, ecc.
Le geometrie delle testate 17/35 e 18/36, in parte si sovrappongono essendo le piste
parallele, pertanto nelle zone interessate da entrambe le geometrie di tutela, prevalgono le
disposizioni di tutela più restrittive previste per le piste di codice 3 e 4.
Di seguito si riportano, a titolo esemplificativo, gli schemi delle geometrie delle Zone di
Tutela per illustrare le modifiche introdotte a seguito dell’emendamento n. 7 del
20/10/2011.
Figura 1 La seconda figura riporta le geometrie modificate a seguito dell’emendamento n. 7 del
20/10/2011
1.2
Il rischio connesso all’Aeroporto di Linate
Rientrando nell’area di influenza dell’Aeroporto di Milano Linate, il Comune di San Donato
Milanese è interessato dalle disposizioni del Codice della Navigazione e, conseguentemente,
da quelle contenute nel Regolamento dell’ENAC. L’obbligo dell’adeguamento della vigente
disciplina urbanistica comunale al Regolamento, è stato affrontato nell’ambito della
redazione del Piano di Governo del Territorio per poi essere adeguato alle modificazioni
inserite dall’emendamento n. 7 del 20/10/2011 .
La sovrapposizione delle “Zone di Tutela A, B, C, D”, come individuate dal Regolamento,
con gli elaborati2 cartografici sia del Documento di Piano Tavv. 2.1.1 e 2.1.2 “Sistema
Territoriale Insediativo: uso del suolo (destinazioni prevalenti)” che nella Tav. P01
“Individuazione aeroporto e aree di tutela”del presente Piano del Rischio, hanno evidenziato,
più precisamente, che il territorio comunale è interessato da una porzione dalla Zona di
Tutela B, dall’intera Zona di Tutela C e in parte anche dai due nuovi ampliamenti(Est,
Ovest), se si escludono porzioni del tutto marginali in comune di San Giuliano Milanese e
non ultimo dalla Zona di Tutela D.
In generale, si rileva che la porzione di territorio, ricadente all’interno delle zone di rischio dal
grado di tutela più elevato, comprende ambiti fortemente connotati in senso ambientale e
pertanto interessati solo marginalmente da trasformazioni urbanizzative e attività antropiche,
si pensi all’ambito vallivo del Lambro e alle aree ricadenti all’interno del Parco Agricolo Sud
Milano.
Più precisamente, all’interno della Zona di Tutela B, oltre alle aree lungo il Fiume Lambro,
ricadono: l’insediamento residenziale di Bolgiano, un’area inedificata e già destinata
all’ampliamento del Laboratori di Ricerca (cd. “ex Parco Tubi”), gli immobili all’interno dei
quali sono ubicati rispettivamente gli uffici della Motorizzazione e alcune attività produttive e
di servizio.
La Zona di Tutela C interessa invece per la maggior parte aree ricadenti all’interno del
Parco Agricolo Sud Milano (PASM) e destinate dal relativo Piano Territoriale di
Coordinamento ad Ambiti della Fruizione, per i quali possono essere ammesse attività
fruitive per il tempo libero, l’insediamento residenziale ubicato in via I Maggio, i laboratori
ENI Ricerche, il centro sportivo di Bolgiano.
Le due nuove Zone di Tutela C, laterali alla pista di atterraggio n. 36, includono aree in
gran parte libere e per una porzione significative ricadenti nel PASM, una piccola parte di
tessuto urbano residenziale saturo a nord del nucleo di Bolgiano e a est del quartiere di
Metanopoli.
La Zona di Tutela D, eccezion fatta per la Zona Est a confine con Peschiera Borromeo che
ricomprende al suo interno esclusivamente l’ambito vallivo del fiume Lambro attraversato
dalla Strada Provinciale n. 415 (Paullese), ricade in buona parte nel quartiere di Metanopoli,
caratterizzata da una edilizia residenziale, terziaria satura, da attrezzature pubbliche, in gran
parte per l’istruzione, esistenti e da una significativa presenza di verde pubblico, per poi
estendersi a nord della strada SP n. 415 nella zona produttiva e terziaria esistente.
Fermo restando, a norma di Regolamento, il mantenimento delle edificazioni e delle attività
già insediate sul territorio, e l’esclusione già operata dal PRG dell’insediamento di attività a
14
rischio di incidente rilevante in tutto il territorio comunale, ai fini della norme volte a
garantire la sicurezza delle attività di volo, si è trattato sostanzialmente di definire indici di
utilizzazione territoriale (Ut) e destinazioni funzionali compatibili, con esclusione della
residenza, per le aree individuate quali “Ambiti di Trasformazione” dal Documento di Piano e
aree di completamento nel Piano delle Regole, in parte interessate dalle zone di Tutela B e C.
Relativamente poi all’ambito Cascinale di Monticello, per il quale già il PRG subordinava
l’attuazione a Piano Attuativo con destinazione residenziale, coerentemente con la disciplina
del Parco Agricolo Sud Milano, il Piano delle Regole ne disciplina la relativa morfologia in
modo da escludere dalla porzione dell’ambito interessata dalla Zona di Tutela C la
concentrazione di volumi e, viceversa, localizzare in corrispondenza della stessa solo i servizi
e le attrezzature connesse all’intervento (es. aree a parcheggi e verde).
Per quanto attiene alle due nuove Zone di Tutela C, il PGT ha confermato la destinazione
d’uso residenziale esistente e satura per la piccola porzione costruita, come peraltro già
previsto nel PRG previgente, la destinazione a verde pubblico e di non trasformazione per le
aree libere presenti, in coerenza con il PTC del Parco Agricolo Sud Milano e con la disciplina
del PRG previgente.
Per quanto attiene alla Zona di Tutela D si precisa che sono state individuate dal Piano di
Governo del Territorio approvato funzioni compatibili di conferma della situazione esistente
sia per quanto riguarda la funzione residenziale, terziaria che per i servizi esistenti, ad
eccezione di un Ambito di Trasformazione di Riqualificazione urbana AT.RI1 (Centro
Commerciale “Incontro”3) del Documento di Piano (DdP) che prevede uno sviluppo
commerciale, come da PRG previgente, al primo livello di negoziazione per poi avere la
possibilità di trasformazione completa in residenziale all’ultimo livello di negoziazione con
cessione gratuita extra comparto all’Amministrazione Comunale, bonifica di un’area adibita
in passato a distributore di carburante. La proposta del DdP per l’Ambito di Trasformazione
AT.RI1 è tesa a contenere il consumo di suolo attraverso il riuso di un’area già urbanizzata,
anche attraverso la proposta di una diversa destinazione funzionale. La proposta è pertanto
volta a delineare un programma di recupero urbano dell’ambito, attraverso la disciplina del
DdP articolata su tre livelli di pianificazione che guidano la negoziazione secondo il principio
di flessibilità. Si precisa che già dal primo livello è stata escluso l’insediamento della grande
struttura di vendita e di attività produttive incompatibili con il tessuto residenziale
circostante.
Il Piano delle Regole, che ha carattere prescrittivo e produce effetti sul regime giuridico del
suolo, disciplina tale ambito edificato ed interno al Tessuto Urbano Consolidato nella norma
transitoria che prevede interventi edilizi finalizzati al mantenimento degli edifici esistenti fino
alla ristrutturazione edilizia.
Il territorio del Comune di Peschiera Borromeo, incluso nelle zone di tutela della testata
sud dell’aeroporto di Linate, per una parte significativa della sua estensione nonché per la
porzione oggetto di maggiore tutela ricade all’interno del Parco Agricolo Sud Milano per cui
risulta inibita ogni possibilità edificatoria.
Si precisa che per la Zona di tutela A, nello stato di fatto, il territorio è in parte occupato dal
sedime aeroportuale e in parte ricade all’interno del perimetro del Parco Regionale Agricolo
Sud Milano che corre lungo il sedime dell’aeroporto stesso. Attualmente quest’ultima
superficie, dedicata completamente all’attività agricola, è per la maggior parte della sua
estensione non edificata con la sola eccezione della presenza di una cascina esistente. Il Piano
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Regolatore Generale confermava la vocazione agricola, disciplinandola nelle Norme
Tecniche di Attuazione come zona agricola omogenea “E” all’interno della quale ammetteva
solo funzioni agricole considerando queste parti del territorio riservate alla conservazione,
alla valorizzazione ambientale e agli usi agricoli.
Funzione agricola mantenuta anche nel PGT approvato nel 2012.
Per la Zona di tutela B si rileva, anche in questo caso, la quasi totalità della superficie non è
costruita e dedicata all’attività agricola con la presenza del fiume Lambro, confine naturale
con il comune di San Donato Milanese, ad eccezione di una porzione minima di due edifici
produttivi esistenti posizionati marginalmente alla zona di tutela verso est. La normativa del
Piano Regolatore confermava l’attività agricola per le aree non edificate mentre la piccola
porzione produttiva esistente la disciplina come completamento produttivo D1 riguardante
le attività produttive esistente e piccoli completamenti che in questo caso non sono possibili
essendo il lotto ormai saturo. Anche in questa situazione il PGT recentemente approvato
conferma sostanzialmente le previsioni individuate dal PRG.
Per la Zona di tutela C si rileva l’esistenza di parti significative non edificate, in particolar
modo, a sud della frazione di Linate mentre ad oriente ricade su una porzione di tessuto
edificato a vocazione produttiva con una presenza di attività per la logistica. Sia nel PRG che
nel Piano di Governo del Territorio vi è una sostanziale conferma dell’esistente, senza
l’individuazione di nuovi Ambiti di Trasformazione nel Documento di Piano (DdP).
Per la Zona di tutela D si evidenzia una situazione esistente e di previsione molto simile alla
zona di tutela C salvo la previsione di un Ambito di Trasformazione a vocazione terziaria,
direzionale e ricettiva (ATU5) nel Documento di Piano, a nord della strada provinciale n. 415
Paullese in un lotto in edificato. Va precisato che il Piano delle Regole disciplina la funzione
esistente, pertanto l’ambito è individuato come agricolo e in ragione del fatto che le
previsioni degli Ambiti di Trasformazione non producono effetti diretti sul regime giuridico
dei suoli, fino all’approvazione della pianificazione attuativa, si applica la disciplina contenuta
nel PdR. Quest’ultima disciplina si applica altresì decorso il termine quinquennale del DdP. Il
Documento di Piano prevede, inoltre, la possibilità di usufruire di forme di incentivazione
per favorire il recupero e la trasformazione della città esistente produttiva, attraverso il
miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, ammettendo l’uso commerciale fino
al massimo di medie strutture di vendita (1.500 mq di Sup. di Vendita) ad esclusione delle
merceologia alimentare.
Non da ultimo, va detto che le previsioni del previgente PRG sono state sostanzialmente
confermate nel nuovo strumento urbanistico in quanto il territorio del Comune di Peschiera
Borromeo a confine con quello di San Donato Milanese per la tutela sovraordinata del Parco
Regionale e per la saturazione dell’area produttiva esistente.
16
Peschiera Borromeo
San Donato Milanese
Figura 2 Zone di tutela su foto aerea 2010 ( Linea bianca indica il confine del comune di
San Donato Milanese, mentre nella parte a nord Peschiera Borromeo.)
17
2.
Il Piano del Rischio aereo del Comune di San Donato Milanese
2.1
Piano del Rischio e disciplina urbanistica (PRG e PGT)
Come già detto, per il Comune di San Donato l’obbligo della redazione del Piano del Rischio si
è sovrapposto a quello della redazione del nuovo strumento urbanistico comunale, ai sensi
della LR 12/2005, pertanto la stesura del Piano di Governo del Territorio ha rappresentato,
anche l’occasione per adempiere al disposto normativo sopra citato, potendo essere inclusi tra i
suoi contenuti, sia la configurazione geometrica delle zone di tutela (B, C) che interessano le
aree limitrofe all’aeroporto di Milano Linate, come indicate dal Regolamento, sia le indicazioni
e le prescrizioni da osservarsi in dette zone.
Ai fini del suddetto adeguamento, è stato altresì considerato che nel rinnovato ordinamento
urbanistico regionale lombardo, il Documento di Piano rappresenta il documento strategico e
di indirizzo delle politiche urbanistiche comunali, le sue previsioni hanno durata limitata a
cinque anni e non hanno valore conformativo della proprietà. L’adeguamento dello strumento
urbanistico comunale al Codice della Navigazione è dunque avvenuto, al pari dell’adeguamento
agli altri piani sovraordinati o di settore, nel Piano delle Regole per poter esplicare effetti
conformativi, mentre all’interno del Documento di Piano, nel caso specifico, l’individuazione
delle aree di tutela e il riferimento al necessario recepimento della relativa disciplina (art. 1, c. 2
degli Indirizzi Normativi) ha un semplice scopo ricognitivo.
L’approvazione da parte di ENAC dell’emendamento n. 7 del 20/10/2011, ha reso necessario
adeguare il Piano del Rischio, Allegato al PGT approvato, andando a recepire la nuova Zona
di Tutela D e l’estensione della Zona di Tutela C.
Come anticipato in premessa, il Piano del Rischio di questo Comune, è composto, oltre che
dalla presente Relazione e Norme Tecniche, dai seguenti elaborati cartografici:
• Tav. P01 “Individuazione aeroporto e aree di tutela”, scala 1:10.000;
• Tav. P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni urbanistiche: comparazione fra Piano Regolatore
Vigente e Piano di Governo del Territorio”, scala 1:5.000;
• Tav. P03a “Zone di tutela destinazioni urbanistiche:San Donato Milanese Piano di Governo del
territorio, Peschiera Borromeo Piano Regolatore Vigente”, scala 1:5.000;
• Tav. P03b “Zone di tutela destinazioni urbanistiche:San Donato Milanese Piano di Governo del
territorio”, scala 1:5.000;
• Tav. P04a“Sistema insediativo:carta dei vincoli”, scala 1:5.000.
La Tav. P01 “Individuazione aeroporto e aree di tutela”, scala 1:10.000, redatta in base a quanto
richiesto nella circolare APT33 contiene la planimetria dell’aeroporto e la base cartografica del
territorio sulla quale viene riportata l’impronta delle aree di tutela.
Considerato che il Piano interessa il territorio di più comuni la tavola indica i relativi confini
amministrativi. La tavola, riportando entrambe le testate nord e sud dell’aeroporto di Linate,
verifica la corretta individuazione delle zone di tutela.
La Tav. P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni urbanistiche: comparazione fra Piano Regolatore
Vigente e Piano di Governo del Territorio” riporta per le aree di tutela B, C e D, che interessano il
territorio comunale le previsioni del vigente PRG e del PGT adottato.
Le Tavv. P03a e P03b “Zone di tutela destinazioni urbanistiche: San Donato Milanese Piano di Governo
del territorio, Peschiera Borromeo Piano Regolatore Vigente” riportano per la parte relativa al Comune
di San Donato, i contenuti del PGT approvato.
Al fine di rendere cogenti le disposizioni del Piano del Rischio, l’impronta delle zone di tutela
B, e C e D della Tav. P04a sono riportate, oltre agli altri vincoli vigenti, nelle tavole del Piano
delle Regole del PGT adottato 4.1pr e 4.2pr – “Sistema territoriale insediativo. Carta dei
vincoli”.
2.2 Zone del territorio comunale ricadenti nelle aree di tutela
Per meglio comprendere i problemi connessi all’applicazione delle disposizioni del Codice
della Navigazione, che come si è detto hanno portato alla definizione di una nuova disciplina
urbanistica volta a contenere il carico insediativo e a dettare specifiche disposizioni
relativamente agli usi consentiti, si riporta di seguito l’articolazione delle diverse aree del
territorio comunale, definite dal PGT approvato, per ciascuna delle due aree di tutela B, C e D,
procedendo da nord a sud.
Ricadono nella zona di tutela B:
a)
Aree non soggette a trasformazione (Ambito vallivo del Lambro di valorizzazione
paesistico-ambientale).
Comprende l’insieme delle aree che costituiscono la porzione del territorio comunale
limitrofa al Fiume e che per questo è meritevole di tutela e valorizzazione paesistica e
ambientale, anche ai fini della messa in sicurezza rispetto al rischio idraulico di esondazione
del fiume e di rinaturalizzazione e riequilibro ecologico.
L’ambito è disciplinato al Capo II agli artt. 25 e 26 delle NTA del Piano delle Regole
del PGT riportati in allegato.
b)
Aree a verde urbano pubblico e privato di uso pubblico
Comprendono i parchi urbani, i parchi di scala locale e di quartiere, giardini e zone a
verde attrezzato e le aree a verde di mitigazione ambientale infrastrutturale che
contribuiscono a a favorire il miglioramento della qualità ambientale urbana, in ragione delle
funzioni ecologiche, paesaggistiche e sociali che rivestono.
Le aree a verde sono disciplinate all’art. 12 delle NTA del Piano dei Servizi del PGT
riportato in Allegato.
c)
Ambiti del tessuto urbano consolidato misto (TUC-m)
Il tessuto urbano consolidato produttivo misto (TUC-m) comprende i tessuti urbani nei
quali si svolgono attività di tipo produttivo, commerciale e terziario e che possono
necessitare di interventi di ristrutturazione edilizia o urbanistica, con sostituzione anche
totale degli edifici preesistenti, ovvero con presenza di lotti liberi interclusi o sotto edificati
che necessitano di interventi di completamento.
L’ambito è disciplinato agli artt. 13, 21 e 24 delle NTA del Piano delle Regole del PGT
riportate in Allegato.
d)
Servizi pubblici o di interesse pubblico e generale
Assicurano la dotazione minima di aree per servizi e attrezzature pubbliche e di
interesse pubblico e generale per la popolazione residente nel Comune e per quella da
insediare, così come previsto dall’art. 9, comma 3, della LR 12/2005. Comprendono i servizi
pubblici e di interesse pubblico e generale, le infrastrutture tecnologiche e per l’ambiente, i
servizi compensativi e i Servizi privati.
I servizi sono disciplinati agli artt. 10 e 11 delle NTA del Piano dei Servizi del PGT
riportati in Allegato.
e)
Aree a verde privato
Si tratta di aree che per le loro caratteristiche ambientali si presentano come meritevoli di
essere conservate e valorizzate nella loro sistemazione a verde e per le quali sono
ammesse opere di sistemazione delle aree e degli elementi vegetali presenti, nel rispetto
dello stato dei luoghi.
Le aree a verde privato sono disciplinate all’art. 40 delle NTA del Piano delle Regole
del PGT riportato in allegato.
f)
Tessuto urbano consolidato residenziale saturo
Il tessuto urbano consolidato residenziale saturo (TUC-r1) comprende le porzioni di
territorio urbano di recente costruzione con assetto stabilizzato e prive di capacità residue,
ovvero le aree in cui gli interventi ammessi sono in corso di realizzazione e quelle con piano
attuativo vigente. L’ambito è disciplinato agli artt. 13, 21, 22 e 23 delle NTA del Piano delle
Regole del PGT riportate in allegato.
g)
Tessuto urbano consolidato residenziale di completamento
Il tessuto urbano consolidato residenziale di completamento (TUC-r3) comprende le parti
di città anche di frangia con presenza di lotti liberi interclusi o sotto edificati che necessitano
di interventi di completamento.
L’ambito è disciplinato agli artt. 13, 21, 22 e 23 delle NTA del Piano delle Regole del PGT
riportate in allegato.
h)
Ambito di Trasformazione Commerciale (AT.C)
Si tratta di un comparto inedificato, dalle dimensioni di poco più di 1,5 ettari fino
ad oggi utilizzato come deposito di materiali a cielo aperto. L’interesse per l’ambito deriva
dalla sua prossimità ad aree fortemente connotate sotto il profilo ambientale e dalla
conseguente possibilità di connettere l’attuazione di contenute previsioni di sviluppo
urbanizzativo ad azioni di miglioramento paesaggistico e ambientale dell’intorno attraverso
interventi di rinaturalizzazione spondale, con ciò contribuendo in concreto alla
realizzazione di un “tassello” del Parco del Lambro.
L’ambito è disciplinato nell’apposita scheda del documento “Indirizzi normativi e
schede norma” del Documento di Piano del PGT riportata in allegato.
i)
Nucleo di antica formazione urbana
Il Nucleo di antica formazione urbana comprende le parti dei tessuti urbani e i beni con
caratteristiche costruttive, morfologiche e tipologiche tali da rappresentare testimonianza
storica e d’identità del territorio comunale. Rientrano in tale categoria gli ambiti del tessuto
urbano consolidato di valore storico architettonico (naf1). Tale ambito include, altresì, gli
immobili dichiarati di interesse storico artistico particolarmente importante, ai sensi del
DLgs 42/2004 e i beni oggetto di proposta di vincolo ai sensi delle presenti norme, in
relazione al loro valore architettonico, testimoniale e di identità per la comunità insediata;
le parti del tessuto urbano che presentano caratteri di valore storico-architettonico, anche
in relazione ai contenuti paesaggistici della pianificazione sovraordinata.
L’ambito è disciplinato agli artt. 13, 18, 19 e 20 delle NTA del Piano delle Regole del PGT
riportate in allegato.
j)
Tessuto urbano consolidato terziario
Il tessuto urbano consolidato terziario/commerciale e ricettivo saturo (TUC-t) comprende
l’insieme degli edifici, inclusi gli spazi aperti funzionali alle attività economiche in
atto, stabilmente configurati e definiti nei loro caratteri morfologici e tipologici ovvero le
aree in cui gli interventi ammessi sono in corso di realizzazione e quelle con piano attuativo
vigente. Per le porzioni di tessuto urbano consolidato terziario/commerciale e
ricettivo saturo (TUC-t), individuati con apposito perimetro nel Piano delle Regole, in
quanto anche per essi viene riconosciuto il valore architettonico o dell’impianto urbanistico
e ovvero quello testimoniale delle origini di company town del comune e che confermano la
vocazione del comune ad accogliere insediamenti a carattere terziario avanzato, è esclusa la
ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione anche parziale. Gli interventi su
detti beni sono soggetti al parere della Commissione per il Paesaggio.
L’ambito è disciplinato agli artt. 13, 21 e 23 delle NTA del Piano delle Regole del PGT
riportate in allegato.
k)
Spazi per la sosta pubblici o privati di uso pubblico esistenti o di progetto
Assicurano la dotazione minima di aree per servizi e attrezzature pubbliche e di
interesse pubblico e generale per la popolazione residente nel Comune e per quella da
insediare, così come previsto dall’art. 9, comma 3, della LR 12/2005. Comprendono i servizi
pubblici e di interesse pubblico e generale, le infrastrutture tecnologiche e per l’ambiente, i
servizi compensativi e i Servizi privati.
I servizi sono disciplinati agli artt. 10 e 11 delle NTA del Piano dei Servizi del PGT
riportati in Allegato.
Figura 3 - ZONA DI TUTELA B: Piano del Governo del Territorio individuazione delle
specifiche discipline (estratto tavola P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni
urbanistiche: comparazione fra Piano Regolatore Vigente e Piano di Governo del
Territorio”, scala 1:5.000).
Ricadono nella Zona di tutela C:
a) Aree non soggette a trasformazione (Ambito vallivo del Lambro di valorizzazione paesistico
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente a)
ambientale).
b) Aree a verde urbano pubblico e privato di uso pubblico
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente b)
c) Ambiti del tessuto urbano consolidato misto (TUC m)
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente c)
d) Servizi pubblici o di interesse pubblico e generale
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente d)
e) Aree a verde privato
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente e)
f) Tessuto urbano consolidato residenziale saturo
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente e)
j) Tessuto urbano consolidato terziario
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente j)
k) Spazi per la sosta pubblici o privati di uso pubblico esistenti o di progetto
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente j)
m) Ambiti di Compatibilità Ambientale
Gli Ambiti di Compatibilità Ambientale (AC.A), coincidono con gli ambiti ricadenti all’interno del
Parco Agricolo Sud Milano e sono azzonate gli ambiti dal relativo Piano Territoriale di Coordinamento
a Ambiti della Fruizione “i”, ai sensi dell’art. 27 delle relative Norme di Attuazione. Si tratta di aree già
state destinate a standard dal previgente strumento urbanistico generale, ma per la cui acquisizione
risulta scaduto il termine quinquennale di validità del vincolo preordinato all’esproprio. Il Documento
di Piano attribuisce agli Ambiti di Compatibilità Ambientale (AC.A.) diritti edificatori perequati, in
relazione alla loro destinazione ad accogliere funzioni di interesse pubblico o generale e al conseguente
interesse dell’Amministrazione a conseguirne l’acquisizione in proprietà.
Gli ambiti sono disciplinati agli artt. 7 e 8 del documento “Indirizzi normativi e schede norma” del
Documento di Piano del PGT e all’art. 23 delle NTA del Piano dei Servizi riportati in allegato.
l) Ambiti agricoli omogenei (Ambiti agricoli strategici)
Gli ambiti omogenei agricoli comprendono l’insieme delle aree, per le quali viene confermata la
destinazione agricola e ad attrezzature e impianti ad essa direttamente connessi, come definiti dall’art.
2135 del Codice Civile, sia in adeguamento alla disciplina dettata dal PTC del Parco Agricolo Sud
Milano e dal relativo Piano di Settore Agricolo (PSA), se ricadenti al suo interno. Rientrano tra questi gli
ambiti agricoli strategici (AA-s), costituiti dai territori agricoli ricadenti all’interno del perimetro del
Parco Agricolo Sud Milano, e gli ambiti agricoli ordinari (AA o), benché immediatamente adiacenti al
tessuto urbano consolidato e costituenti porzioni marginali rispetto ai primi.
L’ambito è disciplinato agli artt. 27 e 28 delle NTA del Piano delle Regole del PGT riportati in allegato.
q) Pianificazione attuativa vigente
Ai Piani attuativi, già approvati alla data di adozione del PGT, continua ad applicarsi, fino al loro
completamento, la disciplina urbanistica vigente al momento della loro approvazione.
23
L’ambito è disciplinato all’art. 44 delle NTA del Piano delle Regole del PGT riportato in allegato.
Figura 4_ ZONA DI TUTELA C: Piano del Governo del Territorio individuazione delle
specifiche discipline (estratto Tavola P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni
urbanistiche: comparazione fra Piano Regolatore Vigente e Piano di Governo del
Territorio”, scala 1:5.000).
24
n.5.1
n.5.2
Figura 5 - ZONA DI TUTELA C: Piano del Governo del Territorio individuazione delle specifiche
discipline.
La figura n. 5. 1 si riferisce alla zona di tutela C ovest verso il Comune di Milano.
La figura n. 5. 2 si riferisce alla zona di tutela C est verso il Comune di Peschiera Borromeo.
(estratto tavola P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni urbanistiche: comparazione fra Piano
Regolatore Vigente e Piano di Governo del Territorio”, scala 1:5.000).
25
Ricadono nella zona di tutela D:
a) Aree non soggette a trasformazione (Ambito vallivo del Lambro di valorizzazione paesistico
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente a)
ambientale).
b) Aree a verde urbano pubblico e privato di uso pubblico
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente b)
c) Ambiti del tessuto urbano consolidato misto (TUC m)
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente c)
d) Servizi pubblici o di interesse pubblico e generale
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente d)
e) Aree a verde privato
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente e)
f) Tessuto urbano consolidato residenziale saturo
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente e)
j) Tessuto urbano consolidato terziario
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente j)
h) Ambito di Trasformazione Ambiti di Trasformazione di Riqualificazione urbana, Centro commerciale “Incontro”,
via Rodari
Si tratta di un comparto edificato dalle dimensioni di 2,6 ettari circa, oggi destinato ad uso
prevalentemente commerciale. Il centro commerciale “L’Incontro” che vi sorge, non gode di
un’accessibilità diretta dalla Strada Paullese è pertanto necessita di una profonda ridefinizione
morfologica e funzionale, volta anche a valorizzare la sua funzione di servizio al quartiere e alla
prevalente funzione residenziale insediata.
L’ambito è disciplinato nell’apposita scheda del documento “Indirizzi normativi e schede norma” del
Documento di Piano del PGT riportata in allegato.
k) Spazi per la sosta pubblici o privati di uso pubblico esistenti o di progetto
Per tale ambito si faccia riferimento al punto precedente j)
l) Ambiti agricoli omogenei (Ambiti agricoli ordinari)
Gli ambiti omogenei agricoli comprendono l’insieme delle aree, per le quali viene confermata la
destinazione agricola e ad attrezzature e impianti ad essa direttamente connessi, come definiti dall’art.
2135 del Codice Civile, sia in adeguamento alla disciplina dettata dal PTC del Parco Agricolo Sud
Milano e dal relativo Piano di Settore Agricolo (PSA), se ricadenti al suo interno. Rientrano tra questi gli
ambiti agricoli strategici (AA s), costituiti dai territori agricoli ricadenti all’interno del perimetro del
Parco Agricolo Sud Milano, e gli ambiti agricoli ordinari (AA o), benché immediatamente adiacenti al
tessuto urbano consolidato e costituenti porzioni marginali rispetto ai primi.
L’ambito è disciplinato agli artt. 27 e 28 delle NTA del Piano delle Regole del PGT riportati in allegato.
q) Pianificazione attuativa vigente
Ai Piani attuativi, già approvati alla data di adozione del PGT, continua ad applicarsi, fino al loro
completamento, la disciplina urbanistica vigente al momento della loro approvazione.
L’ambito è disciplinato all’art. 44 delle NTA del Piano delle Regole del PGT riportato in allegato.
26
n.6.1
n.6.2
Figura 6 - ZONA DI TUTELA D: Piano del Governo del Territorio individuazione delle specifiche
discipline.
La figura n. 6.1 si riferisce alla zona di tutela D ovest verso il Comune di Milano.
La figura n. 6.2 si riferisce alla zona di tutela D est verso il Comune di Peschiera Borromeo lungo il
fiume Lambro.
(estratto tavola P02 “Zone di tutela quantità e destinazioni urbanistiche: comparazione fra Piano
Regolatore
Vigente
e
Piano
di
Governo
del
Territorio”,
scala
1:5.000).
27
2.3
Limitazioni all’attività edilizia nelle aree di tutela
In ottemperanza a quanto disposto all’art. 707 del Codice della navigazione il presente Piano del
Rischio recepisce le prescrizioni dell’ENAC finalizzate a garantire la sicurezza della navigazione aerea.
Nelle Zone di Tutela B, C e D, appositamente individuate nelle Tavv. P03a e P03b interessate dalle
attività di volo dell’aeroporto, sono previste limitazioni antropiche volte a mitigare le eventuali
conseguenze di incidente aereo. In particolare dette limitazioni riguardano la presenza umana e le
attività non compatibili a causa della potenziale amplificazione degli effetti d’incidenti.
Fermo restando il mantenimento delle edificazioni esistenti, rispetto alle quali sono ammessi
esclusivamente interventi di tipo manutentivo, e delle attività insediate, nelle zone di Tutela B, C e D
sono ammessi nuovi interventi edificatori nel rispetto d’indici di bassa e media densità.
Precisamente, nelle aree interessate dalla Zona di Tutela B, sono ammesse nuove edificazioni
residenziali nel rispetto dell’indice di utilizzazione fondiaria massimo (Uf) pari a 0,5 mq/mq. Sono
altresì ammesse nuove edificazioni per attività a carattere produttivo e terziario ovvero commerciale,
nel rispetto dell’indice di utilizzazione territoriale massimo (Ut) pari a 0,5 mq/mq.
Si precisa che la funzione commerciale è ammessa limitatamente alle attività di vendita che non
comportano una grande affluenza di persone in relazione al prodotto commercializzato: si tratta ad
esempio di attività quali mobilifici e concessionarie di auto (c.d. “a consegna differita” nel Programma
regionale del commercio 2006 2010).
Se si confrontano le capacità edificatorie stabilite dal Piano del rischio nel PGT e riportate nella tabella
che segue, si nota una riduzione delle stesse rispetto a quelle previste nel vigente PRG, oltre che una più
attenta valutazione degli usi ammessi.
Nella Zona di Tutela C, è ammesso l’esercizio dell’attività agricola coerentemente alle previsioni del
Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale Agricolo Sud Milano nonché, per gli ambiti
della fruizione di cui all’art. 27 delle relative Norme di Attuazione, la realizzazione dei servizi e delle
attrezzature, compresi i parcheggi, in quanto non comportanti concentrazione di presenze. Ricade in
tale zona di tutela l’ambito della Cascina Monticello, soggetta a Piano di Recupero secondo la disciplina
del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Agricolo Sud Milano, per essa, nell’ambito del
relativo progetto di recupero, è esclusa la localizzazione di corpi di fabbrica a destinazione residenziale,
nella porzione dell’ambito interessata dalla Zona di tutela C, in tale porzione sarà possibile localizzare
esclusivamente i servizi e le attrezzature, compresi i parcheggi.
Nelle due nuove Zone di Tutela C sono ammessi per il tessuto urbano consolidato residenziale
saturo (TUC r1), che comprende le porzioni di territorio urbano di recente costruzione con assetto
stabilizzato e prive di capacità residue in quanto tale tessuto, ovvero le aree in cui, gli interventi edilizi in
corso di realizzazione e quelle con piano attuativo vigente andando a confermare la Superficie Lorda di
Pavimento esistente. E’ ammesso l’esercizio dell’attività agricola coerentemente alle previsioni del Piano
Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale Agricolo Sud Milano .
Precisamente, nelle aree interessate dalla Zona di Tutela D, per il tessuto urbano consolidato
residenziale saturo (TUC r1) e quello terziario/commerciale e ricettivo(TUCtc), che comprende le
porzioni di territorio urbano di recente costruzione con assetto stabilizzato e prive di capacità residue in
quanto tale tessuto, ovvero le aree in cui, gli interventi edilizi ammessi sono in corso di realizzazione e
quelli con piano attuativo vigente andando a confermare la Superficie Lorda di Pavimento esistente.
Sono altresì ammesse nuove edificazioni per attività a carattere produttivo misto (TUC m), così come
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da individuazione cartografica, nel rispetto dell’indice di utilizzazione territoriale massimo (Ut) pari a
0,8 mq/mq. da attuarsi per mezzo di Permesso di Costruire
Convenzionato.
Se si confrontano le capacità edificatorie stabilite dal Piano del rischio nel PGT e riportate nella tabella
che segue, si nota una riduzione delle stesse rispetto a quelle previste nel vigente PRG, oltre che una più
attenta valutazione degli usi ammessi.
In generale nelle zone di Tutela B e C sono vietati dal Piano del Rischio la posa sulle facciate e sulle
coperture degli edifici di elementi riflettenti, il recupero dei sottotetti ai fini abitativi per limitare il carico
insediativo, la realizzazione di impianti di distribuzione carburante, l’insediamento di attività che
emettano onde elettromagnetiche per le possibili interferenze con gli apparati di navigazione.
29